Parte prima Introduzione alla macroeconomia 22 a questa tematica. L’analisi economica di tali istituzioni esula tuttavia dalla portata di questo testo. 1.4.5 L’Europa Questo volume ha come sottotitolo «Un testo europeo»; ciò non significa assolutamente che secondo noi la disciplina macroeconomica in Europa differisca in modo importante rispetto alle altre parti del mondo, come gli Stati Uniti, il Giappone o l’America Latina. Al contrario, secondo la nostra prospettiva la macroeconomia ha una portata sufficientemente globale da applicarsi ai sistemi economici di tutto il mondo, comprese le economie di trasformazione dell’Europa Centrale e Orientale e le nuove economie emergenti del Sud-est Asiatico. Con questo sottotitolo desideriamo invece comunicare un messaggio più sottile: siamo fortemente convinti che i sistemi economici europei posseggano alcune caratteristiche distintive che li rendono difficilmente analizzabili attraverso le lenti dei principali libri di testo nordamericani, per esempio. Vi sono molti elementi in Europa che giustificano tale prospettiva. L’Europa non è un insieme di Stati riuniti sotto un governo federale ma è un mosaico di stati-nazione, ciascuno governato da un’autorità sovrana in materia macroeconomica, ma anche caratterizzato da preferenze e dotazioni diverse. Senza dubbio la realizzazione del Mercato Unico Europeo, la creazione dell’Unione monetaria e il recente e consistente allargamento dell’Unione Europea aumenteranno la pressione verso l’integrazione, sollevando gradualmente nuove sfide specifiche. Inoltre, i paesi europei condividono a vari livelli la stessa visione della relazione tra le forze di mercato e la giustizia sociale. L’attaccamento alla lealtà e alla solidarietà economica affonda radici profonde nelle tradizioni e nella storia dell’Europa, spiegando perché i nostri mercati del lavoro differiscono tanto da quelli degli Stati Uniti. Questa motivazione giustifica di per sé una prospettiva nettamente differenziata, nonostante i presupposti teorici siano gli stessi. Glossario • • • • • • • • • • • • • • • • Macroeconomia Prodotto interno lordo (PIL) Trend Crescita economica Ciclo economico Tasso di disoccupazione Forze di lavoro Lavoro Capitale Fattori di produzione Quota dei redditi da lavoro Indice, numero indice Inflazione Iperinflazione Utilizzo della capacità produttiva Prociclico e anticiclico • • • • • • • • • • • • • • • Economia reale, economia monetaria Laissez-faire e interventismo Gestione della domanda aggregata Livello dei prezzi Fallimento di coordinamento Rivoluzione keynesiana Lato della domanda Agenti economici Politica fiscale Politica monetaria Lato dell’offerta Tasso di cambio Endogeno Esogeno Economia positiva ed economia normativa Capitolo 2 La contabilità macroeconomica 49 Glossario • • • • • • • • • • • • • • • Identità di contabilità nazionale Prodotto interno lordo (PIL) Variabili di flusso e variabili di stock Vendite finali e intermedie Valore aggiunto Prodotto nazionale lordo (PNL) PIL nominale e reale Deflatore del PIL Indice dei prezzi, indice dei prezzi al consumo (CPI) Economia sommersa Lavoro non remunerato Flusso circolare Imposte nette Reddito privato Consumo • • • • • • • • • • • • • • • • Intermediazione finanziaria Risparmio, risparmio privato netto Capitale fisico Investimento Assorbimento Reddito personale disponibile Deprezzamento Prodotto nazionale netto (PNN) Bilancia dei pagamenti Bilancia commerciale Partite invisibili Conto delle partite correnti Conto dei movimenti di capitali Riserve valutarie Interventi sul mercato dei cambi Saldo globale Esercizi 1 Vi vengono forniti i seguenti dati: PIL 5000 Deprezzamento 500 Profitti d’impresa al lordo delle imposte 1000 Contributi previdenziali 700 Trasferimenti a famiglie e imprese 1000 Interessi netti pagati agli stranieri 200 Reddito derivante dai diritti di proprietà riservata 70 Risparmio netto d’impresa 600 Imposte indirette 1000 Sussidi alle imprese 400 Multe e canoni 100 Rimesse nette al resto del mondo 500 Imposte sulle persone giuridiche 100 Disavanzo pubblico consolidato 100 Imposte sulle persone fisiche 1500 Risparmi delle famiglie 200 Spesa per l’investimento 1200 Calcolate: PIN, reddito nazionale, reddito personale, reddito personale disponibile, consumo, spesa pubblica, PIL e saldo delle partite correnti. Esponete chiaramente le ipotesi che formulate. 2 Che cosa accade al PIL quando un elettricista divorzia dalla moglie e le fattura il successivo lavoro di riparazione (che in precedenza svolgeva gratuitamente)? E che cosa accade quando una casalinga diventa lavoratrice autonoma e istituisce una scuola materna? 3 «I servizi non contribuiscono al PIL tanto quanto il settore manifatturiero perché quest’ultimo produce beni tangibili». Commentate questa affermazione. 4 Una famiglia ha pagato la propria abitazione € 100.000 e ora la vende a € 200.000; l’agenzia immobiliare riceve una commissione del 10 per cento dall’acquirente. Qual è l’effetto di questa transazione sul PIL? 5 Supponete di disporre dei seguenti dati relativi a prezzi e quantità: Prezzi (€) Mele Pere Benzina 2003 1,00 2,00 5,00 2004 1,00 3,00 6,00 Quantità Mele Pere Benzina 2003 300 100 50 2004 400 150 40 Capitolo 3 La crescita economica 83 Glossario • • • • • • • • • Crescita economica Progresso tecnologico Modello di crescita di Solow Fatti stilizzati Stato stazionario Accumulazione di capitale Funzione di produzione aggregata Produttività marginale decrescente Rendimenti di scala (costanti, crescenti, decrescenti) • Rapporto prodotto/lavoro • Rapporto capitale/lavoro • Deprezzamento, tasso di deprezzamento del capitale • Linea di deprezzamento del capitale • Regola aurea • Inefficienza dinamica, dinamicamente efficiente • Linea del fabbisogno di capitale • Lavoro effettivo • Scomposizione di Solow • Residuo di Solow • Produttività totale dei fattori • Crescita endogena Esercizi 1 Tracciate delle funzioni di produzione f(k) caratterizzate da rendimenti di scala decrescenti, costanti e crescenti. 2 Spiegate che cosa è uno stato stazionario nel contesto del modello di crescita di Solow. Si tratta di un concetto utile? Secondo voi, perché i fatti stilizzati sono necessari per organizzare un’analisi della crescita economica? 3 Supponete che K/Y sia costante e pari a 2. (a) Ipotizzate innanzitutto che non si verifichino né incremento demografico né progresso tecnologico. Qual è il rapporto risparmio/prodotto di stato stazionario conforme a un tasso di deprezzamento del 5 per cento? (b) Ora introducete gli elementi dell’incremento demografico e del progresso tecnologico. Qual è il rapporto risparmio/prodotto di stato stazionario conforme a un tasso di deprezzamento del 5 per cento e una crescita reale del 3 per cento? 4 Considerate un paese in cui non vi sia progresso tecnologico e K/L sia pari a 3. La popolazione cresce al tasso annuo del 2 per cento. Qual è il tasso di crescita del PIL pro capite di stato stazionario se il tasso di risparmio ammonta al 20 per cento? E se ammonta al 30 per cento? Come variano le vostre risposte se il deprezzamento si attesta a un tasso annuo dello 0,05 per cento? 5 Supponete che la funzione di produzione aggregata sia data da Y = ÎW KL; essa presenta rendimenti di scala crescenti, decrescenti o costanti? I prodotti marginali del capitale e del lavoro sono decrescenti? 6 Perché nella Figura 3.7 la regola aurea è soddi– sfatta al livello k ′? Per rispondere, immaginate – di partire alla sinistra di k ′ e spiegate perché muovendovi verso destra il consumo cresce. Analogamente, dimostrate che il consumo diminuisce quando ci si sposta verso destra – partendo da una posizione a destra di k ′. 7 La regola aurea (3.14) è MPK = δ + a + n. Rispetto al caso in cui si esclude il progresso tecnologico, ora si richiede una produttività marginale del capitale più elevata. In presenza di una produttività marginale decrescente, tale condizione implica uno stock di capitale inferiore per unità effettiva di lavoro. Come potete spiegare questo apparente paradosso? 8 Ricorrendo al modello di Solow, spiegate perché oggi i lavoratori utilizzino un’ampia varietà di attrezzature altamente efficienti come i computer e i macchinari a potenza elevata. 9 Tracciate un grafico per illustrare l’andamento di Y/L nella fase di ripresa e nel successivo stato stazionario, nel caso in cui il sistema eco- Capitolo 4 I mercati del lavoro e la disoccupazione dei mercati del lavoro in quanto porta alla disoccupazione frizionale che, insieme alla disoccupazione strutturale, rappresenta una componente della disoccupazione di equilibrio. 11 Il grado di efficienza dell’attività di ricerca del posto di lavoro può variare a seconda degli individui e dei paesi ed è influenzato dalle politiche del lavoro. Il sussidio di disoccupazione, introdotto per alleviare i disagi connessi alla disoccupazione, disincentiva ad accorciare i tempi di ricerca del lavoro, incrementando di conseguenza la disoccupazione frizionale. Altri programmi, come i sussidi per l’addestramento e la riallocazione delle forze di lavoro, possono invece ridurla. 121 12 A causa delle distorsioni e delle regolamentazioni, la disoccupazione di equilibrio non è mai nulla e neppure completamente volontaria. È possibile che gli individui, benché disposti, siano impossibilitati a lavorare a salari inferiori rispetto a quelli di equilibrio. Per tale motivo si afferma che i salari reali sono rigidi verso il basso. 13 I salari reali si adattano lentamente agli squilibri, se non altro perché svolgono molteplici funzioni. La velocità di adeguamento dipenderà anche dalle istituzioni del mercato del lavoro. Conseguentemente, la disoccupazione effettiva e quella di equilibrio possono discordare per un certo periodo. Glossario • • • • • • • • • • • • • • • Dotazione Tempo libero Disoccupazione Trade-off tra consumo e tempo libero Tasso marginale di sostituzione Salario reale (in termini di consumo) Prezzo relativo Effetto di sostituzione Effetto di reddito Curva di offerta di lavoro individuale Forze di lavoro, tasso di partecipazione alle forze di lavoro Ore-lavoro Produttività marginale del lavoro Curva della domanda di lavoro Disoccupazione volontaria • • • • • • • • • • • • • • • Disoccupazione involontaria Rigidità dei salari reali Sindacati Associazioni imprenditoriali Curva dell’offerta di lavoro collettiva Insider e outsider Salari minimi Salari di efficienza Separazioni Disoccupazione frizionale Tasso di separazione Tasso di rioccupazione Sussidio di disoccupazione Disoccupazione di equilibrio Disoccupazione strutturale Esercizi 1 Supponete che l’individuo della Figura 4.3 riceva un’eredità. Come varierà la sua decisione di lavorare e di consumare? Basandovi su tale risultato, ritenete che le persone abbienti lavorino di più o di meno di quelle povere? La vostra risposta è sensata? Spiegate. 2 Supponete che Robinson Crusoe sia retribuito con un salario più elevato se lavora più di otto ore al giorno (straordinario), avendo tuttavia a disposizione solo sedici ore. (a) Tracciate la linea di bilancio di Crusoe in questo caso. (b) La possibilità della retribuzione aggiuntiva per lo straordinario rende Crusoe necessariamente più soddisfatto? (c) Mostrate il comportamento ottimale di Crusoe sulla base delle curve di indifferen- 154 Parte seconda La macroeconomia reale Glossario • • • • • • • • • • • Vincoli di bilancio intertemporale Ipotesi delle aspettative razionali Dotazione Autarchia Commercio intertemporale Tasso di interesse reale Prezzo intertemporale Sconto Linea di bilancio Valore scontato attuale Investimento • • • • • • • • • • Formazione di capitale fisso Funzione di produzione Produttività marginale decrescente Costo opportunità Residual claimant Teorema di Modigliani-Miller Disavanzo primario Proposizione di equivalenza ricardiana Saldo primario delle partite correnti Debito sovrano Esercizi 1 Supponete che Crusoe non possa commerciare con i suoi vicini indigeni e che le noci di cocco non deperiscano completamente, potendo essere conservate per il consumo di domani. Supponete che il 10 per cento delle noci di cocco conservate vadano perdute perché deperite. Fornite una rappresentazione grafica di questa situazione. 2 Tracciate la linea di bilancio pubblico della Figura 5.8 in caso di debito pubblico iniziale D1. 3 Nel testo, Robinson Crusoe non vuole lasciare alcuna ricchezza oltre il domani, presumibilmente perché sa che verrà salvato. La situazione sarebbe diversa se egli volesse lasciare al suo amico Venerdì un regalo dell’ammontare fisso B3 nel secondo periodo (B3 potrebbe anche essere considerato un lascito). Definite formalmente il vincolo di bilancio di Crusoe e fornitene una rappresentazione grafica. 4 Se l’interesse reale ammonta al 5 per cento, qual è il valore di una nuova impresa che investe € 100.000 e si aspetta un rendimento al netto dei costi pari a € 40.000 l’anno prossimo, € 52.000 l’anno successivo, € 56.000 il terzo anno e poi prevede di cessare l’attività con l’attrezzatura valutata a zero? Come cambia la vostra risposta se l’attrezzatura viene invece venduta a € 20.000? 5 Se un’impresa decide di non distribuire i dividendi agli azionisti, il prezzo delle azioni 6 7 8 9 generalmente cresce. Potete spiegarne il motivo? Gli azionisti diventano necessariamente più ricchi? In quali condizioni vi aspettereste che tale azione non sortisca alcun effetto? Qual è per Crusoe il valore attuale di 100 noci di cocco che avrà domani se il tasso di interesse reale è: (a) il 5 per cento? (b) il 10 per cento? Supponete che la funzione di produzione abbia la forma Cobb-Douglas, Y = AKαL1−α, e ipotizzate che l’input del lavoro sia fisso, con L = 1. Ponete α = 0,5 e A = 1. Al tasso di interesse del 5 per cento e deprezzamento nullo, qual è il livello dello stock di capitale K per il quale il progetto risulta appena redditizio? Come cambia la vostra risposta se il tasso di interesse è del 10 per cento? E quando il tasso di deprezzamento ammonta al 5 per cento annuo? E quando A = 2? Definite formalmente il valore dell’impresa quando la funzione di produzione è Y2 = F(K2, – L) e lo stock di capitale del secondo periodo è dato da K2 = I1 + (1 − δK1). Come influisce lo stock di capitale iniziale del primo periodo (considerato come dato) sul valore dell’impresa? E sul tasso di deprezzamento? E sul tasso di investimento? Secondo voi, perché il tasso di interesse è positivo? Quale sarebbe la conseguenza di un tasso di interesse negativo? Capitolo 6 La domanda del settore privato: il consumo e l’investimento menti marginali dell’investimento e il costo marginale del capitale. Tale rapporto è pari all’unità quando lo stock di capitale ha raggiunto il livello ottimale. Quando la q di Tobin è maggiore dell’unità, lo stock di capitale è inferiore al livello ottimale e per le imprese risulta vantaggioso investire ulteriormente. 10 Il mercato azionario attribuisce un prezzo al valore di mercato del capitale installato, ossia al numeratore della q di Tobin. Nella determinazione di tale prezzo, i mercati azionari si basano sulle aspettative future. La natura forward-looking della q di Tobin riflette la modalità con cui le imprese prendono in considerazione gli utili futuri attesi nelle loro decisioni di investimento. 11 A causa di vari costi di installazione, le imprese non acquisiscono lo stock di capitale ottima- 187 le nell’immediato. Esse invece ripartiscono l’investimento nel tempo, portando gradualmente il capitale al livello ottimale. 12 Il rendimento scontato attuale dell’investimento deve superare il costo marginale del capitale per compensare i costi di installazione. Si continua a investire fino a quando il valore attuale del rendimento dell’investimento, in termini marginali, non è pari al rispettivo costo marginale, ossia la somma dell’indebitamento e dei costi di installazione. 