IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 3. Il sensore di livello 3.1 Introduzione In letteratura e nel mercato sono presenti numerosi sensori in grado di misurare il livello di un liquido che si distinguono per principio di funzionamento, precisione e costi. Il sensore selezionato per il pluviometro da costruire è di tipo capacitivo, perché vanta buone prestazioni e soprattutto è affidabile e duraturo nel tempo, data la sua estrema semplicità costruttiva. In questo capitolo saranno descritte le caratteristiche del generico sensore di tipo capacità e si affronteranno le problematiche relative ad un suo corretto dimensionamento per la particolare applicazione di nostro interesse. 3.2 Il sensore di livello capacitivo: principio di funzionamento Nella sua accezione principale con condensatore elettrico, ci si riferisce a due piastre affacciate sottoposte ad una differenza di potenziale ( in Figura 3.1 è rappresentato un esempio costruttivo di questa componente elettronica). Figura 3.1: Schema di un condensatore piano Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 39 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 Il condensatore dispone di una capacità propria che è data dalle caratteristiche dimensionali e dielettriche, descritta dalla relazione matematica: π΄ πΆ = π0 ππ π (3.1) In cui A rappresenta l’area delle superfici affacciate e d la loro distanza. Le ε sono: ε0=8.8541853 10-12 F/m (costante dielettrica del vuoto) εr=80 (permeabilità relativa dell’acqua) La seconda costante compare nella 3.1 perché chiaramente il nostro sensore sarà immerso anche parzialmente in acqua, che, con il suo potere dielettrico, fa in modo che cambi la capacità del condensatore rispetto al caso di piastre immerse esclusivamente in aria. In questo modo è possibile poi risalire al livello di precipitazione. Per la particolare applicazione all’interno di un pluviometro, si è pensato di prendere in considerazione la realizzazione di un condensatore ad armature cilindriche concentriche, come rappresentato schematicamente dalla figura seguente. Figura 3.2: Viste dall'alto e frontale delle due armature cilindriche. La relazione che lega la capacità al tipo di armature cambia, rispetto al caso di facce piane, in: Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 40 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 πΆ = π0 ππ 2π πΏ π· π ln( ) (3.2) La variazione di capacità tra serbatoio pieno e vuoto corrisponderà al valore: ΔπΆ = π0 2π πΏ π· π ln( ) (ππ − 1) (3.3) che è pari alla differenza tra la capacità del sensore pieno d’acqua meno quella dello stesso vuoto. 3.3 Il sensore di livello cilindrico Una volta selezionata la tipologia di sensore, si può eseguire il calcolo per il dimensionamento con la 3.2 supponendo le seguenti caratteristiche fisiche e geometriche: ε0=8.8541853 10-12 F/m εr=80 D=50 mm d=12 mm L=200 mm πΆπππππ = πΆπ£π’ππ‘π βπΆ = 8.85 β 10−12 β 80 β 2 β π β 0,2 = 623.42 ππΉ 50 ππ (12) 8.85 β 10−12 β 1 β 2 β π β 0,2 = = 7.79 ππΉ 50 ππ (12) 8.85 β 10−12 β (80 − 1) β 2 β π β 0,2 = 615.63 ππΉ 50 ππ (12) Come si può notare, ΔC non varia moltissimo, questo a causa della bassa capacità quando è pieno d’acqua. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 41 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 3.3.1 Aumento della sensibilità Nella realtà il sensore di livello dimensionato non avrà la stessa capacità calcolata, perché alcuni effetti contribuiranno a sommarsi, diminuendo la scala misurabile, ma fortunatamente sono possibili alcune accortezze e soluzioni progettuali, che permettono di aggirare il problema e aumentare la sensibilità. C’è la possibilità quindi di effettuare qualche modifica per risolvere il problema e per aumentare di conseguenza la sensibilità. Per prima cosa va eliminata la capacità passiva, intrinseca della sonda applicando strati di materiale isolante di protezione. La sonda poi sarà posta in posizione verticale a sbalzo dal punto di raccolta dell’acqua piovana. La capacità attiva consiste nell’aumentare dove possibile la superficie di contatto con il liquido e diminuire il più possibile la distanza tra gli elettrodi; questo punto già è stato considerato nella fase di dimensionamento. 