Se giocando a squash, dopo aver fatto rimbalzare tante volte la pallina contro il muro, ti capitasse di vederla attraversare la parete e sparire, passando addirittura dall’altra parte (dove magari altri giocatori si ritrovano con una pallina in più)… Se durante una gara di tiro a segno ti accorgessi di non riuscire mai a fare centro in quanto i bersagli, una volta che hai individuato la loro esatta posizione, non si fanno più trovare al loro posto nell’istante in cui premi il grilletto del fucile... Se in un distributore di carburante, anziché un normale pieno di benzina, dovessi vedere che un inserviente zelante introduce nel serbatoio qualunque oggetto classificabile genericamente come materia, assicurandoti che non è importante di che cosa con esattezza si tratti... Se fossi protagonista di accadimenti simili, di certo penseresti di essere capitato in un Universo parallelo o di essere vittima di un incubo – e probabilmente non vedresti l’ora di venirne fuori... Eppure, le situazioni che ti abbiamo appena descritto accadono continuamente vicinissimo a noi, vale a dire nel mondo microscopico di cui fanno parte quelle particelle senza le quali nulla di ciò che conosciamo e che sembra tanto normale e familiare ai nostri occhi... esisterebbe. 1 • Principio di relatività e della costanza della velocità della luce • Fenomeno della contrazione della lunghezza e della dilatazione del tempo • Concetto di massa relativistica • Relazione di equivalenza tra massa ed energia • Principio di equivalenza della relatività generale unità 2 Relatività einsteiniana • Utilizzazione della legge della contrazione delle lunghezze • Utilizzazione della legge della dilatazione del tempo • Utilizzazione della definizione di massa relativistica Fisica quantistica • Concetto di quanto • Che cosa sono i fotoni • Enunciato del principio di indeterminazione • Significato della funzione d’onda • Caratteristiche fondamentali dell’atomo di Bohr unità 3 • Caratteristiche fondamentali del nucleo di un atomo: i nucleoni • Che cosa sono gli isotopi • Effetti della forza nucleare forte e di quella debole • In che cosa consiste la radioattività naturale • Come avvengono la fissione e la fusione • Cenni sulle particelle sub-nucleari • Osservazione di uno stesso fenomeno da più punti di vista (sistemi di riferimento) • Valutazione delle conseguenze di spazio e tempo considerati in termini non assoluti • Generalizzazione del concetto di quantizzazione per diverse grandezze fisiche • Applicazione del dualismo ondacorpuscolo alla luce • Estensione a situazioni note della problematica della misurazione come modificazione dell’entità misurata Fisica nucleare • Riconoscimento del numero atomico e del numero di massa relativi a una sostanza chimica • Scrittura di alcune semplici reazioni nucleari • Utilizzazione del MeV come unità di misura dell’energia • Individuazione dei componenti principali di un reattore nucleare • Collegamento di alcuni aspetti della Fisica nucleare al problema energetico © CERN Geneva unità 1 Relatività einsteiniana Per affrontare l’Unità devi sapere… • • • • • • Concetto di velocità e di accelerazione Enunciato del primo e del secondo principio della dinamica Differenza tra massa e peso Che cos’è la forza di gravità Definizione e unità di misura dell’energia Generalità sulla luce e sulle onde elettromagnetiche 1.1 La crisi della Fisica classica Supponi di essere fermo a un semaforo e di vedere passare un autobus, che si muove a 30 km/h, sul quale un tuo amico sta camminando lungo il corridoio per avvicinarsi all’uscita alla velocità di 5 km/h rispetto all’autobus (fig. 1). Qual è la velocità del tuo amico Matteo rispetto a te, che sei fermo sulla strada? Figura 1 Secondo la legge galileiana di composizione delle velocità, per il ragazzo in motorino fermo al semaforo Matteo si muove a una