07/10/2011 Politica Economica Europea 4 a.a. 2011-12 Altre cause di diversità I paesi, oltre a distinguersi per le preferenze che esprimono su inflazione/disoccupazione e per le istituzioni che governano i loro mercati diversità strutturali), possono ulteriormente diversificarsi a seguito di possibili shock esogeni asimmetrici. La caratterizzazione di shock esogeni in simmetrici o asimmetrici è fondamentale per capire le aree valutarie. a.a. 2011-12 1 07/10/2011 Shock diversi tra paesi: shock asimmetrici Distinguiamo gli shock in base a come colpiscono i diversi stati e in base alla loro durata temporale. • Shock simmetrico: colpisce le economie (o regioni) allo stesso modo. All’opposto lo shock è asimmetrico se colpisce due regioni in modo opposto (positivo in una regione, negativo nell’altra). Simmetrico (asimmetrico) puro se è (opposto) di pari entità. • Shock permanente: permane nel tempo, è causato da cambiamenti strutturali (esempio: cambiamenti nelle preferenze o cambiamenti dovuti al progresso tecnico). All’opposto lo shock è temporaneo se ha una durata determinata anche se non conosciuta perfettamente (ad esempio gli shock legati alle fasi a.a. 2011-12 cicliche). Shock simmetrici e asimmetrici • Domanda e offerta aggregata: Shock asimmetrico di domanda p p Y Y Paese A • p Paese B Domanda e offerta aggregata: Shock simmetrico di domanda p Ya.a. 2011-12 Y 2 07/10/2011 GLI EFFETTI DI UNO SHOCK ASIMMETRICO PERMANENTE Supponiamo di considerare due paesi: F e G che subiscono uno shock asimmetrico permanente. Francia vede ridursi la domanda per i suoi prodotti a vantaggio della Germania. In Francia: diminuisce la domanda, diminuisce il reddito, diminuiscono le entrate dello Stato aumenta la disoccupazione aumentano i sussidi di disoccupazione --> aumentano le spese dello Stato aumenta il deficit pubblico peggiorano i conti con l'estero In Germania aumenta la domanda, aumenta il reddito, aumentano le entrate dello Stato diminuisce la disoccupazione diminuiscono i sussidi di disoccupazione --> diminuiscono le spese dello Stato diminuisce il deficit pubblico migliorano i conti con l'estero • inoltre, se i prezzi sono flessibili (almeno verso l'alto) in Germania inizierà ad aumentare l'inflazione. a.a. 2011-12 COSA SUCCEDE IN SEGUITO A QUESTO SQUILIBRIO? 1. Esistono dei meccanismi in grado di riportare automaticamente i due paesi all’equilibrio? 2. Se tali meccanismi non esistono o non funzionano bene, è possibile ‘assicurarsi’ contro il rischio di questi squilibri? Se sì, come? 3. Esistono delle politiche economiche efficaci per riportare l’equilibrio? 4. L’essere parte di una UM aiuta a riporta l’equilibrio in caso di shock asimmetrici? Gli interventi di politica economica sarebbero diversi se i paesi fossero indipendenti? a.a. 2011-12 3 07/10/2011 TEORIA DELLE AREE VALUTARIE OTTIMALI Mundell (1961) Esistono due meccanismi di aggiustamento automatico: 1. Flessibilità di salari e prezzi la disoccupazione in F porta ad una riduzione dei salari. Quindi si riducono i prezzi e la curva di offerta si sposta verso il basso. In Francia Y ritorna al livello iniziale. All’opposto in Germania i salari aumentano spostando la curva di offerta verso l’alto. Y ritorna al livello iniziale. Il ritorno all’equilibrio è anche facilitato dallo spostamento della domanda a favore dei prodotti francesi il cui prezzo ora è relativamente più basso. Il livello dei prezzi nei due paesi infatti è diverso. 2. Mobilità del lavoro I disoccupati Francesi si spostano in Germania dove trovano lavoro data la maggiore richiesta. L’aggiustamento tramite il lavoro rende non necessario l’aggiustamento dei salari e dei prezzi. NOTA: L’aggiustamento 1. è tramite i prezzi, l’aggiustamento 2. è tramite le quantità I MECCANISMI AUTOMATICI NON FUNZIONANO: ESISTONO ALTRI CANALI CHE POSSONO ‘ASSICURARE’ I CITTADINI VERSO IL RISCHIO DI QUESTI SHOCK? La riduzione della domanda in F determina minori profitti, il valore dei titoli azionari si riduce. Se il mercato finanziario è completamente integrato questa perdita sarà sopportata anche in G nella misura in cui i titoli/azioni sono detenuti anche da investitori tedeschi: dal canto loro gli investitori F detengono anche titoli tedeschi e compensano le perdite. Ma chi sono gli investitori? I disoccupati francesi?... Nota: questo meccanismo funziona se lo shock è temporaneo e il mkt dei capitali integrato. I mkt dei capitali tendono ad essere più integrati in un’UM 4 07/10/2011 I MECCANISMI AUTOMATICI NON FUNZIONANO: COSA PUÒ FARE LA POLITICA ECONOMICA? Se i meccanismi automatici non funzionano? – Eccesso di domanda in G porta ad aumento dell’Inflazione e lento riaggiustamento che sarà molto costoso in Francia per il persistere della disoccupazione Quali possibili interventi di PE? Dipende. 