Parte prima Introduzione alla macroeconomia
22
a questa tematica. L’analisi economica di tali istituzioni esula tuttavia dalla portata
di questo testo.
1.4.5
L’Europa
Questo volume ha come sottotitolo «Un testo europeo»; ciò non significa assolutamente che secondo noi la disciplina macroeconomica in Europa differisca in modo
importante rispetto alle altre parti del mondo, come gli Stati Uniti, il Giappone o l’America Latina. Al contrario, secondo la nostra prospettiva la macroeconomia ha una
portata sufficientemente globale da applicarsi ai sistemi economici di tutto il mondo,
comprese le economie di trasformazione dell’Europa Centrale e Orientale e le nuove
economie emergenti del Sud-est Asiatico. Con questo sottotitolo desideriamo invece
comunicare un messaggio più sottile: siamo fortemente convinti che i sistemi economici europei posseggano alcune caratteristiche distintive che li rendono difficilmente
analizzabili attraverso le lenti dei principali libri di testo nordamericani, per esempio.
Vi sono molti elementi in Europa che giustificano tale prospettiva. L’Europa non è
un insieme di Stati riuniti sotto un governo federale ma è un mosaico di stati-nazione,
ciascuno governato da un’autorità sovrana in materia macroeconomica, ma anche caratterizzato da preferenze e dotazioni diverse. Senza dubbio la realizzazione del Mercato
Unico Europeo, la creazione dell’Unione monetaria e il recente e consistente allargamento dell’Unione Europea aumenteranno la pressione verso l’integrazione, sollevando
gradualmente nuove sfide specifiche. Inoltre, i paesi europei condividono a vari livelli la
stessa visione della relazione tra le forze di mercato e la giustizia sociale. L’attaccamento alla lealtà e alla solidarietà economica affonda radici profonde nelle tradizioni e nella
storia dell’Europa, spiegando perché i nostri mercati del lavoro differiscono tanto da
quelli degli Stati Uniti. Questa motivazione giustifica di per sé una prospettiva nettamente differenziata, nonostante i presupposti teorici siano gli stessi.
Glossario
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Macroeconomia
Prodotto interno lordo (PIL)
Trend
Crescita economica
Ciclo economico
Tasso di disoccupazione
Forze di lavoro
Lavoro
Capitale
Fattori di produzione
Quota dei redditi da lavoro
Indice, numero indice
Inflazione
Iperinflazione
Utilizzo della capacità produttiva
Prociclico e anticiclico
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Economia reale, economia monetaria
Laissez-faire e interventismo
Gestione della domanda aggregata
Livello dei prezzi
Fallimento di coordinamento
Rivoluzione keynesiana
Lato della domanda
Agenti economici
Politica fiscale
Politica monetaria
Lato dell’offerta
Tasso di cambio
Endogeno
Esogeno
Economia positiva ed economia normativa
Capitolo 2 La contabilità macroeconomica
49
Glossario
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Identità di contabilità nazionale
Prodotto interno lordo (PIL)
Variabili di flusso e variabili di stock
Vendite finali e intermedie
Valore aggiunto
Prodotto nazionale lordo (PNL)
PIL nominale e reale
Deflatore del PIL
Indice dei prezzi, indice dei prezzi al consumo (CPI)
Economia sommersa
Lavoro non remunerato
Flusso circolare
Imposte nette
Reddito privato
Consumo
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Intermediazione finanziaria
Risparmio, risparmio privato netto
Capitale fisico
Investimento
Assorbimento
Reddito personale disponibile
Deprezzamento
Prodotto nazionale netto (PNN)
Bilancia dei pagamenti
Bilancia commerciale
Partite invisibili
Conto delle partite correnti
Conto dei movimenti di capitali
Riserve valutarie
Interventi sul mercato dei cambi
Saldo globale
Esercizi
1 Vi vengono forniti i seguenti dati:
PIL
5000
Deprezzamento
500
Profitti d’impresa al lordo delle imposte 1000
Contributi previdenziali
700
Trasferimenti a famiglie e imprese
1000
Interessi netti pagati agli stranieri
200
Reddito derivante dai diritti di proprietà
riservata
70
Risparmio netto d’impresa
600
Imposte indirette
1000
Sussidi alle imprese
400
Multe e canoni
100
Rimesse nette al resto del mondo
500
Imposte sulle persone giuridiche
100
Disavanzo pubblico consolidato
100
Imposte sulle persone fisiche
1500
Risparmi delle famiglie
200
Spesa per l’investimento
1200
Calcolate: PIN, reddito nazionale, reddito personale, reddito personale disponibile, consumo, spesa pubblica, PIL e saldo delle partite
correnti. Esponete chiaramente le ipotesi che
formulate.
2 Che cosa accade al PIL quando un elettricista
divorzia dalla moglie e le fattura il successivo
lavoro di riparazione (che in precedenza svolgeva gratuitamente)? E che cosa accade quando una casalinga diventa lavoratrice autonoma
e istituisce una scuola materna?
3 «I servizi non contribuiscono al PIL tanto
quanto il settore manifatturiero perché quest’ultimo produce beni tangibili». Commentate
questa affermazione.
4 Una famiglia ha pagato la propria abitazione €
100.000 e ora la vende a € 200.000; l’agenzia
immobiliare riceve una commissione del 10
per cento dall’acquirente. Qual è l’effetto di
questa transazione sul PIL?
5 Supponete di disporre dei seguenti dati relativi
a prezzi e quantità:
Prezzi (€)
Mele
Pere
Benzina
2003
1,00
2,00
5,00
2004
1,00
3,00
6,00
Quantità
Mele
Pere
Benzina
2003
300
100
50
2004
400
150
40
Capitolo 3 La crescita economica
83
Glossario
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Crescita economica
Progresso tecnologico
Modello di crescita di Solow
Fatti stilizzati
Stato stazionario
Accumulazione di capitale
Funzione di produzione aggregata
Produttività marginale decrescente
Rendimenti di scala (costanti, crescenti,
decrescenti)
• Rapporto prodotto/lavoro
• Rapporto capitale/lavoro
• Deprezzamento, tasso di deprezzamento del capitale
• Linea di deprezzamento del capitale
• Regola aurea
• Inefficienza dinamica, dinamicamente
efficiente
• Linea del fabbisogno di capitale
• Lavoro effettivo
• Scomposizione di Solow
• Residuo di Solow
• Produttività totale dei fattori
• Crescita endogena
Esercizi
1 Tracciate delle funzioni di produzione f(k)
caratterizzate da rendimenti di scala decrescenti, costanti e crescenti.
2 Spiegate che cosa è uno stato stazionario nel
contesto del modello di crescita di Solow. Si
tratta di un concetto utile? Secondo voi, perché
i fatti stilizzati sono necessari per organizzare
un’analisi della crescita economica?
3 Supponete che K/Y sia costante e pari a 2. (a)
Ipotizzate innanzitutto che non si verifichino
né incremento demografico né progresso tecnologico. Qual è il rapporto risparmio/prodotto
di stato stazionario conforme a un tasso di
deprezzamento del 5 per cento? (b) Ora introducete gli elementi dell’incremento demografico e del progresso tecnologico. Qual è il rapporto risparmio/prodotto di stato stazionario
conforme a un tasso di deprezzamento del 5
per cento e una crescita reale del 3 per cento?
4 Considerate un paese in cui non vi sia progresso tecnologico e K/L sia pari a 3. La popolazione cresce al tasso annuo del 2 per cento. Qual è
il tasso di crescita del PIL pro capite di stato
stazionario se il tasso di risparmio ammonta al
20 per cento? E se ammonta al 30 per cento?
Come variano le vostre risposte se il deprezzamento si attesta a un tasso annuo dello 0,05 per
cento?
5 Supponete che la funzione di produzione aggregata sia data da Y = ÎW
KL; essa presenta rendimenti di scala crescenti, decrescenti o costanti? I prodotti marginali del capitale e del lavoro
sono decrescenti?
6 Perché nella Figura 3.7 la regola aurea è soddi–
sfatta al livello k ′? Per rispondere, immaginate
–
di partire alla sinistra di k ′ e spiegate perché
muovendovi verso destra il consumo cresce.
Analogamente, dimostrate che il consumo
diminuisce quando ci si sposta verso destra
–
partendo da una posizione a destra di k ′.
7 La regola aurea (3.14) è MPK = δ + a + n.
Rispetto al caso in cui si esclude il progresso
tecnologico, ora si richiede una produttività
marginale del capitale più elevata. In presenza
di una produttività marginale decrescente, tale
condizione implica uno stock di capitale inferiore per unità effettiva di lavoro. Come potete
spiegare questo apparente paradosso?
8 Ricorrendo al modello di Solow, spiegate perché oggi i lavoratori utilizzino un’ampia
varietà di attrezzature altamente efficienti
come i computer e i macchinari a potenza elevata.
9 Tracciate un grafico per illustrare l’andamento
di Y/L nella fase di ripresa e nel successivo
stato stazionario, nel caso in cui il sistema eco-
Capitolo 4 I mercati del lavoro e la disoccupazione
dei mercati del lavoro in quanto porta alla disoccupazione frizionale che, insieme alla disoccupazione strutturale, rappresenta una componente della disoccupazione di equilibrio.
11 Il grado di efficienza dell’attività di ricerca del
posto di lavoro può variare a seconda degli
individui e dei paesi ed è influenzato dalle politiche del lavoro. Il sussidio di disoccupazione,
introdotto per alleviare i disagi connessi alla
disoccupazione, disincentiva ad accorciare i
tempi di ricerca del lavoro, incrementando di
conseguenza la disoccupazione frizionale. Altri
programmi, come i sussidi per l’addestramento
e la riallocazione delle forze di lavoro, possono
invece ridurla.
121
12 A causa delle distorsioni e delle regolamentazioni, la disoccupazione di equilibrio non è
mai nulla e neppure completamente volontaria.
È possibile che gli individui, benché disposti,
siano impossibilitati a lavorare a salari inferiori rispetto a quelli di equilibrio. Per tale motivo
si afferma che i salari reali sono rigidi verso il
basso.
13 I salari reali si adattano lentamente agli squilibri, se non altro perché svolgono molteplici
funzioni. La velocità di adeguamento dipenderà anche dalle istituzioni del mercato del
lavoro. Conseguentemente, la disoccupazione
effettiva e quella di equilibrio possono discordare per un certo periodo.
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Dotazione
Tempo libero
Disoccupazione
Trade-off tra consumo e tempo libero
Tasso marginale di sostituzione
Salario reale (in termini di consumo)
Prezzo relativo
Effetto di sostituzione
Effetto di reddito
Curva di offerta di lavoro individuale
Forze di lavoro, tasso di partecipazione
alle forze di lavoro
Ore-lavoro
Produttività marginale del lavoro
Curva della domanda di lavoro
Disoccupazione volontaria
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Disoccupazione involontaria
Rigidità dei salari reali
Sindacati
Associazioni imprenditoriali
Curva dell’offerta di lavoro collettiva
Insider e outsider
Salari minimi
Salari di efficienza
Separazioni
Disoccupazione frizionale
Tasso di separazione
Tasso di rioccupazione
Sussidio di disoccupazione
Disoccupazione di equilibrio
Disoccupazione strutturale
Esercizi
1 Supponete che l’individuo della Figura 4.3
riceva un’eredità. Come varierà la sua decisione di lavorare e di consumare? Basandovi
su tale risultato, ritenete che le persone
abbienti lavorino di più o di meno di quelle
povere? La vostra risposta è sensata? Spiegate.
2 Supponete che Robinson Crusoe sia retribuito
con un salario più elevato se lavora più di otto
ore al giorno (straordinario), avendo tuttavia a
disposizione solo sedici ore.
(a) Tracciate la linea di bilancio di Crusoe in
questo caso.
(b) La possibilità della retribuzione aggiuntiva
per lo straordinario rende Crusoe necessariamente più soddisfatto?
(c) Mostrate il comportamento ottimale di
Crusoe sulla base delle curve di indifferen-
154
Parte seconda La macroeconomia reale
Glossario
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Vincoli di bilancio intertemporale
Ipotesi delle aspettative razionali
Dotazione
Autarchia
Commercio intertemporale
Tasso di interesse reale
Prezzo intertemporale
Sconto
Linea di bilancio
Valore scontato attuale
Investimento
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Formazione di capitale fisso
Funzione di produzione
Produttività marginale decrescente
Costo opportunità
Residual claimant
Teorema di Modigliani-Miller
Disavanzo primario
Proposizione di equivalenza ricardiana
Saldo primario delle partite correnti
Debito sovrano
Esercizi
1 Supponete che Crusoe non possa commerciare
con i suoi vicini indigeni e che le noci di cocco
non deperiscano completamente, potendo essere
conservate per il consumo di domani. Supponete che il 10 per cento delle noci di cocco conservate vadano perdute perché deperite. Fornite una
rappresentazione grafica di questa situazione.
2 Tracciate la linea di bilancio pubblico della
Figura 5.8 in caso di debito pubblico iniziale D1.
3 Nel testo, Robinson Crusoe non vuole lasciare
alcuna ricchezza oltre il domani, presumibilmente perché sa che verrà salvato. La situazione sarebbe diversa se egli volesse lasciare al
suo amico Venerdì un regalo dell’ammontare
fisso B3 nel secondo periodo (B3 potrebbe
anche essere considerato un lascito). Definite
formalmente il vincolo di bilancio di Crusoe e
fornitene una rappresentazione grafica.
4 Se l’interesse reale ammonta al 5 per cento,
qual è il valore di una nuova impresa che investe € 100.000 e si aspetta un rendimento al
netto dei costi pari a € 40.000 l’anno prossimo, € 52.000 l’anno successivo, € 56.000 il
terzo anno e poi prevede di cessare l’attività
con l’attrezzatura valutata a zero? Come cambia la vostra risposta se l’attrezzatura viene
invece venduta a € 20.000?
5 Se un’impresa decide di non distribuire i dividendi agli azionisti, il prezzo delle azioni
6
7
8
9
generalmente cresce. Potete spiegarne il motivo? Gli azionisti diventano necessariamente
più ricchi? In quali condizioni vi aspettereste
che tale azione non sortisca alcun effetto?
Qual è per Crusoe il valore attuale di 100 noci
di cocco che avrà domani se il tasso di interesse reale è: (a) il 5 per cento? (b) il 10 per
cento?
Supponete che la funzione di produzione abbia
la forma Cobb-Douglas, Y = AKαL1−α, e ipotizzate che l’input del lavoro sia fisso, con L = 1.
Ponete α = 0,5 e A = 1. Al tasso di interesse del 5
per cento e deprezzamento nullo, qual è il livello
dello stock di capitale K per il quale il progetto
risulta appena redditizio? Come cambia la vostra
risposta se il tasso di interesse è del 10 per
cento? E quando il tasso di deprezzamento
ammonta al 5 per cento annuo? E quando A = 2?
Definite formalmente il valore dell’impresa
quando la funzione di produzione è Y2 = F(K2,
–
L) e lo stock di capitale del secondo periodo è
dato da K2 = I1 + (1 − δK1). Come influisce lo
stock di capitale iniziale del primo periodo
(considerato come dato) sul valore dell’impresa? E sul tasso di deprezzamento? E sul tasso
di investimento?
Secondo voi, perché il tasso di interesse è positivo? Quale sarebbe la conseguenza di un tasso
di interesse negativo?
Capitolo 6 La domanda del settore privato: il consumo e l’investimento
menti marginali dell’investimento e il costo
marginale del capitale. Tale rapporto è pari
all’unità quando lo stock di capitale ha raggiunto il livello ottimale. Quando la q di Tobin
è maggiore dell’unità, lo stock di capitale è
inferiore al livello ottimale e per le imprese
risulta vantaggioso investire ulteriormente.
10 Il mercato azionario attribuisce un prezzo al valore di mercato del capitale installato, ossia al
numeratore della q di Tobin. Nella determinazione di tale prezzo, i mercati azionari si basano sulle
aspettative future. La natura forward-looking
della q di Tobin riflette la modalità con cui le
imprese prendono in considerazione gli utili futuri attesi nelle loro decisioni di investimento.
11 A causa di vari costi di installazione, le imprese non acquisiscono lo stock di capitale ottima-
187
le nell’immediato. Esse invece ripartiscono
l’investimento nel tempo, portando gradualmente il capitale al livello ottimale.
