"Quinta New" di Natale

annuncio pubblicitario
1
Il nostro Presepe
Non il paesaggio tipico di Betlemme ma la città di Milano,
con le strade dove viviamo e i luoghi
che quotidianamente frequentiamo…
Dio non è nato solo a Betlemme, laggiù…lontano.
Dio è in mezzo a noi, è vicino, dove viviamo tutti i giorni!
Dio è con noi, sempre!
Non ci sono i pastori e i Re Magi, che portano doni a Gesù!
Ci sono persone della vita quotidiana: bambini, mamme, cittadini...
Ciascuno di noi può offrire dei doni.
Non occorre essere particolarmente coraggiosi,
intraprendere chissà quali viaggi per arrivare chissà dove!
L'importante è cercare di essere buoni cristiani,
generosi con gli altri, amici di tutti,
rispettosi delle cose e degli ambienti dove viviamo.
E questo per Gesù sarà un grande dono!
Giuseppe e Maria li abbiamo immaginati così…
persone comuni, come noi,
che nella loro semplicità hanno detto “Sì!”
e hanno saputo accogliere Gesù!
Un presepe senza la stella cometa…
Ciascuno di noi può essere "stella cometa" e,
con la propria testimonianza, avvicinare gli altri a Gesù!
La stella che porta a Gesù puoi essere tu!
2
Questa poesia è stata scritta dalla maestra di Religione Raffaella Martini per gli alunni delle classi prima, seconda e
terza della nostra Scuola.
FILASTROCCA DI NATALE
NOTTE DI LUCE
Notte di luce
notte di pace
notte d’amore:
nasce Gesu’ nel tuo cuore.
Accogli l’affetto che il signore ti da’
canta e adora il divino re
dona al povero l’aiuto che attende
Gesu’ sara’ felice di te.
Porta a tutti la buona notizia:
la tua gioia si accrescera’
e agli amici arrivera’.
Raffaella Martini
3
Questa poesia è stata scritta dalla maestra di Religione Raffaella Martini per le classi quarta e quinta della nostra
Scuola
PENSIERO DI NATALE
Se piove o c’è il sole
se il vento ti sorprende
se la neve ti circonda
non importa:
entra nel cuore
e respira
e conosci
l’amore che è in te.
È Natale:
è la vita di un bambino
che è Dio!
È sceso dai cieli più alti
per essere qui insieme a noi.
Lasciati avvolgere dal Suo raggio soave:
Gesù è il tuo Sole,
tu sei la sua terra.
Raffaella Martini
4
Letterine a Gesu’
Caro Gesù,
questa mattina pioveva e come tutte le mattine sono venuto a scuola.
C’era aria di festa per le strade: ovunque luci ed alberi colorati, pieni di addobbi festosi, presepi in
attesa della tua venuta. Osservavo il movimento intorno a me e coglievo agitazione e frenesia. Poi
nel turbinio delle sensazioni, un canto natalizio e una musica dolce, una melodia d’altri tempi.
Tutti ti aspettano ed anch’io non vedo l’ora di festeggiare la tua nascita.
Improvvisamente mentre ti pensavo, ti ho visto nel sorriso di chi mi rivolgeva il saluto, nelle gocce
di pioggia che cadevano lente, ma sonanti, ti ho visto nelle foglie che il vento accompagnava a
terra, ti ho visto nel cielo di nuvole dense che il vento portava via, ti ho visto nel raggio di sole che
improvvisamente ha illuminato il mio cammino, ti aspetto, ma nell’attesa sei ancora tu che mi
accompagni, dolce caro amico Gesù.
Caro Gesù, ti scrivo per chi non ti scrive mai, per chi non ha un cuore sincero e per quelli che non
hanno coraggio, per chi non ha la fortuna di saperti amico, per chi si sente spaventato, e non ti
vede. Ti scrivo per ieri che piangevo, mi sentivo triste……………Sai quel compito in classe, il voto non
era dei migliori. Ieri per la verità è andato tutto storto: in classe mi sembrava che nessuno mi
capisse e fuori…….mia sorella mi ha rimproverato senza motivo. Poi la mamma ed il papà mi
hanno abbracciato: se ne sono accorti subito che qualcosa non andava.
