Catalogo Corsi Ceida 2015

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GUIDA AI CORSI, MASTER E SEMINARI
PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
L’AZIENDA
LE LIBERE PROFESSIONI
ROMA, MAGGIO - DICEMBRE 2015
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CEIDA
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SCUOLA SUPERIORE di AMMINISTRAZIONE PUBBLICA e degli ENTI LOCALI
SCUOLA SUPERIORE di STUDI GIURIDICI
ISTITUTO di STUDI di MANAGEMENT
INDICE GENERALE
1 – Diritto amministrativo e delle Pubbliche Amministrazioni
Pag.
1
2 – Diritto processuale
Pag. 38
3 - Autonomie territoriali ed Enti locali
Pag. 43
4 – Organi collegiali e monocratici
Pag. 53
5 – Contrattazione telematica
Pag. 58
6 – Contratti
Pag. 62
7 – Lavori pubblici ed espropri
Pag. 98
8 – Fondi strutturali e finanziamenti comunitari
Pag. 112
9 – Patrimonio immobiliare
Pag. 121
10 – Contabilità pubblica
Pag. 129
11 – Tributi e fisco
Pag. 153
12 – Management
Pag. 158
13 – Diritto del lavoro e gestione del personale
Pag. 175
14 – Previdenza
Pag. 208
15 – Servizi di segreteria
Pag. 219
16 – Sanità pubblica
Pag. 227
17 – Ambiente e tutela del territorio
Pag. 231
18 – Sicurezza del lavoro
Pag. 255
19 – Sicurezza elettrica ed elettrotecnica
Pag. 278
20 – Comunicazione istituzionale e interpersonale
Pag. 289
21 – Cerimoniale
Pag. 307
22 – Amministrazione militare
Pag. 313
23 – Archivi e gestione informatizzata dei documenti
Pag. 326
24 – Informatica e applicazioni informatiche
Pag. 335
ATTENZIONE
I corsi in questo catalogo sono aggiornati al 20 maggio 2015.
Per nuovi seminari nel periodo settembre-dicembre, consultare il ns. sito
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1 - INDICE DELLA MATERIA
DIRITTO AMMINISTRATIVO E DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
A089 Come gestire e aggiornare i piani triennali anticorruzione e il piano della trasparenza ............... pag. 2
A023 Amministrazione digitale e innovazione organizzativa nella P.A. .................................................. pag. 4
A080 La prevenzione della corruzione nella P.A. dopo la l. 190/12 e il d.l.vo 33/132 ............................ pag. 6
A082 Tecniche per la valutazione delle politiche pubbliche ................................................................... pag. 8
A181 Corso di specializzazione per responsabili del trattamento dati nelle P.A. e nelle aziende ................ pag. 9
A079 Gli obblighi di trasparenza per le Pubbliche Amministrazioni ..................................................... pag. 10
M104 Master in diritto amministrativo ............................................................................................ pag. 12
A052 Il diritto amministrativo nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale ....................................... pag. 14
A053 L’attività contrattuale nelle Pubbliche Amministrazioni ............................................................... pag. 15
A060 La P.A. nel processo amministrativo alla luce del codice e dei decreti correttivi ........................ pag. 16
A137 Responsabilità e controllo sulle P.A. e sui gestori di risorse pubbliche ...................................... pag. 17
A128 Il diritto di accesso ai documenti amministrativi e il nuovo “accesso civico” ............................. pag. 18
A112 Il procedimento amministrativo: la l. 241/90 e le s.m.i. Profili teorici e attuativi .......................... pag. 19
B127 Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici ............................................. pag. 20
B273 Procedimenti amministrativi e atti di gestione negli Ordini e Collegi professionali .................... pag. 22
A163 L’ispezione amministrativa - Profili teorico-pratici ....................................................................... pag. 23
M170 Master in diritto penale della Pubblica Amministrazione .................................................... pag. 24
A216 La pianificazione del recupero dei crediti nelle Amministrazioni Pubbliche ............................... pag. 26
A127 Disciplina e controlli relativi alla documentazione amministrativa e alle autocertificazioni ............ pag. 27
M272 Master sulla disciplina dell’azione amministrativa .............................................................. pag. 29
A046 Potere discrezionale e motivazione nelle Pubbliche Amministrazioni ........................................ pag. 30
A106 Come gestire le controversie nelle Amministrazioni Pubbliche .................................................. pag. 31
A032 Le funzioni di responsabile di procedimento e di provvedimento nelle P.A. ............................... pag. 33
F209 Corso teorico-pratico sul diritto di accesso nella Pubblica Amministrazione ................... pag. 34
A049 Procedimento e tecniche di redazione dei provvedimenti in materia di accesso ...................... pag. 35
A071 La responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni verso terzi ................................................... pag. 36
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A089
Come gestire e aggiornare i piani triennali anticorruzione e il piano della
trasparenza (*)
- L’APPLICAZIONE PRATICA DEL CONTENUTO E LA GESTIONE DEI PIANI TRIENNALI PER LA PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE (PTPC), ALLA LUCE DEL D.L. 90/2014, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI
IN L. 114/14
DURATA
1 giorno
DATA
1 edizione: 18 maggio 2015
2a edizione: 5 ottobre 2015
a
ORARIO
9-13/14-17
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Angelita CARUOCCIOLO
Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
La data ultima del 31 gennaio 2014 ha rappresentato al contempo due momenti importanti per la P.A. in relazione alla legge anticorruzione: da una parte segna il momento di definizione e pubblicazione dei PTPC (ivi
compresi i Piani della trasparenza ed integrità e dei codici di comportamento) e dall’altro dà inizio alla fase
più delicata di gestione e concreta applicazione delle “regole” in essi cristallizzate all’esito delle mappatura
interna dell’azione amministrativa.
Il corso, dopo le edizioni dedicate alle modalità di redazione dei Piani, affronta le modalità di gestione degli
stessi, individuando le competenze, le dinamiche di individuazione dei deficit da parte dei dipendenti, i rimedi e le sanzioni posti dalla legge e dalle fonti interne. Particolare attenzione verrà rivolta alla osservazione da parte dei responsabili dei miglioramenti apportabili ai Piani, poiché ogni anno essi vanno aggiornati
sia alle nuove eventuali disposizioni sia alle eventuali iniziali mancanze.
PROGRAMMA
Cenni alla redazione e all’aggiornamento dei PTPC. Le modalità dell’attività preliminare all’aggiornamento
e/o alla redazione tardiva: predisposizione delle schede- intervista ai fini della ricognizione delle attività.
La perimetrazione delle macroaree di indagine sfuggite alla prima mappatura. Il metodo di intervista e
di compilazione della scheda ricognitiva ai fini integrativi del Piano. Come riconoscere i settori a rischio ulteriori: classificazione e attribuzione dei valori di rischio ai singoli processi e attività. Le unità responsabili
dell’azione amministrativa. La filiera delle competenze e delle responsabilità. Come predisporre le schede
di attribuzione per la delineazione delle ccdd. “best practice” per i processi “a rischio”. L’aggiornamento
e/o redazione del piano anticorruzione in attuazione delle disposizioni sulla trasparenza. Ulteriore selezione dei dati da pubblicare in relazione ai procedimenti e ai processi, agli atti politici e a quelli di gestione.
Come costruire e/o implementare la sezione “Amministrazione trasparente” secondo l’allegato A al T.U. trasparenza alla luce delle omissioni precedenti. La gestione del sito web: le diverse sezioni e i collegamenti
obbligatori con i siti degli enti e società vigilati, controllati, finanziati o regolati. Le conseguenze della
mancata redazione del Piano. Distinzione tra amministrazioni che hanno redatto il Piano entro il 31/3/13
e quelle che l’hanno redatto entro il 31/1/14. Codice di comportamento e Programma della trasparenza:
le incidenze date dagli adempimenti relativi. Come approvare il Piano da parte dell’organo politico. L’at(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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tività dell’Autorità Nazionale per l’AntiCorruzione (ANAC) quale stimolo per la prevenzione della corruzione.
Il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholders (portatori di interessi). Le indicazioni contenute nel Piano
nazionale, nelle circolari di Funzione pubblica e nei siti di Civit (oggi, ANAC) e Funzione pubblica. L’individuazione e la nomina dei responsabili anticorruzione e trasparenza: competenze nell’attuazione dei contenuti dei PTPC dopo il 31/1/14. Il coordinamento obbligatorio tra il sistema recato dalle norme
anticorruzione e quelle recate dal d.l.vo 231/01 negli enti e società vigilate: i modelli e sistemi organizzativi. Le nuove linee guida ANAC sull’applicazione della disciplina anticorruzione alle società pubbliche
e agli enti di diritto privato in controllo pubblico.
Le peculiarità relative a enti pubblici economici e a società partecipate. Le responsabilità dei Responsabili
dell’anticorruzione estesa anche alle società vigilate. Rapporti tra Piano nazionale e Piani triennali. Rapporti tra Piano nazionale e altri Piani (della trasparenza, della performance, ecc.). Le singole competenze
del Responsabile anticorruzione nello svolgimento dell’ordinaria azione amministrativa: la vigilanza. Come
gestire la segnalazione di un’ipotesi di violazione alle disposizioni del PNA e del PTPC. La individuazione
del soggetto violatore. La tutela del dipendente che segnala gli illeciti. L’indagine interna. Gli elementi portati dall’indagine e la relativa valutazione. Il doveroso rilievo delle prove e degli elementi a discarico. La comunicazione agli organi competenti. La comunicazione all’UPD: l’attivazione delle procedure disciplinari ai
sensi del d.l.vo 150/09. Indicazioni operative su come adempiere agli obblighi fissati dalla legge anticorruzione. I rimedi: indicazione degli strumenti di controllo costante dello sviluppo dei processi e individuazione
delle procedure per prevenire e snidare i fenomeni corruttivi e perimetrazione dei livelli di competenza e
di responsabilità nell’attuazione del Piano.
Il legame con il Piano della formazione: formazione sull’etica e deontologia, formazione professionale mirata per le attività a maggiore rischio. La rotazione dei dipendenti: come operarla. Il controllo sul rispetto
delle norme comportamentali: definizione nel Codice di deontologia generale (d.P.R. 63/13) e locale. La
responsabilità da accesso e da divulgazione di dati. Il ruolo del Responsabile della prevenzione alla corruzione e del Responsabile unico della trasparenza. La responsabilità: disciplinare, amministrativa, civile e penale di coloro che sono coinvolti nell’attività preventiva della corruzione. La gestione dei siti web. Le ipotesi
di responsabilità penale per divulgazione del segreto d’ufficio. Le sanzioni.
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A023
Amministrazione digitale e innovazione organizzativa nella P.A.
PROFILI TEORICI ED APPLICATIVI, DOPO I DECRETI LEGISLATIVI 235/2010 E 33/13, LE LEGGI 134/12,
190/ 2012, 221/12, 96/13 E IL D.L. 90/2014 CONV. NELLA L. 114/14 - LE REGOLE TECNICHE DI CUI AL
D.P.C.M. 13/11/2014 - P.A. DIGITALE: I NUOVI STRUMENTI INFORMATICI E ORGANIZZATIVI NEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO - LA TRASPARENZA DELLA P.A. E IL TRATTAMENTO DEI DATI
- L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
- LA DEMATERIALIZZAZIONE DEI PROCEDIMENTI ED IL DOCUMENTO INFORMATICO
DURATA
2 giorni
DATE
1ª edizione: 20-21 maggio 2015
2ª edizione: 26-27 ottobre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Anna Mariagrazia CRESCENZI
Amministrativista e Referendario Presidenza del Consiglio dei Ministri – Esperto in diritto amministrativo
elettronico e delle tecnologie
Ing. Guglielmo LONGOBARDI
Funzionario Agenzia per l’Italia Digitale ex DigitPA - Esperto dei processi di innovazione tecnologica nella P.A.
Il seminario intende fornire una panoramica completa e approfondita sul tema dell’innovazione nella pubblica amministrazione nell’ambito della cornice delineata dal quadro normativo dettato dal Codice dell’amministrazione digitale, aggiornato dal d.l.vo 235/2010, integrato dagli interventi legislativi sullo sviluppo
e la crescita (d.l. 83/12 e dal d.l. 179/12) e potenziato dalla disciplina riguardante la trasparenza della P.A.
(d.l.vo 33/13) e dal rafforzamento dell’Agenda digitale italiana (l. 98/13), che hanno introdotto la road map
per l’utilizzo efficiente dei servizi della Pubblica Amministrazione, in particolare quella locale, tenuto conto
del contesto tecnologico in evoluzione e delle nuove esigenze di contenimento della spesa pubblica.
PROGRAMMA
L’amministrazione digitale e il quadro regolamentare ed organizzativo alla luce delle nuove regole tecniche per la gestione informatica dei procedimenti della P.A. (d.P.C.M. 13/11/14).
Evoluzione del Codice dell’Amministrazione digitale alla luce delle disposizioni integrative previste dal decreto sviluppo 2012 (d.l. 83/12 convertito nella l. 134/12), dal decreto crescita 2012 (d.l. 179/12 conv.
nella l. 221/12), coordinati con la riforma del d.l.vo 150/09 in termini di responsabilizzazione dell’operatore pubblico e con la disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni
per la P.A. (d.l.vo 33/13) e del trattamento dei dati pubblici. Complementarietà con la riforma in tema di
anticorruzione nella P.A. (l. 190/12).
Le opportunità e le applicazioni delle nuove disposizioni nella pubblica amministrazione alla luce dei programmi previsti dall’Agenda digitale europea e nazionale (l. 98/13); Azioni per l’attuazione del sistema informativo della P.A.: il nuovo Servizio Pubblico di Identità Digitale (SPID) - anagrafe popolazione residente;
fatturazione elettronica; razionalizzazione data center; G-cloud; cooperazione applicativa; connettività pubblica - cyber security.
Strumenti organizzativi a sostegno dell’innovazione e strutture per l’organizzazione dell’innovazione tecnologica, il coordinamento tra Stato, Regioni ed autonomie locali.
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La disciplina giuridica delle comunicazioni tra P.A., cittadini ed imprese: razionalizzazione della posta
elettronica certificata, pagamenti elettronici, sicurezza digitale, open data, basi dati di interesse nazionale.- Il fascicolo informatico e i problemi concreti nella sua realizzazione.
Confronto con i sistemi dell’UE.
La trasparenza nella P.A.: Siti web e obblighi di pubblicazione relativi ai procedimenti amministrativi e acquisizione dati. Accesso e limiti alle informazioni. La Bussola della trasparenza e il Portale della trasparenza.
La trasparenza come strumento di accountability della P.A. verso il cittadino. La trasparenza come strumento di prevenzione della corruzione.
Evoluzione delle disposizioni del Testo Unico sulla documentazione amministrativa (d.P.R. 445/2000) in
rapporto alle nuove regole dell’amministrazione digitale: la transizione dal documento amministrativo all’informazione digitale strutturata alla luce delle nuove disposizioni regolamentari e tecniche. Le nuove Regole tecniche per il protocollo informatico ai sensi degli artt 40-bis, 41, 47, 57-bis e 71, del Codice
dell’amministrazione digitale, di cui al d.l.vo 82/05.(d.P.C.M. 3/12/13).
Le regole tecniche e le modalità di attuazione del procedimento amministrativo informatico: formazione, tenuta e conservazione del documento informatico; gestione documento informatico e gestione flussi
documentali; firme digitali e identità digitali. Linee guida per la stesura di convenzioni per la fruibilità dei
dati tra amministrazioni.
Misure per lo snellimento del Processo amministrativo e l’attuazione del Processo civile telematico (d.l.
90/2014 conv. nella l. 114/14) per la semplificazione, la trasparenza amministrativa e l’efficienza degli uffici giudiziari.
Il ruolo delle banche dati delle P.A. nei processi di integrazione e innovazione dei servizi in rete.
Innovazione organizzativa in tema di performance. La gestione del ciclo della performance dal d.l.vo
150/09 al d.l. 90/14 conv. nella l. 114/14.
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A080
La prevenzione della corruzione nella P.A. dopo la l. 190/12
e il d.l.vo 33/13 (*)
- LA TRASPARENZA DELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA ANCHE ALLA LUCE DELLE LINEE GUIDA DEL GARANTE PRIVACY E DELLE DELIBERE ANAC
DURATA
2 giorni
DATE
1ª edizione: 21-22 maggio 2015
2ª edizione: 2-3 dicembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Carlo POLIDORI
Consigliere TAR Lazio
Dott.ssa Anna CORRADO
Magistrato TAR Campania
Il seminario offre una panoramica completa delle misure in materia di trasparenza dell’attività amministrativa e di prevenzione del fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione - in particolare degli Enti pubblici e territoriali - alla luce delle recenti novità connesse all’approvazione della l.
190/2012 (cd. legge anticorruzione) e all’emanazione del d.l.vo 33/2013 (T.U. “Trasparenza”) e del d.l.vo
39/13, nonché all’emanazione delle intese di cui al comma 60 e del Piano nazionale Anticorruzione (delibera
Civit 72/2013).
L’analisi di nuovi istituti giuridici, come il piano di prevenzione della corruzione e la figura del responsabile
della corruzione, è affiancata dalla disamina di tematiche già da tempo all’attenzione degli operatori del settore - come i rapporti tra trasparenza e diritto di accesso, la gestione dei siti web della P.A., i codici deontologici, la gestione delle situazioni di conflitto d’interessi del pubblico dipendente - che si rivelano, però,
ancora foriere di numerose questioni applicative di non facile soluzione. Il tutto, come la legge stessa prevede, con un riguardo particolare alla formazione del personale.
PROGRAMMA
Genesi e ambito applicativo della l. 190/2012. Il quadro delle misure anticorruzione, alla luce della l.
190/12 e dei decreti attuativi. Il ruolo delle intese del comma 60.
Il responsabile della prevenzione della corruzione, alla luce della circolare della PCM n. 1/2013.
Il Piano triennale di prevenzione della corruzione: procedura di approvazione e contenuto, alla luce del Piano
nazionale Anticorruzione (delibera Civit 72/2013). Il ruolo della dirigenza nella prevenzione della corruzione.
Le nuove linee guida ANAC sull’applicazione della disciplina anticorruzione alle società pubbliche e agli
enti di diritto privato in controllo pubblico.
La trasparenza dell’attività amministrativa come accessibilità totale e l’accesso civico, alla luce del
d.l.vo 33/2013, della circolare della PCM n. 2/2013 e delle linee guida del Garante per la Privacy (Deliberazione n. 243 del 15/5/2014). La trasparenza dell’attività amministrativa come misura di prevenzione
della corruzione: rapporti tra il responsabile della prevenzione della corruzione e il responsabile della trasparenza.
(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di indirizzo politico (delibera ANAC 144/2014). Assolvimento
obblighi di pubblicazione (delibera ANAC 148/2014); la delibera ANAC del 21/1/15 che individua l’autorità
amministrativa competente all’irrogazione delle sanzioni per la violazione delle disposizioni del T.U. Trasparenza. La disciplina anticorruzione e i soggetti di diritto privato in controllo pubblico.
Funzione, struttura e contenuto dei siti web della pubblica amministrazione: la sezione “Amministrazione trasparente”, l’accesso agli atti in via telematica, la pubblicità legale e l’albo pretorio on line. Il quadro degli obblighi di pubblicazione finalizzati alla accessibilità totale, alla luce del d.l.vo 33/13.
La trasparenza dell’attività amministrativa e la pubblicità legale in materia di appalti pubblici. La trasparenza dell’attività amministrativa in materia di sovvenzioni, contributi e ausili finanziari pubblici e i pagamenti di importo superiore a mille euro. Rapporti tra trasparenza e diritto alla riservatezza.
Il rispetto dei tempi del procedimento amministrativo, tra efficienza della pubblica della amministrazione
e prevenzione della corruzione. L’indennizzo da ritardo.
I codici di comportamento dei dipendenti pubblici alla luce del d.P.R. 62/13 e delle linee guida della CIVIT
(ora ANAC): deliberazione 75/2013.
La disciplina in materia di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi dirigenziali e di vertice e il
d.l.vo 39/13.
Le misure di prevenzione della corruzione nella gestione del personale: il ruolo della formazione e della
rotazione del personale. Le scelte in materia di assegnazione agli uffici e formazione delle commissioni. I divieti e le autorizzazioni in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti. La disciplina del conflitto d’interessi e degli obblighi di astensione.
Le misure di prevenzione della corruzione in materia di appalti pubblici: funzione e contenuto dei protocolli di legalità e dei patti di integrità. L’elenco degli operatori economici non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa. Le novità introdotte in materia dal d.l. 90/14, convertito in l. 114/14. Il potere
sanzionatorio dell’ANAC. Il regolamento ANAC 9/12/14, la delibera n. 10/2015 e la determina 8/1/15.
Gli strumenti di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti. Cenni alle diverse forme di responsabilità del pubblico dipendente. La disciplina del danno all’immagine della P.A.
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A082
Tecniche per la valutazione delle politiche pubbliche
DURATA
2 giorni
DATE
21-22 maggio 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Maria Rita PIERLEONI
Segreteria tecnica Ufficio del Presidente del Consiglio dei Ministri
Il focus del seminario è quello di presentare le principali tecniche di valutazione dei programmi e progetti
che possono essere applicate per le politiche pubbliche e per i programmi di spesa pubblica, al fine di verificare l’efficacia e l’efficienza nell’allocazione delle risorse pubbliche.
Si intende rispondere – presentando queste tecniche con relativi casi di studio - alla domanda se tali risorse
sono ben spese.
DESTINATARI
Funzionari e dirigenti che si interessano di valutazione delle politiche pubbliche e del miglioramento dell’efficienza nel processo di allocazione delle risorse pubbliche disponibili. Sono necessarie alcune nozioni base
di statistica e di economia.
PROGRAMMA
La misurazione delle performance della Pubblica Amministrazione: analisi di efficienza con approcci parametrici e non parametrici (DEA). Presentazione di un caso studio sulle Province: (l’analisi delle performance degli enti locali territoriali: il caso delle province italiane).
La valutazione delle politiche pubbliche mediante l’utilizzo dell’approccio controfattuale. Contenuti
teorici e presentazione delle tecniche di valutazione applicabili. Presentazione di un caso studio sulla valutazione delle politiche di aiuto alle imprese: analisi controfattuale e di efficienza.
L’analisi costi e benefici come metodo per la valutazione di progetti: contenuti teorici e presentazione
delle diverse metodologie con particolare riguardo alla tecnica del Valore attuale netto. Presentazione di
esempi pratici.
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A181
Corso di specializzazione per Responsabili del trattamento dati nelle
Pubbliche Amministrazioni e nelle aziende
- ALLA LUCE DELLE PIÙ RECENTI MODIFICHE NORMATIVE IN MATERIA DI PRIVACY
DURATA
3 giorni
DATE
1ª edizione: 8-9-10 giugno 2015
2ª edizione: 16-17-18 novembre 2015
ORARIO
1 giornata: 9-14/15-17
2a e 3a giornata: 9-14,30
a
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. David BURRONI
Esperto in materia di protezione dei dati personali del Foro di Siena
Dott. Andrea FROSINI
Ph.D. presso l’Università di Siena, esperto in materia di protezione dei dati personali
e inoltre, un Magistrato amministrativo
OBIETTIVI
Il corso ha lo scopo di formare e/o aggiornare i soggetti che attualmente svolgono il ruolo di referenti privacy presso le Pubbliche Amministrazioni e le aziende, nonché di fornire le conoscenze fondamentali
della materia che costituiranno i requisiti basilari per la formazione della nuova figura del Responsabile
della protezione dei dati prevista come obbligatoria dal nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei
dati la cui entrata in vigore è ormai prossima. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato con valutazione finale espressa in sessantesimi, in seguito al risultato della prova finale di apprendimento, che potrà
essere allegato al proprio curriculum vitae.
DESTINATARI
Il corso è principalmente rivolto a dipendenti e liberi professionisti che svolgono o intendono svolgere il
ruolo di responsabile del trattamento dei dati personali.
PROGRAMMA
Parte I.– Principi e regole generali per il trattamento dei dati personali. Inquadramento della materia:
dal diritto alla privacy al diritto alla protezione dei dati personali; il contesto normativo di riferimento. Il
Codice in materia di protezione dei dati personali (d.l.vo 30/06/03, n. 196): gli aggiornamenti alle più recenti modifiche legislative; la struttura e le principali definizioni. I soggetti coinvolti nel trattamento dei
dati personali: titolare, responsabile, incaricato, amministratore di sistema, interessato. L’Autorità Garante
per la protezione dei dati personali: compiti, poteri, tipologie di atti. I principi generali da rispettare: necessità, liceità e correttezza, finalità, qualità dei dati, proporzionalità. Gli obblighi generali da espletare
alla luce delle semplificazioni previste dai provvedimenti del Garante e delle modifiche legislative apportate al Codice: l’informativa all’interessato, la tutela dei diritti dell’interessato, la richiesta di prior
checking sui trattamenti che presentano rischi specifici, la nomina dei soggetti preposti al trattamento, la
predisposizione delle misure di sicurezza (minime e idonee), la definizione del tempo di conservazione dei
dati, la notificazione telematica e le comunicazioni al Garante, la richiesta di autorizzazione al Garante, la
definizione delle modalità di trasferimento dei dati all’estero, la definizione delle modalità di cessazione del
trattamento. Le regole ulteriori per i soggetti pubblici e per i soggetti privati e gli enti pubblici economici: principi applicabili e garanzie per i dati. Esame ragionato delle principali deliberazioni del Garante
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per la protezione dei dati personali: per ciascun argomento affrontato, sarà effettuata un’analisi delle più
rilevanti deliberazioni adottate in materia dall’Authority. Parte II.– La privacy sul luogo di lavoro. Il trattamento effettuato dal datore di lavoro pubblico: le operazioni sui dati comuni, sensibili e giudiziari. Il trattamento effettuato dal datore di lavoro privato: le operazioni sui dati comuni, sensibili e giudiziari. Gli
articoli 4 e 8 dello Statuto dei lavoratori: il raccordo con il Codice in materia di protezione dei dati personali. Le deliberazioni a carattere generale del Garante: le autorizzazioni generali (es. aut. gen. n. 1/2014
sul trattamento dei dati sensibili); le linee guida (es. provv. 15/05/2014 sul trattamento di dati personali,
contenuti anche in atti e documenti amministrativi, per finalità di pubblicità e trasparenza sul web); il provvedimento in materia di videosorveglianza (provv. 08/04/2010). Parte III.– La tutela dell’interessato e le
sanzioni. La tutela amministrativa e quella giurisdizionale: le forme di tutela dinanzi al Garante mediante
il ricorso, il reclamo, la segnalazione. Il ricorso al tribunale del luogo ove risiede il titolare del trattamento.
La tutela giurisdizionale contro i provvedimenti del Garante. Le sanzioni per le violazioni amministrative e
gli illeciti penali alla luce della l. 27/2/09, n. 14. Danni cagionati per effetto del trattamento e risarcibilità.
Esame ragionato della giurisprudenza.
A079
Gli obblighi di trasparenza per le Pubbliche Amministrazioni (*)
DURATA
2 giorni
DATE
1a edizione: 18-19 giugno 2015
2a edizione: 12-13 novembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Stefano TOSCHEI
Magistrato TAR
L’art. 11 del d.l.vo 150/09 ha introdotto il principio della trasparenza amministrativa quale diritto all’accessibilità, da parte di tutti coloro che intendono acquisire informazioni, indipendentemente da uno specifico e qualificato interesse, sui dati che concernono le funzioni amministrative delle P.A., attraverso la
pubblicazione sul sito internet dell’ente, in una apposita sezione denominata “Trasparenza, valutazione e merito”. Tali dati devono essere resi di facile accesso e quindi essere acquisibili e riutilizzabili dall’utente.
Questo innovativo istituto - che fino ad oggi si era caratterizzato, prevalentemente, per la obbligatorietà
della pubblicazione del curriculum di ciascun dirigente, organo politico e consulente dell’ente, con indicazione del corrispettivo riconosciuto - con un primo intervento legislativo (art. 18 d.l. 83/12) aveva visto ampliare i propri orizzonti applicativi andando a investire i dati di tutte quelle operazioni di attribuzione di
vantaggi economici, oltre ai corrispettivi ed ai compensi (fatta esclusione degli emolumenti e dei contributi
dovuti per rapporti di lavoro), riconosciuti in favore di terzi soggetti privati da parte di enti pubblici e società in house. La mancata pubblicazione dei dati sul sito web dell’ente comporta il divieto di corresponsione
di somme superiori ai mille euro nel corso dell’anno solare, con inevitabili conseguenze sia sotto il profilo
del danno erariale, per gli eventuale pagamenti effettuati disattendendo il divieto, sia per il riconoscimento
del danno da ritardo da riconoscersi a coloro che sono interessati a ricevere il pagamento.
(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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Con la legge anticorruzione (l. 190/12, art. 1, comma 16) l’obbligo di pubblicazione dei dati è stato esteso
pressoché a tutte le attività delle amministrazione, dal rilascio di autorizzazioni e concessioni all’espletamento dei concorsi pubblici. In particolare per quanto riguarda gli appalti (comma 32) è prevista la pubblicazione
di numerosi dati relativi anche ai pagamenti effettuati all’appaltatore, con la previsione di sanzioni nell’ipotesi di
mancata pubblicazione.
Tutte queste nuove disposizioni creano difficoltà organizzative agli uffici e accrescono le responsabilità di coloro
che vi operano e quindi si rende necessaria una puntuale conoscenza delle disposizioni in questione da parte di tutti
i soggetti che intervengono nelle varie fasi della filiera procedimentale, dai dirigenti, ai funzionari fino a giungere
agli addetti ai pagamenti.
Con il Testo unico della trasparenza (d.l.vo 14/3/13, n. 33) il nostro ordinamento conosce una vera e propria trasformazione dello stile amministrativo, dal momento che il legislatore ha giuridicamente invertito il rapporto tra
segreto e libera conoscenza con riferimento all’esercizio di funzioni amministrative (coinvolgendo anche le società
in mano pubblica). In particolare è stato introdotto il diritto di accesso civico che porrà le Amministrazioni dinanzi
alla impossibilità di nascondere i dati, potendo “chiunque” pretendere, anche giudizialmente, che i dati obbligatoriamente pubblici siano pubblicati sul sito web dell’ente.
PROGRAMMA
Un approccio multiforme al nuovo stile della P.A.: dalla semplificazione dei procedimenti a una più decifrabile
scansione dei subprocedimenti, dal vaglio del comportamento dell’impresa negli appalti in fase di scelta ed in fase
di esecuzione del contratto al rafforzamento delle white list (Dir. UE 7/2011) accanto a quello delle black list.
I singoli rimedi proposti recentemente dal legislatore. Impossibilità per i condannati di partecipare ad appalti;
la banca dati online sugli appalti; l’istituzione di una Authority anti-corruzione: prevenzione e contrasto attraverso
controlli e sanzioni nei confronti delle P.A. non in regola.
L’obbligo di pubblicare notizie su procedimenti amministrativi, costi di opere e servizi, monitoraggi sul rispetto dei tempi. Onere della P.A. di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica per comunicare con i cittadini. Pubblicazione di ruoli, incarichi e retribuzioni.
Limiti alla transitabilità dal pubblico al privato: chi ha svolto ruoli dirigenziali nel settore pubblico non potrà passare a svolgere la stessa mansione nel privato prima che siano trascorsi tre anni.
La nuova incompatibilità dei responsabili di procedimento introdotta con l’art. 6-bis della l. 241/90. L’obbligo
di rispondere in misura “semplificata”. L’istituzione di corsi di etica e la redazione di codici di comportamento per
i dipendenti. La progettazione e pianificazione dell’azione di contrasto alla corruzione.
Le figure responsabili (es. i segretari comunali) che vadano a rimuovere il “risk management” (individuazione dei
rischi legati alla gestione della Pubblica amministrazione e delle sanzioni nei casi in cui questi piani non vengano
portati avanti).
Le tutele per il dipendente che rivela informazioni su pratiche scorrette fino all’impossibilità di essere licenziato. Rapporto tra trasparenza e tutela di chi denuncia: la prevenzione da possibili comportamenti e ritorsivi
e/o integranti mobbing.
Il ruolo delle Prefetture e l’elenco delle imprese “virtuose”. L’inasprimento delle pene per i reati coinvolti e nuova
definizione di alcuni reati, tra cui la concussione. Il nuovo reato di “traffico di influenze”: l’intermediario tra il
funzionario pubblico e chi vuole ottenere favori.
La trasparenza come sistema anticorruzione: dall’incompatibilità degli incarichi, alla pubblicazione dei dati online (art. 18 d.l. 83/12 e art. 3 l. 190/12). In particolare, la responsabilità del “controllore” e l’ampliamento delle
circostanze causa di danno all’erario e delle fattispecie di danno all’immagine della Pubblica amministrazione. Il
decreto di attuazione della l. 190/2012 (d.l.vo 39/13). Le nuove linee guida del Garante per la Privacy (Deliberazione n. 243 del 15/5/2014).
Il d.l.vo 33/2013 (T.U. Trasparenza): dati, informazioni e documenti la cui pubblicazione è obbligatoria; limiti alla
pubblicazione; soggetti tenuti alla pubblicazione (pubbliche amministrazioni e società che svolgono funzioni amministrative); quando sorge l’obbligo di pubblicare; caratteristiche del sito e modalità di pubblicazione del dato;
esame delle principali “famiglie” di dati da pubblicare (organi politici, dirigenti, dipendenti, organizzazione, procedimenti amministrativi, concessioni e autorizzazioni, sovvenzioni e contributi, concorsi, tempi di pagamento, appalti, urbanistica, edilizia e espropriazione, servizio sanitario nazionale, ecc.).
Il Responsabile per la trasparenza (nomina, compiti, adempimenti e responsabilità). Sanzioni per la violazione
delle disposizioni del T.U. Trasparenza; la delibera ANAC del 21/1/15 che individua l’autorità amministrativa competente all’irrogazione delle sanzioni. Il “diritto di accesso civico”. Il nuovo volto dell’accesso documentale a seguito della introduzione dell’Amministrazione aperta; in particolare la nuova configurazione del
controinteressato nell’accesso a documenti e ad atti di gara. Le responsabilità connesse alla comunicazione
impropria di dati. Tutela giurisdizionale esclusiva dinanzi al G.A.
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M104
MASTER IN DIRITTO AMMINISTRATIVO
DURATA
18 giorni
articolato in 7 moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
5-6-7-8-9 ottobre 2015
26-27-28-29-30 ottobre 2015
23-24-25-26-27 novembre 2015
14-15-16 dicembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 3.140,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Lorenzo ANELLI
Avvocato amministrativista in Roma
Prof. Ida CARACCIOLO
Ordinario di Diritto internazionale, Seconda Università di Napoli
Dott. Oberdan FORLENZA
Consigliere di Stato
Dott. Marco LIPARI
Consigliere di Stato
Avv. Nicola MARCONE
Avvocato amministrativista in Roma
Prof. avv. Giuseppe MONTANARA
Docente di diritto penale, Università di Teramo
Dott. Paolo PASSONI
Consigliere TAR
Dott. Armando POZZI
Presidente di Sezione del TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblico
Prof. avv. Vito TENORE
Consigliere Corte dei conti
Il Master è finalizzato all’accrescimento professionale degli Amministratori pubblici e del personale delle
Amministrazioni pubbliche di carriera dirigenziale e direttiva.
Esso è articolato in 7 moduli fruibili anche singolarmente. Il 1° modulo si occupa delle fonti, dei soggetti
e dell’organizzazione amministrativa. Specifici moduli tratteranno il tema del procedimento amministrativo, del diritto di accesso e delle recenti riforme che hanno semplificato e modificato l’assetto dell’esercizio della potestà amministrativa, nonché la giustizia amministrativa, con ampia focalizzazione sulle
modifiche introdotte dal nuovo codice del processo. Tematiche monografiche riguarderanno il regime delle
responsabilità e dei controlli, i contratti e l’attività negoziale dei soggetti pubblici e la disciplina del lavoro
nella P.A.
Per la vastità e generalità delle problematiche affrontate, il Master si caratterizza anche come perfezionamento post-universitario e può essere utilizzato per la preparazione ai concorsi a posti di funzioni direttive
e dirigenziali, per le magistrature amministrative (TAR, Corte dei conti) e per l’Avvocatura dello Stato.
PROGRAMMA
1° modulo (A052):
5-6-7 ottobre 2015
Il diritto amministrativo nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale
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2° modulo (A053):
8-9 ottobre 2015
L’attività contrattuale nelle Pubbliche Amministrazioni
3° modulo (A060):
26-27 ottobre 2015
La P.A. nel processo amministrativo alla luce del nuovo codice e del decreto correttivo
4° modulo (A137):
28-29-30 ottobre 2015
Responsabilità e controlli sulle P.A. e sui gestori di risorse pubbliche
5° modulo (A128):
23-24 novembre 2015
Il diritto di accesso ai documenti amministrativi
6° modulo (A112):
25-26-27 novembre 2015
Il procedimento amministrativo: la l. 241/90 e le s.m.i. Profili teorici e attuativi
7° modulo (B127):
14-15-16 dicembre 2015
Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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A052
Il diritto amministrativo nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale
- LE FONTI
- I SOGGETTI
- L’ORGANIZZAZIONE
- L’INFLUENZA DEL DIRITTO COMUNITARIO
DURATA
3 giorni
DATE
5-6-7 ottobre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Ida CARACCIOLO
Ordinario di Diritto internazionale, Seconda Università di Napoli
Dott. Oberdan FORLENZA
Consigliere di Stato
PROGRAMMA
Il sistema delle fonti del diritto amministrativo: fonti atto e fonti fatto. La Costituzione: la revisione del
Titolo V e l’assetto costituzionale delle Autonomie locali (l. cost. n. 3/2001). Iter approvativo delle leggi di
riforma del diritto costituzionale. Le prospettive di riforma della Costituzione. I testi unici misti. La potestà regolamentare: il riparto delle competenze alla luce del vigente assetto costituzionale. La delegificazione. Le situazioni giuridiche soggettive nel diritto amministrativo. La lesione di situazioni giuridiche
soggettive: tutela risarcitoria; interesse legittimo; evoluzione della giurisprudenza con particolare riguardo
alla Corte dei conti, alla Cassazione, al Consiglio di Stato.
Organizzazione dello Stato: il Governo e la Presidenza del Consiglio alla luce delle più recenti riforme. Concetti di federalismo e decentramento alla luce della vigente legislazione e delle prospettive di riforma. Autonomie ed Enti locali.
Organizzazione amministrativa: figure giuridiche soggettive; tipologie di enti pubblici; organi e uffici. Forme
di organizzazione alternative al modello burocratico: le agenzie. Le figure soggettive pubbliche non entificate e gli enti privati di interesse pubblico. Privatizzazione e società a partecipazione pubblica dopo la riforma del diritto societario alla luce della giurisprudenza comunitaria. L’organismo di diritto pubblico e le
società miste locali. L’affidamento “in house” alla luce dei decreti legge 269/03, 223/06 e 112/08.
Le Autorità amministrative indipendenti: poteri; organizzazione; rapporti con le tradizionali strutture amministrative dello Stato.
Le fonti del diritto dell’Unione europea: diritto primario e diritto derivato. La influenza del diritto dell’Unione Europea sul diritto amministrativo. Regolamenti, direttive e decisioni: loro diretta applicabilità,
effetto diretto e primato sul diritto nazionale degli Stati membri. L’adeguamento dell’ordinamento italiano all’ordinamento dell’Unione europea: il quadro normativo; la legge comunitaria annuale; l’adeguamento diretto, per delega legislativa, per atto amministrativo; la giurisprudenza comunitaria e costituzionale.
I conflitti tra diritto comunitario e diritto interno e i criteri di risoluzione alla luce della più recente giurisprudenza costituzionale. La violazione del diritto comunitario e i riflessi sulla legalità dell’azione amministrativa. Diritto dell’Unione Europea e riflessi sull’azione dei giudici interni: giudice ordinario e giudice
amministrativo. La giurisprudenza della Corte di Giustizia: tipologie di giudizi; loro efficacia nei riguardi
degli Stati membri. Responsabilità extracontrattuale dello Stato per inerzia legislativa. Responsabilità di amministratori e funzionari pubblici per omessa o errata applicazione di norme comunitarie.
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A053
L’attività contrattuale nelle Pubbliche Amministrazioni
- APPALTI, CONCESSIONI, AFFIDAMENTI DI SERVIZI PUBBLICI DOPO LA L. 114/2014
- DIRETTIVE COMUNITARIE, CODICE DEI CONTRATTI, REGOLAMENTO
DURATA
2 giorni
DATE
8-9 ottobre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Lorenzo ANELLI
Avvocato amministrativista in Roma
Avv. Nicola MARCONE
Avvocato amministrativista in Roma
PROGRAMMA
L’attività negoziale nelle Pubbliche Amministrazioni alla luce delle più recenti riforme e dell’influenza
comunitaria. Il sistema delle fonti: principi del Trattato, direttive codice dei contratti, codice civile. La giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte di giustizia. I contratti esclusi. Sistematica del codice:
struttura; principi; ambito soggettivo; ambito oggettivo; profili organizzativi.
Concetti base degli istituti più importanti: pubblicità, procedure di gara, criteri di aggiudicazione, organismi di diritto pubblico, ecc. Il procedimento: il RUP e i suoi rapporti con l’organizzazione amministrativa.
L’Autorità di Vigilanza. Struttura del procedimento: dalla determina all’aggiudicazione e alla stipulazione
del contratto.
Tipologie di fattispecie negoziali: i contratti pluriennali, opzionali e aperti; accordi quadro nei settori ordinari e speciali; sistemi dinamici di acquisizione; gare on-line e marketplace; la centrale di committenza
CONSIP; forniture e servizi in economia; il ricorso al sistema no profit. L’avvio della procedura e gli atti di
gara: il bando; il capitolato speciale di gara; lo schema di contratto. La qualificazione delle imprese: disciplina nazionale e punti di vista comunitari; il nuovo istituto dell’avvalimento. Certificazione di qualità delle
imprese.
Le cause tassative di esclusione ed il c.d. “soccorso istruttorio” introdotto dall’art. 38, comma 2-bis, ed
art. 46, comma 1-ter, del d.l.vo 163/06; la determina ANAC 8/1/15 sui criteri interpretativi in ordine alle
disposizioni di tali articoli.
Le operazioni di gara: casi di irregolarità essenziali sopperibili con il “soccorso istruttorio”; criteri di scelta
del contraente; nomina, poteri e funzioni della commissione di gara; l’anomalia dell’offerta; criteri e sottocriteri nella valutazione dell’offerta; aggiudicazione provvisoria e definitiva e consegna provvisoria; accesso
e privativa industriale. La stipula e la gestione del contratto. Le variazioni soggettive dell’appaltatore. Le
variazioni oggettive dell’appalto. Il contenzioso connesso all’esecuzione. Singole tipologie di forniture e servizi: gli appalti di manutenzione; gli appalti per la progettazione; gli appalti per il global service, ecc.
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A060
La P.A. nel processo amministrativo alla luce del codice
e dei decreti correttivi
DURATA
2 giorni
DATE
26-27 ottobre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Oberdan FORLENZA
Consigliere di Stato
PROGRAMMA
La giustizia amministrativa: evoluzione storica; principi informatori; influenza del diritto comunitario; quadro normativo vigente. La riforma del processo amministrativo nella l. 205/2000 e le dichiarazioni di incostituzionalità degli artt. 33 e 34 del d.l.vo 80/98. Le novelle apportate dalla l. 69/09.
Il processo amministrativo alla luce del Codice (d.l.vo 104/2010) e dei correttivi di cui ai dd.l.vi 195/11,
160/12 e 33/13. Le misure introdotte dal Titolo IV del d.l. 90/14, conv. con l. 114/14, per lo snellimento
del processo amministrativo e l’attuazione. I tipi di giurisdizione del giudice amministrativo e i principi fondamentali del processo, in particolare, la giurisdizione sui diritti patrimoniali conseguenziali (servizi pubblici, appalti, edilizia e urbanistica); competenza e incompetenza territoriale, contenuti del ricorso.
Le azioni esperibili innanzi al giudice amministrativo. Il ricorso giurisdizionale. La fase cautelare, con particolare riguardo alla tutela ante causam. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari e la loro impugnazione. Il processo amministrativo speciale per determinate materie. Le decisioni in forma semplificata e la
esecuzione della sentenza di I grado. Il giudizio di ottemperanza; nomina e poteri del commissario ad acta.
Il giudizio sul silenzio dell’amministrazione e i poteri del giudice. Il nuovo processo amministrativo per gli
appalti pubblici: la cd. Direttiva ricorsi (Dir. 2007/66/CE) e le norme introdotte in materia processuale
per i contratti pubblici dal decreto di recepimento 53/2010 e dal d.l.vo 195/11; le misure per l’ulteriore
accelerazione dei giudizi in materia di appalti pubblici di cui al d.l. 90/14.
I processi amministrativi speciali. In particolare: il processo a tutela del diritto di accesso. Il procedimento
di ingiunzione nei confronti della P.A. Le decisioni in forma semplificata e l’esecuzione della sentenza di I
grado non sospesa. La disciplina dei mezzi di prova: la consulenza tecnica d’ufficio.
L’azione collettiva per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari pubblici (d.l.vo
198/09).
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A137
Responsabilità e controlli sulle P.A. e sui gestori di risorse pubbliche
- RESPONSABILITÀ CIVILE - RESPONSABILITÀ PENALE
- RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVO-CONTABILE - RESPONSABILITÀ DIRIGENZIALE
- RESPONSABILITÀ DELLE PERSONE GIURIDICHE
DURATA
3 giorni
DATE
28-29-30 ottobre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Paolo PASSONI
Consigliere TAR
Prof. avv. Giuseppe MONTANARA
Docente di diritto penale, Università di Teramo
e inoltre altri Magistrati di magistrature superiori
PROGRAMMA
Il dipendente pubblico e le sue 5 responsabilità. L’art. 28 della Costituzione e la responsabilità civile:
la responsabilità diretta delle P.A. e quella degli impiegati per danni a terzi: limiti alla solidarietà passiva.
Casistiche di danno. Rapporti tra responsabilità della P.A. e dei dirigenti e funzionari agenti: criteri per
la imputazione del risarcimento ai funzionari. La responsabilità amministrativa e contabile alla luce della
più recente legislazione e giurisprudenza: in particolare la l. 97/01 e la legge anticorruzione 190/12, i nuovi
orientamenti della Cassazione con particolare riguardo alle pronunzie del 2009. Danno da tangente e all’immagine. Il concetto di colpa grave alla luce della giurisprudenza della Corte dei conti. La compensatio
lucri cum damno e la insindacabilità del potere discrezionale. Danno erariale diretto e indiretto: casi e
questioni. Non assicurabilità del danno erariale: l’art. 3, c. 59, della l. 244/07 e la giurisprudenza della
Corte dei conti. La responsabilità disciplinare: i contratti collettivi, il d.l.vo 150/09 e la l. 190/12. Rapporti
tra illecito penale e illecito disciplinare dopo il d.l.vo 150/09. Responsabilità da omessa attivazione dei
procedimenti disciplinari. I nuovi illeciti nella legge anticorruzione n. 190.
La responsabilità aquiliana della P.A. e dei suoi funzionari per danno ingiusto. La responsabilità per violazione del diritto comunitario secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia; soggetti passivi e criteri per la
quantificazione del danno. L’elemento soggettivo (dolo o colpa). Danno da ritardo. Esame della principale giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione in materia. Le pene accessorie alle condanne: in particolare l’estinzione del rapporto di impiego; l’interdizione temporanea e perpetua; i rapporti con
il procedimento e le sanzioni disciplinari. La responsabilità dell’amministrazione per gli atti illegittimi e per
il mancato esercizio dell’autotutela ai sensi delle modifiche all’articolo 21 nonies della l. 241/90 ad opera
della l. 164/14. La responsabilità dei dirigenti per inosservanza dei termini del procedimento: le modifiche
e le integrazioni all’art. 2 della l. 241/90 introdotte dalle leggi 35/2012 e 134/12. Le sanzioni. Il procedimento
di valutazione del dirigente e dei funzionari: l’organismo indipendente di valutazione. La tutela amministrativa e giurisdizionale del dirigente. Responsabilità dirigenziale per omessa attivazione di azioni disciplinari. Divieto per il dirigente di distribuire i premi in mancanza delle verifiche e attestazioni. Responsabilità del
dirigente per omessa vigilanza sulla effettiva produttività. Responsabilità dirigenziale e procedimento disciplinare nel pubblico impiego dopo la legge anticorruzione 190/12 ed il decreto trasparenza 33/13; la responsabilità dirigenziale del responsabile anticorruzione e del responsabile della trasparenza; l’applicazione
della normativa anticorruzione anche agli Ordini professionali.
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La responsabilità penale alla luce delle norme e della giurisprudenza più recenti. I reati contro il patrimonio della P.A. commessi da pubblici ufficiali e da incaricati di pubblico servizio: il peculato. I reati contro il patrimonio della P.A. I reati contro il buon andamento della P.A.: rifiuto ed omissione di atti d’ufficio;
rapporti con il procedimento amministrativo. Rapporti con la responsabilità disciplinare. La fattispecie di corruzione: la corruzione propria ed impropria; la corruzione attiva e passiva; la corruzione antecedente e susseguente; la induzione alla corruzione. La riforma dei delitti di corruzione e le figure di reato introdotte
con la l. 190/12. I reati contro la fede pubblica. Le fattispecie di falsità documentale. Il falso materiale e
quello ideologico. Le false attestazioni rese al pubblico ufficiale.
A128
Il diritto di accesso ai documenti amministrativi e l’“accesso civico”
- IL D.L.VO 33/2013 E LA L. 7/8/12, N. 134
- TUTELA DELLA PRIVACY
- NUOVI OBBLIGHI DI TRASPARENZA E CONSEGUENZE DELL’INADEMPIMENTO
- NORME, GIURISPRUDENZA, ECCEZIONI
DURATA
2 giorni
DATE
25-26 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
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RELATORE
Dott. Marco LIPARI
Consigliere di Stato
PROGRAMMA
Definizioni e principi in materia di diritto di accesso ai documenti amministrativi. I nuovi principi di
pubblicità e trasparenza. I rapporti tra diritto di accesso e tutela della privacy: il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.l.vo 196/03); il trattamento dei dati personali e la conciliazione tra interessi
contrapposti. Gli orientamenti del Garante e dei giudici amministrativi. L’evoluzione normativa più recente:
la l. 15/05 e le leggi 69/09 e 104/10. I regolamenti attuativi della l. 241/90, in particolare il d.P.R.
12/4/06, n. 184. Le innovazioni contenute nel d.l.vo 33/2013. La disciplina statale, regionale, degli
enti locali territoriali e delle altre amministrazioni pubbliche. La legittimazione all’accesso ed il requisito
dell’interesse. Il nuovo accesso civico. Atti soggetti a pubblicazione. Conseguenze della violazione degli
obblighi. L’accesso con riguardo ai gestori di servizi pubblici e agli organismi di diritto pubblico. Casi
problematici di accesso ai documenti. Le normative speciali in materia di accesso ambientale e di contratti
pubblici.
Le modalità di esercizio del diritto di accesso: l’accesso informale; il rilascio di copie e i costi; il differimento; i controinteressati. Le strutture organizzative e i compiti degli URP. L’accesso ai documenti informatici: in particolare alle registrazioni fonografiche e videofonografiche. La gestione delle banche dati. Il
testo unico sulla documentazione amministrativa. L’accesso effettuato dalle P.A. L’accesso ai documenti
in materia ambientale. La tutela giurisdizionale; il silenzio rifiuto; la legittimazione e l’interesse ad agire;
l’ordine di esibizione del giudice; l’ottemperanza. Il ricorso al difensore civico. La difesa diretta dell’amministrazione e del ricorrente. Violazione del diritto di accesso e tutela risarcitoria. Il regime delle responsabilità dei funzionari.
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A112
Il procedimento amministrativo: la l. 241/90 e le s.m.i.
Profili teorici e attuativi
DURATA
3 giorni
DATE
25-26-27 novembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Oberdan FORLENZA
Consigliere di Stato
PROGRAMMA
La disciplina del procedimento amministrativo alla luce della l. 15/05, del d.l. 35/05, delle leggi 69/09,
104/10 e delle novità introdotte dal d.l. 5/2012, conv. in l. 35/12, e dalla l. 190/12: l’integrazione dei
principi generali con quelli di fonte comunitaria. L’applicabilità della l. 241/90 alle Regioni e agli Enti locali.
L’azione amministrativa di natura non autoritativa: l’applicazione delle norme di diritto privato e il rapporto paritario con i soggetti destinatari; gli accordi procedimentali e gli accordi sostitutivi di procedimento.
La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi. La esternazione dei motivi nell’atto amministrativo e nella attività di natura privata della P.A.
Il procedimento e le forme di partecipazione: i termini di durata del procedimento; l’emanazione del provvedimento; la comunicazione ai destinatari quale elemento integrativo dell’efficacia. Le conseguenze della
mancata o tardiva emanazione del provvedimento (art. 1 d.l. 5/12); in particolare, le conseguenze per
i dirigenti.
L’obbligo di concludere il procedimento con provvedimento espresso e la sua motivazione dopo la l.
190/12. La problematica del “silenzio” della P.A. La disciplina del silenzio-inadempimento alla luce del Codice del processo amministrativo. Il danno da ritardo o da inerzia ai sensi dell’art. 2-bis, come modificato
dal d.l. 69/13.
L’amministrazione telematica: forme, modalità, effetti. Il trattamento informatico dei procedimenti amministrativi (d.P.C.M. 14/10/03). I rapporti con il codice dell’amministrazione digitale.
La disciplina dell’autotutela (anche alla luce dell’art. 1, comma 136, l. 311/03). Revoca e annullamento
d’ufficio del provvedimento amministrativo. L’obbligo di corrispondere indennizzo in caso di revoca e la
sua quantificazione; i rapporti con la responsabilità precontrattuale e contrattuale della P.A.
La figura del responsabile del procedimento: qualifica, poteri, responsabilità. Rapporti tra il responsabile
del procedimento e i titolari delle funzioni di direzione politica e gestione amministrativa. I regolamenti attuativi delle singole Amministrazioni: principi e suggerimenti pratici per la redazione dei regolamenti di
competenza delle Amministrazioni di appartenenza dei partecipanti. La gestione del procedimento: comunicazione di avvio e conseguenze dell’omissione; l’art. 21-octies l. 241/90.
La conferenza di servizi, dopo le nuove disposizioni introdotte dal d.l. 78/2010 e relativa legge di conversione 122/10. Gli accordi di programma. Le semplificazioni procedimentali, anche alla luce del d.l. 5/12.
In particolare, i regolamenti per la riduzione degli oneri amministrativi. La SCIA (art. 19 l. 241/90), alla luce
delle modifiche normative introdotte con i decreti legge 138/11 e 83/12 e delle interpretazioni dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
Esame ragionato della giurisprudenza.
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B127
Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici
- LA PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO: SIGNIFICATO, EFFETTI, ESCLUSIONI
- FONTI NORMATIVE: NORME UE, LEGGI E REGOLAMENTI STATALI E REGIONALI, STATUTI E REGOLAMENTI
(ENTI LOCALI, UNIVERSITÀ, ENTI PUBBLICI)
- IL T.U. PUBBLICO IMPIEGO (D.L.VO 165/01)
- LE NOVITÀ DEGLI ULTIMI ANNI: DAI DECRETI LEGGE DEL 2011 (NN. 98 E 138) SINO ALLE RIFORME
DEL 2012-14: RIFORMA FORNERO, SPENDING REVIEW, RIFORMA DEL CODICE DELL’AMMINISTRAZION
DIGITALE, LEGGE DI STABILITÀ, CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI, DECRETO
SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA - CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DI COMPARTO ED INTEGRATIVA
- GESTIONE DEL PERSONALE: PRINCIPI E STRUMENTI - MANSIONI - MOBILITÀ
- DISTACCHI, COMANDI, COLLOCAMENTI FUORI RUOLO - ASSENZE
- RESPONSABILITÀ E SANZIONI DISCIPLINARI - CESSAZIONE DEL RAPPORTO - LA GIURISDIZIONE
- CENNI SUL PROCESSO DEL LAVORO E SULLA TUTELA DEL DIPENDENTE PUBBLICO ALLA LUCE
DEGLI ULTIMI INTERVENTI LEGISLATIVI
DURATA
3 giorni
DATE
1 edizione: 12-13-14 ottobre 2015
2a edizione: 14-15-16 dicembre 2015
a
ORARIO
8,45-14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Maria GENTILE
Professore ordinario della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)
Dott. Armando POZZI
Presidente di Sezione del TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblico
DESTINATARI
Dirigenti e funzionari di Enti pubblici (aziende ASL ed ospedaliere, enti locali, Amministrazioni dello Stato,
Enti pubblici non economici); responsabili uffici di staff; responsabili uffici del personale e gestione risorse
umane; responsabili di unità operative varie; avvocati lavoristi.
PROGRAMMA
La privatizzazione del rapporto di lavoro. Significato ed effetti. Materie e categorie escluse. Le fonti di disciplina e regolazione dei rapporti di lavoro: norme comunitarie, Costituzione, leggi, regolamenti, statuti,
contratti collettivi. Il Testo unico sul pubblico impiego (d.l.vo 165/01 e s.m.i.). Procedimenti di contrattazione e rapporti sindacali. Contratti collettivi nazionali, integrativi e decentrati. La gerarchia tra livelli contrattuali.
Tecniche di gestione del personale. Il ruolo della dirigenza: nomina, compiti, poteri e responsabilità del
dirigente. La riforma della dirigenza dopo la l. 145/02, la l. 229/03 e il d.l.vo 150/09 di attuazione della l.
15/09. Il disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche: i principi di riforma della
dirigenza pubblica.
Principi e modalità di organizzazione degli uffici ed effetti sulla gestione ed utilizzazione dei dipendenti
dopo la privatizzazione: fonti e competenze. Piante organiche, modi di copertura dei posti e progressioni interne. Gli effetti delle misure di finanza pubblica.
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I contratti di lavoro flessibile nell’evoluzione e nel susseguirsi delle varie riforme, dalla riforma Biagi alla
riforma Fornero (l. 92/12). La coesistenza di un diverso assetto nel lavoro alle dipendenze della P.A.
Le vicende del rapporto di lavoro. Le mansioni ed il nuovo sistema classificatorio del personale. La valorizzazione del merito e il sistema premiale: dalla c.d. “Riforma Brunetta” alla c.d. “Spending Review”.
Mansioni superiori. Incompatibilità. Le modifiche alla disciplina della mobilità temporanea (comandi, distacchi e assegnazioni provvisorie). Le conseguenze sulla situazione economica e giuridica del dipendente
alla luce delle disposizioni introdotte dalla l. 190/12, c. d. “legge anticorruzione” e successivi decreti delegati.
La gestione degli esuberi e la mobilità collettiva: la disciplina delle eccedenze di personale dopo la legge
di stabilità 2012 (l. 183/11) e il decreto “spending review” (d.l. 95/12, conv. dalla l. 135/12). Le modalità
di riassorbimento del personale in disponibilità ivi comprese quelle conseguenti all’istituto dell’”Assegnazione di nuove mansioni”, di cui all’art. 5 del d.l. 90/14, convertito dalla l. 114/14.
La mobilità volontaria dopo le nuove disposizioni introdotte dal d.l. 90/14, conv. dalla l. 114/14.
La disciplina delle assenze e, in particolare, le assenze per malattia.
La responsabilità ed il procedimento disciplinare dopo il d.l.vo. 150/09. Il nuovo codice di comportamento
dei dipendenti pubblici di cui al d.P.R. 62/2013.
Le cause di cessazione del rapporto di lavoro. Le norme della l. 183/2010 in tema di lavoro pubblico e controversie di lavoro. Il nuovo processo del lavoro e la tutela del lavoratore pubblico. Il risarcimento del danno.
Cenni su alcuni ordinamenti settoriali: enti locali, sanità, università, ecc. Esame ragionato della giurisprudenza più recente.
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B273
Procedimenti amministrativi e atti di gestione negli Ordini e
Collegi professionali
DURATA
2 giorni
DATE
19-20 ottobre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Roberto PROIETTI
Consigliere TAR, già Direttore degli Uffici di Segreteria dei Consigli nazionali professionali presso il Ministero
della Giustizia e Magistrato addetto all’Ufficio Libere Professioni del Ministero della Giustizia
OBIETTIVI
Fornire un quadro della normativa e della giurisprudenza relative agli adempimenti e ai poteri inerenti alla
gestione dei procedimenti e all’adozione di atti e provvedimenti di specifica competenza degli Ordini e dei
Collegi professionali.
DESTINATARI
Il seminario è diretto ai componenti degli organi nazionali e periferici degli Enti professionali, ai dirigenti,
ai funzionari e, in genere, ai responsabili dei procedimenti e al personale che cura la predisposizione degli
atti interni e dei provvedimenti destinati agli iscritti all’Albo e ai praticanti.
PROGRAMMA
Gli Enti Professionali: le fonti normative dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. Gli ordinamenti professionali. Natura pubblicistica, fini e compiti. Struttura e funzionamento degli organi. Vigilanza. Le competenze: i poteri normativi; tenuta dell’albo; formazione; tariffe; contributi, quote e tasse; vigilanza sugli
iscritti; poteri disciplinari; competenze circa ricorsi e reclami.
Atti e provvedimenti: elementi, requisiti, caratteristiche e struttura dei provvedimenti amministrativi di
competenza degli Enti professionali; perfezione, efficacia e validità; la motivazione; l’interpretazione; atti
diversi dai provvedimenti; i vizi del provvedimento; l’autotutela; convalida, sanatoria e ratifica; la conservazione del provvedimento invalido.
La disciplina dei procedimenti amministrativi di competenza degli Enti professionali: la l. 241/90 ed i rapporti con gli ordinamenti professionali; l’obbligo di concludere in forma espressa il procedimento; il silenzio; i termini di conclusione del procedimento; il responsabile del procedimento e l’istruttoria; la
partecipazione al procedimento; l’intervento nel procedimento, gli enti professionali come portatori di interessi diffusi; riflessi sulla legittimazione processuale. I procedimenti: le elezioni del Consiglio; iscrizione,
cancellazione e reiscrizione; il procedimento disciplinare; i procedimenti contenziosi.
La deontologia professionale: le regole deontologiche: correttezza, colleganza, riservatezza, informativa
e disinteresse. I codici deontologici. Il potere disciplinare. L’illecito disciplinare. Le sanzioni.
L’Albo professionale: l’iscrizione e la sua natura; requisiti e condizioni; incompatibilità; il trasferimento ad
altro albo; revoca, sospensione e cancellazione.
L’accesso agli atti degli Enti professionali: aspetti generali; i titolari del diritto di accesso; accesso e interessi della Categoria professionale; l’esercizio del diritto di accesso; i documenti accessibili; limiti al diritto
di accesso; i rapporti tra accesso e riservatezza (il Codice della privacy, d.l.vo 196/03); le forme di tutela
del diritto di accesso.
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A163
L’ispezione amministrativa - Profili teorico-pratici
- NATURA
- TECNICHE ISPETTIVE
- GARANZIE DELL’ISPEZIONATO
- ADEMPIMENTI DELL’ISPETTORE
- RAPPORTI CON LA PRIVACY
DURATA
2 giorni
DATE
4-5 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Prof. Avv. Vito TENORE
Consigliere della Corte dei conti
Il seminario, anche alla luce della novellata l. 241/90, della riforma dei controlli interni, del d.l.vo 123/11
e del potenziamento ispettivo previsto dalla l. 15/09 (art. 4, lett. i) e dalla legge anticorruzione 150/12,
tende a fornire un accurato supporto teorico e pratico a tutti i soggetti coinvolti nel procedimento ispettivo,
sia come preposti all’ispezione (o verifica) sia come sottoposti a controllo ispettivo (o verifica).
DESTINATARI
Personale dirigente, direttivo, ausiliario, amministrativo e tecnico, di amministrazioni pubbliche (centrali e
locali), di Aziende USL, di Enti pubblici economici e di Authorities preposto a compiti ispettivi e di verifica
(c.d. verificatori) nei più diversi settori dell’azione amministrativa.
PROGRAMMA
Collocazione sistematica, nozione e finalità dell’ispezione amministrativa. Il fondamento della potestà
ispettiva. Ruolo dell’ispezione nella lotta alla corruzione: rapporti con la l. 190/12. La potestà ispettiva
e i suoi limiti. Le ispezioni interne all’Amministrazione e quelle esterne (su privati o su altre Amministrazioni). La tecnica ispettiva. La tutela dell’ispezionato. Elementi sul procedimento amministrativo in
generale e l’incidenza degli istituti della l. 241/90 sul procedimento ispettivo (comunicazione di avvio, di procedimento, diritto di accesso, partecipazione procedimentale, ecc.). In particolare il procedimento di controllo ispettivo: fasi procedimentali (iniziativa, istruttoria, conclusione), oggetto e modalità. Il verbale (o
relazione) d’ispezione: tecniche di redazione, contenuto minimale, errori di formulazione. Le responsabilità (civile, penale, amministrativo-contabile, disciplinare e dirigenziale) nascenti dall’esercizio della funzione ispettiva. L’attuale evoluzione della funzione ispettiva e il rapporto con i controlli interni: la diversa
impostazione del d.P.R. 286/99 e del d.P.R. 267/2000 sul d.l.vo 123/11. La direttiva “Frattini” della Funzione
pubblica sull’attività ispettiva. Osservanza dei precetti anticorruzione e riscontri ispettivi. L’obbligo di denuncia di fatti dannosi per l’Erario e di fatti penalmente rilevanti: modalità e tecniche espositive. Responsabilità in caso di omessa denuncia (indirizzi della Procura generale della Corte dei conti). I poteri
spettanti all’ispettore e le tecniche di accertamento ispettivo. Incidenza del T.U. 30/6/03, n. 196 sulla tutela della privacy, sui poteri di accesso dell’ispettore (o verificatore). La possibilità di accesso agli atti ispettivi nella giurisprudenza amministrativa.
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M170
MASTER IN DIRITTO PENALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DURATA
5 giorni
PERIODO DI SVOLGIMENTO
16-17-18-19-20 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.030,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. avv. Giuseppe MONTANARA
Docente di diritto penale, Università di Teramo
Dott. Carlo POLIDORI
Consigliere TAR Lazio
e inoltre,
altri Magistrati di magistrature superiori
Il Master si propone di fornire un aggiornamento sulla tutela penale della Pubblica Amministrazione, alla
luce della più recente normativa e giurisprudenza, sia nei confronti dei soggetti privati che degli stessi dipendenti pubblici. Vengono altresì esaminate le conseguenze dei reati sul piano della responsabilità civile e
amministrativo-contabile.
Per la sua specificità, il Master risulta diretto in particolare a tutti coloro che hanno funzione di dirigenza o
comunque di responsabilità nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, ai dipendenti che hanno compiti di
relazioni con il pubblico (responsabili di procedimento, ecc.), nonché a tutti i funzionari che si occupano dell’attività contrattuale della P.A.; inoltre a professionisti, avvocati, dipendenti di S.p.A. a partecipazione
pubblica e cultori della materia.
PROGRAMMA
La nuova strategia per il contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione alla luce della l.
190/12. Misure di prevenzione e misure repressive. Quadro generale delle modifiche apportate alla disciplina del codice penale. Rilevanza del piano triennale per la prevenzione e del codice deontologico ai fini
della configurazione e dell’accertamento della responsabilità penale.
La definizione di pubblica funzione amministrativa e di pubblico servizio. Individuazione dei soggetti titolari della qualifica di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio. Quadro generale dei comportamenti dei dipendenti pubblici penalmente rilevanti: i beni giuridici protetti.
I reati mediante abuso della qualità: in particolare, abuso d’ufficio, concussione, induzione indebita a dare
o promettere utilità, rivelazione di segreti d’ufficio. Il discrimine fra illiceità penale e illegittimità amministrativa. Conflitto di interessi ed obbligo di astensione riguardante atti di gestione: casistica del conflitto di interessi e procedimentalizzazione dell’obbligo di astensione.
I reati contro il buon andamento della P.A.: rifiuto ed omissione di atti d’ufficio; rapporti con il procedimento amministrativo. Rapporti con la responsabilità disciplinare.
La fattispecie di corruzione: la corruzione propria ed impropria. La corruzione attiva e passiva. La corruzione antecedente e susseguente. La induzione alla corruzione. La riforma dei delitti di corruzione e le
nuove figure di reato introdotte con la nuova legge di riforma 6/11/12, n. 190. Le convenzioni internazionali in tema di corruzione.
Gli altri reati, introdotti o modificati dalla l. 190/12: Traffico di influenze illecite. Corruzione tra privati.
Attività di diritto privato della P.A. e tutela penale: i reati a tutela della libertà di scelta del contraente
in sede di gara; i reati a tutela dei contratti conclusi dalla P.A., con particolare riguardo all’appalto.
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I reati contro il patrimonio della P.A. commessi da pubblici ufficiali e da incaricati di pubblico servizio:
i reati di peculato. I reati contro il patrimonio della P.A. commessi anche da privati: la malversazione ai
danni dello Stato; la frode in pubbliche erogazioni.
I reati contro la fede pubblica. Le fattispecie di falsità documentale. Il falso materiale e quello ideologico.
Le false attestazioni rese al pubblico ufficiale. Cenni ai reati in materia informatica.
Le conseguenze dei reati: le pene accessorie, le incapacità; le conseguenze sullo status di pubblico dipendente e di titolare di cariche pubbliche.
Riferimenti ed esame della giurisprudenza. Contenuti e critiche.
I codici di comportamento dopo la legge anticorruzione 190/12 ed il d.P.R. 62/13. Le misure interdittive
dei pubblici uffici. I rapporti tra responsabilità penale e disciplinare dopo l’art. 69 del d.l.vo 150/09. La
pena accessoria della estinzione del rapporto impiego pubblico. La responsabilità delle persone giuridiche prevista dalla l. 231/01: esame ragionato della giurisprudenza e della prassi. La prescrizione, la decadenza dell’azione di danno e la responsabilità per non aver interrotto la prescrizione (art. 1, l. 20/94 e
succ. mod.). L’obbligo di denuncia di reato (art. 361 c.p.) e di danno erariale alle rispettive Procure. Tutela dei dipendenti segnalatori di illeciti: art. 54 bis, d.l.vo n. 165 introdotto dalla l. 190/12.
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti, nelle settimane successive alla frequenza al corso, una ricerca sugli argomenti trattati nel
Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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A216
La pianificazione del recupero dei crediti
nelle Amministrazioni Pubbliche
- PROFILI GIURIDICI, ORGANIZZATIVI E PRATICI
DURATA
2 giorni
DATE
19-20 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Adelisa CORSETTI
Magistrato della Corte dei conti
Dott. Fabio ZOLEA
Responsabile della Funzione “Normativo e Relazioni istituzionali” Equitalia Giustizia Spa
Il seminario propone una trattazione completa di tutte le problematiche connesse al recupero dei crediti
nelle amministrazioni pubbliche. Il tema assume una importanza strategica in un momento storico connotato
dalle gravi difficoltà finanziarie degli enti pubblici: la scarsa efficienza nel recupero dei crediti provoca un
pregiudizio all’amministrazione di appartenenza e può causare ipotesi di responsabilità amministrativo-contabile per i funzionari che trascurano di gestire correttamente i crediti della propria amministrazione.
Dopo un’analisi delle fonti normative e dei profili giuridici nell’ambito delle diverse tipologie di credito delle
pubbliche amministrazioni, gli approfondimenti riguarderanno le diverse procedure di recupero. In tale ottica saranno esaminate le questioni connesse alla transigibilità e ai relativi criteri di comportamento di parte
pubblica in tali contesti. La transazione, infatti, comportando rinunce da parte del creditore pubblica amministrazione, deve trovare puntuale, ragionevole e congruente motivazione.
Il seminario si occupa anche dei profili organizzativi e pratici della riscossione, suggerendo comportamenti
anche informali dei funzionari, utili a prevenire le procedure amministrative ed esecutive: servizi di recupero telefonico; esazioni domiciliari attraverso una adeguata istruzione dei recuperatori nell’ambito di competenza dell’ente; forme di partenariato ammesse dalla legge.
PROGRAMMA
Aspetti generali della riscossione mediante ruolo: le entrate riscuotibili a mezzo ruolo; la procedura di
formazione e consegna dei ruoli; la decadenza e la prescrizione del diritto di credito iscritto a ruolo. Gli accertamenti esecutivi: le nuove norme sull’esecutività degli avvisi di accertamento; i riflessi sul contenzioso. Le cartelle di pagamento: il contenuto; le modalità di pagamento; il responsabile del procedimento;
la notifica all’estero. Le azioni esecutive: l’evoluzione normativa e giurisprudenziale delle problematiche
relative all’espropriazione mobiliare ed immobiliare; la sospensione dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni ai sensi dell’art. 48-bis del d.P.R. 602/73; il pignoramento “speciale” presso terzi di cui all’art. 72bis del d.P.R. 602/73. Le azioni cautelari: il fermo amministrativo dei beni mobili registrati; l’ipoteca e i
relativi limiti di importo; le problematiche relative alla giurisdizione sulle misure cautelari. La rateazione
e la sospensione: la disciplina della rateazione e le direttive di Equitalia; i presupposti della sospensione cautelare; gli interventi giurisprudenziali. I rapporti tra gli enti creditori e gli agenti della riscossione: il Gruppo
Equitalia; l’esame dell’inesigibilità delle somme iscritte a ruolo; la disciplina dei compensi e dei rimborsi
spese per l’attività di riscossione coattiva.
L’azione di danno esercitata dalla Procura contabile e le responsabilità del pubblico dipendente. Esecuzione
delle sentenze di condanna ed effettività della giurisdizione. Sistema di tutela in executivis delle ragioni
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del credito erariale alla luce delle modifiche del processo esecutivo introdotte con d.l. 132/14. Competenza a provvedere ed individuazione del creditore. Coordinamento tra Amministrazione titolare del credito e soggetti che collaborano alla sua realizzazione (Procura contabile e Avvocatura dello Stato).
Esecutività ed irrevocabilità della sentenza contabile. Sospensione automatica dell’esecuzione in caso di
appello. La provvisoria esecuzione della sentenza impugnata. Questioni inerenti alla regolarità e all’efficacia del titolo esecutivo. Esecuzione nei confronti dell’erede, rinuncia all’eredità e revoca della rinuncia.
L’esecuzione contabile dal r.d. 776/1909 al d.P.R. 260/98. Il responsabile del procedimento. La vigilanza
della Corte dei conti. Recupero in via amministrativa e riscossione coattiva per le Amministrazioni statali
e gli Enti locali. L’iscrizione al ruolo. L’ingiunzione fiscale. L’alternativa dell’esecuzione ordinaria con riferimento al nuovo processo esecutivo. Il giudizio di interpretazione dinanzi alla Corte dei conti.
A127
Disciplina e controlli relativi alla documentazione amministrativa e alle
autocertificazioni
- PRESCRIZIONI
- DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE DOPO LA LEGGE 183/2011 E LA DIRETTIVA MIN. 14/2011
- DISPOSIZIONI DELLA LEGGE ANTICORRUZIONE (L. 190/12)
- MODALITÀ DEI CONTROLLI
- RESPONSABILITÀ
DURATA
2 giorni
DATE
23-24 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Cons. Roberto PROIETTI
Magistrato TAR Lazio
Il seminario propone una analisi completa delle più recenti disposizioni e del loro impatto sulla attività dei
funzionari delle P.A. Particolare attenzione verrà rivolta all’esame di casi pratici, alla risoluzione di quesiti
e ai profili di responsabilità collegati all’esercizio della funzione.
PROGRAMMA (il programma è in fase di aggiornamento)
Le fonti normative in materia di produzione, rilascio e conservazione della documentazione amministrativa.
L’evoluzione della disciplina in tema di produzione documentale dalla l. 15/68 alla l. 183/2011 (“decertificazione”). La semplificazione amministrativa e documentale; l’eliminazione delle certificazioni alla luce
della Direttiva n. 14/2011 del Ministro per la P.A., del d.l. 5/2012 conv. In l. 35/12 e della legge “semplificazioni-bis”.
Dichiarazioni sostitutive: concetto giuridico; ambito di applicazione. Utilizzazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e delle dichiarazioni dell’atto di notorietà. Modalità di produzione delle dichiarazioni sostitutive. Autocertificazione in materia di appalti, concorsi, sovvenzioni, contributi, sussidi ed
incentivi finanziari. Dichiarazioni presentate da stranieri.
Obblighi a carico delle amministrazioni. Predisposizione della modulistica. Acquisizione d’ufficio obbligatoria e facoltativa delle certificazioni. La cd. amministrazione di soccorso. Certificati non sostituibili.
Autocertificazione ed imposta di bollo. I controlli sui contenuti delle dichiarazioni sostitutive: obblighi dei
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funzionari in presenza di dichiarazioni mendaci. Ipotesi di controllo a campione su autocertificazioni.
Illustrazione di tecniche di controllo a campione; provvedimenti e denunce in presenza di dichiarazioni mendaci; sanzioni amministrative e penali. Responsabilità di privati dichiaranti e dei pubblici funzionari, sia
in relazione alla omessa applicazione delle norme sulle autocertificazioni che alla omessa vigilanza sulla veridicità delle dichiarazioni.
Le modalità di acquisizione diretta dei documenti. La tutela della riservatezza dei dati contenuti nei documenti acquisiti dalla P.A. Le norme introdotte in materia dalla l. 15/05 e dalla legge anticorruzione (l.
190/2012). Casi in cui non può essere applicata la disciplina autocertificativa: in particolare la produzione
di documentazione amministrativa a soggetti privati.
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M272
MASTER SULLA DISCIPLINA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA
DURATA
10 giorni
articolato in 4 moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
23-24-25-26-27 novembre 2015
14-15-16-17-18 dicembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.850,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Pierina BIANCOFIORE
Consigliere TAR
Dott. Oberdan FORLENZA
Consigliere di Stato
Dott. Paolo PASSONI
Consigliere TAR
Dott. Stefano TOSCHEI
Consigliere TAR
Il master, particolarmente consigliato a chi desidera approfondire le più attuali tematiche della Pubblica
Amministrazione, si articola in 4 moduli fruibili anche singolarmente. I primi due trattano dei principi generali, che devono ispirare non solo i provvedimenti amministrativi ma anche il potere discrezionale della
P.A., con una analisi dettagliata della l. 241/90 come modificata dalla l. 15/05 e dalle altre disposizioni successive. Il terzo affronta le tematiche afferenti alla gestione del contenzioso amministrativo e giurisdizionale, mettendo a fuoco i parametri di riferimento per istruire e adottare le decisioni più opportune in questa
delicata materia. Il quarto pone al centro dell’attenzione gli adempimenti dei responsabili di procedimento
e di provvedimento e i rapporti di tali figure con i dirigenti, le strutture e l’organizzazione amministrativa.
PROGRAMMA
1° modulo (A046):
23-24 novembre 2015
Potere discrezionale e motivazione nelle Pubbliche Amministrazioni
2° modulo (A112):
25-26-27 novembre 2015
Il procedimento amministrativo: la l. 241/90 e le s.m.i. Profili teorici e attuativi
3° modulo (A106):
14-15-16 dicembre 2015
Come gestire le controversie nelle Amministrazioni Pubbliche
4° modulo (A032):
17-18 dicembre 2015
Le funzioni di responsabile di procedimento e di provvedimento nelle Amministrazioni Pubbliche
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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A046
Potere discrezionale e motivazione nelle Pubbliche Amministrazioni
- SECONDO IL DIRITTO COMUNITARIO E LA GIURISPRUDENZA
DURATA
2 giorni
DATE
23-24 novembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Paolo PASSONI
Consigliere TAR
Il seminario si propone come guida teorico-pratica nella ricognizione dei vari paradigmi procedimentali e decisori che presidiano l’istruttoria e le scelte finali delle pubbliche amministrazioni, anche in relazione ai riverberi processuali ed ai limiti di sindacato giurisdizionale che tali modelli presentano in caso di ricorsi al
giudice amministrativo.
In particolare oggetto del seminario saranno le tecniche di individuazione delle alternative decisionali a disposizione, il cronoprogramma procedurale, l’elaborazione dei motivi e la definizione delle conseguenti decisioni, con particolare riguardo al riparto di competenze fra responsabile del procedimento ed il titolare del
provvedimento.
Le tecniche oggetto di esame appaiono particolarmente utili sia per prevenire patologie degli atti amministrativi, sia per evitare che l’adozione di determinate scelte possa provocare in capo al funzionario pubblico
conseguenze personali anche sul piano delle responsabilità.
PROGRAMMA
Atto vincolato, discrezionale, di alta amministrazione e politico. La natura di “alta amministrazione” dell’attività sostituiva del Governo ex art. 120 Cost.: il nuovo comma 3 dell’art. 13 quater l. 241/90, con le modifiche di cui alla l. 164/14; la discrezionalità parziale solo nell’an, nel quid, nel quomodo o nel quando.
L’esercizio dei poteri sostituivi governativi ex art. 120 Atto autoritativo e paritetico: la posizione “intermedia” dell’atto vincolato. La discrezionalità amministrativa e la riserva di legge: la problematica dei cosiddetti poteri impliciti; l’acquisizione degli elementi alla base dei giudizi; la ponderazione degli interessi
pubblici e privati; la ponderazione degli interessi pubblici nelle procedure negoziate. Merito amministrativo
e discrezionalità tecnica, anche alla luce del nuovo modo di amministrare per progetti e per via convenzionale. La discrezionalità tecnica nello svolgimento dell’istruttoria: caratteri e limiti del cd. soccorso istruttorio da parte del responsabile del procedimento, in particolare, l’art. 30 comma 2 bis del codice dei
contratti introdotto dalla l. 114/14. Le rispettive competenze del responsabile del procedimento (discrezionalità tecnica) e del titolare del provvedimento (merito amministrativo). La discrezionalità mista.
Le valutazioni tecniche ed economiche alla base dei provvedimenti amministrativi. La nuova SCIA ex art.
19 l. 241/90 estesa alle valutazioni tecniche, come modificata con la l. 164/14; Il silenzio assenso e la discrezionalità, configurabilità o meno anche in presenza di presupposta discrezionalità tecnica; la problematica delle valutazioni tecniche facoltative, non contemplate dall’art. 17 l. 241/90. I poteri del giudice
amministrativo nel sindacato dell’attività discrezionale: la nuova verificazione e la CTU nel codice del processo amministrato. L’azione sul silenzio-rifiuto ex art. 31 CPA e la possibilità del GA di dichiarare la fondatezza della pretesa nei soli casi di atti vincolati o di discrezionalità già consumata.
L’autotutela e la discrezionalità nei ripensamenti dell’amministrazione. Le modifiche introdotte dalla l.
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164/14 agli artt. 21 quinquies e 21 nonies: in particolare, la responsabilità per il mancato autoannullamento di un atto illegittimo e nuovi limiti alla discrezionalità sulla revoca per motivi di merito; l’indennizzo nella revoca ex art. 21 quinquies l. 241/90; discrezionalità ed autotutela nella conferenza di servizi;
il cd. dissenso extraconferenziale e l’art. 21 septies l. 241/90. Le responsabilità nell’esercizio dell’attività
discrezionale anche alla luce della nuova normativa anticorruzione (l. 190/12) e sulla trasparenza (d.l.vo
33/13): in particolare, i rapporti fra la discrezionalità e la nuova trasparenza amministrativa; il mancato
rispetto dei termini, la responsabilità dirigenziale e il danno da ritardo; il risarcimento dei danni per violazione di interessi legittimi pretensivi: criteri di determinazione a seconda se trattasi di attività vincolata o
discrezionale; in particolare il danno da spettanza e il danno da chance. La colpevolezza della P.A. secondo
la giurisprudenza.
A106
Come gestire le controversie nelle Amministrazioni Pubbliche
- PREVENZIONE DEI CONFLITTI
- STRATEGIE PROCESSUALI
- PARAMETRI DECISIONALI
- RESPONSABILITÀ PER ERRATA GESTIONE DELLE CONTROVERSIE
- LITI TEMERARIE
- ACCORDI E TRANSAZIONI
- RICONOSCIMENTI DI DEBITO
- VALUTAZIONI IN SEDE AMMINISTRATIVA E PROCESSUALE
- CONSEGUENZE DELLE SENTENZE DI CONDANNA
- ESAME DI CASI PRATICI
DURATA
3 giorni
DATE
14-15-16 dicembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Pierina BIANCOFIORE
Consigliere TAR
Dott. Oberdan FORLENZA
Consigliere di Stato
Il seminario è rivolto ad amministratori, dirigenti, funzionari e membri di Uffici legali della P.A., al fine di
approfondire le tematiche e le tecniche decisionali che possono assicurare una proficua gestione delle controversie in cui è parte la P.A. I nuovi criteri manageriali alla base dell’agire pubblico impongono da un lato
una maggiore flessibilità sulla valutazione delle controversie, dall’altro massima padronanza dei processi valutativi che conducono ad assumere decisioni quali l’acquiescenza alle sentenze, la transazione,
il ricorso all’arbitrato o comunque tutte le decisioni che possono orientare in modo irreversibile il corso
dei processi e l’esito delle controversie.
Il programma tratterà ampiamente le norme introdotte dal codice del processo amministrativo (d.l.vo
104/2010), come modificato dalla l. 114/14, e dai dd.l.vi 195/11 e 160/12.
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PROGRAMMA
Il processo amministrativo e i rapporti con l’arbitrato. Le altre forme di definizione del contenzioso alternative al processo (accordo bonario, transazione, conciliazione).
La prevenzione dei conflitti nella P.A.: modelli di comportamento; criteri e limiti per la composizione
bonaria dei conflitti. Le diverse tipologie di contenzioso in cui può essere parte attiva o passiva la P.A.
Il concetto di obbligo al recupero dei crediti. I giudizi davanti al giudice ordinario, amministrativo, ai giudici speciali. Il danno da illecito della P.A.: criteri e limiti per la adozione di accordi ai fini di prevenzione
della chiamata in giudizio. Le norme del codice dei contratti di alternativa al contenzioso (artt. 239-243
d.l.vo 163/06). Le norme introdotte dal recepimento della cd. Direttiva ricorsi (d.l.vo 53/2010).
Imputazione delle responsabilità in caso di mancato esercizio della difesa o di difesa temeraria, ai sensi
del d.l.vo 195/11. Competenze e attribuzioni in tema di assunzione della delibera a stare in giudizio e di
conferimento del mandato. Come si motiva un provvedimento di resistenza in giudizio o di attivazione di
un contenzioso. Il responsabile dei procedimenti contenziosi nella P.A. La risoluzione in via amministrativa delle controversie. Le transazioni: modalità; limiti alla disponibilità delle controversie; tecniche di negoziazione; profili di responsabilità. Analisi economica degli schemi di contratto. Risoluzione di controversie
nelle procedure di riconoscimento dei debiti fuori bilancio. La tematica degli atti di diffida ingiuntivi e di
precetto e i comportamenti della P.A. a fronte di tali atti. I riconoscimenti di debito: gestione, copertura,
modalità per la loro quantificazione. Tipologie di ricorsi giurisdizionali. La disciplina dell’istruttoria. La
giurisdizione sui diritti patrimoniali conseguenziali del G.A. Il risarcimento del danno da atto amministrativo illegittimo, da inerzia e da ritardo: il nuovo art. 2-bis l. 241/90.
I provvedimenti cautelari, le ordinanze di condanna al pagamento di somme, la loro esecuzione e la loro
impugnazione. Tipologie di sentenze nei confronti della P.A. e loro esecuzione. Determinazione della provvisionale in ordine al credito azionato. Rapporto tra commissario ad acta e responsabili del procedimento;
termini per il pagamento spese da condanna; insufficienza fondi; pagamenti da regolare in conto sospeso.
La disciplina della esecuzione forzata. I fondi impignorabili. La copertura delle spese derivanti da sentenze: copertura, imputazione a bilancio, obblighi di denunzia al giudice contabile, relative responsabilità.
I processi amministrativi speciali. In particolare: il processo a tutela del diritto di accesso. Il procedimento
di ingiunzione nei confronti della P.A. Le decisioni in forma semplificata e l’esecuzione della sentenza di I
grado non sospesa. La disciplina dei mezzi di prova: la consulenza tecnica d’ufficio.
Il processo amministrativo, anche alla luce del nuovo Codice (d.l.vo 104/2010, come integrato dai dd.l.vi
195/11 e 160/12): tipi di giurisdizione del giudice amministrativo e i principi fondamentali del processo;
in particolare, la giurisdizione sui diritti patrimoniali conseguenziali (servizi pubblici, appalti, edilizia e urbanistica). Le novità in materia introdotte dal d.l. 90/14, conv. con modificazioni in l. 114/14. Il processo
telematico.
La difesa in giudizio della P.A. nei processi relativi all’accesso ai documenti amministrativi. I ricorsi contro il silenzio della P.A.; la disciplina introdotta dall’art. 2 l. 241/90, come modif. dalla l. 69/09, dal d.l.
5/12 e dalla l. 190/12. L’azione collettiva per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari pubblici (d.l.vo 198/09).
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A032
Le funzioni di responsabile di procedimento e di provvedimento nelle
Amministrazioni Pubbliche
DURATA
2 giorni
DATE
17-18 dicembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Stefano TOSCHEI
Consigliere TAR
DESTINATARI
Dirigenti, responsabili di servizi o di singoli procedimenti, amministratori degli Enti locali, funzionari delegati a svolgere compiti di rilievo per effetto di delega, segretari comunali, legali degli Enti pubblici e del libero foro.
PROGRAMMA
Indirizzo politico e gestione amministrativa: l’ambito delle nuove competenze nelle Amministrazioni
pubbliche statali e non statali alla luce della riforma sulla dirigenza e vicedirigenza. La dirigenza nell’Amministrazione statale, in quella sanitaria, nella pubblica istruzione, negli enti non economici, nelle Regioni (a Statuto speciale e ordinario) e negli Enti locali. La questione della “delega di poteri”: riflessi
sull’assetto delle posizioni lavorative e di responsabilità all’interno dell’organizzazione degli uffici pubblici.
Individuazione della figura del “responsabile del procedimento” e distinzione con quella del “responsabile del provvedimento”. Soggetti, unità, uffici e servizi nell’organigramma organizzativo dell’amministrazione. Il RdP quale organo indipendente, titolare di apposito ufficio preordinato alla direzione
dell’istruttoria e alla gestione della discrezionalità tecnica. La peculiare situazione delle “posizioni organizzative”.
L’attività dei responsabili di procedimento: dalla assunzione dell’incarico alla redazione dell’atto. Responsabilità di procedimento amministrativo e dell’esecuzione dei contratti: elementi comuni e distintivi.
Le figure di responsabilità connesse alla normativa introdotta dai Testi Unici in materia edilizia ed espropriativa.
Le peculiarità della posizione del responsabile unico del procedimento in materia di appalti pubblici.
Rapporti tra responsabile del procedimento e dirigenti preposti alla assunzione delle decisioni e delle
funzioni di rappresentanza. Il responsabile dei procedimenti concorsuali. Lo strumento della conferenza di
servizi dopo le modifiche del 2010 e del 2014 ed i compiti del responsabile di procedimento.
L’obbligo di intervento in autotutela (annullamento, revoca, dichiarazione di decadenza) dopo le modifiche del 2014: ruolo del responsabile del procedimento e del dirigente responsabile del provvedimento.
Responsabilità amministrativa e contabile, penale, civile: aspetti, forme di manifestazione, ipotesi di verificazione, modalità di prevenzione. Conseguenze connesse alla riforma della dirigenza pubblica e alla vicedirigenza.
I nuovi istituti introdotti dalla l. 190/12; il sistema c.d. “anticorruzione” e le ripercussioni sull’organizzazione degli uffici pubblici e sulla responsabilità dei dirigenti e dei dipendenti: misure di prevenzione dei rischi, conflitto di interessi, dichiarazioni all’atto dell’assegnazione all’ufficio dei dipendenti e dei
dirigenti nonché delle posizioni organizzative, incidenza del Codice di comportamento, obblighi in materia
di trasparenza, rotazione degli incarichi.
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F209
Corso teorico-pratico sul diritto di accesso
nella Pubblica Amministrazione
DURATA
4 giorni, articolato in due moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODO DI SVOLGIMENTO
23-24-25-26 novembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Michelangelo FRANCAVILLA
Magistrato del TAR Lazio, già Magistrato ordinario
Dott. Marco LIPARI
Consigliere di Stato
Il corso propone una panoramica integrata, sia teorica che operativa, del diritto all’accesso. Il 1° modulo prevede una concreta illustrazione e simulazione delle fasi operative, durante la quale i partecipanti potranno
sperimentare i concetti acquisiti nella pratica simulata, attraverso una continua interazione con il docente.
Seguirà nel 2° modulo un puntuale inquadramento delle fonti normative in materia di trasparenza, riservatezza, diritti d’autore e segretazione della documentazione amministrativa, fornendo un’ampia illustrazione
della disciplina di settore, della giurisprudenza, degli orientamenti del Garante della privacy.
PROGRAMMA
1° modulo (A049):
23-24 novembre 2015
Procedimento e tecniche di redazione dei provvedimenti in materia di accesso
2° modulo (A128):
25-26 novembre 2015
Il diritto di accesso ai documenti amministrativi
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A049
Procedimento e tecniche di redazione dei provvedimenti
in materia di accesso
DURATA
2 giorni
DATE
23-24 novembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Michelangelo FRANCAVILLA
Magistrato del TAR Lazio, già Magistrato ordinario
OBIETTIVI
Il seminario si caratterizza per la sua impostazione prevalentemente pratica e vuole offrire agli operatori utili
indicazioni sui modelli di comportamento cui essi sono tenuti, in base alla normativa, a seguito della presentazione dell’istanza di accesso da parte del privato. In particolare, verranno trattate le principali problematiche concrete con cui l’Amministrazione si confronta allorché viene presentata l’istanza di accesso.
Particolare attenzione sarà dedicata all’esame degli adempimenti procedimentali facenti capo all’Amministrazione e delle tecniche di redazione dei provvedimenti finali (accoglimento, differimento, rigetto). Nel
corso di ogni giornata sono previsti l’esame di casi giurisprudenziali e la redazione di provvedimenti da parte
dei partecipanti in contraddittorio con il relatore e gli altri corsisti.
PROGRAMMA
Il contenuto del diritto di accesso. Visione ed estrazione di copia. Gli omissis e le mascherature del documento. L’accesso “frazionato”. I costi. Modalità di calcolo dei diritti di ricerca e visura e dei costi di riproduzione. Autenticazione delle copie. La predisposizione di modulistica e vantaggi. L’istanza di accesso.
Contenuto, requisiti, legittimazione e modalità di presentazione. In particolare, la necessità o meno di indicare gli estremi dei documenti oggetto della richiesta. La richiesta di informazioni. La possibilità di ripresentare la stessa istanza di accesso già respinta. L’istanza di accesso formulata nel corso del procedimento
amministrativo. Modalità di presentazione dell’istanza: per fax, per posta e in via telematica e la disciplina
prevista dall’art. 77 del codice degli appalti. L’istanza presentata dal rappresentante e dal difensore: requisiti
di regolarità. L’interesse. Indicazione nell’istanza. Collegamento dell’interesse con la tutela giurisdizionale
e procedimentale. L’interesse del partecipante alla procedura concorsuale e dell’escluso. L’accesso del denunciante e del denunciato. L’istanza di accesso presentata da un ente pubblico. L’accesso dei sindacati e
dei lavoratori. L’oggetto dell’accesso. Gli atti della procedura concorsuale e della gara di appalto. Gli atti
trasmessi dall’autorità amministrativa al giudice penale. L’accesso all’accertamento dell’abuso edilizio. Gli
atti utilizzati ai fini della verbalizzazione (minute, registrazioni ecc.). Gli atti inaccessibili.
Il procedimento amministrativo conseguente alla presentazione dell’istanza di accesso. La comunicazione ai controinteressati e loro individuazione. Esistenza di controinteressati nelle procedure concorsuali.
Le modalità della comunicazione e dell’opposizione. Effetti dell’opposizione ai fini della decisione: in particolare, la disciplina degli appalti. Valutazione dell’opposizione nel provvedimento finale. L’accesso informale e l’accesso formale. Differenze e discrezionalità dell’amministrazione in ordine alla scelta della
procedura. Termini e richieste istruttorie. Termini e loro decorso. Possibilità di provvedere tardivamente e
conseguenze sul giudizio eventualmente instaurato dal richiedente. L’istanza presentata ad amministrazione
incompetente. L’irregolarità e l’incompletezza documentale: casi. L’interruzione del termine per effetto
della richiesta istruttoria. L’inottemperanza alla richiesta istruttoria. La decisione dell’amministrazione in
ordine all’istanza di accesso. Il provvedimento di accoglimento: contenuto (in particolare, l’indicazione
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dell’ufficio e del termine), necessità o meno della motivazione, comunicazione al richiedente e ai controinteressati. L’accesso decentrato. Il provvedimento di rigetto e motivazione. Il preavviso ex art. 10 bis l.
241/90. Il differimento: casi, durata, motivazione, proroga. Il differimento negli appalti e differenze rispetto alla disciplina ordinaria.
Le modalità di esercizio del diritto di accesso. L’estrazione di copia autentica e non. Il termine entro cui
deve essere esercitato l’accesso. La scannerizzazione degli atti. Il rilascio informatico degli atti. L’invio a
mezzo posta. Il responsabile del procedimento in materia di accesso. L’individuazione. Compiti. Rapporti
con il soggetto che predispone materialmente l’istruttoria e con il responsabile del provvedimento. La responsabilità penale (con particolare riferimento ai reati di rivelazione di segreto d’ufficio ed omissione di
atti d’ufficio), civile, disciplinare ed amministrativa. Gli atti organizzatori delle amministrazioni. Tipologie: gli atti previsti dalla l. 241/90 e dal d.P.R. 184/06. Contenuto. L’atto organizzatorio contrastante con la
normativa primaria. Rapporto tra accesso e normativa sulla trasparenza.
Esame di casi giurisprudenziali. Redazione di provvedimenti in materia di accesso in contraddittorio con
i partecipanti sulla base di casi predisposti dal relatore nell’ambito dei quali verranno esaminati: a) profili
giuridici, b) procedimento e c) contenuto dei singoli atti da predisporre.
A071
La responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni verso terzi
DURATA
2 giorni
DATE
14-15 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Paolo PASSONI
Consigliere di TAR
PROGRAMMA
L’art. 28 della Costituzione: la responsabilità diretta del dipendente pubblico e la responsabilità che si
“estende” allo Stato secondo le leggi penali, civili ed amministrative; l’interpretazione adeguatrice della
norma nel diritto vivente della Corte Costituzionale anche alla luce degli artt. 22 e 23 del T.U. 3/1957.
Il nesso organico che determina l’estensione di responsabilità dell’ente pubblico per danni recati da atti
o comportamenti del suo dipendente: la cd. occasionalità necessaria ed i casi di interruzione del nesso organico per fatti estranei all’occasione del servizio.
I gradi di colpevolezza sufficienti per rispondere dei danni recati a terzi: differenze fra l’amministrazione-apparato ed il dipendente pubblico; giudizio di rivalsa della Corte dei conti per il dipendente che ha
recato danni all’ente pubblico;
La responsabilità dell’amministrazione per la violazione di interessi legittimi e l’abolizione (apparente)
della pregiudizialità amministrativa; l’art. 30 del CPA ed il concorso di colpa del creditore nell’adunanza
plenaria del Consiglio di Stato n. 3/2011.
Responsabilità contrattuale, extracontrattuale e precontrattuale della Pubblica Amministrazione nella
violazione di interessi legittimi. La culpa in contrahendo della stazione appaltante nelle procedure di evidenza pubblica. Prova del danno, consulenza tecnica, liquidazione equitativa e criteri direttivi per la quantificazione risarcitoria nel processo amministrativo; onere rinforzato di prova nel danno emergente e ricorso
a criteri presuntivi per il lucro cessante. Il risarcimento in forma specifica ex art. 2058 c.c. nella respon-
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sabilità dell’amministrazione; differenze con l’esecuzione in forma specifica della sentenza. I danni derivanti
dalla inesecuzione del giudicato.
La responsabilità dell’amministrazione per gli atti illegittimi e per il mancato esercizio dell’autotutela
ai sensi delle modifiche all’articolo 21 nonies della legge 241/90 ad opera della l. 164/14. L’autorità nazionale anticorruzione introdotta con il d.l. 90/14: poteri e funzioni.
La responsabilità dell’amministrazione nelle procedure di evidenza pubblica: gli artt. 120-125 del CPA;
l’inefficacia ex nunc ed ex tunc del contratto in corso di esecuzione nel caso di annullamento degli atti di
gara; la sanzione pecuniaria introdotta dall’art. 123 CPA. Le novità introdotte in materia dalla recente
normativa anticorruzione. Il danno non patrimoniale ex art. 2059 nella più recente giurisprudenza della
Corte di cassazione e del giudice amministrativo. Il danno da chance e il danno da disturbo nella giurisprudenza amministrativa. Il danno da ritardo cd. puro, l’art. 2 bis della l. 241/90 e l’art. 30 comma 5 del CPA.
L’efficienza amministrativa, la specifica giurisdizione del G.A. mirata a ripristinarla (d.l.vo 198/09 cd. “class
action pubblica”) e le connesse responsabilità della P.A. soccombente.
Le pene accessorie alle condanne: in particolare l’estinzione del rapporto di impiego; l’interdizione temporanea e perpetua; i rapporti con il procedimento e le sanzioni disciplinari. La responsabilità dirigenziale
dopo il d.l.vo 150/09; la responsabilità dei dirigenti per inosservanza dei termini del procedimento: le
modifiche e le integrazioni all’art. 2 della l. 241/90 introdotte nel 2012. Le sanzioni. Il procedimento di valutazione del dirigente e dei funzionari: l’organismo indipendente di valutazione. La tutela amministrativa
e giurisdizionale del dirigente. Responsabilità dirigenziale per omessa attivazione di azioni disciplinari. Divieto per il dirigente di distribuire i premi in mancanza delle verifiche e attestazioni. Responsabilità del dirigente per omessa vigilanza sulla effettiva produttività.
Responsabilità dirigenziale e procedimento disciplinare nel pubblico impiego dopo la legge anticorruzione 190/12 e il decreto trasparenza 33/13. La responsabilità dirigenziale del responsabile anticorruzione
e del responsabile della trasparenza; l’applicazione della normativa anticorruzione anche agli Ordini professionali; la rotazione dei dirigenti e dei dipendenti, come strumento fondamentale per contrastare la corruzione.
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2 - INDICE DELLA MATERIA
DIRITTO PROCESSUALE
M128 Master teorico-pratico in diritto processuale della P.A. ......................................................... pag. 2
A060 La P.A. nel processo amministrativo alla luce del nuovo codice e dei decreti correttivi ................ pag. 3
A056 La Pubblica Amministrazione nel processo civile dopo il d.l.vo 150/11 ....................................... pag. 4
A416 Il rito del lavoro nelle P.A. e la difesa in giudizio dell’Amministrazione ......................................... pag. 5
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M128
MASTER TEORICO-PRATICO IN DIRITTO PROCESSUALE DELLA P.A.
DURATA
6 giorni
articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
26-27-28-29 ottobre 2015
23-24 novembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Oberdan FORLENZA
Consigliere di Stato
Avv. Maria GENTILE
Docente Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze
Dott. Paolo MORMILE
Magistrato del lavoro
e inoltre
Esperti di diritto processuale civile
Il master ha quale obiettivo l’approfondimento generale delle tematiche connesse al contenzioso di cui è
parte la Pubblica Amministrazione. In questo contesto saranno approfonditi i rapporti tra gli uffici e le figure
professionali delle Pubbliche Amministrazioni nell’istruttoria della rappresentanza processuale dell’Amministrazione.
In particolare, l’attenzione sarà rivolta alle tecniche e ai criteri di valutazione delle strategie da tenere durante il rapporto processuale sia attivo che passivo. I concetti di lite temeraria, di obbligatoria resistenza in
giudizio, di transigibilità delle questioni processuali, di motivazione delle decisioni di volta in volta assunte
saranno sviscerati in tutte le potenziali manifestazioni tipiche degli apparati amministrativi. Anche i concetti
di dolo e colpa nella gestione delle controversie saranno esplicitati attraverso un’ampia casistica esemplificativa. Per ragioni connesse alla specificità delle diverse giurisdizioni, il master è ripartito in tre moduli
frequentabili anche singolarmente: il primo riguarda il processo amministrativo con esame analitico del
codice (d.l.vo 104/2010), e del d.l.vo 53/10, attuativo della direttiva comunitaria ricorsi in tema di appalti pubblici; il secondo afferisce alla Pubblica Amministrazione quale parte nel processo civile alla luce
del d.l.vo 150/11; il terzo riguarda il rito del lavoro pertinente ai dipendenti pubblici.
DESTINATARI
Membri di uffici legali, amministratori, dirigenti e funzionari delle Amministrazioni dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali, delle ASL e degli enti pubblici, funzionari deputati alla rappresentanza processuale
dell’amministrazione. Il master può essere utilizzato per la preparazione ai concorsi alle Magistrature superiori e ai ruoli dirigenziali e direttivi della Pubblica Amministrazione.
PROGRAMMA
1° modulo (A060):
26-27 ottobre 2015
La P.A. nel processo amministrativo alla luce del codice e dei decreti correttivi
2° modulo (A056):
28-29 ottobre 2015
La Pubblica Amministrazione nel processo civile
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3° modulo (A416):
23-24 novembre 2015
Il rito del lavoro nelle P.A. e la difesa in giudizio dell’Amministrazione
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
A060
La P.A. nel processo amministrativo alla luce del codice e dei decreti
correttivi
DURATA
2 giorni
DATE
26-27 ottobre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Oberdan FORLENZA
Consigliere di Stato
PROGRAMMA
La giustizia amministrativa: evoluzione storica; principi informatori; influenza del diritto comunitario; quadro normativo vigente. La riforma del processo amministrativo nella l. 205/2000 e le dichiarazioni di incostituzionalità degli artt. 33 e 34 del d.l.vo 80/98. Le novelle apportate dalla l. 69/09.
Il processo amministrativo alla luce del Codice (d.l.vo 104/2010) e dei correttivi di cui ai dd.l.vi 195/11,
160/12 e 33/13. Le misure introdotte dal Titolo IV del d.l. 90/14, conv. con l. 114/14, per lo snellimento
del processo amministrativo e l’attuazione. I tipi di giurisdizione del giudice amministrativo e i principi fondamentali del processo, in particolare, la giurisdizione sui diritti patrimoniali conseguenziali (servizi pubblici, appalti, edilizia e urbanistica); competenza e incompetenza territoriale, contenuti del ricorso.
Le azioni esperibili innanzi al giudice amministrativo. Il ricorso giurisdizionale. La fase cautelare, con particolare riguardo alla tutela ante causam. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari e la loro impugnazione. Il processo amministrativo speciale per determinate materie. Le decisioni in forma semplificata e la
esecuzione della sentenza di I grado. Il giudizio di ottemperanza; nomina e poteri del commissario ad acta.
Il giudizio sul silenzio dell’amministrazione e i poteri del giudice. Il nuovo processo amministrativo per gli
appalti pubblici: la cd. Direttiva ricorsi (Dir. 2007/66/CE) e le norme introdotte in materia processuale
per i contratti pubblici dal decreto di recepimento 53/2010 e dal d.l.vo 195/11; le misure per l’ulteriore
accelerazione dei giudizi in materia di appalti pubblici di cui al d.l. 90/14.
I processi amministrativi speciali. In particolare: il processo a tutela del diritto di accesso. Il procedimento
di ingiunzione nei confronti della P.A. Le decisioni in forma semplificata e l’esecuzione della sentenza di I
grado non sospesa. La disciplina dei mezzi di prova: la consulenza tecnica d’ufficio.
L’azione collettiva per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari pubblici (d.l.vo
198/09).
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A056
La Pubblica Amministrazione nel processo civile
DURATA
2 giorni
DATA
28-29 ottobre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Esperto di diritto processuale civile
DESTINATARI
Membri di uffici legali, amministratori, dirigenti e funzionari delle Amministrazioni dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali, delle ASL e degli enti pubblici, funzionari deputati alla rappresentanza processuale
dell’amministrazione. Addetti all’Ufficio Bilancio delle Aziende pubbliche e/o sanitarie che gestiscono pratiche inerenti a: decreti ingiuntivi e pagamenti conseguenti; pignoramento presso terzi e vincolo somme; diffide e pagamenti; tracciabilità dei flussi.
PROGRAMMA
Strumenti e forme di esercizio dell’azione giurisdizionale civile da parte e contro le amministrazioni
pubbliche.
Le novità introdotte dalla l. 10/11/14, n. 162 di conversione del d.l. 132/14: il nuovo procedimento arbitrale, la negoziazione assistita, il regime delle spese processuali, il mutamento del rito, gli interessi
moratori nel corso del giudizio, la fase dell’esecuzione. La giurisprudenza sul d.l.vo 150/11.
Presupposti processuali e condizioni dell’azione. Riparto di giurisdizione e criteri di competenza. Difesa tecnica e processi in cui l’amministrazione sta in giudizio a mezzo dei propri funzionari. Poteri dei funzionari
che stanno in giudizio. Disciplina delle prove. Consulenza tecnica. Tipologie di azioni: di accertamento, di
condanna, costitutive.
I procedimenti sommari aventi quale parte la Pubblica Amministrazione. Il procedimento ingiuntivo e la
sua gestione da parte della P.A. La tutela cautelare.
L’esecuzione forzata contro e a favore della P.A. L’efficacia esecutiva della sentenza di primo grado. L’esecuzione forzata sui beni della pubblica amministrazione. La partecipazione dell’amministrazione al processo
esecutivo come debitor debitoris. I decreti ingiuntivi. L’esecuzione forzata indiretta e le misure coercitive.
La riscossione mediante ruolo e le relative opposizioni. Il fermo amministrativo. Pignoramenti, diffide e pagamenti. L’opposizione.
Il processo civile telematico e la Pubblica Amministrazione.
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A416
Il rito del lavoro nelle P.A. e la difesa in giudizio dell’Amministrazione
- LE CONTROVERSIE CONCERNENTI I RAPPORTI DI LAVORO CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
- IL RITO DINANZI AL GIUDICE ORDINARIO - CONCILIAZIONI - ARBITRATI
- GLI UFFICI PER LA GESTIONE DEL CONTENZIOSO
DURATA
2 giorni
DATE
23-24 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Maria GENTILE
Professore ordinario della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)
Dott. Paolo MORMILE
Magistrato del lavoro
PROGRAMMA
Il rito del lavoro e il contenzioso relativo ai pubblici dipendenti: il processo per le controversie di lavoro
dei dipendenti di amministrazioni pubbliche introdotto dal d.l.vo 80/98 e successive modifiche. La giurisdizione: distinzione tra controversie appartenenti alla giurisdizione del giudice ordinario e controversie appartenenti alla giurisdizione del giudice amministrativo.