12 Il rendimento scontato attuale dell’investimento deve superare il costo marginale del capitale
per compensare i costi di installazione. Si continua a investire fino a quando il valore attuale
del rendimento dell’investimento, in termini
marginali, non è pari al rispettivo costo marginale, ossia la somma dell’indebitamento e dei
costi di installazione.
13 La funzione di investimento stabilisce che
l’investimento aggregato dipende dai seguenti elementi: (i) il tasso di interesse reale (relazione inversa); (ii) la crescita del PIL (relazione diretta); (iii) la q di Tobin (relazione
diretta).
Glossario
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Funzione di consumo
Funzione di investimento
Curve di indifferenza
Utilità
Tasso marginale di sostituzione intertemporale
Ciclo di vita del consumo
Reddito permanente
Random walk (percorso aleatorio)
Consumption smoothing (livellamento
del consumo)
Razionamento del credito
• Produttività marginale del capitale (MPK,
Marginal Productivity of Capital)
• Costo opportunità
• Costo marginale del capitale
• Stock di capitale ottimale
• Tasso di deprezzamento
• Costo d’uso del capitale
• Principio dell’acceleratore
• q di Tobin
• Teoria q dell’investimento
• Animal spirits (spiriti vitali)
• Costi di installazione
Esercizi
1 Considerate una famiglia che percepisce un
reddito pari a € 5000 oggi e pari a € 10.000
domani.
(a) Se il tasso di interesse reale ammonta al 5
per cento, qual è la ricchezza della famiglia: (i) in termini del consumo odierno,
(ii) in termini del consumo di domani? Calcolate il reddito permanente della famiglia
(cfr. Box 6.2).
(b) Se il reddito corrente aumenta inaspettatamente di € 200, quale variazione subisce il
reddito permanente?
(c) Se il reddito aumenta permanentemente di
€ 200, qual è l’effetto prodotto sul reddito
permanente?
(d) Rispondete alle domande precedenti considerando un tasso di interesse reale del 10
per cento.
214
Parte seconda La macroeconomia reale
Glossario
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Prezzi relativi
Tasso di cambio reale
Tasso di cambio nominale
Tasso di cambio reale di equilibrio
Cambio certo per incerto (quotazione
all’inglese), cambio incerto per certo
(quotazione all’europea)
Apprezzamento/deprezzamento
Tassi di cambio effettivi
Ragione di scambio interna/esterna
Funzione del saldo primario delle partite correnti
• Frontiera delle possibilità di produzione
(FPP)
• Numerario
• Beni commerciabili e non commerciabili
• Linea dei prezzi
• Sopravvalutazione e sottovalutazione
• Tasso di cambio disallineato
• Determinanti fondamentali/fondamentali
• Sindrome olandese
• Effetto di Balassa-Samuelson
Esercizi
1 Determinate se ciascuno dei seguenti beni e
servizi sia commerciabile o non commerciabile. Esplicitate le ipotesi che formulate.
(a) personal computer;
(b) pane;
(c) consulenza medica online;
(d) quotidiani;
(e) assicurazione;
(f) autonoleggio;
(g) turismo.
2 Quale effetto subisce il tasso di cambio reale
tra due paesi se, a parità di altre condizioni, il
livello dei prezzi interni raddoppia? E se raddoppia il livello dei prezzi dei beni esteri? E se
raddoppia il tasso di cambio nominale?
3 Spiegate perché la situazione ottimale consista nel produrre lungo la FPP e non nella
regione all’interno di essa. Scegliete un
punto sulla FPP della Figura 7.7 che non sia
tangente alla linea dei prezzi e spiegate perché sia desiderabile spostarsi verso il punto
di tangenza.
4 Disponete dei seguenti dati sulla posizione
netta di investimento estero di alcuni paesi; le
cifre sono basate sulle stime del Fondo Monetario Internazionale e sono espresse in dollari
statunitensi:
1990
1997
2002
Austria
–6,87
–32,78
–50,46
......................................................................................
Finlandia
–39,32
–48,61
–37,7
......................................................................................
Francia
–21,68
269,37
191,17
......................................................................................
Germania
348,9
74,99
230,08
......................................................................................
Italia
–84,69
2,16
–100,68
......................................................................................
Olanda
63,8
25,85
–127,43
......................................................................................
Giappone
329,36
958,73
1462,16
......................................................................................
Spagna
–61,86
–99,06
–178,94
......................................................................................
Svizzera
217,89
308,6
420,9
......................................................................................
Regno
Unito
13,32
–136,63
–40,98
......................................................................................
Strati Uniti
–166,84
–1076,13
–3508,4
Scegliete cinque paesi. Come procedereste per
determinare se i paesi che avete scelto stanno
rispettando i loro vincoli di bilancio intertemporali? Quali altre informazioni potrebbero
esservi ecessarie per formulare un giudizio più
preciso? Potrebbe essere una buona idea suddividere la posizione di investimento sulla base
del PIL: perché? Se volete seguire questo metodo potete ottenere i dati relativi al PIL espressi
in dollari statunitensi sul sito web del FMI
www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2003/02/da
ta/index.htm; l’accesso ai dati è gratuito.
Capitolo 8 La moneta e la domanda di moneta
• Velocità di circolazione della moneta
• Principio di Fisher, equazione di Fisher
• Iperinflazione
247
• Differenziale di inflazione
• Parità assoluta e parità relativa del
potere di acquisto
Esercizi
1 Se l’inflazione è positiva, il semplice mantenimento dell’offerta di moneta nominale a un
dato livello costante corrisponde a una politica
monetaria contraddittoria. Vero o falso? Spiegate.
2 In molte economie, soprattutto quelle aperte di
piccole dimensioni, è consentito il possesso di
depositi a vista denominati in valuta straniera.
(a) Tali depositi dovrebbero essere inclusi
nelle misure dell’offerta di moneta? Illustrate le argomentazioni contrarie e favorevoli.
(b) Quale importanza riveste il grado di apertura dell’economia considerata?
(c) Supponete che tali depositi vengano inclusi nelle misure dell’offerta di moneta. Qual
è l’effetto sortito sull’offerta di moneta da
un prelievo di contante da un deposito, a
parità di condizioni?
3 Il PIL reale aumenta di un punto percentuale e
la domanda di moneta in termini reali aumenta
dell’1,2 per cento. Si ipotizza che il tasso di
interesse nominale e tutte le altre determinanti
della domanda di moneta siano costanti.
(a) L’elasticità della domanda di moneta rispetto al reddito è definita come l’effetto in termini percentuali prodotto sulla domanda di
moneta reale da un incremento di un punto
percentuale del PIL reale. Calcolate l’elasticità della domanda di moneta rispetto al reddito in questo esempio (almeno in termini
approssimativi).
(b) Dopo aver risposto alla domanda (a), considerate una situazione simile, in cui il PIL
reale e il tasso di interesse aumentano
entrambi di un punto percentuale (per
esempio il tasso di interesse passa dal 5 al
6 per cento). Tutte le altre determinanti
della domanda di moneta sono costanti.
Qual è la (semi)elasticità della domanda di
moneta rispetto al tasso di interesse?
4 Supponete di disporre delle seguenti informazioni sullo stato patrimoniale consolidato del
settore pubblico e del settore privato non bancario:
(a) i depositi del settore pubblico e di quello
privato ammontano a 1500;
(b) il capitale netto complessivo è pari a 300;
(c) il debito netto del settore pubblico
ammonta a 600 e quello lordo a 750, ove
la differenza è data dai depositi bancari (il
settore pubblico non possiede attività
reali);
(d) il debito lordo del settore privato ammonta
a 1200;
(e) le attività reali complessive del settore privato sono pari a 450.
Qual è il valore del circolante? A quanto
ammonta M1? Definite chiaramente le vostre
ipotesi.
5 L’effetto in termini percentuali prodotto da un
aumento di un punto percentuale del tasso di
interesse (che passa per esempio dal 5 al 6 per
cento) sulla domanda reale di moneta a volte è
definito semielasticità della domanda di moneta rispetto al tasso di interesse. Supponete che
tale misura assuma il valore −0,1. L’elasticità
della domanda di moneta rispetto al reddito (la
variazione percentuale prodotta sulla domanda
di moneta reale da un incremento di un punto
percentuale del PIL reale) è pari a 0,8. Se l’offerta di moneta reale non varia, qual è l’incremento del tasso di interesse necessario per
mantenere il mercato monetario in equilibrio
quando il prodotto aumenta dell’1, del 2 e del
5 per cento?
6 Le carte di debito consentono ai clienti delle
banche di pagare gli acquisti «all’istante» tramite i saldi dei loro conto correnti, senza ricorrere alla fase intermedia del prestito (come nel
caso delle carte di credito) o dei trasferimenti
tramite assegni.
282
Parte terza La moneta
Glossario
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Banca centrale
Eurosistema
Obiettivi, target e strumenti
Riserve bancarie
Base monetaria
Intermediari finanziari
Rapporto riserve/depositi
Moltiplicatore della moneta
Valuta parallela
Domanda derivata
Mercato monetario
Mercato aperto
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Operazioni di mercato aperto
Accordo di rivendita
Accordi di riacquisto
Inflation targeting
Sterilizzazione
Monetizzazione
Signoraggio
Imposta da inflazione
Asimmetria informativa
Rischio sistemico
Prestatore di ultima istanza
Adeguatezza patrimoniale
Esercizi
1 Definite e spiegate la distinzione tra obiettivi, target e strumenti nell’ambito della politica monetaria. Indicate alcuni esempi di conflittualità tra strumenti e target diversi. Ritenete che sia necessariamente meglio avere un
numero maggiore o minore di strumenti e
target?
2 Il Box 9.3 illustra le procedure di mercato
aperto adottate dalla BCE. Perché i tassi sui
prestiti e sui depositi rappresentano rispettivamente il limite superiore e inferiore dei tassi di
interesse del mercato? In quali modi il tasso di
mercato potrebbe sconfinare i limiti definiti da
questi tassi di interesse?
nel mercato aperto) equivalga alla concessione
di prestiti diretti al governo.
5 Spiegate perché e come una domanda instabile
di moneta ostacoli il raggiungimento dell’obiettivo di stabilità dei prezzi perseguito dalla
banca centrale. Quali sono le implicazioni
relative alla scelta del target?
6 La banca centrale può controllare l’entità delle
sue passività, la base monetaria, ma non la proporzione di circolante e riserve bancarie. Spiegate i motivi di tale limite. Quali soggetti decisori occorre prendere in considerazione?
3 Calcolate il moltiplicatore quando il rapporto
riserve/depositi è pari a un punto percentuale e
il pubblico sceglie di detenere il 5 per cento
della moneta (M1) in contante. Quale dovrebbe essere la reazione della banca centrale perché M1 cresca di 100 milioni di sterline?
7 Nel Box 9.1 il moltiplicatore di mercato della
moneta è pari a 1/[cc + rr(1 – cc)] quando il
pubblico mantiene una porzione costante cc
dello stock monetario complessivo sotto forma
di circolante. Supponete che, oltre a tale condizione, il settore privato possegga il multiplo β
del proprio contante all’estero. Calcolate il
moltiplicatore della moneta.
4 Negli Stati Uniti, il Federal Reserve System
adegua le condizioni di liquidità nel mercato
aperto attraverso operazioni di compravendita
definitiva di obbligazioni pubbliche. Secondo
voi, perché il trattato istitutivo della Banca
Centrale Europea impedisce l’acquisto definitivo del debito pubblico? Spiegate perché la
monetizzazione del debito (ossia l’acquisto di
Buoni del Tesoro da parte della banca centrale
8 Considerate un paese in cui le riserve bancarie
non siano obbligatorie per legge ma siano
costituite su base volontaria. In quale modo il
comportamento delle banche commerciali
potrebbe vanificare gli sforzi della banca centrale di controllare l’offerta di moneta? Emergerebbe lo stesso problema se la banca centrale cercasse di controllare i tassi di interesse
anziché l’offerta di moneta?
Capitolo 10 La domanda aggregata, il prodotto e il tasso di interesse
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Funzione di domanda desiderata
Equilibrio sul mercato dei beni
PIL di equilibrio
Moltiplicatore keynesiano della domanda
Curva IS
Eccesso di domanda/eccesso di offerta
Condizione di parità dei tassi di interesse
Intervento nel mercato monetario
Curva LM
Condizione di parità dei tassi di interesse
Curva di integrazione finanziaria (BP)
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325
Interventi sul mercato dei cambi
Riserve valutarie
Interventi sterilizzati e non sterilizzati
Controlli sui movimenti di capitale
Effetto di spiazzamento
Indipendenza monetaria
Rivalutazione/svalutazione
Riallineamento
Policy mix
Apprezzamento/deprezzamento
Politiche beggar-thy-neighbour
Esercizi
1 Le curve IS, LM e di integrazione finanziaria
delimitano sei regioni nella Figura 10.11. Qualsiasi punto esterno a una curva corrisponde a
un disequilibrio di mercato che può essere definito come eccesso di domanda o di offerta sul
mercato dei beni o sul mercato monetario, o
come flusso di capitali in entrata o in uscita nel
breve periodo. Attribuite un nome a ciascuna
regione, specificando se si tratta per esempio di
un eccesso di domanda sul mercato dei beni o
di un eccesso di offerta sul mercato monetario.
2 Perché le dispersioni di reddito nella spesa
appiattiscono la curva di domanda desiderata?
Mostrate graficamente che, più ripida è la
curva di domanda desiderata, maggiore è il
moltiplicatore keynesiano.
3 La domanda desiderata (DD) è rappresentata
dalla seguente funzione semplificata:
DD = 3000 + 0,8(Y – T) + G – 100i – 500S.
I livelli dei prezzi interni ed esteri sono stati
ipotizzati costanti e pari a 1. Poniamo i = 5%.
Inizialmente, G = T = 3000. S è il tasso di cambio nominale ed è ipotizzato fisso e pari a 1.
(a) Calcolate l’effetto prodotto sul PIL da un
incremento di T che passa da 3000 a 3500.
Illustrate graficamente il risultato ottenuto.
Quale valore assume il moltiplicatore dell’imposta?
(b) Calcolate l’effetto prodotto sul PIL da un
incremento di G che passa da 3000 a 3500.
Illustrate graficamente il risultato ottenuto.
Quale valore assume il moltiplicatore della
spesa pubblica?
(c) Calcolate l’effetto netto prodotto sul PIL da
un incremento di G e di T che passano
entrambi da 3000 a 3500. Illustrate graficamente il risultato ottenuto. Quale valore assume il moltiplicatore di bilancio in pareggio?
Confrontate e discutete le vostre risposte.
4 Supponete che la domanda di saldi di moneta
reale abbia la forma L(Y, i, c) = 0,5Y – 300i +
50c. Poniamo P = 1, M = 2500 e C = 10. Tracciate la curva LM in un diagramma i, Y. Qual è
l’effetto prodotto sulla curva LM con C che
varia da C = 10 a C = 20? Qual è l’effetto di un
aumento del livello dei prezzi da P = 1 a P = 2,
con C = 10? E di un aumento di M da M =
2500 a M = 3000?
5 Utilizzando le curve IS e LM degli esercizi 3 e
4, considerate un regime di cambi fissi con S
= 1 e i* = 10.
(a) Trovate il tasso di interesse e il PIL di equilibrio. Qual è il valore di equilibrio dell’offerta di moneta nominale? Spiegate la
vostra risposta.
(b) Qual è l’effetto prodotto da un aumento
della spesa pubblica da 3000 a 3500? Che
cosa accade all’offerta di moneta? Spiegate
a parole come la banca centrale consenta
tali variazioni.
6 Supponete che il tasso di cambio nei problemi
3 e 4 sia fisso e pari a 0,5 e che l’economia sia
in equilibrio (i = i* = 10). Valutate l’effetto sul
prodotto e i tassi di interesse di equilibrio conseguente a un aumento del tasso di cambio
estero i* che passa da 10 a 15. Se il tasso di
346
Parte quarta L’equilibrio macroeonomico
Glossario
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Curva IS
Equilibrio del mercato monetario
Curva LM
Neutralità della moneta
Dicotomia classica
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Costi di listino (menu costs)
Ipotesi keynesiana e ipotesi neoclassica
Sintesi neoclassica
Equilibrio generale
Esercizi
1 Qual è l’effetto provocato sul PIl, sul tasso
d’interesse e sull’occupazione da un occasionale incremento inatteso del livello dei prezzi
quando i prezzi e i salari sono rigidi? E quando
i salari nominali sono flessibili?