velocità che è la somma di quella dell’autobus e di Matteo rispetto all’autobus. La velocità non è la stessa dell’autobus, perché Matteo al suo interno non è fermo. Com’è intuibile, si deve fare la somma: 5 km/h + 30 km/h = 35 km/h cioè LEGGE DI COMPOSIZIONE DELLA VELOCITÀ vMatteo rispetto all’autobus + vautobus rispetto a te = vMatteo rispetto a te Relatività einsteiniana 5 Questa legge di composizione delle velocità, dovuta a Galileo, non fu mai messa in discussione sino alla fine del XIX secolo. Applichiamo lo stesso ragionamento alla luce che proviene da una stella, supponendo che la stella si stia avvicinando alla Terra alla velocità di 250 km/s e calcoliamo la velocità della luce rispetto alla Terra (fig. 2). Figura 2 Secondo la fisica classica, il raggio di luce dovrebbe avere per l’osservatore terrestre una velocità di 300 250 km/s. Avremo, in base a quanto appena visto: vluce rispetto alla stella + vstella rispetto alla Terra = vluce rispetto alla Terra e quindi 300 000 km/s + 250 km/s = 300 250 km/s Un risultato che porta a un valore superiore alla velocità della luce. Tuttavia, una serie di esperimenti condotti dai fisici Michelson e Morley tra il 1881 e il 1887 evidenziò che la velocità della luce, stranamente, non poteva essere sommata a un’altra velocità, ma era sempre costante e pari nel vuoto a 300 000 km/s! Vi era dunque una contraddizione tra la composizione delle velocità secondo la legge galileiana, che fino ad allora era risultata sempre valida, e il fatto che la luce sembrava non rispettarla. 1.2 La teoria della relatività ristretta Albert Einstein (1879-1955) pubblicò nel 1905 uno scritto intitolato Sull’elettrodinamica dei corpi in movimento, in cui propose il principio di relatività e il principio della costanza della velocità della luce. Le leggi della Fisica sono le stesse in qualunque sistema di riferimento PRINCIPIO DI RELATIVITÀ inerziale. La velocità della luce nel vuoto (c = 299 792,458 km/s) è la stessa in PRINCIPIO DELLA COSTANZA DELLA VELOCITÀ DELLA LUCE qualunque sistema di riferimento inerziale. Un sistema di riferimento è inerziale se in esso vale il primo principio della dinamica. La prima affermazione era già stata enunciata da Galilei, limitatamente però alla meccanica; Einstein la rende più generale, sostenendo che in tutti i sistemi di riferimento inerziali le leggi della Fisica non cambiano e mantengono la stessa forma. 6 La Fisica moderna La seconda è in pratica una conseguenza della prima. Infatti, se è vero che in tutti i sistemi inerziali valgono le stesse leggi, allora devono ugualmente valere in essi le equazioni di Maxwell per le onde elettromagnetiche, nelle quali compare come costante proprio la velocità della luce nel vuoto. In questo modo la contraddizione sulla velocità della luce viene risolta, ma apre, come vedremo più avanti, nuovi e imprevisti scenari per la Fisica. RELATIVITÀ I principi di relatività e della costanza della velocità della luce costituiRISTRETTA scono le basi fondamentali di una teoria che prende il nome di relatività ristretta. 1.3 Uno strano mondo: contrazione della lunghezza e dilatazione del tempo In base al consueto modo di ragionare, non si comprende per quale motivo la velocità della luce sia tanto speciale da non poter essere mai superata. Cerchiamo perciò di capire che cosa succede quando un corpo si avvicina alla velocità c (che per comodità d’ora in avanti assumeremo pari a 300 000 km/s). Consideriamo un’astronave ideale, la cui lunghezza prima della partenza risulti di 10 m, che si allontana dalla Terra con velocità 150 000 km/s (tieni presente, come confronto, che i più veloci mezzi spaziali odierni si muovono attorno ai 30 km/s). Immaginiamo, inoltre, che un osservatore rimasto a terra, dotato di strumenti davvero straordinari (in un esperimento ideale non ci sono limiti alla fantasia) riesca