1 Il nostro Presepe Non il paesaggio tipico di Betlemme ma la città di Milano, con le strade dove viviamo e i luoghi che quotidianamente frequentiamo… Dio non è nato solo a Betlemme, laggiù…lontano. Dio è in mezzo a noi, è vicino, dove viviamo tutti i giorni! Dio è con noi, sempre! Non ci sono i pastori e i Re Magi, che portano doni a Gesù! Ci sono persone della vita quotidiana: bambini, mamme, cittadini... Ciascuno di noi può offrire dei doni. Non occorre essere particolarmente coraggiosi, intraprendere chissà quali viaggi per arrivare chissà dove! L'importante è cercare di essere buoni cristiani, generosi con gli altri, amici di tutti, rispettosi delle cose e degli ambienti dove viviamo. E questo per Gesù sarà un grande dono! Giuseppe e Maria li abbiamo immaginati così… persone comuni, come noi, che nella loro semplicità hanno detto “Sì!” e hanno saputo accogliere Gesù! Un presepe senza la stella cometa… Ciascuno di noi può essere "stella cometa" e, con la propria testimonianza, avvicinare gli altri a Gesù! La stella che porta a Gesù puoi essere tu! 2 Questa poesia è stata scritta dalla maestra di Religione Raffaella Martini per gli alunni delle classi prima, seconda e terza della nostra Scuola. FILASTROCCA DI NATALE NOTTE DI LUCE Notte di luce notte di pace notte d’amore: nasce Gesu’ nel tuo cuore. Accogli l’affetto che il signore ti da’ canta e adora il divino re dona al povero l’aiuto che attende Gesu’ sara’ felice di te. Porta a tutti la buona notizia: la tua gioia si accrescera’ e agli amici arrivera’. Raffaella Martini 3 Questa poesia è stata scritta dalla maestra di Religione Raffaella Martini per le classi quarta e quinta della nostra Scuola PENSIERO DI NATALE Se piove o c’è il sole se il vento ti sorprende se la neve ti circonda non importa: entra nel cuore e respira e conosci l’amore che è in te. È Natale: è la vita di un bambino che è Dio! È sceso dai cieli più alti per essere qui insieme a noi. Lasciati avvolgere dal Suo raggio soave: Gesù è il tuo Sole, tu sei la sua terra. Raffaella Martini 4 Letterine a Gesu’ Caro Gesù, questa mattina pioveva e come tutte le mattine sono venuto a scuola. C’era aria di festa per le strade: ovunque luci ed alberi colorati, pieni di addobbi festosi, presepi in attesa della tua venuta. Osservavo il movimento intorno a me e coglievo agitazione e frenesia. Poi nel turbinio delle sensazioni, un canto natalizio e una musica dolce, una melodia d’altri tempi. Tutti ti aspettano ed anch’io non vedo l’ora di festeggiare la tua nascita. Improvvisamente mentre ti pensavo, ti ho visto nel sorriso di chi mi rivolgeva il saluto, nelle gocce di pioggia che cadevano lente, ma sonanti, ti ho visto nelle foglie che il vento accompagnava a terra, ti ho visto nel cielo di nuvole dense che il vento portava via, ti ho visto nel raggio di sole che improvvisamente ha illuminato il mio cammino, ti aspetto, ma nell’attesa sei ancora tu che mi accompagni, dolce caro amico Gesù. Caro Gesù, ti scrivo per chi non ti scrive mai, per chi non ha un cuore sincero e per quelli che non hanno coraggio, per chi non ha la fortuna di saperti amico, per chi si sente spaventato, e non ti vede. Ti scrivo per ieri che piangevo, mi sentivo triste……………Sai quel compito in classe, il voto non era dei migliori. Ieri per la verità è andato tutto storto: in classe mi sembrava che nessuno mi capisse e fuori…….mia sorella mi ha rimproverato senza motivo. Poi la mamma ed il papà mi hanno abbracciato: se ne sono accorti subito che qualcosa non andava. Caro Gesù a te racconto ogni giorno di me e ti chiedo di starmi vicino quando mi sento spaventato. Certe volte non so nemmeno io da che cosa e perché, ma so che tu lo sai e questo mi fa sentire compreso, accolto e amato. Notte e a domani . 