Caro Gesù a te racconto ogni giorno di me e ti chiedo di starmi vicino quando mi sento spaventato.
Certe volte non so nemmeno io da che cosa e perché, ma so che tu lo sai e questo mi fa sentire
compreso, accolto e amato. Notte e a domani .
5
C’era una volta BABBO NATALE un vecchietto assai panciuto. Era
nato dalla fantasia e dall’ amore dei bambini verso il loro caro
amico e fratello Gesù
Racconto di Alessandro Maraschi
Racconto di Alessandro Ferrari
C’era una volta Babbo Natale, un vecchietto
assai panciuto. Era nato dalla fantasia e dall’
amore dei bambini per il loro amico e fratello
Gesù. Viveva in Finlandia in un posto pieno di
neve dove nessuno osava andare e là al
centro di quel posto c’era una casetta rossa,
verde e bianca decorata da ghirlande e di
fianco c’era un enorme pino decorato da
palline colorate, dolciumi, luci e alla punta
una bellissima stella d’ oro. Babbo Natale era
un tipo tranquillo era sposato e viveva da
tanti anni con sua moglie. Una notte in sogno
gli apparve Gesù e gli disse: Babbo Natale, i
bambini festeggiano la mia nascita e vorrei
che tu potessi portare doni a tutti i bambini
del mondo.
Babbo Natale è nato dalla fantasia e
dall’amore dei bambini per il loro caro amico
e fratello Gesù .
Babbo Natale in realtà è San Nicola detto
anche Santa Claus.
Babbo Natale a inizio novembre è l’uomo più
impegnato al mondo perché deve iniziare a
leggere le letterine dei bambini e insieme agli
elfi deve fare i regali per i bambini di tutto il
mondo.
A dicembre tutti i bambini fanno con molta
gioia insieme ai loro genitori l’albero di Natale
e lo decorano con le palline, fiocchi, luci,
nastri e lavoretti fatti a mano .
I bambini oltre a fare l’albero di Natale fanno
anche i presepi per ricordare la nascita di
Gesù.
Babbo Natale obbedì. Andò in un bosco
incantato e radunò migliaia e migliaia di
gnomi che accettarono il lavoro. Intanto Gesù
andò nei sogni di tutte le persone del mondo
e disse a loro di preparare un pino tutto
decorato e con una stella sulla punta e di fare
la letterina con tutto quello che piaceva a
loro. Babbo Natale costruì una fabbrica di
giocattoli dove non si smetteva mai di
lavorare. Gli gnomi prendevano tutte le
lettere e fabbricavano i giocattoli e la notte
del 25 dicembre mettevano la Polvere di fata
sulle renne. Babbo Natale ancora oggi porta i
regali ai bambini.
Il giorno di Natale Babbo Natale prepara la
slitta con le renne e da loro qualche colpetto
per partire e portare regali ai bambini.
Sembra quasi impossibile che Babbo Natale
in una notte consegni i regali a tutti i bambini
che si svegliano e con gioia scartano i regali.
Rompono pacchetti e pacchettini e felici poi
giocano con cuginetti, mamme, papà e nonni
e festeggiano la nascita di Gesù.
6
C’era una volta BABBO NATALE un vecchietto assai panciuto. Era
nato dalla fantasia e dall’ amore dei bambini verso il loro caro
amico e fratello Gesù
Racconto di Leonardo Lucci
Racconto di Sara Caimi
C’era una volta Babbo Natale un vecchietto
assai panciuto. Era nato dalla fantasia e dall’
amore dei bambini verso il loro caro amico e
fratello Gesù. Lui era mediamente alto e
portava sempre il suo vestito rosso, lungo e
largo; la sua cintura nera e oro , ma
soprattutto la sua barba lunga e folta che
somigliava ad un cespuglio. Più di 2000 anni
fa nacque per portare gioia e regali ad ogni
famiglia e a ogni bambino del mondo. Babbo
Natale è magico perché penso che nessun
uomo sia in grado di girare il mondo con il
freddo norvegese e il caldo africano in
pochissimo tempo, senza ammalarsi, ecco
perché e magico. Babbo Natale riesce a far
piacere il Natale anche a chi non piace. 2000
anni fa è nato ed è diventato subito orfano ed
era molto triste fine a quando un amico gli
regalò una slitta, lui con i suoi elfi costruì una
fabbrica di giocattoli per poi con le sue renne
e la sua slitta portarli a tutti i bambini e
insieme a tutta l’umanità festeggiare il
Natale.