2 Utilizzando la figura con sei diagrammi, si
mostrino gli effetti provocati sul PIL, sull’occupazione, sul livello dei prezzi e sul tasso
d’interesse da un incremento dei costi di transazione, c, che influenzano la domanda di
moneta. Si considerino sia il caso dei prezzi
fissi sia quello dei prezzi flessibili.
3 Qual è l’effetto provocato sul PIL, sul tasso
d’interesse e sull’occupazione da una politica
fiscale espansiva nel caso neoclassico? E nel
caso keynesiano?
4 Si immagini una grande ondata di immigrazione che sposti verso destra entrambe le curve
dell’offerta di lavoro (collettiva e individuale)
nel diagramma (a) della Figura 11.3. Qual è
l’effetto sul PIL, sul tasso d’interesse, sull’occupazione e sulla disoccupazione nel caso neoclassico? E nel caso keynesiano?
5 Si consideri il caso in cui i salari reali sono
vischiosi e tali che, nella Figura 11.3(a), vi sia
una certa disoccupazione involontaria. Si
dimostri che, se i prezzi sono flessibili, è ancora possibile che gli altri mercati siano in equilibrio e che il prodotto continui a essere determinato dall’offerta. Si dimostri che in questo
caso l’economia è dicotomizzata e che la
moneta è neutrale. (Questo esercizio tende a
dimostrare che i risultati ottenuti per il caso dei
prezzi flessibili valgono anche in presenza di
rigidità del salario reale.)
6 Utilizzando la Figura 11.3 si illustri l’effetto
che un incremento della produttività (lo spostamento verso l’esterno della funzione di produzione e della curva di domanda di lavoro) ha
su occupazione, prodotto, prezzi, salari reali e
tassi d’interesse, quando i prezzi sono flessibili. Come cambia la vostra risposta se i prezzi
sono vischiosi?
7 Le economie che un tempo erano pianificate
centralmente si sono trovate nella fase di transizione con una dotazione di capitale obsoleto.
Ciò significa che i nuovi investimenti avrebbero dovuto innalzare rapidamente la produttività. Supponiamo che quelle economie partissero dall’equilibrio generale illustrato nella
Figura 11.3.
(a) Si dimostri l’effetto dell’investimento nei
diagrammi (a) e (b).
(b) Si interpreti la situazione risultante illustrata nel diagramma (c).
(c) Nel caso dei prezzi flessibili, che cosa ci si
può aspettare che accada al PIL, al tasso
d’interesse e ai prezzi?
(d) Ora rispondete alla stessa domanda posta
in (c) facendo riferimento al caso dei prezzi vischiosi.
(e) L’esito previsto nella risposta alla domanda (c) può venire raggiunto nel caso di
prezzi vischiosi, se la banca centrale modifica l’offerta nominale di moneta in modo
giudizioso?
8 Supponiamo che i parassiti abbiano distrutto la
metà del raccolto di un’economia agricola.
Utilizzate la Figura 11.3 per predire le conseguenze di questo evento sull’equilibrio genera-
376
Parte quinta L’inflazione e i cicli economici
Glossario
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Lato della domanda, lato dell’offerta
Curva di offerta aggregata
Curva di Phillips
Inflazione salariale
Legge di Okun
Output gap
Illusione monetaria
Curva di offerta aggregata di lungo periodo
Stagflazione
Shock petrolifero
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Mark-up
Potere di mercato
Differenziazione del prodotto
Costi medi o unitari
Mark-up pricing
Guerra dei mark-up
Core inflation
Indicizzazione
Shock di offerta
Curva di Phillips aumentata
Esercizi
1 Una curva di Phillips è rappresentata dalla
seguente relazione:
–
π = π– – 10(U – U) + s, dove s è un termine che
rappresenta uno shock d’offerta. Si tracci la
–
curva per π– = 4 per cento e U = 7 per cento; e
per l’aumento della core inflation al 6 per
cento. Supponiamo che per la legge di Okun si
–
Y–Y
–
abbia: U – U = –
. Si tracci la curva di
10.000
–
offerta aggregata per Y = 10.000.
2 Perché si è affermato che migliorare la performance del lato dell’offerta dell’economia
giova sia all’inflazione sia all’occupazione?
3 Nel Regno Unito si impiegano tre tipi di indici
di prezzi al consumo (CPI): l’indice dei prezzi
al dettaglio (RPI), l’indice RPIX, che ne esclude l’interesse sui mutui ipotecari, e l’indice
RPIY, che ne esclude anche le imposte indirette (IVA, dazi, tributi locali e altro). Queste
distinzioni sono state introdotte perché, se si
utilizza il CPI come riferimento, una politica
monetaria o fiscale restrittiva potrebbe avere
effetti inflazionistici nel breve periodo. Se ne
spieghi il motivo.
4 Perché una politica monetaria espansiva in
regime di cambi flessibili potrebbe accrescere
l’inflazione? (Suggerimento: come potrebbe
un deprezzamento provocare uno shock d’offerta?) Come potrebbe una politica fiscale
espansiva ridurre l’inflazione in un’economia
aperta e in regime di cambi flessibili?
5 Nel Brasile degli anni Ottanta, quando l’inflazione raggiunse tassi elevatissimi – superiori al
1000 per cento annuo – tutti i prezzi e i salari
furono indicizzati su base settimanale. Perché
l’indicizzazione risultò non soltanto popolare
ma fu anche percepita come un elemento indispensabile alla sopravvivenza?
6 Quale effetto potrebbe avere sull’inflazione un
aumento delle imposte sul valore aggiunto
(IVA)? Un aumento delle imposte sugli utili
d’impresa? Un aumento delle imposte sul reddito delle persone fisiche? Spiegate chiaramente le risposte.
7 Quali sono gli effetti di breve e di lungo periodo di un’improvvisa accelerazione della crescita della produttività? (Potrebbe essere opportuno considerare l’impatto sulla disoccupazione
di equilibrio.)
8 Mostrate l’effetto prodotto sulle curve di
Phillips di breve e di lungo periodo da uno
shock petrolifero, ossia da un incremento una
tantum del prezzo dell’energia importata,
supponendo che la core inflation rimanga
invariata. Il fatto che il paese al quale si fa
riferimento sia autosufficiente sul piano energetico, oppure un importatore di petrolio,
modifica la situazione?
Capitolo 13 Domanda aggregata e offerta aggregata
413
Glossario
• Parità dei poteri di acquisto
• Retta LAD
• Equilibrio generale di breve e di lungo
periodo
• Curva di domanda aggregata
• Stagflazione
• Parità dei tassi d’interesse
• Costo della disinflazione in termini di
prodotto
• Hard peg (tasso di cambio rigorosamente fisso)
• Strategia di inflation targeting
• Indice di sacrificio
• Indicizzazione
Esercizi
1 Utilizzando il modello AD-AS si individui l’effetto di breve periodo, sia in regime di cambi
fissi sia in regime di cambi variabili, dei
seguenti eventi: (i) un aumento occasionale
della spesa pubblica; (ii) un incremento permanente della crescita dell’offerta di moneta.
2 Si consideri un modello AD-AS che inizialmente non è in equilibrio di lungo periodo;
supponiamo, per esempio, che l’economia
inizi con un output gap negativo. Come evolve
questa situazione in assenza di qualsiasi intervento pubblico, supponendo che il sistema si
trovi in regime di cambi fissi? Che cosa cambia se invece il sistema è in regime di cambi
flessibili?
3 Supponiamo che due condizioni – la PPA e la
parità dei tassi d’interesse – siano entrambe
soddisfatte. Quali conclusioni se ne possono
trarre in merito ai tassi d’interesse reale interno
ed estero?
4 Supponiamo che gli shock di offerta siano
dominanti. Che cosa si può predire in merito
alla correlazione fra l’inflazione e l’output
gap? Rispondete alla stessa domanda supponendo che predominino gli shock di domanda.
Quando vi aspettereste di veder comparire una
curva di Phillips?
5 Si utilizzino i modelli AD-AS e IS-LM-BP per
studiare gli effetti di breve e di lungo periodo
6
7
8
9
10
di un incremento del tasso d’inflazione estero
in regime di cambi fissi.
Nell’ipotesi di cambi fissi, si utilizzino i
modelli IS-LM-BP e AD-AS per analizzare gli
effetti della combinazione di una politica fiscale restrittiva e di una politica monetaria espansiva.
Nell’ipotesi di cambi flessibili, si utilizzino i
modelli IS-LM-BP e AD-AS per analizzare gli
effetti della combinazione di una politica fiscale espansiva e di una politica monetaria restrittiva.
Quali sono gli effetti di un controshock petrolifero che determina un brusco calo dei prezzi
petroliferi?
Un governo vuole servirsi della politica monetaria in regime di cambi flessibili per mantenere costantemente il PIL corrente al di sopra del
suo trend di crescita.
Mostrate graficamente nel diagramma AD-AS
le conseguenze di una simile politica.
Supponiamo che la core inflation sia interamente forward-looking e che le aspettative
siano razionali. Quali sono gli effetti che (a) la
politica fiscale (in regime di cambi fissi) e (b) la
politica monetaria (in regime di cambi flessibili) hanno sul prodotto e sull’inflazione? Rispondete nell’ipotesi che le politiche indicate siano,
alternativamente, espansive e restrittive.
Capitolo 14 I cicli economici
447
Glossario
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Ciclo economico
Espansioni (boom), recessioni
Punti di svolta
Picco positivo, picco negativo
Trend, detrendizzato
Diagramma di Burns-Mitchell
Prociclico, anticiclico, aciclico
Indicatori di tendenza (anticipati) e
ritardati
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•
Indicatori coincidenti
Ritardi di Robertson e di Lundberg
Equazione alle differenze
Cicli convergenti, esplosivi, oscillanti
Meccanismo di impulso-propagazione
Shock di domanda
Shock di offerta
Persistenza
Teoria del ciclo economico reale (RBC)
Esercizi
1 Utilizzando il diagramma AS-AD si rappresenti
graficamente la reazione dinamica di un’economia in regime di cambi fissi nei confronti di un
calo permanente del tasso d’inflazione estero.
2 Perché il sentiero della spesa pubblica per beni
e servizi – giudicando dal coefficiente di correlazione o dai diagrammi di Burns-Mitchell – è
così regolare e privo di correlazione con il prodotto?
3 Si individui l’effetto di uno shock tecnologico
positivo sul modello AS-AD nell’ipotesi di
politiche monetaria e fiscale costanti. Si confronti questo effetto con quello prodotto dal
medesimo shock nel modello del ciclo economico reale descritto sopra.
4 Supponiamo che in un’economia, durante un
dato periodo, predominino gli shock del prezzo petrolifero. Quale segno avrebbe la correlazione fra il prodotto e l’inflazione prevista dal
modello AS-AD? In che modo le misure di
politica economica adottate per reagire allo
shock condizionano la vostra risposta?
5 Lanciate una moneta 50 volte, registrando gli
esiti nell’ordine in cui si verificano (per esempio, testa, croce, croce, testa, croce…) assegnando il valore + 1 a testa e – 1 a croce.
(a) Ora costruite una serie di dati secondo la
formula xt = 1,3xt–1 – 0,5xt-2 + εt, per t =
1,2 … 50, dove εt è l’esito del lancio.
(Assegnate il valore 0 alle condizioni iniziali x0 e x–1.) Quanti cicli osservate?
(b) Come cambia la vostra risposta alla domanda (a) se invece dell’espressione precedente
utilizzate xt = 1,3xt–1 – 0,9xt–2 + εt. Potete
spiegare la differenza?
(c) Ora calcolate la soluzione dell’esercizio
del lancio della moneta utilizzando l’espressione xt = 1,3xt–1 – 0,3xt–2 + εt. Che
cosa osservate a proposito dell’andamento
di x nel tempo? Potete spiegare come
avvengono queste variazioni?
6 Nella Figura 14.4 il saldo primario delle partite correnti SPPC sembra essere mediamente
un indicatore di tendenza ed è anticiclico, il
che significa che il saldo primario delle partite
correnti inizia a deteriorarsi prima che venga
raggiunto il picco.
(a) Data l’evidenza indicata dalle Figure 14.3
e 14.4, quali componenti della domanda
aggregata spiegano meglio questo fatto?
Perché il comportamento ciclico del
SPPC dipende dal fatto che i cicli interni
siano o meno sincronizzati con quelli
esteri, ossia dal fatto che il paese in questione raggiunga il picco contemporaneamente ai suoi principali partner commerciali?
(b) Nel seguente diagramma di Burns-Mitchell le esportazioni nette della Germania
(occidentale) evidenziano una netta divergenza dall’andamento «medio» rappresentato nella Figura 14.4; ossia, le esportazioni nette anticipano il ciclo in modo proci-
478
Parte sesta La politica macroeconomica
Glossario
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Beni pubblici
Signoraggio
Esternalità
Capitale umano
Efficienza produttiva
Trade-off equità-efficienza
Consumption smoothing
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Tax smoothing
Politica fiscale anticiclica
Stabilizzatori automatici
Saldo di bilancio pubblico strutturale
Stabilizzazione del debito pubblico
Imposta da inflazione
Esercizi
1 Le banconote e le monete metalliche fanno
parte del debito pubblico? Si dovrebbe ritenere
che ne facciano parte? Perché?
2 La legge di bilancio stabilisce una spesa pubblica di 11.000 milioni di euro e un’aliquota
fiscale unica su tutti i redditi del 25 per cento.
Il PIL dello scorso anno è ammontato a 40.000
milioni di euro e si prevede che cresca del 3
per cento. Qual è il saldo di bilancio previsto
dalla legge? Quali saranno le conseguenze per
il bilancio, se l’economia non cresce affatto?
3 Un paese che cresce al tasso del 3,5 per cento
ha un rapporto debito-PIL del 40 per cento.
Qual è l’avanzo primario di bilancio che mantiene costante questo rapporto quando il tasso
d’interesse reale è del 2 per cento? E quando è
del 6 per cento?
4 Supponiamo un rapporto debito-PIL del 100 per
cento, un tasso di crescita del 3 per cento annuo
e un tasso d’interesse reale del 5 per cento.
(a) Qual è l’avanzo primario di bilancio pubblico (in percentuale del PIL) in grado di
stabilizzare il rapporto debito-PIL?
(b) Come cambia la vostra risposta se i tassi
d’interesse scendono al 2 per cento? E se la
crescita scende al 2 per cento?
5 In termini reali, la domanda di moneta emessa
dalla banca centrale, scende con il tasso d’inflazione. Supponiamo, che tale domanda (in
miliardi di euro) sia data come segue:
π
0% 1% 2% 5% 10% 20% 25% 50%
M0/P 1.000 905 819 607 368 135 82 7
6
7
8
9
Il signoraggio è l’imposta applicata su questa
domanda e ha un’aliquota uguale al tasso d’inflazione. Si calcoli il signoraggio in funzione
del tasso d’inflazione. (Suggerimento: un tasso
d’inflazione del 5 per cento corrisponde a
un’aliquota fiscale dello 0,05.) Qual è il tasso
d’inflazione che massimizza il signoraggio?
La Figura 15.5 consta di quattro quadranti
(ignorando la diagonale). Si definisca e si
commenti la situazione di ciascun quadrante.
Il saldo di bilancio è pari a –300 e il PIL a
20.000. Il PIL potenziale ammonta però a
20.600. Si calcoli il saldo di bilancio strutturale utilizzando le seguenti informazioni:
• Il consumo del settore pubblico non è ciclico
• I trasferimenti sono dati dalla seguente
equazione: TR = 13.000 – 0,5*Y
• Le imposte sono date dalla seguente equazione: T = 2.000 + 0,3*Y
Si consideri un paese il cui debito pubblico
ammonta al 60 per cento del PIL. Il tasso d’interesse reale è uguale al 3 per cento e il tasso di
crescita tendenziale al 2 per cento. In assenza
di signoraggio, qual è il saldo primario di
bilancio occorrente per stabilizzare i) il livello
del debito? ii) Il rapporto debito-PIL?