5 C’era una volta BABBO NATALE un vecchietto assai panciuto. Era nato dalla fantasia e dall’ amore dei bambini verso il loro caro amico e fratello Gesù Racconto di Alessandro Maraschi Racconto di Alessandro Ferrari C’era una volta Babbo Natale, un vecchietto assai panciuto. Era nato dalla fantasia e dall’ amore dei bambini per il loro amico e fratello Gesù. Viveva in Finlandia in un posto pieno di neve dove nessuno osava andare e là al centro di quel posto c’era una casetta rossa, verde e bianca decorata da ghirlande e di fianco c’era un enorme pino decorato da palline colorate, dolciumi, luci e alla punta una bellissima stella d’ oro. Babbo Natale era un tipo tranquillo era sposato e viveva da tanti anni con sua moglie. Una notte in sogno gli apparve Gesù e gli disse: Babbo Natale, i bambini festeggiano la mia nascita e vorrei che tu potessi portare doni a tutti i bambini del mondo. Babbo Natale è nato dalla fantasia e dall’amore dei bambini per il loro caro amico e fratello Gesù . Babbo Natale in realtà è San Nicola detto anche Santa Claus. Babbo Natale a inizio novembre è l’uomo più impegnato al mondo perché deve iniziare a leggere le letterine dei bambini e insieme agli elfi deve fare i regali per i bambini di tutto il mondo. A dicembre tutti i bambini fanno con molta gioia insieme ai loro genitori l’albero di Natale e lo decorano con le palline, fiocchi, luci, nastri e lavoretti fatti a mano . I bambini oltre a fare l’albero di Natale fanno anche i presepi per ricordare la nascita di Gesù. Babbo Natale obbedì. Andò in un bosco incantato e radunò migliaia e migliaia di gnomi che accettarono il lavoro. Intanto Gesù andò nei sogni di tutte le persone del mondo e disse a loro di preparare un pino tutto decorato e con una stella sulla punta e di fare la letterina con tutto quello che piaceva a loro. Babbo Natale costruì una fabbrica di giocattoli dove non si smetteva mai di lavorare. Gli gnomi prendevano tutte le lettere e fabbricavano i giocattoli e la notte del 25 dicembre mettevano la Polvere di fata sulle renne. Babbo Natale ancora oggi porta i regali ai bambini. Il giorno di Natale Babbo Natale prepara la slitta con le renne e da loro qualche colpetto per partire e portare regali ai bambini. Sembra quasi impossibile che Babbo Natale in una notte consegni i regali a tutti i bambini che si svegliano e con gioia scartano i regali. Rompono pacchetti e pacchettini e felici poi giocano con cuginetti, mamme, papà e nonni e festeggiano la nascita di Gesù. 6 C’era una volta BABBO NATALE un vecchietto assai panciuto. Era nato dalla fantasia e dall’ amore dei bambini verso il loro caro amico e fratello Gesù Racconto di Leonardo Lucci Racconto di Sara Caimi C’era una volta Babbo Natale un vecchietto assai panciuto. Era nato dalla fantasia e dall’ amore dei bambini verso il loro caro amico e fratello Gesù. Lui era mediamente alto e portava sempre il suo vestito rosso, lungo e largo; la sua cintura nera e oro , ma soprattutto la sua barba lunga e folta che somigliava ad un cespuglio. Più di 2000 anni fa nacque per portare gioia e regali ad ogni famiglia e a ogni bambino del mondo. Babbo Natale è magico perché penso che nessun uomo sia in grado di girare il mondo con il freddo norvegese e il caldo africano in pochissimo tempo, senza ammalarsi, ecco perché e magico. Babbo Natale riesce a far piacere il Natale anche a chi non piace. 