C’era un a volta Babbo Natale, che era nato
dalla fantasia dei bambini e dall’amore per il
loro fratellino Gesu'. Babbo Natale prima che
diventasse il simpatico vecchietto panciuto
che tutti conosciamo era un bambino e all’età
di 11 anni aveva iniziato a portare la felicità
non solo tramite i regali ma soprattutto grazie
al suo sorriso. Nella notte portava (senza
essere visto) dei piccoli regalini a tutti i
bambini del suo villaggio, e di giorno (anche
se nessuno sapeva chi fosse veramente) con il
suo sorriso portava la felicità. All’inizio era
soprannominato “IL PORTATORE DEI REGALI”.
Giorgio era un ragazzo dell’età di babbo
natale era magro e basso e aveva i capelli
arancioni ed era molto esuberante! Era da
sempre il migliore amico di babbo natale. Un
giorno Babbo Natale gli rivelò che era lui a
portare i regali. In seguito Babbo Natale si
sposò, ma non ebbe figli. Giorgio aveva, però,
avuto un figlio maschio che un giorno
accompagnò Babbo Natale a dare i regali per
tutta la Finlandia. Il figlio di Giorgio (Matteo)
raccontò di averlo visto e che doveva essere
chiamato BABBO NATALE! Racconto’ anche
che gli era stato detto il vero significato del
Natale: l’importante non è avere i regali, ma
essere con i parenti, i genitori, gli amici… e
bisogna ricordare che: NON SONO I REGALI A
RENDERE SPECIALE IL NATALE MA E’ GESU’
CHE PORTA IL SORRISO E LA FELICITA’!!!
7
C’era una volta BABBO NATALE un vecchietto assai panciuto. Era
nato dalla fantasia e dall’ amore dei bambini verso il loro caro
amico e fratello Gesù
Racconto di Jacopo Silva
Racconto di Tiberio Buonaguro
In un paesino molto piccolo abitava una
famiglia che aveva un bambino molto
speciale .
Babbo Natale , un vecchietto assai panciuto è
nato dalla fantasia dei bambini come me.
Ogni Natale ci porta i regali e per questo lo
amiamo tantissimo. Vivendo in Finlandia, tra i
ghiacci, fa fatica a portare doni a tutto il
mondo
Un po’ panciuto ma molto intelligente,
quando diventò vecchio degli elfi gli diedero
una polvere magica che faceva volare ed un
pasticcino che lo fece diventare immortale.
In occasione del Natale si prepara l’albero, il
presepe e latte e biscotti proprio per lui.
Gli elfi diventarono gli aiutanti di Babbo
Natale.
Questo vecchietto è ancora vivo e porta i
regali a tutti i bambini del mondo.
L’albero si decora tutto quanto, con
decorazioni squillanti e brillanti e con palline
luminose.
Racconto di Rayan Arienti
Nel presepe, invece, si mettono: Giuseppe,
(papà di Gesù) Maria,(madre di Gesù) l’asino
il bue e Gesù stesso.
C’era una volta Babbo Natale un vecchietto
assai panciuto.
Per l’arrivo di Babbo Natale si preparano:
latte e biscotti. (come detto prima).
Era nato dalla fantasia e dall’amore dei
bambini. Viveva al Polo Nord , la sua casa era
gigantesca con dentro anche Una fabbrica di
regali e dolciumi . Con lui vivevano gnomi,
streghe e dolciumi parlanti.
Non vedo l’ora che arrivi Natale.
A Natale viaggia per tutto il mondo. E’ felice
di portare tutti quei regali sulla slitta ma alle
volte le renne non volano con tutto quel peso
che si portano dietro. I bambini lo adorano e
aspettano con ansia la sua venuta.