Risvolti organizzativi per la pubblica amministrazione derivanti dalla devoluzione al giudice ordinario delle
controversie sul pubblico impiego: la creazione e l’organizzazione degli uffici per la gestione del contenzioso del lavoro.
Principali questioni. Controversie relative: allo status giuridico; ai trasferimenti; al conferimento e revoca
degli incarichi dirigenziali; alle differenze retributive per lo svolgimento di mansioni superiori; al demansionamento e al mobbing; ai diritti patrimoniali del dipendente. Le controversie in materia di procedure
concorsuali e di assunzione.
La tutela prevista dall’art. 28 della l. 300/70 (Statuto dei lavoratori). Le azioni contro le discriminazioni
alla luce dell’art. 28 del d.l.vo 150/11. Il procedimento disciplinare e la sua sindacabilità in sede processuale.
Il licenziamento disciplinare. Esame ragionato della giurisprudenza.
Profili processuali: il giudizio innanzi al giudice del lavoro. La difesa in giudizio all’amministrazione:
strategie; parametri decisionali; limiti alla disponibilità dell’oggetto delle controversie.
I filtri deflattivi del contenzioso: la difesa in giudizio della P.A. e l’art. 417 bis c.p.c.; l’accertamento pregiudiziale sull’efficacia, validità ed interpretazione dei contratti collettivi; il giudizio incidentale di interpretazione del contratto collettivo; le spese di lite. Il nuovo tentativo di conciliazione di cui all’art. 410 del
c.p.c. Le ipotesi di arbitrato disciplinate dagli artt. 412 c.p.c., 412 ter c.p.c. e 412 quater c.p.c.
La costituzione in giudizio e lo svolgimento del processo di primo grado. I poteri del giudice e la sentenza.
Il nuovo art. 18 della l. 300/70: applicabilità ai rapporti di lavoro dei dipendenti pubblici. Cenni sul nuovo
rito disegnato dalla l. 92/12. Cenni sul giudizio d’appello: la disciplina di cui alla l. 134/12 sul c. d. filtro e
la ragionevole probabilità di accoglimento del gravame.
Il processo telematico di cui al d.l. 179/12 e al d.l. 90/14. Tecniche defensionali, verbalizzazione in
udienza, istruttoria.
Stesura simulata di memorie per l’Amministrazione.
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3 - INDICE DELLA MATERIA
AUTONOMIE TERRITORIALI ED ENTI LOCALI
A572 Il sistema dei controlli negli Enti Locali .......................................................................................... pag. 2
A219/1L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, Enti Locali e loro organismi ...................... pag. 4
A593 Il piano delle performance, PEG e PDO negli Enti Locali ............................................................. pag. 5
C254 La tutela e la valorizzazione dei beni culturali ............................................................................... pag. 6
C269 Vigilanza e sanzioni in materia edilizia ............................................................................................pag. 8
A505 Ordinanze-ingiunzioni pecuniarie negli Enti Locali ..................................................................... pag. 10
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A572
Il sistema dei controlli negli Enti locali
- I VINCOLI DI FINANZA PUBBLICA
- IL CONTROLLO SUGLI EQUILIBRI FINANZIARI E SULLA REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE
DURATA
2 giorni
DATE
21-22 maggio 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Santo FABIANO
Esperto di Diritto degli Enti locali
Dott.ssa Daniela MORGANTE
Magistrato Corte dei conti
OBIETTIVI
Come è noto, il decreto 174/2012, convertito con l. 213/12 ha imposto agli Enti locali di organizzare un
nuovo sistema dei controlli interni, prevedendo, nel caso di mancata attivazione, persino lo scioglimento del
Consiglio comunale e nel caso di inadeguatezza, l’intervento della Corte dei conti.
A tal fine, si propone un seminario di carattere teorico-pratico, che affronterà sia gli aspetti di natura adempimentale, relativi agli obblighi previsti e alle scadenze, sia gli aspetti di carattere metodologico e operativo relativi alla realizzazione pratica del nuovo regolamento, della individuazione delle attività da svolgere
e della definizione degli organi a cui assegnare l’esercizio dei controlli. Ciò alla luce degli orientamenti interpretativi e applicativi che si sono delineati nella giurisprudenza contabile.
DESTINATARI
Operatori delle pubbliche amministrazioni, Amministratori locali, Segretari comunali, Componenti degli organismi di valutazione, componenti del collegio dei revisori dei conti.
PROGRAMMA
Il ruolo della Corte dei conti, gli ambiti di accertamento e le misure sanzionatorie. L’evoluzione normativa dell’ultimo decennio e l’attribuzione dei controlli finanziari sulla gestione alla Corte dei conti. L’introduzione dei controlli collaborativi (art. 1, comma 166, legge finanziaria 2006). L’attribuzione della funzione
consultiva (l. 131/03). Il “rafforzamento” dei controlli collaborativi (d.l.vo 149/11; d.l. 174/12).
I recenti approdi normativi: il nuovo sistema premiale e sanzionatorio (artt. 5 e 6 del d.l.vo 149/11). Il
nuovo ruolo dell’organo di revisione e il nuovo volto dei controlli. I profili soggettivi (art. 16, comma 25, del
d.l.vo 138/11 e art. 3 del d.m. 23/12) e i profili oggettivi.
I vincoli di finanza pubblica e la loro violazione: violazione del Patto, elusione del Patto, comportamenti
che preludono al dissesto. L’accertamento della violazione del Patto di stabilità e le conseguenze pratiche
(art. 7 del d.l.vo 149/11). Gli atti di programmazione funzionali al rispetto del Patto (art. 9 del d.l. 78/09)
e la loro mancata adozione. Le specifiche responsabilità e le pronunce della giurisprudenza contabile. I comportamenti elusivi delle regole del Patto. La previsione normativa (art. 20, comma 12, della l. 111/11; art.
31, comma 31, della l. 183/11); le specifiche conseguenze. La nullità degli atti elusivi del Patto di stabilità
ed il loro accertamento. La nullità dei contratti. La sanzione pecuniaria e il rapporto tra gli accertamenti
delle Sezioni regionali di controllo e le prerogative sanzionatorie delle sezioni giurisdizionali. La posizione
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della giurisprudenza. Le ipotesi concrete di elusione del Patto di stabilità: servizi per conto terzi, rapporti
tra società partecipate ed ente, alienazioni, concessioni di credito, ecc. Analisi delle principali pronunce delle
Sezioni regionali di controllo.
I rapporti tra controllo e giurisdizione. La posizione tradizionale. Il superamento della posizione tradizionale
e l’accertamento di eventuali ipotesi di responsabilità amministrativa e contabile che potrebbero emergere
in sede di controllo.
La possibilità di sollevare questione di legittimità costituzionale avanti la Corte in sede di controllo. La posizione della giurisprudenza. Le conseguenze inerenti l’accertamento delle vicende e delle cause che preludono al dissesto (art. 6 del d.l.vo 149/11). L’accertamento delle responsabilità nelle varie ipotesi, con
particolare riguardo all’elemento psicologico.
Il “nuovo” sistema dei controlli interni alla luce del d.l. 174/2012, convertito con l. 213/12, e la predisposizione del regolamento. I controlli: ruoli, ambiti di azione, nuovi adempimenti e responsabilità. L’obbligo di individuare strumenti e metodologie per garantire, attraverso il controllo di regolarità amministrativa
e contabile, la legittimità, la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa. La ridefinizione del controllo di gestione, l’integrazione con il ciclo di pianificazione e valutazione, gli obblighi di trasmissione del
referto alla Corte dei conti. La verifica sulla “adeguatezza delle scelte compiute” e la congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti.
Il controllo sugli equilibri finanziari: la verifica sul conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, le funzioni di direzione, vigilanza e il coinvolgimento degli organi politici e del segretario comunale, la valutazione
degli effetti in relazione all’andamento degli organi gestionali esterni. L’attività di controllo da parte dei responsabili dei servizi e l’attività di coordinamento e vigilanza del responsabile del servizio finanziario. L’efficacia e l’efficienza degli organismi gestionali esterni e il bilancio consolidato. Il controllo sulla qualità dei
servizi erogati: adempimenti, tecniche e connessione con gli istituti premiali.
La regolarità amministrativa e contabile: il controllo preventivo, la disciplina e l’organizzazione del controllo successivo. Il controllo strategico: finalità, organizzazione e definizione della metodologia. La modifica dei controlli interni, la novella del testo unico degli enti locali e l’introduzione del controllo sugli
equilibri. Il controllo sulle società partecipate: definizione degli standard, il monitoraggio, l’analisi degli
scostamenti, l’analisi della situazione contabile.
Dissesto e riequilibrio finanziario: presupposti, conseguenze, procedure. Organi: Corte dei conti, Commissione ministeriale, Prefetto. Giustiziabilità: giurisdizione, aspetti sostanziali e processuali. Gravi irregolarità: preclusioni amministrative e contabili, equilibrio finanziario, giustiziabilità.
Parificazione dei rendiconti regionali: questioni processuali e sostanziali, giustiziabilità. Rendiconti dei
gruppi consiliari: rendicontazione, restituzione, responsabilità, agente contabile.
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A219/1
L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, enti locali
e loro organismi
- SCHEMI DI BILANCIO
- IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO
- IL PRINCIPIO DI COMPETENZA FINANZIARIA
- LA CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE NELL’ENTE LOCALE
DURATA
2 giorni
DATE
1a edizione: 25-26 maggio 2015
2a edizione: 16-17 novembre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Prof. Carmine COSSIGA
già Direttore generale del Comune di Pozzuoli - Professore incaricato di Economia delle Amministrazioni pubbliche, Università “Parthenope”, Napoli – Esperto Corte dei conti
PROGRAMMA
Armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro
organismi. Il quadro normativo e costituzionale: il d.l.vo 118/11 e le disposizioni integrative e correttive disposte col d.l.vo 126/2014. I sistemi contabili armonizzati. Gli strumenti dell’armonizzazione: a) Regole
contabili uniformi, b) Piano dei conti integrato, c) Schemi di bilancio comuni, d) Bilancio consolidato. I nuovi
principi generali postulati del bilancio armonizzato. La deliberazione Corte dei conti n. 4 del 17/2/15
(Linee di indirizzo per il passaggio alla nuova contabilità delle Regioni e degli Enti locali).
Il Piano dei conti integrato: la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che
sotto il profilo economico-patrimoniale. La struttura del piano dei conti. Il piano dei conti e gli schemi di bilancio.
Bilanci per missioni e programmi: La classificazione delle entrate e delle spese: le missioni e i programmi.
I macroaggregati. Le previsioni di cassa. Le variazioni di bilancio.
Il nuovo principio di competenza finanziaria: definizione di accertamento e impegno e loro imputazione.
Esempi di contabilizzazione delle principali voci di spesa e di entrata. La contabilizzazione della spesa di personale e delle spese legali. Il fondo crediti di dubbia esigibilità: modalità di calcolo, adeguamento durante
la gestione e relativo accantonamento in sede di rendicontazione. Il fondo pluriennale vincolato: definizione
e funzionamento. Contabilizzazione delle spese di investimento. Il risultato di amministrazione. Il riaccertamento straordinario dei residui e il connesso fondo pluriennale vincolato. Il risultato di gestione: gli accantonamenti e i fondi vincolati. L’esercizio provvisorio: particolarità rispetto alla normativa del d.l.vo
267/2000.
Gli strumenti della programmazione pluriennale: il Documento Unico di Programmazione (DUP) in vigore
dal 2016. La contabilità economico-patrimoniale nell’ente locale: il patrimonio nella Pubblica Amministrazione. Il conto del patrimonio. Il conto economico. Le scritture di rettifica e di integrazione. Il raccordo
in contabilità economica delle spese del titolo II. Integrazione tra contabilità finanziaria ed economico-patrimoniale. Il bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società e altri organismi controllati.
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A593
Il piano delle performance, PEG e PDO negli Enti locali
- STRUMENTI A TUTELA DELL’ANTICORRUZIONE E A GARANZIA DELL’EFFICIENZA, CONTROLLO
E MONITORAGGIO DELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA - CASI APPLICATIVI
DURATA
2 giorni
DATE
1a edizione: 28-29 maggio 2015
2a edizione: 12-13 novembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Giuseppe VELLA
Segretario - Direttore generale della Provincia regionale di Agrigento
OBIETTIVI E DESTINATARI
Il corso, rivolto a Segretari, dirigenti, responsabili di PO e dei procedimenti, intende trattare la tematica della
performance in un’ottica innovativa. Si tende, infatti, a privilegiare l’utilizzo di tale strumento di valutazione, al fine di migliorare l’efficienza organizzativa, rendere funzionali ed integrati i controlli, e, principalmente, permettere di implementare ed attuare le disposizioni di cui alla l. 190/12 in tema di
anticorruzione e trasparenza.
Si passa, dunque, da una visione del piano delle performance quale strumento previsto per legge, a quella
di strumento di organizzazione, legalità ed efficienza dell’azione amministrativa. I temi teorici trattati sono
affiancati da esemplificazioni pratiche ed operative.
PROGRAMMA
Il PEG (Piano esecutivo di gestione) ed il PDO (Piano dettagliato degli obiettivi) quali strumenti di pianificazione e controllo. Rapporti con la disciplina anticorruzione.
Il Piano dettagliato degli obiettivi: quale strumento di valutazione dei dirigenti e delle posizioni organizzative: ipotesi esemplificative; quale mezzo per l’implementazione e la funzionalità del Piano anticorruzione e trasparenza di cui alla l. 190/12 e relativi decreti attuativi; quale raccordo del sistema dei controlli
interni di cui al d.l. 174/12, convertito in l. 213/12, con particolare riferimento al controllo di qualità degli
atti. Il collegamento tra PDO e Piano della Performance di cui al decreto Brunetta: soluzioni operative per
integrare i sistemi di valutazione della performance dell’Ente.
La struttura e il contenuto del PEG e del PDO e relativa delibera di approvazione: centri di responsabilità
e centri di costo (definizione, criteri di progettazione e funzioni); obiettivi di gestione (progetti, linee
guida di attuazione dei progetti, indicatori, obiettivi ordinari e di sviluppo ); dotazioni finanziarie (assegnazioni dei capitoli, budget dei centri di responsabilità e dei progetti); dotazioni non finanziarie (dotazione
di risorse umane e strumentali); processo di assegnazione di obiettivi e di risorse, competenze della Giunta
e dei responsabili dei centri di responsabilità. Le procedure di attribuzione degli obiettivi nell’ambito del
principio di separazione politica-amministrazione.
Il PEG quale elemento centrale all’interno del processo di formazione delle previsioni finanziarie e strumento di collegamento dei documenti contabili costituenti il Sistema Integrato di Bilancio.
La funzione del direttore generale nella definizione del PEG e del PDO e i rapporti con il responsabile dei
servizi finanziari: modalità di approvazione e di variazione del PEG e del PDO ed i pareri necessari per la regolarità tecnica e contabile. La negoziazione degli obiettivi.
Trattazione a carattere esemplificativo dei concetti teorici affrontati.
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C254
La tutela e la valorizzazione dei beni culturali
- PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E GESTIONE DI INTERVENTI SU BENI DEL PATRIMONIO CULTURALE
DURATA
2 giorni
DATE
8-9 ottobre 2015
ORARIO
9-13/14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Andrea FACCON
Avvocato amministrativista in Milano
OBIETTIVI
I temi della tutela, valorizzazione e gestione dei beni culturali presentano, senza dubbio, un notevole interesse per gli operatori della P.A. Oggi più che mai, infatti, i beni culturali sono in bilico, tra il rischio di subire danni ingenti, anche irreparabili, e la concreta possibilità di offrire, nel quadro di una gestione e
valorizzazione accorte e razionali, un’opportunità di rilancio, economico ma anche morale, al Paese.
Il corso è articolato in due parti: la prima, dedicata all’esame della normativa per la tutela e valorizzazione
di beni culturali, mira ad offrire agli utenti una disamina approfondita delle questioni più attuali emerse in
sede applicativa (tra le altre, la distribuzione delle competenze, i poteri spendibili per garantire una tutela
concreta (diretta e indiretta), le modalità di valorizzazione e fruizione, le forme di coinvolgimento dei privati nella gestione e le relative criticità).
La seconda parte si propone di approfondire i temi specifici della progettazione, realizzazione e gestione di
interventi su beni culturali, esaminando nel dettaglio e in modo tendenzialmente esaustivo le peculiarità gestionali che emergono nell’ambito di interventi di conservazione/manutenzione/restauro del patrimonio culturale.
Durante l’analisi sui temi oggetto del corso particolare attenzione verrà posta, anche su sollecitazione dei
partecipanti, su quegli aspetti disciplinari e gestionali che, alla luce delle produzioni normative e giurisprudenziali più recenti, suscitano maggiori incertezze e dubbi applicativi, con l’obiettivo di segnalare soluzioni
operative condivise e comunemente accettate.
Con queste premesse, il corso è rivolto principalmente a dirigenti e funzionari - amministrativi e tecnici - di
amministrazioni statali, enti pubblici territoriali, enti e organismi pubblici, che svolgono funzioni nel settore
della tutela e valorizzazione dei beni culturali, nonché nella gestione dei processi di acquisto di lavori, servizi e forniture. Il corso può interessare anche i professionisti dell’area tecnica e/o legale che intendono ampliare o approfondire il proprio bagaglio di conoscenze nel settore dei beni culturali, nonché i titolari,
preposti e funzionari di imprese di servizi culturali e/o di costruzioni o i loro consulenti.
DESTINATARI
Funzionari delle Amministrazioni Pubbliche; manager privati e pubblici; avvocati e componenti di uffici legali; professionisti che si occupano di tutela e valorizzazione dei beni culturali; dirigenti di uffici tecnici addetti alla gestione e manutenzione del patrimonio culturale. Partecipanti a concorsi pubblici.
PROGRAMMA
1. La tutela e la valorizzazione dei beni culturali.- I beni culturali. Nozione e inquadramento. Il codice
civile e i beni culturali. La Costituzione e i beni culturali. Gli atti internazionali e il patrimonio culturale: i
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siti del patrimonio mondiale UNESCO. Il riparto di competenze tra Stato e Autonomie dopo la riforma del
Titolo V. L’indirizzo della Corte costituzionale e del giudice amministrativo sui temi del riparto di competenze. L’impatto del d.l.vo 42/04 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio) sino ai più recenti interventi normativi. Le questioni più attuali poste all’attenzione degli operatori del settore.
La tutela dei beni culturali. Patrimonio culturale pubblico e patrimonio culturale privato. L’organizzazione
e i poteri del MiBACT per la tutela dei beni culturali. Le misure per fronteggiare situazioni più gravi. Il caso
Pompei. Le varie forme di contribuzione per la conservazione dei beni culturali in mano privata. Le questioni
più attuali e le criticità. La tutela di aree circostanti beni culturali. La gestione delle aree. Le competenze. La lotta contro le varie forme di abusivismo. Beni culturali e lavori pubblici. Cenni alla disciplina.
La valorizzazione e la gestione dei beni culturali. La valorizzazione del patrimonio culturale statale. Il
ruolo centrale della cooperazione interistituzionale. Le varie forme di accordo per la valorizzazione e per la
gestione. Il ruolo delle centrali d’acquisto: la Consip e gli acquisti centralizzati di servizi culturali nelle linee
guida MiBACT 23/2/2015. La valorizzazione del patrimonio culturale degli enti territoriali e degli altri enti
pubblici. Le forme di valorizzazione e gestione. La gestione diretta. Vantaggi e criticità. La gestione indiretta. Le forme di esternalizzazione. La concessione. Il ruolo della sponsorizzazione. Casi concreti di sponsorizzazione. Le criticità nella fase di affidamento e di esecuzione. Esempi e casi di studio. Gli ambiti per
l’affidamento di servizi in appalto. La gestione di servizi cd. aggiuntivi. Best practice nella gestione di beni
culturali. Disamina di casi concreti desunti dalla giurisprudenza e dalla prassi amministrativa.
2. La progettazione, realizzazione e gestione di interventi su beni del patrimonio culturale.- Premesse
d’inquadramento. La ricognizione dei beni culturali. La disciplina dell’art. 29, d.l.vo 42/04 e s.m.i. L’impatto della disciplina del d.l.vo 163/06 e s.m.i. La programmazione degli interventi conservativi. Le tipologie di lavori su beni culturali. Lavori pubblici che intercettano beni culturali: la verifica preventiva di
interesse archeologico ex art. 96 d.l.vo 163/06 e s.m.i. La procedura. Le criticità. Riferimento a casi concreti e case law.
La progettazione degli interventi su beni culturali. I finanziamenti dei progetti. Il ruolo di Arcus S.p.A.
nella progettazione di interventi su beni culturali. Le fasi della progettazione. Il progetto preliminare. Le
schede tecniche. La centralità del progetto definitivo. Il progetto esecutivo. I casi in cui si può prescindere
dalla redazione del progetto esecutivo. Il ruolo del piano di manutenzione. Le criticità. Tipologie speciali
di progettazione su beni culturali. La progettazione dello scavo archeologico. La progettazione di lavori di
impiantistica e per la sicurezza. La scelta dei progettisti. L’affidamento integrato della progettazione e
dell’esecuzione. La verifica dei progetti.
La realizzazione degli inteventi. Le forme contrattuali. La scelta dell’esecutore. I vincoli normativi. La
qualificazione dell’esecutore di interventi su beni culturali. I limiti dell’avvalimento. Analisi della disciplina
nel d.l.vo 163/06 e nel d.P.R. 207/2010 e s.m.i. concernente interventi su beni culturali.
La gestione degli interventi. La fase di esecuzione dell’intervento. I poteri della Soprintendenza. La direzione tecnica dei lavori. Le figure professionali che intervengono nelle attività conservative di beni culturali. Peculiarità che si riscontrano nella gestione di interventi su beni culturali. L’aggiornamento del piano
di manutenzione. Il consuntivo scientifico. Il collaudo: peculiarità dell’organo e delle funzioni rispetto alla
disciplina generale. Best practice in fase di affidamento ed esecuzione degli interventi su beni culturali.
Esame di un capitolato d’appalto relativo ad interventi su beni culturali.
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C269
Vigilanza e sanzioni in materia edilizia
- GUIDA TEORICO-PRATICA PER FUNZIONARI PUBBLICI ED ESPERTI DELLA MATERIA
DOPO IL D.L. 133/2014
DURATA
2 giornate
DATE
19-20 ottobre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Pietro FALCONE
Presidente di sezione del Consiglio di Stato
Autore del “Codice dell’edilizia e dell’urbanistica annotato con la giurisprudenza”
Avv. Maria Lidia IASCONE
Dirigente Avvocatura Comune di Viareggio
Il seminario intende fornire agli operatori pubblici e privati una guida teorica-pratica aggiornata, in tema di
sanzioni per abusi edilizi, con particolare attenzione alle novità normative ed alle più recenti pronunce giurisprudenziali.
Saranno esaminati i diversi procedimenti sanzionatori previsti per ciascuna tipologia di abuso, con riferimento ai singoli titoli edilizi: attività edilizia libera; SCIA; DIA; permesso di costruire e silenzio assenso,
come disciplinati dopo le modifiche normative introdotte, da ultimo, con il d.l. 133/2014.
Per le aree soggette a vincolo paesaggistico, l’esame riguarda le sanzioni per mancanza dell’autorizzazione
paesaggistica a regime, dell’autorizzazione semplificata (d.P.R. 139/2010) e di quella in sanatoria.
Le singole questioni - illustrate alla luce della più recente giurisprudenza - saranno esposte con numerose
esemplificazioni, in modo da consentire modelli di risoluzione dei principali casi che si presentano nell’esercizio della professione.
Il materiale didattico comprende una aggiornata rassegna normativa ed una giurisprudenziale.
PROGRAMMA
Vigilanza e repressione per abusi edilizi: attività obbligatoria e vincolata; imprescrittibilità e disciplina
applicabile. La denuncia dei cittadini: quando corre l’obbligo di attivare il procedimento repressivo. Sospensione dei lavori perché abusivi, nonché per lavoro irregolare, per sicurezza dei lavoratori o per assenza
del DURC. Inizio di opere su aree vincolate: presupposti per la demolizione d’ufficio.
Opere abusive soggette a: attività edilizia libera; SCIA, segnalazione certificata di inizio attività, dopo il
d.l. 133/14: casi di irregolarità, illegittimità e nullità della segnalazione; dichiarazioni sostitutive di certificazione false o mendaci; sanzioni amministrative e penali; superDIA. Ristrutturazione edilizia c.d. pesante.
Opere senza permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali. Ingiunzione di demolizione. Questioni controverse: è dovuta la comunicazione dell’avvio del procedimento? necessita il previo
esame della domanda di sanatoria o di variante? chi sono i soggetti responsabili? quando è responsabile il proprietario? in quale fase e con quale atto va individuata l’area da acquisire? Termine per demolire; bene sottoposto a sequestro. Mutamento di destinazione d’uso dopo il d.l. 133/14; quale sanzione, a seconda dei casi
concreti? Inottemperanza all’ingiunzione di demolizione; necessita un apposito provvedimento? Proprietario
estraneo all’abuso. Acquisizione di diritto al patrimonio comunale; necessità di un provvedimento? Quali
opere possono acquisirsi. Proprietario incolpevole. Demolizione o conservazione del bene; quali presup-
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posti. Rapporti con l’ordine di demolizione impartito dal giudice penale. Le sanzioni pecuniarie alternative
alla demolizione.
Opere abusive a seguito di annullamento del permesso; i termini ed i presupposti per l’annullamento e per
la scelta della sanzione. Opere eseguite in parziale difformità dal permesso. Accertamento di conformità
e titolo in sanatoria; ambito: opere già eseguite ed abusi formali; presupposti: doppia conformità urbanistica; possibilità e limiti della cd. sanatoria giurisprudenziale. Quali gli effetti sulle misure sanzionatorie da
adottare o già adottate? Procedimento ed obbligo di provvedere. Quando opera la sospensione dell’azione
penale e l’estinzione dei reati urbanistici? Diniego e silenzio-diniego.
Lottizzazione abusiva, materiale, giuridica o mista: casi concreti. Sospensione delle opere. Confisca. Nullità degli atti.
Sanzioni penali: per inosservanza di norme urbanistiche; per opere in assenza del permesso di costruire; per
lottizzazione abusiva. Sequestro penale. Sospensione condizionale della pena. Prescrizione del reato. L’avvenuta demolizione del manufatto esclude il reato urbanistico? Soggetti responsabili: il caso del proprietario. Sanzione civile della nullità degli atti di trasferimento del bene.
Abusi su aree vincolate: autorizzazione paesaggistica a regime, semplificata ed in sanatoria: presupposti e
limiti. L’art. 167 del d.l.vo 42/04 e i casi di accertamento di compatibilità paesaggistica; sanzione pecuniaria dell’indennità. Casi di non necessità dell’autorizzazione.
Aspetti operativi e applicativi.- Definizioni tecniche e giuridiche dei principali interventi edilizi alla luce
delle recenti modifiche intervenute da ultimo con il d.l. 133/14.
Analisi casistica delle principali tipologie di “abuso edilizio”; le procedure sanzionatorie determinate dagli
interventi in assenza di titolo alla luce del testo unico e delle successive modifiche introdotte all’art. 3 del
T.U. 380.
Le nuove definizioni di manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia e di nuova costruzione e
le conseguenze sanzionatorie connesse. La nuova disciplina del mutamento di destinazione d’uso.
L’esecuzione di opere soggette a permesso di costruire/superDia, a Scia e a superDia (regionale): le tipologie di ordinanze ablatorie/demolitorie in caso di interventi eseguiti in assenza di p.d.c., in difformità o
in contrasto con le norme e le previsioni urbanistiche. Gli interventi in assenza e in difformità dalla SCIA e
le relative sanzioni amministrative. L’attività edilizia c.d. libera e le recenti novità introdotte dal d.l.
133/14, l’attività soggetta a comunicazione e relative sanzioni in caso di assenza/difformità.
Le sanzioni pecuniarie alternative alla demolizione: casistica e presupposti di applicabilità.
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A505
Ordinanze - ingiunzioni pecuniarie negli enti locali
- PROFILI ISTRUTTORI - CONTRADDITTORIO - STRUTTURA DELLA ORDINANZA - RIMEDI GIUSTIZIALI
DURATA
2 giorni
DATE
5-6 novembre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Stefano TOSCHEI
Magistrato TAR
e inoltre un Esperto in diritto civile e pubblico
Il seminario propone un articolato commento di tutti i momenti dei procedimenti sanzionatori di competenza degli enti locali con esame di schemi illustrati in modo critico e articolato.
PROGRAMMA
Le norme applicabili in materia di ordinanze e ingiunzioni pecuniarie degli EE.LL. L’accertamento di una violazione: il verbale; le procedure di contestazione, le diverse forme di notifica. L’individuazione dei trasgressori e dei responsabili solidali. Le forme del contraddittorio: l’esame delle memorie difensive;
l’audizione personale dei responsabili. La forma dell’ordinanza-ingiunzione: motivazione e dispositivo. I criteri per la determinazione della sanzione. Il concorso formale. La reiterazione delle infrazioni. La riscossione coattiva alla luce della riforma della riscossione delle entrate: termini; modalità; modalità
procedimentali. Il giudizio di opposizione: termini; forma; l’intervento del funzionario a difesa dell’Amministrazione e i relativi poteri. Regole di procedura. Efficacia della sentenza. Impugnazioni. La prescrizione.
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4 - INDICE DELLA MATERIA
ORGANI COLLEGIALI E MONOCRATICI
M210 Master in tecniche di redazione degli atti amministrativi ...................................................... pag. 2
A121 Istruttoria, tecniche di redazione ed emanazione degli atti e dei provvedimenti amministrativi ............. pag. 3
A037 Tecniche di verbalizzazione e formalizzazione delle decisioni negli organi collegiali .................. pag. 4
C190 Seminario pratico sulla redazione degli atti di gara ...................................................................... pag. 5
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M210
MASTER IN TECNICHE DI REDAZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI
DURATA
6 giorni
articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
9-10-11-12 novembre 2015
30 novembre - 1 dicembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Eugenio MELE
Consigliere di Stato
Dott. Giacomo AREZZO di TRIFILETTI
già Dirigente ispettore del Ministero Beni e Attività culturali
Avv. Riccardo RANDISI
Direttore Dipartimento Acquisizione Beni e Servizi E.S.T.A.V. Sud Est (Servizio Sanitario Regione Toscana)
La redazione degli atti amministrativi è da sempre un compito delicato e complesso, dal momento che questa funzione fonde in un momento coerente discussioni, interrogazioni e opinioni varie in documenti coerenti
e univoci.
Il master vuole essere un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono apprendere o migliorare: le tecniche che poi servono per rappresentare la volontà dell’organo collegiale oppure quella di chi assume decisioni; le modalità con cui si acquisiscono conoscenze necessarie per amministrare o migliorare
l’amministrazione.
L’iniziativa è divisa in tre moduli: il primo inerisce alla redazione degli atti e provvedimenti amministrativi;
il secondo riguarda più in particolare la verbalizzazione delle decisioni degli organi collegiali, la cui qualità
costituisce elemento indefettibile per assumere decisioni appropriate nei singoli casi in cui queste ultime sono
collegate alle verifiche indirette della Pubblica Amministrazione; il terzo esamina in particolare le tecniche
di redazione degli atti di gara per l’acquisizione di beni e servizi.
PROGRAMMA
1° modulo (A121):
9-10 novembre 2015
Istruttoria, tecniche di redazione ed emanazione degli atti amministrativi
2° modulo (A037):
11-12 novembre 2015
Tecniche di verbalizzazione e formalizzazione delle decisioni negli organi collegiali
3° modulo (C190):
30 novembre - 1 dicembre 2015
Seminario pratico sulla redazione degli atti di gara
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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A121
Istruttoria, tecniche di redazione ed emanazione degli atti
e dei provvedimenti amministrativi
- COME SI REDIGONO I PROVVEDIMENTI
– FORMAZIONE DEI VERBALI
- ATTI NEGOZIALI E LORO COLLEGAMENTO AL PUBBLICO INTERESSE
DURATA
2 giorni
DATE
9-10 novembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Eugenio MELE
Consigliere di Stato
PROGRAMMA
Principi generali dell’azione amministrativa: buon andamento e imparzialità, pubblicità e trasparenza,
economicità, efficacia ed efficienza. L’accesso ai documenti amministrativi dopo la l. 15/05. Attività e gestione amministrativa dopo le recenti leggi di riforma: riparto delle competenze tra organi e funzionari;
deliberazioni collegiali, determinazioni monocratiche. I provvedimenti del ministro Brunetta. Attività unilaterale autoritativa e attività negoziata: aspetti differenziali e comuni; riflessi sulla prassi amministrativa.
Il procedimento di formazione degli atti amministrativi. L’istruttoria del provvedimento: adempimenti del
responsabile; lo studio e la ponderazione delle soluzioni alternative; la carenza di istruttoria. Responsabile
del procedimento e dirigente dell’ufficio: ruoli, rapporti, eventuale coincidenza. La sintesi degli elementi
conoscitivi e fattuali alla base del provvedimento ed il loro inquadramento nella fattispecie giuridica. La
struttura del provvedimento: preambolo e narrativa; motivazione; dispositivo. La direttiva P.C.M. 8/5/02
sulla semplificazione del linguaggio degli atti amministrativi. La corretta formulazione dei motivi alla base
dell’atto: il presupposto giuridico; la fattispecie concreta; la ponderazione e la scelta tra le diverse soluzioni.
Gli atti senza obbligo di motivazione. I vizi del provvedimento alla luce delle recenti leggi di riforma dell’azione amministrativa. La verbalizzazione delle sedute degli organi collegiali e la distinzione tra verbale e provvedimento amministrativo. L’approvazione del verbale nella seduta successiva: limiti;
modalità; intangibilità del provvedimento già adottato ed eventuali deroghe in via di autotutela. Valore giuridico delle registrazioni fonografiche e videofonografiche e rapporti con i verbali. I pareri obbligatori e
facoltativi del funzionario sullo schema del provvedimento: effetti e responsabilità connesse. Il responsabile
del procedimento amministrativo e i termini per l’emanazione dell’atto previsti dalla l. 241/90. Gli atti di
gestione del personale dopo la privatizzazione del pubblico impiego e i nuovi poteri dei dirigenti previsti dal d.l.vo 165/01: tipologie, modalità, valutazione, sindacato giurisdizionale. Gli atti negoziali della
P.A.: problemi relativi alla estrinsecazione degli interessi pubblici perseguiti; profili di trasparenza ed economicità. Le determinazioni dei dirigenti e dei funzionari.
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A037
Tecniche di verbalizzazione e formalizzazione delle decisioni
negli organi collegiali
- RESPONSABILE NELLA VERBALIZZAZIONE
- STESURA DEI PROVVEDIMENTI
- PUBBLICITÀ
- SINTESI
- SISTEMI DI REGISTRAZIONE
DURATA
2 giorni
DATE
11-12 novembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-17
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Giacomo AREZZO di TRIFILETTI
già Segretario generale di Amministrazioni comunali e Dirigente ispettore del Ministero per i Beni e le Attività culturali
Oggetto del seminario è l’analisi delle principali tematiche inerenti alle tecniche di verbalizzazione, con
particolare riguardo all’influenza esercitata dall’uso della tecnologia in questa particolare materia. Ampia
attenzione sarà riservata ai profili pratici e operativi.
DESTINATARI
Soggetti addetti ai servizi di segreteria di organi collegiali e Commissioni; segretari comunali; dirigenti preposti alla formalizzazione di decisioni collegialmente assunte.
PROGRAMMA
L’atto pubblico. Gli atti e i provvedimenti della Pubblica Amministrazione. La verbalizzazione. Gli elementi
essenziali ed eventuali del verbale. II Responsabile del procedimento e i suoi rapporti con il Presidente della
seduta. Tecniche di redazione del verbale. I sistemi elettronici di verbalizzazione delle sedute degli organi
collegiali. I rapporti fra il Segretario della seduta ed il soggetto verbalizzante. La sottoscrizione del verbale.
La redazione non contestuale del verbale. Il valore probatorio del verbale. Il c.d. brogliaccio delle sedute.
Pubblicità dei provvedimenti, accesso e riservatezza. Nullità del verbale. Gli errori del verbale e loro sanabilità. Il regime delle responsabilità. La verbalizzazione delle sedute degli organi collegiali societari: problematiche connesse. Casi pratici.
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C190
Seminario pratico sulla redazione degli atti di gara
- BANDO DI GARA, LETTERA D’INVITO, CAPITOLATO SPECIALE, VERBALI DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE NEGLI APPALTI PUBBLICI DI FORNITURE E SERVIZI
- PROBLEMATICHE INTERPRETATIVE E SOLUZIONI OPERATIVE
- MODELLI TIPO E ATTI STANDARD
DURATA
2 giorni
DATE
30 novembre - 1 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Riccardo RANDISI
Dirigente Acquisizione Beni e Servizi E.S.T.A.R. (Servizio Sanitario Regione Toscana)
DESTINATARI
Funzionari pubblici in servizio presso gli uffici Provveditorato, Economato, Affari Legali e Contratti, Patrimonio, Area Tecnica delle P.A. ed operatori economici interessati agli appalti pubblici di forniture e servizi.
PROGRAMMA
Aspetti generali.- Disciplina normativa: procedure di acquisizione di forniture e servizi sopra e sotto la soglia comunitaria; semplificazioni e obblighi di verifica. Requisiti di partecipazione dei concorrenti: dimostrazione della capacità tecnico-economico-finanziaria. I nuovi ambiti di applicazione del c.d. “soccorso
istruttorio” e le sanzioni pecuniarie per la regolarizzazione documentale. Tutela delle P.M.I. e della concorrenza:associazioni temporanee di imprese, avvalimento, subappalto, indicazioni discriminatorie, frazionamento in lotti.
Commissione giudicatrice: nomina, composizione, responsabilità, organizzazione dei lavori e redazione dei
verbali. Responsabile del procedimento: individuazione, compiti e responsabilità. Accesso ai documenti
amministrativi: modalità e limiti. Strumenti di tutela: inadempimenti contrattuali; penali; risoluzione del
contratto; transazioni; ricorsi giudiziari ed extra-giudiziari.
Parte pratica.- Atti di gara: contenuti del provvedimento di autorizzazione a contrattare (indizione gara)e
dei suoi allegati (bando, lettera di invito/disciplinare di gara, capitolato speciale). Formalizzazione del
contratto: contenuti del provvedimento di aggiudicazione definitiva, del contratto e dei relativi allegati (stipulazione mediante atto pubblico notarile, in forma pubblica amministrativa a cura dell’ufficiale rogante,
per scrittura privata o in forma elettronica); adempimenti propedeutici e conseguenti (verifica offerte anomale; costituzione cauzione definitiva; accertamenti antimafia; requisiti di ordine generale). Clausole contrattuali:revisione prezzi; rinnovo del contratto; modalità e tempi di pagamento; cessione dei crediti; divieto
di cessione del contratto e disciplina del subappalto.
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5 - INDICE DELLA MATERIA
CONTRATTAZIONE TELEMATICA
F219 Corso generale in contrattazione telematica e di utilizzazione dei sistemi Consip ............ pag. 2
C034 Gli acquisti telematici e l’uso efficace del programma Consip ..................................................... pag. 3
C085 Esercitazione pratica di uso dei sistemi telematici di acquisto nel MEPA .................................... pag. 4
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F219
Corso in contrattazione telematica e di utilizzazione dei sistemi CONSIP
- IL CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE
- CONVENZIONI E MERCATO ELETTRONICO
DURATA
3 giorni
articolato in due moduli frequentabili anche singolarmente
ORARIO
9,00 - 14,30 con una ripresa pomeridiana
DATE
1ª edizione: 10-11-12 giugno 2015
2ª edizione: 25-26-27 novembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Ing. Francesco PORZIO
Docente e consulente in materia di acquisti telematici, contrattualistica e contenimento della spesa presso
lo Studio di Ingegneria Porzio & Partners in Roma
Ing. Fabio DELLA MARTA
Studio di Ingegneria Porzio & Partners in Roma
OBIETTIVI
Fornire ai partecipanti le conoscenze teoriche, normative e pratiche ed operative sui sistemi telematici di
acquisto predisposti dalla CONSIP, obbligatori per le Amministrazioni dello Stato ai sensi di legge, e ampiamente utilizzati anche dalle restanti Pubbliche Amministrazioni.
DESTINATARI
Dirigenti, funzionari e responsabili degli uffici che stipulano contratti di acquisto per beni e servizi (nonché
punti ordinanti e punti istruttori) presso Pubbliche Amministrazioni Centrali, Enti Locali, Aziende del servizio sanitario, Università, Istituti scolastici, Agenzie, Società pubbliche, ecc.
PROGRAMMA
1° modulo (C034):
1ª edizione: 10 giugno 2015
2ª edizione: 25 novembre 2015
Gli acquisti telematici e l’uso efficace del Programma CONSIP
2° modulo (C085):
1ª edizione: 11-12 giugno 2015
2ª edizione: 26-27 novembre 2015
Esercitazione pratica di uso dei sistemi telematici di acquisto nel MEPA
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C034
Gli acquisti telematici e l’uso efficace del Programma CONSIP
- CONVENZIONI, GARE TELEMATICHE, NEGOZIO ELETTRONICO E MERCATO ELETTRONICO
DURATA
1 giorno
DATE
1ª edizione: 10 giugno 2015
2ª edizione: 25 novembre 2015
ORARIO
9-13/14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Ing. Francesco PORZIO
Docente in materia di contrattualistica, contenimento della spesa, informatica e telecomunicazioni, Studio
di Ingegneria Porzio & Partners, già dirigente CONSIP
Il seminario fornisce ai dipendenti di Pubbliche Amministrazioni le conoscenze indispensabili per effettuare
acquisti nel rispetto delle più recenti disposizioni legislative in materia di acquisti e “spending review”, con
particolare riferimento al modello Consip, ovvero Convenzioni, Catalogo elettronico e Mercato elettronico
della Pubblica Amministrazione.
Il corso è finalizzato, anche tramite esempi e casi di studio, ad applicare la normativa vigente in termini di
utilizzazione degli strumenti predisposti dalla Consip, valutando le circostanze in cui vige l’obbligo di uso
delle Convenzioni e le modalità con cui possono essere effettuati acquisti in autonomia.
Saranno inoltre forniti idonei suggerimenti per assicurare, nel rispetto della normativa, l’esigenza di contenimento della spesa con le aspettative di qualità della Pubblica Amministrazione.
PROGRAMMA
Gli strumenti di acquisto Consip: Convenzioni, Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione.
L’obbligo di utilizzo delle Convenzioni Consip e del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione; le
Amministrazioni obbligate, le merceologie e le circostanze in cui si applica l’obbligo; i pronunciamenti della
Corte dei Conti. Le Convenzioni Consip: modalità di adesione e di utilizzo, beni e servizi acquistabili. La
stipula e la gestione del Contratto attuativo, responsabilità e ruoli della Consip e dell’Amministrazione
aderente alla Convenzione. Convenzioni attive, in corso di attivazione, allo studio ed esaurite. Le circostanze in cui è applicabile l’obbligo di acquisto tramite le Convenzioni. Esempi di applicabilità e di non applicabilità dell’obbligo di acquisto in Convenzione.
Gli acquisti in autonomia: individuare e motivare la legittimità dell’acquisto, applicare i parametri di prezzo
e qualità Consip. Esempi di acquisti in autonomia.
Gli acquisti tramite Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione. La disciplina del MePA. L’abilitazione. I beni e i servizi legittimamente acquistabili sul Mercato Elettronico. Il catalogo elettronico: caratteristiche, modalità di accesso e di utilizzo, tipologie di beni e servizi idonei e disponibili. Esempi di
accesso. Le procedure di acquisto sul Mercato Elettronico ai sensi del d.P.R. 207/2010. Responsabilità e
ruoli della Consip nelle procedure telematiche di acquisto sul MePA. Gli strumenti Ordine Diretto (OD) e Richiesta di Offerta (RdO). I criteri per individuare i fornitori da invitare alle RdO previsti da normativa. I criteri di aggiudicazione e di valutazione nelle RdO. Come gestire i rischi e conseguire i benefici attesi. Esempi
di utilizzo. Come definire una strategia ottimale con Convenzioni, Mercato Elettronico ed acquisti in autonomia nel rispetto dei vincoli disposti dalla normativa vigente. Come scegliere il tipo di contratto più favorevole. Esperienze pubbliche Consip e casi di studio inerenti merceologie di interesse proposti dai docenti.
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C085
Esercitazione pratica di uso dei sistemi telematici di acquisto nel MEPA
- IL MERCATO ELETTRONICO CONSIP DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DURATA
2 giorni
DATE
1ª edizione: 11-12 giugno 2015
2ª edizione: 26-27 novembre 2015
ORARIO
9,00 -14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Ing. Fabio DELLA MARTA
Studio di Ingegneria Porzio & Partners in Roma
Il seminario tenuto con l’ausilio di personal computer e collegamento alla piattaforma telematica, è il necessario completamento ai corsi di formazione sugli acquisti pubblici tradizionali e telematici previsti dalla
normativa vigente. Il corso fornisce ai dipendenti pubblici le conoscenze pratiche ed operative indispensabili per utilizzare il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione nel rispetto del disposto del Regolamento d.P.R. 207/2010 e d.l. 52/12, conv. in l. 94/12, che ne estende l’obbligo di utilizzo a tutte le
Pubbliche Amministrazioni.
PROGRAMMA
Il Catalogo elettronico: caratteristiche. Esercitazione pratica di accesso al Catalogo elettronico: ricerca
e confronto degli articoli.
Il Negozio elettronico: caratteristiche, modalità di accesso e di utilizzo, tipologie di beni e servizi idonei e
disponibili.
Esercitazione pratica sul Negozio Elettronico: accesso dall’Area Convenzioni, dal Catalogo Prodotti e dalla
sezione “Acquista beni/servizi”, preparazione ordine, composizione e salvataggio del carrello.
Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione: modalità di utilizzo, beni e servizi acquistabili. Le
regole del Mercato Elettronico, responsabilità e ruoli della Consip. Modalità per effettuare acquisti diretti o
richiedere offerte.
Esercitazione pratica di accesso al Mercato Elettronico: ricerca prodotti tramite la funzione “Sfoglia il catalogo”, ricerca semplice e ricerca avanzata dei prodotti, visualizzazione dei risultati della ricerca e confronto tra prodotti presenti nel catalogo. Scaricamento dei cataloghi in formato Excel per la consultazione
sul proprio personal computer. Inserimento dei prodotti nel carrello. Creazione di Ordine Diretto: inserimento nell’Ordine delle informazioni consentite, sottoscrizione dell’Ordine con firma digitale ed invio.
Creazione di Richiesta di Offerta: inserimento dei requisiti e sulle condizioni di offerta, vincoli di prezzo, modalità e tempi di presentazione, criteri di valutazione tecnica, criteri di valutazione economica delle offerte. Invito dei fornitori alla Richiesta di Offerta: la scelta dei fornitori da invitare, gli elenchi dei fornitori,
la Richiesta di Offerta rivolta a tutti i fornitori abilitati. Il lancio della Richiesta di Offerta.
La valutazione delle Offerte: apertura delle buste, verifica e confronto delle proposte ricevute, aggiudicazione della Richiesta di Offerta.
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6 - INDICE DELLA MATERIA
conTRaTTi
C426/1La fatturazione elettronica e la conservazione della documentazione ......................................... pag. 2
M237 Master sulla legalità negli appalti pubblici ............................................................................... pag. 3
C289 Le strategie d’acquisto negli appalti di forniture e servizi ............................................................... pag. 6
C412 L’attuazione della banca dati nazionale sui contratti pubblici e il sistema AVCPass .................... pag. 7
C097 La tracciabilità dei flussi finanziari ................................................................................................... pag. 8
C407 Bandi di gara e cause di esclusione ............................................................................................... pag. 9
C409/1Affidamenti sotto soglia e tecniche procedimentali di controllo della spesa nella P.A. ................. pag. 10
C413 La stipula dei contratti di appalto con modalità informatiche ........................................................ pag. 12
C431 I contratti pubblici e le ultime novità ................................................................................................ pag. 13
C433 La documentazione di gara .............................................................................................................. pag. 14
C432 Gli affidamenti con le procedure semplificate ............................................................................... pag. 15
C043 Procedure negoziate e spese in economia per l’approvvigionamento di beni e servizi nelle P.A. .......... pag. 16
A053 L’attività contrattuale nelle Pubbliche Amministrazioni .................................................................. pag. 17
C115 Gli appalti di servizi nelle P.A. dopo i provvedimenti di revisione della spesa ............................... pag. 18
C414 Contratti pubblici di lavoro, servizi e forniture nei settori speciali .................................................. pag. 20
M141 Master in teoria e pratica dei contratti pubblici ..................................................................... pag. 21
A314 Le tecniche di redazione e la stipulazione dei contratti nella P.A. .................................................. pag. 22
C180 Responsabile procedure di affidamento ed esecuzione nei contratti di forniture e servizi ................ pag. 24
C287 Gli appalti di servizi e forniture nelle Amministrazioni Pubbliche ................................................... pag. 25
C143 Procedure di affidamento e stipula dei contratti di lavori pubblici ............................................... pag. 27
C190 Seminario pratico sulla redazione degli atti di gara ................................................................. pag. 28
C164 La disciplina comunitaria dei contratti di appalto e concessione ................................................... pag. 29
A109 Forniture nella P.A.: guida all’affidamento e alla gestione dei relativi contratti ............................... pag. 30
C423 I contratti assicurativi e di relativa intermediazione nelle P.A. ......................................................... pag. 32
C091 Subappalto, antimafia e tracciabilità dei flussi nei contratti pubblici di lavori forniture e servizi ................... pag. 33
C419 Il contratto in forma elettronica. Firma avanzata e fatturazione elettronica .................................... pag. 35
C424 La tutela risarcitoria nei confronti della P.A. in gare d’appalto e la responsabilità precontrattuale ............ pag. 36
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c426_1
La fatturazione elettronica e la conservazione della documentazione
DURaTa
1 giorno
DaTE
1 edizione: 22 maggio 2015
2a edizione: 12 ottobre 2015
a
oRaRio
9-14/15-16,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE: euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
ing. Fabio MaSSiMi
Agenzia per l’Italia Digitale - Esperto nei processi di digitalizzazione della P.A., specialista di documento digitale fiscale e normativo
a decorrere dal 31 marzo 2015 è reso obbligatorio l’utilizzo della fatturazione elettronica nei rapporti
commerciali con le amministrazioni pubbliche italiane. Il seminario si prefigge di fornire un quadro del contesto normativo e degli aspetti tecnici ed organizzativi che imprese e pubbliche amministrazioni devono conoscere adeguatamente.
PRoGRaMMa
Parte 1 a: introduzione.- L’adozione dei processi di fatturazione e conservazione digitale: problemi e opportunità. Il ciclo ordine-pagamento: i diversi approcci alla digitalizzazione. Fatturazione elettronica PA: lo
scenario, il progetto, gli adempimenti. Conservazione digitale: il ruolo e le funzioni del responsabile della
conservazione.
Parte 2a: Quadro normativo.- La normativa sulla fatturazione elettronica (d.P.R. 633/1972, Dir. 2010/45/EU).
La fatturazione elettronica verso la P.A., regole tecniche e linee guida (l. 244/07, d.m. 55/13). Le misure
per l’impossibilità di recapito (circolare MEF–FP n. 1/2014). Nuovi obblighi sulla fatturazione elettronica: CIG,
CUP, Registro unico delle fatture (d.l. 66/14, conv. in l. 89/14). L’ambito soggettivo di applicazione (circolare MEF–FP n. 1/2015). Le semplificazioni degli obblighi di conservazione (d.m. MEF 17/6/14). Le regole tecniche del sistema di conservazione (d.P.C.M 3/12/13). L’obbligo di fatturazione elettronica nel public
procurement (Dir. 2014/55/EU).
Parte 3 a: aspetti organizzativi, tecnologici e applicativi.- Il processo di fatturazione elettronica verso la
P.A.: soggetti coinvolti, fasi e tempistica di attuazione del processo.
La fattura elettronica P.a.: il formato .xml, le informazioni obbligatorie, i dati per l’integrazione nel processo di ciclo passivo, la firma della fattura. il ruolo dell’indicePa: creazione e gestione dell’ufficio e del
servizio di fatturazione elettronica, l’identificazione degli uffici destinatari di fatturazione elettronica, le
procedure in caso di mancata identificazione della P.A., l’ufficio di fatturazione elettronica “centrale”, le
comunicazioni ai fornitori. il sistema di interscambio: i canali di trasmissione, i file gestiti (fatture, lotti ed
archivi), controlli ed errori, messaggi: ricevute e notifiche. Linee guida per l’adeguamento delle procedure
interne delle amministrazioni: misure organizzative e tecnologiche. La conservazione digitale delle fatture: sistema di conservazione, responsabile della conservazione, manuale della conservazione. Gli strumenti: FatturaPA.gov.it, software open source. il processo operativo: compilazione, firma, trasmissione,
ricezione, archiviazione e conservazione della fattura.
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M237
MaSTER SULLa LEGaLiTÀ nEGLi aPPaLTi PUBBLici
- anTicoRRUZionE ED anTiMaFia
DURaTa
6 giorni
PERioDi Di SVoLGiMEnTo
1a edizione: 18-19-20 maggio 2015 - 16-17-18 giugno 2015
2a edizione: 12-13-14 ottobre 2015 - 16-17-18 novembre 2015
oRaRio
9,00-14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. angelita caRUoccioLo
Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
Dott.ssa anna coRRaDo
Magistrato TAR Campania
avv. Stefano de MaRiniS
Avvocato amministrativista in Roma. Esperto in materia di contrattualistica pubblica
PREMESSa
La legalità negli appalti pubblici è una delle priorità ineludibili del Sistema Paese specie nella fase storica attuale;
per garantirla la legge anticorruzione (190/12) ha affrontato il tema con spirito innovativo rispetto al passato, puntando molto anche sulla prevenzione in luogo del semplice approccio in termini puramente repressivi. Peraltro, affinché tale nuovo approccio possa avere effettivamente seguito occorre che tutti gli adempimenti necessari siano
correttamente posti in essere; dai piani di prevenzione alla pubblicità alla formazione del personale. D’altro canto,
laddove nonostante le cautele emergano fatti penalmente rilevanti il sistema prevede una serie di conseguenze
sia sul piano interno alla P.A. sia sul fronte contrattuale, mediante il recesso dai contratti in corso. Situazione questa molto simile a quella che si registra sul versante dell’antimafia, dove peraltro il relativo il contesto dal 2011 è
regolato da apposito Codice, di recente ulteriormente aggiornato (d.l.vo 153/14).Tra antimafia ed anticorruzione
si riscontrano, peraltro, analogie sempre maggiori in termini di strumenti di intervento e cautele di sistema, oltre
ad un’accentuata convergenza normativa: basti pensare a quanto previsto, da ultimo, dall’art. 32, comma 10, del
d.l. 90/14 sul commissariamento della commesse e che, storicamente, le c.d. white list trovano regola nella legge
anticorruzione. Il master intende quindi analizzare il tema della legalità in un’ottica generale e onnicomprensiva,
affrontando problemi e relative connessioni sul piano giuridico e sostanziale: dai c.d. protocolli di legalità ai subappalti; dalla tracciabilità dei flussi finanziari alle regole contenute anche nelle nuove direttive comunitarie sui
contratti pubblici e le concessioni in via di recepimento.
PRoGRaMMa
1. Genesi e ambito applicativo della l. 190/12: le ragioni dell’intervento e le prospettive di modifica. Anticorruzione e contratti pubblici. Le innovazioni di cui al d.l. 90/14 e la soppressione dell’aVcP. L’ANAC, il ruolo del
Presidente. Le competenze facenti capo in passato all’Avcp: la delibera n. 102/2014, principio di continuità e limiti. il coordinamento tra legislazione anticorruzione e le diverse fonti interferenti: legislazione sulla trasparenza, codice dei contratti pubblici e codice della legislazione antimafia alla luce del 2° correttivo correttivo
(d.l.vo 153/14). Le nuove figure di reato e le relative sanzioni. Norme in tema di legalità nella disciplina comunitaria. il recepimento delle Direttive in materia di contratti pubblici e concessioni (n. 23, 24 e 25 del 26/2/2014):
prescrizioni sul conflitto di interessi. I riflessi sull’esecuzione dei contratti pubblici.
2. Le misure anticorruzione, alla luce della l. 190/12 e dei decreti attuativi. Il ruolo delle intese del comma 60.
il responsabile della prevenzione della corruzione secondo la circolare della PCM n. 1/2013. Il Piano triennale di
prevenzione della corruzione: procedura di approvazione e contenuto, alla luce del Piano nazionale Anticorruzione
(delibera Civit 72/2013). Il ruolo della dirigenza nella prevenzione della corruzione. Le nuove linee guida anac
sull’applicazione della disciplina anticorruzione alle società pubbliche e agli enti di diritto privato in controllo
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pubblico. La trasparenza dell’attività amministrativa come accessibilità totale e l’accesso civico in base al
d.l.vo 33/13, della circolare della PcM n. 2/2013 e delle nuove linee guida del Garante per la Privacy (Deliberazione n. 243 del 15/5/2014). La trasparenza dell’attività amministrativa come misura di prevenzione della corruzione: rapporti tra il responsabile della prevenzione della corruzione ed il responsabile della trasparenza e tra
questi ed responsabile unico del procedimento. Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di indirizzo politico (delibera ANAC 144/2014). assolvimento obblighi di pubblicazione (delibera ANAC 148/2014). La disciplina
anticorruzione e i soggetti di diritto privato in controllo pubblico. Funzione, struttura e contenuto dei siti web
della pubblica amministrazione: la sezione “Amministrazione trasparente”, l’accesso agli atti in via telematica,
la pubblicità legale e l’albo pretorio on line. il quadro degli obblighi di pubblicazione finalizzati alla accessibilità totale, alla luce del d.l.vo 33/13. La trasparenza dell’attività amministrativa e la pubblicità legale in materia
di appalti pubblici. La trasparenza dell’attività amministrativa per sovvenzioni, contributi e ausili finanziari pubblici e i pagamenti di importo superiore a mille euro. Rapporti tra trasparenza e diritto alla riservatezza. il potere
sanzionatorio dell’anac. il rispetto dei tempi del procedimento amministrativo, tra efficienza della pubblica
della amministrazione e prevenzione della corruzione. L’indennizzo da ritardo. i codici di comportamento dei
dipendenti pubblici alla luce del d.P.R. 62/13 e delle linee guida della CIVIT (ora ANAC): deliberazione 75/2013.
La disciplina in materia di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi dirigenziali e di vertice e il d.l.vo
39/13. Le misure di prevenzione della corruzione nella gestione del personale: il ruolo della formazione e della
rotazione del personale. Le scelte per l’assegnazione agli uffici e la formazione delle commissioni. I divieti e le autorizzazioni in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti. La disciplina del conflitto d’interessi e degli
obblighi di astensione. Gli strumenti di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti. Cenni alle diverse
forme di responsabilità del pubblico dipendente. La disciplina del danno all’immagine della P.A.
3. Redazione ed aggiornamento dei PTPc. Le modalità dell’attività preliminare all’aggiornamento e/o alla redazione tardiva: predisposizione delle schede-intervista ai fini della ricognizione delle attività. La perimetrazione
delle macroaree di indagine sfuggite alla prima mappatura. Il metodo di intervista e di compilazione della scheda
ricognitiva ai fini integrativi del Piano. Come riconoscere i settori a rischio ulteriori: classificazione e attribuzione
dei valori di rischio ai singoli processi e attività. Le unità responsabili dell’azione amministrativa. La filiera delle
competenze e delle responsabilità. Come predisporre le schede di attribuzione per la delineazione delle ccdd.
“best practice” per i processi “a rischio”. L’aggiornamento e/o redazione del piano anticorruzione in attuazione delle disposizioni sulla trasparenza. Ulteriore selezione dei dati da pubblicare in relazione ai procedimenti
e ai processi, agli atti politici e a quelli di gestione. Come costruire e/o implementare la sezione “Amministrazione
trasparente” secondo l’allegato A al T.U. trasparenza alla luce delle omissioni precedenti. La gestione del sito web:
le diverse sezioni e i collegamenti obbligatori con i siti degli enti e società vigilati, controllati, finanziati o regolati. Le conseguenze della mancata redazione del Piano entro il 31/1/2014. Distinzione tra amministrazioni che
hanno redatto il Piano entro il 31/3/13 e quelle che l’hanno redatto entro il 31/1/14. codice di comportamento
e Programma della trasparenza: le incidenze date dagli adempimenti relativi. come approvare il Piano da parte
dell’organo politico. L’attività dell’Autorità Nazionale per l’AntiCorruzione (ANAC) quale stimolo per la prevenzione della corruzione. Il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholders (portatori di interessi). Le indicazioni
contenute nel Piano nazionale, nelle circolari di Funzione pubblica e nei siti di Civit (oggi, ANAC) e Funzione pubblica. Il coordinamento obbligatorio tra il sistema recato dalle norme anticorruzione e quelle recate dal d.l.vo
231/01 negli enti e società vigilate: i modelli e sistemi organizzativi. Le peculiarità relative a enti pubblici economici e a società partecipate. Le responsabilità dei Responsabili dell’anticorruzione estesa anche alle società vigilate. Rapporti tra Piano nazionale e Piani triennali. Rapporti tra Piano nazionale e altri Piani (della trasparenza,
della performance, ecc.). Le singole competenze del Responsabile anticorruzione nello svolgimento dell’ordinaria
azione amministrativa: la vigilanza. come gestire la segnalazione di un’ipotesi di violazione alle disposizioni del
Pna e del PTPc. La individuazione del soggetto violatore. La tutela del dipendente che segnala gli illeciti. L’indagine interna. Gli elementi portati dall’indagine e la relativa valutazione. Il doveroso rilievo delle prove e degli elementi a discarico. La comunicazione agli organi competenti. La comunicazione all’UPD: l’attivazione delle
procedure disciplinari ai sensi del d.l.vo 150/09. Indicazioni operative su come adempiere agli obblighi fissati dalla
legge anticorruzione. i rimedi: indicazione degli strumenti di controllo costante dello sviluppo dei processi e individuazione delle procedure per prevenire e snidare i fenomeni corruttivi e perimetrazione dei livelli di competenza
e di responsabilità nell’attuazione del Piano. il legame con il Piano della formazione: formazione sull’etica e deontologia, formazione professionale mirata per le attività a maggiore rischio. La rotazione dei dipendenti: come
operarla. il controllo sul rispetto delle norme comportamentali: definizione nel Codice di deontologia generale
(d.P.R. 63/13) e locale. La responsabilità da accesso e da divulgazione di dati. Il ruolo del Responsabile della prevenzione alla corruzione e del Responsabile unico della trasparenza. La responsabilità: disciplinare, amministrativa, civile e penale di coloro che sono coinvolti nell’attività preventiva della corruzione. Le ipotesi di responsabilità
penale per divulgazione del segreto d’ufficio. Le sanzioni.
4. Reati in presenza del piano del piano anticorruzione: responsabilità. Effetti dell’accertamento dei reati sui
contratti in corso: le nuove fattispecie inserite dalla l. 190/12 nell’art. 135 del Codice dei contratti pubblici. Risoluzione del contratto come obbligo o facoltà. L’ipotesi di cui all’art. 32 del d.l. 90/14: l’intervento del Prefetto
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ed il commissariamento della commessa. L’estensione del commissariamento alla disciplina antimafia. Rapporto
tra risoluzione e commissariamento nella giurisprudenza amministrativa. i protocolli di legalità come strumento
di integrazione negoziale della disciplina vigente: obbligo di sottoscrizione dei protocolli per la partecipazione
alle gare. obblighi di denuncia e clausole di trasparenza. Sanzioni in caso di violazione degli obblighi aggiuntivi assunti: l’incameramento della cauzione provvisoria.
5. anticorruzione ed antimafia. il codice delle leggi antimafia alla luce del 2°decreto correttivo. Presupposti
e ragioni storiche della disciplina: le nozioni di impresa e spendita di danaro pubblico. L’attività interpretativa del
Ministero degli Interni ed i protocolli con l’ANAC. La documentazione antimafia: comunicazioni ed informazioni,
interdittive e liberatorie. Le soglie di importo e il residuo ambito del c.d. regime libero. Soggetti legittimati alla
richiesta ed al rilascio della documentazione: sistema SI.CE.ANT. e operatività della Banca Dati unica della Documentazione Antimafia di cui al d.P.C.M. 193/14. Rapporto con la Banca Dati nazionale sui contratti pubblici.
Lavorazioni a rischio di infiltrazione. Le white list nell’esecuzione dei contratti pubblici; obbligo di utilizzo delle
imprese iscritte e regime transitorio di sufficienza della domanda ex art. 29 del d.l. 90/14. Rapporto con il regime
dei sub contratti in genere. White list e Banca dati Unica della documentazione antimafia. Applicazione della disciplina antimafia in gara e per la stipula e l’esecuzione dei contratti: differenze; l’ambito dei “soggetti sensibili”
da assoggettare a verifica. Le imprese estere. contratti eseguiti in italia ma regolati dal diritto estero. Tempi
per la verifica/acquisizione della documentazione antimafia: regime unificato ai sensi del d.l.vo 153/14. autocertificazione ed urgenza. Termini temporali di validità. L’utilizzo delle verifiche per più procedimenti: obbligo di aggiornamento dei relativi dati.
L’art. 118 del Codice ed il ruolo del Responsabile del procedimento; richiesta di autorizzazione ed inoltro della
documentazione da parte dell’interessato; condizioni per il rilascio; obbligo di produrre il contratto di subappalto; qualificazione tecnica e finanziaria del subappaltatore; altri presupposti per il rilascio dell’autorizzazione. La tempistica: il decorso dei termini e la formazione del silenzio-assenso. La disciplina dei subappalti e
cottimi di importo inferiore a 100.000 euro. Divieto di subappalto “a cascata” ed eccezioni. Casi dove è sufficiente la semplice comunicazione. Forniture e servizi non configurabili come subappalti. il prezzo del subappalto ed il pagamento dei subappaltatori: pagamento diretto e relative cautele. L’obbligo di remunerare per
intero la sicurezza. La specificità dei lavori: antimafia e attestazioni SOA. La responsabilità solidale dell’appaltatore principale per l’adempimento delle obbligazioni del subappaltatore verso i dipendenti. La responsabilità del subappaltatore per l’adempimento delle proprie prestazioni e decorrenza del regime di garanzia.
Subappalto e avvalimento.
6. La tracciabilità dei flussi finanziari (l. 136/2010 e d.l. 187/10) come strumento di lotta alla criminalità organizzata Premessa sulle modalità di pagamento nei contratti pubblici. Le fonti che regolamentano i pagamenti.
Le clausole del contratto in tema di pagamenti. il ritardo nei pagamenti. La direttiva comunitaria 2000/35
e il d.l.vo 231/02. La direttiva comunitaria 2011/7 e il nuovo testo nazionale di recepimento (d.l.vo
192/12). La nuova tempistica imposta dalla UE. I crediti nei confronti della P.A. e la possibilità di compensare con essi i debiti previdenziali: l’interpretazione della giurisprudenza della disciplina in tema di spending review. Misure organizzative e funzionali atte a velocizzare i pagamenti nella Pubblica
amministrazione (ai sensi dell’art. 9 d.l. 78/09 convertito in l. 102/09), la responsabilità amministrativa
e disciplinare. L’art. 3 del T.U. “Trasparenza” e gli obblighi di pubblicazione concernenti i tempi di pagamento dell’amministrazione.
La l. 136/2010: la filiera delle imprese coinvolte; i “soggetti” a qualsiasi titolo interessati; le amministrazioni aggiudicatrici; le novità e disposizioni interpretative dell’art. 3 della l. 136/2010. Ambito oggettivo della disciplina. appalti pubblici, subappalti, appalti esclusi, contratti diversi dagli appalti,
concessioni. Pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi. Pagamenti a favore
di gestori e fornitori di pubblici esercizi. Decorrenza delle disposizioni. il d.l. 187/2010 e la legge di conversione 217/2010. il regime transitorio indicato dal Governo. i contratti con i fornitori pubblici stipulati prima e dopo l’entrata in vigore (7/9/2010). Il chiarimento interpretativo del Ministero dell’interno.
La tracciabilità dei flussi finanziari relativi ai contratti pubblici già in essere previste da speciali disposizioni di legge. ambito di applicazione. La determinazione dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici
n. 4 del 7/7/11 che ha sostituito le nn. 8 e 10/2010. La circolare del Ministero dello Sviluppo economico
del 23/1/2013 sull’estensione o meno della Dir. 7/2011 ai lavori pubblici. La legge anticorruzione: gli
adempimenti in tema di pagamenti. La pubblicità dell’importo delle somme liquidate. La compatibilità con
l’obbligo dei ccd. dati aperti e loro riutilizzo.
VaLUTaZionE FinaLE
a richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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Le strategie d’acquisto negli appalti di forniture e servizi
- DiSciPLina noRMaTiVa
- STESURa DEGLi aTTi Di GaRa
- EVoLUZionE DEL RUoLo DEL BUYER
- oRGaniZZaZionE DELLE aTTiViTÀ
- RESPonSaBiLiTÀ
DURaTa
2 giorni
DaTE
21-22 maggio 2015
oRaRio
9,00 - 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. Riccardo RanDiSi
Dirigente Acquisizione Beni e Servizi E.S.T.A.R. (Servizio Sanitario Regione Toscana)
DESTinaTaRi
Responsabili ed addetti di unità organizzative preposte agli acquisti negli Enti pubblici.
PRoGRaMMa
organizzazione degli uffici: indicatori di efficienza ed efficacia; percorsi amministrativi della domanda;
strumenti di controllo delle attività. Principi generali e riferimenti normativi: procedure di acquisizione di
beni e servizi per valori superiori e inferiori alla soglia comunitaria. Spese in economia: disciplina regolamentare e semplificazione delle attività. convenzioni conSiP: facoltà ed obblighi di adesione; responsabilità. Procedure centralizzate: ricerca della dimensione ottima dell’aggregazione. Modalità di acquisizione
dei beni: visione e prova; acquisto e somministrazione; noleggio, locazione “inclusive service” e leasing; donazioni e comodati d’uso. Procedure di scelta del contraente: procedura aperta; procedura ristretta; procedura negoziata; accordo quadro; sistema dinamico di acquisizione; dialogo competitivo. iter procedurale:
analisi di mercato; indizione gara (contenuti del bando di gara, della lettera di invito o del disciplinare di
gara e del capitolato speciale); semplificazioni e obblighi di verifica; forme di pubblicità; campionature; capacità tecnica, economica e finanziaria dei concorrenti; avvalimento; aggiudicazione. norme tecniche: indicazioni discriminatorie e limiti alla concorrenza. Struttura dei mercati e conseguente impostazione delle
gare: monopolio, oligopolio, concorrenza. attività degli organi collegiali: Collegi Tecnici; Gruppi di Lavoro;
Commissioni giudicatrici (composizione, incompatibilità e redazione dei verbali); sedute pubbliche e segrete. cause di esclusione dalla gara: limiti del c.d. “soccorso istruttorio”. albo fornitori: istituzione e gestione. clausole di salvaguardia: periodo di prova, penali, risoluzione del contratto. offerte anomale:
procedura di verifica. clausole contrattuali: limiti al subappalto e divieto di cessione del contratto; revisione
prezzi, proroga e rinnovo dei contratti. Formalizzazione dei contratti: contenuti ed adempimenti propedeutici e conseguenti. Pagamenti: obblighi prescritti dal d.l.vo 231/02; cessione dei crediti. Responsabile
del procedimento: individuazione, competenze e responsabilità. accesso ai documenti amministrativi e divieto di divulgazione: limiti e responsabilità. controversie e tutela risarcitoria: inadempimenti contrattuali; penali; risoluzione del contratto; orientamenti giurisprudenziali e atti d’indirizzo delle autorità
centrali; forme di tutela giudiziaria ed extra-giudiziaria. Profili di responsabilità del funzionario pubblico:
civile, amministrativo-contabile, dirigenziale e penale. Esemplificazioni pratiche.
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c412
L’attuazione della Banca dati nazionale sui contratti pubblici
e il sistema aVcPass
- inTRoDoTTa DaLL’aRT. 6 BiS DEL coDicE DEi conTRaTTi PUBBLici
DURaTa
1 giorno
DaTa
21 maggio 2015
oRaRio
9,00-14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. Stefano de MaRiniS
Avvocato amministrativista in Roma. Esperto in materia di contrattualistica pubblica
Sin da luglio 2014 è operativo il sistema AVCpass di cui all’art. 6 bis del Codice dei contratti, che impone alle
stazioni appaltanti di verificare in capo alle imprese partecipanti alle gare il possesso dei prescritti requisiti
tramite la Banca dati nazionale dei contratti pubblici istituita presso l’AVCP (ora ANAC, Autorità Nazionale
Anti Corruzione ai sensi dall’art. 19 del d.l. 90/14). Il sistema AVCpass, ancorché in via di perfezionamento
operativo, rappresenta una modifica epocale nei rapporti tra imprese e stazioni appaltanti, e tra queste e
le amministrazioni certificanti, in quanto volto ad azzerare ogni forma di produzione cartacea per documentare le dichiarazioni rese, in linea con i più recenti interventi del legislatore in tema di “decertificazione”. Per fronteggiare gli effetti di tale passaggio l’ANAC, oltre ad attivare la suddetta Banca dati, con la
delibera n. 111 del 20/12/12, e con alcuni manuali,ne ha disciplinato l’operatività. Appare quindi necessario impadronirsi delle logiche e del pratico funzionamento dei relativi meccanismi attraverso l’analisi delle
indicazioni operative fin qui rese.
PRoGRaMMa
La Banca dati nazionale dei contratti pubblici. i principi di funzionamento: il sistema AVCPass per partecipare agli appalti pubblici e la deliberazione 20/12/12, n. 111, con le modifiche dell’8/5/13 e del 5/6/13.
Le finalità dello strumento: la verifica delle dichiarazioni sostitutive delle imprese; i problemi rivenienti
dalle disposizioni in materia di DURC di cui all’art. 4 della l. 78/14 ed il coordinamento con la Banca Dati
unica antimafia. i soggetti che possono operare nel sistema e gli obblighi di registrazione: il responsabile
del procedimento. I soggetti abilitati alla verifica dei requisiti. Il legale rappresentante dell’Operatore economico; il delegato; gli altri soggetti. Indicazioni ed elementi da inserire nella documentazione di gara. Il
PASSOE; le dichiarazioni sostitutive. La verifica dei requisiti: i requisiti di carattere generale e speciale; il
riferimento ai soli partecipanti alla singola procedura; i criteri di pertinenza e non eccedenza; l’ambito di
validità della documentazione introdotta; il fascicolo della gara; il fascicolo dell’impresa. L’apporto delle
amministrazioni certificanti. L’apporto dell’autorità: richiesta e messa a disposizione dei documenti acquisiti presso gli enti certificanti; inserimento dati; invio dei dati alle amministrazioni appaltanti. L’apporto
degli operatori economici: registrazione; inserimento dati residuali; apposizione della firma digitale; invio.
Operatori conformi e non conformi. Obblighi di archiviazione. Disciplina degli atti di accesso alla documentazione di gara nell’ipotesi di contenzioso. Rapporti con le altre banche dati.
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c097
La tracciabilità dei flussi finanziari
- LE noRME REcaTE DaLLa LEGGE anTicoRRUZionE E DaL T.U. “TRaSPaREnZa”
- LE MoDaLiTÀ Di PaGaMEnTo nEi conTRaTTi PUBBLici
- i cREDiTi nEi conFRonTi DELLa P.a.
- GLi oBBLiGHi Di TRacciaBiLiTÀ PER aPPaLTi, SERViZi, FoRniTURE E FinanZiaMEnTi PUBBLici
DURaTa
2 giorni
DaTE
25-26 maggio 2015
oRaRio
9,00 - 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. angelita caRUoccioLo
Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
PRoGRaMMa
Premessa sulle modalità di pagamento nei contratti pubblici. Le fonti che regolamentano i pagamenti. Le
clausole del contratto in tema di pagamenti. il ritardo nei pagamenti. La direttiva comunitaria 2000/35
e il d.l.vo 231/02. La direttiva comunitaria 2011/7 e il nuovo testo nazionale di recepimento (d.l.vo
192/12). La nuova tempistica imposta dalla UE. I crediti nei confronti della P.A. e la possibilità di compensare con essi i debiti previdenziali: l’interpretazione della giurisprudenza della disciplina in tema di spending review. Misure organizzative e funzionali atte a velocizzare i pagamenti nella Pubblica
amministrazione (ai sensi dell’art. 9 d.l. 78/09 convertito in l. 102/09), la responsabilità amministrativa
e disciplinare. L’art. 3 del T.U. “Trasparenza” e gli obblighi di pubblicazione concernenti i tempi di pagamento dell’amministrazione.
La l. 136/2010: la filiera delle imprese coinvolte; i “soggetti” a qualsiasi titolo interessati; le amministrazioni aggiudicatrici; le novità e disposizioni interpretative dell’art. 3 della l. 136/2010. Ambito oggettivo della disciplina. appalti pubblici, subappalti, appalti esclusi, contratti diversi dagli appalti,
concessioni. Pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi. Pagamenti a favore
di gestori e fornitori di pubblici esercizi. Decorrenza delle disposizioni. il d.l. 187/2010 e la legge di conversione 217/2010. i contratti con i fornitori pubblici stipulati prima e dopo l’entrata in vigore
(7/9/2010). Il chiarimento interpretativo del Ministero dell’interno.
La tracciabilità dei flussi finanziari relativi ai contratti pubblici già in essere previste da speciali disposizioni di legge. ambito di applicazione. La determinazione dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici
n. 4 del 7/7/11 che ha sostituito le nn. 8 e 10/2010. La circolare del Ministero dello Sviluppo economico
del 23/1/2013 sull’estensione o meno della Dir. 7/2011 ai lavori pubblici. La legge anticorruzione: gli
adempimenti in tema di pagamenti. La pubblicità dell’importo delle somme liquidate. La compatibilità con
l’obbligo dei ccd. dati aperti e loro riutilizzo.
il conto corrente dedicato e gli adempimenti per il pagamento: la comunicazione del codice unico di progetto (CUP) e Codice identificativo Gara (CIG); la comunicazione delle generalità e del codice fiscale delle
persone delegate a operare sul conto corrente dedicato. Le funzioni organizzative interessate alla richiesta
di c/c delegato: le interazioni fra ufficio approvvigionamenti e ufficio pagamenti. I soggetti presso cui aprire
i conti correnti dedicati. I conti “dedicati anche in via non esclusiva”. il regime dei subappalti. La disciplina
dei contratti. Clausole da inserire nel contratto. Dalla nullità assoluta del contratto alla eterointegrazione
normativa. Il divieto di uso del contante. Il fondo economale per le spese minute. Assetti organizzativi e gestionali. Responsabilità di amministrazioni e imprese. Sistema sanzionatorio.
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c407
i bandi di gara tipo dell’anac (e cause di esclusione)
DURaTa
2 giorni
DaTE
1ª edizione: 25-26 maggio 2015
2ª edizione: 23-24 novembre 2015
oRaRio
9,00 – 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. Stefano de MaRiniS
Avvocato amministrativista esperto in materia di contratti pubblici; componente del Private Forum dell’EPEC (European PPP Expertise Center)
Ai sensi del Codice dei contratti pubblici (art. 64, comma 4-bis) le stazioni appaltanti devono predisporre i
bandi sulla base dei bandi-tipo approvati dall’aVcP (ora ANAC), che indicano in maniera tassativa le cause
di esclusione, derogabili solo in base a motivazione espressa. I primi modelli specificamente riferiti ai servizi di pulizia ed alle gare aperte per l’affidamento di lavori d’importo superiore a 150.000 € sono stati già
adottati, mentre quelli riguardanti forniture e servizi in genere sono in via di adozione dopo aver superato
la fase di consultazione.
L’analisi comparata di tali modelli e dei più recenti avvisi del Consiglio di Stato sulla materia costituiscono
l’oggetto della presente iniziativa anche nell’ottica di ridurre il rischio di nullità delle relative prescrizioni
(art. 46, comma 1 bis) e di contenzioso.
PRoGRaMMa
il rilievo della formulazione dei bandi di gara per l’affidamento dei contratti pubblici. Le prescrizioni da
rispettarsi a pena di esclusione; prescrizioni legittime ed illegittime. Le esigenze di standardizzazione:
gli artt. 46, 64 e 74 del Codice e il loro collegamento. Prescrizioni affette da nullità e l’apporto dei bandi–
tipo. Gli schemi fin qui adottati dall’ANAC in consultazione. L’attività interpretativa dell’autorità e del consiglio di Stato. Requisiti di partecipazione: di ordine generale e speciale; le nuove indicazioni rivenienti
dalle disposizioni in tema di anticorruzione. L’avvalimento. Le verifiche sul possesso dei requisiti. Mancato,
inesatto o tardivo adempimento alla richiesta di chiarimenti, di integrazione e/o produzione della documentazione mancante. Cauzione provvisoria e funzione di garanzia in senso ampio; cauzione definitiva. Termini per la partecipazione e l’offerta. Partecipazione plurima contestuale. adempimenti per la
partecipazione di raggruppamenti temporanei, consorzi e reti d’impresa: l’art. 37 comma 11 e le disposizioni connesse. L’offerta. Carenza di elementi essenziali ed incertezza assoluta sul contenuto o sulla provenienza. Sicurezza e costo del lavoro. Prenotazione del subappalto e categorie a qualificazione obbligatoria
(lavori). Massimo ribasso ed offerta economicamente più vantaggiosa. Ulteriori adempimenti riguardanti la
partecipazione delle imprese alle gara.
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c409_1
affidamenti sotto soglia e tecniche procedimentali di controllo
della spesa nella P.a.
- iL nUoVo SiSTEMa DELLa SPESa PER i conSUMi inTERMEDi DoPo iL D.L. 95/2012 (conV. in L.
135/12)
DURaTa
1 giorno
DaTa
27 maggio 2015
oRaRio
9,00 – 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
Dott. Stefano ToScHEi
Magistrato TAR
L’art. 1 del d.l. 95/2012 ha introdotto stringenti disposizioni nel settore degli acquisti di beni e servizi, imponendo alle amministrazioni di ricorrere obbligatoriamente e prevalentemente al mercato elettronico ovvero al meccanismo di adesione alle convenzioni stipulate da centrali di committenza, statali e regionali. Per
gli acquisti di valore inferiore alla soglia comunitaria il ricorso al mercato elettronico costituisce ormai la regola. Importanti le conseguenze in capo ai dirigenti ed ai responsabili di procedimento in caso di inosservanza
delle disposizioni sulla c.d. spending review (peraltro alcune dedicate esclusivamente al settore sanitario,
in virtù dell’art. 15 del d.l. citato). Solo nei restanti casi, pur sempre verificabili, i procedimenti ordinari (e
comunque gli affidamenti di lavori pubblici che sono esclusi dalla operazione di spending review) sono ormai
regolati da norme che impongono comportamenti tassativi alle amministrazioni ed alle società partecipate
che bandiscono selezioni, e che riducono al minimo la possibilità di intervento discrezionale del soggetto che
affida la commessa pubblica.
Peraltro anche le norme introdotte dalla legge anticorruzione 190/12 impattano pesantemente sulle procedure di affidamento indipendentemente dal valore della commessa da affidare, coinvolgendo il ruolo e le funzioni del RUP, del dirigente e delle commissioni. Anche le disposizioni introdotte in tema di trasparenza e di
amministrazione aperta impongono di assumere un nuovo approccio culturale verso lo svolgimento delle procedure di affidamento, che sia in linea con il cambiamento normativo che esita dalle numerose disposizioni
introdotte sin dal d.l. 70/11 fino a giungere agli ultimi interventi normativi della fine del 2012. Non irrilevante è, infine, l’impatto sulle forme di responsabilità di coloro che sono coinvolti attivamente nelle procedure, non ultima la fase di esecuzione, in quest’ultimo caso anche a causa delle disposizioni introdotte dal
d.l.vo 192/12 in vigore dal 1° gennaio 2013.
PRoGRaMMa
Gli strumenti di controllo dell’efficienza della spesa ivi compresa la valutazione della performance. L’obbligo di programmazione degli acquisti di beni e servizi nonché delle manutenzioni ordinarie. La creazione del centro unico acquisti e la derivante revisione delle procedure interne di spesa. La nozione di
“consumo intermedio” e la sua applicazione soggettiva.
La nozione di “costi standard” in tema di consumi intermedi e la relativa procedura di individuazione. La
nuova figura del commissario straordinario (d.l. 52/12 convertito in l. 94/12): ruolo e poteri.
L’obbligo del ricorso agli strumenti di acquisto tramite centrale di committenza: la CONSIP e le centrali
regionali. Le diverse convenzioni. Il crescente uso dell’istituto gli accordi quadro. I casi di “motivata urgenza” o inesistenza dell’“apposita convenzione” e la obbligatorietà della condizione risolutiva in caso di successiva sopravvenienza della convenzione. Le cd. “condizioni economiche pari o inferiori a quelle di CONSIP”
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che legittimano il non uso di dette convenzioni. Presupposti e limiti. I miglioramenti delle condizioni economiche nel corso della durata della convenzione e dei contratti attuativi. Le procedure elettroniche di gara
e il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA): rapporti con altre centrali di committenza.
L’asta pubblica elettronica.
Gli effetti sui contratti stipulati in violazione degli obblighi del ricorso all’approvvigionamento centralizzato: nullità, recesso. L’obbligo di comunicazione alla Corte dei conti del mancato esercizio del diritto di
recesso.
il nuovo volto della P.a. committente effetto della razionalizzazione e della riqualificazione della spesa:
i risparmi sui consumi derivanti dalla revisione delle procedure, l’eliminazione della duplicazione delle attività, la razionalizzazione della domanda interna di acquisto; la digitalizzazione; la circolarità delle informazioni interne. La ristrutturazione amministrativa e riorganizzazione logistica finalizzato al risparmio di
spesa.
La pubblicità come sistema di controllo sull’operato della P.a.: amministrazione aperta e prevenzione
della corruzione. Le responsabilità.
Le differenze tra le norme del d.l. 83/2012 e quelle recate dall’art. 1 comma 32 della l. 190/12.
Le novità apportate dal d.l. 66/14 e dal d.l. 90/14 (la “rinegoziazione”). L’incidenza della modifica dell’art. 38 del codice dei contratti pubblici provocata dall’art. 39 del d.l. 90/14 all’affidamento di commesse pubbliche “sotto soglia”.
Le procedure ordinarie “superstiti”. L’impatto delle nuove norme (dal d.l. 70/2011 alla l. 190/2012) sulla
scelta del contraente per l’affidamento di lavori, servizi e forniture sotto soglia comunitaria.
Le nuove funzioni e responsabilità dei RUP. L’incidenza delle disposizioni della legge anticorruzione sulla
gestione delle procedure sotto soglia e le relative responsabilità. In particolare gli affidamenti di lavori, servizi e forniture fino a 40.000 euro.
L’accesso agli atti nelle procedure di modesto valore.
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c413
La stipula dei contratti di appalto con modalità informatiche
- ai SEnSi DELL’aRT. 6 coMMa 3 DEL D.L. 179/2012, conVERTiTo in L. 221/12
- FoRMaZionE DELL’aTTo E aDEMPiMEnTi connESSi
DURaTa
1 giorno
DaTa
1ª edizione: 28 maggio 2015
2ª edizione: 9 ottobre 2015
oRaRio
10,00 -14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
Dott.ssa caterina VaLia
Notaio in Firenze
Il legislatore, nell’intento di promuovere l’uso delle modalità informatiche nell’ambito della Pubblica Amministrazione, ha dettato una serie di disposizioni normative che incidono in modo sostanziale nel modus operandi degli operatori del sistema. In particolare, l’art. 6 comma 3 del d.l. 179/12 convertito in l. 221/12,
aveva apportato rilevanti modifiche in materia di appalti, riformulando l’art. 11 comma 13 del Codice degli
appalti, il quale attualmente prevede che: “Il contratto è stipulato, a pena di nullità, con atto pubblico notarile informatico, ovvero, in modalità elettronica, secondo le norme vigenti per ciascuna stazione appaltante, in forma pubblica amministrativa a cura dell’Ufficiale rogante dell’amministrazione aggiudicatrice o
mediante scrittura privata.”
La modalità elettronica rappresenta quindi ora l’unica forma in cui si può procedere alla stipulazione dei detti
contratti.
L’incontro si propone di descrivere le norme a suo tempo introdotte, di analizzare le procedure da seguire
nella predisposizione di un atto pubblico informatico, evidenziandone le peculiarità e soffermandosi sulle problematiche riscontrate nel frattempo e sulle accortezze da adottare.
PRoGRaMMa
Gli atti pubblici informatici alla luce del d.l. 179/12 convertito in l. 221/12. Formazione: uso degli strumenti informatici (peculiarità e accortezze). Sottoscrizione: firme elettroniche e firma digitale. La conservazione: normativa di riferimento e procedura. La predisposizione delle copie. La registrazione e
l’assolvimento del bollo. L’atto pubblico notarile informatico: le soluzioni adottate. Quesiti di interesse
generale proposti dai partecipanti.
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c431
i contratti pubblici e le ultime novità
- L. 190/14 (LEGGE Di STaBiLiTÀ 2015), D.L. 192/14 (MiLLEPRoRoGHE), L. 161/14 (LEGGE EURoPEa),
L. 114/14 (SEMPLiFicaZionE P.a.), L. 89/14 (SPEnDinG-REViEW 3).
- DaLLa PRoGETTaZionE aLLa ESEcUZionE DEL conTRaTTo
- LE cRiTiciTÀ DELLE aUTocERTiFicaZioni, DEL MEPa E DELL’aVcPaSS
DURaTa
1 giorno
DaTa
29 maggio 2015
oRaRio
9-13/14-16
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. angelita caRUoccioLo
Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
PRoGRaMMa
Le novità del 2014 e legge di stabilità 2015 (gare per le convenzioni con cooperative sociali). D.l. 194/14
“milleproroghe” (anticipazione prezzo). L. 114/14 e implicazioni sulla documentazione di gara. La gestione
delle gare dopo la determinazione dell’ANAC sulle esclusioni per carenze formali: le questioni ancora controverse. Le criticità della determinazione ANAC. Il sub procedimento di integrazione/regolarizzazione e
l’applicazione della sanzione. La giurisprudenza.
L’applicazione delle nuove norme alle procedure in economia e agli acquisti sul MePa in assenza di cauzione provvisoria. L’incidenza delle disposizioni in tema di anticorruzione e la sua applicazione nella gestione degli appalti pubblici. La figura del RUP: conflitto di interessi, commissioni di gara, cause di
incompatibilità, ecc.
L’attività ispettiva dell’anac: le regole del settembre 2014. Le sanzioni applicabili. Gli adempimenti obbligatori in materia di contratti pubblici. Le interpretazioni oscillanti. Gli acquisti sul MEPa: il quadro normativo per gli acquisti di beni e servizi dal 1/1/2015 (comuni non capoluogo e altre P.A.). Il rapporto con le
procedure in economia.
La fase di esecuzione degli appalti di servizi e forniture dopo la spending-review. Come e quando effettuare la riduzione e rinegoziazione degli appalti di servizi e forniture: l’art. 8, c.8, lett. a) d.l. 66/13 e l’art.
1, c.13, d.l. 95/12. La normativa speciale per le ASL. I prezzi di riferimento pubblicati dall’ANAC. Le novità
per la fase di progettazione e qualificazione. L’attenuazione delle incompatibilità per il progettista dopo la
novella della l. 161/14. L’avvalimento dopo le modifiche delle leggi 161/14 e 164/14. L’avvalimento frazionato e i limiti per gli appalti di lavori. Le norme speciali del decreto “sblocca Italia”. La fissazione e verifica dei requisiti mediante AVCPass alle luce delle ultime innovazioni.
La fase di esecuzione negli appalti di lavori: le criticità più ricorrenti e gli accorgimenti utili a prevenire
le responsabilità per RUP e DL.
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c433
La documentazione di gara
- caUSE Di EScLUSionE E DoVERE Di SoccoRSo iSTRUTToRio
- iMPaTTo E RESPonSaBiLiTÀ SULLE PRocEDURE Di GaRa E SUL RUP
- LE VERiFicHE anTiMaFia E iL PUnTo SU aVcPaSS
DURaTa
1 giorno
DaTa
5 giugno 2015
oRaRio
9-13/14-16,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
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avv. angelita caRUoccioLo
Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
PRoGRaMMa
L’intervento del d.l. 90/14 in tema di oneri formali dell’appaltatore. I requisiti di partecipazione. Il nuovo
comma 2 bis art. 38 e l’art. 46 del d.l.vo 163/06.
il nuovo dovere di soccorso istruttorio e la l. 241/90. Il bilanciamento tra i principi di par condicio e favor
partecipationis. La figura del RUP.
Mancanza, incompletezza, irregolarità essenziali e non essenziali degli elementi e delle dichiarazioni sostitutive: il discrimine tra errore essenziale ed errore irrilevante. Sanzione pecuniaria. Rapporto tra sanzione
e cauzione provvisoria. L’errore non essenziale: intervento diretto della SA senza applicazione di sanzione.
La posizione discutibile dell’AVCP (oggi ANAC).
il punto sul sistema aVcPass. La banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP). L’art. 6 bis comma 1,
d.l.vo 163/06. La documentazione a comprova dei requisiti generali e dei requisiti di carattere tecnico-organizzativo ed economico-finanziario. come funziona il sistema SiMoG.
RUP e verificatori: ruolo e funzioni nelle varie fasi della gara.
il nuovo codice antimafia e la disciplina dei controlli. Le novità procedurali. L’ambito soggettivo e oggettivo di applicazione. Il procedimento per il rilascio della documentazione antimafia. Le comunicazioni e le
informazioni: differenza. I controlli delle prefetture.
La stipula del contratto. I contratti affidati in caso di urgenza. Le novità del decreto correttivo al codice
antimafia. Le responsabilità, la tutela delle ditte davanti al Giudice.
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c432
Gli affidamenti con le procedure semplificate
- URGEnZa, SoTToSoGLia, E coTTiMi FiDUciaRi
- coME REDiGERE GLi aTTi ED EFFETTUaRE GLi aDEMPiMEnTi DELLa PRocEDURa (aUTocERTiFicaZioni, DURc, ciG, aVcPaSS E TRacciaBiLiTÀ), ancHE aLLa LUcE DELLE RESPonSaBiLiTÀ in TEMa Di
anTicoRRUZionE
DURaTa
1 giorno
DaTa
12 giugno 2015
oRaRio
9-13/14-16
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
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Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
PRoGRaMMa
Le procedure semplificate: analisi delle fattispecie previste dal Codice e dal Regolamento. I diversi casi di
utilizzo delle procedure semplificate. Il DURC nel d.P.R. 207/2010 e le autocertificazioni. La richiesta del CIG
e gli obblighi di tracciabilità pagamenti (l. 136/2010). Le acquisizioni in via d’urgenza: come redigere gli
atti che giustificano tale scelta procedurale. Il caso dell’unico operatore economico.
Gli affidamenti sotto la soglia comunitaria di beni e servizi: affidamenti in economia: l’art. 125. L’importanza della figura del Responsabile del procedimento. Le acquisizioni di piccolo importo. Le modalità procedimentali: le indagini di mercato come eccezione all’evidenza pubblica. I principi dell’evidenza pubblica
e deroghe ammesse dall’ordinamento. L’affidamento diretto. La motivazione del ricorso all’indagine di
mercato: delibera a contrarre e individuazione del RUP; la responsabilità amministrativa.
L’impatto della normativa anticorruzione sugli affidamenti semplificati. L’acquisizione di preventivi: tutela dell’affidamento dei fornitori e principi di trasparenza.
L’incidenza della modifica del comma 13 dell’art. 11 del Codice in tema di obbligo del contratto in forma
elettronica. La procedura negoziata del cottimo fiduciario mediante l’elenco degli operatori economici.
L’albo dei fornitori: principi della pubblicità, trasparenza e rotazione. La modalità di aggiornamento degli
elenchi.
La redazione della lettera di invito: gli elementi obbligatori previsti dall’art. 334 del d.P.R. 207/10 per gli
importi pari o superiori a 40.000 euro. La stipula del contratto: le forme semplificate ammesse dall’art. 334,
comma 2, del d.P.R. 207/10. La verifica dell’esecuzione del contratto.
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c043
Procedure negoziate e spese in economia per l’approvvigionamento
di beni e servizi nella P.a.
- caRaTTERi E MoDaLiTÀ Di aDoZionE
- aUTonoMia REGoLaMEnTaRE DELLE STaZioni coMMiTTEnTi E RELaTiVi LiMiTi
DURaTa
2 giorni
DaTE
1a edizione: 15-16 giugno 2015
2a edizione: 14-15 dicembre 2015
oRaRio
9,00 - 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. agostino noBiLE
Esperto di contrattualistica e autore di pubblicazioni in materia
PRoGRaMMa
Le spese in economia e la loro riconduzione al concetto comunitario di procedure negoziate. Le procedure negoziate nel diritto comunitario e in quello nazionale, alla luce del codice dei contratti pubblici e del
relativo regolamento, anche alla luce della disciplina su razionalizzazione e revisione della spesa (leggi
94/12 e 135/12), nonché delle correzioni ed integrazioni introdotte dai dd.l. 70/11 e 201/11. I commi 342
e 343 della l. 147/13 relativi alla disciplina di alcuni acquisti di beni e servizi nonché i commi 629-633
della legge di stabilità per il 2015 concernenti il nuovo metodo per il pagamento dell’iVa per forniture della
P.a. novità introdotte con l’art. 39 del d.l. 90/14 convertito con l. 114/14.
Le modalità procedimentali. Residualità delle procedure in economia rispetto a quelle concorsuali anche
sotto la soglia comunitaria. Fonti normative che regolano l’acquisizione in economia di beni e servizi:
l’art. 125 del d.l.vo 163/06 nonché gli artt. 329-338 del d.P.R. 207/2010; le definizioni di cottimo fiduciario e di amministrazione diretta, le tipologie di prestazioni; i limiti di spesa. Le acquisizioni in economia
di beni e servizi per motivi di somma urgenza. Le procedure in economia con particolare riguardo ai casi in
cui i beni e servizi da acquisire siano contemplati in convenzioni Consip.
criteri per la redazione e la revisione dei regolamenti per le spese in economia. La disciplina dei rapporti contrattuali originati dalla trattativa privata e dalle procedure in economia: la gestione dei contratti,
la vigilanza, le verifiche. Esame del regolamento dei contratti pubblici per le materie in oggetto. Gli adempimenti in tema di tracciabilità dei flussi finanziari. Effetti dell’affidamento illegittimo negli acquisti di
beni e servizi a trattativa privata e in economia. annullamento, risarcimento del danno, sanzioni, responsabilità.
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a053
L’attività contrattuale nelle Pubbliche amministrazioni
- aPPaLTi, concESSioni, aFFiDaMEnTi Di SERViZi PUBBLici DoPo La L. 114/2014
- DiRETTiVE coMUniTaRiE, coDicE DEi conTRaTTi, REGoLaMEnTo
DURaTa
2 giorni
DaTE
8-9 ottobre 2015
oRaRio
9,00 – 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. Lorenzo anELLi
Avvocato amministrativista in Roma
avv. nicola MaRconE
Avvocato amministrativista in Roma
PRoGRaMMa
L’attività negoziale nelle Pubbliche amministrazioni alla luce delle più recenti riforme e dell’influenza
comunitaria. il sistema delle fonti: principi del Trattato, direttive codice dei contratti, codice civile. La giurisprudenza della corte costituzionale e della corte di giustizia. I contratti esclusi. Sistematica del codice:
struttura; principi; ambito soggettivo; ambito oggettivo; profili organizzativi.
concetti base degli istituti più importanti: pubblicità, procedure di gara, criteri di aggiudicazione, organismi di diritto pubblico, ecc. Il procedimento: il RUP e i suoi rapporti con l’organizzazione amministrativa.
L’Autorità di Vigilanza. Struttura del procedimento: dalla determina all’aggiudicazione e alla stipulazione
del contratto.
Tipologie di fattispecie negoziali: i contratti pluriennali, opzionali e aperti; accordi quadro nei settori ordinari e speciali; sistemi dinamici di acquisizione; gare on-line e marketplace; la centrale di committenza
CONSIP; forniture e servizi in economia; il ricorso al sistema no profit. L’avvio della procedura e gli atti di
gara: il bando; il capitolato speciale di gara; lo schema di contratto. La qualificazione delle imprese: disciplina nazionale e punti di vista comunitari; il nuovo istituto dell’avvalimento. Certificazione di qualità delle
imprese.
Le cause tassative di esclusione ed il c.d. “soccorso istruttorio” introdotto dall’art. 38, comma 2-bis, ed
art. 46, comma 1-ter, del d.l.vo 163/06; la determina ANAC 8/1/15 sui criteri interpretativi in ordine alle
disposizioni di tali articoli.
Le operazioni di gara: casi di irregolarità essenziali sopperibili con il “soccorso istruttorio”; criteri di scelta
del contraente; nomina, poteri e funzioni della commissione di gara; l’anomalia dell’offerta; criteri e sottocriteri nella valutazione dell’offerta; aggiudicazione provvisoria e definitiva e consegna provvisoria; accesso
e privativa industriale. La stipula e la gestione del contratto. Le variazioni soggettive dell’appaltatore. Le
variazioni oggettive dell’appalto. Il contenzioso connesso all’esecuzione. Singole tipologie di forniture e servizi: gli appalti di manutenzione; gli appalti per la progettazione; gli appalti per il global service, ecc.
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c115
Gli appalti di servizi nelle amministrazioni pubbliche
dopo i provvedimenti di revisione della spesa
- coME Si REDiGono BanDi E conTRaTTi nELLE DiVERSE TiPoLoGiE Di SERViZi Da aPPaLTaRE
- concESSioni Di SERViZi - coTTiMi Di SERViZi
- GLi acQUiSTi Di SERViZi aTTRaVERSo La cEnTRaLE conSiP
DURaTa
3 giorni
DaTE
12-13-14 ottobre 2015
oRaRio
8,45 - 14,45
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. nicola MaRconE
Avvocato amministrativista in Roma
avv. Francesca PETULLÀ
Avvocato amministrativista in Roma
ing. Francesco PoRZio
Consulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni
PRoGRaMMa
L’appalto pubblico di servizi: secondo il codice civile, le leggi nazionali, le direttive comunitarie. il codice
degli appalti e il nuovo regolamento (d.P.R. 207/2010), anche alla luce della disciplina su razionalizzazione della spesa (l. 94/12) e spending review (l. 135/12). La figura e il ruolo del commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi istituito con d.l. 52/2012 e le norme
introdotte dal decreto. i commi 342 e 343 della l. 147/13 (legge di stabilità per il 2014) relativi alla disciplina di alcuni acquisti di beni e servizi. Le novità introdotte dal d.l. 90/14, convertito con modificazioni in l. 114/14. il Tavolo tecnico dei soggetti aggregatori istituito dal d.P.c.M. 14/11/2014.
La concessione di servizi: schema contrattuale, modalità di affidamento, riparto dei rischi tra committente
e affidatario. La nuova figura del responsabile delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti
pubblici di servizi (art. 10 d.l.vo 163/06). analisi di alcune tipologie di appalti di servizi: manutenzione
e riparazione; trasporto; servizi finanziari, di contabilità; di pulizia; servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria. La predisposizione di bandi e avvisi di gara: ipotesi simulate in relazione alle varie tipologie
di servizi. Le tecniche di redazione dei capitolati con particolare riguardo alle concrete caratteristiche
dell’appalto. i requisiti di qualificazione. Forme e modalità di associazione di imprese, anche alla luce
della giurisprudenza comunitaria e nazionale. il nuovo istituto dell’avvalimento. i sistemi di affidamento:
procedure aperte, ristrette, negoziate, procedure in economia. Gestione dei servizi in economia: l’art.
125 del codice dei contratti; la natura dei contratti di servizi a cottimo; la possibilità di estenderli ai servizi
di ingegneria. criteri di selezione qualitativa: modalità e tecniche applicative per gli appalti nazionali e comunitari. il Global Service alla luce del codice degli appalti. Le modalità di utilizzazione dei parametri
qualità-prezzo Consip quali limiti massimi per l’acquisto di servizi: obblighi e sanzioni per i funzionari delle
Amministrazioni Pubbliche. La gestione del contratto di appalto di servizi e l’ambito di ingerenza della
P.a. committente nella esecuzione dello stesso. Vicende del rapporto nell’appalto di servizi: inadempimenti, jus variandi, doppio quinto d’obbligo. Alterazioni dell’equilibrio contrattuale e rimedi ammissibili. Valutazioni di congruità dei prezzi. Rinnovi e proroghe alla luce dell’evoluzione normativa e della
giurisprudenza. Risoluzione in via amministrativa e giudiziale delle controversie.
il Programma di Razionalizzazione della spesa e la centrale consip. Obiettivi, origini, evoluzione e risul-
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tati. Ruolo di consip nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni e del Mercato di fornitura. Le convenzioni quadro per servizi stipulate dalla Consip: amministrazioni obbligate all’uso delle convenzioni, modalità di adesione e di acquisto. La stipula e la gestione della Convenzione e del singolo contratto attuativo,
responsabilità e ruoli della Consip e dell’Amministrazione aderente alla Convenzione. convenzioni in fase
di studio, attive ed esaurite. Le circostanze in cui è applicabile l’obbligo di acquisto tramite le Convenzioni.
Esempi di utilizzo dei parametri di prezzo-qualità delle convenzioni consip, come limiti massimi, per l’acquisto di beni e servizi comparabili. Rapporti tra Convenzione e contratti attuativi: ipotesi di contenzioso e
ruolo della Consip. La procedura di registrazione. analisi ed esempi di stipula di contratti attuativi per
servizi in adesione alle Convenzioni. Gli acquisti in autonomia: criteri per individuare le circostanze di legittimità dell’acquisto. Esempi di procedure in autonomia per l’acquisto di servizi nel rispetto dei vincoli di
legge.
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c414
contratti pubblici di lavori, servizi e forniture nei settori speciali
- SETToRi GaS, EnERGia, ELETTRiciTÀ, acQUa, TRaSPoRTo, SERViZi PoSTaLi, aERoPoRTi, PoRTi,
TERMinaL Di TRaSPoRTo
DURaTa
2 giorni
DaTE
15-16 ottobre 2015
oRaRio
9,00 - 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. Luigi cESaRo
avv. cesare LoRia
Avvocati amministrativisti
avv. Matteo MaZZonE
Avvocato amministrativista, già Docente di Legislazione opere pubbliche Università LUISS “Guido Carli”
oBiETTiVi
Constatate le difficoltà operative che i soggetti appartenenti ai c.d. “settori speciali” incontrano nell’espletamento delle procedure e incombenze volte alla conclusione ed esecuzione di contratti pubblici di
lavori, servizi e forniture, con il seminario si intende fornire - ad amministratori e funzionari di enti e società
operanti in tali settori - il quadro normativo essenziale cui fare riferimento affinché la loro azione si svolga
nella piena osservanza della complessa e speciale disciplina comunitaria recepita nel nostro ordinamento.
PRoGRaMMa
Motivi della sottrazione al regime ordinario dei contratti pubblici. La Direttiva “settori speciali” 2014/25/UE.
ambito soggettivo della disciplina speciale: le amministrazioni aggiudicatrici, le imprese pubbliche, gli enti titolari di diritti speciali o esclusivi. ambito oggettivo: gas, energia, elettricità, acqua, trasporto, servizi postali,
aeroporti, porti, terminal di trasporto. Normativa applicabile. La concorrenza reale quale presupposto per la sottrazione al regime dei contratti pubblici nei settori speciali e procedure per l’accertamento di tale presupposto.
Le tre ipotesi soggette a disciplina derogatoria: concessione di lavori pubblici, imprese collegate, appalti per
finalità diverse da quelle istituzionali. La qualificazione dei concorrenti: discrezionalità nell’adozione di uno tra
i possibili sistemi di qualificazione a seconda che si tratti di amministrazioni aggiudicatrici oppure di imprese operanti in virtù di diritti speciali o esclusivi. Le diverse forme di pubblicità di gara e i termini di esecuzione. Le procedure di gara: pubblicità dei bandi, procedure aperte e ristrette, cause di esclusione, cessione di azienda e atti
di trasformazione, appalto integrato, dialogo competitivo, criteri di aggiudicazione, verifica offerte anomale e
sua particolare configurazione, particolare disciplina della procedura negoziata e degli accordi quadro, comunicazioni ai concorrenti, aggiudicazione provvisoria e definitiva, termini dilatori per la stipula del contratto. Particolarità riguardanti gli appalti di importo inferiore alla soglia comunitaria. L’esecuzione del contratto: 1. Obbligo
di applicare le disposizioni sul subappalto e sui piani di sicurezza. 2. Le tre possibilità di autodeterminazione del
committente: a) rinvio alla disciplina del codice e del regolamento dei contratti pubblici dei settori ordinari; b)
applicazione delle norme del codice civile; c) adozione di un proprio regolamento contenente una disciplina ad
hoc. Suggerimenti relativamente alla predetta ipotesi sub c) per quanto concerne clausole contrattuali mirate a
meglio specificare diritti ed obblighi delle parti. Principi generali concernenti le tre ipotesi (interpretazione, controlli, possibile disciplina alternativa alle specifiche funzioni del RUP, ingerenza, cooperazione, l’appaltatore
come esecutore qualificato, avvio del contratto, varianti, tempo, collaudo, contenzioso, obbligatorietà dell’accordo bonario, transazione, arbitrato).
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M141
MaSTER in TEoRia E PRaTica DEi conTRaTTi PUBBLici
DURaTa
14 giorni
articolato in sei moduli frequentabili anche singolarmente
PERioDi Di SVoLGiMEnTo
19-20-21-22-23 ottobre 2015
9-10-11-12-13 novembre 2015
30 novembre - 1-2-3 dicembre 2015
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 2.550,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. Lorenzo anELLi
Avvocato amministrativista in Roma
avv. Sara Di cUnZoLo
Avvocato amministrativista in Roma
avv. Stefano de MaRiniS
Avvocato amministrativista in Roma
Esperto in materia di contrattualistica pubblica
avv. nicola MaRconE
Avvocato amministrativista in Roma
avv. agostino noBiLE
Esperto di contrattualistica e autore di pubblicazioni in materia, già componente effettivo del Comitato
consultivo appalti pubblici presso la Commissione europea
avv. Francesca PETULLÀ
Avvocato amministrativista in Roma
ing. Francesco PoRZio
Consulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni
avv. Riccardo RanDiSi
Dirigente Acquisizione Beni e Servizi E.S.T.A.R. (Servizio Sanitario Regione Toscana)
Dott.ssa caterina VaLia
Notaio in Firenze
oBiETTiVi
Fornire un utile contributo alla formazione e all’aggiornamento delle professionalità impiegate nell’attività
contrattuale pubblica. Il primo modulo illustrerà le tematiche e le regole comuni dell’attività negoziale; gli
altri riguardano i settori contrattuali pubblici più importanti, ed il regime del contenzioso.
