TI I Tempo libero «Non solo cipria. Ma luce chiara di pensiero. E desiderio grande d'amore». La poesia invade gli spazi di un museo. Lunedì alle 17.30, Sergio Mannelli, ordinario di Storia della critica d'arte all'Università Ca' Foscari di Venezia, presenta «La Galleria. Primo» ai Musei Civici Eremitani di Padova. Mannelli, ex direttore dei Musei Civici di Verona e curatore di numerose mostre, si presenta nelle vesti di autore di una moderna riedizione della «Galleria» di Giambattista Marino. Interverranno: Davide Banzato, direttore dei Musei Civici agli Eremitani, Luciano Testa e Caterina Virdis. In/o: 049 8204551 S RIPRODUZIONE RISERVATA Viaggio nella crisi Due «tragicommedie» a cura di Compagnia Emme e Tarn Teatromusica fl teatro entra nelle fabbriche In scena la perdita del lavoro Gli attori tra tubi e mattoni oggi a Salzano e domani a Noale Protagonista Fabio Monti, regista e attore di «Schiavi in mano...hai per caso visto il mio lavoro» stasera a Salzano La Fornace di Noaie L'interno della Fornace dove domani sera andrà in scena «Al mattonificio», spettacolo tratto dal racconto «Alla fabbrica di mattoni» dello scrittore Luigi Monteleone f n un momento in cui la perdi 1 ta del lavoro, con esiti spesso JL. drammatici, è diventato uno dei problemi cardine della società, si fa strada la percezione che il sostegno alla cultura da parte delle imprese non è tanto un atto di liberalità vagamente paternalistico, quanto un gesto necessario a stimolare nuove idee produttive. Nel Nordest duramente colpito dalla crisi economica, la perdita del lavoro va in scena, si fa teatro, diventa una tragicommedia narrata proprio nel cuore delle realtà produttive: le fabbriche. Ecco allora due lavori teatrali rappresentati, uno alla Eco Meta! di Salzano e l'altro al mattonificio di Noale. Impresa e cultura, come binomio virtuoso che opera in sinergia. Una tendenza, questa, che ha trovato concreta realizzazione all'interno del progetto Paesaggio con Uomini, ideato dall'associa- zione Echidna, con il coinvolgimento, a partire da novembre, di 14 Comuni della provincia di Venezia, tra Riviera del Brenta e Miranese. Il progetto si conclude ora con due appuntamenti «contaminazione» tra fabbrica e arte scenica. Due pièce che oltre a fare riflettere, danno l'opportunità di scoprire spazi normalmente chiusi al pubblico. Oggi (ore 21) nella fabbrica Eco Metal a Salzano (Via dell'Artigianato 26) è la volta di Schiavi in mano! ... hai per caso visto il mio lavoro? di Fabio Monti, Compagnia Emme A Teatro. Lo spettacolo, ambientato nella nuova sede dell'azienda veneziana, inaugurata nel 2011 (5200 metri quadrati dedicati al recupero dei materiali metallici) propone un viaggio tragicomico nella crisi economica contemporanea per raccontare la vicenda dell'Eutelia di Arezzo, azienda di telefo- nia travolta da un vortice di debiti e inchieste: cronaca del malaffare che si interseca con il dramma dei licenziati. Domani, in un'impresa storica del territorio, la Fornace di Noale, sede del marchio Sanmarco (in Strada San Dono 80), dove è nata la produzione industriale dei mattoni faccia a vista in Italia, va in scena Al mattonificio, di Tarn Teatromusica. Costruito nei primi anni del '900, il mattonificio di Noale oggi è entrato a far parte di un gruppo multinazionale francese, la Terreai, mantenendo intatta la tradizione locale e nazionale del laterizio di pregio e la cultura del «fatto a mano». Per gli spettatori sarà un'immersione diretta nel processo produttivo con una visita guidata (ore 17) attraverso gli impianti e al vecchio forno Hoffman, in cui è allestito il museo, una collezione dei migliori proto- tipi della fornace, che ha contribuito al recupero di edifici come il Colosseo, i Fori Imperiali, palazzi e ville del territorio nazionale. A seguire (ore 18) andrà in scena Al mattonificio. Lo spettacolo nasce dal racconto Alla fabbrica di mattoni, tratto dalla raccolta La pena e l'oblio di Luigi Monteleone, scrittore e medico napoletano scomparso nel 2004 dopo avere a lungo abitato e operato nella Riviera del Brenta. Tra stampi e argille, Michele Sambin e Pierangela Allegro, propongono un dialogo tra parola e musica. I luoghi del lavoro si fanno così promotori di sapere e in alcuni casi suggeritori di poetiche in cui gli artisti si inseriscono, dialogando con spazi e situazioni inedite e creando di fatto produzioni ogni volta nuove. Caterina Barone ì RIPRODUZIONE RISERVATA