UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi Corso di Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali ! ! ! Classe n. LM-77 - Economia aziendale, direzione amministrativa e professione LE AZIONI PROPRIE NEL FUNZIONAMENTO DELL'ASSEMBLEA SOCIALE L’acquisto delle azioni proprie è un fenomeno che rileva, sia dal punto di vista economico che giuridico, aspetti particolari e contraddittori. L’istituto nel suo complesso sembra infatti appartenere ad un tertium genus, poiché mostra sia i caratteri dell’investimento che, parzialmente, quelli della diminuzione del capitale sociale: i proteiformi effetti che si palesano sono direttamente legati alla sopraggiunta qualità di socio assunta dalla società stessa, in seguito all’acquisto dei propri titoli. Indipendentemente dalla qualificazione della natura dell’atto, l’acquisto delle azioni proprie è, operativamente, un atto gestorio. La proposta di acquisto è formalizzata dall’organo amministrativo e la decisione se portare a compimento l’atto è a loro affidata. L’art. 2357 cod. civ. stabilisce tuttavia che la suddetta operazione debba essere preventivamente autorizzata dall’assemblea ordinaria dei soci e che questa limiti il campo di discrezionalità in ordine al numero di titoli, ai tempi di esecuzione, comunque per un massimo di diciotto mesi, al corrispettivo minimo e massimo. I legislatori comunitario e nazionale, obbligando gli amministratori ad attenersi a quanto stabilito, secondo il criterio maggioritario, dalla volontà sociale, ed a rispettare gli altri criteri disciplinati dallo stesso art. 2357 cod. civ., hanno riconosciuto all’operazione di acquisto delle azioni proprie valenza sia all’esterno, con il fine di tutelare i terzi creditori dalle perdite del patrimonio societario, che all’interno della società, cercando di rendere l’operazione neutra sul piano organizzativo. L’assemblea sociale, sede nella quale, secondo le maggioranze previste dagli articoli 2368 e 2369 cod. civ., si esprimono la volontà e gli interessi dei singoli azionisti, assume un ruolo centrale nelle operazioni di acquisto ed alienazione delle azioni proprie, anche alla luce della soppressione del limite di acquisto delle azioni proprie per le società che non fanno ricorso al mercato dei capitali di rischio ed alla rinnovata incisività con la quale il legislatore ha riformato l’art. 2357-ter, sospendendo il diritto di voto in capo alle azioni proprie ma imponendo che questa vengano conteggiate nel calcolo dei quorum assembleari. La potenziale situazione di stallo in cui l’assemblea di una società per azioni chiusa, in assenza di una consolidata maggioranza assoluta, si troverebbe con il possesso di anche una sola azione propria, fa rilevare l’importanza, in questo contesto, delle operazioni dispositive sulle azioni proprie come mezzo per poter riequilibrare l’andamento dell’assemblea sociale ovvero come mezzo discriminatorio della minoranza degli azionisti a favore della maggioranza. In questo contesto normativo l’analisi cerca di individuare le maggiori problematiche presentate dalla disciplina delle operazioni sulle azioni proprie, riferendosi in particolare modo alle società per azioni non quotate sui mercati regolamentati, alla luce delle ultime modifiche della disciplina nazionale e comunitaria. ! Relatore: Chiar.mo Prof. Alessandro Morini Tesi di Laurea Magistrale Enrico Boni Matricola n. 1005444 ! ANNO ACCADEMICO 2012/2013