13 La funzione di investimento stabilisce che l’investimento aggregato dipende dai seguenti elementi: (i) il tasso di interesse reale (relazione inversa); (ii) la crescita del PIL (relazione diretta); (iii) la q di Tobin (relazione diretta). Glossario • • • • • • • • • • Funzione di consumo Funzione di investimento Curve di indifferenza Utilità Tasso marginale di sostituzione intertemporale Ciclo di vita del consumo Reddito permanente Random walk (percorso aleatorio) Consumption smoothing (livellamento del consumo) Razionamento del credito • Produttività marginale del capitale (MPK, Marginal Productivity of Capital) • Costo opportunità • Costo marginale del capitale • Stock di capitale ottimale • Tasso di deprezzamento • Costo d’uso del capitale • Principio dell’acceleratore • q di Tobin • Teoria q dell’investimento • Animal spirits (spiriti vitali) • Costi di installazione Esercizi 1 Considerate una famiglia che percepisce un reddito pari a € 5000 oggi e pari a € 10.000 domani. (a) Se il tasso di interesse reale ammonta al 5 per cento, qual è la ricchezza della famiglia: (i) in termini del consumo odierno, (ii) in termini del consumo di domani? Calcolate il reddito permanente della famiglia (cfr. Box 6.2). (b) Se il reddito corrente aumenta inaspettatamente di € 200, quale variazione subisce il reddito permanente? (c) Se il reddito aumenta permanentemente di € 200, qual è l’effetto prodotto sul reddito permanente? (d) Rispondete alle domande precedenti considerando un tasso di interesse reale del 10 per cento. 214 Parte seconda La macroeconomia reale Glossario • • • • • • • • • Prezzi relativi Tasso di cambio reale Tasso di cambio nominale Tasso di cambio reale di equilibrio Cambio certo per incerto (quotazione all’inglese), cambio incerto per certo (quotazione all’europea) Apprezzamento/deprezzamento Tassi di cambio effettivi Ragione di scambio interna/esterna Funzione del saldo primario delle partite correnti • Frontiera delle possibilità di produzione (FPP) • Numerario • Beni commerciabili e non commerciabili • Linea dei prezzi • Sopravvalutazione e sottovalutazione • Tasso di cambio disallineato • Determinanti fondamentali/fondamentali • Sindrome olandese • Effetto di Balassa-Samuelson Esercizi 1 Determinate se ciascuno dei seguenti beni e servizi sia commerciabile o non commerciabile. Esplicitate le ipotesi che formulate. (a) personal computer; (b) pane; (c) consulenza medica online; (d) quotidiani; (e) assicurazione; (f) autonoleggio; (g) turismo. 2 Quale effetto subisce il tasso di cambio reale tra due paesi se, a parità di altre condizioni, il livello dei prezzi interni raddoppia? E se raddoppia il livello dei prezzi dei beni esteri? E se raddoppia il tasso di cambio nominale? 3 Spiegate perché la situazione ottimale consista nel produrre lungo la FPP e non nella regione all’interno di essa. Scegliete un punto sulla FPP della Figura 7.7 che non sia tangente alla linea dei prezzi e spiegate perché sia desiderabile spostarsi verso il punto di tangenza. 4 Disponete dei seguenti dati sulla posizione netta di investimento estero di alcuni paesi; le cifre sono basate sulle stime del Fondo Monetario Internazionale e sono espresse in dollari statunitensi: 1990 1997 2002 Austria –6,87 –32,78 –50,46 ...................................................................................... Finlandia –39,32 –48,61 –37,7 ...................................................................................... Francia –21,68 269,37 191,17 ...................................................................................... Germania 348,9 74,99 230,08 ...................................................................................... Italia –84,69 2,16 –100,68 ...................................................................................... Olanda 63,8 25,85 –127,43 ...................................................................................... Giappone 329,36 958,73 1462,16 ...................................................................................... Spagna –61,86 –99,06 –178,94 ...................................................................................... Svizzera 217,89 308,6 420,9 ...................................................................................... Regno Unito 13,32 –136,63 –40,98 ...................................................................................... Strati Uniti –166,84 –1076,13 –3508,4 Scegliete cinque paesi. Come procedereste per determinare se i paesi che avete scelto stanno rispettando i loro vincoli di bilancio intertemporali? Quali altre informazioni potrebbero esservi ecessarie per formulare un giudizio più preciso? Potrebbe essere una buona idea suddividere la posizione di investimento sulla base del PIL: perché? Se volete seguire questo metodo potete ottenere i dati relativi al PIL espressi in dollari statunitensi sul sito web del FMI www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2003/02/da ta/index.htm; l’accesso ai dati è gratuito. Capitolo 8 La moneta e la domanda di moneta • Velocità di circolazione della moneta • Principio di Fisher, equazione di Fisher • Iperinflazione 247 • Differenziale di inflazione • Parità assoluta e parità relativa del potere di acquisto Esercizi 1 Se l’inflazione è positiva, il semplice mantenimento dell’offerta di moneta nominale a un dato livello costante corrisponde a una politica monetaria contraddittoria. Vero o falso? Spiegate. 2 In molte economie, soprattutto quelle aperte di piccole dimensioni, è consentito il possesso di depositi a vista denominati in valuta straniera. (a) Tali depositi dovrebbero essere inclusi nelle misure dell’offerta di moneta? Illustrate le argomentazioni contrarie e favorevoli. (b) Quale importanza riveste il grado di apertura dell’economia considerata? (c) Supponete che tali depositi vengano inclusi nelle misure dell’offerta di moneta. Qual è l’effetto sortito sull’offerta di moneta da un prelievo di contante da un deposito, a parità di condizioni? 3 Il PIL reale aumenta di un punto percentuale e la domanda di moneta in termini reali aumenta dell’1,2 per cento. Si ipotizza che il tasso di interesse nominale e tutte le altre determinanti della domanda di moneta siano costanti. (a) L’elasticità della domanda di moneta rispetto al reddito è definita come l’effetto in termini percentuali prodotto sulla domanda di moneta reale da un incremento di un punto percentuale del PIL reale. Calcolate l’elasticità della domanda di moneta rispetto al reddito in questo esempio (almeno in termini approssimativi). (b) Dopo aver risposto alla domanda (a), considerate una situazione simile, in cui il PIL reale e il tasso di interesse aumentano entrambi di un punto percentuale (per esempio il tasso di interesse passa dal 5 al 6 per cento). Tutte le altre determinanti della domanda di moneta sono costanti. Qual è la (semi)elasticità della domanda di moneta rispetto al tasso di interesse? 4 Supponete di disporre delle seguenti informazioni sullo stato patrimoniale consolidato del settore pubblico e del settore privato non bancario: (a) i depositi del settore pubblico e di quello privato ammontano a 1500; (b) il capitale netto complessivo è pari a 300; (c) il debito netto del settore pubblico ammonta a 600 e quello lordo a 750, ove la differenza è data dai depositi bancari (il settore pubblico non possiede attività reali); (d) il debito lordo del settore privato ammonta a 1200; (e) le attività reali complessive del settore privato sono pari a 450. Qual è il valore del circolante? A quanto ammonta M1? Definite chiaramente le vostre ipotesi. 5 L’effetto in termini percentuali prodotto da un aumento di un punto percentuale del tasso di interesse (che passa per esempio dal 5 al 6 per cento) sulla domanda reale di moneta a volte è definito semielasticità della domanda di moneta rispetto al tasso di interesse. Supponete che tale misura assuma il valore −0,1. L’elasticità della domanda di moneta rispetto al reddito (la variazione percentuale prodotta sulla domanda di moneta reale da un incremento di un punto percentuale del PIL reale) è pari a 0,8. Se l’offerta di moneta reale non varia, qual è l’incremento del tasso di interesse necessario per mantenere il mercato monetario in equilibrio quando il prodotto aumenta dell’1, del 2 e del 5 per cento? 6 Le carte di debito consentono ai clienti delle banche di pagare gli acquisti «all’istante» tramite i saldi dei loro conto correnti, senza ricorrere alla fase intermedia del prestito (come nel caso delle carte di credito) o dei trasferimenti tramite assegni. 282 Parte terza La moneta Glossario • • • • • • • • • • • • Banca centrale Eurosistema Obiettivi, target e strumenti Riserve bancarie Base monetaria Intermediari finanziari Rapporto riserve/depositi Moltiplicatore della moneta Valuta parallela Domanda derivata Mercato monetario Mercato aperto • • • • • • • • • • • • Operazioni di mercato aperto Accordo di rivendita Accordi di riacquisto Inflation targeting Sterilizzazione Monetizzazione Signoraggio Imposta da inflazione Asimmetria informativa Rischio sistemico Prestatore di ultima istanza Adeguatezza patrimoniale Esercizi 1 Definite e spiegate la distinzione tra obiettivi, target e strumenti nell’ambito della politica monetaria. Indicate alcuni esempi di conflittualità tra strumenti e target diversi. Ritenete che sia necessariamente meglio avere un numero maggiore o minore di strumenti e target? 2 Il Box 9.3 illustra le procedure di mercato aperto adottate dalla BCE. Perché i tassi sui prestiti e sui depositi rappresentano rispettivamente il limite superiore e inferiore dei tassi di interesse del mercato? In quali modi il tasso di mercato potrebbe sconfinare i limiti definiti da questi tassi di interesse? nel mercato aperto) equivalga alla concessione di prestiti diretti al governo. 5 Spiegate perché e come una domanda instabile di moneta ostacoli il raggiungimento dell’obiettivo di stabilità dei prezzi perseguito dalla banca centrale. Quali sono le implicazioni relative alla scelta del target? 6 La banca centrale può controllare l’entità delle sue passività, la base monetaria, ma non la proporzione di circolante e riserve bancarie. Spiegate i motivi di tale limite. Quali soggetti decisori occorre prendere in considerazione? 3 Calcolate il moltiplicatore quando il rapporto riserve/depositi è pari a un punto percentuale e il pubblico sceglie di detenere il 5 per cento della moneta (M1) in contante. Quale dovrebbe essere la reazione della banca centrale perché M1 cresca di 100 milioni di sterline? 7 Nel Box 9.1 il moltiplicatore di mercato della moneta è pari a 1/[cc + rr(1 – cc)] quando il pubblico mantiene una porzione costante cc dello stock monetario complessivo sotto forma di circolante. Supponete che, oltre a tale condizione, il settore privato possegga il multiplo β del proprio contante all’estero. Calcolate il moltiplicatore della moneta. 4 Negli Stati Uniti, il Federal Reserve System adegua le condizioni di liquidità nel mercato aperto attraverso operazioni di compravendita definitiva di obbligazioni pubbliche. Secondo voi, perché il trattato istitutivo della Banca Centrale Europea impedisce l’acquisto definitivo del debito pubblico? Spiegate perché la monetizzazione del debito (ossia l’acquisto di Buoni del Tesoro da parte della banca centrale 8 Considerate un paese in cui le riserve bancarie non siano obbligatorie per legge ma siano costituite su base volontaria. In quale modo il comportamento delle banche commerciali potrebbe vanificare gli sforzi della banca centrale di controllare l’offerta di moneta? Emergerebbe lo stesso problema se la banca centrale cercasse di controllare i tassi di interesse anziché l’offerta di moneta? Capitolo 10 La domanda aggregata, il prodotto e il tasso di interesse • • • • • • • • • • • Funzione di domanda desiderata Equilibrio sul mercato dei beni PIL di equilibrio Moltiplicatore keynesiano della domanda Curva IS Eccesso di domanda/eccesso di offerta Condizione di parità dei tassi di interesse Intervento nel mercato monetario Curva LM Condizione di parità dei tassi di interesse Curva di integrazione finanziaria (BP) • • • • • • • • • • • 325 Interventi sul mercato dei cambi Riserve valutarie Interventi sterilizzati e non sterilizzati Controlli sui movimenti di capitale Effetto di spiazzamento Indipendenza monetaria Rivalutazione/svalutazione Riallineamento Policy mix Apprezzamento/deprezzamento Politiche beggar-thy-neighbour Esercizi 1 Le curve IS, LM e di integrazione finanziaria delimitano sei regioni nella Figura 10.11. Qualsiasi punto esterno a una curva corrisponde a un disequilibrio di mercato che può essere definito come eccesso di domanda o di offerta sul mercato dei beni o sul mercato monetario, o come flusso di capitali in entrata o in uscita nel breve periodo. Attribuite un nome a ciascuna regione, specificando se si tratta per esempio di un eccesso di domanda sul mercato dei beni o di un eccesso di offerta sul mercato monetario. 2 Perché le dispersioni di reddito nella spesa appiattiscono la curva di domanda desiderata? Mostrate graficamente che, più ripida è la curva di domanda desiderata, maggiore è il moltiplicatore keynesiano. 3 La domanda desiderata (DD) è rappresentata dalla seguente funzione semplificata: DD = 3000 + 0,8(Y – T) + G – 100i – 500S. I livelli dei prezzi interni ed esteri sono stati ipotizzati costanti e pari a 1. Poniamo i = 5%. Inizialmente, G = T = 3000. S è il tasso di cambio nominale ed è ipotizzato fisso e pari a 1. (a) Calcolate l’effetto prodotto sul PIL da un incremento di T che passa da 3000 a 3500. Illustrate graficamente il risultato ottenuto. Quale valore assume il moltiplicatore dell’imposta? (b) Calcolate l’effetto prodotto sul PIL da un incremento di G che passa da 3000 a 3500. Illustrate graficamente il risultato ottenuto. Quale valore assume il moltiplicatore della spesa pubblica? (c) Calcolate l’effetto netto prodotto sul PIL da un incremento di G e di T che passano entrambi da 3000 a 3500. Illustrate graficamente il risultato ottenuto. Quale valore assume il moltiplicatore di bilancio in pareggio? Confrontate e discutete le vostre risposte. 4 Supponete che la domanda di saldi di moneta reale abbia la forma L(Y, i, c) = 0,5Y – 300i + 50c. Poniamo P = 1, M = 2500 e C = 10. Tracciate la curva LM in un diagramma i, Y. Qual è l’effetto prodotto sulla curva LM con C che varia da C = 10 a C = 20? Qual è l’effetto di un aumento del livello dei prezzi da P = 1 a P = 2, con C = 10? E di un aumento di M da M = 2500 a M = 3000? 5 Utilizzando le curve IS e LM degli esercizi 3 e 4, considerate un regime di cambi fissi con S = 1 e i* = 10. (a) Trovate il tasso di interesse e il PIL di equilibrio. Qual è il valore di equilibrio dell’offerta di moneta nominale? Spiegate la vostra risposta. (b) Qual è l’effetto prodotto da un aumento della spesa pubblica da 3000 a 3500? Che cosa accade all’offerta di moneta? Spiegate a parole come la banca centrale consenta tali variazioni. 6 Supponete che il tasso di cambio nei problemi 3 e 4 sia fisso e pari a 0,5 e che l’economia sia in equilibrio (i = i* = 10). Valutate l’effetto sul prodotto e i tassi di interesse di equilibrio conseguente a un aumento del tasso di cambio estero i* che passa da 10 a 15. Se il tasso di 346 Parte quarta L’equilibrio macroeonomico Glossario • • • • • Curva IS Equilibrio del mercato monetario Curva LM Neutralità della moneta Dicotomia classica • • • • Costi di listino (menu costs) Ipotesi keynesiana e ipotesi neoclassica Sintesi neoclassica Equilibrio generale Esercizi 1 Qual è l’effetto provocato sul PIl, sul tasso d’interesse e sull’occupazione da un occasionale incremento inatteso del livello dei prezzi quando i prezzi e i salari sono rigidi? E quando i salari nominali sono flessibili? 