A me piace il Natale non tanto per i regali ma
per la gioia di essere insieme con mamma
papà mio fratello e i miei zii e la mia nonna.
8
In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una
donna …
Racconto di Alida Todarello
Salvatore del mondo. Il mattino seguente
Befana finse di dormire perché, essendo
svogliata, non voleva che il re le dicesse che
magari una sola calza era troppo poco per il
Salvatore che sarebbe venuto alla luce
qualche giorno dopo, costringendola quindi a
tesserne un’altra. Dopo 30 anni Befana aveva
appena compiuto 100 anni e tutti parlavano
di questo Gesù che era morto ma che aveva
compiuto tantissimi miracoli e che era
risuscitato, ed era veramente il Salvatore.
Befana capì che si trattava proprio di quel
bambino di cui le aveva parlato il re che aveva
incontrato 30 anni prima. La notte stessa
Befana non riuscì a dormire e non la
smetteva di piangere pensando a quell’ umile
regalo che fece 30 anni prima a Gesù
bambino, ma all’improvviso in sogno le
apparve il Signore Gesù che le disse che non
doveva preoccuparsi ma che d’ora in poi ogni
anno il 6 gennaio, il giorno del suo
compleanno, doveva andare a portare tanti
doni ai bambini che si erano comportati bene
e invece a quelli che si erano comportati male
il carbone. Da quel giorno Befana si comportò
meglio con tutti e gli abitanti del paese
andavano addirittura a chiederle se aveva
bisogno di aiuto con le pulizie di casa perché
era molto ma molto vecchia. Anche noi oggi il
6 di gennaio festeggiamo la Befana.
C’era una volta, in un paese chiamato
Betlemme, una donna molto egoista e avara
verso gli altri, di nome Befana; stava tutto il
tempo o a spazzare con la sua scopa o a
tessere le sue meravigliose calze (ovviamente
per sé). Un bel giorno di fine autunno
qualcuno andò a bussare alla porta di Befana
che non si aspettava che qualcuno andasse a
bussare proprio a casa sua; tutta incuriosita,
quindi, andò ad aprire la porta. Era un
bellissimo re che le chiese se poteva
accomodarsi in casa sua e restare addirittura
a dormire. Befana non poteva dire di no ad
un uomo così bello e gentile con lei. Gli
preparò persino qualcosina di buono da
mangiare; Befana non era mai stata così
generosa con qualcuno neanche quando era
bambina. Il re le raccontò che era in viaggio,
perché doveva andare a portare i doni al
bambino Gesù che sarebbe stato il Salvatore
e le chiese se per caso volesse andare con lui.
Lei disse che non poteva perché era molto
indaffarata a sbrigare le sue faccende. In
realtà Befana era solo un po' svogliata.
Quella notte Befana rimase sveglia a tessere
una delle sue meravigliose calze da dare,
all’indomani, al re perché lui la portasse al
bambino Gesù che poi sarebbe diventato il
9
In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una
donna …
Racconto di Susan Buzzi
Alla festa portò tutte le sue calze piene di
dolci e giochini.
Una donna giovane, solitaria e non socievole
con gli abitanti della città e con chi abitava
fuori. Era una donna con un carattere molto
duro e cattivo. Lei non regalava mai niente a
nessuno. Tanto che lei non aveva né una
famiglia né degli amici. Befana restava
sempre in casa a fare calze.
Tornata dalla festa ridipinse tutta la casa con
meravigliosi colori.
Befana era contentissima di aver partecipato
a quella festa e di aver conosciuto molte
persone simpatiche. Divenne la persona più
popolare e la più generosa del paese.
Quando usciva di casa era solo per andare a
prendere i dolciumi. Lei aveva un sacco di
carie e pochissimi denti. La sua casa era tutta
nera, comprese le lenzuola del suo letto, era
molto buia, anche se c’era un caminetto che
la riscaldava lei aveva sempre freddo. Abitava
in prossimità di un bosco, lontano dalle altre
abitazioni. Ogni giorno in paese c’era felicità e
molto ma molto movimento.