Tutti i programmi saranno aggiornati alla luce del nuovo codice degli appalti (se nel frattempo pubblicato),
previsto dalla legge delega al Governo per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE e 2014/24/UE, in discussione presso il Parlamento.
DESTinaTaRi
Dirigenti, funzionari e responsabili di uffici contratti delle P.A. Segretari comunali. Rappresentanti legali di
imprese pubbliche e private operanti nei settori immobiliari, dei servizi, dei lavori edili e delle forniture e
in generale tutti i dipendenti degli Enti Pubblici interessati alla materia.
PRoGRaMMa
1° modulo (a314):
19-20-21 ottobre 2015
Le tecniche di redazione e la stipulazione dei contratti nella Pubblica amministrazione
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82
2° modulo (c180):
22-23 ottobre 2015
il responsabile delle procedure di affidamento ed esecuzione nei contratti pubblici di forniture e servizi
3° modulo (c287):
9-10-11 novembre 2015
Gli appalti di servizi e forniture nelle amministrazioni pubbliche
4° modulo (c143):
12-13 novembre 2015
Procedure di affidamento e contratti nella realizzazione di lavori pubblici dopo il nuovo regolamento
5° modulo (c190):
30 novembre - 1 dicembre 2015
Seminario pratico sulla redazione degli atti di gara
6° modulo (c164):
2-3 dicembre 2015
La disciplina comunitaria dei contratti di appalto e concessione
VaLUTaZionE FinaLE
a richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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a314
Le tecniche di redazione e la stipulazione dei contratti nella Pubblica
amministrazione
DURaTa
3 giorni
DaTE
19-20-21 ottobre 2015
oRaRio
8,45 - 14,45
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. Riccardo RanDiSi
Dirigente Acquisizione Beni e Servizi E.S.T.A.R. (Servizio Sanitario Regione Toscana)
Dott.ssa caterina VaLia
Notaio in Firenze
PRoGRaMMa
Principi dell’attività amministrativa: legalità, buona amministrazione e imparzialità. iter procedimentale:
affidamento degli appalti sopra e sotto la soglia di applicazione delle direttive comunitarie. La nomenclatura contrattuale di origine comunitaria: procedura aperta, procedura ristretta, procedura negoziata, dialogo competitivo, sistema dinamico di acquisizione, aste elettroniche, accordi quadro. il principio
dell’evidenza pubblica: forme di pubblicità. Le clausole contrattuali principali: durata, revisione prezzi,
rinnovo contrattuale, modalità e termini di consegna, controlli e verifiche, periodo di prova, aggiornamenti
tecnologici, termini di pagamento, divieto di cessione del contratto, disciplina del subappalto, cessione dei
crediti, foro competente, clausole di salvaguardia e norme di rinvio. Stipulazione del contratto: modalità
di forma (atto pubblico notarile, forma pubblica amministrativa, scrittura privata o forma elettronica) e di
sostanza (contenuti ed allegati); adempimenti propedeutici (verifica dichiarazioni sostitutive di certificazione
e dell’atto di notorietà, cauzione definitiva, accertamenti antimafia). Profili di responsabilità del funzionario pubblico: civile, amministrativo-contabile, dirigenziale e penale. azioni risarcitorie esperibili dai
contraenti: ricorsi giudiziari ed extra-giudiziari. Esemplificazioni pratiche.
L’atto pubblico e la scrittura privata: Formazione; efficacia probatoria e differenze. La legge notarile
89/1913. Accertamento dell’identità personale delle parti. Legittimazione alla stipula. La procura. La forma
degli atti notarili: formalità e contenuto; gli allegati; intervento di soggetti stranieri e atti in lingua straniera. Tecniche redazionali. La custodia degli atti: il repertorio.
L’atto pubblico informatico: redazione e sottoscrizione; la firma digitale. Equiparazione del contratto concluso con sottoscrizione digitale alla firma scritta. obbligatorietà della stipula con atto pubblico notarile
informatico o in modalità elettronica secondo quanto disposto dall’art. 6 comma 3 della l. 221/12, che modifica l’art. 11 del Codice dei contratti. Il contraente privato. condizioni generali di contratto. clausole
onerose e vessatorie nella contrattualistica pubblica. i vizi del contratto e dell’atto notarile (nullità e
annullabilità).
Cenni di diritto tributario: imposta di registro, IVA e imposta di bollo.
i doveri di controllo dell’ufficiale rogante anche con riferimento alle fasi del procedimento negoziale anteriori alla stipulazione e alle connesse responsabilità.
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c180
il responsabile delle procedure di affidamento ed esecuzione
nei contratti pubblici di forniture e servizi
iL RUP nEL coDicE DEi conTRaTTi E nEL REGoLaMEnTo – RaPPoRTi ESTERni E inTERni aLL’aMMiniSTRaZionE - RaPPoRTi con i DiRiGEnTi E La DiREZionE PoLiTica – La LEGGE “anTicoRRUZionE” – iL
RUoLo Di inTERFaccia nEi conFRonTi DELLE aUToRiTÀ - PoTERi ED aDEMPiMEnTi – REGiME DEGLi
aTTi E RESPonSaBiLiTÀ
DURaTa
2 giorni
DaTE
22-23 ottobre 2015
oRaRio
9,00 - 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. Stefano de MaRiniS
Avvocato amministrativista in Roma - Esperto in materia di contrattualistica pubblica
A partire dalla scelta del legislatore di estendere la figura del RUP dal campo dei lavori - in cui era stato
in origine concepito - a quello delle forniture e dei servizi, il seminario si propone di realizzare una ricognizione puntuale degli adempimenti, delle modalità organizzative e dei profili di responsabilità collegati a
questa nodale figura, di strategica importanza nella realizzazione dei contratti pubblici anche alla luce delle
norme in materia di “anticorruzione” dettate dalla l. 190/12 e dalle conseguenti disposizioni di attuazione.
Specifica attenzione verrà rivolta ai rapporti tra responsabile unico del procedimento e Autorità di settore
(oggi ANAC) anche con riferimento all’utilizzo del sistema AVCPass, di cui all’art. 6 bis del Codice dei contratti.
PRoGRaMMa
L’estensione della figura già prevista per gli appalti di lavori al campo delle forniture e dei servizi: presupposti e ragioni. Il superamento della nozione di responsabile del procedimento per fasi: il concetto di Responsabile unico (RUP). Le fonti legislative di riferimento: principi generali (l. 241/90); il codice dei contratti
pubblici (d.l.vo 163/06); il regolamento attuativo (d.P.R. 207/2010) e le indicazioni ministeriali e dell’AVCP.
nomina. Funzioni: impulso, accertamento, certificazione e responsabilità su tempi e costi del contratto.
adempimenti alla luce delle più recenti disposizioni in tema di razionalizzazione della spesa pubblica e
spending review (l.89/14). Rapporto con gli altri dipendenti dell’ente di appartenenza: in particolare con
il dirigente del servizio e con il responsabile della prevenzione della corruzione (l. 190/12). il contributo
nella programmazione. Gli accertamenti di competenza per la verifica della copertura della spesa. Potestà decisoria e rappresentanza secondo la normativa vigente ed i regolamenti organizzativi dell’ente
di appartenenza. Obblighi di comunicazione e rapporti con l’Autorità di settore (ANAC): acquisizione del
ciG. Le verifiche antecedenti alla procedura di gara. Obblighi e responsabilità nella pubblicazione dei bandi.
Gestione del sistema aVcPass per verificare le dichiarazioni delle imprese. Competenze in materia di offerte anomale. La gestione della fase realizzativa: rapporti con il Direttore dell’esecuzione e contabilizzazione delle prestazioni. Modalità e regime dei pagamenti alle imprese: verifica adempimenti nei confronti
dei sub affidatari; la nuova disciplina dei ritardi (l. 192/12). Competenze speciali in materia di varianti. Termini di esecuzione e penali. Intervento in sede di collaudo e/o verifica di conformità. Responsabilità in caso
di ritardo o sforamento dei tetti di spesa. Gestione del contenzioso. Ruoli aggiuntivi del RUP nei contratti
in economia. Ruolo e funzioni del RUP nel caso di stazioni appaltanti che non sono pubbliche amministrazioni o enti pubblici. Esame della giurisprudenza e degli orientamenti dell’ex AVCP in materia.
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c287
Gli appalti di servizi e forniture nelle amministrazioni pubbliche
- BanDi E caPiToLaTi - SiSTEMi Di aGGiUDicaZionE
- PRocEDURE in EconoMia
- acQUiSTi cEnTRaLiZZaTi E MERcaTi ELETTRonici
- L’EFFETTo DELLE LEGGi 94 E 135/12 E DELLE noViTÀ 2013-14)
DURaTa
3 giorni
DaTE
9-10-11 novembre 2015
oRaRio
8,45 - 14,45
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. agostino noBiLE
Esperto di contrattualistica e autore di pubblicazioni in materia
già componente effettivo del Comitato consultivo appalti pubblici presso la Commissione europea
avv. Francesca PETULLÀ
Avvocato amministrativista in Roma
ing. Francesco PoRZio
Consulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni
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i contratti di forniture e servizi: secondo il codice civile, le leggi nazionali, le direttive comunitarie. il codice degli appalti e il nuovo regolamento. La concessione di servizi dopo il codice dei contratti: schema
contrattuale, modalità di affidamento, riparto dei rischi tra committente e affidatario. acquisti centralizzati e mercato elettronico. La figura del responsabile delle procedure di affidamento ed esecuzione dei
contratti pubblici di servizi e forniture (art. 10 d.l.vo 163/06). i commi 342 e 343 della l. 147/13 (legge
di stabilità per il 2014) relativi alla disciplina di alcuni acquisti di beni e servizi nonché i commi 629-633
della legge di stabilità per il 2015 concernenti il nuovo metodo per il pagamento dell’iVa per forniture della
P.a. novità introdotte con l’art. 39 del d.l. 90/14 convertito con l. 114/14.
analisi di alcune tipologie di contratti di forniture e servizi. La predisposizione di bandi e avvisi di gara:
ipotesi simulate in relazione alle varie tipologie di servizi. Le tecniche di redazione dei capitolati con particolare riguardo alle concrete caratteristiche del contratto. i requisiti di qualificazione: norme specifiche e discrezionalità del committente. Forme e modalità di associazione di imprese, anche alla luce della
giurisprudenza comunitaria e nazionale. il nuovo istituto dell’avvalimento. i sistemi di affidamento: procedure aperte, ristrette, negoziate. Procedure in economia: l’art. 125 del codice dei contratti. il Global Service alla luce del codice degli appalti. Le modalità di utilizzazione dei parametri qualità-prezzo Consip
quali limiti massimi per l’acquisto di forniture e servizi: obblighi e sanzioni per i funzionari delle Amministrazioni Pubbliche. Vicende del rapporto nel contratto di servizi e forniture: inadempimenti, jus variandi,
doppio quinto d’obbligo. Alterazioni dell’equilibrio contrattuale e rimedi ammissibili. Valutazioni di congruità dei prezzi. Rinnovi e proroghe alla luce dell’evoluzione normativa e della giurisprudenza. Risoluzione
in via amministrativa e giudiziale delle controversie. L’obbligo di utilizzo delle Convenzioni Consip e del
MePA come da spending Review (dd.l. 52/12 e 95/12) e i pronunciamenti della Corte dei conti.
Le convenzioni quadro per servizi e forniture stipulate dalla Consip. Come applicare parametri di prezzo
delle convenzioni consip. Responsabilità e ruoli della Consip e dell’Amministrazione aderente alla Convenzione. convenzioni in fase di studio, attive ed esaurite. Esempi di applicabilità e di non applicabilità
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dell’obbligo di acquisto di servizi in Convenzione. Rapporti tra Convenzione e contratti attuativi: ipotesi di
contenzioso e ruolo della Consip. Analisi ed esempi di stipula di contratti attuativi per servizi in adesione
alle Convenzioni. Gli acquisti in autonomia: criteri per individuare le circostanze di legittimità dell’acquisto.
Gli acquisti tramite Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione. La disciplina del MePA. L’abilitazione. i beni e i servizi legittimamente acquistabili sul Mercato Elettronico. il catalogo elettronico: caratteristiche, modalità di accesso e di utilizzo, tipologie di beni e servizi idonei e disponibili. Esempi di
accesso. Le procedure di acquisto sul Mercato Elettronico ai sensi del D.P.R. 207/2010. Responsabilità e
ruoli della Consip nelle procedure telematiche di acquisto sul MePA. Gli strumenti Ordine Diretto (OD) e Richiesta di Offerta (RdO). I criteri per individuare i fornitori da invitare alle RdO previsti da normativa. I criteri di aggiudicazione e di valutazione nelle RdO. Esempi di utilizzo.
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87
c143
Procedure di affidamento e stipula dei contratti di lavori pubblici
- nEi conTRaTTi Di LaVoRi Di iMPoRTo inFERioRE E SUPERioRE aLLa SoGLia EURoPEa (D.L.Vo 163/06
E D.P.R. 207/2010)
DURaTa
2 giorni
DaTE
12-13 novembre 2015
oRaRio
9,00-14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. Lorenzo anELLi
Avvocato amministrativista in Roma
avv. nicola MaRconE
Avvocato amministrativista in Roma
Il seminario propone un’attenta ricognizione delle forme di realizzazione dei lavori pubblici alla luce delle
fonti normative, della giurisprudenza, della prassi. Saranno formulate indicazioni operative anche in relazione alle singole realtà amministrative di appartenenza dei partecipanti.
PRoGRaMMa
La fase interna del procedimento contrattuale per l’esecuzione dei lavori pubblici. Le deliberazioni a contrattare. I rapporti con la programmazione triennale; la determinazione dell’oggetto del contratto. il contenuto del contratto: schemi grafici e capitolato. La compilazione del capitolato speciale. Le clausole a
corpo e a misura: gli effetti sulla retribuzione del contratto. Disciplina comune applicabile ai contratti
sopra e sottosoglia. Disciplina specifica per i contratti di lavori pubblici sotto soglia. Le norme introdotte dal d.l. 70/11 e dai successivi decreti. Le forme di appalto con progettazione: in particolare, l’appalto integrato dopo l’emanazione del regolamento. Bandi, avvisi, capitolati speciali, verbali di
aggiudicazione: criteri per la loro compilazione, clausole discrezionali e obbligatorie. L’art. 81, comma 3,
del codice dei contratti: i limiti al potere di non aggiudicare. La qualificazione delle imprese alla luce delle
novità introdotte dal regolamento 207/2010. L’istituto dell’avvalimento e la sua concreta attuazione nelle
procedure di affidamento dei lavori. Le novità introdotte dalla l. 80/14. Le procedure di gara: procedura
aperta, ristretta, negoziata, dialogo competitivo, accordi quadro. I limiti al potere di selezionare nella procedura ristretta. La procedura ristretta semplificata. il Bando tipo anac n. 2 del 2/9/14 per lavori di importo superiore a € 150.000. i criteri di aggiudicazione: modalità di applicazione del prezzo più basso e
del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Varianti progettuali in sede di offerta.
operazioni di gara: seggio di gara, commissione di gara, sedute pubbliche, sedute riservate, vicende patologiche. Le cause tassative di esclusione ed il c.d. “soccorso istruttorio” introdotto dall’art. 38, comma
2-bis ed art. 46, comma 1-ter, del d.l.vo 163/06; la determina anac 8/1/15 sui criteri interpretativi in ordine alle disposizioni di tali articoli. La disciplina dell’offerta anomala. Le modalità di verifica delle offerte anomalmente basse. L’aggiudicazione definitiva, le comunicazioni obbligatorie, l’accesso agli atti di
gara, il termine “stand still”. Ricorsi giurisdizionali avverso l’aggiudicazione definitiva, l’esclusione dalla
gara, ecc. Il preavviso di ricorso. La reintegrazione in forma specifica ed in forma equivalente.
La stipula dei contratti, le nuove modalità prescritte a pena di nullità. La responsabilità dei funzionari,
dei tecnici e del responsabile del procedimento nell’attività contrattuale della pubblica amministrazione: esame ragionato della giurisprudenza.
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c190
Seminario pratico sulla redazione degli atti di gara
- BanDo Di GaRa, LETTERa D’inViTo, caPiToLaTo SPEciaLE, VERBaLi DELLa coMMiSSionE GiUDicaTRicE nEGLi aPPaLTi PUBBLici Di FoRniTURE E SERViZi
- PRoBLEMaTicHE inTERPRETaTiVE E SoLUZioni oPERaTiVE
- MoDELLi TiPo E aTTi STanDaRD
DURaTa
2 giorni
DaTE
30 novembre - 1 dicembre 2015
oRaRio
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. Riccardo RanDiSi
Dirigente Acquisizione Beni e Servizi E.S.T.A.R. (Servizio Sanitario Regione Toscana)
DESTinaTaRi
Funzionari pubblici in servizio presso gli uffici Provveditorato, Economato, Affari Legali e Contratti, Patrimonio, Area Tecnica delle P.A. ed operatori economici interessati agli appalti pubblici di forniture e servizi.
PRoGRaMMa
Aspetti generali.- Disciplina normativa: procedure di acquisizione di forniture e servizi sopra e sotto la soglia comunitaria; semplificazioni e obblighi di verifica. Requisiti di partecipazione dei concorrenti: dimostrazione della capacità tecnico-economico-finanziaria. I nuovi ambiti di applicazione del c.d. “soccorso
istruttorio” e le sanzioni pecuniarie per la regolarizzazione documentale. Tutela delle P.M.i. e della concorrenza:associazioni temporanee di imprese, avvalimento, subappalto, indicazioni discriminatorie, frazionamento in lotti.
commissione giudicatrice: nomina, composizione, responsabilità, organizzazione dei lavori e redazione dei
verbali. Responsabile del procedimento: individuazione, compiti e responsabilità. accesso ai documenti
amministrativi: modalità e limiti. Strumenti di tutela: inadempimenti contrattuali; penali; risoluzione del
contratto; transazioni; ricorsi giudiziari ed extra-giudiziari.
Parte pratica.- atti di gara: contenuti del provvedimento di autorizzazione a contrattare (indizione gara)e
dei suoi allegati (bando, lettera di invito/disciplinare di gara, capitolato speciale). Formalizzazione del
contratto: contenuti del provvedimento di aggiudicazione definitiva, del contratto e dei relativi allegati (stipulazione mediante atto pubblico notarile, in forma pubblica amministrativa a cura dell’ufficiale rogante,
per scrittura privata o in forma elettronica); adempimenti propedeutici e conseguenti (verifica offerte anomale; costituzione cauzione definitiva; accertamenti antimafia; requisiti di ordine generale). clausole contrattuali:revisione prezzi; rinnovo del contratto; modalità e tempi di pagamento; cessione dei crediti; divieto
di cessione del contratto e disciplina del subappalto.
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c164
La disciplina comunitaria dei contratti di appalto e concessione
- aLLa LUcE DELLE TRE nUoVE DiRETTiVE 2014/23, 2014/24, 2014/25/UE in coRSo Di REcEPiMEnTo
nELLa LEGiSLaZionE naZionaLE
SUDDiViSionE DEGLi aPPaLTi in LoTTi – iL DocUMEnTo Di GaRa Unico EURoPEo – LE PRocEDURE con
nEGoZiaZionE – i TERMini PER La PaRTEciPaZionE - ESEcUZionE in HoUSE – RiLEVanZa DELLE TEMaTicHE SociaLi ED aMBiEnTaLi - UTiLiZZo DEi REQUiSiTi Di TERZi - accoRDi QUaDRo - SiSTEMi DinaMici
Di acQUiSiZionE - oFFERTa EconoMicaMEnTE PiÙ VanTaGGioSa E conSiDERaZionE DEL cicLo Di ViTa
– LE MoDiFicHE SoSTanZiaLi ED iL SUBaPPaLTo - concESSioni Di LaVoRi E SERViZi – TEMPi Di PaGaMEnTo – PRocEDURE Di RicoRSo - VocaBoLaRio coMUnE DEGLi aPPaLTi
DURaTa
2 giorni
DaTE
2-3 dicembre 2015
oRaRio
9,00 – 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. Stefano de MaRiniS
Avvocato amministrativista in Roma
Esperto in materia di contrattualistica pubblica; Componente del “Private Forum” dell’EPEC (European
PPP Expertise Center)
Il seminario ha per oggetto l’analisi a 360° della più recente disciplina comunitaria in via di recepimento riguardante gli appalti e le concessioni, con riferimento non solo alle procedure di gara, tradizionali destinatarie delle Direttive UE, ma anche ad alcuni aspetti legati all’esecuzione dei contratti. Completa il quadro
la disciplina dei ricorsi, dei ritardati pagamenti e le norme volte a tutelare l’accesso al mercato delle micro, piccole e medie imprese.
PRoGRaMMa
Principi fondamentali e fonti della legislazione comunitaria. I rapporti tra normativa nazionale e regionale
e quella europea: la prevalenza delle regole comunitarie e le indicazioni della giurisprudenza nazionale e
della Corte di Giustizia. Ulteriori vincoli derivanti dal Trattato istitutivo. La legislazione comunitaria più recente ed il suo recepimento interno: le versioni aggiornate delle direttive “appalti pubblici”
(2014/24/UE) e “settori speciali” (2014/25/UE) nonché la nuova direttiva “concessioni” (2014/23/UE).
La legge di delega ed i relativi criteri: il divieto di gold plating. Le logiche ispiratrici del legislatore europeo:
semplificazione e flessibilità delle procedure; uso strategico dei contratti; accesso delle micro, piccole e
medie imprese al mercato; legalità delle procedure.
i contenuti: la suddivisione degli appalti in lotti, obblighi di motivazione ed i limiti; l’unificazione dei servizi (ex allegati A e B); il nuovo regime delle esclusioni ed il soccorso istruttorio all’europea; il c.d. self-polishing; il Documento di Gara Unico Europeo ed il relativo regolamento di attuazione; la procedura
competitiva con negoziazione ed i partenariati per l’innovazione; la riduzione dei termini di partecipazione
alle gare; rilevanza delle tematiche sociali ed ambientali; l’utilizzo dei requisiti di terzi; accordi quadro e
sistemi dinamici di acquisizione; l’offerta economicamente più vantaggiosa come criterio assorbente: il costo
del ciclo di vita; la valutazione delle offerte anomale; modifiche dei contratti in corso di esecuzione: i profili sostanziali; la disciplina del subappalto; cooperazione orizzontale ed esecuzione in house; le regole per
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i settori speciali; le concessioni di lavori e servizi e la definizione del rischio tipico del concessionario. Il sottosoglia. I nuovi istituti e l’interpretazione di quelli esistenti alla luce delle decisioni della Corte di Giustizia: le modifiche al Codice dei contratti già disposte dalla l. 161/2014 (Comunitaria bis): avvalimento e
conflitti di interesse in materia di progettazioni. Norme self executing e recenti indicazioni del Consiglio di
Stato.
La direttiva 2007/66 sui ricorsi e la disciplina nazionale di recepimento: il d.l.vo 53/2010. Le procedure di
ricorso. Il periodo di “standstill” e le limitazioni alla consegna prima della stipula del contratto. Gli obblighi di comunicazione degli esiti della partecipazione alle gare.
La direttiva 2011/7 sui termini di pagamento e la disciplina nazionale di recepimento (d.l.vo 192/12). I
tempi di pagamento e la lotta contro i ritardi nelle transazioni commerciali. L’applicazione generale e la presunta specificità della disciplina in materia di lavori. Patti in deroga e limiti di ammissibilità.
a109
Forniture nella P.a.: guida all’affidamento e alla gestione dei relativi
contratti
- LE noRME
- i MoDELLi oRGaniZZaTiVi
- i TiPi conTRaTTUaLi
- LE MoDiFicHE ai conTRaTTi
- LE VERiFicHE
- L’EFFETTo DELLE noViTÀ LEGiSLaTiVE 2012-14
DURaTa
3 giorni
DaTE
21-22-23 ottobre 2015
oRaRio
8,45 - 14,45
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRi
avv. agostino noBiLE
Esperto di contrattualistica e autore di pubblicazioni in materia, già componente effettivo del Comitato
consultivo appalti pubblici presso la Commissione europea
ing. Francesco PoRZio
Consulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni
PRoGRaMMa
Contesto normativo nazionale e comunitario in materia di forniture. il codice degli appalti pubblici (d.l.vo
163/06) e successive disposizioni correttive ed integrative; il regolamento di esecuzione (d.P.R. 207/2010).
La figura e il ruolo del commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni
e servizi istituito con le norme introdotte dal d.l. 52/2012 convertito con l. 94/2012. obblighi e vincoli
derivanti dalle convenzioni consip secondo i decreti legge 52/12 e 95/12. I commi 342 e 343 della l.
147/13 (legge di stabilità per il 2014) relativi alla disciplina di alcuni acquisti di beni e servizi nonché i
commi 629-633 della legge di stabilità per il 2015 concernenti il nuovo metodo di pagamento dell’iVa per
forniture della P.a. novità introdotte con l’art. 39 del d.l. 90/14 convertito con l.114/14. il d.P.c.M.
14/11/14 (Istituzione del tavolo tecnico dei soggetti aggregatori).
il concetto comunitario di fornitura e la sua corrispondenza con i contratti disciplinati dall’ordinamento
civilistico nazionale. Le diverse forme di affidamento dei contratti aventi per oggetto forniture: secondo
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le procedure contrattuali comunitarie e nazionali; in economia; per adesione alle convenzioni Consip; attraverso il ricorso al mercato elettronico. La nuova figura del responsabile delle procedure di affidamento
ed esecuzione dei contratti pubblici di lavori, forniture e servizi (art. 10 d.l.vo 163/06). La determinazione ad acquistare e le procedure per la scelta del contraente: procedure aperte, ristrette, negoziate.
Sistemi dinamici di acquisizione e aste elettroniche. La procedura di aggiudicazione: configurazione ed
adempimenti. Il criterio del prezzo più basso e quello dell’offerta più vantaggiosa. Procedure negoziate attraverso gare ufficiose, indagini di mercato e interpellanze in gara. Le offerte e la loro composizione. Contraddittorio e discrezionalità tecnica nell’individuazione e valutazione dell’anomalia dell’offerta. La
stipulazione del contratto e gli adempimenti preliminari. La gestione del contratto e le modifiche nel
corso dello svolgimento: nella quantità, nei soggetti, nel termine di esecuzione, nella durata. La revisione
dei prezzi contrattuali. i rinnovi dei contratti: limiti e requisiti. Le vicende contrattuali più significative:
la consegna, i collaudi, le garanzie, le penalità contrattuali, le controversie contrattuali, i pagamenti, la disciplina degli interessi moratori secondo i dd.l.vi 231/02 e 192/12. Inadempimento e difformità della fornitura rispetto all’oggetto del contratto. Procedure in economia ed economali. Gli acquisti tramite
procedure telematiche e l’e-government: il ruolo di Internet nei confronti degli acquisti pubblici. Il ruolo
di consip e delle centrali regionali di committenza nelle procedure telematiche di acquisto. Gli obblighi
di utilizzo di Convenzioni, Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, altri Mercati Elettronici e
piattaforme telematiche regionali. Esempi di gare telematiche. il mercato elettronico della Pubblica amministrazione: modalità di accesso, i beni e servizi acquistabili, procedure di acquisto ai sensi del d.P.R.
207/2010. Le circostanze in cui è necessario uscire dal Mercato Elettronico. L’obbligo di utilizzo del Mercato elettronico ex d.l. 52/12 (spending review). Responsabilità e ruoli della consip. ordine Diretto (OD)
e Richiesta di offerta (RdO). Come gestire i rischi e conseguire i benefici attesi. Esempi di utilizzo. Le Regole del sistema di e-Procurement consip.
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c423
i contratti assicurativi e di relativa intermediazione
nelle Pubbliche amministrazioni
- anaLiSi DELLE cRiTiciTÀ E DiFFicoLTÀ nELLa PREDiSPoSiZionE DEGLi aTTi Di GaRa
DURaTa
2 giorni
DaTE
29-30 ottobre 2015
oRaRio
9,00 – 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. angelita caRUoccioLo
Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
PRoGRaMMa
i contratti assicurativi nella pubblica amministrazione: l’applicazione del Codice dei contratti pubblici ai
servizi assicurativi. La posizione dell’ANAC e dell’AGCM in materia di servizi assicurativi della P.A. Analisi della
giurisprudenza e relative problematiche individuate in via giudiziaria. Le criticità relative all’affidamento
dei servizi assicurativi e di intermediazione assicurativa: la scelta tra gara unica o doppia gara. Le esigenze
delle compagnie. L’attività della stazione appaltante preliminare alla pubblicazione della gara. La predisporre di informazioni dettagliate per la corretta valutazione e gestione del rischio. Come effettuare la mappatura dei rischi. Come predisporre i capitolati speciali e gli altri allegati al bando nel rispetto dei principi
UE. Le particolari clausole: in particolare il recesso anticipato e la compatibilità con l’interesse della Committente pubblica alla luce delle disposizioni del codice civile. I requisiti di partecipazione. RTi e consorzi
di concorrenti: violazione al principio di massima partecipazione? La coassicurazione. Il servizio di brokeraggio: valutazione dell’offerta. La esigenza di tracciabilità dei flussi finanziari anche per il broker. Le cause
di esclusione. La cauzione provvisoria e la garanzia definitiva. L’anomalia dell’offerta e le relative giustificazioni. Come predisporre un’offerta. Contenuto delle offerte. Valutazione. L’aggiudicazione e la stipula del
contratto. Le clausole del contratto e la loro gestione. cattiva esecuzione e tutela dell’interesse pubblico.
Responsabilità dell’appaltatore.
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c091
Subappalto, antimafia e tracciabilità dei flussi nei contratti pubblici
di lavori, forniture e servizi
- iL coDicE DELLa noRMaTiVa anTiMaFia E LE MoDiFicHE PiU’ REcEnTi (D.L.Vo 153/14)
- LE “WHiTE LiST” PER aTTiViTÀ a RiScHio Di inFiLTRaZionE E La SoVRaPoSiZionE con La noRME anTicoRRUZionE (aRTT. 29 E 32 coMMa 10 DELLa L. 114/14)
- L’aTTiVaZionE DELLa Banca DaTi naZionaLE Unica DELLa DocUMEnTaZionE anTiMaFia (D.P.c.M.
30/10/14 n. 193)
- iL REGiME DEL SUBaPPaLTo: PaGaMEnTi DiRETTi E RESPonSaBiLiTÀ DELLE iMPRESE
- La TRacciaBiLiTÀ DEi FLUSSi FinanZiaRi
DURaTa
2 giorni
DaTE
5-6 novembre 2015
oRaRio
9,00-14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. Stefano de MaRiniS
Avvocato amministrativista in Roma
Esperto in materia di contrattualistica pubblica
Anche grazie all’adozione del d.P.C.M. 30/10/14, n.193, che ha reso operativa la Banca Dati Unica della Documentazione Antimafia, il relativo codice (di cui al d.l.vo 159/11) ha superato la fase di prima sperimentazione. In particolare mentre il c.d. secondo correttivo (d.l.vo 153/14) ha dato adeguata soluzione alla
gran parte dei problemi aperti (regime dell’urgenza in caso di comunicazioni diverso da quello delle informazioni; delimitazione dell’ambito dei soggetti per i quali richiedere le verifiche; competenze delle Prefetture nel dar corso alle stesse), il d.l. 90/14, convertito dalla l. 114/14, ha conferito obbligatorietà alle
c.d. “white list” (art. 29) introducendo altresì il commissariamento del cantiere anche per il caso di infiltrazioni mafiose (art. 32, comma 10), rendendo con ciò sempre più convergenti anticorruzione ed antimafia. Il corso si propone, quindi, di analizzare a tutto tondo la più recente disciplina in materia di Antimafia,
raccordandola con il Codice dei contratti pubblici nonché con altra fonte che spesso si sovrappone, con modalità negoziali, anche in modo difforme da un ambito territoriale all’altro: quella dei c.d. protocolli di legalità.
PRoGRaMMa
il codice delle leggi antimafia (d.l.vo 159/11): i motivi dell’intervento ed i profili innovativi più recenti ad
opera del c.d. secondo correttivo (d.l.vo 153/14). I presupposti e le ragioni della disciplina; la centralità delle
nozioni di impresa e di spendita di danaro pubblico. Le circolari esplicative del Ministero degli Interni.
La documentazione antimafia: comunicazioni ed informazioni, interdittive e liberatorie. Le soglie di importo
ed il residuo ambito del c.d. regime libero. Soggetti legittimati alla richiesta ed al rilascio della documentazione: sistema SI.CE.ANT. ed operatività della Banca Dati Unica della Documentazione Antimafia di cui al
d.P.C.M. 193/14 e rapporto con la Banca Dati nazionale sui contratti pubblici. Applicazione della disciplina
antimafia in gara e per la stipula e l’esecuzione dei contratti: differenze. L’ambito dei “soggetti sensibili”
da assoggettare a verifica ed il controllo sulle imprese estere. Riduzione della tempistica per la verifica /acquisizione della documentazione antimafia e rispettivo regime temporale di validità; obbligo di aggiornamento dei relativi dati. Autocertificazione ed urgenza. Risoluzione del contratto e
commissariamento/tutoraggio dell’impresa: rapporto di prevalenza tra antimafia e anticorruzione come de-
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finita nei protocolli ANAC - Ministero Interni. L’accesso dei Prefetti nei cantieri.i protocolli di legalità come
strumento di integrazione negoziale della disciplina vigente: obblighi di denuncia e clausole di trasparenza; le sanzioni per il caso di violazione degli obblighi aggiuntivi assunti.
appalti e subappalti: profili civilistici e ragion d’essere del subappalto nei processi produttivi. La natura di
contratto derivato ed il ruolo per lo sviluppo delle PMi. L’art. 118 del Codice ed il ruolo del Responsabile
del procedimento; richiesta di autorizzazione ed inoltro della documentazione da parte dell’interessato;
condizioni per il rilascio; obbligo di produrre il contratto di subappalto; qualificazione tecnica e finanziaria
del subappaltatore; altri presupposti per il rilascio dell’autorizzazione. La tempistica: il decorso dei termini
e la formazione del silenzio-assenso. La disciplina dei subappalti e cottimi di importo inferiore a 100.000 euro.
Divieto di subappalto “a cascata” ed eccezioni. Casi dove è sufficiente la semplice comunicazione. Forniture
e servizi non configurabili come subappalti. il prezzo del subappalto ed il pagamento dei subappaltatori:
pagamento diretto e relative cautele. L’obbligo di remunerare per intero la sicurezza. La specificità dei lavori: antimafia e attestazioni SOA. abrogazione della responsabilità solidale dell’appaltatore principale
per l’adempimento delle obbligazioni del subappaltatore verso i dipendenti e verso terzi. La responsabilità
del subappaltatore per l’adempimento delle proprie prestazioni e decorrenza del regime di garanzia. Subappalto e avvalimento. Le disposizioni riguardanti la risoluzione dei rapporti in corso o la revoca delle autorizzazioni dei sub contratti.
La tracciabilità dei flussi finanziari e le indicazioni dell’ex aVcP. Il divieto dell’uso del contante; indicazione di CIG e/o del CUP; altri strumenti volti ad assicurare la piena tracciabilità delle operazioni. Clausole
contrattuali nei rapporti stazione appaltante – affidatari e tra affidatari. I contratti interessati ed i limiti della
filiera. Fattispecie escluse dagli obblighi di tracciabilità o soggette ad obblighi di tracciabilità cd. “attenuata”: le spese tratte su fondi economali. I controlli sui soggetti tenuti a garantire la tracciabilità; le sanzioni; la competenza per la relativa irrogazione e le ulteriori conseguenze.
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c419
il contratto in forma elettronica. Firma avanzata e fatturazione
elettronica
- coME caMBia iL VoLTo DELL’aTTiViTÀ nEGoZiaLE DELLa P.a.
- PRoBLEMi PRaTici E SoLUZioni
- coMPiTi E RESPonSaBiLiTÀ DELL’UFFiciaLE RoGanTE
DURaTa
1 giorno
DaTa
9 novembre 2015
oRaRio
9-13/14-17
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. angelita caRUoccioLo
Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
Il seminario ha l’obiettivo di analizzare dettagliatamente la disciplina che trasforma in dati telematici ed informatici l’attività della P.A., ingenerando difficoltà applicative e incertezze sulla relativa obbligatorietà.
Verranno riesaminati i vari istituti, con particolare attenzione al ruolo degli ufficiali roganti, alle relative competenze e responsabilità nonché agli adempimenti ivi compresa l’allegazione dei documenti al contratto e
alla registrazione. Saranno quindi esaminate le problematiche riscontrate e offerte soluzioni operative
pratiche al fine di evitare sanzioni, conseguenze e soprattutto responsabilità.
PRoGRaMMa
La stipula del contratto. I tipi di contratto pubblico. Contratto in forma pubblica, scrittura privata e forma
notarile, cenni alla disciplina anteriore alla norme recate dall’art. 11, comma 13 del Codice dei contratti pubblici. Gli adempimenti della stazione appaltante preliminari alla stipula del contratto. L’importanza del sito
web alla luce delle disposizioni in tema di anticorruzione e amministrazione trasparente. Le comunicazioni
istituzionali ai sensi della nuova impostazione della trasparenza amministrativa (d.l. 83/12, legge anticorruzione, T.U. Trasparenza). La figura dell’ufficiale rogante. I controlli. I documenti da allegare. Gli adempimenti preliminari alla stipula. Le novità introdotte in tema di forma di contratto. L’obbligatorietà. Le spese
di contratto e quelle accessorie. La registrazione. Le conseguenze della mancata stipula in forma elettronica.
il sistema UniMoD. I rapporti con l’Agenzia delle Entrate. I diversi metodi di registrazioni indicati dalle diverse sede territoriali dell’agenzia. Difficoltà e mancanza di uniformità.
La firma elettronica (cenni). Il d.P.C.M. 5/6/13 n. 55 in tema di firma avanzata.
i certificatori accreditati. La marca temporale. La verifica della firma digitale. Il codice dell’Amministrazione digitale. Il d.l.vo 235/2010 e le modifiche al CAD. La determinazione della Commissione UE 28/7/2010
e la modifica della deliberazione CNIPA n. 45/09.
La fatturazione elettronica. Decreto MEF 3/4/13, n. 55. Oggetto ed ambito applicativo. Regole tecniche di
fatturazione. Codici degli uffici. Supporto alle piccole e medie imprese. Intermediari. Ruoli e responsabilità
dei dipendenti. Sanzioni.
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c424
La tutela risarcitoria nei confronti della P.a. in gare d’appalto
e la responsabilità precontrattuale
- QUaLi RESPonSaBiLiTÀ PER GLi EnTi E QUaLE RiSToRo PER LE iMPRESE?
DURaTa
2 giorni
DaTE
10-11 dicembre 2015
oRaRio
9,00 - 14,30
QUoTa Di PaRTEciPaZionE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELaToRE
avv. andrea Faccon
Avvocato amministrativista in Firenze
PRoGRaMMa
Premesse d’inquadramento. La tutela risarcitoria nei confronti della P.A. Il riparto di giurisdizione tra G.A.
e A.G.O. La tutela risarcitoria: nozioni fondamentali. Gli elementi costitutivi. L’elemento oggettivo e l’elemento soggettivo della responsabilità risarcitoria Il danno risarcibile. L’elaborazione giurisprudenziale e gli
approdi del nuovo codice del processo amministrativo e nella legislazione successiva. I punti essenziali del
dibattito in corso. La tutela risarcitoria nella materia contrattuale e le sue peculiarità. Il diverso atteggiarsi della responsabilità risarcitoria nella fase di affidamento e nella fase di esecuzione. La responsabilità
precontrattuale e la responsabilità contrattuale della P.a.: tratti essenziali, analogie e differenze. Quadro d’insieme dei casi di responsabilità precontrattuale e di responsabilità contrattuale delle P.A.
La tutela risarcitoria nella fase di affidamento del contratto. Profili sostanziali. Forme di tutela risarcitoria: la reintegrazione in forma specifica e il risarcimento per equivalente. La reintegrazione (totale o parziale) in forma specifica: presupposti e condizioni. Il risarcimento (in tutto o in parte) per equivalente:
presupposti e condizioni. Casistica: rinvio. Profili processuali. La domanda giudiziale. La corretta impostazione delle domande nel ricorso al G.A. L’istruttoria: la rilevanza centrale della prova del danno ai fini dell’accoglimento della domanda. La decisione. Il dispositivo e la motivazione della sentenza di condanna.
L’impugnabilità della sentenza e la fase dell’appello. Gli elementi accessori della condanna. La condanna alle
spese del giudizio. Gli interessi e la rivalutazione. Esecuzione della sentenza: problematiche applicative.
Disamina della casistica della responsabilità risarcitoria in sede di affidamento del contratto. La tutela
risarcitoria in caso di illegittima esclusione. Gli elementi costitutivi della responsabilità della P.A. L’an
della responsabilità della P.A. La tutela in forma specifica e la tutela per equivalente: casistica. Il quantum
risarcibile nella perdita di chance. Le voci del danno risarcibile e le esclusioni. La prova del danno. La tutela risarcitoria in caso di illegittima aggiudicazione a terzi. Gli elementi costitutivi della responsabilità
della P.A. L’an della responsabilità della P.A. La tutela in forma specifica e la tutela per equivalente: casistica. Il quantum risarcibile nella perdita di chance. Le voci del danno risarcibile e le esclusioni. La prova
del danno. La tutela risarcitoria e indennitaria in caso di autotutela (legittima e illegittima). Gli elementi
costitutivi della responsabilità (risarcitoria o indennitaria) della P.A. in caso di autotutela decisoria. L’an
della responsabilità della P.A. Il ristoro: le voci di danno e d’indennizzo e le relative esclusioni.
La tutela risarcitoria in fase di esecuzione del contratto. Cenni d’inquadramento.Fonti della disciplina. La
tutela in caso di illegittimo recesso. La tutela in caso di annullamento del provvedimento di risoluzione del
contratto.
Esame di casi concreti desunti dalla prassi e dalla giurisprudenza amministrativa e arbitrale.
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7 - INDICE DELLA MATERIA
laVoRi Pubblici ed esPRoPRi
C322 Le occupazioni illegittime e gli strumenti alternativi agli espropri ................................................... pag. 2
C323 Espropri, occupazioni illegittime e acquisizioni con strumenti alternativi: case histories .............. pag. 3
C304 Espropriazione per pubblica utilità: procedura, prospettive e aspetti conflittuali .......................... pag. 5
C429 Progettista, responsabile del procedimento e direttore dei lavori negli appalti di OO.PP. ............. pag. 7
M101 Master in teoria e pratica dei Lavori Pubblici .......................................................................... pag. 8
C076 Programmazione, incarichi di progettazione e strumenti di finanziamento nei LL.PP. ................... pag. 9
C143 Procedure di affidamento e stipula dei contratti di Lavori Pubblici ................................................ pag. 10
C136 Gestione tecnico-amministrativa e contenziosa nell’esecuzione dei contratti di appalto di LL.PP. .... pag. 12
C183 Procedure negoziate e lavori in economia ................................................................................. pag. 13
C075 La pratica delle Opere Pubbliche: i rapporti tra RUP, direttore lavori e collaudatore .................. pag. 14
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c322
le occupazioni illegittime e gli strumenti alternativi agli espropri
duRaTa
2 giorni
daTe
21-22 maggio 2015
oRaRio
1ª giornata 9-13/14-16,30
2ª giornata 9-14
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRe
avv. Marco MoRelli
Avvocato amministrativista del Foro di Roma. Docente per il Master universitario sul Diritto dell’ambiente,
Università di Roma La Sapienza
Il seminario intende analizzare i temi delle occupazioni illegittime e della loro sanatoria nonché gli strumenti acquisitivi alternativi all’esproprio. Partendo dall’analisi dell’art. 42-bis del d.P.R. 327/01, con tutte
le implicazioni relative, saranno prese poi in rassegna diverse e particolari forme di acquisizioni tra i casi di
maggiore criticità per gli enti locali; tra queste, le acquisizioni di immobili per l’attuazione di convenzioni
di lottizzazione e in adempimento di atti unilaterali d’obbligo, le acquisizioni di strade e aree di uso pubblico, le acquisizioni di immobili abusivi a seguito di ordinanze di demolizione non ottemperate, l’acquisizione di beni gravati da usi civici.
Spazio sarà riservato allo studio degli strumenti a tutela delle posizioni delle P.A. e dei rimedi contro possibili pretese di privati.
PRoGRaMMa
le occupazioni illegittime.- l’art. 42-bis del d.P.R. 327/01. Come e se utilizzarlo. Come redigere il nuovo
atto di acquisizione. Modalità di acquisizione di immobili occupati illegittimamente dalla P.A. Inquadramento
del tema: l’occupazione acquisitiva e l’occupazione usurpativa e il vecchio art. 43 TU espropri. I problemi
di diritto transitorio e per i provvedimenti adottati prima della dichiarazione di incostituzionalità del vecchio art. 43. Il nuovo atto di acquisizione coattiva ex art. 42-bis del d.P.R. 327/01: sanatoria o meno?
Analisi dell’art. 42-bis: dalla natura giuridica dell’atto ai presupposti per la sua applicazione. Analogie e differenze con l’art. 43. L’indennizzo per danno patrimoniale. L’incremento del 10% per il danno non patrimoniale. I casi di incremento del 20% del danno non patrimoniale: recenti indicazioni del Consiglio di Stato. La
trasmissione del nuovo atto acquisitivo alla Corte dei conti. Il nuovo risarcimento del danno ex art. 42-bis
per il periodo di occupazione illegittima. Come redigere un atto di acquisizione ex art. 42-bis: il procedimento
da seguire, la motivazione dell’atto, la individuazione e la eliminazione di alternative possibili. Art. 42-bis
e profili fiscali.
Il sindacato di legittimità pendente sull’art. 42-bis per effetto delle ordinanze del TAR Lazio e delle SSUU.
Conseguenze in caso di mancata adozione dell’atto acquisitivo ex art.42–bis. Gli strumenti a tutela del privato: dalla tutela restitutoria a quella risarcitoria. Aspetti processuali anche in relazione all’art. 42-bis.
Gli strumenti acquisitivi alternativi agli espropri, anche per sanare occupazioni illegittime. accordi. Riedizione espropri. usucapione.- Le soluzioni alternative al 42 bis. Gli accordi bonari. Compravendite. Cessioni volontarie ex art. 45 TU espropri. Accordi procedimentali ex art. 11 l. 241/90.
La riedizione del procedimento ablativo. Come e se farla. Il procedimento relativo.
L’usucapione: operatività, ambito, discussioni e contrasti giurisprudenziali, procedura.
La disciplina dettata dal “decreto del fare”. I requisiti. L’impatto per la P.A. Il problema del pagamento o
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meno di indennizzi e risarcimenti danni da mancato utilizzo. La posizione della giurisprudenza. La l. 448/98,
la l.410/01: le posizioni più recenti assunte dal Consiglio di Stato in pronunciamenti successivi al nuovo art.
42-bis.
acquisizioni di strade e beni di uso pubblico. conseguenze anche sul tema della responsabilità civile
delle P.a.- Come acquisire un strada privata ad uso pubblico da anni: le diverse soluzioni. L’espropriazione
per la realizzazione o l’allargamento stradale. Il problema delle fasce di rispetto e la necessaria variante.
Le occupazioni illegittime di aree destinate a strade o ad uso pubblico ed i profili di responsabilità amministrativa e contabile connessi. La dicatio ad patriam. L’immemorabile. Le servitù di uso pubblico. Gli indici
sintomatici della pubblicità di strade e piazze. Le ricognizioni dei beni di uso pubblico. Deliberazioni ricognitive da parte degli Enti. Il valore degli atti dichiarativi-ricognitivi di situazioni immobiliari. La legge 448/98
e la legge 410/01: le c.d. usucapioni amministrative in senso lato.
la responsabilità per cattiva manutenzione di strade secondo l’orientamento tradizionale. La responsabilità da cose in custodia nel Codice Civile. La tesi dell’applicazione della responsabilità del custode alla pubblica amministrazione titolare delle strade. La responsabilità per omessa o cattiva manutenzione delle
autostrade. La responsabilità per omessa o cattiva manutenzione di strade per i lavori dati in appalto. Il
concorso di colpa del danneggiato nel sinistro provocato dalla omessa o cattiva manutenzione di strade.
L’omessa o cattiva manutenzione di strade: profili risarcitori. Responsabilità per omessa o cattiva manutenzione: aspetti processuali. La responsabilità per omessa manutenzione delle strade vicinali.
acquisizioni di immobili abusivi.- L’ordinanza di demolizione e l’obbligo di ottemperanza. L’acquisizione gratuita al patrimonio del Comune di immobili abusivi. Gli adempimenti necessari per l’acquisizione. La pendenza di procedure esecutive su immobili abusivi e la connessione del tema con la problematica
dell’acquisizione gratuita al Comune. Immobili abusivi all’asta: quale effetto per i Comuni che debbono procedere alla acquisizione gratuita per effetto di ordinanze di demolizione non ottemperate. Gli interventi
abusivi su suoli di proprietà dello Stato e degli Enti Pubblici.
acquisizioni di beni gravati da usi civici-. Gli usi civici. L’autotutela possessoria. Come acquisire.
c323
espropri, occupazioni illegittime e acquisizioni con strumenti alternativi:
case histories con esercitazioni pratiche
duRaTa
2 giorni
daTe
22-23 giugno 2015
oRaRio
1ª giornata 9-13/14-16,30
2ª giornata 9-14
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRe
avv. Marco MoRelli
Avvocato amministrativista del Foro di Roma. Docente per il Master universitario sul Diritto dell’ambiente,
Università di Roma La Sapienza
Andando oltre la tradizionale formazione frontale ove il docente relaziona su una serie di istituti giuridici,
saranno presentati una serie di case histories, ossia di esperienze pratiche realmente verificatesi in materia di espropri e occupazioni illegittime e di acquisizioni alternative.
Le case histories mirano a dotare i partecipanti di un metodo di lavoro, di uno strumentario concreto per affrontare le tematiche delle acquisizioni di immobili, ad ogni livello. Si parte dalla illustrazione, tramite l’ausilio di collegamenti ipertestuali in slides didattiche, delle esperienze concrete vissute da operatori di settore
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e confrontate con l’ausilio del docente. L’esercitazione consente la proiezione multimediale di atti e provvedimenti amministrativi realmente adottati da autorità esproprianti di diverse regioni di Italia.
I partecipanti potranno, con i casi esaminati, interfacciarsi con veri e propri atti realmente adottati da autorità esproprianti italiane.
PRoGRaMMa
Riparto di competenze espropriative e di acquisizioni immobili: esame dei casi reali tramite illustrazione multimediale degli atti adottati. L’esperienza di un’autorità espropriante e di un consorzio di urbanizzazione sottoscrittori di convenzione: esame del caso tramite illustrazione multimediale degli atti
adottati. L’esperienza di un soggetto privato alle prese con la realizzazione di un impianto di produzione di
energia rinnovabile. L’esperienza di un soggetto privato che intende realizzare un centro commerciale e di
uno che intende costituire un campus sportivo polifunzionale.
imposizione di vincoli espropriativi: esame dei casi reali tramite illustrazione multimediale degli atti
adottati. L’esperienza di un ente espropriante che deve apporre una variante ad iniziale centro di quartiere
e successiva area a servizi. L’esperienza di un ente espropriante alle prese con la procedura di imposizione
del vincolo per la realizzazione di una strada. L’esperienza di un ente espropriante che deve interfacciarsi
con le istanze di privati dirette al riconoscimento dell’indennizzo da reiterazione dei vincoli.
dichiarazione di pubblica utilità e di procedura: esame dei casi reali tramite illustrazione multimediale
degli atti adottati. L’esperienza di un ente espropriante costretto alla revoca, in autotutela, di una approvata pubblica utilità per mancata adozione di comunicazione di avvio del procedimento. L’esperienza di
un’autorità espropriante alle prese con l’approvazione di un piano degli insediamenti produttivi. L’esperienza di un ente espropriante che approva un decreto di occupazione di urgenza per interventi connessi ad
un piano di zona. L’esperienza di un ente espropriante alle prese con mendaci dichiarazioni dei proprietari
catastali. L’esperienza di un ente espropriante dinanzi al rifiuto di accettazione di indennizzo.
occupazioni divenute illegittime: esame dei casi reali tramite illustrazione multimediale degli atti adottati. L’esperienza di un soggetto pubblico ed un soggetto privato che curano congiuntamente la procedura
espropriativa quando scade la pubblica utilità (caso di realizzazione di opere di urbanizzazione connesse ad
un PP). L’esperienza di un ente che vede annullare la procedura ablativa dal TAR. L’esperienza di un ente
che deve acquisire l’area su cui è stato realizzato un palazzo di giustizia in assenza di valido ed efficace decreto di esproprio. L’esperienza di un ente alle prese con una sentenza di ottemperanza e nomina di commissario ad acta chiamato a fare applicazione dell’art.42-bis.
acquisizioni alternative agli espropri: esame dei casi reali tramite illustrazione multimediale degli atti
adottati. L’esperienza di un privato che promette la cessione di un’area al Comune e non adempie l’obbligo.
L’esperienza di un privato svuotato delle facoltà dominicale per l’esistenza di una strada di uso pubblico.
L’esperienza di un privato e di un Comune collegati ad obblighi di formazione di una piazza.
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c304
l’espropriazione per pubblica utilità: procedura, prospettive e aspetti
conflittuali
duRaTa
2 giorni
daTe
5-6 novembre 2015
oRaRio
9,00-14,30
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRe
dott. diego sabaTiNo
Consigliere di Stato
Il seminario si prefigge l’illustrazione istituzionale organica della disciplina dell’espropriazione per pubblica
utilità, facendo perno sul d.P.R. 327/01 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità”, come inciso dalle successive modifiche legislative - e da ultimo,
con il “decreto competitività” (d.l. 91/14) e con il cd. “sblocca Italia” (d.l. 133/14) - e interpretato alla luce
della giurisprudenza costituzionale ed europea.
Saranno oggetto di disamina le sentenze della Corte costituzionale in merito alla quantificazione delle indennità in materia (Corte cost. n. 348/07 e n. 349/07 sul valore di mercato; Corte Cost. n. 181/11 e n.
338/2011 sul valore agricolo medio e sulla denuncia I.C.I.) e gli esiti della riforma dell’istituto dell’acquisizione sanante, come ora vigente nell’art. 42 bis del Testo unico (introdotto dal d.l. 98/11), come interpretato e applicato nella lettura data dal Consiglio di Stato (da ultimo, con le precisazioni dell’Adunanza plenaria
n. 28/2014 sulla sorte dei processi in pendenza della questione sulla sua costituzionalità).
In particolare, la prima parte si tratterrà sul quadro ordinamentale, percorrendo l’evolversi del procedimento amministrativo, e sulla struttura per fasi della procedura, secondo la scansione seguita dal Testo
unico. La seconda si soffermerà con maggiore attenzione sugli aspetti conflittuali della vicenda, sotto i diversi profili della disciplina delle indennità dovute, del recupero alla legalità dei comportamenti amministrativi illegittimi e della tutela giurisdizionale delle posizioni dei privati incisi dall’azione pubblica.
PRoGRaMMa
1. il quadro ordinamentale del procedimento amministrativo dell’espropriazione e le fasi della procedura. Istituto dell’espropriazione per pubblica utilità: principi generali ed evoluzione dell’istituto fino al
Testo unico sulle espropriazioni del 2001. La tutela della proprietà nel procedimento espropriativo, con particolare attenzione alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.
Ambito e contenuti del Testo unico. Rapporti con gli istituti della pianificazione territoriale.
Le espropriazioni particolari: le opere militari; i beni culturali; le infrastrutture lineari strategiche (nell’evoluzione dal d.l.vo. 330/04 al d.l. 133/14, conv. in l. 164/14); la opere per la mitigazione del rischio idrogeologico (art. 10 d.l. 91/14).
2. i profili oggettivi, soggettivi e concettuali dell’espropriazione. Ambito di applicazione: opera pubblica
e pubblica utilità dell’opera; beni espropriabili, beni non espropriabili, beni espropriabili in casi particolari
(beni demaniali, beni gravati da usi civici, beni del patrimonio indisponibile, beni di altri soggetti). Soggetti
dell’espropriazione: espropriato, autorità espropriante, beneficiario e promotore dell’espropriazione. Organizzazione procedimentale: l’ufficio per le espropriazioni e il responsabile del procedimento (natura giuridica, obblighi e responsabilità, strumenti operativi in raccordo con la l. 241/90).
3. le fasi principali del procedimento espropriativo: la fase della sottoposizione a vincolo. Fasi che precedono il decreto di esproprio: sottoposizione del bene al vincolo preordinato all’esproprio. Fonti del vincolo: piani generali, attuativi e altri atti impositivi del vincolo. Caratteri del vincolo preordinato all’esproprio,
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in particolare durata e sua possibile reiterazione. Rapporti con la strumentazione urbanistica: adozione di
variante in via generale e per via semplificata. Partecipazione procedimentale dei soggetti interessati.
4. la fase della dichiarazione di pubblica utilità: struttura, natura, contenuto ed effetti. Fonti della dichiarazione di pubblica utilità: tipicità degli atti e tipicità degli effetti; elenchi di atti impositivi. Contratti
pubblici, progetti ed espropriazione. Redazione del progetto: fasi preliminari, attuative e di efficacia (accesso alle aree, redazione e deposito). Approvazione del progetto: schema procedurale, partecipazione e conclusione del procedimento. Profili di sovrapposizione con la disciplina contrattualistica pubblica: affidamento
delle attività espropriative a terzi; programmazione triennale dei lavori; lavori relativi a infrastrutture strategiche, insediamenti produttivi strategici ed infrastrutture strategiche private di preminente interesse nazionale.
5. la fase dell’emanazione del decreto di esproprio. Disciplina del decreto di esproprio: presupposti, contenuto ed effetti. Profili procedurali: notifica, esecuzione, registrazione e trascrizione. Effetti dell’espropriazione nei confronti dei terzi. La retrocessione totale e parziale: aspetti definitori e profili funzionali.
6. la determinazione delle indennità: profili sostanziali. Indennità definitiva. Determinazione dell’indennità di esproprio: aree edificabili, aree legittimamente edificate e aree non edificabili. Criteri di calcolo: giurisprudenza costituzionale in materia (Corte cost. n. 348/2007 e 349/2007 sul valore di mercato; Corte Cost.
n. 181/2011 e 338/2011 sul valore agricolo medio e sulla denuncia I.C.I.).
7. la determinazione delle indennità: profili procedurali. Indennità provvisoria: procedura e patologia
della determinazione della indennità provvisoria: quantificazione, comunicazione, accettazione e rifiuto.
Cessione volontaria e procedimento autoritativo. Indennità definitiva: Fase di stima: procedimento peritale
e determinazione da parte della Commissione provinciale espropri. Fase contenziosa: opposizione alla stima
e determinazione giudiziale dell’indennità. Pagamento dell’indennità di espropriazione: deposito dell’indennità provvisoria, urgente e definitiva Procedimento di pagamento: autorizzazione al pagamento, pagamento in caso di opposizione alla stima, determinazione giudiziale e svincolo delle indennità.
8. le modifiche alla tempistica: proroga, urgenza e temporaneità nelle fasi procedimentali. I provvedimenti di proroga in generale e in relazione alla diverse fasi procedimentali. Profili di urgenza nelle procedure. Artt. 22 e 22 bis: espropriazione anticipata e occupazione d’urgenza preordinata all’espropriazione.
Occupazione temporanea: funzione dell’istituto, presupposti, indennità dovuta per l’occupazione temporanea.
9. le patologie del procedimento e la realizzazione dell’opera pubblica. Occupazione sine titulo. Evoluzione storica: occupazione appropriativa e occupazione usurpativa prima del Testo unico; occupazione sine
titulo e acquisizione sanante nell’art. 43 del Testo unico; dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 43
(Corte cost. n. 293/2010). Disciplina dell’art. 42 bis del Testo unico: ambito applicativo, danno risarcibile (patrimoniale e non), struttura e presupposti dell’atto acquisitivo, procedimento espropriativo in sanatoria,
giurisdizione. Situazione in pendenza del giudizio di costituzionalità sull’art. 42 bis. Il commissario ad acta
nel giudizio amministrativo e le attribuzioni conseguenti dell’amministrazione.
10. la giurisdizione in materia di espropri. Tutela giurisdizionale ed espropriazioni. Riparto di giurisdizione: giurisdizione esclusiva e giudice amministrativo nella fase procedurale; giurisdizione ordinaria e determinazione dell’indennità di esproprio. Risarcimento e quantificazione del danno in materia espropriativa:
tipologia delle fattispecie.
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c429
l’attività del progettista, del responsabile del procedimento
e del direttore dei lavori negli appalti di opere pubbliche
- asPeTTi GiuRidici
duRaTa
2 giorni
daTe
1 edizione: 18-19 giugno 2015
2a edizione: 5-6 novembre 2015
a
oRaRio
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QuoTa di PaRTeciPaZioNe
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RelaToRi
avv. cesare loRia
Avvocato amministrativista
avv. Matteo MaZZoNe
Avvocato amministrativista, già Docente di Legislazione opere pubbliche Università LUISS “Guido Carli”
Nel seminario vengono trattati aspetti che solitamente esulano dai compiti tipici di ordine squisitamente
tecnico di progettisti, responsabili di procedimenti e direttore dei lavori, visto che vengono affrontati profili giuridici che attengono al modo in cui tali compiti vengono in concreto espletati nel corso della esecuzione dei lavori ed alle conseguenze, sul piano delle responsabilità, cui danno luogo comportamenti non in
linea con le prescrizioni della normativa in tema di esecuzione di opere pubbliche.
PRoGRaMMa
il controllo e l’ingerenza della stazione appaltante nella esecuzione dei lavori. Organi che li esercitano
e limiti al loro potere di ingerenza. Il dovere di cooperazione dell’amministrazione appaltante.
Principali compiti ed attribuzioni del responsabile del procedimento (RuP) e del direttore dei lavori
nella fase di esecuzione dei lavori. Il rapporto che intercorre tra le due figure. Il progettista dell’opera. Posizione del progettista libero-professionista.
Vari tipi di responsabilità (essenzialmente penale e civile) in cui possono incorrere il progettista, il responsabile del procedimento ed il direttore dei lavori. Analisi delle più ricorrenti cause di responsabilità (errori
e carenze del progetto; istruzioni ed ordini errati dati all’appaltatore; ritardo nella consegna dei lavori; difformità riscontrate in sede di consegna dei lavori; varianti non autorizzate; illegittime sospensioni dei lavori;
falsa contabilizzazione dei lavori; omessa o non esauriente motivazione in ordine alle riserve dell’appaltatore; ritardo nel pagamento degli acconti e del saldo dei lavori; ritardo nella redazione della contabilità finale dei lavori; negligente o falsa certificazione della regolare esecuzione dei lavori; ritardo nel collaudo dei
lavori; omessa redazione della relazione riservata sulle riserve dell’appaltatore; ecc.).
Casi in cui la responsabilità del progettista, del responsabile del procedimento, del direttore dei lavori e dell’appaltatore è esclusiva. casi in cui la responsabilità del responsabile del procedimento e del direttore
dei lavori concorre con quella dell’appaltatore o della stazione appaltante: relativi criteri di individuazione.
Risoluzione quesiti proposti dai partecipanti al seminario, con particolare riguardo ai comportamenti da attuare per evitare di incorrere in responsabilità.
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M101
MasTeR iN TeoRia e PRaTica dei laVoRi Pubblici
duRaTa
9 giorni, articolato in quattro moduli frequentabili anche singolarmente
PeRiodi di sVolGiMeNTo
9-10-11-12-13 novembre 2015 / 30 novembre - 1-2-3 dicembre 2015
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 1.680,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRi
avv. lorenzo aNelli
Avvocato amministrativista in Roma
avv. stefano de MaRiNis
Avvocato amministrativista in Roma, Esperto in materia di contrattualistica pubblica
avv. cesare loRia
Avvocato amministrativista, Esperto in diritto delle opere pubbliche ed autore di pubblicazioni in materia
avv. Nicola MaRcoNe
Avvocato amministrativista in Roma
avv. Matteo MaZZoNe
Avvocato amministrativista, già Docente di Legislazione delle opere pubbliche Università LUISS “Guido Carli”
cons. Roberto PRoieTTi
Magistrato TAR Lazio e Consigliere giuridico presso il Ministero delle Infrastrutture
Obiettivo del Master, articolato in 4 seminari fruibili anche singolarmente, è fornire un utile contributo alla
formazione e all’aggiornamento di professionalità integrate sotto il profilo giuridico, economico e tecnico,
idonee a governare la complessa gestione dei lavori pubblici secondo l’ordinamento risultante dal Codice dei
contratti pubblici in vigore, dal regolamento (d.P.R. 207/2010), dalla disciplina comunitaria, dalle leggi regionali e dalle recenti pronunzie della Corte costituzionale. Tutti i programmi saranno aggiornati alla luce
del nuovo codice degli appalti (se nel frattempo pubblicato), previsto dalla legge delega al Governo per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE e 2014/24/UE, in discussione presso il Parlamento.
PRoGRaMMa
1° modulo (c076):
9-10-11 novembre 2015
Programmazione, incarichi di progettazione e strumenti di finanziamento nei lavori pubblici
2° modulo (c143):
12-13 novembre 2015
Procedure di affidamento e contratti nella realizzazione di lavori pubblici
3° modulo (c136):
30 novembre - 1 dicembre 2015
Gestione tecnico-amministrativa e contenziosa nell’esecuzione dei contratti di appalto di ll.PP.
4° modulo (c183):
2-3 dicembre 2015
Procedure negoziate e lavori in economia alla luce delle recenti novità normative
ValuTaZioNe FiNale
a richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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c076
Programmazione, incarichi di progettazione e strumenti
di finanziamento nei lavori pubblici
- le FoNTi NoRMaTiVe
duRaTa
3 giorni
daTe
9-10-11 novembre 2015
oRaRio
8,45 - 14,45
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRi
avv. stefano de MaRiNis
Avvocato amministrativista in Roma
Esperto in materia di contrattualistica pubblica
cons. Roberto PRoieTTi
Magistrato TAR Lazio
Il seminario si propone come utile riferimento per orientare le scelte di come intervenire per la realizzazione
di un’opera pubblica in base ai problemi che derivano dalla pratica quotidiana, tenuto conto delle più recenti modifiche normative e delle indicazioni interpretative dell’Autorità e della giurisprudenza. Ampi riferimenti saranno compiuti in merito alla organizzazione degli uffici dell’amministrazione chiamati a cooperare
con i responsabili del procedimento nella realizzazione dei contratti. Analoga attenzione sarà riservata alla
fase della programmazione e alle opportunità che si aprono per le imprese di partecipare alle iniziative inerenti ai futuri assetti dei territori interessati. Ancora, puntuali riferimenti di tipo manageriale e tecnico-finanziario saranno svolti in relazione alle formule contrattuali più innovative quali l’”in house providing”,
la cooperazione orizzontale e le diverse formule di Partenariato Pubblico Privato. Saranno analizzati, infine,
tutti i limiti ed i vantaggi che possono derivare dalle singole opzioni organizzative.
PRoGRaMMa
le fonti normative in materia di lavori pubblici: normativa statale, regionale, comunitaria. Il Codice ed il
Regolamento, di cui al d.P.R. 207/2010: le prospettive evolutive. l’organizzazione degli uffici delle stazioni
appaltanti: gestione interna ed esterna, unitaria e frazionata, delle singole fasi dei processi realizzativi e
gestionali delle opere da realizzare; confronto tra le diverse opzioni e principio della complessità crescente. L’esecuzione in house. La c.d. cooperazione orizzontale. la giurisprudenza comunitaria e nazionale: le prescrizioni delle nuove direttive comunitarie. Efficienza ed efficacia dell’attività amministrativa:
i costi.
le risorse finanziarie e la programmazione. La programmazione triennale e annuale dei lavori pubblici: il
responsabile della programmazione. Responsabile del procedimento e funzionari preposti alla gestione. Responsabile del procedimento e incentivi per le attività tecniche eseguite senza ricorso ad esterni. il responsabile della prevenzione e della corruzione ai sensi della l. 190/12.
la progettazione: affidamento interno o esterno dei relativi incarichi: la disciplina di cui all’art. 91 del Codice e gli affidamenti in economia. i concorsi di progettazione. Il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa e le modalità applicative di cui alle linee guida dell’AVCP. Illustrazione del metodo del confronto a
coppie. i concorsi di idee. L’offerta anomala nell’affidamento dei servizi di ingegneria. la verifica delle offerte anormalmente basse. Incompatibilità tra progettazione ed esecuzione secondo i più recenti adeguamenti del Codice alle indicazioni della giurisprudenza comunitaria.
la conferenza di servizi ed il comma 1 bis dell’art. 97 del codice. La realizzazione delle opere proget-
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tate e la scelta dell’esecutore: il problema dei lotti. Le procedure aperte, ristrette, negoziate; dialogo competitivo; accordi quadro e contratti esecutivi degli stessi. Le diverse forme giuridiche degli operatori economici; il nuovo art. 112 bis del codice; criteri di aggiudicazione; modalità di aggiudicazione: massimo
ribasso o offerta economicamente più vantaggiosa. La strada dell’appalto integrato: affidamento su progetto
definitivo o sul solo preliminare. Differenze ai fini della gestione della successiva fase di affidamento: gli
artt.168 e 169 del Regolamento ed il recepimento delle richieste dell’amministrazione da parte del progetto
aggiudicatario. Natura del contratto ed effetti sulla relativa disciplina e sulla qualificazione degli assuntori.
l’appalto del terzo tipo: l’affidamento a contraente generale: il prefinanziamento degli interventi e la
loro realizzazione unitaria; il coinvolgimento delle PMi secondo la l. 180/11; la qualificazione. La libertà
delle forme nella fase realizzativa.
la locazione finanziaria per i lavori: regime comune applicabile; norme speciali. L’esecuzione tramite concessione e la nozione di Partenariato Pubblico Privato: caratteristiche dei contratti; l’applicazione più ampia
del ricorso a terzi per il finanziamento, la progettazione, la realizzazione e la gestione di un’opera pubblica. Le caratteristiche dei contratti di PPP ed i contratti di disponibilità. Vantaggi e svantaggi del ricorso
alle formule contrattuali più evolute. le società pubbliche di progetto.
c143
Procedure di affidamento e stipula dei contratti di lavori pubblici
- Nei coNTRaTTi di laVoRi di iMPoRTo iNFeRioRe e suPeRioRe alla soGlia euRoPea (d.l.Vo 163/06
e d.P.R. 207/2010)
duRaTa
2 giorni
daTe
12-13 novembre 2015
oRaRio
9,00-14,30
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRi
avv. lorenzo aNelli
Avvocato amministrativista in Roma
avv. Nicola MaRcoNe
Avvocato amministrativista in Roma
Il seminario propone un’attenta ricognizione delle forme di realizzazione dei lavori pubblici alla luce delle
fonti normative, della giurisprudenza, della prassi. saranno formulate indicazioni operative anche in relazione alle singole realtà amministrative di appartenenza dei partecipanti.
PRoGRaMMa
La fase interna del procedimento contrattuale per l’esecuzione dei lavori pubblici. Le deliberazioni a contrattare. I rapporti con la programmazione triennale; la determinazione dell’oggetto del contratto. il contenuto del contratto: schemi grafici e capitolato. La compilazione del capitolato speciale. le clausole a
corpo e a misura: gli effetti sulla retribuzione del contratto.
disciplina comune applicabile ai contratti sopra e sottosoglia. disciplina specifica per i contratti di lavori
pubblici sotto soglia. le norme introdotte dal d.l. 70/11 e dai successivi decreti.
le forme di appalto con progettazione: in particolare, l’appalto integrato dopo l’emanazione del regolamento. bandi, avvisi, capitolati speciali, verbali di aggiudicazione: criteri per la loro compilazione, clau-
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sole discrezionali e obbligatorie. L’art. 81, comma 3, del codice dei contratti: i limiti al potere di non aggiudicare. la qualificazione delle imprese alla luce delle novità introdotte dal regolamento 207/2010.
l’istituto dell’avvalimento e la sua concreta attuazione nelle procedure di affidamento dei lavori. le novità introdotte dalla l. 80/14.
le procedure di gara: procedura aperta, ristretta, negoziata, dialogo competitivo, accordi quadro. I limiti
al potere di selezionare nella procedura ristretta. La procedura ristretta semplificata.
il bando tipo aNac n. 2 del 2/9/14 per lavori di importo superiore a € 150.000.
i criteri di aggiudicazione: modalità di applicazione del prezzo più basso e del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Varianti progettuali in sede di offerta.
operazioni di gara: seggio di gara, commissione di gara, sedute pubbliche, sedute riservate, vicende patologiche.
le cause tassative di esclusione ed il c.d. “soccorso istruttorio” introdotto dall’art. 38, comma 2-bis ed
art. 46, comma 1-ter, del d.l.vo 163/06; la determina aNac 8/1/15 sui criteri interpretativi in ordine alle
disposizioni di tali articoli.
la disciplina dell’offerta anomala. le modalità di verifica delle offerte anomalmente basse.
l’aggiudicazione definitiva, le comunicazioni obbligatorie, l’accesso agli atti di gara, il termine “stand
still”. Ricorsi giurisdizionali avverso l’aggiudicazione definitiva, l’esclusione dalla gara, ecc. Il preavviso
di ricorso. La reintegrazione in forma specifica ed in forma equivalente.
la stipula dei contratti, le nuove modalità prescritte a pena di nullità. la responsabilità dei funzionari,
dei tecnici e del responsabile del procedimento nell’attività contrattuale della pubblica amministrazione: esame ragionato della giurisprudenza.
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c136
Gestione tecnico-amministrativa e contenziosa nell’esecuzione
dei contratti di appalto di ll.PP.
- alla luce del ReGolaMeNTo e del d.l. 70/11
duRaTa
2 giorni
daTe
30 novembre - 1 dicembre 2015
oRaRio
1° giorno: 9-13/14-16
2° giorno: 9,00-14,00
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRi
avv. cesare loRia
Avvocato amministrativista
avv. Matteo MaZZoNe
Avvocato amministrativista
già Docente di Legislazione opere pubbliche Università LUISS “Guido Carli”
Il seminario ha carattere pratico e si rivolge ai RUP, ai D.L., ai tecnici che comunque partecipano all’esecuzione dei lavori sia delle amministrazioni sia delle imprese appaltatrici fornendo loro, tra l’altro, il quadro
normativo essenziale (codice civile e normativa appalti) cui fare riferimento nell’espletamento della loro attività. Naturalmente, il corso si rivolge anche ad amministrativi, avvocati e funzionari in genere, pubblici e
privati, interessati all’approfondimento della materia. Nel contesto del corso ampio spazio viene riservato
a quesiti ed interventi dei partecipanti.
PRoGRaMMa
Principi generali sull’interpretazione del contratto di appalto. Vigilanza, ingerenza e cooperazione della
stazione appaltante. Direzione dei lavori e responsabile del procedimento: compiti e profili di responsabilità. L’appaltatore come esecutore qualificato e conseguenze sul piano della responsabilità. la consegna dei
lavori: modalità, effetti, mancata consegna, consegna frazionata, consegna per parti. Appalti a corpo e appalti a misura. I lavori in economia. il corrispettivo dell’appalto: acconti, rata di saldo, pagamento materiali, ritardo nei pagamenti, eccezione di inadempimento. le varianti: le varianti arbitrarie, le tipologie di
varianti, lo ius variandi dell’amministrazione ed i suoi limiti. L’imprevisto geologico. il termine di esecuzione: cronoprogramma e programma esecutivo, i ritardi, la penale, l’ultimazione dei lavori, termini suppletivi, i vari tipi di sospensione dei lavori. I danni da forza maggiore. il collaudo dell’opera: procedimento,
collaudo provvisorio, collaudo definitivo, effetti del collaudo. Il recesso dell’amministrazione.
Risoluzione del contratto per colpa dell’appaltatore: varie tipologie, provvedimenti conseguenti alla risoluzione. Risoluzione per colpa dell’amministrazione. le riserve dell’appaltatore: modalità e tempi di iscrizione, contenuto, decadenza, riserve per fatti continuativi, deduzioni del direttore dei lavori. l’accordo
bonario come mezzo ordinario di risoluzione delle riserve, sia in corso d’opera, sia al collaudo dei lavori:
presupposti, procedimento, conclusione. la transazione: sua utilizzabilità in via generale, procedimenti.
l’arbitrato e il giudizio ordinario. Casi concreti di contenzioso prospettati dai partecipanti.
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c183
Procedure negoziate e lavori in economia
- Guida PRaTica PeR la coRReTTa GesTioNe e RedaZioNe dei coNTRaTTi e deGli aFFidaMeNTi
seNZa GaRa
duRaTa
2 giorni
daTe
2-3 dicembre 2015
oRaRio
9,00 - 14,30
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRi
avv. lorenzo aNelli
Avvocato amministrativista in Roma
avv. Nicola MaRcoNe
Avvocato amministrativista in Roma
PRoGRaMMa
le procedure negoziate secondo il codice dei contratti. La fattispecie di cui all’art. 122, comma 7 del codice, introdotta dal d.l. 70/11, conv. in l. 106/11.
Procedure negoziate previa pubblicazione di bando e procedure senza previa pubblicazione. La casistica
concreta. La scelta dei soggetti con cui trattare. Il ruolo del responsabile del procedimento. La determina
a contrarre.
l’esecuzione dei lavori in economia: per cottimi e in amministrazione diretta; quando è consentita, in che
cosa si differenzia dall’appalto. Natura e struttura del contratto di cottimo. i regolamenti per l’esecuzione
dei lavori in economia: criteri per la redazione, per l’individuazione delle tipologie e per la scelta del contraente. I limiti previsti dalla legge per l’esecuzione dei lavori in economia: l’art. 125 del codice dei contratti.
lavori di urgenza e di somma urgenza: concetto; disciplina; procedura per l’affidamento; autorizzazione; rendicontazione. Tipologie di cottimi: a misura, a corpo. la procedura di affidamento dei lavori a
cottimo: in particolare l’individuazione degli organi amministrativi competenti ad autorizzare, deliberare e
negoziare. Modalità e requisiti per la tenuta di un elenco aperto di imprese per gli affidamenti in economia: il punto di vista comunitario. Vicende del rapporto di cottimo: la vigilanza, la direzione lavori, la
risoluzione di controversie. La contabilità dei lavori in economia. Il rendiconto finale delle spese. Il responsabile del procedimento nei lavori in economia: adempimenti e livelli di responsabilità. Esame di modelli ed
esemplificazioni pratiche. Risoluzione quesiti.
conseguenze discendenti dall’utilizzo delle procedure negoziate ed in economia fuori dai casi consentiti dalla vigente normativa: dichiarazione di inefficacia del contratto, sanzioni alternative, conseguenze risarcitorie.
determinazioni dell’aVcP (oggi aNac).
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c075
la pratica delle opere pubbliche: i rapporti tra RuP, direttore lavori e
collaudatore
- il codice dei coNTRaTTi e le PRosPeTTiVe di ModiFica
- aTTiViTÀ isTRuTToRia, PoTeRi, adeMPiMeNTi e ceRTiFicaZioNi
- RaPPoRTi esTeRNi e iNTeRNi all’aMMiNisTRaZioNe
- VaRiaNTi e collaudi iN coRso d’oPeRa - ReGiMe delle ResPoNsabiliTÀ
- il ReGiMe deGli iNceNTiVi doPo le ModiFicHe del d.l. 90/14 (aRT.13 bis)
duRaTa
2 giorni
daTe
10-11 dicembre 2015
oRaRio
9,00 – 14,30
QuoTa di PaRTeciPaZioNe
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RelaToRi
ing. alessandro coleTTa
Già componente l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici
avv. stefano de MaRiNis
Avvocato amministrativista in Roma, Esperto in materia di contrattualistica pubblica
Il seminario propone una lettura alla luce del regolamento attuativo del Codice dei contratti e delle più recenti indicazioni dell’ANAC specie in materia di varianti in corso d’opera, dei rapporti tra responsabile unico
del procedimento e direttore dei lavori, collaudatori, nonché altri organi esterni e interni alle stazioni committenti che influenzano la realizzazione delle opere pubbliche.
PRoGRaMMa
Fonti normative e regolamentari disciplinanti gli adempimenti del responsabile del procedimento e del
direttore dei lavori: in particolare i nuovi equilibri tracciati dal d.P.R. 5/10/2010, n. 207. criteri per l’individuazione e la nomina del direttore dei lavori e dei collaudatori: il ruolo del responsabile del procedimento. Vigilanza-ingerenza del responsabile del procedimento e del direttore dei lavori e relative dinamiche
di rapporto nell’esecuzione dell’opera. Limiti e rispettivi ruoli. le modalità di accertamento della libera
disponibilità delle aree e degli immobili necessari: potere del responsabile del procedimento di delegare
il direttore dei lavori. Le modalità di consegna dei lavori. La consegna anticipata ed i limiti della normativa
vigente. I rapporti con l’appaltatore e la gestione delle risorse. Ruoli del responsabile del procedimento, del
direttore dei lavori e dei collaudatori nel contenzioso amministrativo, nelle transazioni e nella gestione del
contenzioso arbitrale e processuale in genere. il regime degli incentivi dopo le modifiche di cui agli artt.
13 e 13 bis del d.l 90/14. il collaudo in corso d’opera. le perizie di variante, la loro ammissibilità e copertura economica: i livelli di prestazione, qualità e prezzo dei lavori di variante: i comunicati aNac di novembre 2014 e marzo 2015. Le procedure di acquisizione di intese, pareri, concessioni, autorizzazioni. la
gestione dei poteri interni al rapporto contrattuale con l’impresa: il c.d. quinto d’obbligo. La vigilanza sul
cantiere e i rapporti con gli assistenti. L’esercizio della vigilanza-ingerenza e i profili di responsabilità connessi alle diverse figure professionali. Responsabilità e direzione nei contratti di concessione lavori, nelle
opere in project finance e nei contratti atipici come la locazione di lavori pubblici e le sponsorizzazioni. i
rapporti con il dirigente dell’amministrazione aggiudicatrice preposto alla struttura competente, con il responsabile della programmazione; con l’ufficio di ragioneria, con l’ufficio gare e contratti; con uffici tecnici e progettisti in tema di sicurezza. Validazione dei progetti, predisposizione di schemi contrattuali,
verifiche degli adempimenti dell’appaltatore, collaudi. obblighi e responsabilità in tema di sicurezza.
Esame della giurisprudenza e delle pronunzie dell’Authority in materia.
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8 - INDICE DELLA MATERIA
FONDI STRUTTURALI E FINANZIAMENTI COMUNITARI
M232 Master in europrogettazione - Programmi comunitari ........................................................... pag. 2
A589 Ammissibilità delle spese, gestione, attuazione e controllo dei fondi strutturali 2014-2020 ................ pag. 4
M218 Master su gestione, attuazione e controllo dei fondi strutturali 2014-2020 ......................... pag. 5
A524 Fondi strutturali europei: dalla programmazione 2007-2013 alla programmazione 2014-2020 .......... pag. 7
A562 Fondi strutturali: nuovo sistema di gestione e controllo e regole di ammissibilità delle spese ............ pag. 8
A570 Fondi strutturali 2014-2020: le procedure di selezione ................................................................. pag. 9
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M232
MASTER IN EUROPROGETTAZIONE - PROGRAMMI COMUNITARI
DURATA
6 giorni
PERIODI DI SVOLGIMENTO
1ª edizione:
27-28-29 maggio 2015
17-18-19 giugno 2015
2ª edizione:
14-15-16 ottobre 2015
4-5-6 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Riccardo CARELLI
Responsabile Bandi Europei/EU funding coordinator Sapienza Innovazione
Dott. Lorenzo IMPROTA
Esperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progetti comunitari
Dott. Michele NICOLAJ
Esperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valutazione di programmi e progetti complessi
Dott. Sergio VASARRI
Professore a contratto Università di Siena – Facoltà di scienze politiche, Corso fondi strutturali e politiche
europee
OBIETTIVI
La programmazione dei fondi comunitari 2014–2020 costituisce una delle più importanti opportunità di finanziamento per lo sviluppo dei territori, fornendo nuove possibilità per gli Enti pubblici, le imprese, gli Organismi pubblici e privati. I programmi a gestione diretta si aggiungono ai programmi finanziati dai fondi
strutturali in Italia (Fondo Sociale Europeo e Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) e ai fondi per l’agricoltura (FEASR) e la pesca (FEAMP) e hanno una dotazione finanziaria significativa, pari a circa il 22% delle
risorse del bilancio dell’Unione. La crescita intelligente, sostenibile e inclusiva costituisce l’obiettivo principale del nuovo periodo di programmazione che prevede il finanziamento, attraverso programmi dedicati,
di interventi nel campo della ricerca, delle infrastrutture, istruzione, cultura, sicurezza e ambiente.
Il finanziamento dei progetti sarà sempre più vincolato e commisurato al raggiungimento di obiettivi chiari
e misurabili e la possibilità di finanziamento sarà legata alla credibilità delle proposte progettuali che dovranno dimostrare la capacità di raggiungere in maniera efficiente ed efficace i risultati previsti.
Per aumentare le possibilità di successo, i progetti non dovranno più unicamente rispondere allo schema di
un bando, ma dimostrare la loro sostenibilità, attraverso un nesso logico tra input, output e risorse impiegate. L’utilizzo degli strumenti di finanziamento europei deve integrare la conoscenza dei fondi comunitari
diretti e indiretti con tecniche del project management che rappresentano il know-how indispensabile per
la predisposizione di una proposta progettuale vincente.
Il corso Europrogettazione 2015 si colloca nel nuovo ciclo programmatorio 2014-20 e ha la finalità di fornire
ai partecipanti una panoramica dei nuovi programmi (quali ad esempio Horizon 2020, Life, Creative Europe,
Justice, ecc.) e delle procedure previste, assicurando percorso di approfondimento specialistico delle più collaudate metodologie e tecniche di progettazione europea. Per costruire un progetto vincente è necessario
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disporre di conoscenze adeguate che consentano di: individuare i programmi e le opportunità più adatte al
progetto che si intende realizzare; creare partnership vincenti ed elaborare idee progettuali credibili e ben
strutturate utilizzando metodologie che rispondono alle aspettative della Commissione e che forniscano tutti
quegli elementi fondamentali per migliorare la valutazione del progetto e la sua successiva realizzabilità.
Ottenere il finanziamento di un progetto costituisce solo il primo traguardo che un operatore deve porsi. Se
il progetto non è costruito correttamente sulla base di milestone credibili e misurabili, basati su un piano finanziario adeguato e ben strutturato, l’opportunità potrebbe tradursi in minaccia per l’organizzazione che
dovrà comunque assicurare il raggiungimento dei risultati per ottenere il riconoscimento delle spese sostenute. Il corso si propone attraverso anche simulazioni pratiche di rispondere a questa esigenza e fornire all’operatore le competenze necessarie per presentare una proposta vincente e realizzabile nei tempi e nei
modi previsti.
DESTINATARI
Settore pubblico: Ministeri, Regioni, Province, Comunità montane, Comuni, Società pubbliche e a partecipazione pubblica, Enti e istituti di ricerca, formazione, Università, agenzie di sviluppo, ecc.
Settore privato: ONG, PMI, società di consulenza e assistenza tecnica, Società di revisione, Agenzie di sviluppo private, Associazioni professionali, singoli professionisti, ecc.
Il programma è rivolto in particolare a: beneficiari pubblici e privati o singoli operatori privati che partecipano o che sono interessati a partecipare ai programmi a gestione diretta della Commissione europea o a svolgere attività di assistenza e supporto nei confronti dei destinatari dei finanziamenti.
PROGRAMMA
Introduzione ai programmi comunitari. La programmazione comunitaria. La Strategia Europa 2020 e le priorità previste. I finanziamenti comunitari a gestione diretta e indiretta nella programmazione 2014-2020.
Cenni sulle novità rispetto alla programmazione 2007-13. Introduzione ai principali programmi a gestione diretta nella programmazione 2014-20: Crescita intelligente ed inclusiva (Horizon 2020 e Health for Growth),
crescita sostenibile risorse naturali (Life) e sicurezza e cittadinanza (Creative Europe, Justice, Rights and citizenship, Europe for citizens, Asylum and migration fund, Internal security fund, European social change and
innovation - EaSI -, Consumers e Cosme). Esercitazione: Analisi di un programma, rivolto ad amministrazioni
pubbliche, imprese e singoli cittadini che vogliono avviare un’attività in proprio.
Le procedure per l’accesso ai finanziamenti comunitari a gestione diretta. Come partecipare ai finanziamenti. Le procedure di evidenza pubblica comunitarie (Call for proposal e Call for tender). I requisiti per la
partecipazione. Il sistema di contrattualizzazione previsto dai programmi centralizzati. Esercitazione: Esame
del contesto, analisi della principale documentazione relativa al programma e al bando di riferimento e lettura ed interpretazione di una Call for proposals. Come progettare. L’approccio del quadro logico (analisi,
programmazione, realizzazione e valutazione). Il GOPP (Goal Oriented Project Planning). La pianificazione
del progetto orientata agli obiettivi e la metodologia di progettazione. La costituzione del progetto: il PCM
(Project Cycle Management). La definizione degli obiettivi: il Logical Framework. La pianificazione del progetto: il diagramma di Gantt. Esercitazione: Sulla base di quanto appreso nella seconda giornata, sviluppo
dell’idea progettuale sulla base delle indicazioni fornite e attraverso l’analisi della Call for proposals di riferimento, costruzione del quadro logico e formulazione dell’idea progettuale. Il Programma di ricerca e
innovazione Horizon 2020: Obiettivi e articolazione del programma. I pilastri e i 5 programmi trasversali.
I meccanismi del nuovo sistema di finanziamento. Le novità rispetto al VII PQ. La modalità di partecipazione
e di gestione. Esercitazione sul Programma Horizon 2020. La costruzione e la redazione del progetto. Sviluppo dell’idea progettuale. La predisposizione del progetto. Obiettivi del progetto. Giustificazione del
progetto. Descrizione attività (WP). Risultati. Metodologia. Impatto. Partners. Esercitazione: Articolazione
dell’idea progettuale secondo i punti del formulario utilizzato dalla Commissione Europea.
La gestione e la rendicontazione del progetto. La gestione finanziaria di un progetto comunitario. La costruzione del quadro finanziario. Le principali regole di rendicontazione degli interventi. I costi ammissibili.
La valutazione dei progetti. Esercitazione: Revisione ed ultimazione del progetto, formulazione del budget,
presentazione dei progetti. Valutazione dei progetti sulla base della griglia di valutazione.
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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A589
Ammissibilità delle spese, gestione, attuazione e controllo dei fondi
strutturali 2014-2020
DURATA
4 giorni
DATE
8-9-10-11 giugno 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Lorenzo IMPROTA
Esperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progetti
Dott. Michele NICOLAJ
Esperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valutazione di programmi e progetti complessi
OBIETTIVI
Il corso è diretto in particolare alla formazione e aggiornamento di beneficiari pubblici e privati o singoli operatori privati che partecipano o che sono interessati a partecipare ai programmi cofinanziati dai Fondi strutturali, o a svolgere attività di assistenza e supporto nei confronti delle Autorità coinvolte nella gestione e
controllo dei programmi.
DESTINATARI
Settore pubblico: Ministeri, Regioni, Città metropolitane, Comunità montane, Comuni, società pubbliche e
a partecipazione pubblica, enti e istituti di ricerca, formazione, Università, agenzie di sviluppo, ecc.
Settore privato: società di consulenza e assistenza tecnica, società di revisione, agenzie di sviluppo private,
singoli professionisti, ecc.
PROGRAMMA
Il nuovo sistema di gestione e controllo e le regole di ammissibilità delle spese.- Il sistema di gestione e
controllo. Principi generali dei sistemi di gestione e controllo. Funzioni dell’Autorità di gestione e controllo,
dell’Autorità di Certificazione e dell’Autorità di audit. I requisiti ed il processo di designazione delle Autorità. Delega di potere e disposizioni di attuazione e atti d’esecuzione. La gestione finanziaria, liquidazione
dei conti, rettifiche finanziarie e disimpegno. Interruzione dei termini di pagamento e sospensione dei pagamenti. L’impatto del Regolamento finanziario n. 966/2012 sulla gestione ed attuazione dei fondi strutturali.
Ambito di intervento ed ammissibilità delle spese FESR per il periodo 2014-2020. Norme generali sull’ammissibilità delle spese e norme specifiche relative al FESR. Le forme di sostegno dei fondi strutturali e
le forme di sovvenzioni. Stabilità degli interventi. Ingegneria finanziaria. Informazione e comunicazione.
Ambito di intervento ed ammissibilità delle spese FSE per il periodo 2014-2020. L’ammissibilità delle
spese per il FSE. La normativa comunitaria e nazionale di riferimento per l’ammissibilità della spesa. Le novità nell’utilizzo delle misure di semplificazione: tabelle standard di costi unitari, somme forfettarie, finanziamenti a tasso forfettario.
Il sistema dei controlli della programmazione 2014-2020. I controlli di I livello. I controlli di II livello. Metodologie di campionamento delle operazioni da sottoporre a controllo nell’ambito dei controlli di I e di II
livello. La metodologia per l’individuazione dei rischi nell’ambito delle misure antifrode.
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M218
MASTER SU GESTIONE, ATTUAZIONE E CONTROLLO
DEI FONDI STRUTTURALI 2014-2020
DURATA
9 giorni
articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente
ORARIO
8,45 – 14,45
PERIODI DI SVOLGIMENTO
28-29-30 ottobre 2015
18-19-20 novembre 2015
16-17-18 dicembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.680,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Sabina ARMATI
Avvocato esperto diritto europeo, aiuti di Stato e concorrenza
Dott. Lorenzo IMPROTA
Esperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progetti
Dott.ssa Monica LAI
Esperto Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS)
Dott. Michele NICOLAJ
Esperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valutazione di programmi e progetti complessi
Dott.ssa Viviana RUSSO
Consulente Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo economico, per conto di Studiare Sviluppo
OBIETTIVI
I Fondi dell’Unione Europea costituiscono, soprattutto nell’attuale contesto economico, una delle principali
fonti di finanziamento per molti degli interventi pubblici promossi dalle Amministrazioni centrali, regionali
e dagli Enti locali. In particolare, il nuovo periodo di Programmazione 2014–2020, oltre ad offrire nuove opportunità in tutti i settori interessati dai fondi, presenta molte novità rispetto al passato.
Alla luce delle sempre maggiori conoscenze e competenze richieste per l’attuazione, la gestione e il controllo
degli interventi cofinanziati dai fondi comunitari, con questo Master vengono approfondite le principali tematiche di interesse per gli stakeholder (Amministrazioni pubbliche e private, beneficiari dei finanziamenti, ecc.) alla luce dei nuovi regolamenti per il periodo 2014-2020, della voluminosa documentazione
prodotta dagli organismi comunitari e nazionali di riferimento e dell’esperienza maturata nei passati
periodi di programmazione dal team di docenti che operano quotidianamente all’interno e a fianco delle
amministrazioni titolari dei programmi.
L’attuazione e la gestione efficace di un programma o di singoli progetti è, infatti, possibile solo nella misura in cui si conoscono a fondo le regole e le procedure che governano la programmazione comunitaria
nonché ruoli, responsabilità e competenze delle Autorità individuate dai regolamenti comunitari (Autorità
di Gestione e Controllo, Autorità di Certificazione e Autorità di Audit) e dei principali organismi coinvolti.
Il Master si propone, quindi, di esaminare i principali aspetti relativi a tutti i Fondi strutturali e di investimento europeo – Fondi SIE (FSE- Fondo sociale europeo, FESR - Fondo europeo di sviluppo regionale,
FEASR - Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e FEAMP - Fondo europeo per gli affari marittimi e la
pesca) ed approfondire gli aspetti specifici connessi all’Accordo di partenariato, ai singoli Programmi operativi ed alle nuove regole per la gestione ed attuazione degli interventi per il periodo 2014-2020.
Particolare attenzione sarà posta ai Fondi strutturali europei (FSE e FESR), in quanto rappresentano il prin-
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cipale strumento attraverso cui l’Unione Europea concorre al finanziamento di grandi programmi e progetti
finalizzati a favorire la crescita e l’occupazione di tutte le Regioni d’Italia (da quelle più sviluppate del Centro-Nord a quelle meno sviluppate del Mezzogiorno), nonché al rafforzamento della Cooperazione territoriale
europea. I Fondi strutturali costituiscono un opportunità ad ampio raggio, infatti il campo di applicazione
è molto ampio, sia dal punto di vista temporale (la loro durata si estende dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2023), sia dal quello settoriale (si va dai progetti infrastrutturali, ai servizi pubblici, alla scuola, ricerca,
formazione e qualificazione delle risorse umane, agli aiuti diretti a diversi settori produttivi, ecc.).
Pertanto, la finalità principale del Master è quella di fornire una conoscenza pratica ed operativa approfondita sull’evoluzione della programmazione comunitaria dal periodo 2007-2013 al periodo 20142020, sugli aspetti connessi alla chiusura della programmazione 2007-2013, sul nuovo sistema di gestione
e controllo, sulle nuove regole di ammissibilità delle spese e su tematiche specifiche particolarmente rilevanti e complesse, quali: appalti pubblici, le varianti, strumenti finanziari, performance framework,
aiuto di Stato e Servizi di interesse economico generale, ecc.
I partecipanti, attraverso il percorso formativo che prevede sempre esercitazioni con casi concreti e momenti di confronto, avranno la possibilità di approfondire le diverse tematiche sia attraverso l’analisi guidata della documentazione prodotta dagli organismi comunitari e nazionali, sia attraverso specifiche
simulazioni e/o esercitazioni su temi specifici.
DESTINATARI
Settore pubblico: Ministeri, Regioni, Province, Comunità montane, Comuni, Società pubbliche e a partecipazione pubblica, Enti e istituti di ricerca, formazione, Università, agenzie di sviluppo, ecc.
Settore privato: società di consulenza e assistenza tecnica, Società di revisione, agenzie di sviluppo private, singoli professionisti, ecc.
Il programma è rivolto in particolare a: beneficiari pubblici e privati o singoli operatori privati che partecipano o che sono interessati a partecipare ai programmi cofinanziati dai Fondi strutturali o a svolgere attività di assistenza e supporto nei confronti delle Autorità coinvolte nella gestione e controllo dei programmi.
PROGRAMMA
1° modulo (A524):
28-29-30 ottobre 2015
Fondi strutturali europei: dalla programmazione 2007-2013 alla programmazione 2014-2020
2° modulo (A562):
18-19-20 novembre 2015
Il nuovo sistema di gestione e controllo e le regole di ammissibilità delle spese
3° modulo (A570):
16-17-18 dicembre 2015
Fondi strutturali: le procedure di selezione e sistemi di gestione e controllo
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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A524
Fondi strutturali europei: dalla programmazione 2007-2013
alla programmazione 2014-2020
- FONDI STRUTTURALI E NORMATIVA DI RIFERIMENTO, PROGRAMMI E RISORSE FINANZIARIE,
ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE E DI CONTROLLO
DURATA
3 giorni
DATE
28-29-30 ottobre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Lorenzo IMPROTA
Esperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progetti
Dott. Michele NICOLAJ
Esperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valutazione di programmi e progetti complessi
Dott.ssa Viviana RUSSO
Consulente Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo economico, per conto di Studiare Sviluppo
PROGRAMMA
Il nuovo periodo di programmazione 2014-2020: aspetti generali. Europa 2020: strategie, obiettivi e priorità. Il Quadro Strategico Comune ed i Regolamenti 2014-2020. Le principali novità della programmazione
2014-2020. L’Accordo di partenariato ed i Programmi operativi 2014-2020. I Programmi complementari. Obiettivi e priorità di investimento. Il campo di applicazione del FESR e del FSE. Metodi ed obiettivi per un uso
efficace dei fondi comunitari.
La programmazione operativa, i contenuti e le modalità d’accesso dei programmi operativi regionali e
nazionali. Analisi di alcuni programmi operativi finanziati dal FESR e dal FSE a livello nazionale e regionale
ed individuazione della struttura logica dei programmi e le procedure di accesso, attraverso lo studio di
bandi di gara ed avvisi pubblici. Il performance framework.
L’obiettivo Cooperazione territoriale europea. La normativa di riferimento: il regolamento sulla cooperazione territoriale europea. Il gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT). I programmi previsti: i
programmi transfrontalieri, i programmi transnazionali e i programmi interregionali. Le procedure di attuazione degli interventi. Il collegamento tra i PO CTE e gli strumenti della politica di vicinato (ENI e IPA). Le
strategie macroregionali e la definizione della Strategia Adriatico-Ionica.
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A562
Fondi strutturali: il nuovo sistema di gestione e controllo
e le regole di ammissibilità delle spese
DURATA
3 giorni
DATE
18-19-20 novembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Lorenzo IMPROTA
Esperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progetti
Dott. Michele NICOLAJ
Esperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valutazione di programmi e progetti complessi
Dott.ssa Viviana RUSSO
Consulente Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo economico, per conto di Studiare Sviluppo
PROGRAMMA
Il sistema di gestione e controllo. Principi generali dei sistemi di gestione e controllo. Funzioni dell’Autorità di gestione e controllo, dell’Autorità di Certificazione e dell’Autorità di audit. I requisiti ed il processo
di designazione delle Autorità. Delega di potere e disposizioni di attuazione e atti d’esecuzione. La gestione
finanziaria, liquidazione dei conti, rettifiche finanziarie e disimpegno. Interruzione dei termini di pagamento
e sospensione dei pagamenti. L’impatto del Regolamento finanziario n. 966/2012 sulla gestione ed attuazione
dei fondi strutturali.
Ambito di intervento ed ammissibilità delle spese FESR per il periodo 2014-2020. Norme generali sull’ammissibilità delle spese e norme specifiche relative al FESR. Le forme di sostegno dei fondi strutturali e
le forme di sovvenzioni. Stabilità degli interventi. Ingegneria finanziaria. Informazione e comunicazione.
Ambito di intervento ed ammissibilità delle spese FSE per il periodo 2014-2020. L’ammissibilità delle
spese per il FSE. La normativa comunitaria e nazionale di riferimento per l’ammissibilità della spesa. Le novità nell’utilizzo delle misure di semplificazione: tabelle standard di costi unitari, somme forfettarie, finanziamenti a tasso forfettario.
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A570
Fondi strutturali: le procedure di selezione e sistemi di gestione
e controllo
- IL SISTEMA DEI CONTROLLI
- PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA
- GLI AIUTI DI STATO
- I SERVIZI D’INTERESSE ECONOMICO GENERALE (SIEG)
DURATA
3 giorni
DATE
16-17-18 dicembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Sabina ARMATI
Avvocato esperto diritto europeo, aiuti di Stato e concorrenza
Dott.ssa Monica LAI
Esperto Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS)
PROGRAMMA
Il sistema dei controlli della programmazione 2014-2020. I controlli di I livello. I controlli di II livello. Metodologie di campionamento delle operazioni da sottoporre a controllo nell’ambito dei controlli di I e di II
livello. La metodologia per l’individuazione dei rischi nell’ambito delle misure antifrode.
Le procedure ad evidenza pubblica. Gli appalti e le sovvenzioni. La disciplina applicabile ai fondi strutturali. Cenni sulle direttive comunitarie i materia di appalti pubblici (Direttiva 2014/24/UE), di utilities (Direttiva 2014/25/UE) e di aggiudicazione dei contratti di concessione (Direttiva 2014/23/UE). Aspetti principali
del Codice dei contratti pubblici e le norme specifiche che disciplinano il procedimento amministrativo nell’ambito dei fondi strutturali. Le principali criticità riscontrate e la posizione assunta dalla Commissione europea. Le varianti in corso d’opera. Rettifiche forfettarie applicabili in materia di appalti pubblici.
Gli aiuti di Stato ed i servizi d’interesse economico generale (SIEG). La definizione ed il campo di applicazione degli aiuti di stato. Le disposizioni specifiche per le diverse categorie di aiuto. Gli aiuti de minimis.
La definizione dei servizi di interesse generale. L’applicazione ai SIEG delle norme in materia di aiuti di Stato
e agli appalti.
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9 - INDICE DELLA MATERIA
PATRIMONIO IMMOBILIARE
A592 Concessione demaniale, modalità di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico ................ pag. 2
M131 Master in diritto e gestione del patrimonio immobiliare pubblico ........................................ pag. 4
A588/1 Gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico ................................................... pag. 5
A193 Locazione e rilascio degli immobili pubblici e privati .................................................................... pag. 6
A590 Perizie tecniche, stime e valutazione dei patrimoni immobiliari .................................................... pag. 8
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A592
La concessione demaniale, modalità di valorizzazione del patrimonio
immobiliare pubblico
DURATA
1 giorno
DATE
1a edizione: 19 maggio 2015
2a edizione: 20 ottobre 2015
ORARIO
9-13/14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Alessandro BERNASCONI
Funzionario presso il Settore Demanio-Patrimonio di Ente locale
OBIETTIVI E DESTINATARI
L’uso pubblico delle aree demaniali rappresenta la regola mentre la concessione ne è l’eccezione. Sempre
più spesso l’utilizzo delle aree demaniali costituisce una risorsa economica per gli operatori del settore (si
pensi alle concessioni per gli stabilimenti balneari, i cantieri nautici e le attività turistico ricettive in genere), che devono raffrontarsi e confrontarsi con l’esigenza dell’uso pubblico dell’area a favore della collettività nel suo complesso.
E’ all’interno di questo complesso quadro che si propone il seminario in oggetto, il cui obiettivo è quello di
mettere a disposizione degli operatori del settore (Funzionari ed Amministratori) quegli strumenti pratici e
teorici necessari per svolgere un’istruttoria completa e legittima dell’istanza avanzata.
Il procedimento istruttorio, comprensivo di tutte le sue fasi (pubblicazione Albo Pretorio, richiesta pareri,
ecc.), costituisce infatti una fase complessa e di fondamentale importanza al fine del rilascio del provvedimento finale di concessione.
Verranno pertanto analizzati in modo pratico ed operativo tutta la fase della procedura istruttoria, le modalità per la scelta del concessionario, i provvedimenti di revoca, decadenza e annullamento della concessione, nonché le modalità per il calcolo e la richiesta dei canoni. Il tutto alla luce dei più recenti
orientamenti giurisprudenziali e dottrinali.
Particolare attenzione sarà dedicata alle problematiche connesse ai criteri dell’evidenza pubblica per la
scelta del concessionario (così come richiesti dalle direttive europee e fatti propri da dottrina e giurisprudenza) e ai continui rinnovi assentiti dal Legislatore (es. decreto Sviluppo, legge di stabilità 2013) che latita nel prendere una precisa posizione in materia.
Ci si soffermerà infine sugli aspetti urbanistici e paesaggistici, con precisi riferimenti anche alla specifica
normativa regionale. Il tutto con un marcato taglio pratico-operativo e con la distribuzione, all’interno
del materiale didattico, di schemi di atti e provvedimenti ad hoc (disciplinare/decreto concessione, bando
di gara, provvedimento di revoca-decadenza, ordinanza di sgombero-riduzione in pristino, provvedimento
d’ingiunzione, ecc.).
Durante il corso verranno forniti e analizzati schemi concreti di provvedimenti, in particolare: schema disciplinare di concessione, determina e/o decreto concessorio, provvedimento di decadenza, atto di revoca, ordinanza di riduzione in pristino stato dell’area, provvedimento di determinazione del canone;
bando di gara per la scelta del concessionario.
PROGRAMMA
I beni demaniali. Definizione; condizione giuridica; tutela; distinzione beni demaniali e patrimoniali.
La fase procedimentale propedeutica al rilascio della concessione. La concessione demaniale. Analisi di
tutte le fasi procedimentali; pubblicazione istanza all’Albo Pretorio; parei tecnici e di merito; durata e
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forma degli atti concessori; impostazione ed emissione dell’atto concessorio; imposta di bollo e imposta di
registro; modificazioni soggettive e oggettive dell’assetto concessorio; autorizzazioni temporanee di breve
durata; rinnovi (decreto “Sviluppo bis” e legge di stabilità 2013) e problematiche comunitarie; progetti
normativi in itinere.
Concessioni demaniali e concorrenza. Aspetti ricostruttivi; “indicatori” pro concorrenziali (esterni e interni); la vis espansiva della tutela della concorrenza nei settori tradizionalmente esclusi; esame della giurisprudenza in materia (in particolare le recentissime pronunce della Corte costituzionale); esclusione
dell’obbligo di gara: il caso dell’in house; l’abrogazione del diritto di insistenza e la situazione attuale; la
presa di coscienza del problema da parte dei legislatori regionali (cenni ai provvedimenti più significativi);
modalità operative: l’affidamento secondo i crismi della evidenza pubblica; le regole puntuali per una
procedura di assegnazione.
Decadenza e revoca della concessione. Decadenza della concessione; cause ed effetti della decadenza;
redazione operativa del provvedimento di decadenza; la revoca per motivi di pubblico interesse; effetti
della revoca; redazione operativa del provvedimento di revoca.
Estinzione e annullamento della concessione. Scadenza della concessione demaniale: termine finale. Effetto risolutivo automatico. opere edilizie esistenti nell’ambito dell’area in godimento. incameramento
opere alla scadenza; riduzione in pristino dell’area; annullamento atto: cause ed effetti.
I canoni di concessione demaniale. Concessione di demanio pubblico e determinazione del canone; parametri di determinazione del canone: discrezionalità. perizia tecnica estimativa e tabelle regionali; il canone di concessione demaniale tra Stato e Regione; indennità per l’occupazione abusiva; scadenza della
concessione e persistente utilizzo del bene demaniale: effetti; i canoni demaniali e il riparto di giurisdizione; la riscossione coattiva dei canoni: il provvedimento d’ingiunzione.
Aspetti urbanistici e paesaggistici. Disposizioni del T.U. sull’edilizia; i titoli abilitativi; la concessione dell’area e il permesso per la costruzione dell’opera; sanatoria edilizia, demolizione e acquisizione; il profilo
paesaggistico: norme, abusi, sanatoria demolizione/acquisizione opere; il profilo naturalistico: norme,
abusi, sanatoria demolizione/acquisizione opere; disposizioni regionali in materia.
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M131
MASTER IN DIRITTO E GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO
DURATA
6 giorni, articolato in tre seminari frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
9-10-11-12 novembre 2015
10-11 dicembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Valerio ARMATI
Avvocato in Roma - Specialista in materia
Avv. Marco MORELLI
Avvocato del Foro di Roma. Docente per il Master universitario di II livello sul diritto dell’ambiente dell’Università di Roma” La Sapienza”
Dott.ssa Valeria PIERBATTISTA
Libero professionista. Esperto in diritto amministrativo e Pubblica Amministrazione
Prof. Arch. Giancarlo PRESICCI
Libero docente di metodi e tecniche di valutazione dei progetti, Facoltà di Architettura, Università “La Sapienza” Roma
Il Master propone un rapido e approfondito esame dei vari aspetti connessi alla gestione immobiliare del patrimonio pubblico. Esso si compone di tre moduli, fruibili anche separatamente. Il primo attiene alla gestione, valorizzazione e alienazione del patrimonio immobiliare, con particolare riguardo alla normativa
specifica riguardante le varie amministrazioni. Il secondo è dedicato alla disciplina della locazione con approfondimento sia degli aspetti pubblici che privatistici. Il terzo riguarda le procedure di stima e valutazione
dei patrimoni pubblici.