Perché un avanzo primario di bilancio eccedente quello definito dalla (15.2) fa sì che da
ultimo il debito pubblico si annulli? Perché un
avanzo primario superiore a quello definito
dalla (15.4) fa sì che da ultimo il debito pubblico si annulli in quanto frazione del PIL?
Capitolo 16 I limiti delle politiche di controllo della domanda aggregata
classici la conseguenza dell’incertezza è che
non si può dire a priori se le politiche sbagliate
miglioreranno le cose o le peggioreranno, né
quale fra quei due esiti sia più probabile. I keynesiani sono favorevoli alla discrezionalità
nelle decisioni di politica economica, mentre i
neoclassici preferiscono le regole.
4 Poiché sono le aspettative che determinano
sostanzialmente il comportamento privato,
mutamenti circoscritti della politica economica non possono influenzare gli schemi di quel
comportamento, mentre le modifiche del regime della politica economica possono sconvolgerli. Secondo la critica di Lucas le politiche
che appaiono buone alla luce dell’esperienza
passata possono dare esiti molto diversi da
quelli desiderati.
5 L’incoerenza temporale si verifica quando i
piani di politica economica che sono ottimali
oggi divengono meno desiderabili in una fase
successiva. Per i governi una simile evoluzione
costituisce un potente incentivo a rinnegare le
proprie promesse dopo che il settore privato ha
agito nella convinzione che quelle promesse
sarebbero state mantenute. Le politiche temporalmente incoerenti non sono credibili.
6 Vi sono due modi per rendere credibili le politiche temporalmente incoerenti: adottare rego-
le legalmente vincolanti e costruire una solida
reputazione. Le regole limitano invariabilmente la discrezionalità e l’attivismo. La reputazione richiede che i governi si astengano da
determinate azioni anche se in un dato momento queste appaiono opportune.
7 La politica monetaria è uno strumento fragile a
causa di gravi problemi di coerenza temporale.
Ciò ha spinto le banche centrali a cercare di
dotarsi di regole (mirate all’indipendenza) che
garantiscano la credibilità. Le banche centrali
indipendenti tendono a essere associate a tassi
d’inflazione più bassi.
8 Nella realtà i cittadini hanno interessi e opinioni differenti. I governi non sono necessariamente ben intenzionati: si preoccupano soprattutto di venire rieletti. Questa preoccupazione
può indurre alcuni governi a servirsi delle
misure di politica economica in modo strumentale.
9 I cicli economico-elettorali possono assumere
la forma di politiche espansive lanciate proprio prima delle elezioni, destinate a essere
seguite subito dopo da misure correttive
restrittive. I cicli economico-ideologici possono derivare dall’alternanza di governi che
favoriscono gli interessi delle proprie basi
elettorali.
Glossario
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Neoclassici, economia neoclassica
Keynesiani, keynesismo
Politiche attivistiche
Aspettative razionali
Ritardi di ricezione, decisione, attuazione e impatto
• Strategia di inflation targeting
• Critica di Lucas
509
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Regime di politica economica
Credibilità
Incoerenza temporale
Cicli economico-politici
Cicli economico-ideologici
Teorema dell’elettore mediano
Indipendenza politica/economica
Market-clearing
Capitolo 17 Le politiche dell’offerta
ste nell’istituire un regime di proprietà pubblica del monopolio. I monopoli statali vengono
privatizzati in misura crescente e l’intervento
dei governi assume la forma della regolamentazione.
6 L’asimmetria informativa si verifica quando le
azioni di un soggetto non sono note agli altri.
Può portare a esiti inefficienti. Si può predisporre una regolamentazione per attenuare
questo problema.
7 I beni pubblici che sono non-rivali e non-escludibili tendono naturalmente a non essere forniti
dai privati. I governi possono e devono intervenire per fornire questi beni che sono in grado di
dare un forte contributo alla produttività.
8 La tassazione è necessaria per finanziare le
operazioni dello Stato. È anche una causa d’inefficienza poiché inserisce un cuneo fra il
prezzo pagato dal consumatore e quello percepito dal produttore, e in tal modo riduce la
domanda e l’offerta.
9 Dato che le operazioni dei governi comportano
l’impiego di risorse che sono suscettibili di
impieghi alternativi nel settore privato, le considerazioni legate all’economia dell’offerta
suggeriscono di limitare la spesa pubblica alla
produzione di beni e servizi che non possono
venire forniti dal settore privato. La giusta
dimensione del settore pubblico è oggetto di
un ampio dibattito.
545
10 Gli Stati sovvenzionano spesso imprese e
industrie. Pur essendo mirati a proteggere le
imprese, i sussidi disincentivano la concorrenza e in ultima analisi hanno un costo in termini
di posti di lavoro. La proprietà pubblica ha
effetti simili. La risposta dal lato dell’offerta
consiste nel tagliare i sussidi e privatizzare.
11 L’elevata disoccupazione strutturale è un problema del lato dell’offerta creato da distorsioni
del mercato del lavoro, alcune delle quali sono
dovute agli operatori privati e altre all’intervento dello Stato.
12 È possibile eliminare la disoccupazione strutturale con una migliore gestione delle imposte
sul lavoro, della regolamentazione del licenziamento, dei rapporti di lavoro e della rete di
sicurezza sociale. Le politiche attive per il
mercato del lavoro possono contribuire a prevenire la formazione di disoccupazione di
lungo termine.
13 Le riforme del mercato del lavoro sono un
tema fortemente politicizzato e controverso.
Poiché di solito i beneficiari delle riforme
sono una minoranza, i loro interessi possono
essere difficili da tutelare. Le riforme di vasta
portata richiedono quasi sempre compromessi fra le parti coinvolte. Le riforme, conflittuali o consensuali, richiedono tempo – fino a
un decennio – per produrre un effetto misurabile.
Glossario
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Politiche dell’offerta
Market clearing
Laissez-faire
Fallimenti di mercato
Rendite economiche
Politiche della concorrenza
Diritti di proprietà
Esternalità (effetti esterni) pecuniarie e
non pecuniarie, positive e negative
• Monopolio naturale
• Capitale umano
• Principio di Ramsey della tassazione
ottimale
• Imposte distorsive
• Surplus del consumatore e surplus del
produttore
• Curva di Laffer
• Privatizzazione
• Politiche industriali
• Politiche commerciali
• Job matching
• Curva di Beveridge
• Politiche attive del mercato di lavoro
• Trappola del welfare
• Cuneo fiscale del lavoro
572
Parte sesta La politica macroeconomica
Glossario
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Crescita economica
Diritti di proprietà
Ipotesi di convergenza
Teoria della crescita endogena
Non escludibile, non rivale
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Brevetti, diritti d’autore
Onde lunghe
Diffusione, imitazione
Trappole della povertà
Learning by doing
Esercizi
1 Perché l’acquisizione di capitale umano è
denominata «investimento» al pari dell’acquisizione di capitale fisico?
2 Che cosa inibisce la produzione di certi beni da
parte dei privati: il principio di non rivalità o il
principio di non escludibilità?
3 Al pari del capitale fisico, anche la conoscenza
e il capitale umano si deprezzano. Se ne spieghi il motivo.
4 «Una legge retroattiva che innalza l’aliquota
dell’imposta sul reddito avrà effetti molto più
negativi di una legge retroattiva che aumenti
l’aliquota dell’imposta sulla proprietà». Si
commenti.
5 Pensate che un’inflazione elevata influenzi la
crescita di lungo periodo? Se rispondete positivamente, spiegate come e perché ciò possa
accadere.
6 Perché la conoscenza, se dev’essere un fattore
di crescita permanente, non deve sottostare al
principio di rendimenti decrescenti?
7 Perché in generale i brevetti sono garantiti per
un periodo di tempo limitato?
8 La Figura 18.1 mostra che la convergenza si
verifica fra i paesi ricchi e non fra i paesi ricchi
e quelli poveri. Potete spiegare questo fatto
servendovi dei principi esposti in questo capitolo?
Domande
1 Qual è la relazione fra i diritti di proprietà e
l’investimento in capitale fisico e umano?
2 Perché, secondo voi, gran parte dell’Africa
sembra incapace di crescere e di sradicare la
povertà? Un aumento degli aiuti contribuirebbe
a raggiungere lo scopo? Se rispondete affermativamente, spiegate come ciò potrebbe accadere.
3
«Le guerre sono a un tempo causa ed effetto
del sottosviluppo». Commentate.
4 Descrivete i numerosi modi in cui la corruzione frena la crescita.
5 Nel 2001 l’Unione Europea ha adottato la strategia di Lisbona, nell’intento di fare dell’Europa
«entro il 2010, l’economia più dinamica del
mondo, basata sulla conoscenza, un’economia
che possa dare luogo a una crescita economica
sostenibile, espandendo l’occupazione e migliorando la qualità del lavoro, e aumentando la
coesione sociale». Trovate le misure proposte
per il raggiungimento di questi obiettivi nel sito:
http://europa.eu.int/comm/lisbon_strategy/
index_en.html e valutatele alla luce dei principi
esposti in questo capitolo.
Glossario
Questo glossario* propone una sintetica definizione di alcuni concetti-chiave elencati alla
fine di ciascun capitolo.
Acceleratore: l’effetto positivo di un aumen-
to del PIL sul livello di investimento.
Accumulazione di capitale: l’aumento dello
stock di capitale, a volte definito investimento netto o formazione netta di capitale. Differisce dall’investimento lordo, il
quale comprende anche il capitale installato per rimpiazzare quello deprezzato.
Adeguatezza patrimoniale: il capitale netto
minimo che le banche devono possedere
in rapporto all’ammontare complessivo
delle attività rischiose.
Agenti economici: termine usato per denotare gli individui che prendono decisioni
economiche.
Aggregati monetari: varie definizioni dello
stock di moneta, che differiscono per il
grado di liquidità.
Àncore nominali: nei programmi di stabilizzazione economica, la pratica di fissare o
di porsi degli obiettivi su una o più variabili nominali, come il tasso di cambio e i
salari nominali, per affrettare il ritorno
della produzione al livello di equilibrio e
per influenzare le aspettative.
Apprezzamento della valuta: un aumento,
determinato dal mercato, del valore di una
moneta (è sufficiente una minore quantità
di valuta nazionale per acquistare un’unità
di valuta estera). Vedi anche Deprezzamento, Rivalutazione.
Approccio monetario: approccio secondo il
quale, con tassi di cambio di equilibrio stabili, tutti i movimenti di lungo periodo del
tasso di cambio nominale sono causati da
variazioni dell’offerta nominale di moneta.
Arbitraggio: l’acquisto e la vendita simultanea di attività finanziarie con le stesse
caratteristiche, allo scopo di guadagnare
un profitto esente da rischi; l’arbitraggio
spaziale interviene tra attività con prezzi
diversi scambiate su mercati diversi; l’arbitraggio sui rendimenti interviene tra attività con diversi rendimenti e l’arbitraggio
triangolare tra tre diverse attività i cui
prezzi non sono reciprocamente coerenti.
Arbitraggio spaziale: arbitraggio che si verifica quando gli investitori individuano una
divergenza dei prezzi di attività identiche
in mercati localizzati in luoghi diversi.
Vedi Arbitraggio.
Arbitraggio sul rendimento: arbitraggio su
attività che sono equivalenti in termini di
rischio. Vedi Arbitraggio.
Arbitraggio triangolare: arbitraggio che
richiede che i prezzi relativi di tre o più
attività siano tra loro coerenti. Vedi anche
Arbitraggio.
Area valutaria ottimale: regione geografica
nella quale nessuna perdita, in termini di
benessere, deriva dall’uso di una moneta
comune.
* Il glossario è stato ripreso, con adattamenti e integrazioni, dall’edizione di M. Burda e C. Wyplosz, Macroeconomia,
il Mulino 1997. Si ringrazia la casa editrice per avere concesso i diritti di riproduzione.
576
Glossario
Asimmetria informativa: situazione in cui
una delle parti possiede maggiori informazioni sulla probabilità di accadimento di
un evento, dal quale dipendono certe conseguenze economiche e tutti lo sanno.
Assorbimento: la spesa totale nazionale
(pubblica e privata) in beni e servizi.
Attacchi speculativi: improvvisa perdita di
riserve di valuta estera da parte della
banca centrale, che si verifica quando gli
operatori sul mercato dei cambi anticipano un’imminente svalutazione.
Attacchi speculativi autorealizzantisi: attacchi valutari che non sono giustificati dai
fondamentali dei tassi di cambio, ma si verificano perché se hanno successo le autorità
rilasseranno la politica monetaria, confermando che ex post l’attacco è razionale.
Attività dominata (dominated asset): attività
finanziaria che comporta un tasso di rendimento minore di quello di altre attività con
caratteristiche di rischiosità analoghe.
Autarchia: situazione in cui un paese non
scambia commercialmente con il resto del
mondo.
Avanzo primario del bilancio pubblico:
l’eccesso di prelievo fiscale sulle spese
pubbliche, escluse quelle per interessi; o,
in modo equivalente, l’eccesso di tassazione netta più il pagamento per interessi
sugli acquisti pubblici di beni e servizi.
Avversione al rischio: comportamento caratterizzato da una preferenza per le situazioni certe.
Banca centrale: istituzione pubblica, o quasi
pubblica, con un mandato legislativo sull’autorità di stampare moneta legale o
altre passività.
Banca Centrale Europea: istituzione al centro di un nuovo Sistema Europeo delle
Banche Centrali.
Bande di fluttuazioni: limiti, superiore ed
inferiore, stabiliti da accordi internazionali o da una decisione unilaterale della
banca centrale, entro i quali è consentito
ad una certa valuta di fluttuare.
Base monetaria: somma del contante dete-
nuto dal pubblico e delle riserve bancarie.
Beni commerciabili: quei beni che sono
effettivamente commerciati con i paesi
esteri o che potrebbero esserlo potenzialmente.
Beni durevoli: beni che offrono un flusso di
servizi per un certo intervallo di tempo,
convenzionalmente più lungo del solo
periodo corrente.
Beni non commerciabili: beni che difficilmente possono essere commerciati al di
fuori dei confini nazionali.
Beni pubblici: beni e servizi che sono disponibili senza pagamento, il cui consumo da
parte di un individuo non esclude la fruizione di tali beni da parte degli altri individui (beni caratterizzati dal principio di
non escludibilità e dal principio di non
rivalità).
Bilancia dei pagamenti: conto che registra
tutte le transazioni (reali e finanziarie) di
un paese con il resto del mondo.
Bilancio pubblico strutturale (cyclically
adjusted budget): bilancio pubblico corretto per tener conto degli effetti del ciclo
economico sulle entrate fiscali.
Bimetallismo: l’uso sia dell’oro sia dell’argento quale standard monetario.
Bolle speculative: deviazioni persistenti dei
prezzi di mercato dai loro valori fondamentali.
Cambio certo per incerto (quotazione
all’inglese): uno dei due modi per quotare
il cambio, in questo caso in unità di valuta
estera per una unità di moneta nazionale
(per esempio, 1,52 dollari per 1 sterlina
per i residenti del Regno Unito). Vedi
anche Cambio incerto per certo.
Cambio incerto per certo (quotazione
all’europea): uno dei due modi per quotare il cambio, in questo caso in unità di
valuta nazionale per un’unità di moneta
estera (per esempio, 1,52 DM per 1 dollaro per i residenti della Germania). Vedi
anche Cambio certo per incerto.
Glossario
577
Capitale: uno dei fattori che entra nel proces-
Commercio intertemporale: scambi intra-
so produttivo, tipicamente gli impianti, i
macchinari, le scorte e le attrezzature.
Capitale fisico: impianti e attrezzature destinati alla produzione.
Capitale netto: differenza tra attività e passività elencate in un bilancio d’esercizio,
che rappresenta il valore dell’esercizio dal
punto di vista dei proprietari.
Capitale umano: formazione professionale,
addestramento ed esperienze di lavoro
acquisite da un lavoratore.
Carenza di dollari: situazione temuta negli
anni Cinquanta dai paesi membri nel sistema di Bretton Woods, dato che gli Stati
Uniti in quel periodo registravano avanzi
delle partite correnti.