Racconto di Luca Baroni
In un villaggio, non lontano da Betlemme,
viveva la Befana, una donna brutta ma
generosa. Nessuno bussava mai alla sua porta
perché avevano paura di lei e quando usciva
tutti quelli che la incontravano si
spaventavano. Un giorno, il 5 gennaio, gli
venne un’idea: perchè non portare dei doni
in tutto il mondo?
A Befana non piaceva andare in paese,
preferiva la tristezza e la solitudine. Intanto
aveva fatto 7.000.000.000 di calze colorate.
Cominciò a tessere la lana e a fare la calza.
Dopo un po’ di ore finì di fare la calza. Decise
di prendere degli spiccioli e andò a comprare
le caramelle ma i soldi non le bastarono. In
giro aveva sentito parlare di un venditore di
caramelle che si faceva pagare poco per tante
caramelle. La vecchietta andò a comprare i
dolci e si addormentò e sognò di volare sulla
scopa.
Lei aveva vestiti tutti stracciati e un giorno
decise di rifarsene di nuovi, ma non aveva
molti soldi a sua disposizione visto che non
lavorava e non aveva la pensione.
Era una maniaca del pulito, puliva ogni giorno
la sua casa con le scope di paglia che un
giorno aveva trovato per terra. La sua casa
era grandissima, era a 3 piani.
Un giorno bussò un signore molto alto, molto
bello e molto carino con Befana e gli chiese
se voleva partecipare alla festa del paese,
organizzata per festeggiare la nascita di Gesù
e lei rispose di sì anche se era molto timida.
Il giorno dopo partì ma scoprì che il sogno era
vero e volò e volò per tutto il mondo e da
quel momento regalò caramelle e dolciumi a
tutti.
10
In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una
donna …
Racconto di Sara Bottiani
…Befana quando è nata era davvero brutta,
ma tanto buona. Tutti la prendevano sempre
in giro, sia per il nome sia per il suo aspetto
fisico.
prenderla in giro davanti al salvatore del
mondo.
Si mise a pregare rivolgendosi a Gesù.
Gesù in cambio le diede, attraverso un sogno,
una scopa magica, capace di volare. Partì e si
nascose dietro ad un cespuglio per vedere il
bimbo appena nato. Befana non riusciva a
vederlo.
Quando aveva l’età di 30 anni, Befana, viveva
tutta da sola e si stava rattristendo, l’aspetto
fisico ne risentiva. La sua bontà se la teneva
tutta dentro e quindi le persone pensavano
che fosse una strega.
Lei con il pensiero chiese a Gesù di aiutarla.
All’età di 60 anni in quella cittadina stavano
passando 3 principi su 3 cammelli seguiti da
contadini e pastori. Loro dicevano che era
nato il salvatore del mondo, un certo Gesù.
Lei con la sua bontà voleva andare. Però
pensava che tutte le persone potevano
Gesù le donò coraggio, forza ed un sorriso
meraviglioso perché pieno d’amore.
Befana ricompensò Gesù donando a tutti
bambini del mondo dolci e calze comode e
colorate.
11
In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una
donna …
Racconto di Edoardo Buttafava
Passarono altri 30 anni, Befana compiva 100
anni. In paese arrivò Gesù. Befana stava
pulendo e sentii bussare alla porta. Dato che
era il 6 gennaio, il suo compleanno, sperava
che qualcuno fosse venuto a farle un regalo.
Aprì e si trovò davanti Gesù.
In un villaggio, non lontano da Betlemme,
viveva Befana, una donna. Era una sarta e
amava molto fare le calze. Befana era
giovane, ma era un po’ bruttina. Aveva la
schiena curva e il naso adunco. Era un
po’sorda ed era irascibile. Per questo nessuno
comprava le sue calze.
Gesù si presentò e chiese a Befana se aveva
qualcosa dove mettere i regali dei bambini.
Befana disse che lei era una sarta e che
poteva dargli delle calze. Gesù disse che se
Befana voleva, poteva occuparsi
personalmente di portare i regali ai bambini.
Befana viveva in una piccola capanna, tutta di
legno. La capanna era arredata con pochi
mobili, c’era un divano tutto graffiato, un
materasso steso per terra che faceva da letto
e una piccola cucina, arrugginita e sporca.
Befana era povera.
