Il lavoro nella società contemporanea Lezioni d'Autore I mutamenti postfordisti Il lavoro atipico Il lavoro è diventato flessibile, meno standardizzato. I lavoratori flessibili sono accomunati dalla precarietà, dalla discontinuità d’impiego, di posto di lavoro, di attività e carriera, da diritti e garanzie spesso limitati se non assenti. Occorre ridisegnare un sistema di regole e diritti. La terza rivoluzione industriale Prima rivoluzione industriale → treno e ferrovia Seconda rivoluzione industriale → automobile e aereo Attualmente è in corso una Terza rivoluzione industriale basata sull'elettronica, l'informatica, la telematica. È un passaggio dal mondo dei trasporti al mondo della comunicazione→a muoversi sono innanzitutto informazioni e dati. Il mercato negli anni ‘60 e ‘70 Un mercato poco prevedibile nei consumi Abolizione del regime dei cambi fissi: → maggiore instabilità dei mercati internazionali → forte aumento del prezzo del petrolio → aumento del costo delle materie prime. Entra in crisi il modello taylorista-fordista Dal complesso di mutamenti che si vanno realizzando va emergendo un modello definito postfordista. -Riduzione dei costi di produzione (materie prime, energia e lavoro) - Adeguamento della produzione alla nuova struttura della domanda. - Un mondo di lavori eterogenei, svolti in luoghi e con orari diversificati, da lavoratori meno tutelati e con rapporti di lavoro diversificati. Le cause della crisi del fordismo Il mercato delle economie più sviluppate è sempre meno capace di assorbire quote crescenti di beni durevoli e di massa. A una domanda di massa si va sostituendo la crescente richiesta di beni diversificati se non personalizzati. Il mercato si frammenta in gruppi diversi di consumatori. Si ricercano beni differenziati e dal breve ciclo di vita. La globalizzazione Grande concorrenza a livello mondiale Ingresso (come produttori) dei paesi di nuova industrializzazione, come quelli del Sud-est asiatico Produzione degli stessi beni di massa a costi assai più bassi innanzitutto per l'intenso sfruttamento dei lavoratori. Evoluzioni strutturali Processo di finanziarizzazione dell'economia. Affermarsi di una tecnologia informatica potentissima e pervasiva. Strumento principe di queste tecnologie è il computer: nel 1982 la rivista “Time” sceglie il personal computer per la sua copertina. Trasformazioni organizzative e produttive 1 Massima flessibilità di tutti i fattori che concorrono alla produzione. Passaggio dalla centralità della fabbrica alla centralità del mercato. Trasformazioni organizzative e produttive 2 Abbandono della produzione di massa Diversificazione dei beni prodotti Investimenti nei settori tecnologicamente avanzati (microelettronica, telecomunicazioni, biotecnologie, ecc…) Produzione just in time guidata dalla domanda Riduzione delle scorte di magazzino di materie prime, semilavorati o beni prodotti Trasformazioni organizzative e produttive 3 Snellimento della struttura delle imprese che scorporano fasi e funzioni produttive affidandole a terzi. Integrazione orizzontale in rete d’imprese grandi e piccole, sparse in luoghi diversi e collegate fra loro telematicamente. Decentramento produttivo: trasferimento di attività produttive in paesi dove il costo del lavoro è basso. Le conseguenze Nei paesi più sviluppati: progressivo spostamento dell'economia dal settore secondario a quello terziario. Flessibilizzazione e lavoro dipendente 1 Passaggio a una crescente differenziazione di figure professionali, di posizioni lavorative e di vita. Riduzione della possibilità di lavoro stabile e permanente. Diffusione di lavori temporanei o atipici. Aumento della variabilità degli orari e del tempo di lavoro, delle mansioni e delle funzioni. Forti diseguaglianze fra lavoratori per quel che riguarda trattamenti economici, orari e diritti. Flessibilizzazione e lavoro dipendente 2 Frammentazione della forza lavoro per la sua dispersione su una pluralità di luoghi e il differenziarsi delle condizioni e degli interessi → Indebolimento della capacità di associazione e azione Indebolimento del confine tra lavoro e non lavoro (lavori atipici, part-time), del confine tra spazi privati e lavorativi (lavoro a domicilio, telelavoro...), del lavoro come fonte di protezione sociale. Il dibattito attuale sulla flessibilità Esaltazione delle potenzialità emancipatorie della produzione flessibile I rischi della flessibilità Flexsecurity? Conciliare flessibilità e sicurezze dei lavoratori (flexsecurity) →L'esperienza danese. Per ora massima flessibilità di tutti i fattori di produzione →una deregolazione del mercato del lavoro. Indebolimento delle protezioni sociali dei lavoratori. FINE Lezioni d'Autore