SAB 31 dicembre 2011 NOTTE DI SAN SILVESTRO Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza Carlo Rizzari direttore musiche di Verdi, Strauss, Rossini SINFONICA GRAZIE! A nome dell’Orchestra del Teatro Olimpico, desidero ringraziare quanti hanno contribuito ai successi di quest’anno. Ringrazio il Maestro Giancarlo De Lorenzo per il percorso di crescita artistica ed umana che ha condotto con passione e maestria. Ringrazio le istituzioni che sostengono le nostre attività e credono nel valore della musica. Con entusiasmo e determinazione guardiamo al prossimo anno certi che nella condivisione dei caratteri della grande musica, del talento, della disciplina e dell’ispirazione, possiamo trovare il senso di una vita arricchita dall’arte e dalla bellezza. Massimiliano Frani direttore artistico Orchestra del Teatro Olimpico Ringrazio gli sponsor per averci permesso di continuare nella nostra missione di produttori di manifestazioni culturali di massimo livello e nella diffusione della musica sinfonica. Ringrazio ognuno di voi, perchè avete scelto di accompagnare e sostenere i concerti dell’Orchestra della Vostra Città. Livia Coppola presidente Orchestra del Teatro Olimpico 3 ann uss Stra II Joh L’ansia di avere tutto sotto controllo, ogni cosa al suo posto, puliti gli spazi, cancellate le impronte, tutto quest’affanno qui si placa, gioca con la ragione, s’insinua nell’intelletto l’agglomerato di polke, valzer, di tutte le danze e manca il rigetto, si snida la luce, la voce permette agile straniamento e piega le parole al cospetto del suono, è faro nel mare vasto di attente orecchie rapite dal cascare sani e salvi dentro ritmi che s’agitano tra silenzi da cui prendono il largo. Marco Scarpa PROGRAMMA Giuseppe Verdi/Nino Rota Valzer Brillante dal “Gattopardo” Ouverture del Nabucco Ouverture dal “Guglielmo Tell” Giuseppe Verdi Giacomo Rossini Josef e Johann Strauss Fledermaus Ouverture Sphärenklänge Walzer, op. 235 Alexandrinen-Polka, op. 198 Schatz-Walzer, op. 418 Rosen aus dem Süden. Walzer, op. 388 An der Schönen Blauen Danau, op. 314 Radetzky March, op. 228 Orchestra del Teatro Olimpico Carlo Rizzari direttore 5 NOTE AL PROGRAMMA Sin dall’antichità, la musica è sempre stata arte prediletta delle importanti occasioni celebrative. Il 1° gennaio non ha certo fatto eccezione, benché l’immagine familiare del cosiddetto “concerto di Capodanno” abbia cominciato ad entrare nell’immaginario collettivo solo a partire dal 1939, quando il massimo tra simili concerti stagionali debuttò a Vienna, nell’ombra di una guerra mondiale, in una grande sala (il Wiener Musikverein) colma di fiori di Sanremo. Se pure su quelle pagine briose aleggiava il fulgore e la magnificenza della Vienna imperiale di fine Ottocento, si trattava tuttavia di uno sfarzo conscio dell’imminente decadenza (non tanto mancava al 1914), e per questo dalla sonorità che ancor oggi, sotto gli scintillii, lascia tralucere la malinconia di un mondo al crepuscolo. Il “Concerto di S. Silvestro”, proposto dall’Orchestra del Teatro Olimpico, è in parte debitore dell’atmosfera dei grandi programmi viennesi. Il brio di valzer e polke dominerà la serata: tuttavia, prima di giungere a Vienna, il concerto farà tappa in Italia. Saluterà innanzitutto il pubblico la più nota cifra musicale del nostro Paese, ossia il suo inno nazionale, Il Canto degli italiani, figlio degli appassionati sentimenti risorgimentali di un ventenne di nome Goffredo Mameli e di Michele Novaro, compositore che diede veste musicale ai senari del giovane. La semplicità di ritmo e melodia ben si addicevano all’uso originario di quest’inno del 1847, pensato come canto patriottico significativo eppure facile da ricordare. Diversa è invece la declinazione degli ideali risorgimentali che si intravede