Befana accettò, ma disse che aveva bisogno
di qualcosa per volare intorno al mondo.
Gesù le indicò la scopa. Befana provò, e
incredibilmente volò.
Nessuno bussava mai alla sua porta e
nessuno la salutava. Era disprezzata da tutto
il villaggio.
Da quel giorno Befana vola intorno al mondo
con la sua scopa, rovesciando le calze nei
camini di tutto il mondo, portando gioia a
tutti i bambini del mondo.
Un giorno Befana trovò una scopa per terra.
Erano anni che non puliva. Così prese la
scopa e pulì. Si affezionò anche alla scopa.
Passarono 30 anni. Era il 25 dicembre, tutti
non facevano altro che parlare della nascita
di Gesù, il Messia.
12
In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una
donna …
Racconto di Mariasole De Cherubini
non volesse avere tanti amici qualche amico
se lo era fatto ed era felice anche per questo.
In un villaggio non lontano da Betlemme
viveva Befana una donna bella e giovane. La
sua casa era pulita e molto ordinata, era
grande ma era tutta occupata dalle calze che
faceva lei a mano.
Dopo 100 anni sentì delle persone che
urlavano: “ E’ NATO IL SALVATORE DEL
MONDO” e Befana voleva subito andare a
trovarlo. Quando arrivò lì gli regalò una delle
sue calze più grandi che aveva fatto lei a
mano per riscaldarlo la notte dato che faceva
molto freddo.
Befana indossava sempre abiti tutti stracciati
però molto puliti, la cosa che le piaceva di più
era cantare e lo faceva mentre puliva la sua
casa.
Quando tornò a casa sua scoprì un'altra vita.
Poteva andare in giro dato che ora aveva tanti
amici e cominciò anche a farsi dei vestiti da
sola così poteva andare in giro senza che le
persone la prendessero in giro e sistemò
anche casa sua così poteva invitare delle
persone per parlarle un po’ della sua vita.
Nessuno veniva mai a trovarla e lei non
voleva nessuno a casa sua. Lei non usciva mai
di casa perché non voleva mai fare amicizie.
L’unico amico che aveva era il giardiniere, un
tipo strano e un po’ maniaco perché voleva
che le piante fossero perfette e come voleva
lui.
Adesso quando Befana esce di casa tutte le
persone le dicono : ” CIAO BEFANA, COME
STAI?” e lei è molto felice di questa cosa
perché prima non succedeva.
Un giorno Befana provò ad uscire di casa per
vedere come vivevano le altre persone e fuori
dalla sua casa trovò un biglietto con scritto
“Befana, vuoi venire alla festa del paese?”. Lei
cominciò a pensare: “Ecco è arrivato il giorno
della festa del paese” e decise di provare ad
andare.
Ora Befana quando vuole va a trovare il
Salvatore del mondo che è Gesù e di questa
cosa è molto felice ma soprattutto del
cambiamento della sua meravigliosa vita.
Quando tornò a casa era molto felice della
giornata che aveva trascorso nonostante lei
13
In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una
donna …
Racconto di Gaia Tolli
In un villaggio, non lontano da Betlemme,
viveva Befana, una donna gentile e generosa.
La sua casa era fatta tutta di dolci! Le tegole
erano fatte con biscotti al cioccolato, le
finestre con i marshmallow fissati con la
crema, la porta con la meringa e il suo letto
era fatto con tantissime caramelle alla frutta
che ogni tanto, quando aveva fame, se le
mangiava. Il giorno della Befana (il giorno del
suo compleanno) per festeggiarlo portava i
dolci della sua casa ai bambini e a quelli che
erano stati un po’ disobbedienti, portava del
cartone dolce del suo camino. Mentre lei
portava i dolci, l’associazione Lecca Lecca,
andava ad aggiustarle la casa con altri dolci.
