le lingue degli uomini nelle terre del pentacolo

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Le lingue del Pentacolo - 1
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI
LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
Creative Commons License
Attribuzione - Non commerciale
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Indice
Introduzione
pag. 1
Le lingue degli uomini nelle terre del Pentacolo
pag. 2
Rosso Fiume
pag. 4
Bianco Inverno
pag. 12
Terre Brune
regione di Bhal
regione di Sanadar
pag. 20
pag. 22
pag. 29
Appendice
Linee guida per la creazione di nuove lingue
pag. 36
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stesso modo 2.5 Italia. Questo vuol dire che puoi usarli liberamente ma con questi vincoli: Attribuzione - Devi
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un'altra, puoi distribuire l'opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa.
I edizione online: 2004
I edizione su modulo di gioco: 2013
Int rod uzi one
In questo modulo diamo un breve cenno delle lingue parlate dagli uomini del
Pentacolo, il mondo inventato dall’Associazione LiT per giocare di ruolo sul
proprio play by forum e per scrivere racconti e romanzi. Le lingue delle altre razze
(nani, elfi, mezzorchi) sono trattate in un modulo separato.
In tanti anni di attività a partire dal 2003 i membri dell’Associazione hanno
prodotto numerosi moduli di ambientazione, toccando vari aspetti della storia o
dell’organizzazione dei vari regni che compongono questo mondo: le Contee, le
principali città, il misterioso mondo dell’Oltre Barriera, gli ordini cavallereschi, il
sistema delle divinità. Tutti questi elementi contribuiscono a dare al gioco di LiT
una profondità che ha consentito all’Associazione a trasformare due campagne di
gioco in altrettanti romanzi fantasy (L’erede del Grifo, ed. Simple, 2007; L’Angelo
Nero, ed. Simple, 2009).
A questi moduli si aggiunge ora quello relativo alle lingue parlate dagli umani.
La gran parte di questi elementi è stata in passato disponibile sul forum nella
sezione Ambientazione. Alcune ristrutturazioni del portale hanno poi portato alla
decisione di trasferire queste note linguistiche in un modulo dettagliato.
Ovviamente per giocare sul pbf di LiT non è necessario usare tutte le
informazioni contenute in queste pagine. La lingua in cui si svolgono le attività di
gioco è l’italiano, e non servono nomi stravaganti per rendere la narrazione
divertente e appassionante: il divertimento è affidato all’inventiva dei nostri master
e alle capacità narrative e ludiche dei nostri giocatori.
La nostra intenzione è quella di mettere in grado giocatori e master di
“colorare” la narrazione con alcune sfumature linguistiche, per dare più sapore alla
storia e calarsi con più efficacia nelle avventure che contribuiscono a inventare.
In queste pagine troverete quindi un piccolo elenco dei termini o delle
espressioni tipiche più usate nelle tre contee abitate dagli umani (Verdi Acque,
regno degli elfi, è quindi esclusa) e una descrizione del particolare stile che ogni
lingua presenta. Sono parole di uso comune, come espressioni di saluto, cortesia, di
gerarchia sociale e simili, che senza sforzo possono essere inserite nella descrizione.
Non si pretende certo che master e giocatori scrivano intere frasi in queste lingue,
ma solo che possano inserire qua e là qualche termine per arricchire la propria
storia.
Questi elementi linguistici hanno una loro coerenza: l’idioma di ogni contea è
ispirato a una vera lingua, similmente a quanto fatto da Tolkien che basò le lingue
della Terra di Mezzo sulle antiche lingue germaniche, pur creando linguaggi del
tutto indipendenti. Ciò consente, tra l’altro, di creare nuovi termini quando
necessario, appoggiandosi a una lingua già esistente.
In appendice, inoltre, sono illustrate alcune semplici linee guida per lo sviluppo
di nuove lingue, per consentire a master e giocatori di aggiungere verosimiglianza
alle proprie campagne di gioco, arricchendo al tempo stesso il mondo di LiT.
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1
Le lingue del Pentacolo - 1
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Le li ngue degli uomi ni
Ne lle ter re de l Pe nt acolo
Le terre del Pentacolo
Il Pentacolo è il territorio che comprende cinque principali città: Polaris, Diara,
Bhal, Sanadar, Castanara. Unite insieme da una linea immaginaria formerebbero un
disegno pentacolare, da cui il nome del territorio. Le città si trovano distribuite in
quattro Contee: Rosso Fiume, Bianco Inverno, Verdi Acque e Terre Brune. Verdi
Acque è abitata unicamente dagli elfi.
Le Contee che formano il Pentacolo furono in origine regioni indipendenti,
occupate da vari popoli umani che vi si insediarono in tempi diversi (Verdi Acque
ovviamente esclusa). Queste genti anticamente erano separate da cultura,
consuetudini, religione ed anche dalla geografia delle varie regioni. In ciascuna
Contea, quindi, si sviluppò e fiorì una lingua diversa.
In seguito alle vicende che portarono il Campione a guidare gli abitanti del
Pentacolo alla luce e alla libertà fu necessario per questi popoli trovare una forma di
comunicazione comune, che consentisse di unirsi e combattere insieme. Nacque
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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così il linguaggio comune del Pentacolo, o “Koinè del Campione” , che porta questo
nome poiché le leggende attribuiscono all’Eletto anche questa impresa, l’aver cioè
creato una lingua per unire i popoli.
Nell’ambito di gioco questa lingua è, ovviamente, l’italiano.
Dopo la diffusione della Koinè ogni popolo conservò ugualmente la propria
lingua, ed oggi ogni Contea è praticamente bilingue. La lingua antica viene
utilizzata dal popolo minuto come dialetto quotidiano e dai ceti più elevati per gli
editti o le disposizioni amministrative di ambito locale. La Koinè viene invece
utilizzata per tutte le questioni che riguardano la federazione delle Contee, per gli
editti ufficiali o per contatti con viaggiatori, stranieri e mercanti. È anche la lingua
dell’esercito di ogni Contea.
Anche utilizzando la lingua comune, d’altra parte, gli umani delle Contee non
hanno perso il legame con la propria lingua d’origine. Permane nel loro modo di
parlare uno stile, un ritmo, che permette di identificare l’origine di una persona
anche se parla la Koinè.
Nella pratica di gioco questo si traduce inserendo ogni tanto un paio di parole
specifiche di questa o quella Contea, a seconda ovviamente del luogo in cui si
svolge l’azione o della provenienza di un certo personaggio.
Per esempio, l’oste di una taverna rivolgendosi a un avventore lo chiamerà con
un diverso appellativo a seconda della Contea in cui si trova:
-Rosso Fiume: “Volete vino o sidro, joutei?”
-Bianco Inverno: “Volete vino o sidro, vanax?”
-Terre Brune:
-a) Bahl: ““volete vino o sidro, mudùr?”
-b) Sanadar “volete vino o sidro, syhipim?”.
In questo modo l’ambientazione risulta subito più viva, consentendo ai
giocatori di “sentire” il fascino di un mondo diverso e di vivere meglio l’avventura.
Lo stesso effetto si può ottenere senza inserire parole in lingua locale e
utilizzando normalmente l’italiano, dando però alla struttura del discorso lo stile
adatto a ciascuna Contea.
Per esempio, un semplice “grazie”, pur espresso nella lingua comune, suona
molto diverso se pronunciata da cittadini delle varie Contee:
-Rosso Fiume (terra di soldati): “grazie”;
-Bianco Inverno (regione di antica nobiltà): “Le grazie a voi rendo”;
-Terre Brune:
-a) Bahl (città di ordine e equilibrio): “Vi sia reso il dovuto”;
-b) Sanadar (culla di ogni eccesso): “La mia gratitudine alla vostra
munificenza”.
Anche quando gli abitanti di una Contea usano la Koinè, dunque, (cioè quando
giocatori e master usano l’italiano) l’uso di certi vocaboli o di un certo modo di dire
renderà chiaro a chi ascolta da quale parte del Pentacolo proviene un personaggio.
Come sempre accade, una lingua rivela molto del popolo che la parla: ecco
perchè nei dizionari riportati in questo modulo si trovano spesso alcune note che
spiegano il significato di questo o quel termine in rapporto alla società in cui viene
utilizzato.
Autrice Elanor
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Le lingue del Pentacolo - 1
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Rosso Fi ume
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA LINGUA
Questa contea è per tradizione terra di
guerrieri. La sua lingua pertanto è sintetica,
diretta, formata da parole piuttosto corte e
con poche sfumature di significato per ogni
vocabolo. I suoi abitanti hanno un modo di
esprimersi diretto e conciso, parlano poco e
cercano di condensare molti concetti in frasi
brevi.
Non si perdono in inutili cerimonie,
usano poco i modi elaborati della cortesia e
tendono a trattare con franchezza anche i
propri superiori o i propri governanti. Non
sono scortesi, ma essenziali.