nell’impegno di un’opera storica quale il Nabucco di Giuseppe Verdi (1842), che presentava una riflessione artistica stilizzata sull’idea della patria perduta, disegnando con partecipazione le figure degli ebrei esuli in Babilonia. Prima di rievocare il Nabucco, il concerto giungerà a Verdi tramite quel Valzer un tempo inedito, che Luchino Visconti volle nel suo Il Gattopardo (1963), nella trascrizione per orchestra di Nino Rota, ad ideale conclusione dell’anno di celebrazioni nel centenario della nascita di quest’ultimo (1911-2011). Con la figura di Gioacchino Rossini, il repertorio del concerto si sposterà virtualmente verso luoghi d’oltralpe, ed in particolare in Francia, dove nel 1829 il compositore di Pesaro diede il suo definitivo addio all’opera, grazie alla sua monumentale interpretazione del Guglielmo Tell di Friedrich Schiller. A dar propulsione all’Ouverture è la vivida immaginazione musicale, che tramite precisi tocchi strumentali abbozza prima una placida alba in un montuoso paesaggio svizzero, con il coinvolgimento importante di violoncelli e contrabbassi, per poi lasciare spazio al turbamento d’una tempesta ed una successiva impressione pastorale siglata da un ispirato assolo di corno inglese. Un celebre richiamo di trombe evoca in seguito l’esercito dei patrioti svizzeri, che incede al trascinante ritmo di un galop trasformatosi in una delle citazioni rossiniane più ricorrenti. Finalmente a Vienna, la famiglia Strauss si troverà innanzitutto rappresentata da Johann II, che nel 1874 offrì alla capitale austriaca una personale risposta all’operetta francese, con Der Fledermaus (Il Pipistrello), tratto da un vaudeville di Henri Meilhac e Ludovic Halévy intitolato Réveillon. L’Ouverture si apre con un motivo di tre note proveniente dal terzo atto dell’operetta. Le successive sezioni dell’Ouverture, che alla prima esecuzione al Theater an der Wien suscitarono applausi a scena aperta, presentano un Allegretto ammiccante, un trascinante valzer, una più composta melodia in modo minore ed un’esuberante polka. Il malinconico Josef Strauss, fratello minore di Johann II, lasciò nei suoi valzer Sphärenklänge (“armonia delle sfere”) una testimonianza di una creatività potenzialmente profonda, forse limitata dalla necessità di adeguarsi allo “stile Strauss”. Nell’Op. 235 una serie di variazioni eleganti su una melodia di grazia serena prende le mosse da una suggestiva introduzione, dalle tinte armoniche quasi wagneriane. I motivi d’interesse della Alexandrine Polka di Johann Strauss II risiedono invece in pregiati tocchi cromatici nella contromelodia intonata, nella prima sezione, da violoncello e fagotto, nonché nel tema della seconda metà della parte centrale, ossia il Trio. Da un’altra operetta straussiana, Der Zigeunerbaron (Lo zingaro barone, 1885) proviene lo Schatz-Walzer (“Valzer del tesoro”). L’Op. 418 è basata su melodie provenienti dal secondo atto, ed in particolare dalla scena in cui Sándor Barinkay, un esule tornato in Ungheria dopo vent’anni, parla alla zingara Czipra ed a sua figlia Saffi di un tesoro nascosto sotto una pietra delle rovine di un vicino castello. Ancora da un’operetta è tratto Rosen aus dem Süden: il punto di partenza per questo valzer fu Das Spitzentuch der Königin (1880), con un soggetto basato sul Don Quijote di Cervantes. Di particolare rilievo sono le manipolazioni che Strauss II operò sulle ripresentazioni delle melodie principali, all’interno della classica struttura formale del valzer viennese. Il Kaiser-Walzer del 1889 costituisce una rievocazione leggera del clima nobile e guerriero suggerito dalla figura dell’Imperatore Francesco Giuseppe, prima di incontrare l’immancabile coppia di lavori conclusiva di ogni concerto di Capodanno in stile viennese. An der Schönen Blauen Danau