Un giorno diventò troppo vecchia e non
riusciva quasi più a muoversi. Quindi aprì una
bancarella con le sue calze fatte a mano. Un
giorno 3 signori vestiti elegantemente con in
mano oro, incenso e mirra andavano alla
bancarella di Befana perché avevano sentito
che c’era una vecchietta tutta sola e volevano
fare un gesto buono portandola con loro. La
invitarono ad andare a trovare un bambino di
nome Gesù che già tutti dicevano che
avrebbe salvato il mondo. Le dissero di
portare con sé un dono. Rimase tutta la notte
a pensare cosa regalare a Gesù ma la mattina
dopo gli venne un lampo di genio. Si ricordò
di quando andava a portare i dolci ai bambini
e quindi uscì, prese qualche biscotto, qualche
marshmallow e qualche caramella. Dopo i 3
signori andarono a chiamarla e si
incamminarono. Arrivati videro subito Gesù e
gli diedero i doni. Quando arrivò il turno di
Befana Gesù sembrava che stesse per
piangere ma appena gli diede il biscotto si
mise a ridere e lei gli lasciò tutto il sacco.
Ritornò a casa e salutò i 3 signori che alla fine
si chiamavano re magi. Si sedette sulla
poltrona accanto al fuoco e ripensò a Gesù.
14
In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una
donna …
Racconto di Federico Lombardo
Dove In un villaggio, non lontano da
Betlemme viveva Befana circa 2000 anni fa.
Era brutta ma simpatica, aveva circa 16, 18
anni e se ne stava sempre con le altre ragazze
e ragazzi del villaggio. Non andava mai fuori
dal villaggio dove era nata.
Melchiorre andò alla porta di Befana ed era
strano perché era da 50 anni nessuno andava
a casa sua. Melchiorre bussò alla porta,
Befana aprì, lo guardò e gli sbattè la porta in
faccia ma si pentì subito e gli riaprì la porta.
Melchiorre chiese a Befana se poteva
accamparsi nella sua casa e lei acconsentì. Il
re magio chiese a Befana se voleva andare
con loro. Befana ci pensò la notte. Il mattino
dopo Befana decise di andare a vedere Gesù
e come dono gli portò un paio di calze. Si
incamminarono verso Betlemme. Un paio di
ore dopo arrivarono a Betlemme ma la
Befana, timida come era tornò a casa. Ogni
anno Befana decise di riempire le calze che
faceva durante l’anno di dolci per i bambini.
Befana diventò di nuovo simpatica. Oltre a
fare le calze stava con le altre persone del
villaggio.
Un giorno arrivò una ragazza molto carina e
simpaticissima. Tutti stavano con lei e
lasciavano sola Befana. Lei si arrabbiò e
permalosa come era cominciò a stare sempre
nella sua casetta in cima alla collina. Di giorno
scopava e faceva le calze e di notte andava
nelle case dei suoi ex amici e gli rompeva i
vetri, gli rubava i vestiti e dopo una settimana
glieli ridava. Diventata sempre più scorbutica.
Un giorno di fine dicembre arrivarono 3
uomini molto belli uno si chiamava
Melchiorre uno Baldassare e uno Gasparre.
15
Caro amico Gesù ti voglio raccontare il mio Natale
Racconto di Jacopo Signani
A Natale io mi diverto molto. Il primo giorno
che arrivo a casa della nonna, spesso
giochiamo normalmente, e così fino al 24
sera in cui festeggiamo la Vigilia: io e Federico
giochiamo con gli iPad e viene coinvolta
anche mia cugina Ludovica. Verso mezzanotte
arriva Babbo Natale e quello è uno dei
momenti più belli di tutta la vacanza.
Caro amico Gesù, ti voglio raccontare il mio
Natale. Mi chiamo Jacopo , ho 10 anni ,vivo a
Milano con mamma Cecilia e papà Federico e
con le mie due gatte, Pesca, che è la
maggiore, e Mirtilla che è la minore e viene
dall’ Ucraina.
Il Natale io non lo trascorro a Milano, ma
vado in un paesino vicino Roma dove ci sono i
miei nonni Renato ed Elisa.
Il giorno seguente si fa baldoria e il 31 c’è
Capodanno, che festeggiamo con la grande
cena e ci divertiamo fino a tardi.
Nonno Renato ama viaggiare e fare tanto
sport, ed è sempre in azione .
Per me il Natale è bellissimo perché sei nato
tu, Gesù, e perché la nostra famiglia è
finalmente riunita.