A domande anche complesse tendono
a rispondere in modo breve e conciso:
tipico il loro modo di concludere in fretta
una conversazione con un secco “sì” o un
definitivo “no”.
Quando viene scritta, questa lingua
essenziale produce brevi testi disposti su
pergamente poco elaborate, a parte alcuni
Editto della Sacra Alleanza
copia di Diara, 1 p. A.
casi speciali legati alla burocrazia di corte.
L’alfabeto utilizzato per questa lingua è simile alle rune medievali scandinave
(http://it.wikipedia.org/wiki/File:Medeltida_runor.svg).
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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ELEMENTI FISSI
Sostantivi
Si modificano aggiungendo dei suffissi o dei prefissi al tema della parola,
mutandone così numero e genere.
Suffisso maschile singolare = -an; -itu; -ei Suffisso maschile plurale = -anun; -itun; -eiun
Prefisso femminile (valido per singolare e plurale) = meEs:
dio = kami
dea = mekami
I plurali femminili si formano come i maschili, l’unica differenza è il prefisso
“femminilizzante”.
Es:
joutei = (il) signore
jouteiun = signori
mejoutei = signora
mejouteium = (le) signore
Aggettivi
Solitamente si collocano dopo il sostantivo.
Es:
Il nobile guerriero = su henritu kisan
Verbi
Tutti i verbi sono sempre regolari. Hanno una sola uscita dell’infinito e si
coniugano tutti allo stesso modo.
Suffisso dell’infinito = -han
Tutti i vocaboli possono essere trasformati in verbi aggiungendo al tema del
sostantivo il suffisso dell’infinito.
Es:
guerra = henran
fare la guerra, combattere = henranhan
Nota: la lingua di Rosso Fiume è ispirata al giapponese, quindi per aggiungere nuovi vocaboli è
possibile prendere ispirazione da quell’idioma, utilizzando un qualsiasi dizionario online (per
esempio Google traduttore) e modificando un po’ i vocaboli per allontanarli dal suono originale.
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Le lingue del Pentacolo - 1
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SALUTI E INTERIEZIONI COMUNI
Koinè
Rosso Fiume
addio
augurio tipico
buonanotte
buongiorno
espressione di sorpresa negativa
espressione di sorpresa positiva
grazie
I’Eletto
Lux in Tenebra (la spada)
no
per favore
prego
salve
sì
saraba
Gaikà fudan (Vittoria sempre)
yorigol
hadygol
Nain!
Arah!
shai
Ashar
Fuwakuragar
net
douzo
chouda
dag
ay
Rosso Fiume
Koinè
Arah!
Ashar
ay
chouda
dag
douzo
Fuwakuragar
Gaikà fudan
hadygol
Nain!
net
saraba
shai
yorigol
espressione di sorpresa positiva
I’Eletto
sì
prego
salve
per favore
Lux in Tenebra (la spada)
“Vittoria sempre”, augurio tipico
buongiorno
espressione di sorpresa negativa
no
addio
grazie
buonanotte
VOCABOLI FONDAMENTALI
Articoli
Koinè
Rosso Fiume
il/lo
la
i/gli
le
un/uno
una
su
sa
sun
se
u
a
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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Aggettivi possessivi
Koinè
Rosso Fiume
mio/mia
tuo/tua
suo/sua
miei/mie
tuoi/tue
di loro (masch)/di loro (femm)
mata
nata
sata
matun
natun
satun
Numeri
Koinè
Rosso Fiume
uno
due
tre
quattro
cinque
sei
sette
otto
nove
dieci
ei
sen
nen
yan
gan
dan
nat
kat
ku
zei
Stagioni
Koinè
Rosso Fiume
Italiano
Zèfira
Messidòra
Melìta
Frigèria
Toikais
Tenmei
Sukei
Fouris
primavera
estate
autunno
inverno
Mesi
Koinè
Rosso Fiume
Italiano
Sopìto
Chiarile
Aliseo
Fiorale
Alfiere (di Luce)
Primaio
Stellato
Luminoso
Stillante
Generoso
Brumato
Silente
Suimin
Tenmei
Toikiten
Emihana
Mifuwa
Kanshouri
Tenkaen
Yaiba-Fuwa
Tenbliss
Jouy
Wakare
Uxeito
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
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Le lingue del Pentacolo - 1
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DIZIONARIO ESSENZIALE
Koinè
Rosso Fiume
acqua
avere
barriera
capitano
mizu
iruhan
fensu
teichou
cavaliere
umoku
Cavaliere (carica nobiliare)
kishu
cavallo
commilitone
uman
aibei
Conte
kuan
Contessa
mekuan
dea
demone
dio
elfo
esercito
essere (verbo)
fedeltà
figlia
figlio
giorno
guerra
guerriero
megami
akuma
kami
erufu
gunitun
aruhan
jitsu
memusu
musu
hadyan
henran
henritu
Note
A parte l’uso militare è termine di
grande rispetto e viene attribuito
anche in ambito civile a persone di
cui si riconosce la superiorità, anche
morale.
Il termine indica sia colui che
cavalca un cavallo sia una parte
dell'esercito (la cavalleria).
Titolo nobiliare non ereditario
riservato ai cadetti delle famiglie
nobili che intraprendono la carriera
militare.
Il termine ha un forte significato:
essere stati compagni in imprese
guerresche costituisce il più forte
legame di amicizia maschile. Il
codice penale di Rosso Fiume
prevede per esempio forti attenuanti
per l’omicida che abbia agito per
vendicare il ferimento o l’uccisione
di un commilitone.
Titolo nobiliare o anche appellativo
generico per un nobile, spesso
seguito dal titolo specifico. Es: Il
Kuan Conte di Fortebraccio, oppure
il Kuan di Fortebraccio
Titolo nobiliare o anche appellativo
generico per una nobildonna, spesso
seguito dal titolo specifico. Es: La
Mekuan Contessa di Fortebraccio,
oppure la Mekuan di Fortebraccio
Indica colui che costituisce il nucleo
stabile dell’esercito, il militare di
carriera. È anche termine di grande
rispetto che viene spesso attribuito
alle persone anziane, alludendo alla
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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lunga vita che hanno
combattendo per la Contea.
luce
madre
maga
magia
mago
marito
moglie
mercenario
fuwa
haian
meteju
tejina
teju
otan
tseiun
dasanteki
nano
nobile
kobitu
kisan
notte
onore
orco
padre
re
regina
sacerdote
sacerdotessa
scudo
signora
yorityn
meiyu
shraki
eichitu
kingai
mekingai
kamioku
mekamioku
toku
mejoutei
signore
joutei
soldato
heitai
spada
tenebra
vittoria
yaiba
kuragar
gaikà
vissuto
Diversamente da quanto accade in
altre contee (soprattutto a Bianco
Inverno), il termine non ha una
sfumatura negativa ma indica
piuttosto un professionista della
guerra.
Il termine indica una qualità morale
o una condizione sociale.
Nella pratica di tutti i giorni è titolo
di cortesia di uso comune nel senso
di “signora”. Es: il commerciante al
mercato chiederà alla cliente: “volete
mele o arance, mejoutei?”
Nella pratica di tutti i giorni è titolo
di cortesia di uso comune nel senso
di “signore”. Es: l’oste chiederà al
cliente: “volete vino o sidro, joutei?”
Indica il suddito/soldato, cioè colui
che viene richiamato alle armi
quando è necessario per difendere la
patria, e per questo incarna la
perfetta virtù civica. A parte l’uso
militare è termine di rispetto e viene
spesso utilizzato per lodare una
persona con la semplice frase: “è un
soldato”.
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Le lingue del Pentacolo - 1
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Rosso Fiume
Koinè
Note
aibei
commilitone
Il termine ha un forte significato:
essere stati compagni in imprese
guerresche costituisce il più forte
legame di amicizia maschile. Il
codice penale di Rosso Fiume
prevede per esempio forti attenuanti
per l’omicida che abbia agito per
vendicare il ferimento o l’uccisione
di un commilitone.
akuma
aruhan
dasanteki
demone
essere (verbo)
mercenario
eichitu
erufu
fensu
fuwa
gaikà
gunitun
haian
hadyan
heitai
padre
elfo
barriera
luce
vittoria
esercito
madre
giorno
soldato
henran
henritu
guerra
guerriero
iruhan
jitsu
joutei
avere
fedeltà
signore
kami
kamioku
kingai
kisan
dio
sacerdote
re
nobile
Diversamente da quanto accade in
altre contee (soprattutto a Bianco
Inverno), il termine non ha una
sfumatura negativa ma indica
piuttosto un professionista della
guerra.
Indica il suddito/soldato, cioè colui
che viene richiamato alle armi
quando è necessario per difendere la
patria, e per questo incarna la
perfetta virtù civica. A parte l’uso
militare è termine di rispetto e viene
spesso utilizzato per lodare una
persona con la semplice frase: “è un
soldato”.