Ciclo convergente, esplosivo e oscillante:
una serie storica è convergente (esplosiva,
oscillante) se è caratterizzata da cicli che
si smorzano (crescono, restano costanti).
Ciclo economico: successioni di periodi di
rapida crescita alternati da periodi di rallentamento economico, durante i quali il
prodotto fluttua attorno al suo trend di
lungo periodo.
Ciclo economico-partitico: il ciclo economico che dipende dall’alternanza al governo
di forze politiche con diversi obiettivi di
politica economica.
Ciclo economico-politico: ciclo economico
conseguente all’adozione di particolari
misure di politica economica in prossimità
delle elezioni politiche.
Coefficiente di correlazione: indicatore statistico, compreso tra –1 e 1, che misura
quanto due variabili si «muovono» insieme: un valore pari a zero indica l’assenza
di legame tra variabili, un valore pari a 1
indica un perfetto legame positivo; un
valore pari a –1 indica un perfetto legame
negativo.
Coefficiente di variazione: misura della
variabilità espressa dalla deviazione standard divisa per la media.
presi da famiglie e da imprese che si svolgono in più periodi.
Condizionalità: requisiti imposti dal FMI
sulle politiche macroeconomiche dei paesi
membri per ottenere alcuni tipi di finanziamenti.
Condizione di disequilibrio: condizione prevalente in un mercato che non è in equilibrio.
Conferenza di Bretton Woods: incontro,
tenutosi nel 1944, tra i rappresentanti di
45 paesi per accordarsi sul nuovo ordine
monetario internazionale dopo la Seconda
guerra mondiale.
Consumo: beni e servizi prodotti e venduti
per soddisfare i bisogni delle famiglie.
Consumption smoothing: conseguenza
delle scelte ottimali delle famiglie, che
attutiscono l’impatto sul consumo di
variazioni temporanee del reddito, sia
prendendo a prestito (nel caso di disturbi
negativi) sia risparmiando (nel caso di
disturbi positivi).
Conto capitale: componente della bilancia
dei pagamenti che registra le transazioni
finanziarie di un paese con il resto del
mondo.
Conto della partite correnti: somma dei
flussi commerciali in beni e servizi, corretta con i trasferimenti unilaterali, di un
paese con il resto del mondo.
Controlli sui movimenti di capitale: restrizioni sui flussi di attività finanziarie in
entrata e in uscita da un paese.
Controllo della domanda (16): politica
mirata a mantenere l’economia al suo
livello di equilibrio mediante la correzione
della domanda aggregata.
Coordinamento delle politiche economiche: scelte di intervento comune prese di
concerto dalle autorità di diversi paesi;
esse sono tanto più necessarie quanto più
sono integrate le relative economie.
Core inflation: tasso di inflazione di riferimento durante le contrattazioni salariali,
578
Glossario
che anticipa l’inflazione futura attesa e
incorpora i tassi di inflazione passata.
Corporativismo: il grado di cooperazione
tra sindacati, lavoratori e settore pubblico
per raggiungere certi obiettivi macroeconomici.
Costi di installazione: il costo di installare
un nuovo impianto produttivo.
Costi di listino (menu costs): costi di tipo
lump-sum derivanti dall’aggiustamento
dei prezzi e dei salari nominali.
Costi di transazione: costi legati alle transazioni economiche, in particolare alle transazioni finanziarie.
Costi unitari o medi: costo di produzione per
unità di prodotto.
Costo della disinflazione: il rapporto che
confronta l’aumento cumulato del tasso di
disoccupazione con la riduzione dell’inflazione ottenuta in un certo periodo di
tempo.
Costo di produzione: le spese sostenute da
un’impresa per attivare la produzione, di
solito distinte tra costi da lavoro e altri
costi.
Costo d’uso del capitale : è il costo marginale associato a una decisione di investimento; è dato dalla somma del tasso di
interesse su attività finanziarie r e del
tasso di deprezzamento d.
Costo marginale del capitale: il costo di
aumentare di un’unità la capacità produttiva.
Costo opportunità: il valore di una risorsa
nel suo uso alternativo migliore.
Credibilità: la misura in cui le autorità di
politica economica sono credute dal pubblico, in merito agli annunci su particolari
interventi in risposta ai disturbi economici. Per esempio una banca centrale credibile è quella che convince il pubblico che
non tollererà un alto tasso di inflazione.
Vedi anche Reputazione.
Crescita bilanciata: termine che si riferisce
ad un’economia la cui crescita è caratterizzata dalla costanza di certi rapporti tra
grandezze macroeconomiche, ad esempio
il rapporto capitale/prodotto.
Crescita economica: aumento secolare nel
livello di produzione, misurato usualmente in termini della crescita annua pro capite del PIL.
Crescita endogena: ipotesi secondo la quale
la crescita del sistema economico scaturisce dalle decisioni prese dagli agenti privati in risposta alle condizioni economiche
nelle quali operano e non dalla reazione ad
impulsi esogeni sul progresso tecnico.
Critica di Lucas: l’ipotesi secondo cui le
famiglie e le imprese incorporano nelle
loro decisioni il modo attraverso il quale
lo stato prende le decisioni di politica economica e, di conseguenza, i mutamenti di
politica economica possono modificare
sostanzialmente il comportamento degli
agenti economici.
Cuneo fiscale del lavoro (labour tax wedge):
differenza tra il costo del lavoro sopportato dall’impresa e il salario effettivamente
percepito dai lavoratori.
Curva di Beveridge: curva con pendenza
negativa che rappresenta la relazione tra il
tasso di disoccupazione e il tasso di occupazione dei posti di lavoro vacanti; la
posizione della curva misura l’efficienza
del processo di ricerca reciproca da parte
di lavoratori e imprese.
Curva di domanda aggregata: curva con
pendenza negativa che rappresenta la relazione tra domanda aggregata e tasso di
inflazione.
Curva di indifferenza: rappresentazione grafica di tutte le possibili combinazioni di
due beni (o panieri di beni) che danno il
medesimo livello di utilità.
Curva di Laffer: relazione tra l’ammontare
del prelievo fiscale e l’aliquota fiscale
media. Oltre un certo punto, un aumento
dell’aliquota fiscale provoca una diminuzione del gettito complessivo, poiché gli
effetti distorsivi dominano il maggiore
prelievo per unità di reddito.
Glossario
Curva di offerta aggregata: curva con pen-
denza positiva che rappresenta la relazione tra quantità aggregata di produzione
offerta dalle imprese e tasso di inflazione.
Curva di offerta del sindacato: il legame tra
l’ammontare di ore-lavoro che i lavoratori
offrono collettivamente (tramite i sindacati e
le contrattazioni collettive) e il salario reale.
Curva di Phillips: relazione negativa, osservata empiricamente, tra il tasso di inflazione e il tasso di disoccupazione.
Curva di Phillips aumentata: curva di Phillips che incorpora la core inflation e
ammette la presenza di disturbi dal lato
dell’offerta.
Curva IS: per dati valori delle variabili esogene, la curva individua le combinazioni del
tasso di interesse nominale i e del prodotto
reale (PIL) che garantiscono l’equilibrio
del mercato dei beni.
Curva LM: per dati valori delle variabili esogene e del livello dei prezzi, la curva individua le combinazioni di tasso di interesse
e prodotto reale (PIL) che garantiscono
l’equilibrio del mercato della moneta.
Debito pubblico all’estero: titoli del debito
pubblico emessi nei mercati internazionali.
Deflatore del PIL o del PNL: il rapporto tra il
PIL (PNL) nominale e reale, il cui tasso di
variazione è frequentemente usato quale
misura del tasso di inflazione.
Deflazione: periodo caratterizzato da una
diminuzione del livello generale dei prezzi
ovvero, più comunemente, periodo di
caduta continuata del livello dei prezzi.
Deprezzamento (del capitale): la perdita di
valore del capitale fisico dovuta all’usura,
all’invecchiamento o a fenomeni di obsolescenza.
Deprezzamento della valuta: una diminuzione, determinata dal mercato, del valore
di una valuta (una maggiore quantità di
moneta nazionale è necessaria per acquistare un’unità di valuta estera). Vedi anche
Apprezzamento, Rivalutazione.
Derivati: titoli che derivano il loro valore dall’andamento di altri strumenti sottostanti.
579
Detrendizzare: rimuovere il trend di una
serie storica.
Dicotomia classica: la situazione nella quale
i valori di equilibrio delle variabili nominali possono essere determinati in modo
indipendente dalle variabili reali; il lato
reale dell’attività economica (crescita,
disoccupazione ecc.) viene influenzato
solo dalla tecnologia e dalle preferenze.
Differenziale
denaro-lettera
(bid-ask
spread): sul mercato internazionale dei
cambi è la differenza (spread) tra il prezzo
offerto (bid), chiamato dagli operatori per
acquistare una certa valuta, e il prezzo di
domanda (ask), chiamato da coloro che
desiderano vendere quella valuta.
Differenziale di inflazione: la differenza tra
tasso di inflazione interno ed estero.
Dimissioni: volontaria separazione dal posto
di lavoro da parte di un occupato.
Diritti speciali di prelievo (DSP): riserve
monetarie create nel 1967, che sono allocate in base alle rispettive quote; esse rappresentano un’ulteriore fonte di liquidità
per le banche centrali.
Disavanzo pubblico primario: il disavanzo
pubblico al netto del servizio del debito
(vale a dire, al netto del pagamento degli
interessi sul debito pubblico).
Disequilibrio: situazione nella quale, per un
dato livello della produzione e del tasso di
interesse, la domanda desiderata è diversa
dall’offerta.
Disequilibrio del tasso di cambio reale:
deviazione persistente del tasso di cambio
reale dal suo valore di equilibrio.
Disoccupazione: porzione delle forze di
lavoro di un sistema economico che rimane inutilizzata.
Disoccupazione frizionale: disoccupazione
che deriva dai flussi di entrata e uscita dalla
disoccupazione e dalla forza di lavoro.
Disoccupazione involontaria: disoccupazione che si verifica quando gli individui
offrono lavoro al salario prevalente sul
mercato ma non riescono ugualmente a
trovare un’occupazione.
580
Glossario
Disoccupazione, stock e flusso: lo stock di
Disturbi permanenti e transitori: variazioni
disoccupati è il numero di persone disposte a lavorare ma disoccupate in un certo
istante nel tempo; il flusso di disoccupazione si riferisce ai lavoratori che entrano
nel gruppo dei disoccupati (flussi in entrata) e ai lavoratori che in precedenza erano
disoccupati in cerca di lavoro o che non
appartengono più alle forze di lavoro
(flussi in uscita).
Disoccupazione strutturale: disoccupazione
che dipende da una differenza strutturale
tra domanda e offerta di lavoro, per esempio quando l’evoluzione dell’offerta di
lavoro non segue l’evoluzione tecnologica
dei settori produttivi. Vedi Mismatch.
Disoccupazione volontaria: si riferisce a
quegli individui che, pur facendo parte
delle forze di lavoro, preferiscono non
accettare un impiego alle condizioni attuali; essa è pari alla differenza tra il lavoro
totale disponibile e il livello di occupazione di equilibrio.
delle grandezze macroeconomiche che si
pensa siano durature o abbiano una caratteristica di provvisorietà.
Diversificazione: l’acquisto di attività finanziarie differenti allo scopo di ridurre il
rischio complessivo del proprio portafoglio, dovuto alle fluttuazioni nel valore di
ciascuna attività.
Domanda aggregata: la somma programmata di consumo, investimenti e spesa
pubblica in beni e servizi, più le esportazioni nette di beni e servizi (il saldo primario delle partite correnti).
Domanda di lavoro: la relazione tra il numero di ore-lavoro che l’impresa desidera
acquisire e il costo del lavoro.
Doppia coincidenza dei bisogni: condizione
affinché un baratto possa avere luogo, in
cui il tipo e la quantità di merci offerte dai
due scambisti soddisfano esattamente i
desideri reciproci.
Dotazione iniziale: l’insieme di risorse, esogenamente determinate, che gli individui
si aspettano di avere nel presente e nel
futuro.
Eccesso di domanda: situazione in cui, al
prezzo prevalente sul mercato, la quantità
domandata è maggiore della quantità
offerta.
Eccesso di offerta: situazione del mercato
nella quale ai prezzi prevalenti la quantità
offerta è maggiore della domanda desiderata.
Economia chiusa: un’economia che non ha
rapporti commerciali, che non si indebita
o che non concede prestiti agli altri paesi.
Economia monetaria: un filone della teoria
economica che si occupa degli aspetti
monetari, nominali e finanziari di un sistema economico.
Economia normativa: si riferisce a quel
punto di vista della teoria economica in
cui sono espliciti i giudizi di valore e le
conseguenti regole sul modo di condurre
la politica economica. Vedi anche Economia positiva.
Disoccupazione volontaria dal punto di
vista del sindacato e involontaria dal
punto di vista individuale: disoccupazio-
ne ritenuta indesiderabile dal lavoratore
come singolo, ma accettata dai lavoratori
nel loro insieme, comporta la rinuncia a
posti di lavoro per salari più alti.
Disoccupazione volontaria e involontaria
dovuta alla presenza dei sindacati:
disoccupazione che si verifica quando i
sindacati rivendicano salari reali maggiori
del livello di equilibrio; tale disoccupazione, dal punto di vista dei lavoratori, è
involontaria.
Dispersione: parte del reddito non speso nel
flusso circolare del reddito per la presenza
di risparmio privato, di imposte o di
importazioni.
Distorsione fiscale: effetto sul comportamento delle variabili reali, che si verifica
nel momento in cui la tassazione crea un
cuneo tra il prezzo ricevuto da colui che
offre un bene o un servizio e il prezzo che
viene pagato dal consumatore.
Glossario
Economia positiva: la descrizione e la spie-
gazione dei fenomeni economici. Vedi
Economia normativa.
Economia reale: riguarda la produzione, il
consumo di beni e servizi e i redditi associati all’attività produttiva. Vedi Economia
monetaria.
Economia sommersa: quelle attività di un’economia che non compaiono ufficialmente e non sono di conseguenza tassate.
Effetto di Balassa-Samuelson: osservazione
secondo la quale il livello dei prezzi nei
paesi più ricchi è sistematicamente più
elevato di quello prevalente nei paesi
poveri; nei paesi a crescita sostenuta ciò
viene attribuito al livello di inflazione più
alto per i beni non commerciabili.
Effetto di reddito: quella parte della variazione complessiva nella quantità domandata
che dipende dalla variazione del reddito
reale (indotta da un mutamento di prezzo).
Effetto di sostituzione: quella parte della
variazione complessiva della domanda
che è attribuibile alla variazione dei prezzi
relativi.
Efficienza e inefficienza dinamica: un’economia si dice dinamicamente inefficiente
quando una riduzione del risparmio corrente aumenta il benessere di tutte le generazioni future; un’economia dinamicamente efficiente è quella in cui il benessere delle generazioni future può essere
aumentato solo tramite una diminuzione
dei consumi correnti (un aumento del
risparmio).
Efficienza produttiva: l’utilizzo ottimale
delle risorse disponibili.
Equazione di Fisher: la scomposizione del
tasso di interesse nominale (i) nella
somma del tasso di interesse reale (r) e del
tasso di inflazione attesa (pe).
Equilibrio del mercato dei beni: è la situazione nella quale la domanda desiderata è
uguale all’offerta.
Equilibrio del mercato della moneta: uguaglianza tra l’offerta esogena di moneta
581
controllata dalla banca centrale e la
domanda di moneta in corrispondenza di
un certo livello del prodotto e dei costi
esogeni di transazione.
Equilibrio economico generale: rappresentazione del sistema economico in cui tutti i
mercati interagiscono simultaneamente tra
loro.
Equilibrio macroeconomico: condizione di
equilibrio valida per più mercati nello
stesso momento, riconoscendo le interdipendenze tra loro.
Equilibrio parziale: l’analisi delle determinanti dell’equilibrio in un singolo mercato, ignorando il fatto che gli altri siano o
meno in equilibrio simultaneo.
Equivalenza ricardiana: ipotesi secondo la
quale il profilo temporale della tassazione
necessaria a finanziare un dato flusso di
acquisti pubblici non ha alcun effetto sul
vincolo di bilancio intertemporale delle
famiglie e quindi sulle decisioni di spesa e
di risparmio. Di conseguenza il debito pubblico non è considerato ricchezza privata.