divenne un’icona del valzer sin dalla sua presentazione, all’Esposizione universale di Parigi del 1867. Eppure, quel risonante successo fece dimenticare che la composizione fu in realtà concepita come pezzo per coro a quattro voci, con accompagnamento dell’orchestra o del solo pianoforte. La Marcia di Radetzky costituisce invece il lascito più noto di Johann Strauss padre: non un quadro danzante, ma un baldanzoso schizzo militaresco in onore del generale Josef Radetzky, vittorioso nella battaglia italiana di Custoza, nel 1848. In realtà, di tali circostanze storiche si è oggi spesso dimentichi, lasciando alla Marcia il ruolo moderno di metafora d’un incedere fiducioso verso le sfide dell’anno nuovo. Marco Bellano 7 I PROTAGONISTI Carlo Rizzari Carlo Rizzari, catanese, è nato nel 1964. Inizia nella sua città gli studi di violino e di pianoforte, perfezionandosi in seguito a Palermo, Roma e Ginevra. A diciannove anni vince il concorso di violino presso l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e si trasferisce a Roma. Qui intraprende gli studi di composizione - con Teresa Procaccini - e direzione d’orchestra - con Bruno Aprea - diplomandosi in entrambe le discipline con il massimo dei voti nel 1995. Nel 1992 frequenta il corso di direzione d’orchestra con Karl Österreicher presso la Musikhochschule di Vienna, e successivamente il corso di perfezionamento tenuto da Carlo Maria Giulini alla Scuola di Musica di Fiesole. Nel 1998 è finalista al Concorso internazionale di direzione d’orchestra “Kiril Kondrašin”, e nel concerto finale al Concertgebouw di Amsterdam dirige l’Orchestra Filarmonica della Radiotelevisione Olandese. Carlo Rizzari dirige regolarmente l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia (con la quale ha inciso anche un cd con musiche sinfoniche di Ennio Morricone). Come Direttore ospite è stato invitato dall’Orchestra Sinfonica di Montreal, l’Orchestra de la Suisse Romande, l’Orchestra Sinfonica di Graz, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra della Toscana e l’Orchestra del Teatro Bellini di Catania e altre. Dal 2006 è assistente musicale di Antonio Pappano e collabora con la direzione artistica dell’Accademia come organizzatore e promotore dell’attività dei complessi da camera. Inoltre si occupa attivamente di divulgazione musicale; insieme al settore Education ha ideato e realizzato una serie di lezioni-concerto dedicate ai ragazzi di diverse fasce di età e ha diretto numerosi family concert della domenica mattina, sempre all’Auditorium. Nel 2007 ha inaugurato il progetto “Musica e Poesia” su un’idea di Bruno Cagli, dirigendo con un concerto dedicato a musiche ispirate alle poesie di Mallarmè. Nello stesso anno ha diretto l’opera Il Signor Bruschino di Rossini alla Sala Petrassi dell’Auditorium di Roma con la regia di Daniele Abbado. Nell’ottobre dello stesso anno ha diretto musiche di Michael Nyman all’Arsenale di Venezia per la rassegna Biennale Musica. Ha inoltre diretto nella Stagione sinfonica 2007/2008 dell’Accademia di Santa Cecilia interpretando musiche di Ravel, Copland e Prokof’ev. Nell’estate del 2008 ha partecipato al “Belcanto Festival” di Knowlton (Canada) dirigendo l’Orchestre Symphonique de Montréal. Poco dopo ha brillantemente inaugurato l’edizione romana dello stesso festival dirigendo l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel concerto Tre tenori di Belcanto, con la partecipazione di John Osborn, Barry Banks e Celso Albelo. La scorsa estate ha partecipato alla prima edizione del Reate Festival dirigendo la Tafelmusik Baroque Orchestra. Nel dicembre dello stesso anno ha sostituito Michael Tilson Thomas con un brevissimo preavviso dirigendo con grande successo nella Stagione Sinfonica dell’Accademia di Santa Cecilia la Nona Sinfonia