a misurarne la lunghezza in qualsiasi momento. Con incredulità, si accorge che quando raggiunge la massima velocità, l’astronave nella direzione dello spostamento è lunga… solo 8,66 m, mentre per il pilota a bordo è sempre 10 m come alla partenza! Dobbiamo concludere che per l’osservatore fermo l’astronave si è accorciata (fig. 3). Figura 3 Effetti della legge della contrazione della lunghezza nella direzione del moto all’aumentare della velocità. Relatività einsteiniana 7 In effetti, partendo dai principi proposti da Einstein, si può dimostrare che la relazione tra la lunghezza L0 di un oggetto immobile rispetto a un sistema di riferimento e la lunghezza L che ha quando invece si muove parallelamente a L a una velocità v rispetto a quello stesso sistema, è data dalla legge della contrazione della lunghezza: ⎛ v⎞ L = L0 ⋅ 1 – ⎜ ⎟ ⎝ c⎠ 2 LEGGE DELLA CONTRAZIONE DELLA LUNGHEZZA Puoi in effetti verificare che, quando v = 150 000 km/s, si trova: 2 2 ⎛ v⎞ ⎛ 150 000 ⎞ L = L 0 ⋅ 1 – ⎜ ⎟ = 10 ⋅ 1 – ⎜ ⎟ ≅ 8,66 m ⎝ c⎠ ⎝ 300 000 ⎠ Se ne conclude che la misura della lunghezza, e in generale della distanza nello spazio, dipende dal sistema di riferimento scelto. Non esiste uno spazio assoluto uguale per tutti, come aveva affermato la Fisica classica, bensì lo stesso oggetto ha lunghezze differenti nei diversi sistemi di riferimento in moto l’uno rispetto all’altro. Se la velocità dell’astronave risultasse ancora maggiore, per esempio 250 000 km/s, la contrazione nella direzione dello spostamento si accentuerebbe ulteriormente e la lunghezza diventerebbe 5,53 m. Nel caso limite in cui l’astronave riuscisse a viaggiare alla velocità della luce, cioè 300 000 km/s, per l’osservatore a terra risulterebbe lunga... 0 m! In entrambe le situazioni, l’astronauta continuerebbe a rilevare sempre una lunghezza di 10 m. I valori v > c non sono ammissibili nella legge della contrazione della lunghezza, perché si avrebbe la radice quadrata di un numero negativo. Supponiamo ora che all’inizio del viaggio ideale l’osservatore terrestre e l’astronauta abbiano sincronizzato i rispettivi orologi. Ebbene, quando l’astronave si muove a 150 000 km/s l’osservatore terrestre nota un altro fenomeno straordinario: il tempo all’interno del mezzo spaziale rallenta! Mentre per l’orologio in movimento trascorre 1 ora, per quello immobile il tempo trascorso è di circa 1 ora e 9 minuti (fig. 4). Anche questa è una conseguenza dei principi formulati da Einstein. Indicando con t il tempo che trascorre per l’orologio a terra e t0 il tempo dell’orologio posto sull’astronave che si muove alla velocità v, si potrebbe dimostrare che vale la legge della dilatazione del tempo: t0 t= ⎛ v⎞ 1– ⎜ ⎟ ⎝ c⎠ orologio sull'astronave LEGGE DELLA DILATAZIONE DEL TEMPO 2 v = 150 000 km/h Figura 4 Effetti della legge della dilatazione del tempo con la velocità. 8 La Fisica moderna Con i nostri dati, essendo 1 h = 3600 s, ricaviamo: t= t0 ⎛ v⎞ 1– ⎜ ⎟ ⎝ c⎠ 2 3600 = ⎛ 150 000 ⎞ 1– ⎜ ⎟ ⎝ 300 000 ⎠ ≅ 4157 s ≅ 1 h 9 min 2 In definitiva, dal punto di vista dell’osservatore che rimane sulla Terra, nell’astronave il tempo scorre più lentamente; infatti se chiedessimo al pilota di verificare quanto tempo è trascorso, utilizzando il proprio orologio, egli ovviamente ci risponderebbe che non è successo nulla: sono passati sempre e solo 3600 s. Se, come per le lunghezze, ipotizzassimo di poter incrementare ancora la velocità dell’astronave, troveremmo che alla solita ora trascorsa sulla nave spaziale secondo l’osservatore terrestre corrisponderebbero più di 1 h e 48 min quando v = 250 000 km/s e addirittura un tempo infinito quando v = 300 000 km/s: l’uomo fermo sulla Terra penserebbe che il tempo sull’astronave si sia… arrestato! Da tutto questo ne deriva che la misura degli intervalli di tempo dipende dal sistema di riferimento scelto. Non esiste