Indica colui che costituisce il nucleo
stabile dell’esercito, il militare di
carriera. È anche termine di grande
rispetto che viene spesso attribuito
alle persone anziane, alludendo alla
lunga vita che hanno vissuto
combattendo per la Contea.
Nella pratica di tutti i giorni è titolo
di cortesia di uso comune nel senso
di “signore”. Es: l’oste chiederà al
cliente: “volete vino o sidro, joutei?”
Il termine indica una qualità morale
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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kishu
Cavaliere
kobitu
kuan
nano
Conte
kuragar
otan
megami
meiyu
mejoutei
tenebra
marito
dea
onore
signora
mekamioku
mekingai
mekuan
sacerdotessa
regina
Contessa
memusu
meteju
mizu
musu
shraki
teichou
figlia
maga
acqua
figlio
orco
capitano
tejina
teju
toku
tseiun
uman
umoku
magia
mago
scudo
moglie
cavallo
cavaliere
yaiba
yorityn
spada
notte
o una condizione sociale.
Titolo nobiliare non ereditario
riservato ai cadetti delle famiglie
nobili che intraprendono la carriera
militare.
Titolo nobiliare o anche appellativo
generico per un nobile, spesso
seguito dal titolo specifico. Es: Il
Kuan Conte di Fortebraccio, oppure
il Kuan di Fortebraccio
Nella pratica di tutti i giorni è titolo
di cortesia di uso comune nel senso
di “signora”. Es: il commerciante al
mercato chiederà alla cliente: “volete
mele o arance, mejoutei?”
Titolo nobiliare o anche appellativo
generico per una nobildonna, spesso
seguito dal titolo specifico. Es: La
Mekuan Contessa di Fortebraccio,
oppure la Mekuan di Fortebraccio
A parte l’uso militare è termine di
grande rispetto e viene attribuito
anche in ambito civile a persone di
cui si riconosce la superiorità, anche
morale.
Il termine indica sia colui che
cavalca un cavallo sia un membro
dell'esercito (la cavalleria).
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Le lingue del Pentacolo - 1
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Bianco I nver no
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA LINGUA
Bianco Inverno è un regno di
antichissima nobiltà, governato da cavalieri e
sacerdoti di alto lignaggio. La lingua è
pertanto improntata ad estrema solennità, con
frasi elaborate ma equilibrate.
Se posti dinanzi alla scelta di due
vocaboli di significato simile gli abitanti di
Bianco Inverno sceglieranno istintivamente
quello più ricercato: tra “ragazza” e
“fanciulla” useranno il secondo, e così tra
“cavallo” e “destriero”.
La cortesia pervade ogni modo di dire,
una gentilezza di modi che però non
indebolisce il vigore dei concetti: gli uomini
di Bianco Inverno non sono inutilmente
cerimoniosi, usano un linguaggio cortese ma
esprimono francamente i loro pensieri,
ispirati dall’onestà e dalla rettitudine,
cercando di evitare qualunque tipo di
fraintendimento.
Il suono della lingua è molto ritmato,
Editto della Sacra Alleanza
copia di Polaris, 1 p. A.
poiché la maggior parte degli accenti cade
sull’ultima sillaba.
I testi scritti risultano molto eleganti, grazie alle decorazioni miniate e alle rune
polariane, tondeggianti e regolari, che ricordano la scrittura onciale greca di epoca
bizantina (http://it.wikipedia.org/wiki/Onciale_greca#Onciale_greca).
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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ELEMENTI FISSI
Sostantivi
Si modificano aggiungendo dei suffissi al tema della parola, mutandone così il
numero.
Suffisso maschile singolare = -òs; -as/ax Suffisso maschile plurale = -òsis; -èis
Suffisso femminile singolare = -ìs; -ixas Suffisso femminile plurale = -ès; -ixes
Es:
oplòs = scudo
vànax = (il) signore
knitàs = cavaliere
spathìs = spada
vanìxas = signora
oplòsis = scudi
vanèis = signori
knitèis = cavalieri
spathès = spade
vanixes = (le) signore
Aggettivi
Solitamente si collocano prima del sostantivo.
Es:
la buona spada = es kalìs spathìs
Verbi
Tutti i verbi sono sempre regolari. Hanno una sola uscita dell’infinito e si
coniugano tutti allo stesso modo.
Suffisso dell’infinito = -isis
Tutti i vocaboli possono essere trasformati in verbi aggiungendo al tema del
sostantivo il suffisso dell’infinito.
Es:
guerra = polemìs
fare la guerra, combattere = polemikisis
Nota: la lingua di Bianco Inverno è ispirata al greco (antico e moderno), quindi per aggiungere
nuovi vocaboli è possibile prendere ispirazione da quegli idiomi, utilizzando un qualsiasi
dizionario online (per esempio http://www.grecoantico.com/ o Google traduttore) e modificando
un po’ i vocaboli per allontanarli dal suono originale.
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Le lingue del Pentacolo - 1
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SALUTI E INTERIEZIONI COMUNI
Koinè
Bianco Inverno
addio
augurio tipico
buonanotte
buongiorno
espressione di sorpresa negativa
espressione di sorpresa positiva
grazie
Eletto (I’)
Lux in Tenebra (la spada)
No
Per favore
prego
salve
sì
chamenòs
Phos Prostatìs (La Luce ti protegga)
kalinaniès
kalinìes
Himmè!
Alàs!
eycharìs
(os) Eklegòs
Phos-en-skiàs
nay
paraklòs
protìs
aylàs
ysìs
Bianco Inverno
Koinè
Alàs!
aylàs
chamenòs
(os) Eklegòs
eycharìs
Himmè!
kalinaniès
kalinìes
nay
paraklòs
Phos Prostatìs
Phos-en-skiàs
protìs
ysìs
espressione di sorpresa positiva
salve
addio
I’Eletto
grazie
espressione di sorpresa negativa
buonanotte
buongiorno
no
per favore
“La Luce ti protegga”, augurio tipico
Lux in Tenebra (la spada)
prego
sì
VOCABOLI FONDAMENTALI
Articoli
Koinè
Bianco Inverno
il/lo
la
i/gli
le
un/uno
una
os
es
eos
aes
ot
et
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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Aggettivi possessivi
Koinè
Bianco Inverno
mio/mia
tuo/tua
suo/sua
miei/mie
tuoi/tue
di loro (masch)/di loro (femm)
mou/mas
tous/tas
sous/sas
meìs/mèm
veìs/vès
seìs/sès
Numeri
Koinè
Bianco Inverno
uno
due
tre
quattro
cinque
sei
sette
otto
nove
dieci
ys
dys
tys
tertys
eptys
xys
ebdys
otys
enys
dyx
Stagioni
Koinè
Bianco Inverno
Italiano
Zèfira
Messidòra
Melìta
Frigèria
Anemonia
Krysomélis
Edèia
Ibernè
primavera
estate
autunno
inverno
Mesi
Koinè
Bianco Inverno
Italiano
Sopìto
Chiarile
Aliseo
Fiorale
Alfiere (di Luce)
Primaio
Stellato
Luminoso
Stillante
Generoso
Brumato
Silente
Ypnòsios
Elpìdios
Anemònios
Anthòsios
Phosphèrios
Protonìkios
Ouroflògos
Phospatìs
Ourobròchios
Aftònos
Melàmpos
Siopòs
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
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15
Le lingue del Pentacolo - 1
______________________________________________________________________________
DIZIONARIO ESSENZIALE
Koinè
Bianco Inverno
acqua
avere
barriera
buono
capitano
cavaliere
ydrì
echisis
fraktìs
kalìs
archigòs
knitàs
cavallo
Dama
kniteròs
Vanìxas
dea
demone
dio
dovere
Eletto (l’)
essere (verbo)
elfo
fede
figlia
figlio
giorno
Gran sacerdote
theiàs
daimonàs
theìs
chreòs
(os) Eklegòs
emisis
xylàs
pistìs
korìs
koriàs
nìes
Exochòs ieràs
guerra
luce
Lux in Tenebra (la spada)
madre
maga
polemìs
phos
Phos-en-skiàs
tokixas
exoukìxas
magia
exoukiàs
mago
exoukòs
marito
moglie
kyrios
kyris
Note
Indica sia un membro dell'esercito (la
cavalleria) sia un titolo nobiliare non
ereditario riservato ai cadetti delle
famiglie nobili, sia un cavaliere
ordinato per merito. Da non
confondersi con “paladino”, che ha
una sfumatura sacra essendo un
cavaliere consacrato.
Usato come titolo nobiliare indica una
nobildonna, spesso seguito dal titolo
specifico. Es: La Vanixas Contessa di
Biancoscudo, oppure la Vanixas di
Biancoscudo
Carica molto elevata nella gerarchia
ecclesiastica, dai cui ranghi viene di
solito scelto il sacerdote della corte.
