Dati di Sintesi Nell’ultimo report TH Real Estate offre una panoramica globale sui cicli immobiliari e sui trend del real estate commerciale, soppesandoli e coniugandoli come dati-base per le proprie previsioni a livello regionale per la seconda metà del 2016 e oltre. Real Estate US Solide prospettive di guadagno per il settimo anno di ciclo in crescita Dall’inizio della ripresa ciclica nei primi mesi del 2010, il real estate commerciale US ha generato guadagni a doppia cifra per sei anni consecutivi. Le condizioni del mercato statunitense all’inizio del 2016 supportano le aspettative di performance solide anche per la restante parte dell’anno. Tali aspettative si basano su: 1. Aspettative di crescita del 2,1% per l’economia americana nel 2016 e probabilità al 19% di recessione (Fonte: Blue Chip Economic Indicators e Blue Chip Financial Forecast, Marzo 2016) 2. Modesto rafforzamento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, con proiezioni che prevedono che il tasso sui Federal Funds si manterrà in un range di 0,9-1,4% nel 2016. 3. Perdurare di solidi guadagni del real estate commerciale, con lo US NCREIF-NPI positivo del 13,3% nel 2015, spinto dal momentum positivo; gli asset immobiliari che mostrano valori valore in crescita sono superiori di 4 a 1 rispetto a quelli che mostrano un valore in diminuzione. 4. Indicatori fondamentali positivi – come evidenziato nella mappa del grafico 1, che elenca otto fattori che sono statisticamente dei forti predittori delle performance del real estate americano – che coprono il segmento dei mercati finanziari, il potere macro-economico e i fondamentali del real estate. 1 Dati di Sintesi 5. Un pricing attraente è evidenziato dallo spread rispetto al rendimento dei titoli del Ministero del Tesoro statunitense, che si mantiene vicino allo spread medio di lungo termine, anche se i prezzi nominali sono vicini ai massimi di sempre (grafico 2). I valori di breve termine sono attenuati da una forte crescita dei rendimenti property, il che suggerisce che le misure di inasprimento monetario possano essere tollerate per un certo periodo. In generale i valori del real estate statunitense superano grosso modo del 17% il precedente picco supportato dai sei mercati più grandi (New York, Chicago, San Francisco, Boston, Los Angeles e Washington DC) che hanno superato il loro precedente picco del 35%. 2 Dati di Sintesi 6. Con questi parametri positivi all’attivo, l’outlook per i total return del real estate statunitense nel 2016 si conferma piuttosto attraente; le previsioni del consensus della Pension Real Estate Association con sede negli Stati Uniti per il total return NCREIF-NPI è dell’8,6%, vicino alla media di lungo termine. Megatrend globali negli Stati Uniti Tra i trend che influenzano sia le performance recenti che le previsioni per quanto riguarda il real estate statunitense ci sono alcuni megatrend, tra cui urbanizzazione e invecchiamento della popolazione. Il settore degli uffici ad uso medico è in crescita, così come quello dei magazzini ad uso privato, spinto dalla generazione dei boomers che si sta spostando in quartieri più piccoli, procedendo a immagazzinare i propri beni. La volatilità a livello globale pesa sulle prospettive US L’intensificata volatilità dei mercati a livello globale richiede un monitoraggio continuo e attento della situazione. In particolare, l’indebolimento economico in Cina, accompagnato da un surplus di petrolio e materie prime a livello globale, con la conseguente sofferenza nei mercati emergenti dipendenti dalle commodity, hanno frenato la propensione al rischio degli investitori, soprattutto nei primi mesi 3 Dati di Sintesi del 2016. Il pricing del real estate statunitense non è stato materialmente intaccato per ora, in parte perché gli Stai Uniti sono un porto sicuro con solide prospettive economiche. Il menu di investimenti US per la seconda metà del 2016 Il mercato americano offre agli investitori con un orizzonte di lungo termine opportunità per investimenti di tipo difensivo, ma anche veicoli con un profilo di rischio più alto. Le strategie difensive puntano a mercati property con redditi e profili di locazione stabili, ben