un tempo assoluto uguale per tutti, come sosteneva la Fisica classica. La sua misura, invece, dipende dai diversi sistemi di riferimento in moto uno rispetto all’altro. Quando si studia è bene porsi domande di continuo e conservare un atteggiamento critico persino verso le affermazioni di un testo. Per esempio, non ti sembra contraddittorio affermare che spazio e tempo assoluto non esistono, mentre tutta la Fisica di cui ti abbiamo parlato sin qui si basa proprio su questa idea? La risposta è semplice: quando le velocità sono molto inferiori a quelle della luce, le leggi che abbiamo affrontato rimangono valide. La Meccanica classica risulta infatti un caso particolare di quella relativistica. Solo quando le velocità si avvicinano a quella della luce, la contrazione della lunghezza e la dilatazione del tempo diventano significative. Questi risultati, che possono sembrare fantascientifici, furono raggiunti da Einstein tramite considerazioni di carattere puramente teorico, che successivamente accurati e sofisticati esperimenti compiuti con gli acceleratori di particelle hanno confermato pienamente. Il rallentamento del tempo è stato rilevato anche per mezzo di orologi atomici posti su aerei in volo ad alta quota. 1.4 L’equivalenza tra massa ed energia Riprendiamo in esame la nostra astronave e supponiamo che la sua massa a riposo m0, quando è ferma al suolo, valga 100 tonnellate (t). Se l’osservatore terrestre là dove si trova potesse misurare questa grandezza, mentre l’astronave si sta muovendo alla velocità v pari a 150 000 km/s, constaterebbe con incredulità che la sua massa m (non il peso, si badi bene) è aumentata (fig. 5)! La massa m viene chiamata massa relativistica ed è definita come: m= m0 ⎛ v⎞ 1– ⎜ ⎟ ⎝ c⎠ MASSA RELATIVISTICA 2 Nel nostro caso abbiamo: m= m0 ⎛ v⎞ 1– ⎜ ⎟ ⎝ c⎠ 2 = 100 ⎛ 150 000 ⎞ 1– ⎜ ⎟ ⎝ 300 000 ⎠ 2 ≅ 115,5 t Relatività einsteiniana L’ASTRONAVE HA UNA MASSA DI 100 TONNELLATE 9 Figura 5 Effetti della velocità sulla massa (massa relativistica). L’ASTRONAVE HA SEMPRE UNA MASSA DI 100 TONNELLATE v = 150 000 km/h L’ASTRONAVE HA UNA MASSA DI 100 TONNELLATE DI 100 TON L’ASTRONAVE ADESSO HA UNA MASSA DI 115,5 TONNELLATE! DI 100 TON Di nuovo, se chiedessimo all’astronauta di misurare la massa del suo mezzo, ci risponderebbe che è sempre di 100 t. Quanto varrebbe la massa, se l’astronave viaggiasse alla velocità di 250 000 km/s? .......................................................................................................................................................................... Applicando l’ultima relazione, trovi agevolmente m ≅ 180,9 t. Ricordando il secondo principio della dinamica (F = m · a), giungiamo alla conclusione che per ottenere una stessa accelerazione per esempio di 1 km/s2, quando l’astronave sta procedendo a 250 000 km/s il motore deve applicare una forza maggiore rispetto a quella che è necessaria a 150 000 km/s, in quanto all’aumentare della velocità aumenta anche la massa (fig. 6). In tal modo si comprende il motivo per cui è praticamente impossibile sospingere i corpi fino a velocità prossime a quella della luce. Infatti, più ci si avvicina a 300 000 km/s e più diventa difficile incrementare ulteriormente la velocità: d’altra parte, quando v = c, la massa dell’astronave per l’osservatore a Terra diventa ... infinita. Ma che fine fa l’energia che il motore comunque produce? La teoria della relatività stabilisce un legame strettissimo tra la massa e l’energia, secondo la notissima relazione di equivalenza tra massa ed energia: aumenta la velocità aumenta la massa E = m ⋅ c2 dove E è l’energia, m la massa e c la velocità della luce. In sostanza la massa e l’energia possono essere considerate come un’unica grandezza fisica, per cui la prima può trasformarsi nella seconda e viceversa. In effetti, in determinati fenomeni