8.5 • La concorrenza nei mercati mondiali

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Capitolo 8
8.5
d
La concorrenza
nei mercati mondiali
I cambiamenti nelle condizioni dei mercati nazionali
sono spesso il risultato di eventi accaduti in altri Paesi.
Il prezzo del pesce nel mercato dell’Europa occidentale subì una drastica riduzione nel 1990 in seguito
all’entrata nel mercato dell’industria ittica dell’ex
URSS. Il prezzo della lana nel mercato dell’Unione
Europea aumenta quando in Australia – uno dei più
grandi Paesi produttori di lana – vi è una siccità che
danneggia il prodotto della tosatura. In questo paragrafo si analizza il collegamento tra i mercati concorrenziali di differenti Paesi; in particolare si definisce
l’effetto di cambiamenti nelle condizioni internazionali sui mercati nazionali.
Quando un bene è scambiato su scala mondiale,
il prezzo in un mercato nazionale dipende dal prezzo
negli altri Paesi. In una situazione estrema, questi mercati sono soggetti alla legge del prezzo unico.
La legge del prezzo unico afferma che – in assenza di
barriere al libero commercio e di costi di trasporto – il
prezzo di un bene tende a essere identico in tutti i mercati
mondiali.
In assenza di barriere commerciali e significativi costi di trasporto, i venditori offrono il bene nel mercato
con il prezzo più alto, ma i consumatori acquistano
nel mercato con il prezzo più basso. Il bene può essere
scambiato contemporaneamente in due differenti Paesi solo se il prezzo è identico nei due mercati nazionali. Nella realtà, significativi costi di trasporto e restrizioni commerciali, come i dazi doganali (ovvero,
un’imposta sulle importazioni), consentono l’esistenza di differenziali internazionali di prezzo di uno stesso bene. Ciò nondimeno, la competizione internazionale fa sì che – in assenza di costi di trasporto e restrizioni commerciali particolarmente elevati – i prezzi di uno stesso bene in Paesi diversi varino insieme.
Ci si propone ora di dimostrare che il commercio internazionale influenza i mercati concorrenziali nazionali. Per analizzare questo aspetto, si ipotizza – per
semplicità – che i costi di trasporto e le restrizioni
commerciali siano trascurabili. Di conseguenza, consumatori e produttori di tutti i Paesi risultano agenti
economici all’interno di un unico mercato mondiale
del bene.
L’equilibrio del mercato nazionale
La Figura 8.1W rappresenta la curva di offerta (SS) e
di domanda (DD) di un bene in un mercato nazionale.
Se il mercato in questione è chiuso al commercio in-
d
La concorrenza perfetta e il monopolio
P
1
SS
Export
P *2
B'
B
P*
P*
1
A
C
C'
Import
DD
Q1
Q '1
Q
Figura 8.1W Equilibrio di un mercato nazionale e
prezzo mondiale Le curve DD e SS rappresentano la
domanda e l’offerta nazionali di un bene scambiato in
condizioni perfettamente concorrenziali su scala
mondiale. Se il mercato nazionale è chiuso al commercio
internazionale, il mercato è in equilibrio al prezzo P*. Se
il mercato nazionale è aperto al commercio
internazionale e, sul mercato mondiale, il prezzo è P*, la
situazione è quella postulata dalla legge del prezzo
unico. Se il commercio mondiale si realizza al prezzo P1*,
nel mercato nazionale vi è un eccesso di domanda pari a
CC9 soddisfatto da importazioni. Se – invece – il prezzo
mondiale è P2*, l’offerta nazionale in eccesso, pari a BB9,
si traduce in esportazioni.
ternazionale a causa di elevate barriere doganali, il
prezzo di equilibrio (P*) e la corrispondente quantità
di equilibrio (Q*) sono determinati dalla domanda e
dall’offerta nazionali.
Si supponga ora che le barriere doganali vengano
abolite, che il mercato nazionale in questione sia piccolo rispetto al mercato mondiale e che il prezzo mondiale sia un dato per acquirenti e venditori.
Si possono verificare tre situazioni, rappresentate
nella Figura 8.1W. La prima è che il prezzo di equilibrio sul mercato mondiale sia P*, esattamente uguale al prezzo di equilibrio del mercato nazionale chiuso
al commercio internazionale. In questo caso, non vi
sono conseguenze sul mercato nazionale ed è pienamente soddisfatta la legge del prezzo unico.
La seconda ipotetica situazione è che il prezzo
mondiale sia P1* , P*. In questo caso, il mercato nazionale è caratterizzato da un eccesso di quantità domandata pari a CC9 e l’equilibrio viene stabilito al
prezzo P1* da un pari (a CC9) volume di importazioni.
La terza situazione possibile è che il prezzo mondiale
sia P2* . P*. L’equilibrio del mercato – al prezzo
Economia 4/ed David Begg, Gianluigi Vernasca, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch © 2011, McGraw-Hill
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Parte 2
d
La microeconomia positiva
P2* – viene assicurato da un volume di esportazioni
pari all’eccesso di quantità offerta BB9.
L’effetto di cambiamenti
nelle condizioni del mercato
mondiale sul mercato nazionale
Quando un settore compete nel mercato mondiale, un
cambiamento nel prezzo mondiale – dovuto a spostamenti della domanda e/o dell’offerta mondiale – influenza il mercato nazionale del settore. La Figura
8.1W illustra questo effetto.
Si ipotizzi che inizialmente il prezzo mondiale della lana sia P1*. I produttori nazionali di lana – al prezzo
P1* – producono la quantità Q1, ma il settore tessile
nazionale richiede la quantità Q91, cosicché il Paese in
questione importa una quantità pari a Q91 2 Q1. Se si
verifica una contrazione – per eventi naturali (siccità,
epidemie ovine ecc.) – dell’offerta mondiale di lana,
il prezzo mondiale sale fino al livello P2* e produce
due effetti sul mercato nazionale. In primo luogo, riduce la quantità di lana domandata dall’industria tessile nazionale. In secondo luogo, incentiva gli allevatori nazionali a produrre più lana, attirando altresì risorse al settore dell’allevamento di capi da lana. L’aumento del prezzo mondiale provoca quindi una contrazione della quantità domandata nazionale e la trasformazione dell’industria laniera domestica in settore esportatore.
Questa prima esplorazione del commercio internazionale sottolinea che la corretta definizione dei
confini di un mercato o di un settore può andare ben
al di là dei confini nazionali. Quando i costi di trasporto non sono troppo rilevanti e le barriere commerciali internazionali sono ininfluenti, le forze che determinano l’equilibrio di un mercato concorrenziale
devono essere individuate su scala mondiale.
Economia 4/ed David Begg, Gianluigi Vernasca, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch © 2011, McGraw-Hill
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