2000 anni fa è nato ed è diventato subito orfano ed era molto triste fine a quando un amico gli regalò una slitta, lui con i suoi elfi costruì una fabbrica di giocattoli per poi con le sue renne e la sua slitta portarli a tutti i bambini e insieme a tutta l’umanità festeggiare il Natale. C’era un a volta Babbo Natale, che era nato dalla fantasia dei bambini e dall’amore per il loro fratellino Gesu'. Babbo Natale prima che diventasse il simpatico vecchietto panciuto che tutti conosciamo era un bambino e all’età di 11 anni aveva iniziato a portare la felicità non solo tramite i regali ma soprattutto grazie al suo sorriso. Nella notte portava (senza essere visto) dei piccoli regalini a tutti i bambini del suo villaggio, e di giorno (anche se nessuno sapeva chi fosse veramente) con il suo sorriso portava la felicità. All’inizio era soprannominato “IL PORTATORE DEI REGALI”. Giorgio era un ragazzo dell’età di babbo natale era magro e basso e aveva i capelli arancioni ed era molto esuberante! Era da sempre il migliore amico di babbo natale. Un giorno Babbo Natale gli rivelò che era lui a portare i regali. In seguito Babbo Natale si sposò, ma non ebbe figli. Giorgio aveva, però, avuto un figlio maschio che un giorno accompagnò Babbo Natale a dare i regali per tutta la Finlandia. Il figlio di Giorgio (Matteo) raccontò di averlo visto e che doveva essere chiamato BABBO NATALE! Racconto’ anche che gli era stato detto il vero significato del Natale: l’importante non è avere i regali, ma essere con i parenti, i genitori, gli amici… e bisogna ricordare che: NON SONO I REGALI A RENDERE SPECIALE IL NATALE MA E’ GESU’ CHE PORTA IL SORRISO E LA FELICITA’!!! 7 C’era una volta BABBO NATALE un vecchietto assai panciuto. Era nato dalla fantasia e dall’ amore dei bambini verso il loro caro amico e fratello Gesù Racconto di Jacopo Silva Racconto di Tiberio Buonaguro In un paesino molto piccolo abitava una famiglia che aveva un bambino molto speciale . Babbo Natale , un vecchietto assai panciuto è nato dalla fantasia dei bambini come me. Ogni Natale ci porta i regali e per questo lo amiamo tantissimo. Vivendo in Finlandia, tra i ghiacci, fa fatica a portare doni a tutto il mondo Un po’ panciuto ma molto intelligente, quando diventò vecchio degli elfi gli diedero una polvere magica che faceva volare ed un pasticcino che lo fece diventare immortale. In occasione del Natale si prepara l’albero, il presepe e latte e biscotti proprio per lui. Gli elfi diventarono gli aiutanti di Babbo Natale. Questo vecchietto è ancora vivo e porta i regali a tutti i bambini del mondo. L’albero si decora tutto quanto, con decorazioni squillanti e brillanti e con palline luminose. Racconto di Rayan Arienti Nel presepe, invece, si mettono: Giuseppe, (papà di Gesù) Maria,(madre di Gesù) l’asino il bue e Gesù stesso. C’era una volta Babbo Natale un vecchietto assai panciuto. Per l’arrivo di Babbo Natale si preparano: latte e biscotti. (come detto prima). Era nato dalla fantasia e dall’amore dei bambini. Viveva al Polo Nord , la sua casa era gigantesca con dentro anche Una fabbrica di regali e dolciumi . Con lui vivevano gnomi, streghe e dolciumi parlanti. Non vedo l’ora che arrivi Natale. A Natale viaggia per tutto il mondo. E’ felice di portare tutti quei regali sulla slitta ma alle volte le renne non volano con tutto quel peso che si portano dietro. I bambini lo adorano e aspettano con ansia la sua venuta. A me piace il Natale non tanto per i regali ma per la gioia di essere insieme con mamma papà mio fratello e i miei zii e la mia nonna. 