DESTINATARI
Funzionari delle Amministrazioni pubbliche adibiti alla gestione economica del patrimonio; manager privati
e pubblici; avvocati e membri di uffici legali; professionisti che si occupano della gestione anche tecnica del
patrimonio immobiliare.
PROGRAMMA
1° modulo (A588_1):
9-10 novembre 2015
Gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico
2° modulo (A193):
11-12 novembre 2015
Locazione e rilascio degli immobili pubblici e privati
3° modulo (A590):
10-11 dicembre 2015
Perizie tecniche, stime e valutazione dei patrimoni immobiliari
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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A588_1
Gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico
- IL D.L. “SBLOCCA ITALIA”, LA LEGGE DI CONVERSIONE (N. 164/14) E LA LEGGE DI STABILITÀ
- RICOGNIZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
- DISMISSIONI E COMODATI D’USO
- RESPONSABILITÀ DI DIRIGENTI, FUNZIONARI ED AMMINISTRATORI
DURATA
2 giorni
DATE
9-10 novembre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Marco MORELLI
Avvocato del Foro di Roma. Docente per il Master universitario di II livello sul diritto dell’ambiente dell’Università di Roma” La Sapienza”
La giornata formativa intende analizzare le problematiche relative alla dismissione e valorizzazione di beni
di proprietà dello Stato.
A tal fine saranno prese in considerazione le diverse tipologie di beni della P.A. (demaniali, patrimoniali disponibili ed indisponibili); l’iniziale inquadramento dei beni in proprietà o in uso della P.A. consentirà l’approfondimento del tema delle dismissioni e delle valorizzazioni immobiliari alla luce delle recenti riforme
che toccano, tra gli altri, anche il Ministero della Difesa. L’analisi seguirà l’evoluzione del panorama legislativo degli ultimi anni, fino alle indicazioni del decreto Sblocca Italia, come modificato ed integrato dalla
legge di conversione 164/14. Nella legge di conversione dello sblocca Italia, infatti, il Capo V (artt. da 20 a
26) è dedicato agli immobili di proprietà pubblica e loro gestione. Quando si parla di immobili della P.A., soprattutto in periodo di economie di spesa non può non assumere una veste centrale la problematica delle dismissioni e delle valorizzazioni del patrimonio immobiliare pubblico. Il tema verrà trattato nel corso della
giornata formativa con specifico richiamo alle interpretazioni offerte dalla giurisprudenza, dall’Agenzia del
Demanio e gli sviluppi della prassi nonché gli indirizzi della Corte dei conti riguardo sulle responsabilità di
funzionari e amministratori nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico. Infine saranno affrontati
anche i temi delle locazioni e dei comodati d’uso di immobili delle P.A.
PROGRAMMA
Il patrimonio immobiliare pubblico. Istituti e problematiche in materia demaniale e patrimoniale. Distinzione patrimonio disponibile e indisponibile. Beni demaniali. Regime giuridico, concessione, locazione, canoni, indennizzi, forme di valorizzazione (piano alienazioni, federalismo demaniale, concessione migliorativa,
fondi di investimento immobiliare), gara ad evidenza pubblica per la scelta dei concessionari.
Le misure introdotte dalla legge di conversione del decreto Sblocca Italia (d.l. 133/14 conv. in l. 164/14).
Le misure per il rilancio del settore immobiliare pubblico. Le misure per l’incentivazione degli investimenti
in abitazioni in locazione. Le misure urgenti per la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati. La disciplina dei contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili. Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio. L’accordo
di programma di cui al d.l.vo 267/2000, avente ad oggetto il recupero di immobili. Le misure urgenti per la
valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati. Le misure indirizzate al Ministero della Difesa dalla legge
di stabilità 2015 (l. 190/14, commi 374 e segg.).
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Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare. Le nuove politiche del patrimonio immobiliare
pubblico. Le indicazioni dell’Agenzia del demanio: gli strumenti di ultima generazione per la gestione e la
valorizzazione degli asset immobiliari Pubblici. Nuovi veicoli finanziari e societari per incrementare il valore
economico e sociale dei patrimoni immobiliari pubblici (artt. 33 e 33 bis del d.l. 98/11). Processo di valorizzazione del territorio per il miglior utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico (art. 3 ter d.l. 351/01 e
s.m.i.). Federalismo demaniale e valorizzazione culturale degli immobili dello stato (art. 5, comma 5, d.l.vo
85/2010). Art. 56-bis del d.l. 69/13, conv. in l. 98/13.
Dismissioni, locazioni e comodati d’uso di immobili dalle P.A. L´attuazione dei progetti di valorizzazione
di immobili pubblici: la cooperazione istituzionale tra Agenzia del Demanio e gli Enti territoriali e statali
preposti alla tutela del patrimonio pubblico. Il ricorso agli strumenti e ai procedimenti (Programmi unitari
di valorizzazione territoriale, concessioni di lunga durata, veicoli societari e finanziari) previsti dal d.l.
351/201, conv. dalla l. 410/01, come modificati ed integrati dai più recenti interventi normativi (artt. 33 e
33-bis del d.l. 98/11, conv. dalla l. 111/11, art. 6 della l. 183/11, art. 27 del d.l. 201/11 conv. dalla l.
214/2011). Piano di alienazione e valorizzazione degli enti territoriali (art. 58, d.l. 112/08 conv. in l. 133/08)
come modificato dalla manovra Monti (d.l. 201/11 art. 27, conv. in l. 214/11). L’incidenza della normativa
sulla c.d. spending review sulle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. Cenni su riferimenti europei e metodi di selezione della società di Gestione del risparmio (sGr) quale principale partner privato per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. La locazione di immobili dalla P.A. e gli immobili in comodato
d’uso.
La responsabilità di dirigenti, funzionari ed amministratori per la gestione del patrimonio immobiliare
pubblico. Gli indirizzi in materia di responsabilità amministrativa e contabile della Corte dei conti riguardo
la gestione del patrimonio immobiliare pubblico.
A193
Locazione e rilascio degli immobili pubblici e privati
- PROFILI TEORICI E PRATICO-AMMINISTRATIVI
DURATA
2 giorni
DATE
11-12 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Valerio ARMATI
Avvocato in Roma - Specialista in materia
PROGRAMMA
La locazione dal codice civile alle leggi speciali. Costituzione del rapporto locatizio: Autonomia privata e
norme imperative limitative. Conclusione del contratto e forma: le fattispecie di prescrizione della forma
scritta ad substantiam.
Locazione e P.A. Destinazione contrattuale e destinazione urbanistica: ipotesi di nullità contrattuale. Obblighi del locatore e norme di sicurezza. Locazione dell’usufruttuario; limiti durata. Locazione al comproprietario ed esecuzione dell’obbligazione di rilascio. Pattuizione del canone per periodi superiori a tre mesi:
abrogazione tacita del limite. Disciplina rimborso oneri accessori e abrogazione tacita della decadenza biennale per il rimborso. Registrazione fiscale, cedolare secca ex art. 3, co. 1 d.l.vo 23/11 per le locazioni abi-
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tative: conseguenze per l’omissione; agevolazioni a seguito dell’art. 19 d.l. 133/14 conv. in l. 164/14.
Locazioni abitative.- Regime giuridico: dalla l. 392/78 alla l. 431/98. Le locazioni escluse. Disciplina transitoria della l. 431/98: locazioni in corso al 30/12/98 e rinnovo tacito. L’ultrattività del canone legale precedente. La locazione di fatto e sua eventuale riconversione. Libera determinazione del canone e clausole
sulla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile locato. La rilevanza della destinazione catastale
dell’immobile. Convenzione nazionale ed accordi locali per le locazioni concordate, locazione transitorie e
per studenti universitari: aggiornamento Istat della fasce di oscillazione ex art.1 d.m. 13/7/04. Aggiornamento ISTAT del canone pattuito nella misura del 75% o del 100%: condizioni e metodo di calcolo. Legittimità di canoni differenziati: condizioni e limiti. Rilevanza delle circolari ministeriali per gli enti pubblici.
Rilevanza del regolamento di condominio e partecipazione del conduttore alle assemblee condominiali.
Manutenzione ordinaria e straordinaria nella locazione. La nullità dei patti contrari alla legge. Ipotesi di
prelazione reale, obbligatoria e convenzionale. Riscatto: condizioni oggettive, temporali e pagamento del
canone.
Cessazione: Scadenza naturale, rinnovo tacito e novazione. Clausola risolutiva espressa. Clausola penale.
Clausola arbitrale. Risoluzione per inadempimento. Mutamento dell’uso pattuito. Dismissione patrimonio
pubblico e rinnovo per categorie protette e diritto di opzione.
Locazioni non abitative. - Disciplina del canone e del suo aggiornamento. Condizioni per l’applicazione dell’aggiornamento ISTAT nella misura del 100%. Legittimità di canoni differenziati e limiti. Durata e rinnovazione obbligatoria. Beni demaniali. D.P.R. 296/05: regolamento concessioni e locazioni beni dello Stato.
Locazione stagionale e per attività particolari. Liberalizzazione del mercato delle grandi locazioni a seguito
dell’art. 18 d.l. 133/14 conv. in l. 164/14.
Cessione e successione nel contratto: responsabilità sussidiaria dei cedenti. Prelazione reale e riscatto:
condizioni e decadenza. Indennità di avviamento ed eseguibilità del provvedimento di rilascio. Indennità di
avviamento suppletiva. Prelazione per nuova locazione. Affitto d’azienda. Risarcimento danni per ritardata
riconsegna. Le locazioni della P.A. dopo il d.l. 66/14, conv. in l. 89/14.
Prescrizione e decadenza per il pagamento del corrispettivo della locazione. - La limitata abrogazione dell’art. 79 l. 392/78. Ripetizione di indebito. La nullità dei patti contrari alla legge. Profili processuali. Questioni di giurisdizione per i contratti stipulati con la P.A. Convalida di licenza o di sfratto per morosità o finita
locazione. Morosità e sanatoria giudiziale. Fissazione data rilascio e opposizione. Proponibilità di domande
nuove o riconvenzionali con la memoria integrativa per il passaggio dal procedimento speciale a quello ordinario a rito speciale. Decreto ingiuntivo ordinario e speciale su convalida. Prova del credito. Esecuzione.
Sospensione e speciale opposizione ex l. 431/98. Riconsegna: verbale, offerta e accertamento danni. Vendita beni custoditi e non ritirati. Condizioni per la proroga degli sfratti per particolari categorie.
Esame ragionato della giurisprudenza di merito e di legittimità. Risoluzione quesiti.
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A590
Perizie tecniche, stime e valutazione dei patrimoni immobiliari
- IMMOBILI PUBBLICI E PRIVATI
DURATA
2 giorni
DATE
10-11 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-17
2° giorno: 9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Arch. Giancarlo PRESICCI
Libero docente di metodi e tecniche di valutazione dei progetti, Facoltà di Architettura, Università “La Sapienza” Roma
Dott.ssa Valeria PIERBATTISTA
Libero professionista. Esperto in diritto amministrativo e Pubblica Amministrazione
Il corso, in allineamento alle linee guida italiane, vuole affrontare tutti gli elementi conoscitivi necessari e
i passaggi operativi indispensabili per un corretto procedimento estimativo e di valutazione.
Le metodologie illustrate e le buone pratiche vengono trattate dal punto di vista applicativo con riferimento
agli standard internazionali, europei e nazionali anche alla luce della recente normativa specialistica di settore (la nuova norma UNI 11558:2014 “Valutatore Immobiliare. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”).
Il corso, nello spirito della formazione continua, può essere di ausilio a coloro i quali intendono conseguire
il riconoscimento con relativa certificazione secondo la norma internazionale UNI CEI ENISO/IEC 17024
(relativa agli organismi che eseguono la certificazione delle persone).
PROGRAMMA
1. Standard e valutazioni immobiliari, Organismi italiani, europei, internazionali, Organismi di certificazione.
2. Segmentazione del mercato immobiliare. 3. Principi di valutazione. 4. Valore di mercato e altri valori. 5.
Prezzi e caratteristiche immobiliari. 6. Rilevazione dei dati immobiliari. 7. Procedimenti di stima. 8. Metodo
del confronto di mercato. 9. Procedimento di stima per capitalizzazione del reddito. 10. Metodo del costo.
11. Rapporto di valutazione. 12. Riesame delle valutazioni. 13. Codice deontologico. 14. Valutazioni ai fini
della concessione del credito. 15. Valutazione degli immobili agricoli, ex militari, a destinazione speciale.
16. Valutazione delle quote di proprietà. 17. Stime su larga scala (mass appraisal). 18. Misurazioni immobiliari. 19. Rating immobiliare (real estate risk assessment).
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10 - INDICE DELLA MATERIA
CONTABILITÀ PUBBLICA
A083 Il pagamento dei debiti scaduti delle P.A. e la certificazione dei crediti ........................................ pag. 2
A580 Il piano dei contri integrato ............................................................................................................ pag. 3
A219/1L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, Enti Locali e loro organismi ...................... pag. 4
A581 La stesura del primo stato patrimoniale armonizzato ................................................................... pag. 5
A583 Provvedimenti d’impegno contabile, accertamento e liquidazione atti amministrativi ................. pag. 6
M269 Master di alta specializzazione in contabilità pubblica e finanza allargata .......................... pag. 7
A246 L’ordinamento della contabilità pubblica dopo le disposizioni di riforma .................................... pag. 9
A265 La riforma contabile e la gestione delle risorse nelle Amministrazioni statali ............................. pag. 10
A268 Principi e norme su bilancio e contabilità delle Regioni dopo la legge generale contabile ........... pag. 11
B241 Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere ...... pag. 12
A281 La contabilità negli Enti Pubblici alla luce delle riforme .............................................................. pag. 13
M114 Master per analisti di bilancio, valutatori di performance e controllori contabili .............. pag. 14
A333 I bilanci e i rendiconti pubblici: tecniche di lettura ...................................................................... pag. 16
A541 La revisione e il controllo contabile nelle P.A. .............................................................................. pag. 17
B148 Sistemi di valutazione e misurazione della performance. Organismi indipendenti di valutazione ..... pag. 18
A400 Strumenti operativi di programmazione e controllo nelle P.A. ..................................................... pag. 19
A359 Gli inventari nelle P.A.: procedure operative ................................................................................ pag. 20
A593 Il piano delle performance, PEG e PDO negli Enti Locali ........................................................... pag. 22
A360 Le funzioni dell’economo nella P.A. – Indirizzo pratico-operativo ............................................... pag. 23
A212 Procedure di erogazione della spesa pubblica dopo l’armonizzazione dei sistemi contabili ............ pag. 24
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A083
Il pagamento dei debiti scaduti delle P.A. e la certificazione dei crediti
- RISCOSSIONE, CERTIFICAZIONE E COMPENSAZIONE DEI CREDITI, ALLA LUCE DEL D.L. 8/4/2013, N. 35
CONVERTITO IN L. 64/13, E DEL D.L. 24/4/14, N. 66
- IL SISTEMA PCC (PIATTAFORMA PER LA CERTIFICAZIONE DEI CREDITI): NUOVE FUNZIONI
DURATA
1 giorno
DATA
1ª edizione: 20 maggio 2015
2ª edizione: 23 ottobre 2015
ORARIO
9 -14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Paolo TRIMARCHI
Dirigente Ispettorato generale Informatizzazione della contabilità di Stato, Ragioneria Generale dello
Stato
PROGRAMMA
Il d.l. 35/13 convertito in l. 64/13. Il contesto della sua approvazione. Le misure sui pagamenti. Certificazione e ricognizione dei debiti. La compensazione e gli altri utilizzi delle certificazioni. Le successive modifiche al decreto. Le evoluzioni previste.
Un primo bilancio. I dati sui pagamenti. Alcune considerazioni.
Il processo di ricognizione dei debiti. Prescrizioni del d.l. 35/13. Criticità del processo. Il d.m. 14/1/14, che
consente ai contribuenti di compensare le somme dovute in base ad accordi con il fisco con quanto le P.A.
debbono per forniture, appalti o prestazioni di servizi. Le disposizioni introdotte dal titolo III del d.l. 66/14
conv. in l. 89/14 e la garanzia dello Stato sui debiti commerciali in conto corrente.
Nuove funzioni del Sistema PCC (Piattaforma per la certificazione dei crediti). Obiettivi. Strumenti. La
fattura elettronica. Sistema PCC e fatture tradizionali. Sistema PCC e fatture elettroniche. Modi di accesso
al sistema. Conclusioni.
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A580
Il piano dei conti integrato
- UN SISTEMA UNICO DI CONTABILITÀ INTEGRATA FINANZIARIA ED ECONOMICO-PATRIMONIALE PER LE
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, ANCHE ALLA LUCE DEL D.L.VO 126/2014
DURATA
2 giornate
DATE
18-19 maggio 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Massimo ANZALONE
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Dip. RGS, Ispettorato generale per la contabilità e la finanza pubblica - IGeCoFiP
OBIETTIVI
Il d.P.R. 4/10/13, n. 132 ha introdotto nell’ordinamento contabile italiano il piano dei conti integrato, elemento centrale del processo di armonizzazione avviato dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196/09
per addivenire a una razionalizzazione delle informazioni contenute nei bilanci delle amministrazioni pubbliche.
Il corso mira alla formazione di dirigenti e funzionari delle amministrazioni pubbliche sulle modalità di costruzione e applicazione del piano dei conti integrato, disciplinato dal d.P.R. 132/13, che interessa le amministrazioni pubbliche in regime di contabilità finanziaria.
La disamina del piano dei conti sarà accompagnata da una più ampia rassegna del contesto italiano e internazionale in materia di produzione delle statistiche di finanza pubblica. In tal senso saranno esaminate le
motivazioni alla base del processo di armonizzazione e i vincoli recentemente imposti a livello internazionale sulle fasi di produzione e controllo dei bilanci pubblici.
PROGRAMMA
Breve rassegna su vincoli europei. Vincoli di finanza pubblica; controllo e monitoraggio all’interno della filiera di produzione dei dati di finanza pubblica: le innovazioni del six pack; obblighi europei in materia di
armonizzazione contabile; qualità dei dati di finanza pubblica: la procedura sui disavanzi eccessivi.
Il processo di armonizzazione avviato dalla l. 196/09 e per gli enti territoriali dalla l. 42/09. Il d.l.vo
91/11 e il d.l.vo 118/11. Il d.P.R. 4/10/13, n. 132. Il d.l.vo 126/14, correttivo del d.l.vo 118/11. Il piano dei
conti integrato delle amministrazioni pubbliche: struttura e finalità; traduzione dei dati di finanza pubblica secondo gli standard di contabilità nazionale: quali vincoli in sede di costruzione del piano dei conti.
Adozione della contabilità economico-patrimoniale; integrazione tra contabilità finanziaria e contabilità
economico-patrimoniale all’interno del piano dei conti; raccordo tra il piano dei conti e la contabilità economico-patrimoniale del sistema sanitario; la sperimentazione degli enti territoriali.
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A219_1
L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, enti locali
e loro organismi
- SCHEMI DI BILANCIO
- IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO
- IL PRINCIPIO DI COMPETENZA FINANZIARIA
- LA CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE NELL’ENTE LOCALE
DURATA
2 giorni
DATE
1a edizione: 25-26 maggio 2015
2a edizione: 16-17 novembre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Prof. Carmine COSSIGA
già Direttore generale del Comune di Pozzuoli - Professore incaricato di Economia delle Amministrazioni pubbliche, Università “Parthenope”, Napoli – Esperto Corte dei conti
PROGRAMMA
Armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro
organismi. Il quadro normativo e costituzionale: il d.l.vo 118/11 e le disposizioni integrative e correttive disposte col d.l.vo 126/2014. I sistemi contabili armonizzati. Gli strumenti dell’armonizzazione: a) Regole
contabili uniformi, b) Piano dei conti integrato, c) Schemi di bilancio comuni, d) Bilancio consolidato. I nuovi
principi generali postulati del bilancio armonizzato. La deliberazione Corte dei conti n. 4 del 17/2/15
(Linee di indirizzo per il passaggio alla nuova contabilità delle Regioni e degli Enti locali).
Il Piano dei conti integrato: la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che
sotto il profilo economico-patrimoniale. La struttura del piano dei conti. Il piano dei conti e gli schemi di bilancio.
Bilanci per missioni e programmi: La classificazione delle entrate e delle spese: le missioni e i programmi.
I macroaggregati. Le previsioni di cassa. Le variazioni di bilancio.
Il nuovo principio di competenza finanziaria: definizione di accertamento e impegno e loro imputazione.
Esempi di contabilizzazione delle principali voci di spesa e di entrata. La contabilizzazione della spesa di personale e delle spese legali. Il fondo crediti di dubbia esigibilità: modalità di calcolo, adeguamento durante
la gestione e relativo accantonamento in sede di rendicontazione. Il fondo pluriennale vincolato: definizione
e funzionamento. Contabilizzazione delle spese di investimento. Il risultato di amministrazione. Il riaccertamento straordinario dei residui e il connesso fondo pluriennale vincolato. Il risultato di gestione: gli accantonamenti e i fondi vincolati. L’esercizio provvisorio: particolarità rispetto alla normativa del d.l.vo
267/2000.
Gli strumenti della programmazione pluriennale: il Documento Unico di Programmazione (DUP) in vigore
dal 2016. La contabilità economico-patrimoniale nell’ente locale: il patrimonio nella Pubblica Amministrazione. Il conto del patrimonio. Il conto economico. Le scritture di rettifica e di integrazione. Il raccordo
in contabilità economica delle spese del titolo II. Integrazione tra contabilità finanziaria ed economico-patrimoniale. Il bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società e altri organismi controllati.
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A581
La stesura del primo stato patrimoniale armonizzato
- LA GESTIONE STRATEGICA DEL PATRIMONIO PUBBLICO
- IL CONTO DEL PATRIMONIO
- IL PRIMO STATO PATRIMONIALE: CRITERI DI VALUTAZIONE IN CONTABILITÀ ARMONIZZATA
DURATA
2 giorni
DATE
1 edizione: 28-29 maggio 2015
2a edizione: 15-16 ottobre 2015
a
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Adelia MAZZI
Esperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche Amministrazioni. Autrice di pubblicazioni
in materia
La nuova e più recente normativa stabilisce che l’art. 3 del d.l.vo 118/11 prevede che, a decorrere dal 1°
gennaio 2015, le amministrazioni pubbliche territoriali e i loro enti strumentali in contabilità finanziaria
conformano la propria gestione a regole contabili uniformi definite sotto forma di principi contabili generali
e di principi contabili applicati (d.l.vo 126/14).
Nell’ambito di tale sistema integrato, la contabilità economico-patrimoniale affianca la contabilità finanziaria, che costituisce il sistema contabile principale e fondamentale per fini autorizzatori e di rendicontazione dei risultati della gestione finanziaria, per rilevare i costi/oneri e i ricavi/proventi derivanti dalle
transazioni poste in essere da una amministrazione pubblica (come definite nell’ambito del principio applicato della contabilità finanziaria).
Ciò, al fine di: a) predisporre il conto economico per rappresentare le “utilità economiche” acquisite ed impiegate nel corso dell’esercizio, anche se non direttamente misurate dai relativi movimenti finanziari, e per
alimentare il processo di programmazione; b) consentire la predisposizione dello Stato patrimoniale (e rilevare, in particolare, le variazioni del patrimonio dell’ente che costituiscono un indicatore dei risultati della
gestione); c) predisporre la base informativa necessaria per la determinazione analitica dei costi; d) consentire la verifica nel corso dell’esercizio della situazione patrimoniale ed economica dell’ente e del processo di provvista e di impiego delle risorse.
I principi contabili applicati sono norme tecniche di dettaglio, di specificazione ed interpretazione delle
norme contabili e dei principi generali, che svolgono una funzione di completamento del sistema generale
e favoriscono comportamenti uniformi e corretti.
PROGRAMMA
I beni pubblici. Condizione giuridica. Censimento e redazione fascicolo del patrimonio immobiliare. Ricognizione dei beni mobili e passaggio al conto del patrimonio escludendo i non rinvenuti. I verbali della gestione patrimoniale.
La gestione amministrativa contabile in contabilità armonizzata e relativi atti degli Organi di Governo di
approvazione specifica. I costi capitalizzati. Le immobilizzazioni in corso. I beni culturali e quelli soggetti a
tutela. Le donazioni. Il patrimonio bibliografico. Le immobilizzazioni finanziarie: azioni e partecipazioni non
azionarie. Rimanenze di magazzino. Crediti di funzionamento. Passività e relativi fondi. Patrimonio netto.
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Riclassificazione delle singole voci dell’inventario secondo il piano dei conti patrimoniale. Elaborazione del
primo Stato patrimoniale di apertura sulla base delle situazione rappresentata dal conto del patrimonio dell’esercizio precedente. Ricognizione straordinaria integrata, applicando i principi contabili dell’armonizzazione, sia ai fini della classificazione che dei criteri di valutazione. Tabella con prime scritture di raccordo,
comprese gli importi attribuiti a seguito delle differenze di valutazione, negative e positive. Eventuali componenti del patrimonio in corso di ricognizione o in attesa di perizia. Le registrazioni nel Libro dei beni ammortizzabili. Effetti derivanti dalla applicazione dei principi sul Valore netto contabile. I cosiddetti Conti
d’ordine. L’avvio della contabilità economica patrimoniale. Le dismissioni in itinere.
A583
Provvedimenti d’impegno contabile, accertamento e liquidazione
degli atti amministrativi nella contabilità armonizzata
DURATA
1 giorno
DATE
13 ottobre 2015
ORARIO
9-13/14-16,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Daniela MORGANTE
Magistrato della Corte dei conti
PROGRAMMA
Principali sistemi di rilevazione contabile in uso da parte dei soggetti pubblici: contabilità finanziaria, analitica, per centri di responsabilità e di costo, budgeting, economico-patrimoniale, integrata, conto consolidato. Raccordi con il SEC.
Armonizzazione contabile: Amministrazioni centrali, università, enti territoriali. Principi applicati della
programmazione, della contabilità finanziaria, della contabilità economico-patrimoniale, del bilancio consolidato. Regime transitorio e novità della legge di stabilità 2015.
Principio della contabilità finanziaria. Principio di competenza: giuridica, economica. Principio di cassa.
Principio di competenza finanziaria potenziato. Registrazione e imputazione contabile. Fondo pluriennale vincolato. Equilibrio finanziario. Standardizzazione e flessibilità. Piano dei conti integrato. Rapporti tra Amministrazioni
Residui attivi e passivi: Riaccertamento, ordinario e straordinario. Disavanzo tecnico. Impatto della riforma.
Fondo crediti di dubbia esigibilità: Costituzione. Regime transitorio. Disavanzo tecnico.
Bilancio di previsione: programmazione, autorizzazione, gestione, assestamento, salvaguardia. Rendiconto.
Bilancio annuale e pluriennale.
La gestione del bilancio: La gestione delle entrate: accertamento, riscossione, versamento.La gestione delle
spese: impegno, liquidazione, ordinazione, pagamento. Cassa e tesoreria: Agente contabile, anticipazioni
di tesoreria.
Principali vincoli finanziari gravanti sugli enti territoriali: Il controllo della Corte dei conti dopo il d.l.
174/12 e il d.l.vo 126/14.
Società a partecipazione pubblica ed enti privati in controllo pubblico: Gruppo P.A. e bilancio consolidato.
Impatto sugli equilibri dell’ente socio ed evidenza contabile.
Conseguenze dell’armonizzazione ai fini della responsabilità amministrativo-contabile.
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M269
MASTER DI ALTA SPECIALIZZAZIONE IN CONTABILITÀ PUBBLICA
E FINANZA ALLARGATA
DURATA
12 giorni
articolato in 6 moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
19-20-21-22 ottobre 2015
16-17-18-19 novembre 2015
14-15-16-17 dicembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 2.190,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Angelo CAGNAZZO
Dirigente Ministero Economia e Finanze
Prof. Carmine COSSIGA
già Direttore generale del Comune di Pozzuoli - Professore incaricato di Economia delle Amministrazioni Pubbliche, Seconda Università di Napoli – Esperto Corte dei conti
Dott. Giorgio GISCI
già Dirigente generale presso il Ministero dell’Economia e Finanze
Prof. Fabio Giulio GRANDIS
Associato di economia delle Amministrazioni Pubbliche, Università degli Studi di Roma Tre – Revisore contabile, Esperto Corte dei conti
Prof. Roberto JANNELLI
Docente presso l’Università degli Studi del Sannio, Benevento; socio KPMG AdvisorySpa, Roma
Prof. Stefano POZZOLI
Ordinario di ragioneria delle P.A. locali Università di Napoli “Parthenope”
Dott. Angelo Vittorio SESTITO
Dirigente Società di Revisione, Dottore commercialista, Revisore Legale
Dott. Eugenio STARNINO
Funzionario Ministero dell’Economia e Finanze
e inoltre, esperti KPMG
La complessa tematica dei vincoli di bilancio, strettamente correlata agli obblighi comunitari, la forte interrelazione dei bilanci pubblici, indotta da programmi che attraversano amministrazioni diverse, la accentuata mobilità della dirigenza pubblica rendono necessario il perfezionamento di professionalità,
capaci di leggere e gestire i diversi tipi di contabilità presenti nelle amministrazioni e nelle aziende pubbliche, anche alla luce della l. 42/09, della legge di contabilità e finanza pubblica (l. 196/09) e dei dd. l.vi
91, 118 e 123 del 2011 e 126/14. Il master, attraverso moduli fruibili anche separatamente, dopo una introduzione di carattere generale, propone una analitica ricognizione delle principali tipologie contabili, della
loro disciplina generale e della evoluzione normativa e giurisprudenziale.
DESTINATARI
Dirigenti di amministrazioni pubbliche e società commerciali, responsabili di uffici di ragioneria, revisori dei
conti, ispettori, laureati in scienze economiche, giuridiche e ragionieristiche. Per la vastità e la completezza delle tematiche contabili il master è particolarmente utile per i concorsi della magistratura della Corte
dei conti e Dirigente nelle P.A.
PROGRAMMA
1° modulo (A246):
19-20 ottobre 2015
L’ordinamento della contabilità pubblica, dopo le disposizioni di riforma
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2° modulo (A265):
21-22 ottobre 2015
La riforma contabile e la gestione delle risorse nelle Amministrazioni statali
3° modulo (A219_1):
16-17 novembre 2015
Armonizzazione sistemi contabili nelle Regioni, enti locali e loro organismi
4° modulo (A268):
18-19 novembre 2015
Principi e norme su bilancio e contabilità delle Regioni dopo la legge generale contabile
5° modulo (B241):
14-15 dicembre 2015
Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità economico-patrimoniale nelle aziende sanitarie
e ospedaliere
6° modulo (A281):
16-17 dicembre 2015
La contabilità negli enti pubblici alla luce delle riforme
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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A246
L’ordinamento della contabilità pubblica dopo le disposizioni di riforma
- ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DEL PAREGGIO DOPO LA LEGGE COST. 1/2012 E LA L. 243/2012
- UNIFORMITÀ DEI SISTEMI CONTABILI
DURATA
2 giorni
DATE
19-20 ottobre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Prof. Stefano POZZOLI
Ordinario di ragioneria delle P.A. locali Università di Napoli “Parthenope”
Coordinatore Gruppo Principi di revisione IFAC
PROGRAMMA
L’evoluzione della contabilità pubblica sotto l’influsso del diritto comunitario e del processo federalista. I
principi introdotti dalla nuova legge di contabilità e finanza pubblica (l. 196/09). La introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale operata dalla legge cost. 20/4/2012, n. 1 e le disposizioni per l’attuazione nella l. 24/12/2012, n. 243.
La legge sul federalismo (42/09) e i decreti attuativi. La riforma dei controlli di regolarità amministrativa
e contabile e il potenziamento dell’attività di analisi e valutazione della spesa (d.l.vo 123/11). La contabilità come strumento di illustrazione significativa di fatti gestori: classificazione della diversa tipologia di contabilità sotto il profilo finalistico. I principi fondamentali dell’armonizzazione dei bilanci pubblici
alla luce del d.l.vo 91/11. Il SEC e i vincoli di bilancio derivanti dall’appartenenza alla Comunità Europea. Il quadro normativo nazionale della contabilità: Stato, Regioni, Enti locali, Enti pubblici, Aziende
ospedaliere e sanitarie. La l. 196/09 e i rapporti con le normative di settore. Le diverse tipologie di bilancio: finanziario, economico, sociale, ambientale, di mandato. Rapporti e strumenti di riclassificazione tra
i diversi tipi di bilancio nell’ambito dell’Amministrazione pubblica. Sistemi contabili, principi generali
(framework), autonomia contabile e suoi limiti. I principi contabili di dettaglio: nazionali, civilistici, internazionali; criteri per la loro corretta utilizzazione. Principi di revisione del bilancio. IAS, ISA, IPSAS e loro
livello di recepimento nel nostro ordinamento contabile. La contabilità economica e la contabilità finanziaria. Come funziona la contabilità economica.
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A265
La riforma contabile e la gestione delle risorse nelle Amministrazioni
statali
DURATA
2 giorni
DATE
21-22 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Angelo CAGNAZZO
Dirigente Ministero Economia e Finanze
Dott. Giorgio GISCI
già Dirigente generale presso il Ministero dell’Economia e Finanze
Dott. Eugenio STARNINO
Funzionario Ministero dell’Economia e Finanze
OBIETTIVI
Il seminario si propone di illustrare: i principi della riforma contabile, alla luce della l. 196/09 e s.m.i.; l’assetto contabile finanziario del bilancio dello Stato, degli enti ed organismi pubblici, inserito nella riforma
della P.A.; la nuova linea di demarcazione tra bilancio politico e bilancio amministrativo; il nuovo ciclo di programmazione e gli strumenti contabili, alla luce del c.d. semestre europeo: documento di finanza pubblica,
legge di stabilità e bilancio di previsione. La flessibilità nella costruzione e nella fase gestionale del bilancio di previsione. Le informative provenienti dalla Note integrative a previsione e a rendiconto. Il budget economico e la contabilità economico-analitica per centri di costo e il controllo interno di gestione nelle
Amministrazioni pubbliche.
PROGRAMMA
La riforma delle norme di contabilità pubblica previste dalla l. 31/12/09, n. 196, recante “Legge di contabilità e finanza pubblica”.
Il bilancio dello Stato: struttura, formazione, gestione e rendicontazione delle risorse. La contabilità finanziaria. La struttura del bilancio delle Stato impostato per Missioni e Programmi e il suo raccordo con
la COFOG (Classificazione delle funzioni di governo dei paesi U.E.). Il programma quale unità di voto per la
decisione parlamentare. Bilancio decisionale e bilancio gestionale. La gestione di competenza e di cassa.
La gestione dei residui. La classificazione economica delle spese. Il rendiconto generale dello Stato.
La nota integrativa agli stati di previsione dei Ministeri e al rendiconto generale dello Stato. La direttiva
del Ministro. L’individuazione e la definizione degli obiettivi. L’interrelazione con il Piano delle performance.
L’estensione della riforma contabile alle Regioni ed agli altri Enti ed organismi pubblici: profili di armonizzazione e adeguamento dei sistemi contabili pubblici alla luce dei dd.l.vi 91/11 e 118/11 (come integrato
e corretto dal d.l.vo 126/14). La codificazione gestionale SIOPE (cenni).
Il nuovo ciclo e gli strumenti della programmazione economico-finanziaria e di bilancio alla luce della l.
39/11 e del c.d. semestre europeo.
L’introduzione del “principio del pareggio di bilancio” nella Carta costituzionale: le disposizioni per l’attuazione nella l. 243/12, il rafforzamento del ruolo della legge di approvazione del bilancio di previsione.
La gestione degli stanziamenti di bilancio: le spese rimodulabili e le spese non rimodulabili nell’ambito
della flessibilità del bilancio in corso di formazione e nel corso della gestione. La copertura finanziaria
delle leggi e la clausola di salvaguardia: le tecniche di copertura. Le deleghe della l. 196/09: il potenzia-
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mento della funzione del bilancio di cassa. Il Piano finanziario come previsto dalla Circolare RGS n. 1 del 2013.
Cenni sull’analisi e la valutazione della spesa (c.d. revisione della spesa - spending review).
Linee evolutive del bilancio di previsione: dalle competenze giuridico-finanziarie al bilancio costruito secondo le regole della competenza economica. La programmazione delle risorse per la formazione del budget come strumento strategico per la definizione degli obiettivi dell’azione amministrativa.
La contabilità economico-analitica per centri di costo: finalità e obiettivi. Il sistema contabile: 1) il piano
dei conti (d.m. Economia e Finanze 8/6/07; 2) il piano dei centri di costo; 3) il piano dei servizi. L’applicazione delle Missioni e dei Programmi in contabilità economica. Il Manuale dei principi e delle regole contabili (d.m. Economia e Finanze 7/5/08) e la reportistica ai vari livelli di rilevazione. La consuntivazione
economica: la rilevazione annuale dei costi. La riconciliazione del budget economico con il bilancio finanziario. Il sistema di contabilità economico-patrimoniale integrata con la contabilità finanziaria.
A268
Principi e norme su bilancio e contabilità delle Regioni
dopo la legge generale contabile
- PRINCIPALI E INDEROGABILI ADEMPIMENTI PER L’APPLICAZIONE DEL D.L.VO 118/11, COSÌ COME MODIFICATO DAL D.L.VO 126/14
DURATA
2 giorni
DATE
18-19 novembre 2015
ORARIO
9,00 -14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Roberto JANNELLI
Università degli Studi del Sannio, Benevento; socio KPMG AdvisorySpa, Roma
e inoltre, Manager KPMG s.p.a., Roma
PROGRAMMA
Profili di armonizzazione e adeguamento della contabilità regionale agli altri sistemi contabili pubblici: in
particolare le norme introdotte dalla l. 196/09 in materia di contabilità e finanza pubblica e le modalità
di integrazione con la l. 42/09. Individuazione dei principi fondamentali dell’armonizzazione dei bilanci
pubblici, anche alla luce del d.l.vo 118/11 (come integrato e corretto dal d.l.vo 126/14). Finanza regionale e degli enti locali, strumenti di programmazione finanziaria,il Documento di economia e finanza regionale (DEFR) ed il Documento unico di programmazione (DUP) per gli Enti locali introdotti dal d.l.vo 126/14.
Caratteristiche e struttura del bilancio, gestione delle risorse. La gestione delle fasi delle entrate e delle fasi
delle uscite: la gestione di competenza e di cassa, la gestione dei residui. Procedura amministrativa per
l’approvazione del bilancio. Esercizio provvisorio e gestione provvisoria. Modalità per la formazione e l’approvazione del rendiconto. Le società partecipate, il budget economico e posizione finanziaria netta.
Gli esiti della sperimentazione prevista dal d.l.vo 118/11, gli adempimenti previsti per il primo anno della
riforma contabile degli enti territoriali, la riclassificazione degli schemi di bilancio, la procedura di riaccertamento dei residui attivi e passivi, l’introduzione della contabilità economico patrimoniale, il Piano dei
conti integrato, il Fondo pluriennale vincolato, Il Fondo crediti di dubbia esigibilità. Società partecipate e
bilancio consolidato: i soggetti da ricomprendere nel perimetro di consolidamento e le tecniche di redazione.
La fatturazione elettronica ed i risvolti contabili delle novità fiscali introdotte dalla legge di stabilità 2015,
con particolare riferimento allo split payment e all’ampliamento del campo di applicazione del reverse charge.
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B241
Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità
economico-patrimoniale nelle Aziende sanitarie e ospedaliere
- ANCHE ALLA LUCE DEL D.L.VO 126/2014
DURATA
2 giorni
DATE
14-15 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Angelo CAGNAZZO
Dirigente Ministero Economia e Finanze
Dott. Giorgio GISCI
già Dirigente generale presso il Ministero Economia e Finanze
Dott. Angelo Vittorio SESTITO
Dirigente Società di Revisione, Dottore commercialista, Revisore Legale
PROGRAMMA
Il Sistema Sanitario Nazionale (S.S.N.): fondamenti costituzionali, evoluzione e finalità. La regionalizzazione
e l’aziendalizzazione del sistema sanitario. Gli enti e le aziende sanitarie ed ospedaliere: quadro normativo, peculiarità e assetto istituzionale. La gestione contabile delle aziende sanitarie ed ospedaliere: dalla
contabilità finanziaria alla contabilità economico–patrimoniale. Il piano dei conti integrato. I principi generali della contabilità economico-patrimoniale e le problematiche inerenti alla loro applicazione alle aziende
sanitarie. Comprensione del sistema di rilevazione aziendale e dei relativi documenti di sintesi.
Il processo di finanziamento del SSN e cenni sulla programmazione aziendale e di contesto.
La rendicontazione delle aziende sanitarie ed ospedaliere: il sistema di bilancio delle aziende sanitarie
ed ospedaliere alla luce del d.l.vo 118/11 e del d.l.vo 126/14: lo stato patrimoniale, il conto economico, il
rendiconto finanziario, la Nota integrativa. I modelli di rilevazione extracontabili: il modello SP e il modello
CE. Il Patto per la salute 2014–2016: principali innovazioni. Il sistema SIOPE nelle strutture sanitarie: il
d.m. Economia 5/3/07. Il sistema di controllo interno nelle aziende sanitarie ed ospedaliere. Il controllo
di gestione: oggetto e finalità del controllo. Gli strumenti operativi del controllo di gestione: il budget, la
contabilità analitica, il reporting, l’analisi degli scostamenti, gli indicatori. La programmazione nelle
aziende sanitarie ed ospedaliere: la programmazione regionale, la programmazione aziendale (il principio
contabile di cui all’All. 4.1 del d.l.vo 118/11). Il fondo crediti di dubbia esigibilità strumento per la certificazione. L’attuazione dei costi standard in sanità. La programmazione multilivello in sanità. Il budget nel
sistema di programmazione delle aziende sanitarie ed ospedaliere: il budget, natura e caratteristiche. Tipologie di budget nelle aziende sanitarie ed ospedaliere. La costruzione del budget aziendale. Gestione del
budget ed esempio di scheda di budget. La Gestione sanitaria accentrata. Dal bilancio delle singole aziende
sanitarie ed ospedaliere al bilancio consolidato del Sistema Sanitario Regionale. Il piano dei conti integrato.
I nuovi criteri di valutazione previsti dal d.l.vo 118/11. Le rimanenze di magazzino, l’ammortamento, la
sterilizzazione, il leasing finanziario. Il sistema di controllo nel settore sanitario. Le principali forme di
controllo da parte della Regione. L’istituzione dei conti di tesoreria intestati alla sanità. La funzione di
parificare il rendiconto della Regione di competenza attribuito alla Corte dei conti dall’art. 1, comma 5,
l. 213/12. Il controllo contabile nelle aziende sanitarie ed ospedaliere: natura e caratteristiche del controllo.
Processo di controllo. Il controllo esterno e la certificabilità dei bilanci.
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A281
La contabilità negli enti pubblici alla luce delle riforme
DURATA
2 giorni
DATE
16-17 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Fabio Giulio GRANDIS
Associato di economia delle Amministrazioni Pubbliche, Università degli Studi di Roma Tre – Revisore contabile, Esperto Corte dei conti
Dott.sa Giorgia MATTEI
Assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Roma Tre - Dottore commercialista e Revisore legale
OBIETTIVI
Il seminario propone un’accurata analisi degli aspetti applicativi del regolamento 97/03 alla luce dei principi introdotti dalla legge di finanza e contabilità pubblica (l. 196/09) e dal d.l.vo 91/11.
PROGRAMMA
Ambito di applicazione del regolamento. I principi contabili e di revisione anche alla luce della l. 196/09.
Pianificazione, programmazione e budget. L’articolazione del bilancio di previsione. La disciplina delle
variazioni di bilancio e dei fondi. Il preventivo economico. Il sistema di contabilità analitica. Centri di responsabilità di 1° e 2° livello. Le fasi di gestione dell’entrata e delle spese. La competenza finanziaria “potenziata” ed il raccordo con la competenza economica. Il rendiconto generale. Il conto del bilancio. Il
conto economico. Lo stato patrimoniale. La nota integrativa. Funzioni e compiti del Collegio dei revisori dei
conti. Il bilancio in forma abbreviata: enti legittimati ad adottarli; articolazione.
Le più importanti scritture contabili. Rapporti dei sistemi di controllo interno con le strutture gerenti la contabilità alla luce del d.l.vo 123/11. Riflessioni sulle esperienze attuative del d.P.R. 97/03. La disciplina
del risultato di amministrazione finale.
L’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio alla luce della l. 196/09 e dal d.l.vo
91/11; i prevedibili impatti sulla contabilità degli enti pubblici istituzionali. I principi generali di contabilità previsti dal d.l.vo 91/11. Le proposte di modifica del d.P.R. 97/03. Il bilancio degli enti articolato
per missioni e programmi: il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12/12/2012 e la circolare
n. 23 del Ministero Economia e Finanze del 13/5/13. Gli schemi di bilancio per missioni e programmi.
L’armonizzazione contabile degli enti in contabilità civilistica: il Decreto del ministero dell’Economia e finanze del 27/3/13; il budget economico e la tassonomia.
Il d.m. 1/10/2013 sulla sperimentazione negli Enti pubblici nazionali in contabilità finanziaria ai sensi dell’art. 25 del d.l.vo 91/11. Prospettive sui principi applicati.
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M114
MASTER PER ANALISTI DI BILANCIO, VALUTATORI DI PERFORMANCE
E CONTROLLORI CONTABILI
DURATA
9 giorni, articolato in quattro moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
26-27-28-29-30 ottobre 2015
30 novembre - 1-2-3 dicembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.680,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Cinzia BARISANO
Magistrato Corte dei conti
Dott. Angelo CAGNAZZO
Dirigente Ministero Economia e Finanze
Dott.sa Denita CEPIKU
Ricercatore di Economia Aziendale, Università di Roma “Tor Vergata”
Dott. Santo FABIANO
Esperto di Diritto degli Enti locali
Prof. Roberto JANNELLI
Docente presso l’Università degli Studi del Sannio, Benevento; socio KPMG AdvisorySpa, Roma
Prof. Fabio Giulio GRANDIS
Associato di economia delle Amministrazioni Pubbliche, Università degli Studi di Roma Tre – Revisore contabile, Esperto Corte dei conti
Prof. Stefano POZZOLI
Ordinario di ragioneria delle P.A. locali Università di Napoli “Parthenope”
Coordinatore Gruppo Principi di revisione IFAC
e inoltre, Manager KPMG s.p.a., Roma
OBIETTIVI E METODI
Il Master è finalizzato alla formazione di nuove professionalità indispensabili per dare attuazione alle
norme in materia di governance, controlli e valutazione della performance contenute nella riforma apportata dal d.l.vo 150/09. Il Master è quindi concepito per offrire una panoramica completa e approfondita
della contabilità finanziaria, economica e patrimoniale e delle tecniche di controllo contabile, di gestione
e di valutazione delle performance organizzative ed individuali.
Il primo modulo riguarda le tecniche di lettura e analisi dei bilanci e dei rendiconti pubblici, attraverso una
visione integrata delle scritture finanziarie, patrimoniali ed economiche. Il secondo modulo contempla
una ricognizione completa delle tecniche di controllo e revisione contabile attraverso un’analisi teorica e pratico-applicativa delle migliori prassi in materia. Il terzo prevede un’attenta analisi dei sistemi di valutazione e misurazione dei profili organizzativi dell’attività amministrativa e delle prestazioni individuali rese
dai dirigenti e funzionari pubblici; detta analisi sarà corredata da ampie esemplificazioni applicative dei vari
adempimenti del decreto 150/09. Il quarto prevede una ricognizione dinamica degli strumenti di programmazione e di controllo di gestione, necessari per supportare in modo appropriato le decisioni della dirigenza
in relazione alla pianificazione strategica proposta dalla direzione politica. La trattazione di ciascun argomento prevede una analisi integrata dei profili giuridici, economici, finanziari e patrimoniali come la
eterogenea natura della materia esige.
DESTINATARI
Membri di organismi indipendenti di valutazione. Dirigenti e funzionari preposti alla realizzazione di programmi
e progetti; dirigenti degli uffici di ragioneria; membri dei Collegi sindacali e di revisione. Responsabili e addetti
al controllo di gestione; revisori contabili, dottori commercialisti, manager di società di revisione.
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PROGRAMMA
1° modulo (A333):
26-27-28 ottobre 2015
I bilanci e i rendiconti pubblici: tecniche di lettura
2° modulo (A541):
29-30 ottobre 2015
La revisione e il controllo contabile nelle P.A.
3° modulo (B148):
30 novembre - 1 dicembre 2015
Sistemi di valutazione e misurazione della performance. Organismi indipendenti di valutazione
4° modulo (A400):
2-3 dicembre 2015
Strumenti operativi di programmazione e controllo nelle P.A.
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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A333
I bilanci e i rendiconti pubblici: tecniche di lettura
DURATA
3 giorni
DATE
26-27-28 ottobre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Fabio Giulio GRANDIS
Associato di economia delle Amministrazioni Pubbliche, Università degli Studi di Roma Tre – Revisore contabile, Esperto Corte dei conti
Dott.sa Giorgia MATTEI
Assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Roma Tre - Dottore commercialista e Revisore legale
OBIETTIVI
I diversi settori in cui si articolano le Amministrazioni pubbliche presentano normative specifiche che spesso
distolgono da una visione organica di sistema e dalle nozioni attinenti gli “istituti” fondamentali della ragioneria pubblica.
Scopo di questo corso è cogliere la “dimensione aziendale” di tutti gli Enti pubblici, nel rispetto delle connessioni interdisciplinari e delle normative particolari e settoriali. In altri termini si intendono fornire quelle
nozioni necessarie per poter comprendere ed analizzare qualsiasi bilancio o rendiconto pubblico. Il corso è
particolarmente indicato per chi intende prepararsi a concorsi pubblici, a chi si trova ad affrontare ex-novo
le problematiche contabili, a chi ha cambiato Amministrazione di appartenenza o ricopre nuovi incarichi. In
generale il corso è volto a coloro che hanno bisogno di un quadro concettuale generale prima di addentrarsi
nelle questioni particolari del singolo Ente inerenti i beni e il patrimonio, l’organizzazione, e le operazioni
di gestione. Ovviamente, durante il corso, potranno essere posti quesiti specifici che verranno affrontati dai
relatori in riferimento all’Amministrazione di appartenenza del singolo discente.
PROGRAMMA
Le recenti riforme della P.A. e l’impatto sui sistemi contabili. Principi di contabilità economica e finanziaria. I principi di armonizzazione dei bilanci pubblici secondo la l. 196/09, il d.l.vo 91/11 e il d.l.vo 118/11
come modificato dal d.l.vo 126/14. Il principio della competenza finanziaria “potenziata” ed il raccordo
con la competenza economica. La disciplina del risultato di amministrazione. Rapporti fra contabilità e responsabilità direzionale dopo il d.l.vo 150/09. L’autonomia di spesa dei dirigenti e la sua influenza sui bilanci
pubblici. Concetto di rigidità del bilancio e relativi indicatori. L’analisi degli scostamenti tra previsione iniziale e definitiva. L’analisi delle spese per investimenti. Verifiche ed analisi del conto del patrimonio e del
conto del bilancio. La differenza fra nozione di uscita e la nozione di costo. Elementi di contabilità economico-patrimoniale. L’analisi del significato economico delle attività svolte. I centri di costo. Contabilità economica e finanziaria: tecniche di conciliazione e prospetti dimostrativi. Le tecniche sintetiche di
riclassificazione di bilancio. Variazioni al bilancio e la discrezionalità dei dirigenti. Analisi delle normative
di settore e loro impatto sulla struttura dei bilanci: Stato, Regioni, Enti locali, Enti parastatali, aziende
sanitarie. Vincoli contabili e modalità degli adempimenti periodici. Le speciali competenze attribuite dai
provvedimenti di contenimento della spesa. Riclassificazione e prospetti di conciliazione.
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A541
La revisione e il controllo contabile nelle P.A.
ALLA LUCE DELLA RIFORMA DEI CONTROLLI INTERNI INTRODOTTA DAL D.L. 174/2012, CONVERTITO IN
L. 213/12
- TIPOLOGIE - LE TECNICHE - I PRINCIPI
DURATA
2 giorni
DATE
29-30 ottobre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Cinzia BARISANO
Magistrato Corte dei conti
Prof. Stefano POZZOLI
Ordinario di ragioneria delle P.A. locali Università di Napoli “Parthenope”
Coordinatore Gruppo Principi di revisione IFAC
PROGRAMMA
I controlli interni ed esterni: caratteristiche generali. La riforma dei controlli interni di regolarità amministrativa e contabile introdotta con il d.l.vo 123/11. I controlli esterni. Le funzioni di controllo della Corte
dei conti: sulle Amministrazioni dello Stato, sugli enti pubblici, sulle Regioni e sugli enti locali, sulle aziende
sanitarie e ospedaliere.
La contrattazione collettiva e integrativa
Il d.l. 174/12 (convertito in l. 213/12): nuove forme di controllo sulle Autonomie locali. La revisione contabile e i controlli sulle Regioni: controlli sui bilanci di previsione e sui rendiconti, giudizio di parifica del rendiconto regionale, verifica dei rendiconti dei Gruppi consiliari delle Regioni, relazioni sulla gestione e sul
funzionamento dei controlli interni, controllo sulla copertura delle leggi di spesa regionali. Rafforzamento
dei controlli sugli enti locali: controllo sulla legittimità e regolarità delle gestioni e sul funzionamento dei
controlli interni, nuovo controllo sui bilanci e sulla gestione finanziaria degli enti locali, procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e connessioni, fondo di rotazione per assicurare la stabilità degli enti locali,
pre-dissesto, dissesto finanziario e responsabilità. Giurisprudenza della Corte Costituzionale.
Nuove competenze giurisdizionali della Corte dei conti in materia di controllo sulle Autonomie locali: i
giudizi in composizione speciale. Principale produzione giurisprudenziale.
Cenni alle più recenti modifiche costituzionali: pareggio di bilancio, legge rinforzata.
Tipologie dei controlli amministrativo-contabili con particolare riguardo ai sistemi di contabilità autorizzatoria ed economica. Uffici di ragioneria, revisori e collegi sindacali. Controllo contabile e funzione di
revisione nelle amministrazioni pubbliche: nei ministeri, negli enti pubblici ex l. 97/03, nelle società pubbliche.
La revisione negli enti locali, nelle regioni e nelle aziende sanitarie. I principi dell’Ordine dei commercialisti. Certificazione e revisione dei conti: tecniche utilizzabili, relazioni; carte di lavoro e loro conservazione. Tecniche di campionamento e selettive. caratteri e modalità di stesura di una relazione sui conti. Il
controllo contabile nelle Regioni, negli enti locali, nelle società partecipate, nelle aziende sanitarie. La riforma dei controlli interni di regolarità amministrativa e contabile introdotta con il d.l. 174/12. La revisione legale dei conti nelle società quotate in borsa, per azioni, in accomandita, a responsabilità limitata.
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B148
Sistemi di valutazione e misurazione della performance.
Organismi indipendenti di valutazione
- LOGICHE, SOGGETTI E METODOLOGIE PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
DURATA
2 giorni
DATE
30 novembre - 1 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Denita CEPIKU
Professore aggregato di Strategia e controlli nella P.A., Università di Roma “Tor Vergata”
Dott. Santo FABIANO
Esperto di Diritto degli Enti locali
PROGRAMMA
Pianificazione, programmazione e controllo delle performance aziendali. Principi generali sui sistemi di
misurazione e gestione delle performance. La struttura organizzativa e i sistemi informativi a supporto della
gestione. Presupposti e motivazioni di fondo della riforma. Problemi di implementazione della precedente
normativa in oggetto e possibili soluzioni offerte dal titolo II del d.l.vo 150/09. Evoluzione delle finalità in
ottica di spending review. Il quadro normativo e il ciclo di performance. Gli strumenti di rilevazione dei
bisogni e di definizione degli obiettivi strategici. La definizione del piano delle performance e del sistema
di misurazione e valutazione. Gli ambiti della valutazione e la funzione premiale. Principali soggetti, competenze e responsabilità. Ruolo, funzioni e responsabilità degli organismi di valutazione e degli altri soggetti coinvolti.
La valutazione della performance individuale. La definizione dei comportamenti attesi e del contributo individuale. La definizione degli standard. La valutazione dei risultati conseguiti. La costruzione di un sistema di valutazione: esercitazione pratica sulla definizione di una metodologia di valutazione, sia per i
dirigenti, sia per i dipendenti, integrata con i sistemi di programmazione, pianificazione e controllo.
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A400
Strumenti operativi di programmazione e controllo
nelle Pubbliche Amministrazioni
- MODELLI DI GOVERNANCE ALLA LUCE DELLE NUOVE DISPOSIZIONI NORMATIVE
- IL SISTEMA DI CONTROLLO NELLA P.A. E LE RECENTI RIFORME (L. 196/09, D.L.VO 123/11, L.
190/2012, L. 213/2012) - IL PIANO TRIENNALE E LA RELAZIONE CONSUNTIVA SULLA PERFORMANCE
- L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
- GLI STRUMENTI OPERATIVI PER LA PROGRAMMAZIONE E IL CONTROLLO DI GESTIONE NELLE PUBBLICHE
AMMINISTRAZIONI: CASI DI STUDIO ED ESERCITAZIONI
DURATA
2 giorni
DATE
2-3 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Angelo CAGNAZZO
Dirigente Ministero Economia e Finanze
Prof. Roberto JANNELLI
Docente presso l’Università degli Studi del Sannio, Benevento; socio KPMG AdvisorySpa, Roma
e inoltre, Manager KPMG s.p.a., Roma
PROGRAMMA
Modelli di governo: dalla riforma della Public Governance alla New Public Governance. Il modello di governance e
il sistema integrato di controlli dopo le disposizioni normative (d.l.vo 123/11, d.l. 174/12 convertito in l. 213/12).
La corruzione e l’illegalità nelle amministrazioni pubbliche: la l. 6/11/12, n. 190. Il concetto di corruzione e di
illegalità nelle amministrazioni pubbliche. Il risk management quale strumento per la prevenzione della corruzione
e dell’illegalità. I contenuti e gli adempimenti previsti dal Piano nazionale anticorruzione elaborato dal Dipartimento della Funzione pubblica. Il d.l.vo 33/13 riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Il Codice di Comportamento dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni, d.P.R. 62/13. Il ruolo dell’ANAC e le novità introdotte dal d.l. 90/14. L’armonizzazione del sistema
dei controlli interni, il performance audit e il fraud audit. Le esigenze e la funzione del controllo, il processo e gli
strumenti di programmazione e controllo. Il budget e il reporting, gli indicatori, il tableau de bord e l’analisi degli
scostamenti. Il riordino del controllo di regolarità amministrativa e contabile alla luce delle disposizioni previste dal
d.l.vo 123/11. Controllo di gestione e contabilità: rapporti, coordinamento; raccolta ed elaborazione mirata di dati
contabili; creazione e compatibilità di sistemi informativi. Caratteri, scopi e differenze della contabilità finanziaria
rispetto alla contabilità economica. Il controllo di regolarità amministrativo contabile alla luce del d.l.vo 123/11
e della l. 213/12. Rafforzamento dei controlli in materia di regioni ed enti locali alla luce delle disposizioni date dal
d.l. 174/12. Il controllo strategico e il controllo di gestione: la procedura di pianificazione e controllo; il ruolo della
direzione politica e della dirigenza; l’OIV quale soggetto validatore delle procedure di controllo gestionale. Il controllo sulle società partecipate non quotate: natura e caratteristiche del controllo, i piani di razionalizzazione
delle società partecipate previsti dalla Legge di stabilità 2015. Il controllo sugli equilibri finanziari della gestione:
natura e caratteristiche del controllo. I controlli esterni e il ruolo della Corte dei conti alla luce della l. 213/12.
Il piano triennale della performance e la relazione annuale consuntiva. Il piano strategico e le correlazioni tra
strategie e obiettivi. L’organismo indipendente di valutazione (OIV) della performance organizzativa. La contabilità dei costi consuntivi: sistema a costi pieni; sistema a costi variabili; sistema a costi variabili e a costi fissi. Gli
indicatori: definizione; natura; tecniche di determinazione; cautele nella loro lettura. Le tipologie: indicatori quantitativi; temporali; qualitativi; economici. Il benchmarking: concetto; definizione; tipi. La valutazione delle prestazioni. L’opportunità dell’integrazione con gli altri sistemi di controllo interno, le dimensioni della valutazione e
i risultati, i comportamenti organizzativi. Analisi di un modello di valutazione.
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A359
Gli inventari nelle Pubbliche Amministrazioni: procedure operative
DURATA
2 giorni
DATE
9-10 novembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Adelia MAZZI
Esperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche Amministrazioni. Autrice di pubblicazioni
in materia
DESTINATARI
Il corso è rivolto a coloro che svolgono attività legate alla gestione patrimoniale; agli Economi, ai Provveditori, ai Consegnatari, ai Dirigenti contabili-finanziari, agli Agenti contabili del Servizio economato, e quindi
ai dipendenti: Ufficio Inventario; Ufficio Patrimonio; Ufficio Provveditorato; Consegnatario; ai Dirigenti, funzionari e addetti Servizi contabili-finanziari.
OBIETTIVI
Il pieno e soddisfacente utilizzo dei beni pubblici è in grado di fornire importanti ed utili occasioni per migliorare la qualità del servizio istituzionale, di favorire una corretta e proficua gestione economico-finanziaria
e di dare un concreto contributo alla realizzazione dei nuovi principi di autonomia, previsti dalla più recente
legislazione.
Inoltre, si esamineranno in dettaglio il rinnovo degli inventari dei beni mobili, la loro valutazione e l’aggiornamento dei valori, la ricognizione dei beni mobili ed eventuali sistemazioni contabili.
Partendo dalle problematiche relative alla inventariazione dei beni e tenendo presente l’attuale quadro normativo, durante il corso saranno forniti suggerimenti per migliorare, da parte del Servizio Economato/Provveditorato e dell’Ufficio Patrimonio, l’organizzazione procedurale della gestione degli inventari.
PROGRAMMA
La razionalizzazione dei costi della gestione dei beni e la mappa a reddito: Le Pubbliche Amministrazioni
si uniformano a quanto indicato dall’agenda nazionale e dalle linee guida per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico offrendo i dati pubblici in loro possesso in maniera standardizzata, documentata,
interoperabile, e volta quanto più possibile al massimo riutilizzo dei dati stessi. L’informatizzazione si pone
al fine di assicurare che i dati da loro resi disponibili siano effettivamente fruibili e largamente riutilizzati,
sia in termini della materia delle varie norme di spending review, oltre le indicazioni normative del patrimonio immobiliare pubblico dopo il d.l. 95/12 convertito in l. 135/12, compreso il piano di dismissione e
valorizzazione ex art. 58 l. 133/08, come modificato dal d.l. 201/11.
Il censimento e la gestione degli inventari dei beni immobili. La formazione e la gestione dell’elenco dei
beni immobilizzati, facenti parte del conto del patrimonio dell’ente. La gestione della contabilizzazione del
bene e le relative riduzioni dei costi per locazioni passive della Pubblica amministrazione. La razionalizzazione delle spese di manutenzione degli immobili. La rendicontazione annuale dei beni a conto del patrimonio.
Le immobilizzazioni immateriali e le immobilizzazioni materiali: i concetti dei beni pubblici; le norme del
codice civile. Le immobilizzazioni finanziarie: i concetti dei beni pubblici. I ratei, i risconti. L’attivo ed il
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passivo circolante, il conto del patrimonio. L’inventario dei beni. Le operazioni inventariali: ricerca, classificazione beni mobili ed immobili, descrizione e valutazione. Consegnatario dei beni immobili. La disciplina
civilistica dei beni soggetti ad inventariazione. L’inventario e lo stato patrimoniale. L’aggiornamento annuale dell’inventario.
La procedura operativa di gestione dell’inventario: l’inventario dei beni immobili e mobili. La ricerca, la
classificazione, la descrizione e la valutazione dei beni mobili, i beni da contratto di locazione finanziaria
(leasing). La contabilizzazione e la gestione dei beni mobili. La gestione dell’inventario delle singole parti
di un’apparecchiatura elettronica. La gestione della procedura di inventario dei beni mobili. I Consegnatari
ed i Subconsegnatari dei beni mobili. Il carico e lo scarico dei beni mobili. La ricognizione dei beni mobili e
l’aggiornamento civile delle scritture. I materiali di consumo e la cancelleria. La gestione delle rimanenze.
La contabilità patrimoniale e le registrazioni di chiusura dei registri. I controlli amministrativi dei dati contabili.
Il regime delle responsabilità, riferimenti normativi, concetto di colpa alla luce della giurisprudenza: gli
agenti contabili a denaro e a materia; verbali di consegna; verbali di trasferimento; verbali di discarico; verbali di annullamento o variazione valore; la resa del conto al proprio Ente.
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A593
Il piano delle performance, PEG e PDO negli Enti locali
- STRUMENTI A TUTELA DELL’ANTICORRUZIONE E A GARANZIA DELL’EFFICIENZA, CONTROLLO E MONITORAGGIO DELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA
- CASI APPLICATIVI
DURATA
2 giorni
DATE
1a edizione: 28-29 maggio 2015
2a edizione: 12-13 novembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Giuseppe VELLA
Segretario - Direttore generale della Provincia regionale di Agrigento
OBIETTIVI E DESTINATARI
Il corso, rivolto a Segretari, dirigenti, responsabili di PO e dei procedimenti, intende trattare la tematica della
performance in un’ottica innovativa. Si tende, infatti, a privilegiare l’utilizzo di tale strumento di valutazione, al fine di migliorare l’efficienza organizzativa, rendere funzionali ed integrati i controlli, e, principalmente, permettere di implementare ed attuare le disposizioni di cui alla l. 190/12 in tema di
anticorruzione e trasparenza. Si passa, dunque, da una visione del piano delle performance quale strumento
previsto per legge, a quella di strumento di organizzazione, legalità ed efficienza dell’azione amministrativa. I temi teorici trattati sono affiancati da esemplificazioni pratiche ed operative.
PROGRAMMA
Il PEG (Piano esecutivo di gestione) ed il PDO (Piano dettagliato degli obiettivi) quali strumenti di pianificazione e controllo. Rapporti con la disciplina anticorruzione. Il Piano dettagliato degli obiettivi: quale
strumento di valutazione dei dirigenti e delle posizioni organizzative: ipotesi esemplificative; quale mezzo
per l’implementazione e la funzionalità del Piano anticorruzione e trasparenza di cui alla l. 190/12 e relativi decreti attuativi; quale raccordo del sistema dei controlli interni di cui al d.l. 174/12, convertito in l.
213/12, con particolare riferimento al controllo di qualità degli atti. Il collegamento tra PDO e Piano della
Performance di cui al decreto Brunetta: soluzioni operative per integrare i sistemi di valutazione della performance dell’Ente. La struttura e il contenuto del PEG e del PDO e relativa delibera di approvazione: centri di responsabilità e centri di costo (definizione, criteri di progettazione e funzioni); obiettivi di gestione
(progetti, linee guida di attuazione dei progetti, indicatori, obiettivi ordinari e di sviluppo ); dotazioni finanziarie (assegnazioni dei capitoli, budget dei centri di responsabilità e dei progetti); dotazioni non finanziarie (dotazione di risorse umane e strumentali); processo di assegnazione di obiettivi e di risorse,
competenze della Giunta e dei responsabili dei centri di responsabilità. Le procedure di attribuzione degli
obiettivi nell’ambito del principio di separazione politica-amministrazione.
Il PEG quale elemento centrale all’interno del processo di formazione delle previsioni finanziarie e strumento di collegamento dei documenti contabili costituenti il Sistema Integrato di Bilancio.
La funzione del direttore generale nella definizione del PEG e del PDO e i rapporti con il responsabile dei
servizi finanziari: modalità di approvazione e di variazione del PEG e del PDO ed i pareri necessari per la regolarità tecnica e contabile. La negoziazione degli obiettivi. Trattazione a carattere esemplificativo dei
concetti teorici affrontati.
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A360
Le funzioni dell’economo nella P.A. – Indirizzo pratico-operativo
DURATA
2 giorni
DATE
19-20 novembre 2015
ORARIO
9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Agostino NOBILE
Esperto di contrattualistica e autore di pubblicazioni in materia, componente effettivo del Comitato consultivo appalti pubblici presso la Commissione europea
PROGRAMMA
Quadro generale: la disciplina normativa e regolamentare. I Regolamenti di economato degli Enti pubblici. I Consegnatari nell’Amministrazione dello Stato ed il responsabile del servizio economale negli Enti pubblici e negli Enti locali: modalità di nomina, durata negli incarichi, qualifica, contenuti dell’incarico. Le
funzioni economali e le procedure d’acquisto: le minute spese di ufficio; le ricerche di mercato; le procedure semplificate. Gli adempimenti dei consegnatari e degli economi negli Enti: preliminari, concomitanti e susseguenti le ordinazioni. Le procedure economali per l’acquisizione di beni e servizi. L’esecuzione
delle minute spese di funzionamento a carico di fondi di anticipazione. La gestione contabile. I servizi di
cassa: le giacenze e la gestione della liquidità. Le spese da pagare, la custodia dei valori, le scritture da tenere, le verifiche ed i controlli. La presentazione del Rendiconto dei fondi utilizzati. I servizi economali
specifici (le gestioni dirette). Le tipografie e i centri-stampa, laboratori ed officine. Il servizio automobilistico. Formazione e conservazione delle scritture di competenza dell’economo su supporti informatici.
Organizzazione degli uffici cassa sulla base di procedure informatizzate.
L’economo come agente della riscossione. Gli Economi e Consegnatari come Agenti contabili. La resa del
conto ed i suoi fini. La rendicontazione di ordine generale e quella analitica dei singoli agenti. I conti amministrativi o rendiconti e i conti giudiziali. La gestione dei beni del patrimonio mobiliare e immobiliare. Considerazioni generali sui beni pubblici. Le valutazioni e gli ammortamenti. Gli inventari dei beni demaniali,
dei beni patrimoniali immobili e loro tenuta. I compiti del consegnatario nello Stato e dell’economo negli altri
enti in materia di contabilizzazione e di inventariazione dei beni mobili. Il nuovo procedimento per l’alienazione dei beni mobili. La gestione dei beni in uso: l’assunzione dei carichi inventariali, aggiornamento;
manutenzione; dismissione. La gestione dei beni fuori uso o non più utilizzabili. I magazzini di conservazione; gestione; scritture; vigilanza e controllo. Le responsabilità: giudizio di conto e giudizio di responsabilità amministrativa e civile. Gli adempimenti in tema di tracciabilità dei flussi finanziari.
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A212
Le procedure di erogazione della spesa pubblica alla luce
dell’armonizzazione dei sistemi contabili
DURATA
3 giorni
DATE
23-24-25 novembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Giorgio GISCI
già Dirigente generale presso il Ministero Economia e Finanze
Dott. Paolo Luigi REBECCHI
Vice Procuratore generale Corte dei conti
Il seminario propone una sintesi organica di tutte le problematiche relative al processo inerente l’erogazione delle spese pubbliche partendo dalle previsioni di bilancio, attraverso un esaustivo confronto tra il
sistema della erogazione di spesa statale e quello degli Enti del settore pubblico, secondo tre diverse ottiche, verranno evidenziate le regole generali del sistema e quelle particolari di ciascun ordinamento.
Destinatari delle lezioni sono soprattutto amministratori, dirigenti e funzionari delle Amministrazioni dello
Stato, delle Regioni, degli Enti locali e degli Enti pubblici non economici.
PROGRAMMA
Il quadro normativo contabile in materia di gestione della spesa pubblica. Profili economico-finanziari.- I sistemi
contabili a supporto e a servizio dello svolgimento delle attività istituzionali e della gestione delle amministrazioni
pubbliche: La contabilità finanziaria, la contabilità economica e quella analitica: fonti, fondamenti ed obiettivi.
L’evoluzione dei principi contabili alla luce delle riforme. Le norme introdotte con la l. 31/12/09, n. 196, “Legge
di contabilità e finanza pubblica”. Il bilancio di competenza e di cassa, e per Missioni e Programmi. L’interrelazione con la classificazione funzionale europea Cofog. Il Rendiconto. L’armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio alla luce dei dd.l.vi n. 91 e 118 del 2011, con le integrazioni e correzioni operate dal d.l.vo
126/14, e con riferimento al Testo unico sull’ordinamento contabile degli Enti locali (d.l.vo 267/2000) e al Regolamento di contabilità d.P.R. 97/03 per gli Enti pubblici istituzionali. Cenni sulla revisione della spesa (c.d. spending review). I principi generali o postulati e i principi generali applicati: la competenza finanziaria potenziata, la
contabilità economico-patrimoniale e il bilancio consolidato. I controlli e la loro evoluzione sul processo della
spesa, visti in una logica di efficienza ed efficacia dell’azione della P.A. Profili contabili.- Le fasi dell’entrata e della
spesa: la riscossione e il pagamento. Il mandato informatico, la smaterializzazione degli ordinativi e la fattura
elettronica. Le variazioni di bilancio. Fondi di riserva, i residui e la loro gestione. Norme e prassi in tema di semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili. I risultati contabili della gestione, anche con
riferimento agli obiettivi programmati e agli indicatori di performance: il conto del bilancio, il conto economico,
il conto del patrimonio. Il consolidamento dei conti pubblici in ambito nazionale e comunitario: ruolo di Istat e
di Eurostat. Il sistema di codificazione gestionale SIOPE: la circolare Mef 10/6/08, n. 15. L’adeguamento delle
previsioni di spesa agli esiti del controllo della Corte dei conti introdotti dal c. 171, l. 266/05. Profili giurisdizionali.- L’erogazione delle spese derivanti da sentenze di condanna: in particolare il problema della imputazione al bilancio e della copertura economica in caso di indisponibilità o insufficienza degli stanziamenti in bilancio;
la nomina e la competenza dei commissari ad acta. Rapporti tra procedimento contabile e obbligazione pecuniaria della P.A. Le patologie di erogazione della spesa pubblica: impegno, ordinazione e pagamento di spese in eccedenza allo stanziamento di bilancio e in violazione del principio della competenza. Le norme introdotte dalle
leggi finanziarie. Le procedure irrituali di erogazione della spesa pubblica e le relative conseguenze sulle obbligazioni della P.A., in particolare i debiti fuori bilancio e la riferibilità alla P.A. Provvedimenti legislativi diretti
al contenimento di particolari categorie di spesa degli Enti pubblici. Novità introdotte dalla l. 15/09 e dai dd.l.
78/09 e 103/09. La responsabilità dei soggetti preposti alla erogazione della spesa pubblica. Esame della più recente giurisprudenza in tema di responsabilità e di giudizio di conto della Corte dei conti.
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11 - INDICE DELLA MATERIA
TRIBUTI E FISCO
A591 La scissione dei pagamenti (split payment) nei confronti della P.A. ............................................. pag. 2
A357 L’assistenza fiscale - Il Mod. 730/2015 precompilato .................................................................... pag. 3
A356 Il modello 770/2015 semplificato ................................................................................................... pag. 4
A357/2Conguagli di fine anno e il modello CU ......................................................................................... pag. 5
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A591
La “scissione dei pagamenti” (split payment) nei confronti
della Pubblica Amministrazione
- ALLA LUCE DEL COMMA 629 LETT. b, ART. 1 DELLA L. 190/14, E DEL D.M. MEF 23/1/14
DURATA
1 giorno
DATA
20 marzo 2015
ORARIO
9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Luigi ABRITTA
Esperto in materia tributaria e fiscale
Dal 1 gennaio 2015 le Amministrazioni pubbliche, ma anche i fornitori di quest’ultime, sono interessati da
una nuova modalità di determinazione e versamento dell’IVA.
Infatti tra le numerose novità, la legge di stabilità del 2015 ha previsto l’introduzione dello “split payment”,
che costituisce una misura di contrasto all’evasione dell’IVA, per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti dello Stato, organi dello Stato, anche se dotati di personalità giuridica, enti
pubblici territoriali e loro consorzi, Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, istituti universitari, Aziende sanitarie locali, enti ospedalieri, enti pubblici di ricovero e cura aventi prevalente carattere scientifico, enti pubblici di assistenza e beneficenza, enti di previdenza.
In sostanza il cedente/prestatore procede alla fatturazione delle operazioni secondo le modalità ordinarie
e quindi addebitando il tributo a titolo di rivalsa. Tuttavia, nonostante l’addebito del tributo l’imposta non
è riscossa dal cedente/prestatore, ma è l’acquirente stesso (quindi la Pubblica Amministrazione) a provvedere al versamento dell’Iva nelle casse dell’erario. In questo modo si evita che il cedente/prestatore entri
in possesso dell’IVA contrastando con efficacia le possibili frodi.
Il decreto MEF 23/1/15 ha stabilito le modalità e termini per il versamento dell’IVA da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Conseguentemente sono state modificate le modalità di liquidazione del tributo
e allo stesso modo sono stati previsti specifici criteri di esposizione delle predette operazioni all’interno
della dichiarazione IVA.
PROGRAMMA
Lo “split payment” le nuove disposizioni previste dall’art. 1, comma 629, lettera b), della l. 23/12/14, n.
190 (legge di stabilità 2015): principi generali dello “split payment”. Ambito soggettivo di applicazione: la
circol. 1/E dell’Agenzia delle Entrate del 9/2/2015. Ambito oggettivo di applicazione. Decorrenza della disposizione. Fatture emesse prima del 1/1/2015 e dopo tale data. Effetti sui soggetti passivi fornitori. Esigibilità dell’IVA. Versamento dell’IVA. Modalità e termini di versamento del tributo secondo il d.m. 23/1/15.
Le modalità applicative per le Pubbliche Amministrazioni soggetti passivi IVA. Casi particolari ed esempi applicativi.
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A357
L’assistenza fiscale - Mod. 730/2015
LA NUOVA DICHIARAZIONE PRECOMPILATA - ASSISTENZA FISCALE DIRETTA E INDIRETTA - ADEMPIMENTI,
OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ - LA PROCEDURA DI ASSISTENZA FISCALE - LA NUOVA MODULISTICA - LE
COMUNICAZIONI ALL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA – L’INVIO DELLA CERTIFICAZIONE UNICA - ANALISI
PARTICOLAREGGIATA DEI REDDITI DA DICHIARARE NEL MOD. 730/2015
DURATA
2 giorni
DATE
13-14 aprile 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Angelica CARLUCCI
Esperto in materia tributaria e fiscale
PROGRAMMA
Assistenza fiscale: profili organizzativi, giuridici e funzionali e ultime novità. Analisi dei redditi dichiarabili con il mod. 730 con particolare riguardo ai redditi fondiari, ai redditi di lavoro dipendente ed assimilati, ai redditi di capitale e ai redditi di lavoro autonomo. Ritenute alla fonte. Addizionali regionale e
comunale all’Irpef. Oneri deducibili. Le detrazioni per redditi da lavoro, le detrazioni per carichi di famiglia
e le detrazioni per oneri. Adempimenti e tempistica del sostituto d’imposta nell’assistenza fiscale: ricezione dei mod. 730; comunicazioni mod. 730-4 (anche rettificative e integrative) da parte dei Caf-dipendenti;
controllo formale; liquidazione dell’imposta e conguagli. Rettifiche e integrazioni. Esame particolareggiato
della nuova modulistica. Il modello precompilato. Le connesse comunicazioni all’Amministrazione finanziaria; invio della certificazione unica. Nuovi termini di trasmissione telematica dei modelli 730 all’Amministrazione finanziaria. Le sanzioni previste per i sostituti d’imposta e per i Caf-dipendenti.
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A356
Il Modello 770/2015 semplificato
DURATA
2 giorni
DATE
9-10 giugno 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Rodolfo AFFATICATI
Esperto in materia previdenziale, INAS-CISL
e inoltre un Esperto in materia tributaria e fiscale
PROGRAMMA
Soggetti del comparto pubblico obbligati alla presentazione della dichiarazione di sostituto d’imposta.
Le novità derivanti dalla semplificazione di cui al d.l.vo 175/2014. I termini di presentazione il 2015. Modalità di compilazione e presentazione della dichiarazione; le procedure per l’invio telematico.
Parte fiscale. Esame particolareggiato delle novità della dichiarazione e delle modalità di compilazione delle
comunicazioni nonché dei prospetti dei versamenti e delle compensazioni. Lo scomputo delle ritenute. Le
sanzioni previste per i sostituti d’imposta. Il ravvedimento operoso.
Parte contributiva. La contribuzione: obbligatoria, figurativa, non obbligatoria derivante da riscatti e ricongiunzione. Esame delle sezioni relative ai dati previdenziali. Le novità per i dati INPS. Le particolarità dei
dati della gestione INPS ex INPDAP; il reddito imponibile ai fini del TFS e del TFR, imponibile contributivi ai
fini della contribuzione per la Gestione Unitaria delle prestazione creditizie e sociali, dell’ENPDEP. Le novità
relative alla contribuzione per il TFR per i nuovi assunti e per i dipendenti in regime TFS che optano per la
previdenza complementare. Nuove modalità liquidazione TFS/TFR.
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A357/2
Conguagli di fine anno e il modello CU
- IL CONGUAGLIO DI FINE ANNO
- L’ADDIZIONALE REGIONALE ALL’IRPEF
- L’ADDIZIONALE COMUNALE ALL’IRPEF
- LE CERTIFICAZIONI
- LA CERTIFICAZIONE UNICA MODELLO CU 2015
DURATA
2 giorni
DATE
30 novembre - 1 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Rag. Rodolfo AFFATICATI
Esperto in materia previdenziale, INAS-CISL
e inoltre un Esperto in materia tributaria e fiscale
Analisi delle disposizioni che regolano l’effettuazione del conguaglio di fine anno, che prevedono il prelievo
alla fonte delle addizionali regionale e comunale all’Irpef sui redditi di lavoro dipendente e assimilati.
PROGRAMMA
Parte fiscale.- Il conguaglio di fine anno: adempimenti del sostituto d’imposta; analisi dei redditi; oneri che
possono o devono essere considerati ai fini del conguaglio; detrazioni per carichi di famiglia e gestione del
credito derivante da incapienza dell’imposta; detrazioni per redditi da lavoro; credito fiscale di cui all’articolo 13, comma 1-bis, del TUIR (bonus Renzi). Incapienza della retribuzione a subire gli effetti del conguaglio: scelta del dipendente; le addizionali regionale e comunale all’Irpef alla luce delle più recenti
modifiche normative. La certificazione unica (CU): compilazione e trasmissione telematica all’Agenzia delle
entrate.
Parte contributiva.- Gli aspetti contributivi INPS ed ex INPDAP riportati sulla Certificazione Unica modello
CU 2015. Destinatari dell’invio della certificazione. Individuazione del reddito imponibile ai fini pensionistici,
previdenziale, della Gestione del credito e dell’ENPDEP. Tipologia della contribuzione ai fini pensionistici,
previdenziali, della Gestione del credito e dell’ENPDEP. Risoluzione di quesiti. Trattamenti di fine servizio/
TFR modalità e termini di pagamento.
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12 - INDICE DELLA MATERIA
MANAGEMENT
M238 Master in amministrazione digitale e ICT nel settore pubblico ............................................. pag. 2
C426/1La fatturazione elettronica e la conservazione della documentazione ......................................... pag. 3
A023 Amministrazione digitale e innovazione organizzativa nella P.A. .................................................. pag. 4
E345 Nuove Regole tecniche in materia di formazione e conservazione documenti informatici delle P.A. ... pag. 6
E342 Realizzazione e gestione di sistemi informativi ............................................................................. pag. 7
M236 Master in start-up d’impresa ................................................................................................... pag. 8
M139 Master in management della Pubblica Amministrazione .................................................... pag. 10
B504 L’esercizio di ruoli di responsabilità nelle organizzazioni pubbliche .......................................... pag. 12
B505 Competenze organizzative per gestire il lavoro delle persone ................................................... pag. 13
B506 Competenze per il coordinamento e controllo ............................................................................ pag. 14
B507 Competenze per cooperare ed integrare .................................................................................... pag. 15
C254 La tutela e la valorizzazione dei beni culturali ............................................................................. pag. 16
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M238
MASTER IN AMMINISTRAZIONE DIGITALE E ICT NEL SETTORE PUBBLICO
DURATA
7 giorni, articolato in quattro moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
20-21-22 maggio 2015 - 8-9-10-11 giugno 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.350,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Anna Mariagrazia CRESCENZI
Amministrativista e Referendario Presidenza del Consiglio dei Ministri – Esperto in diritto amministrativo elettronico e delle tecnologie
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Ing. Guglielmo LONGOBARDI
Funzionario Agenzia per l’Italia Digitale - Esperto dei processi di innovazione tecnologica nella P.A.
Ing. Fabio MASSIMI
Agenzia per l’Italia Digitale - Esperto nei processi di digitalizzazione della P.A., specialista di documento digitale fiscale e normativo
Dott. Paolo TRIMARCHI
Dirigente Ispettorato generale Informatizzazione della contabilità di Stato, Ragioneria Generale dello Stato
Il master propone una esaustiva trattazione sul tema dell’innovazione nella P.A. nell’ambito della cornice dettata dal Codice dell’amministrazione digitale e da successivi provvedimenti in materia di conservazione dei
documenti informatici, gestione informatizzata dei pagamenti e dei sistemi informativi.
Il master stesso si articola in quattro seminari ove la trattazione dei diversi profili normativi e operativi viene
trattata monograficamente, di modo che gli stessi possano essere fruiti anche separatamente.
DESTINATARI
Dirigenti, funzionari e dipendenti di Ministeri, Regioni, Autonomie territoriali, Società pubbliche e a partecipazione pubblica, Enti e istituti di ricerca, formazione, Università, agenzie di sviluppo, ecc.
PROGRAMMA
1° modulo (A023):
20-21 maggio 2015
Amministrazione digitale e innovazione organizzativa nella P.A.
2°modulo (C426_1):
22 maggio 2015
La fatturazione e conservazione elettronica dei documenti
3°modulo (E345):
8-9 giugno 2015
Nuove Regole tecniche in materia di formazione e conservazione dei documenti informatici delle P.A.
4°modulo (E342):
10-11 giugno 2015
Realizzazione e gestione di sistemi informativi
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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C426_1
La fatturazione elettronica e la conservazione della documentazione
DURATA
1 giorno
DATE
1 edizione: 22 maggio 2015
2a a edizione: 12 ottobre 2015
a
ORARIO
9-14/15-16,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Ing. Fabio MASSIMI
Agenzia per l’Italia Digitale - Esperto nei processi di digitalizzazione della P.A., specialista di documento digitale fiscale e normativo
A decorrere dal 31 marzo 2015 è reso obbligatorio l’utilizzo della fatturazione elettronica nei rapporti
commerciali con le amministrazioni pubbliche italiane. Il seminario si prefigge di fornire un quadro del contesto normativo e degli aspetti tecnici ed organizzativi che imprese e pubbliche amministrazioni devono conoscere adeguatamente.
PROGRAMMA
Parte 1 a: Introduzione.- L’adozione dei processi di fatturazione e conservazione digitale: problemi e opportunità. Il ciclo ordine-pagamento: i diversi approcci alla digitalizzazione. Fatturazione elettronica PA: lo
scenario, il progetto, gli adempimenti. Conservazione digitale: il ruolo e le funzioni del responsabile della
conservazione.
Parte 2a: Quadro normativo.- La normativa sulla fatturazione elettronica (d.P.R. 633/1972, Dir. 2010/45/EU).
La fatturazione elettronica verso la P.A., regole tecniche e linee guida (l. 244/07, d.m. 55/13). Le misure
per l’impossibilità di recapito (circolare MEF–FP n. 1/2014). Nuovi obblighi sulla fatturazione elettronica: CIG,
CUP, Registro unico delle fatture (d.l. 66/14, conv. in l. 89/14). L’ambito soggettivo di applicazione (circolare MEF–FP n. 1/2015). Le semplificazioni degli obblighi di conservazione (d.m. MEF 17/6/14). Le regole tecniche del sistema di conservazione (d.P.C.M 3/12/13). L’obbligo di fatturazione elettronica nel public
procurement (Dir. 2014/55/EU).
Parte 3 a: Aspetti organizzativi, tecnologici e applicativi.- Il processo di fatturazione elettronica verso la
P.A.: soggetti coinvolti, fasi e tempistica di attuazione del processo.
La fattura elettronica P.A.: il formato .xml, le informazioni obbligatorie, i dati per l’integrazione nel processo di ciclo passivo, la firma della fattura. Il ruolo dell’IndicePA: creazione e gestione dell’ufficio e del
servizio di fatturazione elettronica, l’identificazione degli uffici destinatari di fatturazione elettronica, le
procedure in caso di mancata identificazione della P.A., l’ufficio di fatturazione elettronica “centrale”, le
comunicazioni ai fornitori. Il sistema di interscambio: i canali di trasmissione, i file gestiti (fatture, lotti ed
archivi), controlli ed errori, messaggi: ricevute e notifiche. Linee guida per l’adeguamento delle procedure
interne delle amministrazioni: misure organizzative e tecnologiche. La conservazione digitale delle fatture: sistema di conservazione, responsabile della conservazione, manuale della conservazione. Gli strumenti: FatturaPA.gov.it, software open source. Il processo operativo: compilazione, firma, trasmissione,
ricezione, archiviazione e conservazione della fattura.
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A023
Amministrazione digitale e innovazione organizzativa nella P.A.
PROFILI TEORICI ED APPLICATIVI, DOPO I DECRETI LEGISLATIVI 235/2010 E 33/13, LE LEGGI 134/12,
190/ 2012, 221/12, 96/13 E IL D.L. 90/2014 CONV. NELLA L. 114/14
- LE REGOLE TECNICHE DI CUI AL D.P.C.M. 13/11/2014
- P.A. DIGITALE: I NUOVI STRUMENTI INFORMATICI E ORGANIZZATIVI NEL PROCEDIMENTO
AMMINISTRATIVO
- LA TRASPARENZA DELLA P.A. E IL TRATTAMENTO DEI DATI
- L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
- LA DEMATERIALIZZAZIONE DEI PROCEDIMENTI ED IL DOCUMENTO INFORMATICO
DURATA
2 giorni
DATE
1ª edizione: 20-21 maggio 2015
2ª edizione: 26-27 ottobre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Anna Mariagrazia CRESCENZI
Amministrativista e Referendario Presidenza del Consiglio dei Ministri – Esperto in diritto amministrativo
elettronico e delle tecnologie
Ing. Guglielmo LONGOBARDI
Funzionario Agenzia per l’Italia Digitale ex DigitPA - Esperto dei processi di innovazione tecnologica nella
P.A.
Il seminario intende fornire una panoramica completa e approfondita sul tema dell’innovazione nella pubblica amministrazione nell’ambito della cornice delineata dal quadro normativo dettato dal Codice dell’amministrazione digitale, aggiornato dal d.l.vo 235/2010, integrato dagli interventi legislativi sullo sviluppo
e la crescita (d.l. 83/12 e dal d.l. 179/12) e potenziato dalla disciplina riguardante la trasparenza della P.A.
(d.l.vo 33/13) e dal rafforzamento dell’Agenda digitale italiana (l. 98/13), che hanno introdotto la road map
per l’utilizzo efficiente dei servizi della Pubblica Amministrazione, in particolare quella locale, tenuto conto
del contesto tecnologico in evoluzione e delle nuove esigenze di contenimento della spesa pubblica.
PROGRAMMA
L’amministrazione digitale e il quadro regolamentare ed organizzativo alla luce delle nuove regole tecniche per la gestione informatica dei procedimenti della P.A. (d.P.C.M. 13/11/14).
Evoluzione del Codice dell’Amministrazione digitale alla luce delle disposizioni integrative previste dal decreto sviluppo 2012 (d.l. 83/12 convertito nella l. 134/12), dal decreto crescita 2012 (d.l. 179/12 conv.
nella l. 221/12), coordinati con la riforma del d.l.vo 150/09 in termini di responsabilizzazione dell’operatore pubblico e con la disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni
per la P.A. (d.l.vo 33/13) e del trattamento dei dati pubblici. Complementarietà con la riforma in tema di
anticorruzione nella P.A. (l. 190/12).
Le opportunità e le applicazioni delle nuove disposizioni nella pubblica amministrazione alla luce dei programmi previsti dall’Agenda digitale europea e nazionale (l. 98/13); Azioni per l’attuazione del sistema informativo della P.A.: il nuovo Servizio Pubblico di Identità Digitale (SPID) - anagrafe popolazione residente;
fatturazione elettronica; razionalizzazione data center; G-cloud; cooperazione applicativa; connetti-
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vità pubblica - cyber security. Strumenti organizzativi a sostegno dell’innovazione e strutture per l’organizzazione dell’innovazione tecnologica, il coordinamento tra Stato, Regioni ed autonomie locali.
La disciplina giuridica delle comunicazioni tra P.A., cittadini ed imprese: razionalizzazione della posta
elettronica certificata, pagamenti elettronici, sicurezza digitale, open data, basi dati di interesse nazionale.- Il fascicolo informatico e i problemi concreti nella sua realizzazione.
Confronto con i sistemi dell’UE.
La trasparenza nella P.A.: Siti web e obblighi di pubblicazione relativi ai procedimenti amministrativi e acquisizione dati. Accesso e limiti alle informazioni. La Bussola della trasparenza e il Portale della trasparenza.
La trasparenza come strumento di accountability della P.A. verso il cittadino. La trasparenza come strumento di prevenzione della corruzione.
Evoluzione delle disposizioni del Testo Unico sulla documentazione amministrativa (d.P.R. 445/2000) in
rapporto alle nuove regole dell’amministrazione digitale: la transizione dal documento amministrativo all’informazione digitale strutturata alla luce delle nuove disposizioni regolamentari e tecniche. Le nuove Regole tecniche per il protocollo informatico ai sensi degli artt. 40-bis, 41, 47, 57-bis e 71, del Codice
dell’amministrazione digitale, di cui al d.l.vo 82/05 (d.P.C.M. 3/12/13).
Le regole tecniche e le modalità di attuazione del procedimento amministrativo informatico: formazione, tenuta e conservazione del documento informatico; gestione documento informatico e gestione flussi
documentali; firme digitali e identità digitali. Linee guida per la stesura di convenzioni per la fruibilità dei
dati tra amministrazioni.
Misure per lo snellimento del Processo amministrativo e l’attuazione del Processo civile telematico (d.l.
90/2014 conv. nella l. 114/14) per la semplificazione, la trasparenza amministrativa e l’efficienza degli uffici giudiziari.
Il ruolo delle banche dati delle P.A. nei processi di integrazione e innovazione dei servizi in rete.
Innovazione organizzativa in tema di performance. La gestione del ciclo della performance dal d.l.vo
150/09 al d.l. 90/14 conv. nella l. 114/14.
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E345
Le nuove Regole tecniche in materia di formazione e conservazione dei
documenti informatici delle P.A.
- NONCHÉ IN MATERIA DI FORMAZIONE, TRASMISSIONE, COPIA, DUPLICAZIONE, RIPRODUZIONE E VALIDAZIONE TEMPORALE DEI DOCUMENTI INFORMATICI IN GENERALE (D.P.C.M. 13/11/14)
DURATA
2 giorni
DATE
8-9 giugno 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Oggetto e ambito di applicazione di queste Regole tecniche sono la formazione e gestione dei documenti informatici in genere e la formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni.
Il seminario tratta uno degli argomenti più complessi in materia di gestione degli archivi pubblici, dopo che
è stato introdotto il documento informatico con la l. 59/97 e soprattutto dopo che ne è stato reso obbligatorio l’uso nelle amministrazioni pubbliche. Nell’intervento formativo si affronta la problematica, innanzitutto offrendo un quadro generale della normativa italiana dalla più antica alla più recente in materia di
conservazione documentaria; si sottolinea, quindi, il momento della tutela della certezza del diritto in materia quando si tratta della generalità dei documenti informatici e quello degli interessi generali della comunità (oltreché quelli particolari dei singoli cittadini) come fondamentale presupposto del legislatore in
materia di normativa sulla conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni.
PROGRAMMA
Principi fondamentali di teoria archivistica. Legislazione in materia di archivi. Legislazione in materia di
documenti informatici delle pubbliche amministrazioni. La rilevanza del momento della formazione dei documenti non informatici. Gli obblighi di conservazione. Documenti informatici e documenti amministrativi
informatici alla luce delle nuove Regole tecniche in materia di formazione e conservazione (d.P.C.M.
13/11/14). Fascicoli informatici e aggregazioni documentali informatiche. Registri e repertori informatici.
Modelli organizzativi della conservazione. I ruoli nel sistema di conservazione. La fondamentale funzione
del responsabile della conservazione. Le funzioni del manuale di conservazione e del manuale di gestione.
Il processo di conservazione. Il piano di sicurezza del sistema di conservazione. La funzione dello scarto nella
conservazione dei documenti informatici.
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E342
Realizzazione e gestione di sistemi informativi
DURATA
2 giorni
DATE
10-11 giugno 2015
ORARIO
9-13/14-17
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Paolo TRIMARCHI
Dirigente Ispettorato generale Informatizzazione della contabilità di Stato, Ragioneria Generale dello Stato
Il corso è rivolto a manager con ruoli di responsabilità nella gestione dei sistemi informativi di imprese e pubbliche amministrazioni. L’approccio formativo seguito nella trattazione dei diversi argomenti mira a fornire,
oltre alle necessarie nozioni teoriche, degli strumenti pratici per supportare le attività di organizzazione e
gestione di servizi e progetti IT e per consentire di relazionarsi in modo efficace e consapevole con gli outsourcer.
Il percorso formativo è strutturato in modo da fornire tutte le nozioni di base necessarie per comprendere
le parti di approfondimento. Tuttavia la conoscenza di elementi di economia e gestione d’impresa e di project management, da un lato, e di fondamenti di informatica e sistemi informativi aziendali, dall’altro, possono agevolare l’apprendimento dei vari argomenti affrontati nel corso.
PROGRAMMA
Elementi e definizioni dell’IT management. Modelli e strumenti di organizzazione e di IT governante. Modelli
di organizzazione della funzione IT. Modelli e strumenti di IT sourcing. Modelli e strumenti di gestione dei servizi IT. Modelli COBIT, ITIL, CMMI, standard ISO-IEC. Focus sul framework ITIL. Modelli e strumenti di gestione
dei progetti IT. Modelli PMI, PRINCE2, IPMA, RUP. Focus sul framework PRINCE2.
Modelli e strumenti di ingegneria del software. Processo di sviluppo dei sistemi informativi. Modelli e strumenti per la descrizione del dominio applicativo. Modelli e strumenti per il disegno della soluzione. Modelli
e strumenti di definizione e misurazione dei sistemi informativi. Modelli per la descrizione e la classificazione
dei sistemi informativi. Modelli e strumenti per la misurazione dell’effort e dei costi.
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M236
MASTER IN START-UP D’IMPRESA
- CREAZIONE, SVILUPPO E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’IMPRESA
DURATA
5 giorni
PERIODO DI SVOLGIMENTO
21-22-23-24-25 settembre 2015
ORARIO
9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.030,00 + IVA
RELATORE
Avv. Nunzio BEVILACQUA
Legale e consulente d’impresa - Direttore Rivista scientifica di Diritto Civile, Commerciale ed Immobiliare “Notarilia” - Editorialista economico
OBIETTIVI
Il Master, della durata di 5 giorni, si propone di creare, attraverso anche esempi pratici, una continua dialettica tra docente e partecipanti al corso, su una tematica interdisciplinare come la nascita, il posizionamento, l’affermazione (attraverso anche internazionalizzazione o forme di delocalizzazione mirate) o
il “ripensamento” di una stessa impresa già nata alla luce del cambiamento dei tempi.
La nostra società ha profondamente trasformato il modo di “pilotare” un’impresa necessitando oggi non
solo di nozioni giuridiche ma anche di tecniche economiche, di marketing e di comunicazione aziendale
strategica alla luce dei nuovi strumenti di comunicazione globale.
Proprio questa trasversalità di argomenti trattati ed il taglio tecnico operativo che vede la possibilità di
interagire con il docente via e-mail, anche successivamente al termine del corso, rende lo stesso un flessibile strumento sia per chi vuole iniziare al meglio l’avventura d’impresa, sia per chi si stia accingendo
al delicato “passaggio generazionale” o comunque senta l’esigenza di dare una maggior spinta alla propria attività d’impresa.
DESTINATARI
Il master è rivolto a tutti coloro che desiderano ampliare le proprie conoscenze d’impresa, avere delle
linee guida molto pratiche nell’iniziare al meglio l’avventura imprenditoriale ed anche per fare delle
scelte efficaci ed efficienti, in imprese già operanti, rivoluzionando il proprio approccio ai mercati sia a
livello territoriale che di comunicazione.
Si presta in modo particolare a coloro che siano intenzionati a mettere in piedi una start-up, ad imprenditori che avendola già creata desiderino portarla ad un livello superiore ed ad un migliore posizionamento
nel mercato o che siano prossimi al “cambio generazionale”; a giovani laureati in giurisprudenza ed
economia in cerca di una prima professionalizzazione nell’area d’impresa; a coloro che lavorando in imprese nel campo delle relazioni esterne e comunicazione istituzionale desiderino integrare la propria professionalità.
PROGRAMMA
Analisi delle questioni di preavvio (Start-Up) attività d’impresa: tipologia merceologica e mercato di
riferimento, concorrenti diretti-indiretti, tipo di strumento societario più adatto all’attività target; budget ed eventuali forme di finanziamento. Attività d’impresa: possibili concorrenti ed ipotesi di alleanze
produttive e commerciali, analisi rischi del potenziale cliente. Rapporti con gli Istituti di Credito e pre-
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sentazione di piani operativi credibili e convincenti. Internazionalizzazione e delocalizzazione. Comunicare l’impresa nell’era della globalizzazione anche attraverso siti interattivi che siano la “vetrina dell’anima” che vogliamo mostrare al mondo esterno; nuove forme di comunicazione aziendali quali
Twitter, Youtube, il loro necessario costante monitoraggio e la reputazione digitale. Il passaggio generazionale criticità e vantaggi nell’affrontarlo al momento giusto.
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti, nelle settimane successive alla frequenza al corso, una ricerca sugli argomenti trattati nel
Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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M139
MASTER IN MANAGEMENT DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DURATA
12 giorni
articolato in quattro moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
29-30 settembre - 1 ottobre 2015
20-21-22 ottobre 2015
17-18-19 novembre 2015
15-16-17 dicembre 2015
ORARIO di ciascun modulo
1° giorno: 10,30-13,30 / 14,30-17,30
2° giorno: 9-13 / 14-17
3° giorno: 9-13 / 14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 2.190,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Antonio CAMPANELLA
Dirigente Agenzia delle Entrate, responsabile Settore Professionalità
Dott. Andrea CASTIELLO d’ANTONIO
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Dott. Giuseppe DE FEO
Docente di management, esperto di leadership e sviluppo delle risorse umane
Dott.ssa Delia DUCCOLI
Psicologa, docente di comportamento organizzativo, esperta di sviluppo delle risorse umane
Dott. Pierluigi MASTROGIUSEPPE
Dirigente Aran
Dott. Paolo MATTEINI
Dirigente Aran, esperto di rapporti di lavoro nel pubblico impiego
Dott. Luca MONTOBBIO
Dirigente Agenzia delle Entrate, esperto di service management
Dott. Eugenio NUNZIATA
Docente di organizzazione aziendale, esperto di sviluppo organizzativo e change management
Il Master, organizzato in 4 moduli seminariali fruibili anche separatamente, affronta in modo complessivo
e integrato le tematiche più importanti di competenza del management pubblico e del nuovo modo di amministrare e organizzare il lavoro, alla luce delle linee guida della riforma della Pubblica Amministrazione.
OBIETTIVI
L’obiettivo del percorso formativo è quello di sostenere Dirigenti e Funzionari pubblici nello sviluppo delle
competenze necessarie per interpretare sempre più efficacemente il proprio ruolo all’interno di amministrazioni pubbliche, che sono sempre più sollecitate ad essere più efficienti, efficaci ed economiche. Si
tratta, quindi, di sviluppare la capacità di attivare, all’interno dei propri ambiti di responsabilità, meccanismi organizzativi e culturali virtuosi che consentano di rinforzare consapevolezza sugli obiettivi connessi al
proprio ambito di responsabilità, con particolare attenzione alla guida dell’unità organizzativa, all’organizzazione del lavoro alla gestione dei collaboratori, alla misurazione e valutazione delle performance, alla capacità di cooperare e rendersi partecipi di processi decisionali.
Dal punto di vista delle metodologie didattiche il processo formativo adottato è attivo: casi ed esercitazioni
occuperanno la parte prevalente delle unità didattiche, mentre la componente teorica verrà veicolata at-
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traverso l’alternanza tra momenti di razionalizzazione delle esercitazioni e spazi di approfondimento e concettualizzazione specifici. In questo senso l’aula sarà concepita come un vero e proprio laboratorio che, pur
avvalendosi degli input conoscitivi del docente, privilegerà il “lavoro di chi apprende” attraverso un alternarsi di lezioni, confronti in plenaria, esercitazioni strutturate.
DESTINATARI
Amministratori, dirigenti, segretari comunali, funzionari incaricati, e in generale chiunque ricopra ruoli di
direzione, coordinamento o responsabilità su persone, attività, risultati.
PROGRAMMA
1° modulo (B504):
29-30 settembre - 1 ottobre 2015
L’esercizio di ruoli di responsabilità nelle organizzazioni pubbliche
2° modulo (B505):
20-21-22 ottobre 2015
Competenze organizzative per gestire il lavoro delle persone
3° modulo (B506):
17-18-19 novembre 2015
Competenze per il coordinamento e il controllo
4° modulo (B507):
15-16-17 dicembre 2015
Competenze per cooperare ed integrare
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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B504
L’esercizio di ruoli di responsabilità nelle organizzazioni pubbliche
DURATA
3 giorni
DATE
29-30 settembre - 1 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno: 10,30-13,30 / 14,30-17,30
2° giorno: 9-13 / 14-17
3° giorno: 9-13 / 14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Giuseppe DE FEO
Docente di management, esperto di leadership e sviluppo delle risorse umane
Dott. Paolo MATTEINI
Dirigente Aran, esperto di rapporti di lavoro nel pubblico impiego
Dott. Eugenio NUNZIATA
Docente di organizzazione aziendale, esperto di sviluppo organizzativo e change management
OBIETTIVI
Fornire un bagaglio di competenze per dirigenti e funzionari che devono ricoprire ruoli dì responsabilità in
una istituzione pubblica. Configurare le funzioni dirigenziali nel settore pubblico alla luce della evoluzione
normativa. Sviluppare una maggiore consapevolezza sul ruolo da agire all’interno dell’organizzazione. Sviluppare capacità di configurazione degli obiettivi del proprio ruolo. Identificare le leve da agire nell’esercizio delle proprie responsabilità. Progettare il proprio modo di essere leader. Sviluppare capacità di
comunicare una visione condivisa. Migliorare capacità di influenza.
PROGRAMMA
Le funzioni e le responsabilità nel lavoro pubblico. La distinzione tra politica e amministrazione. Regime
pubblicistico e regime privatistico nel lavoro pubblico riformato. Le conseguenze pratiche dell’attribuzione
alla pubblica amministrazione dei poteri del datore di lavoro privato. Aree in cui permane la “specialità” del
lavoro pubblico. Le funzioni dirigenziali. La delega delle funzioni dirigenziali. Gli incarichi dirigenziali. La responsabilità e la valutazione delle prestazioni. Analisi della più recente giurisprudenza in materia.
Le capacità gestionali nella conduzione di una struttura. La coerenza mezzi-fini: missione dell’unità organizzativa e il lavoro delle persone. Gli obiettivi ed i confini della propria responsabilità all’interno di un
contesto pubblico. Ruolo agito, ruolo prescritto, ruolo riconosciuto. Il ciclo gestionale connesso alle responsabilità di ruolo: pianificare, organizzare, gestire, controllare. La definizione delle priorità nella gestione del
tempo. Responsabilità, poteri, delega, coordinamento e controllo.
La leadership per l’affermazione del proprio ruolo. I diversi modi di essere leader. Comunicare l’obiettivo.
Analisi di casi concreti. Metodologie di autodiagnosi dello stile di leadership. Il coordinamento e la gestione
di briefing e riunioni. Persuasione ed influenza.
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B505
Competenze organizzative per gestire il lavoro delle persone
DURATA
3 giorni
DATE
20-21-22 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno: 10,30-13,30 / 14,30-17,30
2° giorno: 9-13 / 14-17
3° giorno: 9-13 / 14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Antonio CAMPANELLA
Dirigente Agenzia delle Entrate, responsabile Settore Professionalità
Dott. Eugenio NUNZIATA
Docente di organizzazione aziendale, esperto di sviluppo organizzativo e change management
OBIETTIVI
Rinforzare consapevolezza e condivisione di obiettivi, strumenti, azioni da compiere sul tema del miglioramento della organizzazione del lavoro. Favorire l’adozione di azioni tese al riorientamento di persone, strutture e tecnologie verso la qualità del servizio e l’innalzamento delle prestazioni. Consolidare meccanismi di
integrazione e collaborazione tra persone e uffici. Sviluppare la propria efficacia personale nella guida dei
collaboratori. Sviluppare la performance dei collaboratori. Individuare differenti modalità di apprendimento
e formazione delle competenze. Costruire piani personalizzati di sviluppo.
PROGRAMMA
La semplificazione del lavoro e delle procedure. Le diverse chiavi di lettura delle dimensioni organizzative connesse ai processi lavorativi. Come si costruisce una organizzazione attorno ai processi lavorativi.
L’analisi dei processi di lavoro e delle procedure. Le relazioni di servizio e l’analisi dei workflow. La diagnosi
organizzativa.
Organizzare le persone attorno ai processi dì lavoro. Service management e reingegnerizzazione dei processi di lavoro. Organizzare le persone attorno ai processi di lavoro: dalla mansione al ruolo lavorativo; microstrutture e team.
Lo sviluppo dei collaboratori. Il capo come coach. I diversi ambiti del coach: trasferimento di sapere, feed
back, supporto, guida. Il colloquio per l’assegnazione degli obiettivi. Il feed back come strumento di sviluppo.
Stili e tecniche per sviluppare l’apprendimento di nuove capacità.