come le reazioni nucleari (delle quali parleremo nell’Unità 3) si sfrutta proprio il fatto che una certa quantità di massa si trasformi in energia. Da 1 grammo di sabbia, per esempio, si potrebbe ricavare una quantità di energia pari a: E = 10–3 (kg) ⋅ (300 000 000)2 (m/s)2 = 9 ⋅ 1013 J Un’energia corrispondente al calore prodotto da quasi tre milioni di litri di benzina! accelerazione non nulla aumenta la forza da imprimere Figura 6 RELAZIONE DI EQUIVALENZA TRA MASSA ED ENERGIA 10 La Fisica moderna 1.5 La relatività generale Immaginiamo ora che l’astronave di cui stiamo seguendo le peripezie sia giunta in una regione dello spazio lontana da qualunque pianeta o stella e abbia i motori spenti. Supponiamo, inoltre, che non sia possibile guardare al di fuori attraverso gli oblò. Chi è a bordo si trova a galleggiare nell’abitacolo a causa dell’assenza di peso, non essendoci nessun campo gravitazionale (quando ci troviamo sulla Terra è l’attrazione che essa esercita su di noi a determinare il nostro peso). Ma se improvvisamente l’astronave accelera, gli astronauti non galleggiano più: vengono sottoposti all’azione di una forza diretta in verso opposto rispetto a quello in cui avviene l’accelerazione (fig. 7). Figura 7 Equivalenza tra accelerazione e gravità. Per un osservatore terrestre il fenomeno è semplicemente dovuto all’accelerazione. Tuttavia, coloro che sono nella navicella spaziale, non sapendo quello che è veramente accaduto, ma avvertendo sul proprio corpo l’effetto di una forza, possono attribuirne le conseguenze alla presenza di una massa esterna la quale, generando un campo gravitazionale, provoca quella sensazione di peso. Del resto, se gli astronauti eseguissero degli esperimenti all’interno dell’astronave, nessuno dei risultati ottenuti smentirebbe la loro ipotesi. In altri termini: ciò che per l’osservatore a Terra è dovuto all’accelerazione, per chi si trova sul mezzo che accelera, che quindi costituisce un sistema di riferimento non inerziale, è la conseguenza della gravità. Einstein, nella teoria della relatività generale del 1916, formulò il principio di equivalenza. L’accelerazione e la gravità altro non sono che due modi, ugualmente PRINCIPIO DI EQUIVALENZA corretti, di interpretare lo stesso fenomeno. Scegliere l’uno o l’altro è soltanto una questione di sistemi di riferimento. Sino ad allora si erano privilegiati i sistemi di riferimento inerziali, tanto che lo stesso Einstein, nell’ambito della relatività ristretta, aveva affermato che in essi le leggi della Fisica hanno la stessa forma. Secondo la teoria della relatività generale, invece, nessun sistema è privilegiato rispetto agli altri, in quanto quello che si verifica in un sistema di riferimento iner- 11 Relatività einsteiniana ziale in presenza di gravità è uguale a quello che si verifica in uno accelerato. Questa conclusione porta al principio di relatività generale. Il principio di relatività generale afferma che le leggi della Fisica PRINCIPIO DI RELATIVITÀ GENERALE hanno la stessa forma in tutti i sistemi di riferimento. 1.6 Il mistero della gravitazione Perché la Luna ruota attorno alla Terra come se fosse legata da un filo invisibile che le impedisce di fuggire via? Come si propagano attraverso distanze così grandi le forze tra i corpi celesti? Newton aveva compreso la difficoltà di dare una risposta convincente a tali quesiti e aveva parlato di forza gravitazionale, limitandosi a quantificarla. Non solo: aveva affermato esplicitamente che non voleva fare ipotesi artificiose su questa strana azione a distanza. Einstein propose una spiegazione rivoluzionaria. La presenza di una massa modifica la geometria dello spazio, incurvandolo: i pianeti seguono traiettorie curvilinee poiché si muovono lungo le SPAZIO CURVO sinuosità di tale spazio. Per capire meglio che cosa intendesse con tali