Espansione/recessione: periodo di espansione/contrazione dell’attività economica
aggregata.
Esportazioni nette: la differenza tra esportazioni di beni e servizi e importazioni di
beni e servizi.
Esternalità: attività che influenzano il benessere degli individui ma senza che per tali
conseguenze, positive o negative, vi sia un
mercato.
Esternalità pecuniaria e non: esternalità che
viene o meno trasmessa nel mercato dal
meccanismo dei prezzi.
Fallimento di coordinamento: la situazione
che si verifica quando gli agenti (famiglie
e imprese) non riescono a percepire che le
loro azioni sono interdipendenti e che
certe scelte prese congiuntamente potrebbero dare benefici a tutti.
Fatti stilizzati: regolarità empiriche rilevate
nel 1961 da Nicholas Kaldor relative alla
crescita dei sistemi economici avanzati.
582
Glossario
Fattori di produzione: sono gli input che
entrano nel processo produttivo, come
lavoro, capitale e terra, che creano (a differenza degli input intermedi) valore
aggiunto.
Flussi e stock: un flusso è una variabile economica misurata con riferimento a un
intervallo di tempo; uno stock (o fondo) è
una grandezza misurata con riferimento a
un certo istante di tempo.
Flusso circolare: il reddito speso da un individuo contribuisce a formare il reddito di
qualche altro individuo.
Fondamentali: fattori che determinano il
tasso di cambio: la posizione netta sull’estero e i fattori che determinano il saldo
delle partite correnti, così come le condizioni sui mercati monetari e il grado di
rigidità dei prezzi; in generale, tutti i fattori reali che influenzano il valore di un’attività finanziaria.
Fondo Monetario Internazionale (FMI): istituzione fondata durante la conferenza di
Bretton Woods nel 1944, per promuovere
la cooperazione monetaria internazionale e
la stabilità dei tassi di cambio, stabilire un
sistema multilaterale di pagamento per le
transazioni correnti e assistere i paesi
membri con squilibri nella gestione della
propria bilancia dei pagamenti.
Formazione di capitale fisso: Vedi Investimento.
Forze di lavoro: numero complessivo di persone che sono occupate o stanno attivamente cercando un’occupazione.
Frontiera delle possibilità di produzione:
curva che descrive in che modo la produzione di un certo tipo di bene può essere
trasformata nella produzione di un altro
tipo di bene, date le risorse totali disponibili, la tecnologia e le condizioni di mercato.
Fuga di capitali: stock di attività finanziarie
che i residenti di un paese spostano all’estero per evitare l’eccessiva tassazione,
l’erosione dovuta all’inflazione, i rischi
dell’instabilità politica o altre circostanze
sfavorevoli.
Funzione degli investimenti: relazione tra la
spesa per investimenti e le sue determinanti fondamentali; gli investimenti
aggregati dipendono positivamente dalla q
di Tobin e dal tasso di crescita del PIL e
negativamente dal tasso di interesse reale.
Funzione di consumo: formalizzazione del
fatto che il consumo aggregato è positivamente correlato con la ricchezza aggregata
e, se una significativa proporzione delle
famiglie è soggetta a vincoli di liquidità,
al reddito disponibile corrente.
Funzione delle esportazioni: funzione che
rappresenta parte della spesa estera di un
paese e quindi ne segue le sue fluttuazioni;
maggiore è la spesa estera, maggiori
saranno le esportazioni.
Funzione delle importazioni: funzione che
rappresenta parte della spesa nazionale e
quindi che ne segue le fluttuazioni; maggiore è la spesa nazionale, più elevate
saranno le importazioni.
Funzione del saldo commerciale: relazione
positiva del saldo commerciale con il
tasso di cambio reale e negativa con il
livello del PIL.
Funzione di domanda desiderata: spesa
complessiva pianificata dato il tasso di
interesse e il PIL reale.
Funzione di domanda di moneta: relazione
tra la quantità reale di moneta domandata
e le sue determinanti: il PIL reale, il tasso
di interesse nominale e i costi delle transazioni bancarie.
Funzione di produzione: relazione teorica
che lega il prodotto aggregato ai fattori di
produzione.
Funzione di produzione aggregata: relazione tra la quantità complessiva di produzione e le quantità di risorse impiegate (lavoro, capitale e altri fattori produttivi).
Funzione di produzione Cobb-Douglas: una
forma particolare della funzione di produzione che mette in relazione il prodotto Y
Glossario
al capitale K e al lavoro L secondo la relazione: Y = A Ka L1 – a.
Funzione SPPC: funzione ottenuta come differenza tra le esportazioni e le importazioni che dipende dalla spesa nazionale, dalla
spesa estera e dal tasso di cambio reale.
Futures: contratti per la consegna a una data
futura di beni e servizi o attività finanziarie, incluse le valute estere.
Gold exchange standard: sistema, concordato a Bretton Woods nel 1944, in cui
venne stabilito l’oro quale standard di
valore, mentre la parità delle varie monete
contro l’oro venne espressa tramite la
parità rispetto al dollaro.
Gold standard: sistema in base al quale un
paese definisce la propria unità monetaria
in termini di oro.
Grafico di Burns-Mitchell: grafico che
mostra l’andamento delle variabili
macroeconomiche lungo il ciclo economico come deviazione dal valore registrato
in corrispondenza del picco ciclico.
Identità di contabilità nazionale: relazioni
definitorie tra le grandezze macroeconomiche.
Illusione monetaria: termine usato per
descrivere l’incapacità degli individui di
distinguere correttamente tra variazioni
reali e nominali delle grandezze economiche.
Imposta da inflazione: il vantaggio di cui lo
stato beneficia a causa dell’inflazione.
L’inflazione erode il valore reale delle attività finanziarie e quindi potrebbe migliorare la situazione finanziaria dello stato,
ad esempio riducendo il valore reale del
suo debito.
Imposta distorsiva: vedi Distorsione fiscale.
Imposta progressiva: sistema fiscale nel
quale l’aliquota è crescente rispetto al
livello del reddito lordo.
Incoerenza temporale: è una caratteristica di
quelle politiche che, sebbene ottimali nel
periodo corrente, risultano in seguito
meno desiderabili, specie nel momento in
583
cui gli agenti hanno modificato di conseguenza il loro comportamento.
Indennità di fine rapporto: prestazione, di
solito nella forma di somme di denaro,
corrisposta ai lavoratori nel momento in
cui per motivi volontari o involontari cessano il rapporto di lavoro.
Indicatore coincidente: una variabile
macroeconomica che ha un andamento
coincidente con quello della produzione
aggregata lungo il ciclo economico.
Indicatore di tendenza e ritardato: una
variabile macroeconomica che lungo il
ciclo anticipa sistematicamente o è sistematicamente in ritardo rispetto al prodotto
aggregato.
Indice dei prezzi al consumo: indice dei
prezzi del paniere di beni tipico del consumatore medio, calcolato rispetto ad un
anno base con pesi costanti.
Indice di povertà: la somma del tasso di
inflazione e del tasso di disoccupazione.
Indicizzazione: particolare clausola dei contratti di lavoro e di altri tipi di contratti, in
cui i valori nominali sono corretti frequentemente in relazione ad un qualche indice
di prezzo, in modo tale da mantenere
costanti i valori reali.
Inflazione salariale: il tasso di crescita su
base annua dei salari nominali.
Interdipendenza monetaria: termine riferito
al fatto che, in un regime a cambi fissi, gli
interventi di politica monetaria estera
influenzano le condizioni monetarie
nazionali.
Intermediario degli scambi: moneta o altri
oggetti che sono usati per pagare i beni.
Intermediario finanziario: soggetto economico che raccoglie fondi dai depositanti e
li concede ad altri agenti nella forma di
prestiti.
Intermediazione finanziaria: attività, usualmente intrapresa dalle aziende di credito o
da altri intermediari finanziari, che raccoglie il risparmio e lo incanala verso gli
agenti disposti a pagare per utilizzarlo.
584
Glossario
Interventi sul mercato dei cambi: acquisti o
vendite di valuta estera contro valuta nazionale, effettuati dalle autorità monetarie.
Interventismo in economia: corrente di
pensiero che ribadisce la necessità dell’intervento pubblico per sostenere, coordinare e eventualmente controllare certi aspetti
dell’attività economica privata. Vedi Laissez-faire.
Investimenti lordi e netti: la creazione di
nuovi impianti e attrezzature produttive.
Gli investimenti lordi comprendono l’acquisto di nuovi beni capitali, e includono
la spesa per compensare il deprezzamento
del capitale già installato; gli investimenti
netti comprendono solo la spesa per l’acquisto di nuovi beni capitali.
Investimento: l’acquisizione di impianti e
attrezzature produttive per un successivo
utilizzo nella produzione; definito anche
Formazione di capitale fisso.
Iperinflazione: termine usato per descrivere
periodi di inflazione estremamente elevata, di solito quando il tasso di inflazione
mensile eccede il 50 per cento.
Ipotesi del piccolo paese: ipotesi di lavoro
secondo la quale le condizioni economiche dei paesi esteri non sono influenzate
dagli eventi economici interni e il tasso di
interesse estero è esogeno.
Ipotesi di aspettative razionali: ipotesi che
stabilisce che gli individui valutano gli
eventi futuri utilizzando in modo efficiente tutta l’informazione disponibile, evitando quindi di commettere errori sistematici
di previsione.
Ipotesi di convergenza: la correlazione
negativa tra crescita e livello iniziale del
PIL pro capite.
Ipotesi keynesiana: l’ipotesi secondo la
quale, nel breve periodo, l’evoluzione dei
prezzi non dipenda dalla domanda aggregata.
Ipotesi neoclassica: approccio secondo il
quale i prezzi si aggiustano anche nel
breve periodo.
Isteresi:
l’incapacità di certe variabili
macroeconomiche di ritornare ai loro
livelli originari una volta che la causa di
tale variazione sia stata eliminata; in altre
parole, si ha isteresi quando variazioni
temporanee di alcune variabili provocano
variazioni permanenti in altre.
Job-Matching: la compatibilità tra la domanda di lavoro delle imprese e l’offerta dei
lavoratori disoccupati.
Keynesismo: la convinzione che le politiche
di gestione della domanda debbano esercitare un ruolo chiave nell’ambito delle
politiche macroeconomiche. I keynesiani
sostengono che le imperfezioni del mercato, dovute, per esempio, al lento aggiustamento delle grandezze nominali, possono
essere la causa di fenomeni di sottoutilizzazione delle risorse.
Laissez-faire: corrente di pensiero secondo la
quale i meccanismi del mercato, se correttamente funzionanti, consentono di raggiungere l’ottimo sociale. Di conseguenza, l’intervento del settore pubblico è considerato inutile se non dannoso. Vedi
Interventismo in economia.
Lato della domanda: l’analisi delle decisioni
di spesa da parte degli agenti economici.
Lato reale e finanziario dell’economia: il
lato reale riguarda i flussi di reddito e di
spesa derivanti dalla produzione di beni e
servizi; il lato finanziario si riferisce a
quei flussi del lato reale che prendono la
forma di risparmi delle imprese e delle
famiglie e che vanno a costituire lo stock
di ricchezza.
Lavoro: fattore produttivo, di solito misurato
in ore-lavoro, vale a dire il numero complessivo di ore di lavoro di un’impresa, di
un settore produttivo o di un paese.
Legge di Okun: la relazione inversa osservata
tra le fluttuazioni attorno al trend del PIL
reale e le fluttuazioni del tasso di disoccupazione rispetto al livello di equilibrio.
Linea dei prezzi: descrizione grafica del
prezzo relativo di due beni.
Glossario
585
Linea della crescita monetaria: si tratta di
Mercato (finanziario) efficiente: la proprietà
una retta orizzontale che corrisponde al
tasso di inflazione controllato dall’autorità
monetaria nazionale in regime di cambi
flessibili.
Linea di bilancio: rappresentazione grafica
del vincolo di bilancio intertemporale.
Linea di integrazione finanziaria: la linea
che nel modello IS-LM definisce il livello
del tasso di interesse nazionale coerente
con l’ipotesi di completa mobilità dei
capitali, la quale porta all’integrazione
finanziaria dell’economia mondiale.
Linea PPA (Parità dei poteri di acquisto):
una retta orizzontale che corrisponde al
tasso di inflazione estero, dato che con
cambi fissi la condizione di parità dei
poteri di acquisto impedisce l’esistenza di
differenze permanenti tra il tasso di inflazione nazionale e quello estero.
Livello dei prezzi: livello medio dei prezzi in
una economia.
Macroeconomia: studio dei fenomeni che
interessano il sistema economico nel suo
complesso, quali la disoccupazione, l’inflazione, la crescita economica, i mercati
azionari, i tassi di interesse e i tassi di
cambio.
Market-clearing: termine che descrive un
mercato che in ogni istante garantisce l’uguaglianza tra domanda e offerta.
Meccanismo di impulso-propagazione:
meccanismo che trasforma i disturbi (gli
impulsi) in oscillazioni irregolari come i
cicli economici.
Mercati offshore: mercati finanziari in cui le
attività sono espresse in valuta nazionale,
ma che sono locati al di fuori del paese.
Mercato a pronti: mercato in cui le transazioni prevedono una consegna immediata
del bene o dell’attività scambiata.
Mercato a termine: mercato in cui si contrattano i tassi di cambio ai quali le valute
estere saranno pagate e consegnate a una
data futura a un prezzo stabilito oggi.
secondo cui i prezzi delle attività riflettono tutta l’informazione disponibile e le
condizioni di rischio associate a ciascuna
attività.
Mercato interbancario: il mercato all’ingrosso della moneta che riunisce gli istituti di credito.
Minimo salariale: limite inferiore di solito
stabilito per legge oltre il quale il salario
nominale non può scendere.
Mismatch: situazione di disequilibrio sul
mercato del lavoro, che si verifica quando
i posti di lavoro disponibili e le caratteristiche dei lavoratori che cercano occupazione non sono compatibili.
Misure una tantum: decisioni di modifica
delle spese o del prelievo fiscale destinate
ad avere effetti per un arco limitato di
tempo, senza conseguenze strutturali sul
bilancio pubblico.
Modello: insieme di variabili endogene ed
esogene rispetto alle quali si ipotizzano
determinate relazioni.
Modello del moltiplicatore-acceleratore:
modello del ciclo economico sviluppato
da Paul Samuelson nel quale l’interazione
tra il principio dell’acceleratore dell’investimento e il meccanismo del moltiplicatore causa un andamento ciclico.
Modello di crescita di Solow: una teoria che
spiega la crescita con il cambiamento esogeno della tecnologia e dell’accumulazione dei fattori produttivi.
Modello di Mundell-Fleming: versione in
economia aperta del modello IS-LM.
Modello keynesiano: modello basato sull’ipotesi che i prezzi siano vischiosi, almeno
nel breve periodo.
Modello matematico: insieme di equazioni
che formalizzano l’ipotesi su particolari
legami tra variabili esogene ed endogene.
Modello neoclassico: modello nel quale i
prezzi assicurano l’equilibrio del mercato
anche nel breve periodo.
586
Glossario
Moltiplicatore della moneta: il coefficiente
che lega la base monetaria ad altri aggregati monetari.
Moltiplicatore keynesiano della domanda:
rapporto che indica l’effetto di un aumento delle componenti esogene della domanda aggregata sulla domanda aggregata
complessiva.
Moneta a corso forzoso (o moneta-segno
o moneta non-merce): moneta che lo
stato dichiara come valuta legale anche se
il suo valore intrinseco è molto basso o
nullo.
Moneta-merce: particolare forma di moneta
che ha un intrinseco valore come merce di
scambio derivante dal prodotto con cui è
coniata, soprattutto oro e argento.
Monetarismo: scuola di pensiero secondo la
quale la quantità di moneta ha un’influenza decisiva sul livello dell’attività economica e sul livello dei prezzi. In tale visione
la moneta influenza solo le grandezze
nominali (e non quelle reali). Se ne conclude che la politica ottimale è quella di
fissare pubblicamente il tasso di crescita
dell’offerta di moneta. I monetaristi ritengono le manovre attiviste inefficaci, per la
presenza di ritardi, di incertezza e per l’incompetenza delle autorità pubbliche.