3.3.2 Frequenza di misura Il circuito che descriveremo nel seguito, consente di convertire la capacità della sonda in un livello di tensione equivalente; per fare questa operazione è necessario alimentare una delle due armature con una tensione opportunamente generata. Ampiezza e frequenza influiscono molto sulla misura della capacità e possono essere sfruttate entrambe le grandezze per ottenere una corretta configurazione. Se infatti aumentiamo la frequenza dell’onda, otteniamo una impedenza più piccola, quindi a parità di tensione di alimentazione, c’è una maggiore corrente in uscita. La reattanza infatti risulta essere: π= 1 ππΆ = 1 2πππΆ (3.4) E dalla legge di Ohm in regime fasoriale: πΌΜ = Μ π π (3.5) Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 42 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 In genere si preferisce una frequenza minore di 33 KHz per applicazioni ad elevata costante dielettrica e conducibilità, come in questo caso. Da misure sperimentali risulta inoltre che ad elevate conducibilità elettriche il valore misurato è insensibile sia alle variazioni di permeabilità sia alle variazioni della stessa conducibilità. 3.3.3 Realizzazione del sensore Il primo sensore realizzato in Figura 3.3, è quello che è stato progettato nel precedente paragrafo. È costituito da un tubo esterno e da un perno interno entrambi in acciaio inox. Figura 3.3: Il sensore di livello cilindrico. Siccome l’acqua è molto conduttiva, per non far cortocircuitare le due superfici, è stato isolato come nella Figura 3.3 a destra. Inoltre sono stati realizzati degli appositi distanziali per permettere agli elettrodi di rimanere alla stessa distanza senza toccarsi, pur permettendo all’acqua di entrare e di uscire. Purtroppo questo sensore non ha dato i risultati attesi. Sicuramente, come anticipato nel precedente paragrafo, per la scarsa variazione di capacità con il livello, nonostante comunque fosse già aumentata con l’inserimento dei distanziali. Quindi si è deciso di procedere secondo un’altra strada, costruendo il sensore a facce piane. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 43 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 3.4 Il sensore di livello a facce piane Questo sensore è più semplice da realizzare perché è costituito da due facce parallele, come illustrato nel Paragrafo 1. Inoltre è più facile lavorare con la progettazione della capacità giusta perché le dimensioni lo consentono meglio. La progettazione quindi è stata fatta seguendo la formula 3.1: πΆπππππ = 8.85 β 10−12 β 80 β πΆπ£π’ππ‘π = 8.85 β 10−12 β 1 β 0.2 β 0.06 ≈ 1700 ππΉ 0.005 0.2 β 0.06 ≈ 21.25 ππΉ 0.005 già si vede che la capacità varia molto di più in questo tipo di condensatore che nell’altro. Nella realtà però, come spiegato, le cose cambiano un po’ per la presenza della capacità parassita, costituita in questo caso dal supporto distanziale tra gli elettrodi. 3.4.1 Realizzazione del secondo sensore Questa volta per la realizzazione del sensore, è stata presa una piastra di acciaio semplice, non inox, perché doveva essere lavorata a mano. Quindi è subentrato il problema della corrosione, che, insieme a quello dell’isolamento degli elettrodi a causa della conducibilità elevata, ha portato comunque ad un totale isolamento degli stessi. Figura 3.4: Il sensore di livello a facce piane isolate. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 44 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 L’isolamento, vedi Figura 3.4, è costituito da 4 sottili strati di vernice spray nera sulla parte centrale degli elettrodi. Siccome però la vernice tendeva a screpolarsi soprattutto alle estremità, è stato aggiunto del nastro isolante solo in quelle zone, come è mostrato in Figura 3.5. A questo punto risulta ovvio che la capacità calcolata non può rispecchiare la realtà perché le capacità parassite introdotte sono numerose. Andando a fare delle misure di capacità si è riscontrato che questa variava da un minimo di circa 12 pF a vuoto, ad un massimo di 50-60 nF a pieno. Questo significa che la variazione è buona. Figura 3.5: Il sensore rivestito di nastro isolante. 3.5 L’elettronica di condizionamento del segnale Il segnale in uscita dal sensore di livello, deve essere opportunamente trattato e modificato secondo lo schema in Figura 3.6. Per prima cosa, va generato un segnale a forma di onda quadra, poiché è stato osservato che è più efficace di un segnale di tipo sinusoidale. Figura 3.6: Schema del condizionamento del segnale. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 45 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 Il segnale di tensione quindi entra nel circuito a ponte in cui sono presenti da una parte il sensore capacitivo e dall’altra un condensatore di riferimento. L’uscita del ponte è quindi costituita da due segnali che vengono sottratti da un amplificatore operazionale in configurazione differenziale. Infine, per ricavare dalla serie di onde quadre il segnale continuo, queste vengono demodulate in ampiezza. Di seguito vediamo nel dettaglio tutte queste componenti. 3.5.1 La generazione del segnale La generazione del segnale viene fatta da un classico NE555, un oscillatore molto efficiente che genera onde quadre a 13KHz nella nostra configurazione, con Duty Cycle del 50% circa. Il settaggio di questo dispositivo è fatto attraverso formule fornite dal costruttore. Queste sono le seguenti: π‘π» = 0.693 β (π π΄ + π π΅ ) β πΆ (3.6) π‘πΏ = 0.693 β π π΅ β πΆ (3.7) π=π‘ 1 π» +π‘πΏ (3.8) Dato che le 3.6,3.7,3.8 non costituiscono un sistema di equazioni risolvibili in maniera esatta, è stato costruito un semplice programma in Matlab per iterare alcuni valori di prova (vedi Tabella 3.1). Tabella 3.1: Programma in Matlab per iterare i risultati. clc;clear; C=1*10^-9; RA=50000; RB=2000; for RB=0:200:RA/2 f=ne555(RA,RB,C); disp(RB) disp(f); end RB=24200; f=ne555(RA,RB,C); fprintf('RA=%6.3f | RB=%6.3f | F=%6.3f Hz\n\n',RA,RB,f); function [f]=ne555(RA,RB,C) t1=0.693*C*RA; t2=((RA*RB)/(RA+RB))*C*log((RB-2*RA)/(2*RB-RA)); f=1/(t1+t2); end Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 46 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 In questo modo è stato possibile ottenere i valori di RA, RB, C in per la configurazione astabile mostrata in Figura 3.7. Tabella 3.2: Valori di setup per l'NE555 e risultati. RA 56 kOhm f 14 kHz RB 22 kOhm duty 55% C 1 nF Figura 3.7: Schema di configurazione Astabile dell'NE555. Come si vede dal progetto in Tabella 3.2, la configurazione è di 14 kHz con un duty cycle del 55%; quest’ultimo non è precisamente al 50% perché in questa configurazione è molto difficile ottenere un preciso valore. Dalle simulazioni con il software TINA, fornito dalla Texas Instruments, questo risulta essere un buon segnale, vedi Figura 3.8. T 4.00 Output 3.00 2.00 1.00 0.00 0.00 500.00u 1.00m Time (s) 1.50m 2.00m Figura 3.8: Simulazione di funzionamento dell'NE555. Durante la simulazione il dispositivo è stato alimentato a 5V ed è importante sottolineare che successivamente verrà realizzato un partitore di tensione per abbattere questi 3V, per Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 47 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 evitare l’elettrolisi dell’acqua che si verifica di solito a circa 0.3V . Sono proprio 3V circa quelli che escono dall’oscillatore, infatti questo non può realizzare un’onda quadra alla piena tensione di alimentazione perché all’interno ha delle perdite di energia. Il circuito di prova è riportato in Figura 3.9. Figura 3.9: Il circuito di prova di generazione del segnale. Il partitore di tensione quindi è stato realizzato secondo lo schema in Figura 3.10 che rispetta la seguente relazione: ππΌπ = ππππ β π 2 π 1 + π 2 Figura 3.10: Partitore di tensione. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 48 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 Abbiamo ottenuto i valori di: R1= 10 kOhm e R2= 1kOhm. È vero che in questo modo si spreca energia, ma in effetti la corrente si assesta su valori molto piccoli. 3.5.2 Progettazione del circuito a ponte Così come il ponte di Weatstone permette di leggere il valore delle resistenze in funzione del suo squilibrio, il ponte di de Sauty restituisce ancora un valore di tensione proporzionale al suo squilibrio, non causato da resistenze ma da condensatori. Il classico circuito a ponte in Figura 3.11 ammette quindi due condensatori, di cui uno di riferimento e due resistenze; ai capi dei condensatori, da una parte, si fa passare una tensione alternata, dall’altra si rileva, con M nello schema, la differenza di potenziale. Figura 3.11: Il ponte di de Sauty. Ancora una volta il simulatore TINA si è dimostrato utile; di seguito sono riportate le immagini del circuito simulato e del segnale rilevato ai capi del ponte. T 500.00m Output 250.00m 0.00 -250.00m -500.00m 300.00u 400.00u 500.00u 600.00u Time (s) Figura 3.12: Il circuito a ponte simulato (destra) ed il segnale misurato (sinistra). Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 49 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 Ci sono grandi differenze tra il segnale proveniente dal sensore alle diverse capacità, ma così non sono ancora distinguibili con chiarezza i diversi livelli; il segnale quindi va amplificato. Con il principio del ponte di Weatstone si ottiene pertanto: πΆπ = π 1 πΆ π 2 (3.9) 3.5.3 L’amplificatore differenziale Utilizzando un INA121, amplificatore da strumentazione prodotto dalla Texas Instruments, è stato possibile trattare il segnale adeguatamente. In Figura 3.13 è riportato l’INA121. L’amplificatore da strumentazione è una classica configurazione di tre amplificatori operazionali usata moltissimo in elettronica. Figura 3.13: Schema interno e dei collegamenti dell'INA121. Utilizzare però un dispositivo come questo, anziché costruirselo, ha permesso di ottenere una amplificazione migliore, visto che le componenti sono ingrate e quindi con collegamenti molto buoni e quasi esente da disturbi esterni. La resistenza RG regola il guadagno. Con la formula riportata in Figura 3.13 e fornita dal costruttore, è possibile selezionare la resistenza giusta in funzione del guadagno desiderato. Gli ingressi V- e V+ sono quelli che provengono dal ponte di de Sauty in cui era attaccato VM2 in Figura 3.12. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 50 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 Figura 3.14: Schema della configurazione dell'INA121 e del ponte di de Sauty. 3.5.4 Lo stadio di demodulazione Fin qui abbiamo ottenuto un segnale modulato in ampiezza. Questo significa che l’onda che vorremmo conoscere noi è la modulante che è modulata dalla portante (l’onda quadra generata all’inizio). Per risalire alla modulante bisogna effettuare l’operazione inversa di quella riportata in Figura 3.15. Figura 3.15: Processo di modulazione AM. Si consideri la situazione in cui il segnale modulante sia esprimibile con la relazione: π£π (π‘) = ππ cos(ππ π‘) E la portante, anch’essa di tipo sinusoidale con pulsazione ωc>>ωm sia espressa dalla relazione: π£π (π‘) = π΄ β cos(π(π‘)) = π΄ β cos(ππ π‘ + π) Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 51 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 La portante potrà essere modulata variando, in funzione di vm(t) l’ampiezza A, la pulsazione ωc (e quindi la frequenza) oppure la fase θ. Si ottengono così rispettivamente la modulazione di ampiezza AM e le modulazioni angolari, di frequenza FM e di fase PM. Si supponga che l’ampiezza A dipenda da v(t) secondo la relazione: π΄(π‘) = π΄ + ππ β π β cos(ππ‘) E scegliendo per comodità il riferimento temporale in modo che sia θ=0, si ottiene l’espressione del segnale modulato: π£(π‘) = π΄ [1 + ππ ππ π΄ β cos(ππ π‘)] β cos(ππ π‘) = π΄ β [1 + π β πππ (ππ π‘)] β cos(ππ π‘) Dove ka è una costante che dipende dal modulatore e il fattore π = ππ ππ π΄ (3.10) è detto indice di modulazione: esso specifica di quanto la modulante incida sulla portante e deve presentare valori compresi tra 0 e 1; per m>1 si una un’onda distorta o sovramodulata. Sviluppando la 3.10 si ricava facilmente lo spettro di frequenza del segnale modulato, mostrato in Figura 3.16 accanto allo spettro del segnale modulante. Si nota la presenza di una componente di ampiezza A e di frequenza fc e di due componenti laterali di ampiezza π΄ π 2 = ππ ππ 2 e frequenza rispettivamente fc – fm e fc + fm. Figura 3.16: Spettro di frequenza del segnale modulato e modulante. Risulta quindi evidente che, per effetto della modulazione, il segnale vm(t) viene traslato in un campo di frequenze superiore ed esattamente a valori che dipendono dalla portante scelta. In tal modo segnali di bassa frequenza possono essere convertiti in segnali ad alta frequenza così da poter essere trasmessi lungo un canale di trasmissione; un caso tipico è la Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 52 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 radiodiffusione in cui i segnali audio vengono convertiti in segnali a radiofrequenza e trasmessi nello spazio. La possibilità è di modulare più segnali, in particolare segnali audio, con portanti di