esemplificati dai mall regionali di fascia alta e dagli complessi immobiliari a prezzi di mercato accessibili. Geograficamente, le aree con economie forti, settori property liquidi e pipeline disciplinate di nuove costruzioni sono più difensive delle aree più piccole, più deboli e meno liquide. Real Estate europeo Lo scenario La fragilità del contesto politico in Europa si estende al 2016 con il referendum in Gran Bretagna per decidere sull’appartenenza del Paese all’Unione Europea. Nel contempo le preoccupazioni per il rallentamento dell’economia a livello globale stanno pesando sui mercati finanziari e dei bond. Le previsioni del consensus si aspettano una crescita dell’output dell’Eurozona dell’1,5% e dell’1,6% rispettivamente nel 2016 e 2017. Questo si riflette ampiamente in performance stabili e senza scossoni in Germania, Francia, Olanda e Italia, e in una crescita più forte in Gran Bretagna (2,1%), Spagna (2,5%) e Svezia (2,9%). Il tanto atteso spostamento da una situazione in cui è il sentiment degli investitori a orientare i valori del capitale nel real estate alla situazione in cui la performance è guidata dalla crescita dei fondamentali di locazione sottostanti potrebbe essere in qualche modo mitigato da una crescita economica più debole. Tuttavia ci sono segnali da cui gli investitori property dovrebbero sentirsi rassicurati: Germania, Gran Bretagna e Svezia hanno registrato livelli di occupazione superiori ai livelli pre-crisi, e le economie del Sud Europa stanno vivendo le prime fasi di una ripresa del mercato del lavoro. Con prospettive di crescita per i salari reali, anche la spesa e la fiducia dei consumatori sono in ripresa, mentre la debolezza dell’Euro dovrebbe favorire l’export. Sarebbe ingenuo sottovalutare i venti contrari per l’economia a livello globale nel 2016, ma vale la pena sottolineare che l’Eurozona è cresciuta dell’1,5% nel 2015, superando di gran lunga le aspettative di inizio anno. 4 Dati di Sintesi A che punto del ciclo siamo? Osservando l’andamento del pricing, si potrebbe trarre la conclusione che al momento ci troviamo in territorio di fine ciclo e che gli asset prime nei mercati core europei siano costosi e esposti a una correzione. Tuttavia ci sono altri indicatori che suggeriscono che il settore del real estate potrebbe ancora generare performance soddisfacenti. Tra questi, l’enorme differenza nelle condizioni di prestito rispetto al periodo pre-crisi e il fatto che il real estate ha attratto ricchi flussi di investimento perché gli investitori hanno cercato di focalizzarsi su questa asset class per il rendimento e i benefici dati dalla diversificazione e dalla sicurezza dei ritorni. Inoltre l’evoluzione della situazione economica vede la Banca Centrale Europea impegnata a fare “tutto il necessario per sostenere la stabilità e la crescita”. L’Europa nel contesto globale A fronte di uno scenario prolungato di tassi di prestito bassi, inflazione bassa, crescita economica modesta ed elevata incertezza, siamo convinti che gli investimenti nel real estate dall’Europa e da oltreoceano verso l’Europa si confermeranno resilienti. Gli investitori cercano il real estate per il suo rendimento e per la sicurezza, e, considerando questi aspetti, c’è una casistica convincente per quest’asset class in riferimento a bond e azioni. Il real estate europeo, se costoso in riferimento ad un trend storico, presenta tuttavia un’attrattiva relativa dal punto di vista del pricing da una prospettiva globale. I rendimenti del settore uffici prime europeo beneficiano di uno spread elevato con i bond sovrani, molto più ampio rispetto allo spread registrato tra il 2000 e il 2014, come si vede nel grafico 3. 