parole, pensiamo di eseguire un esperimento ideale. Stendiamo un grande tappeto elastico quadrettato e poniamo al suo centro una sfera di acciaio di massa considerevole. La presenza della sfera deforma il tappeto, dando origine a un avvallamento in modo tale che i segmenti rettilinei diventano delle linee curve (fig. 8). Se appoggiamo sul tappeto una sferetta molto più piccola della precedente, essa rotolerà verso la prima, tendendo a muoversi lungo una traiettoria curvilinea attorno alla sfera centrale. r h s A t B r h k j s A t B k D C j C D Figura 8 Il segmento rettilineo AB di uno spazio piano diventa il segmento curvilineo AB di uno spazio curvo. • Secondo Newton i pianeti si muovono seguendo orbite curvilinee in uno spazio piano. • Secondo Einstein i pianeti si muovono su orbite rettilinee in uno spazio incurvato dalla presenza delle masse. Nel secondo caso si parla di orbite rettilinee, in quanto in uno spazio curvo il più breve percorso fra due punti A e B, cioè il segmento rettilineo che unisce A a B, è un arco di curva (fig. 9). Come se questo non bastasse a mettere in imbarazzo il nostro modo consueto di vedere il mondo, per la relatività generale la presenza di una massa causa una deformazione non solo dello spazio, ma anche del tempo. La forza di gravità si spiegherebbe allora come una modificazione della geometria spazio-temporale dell’Universo. Le conferme sperimentali più significative della teoria della relatività generale sono: • un particolare spostamento delle orbite dei pianeti (precessione); • l’azione della gravità sulla luce (i raggi luminosi passando in prossimità di una sorgente gravitazionale subiscono una deviazione e quando se ne allontanano perdono energia per cui, essendo la loro velocità c costante, mostrano uno spostamento verso il colore rosso). A B Figura 9 Anche nel nostro pianeta viviamo in realtà in uno spazio curvo! Infatti, la via più breve per andare da A a B è l’arco — di circonferenza AB + e non il segmento AB. 12 La Fisica moderna Costruisci il tuo riepilogo Completa a matita le parti con i puntini. Concluso il riepilogo, verifica la correttezza dei tuoi interventi, consultando le pagine di questa Unità. 1 Alla base della teoria della relatività ristretta vi sono due affermazioni: • le leggi e i principi della fisica hanno la stessa ....................................................................................... in tutti i sistemi di riferimento ..........................................................................................................................; • la velocità della ............................................ è costante in tutti i sistemi di .......................................... ..................................................................................................................................................................................................... 2 Se un corpo si muove di moto rettilineo uniforme a velocità v (vicina a quella della luce) rispetto a un osservatore, quest’ultimo rileva che: • la lunghezza nella direzione dello spostamento si ............................................................................... 2 ⎛ . . . . .⎞ secondo la formula: L = L 0 ⋅ 1 – ⎜ ⎟ ; ⎝ . . . . .⎠ • il tempo si ............................................................................ t0 secondo la formula: t = ⎛ . . . . .⎞ 1– ⎜ ⎟ ⎝ . . . . .⎠ 3 Se m0 è la massa a riposo, la massa relativistica è data da: m = 2 ..... ⎛ . . . . .⎞ 1– ⎜ ⎟ ⎝ . . . . .⎠ 2 4 Spazio e tempo non sono .......................................................................................................................... perché la misura è un problema legato al sistema di riferimento scelto. 