8 In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una donna … Racconto di Alida Todarello Salvatore del mondo. Il mattino seguente Befana finse di dormire perché, essendo svogliata, non voleva che il re le dicesse che magari una sola calza era troppo poco per il Salvatore che sarebbe venuto alla luce qualche giorno dopo, costringendola quindi a tesserne un’altra. Dopo 30 anni Befana aveva appena compiuto 100 anni e tutti parlavano di questo Gesù che era morto ma che aveva compiuto tantissimi miracoli e che era risuscitato, ed era veramente il Salvatore. Befana capì che si trattava proprio di quel bambino di cui le aveva parlato il re che aveva incontrato 30 anni prima. La notte stessa Befana non riuscì a dormire e non la smetteva di piangere pensando a quell’ umile regalo che fece 30 anni prima a Gesù bambino, ma all’improvviso in sogno le apparve il Signore Gesù che le disse che non doveva preoccuparsi ma che d’ora in poi ogni anno il 6 gennaio, il giorno del suo compleanno, doveva andare a portare tanti doni ai bambini che si erano comportati bene e invece a quelli che si erano comportati male il carbone. Da quel giorno Befana si comportò meglio con tutti e gli abitanti del paese andavano addirittura a chiederle se aveva bisogno di aiuto con le pulizie di casa perché era molto ma molto vecchia. Anche noi oggi il 6 di gennaio festeggiamo la Befana. C’era una volta, in un paese chiamato Betlemme, una donna molto egoista e avara verso gli altri, di nome Befana; stava tutto il tempo o a spazzare con la sua scopa o a tessere le sue meravigliose calze (ovviamente per sé). Un bel giorno di fine autunno qualcuno andò a bussare alla porta di Befana che non si aspettava che qualcuno andasse a bussare proprio a casa sua; tutta incuriosita, quindi, andò ad aprire la porta. Era un bellissimo re che le chiese se poteva accomodarsi in casa sua e restare addirittura a dormire. Befana non poteva dire di no ad un uomo così bello e gentile con lei. Gli preparò persino qualcosina di buono da mangiare; Befana non era mai stata così generosa con qualcuno neanche quando era bambina. Il re le raccontò che era in viaggio, perché doveva andare a portare i doni al bambino Gesù che sarebbe stato il Salvatore e le chiese se per caso volesse andare con lui. Lei disse che non poteva perché era molto indaffarata a sbrigare le sue faccende. In realtà Befana era solo un po' svogliata. Quella notte Befana rimase sveglia a tessere una delle sue meravigliose calze da dare, all’indomani, al re perché lui la portasse al bambino Gesù che poi sarebbe diventato il 9 In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una donna … Racconto di Susan Buzzi Alla festa portò tutte le sue calze piene di dolci e giochini. Una donna giovane, solitaria e non socievole con gli abitanti della città e con chi abitava fuori. Era una donna con un carattere molto duro e cattivo. Lei non regalava mai niente a nessuno. Tanto che lei non aveva né una famiglia né degli amici. Befana restava sempre in casa a fare calze. Tornata dalla festa ridipinse tutta la casa con meravigliosi colori. Befana era contentissima di aver partecipato a quella festa e di aver conosciuto molte persone simpatiche. Divenne la persona più popolare e la più generosa del paese. Quando usciva di casa era solo per andare a prendere i dolciumi. Lei aveva un sacco di carie e pochissimi denti. La sua casa era tutta nera, comprese le lenzuola del suo letto, era molto buia, anche se c’era un caminetto che la riscaldava lei aveva sempre freddo. Abitava in prossimità di un bosco, lontano dalle altre abitazioni. Ogni giorno in paese c’era felicità e molto ma molto movimento. Racconto di Luca Baroni In un villaggio, non lontano da Betlemme, viveva la Befana, una donna brutta ma generosa. Nessuno bussava mai alla sua porta