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B506
Competenze per il coordinamento e il controllo
DURATA
3 giorni
DATE
17-18-19 novembre 2015
ORARIO
1° giorno: 10,30-13,30 / 14,30-17,30
2° giorno: 9-13 / 14-17
3° giorno: 9-13 / 14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Pierluigi MASTROGIUSEPPE
Dirigente Aran
Dott. Luca MONTOBBIO
Dirigente Agenzia delle Entrate, esperto di service management
Dott. Eugenio NUNZIATA
Docente di organizzazione aziendale, esperto di sviluppo organizzativo e change management
OBIETTIVI
Comprendere le componenti essenziali di un sistema organico di misurazione e valutazione, ed il ruolo giocato dal manager pubblico nel governo dell’uso delle risorse. Rafforzare la capacità di progettazione degli
indicatori di performance. Affermare logiche di monitoraggio delle risorse allocate, dei costi e dell’efficienza in relazione ai reali processi di servizio. Sviluppare consapevolezza e condivisione di obiettivi, strumenti, azioni da compiere sul tema di miglioramento della qualità del servizio. Avviare metodi e pratiche di
coinvolgimento dei collaboratori verso il miglioramento continuo della qualità e della relazione con i clienti.
PROGRAMMA
Configurazione degli obiettivi e misurazione dei risultati. Dagli obiettivi agli indicatori. Tipologie di indicatori (input, output, efficienza, equità, qualità, outcome). La progettazione degli indicatori: gli elementi
da considerare. Requisiti degli indicatori. Analisi degli indicatori utilizzati nei piani di performance. Cruscotti per il controllo operativo della direzione di marcia della propria area di responsabilità.
La valutazione delle performance. La misurazione della performance nell’esperienza italiana ed il raffronto
con le esperienze internazionali. Il processo di misurazione della performance. Il ciclo di gestione della performance. il piano e la relazione sulla performance. La trasparenza come “total disclosure”. Gli obblighi in
materia di trasparenza.
Monitorare per il miglioramento continuo. Le componenti del servizio ed I requisiti del servizio. Il concetto
di qualità: qualità intrinseca e soddisfazione del cliente. La gestione dei disservizi. L’analisi delle varianze.
Il riorientamento dei processi lavorativi per il miglioramento dei servizi erogati. I sistemi di spending review: evoluzione delle metodologie di analisi e riduzione della spesa.
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B507
Competenze per cooperare ed integrare
DURATA
3 giorni
DATE
15-16-17 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 10,30-13,30 / 14,30-17,30
2° giorno: 9-13 / 14-17
3° giorno: 9-13 / 14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Andrea CASTIELLO d’ANTONIO
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Dott.ssa Delia DUCCOLI
Psicologa, docente di comportamento organizzativo, esperta di sviluppo delle risorse umane
Dott. Eugenio NUNZIATA
Docente di organizzazione aziendale, esperto di sviluppo organizzativo e change management
OBIETTIVI
Acquisire elementi metodologici per definire piani di azione, task, progetti. Apprezzare i meccanismi cooperativi e le sinergie organizzative come opportunità. Pianificare il proprio lavoro in funzione del sistema di
impegni di gruppo. Sviluppare capacità di affrontare situazioni problematiche, individuando le differenti variabili e componenti del problema, la loro rilevanza e la strutturazione logica rispetto ad uno scopo ben
identificato. Trasferire strumenti e metodologie di soluzione dei problemi e decisione. Sviluppare capacità
di interagire con i colleghi nell’ambito di un gruppo di lavoro, temporaneo o permanente, integrando e rendendo disponibili le proprie conoscenze e capacità per il raggiungimento di un obiettivo comune. Sviluppare
capacità di integrare, l’ attenzione ai risultati, al clima e alle relazioni nel gruppo.
PROGRAMMA
La cooperazione su obiettivi e progetti. Lavorare per obiettivi. Gli strumenti di pianificazione delle attività e di scambio di impegni. Elementi di tecniche di scomposizione delle attività per l’assegnazione dei
compiti: la WBS. Elementi di tecniche reticolari di pianificazione delle attività: Gantt, Pert, pianificazione
per eventi.
Le capacità decisionali e il problem solving. Metodologie e strumenti di problem solving. Il processo decisionale: componenti razionali e componenti emotive. Autoanalisi degli stili decisionali. Strumenti per facilitare il processo decisionale.
Motivare le persone e il gruppo. I vantaggi del lavoro in team: integrazione, innovazione, motivazione. Il
processo di conduzione efficace del lavoro di gruppo: costituzione, manutenzione e sviluppo. La manutenzione e lo sviluppo del gruppo: monitoraggio dei risultati e delle relazioni. Strumenti di monitoraggio del lavoro di gruppo.
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C254
La tutela e la valorizzazione dei beni culturali
- PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E GESTIONE DI INTERVENTI SU BENI DEL PATRIMONIO CULTURALE
DURATA
2 giorni
DATE
8-9 ottobre 2015
ORARIO
9-13/14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Andrea FACCON
Avvocato amministrativista in Milano
OBIETTIVI
I temi della tutela, valorizzazione e gestione dei beni culturali presentano, senza dubbio, un notevole interesse per gli operatori della P.A. Oggi più che mai, infatti, i beni culturali sono in bilico, tra il rischio di subire danni ingenti, anche irreparabili, e la concreta possibilità di offrire, nel quadro di una gestione e
valorizzazione accorte e razionali, un’opportunità di rilancio, economico ma anche morale, al Paese.
Il corso è articolato in due parti: la prima, dedicata all’esame della normativa per la tutela e valorizzazione
di beni culturali, mira ad offrire agli utenti una disamina approfondita delle questioni più attuali emerse in
sede applicativa (tra le altre, la distribuzione delle competenze, i poteri spendibili per garantire una tutela
concreta (diretta e indiretta), le modalità di valorizzazione e fruizione, le forme di coinvolgimento dei privati nella gestione e le relative criticità).
La seconda parte si propone di approfondire i temi specifici della progettazione, realizzazione e gestione di
interventi su beni culturali, esaminando nel dettaglio e in modo tendenzialmente esaustivo le peculiarità gestionali che emergono nell’ambito di interventi di conservazione/manutenzione/restauro del patrimonio culturale.
Durante l’analisi sui temi oggetto del corso particolare attenzione verrà posta, anche su sollecitazione dei
partecipanti, su quegli aspetti disciplinari e gestionali che, alla luce delle produzioni normative e giurisprudenziali più recenti, suscitano maggiori incertezze e dubbi applicativi, con l’obiettivo di segnalare soluzioni
operative condivise e comunemente accettate.
Con queste premesse, il corso è rivolto principalmente a dirigenti e funzionari - amministrativi e tecnici - di
amministrazioni statali, enti pubblici territoriali, enti e organismi pubblici, che svolgono funzioni nel settore
della tutela e valorizzazione dei beni culturali, nonché nella gestione dei processi di acquisto di lavori, servizi e forniture. Il corso può interessare anche i professionisti dell’area tecnica e/o legale che intendono ampliare o approfondire il proprio bagaglio di conoscenze nel settore dei beni culturali, nonché i titolari,
preposti e funzionari di imprese di servizi culturali e/o di costruzioni o i loro consulenti.
DESTINATARI
Funzionari delle Amministrazioni Pubbliche; manager privati e pubblici; avvocati e componenti di uffici legali; professionisti che si occupano di tutela e valorizzazione dei beni culturali; dirigenti di uffici tecnici addetti alla gestione e manutenzione del patrimonio culturale. Partecipanti a concorsi pubblici.
PROGRAMMA
1. La tutela e la valorizzazione dei beni culturali.- I beni culturali. Nozione e inquadramento. Il codice
civile e i beni culturali. La Costituzione e i beni culturali. Gli atti internazionali e il patrimonio culturale: i
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siti del patrimonio mondiale UNESCO. Il riparto di competenze tra Stato e Autonomie dopo la riforma del
Titolo V. L’indirizzo della Corte costituzionale e del giudice amministrativo sui temi del riparto di competenze. L’impatto del d.l.vo 42/04 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio) sino ai più recenti interventi normativi. Le questioni più attuali poste all’attenzione degli operatori del settore.
La tutela dei beni culturali. Patrimonio culturale pubblico e patrimonio culturale privato. L’organizzazione
e i poteri del MiBACT per la tutela dei beni culturali. Le misure per fronteggiare situazioni più gravi. Il caso
Pompei. Le varie forme di contribuzione per la conservazione dei beni culturali in mano privata. Le questioni
più attuali e le criticità. La tutela di aree circostanti beni culturali. La gestione delle aree. Le competenze. La lotta contro le varie forme di abusivismo. Beni culturali e lavori pubblici. Cenni alla disciplina.
La valorizzazione e la gestione dei beni culturali. La valorizzazione del patrimonio culturale statale. Il
ruolo centrale della cooperazione interistituzionale. Le varie forme di accordo per la valorizzazione e per la
gestione. Il ruolo delle centrali d’acquisto: la Consip e gli acquisti centralizzati di servizi culturali nelle linee
guida MiBACT 23/2/2015. La valorizzazione del patrimonio culturale degli enti territoriali e degli altri enti
pubblici. Le forme di valorizzazione e gestione. La gestione diretta. Vantaggi e criticità. La gestione indiretta. Le forme di esternalizzazione. La concessione. Il ruolo della sponsorizzazione. Casi concreti di sponsorizzazione. Le criticità nella fase di affidamento e di esecuzione. Esempi e casi di studio. Gli ambiti per
l’affidamento di servizi in appalto. La gestione di servizi cd. aggiuntivi. Best practice nella gestione di beni
culturali. Disamina di casi concreti desunti dalla giurisprudenza e dalla prassi amministrativa.
2. La progettazione, realizzazione e gestione di interventi su beni del patrimonio culturale.- Premesse
d’inquadramento. La ricognizione dei beni culturali. La disciplina dell’art. 29, d.l.vo 42/04 e s.m.i. L’impatto della disciplina del d.l.vo 163/06 e s.m.i. La programmazione degli interventi conservativi. Le tipologie di lavori su beni culturali. Lavori pubblici che intercettano beni culturali: la verifica preventiva di
interesse archeologico ex art. 96 d.l.vo 163/06 e s.m.i. La procedura. Le criticità. Riferimento a casi concreti e case law.
LA progettazione degli interventi su beni culturali. I finanziamenti dei progetti. Il ruolo di Arcus S.p.A. nella
progettazione di interventi su beni culturali. Le fasi della progettazione. Il progetto preliminare. Le schede
tecniche. La centralità del progetto definitivo. Il progetto esecutivo. I casi in cui si può prescindere dalla redazione del progetto esecutivo. Il ruolo del piano di manutenzione. Le criticità. Tipologie speciali di progettazione su beni culturali. La progettazione dello scavo archeologico. La progettazione di lavori di
impiantistica e per la sicurezza. La scelta dei progettisti. L’affidamento integrato della progettazione e
dell’esecuzione. La verifica dei progetti.
La realizzazione degli inteventi. Le forme contrattuali. La scelta dell’esecutore. I vincoli normativi. La
qualificazione dell’esecutore di interventi su beni culturali. I limiti dell’avvalimento. Analisi della disciplina
nel d.l.vo 163/06 e nel d.P.R. 207/2010 e s.m.i. concernente interventi su beni culturali.
La gestione degli interventi. La fase di esecuzione dell’intervento. I poteri della Soprintendenza. La direzione tecnica dei lavori. Le figure professionali che intervengono nelle attività conservative di beni culturali. Peculiarità che si riscontrano nella gestione di interventi su beni culturali. L’aggiornamento del piano
di manutenzione. Il consuntivo scientifico. Il collaudo: peculiarità dell’organo e delle funzioni rispetto alla
disciplina generale. Best practice in fase di affidamento ed esecuzione degli interventi su beni culturali.
Esame di un capitolato d’appalto relativo ad interventi su beni culturali.
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13 - INDICE DELLA MATERIA
DIRITTO DEL LAVORO E GESTIONE DEL PERSONALE
B503 Le assunzioni di personale, mobilità e turn over nella P.A. ........................................................... pag. 2
B509 Le assunzioni ed i licenziamenti nel 2015 dopo il d.l.vo 23/15 ..................................................... pag. 4
B510 Jobs Act 2015: il decreto 23/2015 attuativo della l. 183/14 in tema di contratti di lavoro ............. pag. 5
B511 La tutela della maternità e della paternità dopo la l. 183/14 .......................................................... pag. 7
A080 La prevenzione della corruzione nella P.A. dopo la l. 190/12 e il d.l.vo 33/13 ............................................. pag. 8
B161 Lavoro autonomo, parasubordinato, occasionale, co.co.co. e consulenze nel P.I. ..................... pag. 10
B466 Anagrafe prestazioni e incarichi conferiti a pubblici dipendenti, consulenti e collaboratori esterni .......... pag. 12
B508 Incarichi dirigenziali e di collaborazione professionale nella P.A.: vincoli e adempimenti .......... pag. 13
B502 L’istituto della mobilità nel pubblico impiego .............................................................................. pag. 15
M116 Master in diritto del lavoro nelle P.A. e sulla gestione del personale ................................. pag. 16
B127 Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici ............................................ pag. 18
B133 Relazioni sindacali e contrattazione integrativa nel pubblio impiego ......................................... pag. 19
B130 Procedure concorsuali e di reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche .................. pag. 21
B136 Il procedimento disciplinare dei dipendenti pubblici dopo la riforma ......................................... pag. 22
B148 Sistemi di valutazione e misurazione della performance. Organismi indipendenti di valutazione ........ pag. 23
B239 Il benessere organizzativo nel lavoro pubblico ........................................................................... pag. 24
B147 Come si gestiscono paghe e contributi nelle P.A. ....................................................................... pag. 26
B173 Guida pratica alla corretta tenuta del fascicolo personale del dipendente pubblico ................. pag. 28
B190 La gestione delle assenze e dei tempi di lavoro nel pubblico impiego ...................................... pag. 29
B167 La tutela della salute e gestione delle assenze nel pubblico impiego ........................................ pag. 30
B170 Mansioni, incompatibilità, cumulo impieghi, incarichi ai dipendenti, collaborazioni nel P.I. ............ pag. 31
B171 Trasferte e missioni nel pubblico impiego: gestione, controlli, novità normative ....................... pag. 32
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B503
Le assunzioni di personale, mobilità e turn over nella P.A.
- ALLA LUCE DEL D.L. 90/2014, DELLA LEGGE DI STABILITÀ 2015 (L. 190/14) E DEL DECRETO MILLEPROROGHE (D.L. 192/14)
DURATA
3 giorni
DATE
1 edizione: 18-19-20 marzo 2015
2a edizione: 13-14-15 maggio 2015
a
ORARIO
8,45-14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Maria GENTILE
Professore ordinario Scuola Nazionale dell’Amministrazione
Dott. Nicola NIGLIO
Esperto della materia
Le nuove facoltà assunzionali e i presupposti per l’avvio delle procedure concorsuali; le procedure per
la dichiarazione di esubero e le possibilità di prepensionamento; il nuovo regime della mobilità: queste
le tematiche che saranno trattate nel corso del seminario e che attengono alla materia della gestione del
personale pubblico, alla luce delle novità introdotte dalla legge di stabilità 2015 e del decreto milleproroghe.
PROGRAMMA
L’obbligo di monitoraggio permanente della spesa. La semplificazione dei vincoli assunzionali. La determinazione dei fondi salario accessorio e il ruolo della contrattazione decentrata. La riduzione della spesa per
tempi determinati e incarichi. L’attività ispettiva e il rafforzamento dei poteri della Corte dei conti. Profili
di responsabilità.
Le nuove facoltà assunzionali nella pubblica amministrazione e i presupposti per l’avvio delle procedure concorsuali. Limiti del turn over nell’arco temporale 2015-2018 relativi alle amministrazioni centrali
dello Stato e agli enti pubblici e territoriali, inclusi gli enti appartenenti al S.S.N. L’obbligo della programmazione del fabbisogno corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell’anno precedente
e delle conseguenti economie.
Ricambio generazionale, semplificazione, flessibilità. La delega per la riforma della dirigenza.
L’eliminazione dei trattenimenti in servizio e risoluzione anticipata del rapporto di lavoro per il collocamento in quiescenza.
Gli obiettivi del d.l. 90/14 convertito in l. 114/14, della legge di stabilità 2015 (l. 190/14) e del DDL di riforma della Pubblica Amministrazione.
Il divieto di procedere ad assunzioni di personale in caso di ritardo nei tempi medi di pagamento (d.l.
66/14 convertito in l. 89/14).
L’obbligo di ricognizione annuale degli eventuali esuberi di personale (l. 183/11). Le procedure di dichiarazione di esubero e di collocamento in disponibilità (d.l.vo 165/01 e legge di stabilità 2015). L’individuazione del personale da collocare in esubero.
La possibilità di assegnare al personale in disponibilità qualifica o mansione inferiore. Le possibilità di utilizzare il lavoratore in disponibilità con rapporto di lavoro a tempo determinato o in posizione di comando
o distacco.
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Le novità della l. 190/14 in materia di assunzioni ed esuberi. L’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di effettuare il riassorbimento degli esuberi dichiarati da Province e Città metropolitane prima di
qualunque assunzione. Le tabelle di equiparazione delle qualifiche funzionali tra i diversi comparti. La verifica dell’impossibilità di ricollocare il personale in disponibilità come presupposto per l’avvio delle procedure concorsuali.
Le possibilità di prepensionamento per il personale dichiarato in esubero o in posizione di disponibilità. Le
deroghe al d.l. 201/11 convertito in l. 214/11.
Il regime della mobilità dopo il d.l. 90/14. La mobilità “esterna”. Il passaggio diretto di dipendenti. Il DPCM
attuativo dell’art. 30 del d.l.vo 165/01. Le forme di pubblicità obbligatoria. La mobilità “interna”. Il concetto di “medesima unità produttiva”. Le problematiche interpretative Le relazioni tra la mobilità “esterna”
e il riassorbimento degli esuberi.
Le nuove possibilità di assunzione dei lavoratori appartenenti alle categorie protette anche in deroga ai
divieti di nuove assunzioni (d.l. 101/13, Circolare DFP 5/2013 e d.l. 90/14). Le relazioni tra assunzioni di categorie protette e riassorbimento degli esuberi.
Le possibilità di assunzioni a tempo determinato: presupposti e limiti. Il nuovo regime delle assunzioni negli
uffici di diretta collaborazione (d.l. 90/14). Le modifiche all’art. 90 e all’110 c.1 del d.l.vo 267/2000.
La mobilità del personale delle Province ai sensi della legge di stabilità 2015: le nuove dotazioni organiche, le procedure, la circolare n. 1 del Dipartimento della funzione pubblica.
Il ruolo di vigilanza del Dipartimento della Funzione Pubblica e della Corte dei conti. Il rafforzamento del
ruolo di vigilanza e controllo del Dipartimento della Funzione Pubblica sulla gestione del personale (d.l.
101/13). Gli obblighi di segnalazione da parte dei servizi ispettivi o di revisione alla Corte dei conti in caso
di accertate irregolarità. I recenti interventi della magistratura contabile.
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B509
Le assunzioni ed i licenziamenti nel 2015
- DOPO IL DECRETO L.VO 4/3/15, N. 23, ATTUATIVO DELLA L. 183/14 (JOBS ACT)
- LICENZIAMENTI PER GIUSTIFICATO MOTIVO E ILLEGITTIMI: CONSEGUENZE E INCENTIVI NELLE IMPRESE
CON PIÙ DI 15 DIPENDENTI E NELLE PICCOLE IMPRESE
- IL SUPERAMENTO DELL’ART. 18 S.L.: LE NUOVE RIVOLUZIONARIE REGOLE
- GESTIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO E DEL CONTENZIOSO
DURATA
1 giorno
DATE
25 marzo 2015
ORARIO
9-13/14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Albino ANGELILLO
Avvocato giuslavorista in Roma
PROGRAMMA
Assunzioni ed incentivi. La legge di stabilità 2015. Gli incentivi all’assunzione a tempo pieno ed indeterminato. Le assunzioni di apprendisti. Le assunzioni a tempo determinato. Le assunzioni di collaboratori a progetto. Le partite IVA ed il nuovo regime de minimis.
Il jobs act e la legge delega 183/2014: i decreti delegati; il d.l.vo 4/3/15, n. 23 sul licenziamento illegittimo. Il superamento della reintegra nel posto di lavoro; ambito di applicazione; conseguenze sulle assunzioni successive all’entrata in vigore del decreto. Il doppio regime di tutela nell’ambito della stessa azienda;
le conseguenze del superamento della soglia di 15 dipendenti prima o dopo l’entrata in vigore della nuova
legge.
I vari tipi di licenziamento. Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Il licenziamento per giustificato motivo soggettivo. Il licenziamento per giusta causa. Le altre ipotesi di licenziamento: raffronto tra
le discipline vigenti (l. 604/66 e art. 18 S.L. - Jobs act); il calcolo delle indennità; l’offerta conciliativa. Casi
a confronto.
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B510
La riforma Jobs Act 2015: il decreto attuativo della l. 183/14 in tema di
contratti di lavoro
- L’ENTRATA IN VIGORE DEL JOBS ACT 2015 E L’ABROGAZIONE DELLE NORME PREVIGENTI
- DALLE TUTELE CRESCENTI ALLA DECONTRIBUZIONE PER LE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO NEL
2015
DURATA
1 giorno
DATA
27 aprile 2015
ORARIO
9-13/14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Albino ANGELILLO
Avvocato giuslavorista in Roma
PROGRAMMA
Assunzioni ed incentivi. La legge di stabilità 2015. Gli incentivi all’assunzione a tempo pieno ed indeterminato. Le assunzioni di apprendisti. Le assunzioni a tempo determinato. Le assunzioni di collaboratori a progetto. Le partite Iva ed il nuovo regime de minimis.
Il contratto a tutele crescenti. I decreti delegati. Il d.l.vo 4/3/15, n. 23 sul licenziamento illegittimo. Il
superamento della reintegra nel posto di lavoro. Ambito di applicazione. Conseguenze sulle assunzioni successive all’entrata in vigore del decreto. il doppio regime di tutela nell’ambito della stessa azienda. Le conseguenze del superamento della soglia di 15 dipendenti prima o dopo l’entrata in vigore della nuova legge.
I vari tipi di licenziamento: il licenziamento per giustificato motivo oggettivo; il licenziamento per giustificato motivo soggettivo; il licenziamento per giusta causa. Le altre ipotesi di licenziamento. Raffronto tra le
discipline vigenti (l. 604/66 e art. 18 S.L.- Jobs act). Il calcolo delle indennità. L’offerta conciliativa. Casi a
confronto.
Il contratto di lavoro a tempo determinato. Il d.l.vo 368/01 e le modifiche apportate dalla l. 247/07 attuativa del protocollo welfare, dalla l. 92/12 (legge Fornero) e dal d.l. 34/14. Le causali di legittima apposizione del termine al contratto di lavoro subordinato. Abrogazione e conseguenze. Le deroghe. La durata
massima del contratto a tempo determinato. Il termine per relationem. Il numero massimo di proroghe o di
rinnovi e la permanenza dei motivi oggettivi. I nuovi limiti introdotti dalla l. 247/07 attuativa del protocollo
sul welfare e dal d.l. 34/14. L’attualizzazione nel 2015.
Le sanzioni sul mancato rispetto delle causali oggettive. Le sanzioni sul mancato rispetto del termine. La trasformazione del rapporto di lavoro in rapporto a tempo indeterminato e la sanzione amministrativa in caso
di violazione del limite quantitativo.
L’individuazione delle causali di apposizione del termine ed il rinvio alla contrattazione collettiva di categoria. Il superamento delle esigenze per picchi produttivi e la perduranza delle esigenze. L’assunzione in sostituzione di lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto di lavoro.
I rapporti con gli altri contratti a termine. La somministrazione di lavoro. La responsabilità solidale di utilizzatore e somministratore. Le ultime novità legislative.
La prassi interpretativa. Le circolari e gli interpelli del Ministero del lavoro e della Previdenza sociale.
Il diritto di precedenza nella assunzioni. Il contenzioso nel contratto a tempo determinato. Il nuovo contenzioso post 2014.
Lavoro somministrato. il lavoro somministrato dopo le riforme di legge. La norma vigente.
i rapporti con il lavoro a tempo determinato del jobs act. Le regole per la stipula del contratto di sommini-
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strazione. Il contratto di lavoro somministrato. I soggetti autorizzati alla somministrazione. Tempo determinato ed indeterminato. Potere direttivo e disciplinare. Titolarità del rapporto di lavoro somministrato.
L’apprendistato. L’evoluzione normativa dalla l. 25/55 al d.l.vo 167/11. L’abrogazione del d.l.vo 167/11. I
tipi di apprendistato. L’elemento formativo del contratto. L’obbligo di conversione. Il numero massimo di apprendisti in azienda. Il computo degli apprendisti. La conversione del rapporto di apprendistato. Le agevolazioni.
Il lavoro a progetto. Le modifiche normativa dal 2003 ad oggi. L’abrogazione del lavoro a progetto per il 2015.
La sopravvivenza dei co.co.co. ex art 409 c.p.c. I limiti oggettivi e soggettivi alla stipula dei contratti. La
definizione di progetto. l’abrogazione della tipologia a programma e a fase di lavoro. il compenso congruo.
il richiamo al CCNL di settore. le conseguenza della violazione della normativa vigente. La presunzione di subordinazione e la prova contraria. le conseguenze economiche della pronuncia giudiziale di conversione del
rapporto.
L’associazione in partecipazione. Definizione ed ambiti di applicazione. Limiti alla stipula dei contratti. Contenuti dei contratti. Presunzioni di legge. L’intervento del jobs act 2015.
Lavoro autonomo non professionale. Il lavoratore autonomo non iscritto in Albi ordinistici. I limiti di legge.
Le presunzioni. Il regime previdenziale. Il contenzioso.
Il lavoro occasionale autonomo ed accessorio. Il lavoro occasionale autonomo. Il lavoro occasionale accessorio. I limiti di legge. Il compenso equo. Le procedure di pagamento. Aspetti fiscali. Aspetti previdenziali.
Il rapporto di lavoro a tempo parziale. Il punto sul rapporto di lavoro a tempo parziale dopo le riforme del
2015.
Il lavoro intermittente. Campo di applicazione. Soggetti contraenti. Forma e comunicazioni.
Indennità di disponibilità. Computo dei lavoratori intermittenti.
La modifica dell’art 2103 c.c. e l’adibizione a mansioni diverse.
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B511
La tutela della maternità e della paternità
- IL NUOVO REGIME DOPO LE MODIFICHE APPORTATE AL D.L.VO 151/01 DAL JOBS ACT NEL 2015
- IL PUNTO SUI PERMESSI L. 104/92 E SULLE ASSENZE RETRIBUITE
- I NUOVI ADEMPIMENTI IN TEMA DI MALATTIA DEL LAVORATORE
DURATA
1 giorno
DATA
26 maggio 2015
ORARIO
9-13/14-16
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Albino ANGELILLO
Avvocato giuslavorista in Roma
PROGRAMMA
Il d.l.vo 151/01 e le sue applicazioni. La tutela della madre lavoratrice e del padre lavoratore. Il congedo
di maternità/paternità, il congedo parentale, il congedo per la malattia del figlio. I riposi giornalieri per allattamento. La flessibilità del congedo di maternità. I diritti del lavoratore in congedo (divieto di licenziamento, conservazione del posto di lavoro, diritti al rientro). I casi di adozione affidamento. La tutela delle
lavoratrici a progetto, la sospensione e la proroga di diritto del rapporto.
Il congedo parentale del lavoratore/trice a progetto l. 296/06 art. 1 comma. La gestione delle assenze per
gravidanza delle collaboratrici a progetto. La nuova procedura di convalida delle dimissioni della lavoratrice
gestante o madre entro il 1° anno di vita. Lettera circolare del Ministero del lavoro. Il d.m. 12/7/07. Estensione del divieto di adibizione al lavoro per lavoratrici parasubordinate, a progetto ed associate in partecipazione.
Gli ultimi interpelli del Ministero del lavoro in tema di assenze per maternità: interdizione anticipata, malattia insorta durante il congedo, computo della malattia insorta durante il puerperio. Interpelli del 3/9/07
e circolare 4/6/07. La nuova disciplina del congedo per adozione-affido.
Le modifiche apportate al d.l.vo 151/01 dal Jobs act 2015 in attuazione della l. 183/2014. Estensione del
divieto di adibizione al lavoro e rientro al lavoro della puerpera durante in congedo. Recupero del parto prematuro ed estensione del periodo complessivo del congedo. Il congedo in caso di adozione-affido. Estensione del congedo alla madre ed al padre lavoratori autonomi. Modifica del congedo parentale. Il congedo
parentale part time. La durata del congedo parentale. L’estensione del periodo di fruizione del congedo parentale. L’estensione del periodo di congedo parentale indennizzato al 30%. Il lavoro notturno della lavoratrice madre. Le dimissioni della lavoratrice madre e le indennità dovute. I congedi dei genitori liberi
professionisti. Abbandono e affido. Telelavoro. Il congedo per le donne vittime di violenza di genere.
Altri permessi e giustificazioni delle assenze. Il punto sull’assenza per malattia del lavoratore subordinato. La fruizione della l. 104/92. L’aspettativa non retribuita. Gli altri tipi di permesso.
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A080
La prevenzione della corruzione nella P.A. dopo la l. 190/12
e il d.l.vo 33/13 (*)
- LA TRASPARENZA DELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA ANCHE ALLA LUCE DELLE LINEE GUIDA DEL GARANTE PRIVACY E DELLE DELIBERE ANAC
DURATA
2 giorni
DATE
1ª edizione: 21-22 maggio 2015
2ª edizione: 2-3 dicembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Carlo POLIDORI
Consigliere TAR Lazio
Dott.ssa Anna CORRADO
Magistrato TAR Campania
Il seminario offre una panoramica completa delle misure in materia di trasparenza dell’attività amministrativa e di prevenzione del fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione - in particolare degli Enti pubblici e territoriali - alla luce delle recenti novità connesse all’approvazione della l.
190/2012 (cd. legge anticorruzione) e all’emanazione del d.l.vo 33/2013 (T.U. “Trasparenza”) e del d.l.vo
39/13, nonché all’emanazione delle intese di cui al comma 60 e del Piano nazionale Anticorruzione (delibera
Civit 72/2013).
L’analisi di nuovi istituti giuridici, come il piano di prevenzione della corruzione e la figura del responsabile
della corruzione, è affiancata dalla disamina di tematiche già da tempo all’attenzione degli operatori del settore - come i rapporti tra trasparenza e diritto di accesso, la gestione dei siti web della P.A., i codici deontologici, la gestione delle situazioni di conflitto d’interessi del pubblico dipendente - che si rivelano, però,
ancora foriere di numerose questioni applicative di non facile soluzione. Il tutto, come la legge stessa prevede, con un riguardo particolare alla formazione del personale.
PROGRAMMA
Genesi e ambito applicativo della l. 190/2012. Il quadro delle misure anticorruzione, alla luce della l.
190/12 e dei decreti attuativi. Il ruolo delle intese del comma 60.
Il responsabile della prevenzione della corruzione, alla luce della circolare della PCM n. 1/2013.
Il Piano triennale di prevenzione della corruzione: procedura di approvazione e contenuto, alla luce del Piano
nazionale Anticorruzione (delibera Civit 72/2013). Il ruolo della dirigenza nella prevenzione della corruzione.
Le nuove linee guida ANAC sull’applicazione della disciplina anticorruzione alle società pubbliche e agli
enti di diritto privato in controllo pubblico.
La trasparenza dell’attività amministrativa come accessibilità totale e l’accesso civico, alla luce del
d.l.vo 33/2013, della circolare della PCM n. 2/2013 e delle linee guida del Garante per la Privacy (Deliberazione n. 243 del 15/5/2014). La trasparenza dell’attività amministrativa come misura di prevenzione
della corruzione: rapporti tra il responsabile della prevenzione della corruzione e il responsabile della trasparenza.
(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di indirizzo politico (delibera ANAC 144/2014). Assolvimento
obblighi di pubblicazione (delibera ANAC 148/2014); la delibera ANAC del 21/1/15 che individua l’autorità
amministrativa competente all’irrogazione delle sanzioni per la violazione delle disposizioni del T.U. Trasparenza. La disciplina anticorruzione e i soggetti di diritto privato in controllo pubblico.
Funzione, struttura e contenuto dei siti web della pubblica amministrazione: la sezione “Amministrazione trasparente”, l’accesso agli atti in via telematica, la pubblicità legale e l’albo pretorio on line. Il quadro degli obblighi di pubblicazione finalizzati alla accessibilità totale, alla luce del d.l.vo 33/13.
La trasparenza dell’attività amministrativa e la pubblicità legale in materia di appalti pubblici. La trasparenza dell’attività amministrativa in materia di sovvenzioni, contributi e ausili finanziari pubblici e i pagamenti di importo superiore a mille euro. Rapporti tra trasparenza e diritto alla riservatezza.
Il rispetto dei tempi del procedimento amministrativo, tra efficienza della pubblica della amministrazione
e prevenzione della corruzione. L’indennizzo da ritardo.
I codici di comportamento dei dipendenti pubblici alla luce del d.P.R. 62/13 e delle linee guida della Civit
(ora ANAC): deliberazione 75/2013.
La disciplina in materia di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi dirigenziali e di vertice e il
d.l.vo 39/13.
Le misure di prevenzione della corruzione nella gestione del personale: il ruolo della formazione e della
rotazione del personale. Le scelte in materia di assegnazione agli uffici e formazione delle commissioni. I divieti e le autorizzazioni in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti. La disciplina del conflitto d’interessi e degli obblighi di astensione.
Le misure di prevenzione della corruzione in materia di appalti pubblici: funzione e contenuto dei protocolli di legalità e dei patti di integrità. L’elenco degli operatori economici non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa. Le novità introdotte in materia dal d.l. 90/14, convertito in l. 114/14. Il potere
sanzionatorio dell’ANAC. Il regolamento ANAC 9/12/14, la delibera n. 10/2015 e la determina 8/1/15.
Gli strumenti di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti. Cenni alle diverse forme di responsabilità del pubblico dipendente. La disciplina del danno all’immagine della P.A.
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B161
Lavoro autonomo, parasubordinato, occasionale, co.co.co. e consulenze
nel pubblico impiego
DOPO LE ULTIME NOVITÀ NORMATIVE E GIURISPRUDENZIALI: AGGIORNAMENTO ALLA L. 190/2012
“LEGGE ANTICORRUZIONE” E ALLA L. 228/12
- LE NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE - TIPOLOGIE CONTRATTUALI
- CRITERI DI CONFERIMENTO - LE FORME DI TUTELA PER I PRESTATORI - LA SPECIALIZZAZIONE
UNIVERSITARIA - LE NORME INTRODOTTE DAL D.L. 112/08, DALLA L. 15/09 E DAL D.L. 78/10
- L’IMPATTO DELLA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO (L. 92/12)
- IL D.L. 95/12 (SPENDING REVIEW 2) E LA QUESTIONE DEGLI INCARICHI DI STUDIO E CONSULENZA AL
PERSONALE COLLOCATO IN PENSIONE - CASI PARTICOLARI E DIVIETO DI PROROGA DEL CONTRATTO
- LA QUESTIONE DELLE CONSULENZE INFORMATICHE E LE RESTRIZIONI CONTENUTE NEL NUOVO ART. 7
COMMA 6 - LE QUESTIONI DELLA PROROGA E DEL RINNOVO E LA QUESTIONE DEL PROGETTO
DURATA
3 giorni
DATE
1ª edizione: 27-28-29 maggio 2015
2ª edizione: 11-12-13 novembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Vincenzo TEDESCO
Dirigente Università di Pisa; Esperto in gestione e sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del personale
Dott. Rolando VIVALDI
Responsabile Unità fiscale Gestione redditi lavoro autonomo e adempimenti assistenziali e previdenziali Università di Pisa. Esperto di problematiche fiscali
DESTINATARI
Dirigenti e funzionari di Enti pubblici. Responsabili di uffici contratti e gestione risorse umane, nonché personale interessato per ragioni lavorative alle materie trattate. Dipendenti pubblici interessati alla materia.
Lavoratori autonomi.
PROGRAMMA
Profili normativi: l’insieme delle fonti. La differenziazione tra i vari tipi di contratto: la forma e la causa giuridica. Il nuovo rapporto di lavoro subordinato ed autonomo: il caso delle collaborazioni coordinate e continuative. Le disposizioni degli articoli 2222 e seguenti del codice civile. Le attività professionali, il lavoro autonomo
non abituale o occasionale, le consulenze e gli incarichi di studio e di ricerca. Nuovi presupposti di legittimità
per la stipulazione di contratti di incarico professionale nelle P.A. La questione degli incarichi di consulenza al personale collocato in pensione di cui all’art. 5 comma 9 del d.l. 95/12 (spending review 2). La questione delle consulenze informatiche. Definizione della tipologia di incarico e la previsione del comma 146
dell’art. 1 della l. 228/12 (legge di stabilità 2013). Criteri per la scelta della tipologia contrattuale tra le diverse forme di lavoro autonomo e/o parasubordinato. Disciplina del rapporto di collaborazione: poteri dell’ente
committente e diritti del collaboratore. Casi particolari. Le circolari ministeriali n. 1/04 (co.co.pro.) e 17/06
(call center) e della P.C.M. 5/06. Il rapporto di lavoro occasionale. Analisi di schemi contrattuali. Circolari e
pareri del Dipartimento Funzione Pubblica. Il concetto di specializzazione universitaria. Criteri per il conferimento degli incarichi di consulenza, collaborazione e occasionali. Primi interventi della Funzione Pubblica. L’intervento fatto dal d.l. 112/08 in tema di specializzazione universitaria e il riferimento alle attività possibili.
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Il concetto di attività ordinaria. La questione dell’iscrizione all’albo del collaboratore. Determinazione del
compenso e proporzionalità con le prestazioni richieste. Le procedure comparative per il conferimento degli incarichi esterni: contenuto minimo di un avviso pubblico; esame dei curricula e valutazione dei requisiti e dei titoli. Norme regolamentari per gli enti pubblici. La pubblicazione degli incarichi di lavoro autonomo. Profili di
responsabilità. La trasparenza e obblighi pubblicitari relativamente all’affidamento e ai compensi; verifica
dell’insussistenza di situazioni di conflitto di interessi ai sensi della l. 190/12 e dei decreti attuativi: soggetti preposti al controllo e check list di accertamento divieto triennale per gli ex dipendenti pubblici di svolgere attività lavorativa o professionale e relative sanzioni responsabilità per omesso versamento del compenso
indebitamente percepito. La nuova disciplina degli incarichi di lavoro autonomo dopo le ultime modifiche all’art. 7, c. 6, del d.l.vo 165/01. Il divieto di proroga introdotto dal comma 147 dell’art. 1 della l. 228/12.
Nuovi presupposti di legittimità per la stipulazione di contratti d’incarico professionale nelle P.A.; tipologie contrattuali utilizzabili: lavoro autonomo, co.co.co. e lavoro occasionale; la “comprovata specializzazione universitaria”: contenuti ed eccezioni previste dalla nuova disciplina. Gli invii telematici previsti dal d.l. 78/09.
Il d.l. 223/06. L’intervento operato dalla Finanziaria 2008; commento degli artt. 76-80. Le procedure comparative per il conferimento dei contratti di lavoro autonomo. Possibili eccezioni. La circolare Funzione Pubblica n. 5 del 21/12/06. La posizione della Funzione Pubblica e quella della Corte dei conti. Le soluzioni
interpretative e le posizioni prevalenti. Il controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti: limiti e modalità applicative. La questione della proroga e/o del rinnovo dei contratti. Esame della Delibera n.
SCCLEG/24/2011/PREV della Corte dei conti, sez. centr. di controllo, in tema di controllo preventivo e gli
altri interventi della giurisprudenza contabile in materia di proroga e/o rinnovo del contratto. Le possibili eccezioni con riferimento ai contratti di didattica e le questioni aperte per i contratti di ricerca.
Le norme previdenziali vigenti e gli adempimenti contributivi. La l. 30/03 (c.d. legge Biagi). Il d.l.vo 276/03
attuativo della delega sul mercato del lavoro. L’impatto sugli Enti pubblici. Le aliquote contributive. Vincolo di
subordinazione e durata ex art. 50 1° comma lettera c-bis del TUIR. La previsione dell’art. 61 del decreto attuativo. Aspetti operativi. Esame dell’art. 66. La prestazione d’opera occasionale. La circolare del Ministero del
Lavoro n. 4/08. Gli interventi operati dalla riforma “Fornero” (l. 92/12). Gli interventi operati dalla l. 122/2010.
La riduzione dei limiti di spesa per la stipula di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, i limiti alla
consulenze. Le consulenze ai dipendenti pubblici. Limiti e ambito di applicazione. Norme applicabili ai vari enti.
Aspetti fiscali e retributivi: l’iscrizione alla gestione separata. La normativa previdenziale dei parasubordinati
e dei prestatori d’opera occasionale. Aspetti fiscali: la tassazione dei compensi. Specificità: le circolari 67/01 e
105/01 dell’Agenzia delle Entrate. Il versamento delle ritenute e dei contributi: l’F24 on line e gli enti pubblici.
Esame di casi particolari. Nuovi obblighi di comunicazione dei rapporti di collaborazione ai centri per l’impiego e nuova modulistica: comunicazioni telematiche nell’ambito della riforma del collocamento (d.m.
30/10/07); ulteriori adempimenti in caso di estinzione del contratto (l. 188/07).
Il lavoro autonomo professionale: Il professionista; la base imponibile; il rimborso spese; le prestazioni professionali con solo rimborso spese; l’”avviso di parcella”; la cassa di previdenza: contributo integrativo e soggettivo; i professionisti senza cassa previdenziale; i professionisti del “nuovo regime dei minimi 2012” (cd.
superminimi) dopo il provvedimento attuativo 185820 del 22/12/11; i professionisti residenti all’estero. Le doppie imposizioni. Il lavoro autonomo occasionale: il prestatore occasionale; la base imponibile; il rimborso spese;
la base imponibile previdenziale; la contribuzione INPS: oneri del prestatore e del committente; i prestatori residenti all’estero. La nuova configurazione del lavoro a progetto dopo la legge di riforma del mercato del lavoro (l. 92/12). Le false partite Iva e la questione del progetto. La questione dell’applicazione dei principi
contenuti nella legge alla Pubblica Amministrazione. L’IRAP nell’Ente pubblico: metodo retributivo e commerciale; il lavoro autonomo occasionale; lavoro autonomo professionale; le prestazioni di fare, non fare, permettere. La valutazione del rischio assicurativo: gli obblighi INAIL. Gli adempimenti del committente. Il
trattamento delle collaborazioni ai fini IVA ed IRAP.
Il regime fiscale delle trasferte e dei rimborsi spese dopo gli ultimi interventi normativi. I fringe benefits, le modifiche del regime sull’uso dell’auto concessa in uso promiscuo e delle stock option alla luce del d.l. 262/06 e
ss.; le norme introdotte dalla l. 133/08. Modalità operative con riferimento alla detrazione IVA alle prestazioni rese da alberghi e ristoranti. Il concetto d’inerenza. Le novità in materia fiscale e previdenziale con
riferimento alle aliquote INPS e alla contribuzione con riferimento all’anno fiscale di riferimento.
Esame di casi pratici e della giurisprudenza. Limiti eventuali. Le responsabilità dei dirigenti pubblici nell’attribuzione di incarichi esterni. Atto nullo e responsabilità dirigenziale. Casi particolari: nucleo di valutazione; il revisore dei conti, i componenti di collegi e commissioni. Il relatore professionista e/o occasionale
di convegni. Gli incarichi di consulenza di studio al personale collocato in quiescenza. L’evoluzione normativa e l’intervento della legge 114/2014. I compensi ai componenti delle commissioni. I compensi/gettoni percepiti dai dipendenti dello stesso ente. Compensi corrisposti a professionisti dipendenti; conseguenze e
applicazione pratica. Ipotesi di responsabilità amministrativa. Risoluzione di quesiti.
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B466
L’anagrafe delle prestazioni e degli incarichi conferiti a pubblici
dipendenti e a consulenti e collaboratori esterni
- OBBLIGO DI INFORMATIVA E ADEMPIMENTI SPECIFICI
- ESERCITAZIONI PRATICHE
DURATA
1 giorno
DATE
1ª edizione: 11 giugno 2015
2ª edizione: 28 ottobre 2015
ORARIO
9-13/14-16,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Maria Antonietta TILIA
Dirigente Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Funzione pubblica, Servizio per l’informazione statistica e la gestione integrata delle banche dati
PROGRAMMA
Revisione del quadro normativo (art. 53, d.l.vo 165/01; art. 1, l. 662/96; l. 296/06 ; l. 244/07; art. 21, l.
69/09), alla luce delle novità introdotte dalla l. 190/12, dal d.l.vo 33/13; dal d.l.vo 39/13, dal d.l 101/13
convertito dalla l. 125/13 e dal 66/14 convertito dalla l. 89/14. Direttive e circolari, analisi della giurisprudenza.
Anagrafe delle prestazioni e degli incarichi conferiti a pubblici dipendenti e a consulenti e collaboratori
esterni: natura, struttura, contenuto e funzionamento della banca dati, differenti finalità. Casi pratici.
Obbligo di comunicazione all’Anagrafe delle prestazioni: normativa e nuovi termini introdotti per l’adempimento; individuazione delle amministrazioni tenute all’adempimento; autorizzazioni e tipologia degli incarichi da comunicare; esclusioni; il responsabile o i responsabili del procedimento delle pubbliche
amministrazioni; adempimenti on line e dichiarazioni negative. Circolari e direttive in materia-novità introdotte dalla circolare n. 1/2010 del Dipartimento della funzione pubblica: illustrazione di casi pratici.
Obbligo di pubblicità: origine e evoluzione dell’obbligo di pubblicità nella normativa fino al d.l.vo 39/13;
fissazione dei limiti massimi del trattamento economico omnicomprensivo a carico della finanza pubblica per
i rapporti di lavoro dipendente o autonomo (d.P.R. 195/2010; art. 23 ter d.l. 201/11, convertito in l. 214/11;
d.P.C.M. 23/3/12).
“Operazione Trasparenza” ed evoluzione del concetto fino al passaggio dall’open government alla prassi
amministrativa dell’open data, attuata attraverso le pubblicazioni periodiche dei dati comunicati per legge
dalle pubbliche amministrazioni al Dipartimento della funzione pubblica con lo scopo sia di coinvolgere attivamente i cittadini e le imprese nelle scelte di governo, sia di supportare il vertice politico amministrativo
nel ripensamento della gestione della spesa pubblica, nonché nel rafforzamento dei sistemi di rilevazione,
analisi e controllo dei dati che vengono resi pubblici per incrementare i livelli di trasparenza, efficienza e
responsabilizzazione delle pubbliche amministrazioni.
Verifiche e sanzioni: modifiche e integrazioni apportate all’art. 53, d.l.vo 165/01 (d.l. 112/08, d.l.vo 150/09
e l. 190/12). Obblighi di trasmissione alla Corte dei conti da parte del Dipartimento della funzione pubblica.
La Relazione annuale al Parlamento sui dati raccolti in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti e
a consulenti e collaboratori esterni ai sensi del comma 16, art. 53, d.l.vo 165/01.
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B508
Gli incarichi dirigenziali e di collaborazione professionale nella P.A.:
vincoli e adempimenti
- IL DECRETO 90/14, LA CIRCOLARE DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA N. 6/2014 E LA RECENTE GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA E CONTABILE
DURATA
1 giorno
DATE
1a edizione: 11 giugno 2015
2a edizione: 15 ottobre 2015
ORARIO
9,00-17,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Maria GENTILE
Professore ordinario Scuola Nazionale dell’Amministrazione
Dott. Nicola NIGLIO
Esperto della materia
Il seminario si prefigge l’obiettivo di approfondire il tema degli incarichi dirigenziali e delle consulenze e collaborazioni professionali nella pubblica amministrazione alla luce di quanto previsto dalla più recente legislazione ed, in modo particolare, dal d.l. 90/2014 e dalla Circolare del Dipartimento della Funzione pubblica
n. 6/14.
E’ noto che il tema delle consulenze e degli incarichi nella P.A. è stato nel tempo sottoposto a rigidi limiti e
vincoli, normativi e finanziari; soprattutto in questi ultimi anni, al fine di prevenire fenomeni di corruzione
e per reprimere gli abusi del recente passato, il legislatore ha posto una serie di condizioni e restrizioni. In
particolare, l’affidamento di incarichi a soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione è stato oggetto di particolare attenzione da parte del legislatore che ha introdotto specifici obblighi di trasparenza ed ha vincolato l’azione degli enti alla verifica dell’esistenza di precisi presupposti.
Le amministrazioni pubbliche sono oggi tenute allo svolgimento di alcuni adempimenti volti a rendere più trasparenti e conformi alla normativa le procedure di conferimento degli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione professionale. Al fine di fornire un quadro di riferimento aggiornato sulla materia, saranno
indicati gli indirizzi giurisprudenziali che scaturiscono dalle pronunce del giudice amministrativo e soprattutto di quello contabile.
PROGRAMMA
Gli incarichi dirigenziali ex art. 19 d.l.vo 165/01 ed ex art. 110 d.l.vo 267/2000. La programmazione
triennale dei fabbisogni ai sensi dell’art. 39 della l. 449/97. L’obbligo della procedura ad evidenza pubblica
(d.l. 90/14 convertito in l. 114/14). Le quote riservate nell’ambito degli organici al personale interno ed
esterno all’amministrazione; i criteri di selezione. Le mansioni attribuibili. Il trattamento economico. Le limitazioni e i casi di inconferibilità ed incompatibilità al conferimento degli incarichi dirigenziali alla luce
della recente giurisprudenza amministrativa e contabile. Gli incarichi dirigenziali nei diversi settori della
P.A.: Amministrazioni dello Stato ed Enti pubblici, Regioni ed Enti locali, Settore Sanità.
Il divieto di conferire a pensionati incarichi dirigenziali o direttivi, di studio o di consulenza (art. 6 d.l.
90/14). La circolare 6/2014 del Dipartimento della Funzione Pubblica. Le eccezioni previste.
Le collaborazioni professionali: la nozione di “consulenza” e “incarico” nelle norme civilistiche e finanziarie. La nozione di contratto d’opera professionale (artt. 2222 e ss. c. c.) e di appalto di servizi; le collaborazioni coordinate e continuative (art. 409 c.p.c). Differenze tra incarichi occasionali e collaborazioni
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coordinate. La predeterminazione dell’oggetto della prestazione, durata e luogo. L’obbligo di previsione del
tetto di spesa sostenibile per gli incarichi esterni. Rinnovo e proroga. La giurisprudenza amministrativa e contabile, la dottrina e i pareri e le circolari del Dipartimento della Funzione pubblica.
Il ricorso a procedure comparative nella scelta del professionista. La deliberazione Corte dei conti Piemonte 91/2014.
Il nuovo regime dei controlli sugli incarichi (d.l. 101/13). Il rafforzamento dei controlli del Dipartimento
della Funzione pubblica.
La determinazione del compenso da corrispondere al professionista. Il regime del rimborso spese ai professionisti incaricati. Aspetti fiscali e previdenziali. Le novità del d.l.vo 175/14. Gli obblighi di trasparenza
degli incarichi professionali. La pubblicazione sul sito web dell’Ente dei dati relativi agli incarichi come requisito di efficacia (d.l.vo 33/13). Gli orientamenti della Corte dei conti.
Esempi e risposta a quesiti.
B502
L’istituto della mobilità nel pubblico impiego
DURATA
2 giorni
DATE
1a edizione: 18-19 giugno 2015
2a edizione: 8-9 ottobre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Maria GENTILE
Professore ordinario Scuola Nazionale dell’Amministrazione
Dott. Nicola NIGLIO
Esperto della materia
L’OCSE ha ribadito che la gestione strategica delle risorse umane costituisce una delle chiavi di volta per
orientare i modelli dell’organizzazione amministrativa all’insegna dei fondamentali obiettivi di efficienza e
di efficacia. Nel documento si evidenzia che, in una società esposta al continuo cambiamento, la corretta
pianificazione e distribuzione del personale permette ai governi di assicurare « il giusto numero di persone
al posto giusto », sì da puntare all’accrescimento delle competenze e allo sviluppo di elevate capacità di risposta nella prestazione dei servizi. A ciò deve aggiungersi che l’attuazione di misure volte a « realizzare la
migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni » (art. 1, comma 1, d.l.vo 165/01)
costituisce una priorità anche dal punto di vista finanziario.
Gli obiettivi di contenimento e razionalizzazione dei costi del lavoro pubblico hanno oggi assunto rilievo ancor
maggiore a causa della crisi economica. Sono evidenti, perciò, i motivi per cui il legislatore è tornato con il d.l.
90/14, convertito dalla l. 114/14, ad occuparsi degli istituti della mobilità, dopo aver realizzato con riferimento ad essi, nel giro di pochi anni, una serie di interventi normativi dal carattere capillare e pervasivo.
OBIETTIVI
Il corso si propone di affrontare le principali problematiche concernenti l’istituto della mobilità alla luce delle
novità introdotte dal decreto 90/14. Nell’ambito della trattazione saranno affrontati singoli casi concreti che
riguardano l’applicazione della mobilità nella pubblica amministrazione alla luce della normativa degli ultimi anni, della giurisprudenza e degli orientamenti del Dipartimento della funzione pubblica e dell’Aran.
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PROGRAMMA
Le politiche di riorganizzazione del personale e l’istituto della mobilità nel lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche. Gli interventi del legislatore negli ultimi anni: carattere ed effetti sulle diverse
forme di mobilità. La necessità di anteporre le esigenze di natura finanziaria nell’attuazione degli istituti di
mobilità. La mobilità volontaria dopo il d.l. 90/14, conv. dalla l. 114/14. La mobilità obbligatoria alla
luce delle innovazioni di cui al d.l. 90/14. La riduzione degli organici conseguente al d.l. 95/12, conv.
dalla l. 135/12, c.d. “spending review”. La mobilità collettiva e le eccedenze di personale dopo la l. 183/11
(legge di stabilità 2012). La gestione del personale in disponibilità alla luce delle modifiche apportate dal
d.l. 90/14. Il trasferimento di attività ex art. 31 del d.l.vo 165/01. La mobilità temporanea. La mobilità
in attuazione del collegamento con le istituzioni internazionali, dell’Unione europea e degli altri Stati.
La mobilità volontaria: passaggio diretto di personale tra amministrazioni; il principio del previo esperimento della mobilità e le conseguenze nel caso di mancata osservanza; le deroghe a tale principio; gli avvisi pubblici di selezione; obbligo o facoltà di assumere mediante la mobilità; i criteri per il corretto
inquadramento del dipendente trasferito; passaggio del dipendente pubblico ad altra amministrazione; mobilità intercompartimentale; mobilità concordata; schema di regolamento sulla mobilità. Le novità introdotte dal d.l. 90/14.
La mobilità d’ufficio: Il rapporto tra mobilità volontaria (art. 30) e mobilità obbligatoria (art. 34-bis); esubero di personale e collocamento in disponibilità; la procedura per la ricollocazione del personale eccedente; obblighi di comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica; mobilità, vincoli alle nuove
assunzioni, sanzioni; riorganizzazioni e processi di mobilità; novità contenute nel d.l. 90/14.
La mobilità temporanea: comando e distacco; assegnazione temporanea. La mobilità tra pubblico e privato
e l’art. 23-bis del d.l.vo 165/01.
Il rapporto tra mobilità e utilizzo delle graduatorie. La modifica delle mansioni e la formazione del dipendente in mobilità.
Lo stato giuridico del personale trasferito: equiparazione delle posizioni funzionali del personale; inquadramento giuridico ed economico e ricostruzione di carriera; l’inquadramento in caso di mobilità; la comparazione tra comparti diversi; il giusto inquadramento tra categorie contrattuali diverse; la gestione
dell’eventuale assegno ad personam.
Casi di mobilità; la mobilità del personale delle province,in attuazione della legge di stabilità 2015.
I più recenti orientamenti giurisprudenziali e i pareri del Dipartimento della funzione pubblica e dell’ARAN sulla materia.
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M116
MASTER IN DIRITTO DEL LAVORO NELLE P.A. E SULLA GESTIONE
DEL PERSONALE
DURATA
13 giorni, articolato in sei moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
12-13-14-15-16 ottobre 2015
10-11-12-13 novembre 2015
30 novembre - 1-2-3 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 2.370,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.sa Denita CEPIKU
Ricercatore di Economia Aziendale, Università di Roma “Tor Vergata”
Dott.ssa Anna CORRADO
Magistrato TAR Calabria
Dott. Santo FABIANO
Esperto di Diritto degli Enti locali
Dott.ssa Elvira GENTILE
Dirigente generale Direzione Contrattazione ARAN
Prof.ssa Maria GENTILE
Professore ordinario della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)
Dott. Carlo POLIDORI
Consigliere TAR Lazio
Dott. avv. Armando POZZI
Presidente di Sezione del TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblico
Prof. avv. Vito TENORE
Consigliere Corte dei conti
OBIETTIVI
Il Master intende fornire ai professionisti, ai cultori della materia giuslavoristica e a tutti i pubblici dipendenti, in un adeguato arco temporale, un approfondito aggiornamento professionale generale, spesso di difficile realizzazione nel corso della normale attività lavorativa, sulle più importanti novità legislative
riguardanti il pubblico impiego introdotte dal testo unico, dalla contrattazione collettiva e dalla più recente
normativa.
DESTINATARI
Dirigenti, funzionari, impiegati amministrativi e tecnici di amministrazioni centrali e periferiche dello
Stato, degli Enti locali, degli altri Enti pubblici e delle Authorities, avvocati lavoristi.
PROGRAMMA
1° modulo (B127):
12-13-14 ottobre 2015
Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici
2° modulo (B133):
15-16 ottobre 2015
Relazioni sindacali e contrattazione integrativa nel pubblico impiego
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3° modulo (B130):
10-11 novembre 2015
Procedure concorsuali e di reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche
4° modulo (B136):
12-13 novembre 2015
Il procedimento disciplinare dei dipendenti pubblici dopo la riforma
5° modulo (B148):
30 novembre - 1 dicembre 2015
Sistemi di valutazione e misurazione della performance. Organismi indipendenti di valutazione
6° modulo (A080):
2-3 dicembre 2015
La prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore.
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B127
Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici
- LA PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO: SIGNIFICATO, EFFETTI, ESCLUSIONI
- FONTI NORMATIVE: NORME UE, LEGGI E REGOLAMENTI STATALI E REGIONALI, STATUTI E REGOLAMENTI
(ENTI LOCALI, UNIVERSITÀ, ENTI PUBBLICI) - IL T.U. PUBBLICO IMPIEGO (D.L.VO 165/01)
- LE NOVITÀ DEGLI ULTIMI ANNI: DAI DECRETI LEGGE DEL 2011 (NN. 98 E 138) SINO ALLE RIFORME DEL
2012-14: RIFORMA FORNERO, SPENDING REVIEW, RIFORMA DEL CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE, LEGGE DI STABILITÀ, CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI, DECRETO
SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA
- CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DI COMPARTO ED INTEGRATIVA
- GESTIONE DEL PERSONALE: PRINCIPI E STRUMENTI - MANSIONI - MOBILITÀ
- DISTACCHI, COMANDI, COLLOCAMENTI FUORI RUOLO - ASSENZE - RESPONSABILITÀ E SANZIONI
DISCIPLINARI - CESSAZIONE DEL RAPPORTO - LA GIURISDIZIONE
- CENNI SUL PROCESSO DEL LAVORO E SULLA TUTELA DEL DIPENDENTE PUBBLICO ALLA LUCE DEGLI ULTIMI INTERVENTI LEGISLATIVI
DURATA
3 giorni
DATE
1 a edizione: 12-13-14 ottobre 2015
2a edizione: 14-15-16 dicembre 2015
ORARIO
8,45-14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Maria GENTILE
Professore ordinario della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)
Dott. Armando POZZI
Presidente di Sezione del TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblico
DESTINATARI
Dirigenti e funzionari di Enti pubblici (aziende ASL ed ospedaliere, enti locali, Amministrazioni dello Stato,
Enti pubblici non economici); responsabili uffici di staff; responsabili uffici del personale e gestione risorse
umane; responsabili di unità operative varie; avvocati lavoristi.
PROGRAMMA
La privatizzazione del rapporto di lavoro. Significato ed effetti. Materie e categorie escluse. Le fonti di disciplina e regolazione dei rapporti di lavoro: norme comunitarie, Costituzione, leggi, regolamenti, statuti,
contratti collettivi. Il Testo unico sul pubblico impiego (d.l.vo 165/01 e s.m.i.). Procedimenti di contrattazione e rapporti sindacali. Contratti collettivi nazionali, integrativi e decentrati. La gerarchia tra livelli contrattuali. Tecniche di gestione del personale. Il ruolo della dirigenza: nomina, compiti, poteri e
responsabilità del dirigente. La riforma della dirigenza dopo la l. 145/02, la l. 229/03 e il d.l.vo 150/09 di
attuazione della l. 15/09. Il disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche: i principi di riforma della dirigenza pubblica. Principi e modalità di organizzazione degli uffici ed effetti sulla
gestione ed utilizzazione dei dipendenti dopo la privatizzazione: fonti e competenze. Piante organiche, modi
di copertura dei posti e progressioni interne. Gli effetti delle misure di finanza pubblica. I contratti di lavoro flessibile nell’evoluzione e nel susseguirsi delle varie riforme, dalla riforma Biagi alla riforma Fornero
(l. 92/12). La coesistenza di un diverso assetto nel lavoro alle dipendenze della P.A.
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Le vicende del rapporto di lavoro. Le mansioni ed il nuovo sistema classificatorio del personale. La valorizzazione del merito e il sistema premiale: dalla c.d. “Riforma Brunetta” alla c.d. “Spending Review”.
Mansioni superiori. Incompatibilità. Le modifiche alla disciplina della mobilità temporanea (comandi, distacchi e assegnazioni provvisorie). Le conseguenze sulla situazione economica e giuridica del dipendente
alla luce delle disposizioni introdotte dalla l. 190/12, c. d. “legge anticorruzione” e successivi decreti delegati.
La gestione degli esuberi e la mobilità collettiva: la disciplina delle eccedenze di personale dopo la legge
di stabilità 2012 (l. 183/11) e il decreto “spending review” (d.l. 95/12, conv. dalla l. 135/12). Le modalità
di riassorbimento del personale in disponibilità ivi comprese quelle conseguenti all’istituto dell’”Assegnazione di nuove mansioni”, di cui all’art. 5 del d.l. 90/14, convertito dalla l. 114/14.
La mobilità volontaria dopo le nuove disposizioni introdotte dal d.l. 90/14, conv. dalla l. 114/14.
La disciplina delle assenze e, in particolare, le assenze per malattia.
La responsabilità ed il procedimento disciplinare dopo il d.l.vo. 150/09. Il nuovo codice di comportamento
dei dipendenti pubblici di cui al d.P.R. 62/2013.
Le cause di cessazione del rapporto di lavoro. Le norme della l. 183/2010 in tema di lavoro pubblico e controversie di lavoro. Il nuovo processo del lavoro e la tutela del lavoratore pubblico. Il risarcimento del danno.
Cenni su alcuni ordinamenti settoriali: enti locali, sanità, università, ecc. Esame ragionato della giurisprudenza più recente.
B133
Relazioni sindacali e contrattazione integrativa nel pubblico impiego
- TIPOLOGIE DI CONTRATTAZIONE
- TUTELA E LIMITI DELL’ATTIVITÀ SINDACALE
- DIRITTI DI INFORMAZIONE E CONSULTAZIONE
- MODALITÀ DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
DURATA
2 giorni
DATE
15-16 ottobre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Elvira GENTILE
Dirigente generale Direzione Contrattazione ARAN
Dott.ssa Maria Vittoria MARONGIU
Responsabile Relazioni sindacali ARAN
DESTINATARI
Dirigenti e funzionari delle amministrazioni dello Stato, degli Enti pubblici, degli Enti locali, delle Aziende
sanitarie. Responsabili della gestione del personale e degli uffici rapporti con le Organizzazioni sindacali e
loro collaboratori. Componenti R.S.U.
PROGRAMMA
Il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici: le fonti normative. Le norme introdotte dalla l. 133/08, dalla
finanziaria 2008, dalla l. 15/09, dal d.l.vo 150/09 e dal d.l. 78/2010 e relativa legge di conversione; il d.l.
95/12 conv. nella l. 135/12 (c.d. spending review). Le novità in materia di contrattazione introdotte dal-
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l’accordo attuativo della riforma del modello contrattuale (Accordo quadro 22/1/09); l’accordo interconfederale per l’attuazione della riforma degli assetti contrattuali siglato il 15/4/09. Contrattazione
collettiva nazionale: l’Aran e i Comitati di settore. Rappresentatività sindacale. Procedimento della contrattazione: risorse destinate ai rinnovi contrattuali, trattativa, quantificazione dei costi e certificazione di
compatibilità da parte della Corte dei conti. Procedure di raffreddamento dei conflitti e interpretazione
autentica dei contratti. Diritti di informazione, consultazione e trattativa previsti dalla legge e dalla
contrattazione collettiva: contenuti; casistica; sanzioni. Informazione, concertazione e consultazione.
Approfondimento sulle materie, i limiti e le modalità relazionali. Contrattazione integrativa a livello di
ente o di territorio: materie, procedura, risorse, limiti e certificazione di compatibilità. Delegazione trattante: parte pubblica e parte sindacale. Vincolatività della contrattazione integrativa: mancato rispetto
degli accordi, rimedi, risarcimenti, responsabilità. Forma della contrattazione integrativa: verbalizzazione,
redazione accordi sottoscrizione, approvazione verbali, assunzione provvedimenti conseguenti. Le nuove disposizioni in materia di progressioni economiche e di carriera nell’ambito del sistema classificatorio. La formazione.
Relazioni sindacali: obiettivi e strumenti. Soggetti sindacali: organizzazioni sindacali; confederazioni;
R.S.U. ed organismi di tipo associativo. Diritti sindacali: tutela e limiti dell’attività sindacale nelle P.A.; diritto di associazione e di attività sindacale all’interno dell’azienda; divieto di atti discriminatori individuali
e collettivi; diritto di costituire RSU; diritto di assemblea e di referendum; trasferimento e licenziamento dei
dirigenti sindacali; permessi sindacali (retribuiti e non) e aspettativa; contributi sindacali. Soggetti sindacali nei luoghi di lavoro: diritti e prerogative delle RSU. Commissioni bilaterali. Procedure conciliative.
Libertà e prerogative sindacali: distacchi, aspettative e permessi: le novità introdotte dal d.l. 90/14, convertito con modificazioni in l. 114/14. La repressione della condotta antisindacale nelle amministrazioni
pubbliche.
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B130
Procedure concorsuali e di reclutamento del personale
nelle Amministrazioni Pubbliche
SECONDO I PRINCIPI COSTITUZIONALI E COMUNITARI, LE FONTI NORMATIVE, LA GIURISPRUDENZA
COSTITUZIONALE, AMMINISTRATIVA E DELLA CASSAZIONE - PRESUPPOSTI PER BANDIRE I CONCORSI
- PROCEDIMENTO CONCORSUALE DALLA DOMANDA ALLA GRADUATORIA - LE DEROGHE AL CONCORSO
- MOBILITÀ E CONCORSO - LE FORME FLESSIBILI DI ASSUNZIONE - LA STABILIZZAZIONE DEL PRECARIATO
- GIURISDIZIONE E RISARCIMENTO DEL DANNO - ACCESSO AGLI ATTI - TUTELA CAUTELARE
- LE NOVITÀ APPORTATE NEGLI ULTIMI ANNI: D.L.VO 150/09, D.L. 78/2010, DD.L. 98 E 138 DEL 2011,
D.L. 95/12, D.P.R. 70/13, D.L. 101/13, D.L. 90/14, LEGGE DI STABILITÀ 2015 (L. 190/14), DECRETO
MILLEPROROGHE (D.L. 192/14)
DURATA
2 giorni
DATE
10-11 novembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Armando POZZI
Presidente di Sezione del TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblico
PROGRAMMA
Le fonti normative. Norme comunitarie e Costituzione, leggi e regolamenti. La potestà regolamentare delle
singole amministrazioni e i relativi limiti. Le diverse tipologie di reclutamento (concorso, richieste numeriche
agli uffici per l’impiego, ecc.). Il principio del pubblico concorso soprattutto alla luce della giurisprudenza Costituzionale. I vari tipi di concorso, differenze e modelli: per esame, per titoli, misto, corso-concorso, pubblico,
riservato. Le fasi propedeutiche al reclutamento: i riassetti organizzativi, le piante organiche, la programmazione triennale, i limiti al turnover e alle assunzioni contenuti nelle ultime finanziarie. Il procedimento concorsuale: indizione del concorso; preparazione, redazione e pubblicazione del bando; clausole obbligatorie e
facoltative; presentazione delle domande di ammissione secondo i nuovi meccanismi informatici; cause di esclusione. Ammissione con riserva: finalità, presupposti ed effetti. La selezione: contenuti delle prove; preparazione ed espletamento delle prove; gli adempimenti della commissione e dei candidati; la discrezionalità
valutativa della commissione; la motivazione dei giudizi; la trasparenza; approvazione della graduatoria e proclamazione dei vincitori. Corsi-concorsi e prove pubbliche selettive. Commissioni esaminatrici: principi generali; composizione e modalità di funzionamento; gli adempimenti preliminari; verbalizzazioni; modalità di
correzione e valutazione delle prove e dei titoli; il ruolo del segretario della commissione; norme particolari relative a particolari procedure selettive, le preselezioni. Le precedenze e le preferenze. Categorie riservatarie (l. 407/98; l. 68/99, ecc.). I requisiti generali e speciali di partecipazione: il titolo di studio e le
equipollenze; la cittadinanza europea; l’età; le abilitazioni; le condanne penali; i precedenti lavorativi e di carriera. Il diritto di accesso agli atti concorsuali anche alla luce della giurisprudenza amministrativa. Strumenti della tutela cautelare con particolare riguardo alle esclusioni, alla ripetizione delle prove d’esame e alla
ricusazione della commissione. Il nuovo codice del processo amministrativo. Le nuove forme di reclutamento.
Il lavoro precario: dalla riforma Biagi alla riforma Fornero. Le novità dell’ultimo quinquennio: leggi 133/08 e
15/09, con relativo decreto di attuazione 150/09, dd.l. 78/2010, 98/11, 138/11, d.l. 95/12, l. 228/12, d.P.R.
70/13, d.l. 101/13, d.l. 90/14, legge di stabilità 2015 (l. 190/14), decreto milleproroghe (d.l. 192/14). La
stabilizzazione dei precari: principi, destinatari, requisiti e procedimento. Le progressioni verticali ed orizzontali: aspetti sostanziali e processuali. La mobilità volontaria e coattiva del personale. Esame ragionato della
giurisprudenza con particolare riguardo ai profili del risarcimento del danno. Le assunzioni obbligatorie.
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B136
Il procedimento disciplinare dei dipendenti pubblici dopo la riforma
- SOSPENSIONI CAUTELARI
- RAPPORTI TRA PROCEDIMENTI PENALI E DISCIPLINARI
- SANZIONI DISCIPLINARI E PENE ACCESSORIE
- CONTROVERSIE RISERVATE AL GIUDICE ORDINARIO
- CASISTICA GIURISPRUDENZIALE
- NOVITÀ NORMATIVE
DURATA
2 giorni
DATE
12-13 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Prof. avv. Vito TENORE
Consigliere della Corte dei conti
PROGRAMMA
La privatizzazione del pubblico impiego: significato ed effetti nell’ambito del sistema giuridico disciplinare
vigente. Il procedimento disciplinare secondo il T.U. 165/01, i contratti collettivi, la l. 15/09 e il d.l.vo
di attuazione 150/09. Incidenza della legge anticorruzione 190/12. Le sanzioni disciplinari e i codici deontologici. Il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (d.P.R. 62/13). Rilevanza disciplinare del mobbing. Funzionari preposti alla gestione del procedimento disciplinare: la competenza ad
effettuare la contestazione degli addebiti, il responsabile del procedimento. Il procedimento dopo la l.
15/09 e il d.l.vo 150/09: nuove competenze dei dirigenti, termini, snellimento procedimentale e diritto di
difesa del soggetto incolpato. Le tipologie di illeciti disciplinari. Codice disciplinare e affissione dopo la l.
15/08. La disciplina delle sospensioni cautelari in corso di procedimento disciplinare e di procedimento
penale dopo la l. 97/01. Rapporti tra procedimento penale e procedimento disciplinare alla luce della l.
97/01, della l. 15/09 e della più recente giurisprudenza costituzionale. I provvedimenti da assumere nei
confronti dei dipendenti condannati con sentenza passata in giudicato. Le responsabilità dei dirigenti e dei
componenti dell’UPD nel caso di omessa o tardiva apertura e/o definizione dei procedimenti disciplinari (l.
15/09), per omessa o tardiva denuncia alla Corte dei conti di fatti dannosi per l’Erario e alla Procura della
Repubblica di fatti penalmente rilevanti. Il rito arbitrale e di conciliazione, anche secondo le norme introdotte dal d.l.vo 28/2010. La nuova disciplina del danno all’immagine alla luce del d.l. 78/09 e della
recente giurisprudenza della Corte costituzionale. Esame ragionato della giurisprudenza: in particolare le sentenze della Corte costituzionale, della Cassazione e della Adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Le deliberazioni della Corte dei conti sul cattivo funzionamento del procedimento disciplinare. La devoluzione al
giudice ordinario dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle P.A. e la gestione del contenzioso giurisdizionale in materia disciplinare: incidenza dello Jobs act. I nuovi orientamenti del giudice ordinario sul
trattamento economico e giuridico dei periodi di sospensione cautelare. Accesso agli atti del procedimento
disciplinare dopo la novella del 2009 alla l. 241/90.
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B148
Sistemi di valutazione e misurazione della performance.
Organismi indipendenti di valutazione
- LOGICHE, SOGGETTI E METODOLOGIE PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
DURATA
2 giorni
DATE
30 novembre - 1 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Denita CEPIKU
Professore aggregato di Strategia e controlli nella P.A., Università di Roma “Tor Vergata”
Dott. Santo FABIANO
Esperto di Diritto degli Enti locali
PROGRAMMA
Pianificazione, programmazione e controllo delle performance aziendali. Principi generali sui sistemi di
misurazione e gestione delle performance. La struttura organizzativa e i sistemi informativi a supporto della
gestione. Presupposti e motivazioni di fondo della riforma. Problemi di implementazione della precedente
normativa in oggetto e possibili soluzioni offerte dal titolo II del d.l.vo 150/09. Evoluzione delle finalità in
ottica di spending review. Il quadro normativo e il ciclo di performance. Gli strumenti di rilevazione dei
bisogni e di definizione degli obiettivi strategici. La definizione del piano delle performance e del sistema
di misurazione e valutazione. Gli ambiti della valutazione e la funzione premiale. Principali soggetti, competenze e responsabilità. Ruolo, funzioni e responsabilità degli organismi di valutazione e degli altri soggetti coinvolti.
La valutazione della performance individuale. La definizione dei comportamenti attesi e del contributo individuale. La definizione degli standard. La valutazione dei risultati conseguiti. La costruzione di un sistema di valutazione: esercitazione pratica sulla definizione di una metodologia di valutazione, sia per i
dirigenti, sia per i dipendenti, integrata con i sistemi di programmazione, pianificazione e controllo.
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B239
Il benessere organizzativo nel lavoro pubblico
LA PREVENZIONE DEGLI ATTEGGIAMENTI DISCRIMINATORI, DELLE MOLESTIE E DEL MOBBING
- ASPETTI PSICOLOGICI
- PARI OPPORTUNITÀ E BENESSERE LAVORATIVO
- ESAME DI CASI PRATICI E DELLA GIURISPRUDENZA IN MATERIA
DURATA
2 giorni
DATE
26-27 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Emanuela FATTORINI
Responsabile della linea d’intervento sullo stress occupazionale, Consorzio Humanitas, Università LUMSA
Prof.ssa Maria GENTILE
Professore ordinario della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)
Il comma 5 dell’art. 13 del nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici, di cui al d.P.R 62/13,
nel disciplinare i doveri del dirigente pubblico, dispone: “il dirigente cura, compatibilmente con le risorse
disponibili, il benessere organizzativo nella struttura cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all’aggiornamento del personale, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere,
di età e di condizioni personali. Il termine “benessere organizzativo” evidenzia il rapporto fra la persona e
il suo inquadramento all’interno dell’organizzazione lavorativa. Il processo di modernizzazione delle organizzazioni pubbliche ha posto al centro dell’ambiente di lavoro la dignità della persona. E’ necessario perciò mettere in atto una strategia complessiva volta a creare un contesto lavorativo libero da forme di violenza
psicologica e di discriminazione, diffondere la cultura del rispetto della dignità dei lavoratori e ottimizzare
la produttività del lavoro pubblico. Il giudice della legittimità nelle sue pronunce più recenti ha elevato al
rango di bene giuridicamente rilevante il diritto alla dignità umana, riconoscendo la responsabilità del datore di lavoro, nei limiti dei danni a lui imputabili, in ipotesi di comportamenti vessatori e mortificanti dello
stesso datore e dei colleghi di lavoro, lesivi dell’integrità psico-fisica del lavoratore-vittima, anche quando
non sia possibile rinvenire in tali comportamenti un medesimo fine persecutorio. Le vigenti norme impongono che in ogni amministrazione gli Organismi interni di valutazione rilevino il livello di benessere organizzativo, il grado di condivisione del sistema di valutazione e la rilevazione della valutazione del proprio
superiore gerarchico da parte del personale. Tale rilevazione deve essere realizzata in collaborazione con i
Comitati unici di garanzia, introdotti dall’art. 21 della l. 183/2010 e sulla base di un documento elaborato
dalla Civit, a norma dell’art. 14,comma 5, del d.l.vo 150/09. Il percorso formativo proposto è finalizzato a
fornire le conoscenze teoriche e di carattere pratico necessarie per realizzare la illustrata strategia, favorendo la realizzazione di soluzioni organizzative idonee a perseguire il benessere lavorativo nelle pubbliche
amministrazioni. In tal senso, saranno illustrate le nozioni giuridiche e le definizioni normative dei diversi
fenomeni patologici che si riscontrano nell’ambiente di lavoro (discriminazioni, molestie, molestie sessuali,
mobbing, ecc.), dando conto dell’evoluzione della legislazione comunitaria ed interna, delle possibili forme
di tutela anche giudiziaria e dei più recenti arresti giurisprudenziali. Saranno poi esaminati i profili di ca-
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rattere psicologico inerenti le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici, con particolare riguardo alla cura
della salute del lavoratore e della sua integrità psicofisica discutendo, attraverso l’esame di casi pratici, i
possibili metodi di intervento.
DESTINATARI
In primo luogo i dirigenti e i responsabili, cui le norme impongono oggi la cura del benessere organizzativo
nella struttura cui sono preposti, ma anche tutti coloro che operano all’interno della pubblica amministrazione in modo che siano messi nelle condizioni di sviluppare la dimensione etica del lavoro pubblico.
PROGRAMMA
Pari opportunità, benessere di chi lavora e contrasto alle discriminazioni: la rilevanza dell’organizzazione
del lavoro. Il principio di non discriminazione e la nozione di discriminazione diretta e indiretta.
Le pari opportunità nella disciplina del lavoro pubblico. La normativa in materia di discriminazione e di
molestie sessuali sul posto di lavoro: le direttive comunitarie e la loro trasposizione nell’ordinamento interno.
La tutela contro le discriminazioni per ragioni di sesso, per ragioni di razza o di origine etnica e le altre discriminazioni. La tutela giudiziaria: l’azione individuale e l’azione collettiva.
Il mobbing sul luogo di lavoro: individuazione della nozione e quadro normativo di riferimento. Obblighi e
responsabilità in tema di mobbing: la tutela civile e la tutela penale. Il mobbing quale problema connesso
all’organizzazione del lavoro e ai diritti dei lavoratori. La figura dell’abuso del diritto e i limiti all’esercizio
dei poteri datoriali. I piani di azione positiva nel settore pubblico: natura giuridica e destinatari.
La realizzazione del benessere organizzativo: il ruolo della contrattazione collettiva e, in particolare,
l’azione svolta dagli organismi di parità; il ruolo degli organismi interni di valutazione, c.d. OIV; il ruolo del
Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le
discriminazioni, c.d. CUG; il ruolo della formazione.
La valutazione delle performance di genere nella P.A. La figura del Consigliere di fiducia. La salute e la
sicurezza nell’ambiente di lavoro: dalla l. 626/94 al testo unico di cui al d.l.vo 81/08. La valutazione dello
stress lavoro-correlato. Le patologie da stress correlate. Le diverse tipologie di conflitto e di cause di conflitto nelle organizzazioni. Le modalità tradizionali di gestione del conflitto. Le strategie di risoluzione. Esercitazioni.
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B147
Come si gestiscono paghe e contributi nelle Pubbliche Amministrazioni
- ADEMPIMENTI FISCALI, PREVIDENZIALI, NORMATIVI E RETRIBUTIVI
DURATA
3 giorni
DATE
28-29-30 ottobre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Rag. Rodolfo AFFATICATI
Esperto in materia previdenziale, INAS-CISL
Dott. Maurizio VALLONE
Dirigente Ministero dell’Interno, Dipartim. per le politiche del personale dell’Amministrazione civile
e inoltre, un Esperto in materia tributaria e fiscale
PROGRAMMA
La retribuzione contributiva: princìpi di parità, equità, proporzionalità e determinazione.
Aspetti retributivi.- La retribuzione: onnicomprensività, irriducibilità e irripetibilità. Struttura della retribuzione: concetti di elementi fissi, variabili ed occasionali. Componenti della retribuzione fisse. Indennità
integrativa speciale, tredicesima mensilità, retribuzione individuale di anzianità. Principali componenti della
retribuzione accessoria: lavoro straordinario, indennità di reperibilità e rischio, ferie non godute emolumenti legati all’attribuzione di responsabilità, emolumenti legati al raggiungimento di obiettivi. Loro illustrazione con esempi pratici.
Assegno per il nucleo familiare, trattamento economico di trasferta, trasferimento: loro illustrazione corredata con esempi pratici.
Trattenute sulle retribuzioni. I crediti retributivi. Prescrizione, ritardato pagamento, interessi legali e rivalutazione monetaria. Recupero delle somme indebitamente erogate. Pignorabilità e cedibilità della retribuzione. Esempi pratici.
Il contratto di lavoro part-time.
Struttura della busta paga. Retribuzione base mensile, retribuzione individuale mensile e retribuzione globale di fatto annuale. Retribuzione giornaliera e retribuzione oraria.
Costruzione di una busta paga. Utilizzo di un contratto collettivo nazionale per definire la retribuzione fissa
e variabile di un lavoratore dipendente sulla base della mansione e della qualifica.
Modalità di determinazione del trattamento economico lordo, dell’imponibile previdenziale e fiscale, del
trattamento economico netto. Esempi pratico e simulazione della compilazione di una busta paga.
La dematerializzazione della retribuzione. Le procedure informatiche per il pagamento degli stipendi. Gli
ordini collettivi di pagamento
Linee evolutive e nuovi scenari ordinamentali alla luce delle più recenti modifiche normative.
Aspetti contributivi e previdenziali. Denuncia mensile analitica (DMA 2 – ListaPA) delle retribuzioni e dei
contributi versati ai fini pensionistici e dei trattamenti previdenziali (TFS/TFR). Soggetti obbligati, gestione
e compilazione, novità introdotte con la lista PosPa. Reddito imponibile ai fini pensionistici, ai fini previdenziali, per la gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, per l’ENPDEP/ENAM. La contribuzione
obbligatoria, volontaria (riscatti e ricongiunzione), figurativa. Contribuzione per mandato elettivo con estensione ai lavoratori pubblici iscritti all’INPDAP ed eletti nell’ultima legislatura delle Regioni (d.l.vo 564/96
come modificato e integrato dal d.l.vo 278/98 e dall’art. 38 della l. 488/99. La retribuzione aggiuntiva e i
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suoi effetti sulla pensione (dd.l.vi 564/96 e 151/01). Modalità e sistemi di calcolo delle pensioni retributive
e contributive con particolare riferimento alle novità introdotte dalla l. 214/2011 e dalla legge di stabilità per l’anno 2015 (l. 190/14). Retribuzione contributiva e pensionabile (d.l.vo 314/97). Il preavviso con
carattere retributivo. Il part-time, l’assunzione a part-time e ad orario ridotto. I trattamenti di fine servizio alla luce delle disposizioni introdotte dalle leggi 122/2010, 214/11 e 147/13. Il TFS e l’opzione in caso
di adesione alla previdenza complementare.
Aspetti fiscali. Qualificazione e determinazione dei redditi di lavoro dipendente e dei redditi assimilati a
quelli di lavoro dipendente. Redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Redditi derivanti dall’esercizio di funzioni pubbliche. Somme che non concorrono in tutto o in parte alla formazione del reddito. Indennità e rimborsi spese. Indennità per servizi prestati all’estero. Le più recenti novità
derivanti dalla normativa e dalla prassi. Imponibile del periodo di paga. Mensilità aggiuntive e compensi
della stessa natura. La richiesta di applicazione di ritenuta più elevata. Gli oneri deducibili, le detrazioni per
carichi di famiglia: la dichiarazione di spettanza. Le detrazioni per redditi da lavoro e il credito fiscale (bonus
Renzi). Il contributo di solidarietà. Le agevolazioni spettanti ai lavoratori che rientrano dall’estero. Le operazioni di conguaglio di fine anno e per cessazione del rapporto di lavoro. Incapienza della retribuzione a subire gli effetti del conguaglio. Le addizionali regionale e comunale all’Irpef alla luce delle più recenti
modifiche normative. Gli emolumenti arretrati di lavoro dipendente e assimilati. La certificazione unica dei
redditi erogati (CU): compilazione e trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate.
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B173
Guida pratica alla corretta tenuta del fascicolo personale del dipendente
pubblico
DURATA
2 giorni
DATE
12-13 novembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13,30/14,30-16,30
2° giorno: 9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Dott. Marco ROSSI
Dirigente Presidenza del Consiglio dei Ministri
PROGRAMMA
Riferimenti normativi in tema di istituzione e tenuta del fascicolo personale. L’onere di regolamentazione delle singole P.A. Contenuto del fascicolo del personale. Le norme contrattuali. Modalità per la tenuta
del fascicolo. Risultati delle valutazioni periodiche. L’utilizzazione del fascicolo nelle progressioni economiche e di carriera e per le valutazioni periodiche. Fascicolo del personale ed atti relativi ai provvedimenti disciplinari. Gli atti relativi ai giudizi di responsabilità. Procedure di inserzione o eliminazione di atti
dal fascicolo. Fascicolo e procedure di mobilità. Atti del fascicolo e archivio corrente, di deposito e storico.
L’informatizzazione del fascicolo del personale, anche alla luce del d.P.C.M. del 13/11/14 (Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei
documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni) e del Codice dei Beni culturali.
La figura del responsabile dei fascicoli del personale. Procedimento per l’accesso (l. 241/90 e Regolamento sull’accesso), il rilascio di copie di atti, l’accesso di terzi. Fascicolo personale e “cartelline personali”.
Orientamenti giurisprudenziali sull’accesso al fascicolo del personale. La tutela della privacy nella gestione
del fascicolo. Cenni sugli orientamenti del Garante della privacy. Il contenzioso in materia di tenuta del fascicolo.
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202
B190
La gestione delle assenze e dei tempi di lavoro nel pubblico impiego
- ORARIO DI LAVORO
- PERMESSI, RIPOSI, FERIE, FESTIVITÀ, ASPETTATIVE, DISTACCHI SINDACALI E CONGEDI
DURATA
2 giorni
DATE
19-20 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Mauro MARCHIONNI
Dirigente Ministero dell’Economia e delle Finanze, Servizio Centrale del Personale
Dott. Mauro MANCINI
Dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Direzione del Personale
PROGRAMMA
Orario di servizio e orario di lavoro. Turni, orario notturno, pronta disponibilità. I riposi. Riposi giornalieri:
il riposo continuativo, i riposi intermedi, le pause, gli addetti ai videoterminali. Riposi settimanali: la regola del settimo giorno, le eccezioni alla regola. Le festività infrasettimanali. Riposi infrannuali: le ferie, i
tre periodi feriali, l’indennità sostitutiva, il divieto di monetizzazione. Le deroghe. Deroghe alla durata settimanale dell’orario; deroghe al riposo giornaliero; deroghe alle limitazioni al lavoro notturno.
I permessi, le aspettative, i congedi. Gli eventi familiari: i permessi per motivi familiari, il congedo per motivi familiari, il congedo matrimoniale. Studio e formazione: i permessi per lavoratori studenti, i congedi per
la formazione, il dottorato di ricerca. I donatori: i permessi per donatori di sangue, i permessi per donatori
di midollo osseo. La ridefinizione di termini e modalità di fruizione delle assenze per permesso retribuito e
loro incidenza sul monte-ore a disposizione del dipendente. Le cariche pubbliche: il diritto all’aspettativa,
il diritto ai permessi. I permessi elettorali. I permessi per la protezione civile. I permessi contrattuali: la partecipazione a concorsi, i lutti familiari, i motivi personali, i permessi brevi. Le aspettative contrattuali: i
motivi personali, l’assunzione di nuovo servizio, il ricongiungimento familiare all’estero, la tossicodipendenza e l’alcolismo.
Rappresentante per la sicurezza: i permessi per l’espletamento dell’attività di vigilanza e controllo. I testimoni e i giudici popolari. Gli incarichi sindacali. I contingenti. I distacchi sindacali. I permessi sindacali
retribuiti e non retribuiti. Le riunioni sindacali. Il diritto di assemblea del personale. Procedure di richiesta
e tutela dei sindacalisti. Il comportamento antisindacale.
Le norme introdotte dal d.l. 112/08, convertito con l. 133/08, e dalla l. 15/09.
Le nuove disposizioni introdotte in materia di congedi, aspettative e permessi dal d.l.vo 119/11, dal d.l.
95/12, conv. in l. 135/12, e dal d.l. 101/13, conv. in l. 125/13 (art. 4, comma 16 bis).
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203
B167
La tutela della salute e gestione delle assenze nel pubblico impiego
- MATERNITÀ, ASSISTENZA, MALATTIA, INFORTUNIO SUL LAVORO
- DISCIPLINA DELLE VISITE FISCALI
DURATA
2 giorni
DATE
26-27 novembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Fabrizio NATIVI
Componente Centro Studi Attività ispettiva del Ministero del lavoro – Responsabile del Servizio Ispezione
del lavoro Dtl di Pistoia
PROGRAMMA
Maternità. Le fonti: d.l.vo 151/01 e le modifiche apportate dal d.l.vo 119/11 e dalla l. 92/12, nonché dalla
l. 228/12 e dal d.l. 69/13 conv. in l. 98/13. Interdizione anticipata, congedo di maternità, congedo di paternità, congedo parentale, congedo per malattia del figlio e permessi orari giornalieri: contenuti specifici,
trattamento economico ed aspetti previdenziali. Parto anticipato e parto plurimo. Dipendenti part-time e dipendenti con rapporto di lavoro a termine: aspetti particolari.
La malattia. Le fonti: art. 2110 c.c. e disciplina contrattuale. Il comporto: modalità di computo e malattie
escluse. Visita di controllo e fasce di reperibilità: le modalità telematiche di presentazione dei certificati e
le nuove disposizioni contenute nell’art. 7 del d.l. 179/2012; disciplina della privacy; certificazione di malattie dipendenti da causa di servizio; le indicazioni contenute nel d.l. 112/08 e le circolari della Funzione
Pubblica; il d.m. Pubblica Amministrazione e Innovazione 18/12/09, n. 206. Sanzioni. Conservazione posto
di lavoro e trattamento economico. L’art. 17 del d.l. 78/09 (conv. da l. 102/09), e le prescrizioni del d.l.vo
150/09. I controlli previsti dall’art. 16, comma 9, del d.l. 98/11 (conv. da l. 111/11).
Infortunio sul lavoro e malattie professionali: distinzioni e tutela specifica. Infortunio in itinere. Inabilità
permanente assoluta e parziale al lavoro: effetti e riflessi sul rapporto di lavoro; risoluzione del rapporto di
lavoro in caso di permanente inidoneità psicofisica (d.P.R. 171/11).
Congedi e permessi per assistenza familiari disabili. Le fonti: l. 104/92 e d.l.vo 151/01. Accertamento dell’handicap. Prolungamento congedo parentale. Permessi mensili, giornalieri ed orari: le modifiche introdotte
dal d.l. 112/08, dalla l. 183/2010 e dal d.l.vo 119/11: le nuove condizioni per fruire dei permessi, gli accertamenti sulla sussistenza del diritto a prestare assistenza, gli obblighi di comunicazione alla Funzione
Pubblica. Congedo fino a due anni per assistenza figlio con handicap grave. Dipendenti disabili: permessi
mensili e permessi orari giornalieri. Risoluzione di quesiti.
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204
B170
Mansioni, incompatibilità, cumulo impieghi, incarichi ai dipendenti,
collaborazioni esterne nel pubblico impiego
- DOPO LA NORMATIVA ANTICORRUZIONE E LA LEGGE 125/2013
DURATA
2 giorni
DATE
30 novembre - 1 dicembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Marco ROSSI
Dirigente Presidenza del Consiglio dei Ministri – Direttore Servizio affari legali e contenzioso
PROGRAMMA
Quadro normativo dopo la riforma Brunetta, direttive e circolari, analisi della giurisprudenza. Le mansioni:
natura, concetto, distinzioni (corrispondenti ed equivalenti), accesso. Diritto alle mansioni (art. 2103 c.c. e
art. 52 d.l.vo 165/01). Ius variandi: concetto, limiti e presupposti. Mansioni e sviluppo di carriera: progressioni economiche e di carriera. Mansioni inferiori: divieto, deroga, presupposti, contenuto ed effetti.
Mansioni superiori: contenuto, affidamento, presupposto, effetti sul trattamento economico; l’irrilevanza
ai fini giuridici.
Incompatibilità ed incarichi nel pubblico impiego (art. 53, d.l.vo 165/01; l. 190/12 “anticorruzione”; cenni
sul d.l.vo n. 39/13): divieto di cumulo di impieghi ed incarichi, deroghe per personale in part-time. Incarichi retribuiti. Attività remunerate soggette ad autorizzazione: condizioni, limiti e procedimento per l’autorizzazione. L’aspettativa per attività presso strutture pubbliche o private, per attività professionali o
imprenditoriali. Attività retribuite “liberalizzate”. Incarichi gratuiti: gli obblighi di comunicazione. Conflitto
di interessi: nozione ed effetti con riferimento agli incarichi. Accertamento incompatibilità: i servizi ispettivi. Violazioni e regime sanzionatorio. Regolamenti delle amministrazioni in materia di incarichi, incompatibilità e procedure di autorizzazione. Le disposizioni in materia di collaborazioni e consulenze (indirizzi DFP,
orientamenti della Corte dei conti).
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205
B171
Trasferte e missioni nel pubblico impiego: gestione, controlli,
novità normative
AGGIORNATO ALLA L. 148/11, AL D.L. 201/2011, LEGGE DI STABILITÀ PER IL 2015 E AGLI ULTIMI INDIRIZZI DELLA GIURISPRUDENZA
- TRATTAMENTO ECONOMICO
- COPERTURE ASSICURATIVE
- TRATTAMENTO FISCALE
- NOVITÀ APPLICATIVE, NORMATIVE E GIURISPRUDENZIALI
- IL DECRETO INTERMINISTERIALE 23/3/2011 SUL RIMBORSO SPESE PER IL PERSONALE INVIATO ALL’ESTERO
- SPESE DI RAPPRESENTANZA E OMAGGI NELLA P.A.
- FRINGE BENEFIT, RIMBORSI SPESE AD AMMINISTRATORI, COLLABORATORI, TIROCINANTI E STAGISTI
DURATA
2 giorni
DATE
10-11 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13,30/14,30-16,30
2° giorno: 9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Vincenzo TEDESCO
Dirigente Università di Pisa; Esperto in gestione e sviluppo delle risorse umane e nelle tematiche dell’anticorruzione, trasparenza e valutazione del personale
PROGRAMMA
Le trasferte ed i rimborsi spese: requisiti minimi per configurare la trasferta, trasferta territorio comunale, fuori comune ed estero. Differenza con il meccanismo di indennità e rimborsi in caso di trasferimento
del lavoratore. Il caso particolare delle trasferte in ambito comunale. Fonti normative e contratti collettivi,
i regolamenti degli enti. L’esercizio del potere direttivo del datore di lavoro. Differenza con il meccanismo del trasferimento, distacco e comando. Fonti normative e il rapporto con i contratti collettivi e i vari
regolamenti degli enti. Missioni occasionali, continuative e saltuarie: contenuto, principi, caratteristiche
presupposti e limiti. L. 836/73, l. 122/2010, Tuir 917/86, l. 417/78. L’applicazione dei principi delle missioni nei comparti pubblici. La gestione dei rimborsi spese: profili operativi. I provvedimenti concernenti la Spending Review e l’impatto sui rimborsi spese. Le auto aziendali e altri casi pratici. Dimensione
operativa e riflessi sulla gestione: tipologie di pezze giustificative e loro rilevanza fiscale; modalità di effettuazione dei rimborsi; anticipazioni: la questione del mezzo proprio dopo gli interventi della giurisprudenza contabile. Profili assicurativi ed elementi di responsabilità. Differenza tra personale contrattualizzato
e non contrattualizzato; esempi e casi pratici.
Spese relative alberghi e ristoranti: quadro normativo, disciplina Iva, disciplina sulle imposte sui redditi,
trattamento fiscale sulle spese di ospitalità, prestazioni vitto e alloggio offerte ai clienti e fornitori. Le spese
nel caso di liberi professionisti, lavoratori autonomi occasionali. La nuova disciplina fiscale relativa alla deducibilità dell’Iva sulle prestazioni di vitto e alloggio prende il via dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate
n. 53E del 5/9/08. Esame delle circolari dell’Agenzia delle entrate Circolari nn. 6/09 e 25/2010 e Risoluzione
84/09, Decreto MEF 19/11/08, Circolare 2E del 28/1/2010 e ss.
Le spese di rappresentanza ed omaggi: quadro normativo, requisito dell’inerenza, spese viaggio vitto e alloggio configurabili e non configurabili come spese di rappresentanza. Documentazione delle spese. Omaggi
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a clienti e fornitori disciplina fiscale. Esame del d.m. 19/11/08 con cui è stata data attuazione alla nuova
normativa sulle spese di rappresentanza. La legge finanziaria 2008 e la circolare dell’Agenzia delle Entrate
n. 34/E del 13/7/09.
Rimborsi spese ad amministratori, collaboratori, tirocinanti, stagisti, collaboratori coordinati e continuativi: disciplina fiscale in capo ai tirocinanti, collaboratori, amministratori. Rimborsi spese, trattamento
fiscale in caso di trasferta. Le spese di viaggio: la questione del mezzo proprio. Risoluzione 56E del 27/2/02
dell’Agenzia delle entrate, la risoluzione n. 224/E del 13/8/09. Profili di equità. Gli interventi della magistratura contabile e della dottrina. Soluzioni proposte e norme applicabili. Impatto sulla regolamentazione
degli enti, la deliberazione n. 3/2011/PAR Corte conti Emilia Romagna e le altre deliberazioni sul tema. La
questione dell’indennità chilometrica e l’impatto della l. 122/2010 nelle attività degli enti locali. La delibera 183/2011 Corte conti Toscana e le altre pronunce di interesse.
La questione dei limiti di spesa per le spese di missione su fondi europei e internazionali. La deliberazione
n. 392/2011/PAR del 27/10/11. La posizione della Ragioneria dello Stato. L’impatto della legge di stabilità
2013 sulle missioni dei collaboratori anche con riferimento alle missioni estere. La legge di stabilità per
l’anno 2014 (l. 147/13): implicazioni pratiche. Fringe benefits ai collaboratori e amministratori: quadro
normativo; esame dell’art. 51, comma 4, del Tuir rispetto al principio generale sulla valorizzazione dei fringe
benefit. Esame degli strumenti per gestire ed amministrare correttamente le note spese e i fringe benefits
in generale, e in particolare le note spese per trasferte imputabili a specifiche commesse di lavoro. Rimborsi
spese, convegni nel caso dei liberi professionisti: compensi professionali e rimborsi spese, trattamento fiscale e ai fini Iva, spese anticipate in nome del cliente.
Coperture assicurative: tutela fisica e tutela patrimoniale. Trattamento di missione: aspetti previdenziali
e fiscali. Base imponibile e franchigia. Rimborsi forfetari, misti od analitici. I titoli di viaggio. La questione
della sede di lavoro e i rimborsi per le trasferte all’interno dell’ambito comunale. Fringe benefits ai collaboratori e amministratori: quadro normativo; l’art. 51, comma 4, del Tuir, che prevede deroghe al principio generale sulla valorizzazione dei fringe benefit.
I rimborsi spese a collaboratori coordinati e continuativi, stagisti e altre figure di lavoro flessibile negli
enti pubblici.
L’evoluzione normativa dal d.l. 78/2010. Il rispetto dei limiti di spesa e la questione delle missioni all’estero. Il decreto interministeriale del 23/3/11, l’applicazione generale e problemi di diritto transitorio.
Profili e differenze tra rimborso analitico e forfettario. Le possibili eccezioni nel comparto della sicurezza
e militare. I titoli di viaggio. I titoli elettronici, la valutazione sulla gestione. Liquidazione trattamento di
missione: prospetti, documentazione giustificativa e dichiarazioni sostitutive.
L’intervento del d.l. 201/11. La questione dell’anticipo di missione e il rapporto con l’utilizzo del contante.
Limiti e soluzioni pratiche. Question time sugli argomenti trattati con riferimento ai vari enti pubblici.
L’infortunio in trasferta. Esame della circolare Inail n. 52/2013. L’infortunio in albergo, l’infortunio all’estero. Procedure e collegamento con l’attività lavorativa L’intervento operato dall’art. 18 della l. 148/11
a proposito della questione dei voli in classe economica. L’evoluzione normativa con riferimento alle modalità di viaggio nei casi di missione. Casi pratici e proposte operative.
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14 - INDICE DELLA MATERIA
PREVIDENZA
B225 Guida pratico-operativa alla determinazione delle pensioni pubbliche ........................................ pag. 2
M212 Master in diritto delle pensioni e previdenza ......................................................................... pag. 4
B220 Le pensioni dei dipendenti pubblici: novità normative e giurisprudenziali ................................... pag. 5
B229 La disciplina del TFS e del TFR, i fondi pensione e la previdenza complementare ..................... pag. 7
B298 La tutela giudiziale nelle pensioni degli ex dipendenti pubblici .................................................... pag. 9
B276 Le pensioni del personale del comparto Difesa e Sicurezza ...................................................... pag. 10
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B225
Guida pratico-operativa alla determinazione delle pensioni pubbliche
DURATA
2 giorni
DATE
1 edizione: 25-26 maggio 2015
2 a edizione: 23-24 novembre 2015
a
ORARIO
1° giorno 9-13/14-16,30
2° giorno 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Rag. Rodolfo AFFATICATI
Esperto in materia previdenziale, INAS-CISL
OBIETTIVI
Fornire criteri operativi per determinare con sicurezza la posizione pensionistica retributiva e contributiva
dei dipendenti pubblici durante l’attività lavorativa.
PROGRAMMA
La soppressione dell’INPDAP ed il passaggio delle competenze all’INPS.
La contribuzione: contribuzione obbligatoria, figurativa, volontaria, da riscatto, da ricongiunzione. Le
modalità di calcolo della ricongiunzione secondo le disposizioni previste dalla l. 122/2010. Ripristino costituzione della posizione assicurativa presso INPS, recesso dalla ricongiunzione, facoltà di cumulo (l.
228/12). La maternità intervenuta al di fuori del rapporto di lavoro. Assenze per malattia alla luce
della l. 133/08 e della l. 111/2011. Le novità previste dal d.l. 95/12 convertito nella l. 135/12 (spending review).
Ricognizione del vigente quadro normativo: la pensione di vecchiaia prima e dopo la l. 214/11.
Le decorrenze delle pensioni previste dalla prima e dopo la l. 214/11. L’innalzamento dell’età pensionabile per le pensione di vecchiaia del personale femminile del Pubblico Impiego ed esclusioni, previsto dall’art. 22 della l. 102/09 come modificata dalla l. 122/2010 e dalla l. 214/11. Nuovi requisiti per la pensione
di vecchiaia. Deroghe.
La pensione di anzianità: le decorrenze delle pensioni previste dalla l. 122/2010 e delle pensioni con la massima anzianità contributiva previste dalla l. 111/2011. La pensione di anzianità per il personale femminile
dal 2008 che opta per la pensione con il calcolo contributivo.
La pensione anticipata, come prevista dalla l. 214/11: requisiti, salvaguardia e deroghe. Eliminazione delle
penalizzazioni.
Collocamento a riposo d’ufficio al compimento dei limiti ordinamentali dal 1/01/2012.
Sistemi di calcolo delle pensioni: retributivo, misto, contributivo. Modalità di calcolo delle pensioni introdotte dalla l. 214/2011 a decorrere dal 1/01/2012. Limite degli importi pensionistici per i destinatari del
sistema di calcolo retributivo (l. 190/14).
Cumulo redditi di pensione – redditi da lavoro prima e dopo la l. 133/08.
La pensione in “totalizzazione” dei periodi assicurativi con iscrizione presso gestioni pensionistiche diverse, con particolare riferimento ai lavoratori parasubordinati e decorrenza della pensione secondo la l.
122/2010, ai sensi del d.l.vo 42/06 e delle modifiche introdotte dal d.l. 201/11 e dalla l. 214/11. Cumulo
delle posizioni assicurative (l. 228/12).
Il trattenimento in servizio oltre i limiti di età previsti per il collocamento a riposo alla luce del d.l.
112/08, con le modifiche della l. 102/09 e secondo le disposizioni previste dalla l. 122/2010 e dalla l. 135/12.
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Abolizione dell’istituto del trattenimento in servizio oltre i limiti di età (d.l. 90/14 convertito nella l.
114/14); la Circolare 2/2015 del Ministro per la semplificazione e la P.A. in materia di soppressione del trattenimento in servizio e modifica della disciplina della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro.
Le maggiorazioni: legate al servizio, ai non vedenti, agli invalidi di qualsiasi natura, ai lavoratori esposti al
rischio amianto. Valutazione delle Maggiorazioni nel sistema contributivo.
Tutela degli stati di invalidità e inabilità dipendenti e non da causa di servizio: Il regolamento per la semplificazione dei procedimenti per il riconoscimento di infermità dipendenti da causa di servizio, per la concessione dell’equo indennizzo, per la pensione privilegiata (d.P.R. 461/01). Soppressione delle procedure
per l’accertamento della dipendenza da causa di servizio, dell’equo indennizzo, della pensione privilegiata;
deroghe per i Militari e le Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare (l. 214/11).
La pensione di invalidità (inidoneità alle mansioni, assoluta ad ogni proficuo lavoro e assoluta a ogni attività lavorativa (l. 335/95).
La pensione indiretta e di reversibilità con le novità introdotte dalla l. 111/2011.
Le pensioni in totalizzazione relative ai servizi prestati nei paesi della Comunità Europea (reg. C. Europea 1606/98); le pensioni per servizi “part-time” nel pubblico impiego. La prosecuzione volontaria (d.l.vo
184/97).
La denuncia annuale delle retribuzioni attraverso la certificazione Unica e la DMA/DMA 2/ListaPA (denuncia mensile analitica) dei dati previdenziali dei dipendenti pubblici resa obbligatoria dal 1/01/05. Le
nuove modalità di comunicazione dei dati previdenziali (DMA2: nuova Uniemens integrata) secondo la circ.
INPS 105/2012.
Effetti previdenziali derivanti da malattia, maternità, assistenza ai disabili, preavviso (a carattere retributivo e risarcitorio), cariche pubbliche elettive, locali e sindacali, part-time (e assunzioni a part-time e ad
orario ridotto).
I trattamenti di fine servizio e TFR, modalità di pagamento e passaggio dal TFS al TFS come previsto
dalle leggi 122/2010, 214/11 e 147/13; sentenza Corte Cost. n. 223/2012 e d.l. 185/12.
La previdenza complementare per i pubblici dipendenti. Fondo pensione Espero per il personale della
Scuola, Perseo – Sirio per il personale degli enti locali e SSN e per il personale statale e degli enti pubblici
non economici.
La legge di stabilità per l’anno 2015 (l. 114/14): eliminazione delle penalizzazioni sull’importo della pensione anticipata; nuovo calcolo delle pensioni per i lavoratori con almeno 18 anni di contribuzione al
31/12/1995, modifiche alla l. 206/04 (vittime del terrorismo), mobilità dei pubblici dipendenti, abrogazione
di alcune norme che riguardano le forze Armate e Forze di Polizia ad ordinamento militare.
Illustrazione di casi pratici ed esercitazioni.
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M212
MASTER IN DIRITTO DELLE PENSIONI E PREVIDENZA
DURATA
6 giorni
articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
26-27 ottobre 2015
23-24-25-26 novembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Rag. Rodolfo AFFATICATI
Esperto in materia previdenziale, INAS-CISL
Giuliano COAN
Consulente in diritto previdenziale - Già consulente e docente nazionale ex INPDAP
Autore di studi e pubblicazioni in materia
Dott.ssa Adelisa CORSETTI
Consigliere della Corte dei conti
Il master propone una completa trattazione della materia pensionistica, sia dal punto di vista della normativa che dei diritti soggettivi. In tal modo, costituisce efficace strumento di guida e conoscenza per i funzionari della P.A. deputati a gestire la materia, per le Associazioni sindacali e i Patronati, per i dipendenti
pubblici che possono trarvi utili elementi di valutazione per la tutela dei propri interessi.
Il master si articola in tre seminari ove la trattazione dei diversi profili giuridici, sostanziali e operativi viene
trattata monograficamente, di modo che gli stessi possano essere fruiti anche separatamente.
PROGRAMMA
1° modulo (B220):
26-27 ottobre 2015
Le pensioni pubbliche: il vigente quadro normativo e la più recente giurisprudenza
2°modulo (B225):
23- 24 novembre 2015
Guida pratico-operativa alla determinazione delle pensioni pubbliche
3°modulo (B229):
25-26 novembre 2015
La disciplina del TFS e del TFR, i fondi pensione e la previdenza complementare
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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B220
Le pensioni dei dipendenti pubblici: novità normative e giurisprudenziali
- REGOLE UNITARIE E PECULIARIETÀ DELLO STATUTO PREVIDENZIALE DEI DIPENDENTI DELLO STATO,
DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI
DURATA
2 giorni
DATE
26-27 ottobre 2015
ORARIO
1a giornata: 9-13/14-16
2 a giornata: 9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Adelisa CORSETTI
Consigliere della Corte dei conti
OBIETTIVI
Fornire un quadro aggiornato, per normativa e giurisprudenza, sugli aspetti più rilevanti del sistema previdenziale degli ex dipendenti pubblici, ad uso dei funzionari delle amministrazioni datrici di lavoro e degli enti
di previdenza nonché degli avvocati che curano il relativo contenzioso.
DESTINATARI
Personale degli Istituti previdenziali, delle Amministrazioni statali, delle Regioni, degli Enti locali, Avvocati.