5 La meccanica ......................................................................................... è un caso particolare della mec- canica ......................................................................................... ed è valida solo per valori della velocità molto più ............................................ di quello della luce. 6 La massa è equivalente alla .......................... = .......................................................................... secondo la nota formula: m ⋅ .......................... 7 Nella teoria della relatività generale, Einstein affermò che lo stesso fenomeno può essere descritto in termini di ............................................................. o di ............................................................. a seconda del sistema di riferimento scelto. 8 Il principio di relatività generale afferma che le leggi della hanno ........................................................ ........................................................................................................................................................................................ 9 La presenza di una massa modifica la geometria dello ……………………….............................. , causando un ................................................................... ........................................................................ – dello spazio. Relatività einsteiniana 13 Scegli la risposta esatta tra quelle proposte 1 Quale fra le seguenti affermazioni non rientra nella teoria della relatività ristretta? A La velocità della luce nel vuoto è costante B Un corpo in moto rettilineo uniforme a velocità v rispetto a un osservatore terrestre aumenta la sua massa C Un corpo in moto rettilineo e uniforme a velocità v rispetto a un osservatore terrestre si contrae nella direzione dello spostamento D Le leggi della Fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento non inerziali 2 Quale relazione intercorre tra la lunghezza a riposo L 0 di un corpo e la sua lunghezza L rispetto a un sistema di riferimento nel quale si muove alla velocità v? A v L= L0 ⋅ 1– ⎛ ⎞ ⎝ c⎠ B v L = L0 ⋅ 1 + ⎛ ⎞ ⎝ c⎠ 3 B Il tempo sull’astronave secondo Marco si fermerebbe C Il tempo sull’astronave secondo Paolo scorrerebbe con una velocità infinita D La massa dell’astronave secondo Marco diventerebbe infinita 6 A Saliresti su un’astronave che si muove rispetto alla Terra a velocità vicina a quella della luce C L= L0 ⋅ 1− v c B Saliresti su un’astronave che entra in orbita attorno alla Terra C Saliresti su un’astronave che si muove rispetto alla Terra a velocità doppia di quella della luce D Non c’è nessuna possibilità di ridurre la massa D L = L0 ⋅ 1 + v c 7 2 2 L’astronave in cui si trova Paolo si sta muovendo alla velocità di 280 000 km/s rispetto a Marco che è sulla Terra. Prima della partenza, quindi da ferma, l’astronave risulta lunga 20 m e ha una massa di 10 tonnellate. Quale fra le seguenti affermazioni è corretta? B La lunghezza dell’astronave secondo Marco è di 56 m C Il tempo sull’astronave secondo Paolo scorre più lentamente D Il tempo sull’astronave secondo Marco scorre più velocemente In relazione alla situazione descritta nella Domanda 3, quale affermazione è invece falsa? A La massa dell’astronave secondo Paolo è di 10 tonnellate B La massa dell’astronave dipende dal sistema di riferimento C La massa dell’astronave secondo Marco è di 28 tonnellate D La massa dell’astronave per entrambi è di 3,6 tonnellate 5 Dalla relazione di equivalenza tra massa ed energia, possiamo ricavare che 100 g di sabbia equivalgano a A 3 ⋅ 107 J C 3 ⋅ 104 J B 9 ⋅ 1015 J D 9 ⋅ 109 J 8 A La lunghezza dell’astronave secondo Paolo è di 20 m 4 Se, evitando una dieta dimagrante, volessi diminuire la tua massa sfruttando gli effetti della relatività, quale soluzione sceglieresti? Qual è l’equazione che esprime l’equivalenza tra massa ed energia? C c= E⋅m A E = m/c2 B E=m⋅c 2 9 D c=m⋅E