2 Utilizzando la figura con sei diagrammi, si mostrino gli effetti provocati sul PIL, sull’occupazione, sul livello dei prezzi e sul tasso d’interesse da un incremento dei costi di transazione, c, che influenzano la domanda di moneta. Si considerino sia il caso dei prezzi fissi sia quello dei prezzi flessibili. 3 Qual è l’effetto provocato sul PIL, sul tasso d’interesse e sull’occupazione da una politica fiscale espansiva nel caso neoclassico? E nel caso keynesiano? 4 Si immagini una grande ondata di immigrazione che sposti verso destra entrambe le curve dell’offerta di lavoro (collettiva e individuale) nel diagramma (a) della Figura 11.3. Qual è l’effetto sul PIL, sul tasso d’interesse, sull’occupazione e sulla disoccupazione nel caso neoclassico? E nel caso keynesiano? 5 Si consideri il caso in cui i salari reali sono vischiosi e tali che, nella Figura 11.3(a), vi sia una certa disoccupazione involontaria. Si dimostri che, se i prezzi sono flessibili, è ancora possibile che gli altri mercati siano in equilibrio e che il prodotto continui a essere determinato dall’offerta. Si dimostri che in questo caso l’economia è dicotomizzata e che la moneta è neutrale. (Questo esercizio tende a dimostrare che i risultati ottenuti per il caso dei prezzi flessibili valgono anche in presenza di rigidità del salario reale.) 6 Utilizzando la Figura 11.3 si illustri l’effetto che un incremento della produttività (lo spostamento verso l’esterno della funzione di produzione e della curva di domanda di lavoro) ha su occupazione, prodotto, prezzi, salari reali e tassi d’interesse, quando i prezzi sono flessibili. Come cambia la vostra risposta se i prezzi sono vischiosi? 7 Le economie che un tempo erano pianificate centralmente si sono trovate nella fase di transizione con una dotazione di capitale obsoleto. Ciò significa che i nuovi investimenti avrebbero dovuto innalzare rapidamente la produttività. Supponiamo che quelle economie partissero dall’equilibrio generale illustrato nella Figura 11.3. (a) Si dimostri l’effetto dell’investimento nei diagrammi (a) e (b). (b) Si interpreti la situazione risultante illustrata nel diagramma (c). (c) Nel caso dei prezzi flessibili, che cosa ci si può aspettare che accada al PIL, al tasso d’interesse e ai prezzi? (d) Ora rispondete alla stessa domanda posta in (c) facendo riferimento al caso dei prezzi vischiosi. (e) L’esito previsto nella risposta alla domanda (c) può venire raggiunto nel caso di prezzi vischiosi, se la banca centrale modifica l’offerta nominale di moneta in modo giudizioso? 8 Supponiamo che i parassiti abbiano distrutto la metà del raccolto di un’economia agricola. Utilizzate la Figura 11.3 per predire le conseguenze di questo evento sull’equilibrio genera- 376 Parte quinta L’inflazione e i cicli economici Glossario • • • • • • • • • • Lato della domanda, lato dell’offerta Curva di offerta aggregata Curva di Phillips Inflazione salariale Legge di Okun Output gap Illusione monetaria Curva di offerta aggregata di lungo periodo Stagflazione Shock petrolifero • • • • • • • • • • Mark-up Potere di mercato Differenziazione del prodotto Costi medi o unitari Mark-up pricing Guerra dei mark-up Core inflation Indicizzazione Shock di offerta Curva di Phillips aumentata Esercizi 1 Una curva di Phillips è rappresentata dalla seguente relazione: – π = π– – 10(U – U) + s, dove s è un termine che rappresenta uno shock d’offerta. Si tracci la – curva per π– = 4 per cento e U = 7 per cento; e per l’aumento della core inflation al 6 per cento. Supponiamo che per la legge di Okun si – Y–Y – abbia: U – U = – . Si tracci la curva di 10.000 – offerta aggregata per Y = 10.000. 2 Perché si è affermato che migliorare la performance del lato dell’offerta dell’economia giova sia all’inflazione sia all’occupazione? 3 Nel Regno Unito si impiegano tre tipi di indici di prezzi al consumo (CPI): l’indice dei prezzi al dettaglio (RPI), l’indice RPIX, che ne esclude l’interesse sui mutui ipotecari, e l’indice RPIY, che ne esclude anche le imposte indirette (IVA, dazi, tributi locali e altro). Queste distinzioni sono state introdotte perché, se si utilizza il CPI come riferimento, una politica monetaria o fiscale restrittiva potrebbe avere effetti inflazionistici nel breve periodo. Se ne spieghi il motivo. 4 Perché una politica monetaria espansiva in regime di cambi flessibili potrebbe accrescere l’inflazione? (Suggerimento: come potrebbe un deprezzamento provocare uno shock d’offerta?) Come potrebbe una politica fiscale espansiva ridurre l’inflazione in un’economia aperta e in regime di cambi flessibili? 5 Nel Brasile degli anni Ottanta, quando l’inflazione raggiunse tassi elevatissimi – superiori al 1000 per cento annuo – tutti i prezzi e i salari furono indicizzati su base settimanale. Perché l’indicizzazione risultò non soltanto popolare ma fu anche percepita come un elemento indispensabile alla sopravvivenza? 6 Quale effetto potrebbe avere sull’inflazione un aumento delle imposte sul valore aggiunto (IVA)? Un aumento delle imposte sugli utili d’impresa? Un aumento delle imposte sul reddito delle persone fisiche? Spiegate chiaramente le risposte. 7 Quali sono gli effetti di breve e di lungo periodo di un’improvvisa accelerazione della crescita della produttività? (Potrebbe essere opportuno considerare l’impatto sulla disoccupazione di equilibrio.) 8 Mostrate l’effetto prodotto sulle curve di Phillips di breve e di lungo periodo da uno shock petrolifero, ossia da un incremento una tantum del prezzo dell’energia importata, supponendo che la core inflation rimanga invariata. Il fatto che il paese al quale si fa riferimento sia autosufficiente sul piano energetico, oppure un importatore di petrolio, modifica la situazione? Capitolo 13 Domanda aggregata e offerta aggregata 413 Glossario • Parità dei poteri di acquisto • Retta LAD • Equilibrio generale di breve e di lungo periodo • Curva di domanda aggregata • Stagflazione • Parità dei tassi d’interesse • Costo della disinflazione in termini di prodotto • Hard peg (tasso di cambio rigorosamente fisso) • Strategia di inflation targeting • Indice di sacrificio • Indicizzazione Esercizi 1 Utilizzando il modello AD-AS si individui l’effetto di breve periodo, sia in regime di cambi fissi sia in regime di cambi variabili, dei seguenti eventi: (i) un aumento occasionale della spesa pubblica; (ii) un incremento permanente della crescita dell’offerta di moneta. 2 Si consideri un modello AD-AS che inizialmente non è in equilibrio di lungo periodo; supponiamo, per esempio, che l’economia inizi con un output gap negativo. Come evolve questa situazione in assenza di qualsiasi intervento pubblico, supponendo che il sistema si trovi in regime di cambi fissi? Che cosa cambia se invece il sistema è in regime di cambi flessibili? 3 Supponiamo che due condizioni – la PPA e la parità dei tassi d’interesse – siano entrambe soddisfatte. Quali conclusioni se ne possono trarre in merito ai tassi d’interesse reale interno ed estero? 4 Supponiamo che gli shock di offerta siano dominanti. Che cosa si può predire in merito alla correlazione fra l’inflazione e l’output gap? Rispondete alla stessa domanda supponendo che predominino gli shock di domanda. Quando vi aspettereste di veder comparire una curva di Phillips? 5 Si utilizzino i modelli AD-AS e IS-LM-BP per studiare gli effetti di breve e di lungo periodo 6 7 8 9 10 di un incremento del tasso d’inflazione estero in regime di cambi fissi. Nell’ipotesi di cambi fissi, si utilizzino i modelli IS-LM-BP e AD-AS per analizzare gli effetti della combinazione di una politica fiscale restrittiva e di una politica monetaria espansiva. Nell’ipotesi di cambi flessibili, si utilizzino i modelli IS-LM-BP e AD-AS per analizzare gli effetti della combinazione di una politica fiscale espansiva e di una politica monetaria restrittiva. Quali sono gli effetti di un controshock petrolifero che determina un brusco calo dei prezzi petroliferi? Un governo vuole servirsi della politica monetaria in regime di cambi flessibili per mantenere costantemente il PIL corrente al di sopra del suo trend di crescita. Mostrate graficamente nel diagramma AD-AS le conseguenze di una simile politica. Supponiamo che la core inflation sia interamente forward-looking e che le aspettative siano razionali. Quali sono gli effetti che (a) la politica fiscale (in regime di cambi fissi) e (b) la politica monetaria (in regime di cambi flessibili) hanno sul prodotto e sull’inflazione? Rispondete nell’ipotesi che le politiche indicate siano, alternativamente, espansive e restrittive. Capitolo 14 I cicli economici 447 Glossario • • • • • • • • Ciclo economico Espansioni (boom), recessioni Punti di svolta Picco positivo, picco negativo Trend, detrendizzato Diagramma di Burns-Mitchell Prociclico, anticiclico, aciclico Indicatori di tendenza (anticipati) e ritardati • • • • • • • • • Indicatori coincidenti Ritardi di Robertson e di Lundberg Equazione alle differenze Cicli convergenti, esplosivi, oscillanti Meccanismo di impulso-propagazione Shock di domanda Shock di offerta Persistenza Teoria del ciclo economico reale (RBC) Esercizi 1 Utilizzando il diagramma AS-AD si rappresenti graficamente la reazione dinamica di un’economia in regime di cambi fissi nei confronti di un calo permanente del tasso d’inflazione estero. 2 Perché il sentiero della spesa pubblica per beni e servizi – giudicando dal coefficiente di correlazione o dai diagrammi di Burns-Mitchell – è così regolare e privo di correlazione con il prodotto? 3 Si individui l’effetto di uno shock tecnologico positivo sul modello AS-AD nell’ipotesi di politiche monetaria e fiscale costanti. Si confronti questo effetto con quello prodotto dal medesimo shock nel modello del ciclo economico reale descritto sopra. 4 Supponiamo che in un’economia, durante un dato periodo, predominino gli shock del prezzo petrolifero. Quale segno avrebbe la correlazione fra il prodotto e l’inflazione prevista dal modello AS-AD? In che modo le misure di politica economica adottate per reagire allo shock condizionano la vostra risposta? 5 Lanciate una moneta 50 volte, registrando gli esiti nell’ordine in cui si verificano (per esempio, testa, croce, croce, testa, croce…) assegnando il valore + 1 a testa e – 1 a croce. (a) Ora costruite una serie di dati secondo la formula xt = 1,3xt–1 – 0,5xt-2 + εt, per t = 1,2 … 50, dove εt è l’esito del lancio. (Assegnate il valore 0 alle condizioni iniziali x0 e x–1.) Quanti cicli osservate? (b) Come cambia la vostra risposta alla domanda (a) se invece dell’espressione precedente utilizzate xt = 1,3xt–1 – 0,9xt–2 + εt. Potete spiegare la differenza? (c) Ora calcolate la soluzione dell’esercizio del lancio della moneta utilizzando l’espressione xt = 1,3xt–1 – 0,3xt–2 + εt. Che cosa osservate a proposito dell’andamento di x nel tempo? Potete spiegare come avvengono queste variazioni? 6 Nella Figura 14.4 il saldo primario delle partite correnti SPPC sembra essere mediamente un indicatore di tendenza ed è anticiclico, il che significa che il saldo primario delle partite correnti inizia a deteriorarsi prima che venga raggiunto il picco. (a) Data l’evidenza indicata dalle Figure 14.3 e 14.4, quali componenti della domanda aggregata spiegano meglio questo fatto? Perché il comportamento ciclico del SPPC dipende dal fatto che i cicli interni siano o meno sincronizzati con quelli esteri, ossia dal fatto che il paese in questione raggiunga il picco contemporaneamente ai suoi principali partner commerciali? (b) Nel seguente diagramma di Burns-Mitchell le esportazioni nette della Germania (occidentale) evidenziano una netta divergenza dall’andamento «medio» rappresentato nella Figura 14.4; ossia, le esportazioni nette anticipano il ciclo in modo proci- 478 Parte sesta La politica macroeconomica Glossario • • • • • • • Beni pubblici Signoraggio Esternalità Capitale umano Efficienza produttiva Trade-off equità-efficienza Consumption smoothing • • • • • • Tax smoothing Politica fiscale anticiclica Stabilizzatori automatici Saldo di bilancio pubblico strutturale Stabilizzazione del debito pubblico Imposta da inflazione Esercizi 1 Le banconote e le monete metalliche fanno parte del debito pubblico? Si dovrebbe ritenere che ne facciano parte? Perché? 2 La legge di bilancio stabilisce una spesa pubblica di 11.000 milioni di euro e un’aliquota fiscale unica su tutti i redditi del 25 per cento. Il PIL dello scorso anno è ammontato a 40.000 milioni di euro e si prevede che cresca del 3 per cento. Qual è il saldo di bilancio previsto dalla legge? Quali saranno le conseguenze per il bilancio, se l’economia non cresce affatto? 3 Un paese che cresce al tasso del 3,5 per cento ha un rapporto debito-PIL del 40 per cento. Qual è l’avanzo primario di bilancio che mantiene costante questo rapporto quando il tasso d’interesse reale è del 2 per cento? E quando è del 6 per cento? 4 Supponiamo un rapporto debito-PIL del 100 per cento, un tasso di crescita del 3 per cento annuo e un tasso d’interesse reale del 5 per cento. (a) Qual è l’avanzo primario di bilancio pubblico (in percentuale del PIL) in grado di stabilizzare il rapporto debito-PIL? (b) Come cambia la vostra risposta se i tassi d’interesse scendono al 2 per cento? E se la crescita scende al 2 per cento? 5 In termini reali, la domanda di moneta emessa dalla banca centrale, scende con il tasso d’inflazione. Supponiamo, che tale domanda (in miliardi di euro) sia data come segue: π 0% 1% 2% 5% 10% 20% 25% 50% M0/P 1.000 905 819 607 368 135 82 7 6 7 8 9 Il signoraggio è l’imposta applicata su questa domanda e ha un’aliquota uguale al tasso d’inflazione. Si calcoli il signoraggio in funzione del tasso d’inflazione. (Suggerimento: un tasso d’inflazione del 5 per cento corrisponde a un’aliquota fiscale dello 0,05.) Qual è il tasso d’inflazione che massimizza il signoraggio? La Figura 15.5 consta di quattro quadranti (ignorando la diagonale). Si definisca e si commenti la situazione di ciascun quadrante. Il saldo di bilancio è pari a –300 e il PIL a 20.000. Il PIL potenziale ammonta però a 20.600. Si calcoli il saldo di bilancio strutturale utilizzando le seguenti informazioni: • Il consumo del settore pubblico non è ciclico • I trasferimenti sono dati dalla seguente equazione: TR = 13.000 – 0,5*Y • Le imposte sono date dalla seguente equazione: T = 2.000 + 0,3*Y Si consideri un paese il cui debito pubblico ammonta al 60 per cento del PIL. Il tasso d’interesse reale è uguale al 3 per cento e il tasso di crescita tendenziale al 2 per cento. In assenza di signoraggio, qual è il saldo primario di bilancio occorrente per stabilizzare i) il livello del debito? ii) Il rapporto debito-PIL? Perché un avanzo primario di bilancio eccedente quello definito dalla (15.2) fa sì che da ultimo il debito pubblico si annulli? Perché un avanzo primario superiore a quello definito dalla (15.4) fa sì che da ultimo il debito pubblico si annulli in quanto frazione del PIL? Capitolo 16 I limiti delle politiche di controllo della domanda aggregata classici la conseguenza dell’incertezza è che non si può dire a priori se le politiche sbagliate miglioreranno le cose o le peggioreranno, né quale fra quei due esiti sia più probabile. I keynesiani sono favorevoli alla discrezionalità nelle decisioni di politica economica, mentre i neoclassici preferiscono le regole. 4 Poiché sono le aspettative che determinano sostanzialmente il comportamento privato, mutamenti circoscritti della politica economica non possono influenzare gli schemi di quel comportamento, mentre le modifiche del regime della politica economica possono sconvolgerli. Secondo la critica di Lucas le politiche che appaiono buone alla luce dell’esperienza passata possono dare esiti molto diversi da quelli desiderati. 5 L’incoerenza temporale si verifica quando i piani di politica economica che sono ottimali oggi divengono meno desiderabili in una fase successiva. Per i governi una simile evoluzione costituisce un potente incentivo a rinnegare le proprie promesse dopo che il settore privato ha agito nella convinzione che quelle promesse sarebbero state mantenute. Le politiche temporalmente incoerenti non sono credibili. 