perché avevano paura di lei e quando usciva tutti quelli che la incontravano si spaventavano. Un giorno, il 5 gennaio, gli venne un’idea: perchè non portare dei doni in tutto il mondo? A Befana non piaceva andare in paese, preferiva la tristezza e la solitudine. Intanto aveva fatto 7.000.000.000 di calze colorate. Cominciò a tessere la lana e a fare la calza. Dopo un po’ di ore finì di fare la calza. Decise di prendere degli spiccioli e andò a comprare le caramelle ma i soldi non le bastarono. In giro aveva sentito parlare di un venditore di caramelle che si faceva pagare poco per tante caramelle. La vecchietta andò a comprare i dolci e si addormentò e sognò di volare sulla scopa. Lei aveva vestiti tutti stracciati e un giorno decise di rifarsene di nuovi, ma non aveva molti soldi a sua disposizione visto che non lavorava e non aveva la pensione. Era una maniaca del pulito, puliva ogni giorno la sua casa con le scope di paglia che un giorno aveva trovato per terra. La sua casa era grandissima, era a 3 piani. Un giorno bussò un signore molto alto, molto bello e molto carino con Befana e gli chiese se voleva partecipare alla festa del paese, organizzata per festeggiare la nascita di Gesù e lei rispose di sì anche se era molto timida. Il giorno dopo partì ma scoprì che il sogno era vero e volò e volò per tutto il mondo e da quel momento regalò caramelle e dolciumi a tutti. 10 In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una donna … Racconto di Sara Bottiani …Befana quando è nata era davvero brutta, ma tanto buona. Tutti la prendevano sempre in giro, sia per il nome sia per il suo aspetto fisico. prenderla in giro davanti al salvatore del mondo. Si mise a pregare rivolgendosi a Gesù. Gesù in cambio le diede, attraverso un sogno, una scopa magica, capace di volare. Partì e si nascose dietro ad un cespuglio per vedere il bimbo appena nato. Befana non riusciva a vederlo. Quando aveva l’età di 30 anni, Befana, viveva tutta da sola e si stava rattristendo, l’aspetto fisico ne risentiva. La sua bontà se la teneva tutta dentro e quindi le persone pensavano che fosse una strega. Lei con il pensiero chiese a Gesù di aiutarla. All’età di 60 anni in quella cittadina stavano passando 3 principi su 3 cammelli seguiti da contadini e pastori. Loro dicevano che era nato il salvatore del mondo, un certo Gesù. Lei con la sua bontà voleva andare. Però pensava che tutte le persone potevano Gesù le donò coraggio, forza ed un sorriso meraviglioso perché pieno d’amore. Befana ricompensò Gesù donando a tutti bambini del mondo dolci e calze comode e colorate. 11 In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una donna … Racconto di Edoardo Buttafava Passarono altri 30 anni, Befana compiva 100 anni. In paese arrivò Gesù. Befana stava pulendo e sentii bussare alla porta. Dato che era il 6 gennaio, il suo compleanno, sperava che qualcuno fosse venuto a farle un regalo. Aprì e si trovò davanti Gesù. In un villaggio, non lontano da Betlemme, viveva Befana, una donna. Era una sarta e amava molto fare le calze. Befana era giovane, ma era un po’ bruttina. Aveva la schiena curva e il naso adunco. Era un po’sorda ed era irascibile. Per questo nessuno comprava le sue calze. Gesù si presentò e chiese a Befana se aveva qualcosa dove mettere i regali dei bambini. Befana disse che lei era una sarta e che poteva dargli delle calze. Gesù disse che se Befana voleva, poteva occuparsi personalmente di portare i regali ai bambini. Befana viveva in una piccola capanna, tutta di legno. La capanna era arredata con pochi mobili, c’era un divano tutto graffiato, un materasso steso per terra che