La nonna Elisa invece è pigra e sta quasi
sempre a guardare la TV, però è tanto tanto
buona.
Racconto di Edoardo Castelnovo
Ci sono anche i miei cugini Ludovica e
Federico e i miei zii Paola e Marco; Ludovica è
la cugina maggiore passa il suo tempo con l’
iphone, con gli amici e con i gatti (qualche
volta); ma quando le chiedo di fare una cosa,
insieme a Federico, lei dice sempre di sì.
Sto per addormentarmi e immagino di
parlare con Gesù che mi chiede di
raccontargli il mio Natale. Mi sveglio il 25
dicembre, vado a fare colazione e sono felice
perché trascorro il Natale in famiglia, nulla
rovina il Natale!
Federico è il cugino minore, lui è simpatico
riesce a fare amicizia con tutti e riesce ad
adattarsi a tutte le situazioni più difficili.
Vado a giocare con mio cugino, pieno di gioia
e festeggiamo giocando insieme. Poi
passiamo al pranzo di Natale e mangiamo
pasta e dolci. Ritorno a casa e guardo un film
natalizio e mi metto il mio cappellino da
Babbo Natale e non me lo tolgo per tutta la
giornata. A cena ci ingozziamo di dolci e
siamo tutti felici e contenti.
Paola, la sorella di mia madre Cecilia, certe
volte penso che sia un po’ severa, ma
dopotutto è molto buona. Marco, mio zio, è
vitale e attivo e sempre in azione come il
nonno Renato ed è anche molto simpatico.
16
Caro amico Gesù ti voglio raccontare il mio Natale
Racconto di Silvia Iacovino
Il Natale a me piace tantissimo, non solo per i
regali, ma perchè lo festeggio con gioia e con
felicità e soprattutto lo vivo con i miei
genitori, i miei fratelli, i miei nonni e i miei zii,
che sono le persone a cui tengo di più e per i
quali farei qualsiasi cosa.
Caro amico Gesù, oggi ti voglio raccontare il
Natale che vivo ogni anno.
Il Natale per me è emozionante e bellissimo
perchè aiuto la nonna materna a fare l'albero,
sul quale appendiamo i dolcetti, le luci tutte
colorate. La aiuto a fare il presepe, dove
mettiamo il muschio la capanna, i pastorelli, i
re magi, che portano a Gesù l'oro, l'incenso e
la mirra; ci mettiamo persino le pecorelle che
a me piacciono insieme al bue e all'asinello.
Racconto di Cecilia Triggiani
A Natale mi sveglio con un sorrisone sulla
faccia , sono assai felice perché è la Vigilia di
Natale il giorno in cui nasce Gesù il Natale lo
festeggia insieme alla mia famiglia.
La sera del tuo compleanno andiamo tutti a
cena, a casa dei nonni paterni, che preparano
un sacco di cose buone, infatti quando
torniamo a casa siamo tutti degli enormi
bignè, riempiti fino all'orlo, che stanno per
scoppiare.
Per iniziare la giornata faccio l’albero con
addobbi favolosi , poi mettiamo un pò di
musica e balliamo per tutta la casa. Verso
sera ci prepariamo con vestiti eleganti e
andiamo a casa di mio zio a festeggiare la
Vigilia di Natale all’ora di cena mangio delle
cose buonissime .
Dai nonni vengono anche gli zii, con i quali
quando abbiamo finito di mangiare,
giochiamo un sacco nella cameretta in cui
raduniamo tutti i giochi.
Alla fine io e mia cugina andiamo in giardino
e vediamo Babbo Natale posizionare i regali
sulla panca in quel momento sono molto
felice. Chiamo i miei genitori e apriamo i
regali. La sera per l’emozione non riesco ad
addormentarmi. Adoro il Natale.
Un paio di sere prima, andiamo a mangiare
dalla nonna materna che però, prepara meno
cose rispetto ai nonni paterni, ma comunque
buonissime.
Quando
abbiamo
finito
chiacchieriamo un po', ridiamo e ci
scambiamo regali.
17
AUGURIAMO
A TUTTI UN
FELICE E SERENO
NATALE
18
Scarica