5 Dati di Sintesi Megatrend globali in Europa L’invecchiamento della popolazione in Europa sta sicuramente creando interessanti strategie di nicchia per gli investitori del real estate. Tuttavia, per gli investitori dei segmenti principali suggeriamo di puntare su location con una popolazione media più giovane che potrebbero avere produttività più elevata e crescere più rapidamente. Lo spostamento del potere economico verso Est è un fattore che gli investitori in Europa dovrebbero tenere presente, in particolar modo per quanto riguarda il settore degli uffici. Le grandi aziende si muovono con passo veloce e nel tempo potrebbero cercare di ricollocarsi per poter attrarre i talenti nelle città dell’Est in rapida crescita. Ad esempio Singapore e Hong Kong stanno da tempo migliorando le relative posizioni come centri finanziari a livello globale. Alla luce di questo spostamento del potere economico e della crescente mobilità della forza lavoro a livello globale, ci stiamo focalizzando sulle città europee che hanno la capacità di attrarre e trattenere i talenti grazie al loro patrimonio, alla cultura o alla qualità della vita. Il menu degli investimenti in Europa per la seconda metà del 2016 Per quel che resta del 2016, il nostro focus rimane su quei mercati che forse mostrano meno sintomi di fine-ciclo e offrono un valore leggermente superiore in termini di guadagno e di potenziale più elevato di crescita delle locazioni. Nell’intera regione, questo si traduce in un’attenzione per il Sud Europa, ma anche in opportunità più interessanti e micro-location tra le città del Nord Europa. 6 Dati di Sintesi Tuttavia, non ci focalizzeremo in modo eccessivo sul ciclo e continueremo a cercare esposizione in modo selettivo sulle location che crediamo emergeranno come vincenti nei prossimi cicli. Ed è qui che i megatrend assumono la loro importanza. Tra le location raccomandate, quindi, segnaliamo città in cui si prevede una crescita della popolazione, caratterizzate da una popolazione giovane e una classe media in crescita. Abbiamo identificato circa 40 città produttive, ricche, giovani, sostenibili dal punto di vista ambientale e, cosa più importante, in crescita. Ci sono anche strategie di nicchia interessanti, considerando che alcuni dei settori specialistici sono supportati da solidi trend demografici strutturali. Pensiamo anche che esistano opportunità interessanti di investimento in titoli di debito selezionati del commercial real estate (CRE) in Gran Bretagna. Real estate dell’Asia-Pacifico Economia dell’area Asia-Pacifico: prospettive di crescita relativamente modeste La Cina sta rallentando, intanto che la leadership politica sta cercando di coordinare un atterraggio dolce e controllato, per consentire un deleverage ordinato dagli alti livelli di debito che si è accumulato, al momento valutato vicino al 300% del PIL. Secondo i dati di Oxford Economics, nel 2016 ci si aspetta una crescita del 6,5%. Il rallentamento della crescita cinese avrà effetti sulle economie regionali. L’Australia, ad esempio, sta subendo una richiesta di materie prime più debole da parte della Cina. Considerando l’instabilità globale e un’economia mondiale con un andamento generalmente irregolare, non sorprende che l’export nella regione abbia subito notevoli rallentamenti nella prima metà del 2016. Il perdurare di una crescita debole a livello globale – il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente abbassato le previsioni di crescita globale al 3,1% per il 2016 dal 3,4% di fine 2015 – evidenzia il rischio per la crescita a livello regionale nel 2016, rischio che potrebbe estendersi al 2017. In particolare, il commercio retail ha rallentato ad Hong Kong e Singapore, riflettendo un rallentamento nella crescita dei livelli occupazionali e dei salari reali, anche se i tassi di disoccupazione si mantengono bassi. In Giappone, la domanda da parte dei consumatori continua a soffrire per l’aumento del 3% delle tasse sui consumi nel 2014. Il deflusso di capitali accelererà una volta che la Fed avrà riavviato misure di inasprimento monetario, come ci si aspetta nella seconda metà del 2016; Hong Kong e Singapore saranno probabilmente le location che perderanno di più, essendo centri finanziari mondiali con economie aperte. Anche la Cina sentirà la pressione. Misure di easing verranno elargite per quanto possibile a supporto della crescita regionale. Ad esempio il Giappone ha recentemente introdotto una politica di tassi di interesse negativi per 7 Dati di Sintesi spingere i prestiti, mentre Hong Kong ha inserito nel suo ultimo budget ulteriori incentivi a livello di imposte sul reddito. L’outlook per l’Asia sarà