6 Vi sono due modi per rendere credibili le politiche temporalmente incoerenti: adottare rego- le legalmente vincolanti e costruire una solida reputazione. Le regole limitano invariabilmente la discrezionalità e l’attivismo. La reputazione richiede che i governi si astengano da determinate azioni anche se in un dato momento queste appaiono opportune. 7 La politica monetaria è uno strumento fragile a causa di gravi problemi di coerenza temporale. Ciò ha spinto le banche centrali a cercare di dotarsi di regole (mirate all’indipendenza) che garantiscano la credibilità. Le banche centrali indipendenti tendono a essere associate a tassi d’inflazione più bassi. 8 Nella realtà i cittadini hanno interessi e opinioni differenti. I governi non sono necessariamente ben intenzionati: si preoccupano soprattutto di venire rieletti. Questa preoccupazione può indurre alcuni governi a servirsi delle misure di politica economica in modo strumentale. 9 I cicli economico-elettorali possono assumere la forma di politiche espansive lanciate proprio prima delle elezioni, destinate a essere seguite subito dopo da misure correttive restrittive. I cicli economico-ideologici possono derivare dall’alternanza di governi che favoriscono gli interessi delle proprie basi elettorali. Glossario • • • • • Neoclassici, economia neoclassica Keynesiani, keynesismo Politiche attivistiche Aspettative razionali Ritardi di ricezione, decisione, attuazione e impatto • Strategia di inflation targeting • Critica di Lucas 509 • • • • • • • • Regime di politica economica Credibilità Incoerenza temporale Cicli economico-politici Cicli economico-ideologici Teorema dell’elettore mediano Indipendenza politica/economica Market-clearing Capitolo 17 Le politiche dell’offerta ste nell’istituire un regime di proprietà pubblica del monopolio. I monopoli statali vengono privatizzati in misura crescente e l’intervento dei governi assume la forma della regolamentazione. 6 L’asimmetria informativa si verifica quando le azioni di un soggetto non sono note agli altri. Può portare a esiti inefficienti. Si può predisporre una regolamentazione per attenuare questo problema. 7 I beni pubblici che sono non-rivali e non-escludibili tendono naturalmente a non essere forniti dai privati. I governi possono e devono intervenire per fornire questi beni che sono in grado di dare un forte contributo alla produttività. 8 La tassazione è necessaria per finanziare le operazioni dello Stato. È anche una causa d’inefficienza poiché inserisce un cuneo fra il prezzo pagato dal consumatore e quello percepito dal produttore, e in tal modo riduce la domanda e l’offerta. 9 Dato che le operazioni dei governi comportano l’impiego di risorse che sono suscettibili di impieghi alternativi nel settore privato, le considerazioni legate all’economia dell’offerta suggeriscono di limitare la spesa pubblica alla produzione di beni e servizi che non possono venire forniti dal settore privato. La giusta dimensione del settore pubblico è oggetto di un ampio dibattito. 545 10 Gli Stati sovvenzionano spesso imprese e industrie. Pur essendo mirati a proteggere le imprese, i sussidi disincentivano la concorrenza e in ultima analisi hanno un costo in termini di posti di lavoro. La proprietà pubblica ha effetti simili. La risposta dal lato dell’offerta consiste nel tagliare i sussidi e privatizzare. 11 L’elevata disoccupazione strutturale è un problema del lato dell’offerta creato da distorsioni del mercato del lavoro, alcune delle quali sono dovute agli operatori privati e altre all’intervento dello Stato. 12 È possibile eliminare la disoccupazione strutturale con una migliore gestione delle imposte sul lavoro, della regolamentazione del licenziamento, dei rapporti di lavoro e della rete di sicurezza sociale. Le politiche attive per il mercato del lavoro possono contribuire a prevenire la formazione di disoccupazione di lungo termine. 13 Le riforme del mercato del lavoro sono un tema fortemente politicizzato e controverso. Poiché di solito i beneficiari delle riforme sono una minoranza, i loro interessi possono essere difficili da tutelare. Le riforme di vasta portata richiedono quasi sempre compromessi fra le parti coinvolte. Le riforme, conflittuali o consensuali, richiedono tempo – fino a un decennio – per produrre un effetto misurabile. Glossario • • • • • • • • Politiche dell’offerta Market clearing Laissez-faire Fallimenti di mercato Rendite economiche Politiche della concorrenza Diritti di proprietà Esternalità (effetti esterni) pecuniarie e non pecuniarie, positive e negative • Monopolio naturale • Capitale umano • Principio di Ramsey della tassazione ottimale • Imposte distorsive • Surplus del consumatore e surplus del produttore • Curva di Laffer • Privatizzazione • Politiche industriali • Politiche commerciali • Job matching • Curva di Beveridge • Politiche attive del mercato di lavoro • Trappola del welfare • Cuneo fiscale del lavoro 572 Parte sesta La politica macroeconomica Glossario • • • • • Crescita economica Diritti di proprietà Ipotesi di convergenza Teoria della crescita endogena Non escludibile, non rivale • • • • • Brevetti, diritti d’autore Onde lunghe Diffusione, imitazione Trappole della povertà Learning by doing Esercizi 1 Perché l’acquisizione di capitale umano è denominata «investimento» al pari dell’acquisizione di capitale fisico? 2 Che cosa inibisce la produzione di certi beni da parte dei privati: il principio di non rivalità o il principio di non escludibilità? 3 Al pari del capitale fisico, anche la conoscenza e il capitale umano si deprezzano. Se ne spieghi il motivo. 4 «Una legge retroattiva che innalza l’aliquota dell’imposta sul reddito avrà effetti molto più negativi di una legge retroattiva che aumenti l’aliquota dell’imposta sulla proprietà». Si commenti. 5 Pensate che un’inflazione elevata influenzi la crescita di lungo periodo? Se rispondete positivamente, spiegate come e perché ciò possa accadere. 6 Perché la conoscenza, se dev’essere un fattore di crescita permanente, non deve sottostare al principio di rendimenti decrescenti? 7 Perché in generale i brevetti sono garantiti per un periodo di tempo limitato? 8 La Figura 18.1 mostra che la convergenza si verifica fra i paesi ricchi e non fra i paesi ricchi e quelli poveri. Potete spiegare questo fatto servendovi dei principi esposti in questo capitolo? Domande 1 Qual è la relazione fra i diritti di proprietà e l’investimento in capitale fisico e umano? 2 Perché, secondo voi, gran parte dell’Africa sembra incapace di crescere e di sradicare la povertà? Un aumento degli aiuti contribuirebbe a raggiungere lo scopo? Se rispondete affermativamente, spiegate come ciò potrebbe accadere. 3 «Le guerre sono a un tempo causa ed effetto del sottosviluppo». Commentate. 4 Descrivete i numerosi modi in cui la corruzione frena la crescita. 5 Nel 2001 l’Unione Europea ha adottato la strategia di Lisbona, nell’intento di fare dell’Europa «entro il 2010, l’economia più dinamica del mondo, basata sulla conoscenza, un’economia che possa dare luogo a una crescita economica sostenibile, espandendo l’occupazione e migliorando la qualità del lavoro, e aumentando la coesione sociale». Trovate le misure proposte per il raggiungimento di questi obiettivi nel sito: http://europa.eu.int/comm/lisbon_strategy/ index_en.html e valutatele alla luce dei principi esposti in questo capitolo. Glossario Questo glossario* propone una sintetica definizione di alcuni concetti-chiave elencati alla fine di ciascun capitolo. Acceleratore: l’effetto positivo di un aumen- to del PIL sul livello di investimento. Accumulazione di capitale: l’aumento dello stock di capitale, a volte definito investimento netto o formazione netta di capitale. Differisce dall’investimento lordo, il quale comprende anche il capitale installato per rimpiazzare quello deprezzato. Adeguatezza patrimoniale: il capitale netto minimo che le banche devono possedere in rapporto all’ammontare complessivo delle attività rischiose. Agenti economici: termine usato per denotare gli individui che prendono decisioni economiche. Aggregati monetari: varie definizioni dello stock di moneta, che differiscono per il grado di liquidità. Àncore nominali: nei programmi di stabilizzazione economica, la pratica di fissare o di porsi degli obiettivi su una o più variabili nominali, come il tasso di cambio e i salari nominali, per affrettare il ritorno della produzione al livello di equilibrio e per influenzare le aspettative. Apprezzamento della valuta: un aumento, determinato dal mercato, del valore di una moneta (è sufficiente una minore quantità di valuta nazionale per acquistare un’unità di valuta estera). Vedi anche Deprezzamento, Rivalutazione. Approccio monetario: approccio secondo il quale, con tassi di cambio di equilibrio stabili, tutti i movimenti di lungo periodo del tasso di cambio nominale sono causati da variazioni dell’offerta nominale di moneta. Arbitraggio: l’acquisto e la vendita simultanea di attività finanziarie con le stesse caratteristiche, allo scopo di guadagnare un profitto esente da rischi; l’arbitraggio spaziale interviene tra attività con prezzi diversi scambiate su mercati diversi; l’arbitraggio sui rendimenti interviene tra attività con diversi rendimenti e l’arbitraggio triangolare tra tre diverse attività i cui prezzi non sono reciprocamente coerenti. Arbitraggio spaziale: arbitraggio che si verifica quando gli investitori individuano una divergenza dei prezzi di attività identiche in mercati localizzati in luoghi diversi. Vedi Arbitraggio. Arbitraggio sul rendimento: arbitraggio su attività che sono equivalenti in termini di rischio. Vedi Arbitraggio. Arbitraggio triangolare: arbitraggio che richiede che i prezzi relativi di tre o più attività siano tra loro coerenti. Vedi anche Arbitraggio. Area valutaria ottimale: regione geografica nella quale nessuna perdita, in termini di benessere, deriva dall’uso di una moneta comune. * Il glossario è stato ripreso, con adattamenti e integrazioni, dall’edizione di M. Burda e C. Wyplosz, Macroeconomia, il Mulino 1997. Si ringrazia la casa editrice per avere concesso i diritti di riproduzione. 576 Glossario Asimmetria informativa: situazione in cui una delle parti possiede maggiori informazioni sulla probabilità di accadimento di un evento, dal quale dipendono certe conseguenze economiche e tutti lo sanno. Assorbimento: la spesa totale nazionale (pubblica e privata) in beni e servizi. Attacchi speculativi: improvvisa perdita di riserve di valuta estera da parte della banca centrale, che si verifica quando gli operatori sul mercato dei cambi anticipano un’imminente svalutazione. Attacchi speculativi autorealizzantisi: attacchi valutari che non sono giustificati dai fondamentali dei tassi di cambio, ma si verificano perché se hanno successo le autorità rilasseranno la politica monetaria, confermando che ex post l’attacco è razionale. Attività dominata (dominated asset): attività finanziaria che comporta un tasso di rendimento minore di quello di altre attività con caratteristiche di rischiosità analoghe. Autarchia: situazione in cui un paese non scambia commercialmente con il resto del mondo. Avanzo primario del bilancio pubblico: l’eccesso di prelievo fiscale sulle spese pubbliche, escluse quelle per interessi; o, in modo equivalente, l’eccesso di tassazione netta più il pagamento per interessi sugli acquisti pubblici di beni e servizi. Avversione al rischio: comportamento caratterizzato da una preferenza per le situazioni certe. Banca centrale: istituzione pubblica, o quasi pubblica, con un mandato legislativo sull’autorità di stampare moneta legale o altre passività. Banca Centrale Europea: istituzione al centro di un nuovo Sistema Europeo delle Banche Centrali. Bande di fluttuazioni: limiti, superiore ed inferiore, stabiliti da accordi internazionali o da una decisione unilaterale della banca centrale, entro i quali è consentito ad una certa valuta di fluttuare. Base monetaria: somma del contante dete- nuto dal pubblico e delle riserve bancarie. Beni commerciabili: quei beni che sono effettivamente commerciati con i paesi esteri o che potrebbero esserlo potenzialmente. Beni durevoli: beni che offrono un flusso di servizi per un certo intervallo di tempo, convenzionalmente più lungo del solo periodo corrente. Beni non commerciabili: beni che difficilmente possono essere commerciati al di fuori dei confini nazionali. Beni pubblici: beni e servizi che sono disponibili senza pagamento, il cui consumo da parte di un individuo non esclude la fruizione di tali beni da parte degli altri individui (beni caratterizzati dal principio di non escludibilità e dal principio di non rivalità). Bilancia dei pagamenti: conto che registra tutte le transazioni (reali e finanziarie) di un paese con il resto del mondo. Bilancio pubblico strutturale (cyclically adjusted budget): bilancio pubblico corretto per tener conto degli effetti del ciclo economico sulle entrate fiscali. Bimetallismo: l’uso sia dell’oro sia dell’argento quale standard monetario. Bolle speculative: deviazioni persistenti dei prezzi di mercato dai loro valori fondamentali. Cambio certo per incerto (quotazione all’inglese): uno dei due modi per quotare il cambio, in questo caso in unità di valuta estera per una unità di moneta nazionale (per esempio, 1,52 dollari per 1 sterlina per i residenti del Regno Unito). Vedi anche Cambio incerto per certo. Cambio incerto per certo (quotazione all’europea): uno dei due modi per quotare il cambio, in questo caso in unità di valuta nazionale per un’unità di moneta estera (per esempio, 1,52 DM per 1 dollaro per i residenti della Germania). Vedi anche Cambio certo per incerto. Glossario 577 Capitale: uno dei fattori che entra nel proces- Commercio intertemporale: scambi intra- so produttivo, tipicamente gli impianti, i macchinari, le scorte e le attrezzature. Capitale fisico: impianti e attrezzature destinati alla produzione. Capitale netto: differenza tra attività e passività elencate in un bilancio d’esercizio, che rappresenta il valore dell’esercizio dal punto di vista dei proprietari. Capitale umano: formazione professionale, addestramento ed esperienze di lavoro acquisite da un lavoratore. Carenza di dollari: situazione temuta negli anni Cinquanta dai paesi membri nel sistema di Bretton Woods, dato che gli Stati Uniti in quel periodo registravano avanzi delle partite correnti. Ciclo convergente, esplosivo e oscillante: una serie storica è convergente (esplosiva, oscillante) se è caratterizzata da cicli che si smorzano (crescono, restano costanti). Ciclo economico: successioni di periodi di rapida crescita alternati da periodi di rallentamento economico, durante i quali il prodotto fluttua attorno al suo trend di lungo periodo. Ciclo economico-partitico: il ciclo economico che dipende dall’alternanza al governo di forze politiche con diversi obiettivi di politica economica. Ciclo economico-politico: ciclo economico conseguente all’adozione di particolari misure di politica economica in prossimità delle elezioni politiche. Coefficiente di correlazione: indicatore statistico, compreso tra –1 e 1, che misura quanto due variabili si «muovono» insieme: un valore pari a zero indica l’assenza di legame tra variabili, un valore pari a 1 indica un perfetto legame positivo; un valore pari a –1 indica un perfetto legame negativo. Coefficiente di variazione: misura della variabilità espressa dalla deviazione standard divisa per la media. presi da famiglie e da imprese che si svolgono in più periodi. Condizionalità: requisiti imposti dal FMI sulle politiche macroeconomiche dei paesi membri per ottenere alcuni tipi di finanziamenti. Condizione di disequilibrio: condizione prevalente in un