PROGRAMMA
Caratteri del diritto a pensione. Fondamento costituzionale e situazioni tutelate dall’art. 38 Cost.: pensioni
di vecchiaia, di invalidità, di anzianità. Pensioni di anzianità (anticipata). Pensioni di privilegio. Pensioni ai
superstiti. Quadro normativo alla luce delle ultime riforme. L’unificazione degli enti previdenziali nel d.l.
201/11. Abolizione del controllo successivo di legittimità sui decreti pensionistici. Questioni correlate al diritto a pensione: prescrizione dei ratei pensionistici, interessi e rivalutazione monetaria, recupero di indebito. Previsione del contributo unificato nelle controversie previdenziali, ex art. 37, co. 6, d.l. 98/11.
Le indennità di fine servizio e il regime di TFR, obbligatorio ed in opzione. La previdenza complementare:
legge delega e decreto attuativo n. 252/05. Opportunità della destinazione del TFS ai fondi pensione. Posticipo e rateizzazione del TFS (art. 3, co. 2, d.l. 79/97 e art. 12, co. 7, d.l. 78/10, entrambi modificati dall’art. 1, co. 484, l. 147/13).
Le novità introdotte dal d.l. 78/10. Fonti di finanziamento del sistema previdenziale: dal sistema a ripartizione al metodo della capitalizzazione dei contributi assicurativi. Il metodo di calcolo contributivo. Gli
elementi del calcolo: montante contributivo e coefficienti di trasformazione. Sistema contributivo in opzione ed applicazione del pro-rata. Passaggio generalizzato al metodo contributivo, per le anzianità maturate dal 1° gennaio 2012 (art. 24, co. 2, d.l. 201/11). Limiti all’applicazione del criterio del pro rata e
alla tutela dei diritti quesiti (art. 1, co. 707-709, l. 190/14). Programma di informazione previdenziale
(art. 24, co. 29, d.l. 201/11).
Il metodo di calcolo retributivo. Composizione della base pensionabile: retribuzione media ed ampliamento
della base. Irrilevanza a fini pensionistici e del TFS degli incarichi dirigenziale di durata inferiore a tre anni
(art. 1, co. 32, d.l. 138/2011). Blocco degli incrementi di I.I.S. al raggiungimento dei limiti di età nel d.l.
98/11. Retribuzione annua contributiva e media ponderata delle retribuzioni. Voci stipendiali e trattamenti
accessori. Maggiorazione del 18% e loro inclusione in quota A) ex d.l.vo 503/92. Le nuove regole per la in-
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dicizzazione e la perequazione dei trattamenti nella l. 147/13, incluso il “nuovo” contributo di solidarietà (art. 1, co. 486). Calcolo dei servizi e dei contributi. Valutazione del servizio part-time e dei periodi
svolti all’estero. Contribuzione figurativa: bonus per maternità, invalidi, lavori usuranti.
Riscatto, ricongiunzione dei periodi assicurativi, e totalizzazione. Le regole poste dal d.l.vo 42/06 e dalla
l. 247/07. Abolizione della costituzione di posizione assicurativa nel d.l. 78/10. I requisiti di accesso a pensione dalla l. 335/95 all’art. 24, d.l. 201/11. Pensione di vecchiaia contributiva e retributiva. La pensione
anticipata e le penalizzazioni dopo l’art. 1, co. 113, l. 190/14. Aumento dell’età pensionabile per le
donne. Prosecuzione volontaria del servizio e sconto contributivo. Limiti al trattenimento in servizio oltre
i limiti di età (art. 1, d.l. 90/14 e art. 72, d.l. 112/08, nonché art. 16, co. 11, d.l. 98/11); la Circolare
2/2015 del Ministro per la semplificazione e la P.A. in materia di soppressione del trattenimento in servizio.
La pensione di inabilità. La riforma delle pensioni di reversibilità nel d.l. 98/11. Incidenza dell’aspettativa
di vita nel calcolo dell’età pensionabile ex art. 18, co. 4, d.l. 98/11.
Vicende modificative del rapporto pensionistico: cumulo di pensione con redditi da lavoro dipendente o autonomo, cumulo della pensione di reversibilità con i redditi del beneficiario. Le regole sul cumulo introdotte
con il d.l. 112/08 e i limiti di importo posti dall’art. 1, co. 489, l. 147/13 (trattamento economico onnicomprensivo). Divieto di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza (art. 6, d.l. 90/14
e circ. Ministro Semplificazione e Pubblica Amm.ne n. 6/2014). Cenni al giudizio pensionistico.
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B229
La disciplina del TFS e del TFR, i fondi pensione e la previdenza
complementare
DOPO LA LEGGE DI STABILITÀ 2015
- I TRATTAMENTI DI FINE SERVIZIO (TFS) E DI FINE RAPPORTO (TFR)
- COME AFFRONTARE LA RIFORMA DEL TFR E PREVIDENZA COMPLEMENTARE
- I FONDI PER I DIPENDENTI PUBBLICI
- LA CONVENIENZA ALL’ADESIONE AL FONDO PENSIONE
- FONDI ESPERO - SIRIO - PERSEO
- FATTORI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI DA VALUTARE PRIMA DELLA SCELTA
- IL FUTURO DELLE PENSIONI DEI DIPENDENTI PUBBLICI
- GLI ADEMPIMENTI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E DEL DIPENDENTE
DURATA
2 giorni
DATE
25-26 novembre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Giuliano COAN
Consulente in diritto previdenziale - Già consulente e docente nazionale ex INPDAP
Autore di studi e pubblicazioni in materia
OBIETTIVI
Il seminario mira a illustrare e a far conoscere analiticamente le novità conseguenti alle recenti normative
di riforma del sistema pensionistico e previdenziale, in particolare le disposizioni inerenti ai fondi pensione
complementari, in maniera completa ed aggiornato alle ultimissime disposizioni di legge.
DESTINATARI
Dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione e tutti quelli che si occupano degli aspetti previdenziali del personale statale e degli Enti pubblici e locali. Responsabili URP (Guida pratica agli Uffici del
personale e all’informazione dei dipendenti).
PROGRAMMA
I trattamenti di fine servizio (TFS) e di fine rapporto (TFR) per i lavoratori del pubblico impiego. Il personale in regime di TFS. La disciplina. La buonuscita per il personale militare e forze di polizia e per il personale con contratto disciplinato da norme di legge. Le prestazioni: indennità d’anzianità, indennità premio
di servizio, indennità di buonuscita. Le peculiarità. Dimostrazione di calcolo, tassazione. TFS per dirigenti
militari. Il riscatto e i periodi riscattabili. Che cosa cambia con le leggi di stabilità 2013 e 2015. Il montante
TFS; la tassazione. La liquidazione a rate. Nuovi termini di pagamento dei trattamenti di fine servizio e di
fine rapporto, l. 148/11; e successive modificazioni e integrazioni. Istruzioni operative: PL1.
L’estensione del TFR nel pubblico impiego, in seguito ai dd.p.c.m. del 20/12/99 e del 2/3/01. Il TFR nel
settore privato (art. 2120 cod. civ.). Il personale in regime di TFR. Le regole del TFR: retribuzione utile, contribuzioni e prestazioni. Il futuro delle liquidazioni e delle pensioni dei dipendenti pubblici. Le principali novità contenute nell’attuale normativa. Il nuovo regolamento sulle modalità di adesione alle forme
pensionistiche complementari (delibera. 29/5/08 della Commissione di vigilanza sui Fondi pensione.) I rapporti di lavoro a tempo determinato e indeterminato nel pubblico impiego: la continuità del rapporto pre-
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videnziale e la coesistenza del TFS/TFR. L’invarianza retributiva. Personale non contrattualizzato e personale dei comparti Difesa e Sicurezza. L’opzione per il TFR: istruzioni e modalità. I riscatti ai fini del TFR: calcolo e convenienze. Altri aspetti operativi: assenze, congedi parentali e relative differenze in costanza di
TFS/TFR. Le particolarità e le prospettive dopo il decreto 252/05. Il meccanismo del silenzio assenso. I FondInps. Novità in tema di tassazione del TFR dopo la legge di stabilità 2015-come cambia la tassazione in base
alle scelte del Tfr. Circ. Inps n. 1 del 9/1/2015 Massimale contributivo ai fini del Fondo Credito e ai fini della
contribuzione per i trattamenti di fine servizio/rapporto. Istruzioni operative: TFR/1 e TFR/2.
La previdenza complementare dei dipendenti pubblici. La disciplina legislativa. Il Fondo pensione (tipologie, natura giuridica, iter costitutivo). Lo stato dell’arte dei Fondi. Come si alimentano. Cosa si ottiene. I
tassi di sostituzione della previdenza obbligatoria e complementare. I Fondi contrattuali nel pubblico impiego: bacini d’utenza, esperienze realizzate e prospettive. Il Fondo Scuola “Espero”, destinato ai lavoratori della Scuola. Il Fondo EE.LL. e Sanità “Perseo”, per i lavoratori del comparto Regioni, Enti Locali e
Sanità. Il Fondo nazionale di previdenza complementare “Sirio” per i lavoratori dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, della P.C.M., dell’ENAC e del CNEL. Il Fondo dei Giornalisti Inpgi. Le rispettive peculiarità. Quando conviene aderire al Fondo. Elementi di valutazione e simulazioni attraverso un’analisi di
convenienza TFS o TFR e Previdenza complementare. I rendimenti del montante figurativo accantonato
dall’Inpdap. Nota ex Inpdap n. 7627 del 11/6/2010.
Le novità in materia pensionistica. Le nuove regole per gli assegni dopo la legge di stabilità 2015. L’evoluzione delle norme di riferimento alle leggi 214/11 (Fornero) di stabilità 2013, 2014 e 2015. Circ. ex gestione
Inpdap 131 del 19/11/2012; le modalità di attuazione della determinazione presidenziale 95 del 30/5/12 per
la presentazione e per la consultazione telematica delle istanze per prestazioni pensionistiche previdenziali
e circ. 146 del 19/12/12: prestazioni attività creditizia. Le procedure informatiche.
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B298
La tutela giudiziale nelle pensioni degli ex dipendenti pubblici
- IL CONTENZIOSO PENSIONISTICO DINANZI ALLA CORTE DEI CONTI
DURATA
2 giorni
DATE
5-6 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Adelisa CORSETTI
Consigliere della Corte dei conti
OBIETTIVI
Formazione rivolta principalmente agli avvocati che curano i giudizi pensionistici dinanzi alla Corte dei conti,
ma anche ai funzionari delle Amministrazioni datrici di lavoro e degli Enti di previdenza, mediante la somministrazione di un quadro aggiornato, di carattere normativo e giurisprudenziale, concernente gli aspetti
più rilevanti di tale specifico contenzioso.
DESTINATARI
Avvocati, Personale degli Istituti previdenziali, delle Amministrazioni statali, delle Regioni e degli Enti locali.
PROGRAMMA
La giurisdizione della Corte dei conti sulle pensioni degli ex dipendenti pubblici. Destinatari e ambito di cognizione. Controversie escluse dalla giurisdizione pensionistica. Cognizione degli atti illegittimi presupposti. Le
regole del giudizio pensionistico tra normativa di settore e rito del lavoro. Principi del processo pensionistico
contabile. Provvedimenti di riforma del processo civile (l. 69/09, d.l. 83/12, d.l. 132/14). Il giudice monocratico e le innovazioni recate dalla l. 205/00, come modificata dalla l. 69/09. Il giusto processo. Introduzione del giudizio e motivi del ricorso. Principio del contraddittorio e notificazione del ricorso. La
legittimazione attiva. Le cause di inammissibilità del ricorso. Il divieto di frazionamento della domanda giudiziale (art. 20, co. 7, d.l. 112/08). La costituzione del ricorrente e del resistente. Fissazione di udienza da parte
del giudice unico (art. 5, co. 1, l. 205/2000, mod. da art. 42, co. 1, l. 69/09). La legittimazione passiva. Difesa
personale delle amministrazioni pubbliche. Legittimazione necessaria dell’ente previdenziale ed azione di rivalsa verso l’amministrazione ex datrice di lavoro. Tecniche di redazione della memoria di costituzione. Termine per la proposizione delle eccezioni. I mezzi istruttori. Perizia e consulenza tecnica. Accertamento tecnico
preventivo nelle domande di inabilità (art. 38, d.l. 98/11). Il potere cautelare del giudice contabile. La cessazione della materia del contendere. L’estinzione del giudizio. La decisione in forma semplificata nel processo
cautelare. La ragionevole durata del processo. La semplificazione della decisione a norma del c.p.c. riformato (l. 69/09). La lettura del dispositivo in udienza ex art. 429 c.p.c. (emendato dall’art. 53, d.l. 112/08). La
disciplina delle spese nel giudizio pensionistico. La condanna al pagamento delle spese di giudizio, anche in
via equitativa (art. 96, co. 3, c.p.c., modificato dalla l. 69/09), in caso di soccombenza. La compensazione delle
spese (art. 92, c.p.c., modificato dal d.l. 132/14). Liquidazione delle spese all’amministrazione costituita con
propri funzionari in base alle tariffe forensi (art. 4, co. 42, l. 183/11). Il contributo unificato nelle controversie
pensionistiche, ex art. 37, co. 6, d.l. 98/11. L’esecuzione della sentenza, tra giudizio di ottemperanza ed esecuzione forzata civile. Il commissario ad acta. L’appello. Ammissibilità del ricorso in appello e il filtro in appello. Motivi di impugnazione e termini. La revocazione delle sentenze. Il giudizio di interpretazione. La funzione
nomofilattica delle Sezioni riunite della Corte dei conti, come rivista dall’art. 42 della l. 69/09.
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B276
Le pensioni del personale del Comparto Difesa e Sicurezza
- SPECIFICITÀ DELLO STATUTO PREVIDENZIALE MILITARE
- CAUSA DI SERVIZIO, EQUO INDENNIZZO E PENSIONI PRIVILEGIATE
DURATA
2 giorni
DATE
10-11 dicembre 2015
ORARIO
9-13/14-17
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Adelisa CORSETTI
Consigliere della Corte dei conti
OBIETTIVI
Fornire un approfondito aggiornamento sulle numerose questioni concernenti lo specifico sistema pensionistico delle Forze Armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare (Carabinieri e Guardia di Finanza),
anche alla luce del Codice dell’ordinamento militare (d.l.vo 66/10), per meglio curare il relativo contenzioso da parte del personale degli enti militari nonché a favore degli avvocati interessati alla materia.
DESTINATARI
Personale civile e militare delle Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Avvocati.
PROGRAMMA
Caratteri del diritto a pensione. Fondamento costituzionale e situazioni tutelate dall’art. 38 Cost.: pensioni
di vecchiaia, di invalidità, di anzianità. Pensioni di anzianità (anticipata). Pensioni di privilegio. Pensioni ai
superstiti. Questioni correlate al diritto a pensione: prescrizione dei ratei pensionistici, interessi e rivalutazione monetaria, recupero di indebito. Abolizione del controllo successivo di legittimità sui decreti pensionistici. Previdenza complementare e TFS. Posticipo e rateizzazione del TFS (art. 3, co. 2, d.l. 79/97 e art.
12, co. 7, d.l. 78/10, entrambi modificati dall’art. 1, co. 484, l. 147/13). Evoluzione e riassetto della normativa previdenziale nel Codice dell’ordinamento militare (d.l.vo 66/10). Principio di specificità nella l.
183/10. Regolamento di armonizzazione (art. 24, co. 18, d.l. 201/11, come modificato dall’art. 12, co. 88,
d.l. 95/12, e d.P.R. 157/13). Unificazione degli enti previdenziali nel d.l. 201/11. Programma di informazione previdenziale (art. 24, co. 29, d.l. 201/11).
Fonti di finanziamento del sistema previdenziale: dal sistema a ripartizione al metodo della capitalizzazione dei contributi assicurativi. Metodo di calcolo contributivo. Composizione della base pensionabile nel
sistema retributivo: retribuzione media e ampliamento della base. Passaggio generalizzato al metodo contributivo, per le anzianità maturate dal 1° gennaio 2012 (art. 24, co. 2, d.l. 201/11). Limiti all’applicazione del criterio del pro rata e alla tutela dei diritti quesiti (art. 1, co. 707-709, l. 190/14). Singole voci
stipendiali e i trattamenti accessori. Maggiorazione del 18% e inclusione in quota A) ai sensi del d.l.vo 503/92.
Blocco degli incrementi di I.I.S. al raggiungimento dei limiti di età nel d.l. 98/11.
Le nuove regole per la indicizzazione e la perequazione dei trattamenti nella legge di stabilità 2014,
n.147/2013, incluso il “nuovo” contributo di solidarietà (art. 1, co. 486). Disciplina prevista dal d.P.R.
1092/73 per il personale militare in materia di accesso al trattamento di quiescenza normale e relative modalità di calcolo. Abolizione della costituzione di posizione assicurativa nel d.l. 78/10. I requisiti di ac-
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cesso a pensione dalla l. 335/95 all’art. 24, d.l. 201/11. Pensione di vecchiaia contributiva e retributiva.
La pensione anticipata e le penalizzazioni dopo l’art. 1, co. 113, l. 190/14. Aumento dell’età pensionabile
per le donne. Pensione di inabilità. Status militare e ausiliaria. Trattamento economico di ausiliaria e questioni controverse sulla composizione dell’indennità di ausiliaria. Modifiche della misura dell’indennità di ausiliaria ai sensi dell’art. 1, co. 259, l. 190/14. Ulteriori interventi di contenimento della spesa pensionistica
ex art. 1, co. 258, l. 190/14, mediante l’abolizione dell’istituto della promozione in particolari situazioni.
Cumulo della pensione con redditi da lavoro nella disciplina del d.l. 112/08, cumulo della pensione di reversibilità con i redditi del beneficiario e limiti di importo posti dall’art. 1, co. 489, l. 147/13 (trattamento economico onnicomprensivo). La riforma delle pensioni di reversibilità nel d.l. 98/11. Incidenza
dell’aspettativa di vita nel calcolo dell’età pensionabile ex art. 18, co. 4, d.l. 98/11. Divieto di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza (art. 6, d.l. 90/14 e circ. Ministro Semplificazione
e Pubblica Amm.ne n. 6/2014). Causa e concausa di servizio a favore del personale del comparto Sicurezza, Difesa, Vigili del fuoco e Soccorso pubblico (art. 6, d.l. 201/11). Riconoscimento del nesso causale.
Pensione privilegiata militare. Rapporti con l’equo indennizzo. Principio dell’unicità di accertamento e decadenza dal diritto a pensione. Determinazione del trattamento privilegiato. L’assegno rinnovabile. Pensione
privilegiata tabellare. Revisione per “aggravamento” dell’infermità pensionata. Inidoneità al servizio,
trattenimento in servizio e transito all’impiego civile. Transito ad altra P.A. ex art. 4, co. 96, l. 183/11. Provvidenze correlate ad una causa di servizio, benefici ai superstiti delle vittime nella legge di stabilità 2014
Cenni al giudizio pensionistico.
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15 - INDICE DELLA MATERIA
SERVIZI DI SEGRETERIA
M207 Master in servizi di segreteria ................................................................................................. pag. 2
B413 Processi e metodi per migliorare l’organizzazione delle attività nei servizi di segreteria ............. pag. 3
B431 L’informatizzazione dei servizi di segreteria .................................................................................. pag. 4
B362 Collaborare con capi e colleghi: stili di comportamento ............................................................... pag. 5
B414 Le nuove competenze per l’efficacia dei servizi di segreteria nella P.A. ....................................... pag. 6
B483 La segreteria 3.0: l’ufficio di segreteria si proietta nel futuro ......................................................... pag. 7
B415 Come ottimizzare i risultati del team di segreteria ......................................................................... pag. 8
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M207
MASTER IN SERVIZI DI SEGRETERIA
DURATA
11 giorni, articolato in quattro moduli frequentabili anche singolarmente.
Il titolo di Master può essere conseguito anche frequentando i quattro moduli nell’arco di un biennio
PERIODI DI SVOLGIMENTO
19-20-21 ottobre 2015
16-17-18-19-20 novembre 2015
14-15-16 dicembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,30, con un rientro pomeridiano nel 1° modulo
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 2.010,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
Dott.ssa Enrica CICERONE
Psicologa del lavoro – Esperta di formazione comportamentale e psicosociale - Corporate Coach
Dott.ssa Luciana D’AMBROSIO MARRI
Sociologa del lavoro, esperta di leadership organizzativa e consulente selezione, formazione, sviluppo del
personale. Coach individuale e di gruppi organizzativi
Dott.ssa Katia VIGNOLA
Consulente formazione e sviluppo - Vice presidente AIPSE
OBIETTIVI GENERALI DEL MASTER
Far acquisire una visione sinergica del ruolo segretariale in coerenza con i bisogni del proprio contesto aziendale; sviluppare le abilità relazionali; sviluppare le competenze organizzative e informatiche; apprendere a
collaborare in modo ottimale con capi e colleghi.
DESTINATARI
Segretarie e segretari di dirigenti P.A. e aziende con esperienza specifica nel ruolo, responsabili di segreteria.
PROGRAMMA
1° modulo (B413):
19-20-21 ottobre 2015
Processi e metodi per migliorare l’organizzazione delle attività nei servizi di segreteria
2° modulo (B431):
16-17-18 novembre 2015
L’informatizzazione dei servizi di segreteria
3° modulo (B362):
19-20 novembre 2015
Collaborare con capi e colleghi: stili di comportamento
4° modulo (B414):
14-15-16 dicembre 2015
Le nuove competenze per l’efficacia dei servizi di segreteria nella Pubblica Amministrazione
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca
• discuta quest’ultima, unitamente ad altri argomenti dei seminari, nel colloquio finale
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B413
Processi e metodi per migliorare l’organizzazione delle attività
nei servizi di segreteria
DURATA
3 giorni
DATE
19-20-21 ottobre 2015
ORARIO
8,45 - 14,30, con un rientro pomeridiano nella 2a giornata
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Katia VIGNOLA
Consulente formazione e sviluppo - Vice presidente AIPSE
Dott.ssa Enrica CICERONE
Psicologa del lavoro
Esperta di formazione comportamentale e psicosociale
Corporate Coach
OBIETTIVI
Fornire strumenti per presidiare con efficacia il ruolo segretariale, migliorare l’organizzazione del proprio
ufficio e gestire con competenza la risorsa tempo.
DESTINATARI
Segretarie e Segretari con esperienza professionale di almeno due anni, Responsabili di segreteria.
PROGRAMMA
L’organizzazione del lavoro: dalla tradizione all’innovazione. La gestione efficiente ed efficace della risorsa
informazione nelle sue diverse forme. Le attività tipiche di un servizio di segreteria. Come fornire un servizio di qualità attraverso il presidio delle fasi di analisi, pianificazione e controllo. La gestione del tempo e
gli strumenti di programmazione. La gestione delle urgenze. Le aree di attività nella logica del lavorare per
processo.
L’archivio dal cartaceo al digitale. I cambiamenti dopo il protocollo informatico. La comunicazione telefonica efficace in entrata e in uscita. La comunicazione scritta e l’obiettivo di semplificare il linguaggio.
L’organizzazione di eventi, riunioni, viaggi: il prima, durante e dopo.
Il passaggio di consegne e la suddivisione delle attività. Le competenze da sviluppare per organizzare al meglio il lavoro nei servizi di segreteria.
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B431
L’informatizzazione dei servizi di segreteria
- COME OTTIMIZZARE LE CONOSCENZE DELL’INFORMATICA PER IL RUOLO SEGRETARIALE
DURATA
3 giorni
DATE
16-17-18 novembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
OBIETTIVI
Il corso è rivolto a tutto il personale segretariale che abbia l’esigenza di ottimizzare il proprio lavoro con
l’aiuto dell’informatica.
Esso è riferito agli applicativi word, excel, posta elettronica, internet, progettato con lo scopo di utilizzare
le funzioni avanzate, particolarmente idonee e proficue al ruolo di segretario/a degli enti pubblici e di
aziende private.
I partecipanti sapranno creare format adatti alla elaborazione di documenti, lettere, fax, modelli preimpostati e personalizzati, sapranno revisionare un documento, creare indici e sommari, creare liste di indirizzi,
raccogliere e organizzare le informazioni, gestire in maniera ordinata il trasferimento e l’importazione dei
dati da fonti diverse, sapranno utilizzare database, filtrare dati e informazioni, creare un efficiente sistema
di reporting e monitorare costantemente i flussi, sapranno utilizzare ed ottimizzare l’utilizzo della posta
elettronica, creare nuovi account, ottimizzare la rubrica, e pianificare gli appuntamenti.
PREREQUISITI
Conoscenza elementi base di informatica e di Windows Xp.
PROGRAMMA
Format di una lettera, sezioni, indici e sommari, mappa del documento, le revisioni, i moduli, la stampa
unione. Utilizzo di excel come database, gestire gli elenchi, il filtro automatico, filtro avanzato, la struttura,
subtotali.
Gestione ottimizzata della posta elettronica, le attività, gli appuntamenti.
Utilizzo di internet, ottimizzazione delle ricerche.
Gestire l’invio dei messaggi; contrassegnare i messaggi; modificare la priorità e la riservatezza di un messaggio; verificare e richiamare i messaggi; impostare o modificare le opzioni di recapito per un messaggio;
lavorare con le visualizzazioni e i raggruppamenti; personalizzare e creare le visualizzazioni; raggruppare i
messaggi. Lavorare e gestire gli elementi con le categorie; utilizzare le caratteristiche di Internet; utilizzare
la barra degli strumenti Web e il menu preferiti; utilizzare i collegamenti alle pagine Web nella barra di Outlook; inserire il calendario sul Web.
Utilizzare gli strumenti personali della posta; utilizzare la rubrica personale, le regole fuori sede e la firma;
gestire le impostazioni del calendario; gestire i giorni lavorativi, i fusi orari e le festività; definire le diverse
opzioni del calendario; lavorare con il diario, visualizzare e registrare le attività nel diario. Trovare e organizzare gli elementi in Outlook; utilizzare la creazione guidata regole; organizzare attività, contatti e note.
Sono previste esercitazioni pratiche su tutti gli argomenti trattati.
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B362
Collaborare con capi e colleghi: stili di comportamento
DURATA
2 giorni
DATE
19-20 novembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Katia VIGNOLA
Consulente formazione e sviluppo - Vice presidente AIPSE
OBIETTIVI
Il seminario offre una panoramica dei diversi stili di collaborazione e delle caratteristiche che danno valore
aggiunto al contributo di un buon collaboratore in modo da fornire contributi fondamentali per il buon funzionamento di tutta l’organizzazione.
In particolare i partecipanti saranno in grado di: individuare il proprio stile di collaborazione; acquisire una
metodologia per valorizzare i personali punti di forza e impostare programmi di auto-miglioramento; esercitare con efficacia le competenze distintive del buon collaboratore.
DESTINATARI
Tutti coloro che sono interessati ad avere collaboratori eccellenti, o a diventare collaboratori eccellenti.
PROGRAMMA
Le persone nei diversi ruoli: capi e collaboratori. La motivazione al lavoro: il cambiamento delle spinte motivazionali negli ultimi anni. Collaborare in qualità di capi o di dipendenti o di colleghi. Le diverse modalità
di collaborazione e l’autodiagnosi del proprio stile. Gli stili di collaborazione: dal passivo all’attivo. Caratteristiche dei diversi stili di collaborazione. Le capacità e i valori distintivi del buon collaboratore: sapersi
focalizzare sugli obiettivi, saper far bene le cose nei momenti critici, cercare attività che diano valore aggiunto, sapersi creare una rete di relazioni, saper lavorare in gruppo, saper lavorare con un capo.
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B414
Le nuove competenze per l’efficacia dei servizi di segreteria
nella Pubblica Amministrazione
DURATA
3 giorni
DATE
14-15-16 dicembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Luciana D’AMBROSIO MARRI
Sociologa del lavoro, esperta di leadership organizzativa e consulente selezione, formazione, sviluppo del personale. Coach individuale e di gruppi organizzativi
DESTINATARI
Segretarie e Segretari con esperienza nel ruolo, Responsabili di segreteria
OBIETTIVI
Fornire chiavi di lettura per interpretare il cambiamento in atto nella Pubblica Amministrazione e strumenti
sia per migliorare l’offerta di servizi di qualità e sia per potenziare l’efficacia comunicativa individuale in
ambiti professionali.
PROGRAMMA
I servizi di segreteria e il ruolo di supporto per lo sviluppo della capacità di innovazione richiesto oggi alla
P.A. L’esigenza di migliorare la qualità dei servizi per dare risposte ad una società che cambia e che esprime
bisogni complessi e diversificati. L’orientamento del servizio al cliente interno e la logica del lavorare per
obiettivi. La ricerca del recupero dell’efficienza attraverso una razionale impiego delle risorse umane. L’analisi del ruolo, la capacità di innovazione e flessibilità e le nuove competenze necessarie per rispondere alle
esigenze future. Il lavoro e l’equilibrio tra ruolo ricoperto e motivazione personale. I comportamenti di ruolo
che aumentano l’efficacia nella relazione con il capo e i colleghi.
Lo sviluppo di una competenza chiave nella relazione interpersonale: la comunicazione consapevole. Il processo di comunicazione, gli ostacoli, l’ascolto attivo, la percezione interpersonale e spunti di miglioramento
dello stile personale nelle dinamiche di comunicazione.
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B483
La Segreteria 3.0: l’ufficio di segreteria si proietta nel futuro
DURATA
1 giorno
DATA
29 ottobre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici
RELATORI
Dott. Mauro FACONDO
Esperto di formazione manageriale, Marketing e Comunicazione, Strategie sul web 3.0 e i sui nuovi media,
progettazione di eventi
Dott.ssa Flavia TRUPIA
Esperta di Tecniche di comunicazione e blogger
OBIETTIVI
Il web 3.0 offre una vasta gamma di servizi online e strumenti gratuiti o a costi molto ridotto, che facilitano
il lavoro del personale di segreteria.
Il seminario si propone di trasmettere ai partecipanti una conoscenza aggiornata delle soluzioni a disposizione
del web 3.0, fornendo tecniche e strumenti pratici per ottimizzare la gestione del lavoro di segreteria. Il programma verrà svolto in modalità di laboratorio, per permettere di verificare di persona gli strumenti illustrati.
DESTINATARI
Il seminario è rivolto a chi lavora, o vuole lavorare nei servizi di segreteria, in particolare a: i responsabili e
addetti di Segreteria, gli Uffici segreteria di Direzioni generali a tutti i livelli (Ministeri, Istituzioni, Organizzazioni internazionali, Associazioni, Ordini professionali, Aziende e organi di informazione), funzionari interessati alla riorganizzazione di un Ufficio segreteria.
PROGRAMMA
Metodi di integrazione degli strumenti informatici con le nuove piattaforme on line, messe a disposizione dal
web. Panoramica generale delle soluzioni a disposizione. Strumenti 3.0 per il Time Management e la gestione dell’agenda. Piattaforme per creare in maniera veloce presentazioni multimediali efficaci. Strumenti
per prendere, condividere ed archiviare appunti. Strumenti per redigere liste di attività da svolgere con ripartizione di compiti, attribuzione di priorità e pianificazione delle scadenze. Modalità di organizzazione e
gestione di teleconferenze e webinar. Soluzioni 3.0 a disposizione delle riunioni di lavoro (brainstorming online, questionati on line per sondaggi).
Tecniche per pubblicizzare eventi su Linkedin, Twitter, Facebook. Strumenti di back up on-line, storage e sincronizzazione di file. Soluzioni 3.0 basate sul concetto di Cloud per l’archiviazione e condivisione di documenti. Strumenti on line per l’invio di allegati pesanti. Piattaforme on line per l’invio massivo di e-mail e
newsletter. Utilizzo di calendari 3.0 a supporto della pianificazione di impegni. Gestione di liste di cose da
fare e strumenti per incrementare la propria produttività. Tecniche di utilizzo del web 3.0 a sostegno della
pianificazione e organizzazione di viaggi. Metodi per filtrare le informazioni tramite i lettori di RSS e gli aggregatori on-line (Google Reader, Netvibes, ecc.).
Nuove soluzioni per integrare la segreteria tradizionale con i servizi di segreteria virtuale nei momenti in cui
la segreteria tradizionale non può fornire i suoi servizi (ad esempio durante la pausa pranzo, i fine settimana,
i giorni festivi, le assenza per ferie o malattia).
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B415
Come ottimizzare i risultati del team di segreteria
DURATA
2 giorni
DATE
3-4 dicembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Enrica CICERONE
Psicologa del lavoro Esperta di formazione comportamentale e psicosociale - Corporate Coach
Dott.ssa Luciana D’AMBROSIO MARRI
Sociologa del lavoro, Esperta di leadership organizzativa e Diversity Management. Consulente in gestione,
formazione e sviluppo delle risorse umane. Coach individuale e di gruppi organizzativi
OBIETTIVI
Fornire conoscenze e ampliare gli strumenti per sviluppare la capacità di gestire e motivare il personale di
segreteria in funzione dei risultati da raggiungere in ottica di qualità. Potenziare le proprie capacità gestionali per il miglioramento del team e delle sue prestazioni.
DESTINATARI
Responsabili di centri di segreteria, che coordinano unità operative o gruppi di lavoro.
PROGRAMMA
Il responsabile di segreteria come agente del cambiamento in atto nella Pubblica Amministrazione. Competenze e capacità del ruolo di responsabile di segreteria, la prescrizione e la discrezionalità. Gli obiettivi del
team, definirli e pianificarli.
I comportamenti efficaci ed i comportamenti inefficaci del team, da dove nascono, come riconoscerli e come
gestirli. Il team di segreteria come gruppo che garantisce il controllo del processo di lavoro e fornisce servizi di qualità. Raggiungere gli obiettivi organizzativi con la collaborazione ed il supporto del team di segreteria.
La motivazione al lavoro. Bisogni di base e bisogni soggettivi. Come motivare il team della segreteria. Gli stili
di leadership nella guida delle persone e la gestione dei collaboratori per una prestazione responsabile. L’autorevolezza personale e la gestione della delega.
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16 - INDICE DELLA MATERIA
SANITÀ PUBBLICA
B235 L’attività libero-professionale intra-moenia nelle ASL e aziende ospedaliere ............................... pag. 2
B475 Determinazione costi e fabbisogni standard del settore sanitario ................................................ pag. 3
B241 Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità nelle aziende sanitarie e ospedaliere .......... pag. 4
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B235
L’attività libero-professionale intra-moenia nelle ASL
e aziende ospedaliere
- GUIDA PRATICA PER LA ORGANIZZAZIONE, L’ESERCIZIO DEI CONTROLLI E LA GESTIONE DELL’ATTIVITÀ
- LE NOVITÀ DEL D.L. 158/2012 CONVERTITO IN L. 189/12
DURATA
2 giorni
DATE
25-26 maggio 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Gianni LIMA
Funzionario amministrativo ASL RM G
Dott. Roberto TESTA
Direttore Sanitario ASL Frosinone
PROGRAMMA
La libera professione all’interno delle aziende sanitarie come modello alternativo e/o integrativo alle
altre strutture sanitarie pubbliche e private: i presupposti normativi e le prime elaborazioni giurisprudenziali. Il d.l. 13/9/12 n. 158, convertito con modificazioni in l. 189/12 e le norme della l. 120/07. Limiti e
ambiti di esercizio dell’attività libero-professionale del personale medico e sanitario nelle aziende sanitarie. Il coinvolgimento delle altre categorie professionali. L’utilizzo degli studi professionali privati. Le modalità tecniche per la realizzazione della infrastruttura di rete per il supporto all’organizzazione delle attività
libero-professionale intramuraria (d.m. 21/2/13).
Il regime giuridico della opzione. Istituti particolari: il fondo di perequazione (modalità di ripartizione
ed esempi di applicazione). La disciplina dell’attività di consulenza presso istituzioni pubbliche non sanitarie e le istituzioni sociosanitarie. L’attività privata resa all’interno delle Aziende USL: tipologia delle prestazioni; tariffe; trattamenti economici. Modalità per la prenotazione e la riscossione dei proventi, per la
relativa allocazione in bilancio e per il riparto tra le categorie interessate. Il calcolo di costi indiretti
delle prestazioni intra-moenia. Le attività di controllo di competenza delle Aziende USL nei confronti del personale autorizzato allo svolgimento delle attività libero-professionali. Le sanzioni relative alla violazione dei
limiti e dei divieti imposti dalla nuova normativa. Gli aspetti gestionali dell’attività intra-moenia: i volumi
di attività ed il controllo. Le responsabilità degli attori del processo all’interno delle Aziende. Il Regolamento aziendale: modalità di stesura e contenuti riguardanti anche il personale di supporto.
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B475
Determinazione di costi e fabbisogni standard del settore sanitario e le
entrate di riferimento nei bilanci regionali
DURATA
2 giorni
DATE
12-13 ottobre 2015
ORARIO
9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Angelo Vittorio SESTITO
Dirigente Società di Revisione, Dottore commercialista, Revisore Legale
PROGRAMMA
Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). L’aziendalizzazione e la regionalizzazione della sanità in Italia: il
d.l.vo 502/92 e s.m.i. Il finanziamento del SSN: il criterio della quota capitaria. Il federalismo fiscale: la l.
42/09. Il fabbisogno standard e il costo standard. Il d.l.vo 68/11. I risultati dell’applicazione dei costi standard per l’anno 2013. Le Regioni benchmark per la determinazione dei fabbisogni e dei costi standard.
Il fabbisogno sanitario regionale e la sua determinazione. Il monitoraggio dell’efficacia e dell’efficienza dei
servizi sanitari e la revisione del regime dei fabbisogni. Costo standard: definizione, metodologie di calcolo
ed impatti derivanti dalla sua applicazione in sanità.
L’autonomia di entrata delle Regioni ed i trasferimenti dallo Stato. Il sistema delle entrate regionali per il
finanziamento del SSR ed il fondo perequativo. La gestione delle risorse destinate al SSR. I principi di valutazione ed iscrizione nei bilanci sanitari delle entrate assegnate alle Regioni a titolo di finanziamento del
SSR. Le modalità di contabilizzazione delle fattispecie tipiche del settore sanitario alla luce del d.l.vo
118/11. Il bilancio della Gestione Sanitaria Accentrata ed il bilancio consolidato del SSR. Il raccordo con
il rendiconto di contabilità finanziaria regionale.
Il patto per la Salute 2010–2012: l’esigenza di adeguatezza delle informazioni contabili. La certificabilità dei
bilanci degli enti del SSR: la status delle regioni. Il Percorso attuativo della Certificabilità in Sanità. Il
nuovo Patto per la salute 2014–2016: le principali novità.
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B241
Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità
economico-patrimoniale nelle Aziende sanitarie e ospedaliere
- ANCHE ALLA LUCE DEL D.L.VO 126/2014
DURATA
2 giorni
DATE
14-15 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Angelo CAGNAZZO
Dirigente Ministero Economia e Finanze
Dott. Giorgio GISCI
già Dirigente generale presso il Ministero Economia e Finanze
Dott. Angelo Vittorio SESTITO
Dirigente Società di Revisione, Dottore commercialista, Revisore Legale
PROGRAMMA
Il Sistema Sanitario Nazionale (S.S.N.): fondamenti costituzionali, evoluzione e finalità. La regionalizzazione
e l’aziendalizzazione del sistema sanitario. Gli enti e le aziende sanitarie ed ospedaliere: quadro normativo, peculiarità e assetto istituzionale. La gestione contabile delle aziende sanitarie ed ospedaliere: dalla
contabilità finanziaria alla contabilità economico–patrimoniale. Il piano dei conti integrato. I principi generali della contabilità economico-patrimoniale e le problematiche inerenti alla loro applicazione alle aziende
sanitarie. Comprensione del sistema di rilevazione aziendale e dei relativi documenti di sintesi. Il processo di finanziamento del SSN e cenni sulla programmazione aziendale e di contesto. La rendicontazione
delle aziende sanitarie ed ospedaliere: il sistema di bilancio delle aziende sanitarie ed ospedaliere alla luce
del d.l.vo 118/11 e del d.l.vo 126/14: lo stato patrimoniale, il conto economico, il rendiconto finanziario,
la Nota integrativa. I modelli di rilevazione extracontabili: il modello SP e il modello CE. Il Patto per la salute 2014–2016: principali innovazioni. Il sistema SIOPE nelle strutture sanitarie: il d.m. Economia 5/3/07.
Il sistema di controllo interno nelle aziende sanitarie ed ospedaliere. Il controllo di gestione: oggetto e finalità del controllo. Gli strumenti operativi del controllo di gestione: il budget, la contabilità analitica, il reporting, l’analisi degli scostamenti, gli indicatori. La programmazione nelle aziende sanitarie ed
ospedaliere: la programmazione regionale, la programmazione aziendale (il principio contabile di cui all’All. 4.1 del d.l.vo 118/11). Il fondo crediti di dubbia esigibilità strumento per la certificazione. L’attuazione
dei costi standard in sanità. La programmazione multilivello in sanità. Il budget nel sistema di programmazione delle aziende sanitarie ed ospedaliere: il budget, natura e caratteristiche. Tipologie di budget
nelle aziende sanitarie ed ospedaliere. La costruzione del budget aziendale. Gestione del budget ed esempio di scheda di budget. La Gestione sanitaria accentrata. Dal bilancio delle singole aziende sanitarie ed
ospedaliere al bilancio consolidato del Sistema Sanitario Regionale. Il piano dei conti integrato. I nuovi criteri di valutazione previsti dal d.l.vo 118/11. Le rimanenze di magazzino, l’ammortamento, la sterilizzazione, il leasing finanziario. Il sistema di controllo nel settore sanitario. Le principali forme di controllo da
parte della Regione. L’istituzione dei conti di tesoreria intestati alla sanità. La funzione di parificare il
rendiconto della Regione di competenza attribuito alla Corte dei conti dall’art. 1, comma 5, l. 213/12.
Il controllo contabile nelle aziende sanitarie ed ospedaliere: natura e caratteristiche del controllo. Processo di controllo. Il controllo esterno e la certificabilità dei bilanci.
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17 - INDICE DELLA MATERIA
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO
D169 Il trasporto di rifiuti. I nuovi codici CER .......................................................................................... pag. 2
D166 La gestione documentale dei rifiuti ed il SISTRI ............................................................................ pag. 3
D165 Novità della gestione dei rifiuti negli Enti Locali ............................................................................ pag. 5
F224 Corso generale in gestione dei rischi legati alla difesa del suolo e del demanio idrico ............ pag. 7
D168 Il demanio idrico: gestione dei beni e titoli abilitativi ..................................................................... pag. 8
D167 La gestione dei rischi legati alla difesa del suolo (idrogeologico, idraulico e alluvioni) ............. pag. 10
M106 Master in diritto e gestione dell’ambiente ............................................................................ pag. 12
D151 Procedimenti amministrativi ambientali, autorizzazioni integrate e paesaggistiche ................... pag. 14
D119 Disciplina e gestione dei rifiuti solidi e liquidi .............................................................................. pag. 15
D120 Monitoraggio e classificazione delle risorse idriche e tutela delle acque dall’inquinamento .......... pag. 17
D128 Il danno all’ambiente e la bonifica dei siti inquinati ..................................................................... pag. 18
D150 Disciplina dell’illecito ambientale e profili operativi del sistema sanzionatorio ........................... pag. 20
D159 Gli acquisti verdi e la gestione ambientale del cantiere .............................................................. pag. 22
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D169
Il trasporto di rifiuti. I nuovi codici CER
- LA CORRETTA CONTESTAZIONE DEGLI ILLECITI
- OBBLIGHI, RESPONSABILITÀ, SOGGETTI COINVOLTI
DURATA
1 giorno
DATA
18 maggio 2015
ORARIO
9-13/14-17
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Rosa BERTUZZI
Consulente legale ambientale, già Comandante Polizia locale, già Pubblico Ministero onorario
OBIETTIVI
Il seminario è diretto ad offrire una visione organica e completa della disciplina circa gli adempimenti sul
trasporto dei rifiuti. E’ prevista una puntuale ricostruzione del quadro normativo e tecnico-giuridico della materia trattata, mantenendo un equilibrio tra profili teorici e operativi. Particolare attenzione verrà riservata
alla risoluzione di quesiti pratici, nonché a casistiche particolari.
DESTINATARI
Liberi professionisti e tutti coloro che sono coinvolti nel trasporto dei rifiuti (trasportatori, diplomi tecnici,
ingegneri, architetti ed avvocati del diritto ambientale) interessati ad intraprendere la professione di verificatore ambientale accreditato e/o consulente per la certificazione ambientale delle organizzazioni; funzionari ed amministratori pubblici; tecnici della Pubblica Amministrazione adibiti ai controlli, sia all’interno
delle aziende che su strada; responsabili dei procedimenti amministrativi sanzionatori presso gli enti locali;
responsabili degli uffici legali degli enti pubblici; Forze di polizia che eseguono accertamenti di illeciti amministrativi ambientali e comunque impegnate nel campo ambientale. Consulenti ambientali; responsabili
delle Agenzie Regionali per la protezione dell’ambiente.
PROGRAMMA
Le norme di riferimento: d.l.vo 285/92; l. 298/74; d.l.vo 152/06; dd.m. 1/4/98, n. 145 e n. 148; circ.
4/8/98, n. GAB/DEC/812/98. La nuova classificazione dei rifiuti dal 18/2/2015 (l. 116/14). Proroga SISTRI
con d.l.192/14. Il nuovo Modello unico di dichiarazione ambientale per il 2015 (d.P.C.M. 17/12/14). Il
nuovo elenco dei codici CER dei rifiuti (Decisione 2014/955/UE del 18/12/14). Rifiuti pericolosi: le nuove
caratteristiche di pericolo (Reg. 1357/2014/UE), in vigore dal 1/6/15. Sottoprodotti di origine animale
(Reg. 2015/9/UE) in vigore dal 23/2/15.
Albo nazionale Gestori ambientali. Adempimenti: Formulario di identificazione dei rifiuti (i controlli diretti
su strada ed i controlli indiretti in azienda, la corretta compilazione, i soggetti esonerati dall’obbligo, i soggetti attivi nel trasporto, il rifiuto oggetto del trasporto, la indicazione dei nuovi codici CER in vigore dal
1/6/2015, la corretta gestione delle 4 copie, la corretta compilazione dei numeri di registro, le responsabilità, obblighi e sanzioni). Registri di carico e scarico (soggetti obbligati e soggetti esclusi). Modello unico di
dichiarazione ambientale (MUD), con le nuove procedure di compilazione per l’anno 2015. Trasporto rifiuti
da manutenzione, microraccolta. SISTRI: entrata in vigore, obblighi ed adempimenti.
Affidamento del servizio trasporto rifiuti a soggetti terzi. Le particolari tipologie circa il trasporto di rifiuti: trasporto da parte di privati o imprese o enti; veicoli fuori uso e loro parti; veicoli incidentati e resi-
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dui da incidente stradale; sfalci e potature; materiali ferrosi; rifiuti urbani; carcasse di animali; terre e rocce
da scavo; amianto; imballaggi. Gli illeciti in materia di trasporto di rifiuti, amministrativi e penali: differenze ed equivoci terminologici. La responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. Il concorso di persone. Concorso di illeciti: la contestazione di una pluralità di trasporti illeciti. Trasporto di rifiuti speciali pericolosi e
non pericolosi, il vuoto legislativo. Sequestro e confisca del mezzo di trasporto e destinazione del materiale
oggetto di trasporto illecito. Ordinanza ingiunzione.
Trasporto di rifiuti in conto proprio e trasporto in conto terzi. Trasporto in ADR: novità 2015 in merito al
trasporto degli imballaggi contaminati. Il reato di deposito incontrollato di rifiuti, di abbandono di rifiuti, discarica abusiva, traffico illecito di rifiuto, attività organizzate per traffici illeciti. Giurisprudenza intervenuta
in merito. Question time.
D166
La gestione documentale del rifiuto ed il SISTRI
DURATA
1 giorno
DATA
1ª edizione: 21 maggio 2015
2ª edizione: 1 ottobre 2015
ORARIO
9,00-13,00 / 14,00-17,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 +IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Stefano SASSONE
Docente di Economia dell’ambiente
Con il d.l. 192/14, art. 9 (“Proroga di termini in materia ambientale”), comma 3, viene prorogato, fino al
31 dicembre 2015, il regime di “doppio binario”, per l’entrata in vigore delle sanzioni per il mancato o non
corretto utilizzo del SISTRI.
Proprio per conoscere meglio le complesse problematiche legate al SISTRI e non incorrere quindi nelle sanzioni il CEIDA propone alla Sua attenzione una giornata di formazione su tale argomento e in particolare
sulle procedure ed operazioni che i Delegati SISTRI di un’azienda devono attuare per poter adempiere alle
prescrizioni normative.
DESTINATARI
Il corso si rivolge ai produttori di rifiuti con più di dieci dipendenti obbligati ad adempiere alle procedure ed
operazioni del SISTRI secondo l’art. 1 del d.m. 24/4/14: a) enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi da attività agricole ed agroindustriali; b) enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali
pericolosi dei cui all’art. 184, comma 3, lett. da b) ad h) d.l.vo 152/06 e s.m.i.; c) enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che effettuano attività di stoccaggio di cui all’art. 183, comma 1, lett.
aa), d.l.vo 152/06; d) enti e imprese che effettuano la raccolta, il trasporto, il recupero, lo smaltimento dei
rifiuti urbani nella Regione Campania; e) enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi da attività di pesca professionale e acquacoltura di cui al d.l.vo 4/12.
OBIETTIVI
Illustrare ai Delegati SISTRI procedure ed operazioni che sono chiamati a svolgere lungo il corso delle attività di tracciamento dei rifiuti che l’azienda è chiamata a gestire, dalla procedura di riallineamento alla trasmissione dei dati al Sistema informatico, passando per la descrizione della modulistica cartacea (Registri,
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Formulari) e relative modalità di compilazione, accompagnando i discenti con esempi ed esercitazioni pratiche in aula.
PROGRAMMA
Il quadro normativo di settore relativo alla gestione del rifiuto in Azienda, con particolare riferimento all’analisi dei contenuti rilevanti della Direttiva n. 98/08, del d.l.vo 205/2010, che novella il Testo Unico Ambientale (TUA).
Concetti di rifiuto urbano e speciale, sottoprodotto, deposito temporaneo; il certificato analitico; attribuzione del codice CER.
Il modello cartaceo di tracciamento dei rifiuti. Il Formulario identificazione rifiuto: come deve essere
compilato, da chi e con quali tempistiche, quali correzioni si possono apportare e come. il Registro di carico e scarico: come va compilato, chi ne ha l’obbligo, quando deve essere redatto e quali correzioni possono essere eseguite. Il MUD: chi ha l’obbligo di presentarlo, come e con quali tempistiche deve essere
redatto e presentato.
Il modello informatico di tracciamento dei rifiuti, il SISTRI. Introduzione e aspetti normativi. Prescrizioni
normative basilari alla comprensione del funzionamento del Sistema. Che cos’è il SISTRI, recenti evoluzioni
del quadro normativo: definizione di “operatore” ed elencazione dei soggetti obbligati e facoltizzati all’iscrizione; le date di operatività del Sistema. Cos’è e qual è la funzione svolta da parte dei dispositivi elettronici per il monitoraggio.
La trasmissione dei dati al sistema. Le informazioni da trasmettere al sistema, in fase di iscrizione e durante la gestione del rifiuto; descrizione della la procedura e gli strumenti utilizzati dagli Attori del Sistema,
e definire cos’è e quali sono i criteri generali per la determinazione del c.d. “Contributo SISTRI”.
Le operazioni di base in area autenticata. Le operazioni elementari una volta che il Delegato SISTRI ha effettuato l’accesso all’area autenticata, con riferimento a: accesso al SISTRI, operazioni di ripristino del software ospitato nel token USB, creazione di una scheda SISTRI – Registro cronologico, compilazione di una
scheda SISTRI, associazione della scheda al Registro, annullamento di una registrazione cronologica, annullamento di una scheda SISTRI, compilazione conto terzi, le schede in bianco.
I casi pratici. Le procedure attuate dal produttore lungo il corso dell’attività di gestione del rifiuto speciale
pericoloso da esso prodotto, con riferimento a quelle poste in essere nella fase iniziale dell’attività e lungo
il corso delle operazioni di gestione; casi particolari. Modalità di movimentazione: la procedura con uso contestuale e quella con uso non contestuale dei dispositivi Usb impiegati per la trasmissione dei dati; il ruolo
degli altri attori coinvolti.
Gli esempi degli errori più frequenti e relative sanzioni.
Particolari categorie di rifiuti. Gestione dei rifiuti sanitari in azienda, cartucce da stampanti; i rifiuti da attività di costruzione e demolizione.
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D165
Novità della gestione dei rifiuti negli Enti locali
- IL NUOVO AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI IGIENE URBANA: L’INTRODUZIONE DEI CRITERI AMBIENTALI
MINIMI (D.M. AMBIENTE 14/2/2014)
- LA TARI, IL PUNTO NORMATIVO
- GLI ACCORDI ANCI (CONAI, CDC RAEE, CDCNPA)
- I NUOVI MODELLI DI GESTIONE INTEGRATA
DURATA
1 giorno
DATA
10 giugno 2015
ORARIO
8,30-12,30 / 13,30-15,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Stefano SASSONE
Docente di Economia dell’ambiente
La giornata di studio riguarda il tema della gestione integrata dei rifiuti solidi urbani da parte della Pubblica Amministrazione, e in particolare dei Comuni, facendo il punto della situazione attuale e illustrando
le prospettive circa gli argomenti trattati durante la loro esposizione.
OBIETTIVI
Illustrare le novità normative sui rifiuti e gli orientamenti giurisprudenziali, con riferimento alle competenze della pubblica amministrazione locale sui rifiuti soli “urbani”. Spiegare da un punto di vista economico, ingegneristico, biochimico la “gestione integrata dei rifiuti urbani”. Illustrare la disciplina relativa
alla gestione di particolari categorie di rifiuti solidi urbani, a seguito degli accordi ANCI con le principali
associazioni di categoria (CONAI, CdC RAEE; con riferimento a: imballaggi (il sistema ANCI-CONAI); RAEE (il
sistema ANCI-CdC-RAEE, il nuovo accordo Anci CDC Raee); l’organizzazione e la gestione dei CdR, gli obblighi della distribuzione. Pile e accumulatori: il nuovo sistema Anci-CDCNPA per la gestione di questi rifiuti.
Fare il punto della situazione sulla disciplina d’affidamento del servizio pubblico locale di igiene urbana,
e illustrare le recenti novità, con particolare riferimento all’introduzione dei nuovi “criteri ambientali minimi” (CAM). Illustrare il meccanismo impositivo Comune - Cittadino utente, per il finanziamento del servizio medesimo, dalla TARSU alla nuova IUC.
PROGRAMMA
Normativa sui rifiuti. I principi della disciplina (art. 177, TUA), il concetto di rifiuto, materia prima seconda,
e sottoprodotto: le definizioni introdotte dal d.l.vo 205/10. La nuova classificazione dei rifiuti dal 18/2/15
(l. 116/14); i nuovi codici CER. L’attività di prevenzione e il nuovo programma nazionale del MATTM (art.
180, c.1 bis), il quadro delle competenze: Stato, Regioni, Province, Comuni. Il regolamento comunale di gestione dei rifiuti urbani. La nuova gerarchia del rifiuto; dalla prevenzione allo smaltimento: prospettive
della gestione integrata del rifiuto solido urbano con l’introduzione della “preparazione per il riutilizzo”. L’assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani.
Gestione integrata dei rifiuti. Le modificazioni ed integrazioni normative introdotte dal d.l.vo 205/10. Le
fasi della gestione integrata dei rifiuti urbani: le attività di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento.
Focus sul recupero: modalità e dati. Focus sullo smaltimento: tecnologie e consistenza del fenomeno (Rapporto Ispra).
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I Sistemi pubblico-privato per assolvere alla responsabilità (estesa) del produttore. La gestione degli imballaggi. La disciplina normativa degli imballaggi dopo il decreto “liberalizzazioni” (titolo II, parte IV, del
d.l.vo 152/06), e la nuova direttiva 2013/2/UE del febbraio 2013, che innova i criteri di individuazione dell’imballaggio. Il sistema CONAI-Consorzi di filiera: descrizione e il suo contributo all’evoluzione della gestione degli imballaggi dal decreto Ronchi (d.l.vo 22/97) fino ad oggi. Gli accordi quadro ANCI-CONAI: la
valorizzazione economica degli imballaggi e il supporto alle raccolte differenziate dei Comuni.
La gestione dei RAEE. La disciplina normativa dei RAEE: d.l.vo 151/05 e successive modificazioni ed integrazioni. La revisione della Direttiva RAEE: prospettive della disciplina normativa dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il sistema CdC RAEE-sistemi collettivi: attori e descrizione del sistema, il
contributo alla raccolta e il recupero dei RAEE. Il nuovo accordo quadro ANCI-CdC RAEE: le novità del nuovo
accordo triennale. Il nuovo accordo quadro ANCI-CdC RAEE - distributori. La gestione di pile ed accumulatori. La disciplina normativa. Il nuovo sistema Anci-CDCNPA. Gli attori. Il nuovo principio dell’“1 vs 0”, introdotto con il recepimento della nuova direttiva RAEE n. 19/2012.
Il finanziamento del servizio di igiene urbana. Il meccanismo impositivo Comune - Cittadino utente, per il
finanziamento del servizio medesimo, e i più recenti aggiornamenti sulla TARES e la transizione verso la IUC.
Inquadramento normativo del rapporto impositivo Comune-cittadino utente: evoluzione e caratteristiche attuali. Dalla TIA1 (d.l.vo 22/97) alla IUC, passando per la Tares, cosa cambia per il Comune e per l’utente.
L’affidamento del servizio di igiene urbana: punto della situazione. Inquadramento generale sulla disciplina. Gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale n. 199 del 20/7/2012: cosa cambia. Le recenti modificazioni della normativa: cosa cambia con la l. 221/12 sugli affidamenti in house del servizio di igiene
urbana, gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale n. 50 del 28/3/2013 sugli affidamenti in house,
gli affidamenti diretti alle società “in house” dopo le modifiche alla spending review ad opera del d.l. 69/13
(c.d. “Decreto del fare”). L’introduzione dei c.d. “criteri ambientali minimi” nell’affidamento del servizio
con il d.m. Ambiente del 14/2/14.
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F224
Corso generale in gestione dei rischi legati alla difesa del suolo
e del demanio idrico
DURATA
4 giorni, articolato in due moduli frequentabili anche singolarmente
DATE
1ª edizione: 16-17-18-19 giugno 2015
2ª edizione: 19-20-21-22 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30 - 2° giorno: 9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Andrea FACCON
Avvocato amministrativista in Firenze
OBIETTIVI
Il corso si articola in due moduli dedicati l’uno alla difesa del suolo e, l’altro, alla tutela del demanio idrico. I due
moduli sono, invero, separati solo per ragioni di opportunità, in quanto gli argomenti ivi esaminati presentano numerosi nessi e collegamenti che ne rendono certamente auspicabile un esame ed un approfondimento in termini
unitari e sistematici. Il primo modulo prende le mosse dalla situazione di diffuso e all’apparenza inarrestabile “inquinamento idrogeologico e idraulico” che contraddistingue l’Italia. Per affrontare questa vera e propria “emergenza nazionale”, l’ultima misura adottata, a livello nazionale, è il d.l. 12/9/14, n. 133, convertito in l. 11/11/14,
n. 164, che, tra l’altro, contiene l’istituzione di una struttura di missione per il superamento dell’emergenza idrogeologica nonché semplificazioni procedimentali volte a permettere una celere realizzazione (anche) di opere dirette a rimuovere situazioni di rischio idraulico e idrogeologico. Uno degli obiettivi del modulo consiste
nell’esaminare, anche in chiave critica, la disciplina contenuta nel d.l. 133/14, soppesandone il prevedibile impatto
concreto ai fini dell’effettivo superamento della grave situazione di dissesto e di rischio ancora oggi in atto. In realtà, lo scopo principale è ben più vasto e consiste nell’offrire agli utenti una analisi tendenzialmente esaustiva del
vigente (anche se talora assai antiquato) quadro, normativo, organizzativo e gestionale disegnato dal legislatore
(europeo, statale e, segnatamente, regionale) per garantire la difesa del suolo e della popolazione dai rischi idraulico, idrogeologico e alluvioni, segnalandone criticità e punti di debolezza. Il secondo modulo si propone di esaminare, in modo tendenzialmente esaustivo, la disciplina e le forme di gestione dei beni del demanio idrico.
Muovendo da alcune premesse d’inquadramento, dedicate alla distribuzione delle competenze tra Stato, Regioni
ed enti locali ed alla ricognizione dell’oggetto e dei fini stessi della tutela demaniale, la disamina del modulo concentrerà tutta l’attenzione sui temi che, anche per effetto dei recenti interventi normativi, sollevano i problemi
applicativi e gestionali più densi di implicazioni pratiche. In questa direzione, l’analisi e il dibattito d’aula opereranno un costante riferimento alle più recenti produzioni normative (statali ma anche regionali e locali), alla prassi
amministrativa ed ai più autorevoli pronunciamenti della giurisprudenza.
DESTINATARI
Sono principalmente gli Amministratori, i Dirigenti ed i Funzionari – dell’area amministrativa e dell’area tecnica - che operano presso Amministrazioni statali, Enti pubblici territoriali, Autorità di bacino, ARPA, enti ed
organismi pubblici. Il corso può interessare anche professionisti dell’area tecnica e legale desiderosi di ampliare e/o approfondire il proprio bagaglio di conoscenze nel settore ambientale nonché operatori del comparto costruzioni e del settore energia, e loro consulenti.
PROGRAMMA
1° modulo (D168):
1ª edizione: 16-17 giugno 2015
2ª edizione: 21-22 ottobre 2015
Il demanio idrico: gestione dei beni e titoli abilitativi
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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866
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2° modulo (D167):
1ª edizione: 18-19 giugno 2015
2ª edizione: 19-20 ottobre 2015
La gestione dei rischi legati alla difesa del suolo (idrogeologico, idraulico e alluvioni)
D168
Il demanio idrico: gestione dei beni e titoli abilitativi
DURATA
2 giorni
DATE
1ª edizione: 16-17 giugno 2015
2ª edizione: 21-22 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Andrea FACCON
Avvocato amministrativista in Firenze
OBIETTIVI E DESTINATARI
Il seminario si propone di esaminare in modo tendenzialmente esaustivo gli aspetti relativi alla disciplina e
alla gestione dei beni del demanio idrico. Muovendo da indispensabili premesse d’inquadramento, dedicate
soprattutto alla distribuzione delle competenze tra Stato, Regioni ed enti locali e alla ricognizione dell’oggetto e fini della tutela demaniale, la disamina si concentra sulla disciplina e sulla gestione delle varie forme
d’uso, sia delle risorse idriche che degli altri beni che compongono il demanio idrico. Verrà posta particolare attenzione agli aspetti della disciplina che, anche per effetto di produzioni normative, sollevano i problemi applicativi più densi di implicazioni pratiche.
I destinatari sono principalmente i dirigenti e funzionari — amministrativi e tecnici — che operano presso enti
pubblici territoriali (Province, Comuni, Regione), Autorità di bacino, ARPA nonché amministrazioni statali e
enti e organismi pubblici. Il corso può interessare anche professionisti dell’area tecnica e legale desiderosi
di ampliare e/o approfondire il proprio bagaglio di conoscenze nel settore ambientale nonché operatori del
settore delle costruzioni e loro consulenti.
PROGRAMMA
1. La gestione dei beni del demanio idrico.- Premesse d’inquadramento. Il demanio idrico nel patrimonio
pubblico. L’allocazione delle competenze istituzionali e gestionali. Il demanio idrico tra Stato e Regioni:
quadro d’insieme del riparto delle competenze relative al demanio idrico. La devoluzione alle regioni delle
competenze in materia di demanio idrico. I più recenti sviluppi della legislazione (statale e regionale) in
tema di gestione del demanio idrico. Federalismo demaniale e demanio idrico: la manovra dei beni demaniali nella più recente legislazione. Linee di tendenza della legislazione statale e regionale nell’allocazione
e nella disciplina delle competenze in materia di gestione dei beni.
2. L’individuazione dei beni che costituiscono il demanio idrico tra “contenitore” e “contenuto”. - Il regime giuridico delle acque pubbliche. La ricognizione delle “acque pubbliche” e la rilevanza ai fini della
corretta gestione del demanio idrico. Inventario dei beni del demanio idrico, con l’individuazione delle
pertinenze idriche e delle infrastrutture idriche. Il regime particolare delle aree di pertinenza dei corsi
d’acqua. I “vincoli” imposti alla disciplina regionale delle aree di pertinenza ex art. 115 d.l.vo 152/06.
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3. Gestione della risorsa idrica e gestione degli altri beni che costituiscono il demanio idrico.- La disciplina generale e le questioni comuni. Il procedimento ed il provvedimento concessorio. Il problema della
scelta del concessionario. L’impatto della Direttiva Bolkestein e dei provvedimenti attuativi sulle concessioni demaniali idriche. Trasparenza e procedure di evidenza pubblica nella gestione del demanio idrico.
Esemplificazione con riferimento a casi concreti. Pratiche ottimali nella gestione di procedure di selezione
dei concessionari. La competenza gestionale e i temi legati al procedimento. Il dirigente, i responsabili e
il ruolo del personale addetto. Il procedimento e le fasi fondamentali. L’istruttoria e il contributo di altri enti
(i pareri di enti preposti alla tutela dell’ambiente e della salute). Il problema della sottoposizione a VIA dei
provvedimenti di gestione di beni del demanio idrico. I vincoli da rispettare in sede di rilascio del provvedimento di concessione. Il disciplinare di concessione. La firma del concessionario. Il provvedimento. Il regime
tributario della concessione.
Il contenzioso in materia di gestione dei beni del demanio idrico. Ambito e limiti della competenza giurisdizionale del TRAP e del TSAP. Cenni al rito applicabile in caso di impugnazione dei provvedimenti di affidamento della concessione, decadenza, revoca, recupero di crediti insoluti e sanzioni amministrative.
4. L’utenza idrica e i titoli che abilitano all’uso della risorsa idrica.- Ricognizione della disciplina applicabile alla concessione idrica. Dal R.D. 1775/33, passando per la legge Galli per giungere ai più recenti integrativi e correttivi del d.l.vo 152/06 e s.m.i. La risorsa idrica nella pianificazione di bacino. La centralità
del bilancio idrico ai fini della disciplina dei titoli. La sottoposizione a VAS del piano di bacino. Riferimenti
alle discipline regionali e ai piani più evoluti. Il concetto di derivazione. Le utenze idriche e i limiti di applicazione dell’istituto concessorio. Le fattispecie estranee alla concessione e i relativi limiti: raccolta di
acque piovane e utilizzo di acque sotterranee (pozzi). Il problema della definizione degli usi domestici. La
regolazione dei prelievi di acque sotterranee. I nessi con la disciplina speciale delle acque sotterranee. Le
piccole e le grandi derivazioni. Nozioni e criteri di distinzione. La procedurali affidamento. La procedura
di scelta del concessionario. I passaggi fondamentali e i problemi applicativi. I pareri da acquisire. Il problema
degli accertamenti sanitari. Il rapporto di concessione. La durata. Prolungamento della concessione e vincoli dell’evidenza pubblica. Gli obblighi del concessionario. Disciplina applicabile ai canoni. Determinazione dei canoni, in relazione alle diverse tipologie di concessioni e in sede di rinnovo. Riscossione dei canoni.
Il recupero dei crediti e la lotta all’evasione dei canoni demaniali. La riscossione in presenza di eventi “patologici” a carico del concessionario; prescrizione del diritto di riscossione. Vicende modificative ed estintive della concessione. Cessione. Subingresso. Sub-concessione. Variazione del contenuto della concessione.
Ampliamento e riduzione della concessione. Decadenza. Revoca. Cenni alla prassi regolamentare e applicativa.
5. L’uso dei beni del demanio idrico diversi dalla risorsa idrica.- Ricognizione della disciplina applicabile
alla concessione idraulica. Riferimenti alle discipline regionali e provinciali. I diversi usi ammissibili del demanio idrico; in particolare, l’uso per la realizzazione di manufatti e per attraversamenti - con condutture
e reti - di vario tipo; il regime particolare degli attraversamenti con reti di comunicazione elettronica: il riferimento alla disciplina del d. l.vo 259/03 e s.m.i. e alle novità introdotte dall’art. 6, d.l. 133/14, convertito con modificazioni dalla l. 164/14. Gli usi del demanio idrico da parte di enti pubblici, concessionari ed
organismi pubblici. Il rapporto di concessione. Gli obblighi del concessionario. Le vicende modificative
ed estintive della concessione: gli istituti rilevanti sulla falsariga della concessione idrica; il tema della durata, dei canoni, della riscossione, della decadenza, dell’autotutela.
Il regime giuridico dei manufatti realizzati sul demanio idrico. a) La questione dei manufatti realizzati su
aree in demanialità “sopravvenuta” (l. 37/94 e/o a seguito di situazioni di fatto). b) L’ambito attuale (ed i
limiti) di una sdemanializzazione di aree del demanio idrico. Le conseguenze sul regime giuridico dei manufatti. c) Il regime giuridico delle opere e degli impianti esistenti alla scadenza della concessione. Gli atti di
gestione amministrativa. I nessi con la gestione del rischio idraulico. d) Le opere abusive in ambito demaniale idrico. L’ambito per una regolarizzazione di manufatti senza concessione. La competenza alla demolizione e le ordinanze di ripristino. I nessi con la gestione del rischio idraulico e idrogeologico. Gli adempimenti
successivi e consequenziali. Gli indennizzi per occupazione sine titulo. Competenza a determinare gli indennizzi e ad emettere ordini di pagamento.
Esame di casi concreti desunti dalla prassi amministrativa e dalla giurisprudenza.
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D167
La gestione dei rischi legati alla difesa del suolo (idrogeologico, idraulico
e alluvioni)
- IL D. L. 12/9/2014, N. 133, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 11/11/14, N. 164
DURATA
2 giorni
DATE
1a edizione: 18-19 giugno 2015
2a edizione:19-20 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Andrea FACCON
Avvocato amministrativista in Firenze
OBIETTIVI E DESTINATARI
Il seminario prende le mosse dalla situazione di diffuso e all’apparenza inarrestabile “inquinamento idrogeologico e idraulico” che contraddistingue l’Italia. Per affrontare questa vera e propria “emergenza nazionale”,
l’ultima misura adottata, a livello nazionale, è il d.l. 12/9/14, n. 133, convertito in l. 11/11/14, n. 164 che,
tra l’altro, contiene l’istituzione di una struttura di missione per il superamento dell’emergenza idrogeologica
nonché semplificazioni procedimentali volte a permettere una celere realizzazione (anche) di opere dirette a
rimuovere situazioni di rischio idraulico e idrogeologico. Uno degli obiettivi consiste, senz’altro, nell’esaminare,
anche in chiave critica, la disciplina contenuta nel d.l. 133/14, soppesandone il prevedibile impatto concreto ai
fini dell’effettivo superamento della grave situazione di dissesto e di rischio ancora oggi in atto. In realtà, lo scopo
principale di questo modulo è ben più vasto e consiste nell’offrire agli utenti una analisi tendenzialmente esaustiva del vigente quadro, normativo, organizzativo e gestionale disegnato dal legislatore (europeo, statale e, segnatamente, regionale) per garantire la difesa del suolo e della popolazione dai rischi idraulico, idrogeologico
e alluvioni, segnalandone criticità e punti di debolezza. Il seminario è destinato principalmente ad amministratori, dirigenti e funzionari che operano presso Amministrazioni statali, Enti pubblici territoriali, Autorità di bacino, ARPA. Esso può interessare anche professionisti dell’area tecnica e legale desiderosi di ampliare e
approfondire il proprio bagaglio di conoscenze nel settore ambientale.
PROGRAMMA
1. Premesse d’inquadramento.- Il quadro d’insieme dei rischi legati alla difesa del suolo. Concetti e nozioni
fondamentali. Ambito di riferimento tecnico e normativo.
2. La gestione del rischio idrogeologico.- Il concetto di rischio idrogeologico. Il vigente quadro normativoistituzionale. Ricognizione delle fonti normative vigenti: dal R.D. 2637/23 alla nuova impostazione della l.
183/89. Gli interventi per affrontare situazioni di emergenza idrogeologica: il d.l. 180/98 dopo il disastro a
Sarno e il d.l. 279/2000 dopo il disastro a Soverato. Il nuovo assetto “a regime” del d.l.vo 152/06 e s.m.i.
La logica e la visione dei più recenti interventi fino al d.l. 133/14 (nel corso di altri disastri).
La rilevanza attuale della risalente disciplina del R.D. n. 2637/23 in tema di vincolo idrogeologico. Riferimenti alle normative regionali per la disciplina del “vincolo idrogeologico”. La centralità attuale della
disciplina della “pianificazione di assetto” nella gestione del rischio idrogeologico. Riferimento alle discipline regionali per la prevenzione dei dissesti idrogeologici e la difesa del suolo. Esame delle previsioni
più recenti e avanzate contenute in alcuni piano di bacino di rilevanza interregionale e regionale.
3. La gestione del rischio idraulico.- Ricognizione delle fonti normative vigenti. Breve excursus della nor-
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mativa: dai RR.DD. 368/1904 e 523/1904 fino ai più recenti correttivi al d.l.vo 152/06 e s.m.i. I rapporti tra
la disciplina del R.D. 523/1904 e la disciplina della pianificazione di bacino. Il vecchio “arnese” del “buon
regime delle acque pubbliche” e il “nuovo” concetto di “rischio idraulico” a confronto. Interventi edilizi e/o
le opere ammissibili nelle aree interessate dal pianificazione del rischio idraulico e dal vincolo idraulico (in
primis ex art. 96, R.D. n. 523/1904). La centralità della pianificazione di bacino (anche) nella gestione del
rischio idraulico. Ricognizione delle fasce di tutela di piano e dei relativi caratteri. Problemi e criticità.
Le questioni pratiche e gestionali più attuali. La questione (urgente) dell’aggiornamento della disciplina di
piano a fronte del mutamento delle situazioni di fatto. Ampi cenni alle normative regionali in tema di rischio
idraulico. Esame delle previsioni più recenti contenute in alcuni piano di bacino di rilevanza interregionale
e regionale. La polizia idraulica. L’individuazione preliminare dell’oggetto della tutela. L’urgenza di operare una ricognizione delle “acque pubbliche” ai fini della corretta gestione della polizia idraulica. L’impatto delle novità introdotte dalla legge Galli fino al testo unico ambientale (d.l.vo 152/06 e s.m.i.) nella
ricognizione delle “acque pubbliche”. Gli indirizzi della giurisprudenza sulle questioni più attuali e scottanti. I rimedi escogitati in ambito regionale per contenere l’effetto potenzialmente dirompente della dichiarazione di pubblicità di tutte le acque. Esempi di regolazione e di gestione: l’operazione di ricognizione
del reticolo idrografico “significativo” (Liguria) o “minore” (Lombardia) e i relativi riflessi gestionali. Le
opere idrauliche. Le discipline statali e regionali. Le competenze alla realizzazione e gestione. Le questioni
pratiche più attuali in tema di opere idrauliche. Le aree di pertinenza dei corsi d’acqua. I vincoli che il legislatore regionale deve rispettare ex art. 115 d.l.vo 152/06. Le questioni da affrontare nel varo della disciplina (regionale) L’inammissibilità di tombinature. Riferimento alle discipline regionali. Casistica
giurisprudenziale. Il rischio idraulico e i nessi con la gestione del demanio idrico. I poteri dell’Autorità amministrativa diretti a rimuovere fenomeni di “inquinamento idraulico”. Rapporti tra disciplina urbanistica e
disciplina idraulica nella repressione di fenomeni di abusivismo. La rilevanza delle sanzioni penali ed il
ruolo del giudice penale nella tutela del vincolo idraulico.
4. La gestione del rischio alluvioni.- La direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
23/10/07, relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi di alluvioni; il d.l.vo. 49/2010 (con le modifiche introdotte dall’art. 19 della l. 97/13), di attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione
e alla gestione dei rischi di alluvioni; la valutazione preliminare del rischio alluvioni e i piani di gestione del
rischio alluvioni. Cenni alle discipline regionali in tema di gestione del rischio alluvioni. Esame delle esperienze più recenti relative all’adozione di piani di gestione del rischio alluvioni. Criticità riscontrate nel procedimento di varo dei PGA. Il tema dei rapporti con la disciplina dei piani di bacino (assetto idrogeologico).
5. Il ruolo della Protezione Civile nella gestione dei rischi legati alla difesa del suolo.- I nessi tra la disciplina sui rischi idraulico/alluvioni e la disciplina in tema di protezione civile. L’assetto vigente delle misure di protezione civile per prevenire i danni da rischi legati alla difesa del suolo. Il Sistema di allertamento
nazionale nella Direttiva P.C.M. 27/2/04. Analisi dei requisiti organizzativi e funzionali del SAN per il rischio
idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile. Il ruolo delle regioni, delle Autorità di bacino e degli enti
locali. La rilevanza della pianificazione locale. I poteri e responsabilità delle amministrazioni locali. Riferimenti a casi concreti.
6. I più recenti tentativi di sbloccare gli interventi di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico:
la disciplina speciale per le attività di progettazione ed esecuzione degli interventi di mitigazione del rischio
idrogeologico. La struttura di missione contro il dissesto idrogeologico. Le misure di semplificazione burocratica nel d.l. 133/14 per la mitigazione dei rischi idraulici e geomorfologici del territorio. Riflessioni critiche sull’assetto normativo e istituzionale attuale e su quello adombrato dal d.l. 133: possibili ipotesi
per una profonda revisione, anche in relazione agli scenari di riforma della Costituzione. I fenomeni di
”inquinamento idraulico e idrogeologico”. Una possibile nuova orientazione della disciplina.
7. Il ruolo della giurisdizione (civile, penale e amministrativa) nel settore della difesa del suolo, della gestione dei corsi d’acqua e della protezione civile.- La distribuzione delle competenze giurisdizionali. Cenni
alle dinamiche del contenzioso sulle gare d’appalto per interventi di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico; i riflessi sulla celere realizzazione delle opere pubbliche in ambito idrogeologico e idraulico. Riflessioni critiche.
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M106
MASTER IN DIRITTO E GESTIONE DELL’AMBIENTE
DURATA
10 giorni
articolato in cinque moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
26-27-28-29-30 ottobre 2015
23-24-25-26-27 novembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.850,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Rosa BERTUZZI
Avvocato, Consulente legale ambientale
Avv. Enrica BLASI
Consulente Ministero dell’Ambiente
Prof. Pietro FALCONE
Presidente di sezione del Consiglio di Stato
Prof. Avv. Franco GIAMPIETRO
Studio legale ambientale Giampietro; Presidente Associazione giuristi ambientali
Ing. Vittorio GIAMPIETRO
Libero professionista, membro della Commissione Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, Responsabile del gruppo di lavoro Normativa in campo ambientale
Ing. Giuseppe MININNI
CNR - Istituto di Ricerca sulle acque
Dott. Maurizio PETTINE
CNR - Istituto di Ricerca sulle acque
Dott. Mauro ROTATORI
CNR – Istituto sull’inquinamento atmosferico
Il master propone una illustrazione organica sia sotto il profilo teorico che applicativo della materia ambientale, evidenziando in particolare gli snodi gestionali che derivano dal complesso delle multiformi norme
che la caratterizza. Il primo modulo è concentrato sulla disciplina, sulle modalità e sulla tempistica dei procedimenti amministrativi ambientali, delle autorizzazioni integrate e delle interrelazioni con le disposizioni
afferenti alla tutela del paesaggio. I restanti moduli, di carattere monografico, riguarderanno specificamente: la disciplina e la gestione dei rifiuti; la gestione e la tutela delle risorse idriche; la disciplina del danno
all’ambiente e i meccanismi gestionali finalizzati alla bonifica dei siti inquinati; la disciplina dell’illecito
amministrativo e penale ambientale.
DESTINATARI
Il Master è destinato ad aggiornare e perfezionare le nuove professionalità in materia di governo e protezione
dell’ambiente, con particolare riguardo ai responsabili — legali, di gestione e tecnici — delle imprese private
e pubbliche, ivi comprese quelle che prestano servizio di assistenza nell’area ambientale. Esso mira, altresì,
alla formazione e/o all’aggiornamento dei funzionari e degli amministratori delle regioni e degli enti locali
oltre che dei relativi uffici tecnici (Servizi e Presidi multizonali; laboratori pubblici e privati ecc.) nonché del
personale amministrativo e tecnico delle aziende municipalizzate o consortili, delle società concessionarie
di prestazioni e servizi ambientali. E’ altresì destinato ai responsabili dei procedimenti amministrativi sanzionatori presso gli enti locali, ai responsabili degli uffici legali degli enti pubblici, nonché ai Dirigenti delle
Agenzie ragionali per la protezione dell’ambiente, avvocati e consulenti privati interessati ai profili teorici
e pratici della disciplina ambientale.
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PROGRAMMA
1° modulo (D151):
26-27-28 ottobre 2015
Procedimenti amministrativi ambientali, autorizzazioni integrate e paesaggistiche
2° modulo (D119):
29-30 ottobre 2015
Disciplina e gestione dei rifiuti solidi e liquidi
3° modulo (D120):
23-24 novembre 2015
Monitoraggio e classificazione delle risorse idriche e tutela delle acque dall’inquinamento
4° modulo (D128):
25 novembre 2015
Il danno all’ambiente e la bonifica dei siti inquinati
5° modulo (D150):
26-27 novembre 2015
Disciplina dell’illecito ambientale e profili operativi del sistema sanzionatorio
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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D151
Procedimenti amministrativi ambientali, autorizzazioni integrate
e paesaggistiche
DURATA
3 giorni
DATE
26-27-28 ottobre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Pietro FALCONE
Presidente di sezione del Consiglio di Stato
Autore del “Codice dell’edilizia e dell’urbanistica annotato con la giurisprudenza”
Avv. Enrica BLASI
Consulente Ministero dell’Ambiente
Dott. Mauro ROTATORI
CNR – Istituto Inquinamento Atmosferico
Il seminario intende favorire l’approfondimento sinergico e trasversale dei procedimenti di autorizzazione in materia ambientale, incluse tutte le relative fasi sub-procedimentali autonome. La prima parte
è dedicata in modo specifico all’esame analitico ed all’approfondimento delle procedure di autorizzazione
in materia di rifiuti, bonifiche, acque, ed emissioni in atmosfera, con riferimento anche all’autorizzazione
integrata e alle procedure di valutazione ambientale di Piani e di singoli progetti. La seconda parte è incentrata sull’autorizzazione paesaggistica alla luce delle recenti novità normative.
Il programma sarà integrato con esempi, con applicazioni pratiche e con schemi di provvedimenti, al fine di
soddisfare anche le esigenze operative e funzionali dei partecipanti.
I destinatari del seminario sono, in modo particolare, funzionari e dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
PROGRAMMA
I procedimenti di autorizzazione in materia ambientale. I principi della gestione dei rifiuti. Rifiuti, sottoprodotti, end of waste. La classificazione dei rifiuti. La gerarchia dei rifiuti e le operazioni di gestione.
L’autorizzazione ordinaria alla costruzione ed all’esercizio di impianti di gestione dei rifiuti (artt. 208,
209, 211 del d.l.vo 152/06). Il rapporto tra l’autorizzazione ordinaria e i provvedimenti di VIA e AIA. La natura istruttoria della conferenza di servizi di cui all’art. 208 del d.l.vo 152/06. Autorizzazione per gli impianti
mobili. Autorizzazione degli impianti di ricerca e sperimentazione ai sensi dell’art. 109 del d.l.vo 152/06.
Autorizzazione degli impianti di discarica ai sensi del d.l.vo 36/03.
Le procedure di autorizzazione in forma semplificata (artt. 214 e 216 del d.l.vo 152/06; il d.m. 5/2/98).
L’Albo Nazionale Gestori Ambientali (art. 212 d.l.vo 152/06 e d.m. 120/14). Le garanzie per la gestione
dei rifiuti.
Autorizzazione alle emissioni in atmosfera (d.l.vo 152/06 parte V come modificato dail dd.l.vi 128/2010 e
46/14). L’inquinamento da impianti industriali e civili: autorizzazione dei nuovi impianti e di impianti esistenti. Valori limite di emissione e migliore tecnologia disponibile. Attività a ridotto inquinamento atmosferico e emissioni poco significative. Regime delle competenze. Soggetti obbligati. Fasi procedimentali.
L’autorizzazione integrata ambientale (AIA) e le procedure per la prevenzione e riduzione integrate
dell’inquinamento (IPPC Integrated Pollution Prevention Control) (d.l.vo 152/06 e smi, d.l.vo 46/14). La
funzione di prevenzione e di tutela. Approccio integrato e sviluppo sostenibile. Le norme di qualità ambientali, le migliori tecnologie e i valori limite di emissione. Impianti nuovi e impianti esistenti. Ambito
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oggettivo di applicazione. Oggetto dell’autorizzazione integrata ambientale: impianto, parte di impianto,
impianti o parti di impianti localizzati in una medesima area. L’autorizzazione unica in materia ambientale (AUA) per le piccole e medie imprese introdotta con l’art. 23 del d.l. 5/12, conv. in l. 35/12; il relativo
nuovo Regolamento (d.P.R. 59/2013).
Autorizzazione paesaggistica dopo il d.l. 133/2014, convertito in l. 164/14. Necessità per l’esecuzione dei
lavori, in base ad: attività edilizia libera; segnalazione certificata di inizio attività (SCIA); denuncia di inizio
attività (DIA); permesso di costruire e silenzio assenso. Casi particolari: attività agricole, apertura di cave,
opere pubbliche, opere di difesa nazionale, impianti di telecomunicazioni, impianti eolici. Rapporti con il
piano paesaggistico e con gli strumenti urbanistici. Documentazione necessaria e richiesta integrativa. Parere della Commissione locale per il paesaggio. Parere vincolante della Soprintendenza. Casi in cui il parere
è obbligatorio. Espressione del parere entro 45 giorni, dopo il d.l. 69/13. Conferenza di servizi. Quando
l’amministrazione delegata provvede sulla domanda di autorizzazione. Motivazione per il rilascio dell’autorizzazione. Termine quinquennale di validità e proroga dopo il d.l. 69/13. Potere statale sostitutivo. Tutela
giudiziaria. Sanzioni per abusi edilizi in aree vincolate. Autorizzazione semplificata per interventi di
lieve entità (d.P.R. 139/2010). Esame degli interventi individuati dal Regolamento. Relazione paesaggistica
semplificata. Previa verifica della conformità urbanistica. Autorizzazione in sanatoria; presupposti e limiti:
divieto in caso di nuove superfici utili e volumi. Esame dei singoli casi. Sanzione pecuniaria dell’indennità.
Sanzioni penali. Reato di pericolo. Distinzione dal reato urbanistico. Ordine di rimessione in pristino. Estinzione del reato: per spontanea rimessione in pristino o per rilascio dell’autorizzazione in sanatoria. Condono
edilizio in aree vincolate e la c.d. sanatoria ambientale. Interventi non soggetti ad autorizzazione.
D119
Disciplina e gestione dei rifiuti solidi e liquidi
DURATA
2 giorni
DATE
29-30 ottobre 2015
ORARIO
1°giorno 9-13/14-17
2° giorno 9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Ing. Giuseppe MININNI
CNR - Istituto di Ricerca sulle Acque
Avv. Enrica BLASI
Consulente Ministero dell’Ambiente
PROGRAMMA
Il quadro normativo: la Direttiva 2008/98/CE, e la parte IV del d.l.vo 152/06.
I Principi di gestione: Precauzione, prevenzione, sostenibilità, proporzionalità, responsabilità estesa del
produttore, cooperazione, “chi inquina paga”.
L’ambito oggettivo di applicazione. La nozione di rifiuto, sottoprodotto e end of waste. Approfondimento
sulla disciplina della gestione delle terre e rocce da scavo; delle “matrici da riporto”; dei materiali provenienti da attività di dragaggio. La Classificazione dei rifiuti. La distinzione tra rifiuti speciali, urbani, pericolosi e non pericolosi. Le modalità di attribuzione dei codici CER, Regimi speciali di gestione di particolari
tipologie di rifiuti: in particolare le acque di scarico e di vegetazione; i sottoprodotti di origine animale.
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Le operazioni di gestione dei rifiuti. Preparazione per il riutilizzo, riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento. La disciplina speciale delle discariche. La disciplina dell’incenerimento e coincenerimento. Il deposito di rifiuti: temporaneo, provvisorio e permanente. La raccolta: la raccolta differenziata e i centri di
raccolta. Il trasporto dei rifiuti. La disciplina dell’Albo nazionale dei gestori dei rifiuti. La tracciabilità dei
rifiuti e la disciplina del SISTRI.
L’ambito soggettivo di applicazione. Il produttore “iniziale”, “nuovo” produttore e detentore. Adempimenti, obblighi e responsabilità dei produttori, dei detentori e degli altri soggetti destinatari delle norme
sulla gestione dei rifiuti. Adempimenti ed obblighi per il controllo delle spedizioni transfrontaliere. I divieti:
di abbandono e deposito incontrollato; di miscelazione e diluizione.
La gestione dei rifiuti urbani: i piani regionali di gestione e di prevenzione, gli obiettivi di prevenzione e
riciclaggio. Il servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani, la privativa comunale, gli ATO, le forme ed i modi
di cooperazione tra gli enti locali appartenenti all’ATO, l’affidamento del servizio, e le gestioni esistenti, la
raccolta differenziata e la tariffa. La nuova Tari.
Particolari flussi omogenei di rifiuti gestiti tramite consorzi. I rifiuti di imballaggio, i rifiuti sanitari, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (d.l.vo 49/14), i veicoli fuori uso, le batterie esauste, gli
oli minerali esausti, gli oli e grassi animali e vegetali esausti, i rifiuti da navi, i rifiuti di beni di polietilene.
Le autorizzazioni. L’autorizzazione ordinaria e semplificata. L’autorizzazione unica ambientale.
Aspetti tecnici della gestione dei rifiuti.- Caratterizzazione e classificazione dei rifiuti, la normativa tecnica fondamentale degli impianti di recupero e smaltimento: impianti di compostaggio e caratteristiche
del compost per l’utilizzazione agronomica (delibera Comitato Interministeriale 27/7/84, d.l.vo 75/2010,
d.m. 10/7/13), applicazione della formula per il calcolo dell’efficienza energetica degli impianti di incenerimento in relazione alla condizioni climatiche (d.m. 7/8/13), la disciplina su CSS (d.m. 14/2/13, n. 22), la
disciplina su terre e rocce da scavo.
Il recupero dei rifiuti non pericolosi in procedura semplificata (d.m. 5/2/98 e d.m. 5/4/06, n. 186).
La disciplina in materia di incenerimento dei rifiuti modificata con il d.l.vo 4/3/14, n. 46, di attuazione
della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali ambito di applicazione, la nozione di coincenerimento, valori limite di emissione nell’atmosfera, scarico delle acque reflue derivanti dalla depurazione
degli effluenti gassosi, valutazione delle emissioni in atmosfera, norme tecniche e valori limite di emissione
per gli impianti di coincenerimento.
Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti (d.l.vo 36/03): finalità, campo
d’applicazione ed esclusioni, il regime sanzionatorio, criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica, piani di gestione operativa, di ripristino ambientale, di gestione post-operativa, di sorveglianza e controllo, e piano finanziario. Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica (d.m. 27/9/2010):
criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, test dell’eluato.
La produzione dei rifiuti urbani e speciali in Italia. Dati sulla raccolta differenziata in Italia. I rifiuti d’imballaggio. La gestione dei rifiuti speciali. Cicli integrati di trattamento dei rifiuti urbani (schemi dei processi). Il processo di compostaggio. Il processo di produzione di CDR. Il processo d’incenerimento.
Biodegradazione dei rifiuti in discarica: produzione di percolato e di biogas.
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D120
Monitoraggio e classificazione delle risorse idriche e tutela delle acque
dall’inquinamento
DURATA
2 giorni
DATE
23-24 novembre 2015
ORARIO
1°giorno 9-13/14-17
2° giorno 9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Maurizio PETTINE
Ing. Giuseppe MININNI
CNR - Istituto di Ricerca sulle Acque
La direttiva quadro europea sulle acque (Direttiva 2000/60 detta WFD) obbliga gli stati membri a prevenire
ulteriori forme di deterioramento dei corpi idrici, preservando e migliorando le condizioni degli ecosistemi
che dipendono e/o influenzano la risorsa acqua. Il recepimento della direttiva in Italia è avvenuto con il
d.l.vo 152/06 e le successive modifiche e integrazioni.
Proteggere la qualità dell’acqua e difendersi da fenomeni estremi ricorrenti come le inondazioni e la siccità
è divenuta un’impellente necessità cui si può far fronte con la chiara consapevolezza che l’attuale modello
di sviluppo non è compatibile con un futuro sostenibile e sufficientemente sicuro in termini di salute pubblica. Non si tratta di assolvere obblighi burocratici e formali, ma fissare obiettivi, organizzando e armonizzando le competenze dei vari organi conformemente agli standard europei.
In questo contesto il corso intende fornire le procedure, le competenze metodologiche e gli strumenti
applicativi per il monitoraggio e la classificazione delle acque in funzione degli obiettivi di qualità ambientale, nonché gli elementi essenziali relativi al trattamento delle acque reflue, in funzione dei limiti
imposti dalla disciplina tecnica per lo scarico in acque superficiali (in funzione della classificazione dell’area come sensibile o meno sensibile) o sul suolo, quando consentito, nonché al trattamento e alla gestione dei fanghi di risulta.
Le attività didattiche sono articolate in modo da offrire ai partecipanti non solo una buona conoscenza teorica e normativa, ma anche pratico-applicativa con esemplificazioni di casi reali.
PROGRAMMA
Funzionamento degli ecosistemi acquatici e cause di alterazione. Fotosintesi, respirazione, ciclo nutrienti,
ciclo carbonio; salinizzazione, acidificazione, alcalinizzazione, eutrofizzazione, anossia, fioriture tossiche,
tossicità acuta/cronica, bioaccumulo/biomagnificazione), variazione portate.
Caratteristiche delle acque naturali e tipologia inquinanti. Componenti maggiori cationici e anionici, metalli essenziali e non, biodisponibilità, speciazione, sinergia/antagonismo, cancerogeni e non, organici naturali/antropici, fonti inquinanti.
Evoluzione della normativa su acque e controllo inquinamento in Italia e in Europa. Dalla legge Merli al
d.l.vo 152/06; dalle direttive sugli usi e su alcuni inquinanti alla WFD 2000/60/CE).
Qualità delle acque superficiali e classificazione ecologica. Elementi di qualità biologica per fiumi, elementi di qualità biologica per laghi, elementi di qualità biologica per acque di transizione/costiere, corpi
idrici di riferimento, processo di classificazione).
Qualità delle acque sotterranee e relative normative. Stato chimico, stato quantitativo valori di background, analisi dei trend, classificazione. Le acque potabili. Norme, valori limite, acque minerali.
Inquinanti pericolosi, pericolosi prioritari, emergenti. Norme e ruolo nella classificazione ecologica. Stan-
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dard di Qualità Ambientale (SQA) per sostanze pericolose (d.l.vo. 219/2010, Direttiva 2013/39/UE). Il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee. Tipi di monitoraggio previsto, tecniche di analisi. La disciplina degli scarichi. Il concetto di scarico. Scarichi di sostanze pericolose. Acque di scarico e rifiuti liquidi:
il rapporto tra la parte III e la parte IV del T.U. La disciplina giuridica degli effluenti di allevamento (fertirrigazione), dei reflui da frantoi oleari e altri casi specifici. L’autorizzazione allo scarico. Scarichi sul suolo,
nel sottosuolo, nelle acque sotterranee, in acque superficiali, in corpi idrici ricadenti in aree sensibili, in reti
fognarie. Scarichi di acque reflue domestiche, industriali e urbane. I controlli sugli scarichi.
Disciplina tecnica degli scarichi. Norme tecniche sui limiti, sul monitoraggio e sul controllo degli scarichi
(Allegato V alla parte III del d.l.vo 152/06).
Fondamenti tecnici del trattamento delle acque di scarico. Tecniche di trattamento in linea acque (trattamenti primari, secondari e terziari). Tecniche di trattamento in linea fanghi (ispessimento a gravità, flottazione e dinamico, stabilizzazione aerobica e anaerobica, disidratazione meccanica, trattamenti termici
finali, idrolisi termica, disintegrazione meccanica). Il problema del destino finale dei fanghi (recupero/smaltimento).
D128
Il danno all’ambiente e la bonifica dei siti inquinati
- PREVENZIONE, RIPRISTINO E RESPONSABILITÀ
DURATA
1 giorno
DATA
25 novembre 2015
ORARIO
9,00-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Avv. Franco GIAMPIETRO
Studio legale ambientale Giampietro
Presidente dell’Associazione Giuristi Ambientali
Avv. Luisa GIAMPIETRO
Avvocato dello Studio legale ambientale Prof. Avv. Franco Giampietro
Ing. Vittorio GIAMPIETRO
Titolare dello Studio tecnico Ing. Vittorio Giampietro, membro della Commissione Ambiente dell’Ordine
degli Ingegneri di Roma, Responsabile del gruppo di lavoro Normativa in campo ambientale
Il seminario si articola in tre parti: di valenza applicativa, esaminano gli istituti (connessi) della responsabilità civile per danno all’ambiente e della bonifica dei siti contaminati e, in specie, quale sia la linea evolutiva della pertinente legislazione prima e dopo il T.U.A. e la conseguente attuazione dei princìpi di
prevenzione del danno all’ambiente e del “chi inquina, paga”.
L’approccio è di natura interdisciplinare, giuridico e tecnico e si avvale dei contributi della dottrina e
della giurisprudenza, nonché di discussione con i partecipanti di casi di studio esemplificativi.
DESTINATARI
Funzionari pubblici e privati; Consulenti d’azienda; Società di servizi ambientali; Avvocati; Responsabili uffici
tecnici regionali, provinciali e comunali di controllo ambientale; Responsabili tecnici ambientali di impresa.
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PROGRAMMA
1. Il danno ambientale: prevenzione e ripristino, dalla Direttiva 2004/35/CE agli artt. 299 ss., Cod. ambiente: inquadramento normativo e tecnico. Nozione di danno ambientale. Campo d’applicazione e definizioni. Prevenzione, ripristino e risarcimento del danno ambientale: i limiti alla responsabilità oggettiva
nell’art. 311 T.U.A. e il riparto della giurisdizione tra giudice amministrativo, ordinario e della Corte dei
conti. Bonifica e transazione globale sul danno ambientale (art. 252-bis, ex d.l.vo 4/08 e art. 2, l. 13/09).
Le modifiche alla parte VI del Codice dell’ambiente nell’art. 5-bis della l. 166/09 (a seguito di procedura di
infrazione comunitaria). Le modifiche introdotte alla Parte VI del d.l.vo 152/06 in forza dell’art. 25 della l.
6/8/13, n. 97 (legge europea 2013). La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche in relazione
ai reati ambientali, introdotti con l’art. 25-undecies nel d.l.vo 231/01.
2. Bonifica di siti contaminati. La linea evolutiva normativa, giurisprudenziale e tecnica: definizioni; valori
limite (CSC e CSR). Procedure ordinarie e semplificate: dal d.m. 471/99 agli artt. 242 ss., d.l.vo 152/06 e
succ. modifiche (art. 57, c. 9 del d.l. 5/12, conv. in l. 35/12; art. 41 del d.l. 69/13, conv. con modif. dalla
l. 98/13). L’imputazione della responsabilità. Gli interventi urgenti a carico del proprietario e del gestore
dell’area (art. 245 T.U.A.). La disciplina degli inquinamenti anteriori al 26/4/09. Le sanzioni penali: revirement della Cassazione. Conferenze di servizi e siti di interesse nazionale. Criteri generali per l’analisi di rischio e la caratterizzazione dei siti. Bonifica, messa in sicurezza d’emergenza, operativa e permanente. Le
modifiche del regime del TUA della bonifica sino al decreto “Sblocca Italia” (d.l. 133/14 conv. in l. 164/14).
3. Profili tecnici.- Danno ambientale: riferimenti essenziali libro bianco sulla responsabilità per danni all’ambiente ed alla direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia diprevenzione e riparazione del danno ambientale; i criteri di determinazione e quantificazione del danno ambientale; la
definizione e la selezione delle misure di riparazione primaria, complementare e compensativa; i metodi di
equivalenza e le Migliori Tecniche Disponibili; cenni ai criteri di valutazione monetaria per il risarcimento del
danno ambientale
Bonifica dei siti contaminati: l’eredità del d.m. 471/99; caratterizzazione e modello concettuale; le procedure; ruolo, funzionamento e limiti dell’Analisi di Rischio; la selezione di obiettivi di bonifica ragionevoli
e sostenibili; le operazioni di messa in sicurezza, cenni alle tecnologie.
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D150
Disciplina dell’illecito ambientale e profili operativi del sistema
sanzionatorio
- ATTIVITÀ DI POLIZIA AMMINISTRATIVA E GIUDIZIARIA
- TUTELA DELL’AMBIENTE ALLA LUCE DEL T.U. AMBIENTALE MODIFICATO DAI CORRETTIVI AL 2015
- SISTEMA SISTRI
- NORME IN MATERIA DI “TUTELA PENALE DELL’AMBIENTE” A CARICO DI IMPRESE O ENTI
DURATA
2 giorni
DATE
26-27 novembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-17
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Rosa BERTUZZI
Avvocato, Consulente legale ambientale
Il seminario è diretto ad offrire una visione organica e completa della disciplina dell’illecito amministrativo
e penale ambientale. Si provvederà a ricostruire il quadro normativo e tecnico della materia trattata, mantenendo un equilibrio tra profili teorici e operativi. Particolare attenzione verrà riservata alla risoluzione di
quesiti pratici.
DESTINATARI
Imprese/Enti: responsabili della gestione dell’ambiente in azienda, delegati ambientali; Responsabili dei
procedimenti amministrativi sanzionatori presso gli enti locali; responsabili degli uffici legali degli enti pubblici; Forze di polizia che eseguono accertamenti di illeciti amministrativi ambientali e comunque impegnate
nel campo ambientale; Consulenti ambientali; responsabili delle Agenzie Regionali per la protezione dell’ambiente; avvocati e consulenti privati; ditte private, enti, imprese; legali rappresentanti, delegati ambientali, responsabili dell’ente; soggetti interessati ai profili teorici e pratici della gestione ambientale.
PROGRAMMA
Richiami sui principi di diritto comunitario in materia ambientale. Le novità legislative italiane di riferimento: nuovi Codici CER, nuova classificazione dei rifiuti, nuova pericolosità dei rifiuti, nuovo Regolamento
Albo Nazionale Gestori Ambientali, nuovi Corpi DIA a tutela dell’ambiente, Terra dei fuochi, bonifiche, scarichi, responsabilità d’impresa per produttore, trasportatore, intermediario, impianto di trattamento, impianto di recupero, sottoprodotto; procedimento amministrativo e penale in materia ambientale:
inquadramento di sintesi delle singole fasi. Le violazioni in materia accertate dai diversi operatori aventi la
qualifica amministrativa, tecnica e/o di P.G. I poteri degli organi addetti agli accertamenti. Il ruolo dell’Ente Pubblico nella tutela ambientale e le possibili difese del privato. Il coordinamento delle risorse locali pubbliche e private per fini di controllo e accertamento.
L’illecito ed i suoi principi generali. Responsabilità di Enti, imprese, legale rappresentante, dipendente.
Tutte le attività atte alla prevenzione degli illeciti. Responsabilità del delegato e del titolare della ditta. I
principi, amministrativi e penali, in materia di: legalità, irretroattività e retroattività, concorso formale e
concorso materiale, nonché il concorso di persone, la responsabilità in solido e la delega di funzioni, la prescrizione. L’elemento soggettivo ed oggettivo dell’illecito. Sanzioni accessorie (sequestro e confisca). L’illecito amministrativo ambientale e i suoi principi generali. Il procedimento sanzionatorio ai sensi della l.
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689/81. Le novità introdotte dal d.l.vo 81/08 (sicurezza del lavoro), nel d.l.vo 231/01 in materia di responsabilità di enti o imprese, e dalle norme Sistri, in vigore dal 1/1/2016. Le sanzioni amministrative previste dalle leggi ambientali in tema di rifiuti, acque, aria, rumore, elettrosmog. I nuovi procedimenti previsti
dal d.l.vo 152/06, con gli aggiornamenti sanzionatori in essere. Competenze del Giudice di pace, del Tribunale ordinario e della Cassazione, TAR, e organi giurisdizionali di secondo e terzo grado. La duplice accezione
del termine “contestazione” nel sistema amministrativo punitivo. Elementi essenziali dell’atto in funzione
dell’esercizio delle garanzie difensive. Identificazione dell’autore della violazione amministrativa ambientale nella stesura dell’atto di contestazione. Rilevanza teorica e pratica dell’obbligato solidale negli atti di
contestazione. Il mancato pagamento della c.d. misura ridotta nei casi di sanzioni amministrative accertate
nei confronti di soggetti irreperibili: le valutazioni, i controlli da effettuare e le decisioni in merito. Novità
apportate dai c.d. “pacchetti sicurezza”. La difesa del trasgressore, la memoria difensiva, l’audizione personale, l’allegazione documentale, il termine per la presentazione delle difese da parte dell’interessato e
le difese tardive. La connessione obiettiva di un illecito amministrativo con un reato. Il sistema degli illeciti penali. Le sanzioni penali principali e accessorie. Nesso di causalità. La responsabilità penale nei reati
ambientali. La responsabilità del proprietario del terreno o dell’immobile. Il tentativo nei reati ambientali.
La prescrizione.
Le funzioni di Polizia per la tutela ambientale. I fini di prevenzione “ante delictum”. I soggetti pubblici titolari dell’autorità di tutela. I fini di repressione “post delictum”. Le possibilità operative dei soggetti pubblici aventi specifiche funzioni tecnico-specialistiche. La Polizia Amministrativa e la Polizia Giudiziaria.
Competenze degli Ufficiali e Agenti di P.G. Gli organi di polizia specializzati. Gli ausiliari di P.G. per integrazione di specifiche attività su aspetti tecnici e scientifici. La responsabilità penale in una ditta. Annotazione, relazione di servizio, comunicazione di notizia di reato (art. 347 c.p.p.) (contenuto e forme). Denuncia
di reato. Spontanee dichiarazioni e sommarie informazioni. I mezzi di prova e i mezzi di ricerca della prova.
Il rapporto operativo tra P.M. e P.G. L’importanza degli atti irripetibili. La comunicazione della notizia di
reato, e differenze con la querela, denuncia, referto. L’importanza dei rilievi fotografici e riprese video. Arresto e fermo. Presenza obbligatoria del difensore nelle attività di P.G., Atti di indagine: modalità di documentazione (art. 357 c.p.p.) e utilizzazione. La deposizione testimoniale dell’operatore di polizia giudiziaria
in aula di udienza. Le fasi del procedimento penale. Il ruolo degli accertatori nella fase dibattimentale.
Il danno ambientale: la individuazione del danno e della minaccia di danno quale novità del d.l.vo 152/06,
gli obblighi a carico del trasgressore, dell’organo accertatore e del Sindaco, la individuazione dell’operatore
interessato.
Istituti tipici in materia ambientale: sottoprodotto, materia prima secondaria, deposito temporaneo (limiti
al campo di applicazione) terre e rocce da scavo, le nuove procedure circa la gestione dei rottami ferrosi,
la diversa classificazione della assimilabilità dei rifiuti; gli inerti da demolizione; imprese edili e trasporto
di rifiuti; le responsabilità del proprietario del terreno, la co-responsabilizzazione in materia di rifiuti, gli
obblighi del produttore, del proprietario dei locali-immobili, degli operatori. Le interpretazioni delle Regioni tramite la emanazione delle leggi regionali attuative del d.l.vo 152/06; verifica dei titoli abilitativi al
trasporto e delle autorizzazioni dei fornitori di servizi. Le responsabilità amministrative e penali previste dal
Testo unico ambientale, in particolare quelle relative agli adempimenti circa la produzione, il trasporto, la
gestione, il trattamento dei rifiuti. Gli ultimi orientamenti della Cassazione in merito agli illeciti penali, in
particolare la deroga al sequestro al fine di impedire che il reato venga portato a conseguenze ulteriori.Le
ultime novità giurisprudenziali e legislative in materia.
SISTRI: il sistema di tracciabilità dei rifiuti (Testo Unico Sistri: decreto 52/11, così aggiornato dalla l. 148/11).
Nuovo regolamento anno 2013, proroga del Sistri. Il quadro normativo: le norme europee e italiane di riferimento. Il periodo di transizione ed il passaggio dagli attuali adempimenti al Sistri. Il funzionamento del sistema: modalità operative on-line per l’accesso al sistema Sistri; obblighi e responsabilità dei soggetti
coinvolti; soggetti tenuti ad aderire e relative scadenze; dispositivi elettronici del Sistri; vigilanza e controllo.
Entrata in vigore del sistema.
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D159
Gli acquisti verdi nel rispetto dell’ambiente.
La gestione ambientale del cantiere
- ALLA LUCE DELLA NUOVA LEGGE SULLA GREEN ECONOMY
DURATA
1+2 giorni
DATE
10-11-12 novembre 2015
ORARIO
1° giorno (1° modulo D159_1): 9-13/14-16,30
2° e 3° giorno (2° modulo D159_2): 9,00-14,30
QUOTE DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA per le tre giornate; euro 250,00 + IVA per il modulo D159_1; euro 490,00 + IVA per il
modulo D159_2 (le quote sono esenti da IVA se corrisposte da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Andrea FACCON
Avvocato amministrativista in Firenze
OBIETTIVI
E’ noto che gli acquisti pubblici di lavori, servizi e forniture rappresentano una percentuale ragguardevole delle
transazioni commerciali europee e, per tal via, sono responsabili di ripercussioni notevoli sulla salute pubblica
e sulle matrici ambientali (aria, acqua, suolo, flora e fauna). Di qui l’importanza, avvertita già da alcuni decenni, di promuovere una politica di acquisti pubblici di beni, servizi e lavori pubblici più rispettosa dell’ambiente e tendenzialmente sostenibile. In questi ultimi mesi, inoltre, alcuni interventi normativi, al momento
in corso di perfezionamento, sembrano operare una decisa svolta nel segno di una concreta sostenibilità ambientale del mercato dei prodotti e dei servizi, premiando finalmente gli sforzi degli operatori più responsabili (cd. green economy). Il primo modulo del corso — fruibile separatamente — si propone di esaminare, in
modo tendenzialmente esaustivo, la disciplina normativa e la prassi gestionale relative agli acquisti pubblici
verdi, soppesando, in particolare, l’impatto concreto dei criteri ambientali minimi (CAM) del PAN/GPP nella
gestione delle gare d’appalto. Trattandosi di un settore in continua evoluzione, l’attenzione verrà concentrata
anche sulla produzione normativa più recente (in particolare, il DDL 1676 approvato alla Camera e in discussione al Senato a marzo 2015) e sui casi giurisprudenziali e di prassi più significativi ed esemplari. Il secondo
modulo — articolato in due giornate — si propone di descrivere nel dettaglio come si gestisce un cantiere
temporaneo o mobile nel rispetto delle norme ambientali, passando in rassegna gli adempimenti imposti dalla
normativa più recente nei principali settori d’interesse (rifiuti, scarichi inquinanti, inquinamento atmosferico
e acustico). Particolare attenzione verrà dedicata ai profili di responsabilità ambientale di operatori nel settore, segnatamente nell’ambito della gestione dei rifiuti. Lo scopo di questo secondo modulo consiste nel
trasmettere ai partecipanti una conoscenza approfondita delle problematiche legate alla gestione ambientale
del cantiere, comprensiva, sia delle nozioni fondamentali della materia, sia degli opportuni accorgimenti di
ordine operativo e gestionale, originati dal confronto e dal dibattito d’aula.