Monetizzazione: acquisti sul mercato aperto
di titoli del debito pubblico da parte della
banca centrale, o, più generalmente, l’attività di prestito della banca centrale allo
Stato per coprire il disavanzo.
Neutralità al rischio: comportamento caratterizzato dall’indifferenza tra situazioni
certe o rischiose.
Neutralità della moneta: principio secondo
il quale l’offerta di moneta non influenza
le variabili reali, come il prodotto e l’occupazione, ma solamente il livello dei
prezzi.
Numerario: particolare bene rispetto al quale
si calcolano i prezzi degli altri beni.
Numero indice: indicatore che descrive l’evoluzione di una variabile nel tempo, di
solito (1 o 100) rispetto a un certo periodo
base.
Offerta: il potenziale produttivo di un’economia e i fattori che determinano complessivamente la sua efficienza.
Offerta aggregata: quantità totale di beni e
servizi offerta dai produttori per ogni dato
livello dei prezzi.
Offerta aggregata di lungo periodo: la linea
verticale nello spazio cartesiano inflazione-produzione che stabilisce l’assenza di
una relazione tra le variabili reali e quelle
nominali nel lungo periodo.
Offerta di lavoro individuale e aggregata:
la relazione tra il salario e il numero di ore
che gli individui sono disposti a offrire:
l’offerta aggregata si riferisce al comportamento dell’intera forza lavoro, stabilendo che i lavoratori sono interessati a fornire più ore di lavoro (mentre le imprese ne
forniscono meno) quando aumenta il salario reale orario.
Operatore di disturbo (noise traders): agenti irrazionali o male informati che provocano deviazioni del prezzo delle attività
finanziarie dai loro valori fondamentali
per un prolungato periodo di tempo.
Operatore primario (market maker): società
commerciali o altri intermediari pronti ad
intervenire sul mercato di una particolare
attività.
Operazioni di copertura (hedging): strategia
per proteggersi dalle fluttuazioni del tasso
di cambio: più in generale, qualunque strategia mirata ad una riduzione del rischio.
Operazioni di mercato aperto: transazioni
di titoli pubblici effettuate dalla banca
centrale contro proprie passività; tali operazioni hanno l’effetto di aumentare l’offerta di riserve, o di ridurre le riserve, nei
confronti del sistema bancario.
Operazioni pronti contro termine: pratica
comune di acquistare o vendere titoli con
la promessa di compiere l’operazione
opposta dopo un periodo predeterminato.
Vedi anche Operazioni di mercato aperto.
Glossario
587
Opzioni call e put: contratto che consente al
Picco positivo/picco negativo: punto di
proprietario di acquistare (call) o vendere
(put) un’attività a un qualche prezzo prefissato entro una certa data specifica.
Ore-lavoro: una misura dell’input di lavoro
che è pari al prodotto tra il numero di persone impiegate e il numero medio di ore
lavorate.
Output gap: deviazioni temporanee del PIL
dal suo trend o dal suo livello di equilibrio.
Overshooting: situazione che si verifica nel
breve periodo quando, in risposta a impulsi che modificano il suo livello di lungo
periodo, il tasso di cambio nominale si
muove nella stessa direzione ma in modo
eccessivo, determinando una variazione
che dovrà in seguito essere riassorbita.
Parità assoluta del potere di acquisto: teoria che stabilisce l’uguaglianza del livello
dei prezzi tra paesi, quando questi sono
espressi in termini di una stessa moneta.
Parità del potere di acquisto (PPA): principio secondo il quale il tasso di deprezzamento nominale della moneta è pari alla
differenza tra inflazione interna e inflazione estera. Una versione più forte di questo
principio (e meno ragionevole) è quella
che afferma l’uguaglianza del livello dei
prezzi tra paesi quando espressi in termini
di una stessa moneta.
Parità dei tassi di interesse: la condizione
che stabilisce l’uguaglianza tra i tassi di
interesse dei vari paesi una volta che si
tenga conto delle variazioni attese del
tasso di cambio.
Parità relativa del potere di acquisto: situazione che si verifica quando in paesi diversi il costo di uno stesso paniere di beni
aumenta nella stessa proporzione una volta
fatta la conversione in una valuta comune.
Partite invisibili: i servizi che un paese scambia con il resto del mondo.
Persistenza (14): effetto di lunga durata di
un disturbo che colpisce il sistema economico.
svolta superio-re/inferiore di una serie storica ciclica.
Piccola economia aperta: economia influenzata da eventi che si verificano all’estero,
ma che non influenza le variabili economiche nel resto del mondo.
PIL reale e nominale: il PIL nominale viene
calcolato usando i prezzi correnti; l’aumento del PIL nominale può essere dovuto sia a maggiori prezzi che a maggiore
produzione. Il PIL reale viene calcolato
usando i prezzi osservati in un qualche
anno di riferimento; gli aumenti del PIL
reale si riferiscono solo agli aumenti della
produzione fisica.
Policy mix: l’uso congiunto di politiche
monetarie e fiscali.
Politica fiscale: l’uso del bilancio pubblico
quale strumento per influenzare l’ammontare di spesa nazionale, o, più in generale,
per fornire la collettività di beni e servizi
pubblici e modificare la distribuzione del
reddito.
Politica fiscale anticiclica: azione correttiva
che ha lo scopo di mantenere l’economia
vicino al livello di equilibrio facendo
aumentare o contrarre la domanda aggregata mediante politiche di spesa pubblica
e di tipo fiscale.
Politica monetaria: l’insieme delle azioni
intraprese dalla banca centrale per influire
sulle condizioni monetarie e finanziarie di
un sistema economico.
Politiche attive nel mercato del lavoro:
programmi di creazione diretta di posti di
lavoro, di sistemi assicurativi, di riqualificazione, di trasferimento delle famiglie
dalle regioni in crisi e programmi speciali
di inserimento dei giovani nel mercato del
lavoro.
Politiche attiviste: interventi dell’autorità
pubblica per cercare di migliorare l’andamento del mercato mediante la correzione
delle sue disfunzioni.
588
Glossario
Politiche beggar-thy-neighbour: politiche,
Prezzo relativo: il prezzo di un bene espresso
particolarmente sul tasso di cambio, mirate a spostare la domanda interna dai beni
esteri ai beni prodotti all’interno del
paese.
Politiche commerciali: gli interventi di politica economica destinati a sostenere le
vendite di prodotti nazionali attraverso
l’imposizione di dazi sui beni esteri o di
quote sulle importazioni.
Politiche della concorrenza: politiche mirate a diminuire il potere di monopolio e ad
aumentare il grado di concorrenza sui
mercati.
Politiche di stabilizzazione: politiche designate a stabilizzare il reddito aggregato, la
domanda e la disoccupazione.
Politiche industriali: interventi pubblici a
sostegno delle imprese o di particolari settori economici, mediante l’elargizione di
sussidi, l’ausilio di commesse pubbliche o
di politiche commerciali.
Posto vacante: posti di lavoro resi disponibili dalle imprese.
Preferenze: il modo per descrivere il comportamento individuale di fronte a opportunità di spesa alternative.
Premio e sconto a termine: prezzo di un
contratto a termine rapportato al prezzo a
pronti.
Premio per il rischio: compenso, oltre il
tasso di rendimento atteso, su una certa
attività rischiosa che induce gli agenti a
detenere tale attività.
Prestatore di ultima istanza (lender of last
resort): si riferisce all’implicita funzione
di tutela dei depositanti da parte della
banca centrale, la quale fornisce alle banche in difficoltà base monetaria sufficiente
per evitare loro il fallimento.
Prezzo intertemporale: il prezzo dei beni
disponibili domani in termini di beni correnti; quanti beni disponibili oggi siamo
disposti a cedere – o ricevere – in cambio
di altri beni disponibili in una qualche data
futura.
in termini del prezzo di un altro bene, calcolato di solito come il rapporto tra i due
prezzi nominali.
Principio di Ramsey sulla tassazione ottimale: questo principio stabilisce che, dato
un certo ammontare di prelievo fiscale, i
beni con l’elasticità di domanda e di offerta minore dovrebbero essere tassati più
pesantemente, allo scopo di minimizzare
la perdita complessiva in termini di surplus del produttore e del consumatore.
Privatizzazione: la vendita o il trasferimento
al settore privato di quote di imprese pubbliche.
Problema di Feldstein-Orioka: rilevanza
della correlazione empirica tra risparmio e
investimento nonostante il modello della
crescita di Solow ci suggerisca che non vi
sia alcun legame.
Prodotto interno lordo (PIL): misura del
livello dell’attività economica di un paese,
alla quale corrisponde il valore aggiunto
generato dai fattori di produzione (nazionali ed esteri) operanti sul territorio nazionale.
Prodotto nazionale lordo (PNL): misura del
livello dell’attività economica di un paese,
calcolato in base alla proprietà (nazionale
o estera) dei fattori di produzione.
Prodotto nazionale netto (PNN): prodotto
nazionale al netto del deprezzamento del
capitale fisico.
Produttività marginale decrescente: la tendenza degli incrementi di produzione a
diminuire man mano che l’impiego di
input aumenta.
Produttività marginale del capitale: la
quantità di produzione addizionale conseguente all’impiego di un’unità aggiuntiva
di capitale nel processo produttivo.
Produttività marginale del lavoro: la quantità addizionale di produzione conseguente all’impiego di un’unità aggiuntiva di
lavoro nel processo produttivo.
Glossario
589
Produttività totale dei fattori: la produttività
Ragione di scambio: il rapporto tra il prezzo
che nel processo di produzione è attribuibile all’insieme di tutti i fattori impiegati. La
crescita della produttività totale dei fattori
è spesso misurata come una media ponderata della crescita della produttività media
di tutti i fattori di produzione.
dei beni esportati e il prezzo delle importazioni; è una misura della quantità di produzione estera che può essere acquistata
da un’unità di produzione nazionale.
Ragione di scambio interna: il rapporto tra i
prezzi dei beni non commerciabili rispetto
a quelli dei beni commerciabili.
Produzione determinata dal lato della
domanda: quando le imprese producono
tutto quello che è richiesto dal lato della
domanda in corrispondenza di un dato
prezzo.
Produzione determinata dal lato dell’offerta: quando il livello dei prezzi si aggiusta
liberamente e l’equilibrio macroeconomico viene sempre individuato nel punto di
intersezione tra la curva IS e la curva di
offerta dei beni, allora la produzione è
determinata dal lato dell’offerta.
Progresso tecnologico: l’effetto sulla crescita economica dovuto al progresso tecnico, di solito individuato dal tasso di
incremento della produttività totale dei
fattori di produzione.
Punto di svolta: momento nel quale il ciclo
economico raggiunge un picco positivo o
uno negativo.
q di Tobin: il rapporto tra il valore attuale del
rendimento di un’unità di nuovo investimento e il costo di un’unità di capitale
installato; può essere approssimato dal
rapporto tra i prezzi delle quote di proprietà dell’impresa e il prezzo di rimpiazzo del capitale fisico.
Quota del capitale: la quota del PIL che va
ai possessori del capitale.
Quote del capitale e del reddito da lavoro:
la quota dei salari o dei redditi da lavoro è
la frazione del reddito totale pagata ai
lavoratori; la quota dei profitti è la quota
del reddito totale che va ai possessori del
capitale.
Quota del reddito da lavoro: la quota del
PIL utilizzata per il pagamento dei redditi
dei lavoratori.
Rallentamento nella crescita della produttività: il rallentamento nel tasso di cresci-
ta della produttività complessiva dei fattori, verificatosi a partire dalla metà degli
anni Settanta, nonostante lo sviluppo di
nuove tecnologie.
Random walk (percorso aleatorio): una
variabile che cambia in modo casuale da
un periodo all’altro, dove la differenza tra
il valore corrente e il valore di domani è
un rumore bianco (white noise) che può
essere sia positivo sia negativo.
Rapporto capitale/lavoro: rapporto tra lo
stock di capitale e il fattore lavoro utilizzato.
Rapporto prodotto/lavoro: il rapporto tra la
produzione e il lavoro necessario per ottenerla.
Rapporto riserve/depositi: il rapporto tra le
riserve di un’azienda di credito (contanti e
depositi presso la banca centrale) e l’ammontare dei depositi della stessa.
Razionamento del credito: una particolare
condizione sui mercati del credito per cui
si verifica, al tasso di interesse corrente,
un eccesso di domanda di prestiti.
Reddito disponibile: reddito totale delle
famiglie, al netto del prelievo fiscale, che
può essere allocato tra consumo e risparmio.
Reddito permanente: la ricchezza corrente
più la somma scontata dei redditi futuri
attesi.
Reddito personale: reddito complessivo
delle famiglie, da lavoro e non da lavoro,
al lordo delle imposte sul reddito.
Reddito privato: la differenza tra il PIL e le
imposte nette (imposte-trasferimenti).
590
Glossario
Regime di politica economica: insieme di
Rendimenti di scala decrescenti: termine
regole per l’azione di politica economica
esplicitamente o implicitamente adottate
dallo Stato.
Regime valutario: descrizione del sistema
dei tassi di cambio adottato da un paese: il
tasso di cambio può essere fisso, perciò la
banca centrale ha il compito di mantenere
il valore prefissato della moneta nazionale
in termini di un’altra moneta o di un gruppo di monete, oppure può essere perfettamente flessibile.
Regola aurea: proposizione, derivata nel
contesto del modello neoclassico di crescita, secondo la quale il consumo pro
capite è massimizzato nel punto in cui il
prodotto marginale del capitale è uguale al
tasso di crescita del sistema.
Regola del mark-up: la percentuale alla
quale le imprese aumentano il prezzo di
vendita dei propri prodotti oltre il costo
medio di produzione.
Regole o discrezionalità: le regole imposte
dalla legge sono introdotte per evitare l’incoerenza intertemporale associata alle
politiche discrezionali.
Rendimenti di scala: l’impatto sul prodotto
di un aumento di pari ammontare di tutti i
fattori produttivi impiegati. Se la produzione aumenta in modo equiproporzionale
si dice che la tecnologia è a rendimenti
costanti di scala, se la produzione aumenta più o meno che proporzionalmente si
dice che la tecnologia ha rendimenti di
scala crescenti oppure decrescenti di
scala.
Rendimenti di scala costanti: termine che
descrive una funzione di produzione nella
quale l’aumento equiproporzionale dei
fattori produttivi comporta un aumento
equiproporzionale del prodotto.
Rendimenti di scala crescenti: caratteristica
della funzione di produzione nella quale
l’aumento equiproporzionale dei fattori
produttivi comporta un aumento più che
proporzionale del prodotto.
che descrive una funzione di produzione
nella quale l’aumento equiproporzionale
dei fattori produttivi comporta un aumento
meno che proporzionale del prodotto. Vedi
anche Rendimenti di scala costanti, Rendimenti di scala crescenti.
Rendita economica: quella parte della remunerazione dei fattori di produzione che
eccede il livello minimo richiesto per
potere impiegare tali fattori all’interno del
processo produttivo.
Reputazione: l’effetto di credibilità sul pubblico dell’autoimposizione di certe regole
di condotta da parte dello Stato.
Residuo di Solow: la quota del tasso di crescita del PIL non spiegata dall’aumento
dei fattori produttivi e riferita in modo
convenzionale al progresso tecnico.
Ricchezza: la somma delle attività e passività
ereditate dal passato e del valore attuale
dei redditi futuri.
Rigidità dei salari reali: si verifica quando la
disoccupazione non riesce a creare un
ribasso dei salari reali.
Rischio non diversificabile: un rischio che
non può essere ridotto detenendo una
combinazione di diverse attività.
Rischio sistemico: il rischio di un collasso
generalizzato del sistema bancario, che si
presenta quando le banche e le altre istituzioni finanziarie detengono grandi
ammontari di passività l’una dell’altra.
Risconto: strumento di controllo della politica monetaria impiegato dalla banca centrale quando presta riserve direttamente
alle aziende di credito a un tasso pari al
tasso di sconto.
Riserva di valore: la moneta è un’attività che
permette di trasferire la ricchezza nel
tempo.
Riserve bancarie: passività della banca centrale (contanti o depositi presso la banca
centrale) che le aziende di credito ordinario devono avere per far fronte alla
domanda dei correntisti e/o per adempiere
alle prescrizioni di legge.
