Il progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità The ICT Potential Social Mindedness YourTown Brief Introduction to SMILEY Framework The Dimensions Game logic and Instructions Istruzioni per una Rivoluzione Le potenzialità del processo di apprendimento basato sul gioco educativo promosso dal progetto SMILEY Nell’attuale contesto sociale i formatori e gli allievi provengono da due mondi separati. La più importante dinamica del processo di formazione e apprendimento è il veloce e imprevisto confronto tra il corpo docente, formatosi in una generazione pre-digitale, e il gruppo di allievi cresciuti nel mondo digitale: un mondo fatto di Ipod, MTV, Facebook, Twitter, MySpace, filmati in streaming e videogiochi. In base a queste considerazioni, lo sviluppo dei sistemi educativi passa attraverso la possibilità di reinventarsi strumenti di apprendimento anche grazie all’uso di ICT nel percorso educativo. Questo processo è possibile solo se basato su una definizione di Apprendimento attivamente coinvolto nella prospettiva sia dei formatori che degli allievi. L’Apprendimento attivamente coinvolto è basato sul concetto innovativo di apprendimento attivo proposta educativa in cui gli studenti si assumono le responsabilità del proprio apprendimento. Gli studenti sviluppano attivamente strategie di apprendimento e formulano nuove idee e giudizi attraverso il dialogo e il lavoro di gruppo con gli altri studenti. L’impegno attivo è definito come responsabilità individuale nel processo di apprendimento, come costruzione di conoscenze a partire dall’esperienza, come interpretazione dei significati intrinseci e come interazione all’interno del gruppo dei pari e con gli insegnanti. Congruente alle nozioni costruttiviste dell’apprendimento, la conoscenza si sviluppa come costruzione di significato e come processo d’interpretazione dove le persone interagiscono l’una con l’altra coordinando molteplici percezioni della realtà. Il Background Sir Ken Robinson Changing Education Paradigms Ogni nazione della terra sta oggi rimodulando l’istruzione pubblica. Ci sono due ragioni per questo…” Guarda il Video If you are i not prepared to be wrong, you’ll never come up with anything original Ken Robinson 1 2 L’Apprendimento attivamente coinvolto e la situazione cognitiva sono due dei principali concetti di Smiley. Cosa significano questi termini-concetto? L’Apprendimento attivo, o significativo, può essere ricondotto al concetto relativo di situazione cognitiva. La situazione cognitiva pone l’apprendimento all’interno di una struttura situazionale condivisa e non in una singola mente individuale. L’apprendimento spesso avviene in un contesto sociale, in una comunità e una circostanza. A partire da questa prospettiva, si intende l’apprendimento umano come processo di dialogo, socializzazione e interiorizzazione. Un’altra peculiarità della situazione cognitiva dipende dalla prospettiva di considerare la conoscenza e la stessa capacità cognitiva parte integrante del contesto sociale e materiale per cui molto di ciò che si apprende è implicito all’esperienza quotidiana. Coinvolgendo e incoraggiandoli gli studenti in attività e compiti su problemi concreti caratterizzati da concetti densi di significato, gli insegnanti aiutano gli stessi ad esplorare e ad apprendere le abilità e modelli di comportamento per addentrarsi in un’argomentazione disciplinare che potrebbe essere definita “conoscenza mirata”: nel nostro caso il concetto social mindedness – forma mentis socialis. Negli anni Settanta e Ottanta, educatori e insegnanti iniziarono a prendere in considerazione il potenziale educativo dei giochi. Si cominciò ad ipotizzare la possibilità di raggiungere con il loro uso molteplici benefici: a) approcci complessi e diversi per i processi di apprendimento e relativi risultati; b) interattività; c) abilità ad indirizzare il potenziale cognitivo ed anche l’apprendimento delle dimensioni emotive; d) motivazione ad apprendere. La combinazione dei fattori menzionati ha avuto come risultato un ampio interesse pubblico per i giochi come strumenti di apprendimento. L’attività di ricerca in atto, che coinvolge programmazione di giochi, modelli teoretici e percorsi di valutazione dell’apprendimento, rappresenta l’apice della distanza tra la Net Generation di oggi, o Digital Natives, e i modelli tradizionali di educazione. Essi (i digital natives) richiedono molteplici informazioni, preferiscono il ragionamento induttivo, vogliono frequenti e veloci interazioni con il contenuto e hanno abilità letterarie visive eccezionali, caratteristiche che sono tutte collegate all’apprendimento basato sul gioco digitale (Digital Game Based Learning. In “Your Town” (il gioco di Smiley), il giocatore verrà impegnato, attraverso le dinamiche del gioco, in un processo di apprendimento che coinvolge le capacità di interpretare e decidere circa una situazione concreta nella prospettiva di problem-solving (risoluzione dei problemi). È importante sottolineare che tutte le situazioni di gioco sono progettate a partire dal concetto di social mindedness – forma mentis socialis. Iniziamo a prendere in considerazione il concetto di atteggiamento pro-sociale al fine di una migliore comprensione della struttura generale di Smiley. 