4.I malti che regalano benessere
Se in autunno ti senti un po’ giù, prova ad utilizzare i malti per addolcire cibi e
bevande: regalerai serenità e benessere a tutto il corpo
Nella tradizione macrobiotica e in tutta la cucina orientale i “ malti”, di riso, di mais, d’orzo e di frumento,
occupano un posto di tutto rispetto: sono i dolcificanti naturali derivati dai cereali che assommano alle qualità di
gusto dello zucchero un apporto nutritivo che tonifica l’intero organismo, con un’azione specifica sul sistema
nervoso. Il loro utilizzo constante regala energia e migliora il tono dell’umore, spesso incupito dalle prime
giornate autunnali. Pur essendo tutti dei potenti tonici per l’organismo, i malti si differenziano per altre specifiche
virtù, che ci aiutano nella scelta del nostro “ maltoideale”.
Malto di frumento: amico degli occhi
Lavori al computer o sei comunque obbligato a sforzare la vista per parecchie ore di seguito? Soffri spesso di
rossori, congiuntiviti e gonfiori agli occhi, palpebre pesanti? Per te, malto di frumento. Ottimo anche per i più
piccoli, quando soggetti a infiammazioni della zona oculare e peri-oculare.
Malto di riso: nutre i polmoni
Vulnerabilità polmonare e bronchiale ai primi freddi, gonfiore all’addome, irregolarità intestinali e tendenza alla
depressione? Malto di riso. Tra gli altri cereali il riso “nutre” in modo particolare il tessuto polmonare e
intestinale. Scegli il malto di riso se senti in modo particolare il disagio del passaggio tra la luce dell’estate e il
buio dell’autunno e soffri, soprattutto all’ora del vespro, di labilità d’umore.
Malto di mais: regola reni e vescica
Sei facili prede di cistiti, bruciori all’apparato uro-genitale, senso di stanchezza ai reni? Hai pesanti occhiaie
scure? Opta per il malto di mais, protettore per eccellenza delle vie urinarie. La sua efficacia si evidenzia
soprattutto coi bambini, anche molto piccoli, che soffrono di infiammazioni alle vie urinarie o di enuresi.
Malto d’orzo: il salva fegato
Problemi di fegato, forfora, eritemi cutanei e infiammazioni? Malto d’orzo. Il suo apporto energetico ha la
funzione specifica di “asciugare” il fegato e disintossicarlo da un eccesso di scorie. Ottimo dopo disordini
alimentari, una cena ricca di alcolici e superalcolici, stress da “rabbia trattenuta”.
I vantaggi: più gusto, meno calorie
I malti possono essere usati sia crudi sia cotti. Tieni presente che, rispetto al tradizionale zucchero bianco, i malti
presentano queste differenze:
- Oltre a dolcificare, insaporiscono il cibo del particolare aroma che li connota. Esattamente come il miele. Visto
che ne esistono diverse varietà, buona norma prima dell’acquisto sarebbe assaggiarli sciolti in acqua, tè o caffè e
individuare quello che più ci piace.
- Hanno un potere dolcificante leggermente inferiore: la proporzione è di 1 a 1.50 (un cucchiaino di zucchero
dolcifica come un cucchiaino e mezzo di malto). Misura da tenere presente nelle preparazione che richiedono
l’utilizzo di quantità maggiori del prodotto, come torte, pani dolci, composte di frutta, pudding ecc…
- Sono molto meno calorici dello zucchero (le calorie variano a seconda del tipo di malto); non alimentano la
carie e possono essere usati con saggezza anche dai diabetici.
I primi sali da scegliere
Tre sono i sali cristallini da scegliere: il sale integrale dell’Atlantico francese, il sale rosa
himalayano e il fiore di sale, Si parla del sale marino, che è grigiastro e se viene sbiancato ci riempie di
sostanze chimiche tossiche, perdendo tutti i suoi poteri energizzanti e rivitalizzanti. Il primo che
andrebbe consumato è soprattutto il “fiore del sale”, ricco in modo naturale di iodio e magnesio, senza
additivi. Il sale da tavola lavorato è alla base di moltissimi disturbi. E’ difficile da assorbire per il corpo.
Tra i problemi che può causare troviamo l’ipertensione, l’arteriosclerosi, placche arteriose, problemi di
concentrazione perdita di memoria, ritenzione idrica e acidosi.
E’ quindi urgente portare a tavola il sale integrale. Il sale integrale è facilmente assorbibile dal corpo e
contiene gli oligoelementi che favoriscono i processi fisiologici delle cellule. Favorisce il ph alcalino,
stimola il sistema immunitario, disintossica ed è energizzante.
Impacchi di sale per freddo e stanchezza
Nella medicina tradizionale cinese si ritiene che i reni racchiudano l’energia ancestrale di ogni
individuo: quindi sono uno dei primi punti su cui lavorare quando stanchezza e freddolosità si fanno
sentire. Gli impacchi di sale in particolare, forniscono energia, calore, tolgono l’umidità e tonificano
l’energia dei reni.
E i benefici compaiono già dopo alcuni giorni, se non dalla prima applicazione.
INDICAZIONI
Questo impacco si rivela molto utile per: stanchezza cronica, freddolosità (anche a seguito di interventi
chirurgici o colpi di freddo), ritenzione di liquidi, convalescenze.
Localmente può essere anche applicato per: mal di denti, mal d’orecchio, contrazioni muscolari,
cervicale, mal di schiena, dolori articolari, dolori mestruali, mal di schiena, torcicollo, sciatica, eccetera.
Volendo aiutare i reni a ricaricarsi più velocemente, potete pensare di sorbirvi una tisana molto calda di
zenzero e santoreggia, meglio senza miele, almeno due volte al giorno.
PREPARAZIONE
Ecco come preparare l’impacco di sale caldo.
Riscaldare in una padella per almeno 5 minuti e senza acqua, 1 kg di sale grosso (meglio se integrale,
ancor meglio se sale dell’Himalaya) avendo cura di mescolare spesso con un mestolo di legno a base
piatta. Non deve rimanere umido, e deve essere molto caldo.
Mettete il sale in una federa o in un panno pulito, formando un rettangolo indicativo di circa 15 x30 cm,
e poi ripiegate bene per evitare che il sale fuoriesca. Poi appoggiatelo sul letto all’altezza della vostra
vita (in realtà poco più su) o anche direttamente sulla parte dolente.
Io uso metterci sotto anche un pezzo di cartoncino per trasportarlo più agevolmente.
L’impacco deve essere mantenuto fermo in loco per almeno 20 minuti o comunque fino a quando sentite
giovamento. Nel caso in cui lo si usa per la stanchezza o per la freddolosità, abbiate cura di rimanere
ben coperti durante l’applicazione. Attenzione a non scottarsi appena ci si appoggia contro.
Potete usare lo stesso sale per fare altri 6-8 impacchi, divisi in 3 volte o più la settimana (anche ogni
giorno se ne sentite beneficio, soprattutto d’ inverno).
ATTENZIONE
Questo metodo è controindicato in persone che hanno le seguenti problematiche: tumori, infiammazioni,
appendicite infiammata, mal di pancia, cisti in zona.
Non usarlo mai: su tutta la testa (eventualmente solo su una piccola parte), sui bambini, sulla pancia di
donne in gravidanza, sulla pelle sottile e indebolita degli anziani o con tagli, screpolature, eczemi o
piaghe aperte.