Glossario
591
Riserve valutarie: scorte di valuta estera
Rivalutazione: decisione presa dalle autorità
detenute dalle autorità monetarie, allo
scopo di poter intervenire sul mercato dei
cambi.
Risparmio: la posticipazione del consumo,
usando solo parte del reddito disponibile.
Risparmio netto privato: l’eccesso dei
risparmi privati sugli investimenti (S – I);
può essere positivo o negativo.
Ritardo d’impatto: ritardo risultante dall’impatto lento e ritardato degli interventi di
politica economica sull’attività reale.
Ritardo di attuazione: ritardo temporale nell’efficacia della politica economica a
causa del tempo richiesto dal Parlamento e
dal Consiglio dei Ministri per approvare le
leggi necessarie per l’attuazione di una
determinata misura.
Ritardo di decisione: ritardo dell’efficacia
della politica economica che è richiesto
dal governo per formulare il tipo di intervento da adottare.
Ritardo d’impatto: ritardo risultante dall’impatto lento e ritardato degli interventi di
politica economica sull’attività reale.
Ritardo di Lundberg: ipotesi secondo la
quale la produzione risponde alla spesa
con un ritardo, nell’ipotesi che inizialmente le imprese reagiscano a improvvise
variazioni della domanda non modificando la produzione, ma riducendo le scorte.
Ritardo di ricezione: ritardo temporale per
scoprire che diventa necessario un intervento di politica economica.
Ritardo di Robertson: ipotesi secondo la
quale la spesa corrente è legata al reddito
passato.
Ritardi nella politica economica: i ritardi
dal momento in cui si riconosce la necessità di intraprendere un’azione di politica
economica, attraverso le fasi di decisione
e di implementazione, fino al momento in
cui tale azione manifesta la sua efficacia;
tali ritardi possono far aumentare e non
diminuire l’ampiezza delle fluttuazioni
cicliche.
di politica monetaria di aumentare il valore della propria moneta. Vedi Svalutazione, Apprezzamento, Deprezzamento.
Rivoluzione keynesiana: lo sviluppo di idee
e di azioni di politica economica per
affrontare le situazioni nelle quali la rigidità dei prezzi e/o dei salari è causa di
recessione; queste idee si contrappongono
al modello (neo)classico, il quale sostiene
che i mercati sono in grado di fare da sé.
Salari di efficienza: salari pagati in eccesso
rispetto alla produttività marginale del
lavoro, allo scopo di indurre un maggiore
e più efficiente sforzo di lavoro da parte
dei lavoratori.
Salario reale (in termini di consumo): il rapporto tra il salario nominale e l’indice dei
prezzi al consumo; è una misura del prezzo del tempo libero (remunerazione del
tempo di lavoro) in termini dei beni di
consumo.
Saldo delle partite visibili: la somma delle
esportazioni e delle importazioni di beni
di un paese con il resto del mondo registrata durante un certo periodo di tempo.
Saldo primario delle partite correnti: saldo
delle partite correnti al netto dei pagamenti di interessi (al netto del reddito da capitale); in altre parole, la differenza tra prodotto interno lordo e la spesa aggregata
interna quando i trasferimenti unilaterali
sono pari a zero.
Scarto a termine (forward bias): la differenza tra il futuro tasso di cambio a pronti e il
corrispondente tasso a termine.
Scomposizione di Solow: scomposizione
della crescita economica in tre componenti originate dall’accumulazione di capitale, da un aumento della quantità di lavoro
utilizzato e dal residuo di Solow il quale
cattura l’effetto del progresso tecnico.
Sconto: operazione tramite cui si valutano
beni o valori monetari futuri in termini di
beni o valori monetari correnti. Vedi anche
Prezzo intertemporale.
592
Glossario
Shock di domanda: aumento o diminuzione
improvvisa della domanda aggregata.
Shock di offerta: disturbi esogeni sui costi di
produzione non da lavoro.
Signoraggio: sfruttamento da parte dello
Stato del potere di monopolio della banca
centrale per creare moneta per incassare le
risorse reali.
Sindacati: organizzazioni di lavoratori create
allo scopo di intraprendere un’azione collettiva nei confronti dei datori di lavoro,
per ottenere migliori salari e condizioni di
lavoro.
Sindrome olandese (dutch desease): perdita
di competitività causata da un apprezzamento del tasso di cambio in seguito alla
scoperta di risorse naturali.
Sistema Europeo delle Banche Centrali:
sistema che comprende le banche centrali
europee in un sistema integrato.
Sistema Monetario Europeo (SME): accordo internazionale, stabilito nel 1979, allo
scopo di stabilizzare e disciplinare le fluttuazioni dei tassi di cambio tra le monete
dei paesi della Comunità europea.
Soft budget constraint: espressione usata
per descrivere una situazione in cui le perdite delle imprese pubbliche sono coperte
automaticamente dal bilancio dello Stato.
Sottovalutazione, sopravvalutazione: una
valuta è sottovalutata (sopravvalutata)
quando il suo tasso di cambio è superiore
(inferiore) a quel livello coerente con i
fondamentali di lungo periodo.
Spiazzamento (crowding out): meccanismo
attraverso il quale una politica fiscale
espansiva può avere effetti nulli o addirittura negativi sul livello dell’attività economica a causa della diminuzione di altre
componenti della domanda aggregata
dovuta a tale politica.
Spiriti vitali (animal spirits): termine usato
per indicare la propensione ottimistica
degli imprenditori ad intraprendere nuovi
progetti di investimento rischiosi.
Stabilizzatori automatici: meccanismi economici che, in modo automatico, attuti-
scono l’impatto di variazioni esogene
della domanda aggregata, tramite l’effetto
delle variazioni del reddito conseguenti ai
disturbi sulle decisioni di risparmio.
Stabilizzazione del debito: il processo di
arresto della crescita esplosiva del rapporto debito pubblico/PIL, di solito ottenuto
mediante tagli della spesa pubblica e
aumenti delle imposte.
Stagflazione: periodi di aumento dell’inflazione e della disoccupazione.
Stato patrimoniale: documento che illustra
la posizione finanziaria di un’impresa, o
altra organizzazione, in un particolare
istante di tempo, indicante attività, passività e capitale netto.
Stato stazionario: situazione ipotetica in cui
tutte le variabili endogene hanno terminato
i loro processi di aggiustamento in seguito
a modifiche delle variabili esogene.
Sterilizzazione: azioni intraprese dalla banca
centrale per compensare l’effetto sull’offerta interna di moneta di un intervento
valutario; di solito ciò avviene vendendo o
acquistando sui mercati monetari titoli per
un ammontare pari all’intervento avvenuto sul mercato dei cambi.
Stock di capitale ottimale: lo stock di capitale fisico che massimizza il valore dell’impresa, rispetto al quale il prodotto
marginale del capitale è pari al costo marginale dell’investimento.
Surplus del consumatore: differenza tra il
massimo ammontare che un consumatore
è disposto a pagare per acquistare un certo
paniere di beni e ciò che egli deve effettivamente pagare.
Surplus del produttore: la differenza tra il
prezzo che un produttore effettivamente
riceve dalla vendita di una certa quantità
di prodotto e il minimo prezzo al quale
egli sarebbe disposto a vendere la stessa
quantità.
Sussidi di disoccupazione: assistenza finanziaria a coloro che stanno cercando occupazione.
Glossario
Svalutazione: decisione da parte delle auto-
rità di politica monetaria di ridurre il valore
della propria moneta. Vedi anche Rivalutazione, Apprezzamento, Deprezzamento.
Tassazione netta: prelievo fiscale sulle famiglie e sulle imprese al netto dei trasferimenti.
Tasso di cambio effettivo: indice costruito
attraverso una media ponderata dei tassi di
cambio delle valute dei principali partner
commerciali di un paese.
Tasso di cambio nominale: valore della valuta nazionale in termini della moneta estera.
Tasso di cambio reale: il costo dei beni interni espresso in termini di beni prodotti all’estero; ovvero il tasso di cambio nominale
corretto per il differenziale di inflazione.
Tasso di cambio reale di equilibrio: è il
tasso di cambio coerente con la condizione di equilibrio della bilancia commerciale nel lungo periodo, secondo la quale il
saldo primario delle partite correnti è
uguale alla posizione finanziaria netta sull’estero (comprensiva degli interessi).
Tasso di disoccupazione: il rapporto tra il
numero dei disoccupati e il numero di
coloro che fanno parte delle forze di lavoro totali.
Tasso di disoccupazione di equilibrio: tasso
di disoccupazione al quale i livelli di
occupati e disoccupati si stabilizzano,
ovvero al quale domanda e offerta di lavoro sono uguali; dal momento che l’offerta
di lavoro può non riflettere perfettamente
le preferenze individuali, tale ammontare
di disoccupazione di equilibrio può in
parte essere involontaria (disoccupazione
strutturale) e in parte può dipendere da
inefficienze presenti nel mercato del lavoro (disoccupazione frizionale).
Tasso di inflazione: variazione percentuale
del livello generale dei prezzi, misurato da
un indice di prezzo o dal deflatore del PIL
(o del PNL).
Tasso di interesse: pagamento per l’uso di
risorse durante un certo periodo di tempo;
593
in altre parole, il prezzo del reddito o dei
beni futuri in termini di reddito o beni correnti.
Tasso di interesse nominale: il tasso di interesse determinato nel mercato finanziario
o bancario.
Tasso di interesse reale: la differenza tra il
tasso di interesse nominale e il tasso di
inflazione attesa.
Tasso di occupazione: tasso al quale i lavoratori si muovono dallo status di disoccupati a quello di occupati. Vedi Tasso di
separazione.
Tasso di partecipazione alle forze di lavoro: la quota degli individui in età lavorati-
va che fa parte delle forze di lavoro.
Tasso di rioccupazione: il tasso al quale i
disoccupati trovano un lavoro, calcolato
come rapporto tra i lavori trovati (in un
mese o in un anno) e la disoccupazione
totale.
Tasso di sconto: tasso di interesse al quale la
banca centrale presta riserve agli istituti di
credito mediante lo sconto o il risconto.
Tasso di separazione: tasso al quale i lavoratori occupati entrano nello status di disoccupati per unità di tempo. Vedi Tasso di
occupazione.
Tasso di utilizzo della capacità produttiva:
è il grado di intensità di utilizzo degli
impianti e dei macchinari installati; si
hanno tassi più elevati nei periodi di
espansione, mentre si registrano tassi
bassi in corrispondenza di fasi recessive.
Tasso marginale di sostituzione: il tasso al
quale un bene può essere sostituito con un
altro lasciando invariato il livello di utilità
complessiva.
Tax smoothing: la proposizione secondo la
quale lo Stato non dovrebbe variare le aliquote fiscali in risposta a disturbi temporanei sul deficit pubblico, ma dovrebbe
viceversa ricorrere al prestito.
Tempo libero: tempo non utilizzato per il
lavoro.
Teorema dell’elettore mediano: se le preferenze degli elettori sono distribuite in
594
Glossario
modo uniforme secondo una certa dimensione, allora un partito politico che vuole
ottimizzare la propria strategia di elezione
deve proporre il programma preferito dall’elettore mediano.
Teoria del ciclo con prezzi vischiosi: classe
di modelli del ciclo economico nei quali la
rigidità dei prezzi ha un’importanza fondamentale.
Teoria del ciclo reale: teoria del ciclo economico che, nell’ipotesi di prezzi flessibili,
spiega le fluttuazioni economiche principalmente come conseguenza di disturbi
tecnologici.
Teoria del ciclo vitale: teoria in base alla
quale le scelte di consumo dipendono dall’orizzonte temporale di vita atteso dagli
individui; in altre parole, gli individui
costituiscono uno stock di ricchezza durante gli anni lavorativi, che consumano interamente durante il periodo della pensione.
Teoria q dell’investimento: teoria che mette
in relazione l’investimento con la q di
Tobin, data dal rapporto tra il valore di
mercato dell’impresa e il costo di rimpiazzo del capitale installato.
Trade-off tra consumo e tempo libero: è il
riferimento fondamentale per le decisioni
di lavoro delle famiglie: per consumare è
necessario avere reddito, per cui è necessario lavorare, cioè rinunciare al tempo
libero.
Trade-off tra efficienza ed equità: il fatto
che migliorare l’equità (fiscale, distributiva ecc.) tra i membri della società spesso
comporta una riduzione di efficienza del
sistema economico.
Transazione in swap: scambio di somme
della stessa valuta effettuate a date temporalmente sfasate; per esempio, la vendita
di franchi con consegna immediata e il
contemporaneo acquisto di quella stessa
somma a tre mesi.
Trappola della povertà: una situazione nella
quale un paese non riesce a entrare in una
fase di crescita sostenuta.
Trasferimenti: pagamenti effettuati da parte
dello Stato direttamente alle famiglie o
alle imprese, senza che vi sia uno scambio
di beni o di servizi; per esempio i sussidi
di disoccupazione, gli assegni familiari
ecc.
Trend: tendenza di lungo periodo riconoscibile in una serie storica.
Unione monetaria: accordo tra vari paesi
sull’utilizzo di una moneta comune.
Unione Monetaria Europea (UME): progetto, portato a compimento nel 1999, di una
moneta comune tra i paesi dell’Unione
Europea.
Unità di conto: la moneta rappresenta il
numerario di riferimento per stabilire i
prezzi delle merci, evitando in questo
modo di definire tutti i prezzi relativi possibili.
Utilità: la soddisfazione o benessere che l’individuo riceve dal consumo di beni e servizi.
Valore aggiunto: aumento del valore di un
prodotto a un particolare stadio della sua
produzione; esso è calcolato sottraendo il
valore di tutti gli input acquistati dalle altre
imprese dal valore totale del prodotto.
Valore attuale: il valore di un flusso di redditi disponibili in tempi diversi e valutati ai
prezzi correnti. Vedi anche Prezzo intertemporale.
Valuta legale: moneta che, per legge, deve
essere accettata quale mezzo di pagamento.
Valute parallele: valute emesse da istituzioni
private o da paesi esteri che sono usate
insieme alla valuta interna.
Variabile nominale: variabile espressa in termini monetari, diversa dalla variabile in
termini reali (in termini di unità di bene).
Variabile reale: una variabile espressa in
volume, aggiustata per la sua componente
nominale per tenere conto dell’inflazione.
Variabili acicliche: variabili economiche che
non si muovono sistematicamente in
parallelo con il prodotto aggregato lungo
il ciclo economico.
Glossario
Variabili anticicliche: si riferisce a variabili
che sono negativamente correlate con lo
stato dell’economia; in altre parole, esse si
muovono nella direzione opposta a quella
del prodotto aggregato nelle diverse fasi
del ciclo economico.
Variabili endogene ed esogene: le variabili
endogene sono spiegate all’interno dello
schema teorico che rappresenta certi comportamenti economici; le variabili esogene sono invece determinate all’esterno di
quello schema.
Variabili procicliche: variabili che sono positivamente correlate con lo stato dell’economia; in altre parole, esse si muovono
nella stessa direzione del prodotto aggregato. Vedi Variabili anticicliche.
Velocità di circolazione della moneta: il
numero medio di volte che un’unità di
moneta viene spesa nell’arco di un’unità
di tempo (di solito un anno).
Vendite finali e intermedie: vendite di beni
e di servizi alle famiglie e alle imprese, il
cui consumo è legato al proprio benessere
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o utilità. Le vendite intermedie, si riferiscono invece alla vendita di beni e servizi
che entrano direttamente come input nel
processo produttivo.
Vincoli di liquidità: restrizioni sul credito,
dovute all’incertezza sui redditi futuri, che
impediscono agli individui di riallocare al
meglio nel tempo le loro risorse.
Vincolo di bilancio intertemporale: la relazione che sintetizza l’ammontare di risorse disponibili per il consumo di una famiglia nel presente e nel futuro; esso stabilisce che il valore attuale della spesa non
deve eccedere la ricchezza posseduta dalla
famiglia.
Vischiosità dei prezzi e dei salari nominali:
il fatto secondo cui, per la presenza di costi
fissi di aggiustamento (menu cost), di contratti e di relazioni commerciali, i prezzi
espressi in moneta non reagiscono immediatamente alle variazioni della domanda e
quindi impediscono che nel breve periodo
la produzione e l’occupazione raggiungano i loro livelli di equilibrio.