mercato che non è in equilibrio. Conferenza di Bretton Woods: incontro, tenutosi nel 1944, tra i rappresentanti di 45 paesi per accordarsi sul nuovo ordine monetario internazionale dopo la Seconda guerra mondiale. Consumo: beni e servizi prodotti e venduti per soddisfare i bisogni delle famiglie. Consumption smoothing: conseguenza delle scelte ottimali delle famiglie, che attutiscono l’impatto sul consumo di variazioni temporanee del reddito, sia prendendo a prestito (nel caso di disturbi negativi) sia risparmiando (nel caso di disturbi positivi). Conto capitale: componente della bilancia dei pagamenti che registra le transazioni finanziarie di un paese con il resto del mondo. Conto della partite correnti: somma dei flussi commerciali in beni e servizi, corretta con i trasferimenti unilaterali, di un paese con il resto del mondo. Controlli sui movimenti di capitale: restrizioni sui flussi di attività finanziarie in entrata e in uscita da un paese. Controllo della domanda (16): politica mirata a mantenere l’economia al suo livello di equilibrio mediante la correzione della domanda aggregata. Coordinamento delle politiche economiche: scelte di intervento comune prese di concerto dalle autorità di diversi paesi; esse sono tanto più necessarie quanto più sono integrate le relative economie. Core inflation: tasso di inflazione di riferimento durante le contrattazioni salariali, 578 Glossario che anticipa l’inflazione futura attesa e incorpora i tassi di inflazione passata. Corporativismo: il grado di cooperazione tra sindacati, lavoratori e settore pubblico per raggiungere certi obiettivi macroeconomici. Costi di installazione: il costo di installare un nuovo impianto produttivo. Costi di listino (menu costs): costi di tipo lump-sum derivanti dall’aggiustamento dei prezzi e dei salari nominali. Costi di transazione: costi legati alle transazioni economiche, in particolare alle transazioni finanziarie. Costi unitari o medi: costo di produzione per unità di prodotto. Costo della disinflazione: il rapporto che confronta l’aumento cumulato del tasso di disoccupazione con la riduzione dell’inflazione ottenuta in un certo periodo di tempo. Costo di produzione: le spese sostenute da un’impresa per attivare la produzione, di solito distinte tra costi da lavoro e altri costi. Costo d’uso del capitale : è il costo marginale associato a una decisione di investimento; è dato dalla somma del tasso di interesse su attività finanziarie r e del tasso di deprezzamento d. Costo marginale del capitale: il costo di aumentare di un’unità la capacità produttiva. Costo opportunità: il valore di una risorsa nel suo uso alternativo migliore. Credibilità: la misura in cui le autorità di politica economica sono credute dal pubblico, in merito agli annunci su particolari interventi in risposta ai disturbi economici. Per esempio una banca centrale credibile è quella che convince il pubblico che non tollererà un alto tasso di inflazione. Vedi anche Reputazione. Crescita bilanciata: termine che si riferisce ad un’economia la cui crescita è caratterizzata dalla costanza di certi rapporti tra grandezze macroeconomiche, ad esempio il rapporto capitale/prodotto. Crescita economica: aumento secolare nel livello di produzione, misurato usualmente in termini della crescita annua pro capite del PIL. Crescita endogena: ipotesi secondo la quale la crescita del sistema economico scaturisce dalle decisioni prese dagli agenti privati in risposta alle condizioni economiche nelle quali operano e non dalla reazione ad impulsi esogeni sul progresso tecnico. Critica di Lucas: l’ipotesi secondo cui le famiglie e le imprese incorporano nelle loro decisioni il modo attraverso il quale lo stato prende le decisioni di politica economica e, di conseguenza, i mutamenti di politica economica possono modificare sostanzialmente il comportamento degli agenti economici. Cuneo fiscale del lavoro (labour tax wedge): differenza tra il costo del lavoro sopportato dall’impresa e il salario effettivamente percepito dai lavoratori. Curva di Beveridge: curva con pendenza negativa che rappresenta la relazione tra il tasso di disoccupazione e il tasso di occupazione dei posti di lavoro vacanti; la posizione della curva misura l’efficienza del processo di ricerca reciproca da parte di lavoratori e imprese. Curva di domanda aggregata: curva con pendenza negativa che rappresenta la relazione tra domanda aggregata e tasso di inflazione. Curva di indifferenza: rappresentazione grafica di tutte le possibili combinazioni di due beni (o panieri di beni) che danno il medesimo livello di utilità. Curva di Laffer: relazione tra l’ammontare del prelievo fiscale e l’aliquota fiscale media. Oltre un certo punto, un aumento dell’aliquota fiscale provoca una diminuzione del gettito complessivo, poiché gli effetti distorsivi dominano il maggiore prelievo per unità di reddito. Glossario Curva di offerta aggregata: curva con pen- denza positiva che rappresenta la relazione tra quantità aggregata di produzione offerta dalle imprese e tasso di inflazione. Curva di offerta del sindacato: il legame tra l’ammontare di ore-lavoro che i lavoratori offrono collettivamente (tramite i sindacati e le contrattazioni collettive) e il salario reale. Curva di Phillips: relazione negativa, osservata empiricamente, tra il tasso di inflazione e il tasso di disoccupazione. Curva di Phillips aumentata: curva di Phillips che incorpora la core inflation e ammette la presenza di disturbi dal lato dell’offerta. Curva IS: per dati valori delle variabili esogene, la curva individua le combinazioni del tasso di interesse nominale i e del prodotto reale (PIL) che garantiscono l’equilibrio del mercato dei beni. Curva LM: per dati valori delle variabili esogene e del livello dei prezzi, la curva individua le combinazioni di tasso di interesse e prodotto reale (PIL) che garantiscono l’equilibrio del mercato della moneta. Debito pubblico all’estero: titoli del debito pubblico emessi nei mercati internazionali. Deflatore del PIL o del PNL: il rapporto tra il PIL (PNL) nominale e reale, il cui tasso di variazione è frequentemente usato quale misura del tasso di inflazione. Deflazione: periodo caratterizzato da una diminuzione del livello generale dei prezzi ovvero, più comunemente, periodo di caduta continuata del livello dei prezzi. Deprezzamento (del capitale): la perdita di valore del capitale fisico dovuta all’usura, all’invecchiamento o a fenomeni di obsolescenza. Deprezzamento della valuta: una diminuzione, determinata dal mercato, del valore di una valuta (una maggiore quantità di moneta nazionale è necessaria per acquistare un’unità di valuta estera). Vedi anche Apprezzamento, Rivalutazione. Derivati: titoli che derivano il loro valore dall’andamento di altri strumenti sottostanti. 579 Detrendizzare: rimuovere il trend di una serie storica. Dicotomia classica: la situazione nella quale i valori di equilibrio delle variabili nominali possono essere determinati in modo indipendente dalle variabili reali; il lato reale dell’attività economica (crescita, disoccupazione ecc.) viene influenzato solo dalla tecnologia e dalle preferenze. Differenziale denaro-lettera (bid-ask spread): sul mercato internazionale dei cambi è la differenza (spread) tra il prezzo offerto (bid), chiamato dagli operatori per acquistare una certa valuta, e il prezzo di domanda (ask), chiamato da coloro che desiderano vendere quella valuta. Differenziale di inflazione: la differenza tra tasso di inflazione interno ed estero. Dimissioni: volontaria separazione dal posto di lavoro da parte di un occupato. Diritti speciali di prelievo (DSP): riserve monetarie create nel 1967, che sono allocate in base alle rispettive quote; esse rappresentano un’ulteriore fonte di liquidità per le banche centrali. Disavanzo pubblico primario: il disavanzo pubblico al netto del servizio del debito (vale a dire, al netto del pagamento degli interessi sul debito pubblico). Disequilibrio: situazione nella quale, per un dato livello della produzione e del tasso di interesse, la domanda desiderata è diversa dall’offerta. Disequilibrio del tasso di cambio reale: deviazione persistente del tasso di cambio reale dal suo valore di equilibrio. Disoccupazione: porzione delle forze di lavoro di un sistema economico che rimane inutilizzata. Disoccupazione frizionale: disoccupazione che deriva dai flussi di entrata e uscita dalla disoccupazione e dalla forza di lavoro. Disoccupazione involontaria: disoccupazione che si verifica quando gli individui offrono lavoro al salario prevalente sul mercato ma non riescono ugualmente a trovare un’occupazione. 580 Glossario Disoccupazione, stock e flusso: lo stock di Disturbi permanenti e transitori: variazioni disoccupati è il numero di persone disposte a lavorare ma disoccupate in un certo istante nel tempo; il flusso di disoccupazione si riferisce ai lavoratori che entrano nel gruppo dei disoccupati (flussi in entrata) e ai lavoratori che in precedenza erano disoccupati in cerca di lavoro o che non appartengono più alle forze di lavoro (flussi in uscita). Disoccupazione strutturale: disoccupazione che dipende da una differenza strutturale tra domanda e offerta di lavoro, per esempio quando l’evoluzione dell’offerta di lavoro non segue l’evoluzione tecnologica dei settori produttivi. Vedi Mismatch. Disoccupazione volontaria: si riferisce a quegli individui che, pur facendo parte delle forze di lavoro, preferiscono non accettare un impiego alle condizioni attuali; essa è pari alla differenza tra il lavoro totale disponibile e il livello di occupazione di equilibrio. delle grandezze macroeconomiche che si pensa siano durature o abbiano una caratteristica di provvisorietà. Diversificazione: l’acquisto di attività finanziarie differenti allo scopo di ridurre il rischio complessivo del proprio portafoglio, dovuto alle fluttuazioni nel valore di ciascuna attività. Domanda aggregata: la somma programmata di consumo, investimenti e spesa pubblica in beni e servizi, più le esportazioni nette di beni e servizi (il saldo primario delle partite correnti). Domanda di lavoro: la relazione tra il numero di ore-lavoro che l’impresa desidera acquisire e il costo del lavoro. Doppia coincidenza dei bisogni: condizione affinché un baratto possa avere luogo, in cui il tipo e la quantità di merci offerte dai due scambisti soddisfano esattamente i desideri reciproci. Dotazione iniziale: l’insieme di risorse, esogenamente determinate, che gli individui si aspettano di avere nel presente e nel futuro. Eccesso di domanda: situazione in cui, al prezzo prevalente sul mercato, la quantità domandata è maggiore della quantità offerta. Eccesso di offerta: situazione del mercato nella quale ai prezzi prevalenti la quantità offerta è maggiore della domanda desiderata. Economia chiusa: un’economia che non ha rapporti commerciali, che non si indebita o che non concede prestiti agli altri paesi. Economia monetaria: un filone della teoria economica che si occupa degli aspetti monetari, nominali e finanziari di un sistema economico. Economia normativa: si riferisce a quel punto di vista della teoria economica in cui sono espliciti i giudizi di valore e le conseguenti regole sul modo di condurre la politica economica. Vedi anche Economia positiva. Disoccupazione volontaria dal punto di vista del sindacato e involontaria dal punto di vista individuale: disoccupazio- ne ritenuta indesiderabile dal lavoratore come singolo, ma accettata dai lavoratori nel loro insieme, comporta la rinuncia a posti di lavoro per salari più alti. Disoccupazione volontaria e involontaria dovuta alla presenza dei sindacati: disoccupazione che si verifica quando i sindacati rivendicano salari reali maggiori del livello di equilibrio; tale disoccupazione, dal punto di vista dei lavoratori, è involontaria. Dispersione: parte del reddito non speso nel flusso circolare del reddito per la presenza di risparmio privato, di imposte o di importazioni. Distorsione fiscale: effetto sul comportamento delle variabili reali, che si verifica nel momento in cui la tassazione crea un cuneo tra il prezzo ricevuto da colui che offre un bene o un servizio e il prezzo che viene pagato dal consumatore. Glossario Economia positiva: la descrizione e la spie- gazione dei fenomeni economici. Vedi Economia normativa. Economia reale: riguarda la produzione, il consumo di beni e servizi e i redditi associati all’attività produttiva. Vedi Economia monetaria. Economia sommersa: quelle attività di un’economia che non compaiono ufficialmente e non sono di conseguenza tassate. Effetto di Balassa-Samuelson: osservazione secondo la quale il livello dei prezzi nei paesi più ricchi è sistematicamente più elevato di quello prevalente nei paesi poveri; nei paesi a crescita sostenuta ciò viene attribuito al livello di inflazione più alto per i beni non commerciabili. Effetto di reddito: quella parte della variazione complessiva nella quantità domandata che dipende dalla variazione del reddito reale (indotta da un mutamento di prezzo). Effetto di sostituzione: quella parte della variazione complessiva della domanda che è attribuibile alla variazione dei prezzi relativi. Efficienza e inefficienza dinamica: un’economia si dice dinamicamente inefficiente quando una riduzione del risparmio corrente aumenta il benessere di tutte le generazioni future; un’economia dinamicamente efficiente è quella in cui il benessere delle generazioni future può essere aumentato solo tramite una diminuzione dei consumi correnti (un aumento del risparmio). Efficienza produttiva: l’utilizzo ottimale delle risorse disponibili. Equazione di Fisher: la scomposizione del tasso di interesse nominale (i) nella somma del tasso di interesse reale (r) e del tasso di inflazione attesa (pe). Equilibrio del mercato dei beni: è la situazione nella quale la domanda desiderata è uguale all’offerta. Equilibrio del mercato della moneta: uguaglianza tra l’offerta esogena di moneta 581 controllata dalla banca centrale e la domanda di moneta in corrispondenza di un certo livello del prodotto e dei costi esogeni di transazione. Equilibrio economico generale: rappresentazione del sistema economico in cui tutti i mercati interagiscono simultaneamente tra loro. Equilibrio macroeconomico: condizione di equilibrio valida per più mercati nello stesso momento, riconoscendo le interdipendenze tra loro. Equilibrio parziale: l’analisi delle determinanti dell’equilibrio in un singolo mercato, ignorando il fatto che gli altri siano o meno in equilibrio simultaneo. Equivalenza ricardiana: ipotesi secondo la quale il profilo temporale della tassazione necessaria a finanziare un dato flusso di acquisti pubblici non ha alcun effetto sul vincolo di bilancio intertemporale delle famiglie e quindi sulle decisioni di spesa e di risparmio. Di conseguenza il debito pubblico non è considerato ricchezza privata. Espansione/recessione: periodo di espansione/contrazione dell’attività economica aggregata. Esportazioni nette: la differenza tra esportazioni di beni e servizi e importazioni di beni e servizi. Esternalità: attività che influenzano il benessere degli individui ma senza che per tali conseguenze, positive o negative, vi sia un mercato. Esternalità pecuniaria e non: esternalità che viene o meno trasmessa nel mercato dal meccanismo dei prezzi. Fallimento di coordinamento: la situazione che si verifica quando gli agenti (famiglie e imprese) non riescono a percepire che le loro azioni sono interdipendenti e che certe scelte prese congiuntamente potrebbero dare benefici a tutti. Fatti stilizzati: regolarità empiriche rilevate nel 1961 da Nicholas Kaldor relative alla crescita dei sistemi economici avanzati. 