Nel
linguaggio
comune
viene
considerata una parola oscena e spesso
usata come insulto equivalente a
“prostituta”.
Concetto molto negativo, parola usata
raramente.
Nel
linguaggio
comune
viene
considerata una parola oscena e spesso
usata come insulto equivalente a
“blasfemo”.
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16
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
______________________________________________________________________________
notte
nano
orco
naniès
mikranòs
teràs
padre
paladino
tokòs
sebastès
principe
ypatos
principessa
ypatìxas
re
rigàs
regina
righìxas
sacerdote
ieràs
sacerdote
àxios
sacerdotessa
axìs
scudo
signora
oplòs
vanìxas
signore
vanax
Sire
Vanax
Sommo sacerdote
Megalè ieràs
spada
tenebra
vittoria
spathìs
skiàs
nikì
Vocabolo utilizzato anche per indicare
qualunque tipo di creatura bestiale,
spesso usata come insulto.
Alla lettera “venerabile”, è un titolo di
grande rispetto un tempo utilizzato
anche per i principi reali ed ora
indicante un paladino consacrato.
Indica i principi ereditari, figli
legittimi di un re e una regina sposati
con rito religioso.
Indica le principesse reali, figlie
legittime di un re e una regina sposati
con rito religioso.
Il termine è usato per sovrani di altre
contee, mentre il re di Bianco Inverno
è definito Pantocràtor, ovvero
“Signore di tutte le cose” (vedi).
Il termine è usato per le sovrane di
altre contee, mentre la regina di
Bianco
Inverno
viene
definita
Palatìxas, “Signora del Sacro Palazzo”
(vedi).
Termine utilizzato solo per i sacerdoti
di Anar e Antlas. Per gli altri culti si
utilizza àxios.
Sacerdote di culti diversi da quello di
Anar e Antlas.
Sacerdotessa di culti diversi da quello
di Anar e Antlas.
Nella pratica di tutti i giorni è titolo di
cortesia di uso comune nel senso di
“signora”. Es: il commerciante al
mercato chiederà alla cliente: “volete
mele o arance, vanìxas?”
Nella pratica di tutti i giorni è titolo di
cortesia di uso comune nel senso di
“signore”. Es: l’oste in taverna
chiederà al cliente: “volete vino o
sidro, vanax?”
Usato come titolo nobiliare indica
qualunque nobile, spesso seguito dal
titolo specifico. Es: Il Vanax Conte di
Biancoscudo, oppure il Vanax di
Biancoscudo
Usato solo per sacerdoti di culti
forestieri: il Sommo sacerdote di Anar
a Polaris porta il titolo di Patriarca.
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17
Le lingue del Pentacolo - 1
______________________________________________________________________________
Bianco Inverno
Koinè
archigòs
axìs
capitano
Note
Sacerdotessa di culti diversi da quello
di Anar e Antlas, che si definisce
invece “ieràs” (vedi).
Sacerdote di culti diversi da quello di
Anar e Antlas, che si definisce invece
“ieràs” (vedi).
àxios
chreòs
daimonàs
echisis
(os) Eklegòs
emisis
Exochòs ieràs
dovere
demone
avere
L’Eletto
essere (verbo)
Gran sacerdote
exoukiàs
magia
exoukìxas
maga
exoukòs
mago
fraktìs
ieràs
barriera
sacerdote
kalìs
knitàs
buono
cavaliere
kniteròs
kyrios
kyris
Megalè ieràs
cavallo
marito
moglie
Sommo sacerdote
mikranòs
naniès
nìes
nikì
oplòs
Palatìxas
nano
notte
giorno
vittoria
scudo
regina
Carica molto elevata nella gerarchia
ecclesiastica, dai cui ranghi viene di
solito scelto il sacerdote della corte.
Concetto negativo, parola usata
raramente.
Nel
linguaggio
comune
viene
considerata una parola oscena e spesso
usata come insulto equivalente a
“prostituta”.
Nel
linguaggio
comune
viene
considerata una parola oscena e spesso
usata come insulto equivalente a
“blasfemo”.
Termine utilizzato solo per i sacerdoti
di Anar e Antlas. Per gli altri culti si
utilizza àxios.
Indica sia un membro dell'esercito (la
cavalleria) sia un titolo nobiliare non
ereditario riservato ai cadetti delle
famiglie nobili, sia un cavaliere
ordinato per merito. Da non
confondersi con “paladino”, che ha
una sfumatura sacra essendo un
cavaliere consacrato.
Usato solo per sacerdoti di culti
forestieri: il Sommo sacerdote di Anar
di Polaris porta il titolo di Patriarca.
Termine riservato alla regina di
Bianco Inverno, alla lettera “Signora
del Sacro Palazzo”. Il termine ha una
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18
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
______________________________________________________________________________
sfumatura sacra, dovuta allo status di
consacrato del re.
Termine riservato al re di Bianco
Inverno, alla lettera “Signore di tutte le
cose”. Il termine ha una sfumatura
sacra, conseguenza del fatto che il re
al momento dell’incoronazione viene
consacrato come un sacerdote.
Pantocràtor
re
phos
Phos-en-skiàs
pistìs
polemìs
rigàs
righìxas
sebastès
luce
Lux in Tenebra (la spada)
fede
guerra
re
regina
paladino
skiàs
spathìs
teràs
tenebra
spada
orco
theiàs
theìs
tokixas
tokòs
vanax
dea
dio
madre
padre
signore/Sire
vanìxas
signora/Dama
xylàs
ydrì
ypatos
elfo
acqua
principe
ypatìxas
principessa
Alla lettera “venerabile”, è un titolo di
grande rispetto un tempo utilizzato
anche per i principi reali ed ora
indicante un paladino consacrato.
Vocabolo utilizzato anche per indicare
qualunque tipo di creatura bestiale,
spesso usata come insulto.
Nella pratica di tutti i giorni è titolo di
cortesia di uso comune nel senso di
“signore”. Es: l’oste in taverna
chiederà al cliente: “volete vino o
sidro, vanax?” Usato come titolo
nobiliare indica qualunque nobile,
spesso seguito dal titolo specifico. Es:
Il Vanax Conte di Biancoscudo,
oppure il Vanax di Biancoscudo
Nella pratica di tutti i giorni è titolo di
cortesia di uso comune nel senso di
“signora”. Es: il commerciante al
mercato chiederà alla cliente: “volete
mele o arance, vanixas?” Usato come
titolo nobiliare indica qualunque
nobildonna, spesso seguito dal titolo
specifico. Es: La Vanixas Contessa di
Biancoscudo, oppure la Vanixas di
Biancoscudo
Indica i principi ereditari, figli
legittimi di un re e una regina sposati
con rito religioso.
Indica le principesse reali, figlie
legittime di un re e una regina sposati
con rito religioso.
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19
Le lingue del Pentacolo - 1
______________________________________________________________________________
Terre B rune
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA LINGUA
Attualmente questa Contea ha due città principali, Bahl (che ne è capitale) e
Sanadar (dove risiede il re).
È necessario però ricordare che in origine Sanadar era la capitale di una
Contea indipendente, denominata Castello Confine. Di conseguenza l’attuale Terre
Brune contiene in realtà due gruppi linguistici diversi, sia pure molto simili come
origine. In entrambe le lingue si ritrovano molti vocaboli simili e spesso uguali, e i
due popoli riescono a comprendersi piuttosto bene anche se ciascuno parla la sua
lingua.
Ciò che le distingue, in effetti, è il modo di costruire le frasi e la mentalità che
sta alla base di queste espressioni: regolari e un po’ precisini i cittadini dell’ordinata
e burocratica Bhal, estrosi e esageratemente cerimoniosi quelli della mercantile e
vivace Sanadar.
Editto della Sacra Alleanza
copia di Bhal, 1 p. A
Statuto della Corporazione dei Mercanti
Sanadar, 152 p.A.
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20
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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Le rune di Bhal sono poco elaborate, simili all’alfabeto demotico
(http://it.wikipedia.org/wiki/Demotico), adatte a testi legali e notarili di solito poco
decorati.
Maggiore attenzione si pone nell’eseguire i testi delle discipline insegnate
all’Università, in cui spesso si utilizzano inchiostri colorati per evidenziare parole e
concetti e che sono corredati di illustrazioni.
A Sanadar, invece, si dà poca importanza alla forma e spesso i documenti
vengono redatti su pezzi di pergamena ritagliata da vecchi documenti non più in
uso, o scritti sugli spazi vuoti ai margini di altri documenti.
L’alfabeto usato a Sanadar ricorda nello stile svolazzante la calligrafia araba
(http://it.wikipedia.org/wiki/Alfabeto_arabo), senza però averne l’eleganza.
Non è insolito che i mercanti di questa città organizzino volontariamente la
propria contabilità in scritti complicati o confusi, spesso in una specie di scrittura
cifrata detta “mercantesca”, di cui esistono tante varianti quanti mercanti. Questo
serve a rendere i registri incomprensibili e a proteggere i propri affari.