2 1 2 L’atteggiamento pro sociale come “concetto ombrello”. Un’attitudine individuale coerente alle condizioni sociali del contesto, ai benefici per gli altri e conforme al benessere di tutta la società. L’incremento dei fenomeni di bullismo nelle scuole su tutto il territorio europeo costituisce il quadro di riferimento d del Progetto Smiley. L’intero progetto si basa sul concetto di Social Mindedness - atteggiamento pro sociale. Questa sezione del corso di apprendimento presenta brevemente gli elementi costitutivi di social mindedness come concetti operativi volti a spiegare la loro interazione con la struttura generale del progetto. Una definizione di Social Mindedness può essere espressa in questo modo: “l’atteggiamento individuale orientato a garantire, nelle dinamiche d’interazione quotidiana, gli interessi ed i benefici dei soggetti - individuali e collettivi - coinvolti nella relazione e, latamente, il miglioramento del contesto di riferimento”. La definizione di Social Mindedness è un concetto “ombrello” che coniuga coesione sociale ed inclusione sociale nel senso che è impossibile comprendere la realtà individuale senza considerare la dimensione comunitaria e collettiva della realtà sociale. In questo modo l’esperienza di social mindedness pone gli individui in condizione di sviluppare un necessario “bagaglio” di conoscenze, competenze, valori e attitudini utili a garantire un mondo sostenibile e armonioso, nel quale ognuno abbia il diritto di esprimere le proprie potenzialità. In una prospettiva sociologica, il legame tra valori e competenze sociali conduce i soggetti a realizzare integrazione, coesione e senso di comunità: un’esperienza che ha luogo primariamente grazie alle agenzie educative, come la scuola e la famiglia, nel processo di socializzazione. Nello specifico, coerentemente alle necessità operative del Progetto Smiley, il concetto di social mindedness coniuga gli aspetti strutturali significativi della realtà quotidiana: la socializzazione, la famiglia, l’istituzione educativa, le organizzazioni di gruppi e associazione e la stratificazione sociale. In questo senso, l’atteggiamento social minded è un esempio di comportamento pro sociale che dà origine a relazioni stabili tra i membri del gruppo. Procedendo verso una prospettiva analitica e sociologica, l’atteggiamento social minded è composto da cinque dimensioni operative che traducono il processo d’integrazione: • • • • • la definizione comune del gruppo in relazione ad un contesto specifico; il riconoscimento delle interdipendenze tra gli attori sociali; le dinamiche del capitale sociale; le dinamiche di cooperazione per conseguire obiettivi comuni; le tradizioni familiari. Iniziamo a spiegare queste componenti! 1 2 Il concetto di appartenenza è legato all’ambito delle relazioni sociali non soltanto in senso soggettivo ma come contesto problematico Le relazioni sociali sono molto importanti nella formazione del soggetto poiché lo aiutano a vivere l’appartenenza al gruppo sociale nel giusto equilibrio tra indipendenza/autonomia e dipendenza/appartenenza. L’importanza dell’appartenenza ad un particolare gruppo cambia con il tempo. Quando si partecipa e poi si abbandonano diversi reticolati sociali ci si pone nuovamente in relazione ad altri gruppi sociali, sviluppando nuove relazioni e allontanando gli altri in un continuo processo di interazione e integrazione sociale. In effetti, sviluppare un senso di appartenenza è un processo che coinvolge i partecipanti in un’ampia varietà di gruppi oppure li esclude da questi nel corso della vita. L’importanza che si dà al singolo individuo piuttosto che a particolari gruppi (famiglia, gruppo dei pari, gruppo religioso, ecc.) dice molto sulla nostra identità personale e sociale. Il bisogno di appartenenza è un aspetto base dell’essere umano: i modi in cui si soddisfa questo bisogno sono cambiati nel tempo. Lo sviluppo della società industriale incrementa i timori di perdere il senso di comunità: l’anonimato della città globale ci priva del bisogno di sentirci parte di qualcosa più grande di noi. È possibile distinguere quattro diverse dimensioni o “stadi” di difficoltà