Che cosa afferma il principio di relatività generale? A La massa e l’energia sono grandezze fra loro equivalenti B Le leggi della Fisica classica valgono sempre, anche nel caso di velocità prossime a quella della luce C La leggi della Fisica non dipendono dal sistema di riferimento scelto D Lo spazio e il tempo sono assoluti e non cambiano al variare del sistema di riferimento 10 Secondo Einstein come si spiega la forza di gravità? A È una conseguenza dell’azione a distanza che si verifica tra grandi masse Se l’astronave di Paolo raggiungesse la velocità della luce, rispetto a Marco che si trova a Terra, si avrebbero diverse conseguenze. Quale tra quelle indicate è falsa? B Non si spiega, la si può solo misurare C È una conseguenza dell’incurvamento dello spaziotempo causato dalle masse A La lunghezza dell’astronave secondo Marco risulterebbe 0 m D È una conseguenza di una perturbazione che si propaga a velocità infinita 14 La Fisica moderna L’incredibile mondo dei buchi neri Quando una stella di massa almeno tre volte maggiore di quella del Sole giunge alla fine della propria esistenza, può subire un collasso gravitazionale e dare origine a uno stranissimo oggetto celeste chiamato buco nero. Durante l’implosione gli elettroni si addossano al nucleo e tutti gli spazi vuoti degli atomi vengono eliminati, con il risultato che la stella raggiunge dimensioni minime e una massa incredibilmente densa. Il buco nero è puntiforme e la superficie sferica, non visibile, che lo delimita prende il nome di orizzonte degli eventi. Secondo la teoria della relatività generale una massa così densa incurva lo spazio-tempo circostante, fatto che provoca il rallentamento del tempo e trasforma la traiettoria più breve di avvicinamento a tale corpo in una spirale. A causa di ciò, se fosse possibile osservare un’astronave che vi cade all’interno, si assisterebbe a un progressivo rallentamento della caduta fino a raggiungere un apparente equilibrio, dato che nell’orizzonte degli eventi il tempo si ferma. Ovviamente per gli ipotetici astronauti a bordo, la stessa caduta risulterebbe fulminea. Ma che cosa succede dentro un buco nero? L’attrazione gravitazionale raggiunge valori così elevati che nulla, neppure la luce, può fuoriuscire. Tutto quello che entra è risucchiato in una zona, detta singolarità, nella quale non esistono né spazio né tempo e, di conseguenza, non è chiaro se la materia scompaia o assuma forme a noi al momento ignote. Se un osservatore immaginario potesse vedere contemporaneamente dentro il buco nero e fuori, si accorgerebbe che il tempo all’interno è del tutto separato da quello all’esterno e che l’elemento di separazione è proprio l’istante di tempo immobile dell’orizzonte degli eventi. Inoltre, mentre fuori di esso lo spazio-tempo è caratterizzato dalla possibilità di percorrere lo spazio in qualsiasi direzione e il tempo soltanto in una, quella che va dal passato verso il futuro; dentro, lo spazio-tempo subisce una inversione, per cui la direzione spaziale è una sola, quella che va verso la singolarità, e il tempo può scorrere anche all’indietro, cioè verso il passato. In altri termini, un buco nero potrebbe essere visto come una specie di “macchina del tempo”. Il Premio Nobel Il 2001 è stato l’anno del centenario della Fondazione del Premio Nobel, assegnato nel 1921 ad Albert Einstein. Il sito ufficiale denominato NOBEL e-MUSEUM è: http://www.nobel.se/ Nella schermata iniziale puoi inserire direttamente il nome dello scienziato prescelto nella casella Find a Laureate e quindi cliccare sul pulsante GO, oppure attivare PHYSICS nella barra in alto che riporta i vari argomenti, dopodiché (se non ti fai distrarre dalla visita virtuale all’Accademia Reale Svedese delle Scienze), optando per LAUREATES, trovi gli elenchi di tutti i premi Nobel per la Fisica suddivisi per periodi.