Gli unici documenti in cui si sente la necessità di essere molto precisi sono gli
statuti delle corporazioni mercantili.
Trattato di astronomia dell’Università di Bhal
637 p.A.
Registro dei conti di un mercante di Sanadar
741 p.A.
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21
Le lingue del Pentacolo - 1
______________________________________________________________________________
A)
REGIONE DI BHAL
È la Contea di Terre Brune propriamente detta.
ELEMENTI FISSI
Sostantivi
Si modificano aggiungendo dei suffissi al tema della parola, mutandone così il
numero.
Suffisso maschile singolare = -im
Suffisso femminile singolare = -iè
Suffisso maschile plurale = -arìm
Suffisso femminile plurale = -ariè
Es:
Sahipim = (il) signore
Sahipiè = signora
Sahiparìm = signori
Sahipariè = (le) signore
Aggettivi
Solitamente si collocano prima del sostantivo.
Es:
il saggio scriba = el bilgim almak
Verbi
Tutti i verbi sono sempre regolari. Hanno una sola uscita dell’infinito e si
coniugano tutti allo stesso modo.
Suffisso dell’infinito = -urim
Tutti i vocaboli possono essere trasformati in verbi aggiungendo al tema del
sostantivo il suffisso dell’infinito.
Es:
guerra = savash
fare la guerra, combattere = savashurìm
Nota: le lingue di Terre Brune sono ispirate al turco e all’arabo, quindi per aggiungere nuovi
vocaboli è possibile prendere ispirazione da quegli idiomi, utilizzando un qualsiasi dizionario
online (per esempio Google traduttore) e modificando un po’ i vocaboli per allontanarli dal suono
originale.
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22
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
______________________________________________________________________________
SALUTI E INTERIEZIONI COMUNI
Koinè
Terre Brune-Bhal
addio
augurio tipico
buonanotte
buongiorno
espressione di sorpresa negativa
espressione di sorpresa positiva
grazie
I’Eletto
Lux in Tenebra (la spada)
no
Per favore
prego
salve
sì
elveda
Rahat konut (pace sulla tua
casa)
beaksàm
bedoném
shak!
aman!
tesekkur
El Savunmak
Hafif al’Oshluk
yok
par etmek
etmek
sailì
evet
Terre Brune-Bhal
Koinè
aman!
beaksàm
bedoném
El Savunmak
elveda
etmek
evet
Hafif al’Oshluk
par etmek
Rahat konut
espressione di sorpresa positiva
buonanotte
buongiorno
I’Eletto
addio
prego
sì
Lux in Tenebra (la spada)
per favore
“pace sulla tua casa”, augurio
tipico
salve
espressione di sorpresa negativa
grazie
no
sailì
shak!
tesekkur
yok
VOCABOLI FONDAMENTALI
Articoli
Koinè
Terre Brune-Bhal
il/lo
el
la
ella
i/gli
ihl
le
ellhe
Nota: l’articolo indeterminativo non esiste e si esprime semplicemente omettendo l’articolo prima
di un sostantivo. Es: il cavallo = el kenim; un cavallo = kenim
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23
Le lingue del Pentacolo - 1
______________________________________________________________________________
Aggettivi possessivi
Koinè
Terre Brune-Bhal
mio/mia
tuo/tua
suo/sua
miei/mie
tuoi/tue
di loro (masch)/di loro (femm)
ben
siz
ken
benìm
sizìm
kenìm
Numeri
Koinè
Terre Brune-Bhal
uno
due
tre
quattro
cinque
sei
sette
otto
nove
dieci
byr
dyr
kys
tekys
qekys
set
het
ohet
nhet
dysir
Stagioni
Koinè
Terre Brune-Bhal
Italiano
Zèfira
Messidòra
Melìta
Frigèria
Ghesilal
Ghibilal
Hereal
Hiserhal
primavera
estate
autunno
inverno
Mesi
Koinè
Terre Brune-Bhal
Italiano
Sopìto
Chiarile
Aliseo
Fiorale
Alfiere (di Luce)
Primaio
Stellato
Luminoso
Stillante
Generoso
Brumato
Silente
Laysiàr
Soluyal
Casihim
Ailè
Hafiset
Semzafer
Lamoràk
Hafyektì
Bodros
Harash
Loshlukar
Ushbet
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
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24
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
______________________________________________________________________________
DIZIONARIO ESSENZIALE
Koinè
Terre Brune-Bhal
acqua
amministratore
hare
mudùr
amministratrice
mudié
avere
barriera
capitano
casa
cavallo
cavaliere
dea
demone
dio
eccelso, grande
essurim
eskrim
onder
konut
kenim
kendinim
tanriè
zalim
tanri
yukarì
essere (verbo)
Eletto (l’)
elfo
giorno
grande
makurim
El Savunmak
cin
doném
huyuk
Grande amministratore
Huyuk mudùr
guerra
guerriero
savash
savashim
Note
Carica
burocratico/nobiliare.
Nell’amministrazione
pubblica
(tribunali, burocrazia reale ecc) è il
primo gradino della carriera di un
burocrate, a cui corrispondono
modesti ma sicuri onori e la
concessione di un po’ di terra. In
altre contee corrisponde più o meno
a un piccolo nobile, tipo un
baronetto inglese. Nel linguaggio di
tutti i giorni è un termine di rispetto.
Es: l’oste in taverna chiederà al
cliente: “volete vino o sidro,
mudùr?”
È il femminile di mudùr, anche se in
pratica esiste una simile carica
burocratico/nobiliare femminile solo
nella gerarchia di palazzo, per le
governanti del palazzo reale.
Spesso usato come appellativo per i
nobili, nel senso di “milord”.
Spesso usato come appellativo
generico per persone altolocate di
cui non si conosce esattamente il
rango.
Carica
burocratico/nobiliare.
Nell’amministrazione
pubblica
(tribunali, burocrazia reale ecc) è il
un soddisfacente avanzamento nella
carriera di un burocrate, a cui
corrisponde la concessione di un
feudo di media grandezza. In altre
contee corrisponde più o meno a un
nobile di medio livello come un
conte.
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25
Le lingue del Pentacolo - 1
______________________________________________________________________________
luce
Lux in Tenebra (la spada)
maestra
hafif
Hafif al’Oshluk
ustiè
maestro
ustìm
maga
magia
sihiè
sihir
mago
mercenario
notte
nano
orco
pace
re
regina
sacerdote
sacerdotessa
saggio
scriba
sihim
pargozim
aksàm
bodur
ucube
rahat
kral
kraliè
keshim
keshiè
bilgim
almak
scudo
signore
siper
sahipim
signora
Sommo amministratore
sahipiè
Yukarì mudùr
soldato
spada
tenebra
vittoria
askàr
yektì
loshluk
zafer
Utilizzato
per
le
docenti
dell’Università, è termine raro in
altre lingue poiché indica una donna
dotta e sapiente come un uomo.
Solitamente riservato ai docenti
dell’Università.
A Bhal il termine non ha sfumature
negative, esistendo una regolare
Scuola di insegnamento presso
l’Università. A causa dell’effetto
negativo sugli stranieri si evita di
usarla in loro presenza.
Può essere un funzionario pubblico
di livello basso o un professionista
indipendente. In entrambi i casi è
molto rispettato perchè in grado di
leggere e scrivere: pertanto il titolo
viene attribuito con rispetto a
chiunque sappia scrivere.
Titolo di rispetto poco utilizzato nel
linguaggio di tutti i giorni, essendo
preferito
mudùr.
Viene
però
utilizzato per gli stranieri.
Idem come sopra.
Carica
burocratico/nobiliare.
Nell’amministrazione
pubblica
(tribunali, burocrazia reale ecc) è un
alto grado di potere, a cui
corrisponde la concessione di un
ampio feudo e vari privilegi reali. In
altre contee corrisponde più o meno
all’alta nobiltà, come un duca e in
certi casi un principe.
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26
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
______________________________________________________________________________
Terre Brune-Bhal
Koinè
Note
almak
scriba
Può essere un funzionario pubblico
di livello basso o un professionista
indipendente. In entrambi i casi è
molto rispettato perchè in grado di
leggere e scrivere: pertanto il titolo
viene attribuito con rispetto a
chiunque sappia scrivere.
aksàm
askàr
bodur
bilgim
cin
doném
El Savunmak
eskrim
essurim
hafif
Hafif al’Oshluk
hare
huyuk
notte
soldato
nano
saggio
elfo
giorno
Eletto (l’)
barriera
avere
luce
Lux in Tenebra (la spada)
acqua
grande
Huyuk mudùr
Grande amministratore
kendinim
kenim
keshiè
keshim
konut
kral
kraliè
loshluk
makurim
mudié
cavaliere
cavallo
sacerdotessa
sacerdote
casa
re
regina
tenebra
essere (verbo)
amministratrice
mudùr
amministratore
Spesso usato come appellativo
generico per persone altolocate di cui
non si conosce esattamente il rango.