faceva da letto e una piccola cucina, arrugginita e sporca. Befana era povera. Befana accettò, ma disse che aveva bisogno di qualcosa per volare intorno al mondo. Gesù le indicò la scopa. Befana provò, e incredibilmente volò. Nessuno bussava mai alla sua porta e nessuno la salutava. Era disprezzata da tutto il villaggio. Da quel giorno Befana vola intorno al mondo con la sua scopa, rovesciando le calze nei camini di tutto il mondo, portando gioia a tutti i bambini del mondo. Un giorno Befana trovò una scopa per terra. Erano anni che non puliva. Così prese la scopa e pulì. Si affezionò anche alla scopa. Passarono 30 anni. Era il 25 dicembre, tutti non facevano altro che parlare della nascita di Gesù, il Messia. 12 In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una donna … Racconto di Mariasole De Cherubini non volesse avere tanti amici qualche amico se lo era fatto ed era felice anche per questo. In un villaggio non lontano da Betlemme viveva Befana una donna bella e giovane. La sua casa era pulita e molto ordinata, era grande ma era tutta occupata dalle calze che faceva lei a mano. Dopo 100 anni sentì delle persone che urlavano: “ E’ NATO IL SALVATORE DEL MONDO” e Befana voleva subito andare a trovarlo. Quando arrivò lì gli regalò una delle sue calze più grandi che aveva fatto lei a mano per riscaldarlo la notte dato che faceva molto freddo. Befana indossava sempre abiti tutti stracciati però molto puliti, la cosa che le piaceva di più era cantare e lo faceva mentre puliva la sua casa. Quando tornò a casa sua scoprì un'altra vita. Poteva andare in giro dato che ora aveva tanti amici e cominciò anche a farsi dei vestiti da sola così poteva andare in giro senza che le persone la prendessero in giro e sistemò anche casa sua così poteva invitare delle persone per parlarle un po’ della sua vita. Nessuno veniva mai a trovarla e lei non voleva nessuno a casa sua. Lei non usciva mai di casa perché non voleva mai fare amicizie. L’unico amico che aveva era il giardiniere, un tipo strano e un po’ maniaco perché voleva che le piante fossero perfette e come voleva lui. Adesso quando Befana esce di casa tutte le persone le dicono : ” CIAO BEFANA, COME STAI?” e lei è molto felice di questa cosa perché prima non succedeva. Un giorno Befana provò ad uscire di casa per vedere come vivevano le altre persone e fuori dalla sua casa trovò un biglietto con scritto “Befana, vuoi venire alla festa del paese?”. Lei cominciò a pensare: “Ecco è arrivato il giorno della festa del paese” e decise di provare ad andare. Ora Befana quando vuole va a trovare il Salvatore del mondo che è Gesù e di questa cosa è molto felice ma soprattutto del cambiamento della sua meravigliosa vita. Quando tornò a casa era molto felice della giornata che aveva trascorso nonostante lei 13 In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una donna … Racconto di Gaia Tolli In un villaggio, non lontano da Betlemme, viveva Befana, una donna gentile e generosa. La sua casa era fatta tutta di dolci! Le tegole erano fatte con biscotti al cioccolato, le finestre con i marshmallow fissati con la crema, la porta con la meringa e il suo letto era fatto con tantissime caramelle alla frutta che ogni tanto, quando aveva fame, se le mangiava. Il giorno della Befana (il giorno del suo compleanno) per festeggiarlo portava i dolci della sua casa ai bambini e a quelli che erano stati un po’ disobbedienti, portava del cartone dolce del suo camino. Mentre lei portava i dolci, l’associazione Lecca Lecca, andava ad aggiustarle la casa con altri dolci. Un giorno diventò troppo vecchia e non riusciva quasi più a muoversi. Quindi