1. I due paesi sono indipendenti – Si utilizza il tasso di cambio. Se il tasso di cambio è flessibile, si utilizza la politica monetaria: varia il tasso di interesse (F riduce il proprio tasso di interesse e il franco si deprezza). Se il tasso di cambio è vincolato, allora la F svaluta il franco rispetto al marco. In entrambi i casi la competitività dei prodotti francesi aumenta. 2. I due paesi sono parte di un’unione monetaria – Il tasso di cambio non è utilizzabile perché sparisce tra i due paesi. – Politica monetaria: ma deve mediare tra due situazioni opposte! – Se il bilancio dell’Unione è centralizzato: trasferimenti di reddito da un paese all’altro (trasferimenti interregionali). Ma problema di ‘moral hazard’ (comportamenti opportunistici), con gravi conseguenze specialmente se lo shock asimmetrico è permanente – Se il bilancio dell’Unione non è centralizzato: stabilizzatori automatici nazionali ma possibili problemi dal lato della finanza pubblica (deficit, debito trasferimenti intergenerazionali (vedi lezioni successive) a.a. 2011-12 5 07/10/2011 COSTO DOVUTI ALLA PERDITA DELL'AUTONOMIA DELLA POLITICA MONETARIA E DEL TASSO DI CAMBIO Complessivamente, la 'gravità' del costo legato alla perdita dell'autonomia della politica monetaria e dello strumento tasso di cambio dipende: a) dalla flessibilità di prezzi e salari b) dalla mobilità del lavoro c) dalla probabilità di shock asimmetrici a.a. 2011-12 Alcune prime conclusioni • Se lo shock è asimmetrico e permanente gli Stati di una UM devono ricorrere a forme di flessibilità salariale e/o mobilità • Il meccanismo della redistribuzione del reddito può aiutare ma non può essere usato permanentemente nel caso di shock permanenti Se esistono rigidità istituzionali, scarsa organizzazione dei sistemi assicurativi UM può essere molto costosa in presenza di shock asimmetrici a.a. 2011-12 6 07/10/2011 Va meglio ai paesi indipendenti? In presenza di shock permanenti e asimmetrici i paesi con politica monetaria indipendente, possono utilizzare il tasso di cambio. • Quanto efficace è questa manovra? a.a. 2011-12 L’EFFICACIA DEL TASSO DI CAMBIO In F la domanda diminuisce. Hp: svalutazione del franco (FR) rispetto al marco (DM) eR= (PF e)/PDM e = tasso di cambio DM/FR FR svaluta e diminuisce eR diminuisce aumenta la competitività di F, le esportazioni aumentano e la domanda aumenta. La svalutazione del FR rispetto al DM equivale ad una rivalutazione del DM rispetto al FR. Questa rivalutazione ridurrà la domanda in Germania e abbasserà l'inflazione. Anche la Germania quindi riesce a recuperare l'equilibrio sia reale che nominale. In questo caso la svalutazione appare come uno strumento efficace. 7 07/10/2011 MA….. Che effetti produce la svalutazione del franco francese in Francia (oltre ad aumentare exp)? • La svalutazione ha l'effetto IMMEDIATO di aumentare il prezzo (in franchi) dei beni importati (PM ) Infatti: PM=P$/e • L'indice dei prezzi al consumo (media ponderata di beni prodotti internamente e di beni importati) aumenta e quindi aumenta l'inflazione in Francia. L'aumento dell'inflazione determinerà un aumento dei salari (con modalità che dipendono dalla contrattazione) e di conseguenza un aumento dei prezzi dei beni prodotti in Francia. Tramite questa via l'iniziale miglioramento della competitività verrà eroso dall'aumento dell'inflazione. La svalutazione è uno strumento efficace nel breve periodo. a.a. 2011-12 8 07/10/2011 Deprezzamento/svalutazione PF O’F(W 2) OF(W 1) F’ F D’F Aumentano le exp Aumentano i prezzi all’importazione e quindi I prezzi al consumo I lavoratori cercheranno di mantenere il potere d’acquisto dei salari La curva di O si sposta verso l’alto L’efficacia della manovra si riduce e l’inflazione è aumentata DF YF Una svalutazione (in genere) aumenta la crescita salariale (l’entità della crescita dipende- come visto- dal funzionamento del mercato del lavoro). Data la crescita della produttività, questo genera un aumento di inflazione. L’iniziale recupero di domanda (e anche la riduzione della disoccupazione) verrà eroso La Francia potrebbe ripetere la svalutazione? w& B A Svalutazione aumenta la crescita salariale crescita produttività inflazione Tasso di disoccupazione a.a. 2011-12 9 07/10/2011 Svalutazioni ricorrenti • Per studiare l’effetto di svalutazioni ricorrenti la curva di Phillips va modificata… perché? a.a. 2011-12 La curva di Phillips aumentata per le aspettative w& = a − bu • • FRIEDMAN e PHELPS, separatamente, a