Carica
burocratico/nobiliare.
Nell’amministrazione
pubblica
(tribunali, burocrazia reale ecc) è un
alto gradino nella carriera di un
burocrate, a cui corrisponde la
concessione di un feudo di media
grandezza.
In
altre
contee
corrisponde più o meno a un nobile
di medio livello come un conte.
Femminile di mudùr, anche se esiste
una simile carica femminile solo
nella gerarchia di palazzo, per le
governanti del palazzo reale.
Nel linguaggio di tutti i giorni è un
titolo di cortesia per le donne di un
certo rango.
Carica
burocratico/nobiliare.
Nell’amministrazione
pubblica
(tribunali, burocrazia reale ecc) è il
primo gradino della carriera di un
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27
Le lingue del Pentacolo - 1
______________________________________________________________________________
burocrate, a cui corrispondono
modesti ma sicuri onori e la
concessione di un po’ di terra. In
altre contee corrisponde più o meno
a un piccolo nobile, tipo un baronetto
inglese. Nel linguaggio di tutti i
giorni è un termine di rispetto. Es:
l’oste in taverna chiederà al cliente:
“volete vino o sidro, mudùr?”
onder
pargozim
rahat
sahipiè
sahipim
capitano
mercenario
pace
signora
signore
savash
savashim
sihiè
sihim
sihir
guerra
guerriero
maga
mago
magia
siper
tanri
tanriè
ucube
ustiè
scudo
dio
dea
orco
maestra
ustìm
maestro
yektì
yukarì
spada
Grande, eccelso
Yukarì mudùr
Sommo amministratore
zafer
zalim
vittoria
demone
Vedi sahipim.
Titolo di rispetto poco utilizzato nel
linguaggio di tutti i giorni, essendo
preferito
mudùr.
Viene
però
utilizzato per gli stranieri.
A Bhal il termine non ha sfumature
negative, esistendo una regolare
Scuola di insegnamento presso
l’Università. A causa dell’effetto
negativo sugli stranieri si evita di
usarla in loro presenza.
Utilizzato
per
le
docenti
dell’Università, è termine raro in
altre lingue poiché indica una donna
dotta e sapiente come un uomo.
Solitamente riservato ai docenti
dell’Università.
Spesso usato come appellativo
generico per i grandi nobili, nel
senso di “eccellenza”.
Carica
burocratico/nobiliare.
Nell’amministrazione
pubblica
(tribunali, burocrazia reale ecc) è un
alto grado a cui corrisponde la
concessione di un ampio feudo e vari
privilegi reali. In altre contee
corrisponde all’alta nobiltà, un duca
e in certi casi un principe.
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28
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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b) Regione di Sanadar
Corrisponde alla non più esistente Contea di Castello Confine. Qui la lingua
contiene molte influenze dei dialetti del deserto, perciò è molto variabile.
ELEMENTI FISSI
Sostantivi
Aggiungendo dei suffissi al tema della parola se ne modifica il numero.
Suffisso maschile singolare = -im; -ì;-ir; -ur
Suffisso femminile singolare = -iè;- imì
Es:
syhipim = (il) signore
taykhir = mercante
syhipiè = signora
eskrimì = barriera
Suffisso maschile plurale = -yrìm;- yrì; -irim; -urìm
Suffisso femminile plurale = -yriè; -imriè
syhipyrìm = signori
taykhirim = mercanti
syhipyriè = (le) signore
eskrimriè = barriere
Aggettivi
Solitamente si collocano prima del sostantivo.
Es:
Un ricco mercante = zengìm taykhir
Verbi
Tutti i verbi sono sempre regolari. Hanno una sola uscita dell’infinito e si
coniugano tutti allo stesso modo.
Suffisso dell’infinito = -‘rih
Tutti i vocaboli possono essere trasformati in verbi aggiungendo al tema del
sostantivo il suffisso dell’infinito.
Es:
guerra = sayvash
fare la guerra, combattere = sayvash’rih
Nota: le lingue di Terre Brune sono ispirate al turco e all’arabo, quindi per aggiungere nuovi
vocaboli è possibile prendere ispirazione da quegli idiomi, utilizzando un qualsiasi dizionario
online (per esempio Google traduttore) e modificando un po’ i vocaboli per allontanarli dal suono
originale.
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29
Le lingue del Pentacolo - 1
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SALUTI E INTERIEZIONI COMUNI
Koinè
Terre Brune-Sanadar
addio
augurio tipico
buonanotte
buongiorno
espressione di sorpresa negativa
espressione di sorpresa positiva
grazie
I’Eletto
Lux in Tenebra (la spada)
no
Per favore
prego
salve
sì
lavedà
Tekrar etmek (Possa tu avere
sempre il tuo tornaconto)
bayaksàm
baydoném
shakìs!
amanàs!
tesekk’a’almek
‘l’Sayvunmak
Hayfif n’Shluk
yoh
aytmek’es’aliù
aytmek’a’lahim
sahalik’a’almek
hayt
Terre Brune-Sanadar
Koinè
‘l’Sayvunmak
amanàs!
aytmek’a’lahim
aytmek’es’aliù
bayaksàm
baydoném
Hayfif n’Shluk
hayt
lavedà
sahalik’a’almek
shakìs!
Tekrar etmek
I’Eletto
espressione di sorpresa positiva
prego
Per favore
buonanotte
buongiorno
Lux in Tenebra (la spada)
sì
addio
salve
espressione di sorpresa negativa
“Possa tu avere sempre il tuo
tornaconto”, augurio tipico
grazie
no
tesekk’a’almek
yoh
VOCABOLI FONDAMENTALI
Articoli
Koinè
Terre Brune- Sanadar
il/lo
‘l’
la
‘la
i/gli
‘hl’
le
‘lhe
Nota: l’articolo indeterminativo non esiste e si esprime semplicemente omettendo l’articolo prima
di un sostantivo. Es: il cavallo = ‘l’ shamel; un cavallo = shamel
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30
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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Aggettivi possessivi
Koinè
Terre Brune-Sanadar
mio/mia
tuo/tua
suo/sua
miei/mie
tuoi/tue
di loro (masch)/di loro (femm)
benì
sizì
kenì
benèm
sizèm
kenèm
Numeri
Koinè
Terre Brune-Sanadar
uno
due
tre
quattro
cinque
sei
sette
otto
nove
dieci
byrì
dyrì
kysi
kekis
hekis
seti
heti
theti
nheti
dysì
Stagioni
Koinè
Terre Brune-Sanadar
Italiano
Zèfira
Messidòra
Melìta
Frigèria
Ghesilal (come in Bhal)
Ghibilal (come in Bhal)
Hereal (come in Bhal)
Hiserhal (come in Bhal)
primavera
estate
autunno
inverno
Mesi
Koinè
Terre Brune-Sanadar
Italiano
Sopìto
Chiarile
Aliseo
Fiorale
Alfiere (di Luce)
Primaio
Stellato
Luminoso
Stillante
Generoso
Brumato
Silente
Lasihim
Solutek
Gheshiel
Samilè
Hayfiset
Ghibilel
Lamidel
Hayiek
Herehim
Hararì
Shlukar
Hiserhim
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
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Le lingue del Pentacolo - 1
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DIZIONARIO ESSENZIALE
Koinè
Terre Brune-Sanadar
acqua
avere
apprendista
harì
ess’rih
qirur
barriera
capo di corporazione
eskrimì
kafur (o kafur al shirket)
capitano
sherèf
carovana
carovaniere
cavaliere
cavallo
corporazione
dea
demone
deserto
khafilè
khafilim
kandinim
kandì
shirket
taynriè
seytàn
sheirhet
dio
elfo
essere (verbo)
giorno
grande
Gran Mercante
taynrì
kinì
mak’rih
doném
hayuk
Hayuk Taykhir
guadagno
etmek
guerra
guerriero
luce
sayvash
sayvashim
hayfif
Note
Livello più basso dei membri
ufficiali di una corporazione
mercantile, molto ambito perché non
è troppo facile da ottenere ma è
l’inizio di una sicura carriera.
Grado sociale molto elevato, a cui si
accede con accorte manovre e molta
abilità, equivalente in altre società a
un nobile di alto livello.
Benché il titolo sia abbastanza
comune nella Contea, a Sanadar
viene utilizzato esclusivamente per il
braccio destro del capo della
Corporazione dei Mercanti, lo Sherèf
per eccellenza.
Il termine ha una sfumatura
vagamente misteriosa o, in certi casi,
minacciosa, ed è spesso usato per
alludere ad un luogo dove tutto può
succedere, come nella frase “queste
sono cose da deserto!”