aprì una bancarella con le sue calze fatte a mano. Un giorno 3 signori vestiti elegantemente con in mano oro, incenso e mirra andavano alla bancarella di Befana perché avevano sentito che c’era una vecchietta tutta sola e volevano fare un gesto buono portandola con loro. La invitarono ad andare a trovare un bambino di nome Gesù che già tutti dicevano che avrebbe salvato il mondo. Le dissero di portare con sé un dono. Rimase tutta la notte a pensare cosa regalare a Gesù ma la mattina dopo gli venne un lampo di genio. Si ricordò di quando andava a portare i dolci ai bambini e quindi uscì, prese qualche biscotto, qualche marshmallow e qualche caramella. Dopo i 3 signori andarono a chiamarla e si incamminarono. Arrivati videro subito Gesù e gli diedero i doni. Quando arrivò il turno di Befana Gesù sembrava che stesse per piangere ma appena gli diede il biscotto si mise a ridere e lei gli lasciò tutto il sacco. Ritornò a casa e salutò i 3 signori che alla fine si chiamavano re magi. Si sedette sulla poltrona accanto al fuoco e ripensò a Gesù. 14 In un villaggio non lontano da Betlemme, viveva BEFANA una donna … Racconto di Federico Lombardo Dove In un villaggio, non lontano da Betlemme viveva Befana circa 2000 anni fa. Era brutta ma simpatica, aveva circa 16, 18 anni e se ne stava sempre con le altre ragazze e ragazzi del villaggio. Non andava mai fuori dal villaggio dove era nata. Melchiorre andò alla porta di Befana ed era strano perché era da 50 anni nessuno andava a casa sua. Melchiorre bussò alla porta, Befana aprì, lo guardò e gli sbattè la porta in faccia ma si pentì subito e gli riaprì la porta. Melchiorre chiese a Befana se poteva accamparsi nella sua casa e lei acconsentì. Il re magio chiese a Befana se voleva andare con loro. Befana ci pensò la notte. Il mattino dopo Befana decise di andare a vedere Gesù e come dono gli portò un paio di calze. Si incamminarono verso Betlemme. Un paio di ore dopo arrivarono a Betlemme ma la Befana, timida come era tornò a casa. Ogni anno Befana decise di riempire le calze che faceva durante l’anno di dolci per i bambini. Befana diventò di nuovo simpatica. Oltre a fare le calze stava con le altre persone del villaggio. Un giorno arrivò una ragazza molto carina e simpaticissima. Tutti stavano con lei e lasciavano sola Befana. Lei si arrabbiò e permalosa come era cominciò a stare sempre nella sua casetta in cima alla collina. Di giorno scopava e faceva le calze e di notte andava nelle case dei suoi ex amici e gli rompeva i vetri, gli rubava i vestiti e dopo una settimana glieli ridava. Diventata sempre più scorbutica. Un giorno di fine dicembre arrivarono 3 uomini molto belli uno si chiamava Melchiorre uno Baldassare e uno Gasparre. 15 Caro amico Gesù ti voglio raccontare il mio Natale Racconto di Jacopo Signani A Natale io mi diverto molto. Il primo giorno che arrivo a casa della nonna, spesso giochiamo normalmente, e così fino al 24 sera in cui festeggiamo la Vigilia: io e Federico giochiamo con gli iPad e viene coinvolta anche mia cugina Ludovica. Verso mezzanotte arriva Babbo Natale e quello è uno dei momenti più belli di tutta la vacanza. Caro amico Gesù, ti voglio raccontare il mio Natale. Mi chiamo Jacopo , ho 10 anni ,vivo a Milano con mamma Cecilia e papà Federico e con le mie due gatte, Pesca, che è la maggiore, e Mirtilla che è la minore e viene dall’ Ucraina. Il Natale io non lo trascorro a Milano, ma vado in un paesino vicino Roma dove ci sono i miei nonni Renato ed Elisa. Il giorno seguente si fa baldoria e il 31 c’è Capodanno, che festeggiamo con la grande cena e ci divertiamo fino a tardi. Nonno Renato