cavallo degli anni ‘60 e ’70 intervengono sul fondamento teorico della curva di Phillips. Sottolineano che la variazione del salario deve essere in termini REALI. Cioè lavoratori e imprese sono interessati al salario reale e non nominale. salario reale = W / P log(salario reale) = log W − log P d log(salario reale) d log W d log P = − dt dt dt tasso di crescita del salario reale = w& − p& 10 07/10/2011 • Inoltre, le richieste di aumenti salariali da parte dei lavoratori saranno fatte sulla base dei prezzi attesi salario reale atteso = W / P e log(salario reale atteso) = logW − log P e d log(salario reale atteso) d logW d log P e = − dt dt dt tasso di crescita del salario reale atteso = w& − p& e La curva di Phillips aumentata per le aspettative La curva di Phillips diviene: w& − p& e = a − bu w& = a − bu + p& e Attenzione: Esistono quindi infinite curve di Phillips, associate a diversi tassi di inflazione attesa 11 07/10/2011 Svalutazioni e inflazione • Se persiste il problema di competitività e il tasso di cambio va periodicamente svalutato, si genera una spirale inflazionistica. • Svalutazione inflazione aumento dei salari aumento dei prezzi svalutazione inflazione • La crescita persistente dell’inflazione alimenta le aspettative di inflazione • La curva di Phillips si sposta nel piano w& u Curve di Phillips Sostituendo nella curva di Phillips la relazione tra salari e prezzi: p& = w& − q& + m& Si ottiene: p& = (a − q& + m& ) − bu + p& e Le aspettative di inflazione alimentano l’inflazione. p& e = 4% p& e = 3% p& e = 1% 12 07/10/2011 La curva di Phillips nel lungo periodo Definiamo il lungo periodo come la situazione di stato stazionario del sistema (cioè il sistema economico si riproduce sempre uguale). In stato stazionario le aspettative sono sempre realizzate e la crescita della produttività e mark up sono costanti. La curva di Phillips quindi diviene: p& = costante − bu + p& Semplificando si ottiene una curva di Phillips (di lungo periodo) che determina il tasso di disoccupazione di equilibrio di lungo periodo (o tasso naturale) che è costante ed indipendente dalla crescita di prezzi e salari: u* = costante a.a. 2011-12 ASPETTATIVE DI INFLAZIONE E INFLAZIONE All’aumentare delle aspettative di inflazione… u* …l’inflazione aumenta 13 07/10/2011 Concludiamo che.. • Nel caso di shock asimmetrici permanenti l’uso del tasso di cambio non è consigliabile perché facilmente innesca una spirale inflazionistica. • Inoltre, nel lungo periodo il tasso di disoccupazione non dipende dall’inflazione e/o dalla crescita salariale. a.a. 2011-12 Caso di shock simmetrici • Ad esempio: la Francia e Germania subiscono una riduzione della domanda. • In entrambi i paesi: diminuisce la domanda, diminuisce il reddito, diminuiscono le entrate dello Stato, aumenta la disoccupazione, aumentano i sussidi di disoccupazione, aumentano le spese dello Stato, aumenta il deficit pubblico, peggiorano i conti con l'estero • I meccanismi automatici non possono risolvere lo squilibrio a.a. 2011-12 14 07/10/2011 La politica economica: Se i paesi sono indipendenti • Se si utilizza il tasso di cambio svalutazioni competitive! • Si dovrebbero invece coordinare gli interventi Se i paesi sono parte di un’unione monetaria • Il coordinamento è assicurato stessa politica monetaria (in questo caso espansiva) per entrambi Nel caso di shock simmetrici partecipare ad un’unione monetaria facilita l’aggiustamento a.a. 2011-12 Riassumendo • Se gli shock sono permanenti, perdere il tasso di cambio non è un costo nel lungo periodo. • Tuttavia nel bp la mancanza del tasso di cambio implica che per recuperare competitività il paese potrebbe essere costretto a politiche di riduzione dei salari e dei prezzi che generano un aumento del tasso di disoccupazione. a.a. 2011-12 15 07/10/2011 Costi di breve e lungo periodo • Se nel “lungo periodo” la politica monetaria non può influenzare il tasso di disoccupazione (la curva di P è verticale), è ‘poco’ costoso perdere la politica monetaria come strumento indipendente di politica economica partecipando ad un’unione monetaria. • MA nel breve periodo la curva di Phillips rimane valida. Politiche che tendono a ridurre i salari e quindi i prezzi aumentano la disoccupazione. Di quanto aumenta la disoccupazione e quanto persiste questo aumento? • La durata della disoccupazione dipende dalle istituzioni del mercato del lavoro (pendenza della CP) e da altri fattori w& Fattori che influenzano il costo di ridurre l’inflazione •Pendenza della curva di Phillips •Velocità di adeguamento delle aspettative di inflazione credibilità •Crescita della produttività u 16