I numerosi temi d’interesse verranno trattati, tanto in riferimento agli aspetti legali e giurisprudenziali,
quanto con riguardo agli aspetti pratici ed operativi, emergenti nella quotidiana attività di applicazione
della normativa. Nel corso dell’analisi verrà posta particolare attenzione, anche su sollecitazione dei partecipanti, su quegli aspetti che sollevano i problemi applicativi più densi di implicazioni pratiche, anche alla
luce delle più recenti novità normative.
DESTINATARI
Dirigenti ed i funzionari — amministrativi e tecnici — di amministrazioni statali, enti pubblici territoriali,
enti e organismi pubblici, gestori di pubblici servizi, che svolgono funzioni in tutte le fasi del processo di ac-
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quisto di lavori, servizi e forniture ovvero che si occupano della gestione dei procedimenti ambientali e/o di
rilevanza ambientale (come l’acquisizione e/o il mantenimento della registrazione EMAS o delle certificazioni ISO). Il corso può interessare anche i professionisti dell’area tecnica e/o legale che intendano ampliare
e/o approfondire il proprio bagaglio di conoscenze nel settore ambientale.
PROGRAMMA
D159_1. Gli acquisti verdi / green public procurement (GPP).- Nozione e inquadramento. I principi di diritto internazionale che orientano l’azione dell’amministrazione verso acquisti sostenibili. Gli acquisiti verdi
e gli acquisti sostenibili (sustainable public procurement, SPP): relazioni.
La normativa europea in materia di acquisti verdi. I “libri colorati” della Comunità europea sugli acquisiti
in linea con i principi europei in materia di ambiente. Le comunicazioni della Commissione U.E. in argomento GPP. Il Manuale europeo sugli acquisti verdi (Buying Green Handbook, 2011). Come le considerazioni
ambientali possono essere inserite nel processo d’acquisto? La Direttiva 2004/18/CE del 31/3/04. L’individuazione a livello europeo di criteri ambientali per l’acquisto di prodotti e di servizi. La questione della
compatibilità tra i criteri ambientali enunciati dagli Stati membri dell’Unione: la Comunicazione della Commissione 2008/400. Ricognizione dei settori nei quali sono stati enunciati criteri ambientali GPP. Natura giuridica dei criteri ambientali europei. La giurisprudenza europea in argomento GPP. Disamina di alcuni case
law recenti. Le nuove Direttive europee sui contratti pubblici (2014). Le novità in ambito di acquisiti pubblici verdi. La politica attuale dell’Unione in materia di GPP. Indicazioni generali e indicazioni settoriali
(scarichi idrici, sanità, costruzioni, prodotti alimentari, energia).
La normativa interna. Ricognizione delle norme settoriali sugli acquisiti eco-compatibili emanate prima del
2006. I principi enunciati dal d.l.vo 152/06 e s.m.i. per orientare la P.A. verso scelte di acquisto verde/sostenibile. La gestione dei rifiuti e la politica di prevenzione della produzione di rifiuti: la centralità del ciclo
di vita dei prodotti. Il d.l.vo. 163/06 e il d.P.R. 207/2010 e s.m.i. e gli acquisti verdi. Principi e norme relativi all’acquisizione sostenibile/verde di lavori, servizi e forniture. Il piano d’azione nazionale per gli acquisti verdi (PAN/GPP). L’art. 1 c. 1126, l. 296/06. Il d.m. 11/4/08. Il d.m. 10/4/13. I Criteri Ambientali
Minimi (CAM) e la loro rilevanza nella attività contrattuale della P.A. I criteri in vigore e i criteri in via di definizione. La rilevanza delle certificazioni ambientali nei processi d’acquisto verdi. La registrazione Emas.
La certificazione Iso 14001. Il marchio di qualità ecologica (Ecolabel UE). Regioni, enti locali e acquisti
verdi. Esempi di interventi regolatori e di buone prassi amministrative negli acquisiti verdi e sostenibili. Il
ruolo delle centrali d’acquisto nella implementazione di sistemi di acquisto sostenibili. Le novità in argomento GPP nel DDL Senato 1676 del 19/2/15, recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. Le nuove
misure per incentivare il ricorso agli appalti pubblici verdi. Il ruolo dell’ANAC nell’implementazione dei criteri ambientali minimi- Gli incentivi per l’utilizzo di materiali post consumo. Best practice negli acquisiti
verdi. Disamina di casi concreti relativi ad acquisti verdi. Simulazione di un processo di acquisto verde.
D159_2. La gestione ambientale dei cantieri.- Parte generale. Premesse di inquadramento. Contratti
pubblici e norme ambientali. Le principali problematiche ambientali connesse ad attività di cantiere. La posizione della stazione appaltante e dell’impresa nei confronti delle norme ambientali. Il testo unico ambientale (d.l.vo 152/06) e i successivi decreti correttivi e integrativi. I principi fondamentali della materia
ambientale e la loro rilevanza ai fini della gestione dell’attività cantieristica: quadro generale. La nozione
di cantiere rilevante ai fini della gestione ambientale. I nessi con la normativa in tema di sicurezza e salute
dei lavoratori. La rilevanza paradigmatica della normativa prevenzionistica. Analogie e differenze tra i fattori di rischio ambientale e i fattori di rischio legati a sicurezza e salute dei lavoratori. I soggetti che operano nel cantiere e le rispettive responsabilità. I soggetti responsabili. La posizione della stazione
appaltante e dell’appaltatore. R.T.I. e consorzi; subappaltatori; lavoratori autonomi; noleggiatori. La rilevanza delle certificazioni ambientali ai fini della gestione ambientale del cantiere. I vantaggi e le criticità legati al conseguimento delle certificazioni ambientali ai fini della corretta gestione. La rilevanza della
certificazione ambientale ai fini delle responsabilità ambientali del committente e dell’appaltatore.
Parte speciale. La gestione dei rifiuti di cantiere. Le modalità di gestione dei rifiuti prodotti dalle attività
di cantiere: inquadramento. La nozione di rifiuto rilevante ai sensi del d.l.vo 152/06, come modificato e integrato dal d.l.vo 205/2010. La gestione dei rifiuti di cantiere. La gestione dei rifiuti derivanti da manutenzione di infrastrutture. La gestione di rifiuti di smantellamento e/o demolizione e/o manutenzione di impianti
industriali. L’individuazione del soggetto produttore di rifiuti in ambito di cantiere. Le categorie di rifiuti da
gestire. L’ambito di applicazione della normativa in tema di tracciabilità dei rifiuti e “Oneri e responsabilità
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del produttore di rifiuti e degli altri soggetti coinvolti in fase di esecuzione dell’appalto o della concessione
di lavori pubblici. La posizione del proprietario dell’area rispetto agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti sorti dall’esecuzione di un contratto pubblico di lavori. Il deposito temporaneo di rifiuti: condizioni per
il sorgere di un deposito temporaneo e modalità di gestione. Descrizione dei poteri della pubblica amministrazione rispetto ai rifiuti accumulati in deposito. Conoscere le modalità di gestione di alcuni particolari rifiuti di cantiere. Materiale da demolizione e “Terre e rocce da scavo” . Il nuovo assetto normativo post 2013
– La nuova disciplina sugli oli usati. Sostanze pericolose – amianto. Riferimento a casi concreti. Le sanzioni
e le responsabilità legate alla violazione della normativa sulla gestione dei rifiuti di cantiere. Cenni alla responsabilità penale in campo ambientale di committente e appaltatore. La gestione degli scarichi prodotti
dal cantiere. Descrizione della normativa del testo unico ambientale applicabile agli “scarichi” prodotti dal
cantiere. Descrizione della nozione di “scarico” rilevante e la distinzione dello “scarico” di acque dal “rifiuto”. Chiarimenti circa le conseguenze che derivano dall’applicazione del regime degli “scarichi” e dei
“rifiuti”. Come rispettare gli obblighi in tema di autorizzazione per la gestione dello scarico. Esame di casi
concreti di gestione di scarichi inquinanti in cantiere. Il caso dei “bagni chimici”. Le responsabilità e le sanzioni che si accompagnano alla non corretta gestione degli scarichi prodotti dal cantiere temporaneo o mobile.
La gestione del rumore prodotto dal cantiere. Descrizione della normativa in materia di inquinamento acustico. La rilevanza della normativa regionale e locale nella gestione del cantiere “rumoroso”. I poteri del Sindaco. Casistica. La nozione di impianti, macchine ed attrezzature rilevanti ai fini della normativa antirumore.
Rispettare gli obblighi di autorizzazione per la gestione del rumore di cantiere. Esame dei casi concreti di
gestione di rumori inquinanti in cantiere. Iter da seguire per la gestione del rumore prodotto dal cantiere
edile. Sanzioni e responsabilità dei soggetti che intervengono nella vita del cantiere “rumoroso”.
La gestione delle emissioni in atmosfera prodotte dal cantiere. Descrizione della normativa del testo unico
ambientale in materia di inquinamento atmosferico. La definizione di impianto rilevante ai fini della normativa. Rispettare gli obblighi di autorizzazione per la gestione delle emissioni di cantiere. Riferimento a casi
concreti di gestione di emissioni inquinanti prodotte dal cantiere temporaneo o mobile. Iter da seguire per
la gestione delle emissioni prodotte dal cantiere. Riferimento a casi concreti tratti anche dall’esperienza dei
partecipanti. Sanzioni e responsabilità dei soggetti che intervengono nella vita del cantiere in relazione alla
corretta gestione delle emissioni in atmosfera di agenti inquinanti.
Best practice ambientale di cantiere. I vantaggi della predisposizione di un piano finalizzato a risolvere
le problematiche ambientali generate dall’attività di un cantiere temporaneo o mobile. Esame di un capitolato d’appalto redatto secondo criteri ambientali.
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18 - INDICE DELLA MATERIA
SICUREZZA DEL LAVORO
D267 Modulo A - Corso di formazione di base per RSPP, ASPP e RLS ................................................. pag. 2
D268/1Modulo B - Corso di specializzazione per RSPP e ASPP, macrosettore ATECO 8 ....................... pag. 4
D269 Modulo C - Corso gestionale-relazionale in sicurezza del lavoro ................................................. pag. 6
D290 Il piano di emergenza e il registro dei controlli antincendio .......................................................... pag. 8
D289 Gli eventi infortunistici sul lavoro e gli atti connessi .................................................................... pag. 10
D272 Il DUVRI all’interno dell’azienda e nei cantieri edili ...................................................................... pag. 11
M213 Master in prevenzione infortuni e igiene sul Testo Unico sicurezza lavoro ....................... pag. 12
M213/1Nuovi modelli organizzativi e gestionali. Valutazione rischi e redazione del DVR ...................... pag. 14
M213/2Prevenzione incendi e gestione emergenza. Agenti fisici: rumore e vibrazioni .......................... pag. 15
M213/3Cantieri temporanei e mobili. Organizzazione e gestione aziendale della sicurezza ................. pag. 16
M213/4I requisiti degli ambienti di lavoro e il DVR. Sostanze e agenti pericolosi .................................. pag. 17
M213/5Agenti biologici, VDT, sicurezza elettrica, DPI ............................................................................. pag. 18
M213/6La tutela penale sulla sicurezza. Vigilanza ispettiva e contrasto del lavoro nero ....................... pag. 19
D286 La formazione dei dirigenti e dei preposti nella sicurezza sul lavoro .......................................... pag. 20
D261 Tutela salute e sicurezza antinfortunistica negli ambienti di lavoro delle FF.AA. ........................ pag. 21
D280 Ispezione di sicurezza nei luoghi di lavoro e valutazione del rischio stress lavoro correlato ............... pag. 23
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D267
Modulo A - Corso di formazione di base per RSPP, ASPP e RLS sui rischi
nelle attività lavorative (*)
Il modulo è valido anche per la formazione obbligatoria dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
(**)
DURATA
4 giorni (30 ore)
DATE
18-19-20-21 maggio 2015
ORARIO
Mattino: 8,30 - 14,30
Pomeriggio: 15,30-17,30
La sessione pomeridiana di mercoledì è obbligatoria per i Rappresentanti dei lavoratori che devono frequentare almeno 32 ore, mentre è facoltativa per RSPP e ASPP.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Manfredi CAPONE
Specialista in igiene del lavoro ed alimentare
Dott. Annibale D’ORO
Consigliere Corte Costituzionale
Docente Università di Roma Tor Vergata
Prof. Domenico SANTIROCCO
Esperto giuridico di sicurezza
Prof. Remo ZUCCHETTI
Consulente di sicurezza del Comitato economico e sociale dell’Unione europea e del Tribunale di Roma; Coordinatore e Docente di sicurezza della Business School dell’Università Luiss, Guido di Roma
DESTINATARI
Responsabili e Addetti ai Servizi di prevenzione delle Strutture della P.A. (Stato, Regioni, Province, Enti pubblici), di Aziende municipalizzate e aziende industriali, agricole, commerciali e del terziario avanzato.
PROGRAMMA
Presentazione del corso. L’evoluzione storica della sicurezza del lavoro: dal Regno d’Italia, al ventennio
fascista, alla Costituzione della Repubblica, ai giorni nostri.
L’ordinamento giuridico della sicurezza: la gerarchia delle fonti; la Costituzione, il Codice civile e il Codice penale; le direttive comunitarie; l’organizzazione della sicurezza aziendale nel Titolo I del d.l.vo 81/08;
il valore delle norme tecniche sull’attuazione della sicurezza (ISO, UNI, CEN, CENELEC, CEI).
(*) Formazione obbligatoria per i dipendenti pubblici, esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010,
che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
(**) Il corso per RSPP e ASPP ha una durata di 30 ore (di cui 28 ore di lezione e 2 ore per la verifica dell’apprendimento); per i RLS ha
una durata di 32 ore.
Il modulo A, obbligatorio per tutti i settori produttivi, è propedeutico al modulo B. Esso costituisce il corso di base per le due figure
professionali di Responsabile dei servizi di prevenzione e protezione dai rischi (RSPP) e di Addetto dei servizi di prevenzione protezione
dai rischi (ASPP).
La frequenza al corso di 32 ore è valida per la formazione obbligatoria dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
I contenuti delle attività formative sono quelli indicati nell’Allegato A1 dell’Accordo Stato-Regioni del 26/1/06.
La frequenza al modulo A vale per qualsiasi macro-settore e costituisce credito formativo permanente.
Al termine del modulo sarà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA, la certificazione di frequenza e il superamento del corso, con l’idoneità a frequentare i moduli di specializzazione successivi.
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L’approccio alla prevenzione: la filosofia del Testo Unico. Organizzazione e contenuti del provvedimento.
Il nuovo sistema di prevenzione aziendale.
I soggetti della prevenzione. Funzioni, doveri e responsabilità: il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti;
il responsabile e gli addetti al servizio prevenzione; il medico competente; il rappresentante dei lavoratori
per la sicurezza; le squadre antincendio, evacuazione e pronto soccorso; i lavoratori; i progettisti, i fabbricanti, i fornitori, gli installatori; i lavoratori autonomi.
L’apparato pubblico di prevenzione: vigilanza e controllo. La prescrizione e le sanzioni; l’ omologazione e
le verifiche periodiche; l’informazione, l’assistenza e la consulenza; gli organismi paritetici e gli Accordi di
categoria.
Criteri e strumenti per la individuazione dei rischi: concetti di pericolo, rischio, danno e prevenzione;
principio di precauzione, attenzione al genere, clima delle relazioni aziendali, rischio di molestie e mobbing;
analisi degli infortuni: cause, modalità di accadimento, indicatori, analisi statistica e trend, registro infortuni; le fonti statistiche: strumenti e materiale informativo INAIL; informazione sui criteri, metodi e strumenti
per la valutazione dei rischi.
Il documento di valutazione dei rischi: contenuti e specificità: metodologia della valutazione e criteri utilizzati; individuazione e quantificazione delle misure di prevenzione adottate o da adottare; priorità e tempistica degli interventi di miglioramento; definizione di un sistema per il controllo della efficienza e
dell’efficacia nel tempo delle misure attuate.
Gli agenti di rischio previsti dalla normativa: ambienti di lavoro; rischio elettrico; rischio meccanico, macchine, attrezzature; rischio movimentazione merci (apparecchi di sollevamento, mezzi di trasporto); rischio
caduta dall’alto; le verifiche periodiche obbligatorie di apparecchi e impianti. Rischio incendio ed esplosione: il quadro legislativo antincendio e C.P.I.; gestione delle emergenze elementari.
La valutazione di alcuni rischi pericolosi: malattie professionali; rischi cancerogeni e mutageni; rischio
chimico; tenuta dei registri di esposizione.
Valutazione di alcuni rischi fisici: rischio rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici e radiazioni; videoterminali; movimentazione manuale dei carichi pesanti; microclima; illuminazione.
Casistica degli infortuni mortali: schede disegni animati INAIL.
La documentazione applicativa della valutazione del rischio: il documento di valutazione del rischio
(DVR) e il programma delle misure di prevenzione; la gestione del pronto soccorso; la sorveglianza sanitaria; gli appalti e il documento di valutazione del rischio interferente (DUVRI); l’informazione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori (nuovi assunti, Dirigenti, RSPP, RLS, addetti alle emergenze).
Proiezione di alcuni brevi filmati dal contenuto didattico sulla sicurezza del lavoro.
Questionario finale di verifica dell’apprendimento.
MATERIALE DIDATTICO:
CD delle norme costituenti il “corpus” della sicurezza, l’igiene del lavoro, la prevenzione incendi e l’ispezione del lavoro.
CD degli argomenti tecnici/giuridici trattati nel programma formativo.
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D268_1
Modulo B - Corso di specializzazione per RSPP e ASPP, Macrosettore
Ateco 8 (Pubblica Amministrazione e Istruzione) (*)
ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI RESPONSABILE (RSPP) E ADDETTO AL SERVIZIO
PREVENZIONE (ASPP), AI SENSI DEL D.L.VO 81/08
DURATA
3 giorni (24 ore)
DATE
15-16-17 giugno 2015
ORARIO
8,30-14/15-17,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Manfredi CAPONE
Specialista di igiene del lavoro ed alimentare
Prof. Domenico SANTIROCCO
Esperto giuridico di sicurezza, Docente della Scuola superiore della P.A.
Prof. Remo ZUCCHETTI
Consulente di sicurezza del Comitato economico e sociale dell’Unione europea, consulente tecnico di sicurezza del Tribunale di Roma
Il modulo ha la durata di 24 ore con verifica finale di apprendimento, mediante questionario, consente il rilascio al termine del modulo dell’attestato di frequenza da parte del Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con
il CEIDA.
Il corso è di grande interesse per i professionisti della sicurezza, per gli addetti agli uffici tecnici, per
gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori del lavoro.
PROGRAMMA
Il documento di valutazione del rischio. Il Documento di valutazione del rischio (DVR) di una struttura pubblica: requisiti degli uffici e degli ambienti scolastici. Accertamento delle violazioni alle disposizioni di sicurezza. Valutazione del rischio residuo. Programma degli interventi di adeguamento e di miglioramento.
Certificato di prevenzione incendi per la scuola e le grandi strutture adibite ad uffici.
Il piano di emergenza. Procedura di emergenza in un edificio complesso della P.A. Come attrezzare il centro gestione emergenza. Chiamata di soccorso. Documentazione di rito. Norme di comportamento. Squadra
antincendio, evacuazione e pronto soccorso. Scenari incidentali: incendio, terremoto, attentato, ecc.
Il registro dei controlli delle attrezzature e dei dispositivi antincendio: compiti di controllo della squadra
antincendio. Le verifiche obbligatorie periodiche degli specialisti. La prevenzione dall’inquinamento e il benessere negli uffici. Inquinamento microclimatico nel lavoro d’ufficio. Programma di prevenzione. Microclima e benessere ambientale. I requisiti dei grandi uffici. Servizi di benessere collettivo: caffetteria, bagni,
ecc. Cenni di Medicina del lavoro. Organizzazione della sorveglianza sanitaria. Funzioni ed obblighi del medico competente. Agenti di rischio e prevenzione sanitaria. Le visite mediche. La gestione del primo soccorso.
I Requisiti di sicurezza delle attrezzature e degli arredamenti. Organizzazione e gestione della manutenzione. Sicurezza attrezzature: I principi generali e le disposizioni di cui al Titolo III del d.l.vo 81/08. Istruzioni
per l’uso. I requisiti degli arredi. Le caratteristiche di sicurezza ed antincendio delle biblioteche e degli archivi
cartacei.
(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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Il Monitoraggio aziendale. Check up aziendale: la radiografia dell’unità produttiva: dati identificativi, valutazione dei rischi, programmazione degli interventi, informazione e formazione, procedure di sicurezza.
Il lavoro ai videoterminali. Attrezzature VDT: Progettazione ergonomica del posto di lavoro: banco, sedia,
unità logica, videoschermo, ecc.
Determinazione dei requisiti della postazione VDT: procedura di censimento; scheda di rilevazione; valutazione specifica del rischio; programma degli interventi di miglioramento; esecuzione dei lavori; informazione e formazione; sorveglianza sanitaria per i videoterminalisti.
La Sicurezza elettrica. Misure di protezione contro i contatti diretti ed indiretti. Messa a terra. Interruttori
differenziali. Verifiche preventive e periodiche.
L’ispezione di sicurezza. Il fondamento dell’ispezione. Organi di vigilanza. Funzioni e compiti ispettivi delle
ASL e della Direzione provinciale del lavoro. La programmazione delle ispezioni.
Gli atti dell’ispezione. La prescrizione. La disposizione. L’adempimento. L’oblazione. L’inadempimento e il
rinvio a giudizio. Il sistema sanzionatorio. Il reato e la sanzione penale. Distinzione tra delitti e contravvenzioni in materia di sicurezza. Modulistica ispettiva: denuncia. Foglio di prescrizione.
La tutela penale nel T.U. della sicurezza. Prevenzione e lavoratore subordinato. Delega di funzioni. Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Valutazione dei rischi. Sospensione dell’attività imprenditoriale. Obblighi del datore di lavoro, del dirigente, del preposto e del lavoratore. Obblighi connessi
al contratto d’appalto o di somministrazione. Il Servizio prevenzione e protezione. Compiti del Servizio prevenzione. Ruolo e responsabilità del Responsabile del Servizio prevenzione. La responsabilità penale per gli
infortuni.
Il corso sarà completato dalla proiezione di brevi filmati dal contenuto didattico sulla sicurezza del lavoro e la gestione dell’emergenza nella Scuola e nella Pubblica Amministrazione.
La valutazione finale sarà costituita da un test obbligatorio.
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D269
Modulo C – Corso gestionale-relazionale in sicurezza del lavoro
- ABILITANTE PER RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDALI (*)
DURATA
4 giorni (26 ore)
DATE
5-6-7-8 ottobre 2015
ORARIO
8,30-13/14-16,30 (1a, 2a e 3a giornata)
9-14 (4a giornata)
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Sidi Said LAGATTOLLA
Titolare Studio Consultmanagement, Docente di management ed esperto di comportamento organizzativo
Prof. Domenico SANTIROCCO
Esperto giuridico di sicurezza
Prof. Remo ZUCCHETTI
Consulente di sicurezza del Comitato economico e sociale Unione europea – Docente della Luiss Business
School
Il modulo di specializzazione obbligatorio per l’esercizio delle funzioni di Responsabile dei servizi di prevenzione e protezione dai rischi (RSPP) (facoltativo per gli ASPP), affronta aspetti di prevenzione specifici
di natura ergonomica e psico-sociale, di organizzazione e gestione delle attività tecnico-amministrative, di
tecnica di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali.
Il corso è consigliato oltre che per gli Addetti ai Servizi prevenzione, per i professionisti della sicurezza, per
i Dirigenti pubblici e privati, per gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori del lavoro.
PROGRAMMA
Organizzazione e sistemi di gestione della sicurezza: Linee guida UNI–INAIL, integrazione e confronto con
norme British Standard (OHSAS 18001). I requisiti di un sistema integrato di sicurezza. Il processo di miglioramento continuo. Il Regolamento aziendale per l’organizzazione e gestione della sicurezza (redatto ai
sensi dell’art. 30 d.l.vo 81/08).
Organizzazione tecnico-amministrativa della prevenzione. L’organizzazione del Servizio prevenzione. La
modulistica del Servizio per la gestione dei processi lavorativi; le procedure di lavoro per le attività a maggior rischio; impostazione e gestione informatica del manuale aziendale di sicurezza aziendale. Documento
di valutazione del rischio (DVR), Piano di emergenza, Registro controlli antincendio.
La testimonianza dell’esperto nell’organizzazione e gestione della sicurezza in una struttura aziendale
complessa.
Tecniche di comunicazione in azienda e relazioni sindacali. Il sistema delle relazioni: RLS, medico competente, lavoratori, datore di lavoro, fornitori, lavoratori autonomi, appaltatori, enti pubblici ecc. Gestione
della comunicazione nelle diverse situazioni di lavoro. Metodi, tecniche e strumenti della comunicazione. Gestione degli incontri di lavoro con i RLS. La riunione periodica di sicurezza: contenuti e verbalizzazione. Asseverazione del modello di gestione della sicurezza. Organismi paritetici e Comitati bilaterali.
Rischi di natura psicosociale. Elementi di comprensione e differenziazione tra stress, mobbing e burn-out.
(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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Conseguenze lavorative dei rischi da tali fenomeni sull’efficienza organizzativa, sui comportamenti di sicurezza del lavoratore e sul suo stato di salute. Strumenti, metodi e misure di prevenzione. Il rischio stress lavoro correlato (RSLC). Analisi dei bisogni didattici.
Ruolo dell’informazione e della formazione. Dalla valutazione dei rischi alla predisposizione dei piani di informazione e formazione in azienda. Metodologie per una corretta informazione in azienda (riunioni, gruppi
di lavoro specifici, conferenze, seminari, ecc.). Strumenti di informazione su salute e sicurezza del lavoro
(circolari, cartellonistica, opuscoli, audiovisivi, flmati, avvisi, news, sistemi in rete, ecc.). Metodologie didattiche. Sistemi di valutazione dei risultati della formazione.
Il rischio stress lavoro-correlato (RSLC). Soggetti sui quali grava l’obbligo e soggetti che possono effettuare
e collaborare nella valutazione. Il coinvolgimento del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
Percorso metodologico per la valutazione del rischio stress lavoro correlato (VRSLC) stabilito dalla Commissione consultiva permanente del Ministero del lavoro.
La Guida operativa INAIL sullo stress. La valutazione aziendale preliminare: indicatori oggettivi, eventi sentinella, fattori contenuto del lavoro, fattori con testo del lavoro, azioni e interventi correttivi. La valutazione
finale.
Il corso sarà completato dalla proiezione di due brevi filmati didattici sulla prevenzione degli infortuni.
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D290
Il piano di emergenza. Il registro dei controlli antincendio (*)
- COME PREDISPORRE E ATTUARE IL PIANO DI GESTIONE DELL’EMERGENZA, NONCHÉ IL REGISTRO DEI
CONTROLLI ANTINCENDIO OBBLIGATORI PER PREVENIRE GLI EFFETTI DISTRUTTIVI DEGLI EVENTI INCIDENTALI
Corso di aggiornamento per l’esercizio della professione di Consulente della sicurezza, di Responsabile e
Addetto al Servizio prevenzione, Capo squadra antincendio ed evacuazione; per gli addetti agli uffici tecnici, per i Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori di genio civile, per gli ispettori
delle Aziende USL e gli ispettori del lavoro (**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
12-13 ottobre 2015
ORARIO
8,30 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Prof. Remo ZUCCHETTI
Docente di sicurezza all’Università Luiss G. Carli di Roma, Divisione Business School
DESTINATARI
Datori di lavoro, Dirigenti, Preposti, Responsabili ed Addetti ai Servizi prevenzione, Consulenti di sicurezza,
Addetti agli uffici tecnici e alla squadra antincendio, evacuazione e primo soccorso.
PROGRAMMA
Il piano di emergenza.- Gestione incendio. Segnalazione incendio inviata al Centro aziendale gestione
emergenza. Elenchi identificativi addetti alla squadra antincendio, squadra evacuazione, squadra primo soccorso. Chiamata di soccorso esterno. Documentazione di rito conservata presso il CGE. Elenco ditte manutentrici impianti; cartello segnaletico aziendale sul comportamento da tenere in caso di emergenza. Condotta
da tenere in caso di preallarme vocale o sonoro. Condotta da tenere in caso di allarme generale vocale o sonoro. Squadra evacuazione: elenco coordinatori di piano, aprifila e chiudifila. Squadra interna antincendio.
Ipotesi di intervento diurno.
Compiti operativi del gestore dell’emergenza. Categorie con priorità di evacuazione. Disposizioni per la centrale telefonica. Ipotesi d’incendio presso la centrale termica. Istruzioni per la squadra antincendio in caso
di evento diurno. Emergenza ascensori: compiti degli addetti. Addetti alla cabina AT e al gruppo elettrogeno. Individuazione dei volontari ed evacuazione dei disabili motori. La gestione del pubblico. Informazione e formazione sul rischio incidentale da dare ai lavoratori. Planimetria piano terra e punti di raccolta
esterni.
Comportamenti per altri scenari incidentali. Fuga di gas. Infortunio o malore. Sversamento di liquido corrosivo, tossico o viscoso. Allarme terrorismo. Segnalazione ordigno esplosivo. Guasto elettrico. Nube tossica.
Alluvione. Terremoto.
(*) Formazione obbligatoria esclusa dalle limitazioni dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010.
(**) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore, indirizzato soprattutto agli Addetti e Responsabili dei SPPR che hanno svolto regolarmente i moduli B e C (previsti dall’art. 32 del d.l.vo
81/08). L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
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262
Contenuti del Piano di emergenza per un grande edificio e per un cantiere edile.
Il registro antincendio.- Controlli sui dispositivi, attrezzature ed impianti installati di prevenzione e lotta
antincendio.
Scheda anagrafica aziendale. Finalità. Contenuti del registro.
Controlli visivi attribuiti alla squadra antincendio: estintori, idranti, porte REI, uscite di sicurezza, porte
di emergenza, pulsanti di sgancio corrente elettrica, pulsanti di allarme, valvole di intercettazione gas infiammabili e/o esplosivi, rilevatori di incendio e/o gas e dispositivi di spegnimento automatico dell’incendio, evacuatori di fumo e calore, DPI antincendio e dispositivi di primo soccorso.
Verifiche e manutenzioni svolte da operatore esterno qualificato. Elenco dei dispositivi in dotazione.
Schede di controllo dei dispositivi antincendio. Scheda relativa alle ditte che effettuano la manutenzione.
Formazione ed informazione antincendio. Normativa di riferimento.
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263
D289
Gli eventi infortunistici sul lavoro e gli atti giudiziari (*) (**)
- L’INCHIESTA DELL’AUTORITÀ DI VIGILANZA, LA RELAZIONE DEL CONSULENTE TECNICO NEL PROCEDIMENTO PENALE
- LO SVOLGIMENTO DEL PROCESSO DALLE INDAGINI PREISTRUTTORIE ALLA SENTENZA DEL GIUDICE PENALE
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
22-23 ottobre 2015
ORARIO
8,30 -14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTI
Prof. Luigi FIASCONARO
Consigliere di Cassazione, già Presidente di Sezione del Tribunale di Roma
Prof. Remo ZUCCHETTI
Consulente tecnico d’ufficio o di parte nei processi per infortuni o disastri industriali
DESTINATARI E OBIETTIVI
Datori di lavoro, dirigenti, preposti e responsabili ed addetti ai Servizi prevenzione, coordinatori dei cantieri, consulenti di sicurezza, ispettori delle USL e del lavoro. Ciò che i suddetti devono conoscere per prevenire gli infortuni, i disastri industriali e le malattie professionali nelle fabbriche e nei cantieri ed attuare
le dovute procedure operative in caso di evento.
PROGRAMMA
L’inchiesta per infortunio nel luogo di lavoro svolta degli ispettori del lavoro o dell’Azienda USL. La qualificazione degli ispettori ufficiali di polizia giudiziaria. La loro dipendenza operativa dal P.M. Contenuto
degli accertamenti svolti sul luogo dell’evento: rilievi segnaletici e fotografici, perquisizioni e sequestro del
corpo del reato. Nomina del custode delle cose sequestrate. Interrogatorio degli indiziati, testimonianze
rese dalle persone informate dei fatti. Le disposizioni del codice di procedura penale poste a tutela del cittadino indiziato di reato osservate dagli ispettori nel compimenti dei loro atti obbligatori. Contenuto degli
atti ispettivi della P.G. Il rapporto ispettivo sulla dinamica dell’evento, con l’organigramma aziendale, trasmesso al pubblico ministero. Aspetti operativi. I contenuti del rapporto all’autorità giudiziaria da parte dell’ispettore inquirente. Gli elementi della relazione tecnica redatta dal CTU, o dal CTP, o dal perito in giudizio.
La dinamica di alcuni infortuni: il cedimento della copertura di una ex cartiera, presso il parco dell’Appia
Antica, durante le riprese di una fiction televisiva; la folgorazione durante la manutenzione di una motrice
della metropolitana presso l’officina ferroviaria; lo schiacciamento dovuto all’uso improprio di un bob cat
in cantiere. Il processo penale per lesioni colpose o omicidio colposo celebrato davanti al Tribunale. Le fasi
e gli attori del dibattimento penale. La sentenza del giudice di primo grado. Il giudizio di appello nel merito
e quello di legittimità davanti alla Corte di Cassazione. Gli effetti della sentenza di condanna.
(*) Formazione obbligatoria esclusa dalle limitazioni dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010.
(**) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore, indirizzato in particolare agli Addetti e Responsabili dei SPPR che hanno svolto regolarmente i moduli B e C previsti dall’art. 32 del d.l.vo
81/08.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
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D272
Il documento unico di valutazione del rischio interferente nell’appalto
all’interno dell’azienda (DUVRI) e nei cantieri edili (PSC)
- Aggiornamento obbligatorio per l’esercizio della professione di Responsabile (RSPPR) e Addetto
(ASPPR) al Servizio prevenzione (*)(**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
29-30 ottobre 2015
ORARIO
8,30 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Remo ZUCCHETTI
Consulente tecnico di sicurezza dell’Unione europea
Dott. Giuseppantonio CELA
Direttore a r. dell’Ufficio provinciale del lavoro di Roma
Corso di aggiornamento per il mantenimento del titolo abilitante all’esercizio della professione di Consulente
della sicurezza, di Responsabile e Addetto ai Servizi prevenzione; per gli addetti agli uffici tecnici, per i Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori di genio civile, per gli ispettori delle Aziende USL
e gli ispettori del lavoro.
PROGRAMMA
La disciplina della sicurezza nell’appalto di opere, servizi e forniture nel d.l.vo 81/08. Il rischio di interferenze e la necessità del coordinamento all’interno dell’azienda. Il Documento unico di valutazione dei rischi interferenti (DUVRI) a cura del datore di lavoro committente con il contributo dell’appaltatore.
Procedura del Servizio prevenzione per l’elaborazione del DUVRI. Il verbale di verifica dell’andamento del
lavoro/prestazioni di servizi a cura del committente. Gli obblighi, sanzionati penalmente, a carico dei committenti, degli appaltatori, dei dirigenti e dei preposti.
La disciplina dell’appalto nei lavori edili e di genio civile. Il Piano di sicurezza e di coordinamento (PSC)
del committente nei cantieri edili. Similitudini e differenziazioni del PSC e del POS (piano di sicurezza operativo) rispetto al DUVRI.
I presupposti per la sospensione dell’attività imprenditoriale da parte degli organi ispettivi. I lavoratori
irregolari coinvolti; gravi e reiterate violazioni alle norme di sicurezza e igiene sul lavoro.
Il provvedimento di sospensione. I soggetti abilitati all’emanazione; natura obbligatoria o meno; finalità
della comunicazione alle Pubbliche Amministrazioni appaltanti, alle Forze dell’ordine e al Comune interessato.
Le condizioni per la revoca del provvedimento di sospensione. Regolarizzazione: modalità; pagamento
sanzione aggiuntiva; la durata della sospensione. Le possibilità di impugnazione del provvedimento di sospensione. Le modalità di identificazione del personale nelle attività degli appalti e sub-appalti: tessera di
riconoscimento; nuovo registro del personale occupato; sanzioni.
La formazione del personale. Tipologie e platea dei destinatari.
(*) Il corso ha anche valore di aggiornamento obbligatorio, secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore, per gli Addetti e Responsabili dei SPPR.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
(**) Formazione obbligatoria esclusa dalle limitazioni imposte dall’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010.
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M213
MASTER IN PREVENZIONE INFORTUNI E IGIENE SUL TESTO UNICO
SICUREZZA LAVORO
- COME ORGANIZZARE, GESTIRE E CONTROLLARE LA SICUREZZA AZIENDALE, IN ATTUAZIONE DEL D.L.VO
81/08
Conseguimento del titolo legale attestante l’aggiornamento obbligatorio per Responsabili e Addetti ai
servizi di prevenzione e protezione, per i professionisti della sicurezza, per gli addetti agli uffici tecnici, per i Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori di genio civile, per gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori del lavoro (*) (**)
DURATA
12 giorni (72 ore), articolato in 6 moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
9-10-11-12-13-14 novembre 2015
14-15-16-17-18-19 dicembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 2.190,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DIRETTORE SCIENTIFICO E COORDINATORE DEL CORSO
Prof. Remo ZUCCHETTI, Docente di sicurezza della Business School dell’Università Luiss, Guido Carli di Roma
Consulente di sicurezza del Comitato economico e sociale dell’Unione europea, Articolista del giornale on
line “Quotidiano sicurezza”
RELATORI
Ing. Luigi ABATE
Esperto antincendio, già Direttore generale, Min. interno, Dipartimento Vigili del Fuoco, Soccorso pubblico
e Difesa civile Lazio
Dott. Manfredi CAPONE
Specialista in igiene del lavoro e dell’alimentazione
Dott. Annibale D’ORO
Consigliere Corte Costituzionale
Docente Università di Roma Tor Vergata
Prof. Luigi FIASCONARO
Consigliere di Cassazione, esperto giuridico di sicurezza
Ing. Ermanno GIULIANO
Progettista impianti elettrici e consulente di sicurezza sul lavoro, Coordinatore cantieri e RSPPR
Prof. Domenico SANTIROCCO
Esperto giuridico di sicurezza, Docente della Scuola superiore della P.A.
Prof. Sabina SERNIA
Medico competente coordinatore, Direttore centro medicina occupazionale, Università di Roma La Sapienza
(*) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/06, della durata di 72 ore, segnatamente indirizzato ai Responsabili e Addetti ai Servizi prevenzione e protezione.
Gli ASPP e i RSPP esonerati dalla frequenza dei moduli A e B hanno in ogni caso l’obbligo dell’aggiornamento quinquennale. Il monte
ore complessivo minimo dell’aggiornamento è relativo ai macrosettori di appartenenza (28 ore per gli ASPP; 40 o 60 ore per i RSPP a
seconda del macrosettore).
(**) Formazione obbligatoria anche per i pubblici dipendenti, esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l.
78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009 (Delibera n. 276/2013 Sez. Emilia Romagna della Corte dei conti).
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Prof. Remo ZUCCHETTI
Responsabile del Servizio prevenzione dell’ente regionale Laziodisu
Il percorso di formazione, strutturato su sei moduli, fruibili anche singolarmente, è destinato ai professionisti della sicurezza sul lavoro, Responsabili e Addetti ai Servizi di prevenzione e protezione dai rischi nell’Azienda o nell’Unità produttiva (Stato, Regioni, Province, Enti pubblici, ecc.), ai Consulenti di sicurezza,
Ai Direttori tecnici di cantiere e al Personale degli Uffici tecnici e dei reparti manutenzione.
Il Master ha per obiettivo quello di mettere in grado le strutture operative di migliorare la loro organizzazione, gestione e controllo dei processi lavorativi secondo le nuove regole di sicurezza e buone prassi
codificate nel Testo Unico.
La partecipazione al corso, con il superamento delle prove finali di verifica dell’apprendimento, sarà certificata dalla DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA, e costituirà credito formativo in adempimento all’obbligo di aggiornamento previsto dall’art. 32 del d.l.vo 81/08.
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezioni teoriche, proiezione slides, analisi e discussione in plenaria, case study, esercitazioni pratiche.
La valutazione del discente si articola in verifiche intermedie e finali, con simulazioni di compiti operativi,
con test obbligatori volti ad accertare le conoscenze acquisite.
MATERIALE DIDATTICO
CD delle norme costituenti il “corpus” della sicurezza, l’igiene del lavoro, la prevenzione incendi e l’ispezione del lavoro.
CD degli argomenti tecnici/giuridici trattati nei singoli moduli formativi.
PROGRAMMA
1° modulo (M213_1)
9-10 novembre 2015
I nuovi modelli organizzativi e gestionali aziendali (UNI-INAIL e OSHAS). Valutazione rischi e redazione
del DVR
2° modulo (M213_2)
11-12 novembre 2015
La prevenzione incendi e gestione dell’emergenza. Gli agenti fisici: il rumore e le vibrazioni
3° modulo (M213_3)
13-14 novembre 2015
Cantieri temporanei e mobili. Disciplina dell’organizzazione e gestione aziendale della sicurezza
4° modulo (M213_4)
14-15 dicembre 2015
I requisiti degli ambienti di lavoro e il documento di valutazione del rischio (DVR). Sostanze e agenti pericolosi
5° modulo (M213_5)
16-17 dicembre 2015
Agenti biologici, VDT, sicurezza elettrica, DPI
6° modulo (M213_6)
18-19 dicembre 2015
La tutela penale sulla sicurezza del lavoro. La vigilanza ispettiva e le misure di contrasto del lavoro nero
TITOLO DI VALUTAZIONE FINALE
Ai partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master a chi:
• frequenti l’intero Master
• superi la prova finale sulle materie trattate
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M213_1
I nuovi modelli organizzativi e gestionali aziendali. La valutazione
dei rischi e la redazione del DVR
- Corso di aggiornamento per il mantenimento del titolo abilitante all’esercizio della professione di Consulente della sicurezza, di Responsabile e Addetto ai Servizi prevenzione, per i professionisti della sicurezza,
per gli addetti agli uffici tecnici, per i Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori di
genio civile, per gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori del lavoro (*)(**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
9-10 novembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Annibale D’ORO
Consigliere Corte Costituzionale
Docente Università di Roma Tor Vergata
Prof. Remo ZUCCHETTI
Consulente tecnico di sicurezza del Tribunale di Roma
PROGRAMMA
I nuovi modelli organizzativi e gestionali aziendali. I modelli UNI-INAIL e OSHAS 18001/2007 applicati all’azienda e all’unità produttiva, con riferimento all’art. 30 del d.l.vo 81/08. Il Titolo I del T.U., anche alla
luce del decreto correttivo delle disposizioni sulla salute e sicurezza nel lavoro: definizioni, campo d’applicazione, soggetti tutelati. Sistema istituzionale: attività promozionali e misure premiali. Gestione della
prevenzione: misure generali di tutela, delega di funzioni al dirigente, obblighi del datore di lavoro, del dirigente, del preposto e del lavoratore, obblighi dei soggetti estranei al rapporto di lavoro; il coordinamento
nell’appalto all’interno dell’azienda.
Linee guida per la redazione del Documento di valutazione del rischio (DVR). Il modello standardizzato
di DVR per le piccole aziende. La procedura operativa per il coordinamento dei rischi interferenti. Il DUVRI:
valutazione dei rischi e suoi contenuti. Le novità e le semplificazioni introdotte dall’art. 32 del d.l. 69/2013,
convertito in l. 98/13.
Servizio prevenzione e protezione: capacità e requisiti professionali del responsabile e degli addetti, compiti del servizio, riunione periodica. Formazione: dei rappresentanti dei lavoratori, formazione specifica ed
aggiornamento periodico dei dirigenti e dei preposti da effettuarsi secondo l’Accordo Stato-Regioni del
25/7/2012. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: attribuzioni del RLS, aziendale, territoriale e
di sito produttivo, organismi paritetici, misure di sostegno alle piccole e medie imprese. Attrezzature di lavoro, di cui al Titolo III, d.l.vo 81/08; uso delle attrezzature, requisiti di sicurezza, obblighi del datore di lavoro, obblighi dei noleggiatori e concedenti in uso. Informazione, formazione ed addestramento dei
lavoratori.
(*) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore,
indirizzato preferibilmente ai Responsabili e agli Addetti ai Servizi prevenzione tenuti ad effettuare l’aggiornamento formativo dovuto
per l’esercizio della professione.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
(**) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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M213_2
La prevenzione incendi e la gestione dell’emergenza. Gli agenti fisici:
il rumore e le vibrazioni
- Corso di aggiornamento per il mantenimento del titolo abilitante all’esercizio della professione di Consulente della sicurezza, di Responsabile e Addetto ai Servizi prevenzione, Capo squadra antincendio ed evacuazione, per i professionisti della sicurezza, per gli addetti agli uffici tecnici, per i Coordinatori per la
progettazione e per l’esecuzione dei lavori di genio civile, per gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori
del lavoro (*)(**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
11-12 novembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Ing. Luigi ABATE
Esperto antincendio, già Direttore generale, Min. interno, Dipartimento Vigili del Fuoco, Soccorso pubblico
e Difesa civile Lazio
Prof. Remo ZUCCHETTI
Consulente di sicurezza sul lavoro, Responsabile servizio prevenzione e protezione dell’ente regionale Laziodisu
PROGRAMMA
Prevenzione incendi. La disciplina del d.l.vo 81/08. La valutazione del rischio incendio, il piano di emergenza, forma e contenuti in riferimento agli eventi incidentali (incendio, terremoto, inondazione, ecc.).
Organizzazione, funzioni e compiti della squadra antincendio ed evacuazione. Le verifiche delle attrezzature antincendio e il Registro dei controlli antincendio.
Semplificazione dei procedimenti di prevenzione incendi. Regolamento recante la disciplina semplificata
dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi (d.P.R. 1/8/11, n. 151). Definizioni. Valutazione dei progetti. Controlli di prevenzione incendi. Attestazioni di rinnovo periodico di conformità antincendio. Obblighi connessi con l’esercizio dell’attività. Deroghe. Verifiche. Nulla osta di fattibilità.
Agenti fisici. Esposizione agli agenti fisici. La disciplina del Titolo VIII, d.l.vo 81/08. Definizioni, valutazione
dei rischi, informazione e formazione, sorveglianza sanitaria. Protezione dal rumore: la fisica del rumore,
valori limite di esposizione e valori di azione, valutazione del rischio rumore, misure di prevenzione e protezione, uso dei dispositivi di protezione individuale, la bonifica da rumore nell’azienda industriale. Protezione dai lavoratori dal rischio di esposizione alle vibrazioni.
(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
(**) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore,
indirizzato preferibilmente ai Responsabili e agli Addetti ai Servizi prevenzione, tenuti ad effettuare l’aggiornamento formativo dovuto
per l’esercizio della professione. L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione
con il CEIDA.
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M213_3
Cantieri temporanei e mobili. Disciplina dell’organizzazione e gestione
aziendale della sicurezza
- LAVORI EDILI E DI GENIO CIVILE. LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
- Corso di aggiornamento per il mantenimento del titolo abilitante all’esercizio della professione di Consulente della sicurezza, di Responsabile e Addetto ai Servizi prevenzione, per i professionisti della sicurezza,
per gli addetti agli uffici tecnici, per i Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori di
genio civile, per gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori del lavoro (*) (**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
13-14 novembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Prof. Remo ZUCCHETTI
Coordinatore per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di genio civile, Consulente tecnico (CTP o CTU)
nei processi penali per infortuni sul lavoro
PROGRAMMA
Cantieri temporanei e mobili. L’organizzazione e gestione del cantiere secondo la nuova disciplina del Titolo IV del d.l.vo 81/08. Campo d’applicazione. Definizioni. Il dovere di sicurezza del committente. I coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori edili e di genio civile. Il piano di sicurezza e di
coordinamento (PSC). Il piano operativo di sicurezza (POS) dell’impresa affidataria e delle altre imprese appaltatrici e subappaltatrici. Il fascicolo con le caratteristiche dell’opera (All. XVI d.l.vo 81/08). La stima dei
costi della sicurezza.
La sicurezza tecnologica del cantiere: prevenzione degli infortuni nelle costruzioni: attrezzature per lavori
in quota, scale semplici e doppie, trabattelli, ponteggi, lavori in prossimità di linee in tensione, scavi e fondazioni, demolizioni.
Filmino sui rischi cantieristici.
La movimentazione manuale dei carichi di cui al Titolo IV, d.l.vo 81/08: disposizioni generali, sanzioni. La
segnaletica di sicurezza di cui al Titolo V, d.l.vo 81/08. Disposizioni generali, sanzioni.
Questionario di valutazione.
( *) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore,
indirizzato preferibilmente ai Coordinatori in materia di sicurezza e di salute nei cantieri, oltre che ai Responsabili e agli Addetti ai Servizi prevenzione, tenuti ad effettuare l’aggiornamento formativo dovuto per l’esercizio della professione.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
(**) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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M213_4
I requisiti degli ambienti di lavoro e il documento di valutazione
del rischio (DVR). Sostanze e agenti pericolosi
- Corso di aggiornamento per il mantenimento del titolo abilitante all’esercizio della professione di Consulente della sicurezza, di Responsabile e Addetto ai Servizi prevenzione, per i professionisti della sicurezza,
per gli addetti agli uffici tecnici, per i Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori di
genio civile, per gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori del lavoro (*) (**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
14-15 dicembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Sabina SERNIA
Medico competente coordinatore, Direttore Centro medicina occupazionale, Università di Roma La Sapienza
Prof. Remo ZUCCHETTI
Responsabile Servizio prevenzione Laziodisu, Consulente tecnico di sicurezza del Tribunale di Roma
PROGRAMMA
Ambienti di lavoro. Requisiti dei luoghi di lavoro (Titolo II, d.l.vo 81/08). Definizioni. Locali sotterranei. Lavori in ambienti sospetti d’inquinamento, notifica preventiva all’organo di vigilanza. Locali di lavoro: altezza, cubatura, superficie, corridoi, scale, porte, portoni, finestre, lucernari, ecc. (All. IV, d.l.vo 81/08).
Sanzioni.
Il documento di valutazione del rischio (DVR): Criteri e modalità della valutazione, modelli di organizzazione e di gestione, monitoraggio dei luoghi di lavoro, programma degli interventi di adeguamento e di miglioramento, forma e contenuto del documento per una struttura complessa. Le novità e le semplificazioni
introdotte dall’art. 32 del d.l. 69/13.
La procedura standardizzata per la valutazione dei rischi nelle piccole imprese (d.m. 30/11/2012).
Sostanze e agenti pericolosi. La protezione da agenti chimici, da agenti cancerogeni e mutageni e dall’amianto (Titolo X, d.l.vo 81/08). Campo d’applicazione, definizioni, progettazione dei processi lavorativi,
misure di prevenzione tecniche, organizzative e procedurali. Valori limite di esposizione, sorveglianza sanitaria, Informazione e formazione, registri di esposizione e controlli sanitari, sanzioni.
Sorveglianza sanitaria: medico competente, titoli e requisiti del medico, sorveglianza sanitaria, cartella
sanitaria e di rischio (All. III, d.l.vo 81/08), conseguenze dell’inidoneità del lavoratore alla mansione specifica, sanzioni a carico del medico competente.
(*) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore,
indirizzato soprattutto ai Responsabili e agli Addetti ai Servizi prevenzione tenuti ad effettuare l’aggiornamento formativo dovuto per
l’esercizio della professione.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
(**) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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Agenti biologici, VDT, sicurezza elettrica, DPI
- Corso di aggiornamento per il mantenimento del titolo abilitante all’esercizio della professione di Consulente della sicurezza, di Responsabile e Addetto ai Servizi prevenzione, Capo squadra antincendio ed evacuazione, ai sensi del d.l.vo 81/08 (*)(**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
16-17 dicembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Manfredi CAPONE
Specialista in igiene del lavoro ed alimentare
Ing. Ermanno GIULIANO
Progettista impianti elettrici e consulente di sicurezza sul lavoro, Coordinatore cantieri e RSPP
PROGRAMMA
Agenti biologici. La disciplina del titolo X, d.l.vo 81/08 per la tutela dall’esposizione ad agenti biologici.
Definizioni, classificazione degli agenti, comunicazione o autorizzazione all’uso, valutazione del rischio, misure tecniche ed organizzative, misure igieniche, misure di emergenza, sorverglianza sanitaria, registro degli
esposti e degli eventi accidentali, sanzioni. Filmino sul rischio biologico.
Prevenzione dall’inquinamento indoor: inquinamento e danni alla salute. Programma di prevenzione. Linee
strategiche d’attuazione. Verifica del benessere ambientale. I servizi di benessere collettivo: mense, refettori, spogliatoi, docce e gabinetti. Organizzazione del primo soccorso: funzioni e compiti della squadra di
primo soccorso aziendale.
Attrezzature munite di videoterminali nel Titolo VII, d.l.vo 81/08: progettazione ergonomica del posto di
lavoro; procedura di censimento; valutazione del rischio; sorveglianza sanitaria; informazione e formazione;
sanzioni a carico del datore, del dirigente e del preposto.
Sicurezza elettrica. Impianti ed apparecchiature elettriche (Tit. III, Capo III, d.l.vo 81/08): Obblighi di
prevenzione del datore di lavoro, requisiti di sicurezza delle apparecchiature, messa a terra e interruttori
differenziali, lavori sotto tensione, lavori in prossimità di parti attive (tab. 1, all. IX, d.l.vo 81/08). Lavori
elettrici su impianti e macchine CEI 11-27:2014 e CEI EN 50110-1:2014. Gli impianti elettrici nei locali ad
uso medico CEI 64-8/7 Sezione 710.
Dispositivi di protezione individuale (Tit. III, Capo II, d.l.vo 81/08): definizioni, obbligo di uso, requisiti dei
DPI, obblighi del datore di lavoro e dei lavoratori.
Breve filmato dal contenuto didattico sulla sicurezza del lavoro.
(*) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore,
indirizzato preferibilmente ai Responsabili e agli Addetti ai Servizi prevenzione tenuti ad effettuare l’aggiornamento formativo dovuto
per l’esercizio della professione.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
(**) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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M213_6
La tutela penale sulla sicurezza del lavoro. La vigilanza ispettiva
e le misure di contrasto del lavoro nero
- Corso di aggiornamento per il mantenimento del titolo abilitante all’esercizio della professione di Consulente della sicurezza, di Responsabile e Addetto ai Servizi prevenzione, Capo squadra antincendio ed evacuazione, ai sensi del d.l.vo 81/08 (*)(**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
18-19 dicembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Luigi FIASCONARO
Consigliere di Cassazione, esperto giuridico di sicurezza
Prof. Domenico SANTIROCCO
Esperto giuridico di sicurezza, Docente di sicurezza della Business School dell’Università Luiss Guido Carli di
Roma, Docente della Scuola superiore della P.A.
PROGRAMMA
Il dovere penale di sicurezza sul lavoro. I principi generali di tutela dell’ordinamento giuridico, dopo le correzioni al T.U. introdotte dal d.l.vo 106/09 e dalle leggi 98 e 99/13. I soggetti responsabili del dovere di sicurezza. Il nuovo sistema sanzionatorio.
La responsabilità amministrativa dell’azienda, con riferimento all’art. 30 del d.l.vo 81/08, secondo l’art.
25-septies del d.l.vo 231/01.
Servizio prevenzione e protezione: punibilità del responsabile per colpa professionale negli infortuni sul
lavoro; gli orientamenti recenti della Cassazione penale. Luci ed ombre del d.l.vo 81/08.
Le misure di contrasto del lavoro irregolare. Le gravi violazioni e la sospensione dell’attività imprenditoriale. Gli effetti della sentenza Corte Cost. n. 310/2010: l’ illegittimità dell’art. 14, c. 1, del d.l.vo 81/08.
Le disposizioni in materia previste dal d.l. 145/13, art. 14, conv. in l. 9/14.
Coordinamento della vigilanza. La tutela della salute dei lavoratori precari. La figura del contratto a tutele
crescenti. Organi di vigilanza. Funzioni e compiti ispettivi delle ASL e della Direzione provinciale del lavoro.
Potestà ispettive: la prescrizione e la disposizione. Il diritto di accesso ai luoghi di lavoro. La qualifica di UPG.
La programmazione delle ispezioni. L’adempimento alle prescrizioni. L’oblazione amministrativa. L’inadempimento e il rinvio a giudizio. La modulistica ispettiva: verbale di ispezione. Verbale di sequestro di cantieri,
impianti e macchine. La nomina del custode delle cose sequestrate. Giurisprudenza penale della sicurezza.
(*) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore,
indirizzato preferibilmente ai Responsabili e agli Addetti ai Servizi prevenzione tenuti ad effettuare l’aggiornamento formativo dovuto
per l’esercizio della professione.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
(**) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non superare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.
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D286
La formazione dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti nella
sicurezza sul lavoro nelle attività produttive pubbliche e private (*)
DURATA
3 giorni (18 ore)
DATE
18-19-20 novembre 2015
ORARIO
8,30 -14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Remo ZUCCHETTI
Docente di sicurezza della Business School, Div. Università Luiss G. Carli di Roma, Consulente tecnico del Tribunale di Roma
Prof. Domenico SANTIROCCO
Esperto giuridico di sicurezza, Docente di sicurezza della Business School - Università Luiss, G. Carli di Roma
La formazione obbligatoria dei lavoratori in materia di sicurezza (**) trova la sua disciplina generale nel
d.l.vo 81/08. Essa è regolamentata nel dettaglio da numerosi Accordi Stato-Regioni. L’ultimo Accordo del
25/7/12 disciplina la formazione dei lavoratori, preposti e dirigenti e dei RSPPR e ASPPR. Segnatamente
per i dirigenti e preposti in servizio, l’Accordo ha stabilito che il percorso formativo di aggiornamento doveva essere completato entro lo scorso 11/7/2013. La mancata formazione è sanzionata penalmente.
PROGRAMMA
Introduzione giuridico-normativa. Disposizioni legislative in materia di sicurezza del lavoro. Gli organi di vigilanza e le procedure ispettive. I soggetti del sistema di prevenzione aziendale. Compiti, obblighi, responsabilità e
tutela assicurativa. La delega di funzioni. La responsabilità civile e penale e la tutela assicurativa. La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni (ex d.l.vo 231/01) per i delitti di lesioni colpose od omicidio colposo a seguito di infortunio sul lavoro. Organizzazione e gestione e della sicurezza.
Modelli di organizzazione e di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Obblighi datoriali connessi ai contratti
di appalto, d’opera o di somministrazione. Organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione
delle emergenze. Modalità di organizzazione e di esercizio della funzione di vigilanza sulle attività lavorative.
Adempimento degli obblighi di sicurezza del datore di lavoro e dei dirigenti. Il ruolo del Responsabile e degli Addetti al Servizio di prevenzione e protezione. Individuazione e valutazione dei rischi. Criteri e strumenti per l’individuazione dei pericoli e la valutazione dei rischi. Il rischio da stress lavoro-correlato. Il rischio ricollegabile alle
differenze di genere, età, provenienza da altri Paesi e alla tipologia contrattuale. Il rischio interferenziale e la sua
gestione nei lavori e servizi in appalto. Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio. La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti. I dispositivi di protezione individuale (DPI). La sorveglianza sanitaria.
Comunicazione, formazione e consultazione dei lavoratori. Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo.
Importanza strategica dell’informazione, della formazione e dell’addestramento quali strumenti di conoscenza
della realtà aziendale. Tecniche di comunicazione. Lavoro di gruppo e gestione del conflitto. Consultazione e partecipazione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione
dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Questionario di verifica.
MATERIALE DIDATTICO
CD delle norme costituenti il “corpus” della sicurezza, l’igiene del lavoro, la prevenzione incendi e l’ispezione del lavoro. CD degli argomenti tecnici/giuridici trattati nel programma formativo.
(*) La formazione è obbligatoria anche per i dipendenti pubblici.
(**) Corso di aggiornamento utile ai fini del mantenimento del titolo abilitante all’esercizio della professione di Consulente della sicurezza, di
Responsabile e Addetto ai Servizi prevenzione, Capo squadra antincendio ed evacuazione, per gli Addetti agli uffici tecnici, per i Coordinatori
per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori di genio civile, per gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori del lavoro.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in convenzione con il CEIDA.
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D261
Tutela della salute e sicurezza antinfortunistica negli ambienti di lavoro
delle Forze Armate
- Corso di aggiornamento per i Responsabili ed Addetti ai Servizi di prevenzione e protezione dai rischi e per gli addetti agli uffici tecnici e di direzione lavori (*)
DURATA
3 giorni, pari a 18 ore
DATE
25-26-27 novembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Remo ZUCCHETTI
Docente e consulente, Esperto comunitario di sicurezza sul lavoro, Docente nei corsi di sicurezza della Business Shool – Università Guido Carli di Roma
Dott. Manfredi CAPONE
Docente esperto di sicurezza ed igiene del lavoro
Ing. Mario TARAMELLI
Docente e consulente, Esperto Sicurezza e Sistemi Gestionali Qualità Ambiente Sicurezza in ambito militare
OBIETTIVI
Fornire agli appartenenti alle FF.AA. (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri), alla Guardia di finanza e
a tutte le imprese che abbiano appalti di opere o servizi con l’Amministrazione militare, un aggiornato quadro normativo e applicativo della normativa sulla salute e sulla sicurezza antinfortunistica concernente l’amministrazione militare.
DESTINATARI
Militari e civili appartenenti alle aree interne (tecnico-amministrative, tecnico-operative ed industriali) dell’Amministrazione della Difesa; Enti della Pubblica Amministrazione che devono interfacciarsi con la Difesa;
Aziende fornitrici di materiali e appaltatrici di lavori e servizi che operano in stretto contatto con le FF.AA.
PROGRAMMA
L’organizzazione della salute e la sicurezza del lavoro nel d.l.vo 81/08 e applicazioni in ambito dell’Amministrazione della Difesa: il d.m. 284/2000. Principi di tutela generale in tema di sicurezza e salute
sul lavoro. Ordinamento della Difesa. Il datore di lavoro nell’amministrazione della Difesa. Compiti e responsabilità degli Enti Centrali, Intermedi e Periferici della Difesa in tema di salute e sicurezza sul lavoro.
La sorveglianza e la vigilanza. Piano degli interventi e programmazione delle risorse. Le misure di tutela
della salute presso i Comandi/Enti periferici. Compiti e responsabilità del Comandante di Corpo/datore di
lavoro, dei Dirigenti, preposti e lavoratori. Competenze del Responsabile del Servizio di Prevenzione e protezione (RSPP) e degli Addetti (ASPP). Il medico competente. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
(*) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 18 ore (con
prove di valutazione), indirizzato agli Addetti e Responsabili dei SPPR che hanno svolto regolarmente i moduli B e C previsti dall’art.
32 del d.l.vo 81/08.
Gli ASPP e i RSPP esonerati dalla frequenza dei moduli A e B hanno in ogni caso l’obbligo dell’aggiornamento pari al 40% del monte ore
complessivo dell’aggiornamento relativo ai macrosettori di appartenenza (28 ore per gli ASPP; 40-60 ore per i RSPP).
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
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Il Documento della Sicurezza. La gestione dell’emergenza. La prevenzione degli incendi. L’informazione e
la formazione. Determinazione delle misure di sicurezza. Piano dei controlli tecnici e sanitari; monitoraggio.
La riunione periodica di sicurezza.
Norme di progettazione, verifica e collaudo infrastrutture, impianti ed apparecchiature. Obblighi dei
progettisti, fabbricanti, fornitori e costruttori. Sistemi di Qualità ISO 9001 nella fornitura dei beni e dei servizi. La verifica dei Requisiti Essenziali di Sicurezza e la certificazione di prodotto. Verifiche speciali per impianti a pressione, di sollevamento, elettrici. La sicurezza delle infrastrutture.
Tecniche di valutazione del rischio residuo negli ambienti di lavoro. Il documento di Valutazione del Rischio. La valutazione della rumorosità e delle vibrazioni negli ambienti di lavoro. L’ergonomia e il rischio specifico nella movimentazione manuale dei carichi pesanti. Il rischio da radiazioni ionizzanti. Il rischio nel
lavoro al videoterminale. Valutazione del rischio chimico e biologico. Il controllo dell’igiene alimentare
(HACCP). Le attrezzature di lavoro. Scelta dei dispositivi di protezione individuali.
La sicurezza negli appalti: Il documento unico di rischio interferente. La disciplina cantieri. Responsabilità
del Committente. Responsabili in fase di progettazione ed esecuzione. Piani di sicurezza e coordinamento.
Piani di sicurezza operativi.
Il rischio nelle attività operative: Operational Risk Management: la sicurezza nelle attività di campagna, nell’attività di navigazione, e nelle attività di volo.
Modelli di Gestione della sicurezza: linea guida UNI-INAIL per la gestione della Sicurezza. La gestione della
sicurezza secondo standard OHSAS 18001. Integrazione della gestione della sicurezza con la gestione dell’ambiente e della qualità.
MATERIALE DIDATTICO
CD delle norme costituenti il “corpus” della sicurezza, l’igiene del lavoro, la prevenzione incendi e l’ispezione del lavoro.
CD degli argomenti tecnici/giuridici trattati nel programma formativo.
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D280
L’ispezione di sicurezza nei luoghi di lavoro. La valutazione del rischio
stress lavoro correlato (*) (**)
DURATA
2 giorni (12 ore)
DATE
10-11 dicembre 2015
ORARIO
8,30-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Remo ZUCCHETTI
Docente e Consulente di sicurezza, Responsabile del Servizio prevenzione dell’Ente regionale Laziodisu
per le provvidenze agli studenti universitari
Prof. Domenico SANTIROCCO
Docente di sicurezza alla Business School, Università Luiss, G.Carli di Roma
DESTINATARI
Quadri delle aziende e della P.A., segnatamente a tutti coloro che dirigono, ovvero coordinano, attuano e
controllano i processi lavorativi (Datori di lavoro, Direttori generali, Direttori del personale, Direttori risorse
umane, RSPPR, medici competenti Ispettori del lavoro e delle ASL e RLS).
OBIETTIVI
Fornire precise indicazioni ed esperienza pratica su come sorge e come si svolge un’ispezione in materia di
sicurezza e salute sul lavoro da parte sia degli ispettori del Ministero del lavoro che degli ispettori delle
Aziende USL, sulle responsabilità civili e penali e su come adempiere e, se del caso, contestare e ricorrere
avverso i provvedimenti illegittimi dell’organo ispettivo. Il testo unico n. 81/08 obbliga tutti i datori di
lavoro pubblici e privati, di grandi e piccole aziende, a procedere dal 31/12/2010, a valutare il rischio
stress lavoro correlato e all’elaborazione del relativo documento (DVR). I datori di lavoro e i dirigenti devono fornire ai RSPP i dati per svolgere la valutazione del rischio stress lavoro correlato, secondo quanto
stabilito dall’art. 32, c. 2 e dall’art. 28 del T.U. 81/08. Non ottemperando a tale obbligo il datore di lavoro
commette reato contravvenzionale.
PROGRAMMA
L’ispezione in materia di sicurezza. Modalità di svolgimento: accesso ai luoghi di lavoro; accertamenti ispettivi;
rilievi tecnici; la verbalizzazione. Le responsabilità dei vari soggetti: datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, Responsabili dei servizi prevenzione, consulenti, medici competenti, committenti, coordinatori per la progettazione e esecuzione dei lavori, edili, Direttori di cantiere. Responsabilità penali: Il delitto di lesioni e omicidio
colposo, la colpa, il concorso di persone nel reato, il nesso di causalità tra infortunio sul lavoro e responsabilità penale. Attività di polizia giudiziaria. La procedura della prescrizione prevista dal d.l.vo 758/94. L’opposizione alle
prescrizioni impartite e il processo penale. La responsabilità amministrativa dei vertici delle aziende aventi personalità giuridica. Rischi psico-sociali e obbligo di valutazione del rischio stress lavoro correlato. La funzione
del Responsabile del servizio prevenzione. Il coinvolgimento del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
(RLS). Percorso metodologico per la valutazione del rischio stress lavoro correlato, secondo la Commissione consultiva permanente, Ministero del lavoro, del 18/11/2010 e la successiva Linea guida INAIL 2011. Indicatori oggettivi, eventi sentinella, azioni e interventi correttivi. Verifica dell’apprendimento.
(*) Il corso ha anche valore di aggiornamento obbligatorio, secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 26/1/2006, della durata di 12 ore, per gli Addetti e Responsabili dei SPPR.
L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.
(**) Formazione obbligatoria esclusa dalle limitazioni dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010.
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19 - INDICE DELLA MATERIA
SICUREZZA ELETTRICA ED ELETTROTECNICA
D294 Corso teorico-pratico addetti ai lavori elettrici CEI 11-27:2014 ..................................................... pag. 2
D291 Corso di aggiornamento CEI 11-27-2014 per addetti ai lavori elettrici ......................................... pag. 4
D292 Sicurezza negli impianti elettrici e valutazione del rischio elettrico (d.l.vo 81/08) ........................ pag. 5
D295 Dal rischio elettrico alla progettazione esecutiva degli impianti nei locali ad uso medico ........... pag. 6
D293 Corso per responsabili degli impianti elettrici (URI-RI) e preposti ai lavori (URL-PL) ................... pag. 7
D296 Corso teorico addetti ai lavori elettrici CEI 11-27:2014 ................................................................. pag. 8
D297 Corso pratico addetti ai lavori elettrici CEI 11-27:2014 ............................................................... pag. 10
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D294
Corso addetti ai lavori elettrici CEI 11-27:2014
- PER “PERSONA ESPERTA” (PES), “PERSONA AVVERTITA” (PAV) O “IDONEA AI LAVORI SOTTO TENSIONE”
(PEI)
- PARTE TEORICA E PRATICA
DURATA
2 giorni, pari a 16 ore
DATE
21-22 maggio 2015
ORARIO
8,30-13/14-17,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 350,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Ing. Ermanno GIULIANO
Esperto nella sicurezza degli impianti elettrici. Progettista e verificatore di impianti elettrici. Consulente di
sicurezza sul lavoro, Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione aziendale (RSPP)
Il d.l.vo 81/08 pone a carico dei datori di lavoro l’obbligo di affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto
delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza. In particolare l’art.
37 del d.l.vo 81/08 prescrive l’obbligo per il datore di lavoro di formare ciascun lavoratore in materia di salute e sicurezza anche con riferimento ai rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti
misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza.
La norma CEI 11-27:2014 fornisce gli elementi essenziali per la struttura dei corsi di formazione per il personale impegnato nell’esecuzione lavori elettrici. Tale norma prevede che il datore di lavoro attribuisca per
iscritto il livello di qualifica ad operare sugli impianti elettrici che può essere di: persona esperta (PES); persona avvertita (PAV); persona idonea ai lavori sotto tensione (PEI). La norma CEI 11-27 fornisce quindi sia
prescrizioni, sia linee guida, al fine di individuare i requisiti minimi di formazione, in termini di conoscenze
tecniche, di normative e di sicurezza, nonché di capacità organizzative e d’esecuzione pratica delle attività
del lavoro elettrico, che consentono di acquisire, sviluppare e mantenere la capacità delle persone esperte
(PES), persone avvertite (PAV) o Idonee (PEI) ad operare sugli impianti elettrici.
Il percorso formativo per gli addetti ai lavori elettrici si compone di una parte teorica (livello 1A e 2A della
norma CEI 11-27 IV:2014) e di una parte pratica (livello 1B e 2B della norma CEI 11-27 IV: 2014).
DESTINATARI
Il corso si rivolge ai lavoratori addetti all’installazione e/o manutenzione degli impianti elettrici e a quanti
svolgono un’attività per la quale è necessario eseguire lavori su impianti elettrici, sia fuori tensione, sia
sotto tensione, fino 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.
OBIETTIVI
Il corso ha l’obiettivo di formare i discenti conformemente a quanto previsto dalla norma CEI 11-27:2014 e
dalla norma CEI EN 50110-1:2014, con particolare riguardo all’acquisizione delle necessarie conoscenze teoriche e pratiche e sulle modalità di organizzazione e conduzione dei lavori, anche con riferimento ad esempi
riconducibili a situazioni impiantistiche reali.
METODOLOGIA DIDATTICA
Il corso è svolto con metodo interattivo, con lezione frontale, approfondimenti, discussioni, dibattiti ed esercitazioni pratiche.
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PROGRAMMA
Programma parte teorica e pratica conforme alla norma CEI 11-27:2014 (livelli 1A 2A 1B 2B).- Livello 1A.
Conoscenza delle principali disposizioni legislative in materia di sicurezza elettrica con particolare riguardo
ai principi ispiratori del d.l.vo 81/08 e s.m.i. come chiave d’interpretazione della cultura della sicurezza.
Conoscenza delle prescrizioni: della Nuova Norma CEI EN 50110-1 e della Nuova Norma CEI 11-27 per gli
aspetti comportamentali; di base delle Norme CEI EN 61936-1 (CEI 99-2) e CEI EN 50522 (CEI 99-3) per impianti AT e MT, e CEI 64-8 per gli aspetti costruttivi dell’impianto utilizzatore in BT; di altre norme pertinenti
alla tipologia impiantistica sulla quale si dovrà operare.
Nozioni circa gli effetti dell’elettricità (compreso l’arco elettrico) sul corpo umano e cenni di primo intervento di soccorso. Attrezzatura e DPI: impiego, verifica e conservazione. Le procedure di lavoro generali
e/o aziendali; le responsabilità ed i compiti dell’URI, RI, URL e PL; la preparazione del lavoro; la documentazione; le sequenze operative di sicurezza; le comunicazioni; il cantiere.
Livello 2A. Conoscenze teoriche di base per lavori sotto tensione. Norme CEI 50110-1, CEI EN 50110-2 e
CEI 11-27 (con riguardo ai lavori sotto tensione). Criteri generali di sicurezza con riguardo alle caratteristiche dei componenti elettrici su cui si può intervenire nei lavori sotto tensione. Attrezzatura e DPI: particolarità per i lavori sotto tensione. Prevenzione dei rischi. Copertura di specifici ruoli anche con coincidenza
di ruoli.
Livello 1B. Conoscenze e capacità per l’operatività. Definizione, individuazione, delimitazione della zona
di lavoro elettrico; apposizione di blocchi ad apparecchiature o a macchinari; messa a terra e in cortocircuito; verifica dell’assenza di tensione; valutazione delle condizioni ambientali; modalità di scambio delle
informazioni; uso e verifica dei DPI per i lavori elettrici in sicurezza; apposizione di barriere e protezioni;
valutazione delle distanze; predisposizione e corretta comprensione dei documenti previsti dalla norma CEI
11-27 per la pianificazione dei lavori elettrici (piano di lavoro, piano di intervento, consegna e restituzione
impianto) o degli eventuali equivalenti documenti aziendali.
Livello 2B. Conoscenze pratiche sulle tecniche di lavoro sotto tensione. Esperienza specifica della tipologia di lavoro per la quale la persona dovrà essere idonea ai sensi della Nuova Norma CEI 11-27; analisi del
lavoro; scelta dell’attrezzatura; definizione, individuazione e delimitazione del posto di lavoro; preparazione del cantiere; adozione delle protezioni contro parti in tensione prossime; padronanza delle sequenze
operative per l’esecuzione del lavoro. Esperienza organizzativa: preparazione del lavoro; trasmissione o
scambio d’informazioni tra persone interessate ai lavori.
Aspetti pratici. Presa visione dei D.P.I. per i lavori elettrici. Redazione della documentazione necessaria per
lo svolgimento di un lavoro elettrico. Sostituzione fuori tensione e in tensione di un dispositivo di protezione
installato in un quadro elettrico; installazione di un attuatore telefonico. Effettuazione di prove e misure
elettriche con l’utilizzo di idonea strumentazione: presenza tensione, continuità, corrente assorbita.
ATTESTAZIONE FINALE
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza e superamento del test finale con specifico
riferimento alla parte di programma CEI 11-27:2014 svolto. Inoltre verrà redatta e inviata al Datore di lavoro
una lettera sulla quale sarà riportato l’esito del test finale. La lettera, congiuntamente agli altri elementi
in possesso del Datore di lavoro (formazione acquisita, grado di esperienza nei lavori su impianti elettrici fuori
tensione o in prossimità, e/o su impianti elettrici in bassa tensione sotto tensione, affidabilità della persona,
senso di responsabilità, capacità di coordinamento di altre persone, ecc.), saranno gli elementi utili, ai sensi
della Norma CEI EN50110-1 e della Norma CEI 11-27, per il riconoscimento di Persona esperta (PES) o di Persona avvertita (PAV), nonché l’attestazione della “Idoneità” a svolgere lavori “sotto tensione su impianti
a bassa tensione”.
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D291
Corso di aggiornamento CEI 11-27:2014 per addetti ai lavori elettrici
- PER “PERSONE ESPERTE” (PES), “PERSONE AVVERTITE” (PAV) E “PERSONE IDONEE” (PEI)
DURATA
1 giorno
DATA
28 maggio 2015
ORARIO
9,00-14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 150,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Ing. Ermanno GIULIANO
Esperto nella sicurezza degli impianti elettrici. Progettista e verificatore di impianti elettrici. Consulente
di sicurezza sul lavoro, Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione aziendale (RSPP)
OBIETTIVI
La nuova edizione della Norma CEI 11-27:2014 ha introdotto numerose novità nello stato dell’arte della
esecuzione dei “lavori elettrici” e dei “lavori non elettrici” svolti in presenza di rischio elettrico.
Il corso ha l’obiettivo di aggiornare i discenti sulle nuove disposizioni introdotte dalla nuova norma CEI 1127:2014 e dalla nuova norma CEI EN 50110-1:2014.
DESTINATARI
Persone Esperte (PES), Persone Avvertite (PAV) e Persone Idonee (PEI), che nell’ambito della loro attività
eseguono lavori su impianti elettrici fuori tensione, in prossimità o sotto tensione per tensioni fino a 1000 V
in c.a. e 1500 V in c.c., sia lavori in prossimità o fuori tensione su impianti in alta tensione.
METODOLOGIA DIDATTICA
Rapporto con i discenti di tipo interattivo con lezione frontale, approfondimenti, discussioni, dibattiti. Il
docente illustrerà ai discenti l’utilizzo dei D.P.I. per i lavori elettrici.
PROGRAMMA
Aspetti teorici. Scopo e campo di applicazione della Nuova Norma CEI 11-27:2014 e della Nuova Norma
CEI EN 50110-1:2014. Le nuove figure, i ruoli e le relative responsabilità introdotti dalla CEI 11-27:2014.
Le nuove definizioni delle zone di lavoro elettrico e di lavoro non elettrico. La gestione dei lavori non elettrici: i lavori in vicinanza. Procedure per lavori sotto tensione, fuori tensione ed in prossimità. La scelta dei
D.P.I. e delle attrezzature per i lavori elettrici. La gestione delle situazioni di emergenza secondo le norme.
Aspetti pratici. Presa visione dei D.P.I. per i lavori elettrici. Redazione della documentazione necessaria per
lo svolgimento di un lavoro elettrico. Effettuazione di prove e misure elettriche con l’utilizzo di idonea strumentazione: presenza tensione, continuità, corrente assorbita.
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D292
Sicurezza negli impianti elettrici e valutazione del rischio elettrico
(d.l.vo 81/08)
DURATA
3 giorni, pari a 16 ore
DATE
8-9-10 giugno 2015
ORARIO
9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Ing. Ermanno GIULIANO
Esperto nella sicurezza degli impianti elettrici. Progettista e verificatore di impianti elettrici. Consulente di
sicurezza sul lavoro, Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione aziendale (RSPP)
Il d.l.vo 81/08, all’art. 80, introduce l’obbligo a carico del Datore di lavoro di effettuare la valutazione del rischio
elettrico al quale sono soggetti tutti i lavoratori. Il decreto mette in evidenza la problematica dei rischi connessi
con gli impianti elettrici, evidenziando che non è sufficiente garantire la conformità degli stessi alla regola dell’arte,
ma è necessario individuare ed organizzare la corretta applicazione di tutte le misure di sicurezza elettrica, necessarie a controllare i rischi elettrici residui presenti in impianti conformi alle norme. Il d.l.vo 81/08, inoltre,
specifica i criteri per la valutazione del rischio elettrico e per l’identificazione delle misure di sicurezza, anche con
riferimento alla “pertinente normativa tecnica”. Durante il corso si affronteranno le tematiche relative alla corretta gestione degli impianti in sicurezza e al controllo dei rischi elettrici connessi.
DESTINATARI
Responsabili del Servizio di protezione e prevenzione (RSPP); addetti al Servizio di prevenzione e protezione
(ASPP), Coordinatori sicurezza cantieri, Datori di lavoro, Consulenti aziendali, Tecnici Aziende sanitarie locali.
OBIETTIVI
Il corso ha come obiettivo quello di fornire ai discenti una visione complessiva delle problematiche relative
agli impianti elettrici ed alla valutazione del rischio elettrico. Inoltre, verranno fornite le conoscenze e gli
strumenti necessari all’analisi della completezza e attendibilità della documentazione di legge e di norma
tecnica riferita agli impianti elettrici, fornendo un’informazione completa su tutti gli adempimenti burocratici in tema di sicurezza degli impianti elettrici.
METODOLOGIA DIDATTICA
Il corso è svolto con metodo interattivo, con lezione frontale, approfondimenti, discussioni, dibattiti ed esercitazioni pratiche.
PROGRAMMA
Aspetti teorici. Il d.l.vo 81/08 in relazione al rischio elettrico. La legislazione italiana e le norme di buona tecnica
sugli impianti elettrici. Gli effetti della corrente sul corpo umano. Elementi di base di elettrotecnica. Contatti diretti ed indiretti e relativi sistemi di protezione. Sovracorrenti e sistemi di protezione. Scariche atmosferiche e sistemi di protezione. Gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo d’esplosione. Lavori elettrici su impianti e
macchine CEI 11-27:2014 e CEI EN 50110-1:2014. Gli impianti elettrici nei locali ad uso medico CEI 64-8/7 Sezione
710. Gli impianti elettrici nei cantieri temporanei e mobili. Verifiche e controlli sugli impianti. La documentazione
a corredo degli impianti elettrici. La valutazione del rischio elettrico. Aspetti pratici. Presa visione e prova di dispositivi installati a protezione di un impianto elettrico in bassa tensione. Effettuazione di prove e misure elettriche con l’utilizzo di idonea strumentazione: presenza tensione, continuità, corrente assorbita.
ATTESTAZIONE FINALE
Al termine del corso verrà rilasciato ai partecipanti un attestato di frequenza e superamento del test finale. Ai Responsabili del Servizio di protezione e prevenzione (RSPP), agli addetti al Servizio di prevenzione e protezione(ASPP)
e ai Coordinatori sicurezza cantieri verrà rilasciato un attestato valido per l’aggiornamento periodico quinquennale.
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D295
Dal rischio elettrico alla progettazione esecutiva degli impianti nei locali
ad uso medico
DURATA
2 giorni
DATE
15-16 giugno 2015
ORARIO
8,30-13/14-17
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Ing. Ermanno GIULIANO
Esperto nella sicurezza degli impianti elettrici. Progettista e verificatore di impianti elettrici. Consulente di
sicurezza sul lavoro, Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione aziendale (RSPP)
I locali ad uso medico sono luoghi in cui il rischio elettrico assume una rilevanza particolare e che quindi
si richiede che vengano attuate delle misure di sicurezza particolare da pianificare in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori. Tali misure sono stabilite dalle norme di buona tecnica cogenti in vigore.
DESTINATARI
Responsabili tecnici di strutture sanitarie, Progettisti di impianti elettrici, Responsabili del Servizio di Protezione e Prevenzione (RSPP) di strutture sanitarie, Rappresentanti dei Lavoratori (RLS) di strutture sanitarie.
OBIETTIVI
Il corso ha come obiettivo quello di acquisire conoscenze approfondite sui locali ad uso medico e di mettere
in condizione il discente di progettare un impianto elettrico a servizio di un locale medico.
METODOLOGIA DIDATTICA
Rapporto con i discenti di tipo interattivo con lezione frontale, approfondimenti, discussioni, dibattiti. Il
docente organizzerà svolgerà insieme ai discenti di un progetto esecutivo di impianto elettrico relativo ad
un locale medico.
PROGRAMMA
Aspetti teorici. La sicurezza nei locali ad uso medico ed il relativo rischio elettrico, cenni di elettrotecnica,
analisi della norma CEI 64-8 Parte 7 “Ambienti ed applicazioni particolari” nella specifica Sezione 710 “Locali ad uso medico”, classificazione dei locali, la protezione conto i contatti diretti ed indiretti, i collegamenti equipotenziali, protezione contro le sovracorrenti, alimentazioni di sicurezza, verifiche sugli impianti.
Aspetti pratici. Sviluppo del progetto di un impianto elettrico di un studio medico dentistico dotato anche
di una sala chirurgica.
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D293
Corso per responsabili degli impianti elettrici (URI-RI) e preposti ai lavori
(URL-PL)
- AI SENSI DELLA NORMA CEI 11-27:2014
DURATA
1 giorno
DATA
14 ottobre 2015
ORARIO
8,30-13/14-17,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Ing. Ermanno GIULIANO
Esperto nella sicurezza degli impianti elettrici. Progettista e verificatore di impianti elettrici. Consulente di
sicurezza sul lavoro, Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione aziendale (RSPP)
La nuova norma CEI 11-27 Edizione 2014 ha introdotte le seguenti nuove figure professionali: Persona o
Unità Responsabile dell’impianto elettrico (URI) e la Persona o Unità Responsabile della realizzazione del
lavoro (URL). Tali figure devono, secondo la norma, devono essere obbligatoriamente individuate prima dell’esecuzione di “lavori elettrici” o “lavori non elettrici” ma in presenza di rischio elettrico.
Il Datore di lavoro, con l’ausilio del Servizio di prevenzione e protezione (RSPP e ASPP), tra i vari compiti
dovrà anche definire precise procedure di lavoro in sicurezza, ed assegnare precisi compiti e responsabilità
ai soggetti che rivestiranno questi ruoli, con evidenti funzioni organizzative e di supervisione nell’esecuzione di lavori elettrici, come previsto dal Titolo III del d.l.vo 81/08, in conformità alle norme CEI 11-27:2014
e CEI EN 50110-1:2014.
DESTINATARI
Responsabili del Servizio di Protezione e Prevenzione (RSPP gli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione(ASPP), Coordinatori Sicurezza Cantieri, Datori di lavoro, Dirigenti e Preposti coinvolti nella gestione di
lavori elettrici.
OBIETTIVI
Il corso ha come obiettivo quello di aggiornare i responsabili e gli addetti del Servizio di protezione e prevenzione (RSPP e ASPP), e i Coordinatori sicurezza cantieri in merito alla gestione del rischio elettrico alla
luce delle nuove normative. Inoltre, formare i Datori di lavoro, Dirigenti e Preposti impegnati nell’esercizio,
nella manutenzione e nei lavori elettrici per ricoprire i ruoli di URI, RI, URL e PL, svolgendo correttamente
i compiti previsti dalla norma CEI 11-27 e CEI 50110-1.
METODOLOGIA DIDATTICA
Il corso è svolto con metodo interattivo, con lezione frontale, approfondimenti, discussioni, dibattiti ed esercitazioni pratiche.
PROGRAMMA
Aspetti teorici. Scopo e campo di applicazione della nuova Norma CEI 11-27:2014 e della nuova Norma CEI
EN 50110-1:2014. Le nuove figure, i ruoli e le relative responsabilità introdotti dalla CEI 11-27:2014. Criteri di attribuzione delle qualifiche ed identificazione delle Persone. Le nuove definizioni delle zone di lavoro elettrico e di lavoro non elettrico. La gestione dei lavori non elettrici: i lavori in vicinanza. La
pianificazione dei lavori elettrici Procedure per lavori sotto tensione, fuori tensione e in prossimità. I lavori
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elettrici nei cantieri temporanei e mobili. La scelta dei D.P.I. e delle attrezzature per i lavori elettrici. La
gestione delle situazioni di emergenza secondo le norme.
Aspetti pratici. Presa visione dei D.P.I. per i lavori elettrici. Redazione della documentazione necessaria per
lo svolgimento di un lavoro elettrico
ATTESTAZIONE FINALE
Al termine del corso verrà rilasciato ai partecipanti un attestato di frequenza e superamento del test finale.
Ai Responsabili del Servizio di protezione e prevenzione (RSPP), agli addetti al Servizio di prevenzione e
protezione(ASPP) e ai Coordinatori sicurezza cantieri verrà rilasciato un attestato valido per l’aggiornamento periodico quinquennale.
Ai Dirigenti e Preposti verrà rilasciato un attestato valido per l’aggiornamento ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 21/12/11.
D296
Corso addetti ai lavori elettrici CEI 11-27:2014
- PARTE TEORICA
- PER “PERSONA ESPERTA” (PES), “PERSONA AVVERTITA” (PAV) O “IDONEA AI LAVORI SOTTO TENSIONE”
(PEI)
DURATA
2 giorni, pari a 14 ore
DATE
9-10 novembre 2015
ORARIO
8,30-13/14-16,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Ing. Ermanno GIULIANO
Esperto nella sicurezza degli impianti elettrici. Progettista e verificatore di impianti elettrici. Consulente di
sicurezza sul lavoro, Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione aziendale (RSPP)
Il d.l.vo 81/08 pone a carico dei datori di lavoro l’obbligo di affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto
delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza. In particolare l’art.
37 del d.l.vo. 81/08 prescrive l’obbligo per il datore di lavoro di formare ciascun lavoratore in materia di salute e sicurezza anche con riferimento ai rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti
misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza.
La norma CEI 11-27:2014 fornisce gli elementi essenziali per la struttura dei corsi di formazione per il personale impegnato nell’esecuzione lavori elettrici. Tale norma prevede che il datore di lavoro attribuisca per
iscritto il livello di qualifica ad operare sugli impianti elettrici che può essere di: persona esperta (PES); persona avvertita (PAV); persona idonea ai lavori sotto tensione (PEI). La norma CEI 11-27 fornisce quindi sia
prescrizioni, sia linee guida, al fine di individuare i requisiti minimi di formazione, in termini di conoscenze
tecniche, di normative e di sicurezza, nonché di capacità organizzative e d’esecuzione pratica delle attività
del lavoro elettrico, che consentono di acquisire, sviluppare e mantenere la capacità delle persone esperte
(PES), persone avvertite (PAV) o idonee (PEI) ad operare sugli impianti elettrici.
Questo modulo formativo per addetti ai lavori elettrici tratta la parte teorica prevista dai livelli 1A e 2A
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della norma CEI 11-27 IV: 2014; può eventualmente completarsi con la parte pratica (livelli 1B e 2B della
stessa norma CEI) svolta nel corso D297 per il conseguimento del titolo completo.
DESTINATARI
Il corso si rivolge ai lavoratori addetti all’installazione e/o manutenzione degli impianti elettrici e a quanti
svolgono un’attività per la quale è necessario eseguire lavori su impianti elettrici, sia fuori tensione, sia
sotto tensione, fino 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.
OBIETTIVI
Il corso ha l’obiettivo di formare i discenti sulle conformemente a quanto previsto dalla norma CEI 11-27:2014
e dalla norma CEI EN 50110-1:2014, con particolare riguardo all’acquisizione delle necessarie conoscenze teoriche e delle modalità di organizzazione e conduzione dei lavori, anche con riferimento ad esempi riconducibili a situazioni impiantistiche reali.
METODOLOGIA DIDATTICA
Il corso è svolto con metodo interattivo, con lezione frontale, approfondimenti, discussioni, dibattiti ed esercitazioni pratiche.
PROGRAMMA
Programma parte teorica conforme alla norma CEI 11-27:2014 (livelli 1A 2A).- Livello 1A. Conoscenza
delle principali disposizioni legislative in materia di sicurezza elettrica con particolare riguardo ai principi
ispiratori del d.l.vo 81/08 e s.m.i. come chiave d’interpretazione della cultura della sicurezza. Conoscenza
delle prescrizioni: della Nuova Norma CEI EN 50110-1 e della Nuova Norma CEI 11-27 per gli aspetti comportamentali; di base delle Norme CEI EN 61936-1 (CEI 99-2) e CEI EN 50522 (CEI 99-3) per impianti AT e MT,
e CEI 64-8 per gli aspetti costruttivi dell’impianto utilizzatore in BT; di altre norme pertinenti alla tipologia
impiantistica sulla quale si dovrà operare.
Nozioni circa gli effetti dell’elettricità (compreso l’arco elettrico) sul corpo umano e cenni di primo intervento di soccorso. Attrezzatura e DPI: impiego, verifica e conservazione. Le procedure di lavoro generali
e/o aziendali; le responsabilità ed i compiti dell’URI, RI, URL e PL; la preparazione del lavoro; la documentazione; le sequenze operative di sicurezza; le comunicazioni; il cantiere.
Livello 2A. Conoscenze teoriche di base per lavori sotto tensione. Norme CEI 50110-1, CEI EN 50110-2 e
CEI 11-27 (con riguardo ai lavori sotto tensione). Criteri generali di sicurezza con riguardo alle caratteristiche dei componenti elettrici su cui si può intervenire nei lavori sotto tensione. Attrezzatura e DPI: particolarità per i lavori sotto tensione. Prevenzione dei rischi. Copertura di specifici ruoli anche con coincidenza
di ruoli.
Aspetti pratici.- Presa visione dei D.P.I. per i lavori elettrici. Redazione della documentazione necessaria per
lo svolgimento di un lavoro elettrico.
ATTESTAZIONE FINALE
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza e superamento del test finale con specifico
riferimento alla parte di programma CEI 11-27:2014 svolto. Inoltre verrà redatta ed inviata al Datore di Lavoro una lettera sulla quale sarà riportato l’esito del test finale. La lettera, congiuntamente agli altri elementi in possesso del Datore di Lavoro (formazione acquisita, grado di esperienza nei lavori su impianti
elettrici fuori tensione o in prossimità, e/o su impianti elettrici in bassa tensione sotto tensione, affidabilità della persona, senso di responsabilità, capacità di coordinamento di altre persone, ecc.), saranno gli elementi utili, ai sensi della Norma CEI EN50110-1 e della Norma CEI 11-27, per il riconoscimento di Persona
esperta (PES) o di Persona avvertita (PAV), nonché l’attestazione della “Idoneità” a svolgere lavori “sotto
tensione su impianti a bassa tensione”.
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D297
Corso addetti ai lavori elettrici CEI 11-27:2014
- PARTE PRATICA
- PER “PERSONA ESPERTA” (PES), “PERSONA AVVERTITA” (PAV) O “IDONEA AI LAVORI SOTTO TENSIONE”
(PEI)
DURATA
1 giorno, pari a 5 ore
DATE
11 novembre 2015
ORARIO
8,30-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Ing. Ermanno GIULIANO
Esperto nella sicurezza degli impianti elettrici. Progettista e verificatore di impianti elettrici. Consulente di
sicurezza sul lavoro, Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione aziendale (RSPP)
Il d.l.vo 81/08 pone a carico dei datori di lavoro l’obbligo di affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto
delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza. In particolare l’art.
37 del d.l.vo 81/08 prescrive l’obbligo per il datore di lavoro di formare ciascun lavoratore in materia di salute e sicurezza anche con riferimento ai rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti
misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza.
La norma CEI 11-27:2014 fornisce gli elementi essenziali per la struttura dei corsi di formazione per il personale impegnato nell’esecuzione lavori elettrici. Tale norma prevede che il datore di lavoro attribuisca per
iscritto il livello di qualifica ad operare sugli impianti elettrici che può essere di: persona esperta (PES); persona avvertita (PAV); persona idonea ai lavori sotto tensione (PEI). La norma CEI 11-27 fornisce quindi sia
prescrizioni, sia linee guida, al fine di individuare i requisiti minimi di formazione, in termini di conoscenze
tecniche, di normative e di sicurezza, nonché di capacità organizzative e d’esecuzione pratica delle attività
del lavoro elettrico, che consentono di acquisire, sviluppare e mantenere la capacità delle persone esperte
(PES), persone avvertite (PAV) o idonee (PEI) ad operare sugli impianti elettrici.
Questo modulo formativo per addetti ai lavori elettrici tratta la parte pratica prevista dai livelli 1B e 2B
della norma CEI 11-27 IV: 2014; può eventualmente completarsi con la parte teorica (livelli 1A e 2A della
stessa norma CEI) svolta nel corso D296 per il conseguimento del titolo completo.
DESTINATARI
Il corso si rivolge ai lavoratori addetti all’installazione e/o manutenzione degli impianti elettrici e a quanti
svolgono un’attività per la quale è necessario eseguire lavori su impianti elettrici, sia fuori tensione, sia
sotto tensione, fino 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.
OBIETTIVI
Il corso ha l’obiettivo di formare i discenti sulle conformemente a quanto previsto dalla norma CEI 11-27:2014
e dalla norma CEI EN 50110-1:2014, con particolare riguardo all’acquisizione delle necessarie conoscenze pratiche e delle modalità di organizzazione e conduzione dei lavori, anche con riferimento ad esempi riconducibili a situazioni impiantistiche reali.
METODOLOGIA DIDATTICA
Il corso è svolto con metodo interattivo, con lezione frontale, approfondimenti, discussioni, dibattiti ed esercitazioni pratiche.
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PROGRAMMA
Programma parte pratica conforme alla norma CEI 11-27:2014 (livelli 1B 2B).- Livello 1B. Conoscenze e
capacità per l’operatività. Definizione, individuazione, delimitazione della zona di lavoro elettrico; apposizione di blocchi ad apparecchiature o a macchinari; messa a terra e in cortocircuito; verifica dell’assenza
di tensione; valutazione delle condizioni ambientali; modalità di scambio delle informazioni; uso e verifica
dei DPI per i lavori elettrici in sicurezza; apposizione di barriere e protezioni; valutazione delle distanze; predisposizione e corretta comprensione dei documenti previsti dalla norma CEI 11-27 per la pianificazione dei
lavori elettrici (piano di lavoro, piano di intervento, consegna e restituzione impianto) o degli eventuali
equivalenti documenti aziendali.
Livello 2B. Conoscenze pratiche sulle tecniche di lavoro sotto tensione. Esperienza specifica della tipologia di lavoro per la quale la persona dovrà essere idonea ai sensi della Nuova Norma CEI 11-27; analisi del
lavoro; scelta dell’attrezzatura; definizione, individuazione e delimitazione del posto di lavoro; preparazione del cantiere; adozione delle protezioni contro parti in tensione prossime; padronanza delle sequenze
operative per l’esecuzione del lavoro. Esperienza organizzativa: preparazione del lavoro; trasmissione o
scambio d’informazioni tra persone interessate ai lavori.
Aspetti pratici.- Presa visione dei D.P.I. per i lavori elettrici. Redazione della documentazione necessaria per
lo svolgimento di un lavoro elettrico. Sostituzione fuori tensione in tensione e di un dispositivo di protezione
installato in un quadro elettrico; installazione di un attuatore telefonico. Effettuazione di prove e misure
elettriche con l’utilizzo di idonea strumentazione: presenza tensione, continuità, corrente assorbita.
ATTESTAZIONE FINALE
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza e superamento del test finale con specifico
riferimento alla parte di programma CEI 11-27:2014 svolto. Inoltre verrà redatta ed inviata al Datore di Lavoro una lettera sulla quale sarà riportato l’esito del test finale. La lettera, congiuntamente agli altri elementi in possesso del Datore di Lavoro (formazione acquisita, grado di esperienza nei lavori su impianti
elettrici fuori tensione o in prossimità, e/o su impianti elettrici in bassa tensione sotto tensione, affidabilità della persona, senso di responsabilità, capacità di coordinamento di altre persone, ecc.), saranno gli elementi utili, ai sensi della Norma CEI EN50110-1 e della Norma CEI 11-27, per il riconoscimento di Persona
esperta (PES) o di Persona avvertita (PAV), nonché l’attestazione della “Idoneità” a svolgere lavori “sotto
tensione su impianti a bassa tensione”.
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20 - INDICE DELLA MATERIA
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE E INTERPERSONALE
B449 L’organizzazione degli eventi come strumento di comunicazione nella P.A. e nelle aziende ..................... pag. 2
B361 Coaching: tecniche di affiancamento per sviluppare le prestazioni dei colleghi .......................... pag. 3
M118 Master in management della comunicazione ......................................................................... pag. 4
B349 Il piano di comunicazione .............................................................................................................. pag. 6
B484 Comunicazione interna e organizzazione ...................................................................................... pag. 7
B333 L’ufficio stampa e i rapporti con i media nell’era dei social network ............................................ pag. 8
B490 Comunicazione scritta per la carta e per il web ............................................................................ pag. 9
B491 Pubblicità on e off line e marketing non convenzionale .............................................................. pag. 10
B482 Social media management: la comunicazione nel web 3.0 ........................................................ pag. 11
B493 Tecniche di persuasione: scegliere le parole, parlare in pubblico, gestualità ............................ pag. 12
B354 Gestire i rapporti con l’utenza nella Pubblica Amministrazione .................................................. pag. 13
M262 Master in comunicazione efficace e gestione dei conflitti sui luoghi di lavoro ................. pag. 14
B455 La gestione creativa dei conflitti sui luoghi di lavoro ................................................................... pag. 15
B454 Comunicazione efficace, public speaking, trasformazione delle conflittualità ........................... pag. 16
M164 Master in scrittura efficace tradizionale e web .................................................................... pag. 17
B492 E- government e ascolto delle esigenze dei cittadini attraverso il web ...................................... pag. 18
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B449
L’organizzazione degli eventi come strumento di comunicazione nella
Pubblica Amministrazione e nelle Aziende
DURATA
2 giorni
DATE
1a edizione: 11-12 giugno 2015
2a edizione: 18-19 novembre 2015
ORARIO
1° giorno 9-13/14-16,30
2° giorno 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Mauro FACONDO
Esperto di formazione manageriale, marketing e comunicazione, organizzazione eventi e new media
Dott.ssa Flavia TRUPIA
Esperta di tecniche di comunicazione aziendale
OBIETTIVI
L’evento è oggi considerato uno degli strumenti più efficaci della comunicazione istituzionale. Il corso intende
illustrare le modalità e le tecniche per organizzare un evento di successo nella Pubblica Amministrazione così
come in qualsiasi altra azienda. La scelta di comunicare attraverso gli eventi, infatti, è tra le tendenze più
attuali nel campo. In un mercato in continua evoluzione, in cui la multimedialità sta cambiando le dinamiche di relazione con i target, gli eventi assumono un ruolo sempre più determinante quale strumento di forte
interattività con i pubblici che si intendono raggiungere.
Partendo da un’analisi degli eventi nel loro valore strategico, il seminario fornisce gli strumenti per ideare,
progettare e gestire gli eventi di comunicazione nella Pubblica Amministrazione e presenta le metodologie
per misurarne l’efficacia.
DESTINATARI
Il seminario è destinato sia a coloro che vogliono lavorare nell’ambito dell’organizzazione degli eventi che
a coloro che già lavorano in questo campo e vogliono approfondire le problematiche e il confronto tra Pubblica Amministrazione e privato in merito a questo strumento di comunicazione.
PROGRAMMA
L’evento come strumento di comunicazione globale per la P.A. e l’impresa. Il ruolo degli eventi nella comunicazione istituzionale. Definizione del target e mappatura dei fattori influenzanti. La definizione di
event marketing: la miglior forma aggregante per un’efficace comunicazione istituzionale. Come scegliere
un evento in relazione agli obiettivi di comunicazione. Modelli e metodi operativi di gestione degli eventi.
La strategia per l’evento e la strategia dell’evento. La pianificazione di un evento: dal brainstorming alla
realizzazione. Architettura dei contenuti ed impostazione strategica. Le diverse tipologie di evento: istituzionali e di prodotto. Le fasi di preparazione: dalla creatività alla produzione. Briefing & brainstorming
management. Budget e time planning di un evento. Gli eventi nella P.A. Ufficio stampa e comunicazione dell’evento. Intervento e partecipazione dei media all’interno di un evento. Gli eventi sul territorio: dal globale al locale. La conoscenza del territorio per il successo di un evento. I bisogni locali relazionati alle
strategie globali. Strumenti e tecniche di misurazione dell’efficacia di un evento. I risultati di un evento:
l’approccio strategico per la misurazione dell’efficacia. Il ruolo della misurazione quale strumento competitivo: “monitoring” e “benchmarking”. La definizione degli obiettivi come premessa alla misurazione dell’efficacia. La valutazione di un evento: tutti i possibili risultati. Casi reali di eccellenza (Aziende nazionali,
Pubblica Amministrazione, Turismo). Esercitazione pratica.
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290
B361
Coaching: tecniche di affiancamento per sviluppare le prestazioni dei
colleghi
DURATA
2 giorni
DATE
15-16 ottobre 2015
ORARIO
9,00 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Sidi Said LAGATTOLLA
Titolare Studio Consultmanagement
Docente di management ed esperto di comportamento organizzativo
OBIETTIVI
Apprendere come utilizzare gli strumenti del coaching per far acquisire maggiore consapevolezza e sviluppare le prestazioni di collaboratori e colleghi. Esso permette di approfondire temi non facilmente esplicitabili in un contesto formativo allargato. Il coaching consente di focalizzarsi sul singolo individuo con una totale
flessibilità di contenuti e modalità operative senza invadere la sfera intima della persona. Non è necessario
infatti risalire alle cause di certi comportamenti per convincersi ad agire nuovi e più efficaci comportamenti.
Il rapporto di coaching è un rapporto professionale, regolato sia da un contratto formale con il committente,
sia da un “patto di lavoro” preventivamente stipulato fra il Coach ed il Coachee destinatario dell’intervento.
DESTINATARI
Chiunque, in posizione di responsabile gerarchico o funzionale, abbia l’esigenza di sviluppare la consapevolezza e le prestazioni di collaboratori e colleghi.
PROGRAMMA
Presentazione del coaching come attività di sviluppo delle competenze individuali focalizzata sui comportamenti osservabili. Definizione di coaching, apprendimento e cambiamento; differenze fra insegnamento e
coaching. La comunicazione efficace; principi della comunicazione interpersonale; comunicazione non verbale - paraverbale - verbale. Saper fare le domande, saper ascoltare. Autodiagnosi dei propri canali di comunicazione. Il metodo P.O.C.A. La relazione di coaching; il ruolo del coach. I tre momenti importanti del
coaching; gli ingredienti per essere un bravo coach; strumenti e possibili ostacoli nella relazione di coaching;
saper dare il feedback.
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M118
MASTER IN MANAGEMENT DELLA COMUNICAZIONE
DURATA
13 giorni, pari a 78 ore
articolati in nove moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
19-20-21-22-23 ottobre 2015
16-17-18-19 novembre 2015
14-15-16-17 dicembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 2.370,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
PROGETTO E DIREZIONE SCIENTIFICA
Flavia TRUPIA
Comunicatrice, docente e blogger
RELATORI
Antonella BERNINI
Esperta di comportamento organizzativo e life coach
Mauro FACONDO
Esperto di comunicazione e di social media
Paolo CELATA
Giornalista del Tg La7
Guglielmo CELATA
Fondatore dell’Associazione Openpolis
Emiliano MASALA
Attore
Flavia TRUPIA
DESTINATARI
Il master risponde all’esigenza di qualificare e aggiornare in maniera specifica il personale e i responsabili
delle funzioni di comunicazione e informazione nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende private, con
particolare attenzione alla pianificazione e gestione delle attività e degli strumenti on e off line.
OBIETTIVI
Offrire conoscenze pratiche e abilità specifiche per la pianificazione della comunicazione, la gestione dei rapporti umani e della comunicazione interna, la gestione dell’ufficio stampa e dei rapporti con i media anche
grazie alle nuove tecnologie, la pubblicità sui media tradizionali e nuovi, la redazione di testi on line e off
line, il marketing non convenzionale, la presenza sui social media, la costruzione di discorsi e la capacità di
parlare in pubblico.
Tutti i moduli sono costruiti con un approccio pratico e prevedono attività in aula e laboratori.
PROGRAMMA
1° modulo (B349)
19 ottobre 2015
Il piano di comunicazione
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2° modulo (B484)
20-21 ottobre 2015
La comunicazione interna e l’organizzazione
3° modulo (B333)
22-23 ottobre 2015
L’Ufficio stampa e i rapporti con i media nell’era dei social network
4° modulo (B490)
16 novembre 2015
La comunicazione scritta per la carta e per il web
5° modulo (B491)
17 novembre 2015
Pubblicità on e off line e marketing non convenzionale
6° modulo (B449)
18-19 novembre 2015
L’organizzazione degli eventi come strumento di comunicazione
7° modulo (B482)
14 dicembre 2015
Social media management: la comunicazione nel web 3.0
8° modulo (B492)
15 dicembre 2015
E-government e ascolto delle esigenze dei cittadini attraverso il web
9° modulo (B493)
16-17 dicembre 2015
Tecniche di persuasione: scegliere le parole, parlare in pubblico, gestualità
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente relatore
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B349
Il piano di comunicazione
DURATA
1 giorno
DATE
19 ottobre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Flavia TRUPIA
Comunicatrice, docente e blogger
OBIETTIVI
Acquisire competenze per la progettazione della comunicazione relativamente a prodotti, servizi, istituzioni
pubbliche e private, temi sociali. Conquistare la capacità di individuare l’idea creativa (concept) alla base
del piano di comunicazione. Creare interazione tra le diverse iniziative di comunicazione (cross media). Gestire la tempistica delle iniziative di comunicazione nel corso dell’anno e imparare a costruire il relativo
budget. Valutare i risultati in corso d’opera.
DESTINATARI
Il seminario è rivolto a coloro che desiderano costruire o ampliare le proprie competenze di comunicazione
e pianificare le attività, garantendo una migliore gestione del budget e delle risorse umane e utilizzando al
meglio la propria capacità creativa.
PROGRAMMA
Definizione del contesto di riferimento. Individuazione degli obiettivi di comunicazione, dei pubblici di riferimento e dei target. Formulazione dei messaggi chiave. Definizione della strategia. Progettazione delle
iniziative di comunicazione da svolgere sia on line che off line. Gestione delle attività nei social media. Pianificazione del calendario e del budget. Partecipare a una gara. Valutazione dei risultati.
