Centro Funzionale Regione Emilia Romagna RELAZIONE SULLE NEVICATE E MAREGGIATE DEL PERIODO 9-10 MARZO 2010 Relazione a cura di: Servizio Idro-Meteo-Clima In copertina: nevicata a Reggio Emilia ed effetti della mareggiata sui Lidi ravennati del 10 marzo 2010 Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 1 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna INDICE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 6. 7. Analisi sinottica............................................................................................................................3 Probabilità di precipitazione nevosa prevista dal modello COSMO LEPS probabilistico ..........7 Percentuale di precipitazione nevosa prevista dal modello ECMWF..........................................9 Cross section del modello Lami Cosmo I7 ................................................................................12 Analisi dei campi di riflettività del radar di San Pietro Capofiume...........................................13 Dati nivometrici e immagini da satellite ....................................................................................14 Eventi di erosione costiera ed ingressione marina .....................................................................18 Allegati.......................................................................................................................................23 Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 2 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna 1. Analisi sinottica Nella prima decade di marzo l’Europa centro occidentale è stata interessata da un’irruzione di aria fredda di origine russo siberiana che ha portato diffuse nevicate su tutta la Francia meridionale, Spagna settentrionale ed Italia centro settentrionale. Dall’analisi sinottica riportata in figura 1 si può infatti notare l’intenso flusso di aria fredda, in spostamento da est verso ovest, responsabile della formazione di un minimo depressionario tra il Golfo del Leone e l’area pirenaica e delle diffuse nevicate nei territori francesi e spagnoli nella giornata dell’8 marzo. Tra la nottata dell’8 marzo e la mattinata del 9 si sono successivamente create le condizioni per le intense nevicate che hanno interessato l’Italia centro settentrionale: l’aria fredda ha iniziato infatti a fluire verso il bacino occidentale del Mediterraneo attraverso la porta di Carcasson ed in parte anche dalla Valle del Rodano con il conseguente spostamento del minimo depressionario verso est ed il suo relativo approfondimento (vedi fig 2 e 3). Nella mattinata del 9 marzo, mentre l’Europa occidentale mostrava i segni delle nevicate occorse nel giorno prima, l’Italia appariva ricoperta da una fitta coltre di nubi (vedi fig 4). Nel corso della giornata del 9 marzo l’intensa ciclogenesi formatasi tra le Baleari e la Sardegna favorirà l’afflusso di correnti fredde nord orientali su tutta l’Emilia Romagna completando le condizioni necessarie per le intense nevicate sulla regione (vedi fig 5). Dal pomeriggio sera di martedì 9 marzo le nevicate iniziano infatti ad interessare tutta la dorsale appenninica e le pianure centro occidentali mentre le pianure orientali tra Ravenna e Rimini sono interessate solo da pioggia. Sarà solo nella nottata tra il 9 e 10 che le precipitazioni nevose si intensificheranno nei territori suddetti raggiungendo spessori attorno ai 30 cm nelle pianure tra Bologna e Piacenza, fino ai 50 cm nelle relative zone collinari, e valori ancora superiori sui rilievi. L’allegato A.1 riporta l’Avviso Meteo emesso il giorno 8 marzo dal Centro Funzionale nel quale, oltre alla previsione delle nevicate, viene segnalato anche il rinforzo dei venti di bora e lo stato del mare fino a condizioni di moto ondoso agitato. Tale situazione ha indotto anche all’emissione di un avviso di criticità sempre il giorno 8 marzo per rischio di allagamenti nelle macroaree B e D (vedi allegato A.2) e di un Bollettino meteo marino per l’alto rischio di ingressione marina sul litorale (vedi allegato A.3). La conferma dei forti venti previsti tra il 9 e 10 provenienti da est, unitamente alla situazione di un alto livello del mare, disegnavano uno scenario in cui i fiumi romagnoli potevano trovarsi in condizione critiche per scaricarsi a mare. Questa situazione prevista ha portato ad un’ulteriore emissione di avviso di criticità in data 9 marzo, con il quale si è aumentata la criticità delle macroaree B e D da Moderata ad Elevata (vedi allegato A.4). Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 3 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna aria fredda verso l’Europa occidentale Fig. 1. Superficie isobarica a 500 hPa (circa 5000 metri) alle 12 UTC (Coordinated Universal Time) dell’ 8 marzo 2010. I campi colorati si riferiscono alla temperatura a 500 hPa (con la scala in gradi °C sulla destra) mentre le linee nere all’altezza di geopotenziale sempre a 500 hPa; le frecce rappresentano la direzione ed intensità del campo di vento (triangolo = 50 nodi, barretta lunga= 10 nodi, barretta corta =5 nodi). Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 4 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna ingresso di aria fredda dalla porta di Carcasson Fig. 2. Superficie isobarica a 500 hPa (circa 5000 metri) alle 00 UTC (Coordinated Universal Time) del 9 marzo 2010. I campi colorati si riferiscono alla temperatura a 500 hPa (con la scala in gradi °C sulla destra) mentre le linee nere all’altezza di geopotenziale sempre a 500 hPa; le frecce rappresentano la direzione ed intensità del campo di vento (triangolo = 50 nodi, barretta lunga= 10 nodi, barretta corta =5 nodi). Fig. 3. Immagine satellitare Meteosat nell’infrarosso alle 23 UTC dell’8 marzo 2010. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 5 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 4. Immagine satellitare Meteosat nel visibile alle 9 UTC del 9 marzo 2010. Si notano le nevicate dell’area spagnola della Catalogna, dell’area pirenaica e dell’area francese della Provenza, Massiccio Centrale, Valle del Rodano e del Languedoc. Fig. 5. Superficie isobarica a 850 hPa (circa 1400 metri) alle 00 UTC (Coordinated Universal Time) del 10 marzo 2010. I campi colorati si riferiscono alla temperatura a 850 hPa (con la scala in gradi °C sulla destra), mentre le linee nere all’altezza di geopotenziale sempre a 850 hPa. La freccia di colore bianco indica l’intenso afflusso delle correnti di bora. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 6 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna 2. Probabilità di precipitazione nevosa prevista dal modello COSMO LEPS probabilistico Passando all’analisi della previsione della precipitazione nevosa, si può notare dalla successive figure come il modello probabilistico Cosmo-Leps abbia previsto nevicate diffuse sopra la soglia dei 20/30 cm su tutta la fascia di pianura compresa tra Ferrara, Bologna e Piacenza con una probabilità del 90-100%, ed oltre 50 cm lungo la fascia collinare e pedemontana, con una probabilità del 60-90%. Valori sopra 70 cm sono stati infine previsti con una probabilità maggiore del 30% lungo il crinale appenninico modenese, bolognese e Romagna. Fig. 6. Corsa di lunedì 8 marzo del modello a scala limitata COSMO-LEPS probabilistico, con la probabilità di precipitazione nevosa sopra i 20 cm, previsti tra le 12 UTC di martedì 9 marzo e le 12 UTC di mercoledì 10 marzo. Fig. 7. Come in Fig. 6, ma con probabilità di precipitazione nevosa sopra i 30 cm. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 7 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 8. Come in Fig. 6, ma con probabilità di precipitazione nevosa sopra i 50 cm. Fig. 9. Come in Fig. 6, ma con probabilità di precipitazione nevosa sopra i 70 cm Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 8 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna 3. Percentuale di precipitazione nevosa prevista dal modello ECMWF Le figure successive riportano la previsione della percentuale di neve sul totale di precipitazione prevista dal Centro Europeo. Se consideriamo la figura 10 e l’area di pianura centro ovest, si può notare come dei 2 mm di precipitazione totale previsti tra le 12 e le 18 UTC, la percentuale di neve non superasse l’80%. Ciò significa che una parte di quella precipitazione si poteva considerare come pioggia mista a neve. Nella realtà, nel pomeriggio del 9 marzo l’area di pianura è stata interessata da fenomeni di neve molto bagnata che solo dalla serata ha iniziato a produrre accumuli al suolo in concomitanza con un’intensificazione delle precipitazioni (vedi fig 11-12-13-14) e dell’abbassamento delle temperature. Cumulando i valori di precipitazione alle varie scadenze si può vedere come il modello avesse previsto con molta accuratezza l’entità del fenomeno. 50 0 Fig. 10. Corsa di lunedì 8 marzo del modello a scala globale ECMWF con la previsione della percentuale di precipitazione nevosa (linee tratteggiate 10% e 50%, linee continue 80% e 100%) rispetto alla precipitazione totale, espressa in mm, con la scala cromatica sulla destra. I valori sono riferiti all’intervallo tra le 12 e le 18 UTC del 9 marzo 2010. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 9 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 11. Come in Fig 10, ma per l’intervallo tra le 18 UTC del 9 marzo e le 00 UTC del 10 marzo 2010. Fig. 12. Come in Fig 10, ma per l’intervallo tra le 00 e le 06 UTC del 10 marzo 2010. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 10 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 13. Come in Fig 10, ma per l’intervallo tra le 06 e le 12 UTC del 10 marzo 2010. Fig. 14. Come in Fig 10, ma per l’intervallo tra le 12 e le 18 UTC del 10 marzo 2010. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 11 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna 4. Cross section del modello Lami Cosmo I7 Analizzando anche la previsione della sezione verticale della temperatura dell’atmosfera, dal suolo fino a 3500 m, che rappresenta uno spaccato dell’atmosfera da Piacenza a Rimini lungo la via Emilia, si può notare dalle successive due figure come nelle pianure centro ovest l’altezza dello zero termico fosse previsto in abbassamento fino al suolo solo in tarda serata, a conferma di quello che si è verificato. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 12 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna 5. Analisi dei campi di riflettività del radar di San Pietro Capofiume Le precipitazioni nel corso dell’evento sono state quasi interamente a carattere nevoso. Le prime precipitazioni si verificano sull’Appennino centro-orientale nelle prime ore del giorno 9, per poi estendersi ai rilievi occidentali e, sotto l’influsso di correnti meridionali, alla pianura, organizzate lungo una banda che si estende da sud est a nord ovest. Fig. 15. Mappe di riflettività del 09/03/2010 alle 03:12 UTC (alto a sinistra), 05:42 UTC (alto a destra). 09:12 UTC (basso a sinistra) e alle 10:42 UTC (basso a destra). Successivamente il sistema si propaga verso nord-est e a fine mattinata l’intera regione risulta interessata dall’evento nevoso, ad eccezione della fascia di territorio dal ravennate al ferrarese interessato da pioggia. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 13 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 16. Mappe di riflettività del 09/03/2010 alle 13:12 UTC (alto a sinistra), alle 14:42 UTC (alto a destra), alle 16:12 UTC (basso a sinistra), alle 18:12 UTC (basso a destra), La precipitazione nevosa ha persistito nelle ore serali e notturne, fino al mattino del giorno 10. Si fa presente che l’informazione radar durante la notte e nella prima mattinata del 10 risulta incompleta, in quanto l’eco radar risulta attenuato dalla presenza dell’accumulo nevoso sull’antenna. Nelle prime ore del pomeriggio del giorno 10, le precipitazioni si organizzano lungo una fascia da sud a nord, nella parte orientale della Regione. Successivamente un nuovo impulso raggiunge l’Appennino dai quadranti meridionali che si salda con la precipitazione preesistente sul settore nord orientale della regione, per esaurirsi nella notte sul ferrarese. 6. Dati nivometrici e immagini da satellite Le intense nevicate che hanno interessato tutta la regione tra il 9 e 10 marzo, hanno raggiunto Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 14 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna spessori ragguardevoli per il periodo specie nelle aree di pianura centro occidentali. Dalle misure nivometriche i valori oscillano tra i 30 cm della pianura ad oltre i 70 cm in montagna (vedi fig. 17). Da sottolineare che nella pianura ravennate e riminese non si sono registrati accumuli al suolo in quanto interessate solo da pioggia o pioggia mista a neve. Al di sopra dei 1000 metri lo spessore totale del manto nevoso compreso quello preesistente ha inoltre raggiunto valori sopra il metro: spiccano i 140/150 cm delle stazioni di Lago Paduli, Febbio e Lago Pratignano (vedi fig. 18). I rilevamenti effettuati dal Servizio Meteomont presso le stazioni presidiate dal Corpo Forestale dello Stato, poste lungo l’Appennino regionale a quote comprese tra 1200 e 1500 metri, forniscono valori confrontabili con quelli registrati dai nivometri. Gli spessori variabili tra i 50/100 cm dell’Appennino centro occidentale, e 50/60 cm dell’Appennino romagnolo attestano il fatto che la nevicata risulti abbondante per il mese di marzo. Più puntualmente, considerando i 31 cm della nevicata nella città di Bologna, questa si colloca al secondo posto tra le nevicate occorse nel mese di marzo relativamente al periodo 1956-2010: il record spetta alla nevicata tra il primo ed il due marzo 1986 con ben 35 cm. Dall’analisi delle fig 19 e 20 è possibile infine fare una stima qualitativa dell’estensione areale delle nevicate che hanno interessato l’Italia settentrionale e, nello specifico, l’Emilia-Romagna. Fig. 17. Ubicazione dei nivometri e spessore del manto nevoso della nevicata del 9_10 marzo 2010 Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 15 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 18. Altezza dello spessore del manto nevoso massimo registrato il 10 marzo 2010 dalle stazioni nivometriche regionali; sulla destra sono riportate le località dei nivometri e la rispettiva quota sul livello medio del mare. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 16 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 19. Immagine del satellite Modis Aqua del 12 marzo con la nevicata del 9_10 marzo 2010 nell’Italia settentrionale; si individuano il lago di Garda e il fiume Po in quasi tutta la sua lunghezza. Fig. 20. Immagine rielaborata del satellite Terra/Modis del 13 marzo: la neve è rappresentata dal colore rosso. Si distinguono i principali centri urbani da Parma a Bologna già parzialmente libere da neve ( aree di colore grigio). Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 17 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna 6. Eventi di erosione costiera ed ingressione marina Nel corso del pomeriggio del 9 marzo forti venti da est/nord est iniziano ad interessare tutta la fascia costiera specie quella dei lidi romagnoli. Dai rilevamenti anemometrici provenienti dalle stazioni afferenti la rete di monitoraggio regionale, le intensità maggiori del vento si registrano lungo il litorale ravennate con velocità massime fino a 42 nodi (fig. 21). L’effetto combinato della forte nevicata unita alle raffiche di vento ha determinato in molte zone della regione rotture di rami e anche cadute di alberi (fig. 22) 21,5 m/s (circa 42 nodi) alle 21:00 UTC del 9 marzo Fig. 21. Velocità massima oraria del vento rilevata tra il pomeriggio del 9 e la mattinata del 10 marzo Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 18 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 22. Alberi abbattuti nelle città di Ferrara (foto superiore) e Forlì (foto inferiore) Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 19 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna 3.91 metri altezza massima dell’onda alle 00:30 UTC del 10 marzo Fig. 23. Altezza dell’onda misurata dalla Boa ondametrica di Cesenatico tra il 9 e 10 marzo 2010 Appare evidente dalla figura 23 la persistenza, per ben nove ore consecutive, di un moto ondoso con altezza d’onda superiore ai 3,5 metri e con un picco massimo di 3,91 metri raggiunto nella nottata tra il 9 e 10 marzo. L’osservazione del dato rispecchia quasi fedelmente la previsione del modello Swan emessa il giorno 9 marzo alle 00:00 UTC: come si può infatti notare dalla fig 24, l’altezza dell’onda prevista nel tratto di costa compreso tra Marina di Ravenna a Cattolica, raggiungeva valori tra 2,5 e 3,2 metri. Da sottolineare inoltre la previsione di un picco di marea nella nottata tra il 9 e 10 marzo, stimabile attorno a 0,9 metri (vedi allegato A3). Dalla fig 25 possiamo notare il picco di marea di 0,91 metri misurato dal mareografo di Porto Corsini afferente la rete mareografica nazionale. La combinazione dell’altezza d’onda con il livello di marea è stata la causa scatenante delle numerose ingressioni marine occorse soprattutto lungo il litorale romagnolo, di cui viene riportata, come esempio, una fotografia in Figura 26. Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 20 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 24. Corsa delle 00:00 UTC di martedì 9 marzo con la previsione dell’altezza dell’onda prevista dal modello SWAN alle 00:00 UTC del 10 marzo. I vettori rappresentano la direzione dell’onda mentre sulla destra la scala cromatica evidenzia l’altezza dell’onda. Il pallino rosso indica la localizzazione della Boa ondametrica Nausicaa 0,91 metri Fig. 25. Altezza della marea misurata dal mareografo di Porto Corsini tra il 9 e 10 marzo 2010 Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 21 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna Fig. 26. Gli effetti della mareggiata del 9-10 marzo 2010 lungo la costa ravennate nella località Lido Adriano . Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 22 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna 7. Allegati A.1 Avviso Meteo emesso l’8 marzo 2010 per neve, vento e mare Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 23 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna A.2 Avviso di criticità idrogeologica emesso l’8 marzo 2010 Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 24 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna A.3 Bollettino meteo marino emesso l’8 marzo 2010 Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 25 Centro Funzionale Regione Emilia Romagna A.4 Avviso di criticità idrogeologica emesso il 9 marzo 2010 Relazione nevicate e mareggiate del 9 e 10 marzo 2010 26