582 Glossario Fattori di produzione: sono gli input che entrano nel processo produttivo, come lavoro, capitale e terra, che creano (a differenza degli input intermedi) valore aggiunto. Flussi e stock: un flusso è una variabile economica misurata con riferimento a un intervallo di tempo; uno stock (o fondo) è una grandezza misurata con riferimento a un certo istante di tempo. Flusso circolare: il reddito speso da un individuo contribuisce a formare il reddito di qualche altro individuo. Fondamentali: fattori che determinano il tasso di cambio: la posizione netta sull’estero e i fattori che determinano il saldo delle partite correnti, così come le condizioni sui mercati monetari e il grado di rigidità dei prezzi; in generale, tutti i fattori reali che influenzano il valore di un’attività finanziaria. Fondo Monetario Internazionale (FMI): istituzione fondata durante la conferenza di Bretton Woods nel 1944, per promuovere la cooperazione monetaria internazionale e la stabilità dei tassi di cambio, stabilire un sistema multilaterale di pagamento per le transazioni correnti e assistere i paesi membri con squilibri nella gestione della propria bilancia dei pagamenti. Formazione di capitale fisso: Vedi Investimento. Forze di lavoro: numero complessivo di persone che sono occupate o stanno attivamente cercando un’occupazione. Frontiera delle possibilità di produzione: curva che descrive in che modo la produzione di un certo tipo di bene può essere trasformata nella produzione di un altro tipo di bene, date le risorse totali disponibili, la tecnologia e le condizioni di mercato. Fuga di capitali: stock di attività finanziarie che i residenti di un paese spostano all’estero per evitare l’eccessiva tassazione, l’erosione dovuta all’inflazione, i rischi dell’instabilità politica o altre circostanze sfavorevoli. Funzione degli investimenti: relazione tra la spesa per investimenti e le sue determinanti fondamentali; gli investimenti aggregati dipendono positivamente dalla q di Tobin e dal tasso di crescita del PIL e negativamente dal tasso di interesse reale. Funzione di consumo: formalizzazione del fatto che il consumo aggregato è positivamente correlato con la ricchezza aggregata e, se una significativa proporzione delle famiglie è soggetta a vincoli di liquidità, al reddito disponibile corrente. Funzione delle esportazioni: funzione che rappresenta parte della spesa estera di un paese e quindi ne segue le sue fluttuazioni; maggiore è la spesa estera, maggiori saranno le esportazioni. Funzione delle importazioni: funzione che rappresenta parte della spesa nazionale e quindi che ne segue le fluttuazioni; maggiore è la spesa nazionale, più elevate saranno le importazioni. Funzione del saldo commerciale: relazione positiva del saldo commerciale con il tasso di cambio reale e negativa con il livello del PIL. Funzione di domanda desiderata: spesa complessiva pianificata dato il tasso di interesse e il PIL reale. Funzione di domanda di moneta: relazione tra la quantità reale di moneta domandata e le sue determinanti: il PIL reale, il tasso di interesse nominale e i costi delle transazioni bancarie. Funzione di produzione: relazione teorica che lega il prodotto aggregato ai fattori di produzione. Funzione di produzione aggregata: relazione tra la quantità complessiva di produzione e le quantità di risorse impiegate (lavoro, capitale e altri fattori produttivi). Funzione di produzione Cobb-Douglas: una forma particolare della funzione di produzione che mette in relazione il prodotto Y Glossario al capitale K e al lavoro L secondo la relazione: Y = A Ka L1 – a. Funzione SPPC: funzione ottenuta come differenza tra le esportazioni e le importazioni che dipende dalla spesa nazionale, dalla spesa estera e dal tasso di cambio reale. Futures: contratti per la consegna a una data futura di beni e servizi o attività finanziarie, incluse le valute estere. Gold exchange standard: sistema, concordato a Bretton Woods nel 1944, in cui venne stabilito l’oro quale standard di valore, mentre la parità delle varie monete contro l’oro venne espressa tramite la parità rispetto al dollaro. Gold standard: sistema in base al quale un paese definisce la propria unità monetaria in termini di oro. Grafico di Burns-Mitchell: grafico che mostra l’andamento delle variabili macroeconomiche lungo il ciclo economico come deviazione dal valore registrato in corrispondenza del picco ciclico. Identità di contabilità nazionale: relazioni definitorie tra le grandezze macroeconomiche. Illusione monetaria: termine usato per descrivere l’incapacità degli individui di distinguere correttamente tra variazioni reali e nominali delle grandezze economiche. Imposta da inflazione: il vantaggio di cui lo stato beneficia a causa dell’inflazione. L’inflazione erode il valore reale delle attività finanziarie e quindi potrebbe migliorare la situazione finanziaria dello stato, ad esempio riducendo il valore reale del suo debito. Imposta distorsiva: vedi Distorsione fiscale. Imposta progressiva: sistema fiscale nel quale l’aliquota è crescente rispetto al livello del reddito lordo. Incoerenza temporale: è una caratteristica di quelle politiche che, sebbene ottimali nel periodo corrente, risultano in seguito meno desiderabili, specie nel momento in 583 cui gli agenti hanno modificato di conseguenza il loro comportamento. Indennità di fine rapporto: prestazione, di solito nella forma di somme di denaro, corrisposta ai lavoratori nel momento in cui per motivi volontari o involontari cessano il rapporto di lavoro. Indicatore coincidente: una variabile macroeconomica che ha un andamento coincidente con quello della produzione aggregata lungo il ciclo economico. Indicatore di tendenza e ritardato: una variabile macroeconomica che lungo il ciclo anticipa sistematicamente o è sistematicamente in ritardo rispetto al prodotto aggregato. Indice dei prezzi al consumo: indice dei prezzi del paniere di beni tipico del consumatore medio, calcolato rispetto ad un anno base con pesi costanti. Indice di povertà: la somma del tasso di inflazione e del tasso di disoccupazione. Indicizzazione: particolare clausola dei contratti di lavoro e di altri tipi di contratti, in cui i valori nominali sono corretti frequentemente in relazione ad un qualche indice di prezzo, in modo tale da mantenere costanti i valori reali. Inflazione salariale: il tasso di crescita su base annua dei salari nominali. Interdipendenza monetaria: termine riferito al fatto che, in un regime a cambi fissi, gli interventi di politica monetaria estera influenzano le condizioni monetarie nazionali. Intermediario degli scambi: moneta o altri oggetti che sono usati per pagare i beni. Intermediario finanziario: soggetto economico che raccoglie fondi dai depositanti e li concede ad altri agenti nella forma di prestiti. Intermediazione finanziaria: attività, usualmente intrapresa dalle aziende di credito o da altri intermediari finanziari, che raccoglie il risparmio e lo incanala verso gli agenti disposti a pagare per utilizzarlo. 584 Glossario Interventi sul mercato dei cambi: acquisti o vendite di valuta estera contro valuta nazionale, effettuati dalle autorità monetarie. Interventismo in economia: corrente di pensiero che ribadisce la necessità dell’intervento pubblico per sostenere, coordinare e eventualmente controllare certi aspetti dell’attività economica privata. Vedi Laissez-faire. Investimenti lordi e netti: la creazione di nuovi impianti e attrezzature produttive. Gli investimenti lordi comprendono l’acquisto di nuovi beni capitali, e includono la spesa per compensare il deprezzamento del capitale già installato; gli investimenti netti comprendono solo la spesa per l’acquisto di nuovi beni capitali. Investimento: l’acquisizione di impianti e attrezzature produttive per un successivo utilizzo nella produzione; definito anche Formazione di capitale fisso. Iperinflazione: termine usato per descrivere periodi di inflazione estremamente elevata, di solito quando il tasso di inflazione mensile eccede il 50 per cento. Ipotesi del piccolo paese: ipotesi di lavoro secondo la quale le condizioni economiche dei paesi esteri non sono influenzate dagli eventi economici interni e il tasso di interesse estero è esogeno. Ipotesi di aspettative razionali: ipotesi che stabilisce che gli individui valutano gli eventi futuri utilizzando in modo efficiente tutta l’informazione disponibile, evitando quindi di commettere errori sistematici di previsione. Ipotesi di convergenza: la correlazione negativa tra crescita e livello iniziale del PIL pro capite. Ipotesi keynesiana: l’ipotesi secondo la quale, nel breve periodo, l’evoluzione dei prezzi non dipenda dalla domanda aggregata. Ipotesi neoclassica: approccio secondo il quale i prezzi si aggiustano anche nel breve periodo. Isteresi: l’incapacità di certe variabili macroeconomiche di ritornare ai loro livelli originari una volta che la causa di tale variazione sia stata eliminata; in altre parole, si ha isteresi quando variazioni temporanee di alcune variabili provocano variazioni permanenti in altre. Job-Matching: la compatibilità tra la domanda di lavoro delle imprese e l’offerta dei lavoratori disoccupati. Keynesismo: la convinzione che le politiche di gestione della domanda debbano esercitare un ruolo chiave nell’ambito delle politiche macroeconomiche. I keynesiani sostengono che le imperfezioni del mercato, dovute, per esempio, al lento aggiustamento delle grandezze nominali, possono essere la causa di fenomeni di sottoutilizzazione delle risorse. Laissez-faire: corrente di pensiero secondo la quale i meccanismi del mercato, se correttamente funzionanti, consentono di raggiungere l’ottimo sociale. Di conseguenza, l’intervento del settore pubblico è considerato inutile se non dannoso. Vedi Interventismo in economia. Lato della domanda: l’analisi delle decisioni di spesa da parte degli agenti economici. Lato reale e finanziario dell’economia: il lato reale riguarda i flussi di reddito e di spesa derivanti dalla produzione di beni e servizi; il lato finanziario si riferisce a quei flussi del lato reale che prendono la forma di risparmi delle imprese e delle famiglie e che vanno a costituire lo stock di ricchezza. Lavoro: fattore produttivo, di solito misurato in ore-lavoro, vale a dire il numero complessivo di ore di lavoro di un’impresa, di un settore produttivo o di un paese. Legge di Okun: la relazione inversa osservata tra le fluttuazioni attorno al trend del PIL reale e le fluttuazioni del tasso di disoccupazione rispetto al livello di equilibrio. Linea dei prezzi: descrizione grafica del prezzo relativo di due beni. Glossario 585 Linea della crescita monetaria: si tratta di Mercato (finanziario) efficiente: la proprietà una retta orizzontale che corrisponde al tasso di inflazione controllato dall’autorità monetaria nazionale in regime di cambi flessibili. Linea di bilancio: rappresentazione grafica del vincolo di bilancio intertemporale. Linea di integrazione finanziaria: la linea che nel modello IS-LM definisce il livello del tasso di interesse nazionale coerente con l’ipotesi di completa mobilità dei capitali, la quale porta all’integrazione finanziaria dell’economia mondiale. Linea PPA (Parità dei poteri di acquisto): una retta orizzontale che corrisponde al tasso di inflazione estero, dato che con cambi fissi la condizione di parità dei poteri di acquisto impedisce l’esistenza di differenze permanenti tra il tasso di inflazione nazionale e quello estero. Livello dei prezzi: livello medio dei prezzi in una economia. Macroeconomia: studio dei fenomeni che interessano il sistema economico nel suo complesso, quali la disoccupazione, l’inflazione, la crescita economica, i mercati azionari, i tassi di interesse e i tassi di cambio. Market-clearing: termine che descrive un mercato che in ogni istante garantisce l’uguaglianza tra domanda e offerta. Meccanismo di impulso-propagazione: meccanismo che trasforma i disturbi (gli impulsi) in oscillazioni irregolari come i cicli economici. Mercati offshore: mercati finanziari in cui le attività sono espresse in valuta nazionale, ma che sono locati al di fuori del paese. Mercato a pronti: mercato in cui le transazioni prevedono una consegna immediata del bene o dell’attività scambiata. Mercato a termine: mercato in cui si contrattano i tassi di cambio ai quali le valute estere saranno pagate e consegnate a una data futura a un prezzo stabilito oggi. secondo cui i prezzi delle attività riflettono tutta l’informazione disponibile e le condizioni di rischio associate a ciascuna attività. Mercato interbancario: il mercato all’ingrosso della moneta che riunisce gli istituti di credito. Minimo salariale: limite inferiore di solito stabilito per legge oltre il quale il salario nominale non può scendere. Mismatch: situazione di disequilibrio sul mercato del lavoro, che si verifica quando i posti di lavoro disponibili e le caratteristiche dei lavoratori che cercano occupazione non sono compatibili. Misure una tantum: decisioni di modifica delle spese o del prelievo fiscale destinate ad avere effetti per un arco limitato di tempo, senza conseguenze strutturali sul bilancio pubblico. Modello: insieme di variabili endogene ed esogene rispetto alle quali si ipotizzano determinate relazioni. Modello del moltiplicatore-acceleratore: modello del ciclo economico sviluppato da Paul Samuelson nel quale l’interazione tra il principio dell’acceleratore dell’investimento e il meccanismo del moltiplicatore causa un andamento ciclico. Modello di crescita di Solow: una teoria che spiega la crescita con il cambiamento esogeno della tecnologia e dell’accumulazione dei fattori produttivi. Modello di Mundell-Fleming: versione in economia aperta del modello IS-LM. Modello keynesiano: modello basato sull’ipotesi che i prezzi siano vischiosi, almeno nel breve periodo. Modello matematico: insieme di equazioni che formalizzano l’ipotesi su particolari legami tra variabili esogene ed endogene. Modello neoclassico: modello nel quale i prezzi assicurano l’equilibrio del mercato anche nel breve periodo. 