Luciano Orzani Ottico Optometrista Igienista Oculare Socio fondatore del gruppo G.I.O. LA DISFUNZIONE DELLE GHIANDOLE DI MEIBOMIO DGM IGIENE PALPEBRALE MEDIANTE DETERZIONE f Fig. 1 Immagine anatomica Fig. 2 Anatomia Ghiandola di Meibomio Spesso sentiamo i nostri occhi bruciare, abbiamo la sensazione di corpi estranei che ci provocano disturbi ed uno stato di non confort. Dobbiamo sapere che nei nostri occhi esiste un liquido precorneale stabile, il Film lacrimale. Questo liquido che per la maggior parte delle persone è sconosciuto, ma è determinante per l’integrità e lo stato di salute del nostro apparato visivo. Garantisce una visione nitida, ha una funzione di protezione oculare , ed una funzione trofica. La struttura del film lacrimale è composta da tre strati: il sottile strato lipidico più superficiale, la componente acquosa che costituisce lo strato intermedio e la mucina localizzata nella porzione più profonda del film. Alla base delle disfunzioni lacrimali vi è la presenza di un film lacrimale instabile dovuto ad un’impropria quantità, diffusione e qualità delle differenti componenti delle lacrime. Il film lacrimale viene rinnovato ad ogni ammiccamento e grazie alla sua struttura architettonica in tre strati (mucoso profondo, acquoso intermedio e lipidico superficiale) è in grado di mantenersi stabile tra due ammiccamenti fornendo un sistema ottico eccellente e quindi una visione precisa. Inoltre il film lacrimale gioca un ruolo fondamentale nella difesa dalle infezioni, nella protezione fisico chimica, nella nutrizione, nella regolazione (proliferazione, movimento, maturazione e dismissione) delle cellule degli strati superficiali (epiteli) della cornea e della congiuntiva. Le lacrime oltre a queste fondamentali attività nutrienti e regolatrici ( paragonabili al “sangue”) hanno importanti compiti di lubrificazione, di difesa contro le aggressioni da microrganismi (virus, batteri e parassiti) e contro le aggressioni fisico chimiche da parte dell’ambiente che ci circonda (polveri sottili, vapori acidi o basici ect.) La principale causa delle più comuni patologie oculari, è la disfunzione delle ghiandole di Meibomio ( DGM ). La disfunzione della ghiandola di Meibomio (DGM) è un’infiammazione cronica e diffusa delle ghiandole di Meibomio, comunemente caratterizzata da ostruzione dei dotti terminali e/o alterazioni qualitative/quantitative della secrezione ghiandolare. Questo può portare all’alterazione del film lacrimale, sintomi d’irritazione oculare, infiammazione clinicamente apparente e patologie della superficie oculare. Il processo ostruttivo è influenzato da fattori endogeni quali l’étà, il sesso e i disturbi ormonali, oltre a fattori esogeni quali gli agenti sistemici (per es. i retinoidi) e probabilmente l’uso di lenti a contatto. Associazioni secondarie rilevanti sono le patologie cutanee (per es. l’acne rosacea, la dermatite atopica e seborroica) e la congiuntivite cicatriziale (per es. l’eritema multiforme, il tracoma). L’ostruzione può portare a dilatazione cistica intraghiandolare, atrofia del tessuto ghiandolare, atrofia della ghiandola e bassa secrezione, effetti che generalmente non coinvolgono cellule infiammatorie. Il risultato finale della disfunzione della ghiandola di Meibomio è una ridotta disponibilità di componente lipidica sul margine palpebrale e sul film lacrimale, maggiore evaporazione, iperosmolarità del film lacrimale, occhio secco da iperevaporazione e infiammazione della superficie oculare con conseguente danno. Le maggiori problematiche che vengono riscontrate nel caso di DGM sono: Blefarite Orzaioli Calazzi La Terapia tradizionale consta di una corretta igiene palpebrale, compresse calde, compresse a base di omega3 e lacrime artificiali che incrementano la parte acquosa della lacrima e migliorano la MGD. I dotti delle ghiandole di Meibomio sono tortuosi ed i detriti cellulari presenti sul bordo palpebrale, tipici della blefarite, vi penetrano e non riescono a fuoriuscirne procurando, così, la cronicizzazione dell'infiammazione. Un ruolo importante nel trattamento e nella prevenzione di queste patologie è svolto dall’igiene palpebrale. E’ possibile migliorare o ripristinare la normale secrezione sebacea delle ghiandole di Meibomio eseguendo alcune procedure specifiche. Per prima cosa è necessario che la detersione venga eseguita nel modo più preciso ed efficace possibile a livello dei margini palpebrali e non come per le blefariti anteriori e le dermatiti palpebrali a livello della cute e delle ciglia. E’ importante ricordarsi di non usare mai sostanze tensioattive come shampoo o saponi che alterano le sostanze lipidiche prodotte dalle ghiandole di Meibomio contribuendo così ad alterare ancor di più la delicata struttura del film lacrimale. Una volta eseguita la detersione dei margini palpebrali è utile aumentare la temperatura delle palpebre applicando per alcuni minuti (2-3 minuti) sugli occhi chiusi delle mascherine apposite preriscaldate (circa 45 °C). Il calore serve a rendere più fluide le secrezioni sebacee delle ghiandole di Meibomio che in alcuni pazienti sono più dense e tendono ad ostruire i dotti ghiandolari. Diamo ora ulteriori informazioni su queste importanti ghiandole. Le ghiandole di Meibomio, deputate alla produzione di sebo, sono sistemate in una unica fila lungo il margine palpebrale superiore e inferiore. Gli orifizi delle ghiandole sbucano proprio anteriormente alla giunzione muco cutanea, ovvero anteriormente all'inserzione delle ciglia. Macroscopicamente sono a forma di grappolo (30-40 nel superiore e 2030 nel tarso inferiore) ed occupano l’intero spessore del piatto tarsale. Sono delle ghiandole sebacee modificate ma a differenza di quelle sebacee non sono associate a peli. La gh e’ formata da un tubulo diritto da cui si dipartono gli acini; gli acini sono circondati da collagene, fibroblasti, terminazioni nervose e vasi sanguigni, dal muscolo di Riolano e dalla porzione palpebrale del muscolo orbicolare. Normalmente proprio l'attività contrattile dei muscoli aiuta la spremitura delle ghiandole ed il loro corretto funzionamento. Il secreto sebaceo (meibum) prodotto dalle ghiandole, durante una corretta funzione ghiandolare, si riversa sotto forma di gocciolina oleosa nel film lacrimale, aumentando la tensione superficiale del film stesso e quindi migliorando la sua permanenza sulla superficie oculare. Bibliografia: ttp://orioneye.com/ http://www.biodueoftalmica.it/ http://www.olent.it/ http://www.dottorlovisolo.com/ www. Carlobenedetti. www.medicitalia.it Luciano Orzani Ottico Optometrista