frequenze diverse consente poi di effettuare trasmissioni radiofoniche da più stazioni mantenendo distinti i segnali provenienti da ciascuna di esse. Così ad esempio le trasmissioni radio in onde medie avvengono con portanti di frequenza fc compresa tra 540 e 1600 kHz distanziate, l’una dall’altra, da 10 kHz. Dall’esame dello spettro di Figura 3.16 si deduce che quanto più è alto l’indice di modulazione tanto più alta risulta l’ampiezza delle componenti laterali e quindi del segnale utile che verrà estratto dalla ricezione. Quanto detto in riferimento ad una modulante sinusoidale vale ovviamente anche per segnali modulanti complessi. In Figura 3.17 è illustrato lo spettro di un segnale sinusoidale con larghezza di banda B accanto a quello del segnale modulato ed è possibile notare, oltre alla portante A, una banda laterale inferiore ed una banda laterale superiore delimitate dalle frequenze fc – B e fc + B. Figura 3.17: Spettro del segnale con larghezza di banda B. Si noti che il contenuto informativo del segnale modulante originario è conservato ed espresso da entrambe le bande laterali (o da entrambe le righe laterali riferendosi alla Figura 3.16); la portante, che non possiede alcun contenuto informativo, viene di solito trasmessa unicamente per consentire la demodulazione del segnale alla ricezione. Il circuito di demodulazione può essere il rivelatore a diodo e condensatore illustrato in Figura 3.18. Il segnale modulato vi viene applicato all’ingresso del rivelatore; durante la conduzione del diodo, C si scarica al valore di picco vi, per poi scaricarsi su R quando il diodo non conduce. Se il valore della costante di tempo RC è scelta opportunamente, il Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 53 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 segnale vi segue abbastanza fedelmente l’inviluppo della portante e restituisce quindi il segnale modulante. Figura 3.18: Rivelatore a diodo e condensatore. Un primo inconveniente di questa tecnica consiste nel fatto che l’elevata potenza richiesta per trasmettere la portante risulta sostanzialmente sprecata dal momento che quest’ultima non contiene l’informazione. Un altro inconveniente è dato dal fatto che lo spettro del segnale modulato occupa un ampio campo di frequenza da f – B a f + B limitando le potenzialità offerte dalla traslazione di frequenza. Per questi due motivi vengono anche utilizzate tecniche di modulazione AM particolari, quali la DSB (Double Side Band) e la SSB (Single Side Band) o BLU (Banda Laterale Unica). Con la tecnica DSB vengono trasmesse solo le bande laterali e la portante è soppressa. Tuttavia, per permettere la demodulazione, alla ricezione occorrerà ricostruire e reinserire la portante, operazione che comporta quasi sempre distorsione del segnale. In pratica spesso non si elimina completamente la portante ma la si trasmette ad un livello ridotto in modo da renderne più agevole la ricostruzione. Molto usata è la tecnica SSB, specie nelle trasmissioni audio in cui interessa solo l’intelligibilità del messaggio ricevuto e sono, in certa misura, tollerabili distorsione di fase ed errori di frequenza. In questo caso vengono soppresse sia la portante sia una delle bande laterali e si trasmette solo o la banda laterale inferiore LSB o quella superiore USB. Si ottiene così una riduzione ancora maggiore della potenza richiesta e, in più, lo spettro del segnale modulato viene ad occupare un campo di frequenza limitato alla sola larghezza di banda B del segnale modulante. Ovviamente, per demodulare il segnale, occorre ricostruire la portante e il ricevitore risulta quindi piuttosto complesso e sofisticato. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 54 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 Figura 3.19: Segnale rilevato dal circuito a diodo e condensatore . Per realizzare il demodulatore è stato utilizzato un diodo 1N4148 e i valori della resistenza e del condensatore sono: R=10 MOhm C=100 nF τ=1000 s f=1 mHz Sono stati scelti valori così alti perché da una parte il valore elevato della resistenza fornisce un altrettanto elevato valore di tensione, dall’altra il condensatore ci abbassa la fluttuazione di tensione. La frequenza di taglio è bassa, ma per il fenomeno che andiamo a misurare è giusta. Il circuito complessivo dotato di tutti gli elementi mostrati in questo Capitolo è riportato in Figura 3.20. J2 R1 1M J3 Capacitance Bridge C1 12p Rg Cx 12p J2 J1 Ref + V VM1 J3 V3 10 R1 1k J1 U1 INA121E Rg + + J3 R4 1k Z2 1N5340 Z1 1N5340 13kHz 5V p-p Square Wave C2 100n R2 2k + J3 D1 1N4148 R3 10M F0 Figura 3.20: Circuito completo di condizionamento del segnale. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 55 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 VM1 sta ad indicare la lettura analogica che andiamo a fare di questo segnale che è mostrato in Figura 3.21. I dati misurati sperimentalmente si sono dimostrati in ottimo accordo con quelli forniti dal simulatore, ma è comunque buona norma prevedere una fase di taratura manuale del sensore per non incorrere in imprecisioni non valutabili a prima vista. T 4.00 3.00 VF1[1] VF1[2] VF1[3] VF1[4] VF1[5] Voltage (V) 2.00 12p[F] 15,01n[F] 30,01n[F] 45n[F] 60n[F] 1.00 0.00 -1.00 0.00 250.00u 500.00u Time (s) 750.00u 1.00m Figura 3.21: Segnale in uscita al variare della capacità CX. Il circuito è stato poi realizzato come mostrato in Figura 3.22. Figura 3.22: Circuito completo realizzato in laboratorio. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 56 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 3.5.5 Taratura del sensore La taratura statica è un processo molto accurato. Per eseguirla è stato preso un recipiente cilindrico graduato in cui è stato inserito il sensore a piastre parallele illustrato precedentemente. Questo è stato collegato al circuito in Figura 3.22 che è stato alimentato con 10V stabilizzate. Tutte le componenti hanno funzionato in piena “collaborazione”, infatti, il processo di calibrazione ha portato risultati molto soddisfacenti. Durante la prova, il recipiente è stato riempito con 5ml alla volta. Questi erano garantiti utilizzando una comune siringa. È vero che questa procedura ha portato sicuramente ad un errore cumulativo perché ogni volta che veniva riempita la siringa, il volume d’acqua poteva non essere sempre 5 ml. Nonostante ciò, i dati forniti sembrano abbastanza regolari non essendoci nella curva di taratura picchi indesiderati. Series1 Polinomiale di ordine 3 100 90 Livello di acqua [mm] 80 70 60 50 40 30 y = -14.876x3 + 82.645x2 - 175.88x + 162.59 R² = 0.9991 20 10 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 Tensione misurata [V] Figura 3.23: Grafico della curva di taratura statica. La curva di taratura statica in Figura 3.23 mette quindi in relazione in livello dell’acqua in millimetri con il livello di tensione in volt misurato all’uscita del circuito. Considerando inoltre che nella centralina che descriveremo nei seguenti capitoli abbiamo un convertitore analogico digitale a 10 bit in un range tipico di 5V, possiamo dire di avere 1024 campioni. Dato che il livello di tensione varia da 2,354V a 0,572V, è corretto affermare di avere 365 Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 57 IL SENSORE DI LIVELLO Capitolo 3 campioni in questo arco. Siccome quindi il livello di liquido varia da 10,2mm a 87,4mm, è semplice ottenere la risoluzione del sensore che è di 0,2mm. Di seguito è illustrato il calcolo: 10 bit = 210 = 1024 campioni in 5V π= 5 π = 0,004883 1024 ππππππππ βπΏ = 87,4 − 10,2 = 77,2ππ βπ = 2,354 − 0,572 = 1,782π π= βπ = 365 ππππππππ π π = π = 0,211ππ βπΏ Si potrebbe inoltre migliorare questa risoluzione adottando dei riferimenti di tensione diversi, ma sicuramente questa è migliorata dal sensore ottico per la rilevazione delle gocce che verrà spiegato nel Capitolo successivo. In Figura 3.23 inoltre, è mostrata l’equazione della curva rossa che è una polinomiale del 3° ordine che approssima la curva di taratura molto bene, infatti, restituendo un valore di confidenza molto alto, R2=99,91%. y = -14,876x3 + 82,645x2 - 175,88x + 162,59 Questa curva polinomiale è di fondamentale importanza per il funzionamento dello strumento perché solo attraverso questa la centralina potrà rielaborare le informazioni fornite dal sensore di livello e convertirle in millimetri di colonna d’acqua. Ancora in Figura 3.23 si nota che il sensore ha un offset di misura; non è conoscibile la causa di questo fatto, ma il problema può essere ovviato semplicemente montando a sbalzo il sensore come verrà spiegato in maniera approfondita in seguito. Tesi di Bartolucci Riccardo | Sviluppo di un Pluviometro Innovativo 58