Carica nobiliare attribuita in passato
a diversi notabili ma che nei tempi
attuali è riservata al solo capo della
Corporazione dei Mercanti, spesso
nominato semplicemente con il titolo
di Hayuk ovvero “il Grande”.
Anche con il significato di
tornaconto,
vantaggio.
La
Corporazione dei Mercanti viene
anche chiamata “C. dell’Etmek”, o
Etmek Shirket.
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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Lux in Tenebra (la spada)
maga
magia
mago
membro di corporazione
Hayfif n’Shluk
sayhriè
sayhir
sayhim
shirkershim
mercante
taykhir
mercantessa
taykhiè
merce
notte
nano
orco
predone/nomade
tayk
aksàm
bodur
ucubur
shamel
ricco
re
regina
sacerdote
sacerdotessa
scudo
signore
zengìm
kraylì
krayliè
kayshimì
kayshiè
sayper
syhipim
signora
syhipiè
soldato
spada
tenebra
vittoria
askarì
yektì
shlukì
zaferì
Grado sociale molto rispettato e
molto desiderato, a cui si accede solo
dopo rigida gavetta, l’apprendistato e
il superamento di una serie di prove
regolamentate
da
ciascuna
Corporazione.
La parola ha una sfumatura di
cortesia e viene attribuita a tutti
coloro che sembrano benestanti,
anche se in realtà fanno un altro
mestiere. Spesso utilizzata con un
velato tono di adulazione.
Poichè a Sanadar è ammesso che le
donne siano titolari di commerci o
armatrici di carovane, esiste anche
un corrispettivo femminile per un
termine che di solito in altre contee è
solo maschile. Come per il maschile
è usato anche come titolo di cortesia.
A Sanadar si fatica a distinguere una
tribù di nomadi da un gruppo di
predoni, dato che spesso le carovane
dei mercanti vengono attaccate nel
deserto, dove entrambi vivono. Il
termine è quindi genericamente
dispregiativo, spesso un insulto.
In origine appellativo di cortesia, a
Sanadar ha una sfumatura di distacco
poichè è riservato ai forestieri. Per i
locali si usa piuttosto taykhir.
In origine appellativo di cortesia, a
Sanadar ha una sfumatura di distacco
poichè è riservato alle forestiere. Per
le donne del luogo si usa piuttosto
taykhiè.
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Terre Brune-Sanadar
Koinè
Note
aksàm
askarì
bodur
doném
eskrimì
ess’rih
etmek
notte
soldato
nano
giorno
barriera
avere
guadagno
harì
hayfif
Hayfif n’Shluk
hayuk
Hayuk Taykhir
acqua
luce
Lux in Tenebra (la spada)
grande
Gran Mercante
kafur (o kafur al shirket)
capo di corporazione
kandì
kandinim
kayshiè
kayshimì
khafilè
khafilim
kinì
kraylì
krayliè
mak’rih
qirur
cavallo
cavaliere
sacerdotessa
sacerdote
carovana
carovaniere
elfo
re
regina
essere (verbo)
apprendista
sayhim
sayhir
sayhriè
sayper
sayvash
sayvashim
seytàn
shamel
mago
magia
maga
scudo
guerra
guerriero
demone
predone/nomade del deserto
Anche con il significato di
tornaconto,
vantaggio.
La
Corporazione dei Mercanti viene
anche chiamata “C. dell’Etmek”, o
Etmek Shirket.
Carica nobiliare attribuita in passato a
diversi notabili ma che nei tempi
attuali è riservata al solo capo della
Corporazione dei Mercanti, spesso
nominato semplicemente con il titolo
di Hayuk ovvero “il Grande”.
Grado sociale molto elevato a cui si
accede con accorte manovre e molta
abilità, equivalente in altre società a
un nobile di alto livello.
Livello più basso dei membri ufficiali
di una corporazione mercantile,
molto ambito perché non è troppo
facile da ottenere ma è l’inizio di una
sicura carriera.
A Sanadar si fatica a distinguere una
tribù di nomadi da un gruppo di
predoni, dato che spesso le carovane
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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dei mercanti vengono attaccate nel
deserto, dove entrambi vivono. Il
termine è quindi genericamente
dispregiativo, spesso un insulto.
Il termine ha una sfumatura
vagamente misteriosa o, in certi casi,
minacciosa, ed è spesso usato per
alludere ad un luogo dove tutto può
succedere, come nella frase “queste
sono cose da deserto!”
Benché il titolo sia abbastanza
comune nella Contea, a Sanadar
viene utilizzato esclusivamente per il
braccio destro del capo della
Corporazione dei Mercanti, lo Sherèf
per eccellenza.
sheirhet
deserto
sherèf
capitano
shirket
shirkershim
corporazione
membro di corporazione
shlukì
syhipiè
tenebra
signora
syhipim
signore
tayk
taykhiè
merce
mercantessa
taykhir
mercante
taynrì
taynriè
ucubur
yektì
zaferì
zengìm
dio
dea
orco
spada
vittoria
ricco
Grado sociale molto rispettato e
molto desiderato, a cui si accede solo
dopo rigida gavetta, l’apprendistato e
il superamento di una serie di prove
regolamentate
da
ciascuna
Corporazione.
In origine appellativo di cortesia, a
Sanadar ha una sfumatura di distacco
poichè è riservato alle forestiere. Per
le donne del luogo si usa piuttosto
taykhiè.
In origine appellativo di cortesia, a
Sanadar ha una sfumatura di distacco
poichè è riservato ai forestieri. Per i
locali si usa piuttosto taykhir.
Poichè a Sanadar è ammesso che le
donne siano titolari di commerci o
armatrici di carovane, esiste anche un
corrispettivo femminile per un
termine che di solito in altre contee è
solo maschile. Come per il maschile è
usato anche come titolo di cortesia.
La parola ha una sfumatura di
cortesia e viene attribuita a tutti
coloro che sembrano benestanti,
anche se in realtà fanno un altro
mestiere. Spesso utilizzata con un
velato tono di adulazione.
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Le lingue del Pentacolo - 1
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Appendice
L INEE GU IDA PER LA CREAZIO NE DI NUOVE LINGUE
PER L ’ AMBIENTAZIONE DI LiT
Di ogni lingua è necessario dare alcuni elementi fissi, in modo che i vari
linguaggi sviluppati per l’ambientazione siano tutti più o meno simili nell’uso e
nella struttura.
Ciò facilita sia l’uso da parte dei giocatori, che hanno uno schema fisso di
riferimento, sia gli autori delle varie lingue nello sviluppo di esse. Inoltre, rende più
coerente tutta l’ambientazione.
Non è necessario scendere in gran dettaglio inventando una lingua, poiché non
si pretende certo che i giocatori scrivano interi brani nella lingua specifica del loro
personaggio. LiT, inoltre, non è un dipartimento universitario di lingue
sperimentali, quindi non è necessario esagerare. Si tratta solo di mettere in grado il
giocatore di “colorare” i discorsi del suo personaggio con alcune sfumature della
lingua d’origine, per dare più sapore alla narrazione. Ma va ricordato che nella
nostra ambientazione si scrive in italiano.
Questi sono gli elementi che dovrebbero sempre essere presenti:
1- ELEMENTI FISSI
Come si è detto, massima semplificazione. Si tratta di inventare un sistema per
fare i singolari e i plurali delle parole che i giocatori vogliono usare, per coniugare
qualche verbo (soprattutto “essere”) al presente, per definire il maschile e il
femminile ecc.
2- SALUTI E INTERIEZIONI COMUNI
Sono quelle usate nella vita di tutti i giorni. Alcune sono comuni a ogni popolo
(tipo grazie, buongiorno ecc), altre possono essere specifiche di un solo popolo o
mancare del tutto: per es, si può anche prevedere che in una lingua appartenente a
razza poco incline alla gentilezza manchi del tutto il concetto di “grazie” e quindi la
parola che lo esprime.
Ecco quelli che secondo me non possono mancare:
-un saluto di arrivo, come “salve”
-un saluto di commiato, come “addio”
-grazie/prego/per favore
-sì/no
-interiezioni come “accidenti”, “che bello!”, “maledizione!” o simili
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I LINGUAGGI DEGLI UOMINI - LA KOINÈ E LE LINGUE DELLE CONTEE
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-almeno una frase o un augurio tipico. Es: “La tua forgia sia sempre fumante”
per i nani, oppure “le stelle ti sorridano” per gli elfi o comunque espressioni che
rivelino l’essenza di un certo popolo.
3- VOCABOLI FONDAMENTALI
Sono quelli che il giocatore può sfruttare nei suoi brani di gioco, quindi relativi
a parole molto diffuse o caratteristiche di un certo popolo. Per es, “arco” e “freccia”
sono fondamentali per gli elfi, “ascia” e “birra” per i nani. In una comunità molto
incline alla guerra saranno da sviluppare i gradi militari, in una religiosa gli
appellativi della gerarchia ecclesiastica e via così.