di Beethoven e Street Song dello stesso MTT. Appassionato di jazz, ha suonato il violino in varie formazioni collaborando con musicisti come Michel Audisso, Ettore Fioravanti e Riccardo Fassi. Fra gli ultimi impegni, nel gennaio 2011 con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il mezzosoprano Sonia Ganassi ha diretto le Dance Figures di G. Benjamin, le Nuits d’été di H. Berlioz e la monumentale Terza Sinfonia di C. Saint Saënt. In agosto ha inaugurato il Reate Festival 2011 con un prezioso programma “risorgimentale” in cui si alternavano arie di belcanto a cori e sinfonie delle più note opere verdiane. CA RL OR IZZ AR I 9 PROSSIMI CONCERTI L’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza VEN 20 GENNAIO 2012 ore 20.45 IL MARE DEL NORD ORCHESTRA DEI POMERIGGI MUSICALI Giordano Bellincampi direttore Paolo Bordoni pianoforte musiche di Grieg, Nielsen orc hestra del MAR 21 FEBBRAIO 2012 ore 20.45 teatro SERATA ALL’OPERETTA olimpico ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA L’Orchestra del Teatro Olimpico è un’associazione che si occupa di produzione, diffusione e conoscenza del patrimonio sinfonico mondiale. L’Orchestra è una realtà che sostiene e divulga la musica classica, valorizzando le sue radici vicentine e legando il suo nome al simbolo per eccellenza della città: il Teatro Olimpico. In oltre vent’anni di storia, dalla prima orchestra voluta dalla città nel 1990 per creare un’unica espressione sinfonica vicentina, l’ensemble ha raggiunto una maturità artistica che l’ha portato ad importanti consensi di pubblico e di critica, grazie ad artisti, direttori e collaborazioni di grandissimo livello. L’Orchestra, che annovera nel suo organico musicisti veneti e giovani diplomati nei Conservatori di musica della nostra Regione, si è esibita nelle principali sale italiane ed europee. Ha debuttato nel 2008 negli Stati Uniti alla Carnegie Hall di New York. Nel suo organico orchestrale sono presenti alcuni tra i migliori allievi del Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, selezionati per aderire al progetto “Scuola - Lavoro”. Gli allievi vengono inseriti nell’organico orchestrale e seguiti da un Tutor, che rilascia al termine del progetto una valutazione. Violini I Monica Zampieri Roberto De Maio Vinicio Marchiori Francesca Crismani David Scaroni Nadia Dal Belin ­­­­­­­­­­­­­­Francesco De Santi Matteo Travaglia Marta Guarda Violini Ii Michele Bettinelli Chiara Serati Maria Rosa Cannistraci Marie Axelle Orset Nicola Possente Franco Turra Luigi Calzavara Viole Michele Sguotti Mariano Doria Marina Nardo Daniela Gaidano Luca Cacciatori Violoncelli Szabo Zoltan Sara Zalloni Petra Maria Teclu Annalisa Petrella Teresa Pante Contrabbassi Daniela Georgieva Stefano Versolato Lorenzo Baroni Flauti Antonio Vivian Tommaso Pilastro Oboi Michele Antonello Raffaele Spinello Clarinetti Antonio Graziani Francesco Guiotto Fagotti Lucio Caucchiolo Vanna Maria Girardi SIN FONI CA Romolo Gessi direttore Alexandra Reinprecht soprano Andrea Binetti tenore musiche di Ivanocici, Lehár, Strauss .it nza p lim ao str e vic ico e rch w.o w w Biglietteria tel. 0444.324442 - [email protected] in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza www.tcvi.it Corni Enrico Barchetta Francesco Pampanin Alessandro Lando Berlato Sella Trombe Claudio Ongaro Daniele Casarotti Tromboni Cristiano Boschesi Matteo De Miglio Stefano Tincani Tuba Alberto Azzolini Timpani Percussioni Didier Bellon Giulio Zanuso Alessandro Zucchi Arpa Stefania Rizzo Gli allestimenti verdi sono stati curati da “Viridea” Big inte rido und Big è po alla vial tel. onwww in t di V Ora la b mar mar 10.3 SIN FONI CA trov STA www www Soci Fondatori ww w.t cv i.it Partner Logo Aim Energia concreta.pdf Sponsor C M Y CM MY CY CMY K 1 31/08/11 15.05