586 Glossario Moltiplicatore della moneta: il coefficiente che lega la base monetaria ad altri aggregati monetari. Moltiplicatore keynesiano della domanda: rapporto che indica l’effetto di un aumento delle componenti esogene della domanda aggregata sulla domanda aggregata complessiva. Moneta a corso forzoso (o moneta-segno o moneta non-merce): moneta che lo stato dichiara come valuta legale anche se il suo valore intrinseco è molto basso o nullo. Moneta-merce: particolare forma di moneta che ha un intrinseco valore come merce di scambio derivante dal prodotto con cui è coniata, soprattutto oro e argento. Monetarismo: scuola di pensiero secondo la quale la quantità di moneta ha un’influenza decisiva sul livello dell’attività economica e sul livello dei prezzi. In tale visione la moneta influenza solo le grandezze nominali (e non quelle reali). Se ne conclude che la politica ottimale è quella di fissare pubblicamente il tasso di crescita dell’offerta di moneta. I monetaristi ritengono le manovre attiviste inefficaci, per la presenza di ritardi, di incertezza e per l’incompetenza delle autorità pubbliche. Monetizzazione: acquisti sul mercato aperto di titoli del debito pubblico da parte della banca centrale, o, più generalmente, l’attività di prestito della banca centrale allo Stato per coprire il disavanzo. Neutralità al rischio: comportamento caratterizzato dall’indifferenza tra situazioni certe o rischiose. Neutralità della moneta: principio secondo il quale l’offerta di moneta non influenza le variabili reali, come il prodotto e l’occupazione, ma solamente il livello dei prezzi. Numerario: particolare bene rispetto al quale si calcolano i prezzi degli altri beni. Numero indice: indicatore che descrive l’evoluzione di una variabile nel tempo, di solito (1 o 100) rispetto a un certo periodo base. Offerta: il potenziale produttivo di un’economia e i fattori che determinano complessivamente la sua efficienza. Offerta aggregata: quantità totale di beni e servizi offerta dai produttori per ogni dato livello dei prezzi. Offerta aggregata di lungo periodo: la linea verticale nello spazio cartesiano inflazione-produzione che stabilisce l’assenza di una relazione tra le variabili reali e quelle nominali nel lungo periodo. Offerta di lavoro individuale e aggregata: la relazione tra il salario e il numero di ore che gli individui sono disposti a offrire: l’offerta aggregata si riferisce al comportamento dell’intera forza lavoro, stabilendo che i lavoratori sono interessati a fornire più ore di lavoro (mentre le imprese ne forniscono meno) quando aumenta il salario reale orario. Operatore di disturbo (noise traders): agenti irrazionali o male informati che provocano deviazioni del prezzo delle attività finanziarie dai loro valori fondamentali per un prolungato periodo di tempo. Operatore primario (market maker): società commerciali o altri intermediari pronti ad intervenire sul mercato di una particolare attività. Operazioni di copertura (hedging): strategia per proteggersi dalle fluttuazioni del tasso di cambio: più in generale, qualunque strategia mirata ad una riduzione del rischio. Operazioni di mercato aperto: transazioni di titoli pubblici effettuate dalla banca centrale contro proprie passività; tali operazioni hanno l’effetto di aumentare l’offerta di riserve, o di ridurre le riserve, nei confronti del sistema bancario. Operazioni pronti contro termine: pratica comune di acquistare o vendere titoli con la promessa di compiere l’operazione opposta dopo un periodo predeterminato. Vedi anche Operazioni di mercato aperto. Glossario 587 Opzioni call e put: contratto che consente al Picco positivo/picco negativo: punto di proprietario di acquistare (call) o vendere (put) un’attività a un qualche prezzo prefissato entro una certa data specifica. Ore-lavoro: una misura dell’input di lavoro che è pari al prodotto tra il numero di persone impiegate e il numero medio di ore lavorate. Output gap: deviazioni temporanee del PIL dal suo trend o dal suo livello di equilibrio. Overshooting: situazione che si verifica nel breve periodo quando, in risposta a impulsi che modificano il suo livello di lungo periodo, il tasso di cambio nominale si muove nella stessa direzione ma in modo eccessivo, determinando una variazione che dovrà in seguito essere riassorbita. Parità assoluta del potere di acquisto: teoria che stabilisce l’uguaglianza del livello dei prezzi tra paesi, quando questi sono espressi in termini di una stessa moneta. Parità del potere di acquisto (PPA): principio secondo il quale il tasso di deprezzamento nominale della moneta è pari alla differenza tra inflazione interna e inflazione estera. Una versione più forte di questo principio (e meno ragionevole) è quella che afferma l’uguaglianza del livello dei prezzi tra paesi quando espressi in termini di una stessa moneta. Parità dei tassi di interesse: la condizione che stabilisce l’uguaglianza tra i tassi di interesse dei vari paesi una volta che si tenga conto delle variazioni attese del tasso di cambio. Parità relativa del potere di acquisto: situazione che si verifica quando in paesi diversi il costo di uno stesso paniere di beni aumenta nella stessa proporzione una volta fatta la conversione in una valuta comune. Partite invisibili: i servizi che un paese scambia con il resto del mondo. Persistenza (14): effetto di lunga durata di un disturbo che colpisce il sistema economico. svolta superio-re/inferiore di una serie storica ciclica. Piccola economia aperta: economia influenzata da eventi che si verificano all’estero, ma che non influenza le variabili economiche nel resto del mondo. PIL reale e nominale: il PIL nominale viene calcolato usando i prezzi correnti; l’aumento del PIL nominale può essere dovuto sia a maggiori prezzi che a maggiore produzione. Il PIL reale viene calcolato usando i prezzi osservati in un qualche anno di riferimento; gli aumenti del PIL reale si riferiscono solo agli aumenti della produzione fisica. Policy mix: l’uso congiunto di politiche monetarie e fiscali. Politica fiscale: l’uso del bilancio pubblico quale strumento per influenzare l’ammontare di spesa nazionale, o, più in generale, per fornire la collettività di beni e servizi pubblici e modificare la distribuzione del reddito. Politica fiscale anticiclica: azione correttiva che ha lo scopo di mantenere l’economia vicino al livello di equilibrio facendo aumentare o contrarre la domanda aggregata mediante politiche di spesa pubblica e di tipo fiscale. Politica monetaria: l’insieme delle azioni intraprese dalla banca centrale per influire sulle condizioni monetarie e finanziarie di un sistema economico. Politiche attive nel mercato del lavoro: programmi di creazione diretta di posti di lavoro, di sistemi assicurativi, di riqualificazione, di trasferimento delle famiglie dalle regioni in crisi e programmi speciali di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Politiche attiviste: interventi dell’autorità pubblica per cercare di migliorare l’andamento del mercato mediante la correzione delle sue disfunzioni. 588 Glossario Politiche beggar-thy-neighbour: politiche, Prezzo relativo: il prezzo di un bene espresso particolarmente sul tasso di cambio, mirate a spostare la domanda interna dai beni esteri ai beni prodotti all’interno del paese. Politiche commerciali: gli interventi di politica economica destinati a sostenere le vendite di prodotti nazionali attraverso l’imposizione di dazi sui beni esteri o di quote sulle importazioni. Politiche della concorrenza: politiche mirate a diminuire il potere di monopolio e ad aumentare il grado di concorrenza sui mercati. Politiche di stabilizzazione: politiche designate a stabilizzare il reddito aggregato, la domanda e la disoccupazione. Politiche industriali: interventi pubblici a sostegno delle imprese o di particolari settori economici, mediante l’elargizione di sussidi, l’ausilio di commesse pubbliche o di politiche commerciali. Posto vacante: posti di lavoro resi disponibili dalle imprese. Preferenze: il modo per descrivere il comportamento individuale di fronte a opportunità di spesa alternative. Premio e sconto a termine: prezzo di un contratto a termine rapportato al prezzo a pronti. Premio per il rischio: compenso, oltre il tasso di rendimento atteso, su una certa attività rischiosa che induce gli agenti a detenere tale attività. Prestatore di ultima istanza (lender of last resort): si riferisce all’implicita funzione di tutela dei depositanti da parte della banca centrale, la quale fornisce alle banche in difficoltà base monetaria sufficiente per evitare loro il fallimento. Prezzo intertemporale: il prezzo dei beni disponibili domani in termini di beni correnti; quanti beni disponibili oggi siamo disposti a cedere – o ricevere – in cambio di altri beni disponibili in una qualche data futura. in termini del prezzo di un altro bene, calcolato di solito come il rapporto tra i due prezzi nominali. Principio di Ramsey sulla tassazione ottimale: questo principio stabilisce che, dato un certo ammontare di prelievo fiscale, i beni con l’elasticità di domanda e di offerta minore dovrebbero essere tassati più pesantemente, allo scopo di minimizzare la perdita complessiva in termini di surplus del produttore e del consumatore. Privatizzazione: la vendita o il trasferimento al settore privato di quote di imprese pubbliche. Problema di Feldstein-Orioka: rilevanza della correlazione empirica tra risparmio e investimento nonostante il modello della crescita di Solow ci suggerisca che non vi sia alcun legame. Prodotto interno lordo (PIL): misura del livello dell’attività economica di un paese, alla quale corrisponde il valore aggiunto generato dai fattori di produzione (nazionali ed esteri) operanti sul territorio nazionale. Prodotto nazionale lordo (PNL): misura del livello dell’attività economica di un paese, calcolato in base alla proprietà (nazionale o estera) dei fattori di produzione. Prodotto nazionale netto (PNN): prodotto nazionale al netto del deprezzamento del capitale fisico. Produttività marginale decrescente: la tendenza degli incrementi di produzione a diminuire man mano che l’impiego di input aumenta. Produttività marginale del capitale: la quantità di produzione addizionale conseguente all’impiego di un’unità aggiuntiva di capitale nel processo produttivo. Produttività marginale del lavoro: la quantità addizionale di produzione conseguente all’impiego di un’unità aggiuntiva di lavoro nel processo produttivo. Glossario 589 Produttività totale dei fattori: la produttività Ragione di scambio: il rapporto tra il prezzo che nel processo di produzione è attribuibile all’insieme di tutti i fattori impiegati. La crescita della produttività totale dei fattori è spesso misurata come una media ponderata della crescita della produttività media di tutti i fattori di produzione. dei beni esportati e il prezzo delle importazioni; è una misura della quantità di produzione estera che può essere acquistata da un’unità di produzione nazionale. Ragione di scambio interna: il rapporto tra i prezzi dei beni non commerciabili rispetto a quelli dei beni commerciabili. Produzione determinata dal lato della domanda: quando le imprese producono tutto quello che è richiesto dal lato della domanda in corrispondenza di un dato prezzo. Produzione determinata dal lato dell’offerta: quando il livello dei prezzi si aggiusta liberamente e l’equilibrio macroeconomico viene sempre individuato nel punto di intersezione tra la curva IS e la curva di offerta dei beni, allora la produzione è determinata dal lato dell’offerta. Progresso tecnologico: l’effetto sulla crescita economica dovuto al progresso tecnico, di solito individuato dal tasso di incremento della produttività totale dei fattori di produzione. Punto di svolta: momento nel quale il ciclo economico raggiunge un picco positivo o uno negativo. q di Tobin: il rapporto tra il valore attuale del rendimento di un’unità di nuovo investimento e il costo di un’unità di capitale installato; può essere approssimato dal rapporto tra i prezzi delle quote di proprietà dell’impresa e il prezzo di rimpiazzo del capitale fisico. Quota del capitale: la quota del PIL che va ai possessori del capitale. Quote del capitale e del reddito da lavoro: la quota dei salari o dei redditi da lavoro è la frazione del reddito totale pagata ai lavoratori; la quota dei profitti è la quota del reddito totale che va ai possessori del capitale. Quota del reddito da lavoro: la quota del PIL utilizzata per il pagamento dei redditi dei lavoratori. Rallentamento nella crescita della produttività: il rallentamento nel tasso di cresci- ta della produttività complessiva dei fattori, verificatosi a partire dalla metà degli anni Settanta, nonostante lo sviluppo di nuove tecnologie. Random walk (percorso aleatorio): una variabile che cambia in modo casuale da un periodo all’altro, dove la differenza tra il valore corrente e il valore di domani è un rumore bianco (white noise) che può essere sia positivo sia negativo. Rapporto capitale/lavoro: rapporto tra lo stock di capitale e il fattore lavoro utilizzato. Rapporto prodotto/lavoro: il rapporto tra la produzione e il lavoro necessario per ottenerla. Rapporto riserve/depositi: il rapporto tra le riserve di un’azienda di credito (contanti e depositi presso la banca centrale) e l’ammontare dei depositi della stessa. Razionamento del credito: una particolare condizione sui mercati del credito per cui si verifica, al tasso di interesse corrente, un eccesso di domanda di prestiti. Reddito disponibile: reddito totale delle famiglie, al netto del prelievo fiscale, che può essere allocato tra consumo e risparmio. Reddito permanente: la ricchezza corrente più la somma scontata dei redditi futuri attesi. Reddito personale: reddito complessivo delle famiglie, da lavoro e non da lavoro, al lordo delle imposte sul reddito. Reddito privato: la differenza tra il PIL e le imposte nette (imposte-trasferimenti). 590 Glossario Regime di politica economica: insieme di Rendimenti di scala decrescenti: termine regole per l’azione di politica economica esplicitamente o implicitamente adottate dallo Stato. Regime valutario: descrizione del sistema dei tassi di cambio adottato da un paese: il tasso di cambio può essere fisso, perciò la banca centrale ha il compito di mantenere il valore prefissato della moneta nazionale in termini di un’altra moneta o di un gruppo di monete, oppure può essere perfettamente flessibile. Regola aurea: proposizione, derivata nel contesto del modello neoclassico di crescita, secondo la quale il consumo pro capite è massimizzato nel punto in cui il prodotto marginale del capitale è uguale al tasso di crescita del sistema. Regola del mark-up: la percentuale alla quale le imprese aumentano il prezzo di vendita dei propri prodotti oltre il costo medio di produzione. Regole o discrezionalità: le regole imposte dalla legge sono introdotte per evitare l’incoerenza intertemporale associata alle politiche discrezionali. Rendimenti di scala: l’impatto sul prodotto di un aumento di pari ammontare di tutti i fattori produttivi impiegati. Se la produzione aumenta in modo equiproporzionale si dice che la tecnologia è a rendimenti costanti di scala, se la produzione aumenta più o meno che proporzionalmente si dice che la tecnologia ha rendimenti di scala crescenti oppure decrescenti di scala. Rendimenti di scala costanti: termine che descrive una funzione di produzione nella quale l’aumento equiproporzionale dei fattori produttivi comporta un aumento equiproporzionale del prodotto. Rendimenti di scala crescenti: caratteristica della funzione di produzione nella quale l’aumento equiproporzionale dei fattori produttivi comporta un aumento più che proporzionale del prodotto. che descrive una funzione di produzione nella quale l’aumento equiproporzionale dei fattori produttivi comporta un aumento meno che proporzionale del prodotto. Vedi anche Rendimenti di scala costanti, Rendimenti di scala crescenti. Rendita economica: quella parte della remunerazione dei fattori di produzione che eccede il livello minimo richiesto per potere impiegare tali fattori all’interno del processo produttivo. Reputazione: l’effetto di credibilità sul pubblico dell’autoimposizione di certe regole di condotta da parte dello Stato. Residuo di Solow: la quota del tasso di crescita del PIL non spiegata dall’aumento dei fattori produttivi e riferita in modo convenzionale al progresso tecnico. Ricchezza: la somma delle attività e passività ereditate dal passato e del valore attuale dei redditi futuri. Rigidità dei salari reali: si verifica quando la disoccupazione non riesce a creare un ribasso dei salari reali. Rischio non diversificabile: un rischio che non può essere ridotto detenendo una combinazione di diverse attività. Rischio sistemico: il rischio di un collasso generalizzato del sistema bancario, che si presenta quando le banche e le altre istituzioni finanziarie detengono grandi ammontari di passività l’una dell’altra. Risconto: strumento di controllo della politica monetaria impiegato dalla banca centrale quando presta riserve direttamente alle aziende di credito a un tasso pari al tasso di sconto. Riserva di valore: la moneta è un’attività che permette di trasferire la ricchezza nel tempo. Riserve bancarie: passività della banca centrale (contanti o depositi presso la banca centrale) che le aziende di credito ordinario devono avere per far fronte alla domanda dei correntisti e/o per adempiere alle prescrizioni di legge. Glossario 591 Riserve valutarie: scorte di valuta estera Rivalutazione: decisione presa dalle autorità detenute dalle autorità monetarie, allo scopo di poter intervenire sul mercato dei cambi. Risparmio: la posticipazione del consumo, usando solo parte del reddito disponibile. Risparmio netto privato: l’eccesso dei risparmi privati