probabilmente modesto rispetto agli anni precedenti che hanno visto una crescita superiore alla media. Secondo Oxford Economics, l’Asia-Pacifico crescerà del 4,1% nel 2016 e nel 2017. Trend del mercato real estate nell’area Asia-Pacifico: uno scenario di investimento meno sicuro La debolezza delle condizioni economiche si tradurrà in fondamentali del mercato real estate più modesti. Questo trend si riflette già in affitti in discesa su alcuni mercati: il prime retail e il residenziale a Hong Kong e Singapore, dove le condizioni economiche sono peggiorate nel corso dello scorso anno. Anche gli affitti degli uffici hanno subito un rallentamento a Singapore, riflettendo un minore utilizzo rispetto a un’offerta forte. Anche a Tokyo, dove gli affitti degli uffici sono circa il 30% al di sotto dei livelli pre-2008, gli affitti stanno crescendo in maniera debole. Nonostante fondamentali macro e di mercato meno positivi, il pricing e i guadagni continuano ad essere relativamente elevati a causa del peso del capitale che cerca di investire nel real estate in molti mercati asiatici. Un forte interesse da parte degli investitori continua a orientare un pricing progressivamente sempre più alto. Il mercato degli uffici di Hong Kong è un buon esempio, perché presenta una forte domanda da parte delle compagnie assicurative del continente e delle società di sviluppo, che ha portato negli ultimi sei mesi a prezzi di transazione record per quanto riguarda gli edifici per uffici. Rimane da vedere chi la spunterà nella guerra tra fondamentali economici/di mercato soft e interessi ancora molto forti da parte dei mercati finanziari. Nel breve termine il volume di capitali si può prevedere che il volume dei capitali interessati all’area Asia-Pacifico continuerà a supportare i valori immobiliari. Tuttavia i rendimenti proporzionati ai rischi appaiono sempre meno attraenti in molti mercati. Con l’eccezione del Giappone (con tassi di interesse negativi e facilità di accesso ai prestiti), Australia e Singapore, lo spread limitato dei rendimenti rispetto ai bond non sembra fornire una casistica di investimento convincente per molti mercati, in particolar modo considerando un contesto con rischi sempre più elevati. In questo scenario, investimenti difensivi core in mercati fortemente liquidi in grado di fornire rendimenti stabili sono ancora interessanti. Detto ciò, ci sono alcune opportunità di investimento a valore aggiunto od opportunistiche in alcuni mercati dell’area. Un buon esempio sono le opportunità core-plus e a valore aggiunto nel retail suburbano di Singapore, gli uffici Grade B di Tokyo e Sydney e settori fortemente difensivi come quello degli outlet mall in Cina. 8 Dati di Sintesi Megatrend globali in Asia-Pacifico: una storia solida Nonostante uno scenario economico debole, l’Asia emerge come epicentro dei megatrend a livello globale. Lo spostamento del peso politico ed economico da Ovest a Est attualmente in atto continuerà ad accelerare. Tra i mercati in via di sviluppo, l’Asia guiderà questo spostamento. Supportata da una produttività in aumento e una popolazione in crescita, prevediamo che la crescita a livello regionale supererà i paesi sviluppati nel lungo termine. In quali mercati investire nella seconda metà del 2016? Osservando il ciclo attuale, i mercati che crediamo possano generare il maggiore valore sono quello degli uffici a Sydney, Melbourne e Tokyo, e il retail, dove è possibile ottenere ulteriore valore dalla crescita degli affitti e da uno spread relativamente attraente tra pricing e yield. Tutttavia, la regione offre anche nicchie di opportunità interessanti che vale la pena di prendere in considerazione, in particolar modo perché questi mercati sono allineati con i megatrend globali che stanno diventando sempre più visibili. La storia strutturale di Singapore, ad esempio (contesto economico e politico ben allineato, forti spinte immigratorie, forza lavoro con un buon livello di istruzione, piani urbanistici ben sviluppati, infrastrutture di livello mondiale che collegano ai servizi e al commercio globale), posizioneranno favorevolmente i settori del retail suburbano e della logistica nel futuro. 9