In questo gruppo si trovano anche appellativi di cortesia che si possono usare
nei discorsi tra personaggi, come “signore”, “signora”, “mio sire” ecc.
Ecco i vocaboli basilari:
- nome del popolo in questione, cioè il nome con cui questo si identifica.
- nome che questo popolo dà ad altri popoli
- signore/signora
- re/regina (o altra carica che presso di loro sia in comando)
- uomo/donna
- bene/male
- luce/tenebra (per rispettare le leggende dell’ambientazione)
- qualche vocabolo relativi ai legami familiari (marito/moglie, madre/figlio ecc)
- pronomi cone io/tu/ella/egli-noi/voi/essi
- possessivi mio/tuo/suo ecc.
- nomi di armi (specificando magari i tipi più adatti a una certa razza)
- concetti legati alla magia (mago, maga, incantesimo ecc)
- numeri da 1 a 10
- colori e metalli (a volte “oro” è inteso come metallo, a volte è solo un colore)
- verbo essere e verbo avere
4- DIZIONARIO
È utile creare poi un dizionario “comune-lingua prescelta” e viceversa, con
qualche decina di lemmi da cui il giocatori possano “pescare” per i propri usi di
narrazione. Se si vuole perderci un po’ di tempo si può aumentare anche parecchio,
ma solo per divertimento (non è assolutamente obbligatorio).
È meglio se le parole sono coerenti, cioè se rispettano almeno vagamente le
leggi della linguistica. Nulla di complicato: parole con lo stesso ceppo o significato
simile dovrebbero avere radice simile, come in italiano “cavallo”, “cavalcare”,
“cavaliere”, oppure “combattente”, “combattere”, “combattimento”.
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Le lingue del Pentacolo - 1
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NOTE LEGALI:
Lux in Tenebra utilizza le regole di gioco di D&D 3 ed. in accordo con il d20 System e l’Open Game License.
Portions of “La magia delle terre del Pentacolo” are Open Game Content licensed with version 1.0a of the Open Game License (see
below). Designation of Product Identity: All material other than game rules already considered Open Game Content is considered Product Identity
as described in Section I(e) of the Open Game License v1.0a (see below). This includes, but is not limited to, Lux in Tenebra: all-non-historical
characters, artifacts, creatures, occult powers, non-historical place names, events, plots, artwork, logos, trade dress, product names, product lines
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Terre del Pentacolo, Quattro Contee, Polaris, Diara, Bhal, Sanadar, Castanara, Bianco Inverno, Rosso Fiume, Terre Brune, Castello Confine,
Verdi Acque, Fenice di Fuoco, Oltre Barriera, Anar, Drona, Belissius, Lanom.
Porzioni di “La magia delle terre del Pentacolo” sono Open Game Content secondo la Open Game License versione 1.0a (vedi oltre).
Designazione di “Product Identity”. Tutti i materiali dell’ambientazione di Lux in Tenebra (a parte il sistema di regole) sono considerati Product
Identity come descritto nella sezione 1e della licenza suddetta. Questo include, ma non è limitato a: Lux in Tenebra, personaggi non storici,
artefatti, creature, poteri occulti, nomi di luoghi non storici, eventi, trame, grafica, loghi, simboli o disegni grafici e ogni altro marchio o marchio
registrato chiaramente identificabile considerato come Product Identity nei manuali di Lux in Tenebra. Oltre a ciò, i seguenti termini specifici sono
considerati Product Identity: Terre del Pentacolo, Quattro Contee, Polaris, Diara, Bhal, Sanadar, Castanara, Bianco Inverno, Rosso Fiume, Terre
Brune, Castello Confine, Verdi Acque, Fenice di Fuoco, Oltre Barriera, Anar, Drona, Belissius, Lanom.
OPEN GAME LICENSE Version 1.0a
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COAST.
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specifically excludes Product Identity. (e) "Product Identity" means product and product line names, logos and identifying marks including trade
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descriptions of characters, spells, enchantments, personalities, teams, personas, likenesses and special abilities; places, locations, environments,
creatures, equipment, magical or supernatural abilities or effects, logos, symbols, or graphic designs; and any other trademark or registered
trademark clearly identified as Product identity by the owner of the Product Identity, and which specifically excludes the Open Game Content; (f)
"Trademark" means the logos, names, mark, sign, motto, designs that are used by a Contributor to identify itself or its products or the associated
products contributed to the Open Game License by the Contributor (g) "Use", "Used" or "Using" means to use, Distribute, copy, edit, format,
modify, translate and otherwise create Derivative Material of Open Game Content. (h) "You" or "Your" means the licensee in terms of this
agreement.
2. The License: This License applies to any Open Game Content that contains a notice indicating that the Open Game Content may only be Used
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from this License except as described by the License itself. No other terms or conditions may be applied to any Open Game Content distributed
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3.Offer and Acceptance: By Using the Open Game Content You indicate Your acceptance of the terms of this License.
4. Grant and Consideration: In consideration for agreeing to use this License, the Contributors grant You a perpetual, worldwide, royalty-free, nonexclusive license with the exact terms of this License to Use, the Open Game Content.
5.Representation of Authority to Contribute: If You are contributing original material as Open Game Content, You represent that Your
Contributions are Your original creation and/or You have sufficient rights to grant the rights conveyed by this License.
6.Notice of License Copyright: You must update the COPYRIGHT NOTICE portion of this License to include the exact text of the COPYRIGHT
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7. Use of Product Identity: You agree not to Use any Product Identity, including as an indication as to compatibility, except as expressly licensed in
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Associazione Culturale ludico-letteraria LiT
gioco di ruolo - scrittura creativa - web community
Chi siamo
LiT è un'associazione culturale ludico-letteraria che ha tra i suoi scopi principali la diffusione di una
corretta informazione sul gioco e sul gioco di ruolo in particolare e la promozione di attività culturali
legate sia al mondo ludico che a quello della narrativa, per creare un legame tra il gioco e la letteratura.
Le nostre attività
LiT opera da anni nel settore del gioco di ruolo e della narrativa fantastica. Tra i nostri principali progetti:
- Play by forum: una comunità di gioco di ruolo “sperimentale” incentrato più sull'aspetto narrativo che su
quello tradizionale di interpretazione in prima persona.
- Editoria: pubblicazione di romanzi tratti da storie narrate e giocate sul nostro forum.
- Fumetti: realizzazione di fumetti ispirati da avventure del forum.
- Progetti per la scuola: per imparare a scrivere attraverso il gioco.
- Laboratori letterari sulle varie tecniche narrative.
- Adunanze a tema storico-medievale.
LiT è stata membro fondatore della Federazione Triveneto Ludico.
Come associarsi
Per inoltrare la richiesta di iscrizione basta mandare un'email con i propri dati personali (nome, cognome,
indirizzo, recapito email) all'indirizzo [email protected].
Se invece preferite il metodo tradizionale, potete scaricare e stampare il modulo cartaceo direttamente dal
sito www.luxintenebra.net e inviarcelo per posta normale.
Ricordiamo che per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori.
L’iscrizione diventa operativa non appena riceviamo la quota associativa che ammonta a 20 euro, almeno
il doppio per i “soci sostenitori”.
Per saperne di più:
www.luxintenebra.net
Le lingue del Pentacolo - 1
I LINGUAGGI DEGLI UOMINI
La Koinè e le lingue delle contee
Questo è il primo modulo di una serie dedicata ai linguaggi utilizzati dai vari popoli
che abitano le Terre del Pentacolo, il mondo fantasy inventato dall’Associazione
LiT per giocare e narrare.
Nel modulo si descrive ogni linguaggio parlato nelle Contee abitate dagli uomini,
tratteggiandone brevemente lo stile generale e fornendo un piccolo elenco dei
termini o delle espressioni tipiche più usate e un dizionario di base.
In appendice sono illustrate alcune semplici linee guida per lo sviluppo di nuove
lingue, per consentire a master e giocatori di aggiungere verosimiglianza alle
proprie campagne di gioco, arricchendo contemporaneamente il mondo di LiT.
Ove non diversamente indicato, tutti i testi del presente modulo sono di proprietà di Lux in Tenebra e dei
rispettivi autori e sottostanno alla licenza Creative Commons, Attribuzione - Non commerciale - Condividi
allo stesso modo 2.5 Italia. Questo vuol dire che puoi usarli liberamente ma con questi vincoli: Attribuzione Devi attribuire la paternità dell'opera in modo tale da non suggerire che sia tu l’autore; Non commerciale - Non
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la usi per crearne un'altra, puoi distribuire l'opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a
questa.
Il sistema di gioco richiede l'utilizzo dei Manuali base di D&D ed. 3.5, editi in Italia dalla Twenty Five Edition
S.r.l. su licenza della Wizard of the Coast Inc. Lux in Tenebra utilizza le regole di gioco in accordo con il d20
System e l’Open Game License, il cui testo integrale è riportato all’interno del fascicolo.
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