Adorazione Eucaristica Domenica XI del Tempo Ordinario G. Così dice il Signore Dio: «Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro… e lo pianterò sopra un monte alto, imponente. Metterà rami e farà frutti». (Ez 17, 22-23) T. A te lode e gloria Signore! In piedi Canto Ti benedirò, Signore, in ogni tempo. In eterno sempre canterò la tua lode su tutta la terra. Beato chi ascolta la tua parola e segue i tuoi insegnamenti. Chi ti cerca con cuore sincero gusterà la tua dolce presenza. Rit. Dal Salmo 91 (92) G. È bello rendere grazie al Signore T. e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte. G. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; T. piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi, T. per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia: in lui non c’è malvagità. Seduti In ascolto Mc 4, 26-34 G. In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Breve silenzio Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Breve silenzio L. Quando concepiamo buoni desideri, gettiamo in terra il chicco; dando inizio al bene, siamo erba; crescendo nelle buone opere diventiamo spiga, e consolidandoci nella perfezione arriviamo ad essere la spiga turgida di chicchi. Se dunque noti qualcuno ancora incerto nel bene, come grano in erba, non lo canzonare, perché in lui sta spuntando il frumento di Dio. Gesù dice ancora: A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso e come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra. Il regno di Dio rappresenta la predicazione del vangelo e la conoscenza delle Scritture, che sono la via verso la vita. La nostra anima riceve il grano della predicazione, lo semina nel cuore, lo conserva in vita e lo fa moltiplicare grazie al calore della fede. Questo seme è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra. La predicazione del vangelo è la più modesta di tutte le dottrine filosofiche. Essa annunzia lo scandalo della croce, e in priorità insegna la fede nella morte e nella risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, uomo e Dio. Se paragoni questa dottrina a quella dei filosofi, ai loro sistemi, al loro volumi, allo splendore dell'eloquenza e allo sfoggio di cultura dei loro discorsi, vedrai subito come il vangelo sia il più piccolo fra tutti i semi. Eppure tutte quelle dottrine non hanno nulla di vivo, di concreto o di essenziale, ma si esauriscono facilmente, diventando flaccide e marce come ortaggi e verdure che avvizziscono e sono gettati via. La predicazione evangelica, al contrario, pur sembrando minuscola in apertura, spuntando contemporaneamente nell'anima del fedele e nel mondo intero, non secca come l'erba ma cresce a misura di albero. Il chicco di senape, seminato in terra o nel campo del Signore, non da un ortaggio ma cresce e si trasforma in albero. L’albero della predicazione evangelica si pianta, elevando gli spiriti degli ascoltatori e facendo loro desiderare le realtà supreme. Quest'albero stende lunghi rami, perché i predicatori annunziano il vangelo nel mondo intero. Esso eccelle per durata di vita, dato che la verità che i predicatori annunziano non avrà mai fine. Sotto la sua ombra nidificano gli uccelli del cielo, perché le anime dei fedeli sono avvezze a volare verso l'alto con il desiderio e a fissare lassù il cuore, dimentiche di quello che passa, secondo questa parola del salmista: Sotto le sue ali troverai rifugio. (Sal 90, 4) Lo stesso la sposa del Cantico dei cantici cioè la Chiesa, composta dalle anime dei santi proclama con fierezza: Alla sua ombra, cui anelavo mi siedo e dolce e il suo frutto al mio palato. (Ct 2, 3 ) Ciò significa in altri termini: abbandonando ogni consolazione, mi sono posta sotto la protezione di Dio che desideravo vedere. E' tale l'allegrezza di vederlo e la sua presenza è cosi dolce al mio cuore che forzatamente devo disprezzare, anzi rigettare, tutto quello che non è l'amato. (Beda il Venerabile, In Marci evangelium expositio, I, 4 PL 92, 172-174). Breve silenzio Intercessione G. Come creature, sappiamo di non bastare a noi stessi perché solo in Dio troviamo la ragione del nostro vivere. Presentiamo a Lui il ramoscello della nostra preghiera. L. Donaci, Signore, un cuore umile. T. Donaci, Signore, un cuore umile. L. Presentiamo a Dio il ramoscello della Chiesa, perché sia umile nell’annuncio del vangelo e nella coerenza alla parola che annuncia. Preghiamo. L. Presentiamo a Dio il ramoscello della nostra nazione e dell’Europa, perché ogni cittadino sia onesto nell’impegno professionale e civile per dare il proprio contributo alla crescita della società nel bene comune. Preghiamo. L. Presentiamo a Dio il ramoscello della famiglia e del mondo dell’educazione, perché nel totale dono di sé gli educatori possano trasmettere la fede in Dio e la fiducia nell’uomo. Preghiamo. L. Presentiamo a Dio il ramoscello della nostra comunità parrocchiale di Villa Adriana, perché sia forte nella fede, umile nella comunione e nell’accoglienza. Preghiamo. L. Presentiamo a Dio il ramoscello della nostra fede povera: infatti non preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Dona di dimorare nella tua casa a tutti i fratelli e sorelle defunti. Preghiamo. G. Dio Padre della vita, che innalzi l’umile e umili il superbo, accogli le preghiere della Chiesa, di noi che abbiamo bisogno del seme della tua parola per portare un frutto che rimanga. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. Canto Sei tu Signore il pane Sei tu, Signore, il pane, tu cibo sei per noi. Risorto a vita nuova, sei vivo in mezzo a noi. È Cristo il pane vero, diviso qui fra noi: formiamo un solo corpo e Dio sarà con noi. Nell’ultima sua cena Gesù si dona ai suoi: «Prendete pane e vino, la vita mia per voi». Se porti la sua croce, in lui tu regnerai. Se muori unito a Cristo, con lui rinascerai. «Mangiate questo pane: chi crede in me vivrà. Chi beve il vino nuovo con me risorgerà». Verranno i cieli nuovi, la terra fiorirà. Vivremo da fratelli: la Chiesa è carità. Benedizione