Le diverse modalità di presentazione del piano di comunicazione ai committenti o al management della propria organizzazione (Power Point, infografiche, video).
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B484
Comunicazione interna e organizzazione
DURATA
2 giornate
DATE
20-21 ottobre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Antonella BERNINI
Esperta di comportamento organizzativo e comunicazione aziendale
OBIETTIVI
Scoprire e potenziare le aree di miglioramento personali, individuando i punti forti e i punti deboli della
comunicazione istituzionale e aziendale, per migliorare l’attività lavorativa.
Ottenere rapporti più efficaci e produttivi nell’ambiente lavorativo, ottimizzando risorse personali e professionali, attraverso il lavoro cooperativo e la condivisione degli obiettivi comuni.
DESTINATARI
Il seminario è destinato a tutti coloro che operano all’interno delle organizzazioni pubbliche e private, sia
in ruoli di affiancamento e collaborazione, sia in ruoli di responsabilità e leadership.
PROGRAMMA
La comunicazione di qualità: come gestire i rapporti interpersonali per agevolare la vita lavorativa quotidiana. Punti forti e punti deboli della comunicazione istituzionale e aziendale: rivedere la relazione tra
“persuadere” e “convincere” per ottimizzare l’attività lavorativa comune. Come attivare la “complicità” all’interno del gruppo di lavoro, acquisendo il consenso e la collaborazione tra colleghi. Team building: analisi dei fattori comportamentali e psicologici in gioco nella gestione delle relazioni di gruppo. Gli stili di
comunicazione nel rapporto interpersonale: modalità passiva, aggressiva e assertiva.
L’assertività come strumento di lavoro: applicazione pratica agli “appuntamenti spinosi” del lavoro quotidiano, nel rapporto con colleghi, collaboratori, capi e pubblici di riferimento interno.
Autorità, autoritarismo e autorevolezza: differenze e applicazioni nei rapporti interpersonali.
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B333
L’ufficio stampa e i rapporti con i media nell’era dei social network
DURATA
2 giorni
DATE
22-23 ottobre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Flavia TRUPIA
Comunicatrice, docente e blogger
Dott. Mauro FACONDO
Esperto di comunicazione e di social media
Dott. Paolo CELATA
Giornalista del Tg La7
OBIETTIVI
Gestire le attività di ufficio stampa nell’era dei social media. Acquisire le competenze per la gestione della
mailing list media, per la redazione del comunicato stampa e la preparazione di una cartella stampa, per la
gestione di Facebook, Twitter, YouTube e delle piattaforme del web 3.0. Avere le capacità per organizzare
un evento che preveda la presenza dei media (conferenza stampa, evento, presentazione di un prodotto o
di un servizio). Gestire un’intervista, offline e online, e la presenza a un talk show.
DESTINATARI
Il seminario è rivolto a coloro che desiderano costruire o ampliare le proprie capacità di gestire i rapporti
con i media e di costruire notizie utili per l’attività di ufficio stampa, integrando gli strumenti tradizionali
e i social media.
PROGRAMMA
Ruolo dell’ufficio stampa in un’organizzazione. Creazione di una notizia e scrittura giornalistica. Rassegna
stampa. Organizzazione e gestione di un’intervista o della presenza all’interno di un format televisivo o radiofonico. Attività di ufficio stampa in occasione di eventi.
Metodologie e strumenti online per ricercare, filtrare e analizzare le informazioni nel web.
Web e social media listening: come fare monitoraggio, individuare, selezionare e “mappare” blogger, opinionisti 2.0 e influencer online. Nuove piattaforme professionali di monitoraggio.
Nuove modalità 3.0 a sostegno dell’organizzazione della conferenza stampa o di un evento: siti di live streaming, siti di condivisione video e audio, attività live sui social network.
Piattaforme on line per la diffusione delle notizie: citizen journalism, aggregatori di notizie dalla blogosfera,
piattaforme di microblogging/live bloggings e Real Time Journalism, siti di diffusione 2.0.
Nuove interpretazioni dei diritti di copyright ai tempi del web e dei social media (proprietà delle immagini).
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B490
Comunicazione scritta per la carta e per il web
DURATA
1 giorno
DATA
16 novembre 2015
ORARIO
9-13/14-16,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Flavia TRUPIA
Esperta di tecniche di comunicazione aziendale
OBIETTIVI
Acquisire tecniche di scrittura che conferiscano a maggiore disinvoltura e rapidità. Ottenere la capacità di
scrivere testi di facile comprensione, anche quando si trattano argomenti tecnici o complicati. Assicurare un
valore maggiormente comunicativo e funzionale a documenti, relazioni, verbali, presentazioni. Avvalersi di
sintesi, infografiche e schemi.
PROGRAMMA
Regole chiave per scrivere con forza e chiarezza. Cause di incomprensione nel linguaggio e le ambiguità
d’interpretazione. Scrivere “semplice” o scrivere “complicato”. Traduzione dall’italiano all’italiano: come
semplificare testi complessi. Affrontare il foglio bianco: come iniziare? Punteggiatura. Principali norme redazionali. Redazione dei testi per il web (Facebook, Twitter, YouTube, blog, ecc.). Aspettative, codici culturali, codici linguistici e ruolo del lettore. Condizioni per una comunicazione scritta efficace: focalizzazione
sul destinatario, chiarezza, concisione, concretezza, personalità. Previsione delle mosse del lettore. Raccolta, creazione e organizzazione delle idee.
Esempi e attività di laboratorio in aula: la relazione di lavoro, il comunicato stampa, presentazione di un
progetto, discorso in pubblico, piano editoriale per il social media management. Ruolo chiarificatore delle
infografiche.
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B491
Pubblicità on e off line e marketing non convenzionale
DURATA
1 giorno
DATA
17 novembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Flavia TRUPIA
Comunicatrice, docente e blogger
OBIETTIVI
Imparare a progettare e gestire una campagna pubblicitaria sui media cartacei e sui social media. Acquisire
la capacità di committenza per gestire agenzie o consulenti di pubblicità e di pianificazione media. Formulare messaggi in linea con la strategia aziendale.
DESTINATARI
Il seminario è rivolto a coloro che desiderano costruire o ampliare le proprie capacità di progettare attività
di comunicazione e di pubblicità, di gestire il messaggio e la creatività, di impiegare i social network, di conoscere e avvalersi di iniziative di marketing non convenzionale.
PROGRAMMA
La pubblicità nel 2015. Tecniche per impostare una campagna pubblicitaria. Commissionare una campagna
pubblicitaria. Giudicare la creatività. Conoscere le figure professionali della pubblicità e del marketing non
convenzionale. Cos’è il marketing non convenzionale. Scrivere una copy strategy coerente con il piano di comunicazione. Pianificare una campagna sui social media (Google Adword, pubblicità su Facebook, banner advertising, ecc.).
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B482
Social media management: la comunicazione nel web 3.0
- METODOLOGIE E STRUMENTI OPERATIVI
DURATA
1 giorno
DATA
14 dicembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Mauro FACONDO
Consulente e formatore in comunicazione e strategie su internet e sui nuovi media, fa parte della rete di comunicatori “Professionisti Liberi”
Flavia TRUPIA
Comunicatrice, docente e blogger
OBIETTIVI
Conoscere i social media e le loro principali novità per poterli integrare nei piani di comunicazione, in maniera mirata e coerente con obbiettivi e valori istituzionali.
Individuare e analizzare commenti e recensioni di cittadini utenti e stakeholder nell’intero ecosistema dei
social media: forum, blog, wiki, social network, microblogging, siti di citizen journalism,piattaforme social
news, contentcuration, condivisione foto e video eccetera.
Monitorare e pianificare la propria presenza sui principali social network: Facebook, Twitter, YouTube, Google Plus, e altri. Creare e gestire un blog.
DESTINATARI
Il seminario è rivolto a chi lavora, o vuole lavorare, nelle direzioni della comunicazione di Enti Pubblici, organizzazioni internazionali, enti non profit, società di consulenza.
PROGRAMMA
Panoramica generale dei social media e degli strumenti a disposizione nel 2015. Le novità del web e l’impatto sulla comunicazione di enti pubblici e privati. Il ruolo attivo delle aggregazioni on line di utenti e cittadini e l’impatto sulla formazione dell’opinione pubblica. Principali comunità virtuali e social network
(tipologie e differenze). Quali contesti di relazione online considerare, come utilizzarli e integrarli nel piano
di comunicazione: social network tradizionali e piattaforme di comunicazione innovative, social news e siti
Content Curation ( Scoop.it, Storify, Paper.li ecc.). Metodologie per trovare i “luoghi di relazione online”, impostare un’attività di monitoraggio delle recensioni, commenti e istanze di utenti, cittadini e stakeholder,
individuare e “mappare” opinion leader e “influenzatori”. Come impostare il piano di comunicazione 3.0.
Predisporre un piano “editoriale” su comunità virtuali e social media (contenuti, regole, documento di policy, stile di scrittura). Diffondere notizie attraverso piattaforme di social news (es. Oknotizie, Buzzfeed,
ecc.). Metodologie e tecniche di interazione sui Social Media. Gestione dei commenti negativi online da
parte di utenti, cittadini e media.
Spunti metodologi ed operativi per utilizzare Twitter, Facebook, Google Plus a sostegno della attività di comunicazione dell’ Ente. Condividere i contenuti di un sito o di un blog con altri ambienti di social networking (cross media). Panoramica degli strumenti indispensabili di gestione di Social Media Management e
Communication (es. Nimble, Social Bro, Hootsuite, Twitterfeed, Buffer).
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B493
Tecniche di persuasione: scegliere le parole, parlare in pubblico,
gestualità
DURATA
2 giorni
DATE
16-17 dicembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Emiliano MASALA
Attore
Dott.ssa Flavia TRUPIA
Comunicatrice, docente e blogger
OBIETTIVI
Il seminario è rivolto alle persone che intendono interpretare e saper utilizzare i meccanismi della persuasione, sia verbali sia non verbali; conoscere le soluzioni linguistiche e testuali che rendono incisivo un discorso; gestire le tecniche di persuasione attraverso i media, con particolare riferimento alla televisione;
acquisire le tecniche per affrontare il pubblico in modo efficace e non apprensivo.
PROGRAMMA
Scrivere un discorso. L’arte retorica contemporanea. Le tecniche di argomentazione. Parlare in pubblico
e gestire il corpo (respirazione, postura, movimento nello spazio, pause). Parlare davanti a una telecamera
o alla radio. Etica della persuasione. Esempi di comunicazione persuasiva di politici, manager, personaggi
della storia contemporanea (es. Barack Obama, Angela Merkel, Steve Jobs, Tony Blair, Alcide De Gasperi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, ecc.). Strumenti audiovisivi, power point e infografiche a supporto di un discorso.
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300
B354
Gestire i rapporti con l’utenza nella Pubblica Amministrazione
- TECNICHE DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI E DEI CONFLITTI E PER SVILUPPARE LA SODDISFAZIONE
DELL’UTENZA
DURATA
2 giorni
DATE
26-27 ottobre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Luciana D’AMBROSIO MARRI
Sociologa del lavoro, esperta di leadership organizzativa e consulente selezione, formazione, sviluppo del personale. Coach individuale e di gruppi organizzativi
Dott. Andrea CASTIELLO d’ANTONIO
Psicologo del lavoro, consulente di gestione e sviluppo delle risorse umane
DESTINATARI
Tutti coloro che desiderano potenziare le capacità di relazione e comunicazione con i clienti esterni ed interni. Il modulo è rivolto ad accrescere la capacità di front-office rispetto allo svolgimento delle attività di
servizio nei confronti dell’utenza, con particolare attenzione alle situazioni conflittuali e di tensione nella
risoluzione dei problemi.
OBIETTIVI
Acquisire strumenti per rapportarsi in maniera più efficace ai clienti interni ed esterni. Gestire “i clienti difficili” e le situazioni di tensione. Acquisire la capacità di “problem solving”: definire i problemi della struttura e
dei clienti, le tecniche per analizzarli in maniera sistematica e le metodologie per cercare le soluzioni e implementarle nell’ottica della massima efficacia (soluzione dei problemi) ed efficienza (tempo e sforzi impiegati).
Organizzare il back-office e il front-office del servizio. Rispondere alle obiezioni ed ai reclami. Riconoscere i segnali di stress e l’impatto emotivo delle attività di servizio. Identificare e implementare le dimensioni della qualità del servizio e gli strumenti per la rilevazione della soddisfazione dell’utenza anche in relazione alla Direttiva
24/04/04 Min. Funzione Pubblica. Il metodo che si intende utilizzare è un metodo “attivo” e di carattere esperienziale. Attraverso l’utilizzo di simulazioni i partecipanti potranno, alternativamente, sperimentare e osservare lo sviluppo delle abilità di comunicazione con i clienti esterni ed interni e le dinamiche connesse. Tramite
esercitazioni, role-play, simulazioni, video si permetterà a ciascun partecipante di “mettersi alla prova” e ricevere un riscontro sulle proprie competenze di comunicazione. Il metodo sperimentale permette di rilevare la
differenza tra le tecniche di comunicazione e la capacità di utilizzarle praticamente.
PROGRAMMA
Lo stile relazionale adeguato in relazione ai differenti clienti-utenti. Le competenze per gestire il rapporto con
il cliente. Tecniche per affrontare le situazioni di tensione e conflittuali. Riconoscere i segnali di stress e il ruolo
delle emozioni nei rapporti con l’utenza. Gli utenti “difficili” e le dinamiche relazionali. Proporre la soluzione ed
essere assertivi con gli interlocutori interni ed esterni. Gestire i conflitti nella relazione con i clienti-utenti: utilizzare l’assertività. Superare le paure e i blocchi emotivi nel conflitto. Argomentazione del proprio punto di vista
in modo convincente. Gestire le obiezioni e le situazioni critiche. Saper utilizzare l’empatia in maniera efficace.
Saper dire di no. Utilizzare strumenti per persuadere gli interlocutori e valorizzare il proprio punto di vista raggiungendo soluzioni soddisfacenti per entrambi. Saper fare un critica costruttiva. Ampliare le proprie abilità di influenzamento per raggiungere soluzioni condivise con i clienti esterni ed interni. Le dimensioni della qualità nel
servizio nella Pubblica Amministrazione. Organizzare il flusso delle informazioni nel front-office e nel back-office. Strumenti di rilevazione e misurazione della soddisfazione dell’utenza: questionari, focus-group, interviste.
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301
M262
MASTER IN COMUNICAZIONE EFFICACE E GESTIONE DEI CONFLITTI
SUI LUOGHI DI LAVORO
DURATA
6 giorni
articolato in due moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
4-5-6 novembre 2015
25-26-27 novembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof.ssa Antonella SAPIO (coordinatrice)
Formatrice – Esperta in psicologia dei gruppi
Claudia FRISONE
Formatrice in ambito aziendale in corsi dedicati alla comunicazione e al public speaking
Dott. Sidi Said LAGATTOLLA
Docente di management ed esperto di comportamento organizzativo
Il Master mira alla acquisizione di strumenti di conoscenza per una corretta gestione delle relazioni conflittuali e consente, nel contempo, il miglioramento delle abilità comunicative e relazionali, anche al fine di
una adeguata valorizzazione delle risorse umane.
Il lavoro viene svolto in particolare con attività di tipo esperienziale.
PROGRAMMA
1° modulo (B455):
4-5-6 novembre 2015
La gestione creativa dei conflitti sui luoghi di lavoro
2° modulo (B454):
25-26-27 novembre 2015
Comunicazione efficace, public speaking, trasformazione delle conflittualità
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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302
B455
La gestione creativa dei conflitti sui luoghi di lavoro
DURATA
3 giorni
DATE
4-5-6 novembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Sidi Said LAGATTOLLA
Titolare Studio Consultmanagement
Docente di management ed esperto di comportamento organizzativo
Prof.ssa Antonella SAPIO
Formatrice – Esperta in psicologia dei gruppi
PROGRAMMA
Significato, struttura e tipologia dei conflitti sui luoghi di lavoro. I livelli impliciti ed espliciti di comunicazione. La comunicazione sana ed efficace: l’armonia tra verbale e non verbale. Dinamica dell’interazione
conflittuale e caratteristiche dell’escalation. La comunicazione problematica, distonica, simmetrica, disorientante, manipolativa, con doppio messaggio: i feedback negativi nei luoghi di lavoro e lo stress relazionale. Il disagio relazionale: diventare improduttivi e non valorizzare il proprio potenziale. Tecniche e
strategie di prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti. Il modello interattivo-emozionale per la trasformazione delle conflittualità. La capacità di accogliere ed incontrare il bisogno dell’altro: l’ascolto. La
gestione delle emozioni condivise: l’empatia. La possibilità di sperimentare il piacere dell’incontro: la condivisione. Il superamento della diversità e dell’intolleranza: l’integrazione. La comunicazione consapevole:
il contenimento della distruttività e la capacità di orientare in modo costruttivo la relazione verso obiettivi
condivisi. La trasformazione di una comunicazione problematica: la capacità di accogliere e sostenere il
cambiamento dell’altro. Aggressività, passività, assertività.
Osservare, conoscere, sviluppare se stessi nel rapporto con gli altri: la conoscenza di se stessi, la consapevolezza della nostra molteplicità, la capacità di osservarci dentro, il primo passo verso la gestione dei
conflitti all’interno di noi stessi, passaggio imprescindibile per stabilire giuste relazioni con gli altri, nella vita
e sul lavoro.
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303
B454
Comunicazione efficace, public speaking, trasformazione
delle conflittualità
DURATA
3 giorni
DATE
25-26-27 novembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Claudia FRISONE
Formatrice in ambito aziendale in corsi dedicati alla comunicazione e al public speaking
Prof.ssa Antonella SAPIO
Formatrice – Esperta in psicologia dei gruppi
OBIETTIVI
Coinvolgere, motivare e creare impatto su un pubblico interno o esterno; migliorare la proprie abilità comunicative tramite autovalutazione e implementazione delle proprie capacità personali. Gestire lo stress e
le situazioni di tensione nella comunicazione e nelle presentazioni in pubblico. Gestire efficacemente le relazioni problematiche.
DESTINATARI
Il seminario è rivolto a coloro che desiderano ampliare le proprie capacità di comunicazione in pubblico. Può
essere di interesse anche per professionisti che desiderano accrescere il proprio impatto nella comunicazione
di fronte ad un uditorio (avvocati, formatori, insegnanti, ruoli pubblici).
PROGRAMMA
Abilità e principi fondamentali della comunicazione. Riconoscere gli interlocutori e leggere i segnali. La
struttura del discorso: costruire e articolare con chiarezza i contenuti della presentazione. Autovalutazione
del proprio stile comunicativo per potenziare le proprie abilità nella comunicazione verbale e non verbale.
Esercizi per implementare l’impatto nell’uso dei gesti, della voce e del corpo. Intelligenza emotiva: la gestione delle emozioni e dell’ansia nelle presentazioni. Simulazione di incontri e di riunioni: le dinamiche
di gruppo, la gestione dei conflitti e delle tensioni, la creazione del clima relazionale e del coinvolgimento
verso obiettivi comuni.
La voce: emissione, articolazione, pronuncia, modulazione, oratoria. Focalizzazione degli obiettivi e accenni teorici su: apparato respiratorio, apparato fonatorio, produzione e modulazione del suono. Esercizi
pratici su: respirazione corretta e consapevole, per il potenziamento della vocalità e dell’emissione; potenziamento della vocalità e dell’emissione; articolazione e pronuncia, per la comprensibilità, la fluidità e
la qualità dell’eloquio; segnalazione di inflessioni dialettali e difetti che compromettono la comprensibilità;
prosodia. Espressività e modulazione vocale: tono, volume e ritmo, per la comprensibilità, la fluidità e la qualità dell’eloquio. Simulazioni.
La trasformazione delle conflittualità. La gestione efficace delle relazioni problematiche e la valorizzazione
delle risorse umane. Il clima relazionale quale indicatore della qualità di vita lavorativa. La gestione dello
stress relazionale e il benessere organizzativo.
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304
M164
MASTER IN SCRITTURA EFFICACE TRADIZIONALE E WEB
DURATA
5 giorni
PERIODO DI SVOLGIMENTO
30 novembre - 1-2-3-4 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.030,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott.ssa Antonella BERNINI
Esperta di comportamento organizzativo e di tecniche di comunicazione efficace
Dott.ssa Flavia TRUPIA
Esperta di tecniche di comunicazione aziendale
Saper comunicare scrivendo significa esprimersi con chiarezza, precisione linguistica, capacità di analisi e
sintesi, presentandosi con una veste grafica espressiva e stimolante. Esistono, a questo proposito, tecniche
adeguate per ottenere il massimo grado di efficacia nei messaggi scritti, il cui obiettivo primario è avere le
risposte attese. Saper strutturare i testi in funzione degli obiettivi, degli interlocutori e dei contesti sono gli
argomenti principali trattati nel Master.
OBIETTIVI
Ottenere capacità di analisi e sintesi, precisione di linguaggio e organizzazione strutturale nel redigere i
messaggi. Fornire strumenti concreti per mirare i messaggi agli obiettivi desiderati, snellendo le procedure
scritte interne alle organizzazioni. Creare l’impatto grafico-visivo adeguato al conseguimento dei risultati desiderati.
PROGRAMMA
Gli elementi di base nella comunicazione organizzata. I principi di scrittura e la definizione degli obiettivi
di comunicazione. Le cause di incomprensione nel linguaggio e le ambiguità d’interpretazione. Un modello
linguistico di precisione: il Metamodello. La “fisiologia” del foglio e del messaggio scritto. La rappresentazione grafica e il rapporto forma/contenuto in un documento. Analisi dei codici linguistici nei linguaggi specifici. La posta elettronica: il grado di efficacia nei messaggi e-mail e lo stile di scrittura.
Il periodo. Il testo. Scrivere “semplice” o scrivere “complicato”: paratassi e ipotassi. La traduzione dall’italiano all’italiano: come semplificare testi complessi. Regole generali per scrivere con chiarezza. Affrontare il foglio bianco: come iniziare? La punteggiatura. Le principali norme redazionali. La redazione dei testi
per il web. Aspettative, codici culturali, codici linguistici e ruolo del lettore. Condizioni per una comunicazione scritta efficace: focalizzazione sul destinatario, chiarezza, concisione, concretezza, personalità. Previsione delle mosse del lettore. Obiettivo, contesto, strategia. La documentazione: tecniche per prendere
appunti. Raccolta, creazione e organizzazione delle idee. Struttura del testo in funzione dell’obiettivo e del
lettore: discorso informativo, descrittivo, narrativo, persuasivo, prescrittivo, ottativo. Il verbale, la relazione di lavoro, il comunicato stampa, il redazionale, la newsletter, il discorso in pubblico.
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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B492
E-government e ascolto delle esigenze dei cittadini attraverso il web
DURATA
1 giorno
DATE
15 dicembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Guglielmo CELATA
Fondatore dell’Associazione Openpolis
OBIETTIVI
Esplorare le potenzialità offerte dal web e dalle nuove tecnologie digitali (social media, 3.0, apps), comprendendone le dinamiche evolutive e le crescenti dimensioni problematiche, con particolare riferimento ai
processi di ascolto e di coinvolgimento progettuale della cittadinanza e alle nuove frontiere dell’e-government.
DESTINATARI
Il seminario è rivolto a coloro che desiderano comprendere con maggiore profondità le opportunità (e le
aree problematiche) delle nuove tecnologie digitali e la loro applicabilità ai metodi dell’ascolto e alla progettazione di servizi per i cittadini. Possono avere particolare interesse a queste tematiche i sistemi informativi, le stazioni appaltanti, gli uffici di dialogo con i cittadini (assessorati allo sviluppo economico e
all’innovazione, agenzie digitali, ecc.).
PROGRAMMA
Evoluzione delle tecnologie legate a internet: siti e applicazioni social. Le nuove forme di cittadinanza attiva nell’era della Rete sociale. Online petitioning, crowdsourcing, crowdfunding e altri processi di progettazione partecipata. Le nuove frontiere dell’e-government alla luce del decreto trasparenza e della tendenza
all’apertura dei dati della P.A. Dal cittadino osservato al cittadino osservatore: la funzione pubblica nell’era
dell’accountability.
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21 - INDICE DELLA MATERIA
CERIMONIALE
M154 Master in cerimoniale delle P.A., delle aziende e degli eventi .............................................. pag. 2
B318 La disciplina del cerimoniale nelle P.A., nelle aziende, negli eventi .............................................. pag. 4
A613 I cerimoniali specializzati e internazionali ...................................................................................... pag. 5
B373 Parte applicativa del cerimoniale e progettazione di eventi, araldica, spese di rappresentanza ............. pag. 6
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M154
MASTER IN CERIMONIALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, DELLE
AZIENDE E DEGLI EVENTI
DURATA
7 giorni, articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODI DI SVOLGIMENTO
1ª edizione:
10-11-12 giugno 2015
22-23 ottobre 2015
16-17 novembre 2015
2ª edizione:
28-29-30 settembre 2015
22-23 ottobre 2015
16-17 novembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45 (con due riprese pomeridiane)
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.350,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Cons. Massimo SGRELLI (coordinatore)
già Direttore Dipartimento Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ambasciatore Stefano STARACE JANFOLLA
Diplomatico della Repubblica
Col. Antonio BILANCIA
Già Responsabile del cerimoniale del Comando Militare della Capitale
Gr. Uff. Francesco GALETTA
Servizio Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Avv. Francesco PIAZZA
Capo del cerimoniale di Roma Capitale
OBIETTIVI
Oggi le relazioni esterne e l’attività di rappresentanza di tutte le istituzioni pubbliche, e anche presso gli Enti
locali e le Amministrazioni regionali, si va grandemente ampliando. Le aziende private devono tenere conto
della globalizzazione e degli aumentati rapporti internazionali. I giovani che aspirano ad intraprendere carriere o attività non possono trascurare gli aspetti formali nella propria conduzione come negli eventi e nella
comunicazione.
Il Master si propone perciò di creare funzionari e operatori in grado di gestire eventi ufficiali di varia natura
ma anche di svolgere la propria attività professionale nei vari settori, con rispetto di tutte le regole di forma
nazionali e internazionali. Esso si articola in tre moduli: il primo di formazione teorica, il secondo dedicato
ai cerimoniali specializzati ed internazionali e il terzo di carattere applicativo, con le regole ulteriori. Ciò
consentirà di far acquisire ai frequentatori le conoscenze teoriche e tecniche e l’esperienza di casi concreti
necessarie a padroneggiare l’organizzazione e la gestione delle varie tipologie di relazioni personali e istituzionali, di cerimonie ed eventi, nonché l’attività formale interna ed esterna e lo stile manageriale.
PROGRAMMA
1° modulo (B318):
1ª edizione: 10-11-12 giugno 2015
2ª edizione: 28-29-30 settembre 2015
La disciplina del cerimoniale nelle Amministrazioni pubbliche, nelle aziende, negli eventi
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2°modulo (A613):
22-23 ottobre 2015
I cerimoniali specializzati e internazionali
3°modulo (B373):
16-17 novembre 2015
Parte applicativa del cerimoniale e progettazione di eventi. Araldica, spese di rappresentanza
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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B318
La disciplina del cerimoniale nelle Amministrazioni Pubbliche, nelle
aziende, negli eventi
DURATA
3 giorni
DATE
1a edizione: 10-11-12 giugno 2015
2a edizione: 28-29-30 settembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Cons. Dott. Massimo SGRELLI
già Direttore Dipartimento Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Avv. Francesco PIAZZA
Capo del cerimoniale di Roma Capitale
OBIETTIVI
Rendere consapevoli autorità, dirigenti, funzionari e dipendenti che hanno rapporti esterni dell’esistenza di
regole formali dell’attività pubblica e di quella aziendale e del loro contenuto allo scopo di elevare l’immagine e la qualità dell’istituzione di appartenenza.
DESTINATARI
Autorità e dirigenti, nonché funzionari e dipendenti incaricati delle relazioni esterne e istituzionali e del cerimoniale. Coloro che operano nella organizzazione di eventi in ambito nazionale ed internazionale. Giovani
che aspirano a svolgere attività nelle relazioni esterne, nella comunicazione e nella organizzazione.
PROGRAMMA
I fondamenti storico-sociologici del cerimoniale e le odierne norme internazionali, e nazionali che ne sono
alla base, alla luce del d.P.C.M. 14/4/06. Le regole di cerimoniale nazionali ed internazionali di origine consuetudinaria. Criteri organizzativi generali e loro attuazione. Gli invitati, gli inviti e la loro tipologia. Il posto
d’onore e l’ordine delle precedenze delle cariche costituzionali, di tutte le cariche pubbliche e delle altre
autorità italiane e straniere. La rappresentanza. Le precedenze in ambito regionale e locale. Gradi civili e
militari.
Cerimoniale di Stato, cerimoniale territoriale e cerimoniale aziendale: regole comuni e differenze.
Organizzazione di cerimonie, congressi, manifestazioni, premiazioni e inaugurazioni e regole formali da applicare. Tipi di cerimonie presso Enti territoriali; la rappresentanza dell’Ente; incontri con autorità locali,
nazionali ed estere.
Visite ufficiali e di lavoro, accoglienza, composizione delle delegazioni, firma di accordi, interpreti. Colazioni e pranzi ufficiali e di lavoro: la sala, i tavoli, i posti a tavola, il menù di un pranzo ufficiale e lo svolgimento del convivio nel rispetto delle regole formali. Giuramento delle cariche pubbliche. Cerimonie
religiose ufficiali. Messaggi e lettere formali e d’ufficio: l’appellativo di Onorevole, di Eccellenza, gli altri
titoli, le abbreviazioni. Premi e doni di rappresentanza, adesioni e patrocini. I simboli e l’uso delle bandiere,
dei gonfaloni e delle fasce. Festività e lutti. Onorificenze civili. Gli abiti: come vestirsi nelle occasioni ufficiali. Esercitazioni e risoluzione quesiti.
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A613
I cerimoniali specializzati e internazionali
- CERIMONIALE DIPLOMATICO E DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
- CERIMONIALE MILITARE, OMAGGIO AI CADUTI ED ESEQUIE
- CERIMONIALE VATICANO
- CERIMONIALE DEI MATRIMONI
- CERIMONIALI CINESE, GIAPPONESE, ISLAMICO, EBRAICO, INDUISTA
- CERIMONIALE SPORTIVO
- CERIMONIALE ACCADEMICO E GIUDIZIARIO
- COMPORTAMENTO ISTITUZIONALE, REGOLE DI BON TON GENERALE E CONVIVIALE
- FESTIVITÀ LOCALI E GIORNATE SPECIALI
DURATA
2 giorni
DATE
22-23 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno 9-13/14-16,30
2° giorno 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Cons. Massimo SGRELLI
già Direttore del Dipartimento del Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ambasciatore Stefano STARACE JANFOLLA
Diplomatico della Repubblica
Col. Antonio BILANCIA
Già Responsabile del cerimoniale del Comando Militare della Capitale
OBIETTIVI E DESTINATARI
La globalizzazione determina contatti sempre più frequenti con autorità, imprenditori e operatori di tutto
il mondo. Non è più possibile ignorare le regole formali in uso in altri Paesi. Chiunque sia chiamato a relazioni e contatti internazionali di ogni livello in ambito pubblico ed in ambito aziendale è quindi destinatario
di questo corso. Ma il corso è volto anche ad esaminare le regole dei molti cerimoniali specializzati che devono essere applicati in cerimonie con aspetti militari, ma anche nella organizzazione dei matrimoni, nelle
università e in altre istituzioni particolari. Questo seminario fornisce tale approfondimento specifico, che interessa anche settori e istituzioni private.
PROGRAMMA
Cerimoniale diplomatico. Cerimoniale militare, onori, omaggio ai Caduti e regole formali delle esequie. Cerimoniale dei Paesi orientali ed in particolare dei cinesi e dei giapponesi. Cerimoniale nei paesi islamici. Cerimoniale ebraico. Cerimoniale induista. Cerimoniale vaticano. Cerimoniale dei matrimoni. Cerimoniale
sportivo, accademico e giudiziario. Feste locali. Giornate nazionali. Cerimonie internazionali. Comportamento istituzionale e Regole generali di bon ton comune e conviviale.
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B373
Parte applicativa del cerimoniale e progettazione di eventi. Araldica,
spese di rappresentanza
DURATA
2 giorni
DATE
16-17 novembre 2015
ORARIO
1° giorno 9-13/14-16,30
2° giorno 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Cons. Massimo SGRELLI
già Direttore Dipartimento Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Avv. Francesco PIAZZA
Capo del cerimoniale di Roma Capitale
Gr. Uff. Francesco GALETTA
Servizio Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri
OBIETTIVI E DESTINATARI
Il corso è volto ad esaminare gli aspetti pratici ed organizzativi del cerimoniale per far acquisire ai partecipanti un esperienza diretta nella conduzione della organizzazione di manifestazioni, cerimonie e incontri di
ogni tipologia. Con l’esame anche delle particolari regole della araldica e di quelle che concernono le spese
di rappresentanza. Destinatari sono I frequentatori anche in anni precedenti dei moduli base A613, B318 e
B358, ed i responsabili e addetti al cerimoniale, per il loro aggiornamento professionale, nonché gli organizzatori di eventi e cerimonie.
PROGRAMMA
L’organizzazione della attività per la gestione del cerimoniale. Tecniche di allestimento e gestione dei vari
eventi. Forme di accoglienza. Progettazione di eventi. Organizzazione di gruppi per la gestione di manifestazioni. Aspetti evolutivi. Stile di comportamento. Formazione del personale di supporto agli eventi. Le distinzioni cavalleresche e le distinzioni onorifiche e modalità di esposizione delle insegne italiane e straniere.
L’araldica pubblica: nozioni e applicazioni. Le spese di rappresentanza.
Esercitazioni sugli argomenti esposti nel modulo presente e in quelli precedenti, con l’applicazione delle regole definite e degli aspetti flessibili.
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22 - INDICE DELLA MATERIA
AMMINISTRAZIONE MILITARE
A588 La gestione del patrimonio immobiliare pubblico e della Difesa .................................................. pag. 2
M602 Master in gestione dei procedimenti tipici delle Forze Armate ............................................ pag. 4
M148 Master in gestione ed alta vigilanza sui contratti dell’Amministrazione militare ................. pag. 6
C037/1Gestione lavori nella Difesa e Genio militare, a quantità indeterminata e in economia ................ pag. 7
A606 L’acquisizione di beni e servizi in appalto e in economia nelle Forze Armate .............................. pag. 8
M604 Master in diritto penale militare .............................................................................................. pag. 9
A614 Missioni internazionali, peacekeeping e cooperazione ............................................................... pag. 10
B276 Le pensioni del personale del comparto Difesa e Sicurezza ...................................................... pag. 12
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A588
La gestione del patrimonio immobiliare pubblico e della Difesa
- LE NOVITÀ DEL D.L. “SBLOCCA ITALIA” NELLA LEGGE DI CONVERSIONE (N. 164/14) E NELLA LEGGE DI
STABILITÀ 2015
DURATA
1 giorno
DATA
15 giugno 2015
ORARIO
9,00-14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Avv. Marco MORELLI
Avvocato del Foro di Roma. Docente per il Master universitario di II livello sul diritto dell’ambiente dell’Università di Roma” La Sapienza”
La giornata formativa intende analizzare le problematiche relative alla dismissione e valorizzazione di beni
di proprietà dello Stato.
A tal fine saranno prese in considerazione le diverse tipologie di beni della P.A. (demaniali, patrimoniali disponibili ed indisponibili); l’iniziale inquadramento dei beni in proprietà o in uso della P.A. consentirà l’approfondimento del tema delle dismissioni e delle valorizzazioni immobiliari alla luce delle recentissime
riforme che toccano, tra gli altri, anche il Ministero della Difesa.
L’analisi seguirà l’evoluzione del panorama legislativo degli ultimi anni, fino alle indicazioni del decreto
Sblocca Italia, come modificato ed integrato dalla legge di conversione 164/14. Nella legge di conversione
dello sblocca Italia, infatti, il Capo V (artt. da 20 a 26) è dedicato agli immobili di proprietà pubblica e loro
gestione.
Quando si parla di immobili della P.A., soprattutto in periodo di economie di spesa non può non assumere una
veste centrale la problematica delle dismissioni e delle valorizzazioni del patrimonio immobiliare pubblico.
Il tema verrà trattato nel corso della giornata formativa con specifico richiamo alle interpretazioni offerte
dalla giurisprudenza, dall’Agenzia del Demanio e gli sviluppi della prassi nonché gli indirizzi della Corte dei
Conti riguardo sulle responsabilità di funzionari e amministratori nella gestione del patrimonio immobiliare
pubblico. Infine saranno affrontati anche i temi delle locazioni e dei comodati d’uso di immobili delle P.A.
PROGRAMMA
Il patrimonio immobiliare pubblico. Istituti e problematiche in materia demaniale e patrimoniale. Distinzione patrimonio disponibile e indisponibile. Beni demaniali. Regime giuridico, concessione, locazione, canoni, indennizzi, forme di valorizzazione (piano alienazioni, federalismo demaniale, concessione migliorativa,
fondi di investimento immobiliare), gara ad evidenza pubblica per la scelta dei concessionari.
Le misure introdotte dalla legge di conversione del decreto Sblocca Italia (d.l. 133/14 conv. in l. 164/14).
Le misure per il rilancio del settore immobiliare pubblico. Le misure per l’incentivazione degli investimenti
in abitazioni in locazione. Le misure urgenti per la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati. La disciplina dei contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili. Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio. L’accordo
di programma di cui al d.l.vo 267/2000, avente ad oggetto il recupero di immobili. Le misure urgenti per la
valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati.
Le misure indirizzate al Ministero della Difesa dalla legge di stabilità 2015 (l. 190/14, commi 374 e segg.).
Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare. Le nuove politiche del patrimonio immobiliare
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pubblico. Le indicazioni dell’Agenzia del demanio: gli strumenti di ultima generazione per la gestione e la
valorizzazione degli asset immobiliari Pubblici. Nuovi veicoli finanziari e societari per incrementare il valore
economico e sociale dei patrimoni immobiliari pubblici (artt. 33 e 33 bis del d.l. 98/11). Processo di valorizzazione del territorio per il miglior utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico (art. 3 ter d.l. 351/01 e
s.m.i.). Federalismo demaniale e valorizzazione culturale degli immobili dello stato (art. 5, comma 5, d.l.vo
85/2010). Art. 56-bis del d.l. 69/13, conv. in l. 98/13.
Dismissioni, locazioni e comodati d’uso di immobili dalle P.A. L´attuazione dei progetti di valorizzazione
di immobili pubblici: la cooperazione istituzionale tra Agenzia del Demanio e gli Enti territoriali e statali
preposti alla tutela del patrimonio pubblico. Il ricorso agli strumenti e ai procedimenti (Programmi unitari
di valorizzazione territoriale, concessioni di lunga durata, veicoli societari e finanziari) previsti dal d.l.
351/201, conv. dalla l. 410/01, come modificati ed integrati dai più recenti interventi normativi (artt. 33 e
33-bis del d.l. 98/11, conv. dalla l. 111/11, art. 6 della l. 183/11, art. 27 del d.l. 201/11 conv. dalla l.
214/2011). Piano di alienazione e valorizzazione degli enti territoriali (art. 58, d.l. 112/08 conv. in l. 133/08)
come modificato dalla manovra Monti (d.l. 201/11 art. 27, conv. in l. 214/11). L’incidenza della normativa
sulla c.d. spending review sulle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. Cenni su riferimenti europei e metodi di selezione della società di Gestione del risparmio (sGr) quale principale partner privato per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. La locazione di immobili dalla P.A. e gli immobili in comodato
d’uso.
La responsabilità di dirigenti, funzionari ed amministratori per la gestione del patrimonio immobiliare
pubblico. Gli indirizzi in materia di responsabilità amministrativa e contabile della Corte dei Conti riguardo
la gestione del patrimonio immobiliare pubblico.
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M602
MASTER IN GESTIONE DEI PROCEDIMENTI TIPICI DELLE FORZE ARMATE
- ILLECITO DISCIPLINARE
- SANZIONI DISCIPLINARI
- RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE
- SOSPENSIONI CAUTELARI
- AVANZAMENTO UFFICIALI
- TOSSICODIPENDENZE
- TRASFERIMENTI
DURATA
5 giorni
articolato in seminari tematici su ciascun argomento facente parte del programma
PERIODO DI SVOLGIMENTO
23-24-25-26-27 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.030,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Cons. Vito POLI
Consigliere di Stato
Dott.ssa Adele SIMONCELLI
Magistrato militare
Prof. Avv. Vito TENORE
Consigliere Corte dei conti
PROGRAMMA
La l. 241/90 e successive modifiche e integrazioni sul procedimento amministrativo e l’amministrazione militare: incidenza dei principali istituti sulla gestione dell’attività delle Forze Armate alla luce del Codice
dell’ordinamento militare (d.l.vo 15/3/2010, n. 66) e del T.U. 90 del 2010, come modificato dal d.P.R.
40/2012. Profili giurisdizionali relativi al contenzioso analizzato. Obblighi di denuncia alla Corte dei conti e
alla Procura della Repubblica di danni erariali e di reati accertati nel corso della gestione dei procedimenti.
I rapporti con l’Avvocatura dello Stato. La responsabilità disciplinare e penale del militare alla luce del nuovo
codice dell’ordinamento militare.
Nozione di illecito disciplinare del militare. Le sanzioni disciplinari di corpo: la definizione, l’analisi tipologica, la ricorribilità dei provvedimenti applicativi di sanzioni disciplinari di corpo. Esame delle novità introdotte dal nuovo codice dell’ordinamento militare; rapporti fra il codice militare e le leggi speciali (ad es.
l. 97/01). Le sanzioni disciplinari di stato: l’individuazione delle singole sanzioni mediante l’analisi delle
norme del nuovo codice militare con particolare riferimento alle garanzie del procedimento disciplinare.
Ipotesi speciale di responsabilità disciplinare per i militari che rivestono la qualità di ufficiale e agenti
di polizia giudiziaria: gli artt. 16, 17, 18 delle disposizioni di attuazione del c.p.p. Esame del procedimento
relativo; gli organi competenti ad applicare sanzioni disciplinari ed il problema della ricorribilità per Cassazione.
Cenni sulla responsabilità penale del militare. Analisi dell’illecito penale militare ed i rapporti con l’illecito disciplinare. La tutela penale della disciplina militare, con particolare riguardo alla figura di reato di
disobbedienza. Le pene militari con specifica attenzione alle pene militari accessorie (degradazione, rimozione) ed il rapporto con la sanzione disciplinare della perdita del grado per rimozione. L’efficacia della sentenza di applicazione della pena su richiesta ex art. 444 c.p.p. nel procedimento disciplinare.
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Casistica giurisprudenziale ed analisi della legislazione in tema di: a) sospensione cautelare dal servizio;
presupposti, motivazione, restitutio in integrum; b) avanzamento ufficiali; natura giuridica del giudizio
delle commissioni, struttura, fasi del giudizio, alti gradi, casistica comparata, profili processuali; esame
della nuova disciplina normativa; c) stato di tossicodipendenza, assunzione di sostanze stupefacenti e
condizione giuridica di appartenente alle Forze Armate; accesso, dispensa, benefici ai sensi del nuovo codice militare; d) trasferimento; natura giuridica, profili procedimentali, motivazione, onere di avviso, fattispecie speciali, casistica varia.
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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M148
MASTER IN GESTIONE ED ALTA VIGILANZA SUI CONTRATTI
DELL’AMMINISTRAZIONE MILITARE
DURATA
5 giorni, articolato in due moduli frequentabili anche singolarmente
PERIODO DI SVOLGIMENTO
30 novembre - 1-2-3-4 dicembre 2015
ORARIO
9-14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.030,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Ing. Alessandro COLETTA
Già componente l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici
Avv. Francesca PETULLÀ
Avvocato amministrativista
Ing. Francesco PORZIO
Consulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni
Il master ha quale oggetto di approfondimento i contratti del settore speciale dell’Amministrazione militare
nel campo dei lavori, beni e servizi. Dopo un inquadramento generale della materia, l’attenzione sarà rivolta
alla normativa speciale dell’Amministrazione militare alla luce delle più recenti novità legislative e regolamentari, dando conto anche agli indirizzi della giurisprudenza della Magistratura amministrativa e di quella
contabile. Particolare attenzione sarà rivolta ai profili di alta vigilanza sull’esecuzione dei contratti stessi,
individuando uffici, funzionari e adempimenti finalizzati all’efficace e corretta gestione degli stessi.
I due moduli, inerenti rispettivamente ai lavori e alle forniture e servizi, sono fruibili anche separatamente.
PROGRAMMA
1° modulo (C037_1):
30 novembre - 1 dicembre 2015
Gestione dei lavori nella Difesa e Genio militare, a quantità indeterminata e in economia
2° modulo (A606):
2-3-4 dicembre 2015
L’acquisizione di beni e servizi nelle Forze Armate, in appalto e in economia
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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C037_1
Gestione dei lavori nella Difesa e Genio militare, a quantità
indeterminata e in economia
- ALLA LUCE DEL REGOLAMENTO (D.P.R. 15/11/2012, N. 236)
- IL D.P.R. N. 49 DEL 13/3/2013 IN ATTUAZIONE DELL’ART. 4 DEL D.L.VO 15/11/2011 N. 208
DURATA
2 giorni
DATE
30 novembre - 1 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Francesca PETULLÀ
Avvocato amministrativista
Ing. Alessandro COLETTA
già componente l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici
Il seminario propone una ricognizione della disciplina dei LL.PP. in ambito militare anche sulla base dei regolamenti 236/12 e 49/13.
Particolare risalto verrà dato al discorso dei lavori di “minuto mantenimento” da eseguirsi nell’immediato
con le procedure in economia.
PROGRAMMA
Fonti normative della esecuzione dei LL.PP. in ambito Difesa. Il codice degli appalti e relativo regolamento;
ricostruzione in parallelo degli istituti giuridici rilevanti. Le disposizioni del d.l.vo 208/11 e il regolamento
(d.P.R. 236/12): raccordo tra le varie normative. Le fasi del procedimento attuativo. La particolare disciplina del responsabile del procedimento nel Ministero della Difesa; principali adempimenti nelle fasi di progettazione, affidamento, esecuzione.
La nuova disciplina del d.P.R. n. 49/2013 (Regolamento per la disciplina delle attività del Ministero della
difesa in materia di lavori, servizi e forniture militari in attuazione dell’art. 4 co.1, del d.l.vo 208/2011).
La disciplina delle gare e i diversi procedimenti di affidamento. Procedure aperte e ristrette. I contratti
a quantità indeterminata. L’accordo quadro nei lavori di manutenzione. La partecipazione alla gara. I requisiti. La verifica dei requisiti. La stipulazione del contratto.
Criteri di aggiudicazione. La disciplina delle varianti. La disciplina delle controversie. Appalti integrati e subappalti.
Lavori di somma urgenza. Documenti di contabilità. Verifiche e collaudi. La gestione dei contratti a quantità indeterminata. Quadri economici ed elaborati della progettazione secondo il diverso livello della stessa.
Capitolato prestazionale e documenti componenti il progetto definitivo. I piani di manutenzione delle opere.
La validazione dei progetti. I lavori in economia. I lavori di diretta amministrazione del Genio militare.
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A606
L’acquisizione di beni e servizi in appalto e in economia
nelle Forze Armate
- L’APPLICAZIONE DEL CODICE DEI CONTRATTI
- IL REGOLAMENTO DI SEMPLIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI DI SPESE IN ECONOMIA
- IL D.M. DIFESA 16/3/06
- IL D.L.VO 208/11 DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA COMUNITARIA 2009/81 E RELATIVO REGOLAMENTO ATTUATIVO (d.P.R. N. 236/12)
- LE DISPOSIZIONI DI SPENDING REVIEW (DD.L. 52 E 95/2012, CONV. NELLE LEGGI 94 E 135/2012)
- IL D.P.R. 49/2013 IN ATTUAZIONE DELL’ART. 4 DEL D.L.VO 208/11
DURATA
3 giorni
DATE
2-3-4 dicembre 2015
ORARIO
8,45 - 14,45
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Avv. Francesca PETULLÀ
Avvocato amministrativista
Ing. Francesco PORZIO
Consulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni
PROGRAMMA
Inquadramento generale sulla normativa di riferimento per l’amministrazione militare. Il codice dei contratti
come modificato dal d.l. 70/11 e dal d.l. 201/11. La tassatività dei casi di esclusione dalle gare di appalto.
Il d.l.vo 208/11 sulla disciplina dei contratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture nei settori della difesa e sicurezza, in attuazione della direttiva 2009/81/CE. Il regolamento dei contratti (d.P.R. 207/2010).
Procedure di acquisizione di beni e servizi per valori superiori o inferiori alla soglia comunitaria. La disciplina contenuta nel d.l.vo 208/11: disamina della normativa e integrazione con codice appalti. Il regolamento attuativo (d.P.R. 236/12), recante disciplina delle attività del Ministero della Difesa in materia di
lavori, servizi e forniture, a norma dell’art. 196 del d.l.vo 163/06. Le norme del d.P.R. 49/13 (Regolamento
per la disciplina delle attività del Ministero della difesa in materia di lavori, servizi e forniture militari in attuazione dell’art. 4 co.1, del d.l.vo 208/11). Gli appalti segretati. Le acquisizioni in economia tramite le
Convenzioni Consip e il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA). L’obbligo di utilizzo
delle Convenzioni Consip e del MePA come da spending Review (dd.l. 52/2012 e 95/2012) e i pronunciamenti
della Corte dei conti. Responsabilità della Consip sugli appalti stipulati tramite Convenzioni e MePA. Procedure di acquisto tramite MePA. Modalità operative di acquisto tramite MePA. La difficile convivenza
tra le due normative: la posizione dell’Autorità di vigilanza. Individuazione degli ambiti oggettivi delle due
normative. I contratti misti. Le fasi del procedimento attuativo. La disciplina del responsabile del procedimento nel Ministero della Difesa; principali adempimenti nelle fasi di affidamento ed esecuzione.
La disciplina delle gare e il procedimento. La banca nazionale dei contratti pubblici e le verifiche documentali.
Le acquisizioni in economia in diretta amministrazione e cottimo fiduciario.
La gestione del contratto. Verifiche in fase esecutiva, collaudo o certificazione. La disciplina delle varianti
e delle controversie. Il subappalto. Le modalità di pagamento e la nuova disciplina sugli interessi nel
d.l.vo 92/12. La certificazione dei debiti.
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M604
MASTER IN DIRITTO PENALE MILITARE
DURATA
5 giorni, articolato in seminari tematici su ciascun argomento facente parte del programma
PERIODO DI SVOLGIMENTO
30 novembre - 1-2-3-4 dicembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.030,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Dott. Massimo Luigi FERRANTE
Docente di diritto penale, diritto penale della Pubblica Amministrazione e dello sport, Università degli
Studi di Cassino
Cons. Antonio INTELISANO
Procuratore generale militare presso la Corte suprema di Cassazione
Docente di istituzioni di diritto e procedura penale – Università di Roma “La Sapienza”
Dott. Giovanni BARONE
Sostituto Procuratore militare di Roma
e inoltre
un magistrato di magistrature superiori
OBIETTIVI
Offrire un aggiornato ed accurato quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento in ordine ai più frequenti reati militari. Chiarire i rapporti tra le Forze Armate e la magistratura militare sia in caso di accertamento di fatti di reato, sia in caso di istruttorie della Procura militare. Esplicitare i rapporti tra fatti di reato
e fattispecie di danno erariale da denunciare alla Corte dei conti. Massima attenzione verrà dedicata ai profili operativi della materia.
PROGRAMMA
La legge penale militare in generale ed in relazione alla legge penale comune. I destinatari della legge penale militare. La legge penale militare di guerra. Il reato militare. Il concorso di estranei alle FF.AA. nel reato militare.
La pena militare e la sua esecuzione in concreto. I reati militari in occasione di missioni internazionali di pace.
La parte speciale del diritto penale militare. I reati contro la fedeltà e la difesa militare. I reati contro il servizio militare. I reati contro la disciplina militare. I reati contro l’Amministrazione militare, la fede pubblica, la persona ed il patrimonio. L’obiezione di coscienza. La giurisdizione militare. L’ordinamento giudiziario militare. Il
processo penale militare. La connessione di procedimenti tra giudice ordinario e giudice militare. Prospettive
di riforma: l’unicità della giurisdizione. Rapporti tra illecito penale e illecito amministrativo-contabile. La responsabilità amministrativo-contabile del personale: condotta, evento, nesso causale, danno erariale. In particolare il concorso di ufficiali e sottufficiali nella causazione del danno e la responsabilità collegiale. La culpa in
vigilando dell’ufficiale. Il danno erariale e in particolare il danno da tangente, il danno all’immagine dell’amministrazione militare ed il danno ad amministrazione diversa da quella di appartenenza. L’obbligo di denuncia alla
Corte dei conti del danno erariale da parte dell’organo apicale e responsabilità da omessa denuncia. Rapporti
tra illecito penale e illecito disciplinare dopo la l. 97/01.
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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A614
Missioni internazionali, peacekeeping e cooperazione: aspetti giuridici e
strategico-organizzativi
DURATA
3 giorni
ORARIO
8,45 - 14,45
DATE
2-3-4 dicembre 2015
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORI
Prof. Giuseppe CATALDI
Ordinario di Diritto internazionale e di Tutela internazionale dei diritti dell’Uomo - Università “L’Orientale”
di Napoli, Direttore dell’Istituto sui Diritti Fondamentali – CNR
Dott. Giorgio GUERRIERO
Segretario parlamentare Commissione IV Difesa, Camera dei Deputati
Dott. Raffaele SALINARI
Docente di Cooperazione internazionale, Università di Bologna - Presidente di “Terres des Hommes” International Federation
La necessità di riformulare caratteristiche e strategie degli interventi militari, sempre più orientati alla difesa e alla tutela delle condizioni di democrazia e pace, impone sia aspetti di trasformazione della cultura
della pace e della guerra sia acquisizione di tecniche e strategie per il peacemaking, il peacebuilding e peacekeeping. Le evoluzioni a livello scientifico e operativo della “peace research” suggeriscono percorsi metodologici aggiornati di cui il personale civile e militare può fruire per ottimizzare i propri interventi.
Le “emergenze complesse” hanno assunto un rilievo centrale nello scenario internazionale degli ultimi anni.
La necessità di sviluppare nuovi strumenti di intervento nella prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti a livello internazionale ha portato al rapido sviluppo di nuove figure professionali di operatori militari
e civili nelle missioni internazionali; l’impegno di un continuo aggiornamento operativo riguarda, inoltre, sia
le organizzazioni internazionali (in particolare ONU e OSCE), sia le organizzazioni non governative (ONG). Il
seminario è destinato a personale dell’Amministrazione militare, a personale impegnato in attività di cooperazione e di diplomazia internazionale e in missioni operative in situazione di conflitto.
PROGRAMMA
Il divieto dell’uso della forza e le norme derogatorie: il sistema di sicurezza collettiva delle Nazioni
Unite e il Capitolo VII della Carta. L’accertamento di una minaccia alla pace, di una violazione della pace
e di un atto di aggressione (art. 39). Le misure provvisorie (art. 40). Le misure non implicanti l’uso della forza
(art. 41). L’inoperatività del sistema di sicurezza collettiva e le misure implicanti l’uso della forza (art. 42).
Le Forze di pace delle Nazioni Unite: a) aspetti operativi; b) la natura del mandato delle Forze di Pace e sua
evoluzione: dal peace-keeping al peace-enforcement; c) le funzioni tipiche delle attività di peace-keeping:
osservazione e verifica, interposizione, mantenimento dell’ordine e del rispetto del diritto, assistenza umanitaria; d) le regole di ingaggio delle Forze di pace; e) le funzioni tipiche delle attività di peace-enforcement.
La delega agli Stati dell’uso della forza da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
La partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali: quadro normativo nazionale. Lo strumento militare nel contesto internazionale. La Nato e difesa europea: sviluppi recenti, scenari e ruolo dell’Italia. Missioni internazionali e strategia nazionale/europea. Criteri geopolitici ed economici su come si “valuta” una
missione. Le operazioni di supporto alla pace nel contesto di un nuovo “ordine mondiale”. L’applicazione del
codice penale militare in tempo di guerra e/o in tempo di pace alle missioni internazionali e definizione
delle regole d’ingaggio.
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La partecipazione del Parlamento al processo decisionale sull’uso dello strumento militare. Il ruolo della
Commissione Difesa e del Parlamento nei processi decisionali. Le proposte di legge volte all’approvazione di
una “Legge quadro sulle missioni umanitarie e internazionali” nell’attuale Legislatura e in quelle passate.
Gli interventi normativi in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali.
Le principali missioni internazionali in cui è impegnata l’Italia. Il ruolo e l’impegno dell’Italia in Afghanistan; problematiche del disimpegno. Le missioni UNIFIL in Libano. Le missioni militari nei Balcani. La situazione in Kosovo e l’impegno italiano nel processo di pace. La situazione nel Caucaso/Mar Nero e i rapporti
con la Russia di Putin nello scacchiere europeo. Missioni a guida UE a cui partecipa l’Italia; la missione antipirateria “Atalanta” nell’Oceano Indiano. Criteri e principi logistico-amministrativi adottati dal Ministero
della Difesa per l’organizzazione delle missioni internazionali a guida ONU.
La cooperazione civile-militare: la gestione degli aiuti umanitari: pianificazione e organizzazione degli interventi. La interazione civile-militare in scenari di conflitto. La funzione delle ONG e degli apparati militari nella cooperazione civile-militare.
La riforma dello strumento militare: analisi e commento all’attuazione della revisione dello strumento militare alla luce dei decreti delegati emanati dal Governo. Valutazioni sull’impianto della riforma in essere nel
suo complesso.
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B276
Le pensioni del personale del Comparto Difesa e Sicurezza
- SPECIFICITÀ DELLO STATUTO PREVIDENZIALE MILITARE
- CAUSA DI SERVIZIO, EQUO INDENNIZZO E PENSIONI PRIVILEGIATE
DURATA
2 giorni
DATE
10-11 dicembre 2015
ORARIO
9-13/14-17
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott.ssa Adelisa CORSETTI
Consigliere della Corte dei conti
OBIETTIVI
Fornire un approfondito aggiornamento sulle numerose questioni concernenti lo specifico sistema pensionistico delle Forze Armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare (Carabinieri e Guardia di Finanza),
anche alla luce del Codice dell’ordinamento militare (d.l.vo 66/10), per meglio curare il relativo contenzioso da parte del personale degli enti militari nonché a favore degli avvocati interessati alla materia.
DESTINATARI
Personale civile e militare delle Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Avvocati.
PROGRAMMA
Caratteri del diritto a pensione. Fondamento costituzionale e situazioni tutelate dall’art. 38 Cost.: pensioni
di vecchiaia, di invalidità, di anzianità. Pensioni di anzianità (anticipata). Pensioni di privilegio. Pensioni ai
superstiti. Questioni correlate al diritto a pensione: prescrizione dei ratei pensionistici, interessi e rivalutazione monetaria, recupero di indebito. Abolizione del controllo successivo di legittimità sui decreti pensionistici. Previdenza complementare e TFS. Posticipo e rateizzazione del TFS (art. 3, co. 2, d.l. 79/97 e art.
12, co. 7, d.l. 78/10, entrambi modificati dall’art. 1, co. 484, l. 147/13). Evoluzione e riassetto della normativa previdenziale nel Codice dell’ordinamento militare (d.l.vo 66/10). Principio di specificità nella l.
183/10. Regolamento di armonizzazione (art. 24, co. 18, d.l. 201/11, come modificato dall’art. 12, co. 88,
d.l. 95/12, e d.P.R. 157/13). Unificazione degli enti previdenziali nel d.l. 201/11. Programma di informazione previdenziale (art. 24, co. 29, d.l. 201/11).
Fonti di finanziamento del sistema previdenziale: dal sistema a ripartizione al metodo della capitalizzazione dei contributi assicurativi. Metodo di calcolo contributivo. Composizione della base pensionabile nel
sistema retributivo: retribuzione media e ampliamento della base. Passaggio generalizzato al metodo contributivo, per le anzianità maturate dal 1° gennaio 2012 (art. 24, co. 2, d.l. 201/11). Limiti all’applicazione del criterio del pro rata e alla tutela dei diritti quesiti (art. 1, co. 707-709, l. 190/14). Singole voci
stipendiali e i trattamenti accessori. Maggiorazione del 18% e inclusione in quota A) ai sensi del d.l.vo 503/92.
Blocco degli incrementi di I.I.S. al raggiungimento dei limiti di età nel d.l. 98/11.
Le nuove regole per la indicizzazione e la perequazione dei trattamenti nella legge di stabilità 2014,
n.147/2013, incluso il “nuovo” contributo di solidarietà (art. 1, co. 486). Disciplina prevista dal d.P.R.
1092/73 per il personale militare in materia di accesso al trattamento di quiescenza normale e relative modalità di calcolo. Abolizione della costituzione di posizione assicurativa nel d.l. 78/10. I requisiti di ac-
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cesso a pensione dalla l. 335/95 all’art. 24, d.l. 201/11. Pensione di vecchiaia contributiva e retributiva.
La pensione anticipata e le penalizzazioni dopo l’art. 1, co. 113, l. 190/14. Aumento dell’età pensionabile
per le donne. Pensione di inabilità. Status militare e ausiliaria. Trattamento economico di ausiliaria e questioni controverse sulla composizione dell’indennità di ausiliaria. Modifiche della misura dell’indennità di ausiliaria ai sensi dell’art. 1, co. 259, l. 190/14. Ulteriori interventi di contenimento della spesa pensionistica
ex art. 1, co. 258, l. 190/14, mediante l’abolizione dell’istituto della promozione in particolari situazioni.
Cumulo della pensione con redditi da lavoro nella disciplina del d.l. 112/08, cumulo della pensione di reversibilità con i redditi del beneficiario e limiti di importo posti dall’art. 1, co. 489, l. 147/13 (trattamento economico onnicomprensivo). La riforma delle pensioni di reversibilità nel d.l. 98/11. Incidenza
dell’aspettativa di vita nel calcolo dell’età pensionabile ex art. 18, co. 4, d.l. 98/11. Divieto di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza (art. 6, d.l. 90/14 e circ. Ministro Semplificazione
e Pubblica Amm.ne n. 6/2014). Causa e concausa di servizio a favore del personale del comparto Sicurezza, Difesa, Vigili del fuoco e Soccorso pubblico (art. 6, d.l. 201/11). Riconoscimento del nesso causale.
Pensione privilegiata militare. Rapporti con l’equo indennizzo. Principio dell’unicità di accertamento e decadenza dal diritto a pensione. Determinazione del trattamento privilegiato. L’assegno rinnovabile. Pensione
privilegiata tabellare. Revisione per “aggravamento” dell’infermità pensionata. Inidoneità al servizio,
trattenimento in servizio e transito all’impiego civile. Transito ad altra P.A. ex art. 4, co. 96, l. 183/11. Provvidenze correlate ad una causa di servizio, benefici ai superstiti delle vittime nella legge di stabilità 2014
Cenni al giudizio pensionistico.
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23 - INDICE DELLA MATERIA
ARCHIVI E GESTIONE INFORMATIZZATA DEI DOCUMENTI
E248 Il sistema di protocollo informatico nella gestione degli archivi delle P.A. .................................... pag. 2
E344 Le regole tecniche in materia di sistema di conservazione dei documenti .................................. pag. 3
E345 Nuove regole tecniche in materia di formazione e conservazione dei documenti informatici delle P.A. ............ pag. 4
E346 Le regole tecniche per il protocollo informatico ............................................................................................... pag. 5
E307 Riproduzione digitale, firma digitale e posta elettronica certificata ............................................... pag. 6
M111 Master sugli archivi: formazione, gestione e conservazione dei documenti nella P.A. .............. pag. 7
E330 Registrazione, classificazione e scarto dei documenti: compiti tradizionali e nuove funzioni ............. pag. 8
E269 Dall’archivio corrente all’archivio storico: conservazione e tenuta documenti nell’era digitale ............ pag. 9
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E248
Il sistema di protocollo informatico nella gestione degli archivi delle P.A.
DURATA
2 giorni
DATE
1ª edizione: 25-26 maggio 2015
2ª edizione: 26-27 ottobre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-17
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Il seminario mira a consentire agli operatori del settore di impossessarsi delle conoscenze di base e specialistiche della teoria archivistica, della normativa di settore e delle tecniche appropriate per la gestione del
protocollo informatico, anche alla luce delle innovazioni previste dal Codice dell’amministrazione digitale,
con le integrazioni stabilite dal d.P.C.M. 3/12/13 (Regole tecniche per il protocollo informatico, Regole tecniche in materia di conservazione e Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni.
PROGRAMMA
Scelte politico-amministrative e impostazione archivistica nel nuovo ruolo del protocollo: tradizionale
funzione di certezza giuridica e nuova attribuzione di gestione dei flussi documentali.
La funzione di certezza giuridica del protocollo informatico: il nuovo modo di accertamento della certezza
della provenienza dei documenti attraverso la firma digitale. Il protocollo informatico e il problema della
conservazione dei documenti digitali.
La funzione di gestione dei flussi documentali nella normativa in materia di archivi e documenti a partire
dalla l. 241/90 fino al Codice dell’amministrazione digitale, con le integrazioni stabilite dalle Regole tecniche di cui al d.P.C.M. 3/12/13, e alle norme previste in materia dal d.l.vo 235/2010. La comunicazione
legale online alla luce del d.l. 83/12 e relativa legge di conversione n. 134/12. Il servizio per la tenuta del
protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi.
Le nuove funzioni del protocollo informatico e le questioni sempre attuali della classificazione e dello
scarto nell’epoca della documentazione digitale. Il protocollo informatico e la redazione del manuale di
gestione.
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E344
Le Regole tecniche in materia di sistema di conservazione dei documenti
- D.P.C.M. 3/12/13, AI SENSI DEGLI ARTT. 20, 43, 44 , 44-BIS E 71 DEL CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE
DIGITALE (D.L.VO 82/05)
DURATA
2 giorni
DATE
25-26 maggio 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Le Regole tecniche in materia di sistema di conservazione dei documenti sono state emanate a norma del
Codice dell’Amministrazione digitale e tengono conto dei molti aspetti innovativi che coinvolgono il nuovo
sistema di conservazione documentale: a) da quelli più strettamente legati al rispetto delle regole classiche
dettate dall’archivistica (e in questo senso è fondamentale la preliminare lettura delle definizioni contenute
nel glossario: si veda, ad esempio, la nuova definizione di “archivio”, rispetto a quella tradizionale e consolidata); b) a quelli più propriamente di carattere giuridico, come la nozione di autenticità del documento
informatico. Il sistema di conservazione regolamentato deve assicurare la conservazione, dalla presa in carico dal produttore fino all’eventuale scarto: a) dei documenti informatici e dei documenti amministrativi
informatici con i metadati ad essi associati; b) dei fascicoli informatici; c) delle aggregazioni documentali
informatiche.
Le incertezze e i problemi applicativi cui vuol ovviare l’emanazione di queste “Regole tecniche in materia
di sistema di conservazione” sono diretta conseguenza della complessità dell’argomento, strettamente legato a materie eterogenee: il diritto, la tecnologia digitale e, non ultima per importanza, l’archivistica.
Preoccupazione primaria delle Regole è l’adozione di regole, procedure e tecnologie in materia di documenti, fascicoli e aggregazioni informatiche, la cui finalità deve essere non solo la conservazione, ma anche
la certezza dell’immutabilità delle caratteristiche di autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità, reperibilità degli oggetti conservati in archivio. Le Regole sono state emanate nel rispetto delle disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati personali e del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
PROGRAMMA
Legislazione in materia di archivi e in materia di documenti informatici delle pubbliche amministrazioni.
Fondamento dell’obbligo di conservazione. Le regole tecniche in materia di sistema di conservazione dei
documenti (D.P.C.M. 3/12/13), ai sensi degli artt. 20, commi 3 e 5-bis, 23-ter, comma 4, 43, commi 1 e 3,
44 , 44-bis e 71, comma 1, del Codice dell’amministrazione digitale di cui al d.l.vo 82/05.
Nuova e vecchia terminologia: documenti e documenti amministrativi, documenti informatici e documenti
amministrativi informatici, fascicoli informatici e aggregazioni documentali informatiche. Registrazione informatica, registro di protocollo e repertori informatici. Ruoli del sistema di conservazione: produttore,
utente, responsabile della conservazione. Il Processo di conservazione. Il Manuale di conservazione. Il
piano della sicurezza del sistema di conservazione.
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328
E345
Le nuove Regole tecniche in materia di formazione e conservazione dei
documenti informatici delle P.A.
- NONCHÉ IN MATERIA DI FORMAZIONE, TRASMISSIONE, COPIA, DUPLICAZIONE, RIPRODUZIONE E VALIDAZIONE TEMPORALE DEI DOCUMENTI INFORMATICI IN GENERALE (D.P.C.M. 13/11/14)
DURATA
2 giorni
DATE
8-9 giugno 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Oggetto e ambito di applicazione di queste Regole tecniche sono la formazione e gestione dei documenti informatici in genere e la formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni.
Il seminario tratta uno degli argomenti più complessi in materia di gestione degli archivi pubblici, dopo che
è stato introdotto il documento informatico con la l. 59/97 e soprattutto dopo che ne è stato reso obbligatorio l’uso nelle amministrazioni pubbliche. Nell’intervento formativo si affronta la problematica, innanzitutto offrendo un quadro generale della normativa italiana dalla più antica alla più recente in materia di
conservazione documentaria; si sottolinea, quindi, il momento della tutela della certezza del diritto in materia quando si tratta della generalità dei documenti informatici e quello degli interessi generali della comunità (oltreché quelli particolari dei singoli cittadini) come fondamentale presupposto del legislatore in
materia di normativa sulla conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni.
PROGRAMMA
Principi fondamentali di teoria archivistica. Legislazione in materia di archivi. Legislazione in materia di
documenti informatici delle pubbliche amministrazioni. La rilevanza del momento della formazione dei documenti non informatici. Gli obblighi di conservazione. Documenti informatici e documenti amministrativi
informatici alla luce delle nuove Regole tecniche in materia di formazione e conservazione (d.P.C.M.
13/11/14). Fascicoli informatici e aggregazioni documentali informatiche. Registri e repertori informatici.
Modelli organizzativi della conservazione. I ruoli nel sistema di conservazione. La fondamentale funzione
del responsabile della conservazione. Le funzioni del manuale di conservazione e del manuale di gestione.
Il processo di conservazione. Il piano di sicurezza del sistema di conservazione. La funzione dello scarto nella
conservazione dei documenti informatici.
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E346
Le Regole tecniche per il protocollo informatico
- IL D.P.C.M. 3/12/2013
DURATA
2 giorni
DATE
15-16 giugno 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-16,30
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Le “Regole tecniche per il protocollo informatico”, emanate a norma del Codice dell’Amministrazione digitale, rinnovano quelle del 31/10/2000, pubblicate in conseguenza del d.P.R. 428/98. Come le precedenti
hanno lo scopo (non dichiarato) di ovviare alle molte carenze e alle evidenti contraddizioni contenute nel
“Regolamento per il protocollo informatico” emanato il 31/10/98 su delega del Parlamento in conseguenza
della necessità di disciplinare la gestione dei documenti delle pubbliche amministrazioni, dopo la legittimazione del documento informatico (art. 15 comma 2, l. 59/97).
A differenza delle Regole tecniche del 31/10/2000, non si ispira all’impostazione della coeva Direttiva P.C.M.
28/10/99 in materia di “Gestione informatica dei flussi documentali nelle pubbliche amministrazioni” che
vedeva la funzione del Protocollo informatico come uno strumento: a) di collegamento al sistema di archiviazione e conservazione dei documenti; b) di garanzia per forme più efficaci di accesso agli atti amministrativi; c) di appoggio alle attività di controllo. Il tutto finalizzato al miglioramento dei servizi, alla
trasparenza dell’azione amministrativa e al contenimento dei costi, secondo criteri di economicità, efficacia e pubblicità dell’azione amministrativa.
L’odierna versione delle “Regole tecniche”: a) mantiene e rafforza l’autonomia organizzativa e funzionale
delle singole amministrazioni pubbliche nella gestione e conservazione dei documenti informatici, che era
la caratteristica principale della precedente versione delle Regole; b) specifica con maggiore evidenza la funzione del manuale di gestione; c) costruisce un glossario di termini tecnici assai più ampio.
PROGRAMMA
Premessa: nozioni base di diritto, informatica, archivistica; breve cronistoria del registro di protocollo e
della sua funzione fino al Regolamento per il protocollo informatico emanato il 20/10/98. Funzione delle
prime Regole tecniche del 31/10/2000. Motivi dei mancati buoni risultati nell’attuazione del sistema di protocollo informatico. Le nuove Regole tecniche emanate con d.P.C.M. 3/12/2013: continuità e differenze
con le precedenti. Le novità delle attuali Regole tecniche per il protocollo informatico: definizioni, oggetto
e ambito di applicazione, funzione del manuale di gestione. Le novità del glossario: archivio, archivio informatico, classificazione, conservazione, fascicolo informatico, generazione automatica di documento informatico, produttore, registro particolare, sistema di classificazione.
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E307
Dematerializzazione, firma digitale e posta elettronica certificata
DURATA
2 giorni
DATE
5-6 novembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-17
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Il Codice dell’amministrazione digitale è il compendio di tutti gli obblighi di innovazione della Pubblica Amministrazione e la fonte dei nuovi diritti dei cittadini nei confronti della P.A.
I principali strumenti di innovazione tecnologica previsti nel Codice riguardano innanzitutto gli strumenti di
cui deve dotarsi la Pubblica Amministrazione per essere al passo con i tempi: tra questi strumenti il più ambizioso e difficile ad essere realizzato è il programma di dematerializzazione, i cui progetti di riproduzione
digitale sono di gran lunga i più complessi a programmarsi e realizzarsi. In secondo luogo, ma non meno importanti per realizzare la piena trasformazione, sono i programmi di piena attuazione della firma digitale e
della posta elettronica certificata che rappresentano i principali strumenti attraverso i quali si realizzano le
aspettative di certezza del diritto da parte dei cittadini.
PROGRAMMA
Il Codice dell’amministrazione digitale e le aspettative di trasformazione della Pubblica Amministrazione.
La firma digitale. Il presupposto: la certezza del diritto. Il fondamento: l’art. 15 della l. 59/97. Evoluzione
legislativa: il regolamento d.P.R. 513/97 e la previsione di un’unica tipologia di firma digitale. L’emanazione
del d.P.R. 445/2000 (Testo unico sulla documentazione amministrativa) e il recepimento della direttiva
99/93/CE. Le successive modifiche fino al d.l.vo 82/05 (Codice dell’amministrazione digitale) e al d.l.vo
235/2010. Le attuali tipologie di firma: la firma elettronica, la firma elettronica avanzata, la firma elettronica qualificata, la firma digitale. Aspetti giuridici dei sistemi di firma. Il Certificatore. Le ultime regole tecniche in materia di generazione, apposizione e verifica delle firme elettroniche avanzate, qualificate e
digitali (d.P.C.M. 22/2/13).
La Posta Elettronica Certificata (PEC): le caselle istituzionali delle Pubbliche Amministrazioni e l’indice generale delle Pubbliche Amministrazioni italiane. La diffusione della PEC e la sostituzione della raccomandata
e del fax nei rapporti ufficiali. La PEC come sistema di comunicazione simile alla posta elettronica standard,
ma con caratteristiche di sicurezza e di certificazione della trasmissione tali da rendere i messaggi opponibili a terzi. Requisiti della posta elettronica certificata. Il regolamento per l’utilizzo della posta elettronica
certificata. Il ruolo dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
La dematerializzazione dei documenti come elemento di riprogettazione delle procedure della Pubblica Amministrazione in una prospettiva digitale. Il programma di dematerializzazione come mezzo per attuare la
completa gestione informatica dei documenti. Normativa e precetti tecnici e archivistici. Il processo di conservazione e quello di archiviazione digitale. Le possibili scelte consentite: tecnologie e regolamentazione
a confronto.
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M111
MASTER SUGLI ARCHIVI: FORMAZIONE, GESTIONE E CONSERVAZIONE DEI
DOCUMENTI DELLE P.A.
DURATA
5 giorni
PERIODO DI SVOLGIMENTO
16-17-18-19-20 novembre 2015
ORARIO
9,00 - 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 1.030,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Il Master offre un quadro generale della dottrina archivistica e della prassi amministrativa consolidata dopo
l’applicazione della più recente normativa in materia di gestione informatica di archivi e documenti, e fornisce occasione di interpretazione, discussione e scambio di esperienze anche in vista della completa applicazione delle norme introdotte dal codice dell’amministrazione digitale (d.l.vo 82/05), con le modifiche
apportate dal d.l.vo 235/2010, e delle Regole tecniche per il protocollo informatico, delle Regole tecniche in materia di conservazione (d.P.C.M. 3/12/13) e delle Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici delle
pubbliche amministrazioni.
PROGRAMMA
Elementi di archivistica generale: principi fondamentali di teoria archivistica. Legislazione in materia di
archivi. Gli obblighi di conservazione. La tradizionale ripartizione dell’archivio: corrente, di deposito, storico, conservata anche dopo l’emanazione del Codice dell’Amministrazione Digitale e l’emanazione delle
nuove Regole tecniche in materia di conservazione (d.P.C.M. 3/12/13). La funzione dei tradizionali strumenti di gestione degli archivi. Scarto, piani di conservazione e massimari di scarto.
Il riconoscimento del valore legale dei documenti informatici. La normativa in materia di gestione informatica dei documenti. Formazione, trasmissione, esibizione, conservazione dei documenti. Gli archivi storici nell’era digitale. Il protocollo informatico e il sistema di gestione informatica dei documenti. Il valore
legale delle registrazioni di protocollo: excursus della normativa dal protocollo cartaceo a quello informatico. Titolari e piani di classificazione. Teoria della classificazione archivistica. I fascicoli. Gli adempimenti
di legge. La firma digitale come soluzione al problema dell’autenticità dei documenti informatici. Criticità
delle soluzioni legislative. La dematerializzazione come programma di governo nell’ambito della gestione
degli archivi pubblici. La dematerializzazione come progressiva perdita di consistenza fisica degli archivi. La
distinzione tra documenti originali unici e documenti originali non unici prevista nel Codice dell’amministrazione digitale. Riproduzione di sicurezza e riproduzione sostitutiva. Procedure amministrative, indicazioni
archivistiche e regole tecniche per l’archiviazione digitale.
Il manuale di gestione. Nuove e vecchie figure professionali.
L’accesso e la tutela della privacy nei documenti degli archivi delle P.A.
L’outsourcing dei servizi archivistici: presupposti, condizioni e limiti.
VALUTAZIONE FINALE
A richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessantesimi a chi:
• abbia frequentato l’intero Master
• affronti gli argomenti trattati in una prova finale
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332
E330
Registrazione, classificazione e scarto dei documenti
- COMPITI TRADIZIONALI E NUOVE FUNZIONI NELL’ERA DEGLI ARCHIVI DIGITALI
DURATA
2 giorni
DATE
30 novembre - 1 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-17
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo (a r.)
Il corso ripercorre l’itinerario logico seguito dalla recente legislazione per dotare l’apparato pubblico di efficienti strumenti di gestione documentaria e, nell’era degli archivi digitali, fornisce gli strumenti indispensabili sia per l’impostazione di un valido sistema di classificazione che per la costruzione di un massimario
di conservazione e scarto.
OBIETTIVI
Fornire agli operatori del settore conoscenze di base e specialistiche per la gestione dei principali strumenti
di gestione documentaria alla luce della teoria archivistica, della normativa di settore e delle tecniche informatiche.
PROGRAMMA
La gestione informatica dei documenti e i principi fondamentali di teoria archivistica. Confronto tra vecchia e nuova legislazione in materia di archivi. Le profonde innovazioni del Codice dell’Amministrazione
digitale. I limiti all’autonomia degli enti pubblici. Gli obblighi a carico delle pubbliche amministrazioni.
Gli strumenti di gestione degli archivi. La tradizionale funzione e le nuove finalità espressamente statuite per la registrazione di protocollo. Scelte politico-amministrative e impostazione archivistica nel nuovo
ruolo del protocollo: dalla tradizionale funzione di certezza giuridica alle nuove attribuzioni in materia di gestione dei flussi documentali. Le nuove Regole Tecniche previste dal d.P.C.M 3/12/2013 per: il protocollo
informatico; in materia di conservazione; in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni. Funzioni innovative del protocollo informatico: la gestione del flusso di informazioni continuo e pluridirezionale, la
gestione del diritto di accesso e il controllo della tutela della privacy. Normativa, teoria e pratica della
classificazione archivistica. La previsione legislativa. La nuova funzione della classificazione. Il fascicolo
informatico. Normativa, teoria e pratica dello scarto dei documenti. I massimari di conservazione e di
scarto. La funzione dello scarto nell’era della dematerializzazione dei documenti.
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E269
Dall’archivio corrente all’archivio storico: conservazione e tenuta dei
documenti nell’era digitale
- STATO, ENTI PUBBLICI, REGIONI, ENTI LOCALI
DURATA
2 giorni
DATE
14-15 dicembre 2015
ORARIO
1° giorno: 9-13/14-17
2° giorno: 9-14
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Vincenzo FRANCO
Dirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Viterbo
(a r.)
DESTINATARI E OBIETTIVI
Il seminario, contrassegnato da una notevole caratterizzazione teorico-pratica, è diretto ai Responsabili
delle Aree organizzative omogenee e al personale incaricato di predisporre la costituzione, l’incremento e
la valorizzazione dell’archivio storico delle Amministrazioni Pubbliche. L’obiettivo principale è fornire al
personale, direttamente o indirettamente coinvolto nella costruzione di un archivio storico, gli strumenti di
lavoro ritenuti indispensabili dalla dottrina archivistica e dalla normativa sulla gestione dei beni culturali.
PROGRAMMA
La nascita degli archivi storici; il lavoro negli archivi; ordinamento e inventariazione; il metodo storico e gli
archivi storici nell’era digitale; sistemi e criteri di classificazione, conservazione e scarto alla luce delle disposizioni sul protocollo informatico. Classificazione, registrazione e fascicolazione come capisaldi sia del tradizionale che del nuovo modo di operare negli archivi. Il manuale di gestione e la creazione dell’Archivio
Storico dei documenti in formato digitale. La qualità della divulgazione dei dati storici nell’era di Internet.
Applicazioni pratiche.
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24 - INDICE DELLA MATERIA
INFORMATICA E APPLICAZIONI INFORMATICHE
E342 Realizzazione e gestione di sistemi informativi ............................................................................. pag. 2
E207 Microsoft Access per utenti ............................................................................................................ pag. 3
E296 Fondamenti della sicurezza informatica ........................................................................................ pag. 4
E280 Amministrazione di sistemi di rete ................................................................................................. pag. 5
E302 Office avanzato ............................................................................................................................... pag. 6
E278 Utilizzo di Excel come database .................................................................................................... pag. 8
B431 L’informatizzazione dei servizi di segreteria .................................................................................. pag. 9
E327 Implementazione e gestione infrastrutture delle reti ................................................................... pag. 10
E249 Microsoft Access progettazione ................................................................................................... pag. 11
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E342
Realizzazione e gestione di sistemi informativi
DURATA
2 giorni
DATE
10-11 giugno 2015
ORARIO
9-13/14-17
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Dott. Paolo TRIMARCHI
Dirigente Ispettorato generale Informatizzazione della contabilità di Stato, Ragioneria Generale dello Stato
Il corso è rivolto a manager con ruoli di responsabilità nella gestione dei sistemi informativi di imprese e pubbliche amministrazioni. L’approccio formativo seguito nella trattazione dei diversi argomenti mira a fornire,
oltre alle necessarie nozioni teoriche, degli strumenti pratici per supportare le attività di organizzazione e
gestione di servizi e progetti IT e per consentire di relazionarsi in modo efficace e consapevole con gli outsourcer.
Il percorso formativo è strutturato in modo da fornire tutte le nozioni di base necessarie per comprendere
le parti di approfondimento. Tuttavia la conoscenza di elementi di economia e gestione d’impresa e di project management, da un lato, e di fondamenti di informatica e sistemi informativi aziendali, dall’altro, possono agevolare l’apprendimento dei vari argomenti affrontati nel corso.
PROGRAMMA
Elementi e definizioni dell’IT management. Modelli e strumenti di organizzazione e di IT governante. Modelli
di organizzazione della funzione IT. Modelli e strumenti di IT sourcing. Modelli e strumenti di gestione dei servizi IT. Modelli COBIT, ITIL, CMMI, standard ISO-IEC. Focus sul framework ITIL. Modelli e strumenti di gestione
dei progetti IT. Modelli PMI, PRINCE2, IPMA, RUP. Focus sul framework PRINCE2.
Modelli e strumenti di ingegneria del software. Processo di sviluppo dei sistemi informativi. Modelli e strumenti per la descrizione del dominio applicativo. Modelli e strumenti per il disegno della soluzione. Modelli
e strumenti di definizione e misurazione dei sistemi informativi. Modelli per la descrizione e la classificazione
dei sistemi informativi. Modelli e strumenti per la misurazione dell’effort e dei costi.
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E207
Microsoft Access per Utenti
DURATA
3 giorni
DATE
12-13-14 ottobre 2015
ORARIO
1ª e 2ª giornata: 9-13/14-16
3ª giornata: 9,00 – 14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
OBIETTIVI
Il programma didattico tiene in considerazione l’esigenza archivistica degli enti pubblici.
Un database deve assolvere a due funzioni fondamentali, l’archiviazione dei dati e la loro interrogazione.
Quindi l’obiettivo del corso è strettamente legato a queste esigenze; in particolare, la tecnica di formazione è particolarmente mirata allo scopo di far acquisire all’utente le conoscenze che gli permetteranno di
creare e gestire autonomamente archivi dati, con estrema semplicità.
PREREQUISITI
L’intervento formativo è rivolto ad utenti che abbiano conoscenza dei contenuti di corsi di introduzione
all’informatica e utilizzo di Windows Xp.
PROGRAMMA
Introduzione ad Access. Consultare la Guida in linea, comprendere come strutturare i dati, comprendere
gli oggetti del database: tabelle, query, maschere e report. Creare un database. Creare un database da un
modello, creare un database vuoto. Creare le tabelle. Creare una tabella nella visualizzazione struttura,
creare una tabella nella visualizzazione foglio dati, usare la creazione guidata per creare una tabella, modificare e stampare le tabelle, aggiungere record ad una tabella, spostarsi all’interno di una tabella, selezionare e modificare i record, gestire i dati e stampare le tabelle, personalizzare le tabelle, personalizzare
righe e colonne, modificare l’aspetto dei dati, inserire ed eliminare i campi, usare la ricerca guidata, creare
collegamenti ipertestuali, modificare le proprietà dei campi. Relazioni. Stabilire relazioni tra le tabelle,
comprendere le relazioni tra le tabelle: nozioni di chiavi primarie e di chiavi esterne.
Definire le relazioni tra le tabelle, lavorare con i fogli dati secondari, modificare ed eliminare le relazioni
tra le tabelle, comprendere l’integrità referenziale. Creare e personalizzare Filtri e Query. Lavorare con
i filtri, creare una query usando la creazione guidata. Query semplice, creare una query nella visualizzazione
struttura, personalizzare una query, analogie e differenze tra le query e i filtri, lavorare con le espressioni
nelle query, usare le espressioni in una query, definire più criteri creare campi calcolati.
Progettare le maschere. Usare le maschere creare una maschera standard, creare una maschera usando la
creazione guidata. Produrre i report. Usare i report, creare un report standard, creare un report usando la
creazione guidata. Sono previste esercitazioni pratiche sugli argomenti trattati.
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E296
Fondamenti della sicurezza informatica
DURATA
3 giorni
DATE
19-20-21 ottobre 2015
ORARIO
1ª e 2ª giornata: 9-13/14-16
3ª giornata: 9,00 – 14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
OBIETTIVI
Far acquisire le nozioni di base nell’ambito della sicurezza informatica riuscendo ad inquadrare le problematiche inerenti i sistemi informativi in ambito lavorativo aziendale, in particolare collegati a reti di comunicazione. Esaminarne le principali procedure e tecnologie utilizzate per l’implementazione della
sicurezza interna ed esterna.
PREREQUISITI
Come requisiti fondamentali del corso si richiede la conoscenza generale del funzionamento di una rete di
computer.
PROGRAMMA
Richiamo ai concetti sulle reti di comunicazione. Ripasso delle nozioni di base sulle reti utili per affrontare il discorso relativo alla sicurezza informatica e far acquisire la competenza sulle procedure inerenti allo
scambio dei dati in una rete. Tipologia di reti, Apparecchi di networking e il Protocollo TCP/IP.
Aspetti e principi sulla sicurezza. Comprensione dei concetti fondamentali relativa ai requisiti della sicurezza informatica. Sicurezza delle informazioni e dei servizi. Il ciclo di vita della sicurezza.
Crittografia. Crittografia simmetrica ed asimmetrica. Algoritmi crittografici, processo di cifratura, le loro caratteristiche e relativo schema di funzionamento.
PKI. Infrastruttura a Chiave Pubblica. Caratteristiche principali una PKI nell’ambito del soddisfacimento di
alcuni requisiti di sicurezza.
Attacchi informatici. I principali attacchi a cui sono sottoposte le reti informatiche; obiettivi, modalità di
funzionamento, cause delle minacce e contromisure più comuni.
Tecniche di difesa. Le metodologie utilizzate proteggere l’infrastruttura di rete dagli attacchi. Case study.
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E280
Amministrazione di sistemi di rete
DURATA
3 giorni
DATE
26-27-28 ottobre 2015
ORARIO
1ª e 2ª giornata: 9-13/14-16
3ª giornata: 9,00 – 14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
OBIETTIVI
Far acquisire le nozioni di base per la gestione e configurazione dei Sistemi operativi Windows Server 2008
nell’ambito delle funzionalità basilari di rete. Il corso mira alla preparazione degli studenti per apprendere
le competenze necessarie per la gestione degli account utente, la gestione delle risorse del server, il monitoraggio delle prestazioni e la protezione dei dati in un ambiente di rete basato su tecnologia Microsoft.
PREREQUISITI
Come requisiti fondamentali del corso si richiede la conoscenza di base sui sistemi operativi e sulle reti.
PROGRAMMA
Introduzione all’amministrazione di account e risorse. Amministrazione delle risorse presenti in una macchina con Windows Server 2008 presente in un’infrastruttura di rete.
Gestione di account utente e computer. Creazione, modifica e gestione degli account utente e computer
in un ambiente di rete basato su un dominio Windows Server 2008.
Gestione dei gruppi. Le diverse tipologie di gruppi e la loro utilità in un dominio. Creazione, modifica e la
gestione dei gruppi in un ambiente di rete basato su un dominio Windows Server 2008.
Gestione dell’accesso alle risorse. Struttura di gestione dei permessi in relazione ai file e alle cartelle, sia
a livello locale che attraverso la rete.
Implementazione della stampa. Creazione delle stampanti e gestione dei relativi driver in un’infrastruttura
di rete basata su Windows Server 2008.
Gestione della stampa. cambiamento della posizione dello spooler di stampa, impostazione delle priorità e
disponibilità delle stampanti.
Gestione dell’accesso agli oggetti delle unità organizzative. Assegnazione dei permessi e delega del controllo delle Unità organizzative in modo personalizzato.
Implementazione di criteri di gruppo. Utilizzo dei criteri di gruppo nei diversi livelli logici di un dominio e
le possibile impostazioni presenti.
Gestione dell’ambiente utente mediante i criteri di gruppo. Impostazione dell’ambiente utente e dell’ambiente macchina in una PdL gestita in un dominio basato su Windows Server 2008.
Introduzione alla protezione in Windows Server 2008. Metodologie utilizzate per proteggere i servizi presenti in server e implementazione del monitoraggio degli eventi di sistema.
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E302
Office avanzato
DURATA
3 giorni
DATE
4-5-6 novembre 2015
ORARIO
1ª e 2ª giornata: 9-13/14-16
3ª giornata: 9,00 – 14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
Durante il corso l’utente sarà formato sulle funzionalità avanzate dei programmi per l’elaborazione dei
testi, i fogli elettronici, le basi di dati e gli strumenti di presentazione, oltre ad un utile approfondimento
sulle buone pratiche nell’uso del PC.
Al termine del percorso formativo, poiché i contenuti coincidono con quelli previsti per la certificazione
ECDL Core, i partecipanti disporranno della preparazione necessaria per sostenere i relativi esami.
OBIETTIVI
Saper risolvere autonomamente le problematiche ricorrenti nell’uso del Personal computer.
Il programma didattico tiene in considerazione l’esigenza di acquisire una ottima padronanza nell’utilizzo del
PC orientata all’utilizzo degli applicativi di ufficio più diffusi, come l’elaborazione testi, il foglio di calcolo,
le basi di dati e gli strumenti di presentazione, ed imparare ad usarli correntemente per svolgere il proprio
lavoro.
PREREQUISITI
L’intervento formativo è rivolto ad utenti che abbiano conoscenza dei contenuti di corsi di introduzione all’informatica e utilizzo di Windows Xp.
PROGRAMMA
Manutenzione dei PC. Scandisk, defrag, backup, comprimere i file: winzip e zipgenius, masterizzare, pulire
il disco, installare e disinstallare un programma. Archiviazione gestione e ricerca dei file. Partizioni e
buone abitudini di archiviazione dei files, uso e ottimizzazione del desktop, la struttura ad albero, utilità di
Windows: lo strumento “Cerca”; perché aggiornare le definizioni dei virus: aggiornamento automatico, semiautomatico, manuale, come mettere in quarantena un file. Salute, sicurezza e ambiente. Ergonomia, salute, precauzioni, ambiente.
WORD. L’ambiente di lavoro. Menu e comandi, la barra degli strumenti, il nastro e il righello, utilizzo dell’help. Produzione di documenti. Immissione e modifica del testo, definizione dei formato, pagina, carattere, paragrafo, inserimento di caratteri speciali, utilizzo di modelli e stili predefiniti, copia e spostamento
di porzioni dei testo nell’ambito dello stesso documento e tra documenti diversi. Gestione dei documenti.
Memorizzazione e richiamo documenti, proprietà di un documento, ricerca di documenti su disco. Creazione di tabelle. Inserimento dati, formattazione celle, modifica, formule. Inserimento di grafici e immagini. Modifica di immagini, creazione di immagini, funzione di raggruppamento.
Funzioni di carattere generale. Numerazione delle pagine, impaginazione, ricerca e sostituzione di testo o
di, controlli di formato, utilizzo dei controllo ortografico e dei thesaurus, formato e ordinamento di elenchi.
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FOGLIO DI CALCOLO. Operazioni di editing. Selezione, spostamento, copia, modalità di inserimento dei
dati. Le principali funzioni predefinite. Funzioni matematiche, funzioni data e ora, funzioni statistiche, funzioni finanziarie, funzioni di testo, funzioni logiche, funzioni di ricerca. Gestione dei dati. Utilizzo del modulo per l’immissione dei dati, riepilogo dei dati, ordinamento standard e personalizzato, creare ed eliminare
Subtotali, teoria dei database applicata ad Excel, filtrare i dati utilizzando il filtro automatico e il filtro
avanzato, funzioni DB, utilizzare le strutture, creare una struttura, nascondere e visualizzare i livelli della
struttura, nascondere e visualizzare i simboli, convalida dati. Importazione ed esportazione dati. Importare
dati in Excel, recupero dati dal web e creazione di query, esportare dati da Excel pubblicazione statica ed
interattiva. La protezione dei Fogli e delle cartelle di lavoro. Proteggere l’accesso alle cartelle di lavoro
in lettura e in scritture, proteggere il foglio di lavoro in lettura, in scrittura, completamente o solo per aree.
L’analisi dei dati. La ricerca obiettivo. Il risolutore. Analizzare i dati utilizzando la Tabella Pivot. Creare
e modificare le tabelle pivot, mostrare e nascondere dati, modificare il layout, raggruppare i dati, campo
calcolato ed Elemento calcolato, grafico Pivot, creare una tabella pivot interattiva per il web. Le proiezioni dei dati. Creare tabelle di dati a una e a due variabili, creare e gestire scenari.
POWER POINT. Caratteristiche generali e potenzialità del prodotto. Interfaccia utente, introduzione all’uso, inserimento e modifica dei testi, inserimento e modifica di elementi grafici, creazione della slide master. Funzionalità per la gestione dei testi. Controllo dell’allineamento e della spaziatura, utilizzo di font
ed attributi tipografici, funzioni di ricerca e sostituzione, controllo ortografico, editor di equazioni. Funzionalità grafiche. tracciamento di linee, rettangoli, ovali, cerchi, ridimensionamento e riposizionamento
degli elementi grafici, applicazione di ombreggiature, fondini e colori, effetti speciali, utilizzo della libreria grafica. Generatore di grafici. Inserimento dei dati, generazione e modifica dei grafici, personalizzazioni.
Funzioni di presentazione. Visualizzazione slide: anteprima, scorrimento manuale ed automatico, controllo
generale dei formato e relative opportunità di modifica, organizzazione della presentazione: spostamento
delle slide e operazioni di copia, taglia, incolla, inserimento delle note e generazione di documenti riassuntivi.
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E278
Utilizzo di Excel come database
DURATA
3 giorni
DATE
9-10-11 novembre 2015
ORARIO
1ª e 2ª giornata: 9-13/14-16
3ª giornata: 9,00 – 14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
OBIETTIVI
Il corso è rivolto a tutti gli utenti che vogliono utilizzare proficuamente l’applicazione Excel come base dati.
Durante il corso saranno riportati esempi per la gestione di ufficio acquisti finalizzati alla conoscenza delle
funzioni maggiormente utilizzate nella gestione dei dati.
I partecipanti dopo il corso sapranno elaborare modelli, template per raccogliere e organizzare le informazioni, gestire in maniera ordinata il trasferimento e l’importazione dei dati da fonti diverse.
Sapranno altresì creare un efficiente sistema di reporting e monitorare costantemente i flussi di archivio.
PREREQUISITI
L’intervento formativo è rivolto ad utenti che abbiano conoscenza dei contenuti di corsi di introduzione
all’informatica e utilizzo di Windows Xp.
PROGRAMMA
Costruire modelli. Copia normale, riferimenti di celle e intervalli, operazione standard di copia, il quadratino di riempimento, riferimenti assoluti e misti, immissioni di dati e formule con il Ctrl+ Invio. Il mondo di
Excel. La scrivania di Excel, Fogli e cartelle di lavoro, Rinominare, eliminare, aggiungere, nascondere fogli,
riferimenti a celle di altri fogli di lavoro. Estetica e formati numerici. Interventi su righe, colonne, celle,
fogli, aspetti globali del foglio di lavoro, attributi di celle e intervalli, la via canonica per ottenere i formati,
allineamento e stili. Formule, nomi di zona, altre funzioni. Operatori e priorità, la funzione SE() e le funzioni logiche. Funzioni speciali e altre particolarità. Funzioni su ricerca tabellare, la funzione Cerca.vert(),
altre funzioni di ricerca tabellare, la gestione di date e orari, la sintassi dei formati numerici, la protezione
dei fogli e delle celle. Elenchi e database. Che cosa è un elenco in Excel, definizioni, caratteristiche, Il modulo dati, il filtro automatico, filtro avanzato, il nome riservato Criteri, le zone di criteri composite, criteri
calcolati, estrazione di record, ordinamento di elenchi e intervalli, aggiungere ed eliminare i subtotali, lavorare con i moduli dati, utilizzare la convalida dei dati. Utilizzare le strutture. Creare una struttura, nascondere e visualizzare i livelli della struttura, nascondere e visualizzare i simboli. Lavorare con le tabelle
Pivot. Creare e modificare le tabelle pivot, modificare la visualizzazione delle tabelle pivot, raggruppare i
dati nella tabella pivot, creare i grafici in tabella pivot. Eseguire le proiezioni sui dati. Lavorare con le tabelle database di dati a una e due variabili, creare e gestire gli scenari, analizzare i dati, ricerca obiettivo,
il risolutore, utilizzare gli strumenti di analisi, individuare i riferimenti alle celle, individuare le formule cha
fanno riferimento a una cella. Utilizzare le Macro. Registrare, eseguire ed assegnare una macro, modificare,
rinominare ed eliminare una macro. Importare ed esportare le informazioni. Importare ed esportare le informazioni, inserire e modificare oggetti e immagini, inviare documenti ad altri utenti, lavorare con i commenti alle celle, condividere le cartelle e lavorare con le informazioni personalizzate.
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B431
L’informatizzazione dei servizi di segreteria
- COME OTTIMIZZARE LE CONOSCENZE DELL’INFORMATICA PER IL RUOLO SEGRETARIALE
DURATA
3 giorni
DATE
16-17-18 novembre 2015
ORARIO
8,45 – 14,30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
OBIETTIVI
Il corso è rivolto a tutto il personale segretariale che abbia l’esigenza di ottimizzare il proprio lavoro con
l’aiuto dell’informatica.
Esso è riferito agli applicativi word, excel, posta elettronica, internet, progettato con lo scopo di utilizzare
le funzioni avanzate, particolarmente idonee e proficue al ruolo di segretario/a degli enti pubblici e di
aziende private.
I partecipanti sapranno creare format adatti alla elaborazione di documenti, lettere, fax, modelli preimpostati e personalizzati, sapranno revisionare un documento, creare indici e sommari, creare liste di indirizzi,
raccogliere e organizzare le informazioni, gestire in maniera ordinata il trasferimento e l’importazione dei
dati da fonti diverse, sapranno utilizzare database, filtrare dati e informazioni, creare un efficiente sistema
di reporting e monitorare costantemente i flussi, sapranno utilizzare ed ottimizzare l’utilizzo della posta
elettronica, creare nuovi account, ottimizzare la rubrica, e pianificare gli appuntamenti.
PREREQUISITI
Conoscenza elementi base di informatica e di Windows Xp.
PROGRAMMA
Format di una lettera, sezioni, indici e sommari, mappa del documento, le revisioni, i moduli, la stampa
unione. Utilizzo di excel come database, gestire gli elenchi, il filtro automatico, filtro avanzato, la struttura,
subtotali.
Gestione ottimizzata della posta elettronica, le attività, gli appuntamenti.
Utilizzo di internet, ottimizzazione delle ricerche.
Gestire l’invio dei messaggi; contrassegnare i messaggi; modificare la priorità e la riservatezza di un messaggio; verificare e richiamare i messaggi; impostare o modificare le opzioni di recapito per un messaggio;
lavorare con le visualizzazioni e i raggruppamenti; personalizzare e creare le visualizzazioni; raggruppare i
messaggi. Lavorare e gestire gli elementi con le categorie; utilizzare le caratteristiche di Internet; utilizzare
la barra degli strumenti Web e il menu preferiti; utilizzare i collegamenti alle pagine Web nella barra di Outlook; inserire il calendario sul Web.
Utilizzare gli strumenti personali della posta; utilizzare la rubrica personale, le regole fuori sede e la firma;
gestire le impostazioni del calendario; gestire i giorni lavorativi, i fusi orari e le festività; definire le diverse
opzioni del calendario; lavorare con il diario, visualizzare e registrare le attività nel diario. Trovare e organizzare gli elementi in Outlook; utilizzare la creazione guidata regole; organizzare attività, contatti e note.
Sono previste esercitazioni pratiche su tutti gli argomenti trattati.
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E327
Implementazione e gestione infrastrutture delle reti
DURATA
3 giorni
DATE
23-24-25 novembre 2015
ORARIO
1ª e 2ª giornata: 9-13/14-16
3ª giornata: 9,00 – 14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
RELATORE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
OBIETTIVI
Il corso è incentrato su un ambiente di servizi di rete basati su Windows Server 2008 per far acquisire le nozioni di base per l’installazione, la gestione e configurazione di sistemi e servizi RRAS, DHCP, DNS, WINS su
ambienti di rete. Inoltre il corso illustra come configurare la protezione del traffico IP attraverso IPSec.
PREREQUISITI
Come requisiti fondamentali del corso si richiede la conoscenza degli obiettivi previsti nel corso “Amministrazione di sistemi di rete” (E280) o equivalente.
PROGRAMMA
Configurazione del routing mediante Routing e Accesso remoto. Allocazione degli indirizzi IP mediante DHCP
(Dynamic Host Configuration Protocol). Gestione e monitoraggio del DHCP. Risoluzione dei nomi. Risoluzione
dei nomi degli host mediante DNS (Domain Name System). Gestione e monitoraggio del DNS. Risoluzione dei
nomi NetBIOS mediante WINS (Windows Internet Naming Service). Protezione del traffico di rete mediante
IPSec. Configurazione dell’accesso alla rete. Gestione e monitoraggio dell’accesso alla rete.
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E249
Microsoft Access progettazione
DURATA
3 giorni
30 novembre - 1-2 dicembre 2015
ORARIO
1ª e 2ª giornata: 9-13/14-16
3ª giornata: 9,00 – 14,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
euro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)
DOCENTE
Ing. Alberto CARLESSO
Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)
OBIETTIVI
Il programma didattico è rivolto ad utenti che hanno necessità di progettare database con strutture e relazioni tabellari articolate.
Il corso permetterà all’utente di acquisire il giusto approccio di progettazione e normalizzazione dei dati,
orientate alla creazione di database complessi.
PREREQUISITI
L’intervento formativo è rivolto ad utenti che abbiano conoscenza dei contenuti di corsi di introduzione all’informatica, utilizzo di Windows Xp e Microsoft Access livello base.
PROGRAMMA
Controllare l’input dei dati. Usare le regole di convalida, lavorare con la maschera di input, creare colonne
di ricerca.
Query. Creare query flessibili, lavorare con le proprietà delle query di selezione, creare query con parametri, creare una tabella con una query di comando,aggiornare i record con una query di comando, accodare
ed eliminare record con una query di comando, Creazione di query a campi incrociati.
Maschere. Modificare il layout di una maschera, aprire una maschera in visualizzazione Struttura, operare
sui controlli, disegnare una maschera in visualizzazione struttura, creare una nuova maschera in visualizzazione struttura, controllare gli errori in maschere e report, aggiungere elementi grafici restringere l’imputazione dei dati nelle maschere usando pulsanti di opzione e caselle di riepilogo, migliorare l’efficacia delle
maschere, lavorare con le sottomaschere, introduzione alle sottomaschere, creare sottomaschere.
Report. lavorare con i report in visualizzazione struttura, attivare la visualizzazione struttura lavorare con
i controlli, creare un nuovo report in visualizzazione struttura aggiungere controlli calcolati personalizzare
i report, aggiungere elementi grafici, ordinare e raggruppare i record, controllare l’impaginazione dei report,
aggiungere un sottoreport ad un report esistente.
Altre funzioni. creare un grafico, creare etichette di indirizzi, importare ed esportare dati, importare i dati
da un foglio di calcolo Excel, da un file di testo o da un altro.
Database di Access, collegare le tabelle ad un file di origine esterno, esportare i dati di Access utilizzando i
collegamenti Office, eseguire una stampa unione con i dati di Access, esportare i dati in altre applicazioni.
Sono previste esercitazioni pratiche sugli argomenti trattati.
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RICONOSCIMENTI E ACCREDITAMENTI
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• Presidenza del Consiglio dei Ministri (d.P.C.M. 1/8/2007)
- Corso biennale di Management pubblico e Formazione dirigenziale
• Regione Lazio - Ente Accreditato per la Formazione Superiore e Continua
• Consiglio Ordine Avvocati di Roma - formazione per Avvocati
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE PER GLI ENTI PUBBLICI - TRACCIABILITÀ
Per l’adesione ai corsi è necessario, sino a 5 giorni dall’inizio del corso, l’invio di lettera di iscrizione (tramite fax o e-mail)
o della scheda apposita che si trova sul sito www.ceida.com. Le quote di partecipazione sono esenti iva ex art. 14 comma
10, legge 537/1993. Il Ceida srl assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari ex art. 3, legge 136/2010 e s.m.i.
Il conto corrente dedicato è il seguente: BANCOPOSTA – Ufficio Roma 13 IBAN IT 97 R 07601 03200 000013130000. Il
soggetto delegato ad operare sul conto è il Presidente dott.ssa Alessandra IOANNUCCI, C.F.: NNCLSN41M52H501C.
Si consiglia ai dipendenti e ai collaboratori di Enti Pubblici di interessare al più presto l’Ufficio Formazione per ottenere
l’autorizzazione alla partecipazione ai corsi.
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE PER AZIENDE, PROFESSIONISTI E PRIVATI
Per l’adesione ai corsi è necessario l’invio di lettera di iscrizione (tramite fax o e-mail) o della scheda apposita che si
trova sul sito www.ceida.com. Le quote di partecipazione sono al netto dell’Iva 21%. Il pagamento va eseguito prima dell’inizio del corso con versamento diretto o tramite bollettino postale (c/c n. 13130000) o bonifico (IBAN IT 97 R 07601
03200 000013130000).
INFO
VOUCHER: varie Amministrazioni regionali e provinciali emettono buoni formativi (voucher) spendibili per la partecipazione ai corsi.
Sul sito www.ceida.com è riportato l’elenco degli alberghi adiacenti la Stazione Termini e la Scuola e la loro ubicazione sulla
piantina. Sono inoltre indicate alcune sistemazioni a prezzo ridotto.
___________________________________________
Visitate il nostro sito www.ceida.com per le informazioni complete
sui programmi, docenti e date di effettuazione
___________________________________________
COME RAGGIUNGERE LA NOSTRA SEDE
Per raggiungere la Scuola vedere la piantina della zona sul sito
www.ceida.com (cliccare su Informazioni: dove siamo)
dall’Aeroporto di Fiumicino è possibile utilizzare il collegamento
ferroviario FS Air Terminal fino alla Stazione Termini.
dalla Stazione Termini è possibile arrivare:
• a piedi in dieci minuti, seguendo le indicazioni della
piantina sul sito;
• in autobus utilizzando il 16 o il 75 e scendendo alla 3ª
fermata Via Palestro;
• in metropolitana utilizzando la Linea B - direzione Rebibbia
e scendendo a Castro Pretorio (1ª fermata).
CEIDA
Informativa ai sensi dell'art. 13 d.l.vo 196/2003 - Il trattamento dei dati personali che La riguardano viene svolto nell’ambito
della banca dati elettronica del CEIDA e nel rispetto di quanto stabilito dal d.l.vo 30 giugno 2003, n. 196 sulla tutela dei dati
personali. Il trattamento di tali dati, di cui Le garantiamo la massima riservatezza, è effettuato all’unico fine di aggiornarLa sulle
iniziative formative del CEIDA. Potrà richiedere, ai sensi dell’art. 7 del d.l.vo n. 196/2003, in qualsiasi momento, la modifica o
la cancellazione dei suoi dati scrivendo all’attenzione del Responsabile Dati del CEIDA.
SEDE DEI CORSI:
Via Palestro, 24 • 00185 Roma • Tel. 06.492531 - 06.4450700 • Fax 06.49384866
e-mail [email protected]
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