ama viaggiare e fare tanto sport, ed è sempre in azione . Per me il Natale è bellissimo perché sei nato tu, Gesù, e perché la nostra famiglia è finalmente riunita. La nonna Elisa invece è pigra e sta quasi sempre a guardare la TV, però è tanto tanto buona. Racconto di Edoardo Castelnovo Ci sono anche i miei cugini Ludovica e Federico e i miei zii Paola e Marco; Ludovica è la cugina maggiore passa il suo tempo con l’ iphone, con gli amici e con i gatti (qualche volta); ma quando le chiedo di fare una cosa, insieme a Federico, lei dice sempre di sì. Sto per addormentarmi e immagino di parlare con Gesù che mi chiede di raccontargli il mio Natale. Mi sveglio il 25 dicembre, vado a fare colazione e sono felice perché trascorro il Natale in famiglia, nulla rovina il Natale! Federico è il cugino minore, lui è simpatico riesce a fare amicizia con tutti e riesce ad adattarsi a tutte le situazioni più difficili. Vado a giocare con mio cugino, pieno di gioia e festeggiamo giocando insieme. Poi passiamo al pranzo di Natale e mangiamo pasta e dolci. Ritorno a casa e guardo un film natalizio e mi metto il mio cappellino da Babbo Natale e non me lo tolgo per tutta la giornata. A cena ci ingozziamo di dolci e siamo tutti felici e contenti. Paola, la sorella di mia madre Cecilia, certe volte penso che sia un po’ severa, ma dopotutto è molto buona. Marco, mio zio, è vitale e attivo e sempre in azione come il nonno Renato ed è anche molto simpatico. 16 Caro amico Gesù ti voglio raccontare il mio Natale Racconto di Silvia Iacovino Il Natale a me piace tantissimo, non solo per i regali, ma perchè lo festeggio con gioia e con felicità e soprattutto lo vivo con i miei genitori, i miei fratelli, i miei nonni e i miei zii, che sono le persone a cui tengo di più e per i quali farei qualsiasi cosa. Caro amico Gesù, oggi ti voglio raccontare il Natale che vivo ogni anno. Il Natale per me è emozionante e bellissimo perchè aiuto la nonna materna a fare l'albero, sul quale appendiamo i dolcetti, le luci tutte colorate. La aiuto a fare il presepe, dove mettiamo il muschio la capanna, i pastorelli, i re magi, che portano a Gesù l'oro, l'incenso e la mirra; ci mettiamo persino le pecorelle che a me piacciono insieme al bue e all'asinello. Racconto di Cecilia Triggiani A Natale mi sveglio con un sorrisone sulla faccia , sono assai felice perché è la Vigilia di Natale il giorno in cui nasce Gesù il Natale lo festeggia insieme alla mia famiglia. La sera del tuo compleanno andiamo tutti a cena, a casa dei nonni paterni, che preparano un sacco di cose buone, infatti quando torniamo a casa siamo tutti degli enormi bignè, riempiti fino all'orlo, che stanno per scoppiare. Per iniziare la giornata faccio l’albero con addobbi favolosi , poi mettiamo un pò di musica e balliamo per tutta la casa. Verso sera ci prepariamo con vestiti eleganti e andiamo a casa di mio zio a festeggiare la Vigilia di Natale all’ora di cena mangio delle cose buonissime . Dai nonni vengono anche gli zii, con i quali quando abbiamo finito di mangiare, giochiamo un sacco nella cameretta in cui raduniamo tutti i giochi. Alla fine io e mia cugina andiamo in giardino e vediamo Babbo Natale posizionare i regali sulla panca in quel momento sono molto felice. Chiamo i miei genitori e apriamo i regali. La sera per l’emozione non riesco ad addormentarmi. Adoro il Natale. Un paio di sere prima, andiamo a mangiare dalla nonna materna che però, prepara meno cose rispetto ai nonni paterni, ma comunque buonissime. Quando abbiamo finito chiacchieriamo un po', ridiamo e ci scambiamo regali. 17 AUGURIAMO A TUTTI UN FELICE E SERENO NATALE 18