sugli investimenti (S – I); può essere positivo o negativo. Ritardo d’impatto: ritardo risultante dall’impatto lento e ritardato degli interventi di politica economica sull’attività reale. Ritardo di attuazione: ritardo temporale nell’efficacia della politica economica a causa del tempo richiesto dal Parlamento e dal Consiglio dei Ministri per approvare le leggi necessarie per l’attuazione di una determinata misura. Ritardo di decisione: ritardo dell’efficacia della politica economica che è richiesto dal governo per formulare il tipo di intervento da adottare. Ritardo d’impatto: ritardo risultante dall’impatto lento e ritardato degli interventi di politica economica sull’attività reale. Ritardo di Lundberg: ipotesi secondo la quale la produzione risponde alla spesa con un ritardo, nell’ipotesi che inizialmente le imprese reagiscano a improvvise variazioni della domanda non modificando la produzione, ma riducendo le scorte. Ritardo di ricezione: ritardo temporale per scoprire che diventa necessario un intervento di politica economica. Ritardo di Robertson: ipotesi secondo la quale la spesa corrente è legata al reddito passato. Ritardi nella politica economica: i ritardi dal momento in cui si riconosce la necessità di intraprendere un’azione di politica economica, attraverso le fasi di decisione e di implementazione, fino al momento in cui tale azione manifesta la sua efficacia; tali ritardi possono far aumentare e non diminuire l’ampiezza delle fluttuazioni cicliche. di politica monetaria di aumentare il valore della propria moneta. Vedi Svalutazione, Apprezzamento, Deprezzamento. Rivoluzione keynesiana: lo sviluppo di idee e di azioni di politica economica per affrontare le situazioni nelle quali la rigidità dei prezzi e/o dei salari è causa di recessione; queste idee si contrappongono al modello (neo)classico, il quale sostiene che i mercati sono in grado di fare da sé. Salari di efficienza: salari pagati in eccesso rispetto alla produttività marginale del lavoro, allo scopo di indurre un maggiore e più efficiente sforzo di lavoro da parte dei lavoratori. Salario reale (in termini di consumo): il rapporto tra il salario nominale e l’indice dei prezzi al consumo; è una misura del prezzo del tempo libero (remunerazione del tempo di lavoro) in termini dei beni di consumo. Saldo delle partite visibili: la somma delle esportazioni e delle importazioni di beni di un paese con il resto del mondo registrata durante un certo periodo di tempo. Saldo primario delle partite correnti: saldo delle partite correnti al netto dei pagamenti di interessi (al netto del reddito da capitale); in altre parole, la differenza tra prodotto interno lordo e la spesa aggregata interna quando i trasferimenti unilaterali sono pari a zero. Scarto a termine (forward bias): la differenza tra il futuro tasso di cambio a pronti e il corrispondente tasso a termine. Scomposizione di Solow: scomposizione della crescita economica in tre componenti originate dall’accumulazione di capitale, da un aumento della quantità di lavoro utilizzato e dal residuo di Solow il quale cattura l’effetto del progresso tecnico. Sconto: operazione tramite cui si valutano beni o valori monetari futuri in termini di beni o valori monetari correnti. Vedi anche Prezzo intertemporale. 592 Glossario Shock di domanda: aumento o diminuzione improvvisa della domanda aggregata. Shock di offerta: disturbi esogeni sui costi di produzione non da lavoro. Signoraggio: sfruttamento da parte dello Stato del potere di monopolio della banca centrale per creare moneta per incassare le risorse reali. Sindacati: organizzazioni di lavoratori create allo scopo di intraprendere un’azione collettiva nei confronti dei datori di lavoro, per ottenere migliori salari e condizioni di lavoro. Sindrome olandese (dutch desease): perdita di competitività causata da un apprezzamento del tasso di cambio in seguito alla scoperta di risorse naturali. Sistema Europeo delle Banche Centrali: sistema che comprende le banche centrali europee in un sistema integrato. Sistema Monetario Europeo (SME): accordo internazionale, stabilito nel 1979, allo scopo di stabilizzare e disciplinare le fluttuazioni dei tassi di cambio tra le monete dei paesi della Comunità europea. Soft budget constraint: espressione usata per descrivere una situazione in cui le perdite delle imprese pubbliche sono coperte automaticamente dal bilancio dello Stato. Sottovalutazione, sopravvalutazione: una valuta è sottovalutata (sopravvalutata) quando il suo tasso di cambio è superiore (inferiore) a quel livello coerente con i fondamentali di lungo periodo. Spiazzamento (crowding out): meccanismo attraverso il quale una politica fiscale espansiva può avere effetti nulli o addirittura negativi sul livello dell’attività economica a causa della diminuzione di altre componenti della domanda aggregata dovuta a tale politica. Spiriti vitali (animal spirits): termine usato per indicare la propensione ottimistica degli imprenditori ad intraprendere nuovi progetti di investimento rischiosi. Stabilizzatori automatici: meccanismi economici che, in modo automatico, attuti- scono l’impatto di variazioni esogene della domanda aggregata, tramite l’effetto delle variazioni del reddito conseguenti ai disturbi sulle decisioni di risparmio. Stabilizzazione del debito: il processo di arresto della crescita esplosiva del rapporto debito pubblico/PIL, di solito ottenuto mediante tagli della spesa pubblica e aumenti delle imposte. Stagflazione: periodi di aumento dell’inflazione e della disoccupazione. Stato patrimoniale: documento che illustra la posizione finanziaria di un’impresa, o altra organizzazione, in un particolare istante di tempo, indicante attività, passività e capitale netto. Stato stazionario: situazione ipotetica in cui tutte le variabili endogene hanno terminato i loro processi di aggiustamento in seguito a modifiche delle variabili esogene. Sterilizzazione: azioni intraprese dalla banca centrale per compensare l’effetto sull’offerta interna di moneta di un intervento valutario; di solito ciò avviene vendendo o acquistando sui mercati monetari titoli per un ammontare pari all’intervento avvenuto sul mercato dei cambi. Stock di capitale ottimale: lo stock di capitale fisico che massimizza il valore dell’impresa, rispetto al quale il prodotto marginale del capitale è pari al costo marginale dell’investimento. Surplus del consumatore: differenza tra il massimo ammontare che un consumatore è disposto a pagare per acquistare un certo paniere di beni e ciò che egli deve effettivamente pagare. Surplus del produttore: la differenza tra il prezzo che un produttore effettivamente riceve dalla vendita di una certa quantità di prodotto e il minimo prezzo al quale egli sarebbe disposto a vendere la stessa quantità. Sussidi di disoccupazione: assistenza finanziaria a coloro che stanno cercando occupazione. Glossario Svalutazione: decisione da parte delle auto- rità di politica monetaria di ridurre il valore della propria moneta. Vedi anche Rivalutazione, Apprezzamento, Deprezzamento. Tassazione netta: prelievo fiscale sulle famiglie e sulle imprese al netto dei trasferimenti. Tasso di cambio effettivo: indice costruito attraverso una media ponderata dei tassi di cambio delle valute dei principali partner commerciali di un paese. Tasso di cambio nominale: valore della valuta nazionale in termini della moneta estera. Tasso di cambio reale: il costo dei beni interni espresso in termini di beni prodotti all’estero; ovvero il tasso di cambio nominale corretto per il differenziale di inflazione. Tasso di cambio reale di equilibrio: è il tasso di cambio coerente con la condizione di equilibrio della bilancia commerciale nel lungo periodo, secondo la quale il saldo primario delle partite correnti è uguale alla posizione finanziaria netta sull’estero (comprensiva degli interessi). Tasso di disoccupazione: il rapporto tra il numero dei disoccupati e il numero di coloro che fanno parte delle forze di lavoro totali. Tasso di disoccupazione di equilibrio: tasso di disoccupazione al quale i livelli di occupati e disoccupati si stabilizzano, ovvero al quale domanda e offerta di lavoro sono uguali; dal momento che l’offerta di lavoro può non riflettere perfettamente le preferenze individuali, tale ammontare di disoccupazione di equilibrio può in parte essere involontaria (disoccupazione strutturale) e in parte può dipendere da inefficienze presenti nel mercato del lavoro (disoccupazione frizionale). Tasso di inflazione: variazione percentuale del livello generale dei prezzi, misurato da un indice di prezzo o dal deflatore del PIL (o del PNL). Tasso di interesse: pagamento per l’uso di risorse durante un certo periodo di tempo; 593 in altre parole, il prezzo del reddito o dei beni futuri in termini di reddito o beni correnti. Tasso di interesse nominale: il tasso di interesse determinato nel mercato finanziario o bancario. Tasso di interesse reale: la differenza tra il tasso di interesse nominale e il tasso di inflazione attesa. Tasso di occupazione: tasso al quale i lavoratori si muovono dallo status di disoccupati a quello di occupati. Vedi Tasso di separazione. Tasso di partecipazione alle forze di lavoro: la quota degli individui in età lavorati- va che fa parte delle forze di lavoro. Tasso di rioccupazione: il tasso al quale i disoccupati trovano un lavoro, calcolato come rapporto tra i lavori trovati (in un mese o in un anno) e la disoccupazione totale. Tasso di sconto: tasso di interesse al quale la banca centrale presta riserve agli istituti di credito mediante lo sconto o il risconto. Tasso di separazione: tasso al quale i lavoratori occupati entrano nello status di disoccupati per unità di tempo. Vedi Tasso di occupazione. Tasso di utilizzo della capacità produttiva: è il grado di intensità di utilizzo degli impianti e dei macchinari installati; si hanno tassi più elevati nei periodi di espansione, mentre si registrano tassi bassi in corrispondenza di fasi recessive. Tasso marginale di sostituzione: il tasso al quale un bene può essere sostituito con un altro lasciando invariato il livello di utilità complessiva. Tax smoothing: la proposizione secondo la quale lo Stato non dovrebbe variare le aliquote fiscali in risposta a disturbi temporanei sul deficit pubblico, ma dovrebbe viceversa ricorrere al prestito. Tempo libero: tempo non utilizzato per il lavoro. Teorema dell’elettore mediano: se le preferenze degli elettori sono distribuite in 594 Glossario modo uniforme secondo una certa dimensione, allora un partito politico che vuole ottimizzare la propria strategia di elezione deve proporre il programma preferito dall’elettore mediano. Teoria del ciclo con prezzi vischiosi: classe di modelli del ciclo economico nei quali la rigidità dei prezzi ha un’importanza fondamentale. Teoria del ciclo reale: teoria del ciclo economico che, nell’ipotesi di prezzi flessibili, spiega le fluttuazioni economiche principalmente come conseguenza di disturbi tecnologici. Teoria del ciclo vitale: teoria in base alla quale le scelte di consumo dipendono dall’orizzonte temporale di vita atteso dagli individui; in altre parole, gli individui costituiscono uno stock di ricchezza durante gli anni lavorativi, che consumano interamente durante il periodo della pensione. Teoria q dell’investimento: teoria che mette in relazione l’investimento con la q di Tobin, data dal rapporto tra il valore di mercato dell’impresa e il costo di rimpiazzo del capitale installato. Trade-off tra consumo e tempo libero: è il riferimento fondamentale per le decisioni di lavoro delle famiglie: per consumare è necessario avere reddito, per cui è necessario lavorare, cioè rinunciare al tempo libero. Trade-off tra efficienza ed equità: il fatto che migliorare l’equità (fiscale, distributiva ecc.) tra i membri della società spesso comporta una riduzione di efficienza del sistema economico. Transazione in swap: scambio di somme della stessa valuta effettuate a date temporalmente sfasate; per esempio, la vendita di franchi con consegna immediata e il contemporaneo acquisto di quella stessa somma a tre mesi. Trappola della povertà: una situazione nella quale un paese non riesce a entrare in una fase di crescita sostenuta. Trasferimenti: pagamenti effettuati da parte dello Stato direttamente alle famiglie o alle imprese, senza che vi sia uno scambio di beni o di servizi; per esempio i sussidi di disoccupazione, gli assegni familiari ecc. Trend: tendenza di lungo periodo riconoscibile in una serie storica. Unione monetaria: accordo tra vari paesi sull’utilizzo di una moneta comune. Unione Monetaria Europea (UME): progetto, portato a compimento nel 1999, di una moneta comune tra i paesi dell’Unione Europea. Unità di conto: la moneta rappresenta il numerario di riferimento per stabilire i prezzi delle merci, evitando in questo modo di definire tutti i prezzi relativi possibili. Utilità: la soddisfazione o benessere che l’individuo riceve dal consumo di beni e servizi. Valore aggiunto: aumento del valore di un prodotto a un particolare stadio della sua produzione; esso è calcolato sottraendo il valore di tutti gli input acquistati dalle altre imprese dal valore totale del prodotto. Valore attuale: il valore di un flusso di redditi disponibili in tempi diversi e valutati ai prezzi correnti. Vedi anche Prezzo intertemporale. Valuta legale: moneta che, per legge, deve essere accettata quale mezzo di pagamento. Valute parallele: valute emesse da istituzioni private o da paesi esteri che sono usate insieme alla valuta interna. Variabile nominale: variabile espressa in termini monetari, diversa dalla variabile in termini reali (in termini di unità di bene). Variabile reale: una variabile espressa in volume, aggiustata per la sua componente nominale per tenere conto dell’inflazione. Variabili acicliche: variabili economiche che non si muovono sistematicamente in parallelo con il prodotto aggregato lungo il ciclo economico. Glossario Variabili anticicliche: si riferisce a variabili che sono negativamente correlate con lo stato dell’economia; in altre parole, esse si muovono nella direzione opposta a quella del prodotto aggregato nelle diverse fasi del ciclo economico. Variabili endogene ed esogene: le variabili endogene sono spiegate all’interno dello schema teorico che rappresenta certi comportamenti economici; le variabili esogene sono invece determinate all’esterno di quello schema. Variabili procicliche: variabili che sono positivamente correlate con lo stato dell’economia; in altre parole, esse si muovono nella stessa direzione del prodotto aggregato. Vedi Variabili anticicliche. Velocità di circolazione della moneta: il numero medio di volte che un’unità di moneta viene spesa nell’arco di un’unità di tempo (di solito un anno). Vendite finali e intermedie: vendite di beni e di servizi alle famiglie e alle imprese, il cui consumo è legato al proprio benessere 595 o utilità. Le vendite intermedie, si riferiscono invece alla vendita di beni e servizi che entrano direttamente come input nel processo produttivo. Vincoli di liquidità: restrizioni sul credito, dovute all’incertezza sui redditi futuri, che impediscono agli individui di riallocare al meglio nel tempo le loro risorse. Vincolo di bilancio intertemporale: la relazione che sintetizza l’ammontare di risorse disponibili per il consumo di una famiglia nel presente e nel futuro; esso stabilisce che il valore attuale della spesa non deve eccedere la ricchezza posseduta dalla famiglia. Vischiosità dei prezzi e dei salari nominali: il fatto secondo cui, per la presenza di costi fissi di aggiustamento (menu cost), di contratti e di relazioni commerciali, i prezzi espressi in moneta non reagiscono immediatamente alle variazioni della domanda e quindi impediscono che nel breve periodo la produzione e l’occupazione raggiungano i loro livelli di equilibrio.