Proposte di integrazione e/o approfondimento.

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Proposte di integrazione e/o approfondimento.
Sia in fase di programmazione del percorso che durante lo svolgimento in classe, ci siamo accorti che
l’argomento prescelto, proprio per la sua natura interdisciplinare, offriva innumerevoli spunti per attività di
approfondimento: alcuni di questi sono stati accolti e inseriti nella struttura portante del progetto; altri, pur
apprezzabili, sono stati accantonati vuoi per la cronica mancanza di tempo che affligge il nostro lavoro vuoi per il
timore di pregiudicare l’organicità del percorso. Abbiamo comunque ritenuto opportuno proporre queste
suggestioni.
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La musica leggera italiana e l’Italia: stereotipi, miti dell’immaginario collettivo, ironia.
In questo percorso si propongono agli alunni l’ascolto e l’analisi testuale e musicale di alcuni brani della
musica leggera italiana: Viva l’Italia di Francesco de Gregori, Dolce Italia di Eugenio Finardi, In Italia si
sta male (si sta bene anziché no) di Rino Gaetano, La terra dei cachi di Elio e le Storie Tese.
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L’Inno delle Nazioni di Giuseppe Verdi
In questa composizione compaiono l’inno italiano, l’inno francese e quello inglese; nell’esecuzione
dell’8 dicembre 1943 Arturo Toscanini inserisce in coda alla composizione verdiana l’inno sovietico
(allora era L’Internazionale) e l’inno americano. In tal modo possiamo quindi fornire agli alunni un
ulteriore e significativo quadro d’insieme e farli riflettere sulle scelte compositive di Verdi ed esecutive di
Toscanini.
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Variazioni, e non solo, sugli inni
L’inno italiano, francese ed inglese sono stati utilizzati da compositori di epoche successive per la
realizzazione di brani strumentali e vocali anche di genere diverso; ricordiamo, ad esempio, Ouverture
1812 di Ciaikovski (cita la Marsigliese e l’inno zarista), le versioni dell’inno inglese dei Sex Pistols e dei
Queen, le variazioni sull’Inno Imperiale (inno tedesco) di Beethoven, infine la versione strumentale
dell’inno americano di Jimi Hendrix. Quando saranno proposti si completeranno le tabelle relative a
questi collegamenti (allegati 6 e 10) indicando autore e titolo del brano.
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Quale inno nazionale per l’Italia nel XXI secolo?
Talvolta si discute se non convenga cambiare il nostro inno nazionale. E’ successo alcuni anni fa
quando si era proposto di sostituirlo con il brano corale di Giuseppe Verdi Va pensiero. Se gli studenti
hanno incominciato a capire cos’è un inno si può affrontare questo tipo di discussione in modo costruttivo
chiedendo ad esempio:
“Quale immagine vogliamo offrire dell’Italia di oggi?”
“Ci riconosciamo nelle parole di Mameli?”
“Che cosa potremmo proporre in alternativa?”
Il percorso può quindi proseguire con la composizione da parte degli alunni del testo di un ipotetico
inno nazionale italiano e/o con la scelta motivata di un brano musicale già esistente in ambito classico o
leggero.
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Suoniamo gli inni
L’insegnante, in base alle abilità tecniche sviluppate dagli alunni nel corso del triennio propone
l’esecuzione con il flauto di alcuni inni nazionali.
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L’inno europeo
Con l’aiuto dell’insegnante e l’utilizzo di sussidi vari (internet, il manuale di educazione musicale)
gli alunni realizzano una ricerca su questo brano, ripercorrendo la storia dalla sua composizione sino
all’adozione quale inno dell’Unione Europea avvenuta nel 1985.
In una seconda fase se ne effettuerà l’esecuzione con il flauto.
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