CURARE A CASA
Aspetti organizzativi clinici e relazionali
di interesse per il Medico di Medicina Generale
Casi e ……… case
Reggio Emilia, 11 e 25 maggio 2012
Bruno
Il MG è con l’infermiere a casa di Bruno, 76 anni, per attivare
l’ADI. Bruno ha avuto nel’ultimo anno numerosissimi ricoveri,
ripetuti a breve distanza; è invalido di guerra per amputazione
di arto inf. dx a livello di coscia (protesi), cirrosi epatica con
encefalopatia, disturbo cognitivo e pregresso ictus, diabete,
pregresse crisi epilettiche. La moglie lo accudisce
amorevolmente, compreso clistere quotidiano per tenere basso
l’ammonio e risvegli notturni vari e annota tutto
scrupolosamente nel suo quaderno. Il figlio, chimico, mi spiega
che “quando l’ammonio sale lui diventa aggressivo ed è da
ricoverare”….. Alla visita B. risponde a tono, deambula
agevolmente con la protesi, vigile e collaborante; piccola piaga
inguinale dx da appoggio della protesi, diabete ben controllato,
ascite moderata …………….
Anna
Anna sa che morirà presto e ne parla con lucidità e
grande intensità emotiva. Ha un infusor per
controllare il dolore, un drenaggio pleurico che
consente l’evacuazione periodica del versamento,
effettuato dal medico e dalla infermiera. Ha un
marito che la accudisce con assiduità, un figlio di
20 anni, un bimbo di 7 anni ……
Gianni
Gianni ha 50 anni, una neoplasia polmonare con
metastasi epatiche e carcinosi peritoneale. Ha
deciso autonomamente di sospendere ogni tipo di
chemioterapia. Fa un trattamento per il dolore per
bocca con discreta efficacia. Vive solo, ma può
contare su una schiera di amici……….
Santo
Santo ha 84 anni, una neoplasia vescicale che ogni
tanto sanguina; ma è anche demente e diabetico,
ha spesso disturbi comportamentali con
agitazione e ha una piaga torpida del tallone, con
possibile osteomielite. L’ultimo ricovero urologico
ha causato agitazione e disorientamento. E’ un
malato grave, forse morirà presto, forse non per
colpa della neoplasia… La figlia, piuttosto
apprensiva, teme che non stiamo curandolo nel
modo giusto …..
Suni
Suni ha 70 anni, una gravissima insufficienza
respiratoria. Ha passato buona parte l’anno passato
dentro e fuori dall’ospedale. Ogni “raffreddore”
potrebbe essere fatale, ma con un po’ di fortuna …..
Maria
• “mia madre mette via i cibi nel posto sbagliato, quando prepara da
mangiare non usa più gli ingredienti adeguatamente… vorrei che
mia madre capisse quando si sbaglia ma quando la correggo lei si
arrabbia e mi risponde male, qualche volta mi ha alzato le mani.
mani E’
sempre stata una persona di carattere ma adesso non si riesce più
a ragionare! Credo che le cure che le hanno dato siano sbagliate,
sbagliate
lei sembra che mi odi,
odi vorrei sentire altri specialisti e penso che ci
voglia una clinica specializzata dove, magari, opportunamente
stimolata, possa avere un recupero”.
• (La signora M è affetta da DA in fase moderata, in trattamento con
anticolinesterasici. Appare tendenzialmente oppositiva e ansiosa in
occasione delle attività di cura prestate prevalentemente dalla
figlia e, occasionalmente, dal genero).
Valeria
Valeria ha 74 anni e un Alzheimer. Non ha
nessun parente, vive a casa sua con una
badante procurata dal servizio sociale. Ha
episodi subocclusivi intestinali, una volta è
anche stata portata al PS; i clisteri vengono
fatti dalla badante; talvolta è aggressiva, ma
farla camminare molto è una buona cura.
Lara
Lara ha 82 anni, è alla sua seconda frattura di
femore, un disturbo cognitivo, è depressa,
mangia e beve troppo poco, ha dolore, il
tentativo di riabilitarla non ha sortito effetti e ora
è difficile anche fare il passaggio dal letto alla
carrozzina, ha una piaga superficiale al sacro.
L’ortopedico ha finito il suo lavoro, il fisiatra e la
fisioterapista anche, l’infermiera finirà di curare la
piaga e poi ha finito anche lei ………..
Liliana
Liliana ha “un po’ di tutto”. Un parkinsonismo
vascolare che ha favorito una caduta con frattura del
femore, non cammina più, è difficile farla mangiare e
bere. E’ anche confusa e dall’ospedale si è portata a
casa una piccola piaga …….
Insomma, non ha una malattia “importante”, ma
forse morirà presto
Giulio
Giulio ha 83 anni, vive solo dopo la morte della
moglie lo scorso anno. Una nipote, qualche vicino
di casa volonteroso e una colf per qualche ora. E’
quasi cieco e ha due ulcere torpide agli arti
inferiori, refrattarie a tutte le cure. Ci ha
promesso da bere quando guariranno, ma temo
che quel brindisi sia molto lontano ….
Le infermiere e il MMG sono ormai la sua famiglia
Natale
Natale ha una tracheostomia esito di una vecchia
laringectomia per k. Ricoverato 3 mesi fa per una
fistola esofago-tracheale, tuttora recidivata dopo il
fallimento di vari interventi. Ha una PEG per la
nutrizione. Vive con una compagna su cui non si può
contare per l’assistenza. L’infermiera dice che la
gestione della PEG non è un problema sanitario,
l’assistente sociale dice che non è un problema
sociale, ma Natale dovrà mangiare …