individuali nelle relazioni umane: la situazione territoriale, la partecipazione ecologica, l’appartenenza sociale e la conformità culturale. L’appartenenza include cinque fattori: • i confini; • la sicurezza emotiva; • la partecipazione personale; • il comune sistema simbolico; • il senso di appartenenza e di identificazione I confini sono segnati dal linguaggio, dagli usi e dai costumi, che indicano chi vi appartiene o meno. Quando si incontrano gli altri si vuole subito conoscere se l’altro sia amico o meno – se è capace di offrire amicizia oppure ostilità. Ci sono differenze tra l’Oriente In profondità… Lo schema Parsonsiano Seguendo lo schema di riferimento di Parsons, la struttura sociale di appartenenza può essere descritta partendo dalle relazioni tra le quattro principali componenti che la definiscono in modo costitutivo: il senso di appartenenza, la lealtà, la solidarietà e il senso di affinità o sentimento. Per comprendere meglio il significato dell’appartenenza culturale rispetto ad un particolare gruppo, da una parte bisogna elencare gli elementi definitori dell’appartenenza, ed evidenziare i principali contesti di affiliazione, dall’altra parte si deve sottolineare il senso di appartenenza e di identificazione di ogni membro al contesto. 4 3 e l’Occidente, in effetti, rispetto ai modi in cui si sceglie l’appartenenza ad una cultura. Infine i membri del gruppo legittimano il bisogno di avere dei confini per proteggere limiti le proprie intime relazioni che spesso vengono superati. La sicurezza emotiva consiste nel benessere psicofisico della persona, affinché il soggetto possa realizzare le proprie potenzialità nel gruppo. Lo stato emotivo è molto importante e connesso ai sentimenti di appartenenza e sicurezza dei membri del gruppo. Se non si sentono sicuri non sono in grado di fidarsi di nessuno neppure di sé stessi. D’altronde, questo pensiero negativo appartiene a coloro che non appartengono ad un gruppo. I motivi personali, il senso del proprio sé e le possibilità percepite sono determinanti del comportamento umano. I motivi personali si riferiscono alle ragioni individuate nel coinvolgimento in un’attività e includono sia le motivazioni che il riconoscimento, la padronanza, la competizione e l’affiliazione. Il senso di sé consiste nella capacità di impegnarsi in un’attività, nella fiducia in sé stessi, negli obiettivi indiretti e nell’identità sociale. Un comune sistema di simboli è un prerequisito per comprendere una comunità. “ Il simbolo per il mondo sociale è ciò che rappresenta la cellula nel mondo biologico e l’atomo nel mondo fisico. Il simbolo è il principio del mondo sociale così come lo conosciamo”. Un senso di appartenenza e d’identificazione. Esso concerne l’aspettativa o la fiducia nell’appartenenza e nell’inserimento dentro la comunità. Conoscere i propri bisogni e soddisfarli sono le principali ragioni per cui le persone prendono a far parte di un gruppo. Appartenere e identificare sé stessi soddisfa importanti bisogni individuali collegati all’identità personale e sociale, all’autostima e alla sicurezza nonché al bisogno psicologico di essere utili per gli altri. Il senso di appartenenza è una condizione essenziale per l’esistenza di ogni gruppo. Se insegniamo oggi come abbiamo fatto ieri, rubiamo ai nostri figli il domani John Dewey Il senso di appartenenza e d’identificazione di ogni membro al gruppo e al contesto. Essere parte di un gruppo è fondamentale per considerare sé stessi come una squadra. I membri del gruppo condividono la consapevolezza di un nuovo soggetto: sono “parte” di un soggetto concreto collettivo. Allo stesso tempo, la necessità di ognuno di soddisfare i propri bisogni all’interno del gruppo può essere controllata dalla soddisfazione dei bisogni del gruppo steso. In questo modo, essere membro di un gruppo significa: • essere simili ad altri membri dello stesso gruppo; • essere diversi dagli altri. • Essere identificati come gruppo dagli altri Dal processo di socializzazione alle competenze interculturali Il comportamento è la manifestazione più evidente dell’agire umano, ma non tutti i comportamenti sono significativi. Solo il comportamento umano che ha un significato, o “assume senso”, viene descritto nella sociologia come un’azione. Il suo significato può essere interpretato in diversi modi consapevolmente o no. È la cultura che fornisce modelli stabili ed esempi di comportamento insieme alle coordinate per la loro interpretazione. Per esempio, il linguaggio è uno dei più complessi sistemi di significato sviluppati in una data comunità e il suo significato generale è basato sulla sua funzione comunicativa. Sia il linguaggio che la maggior parte dei nostri stessi comportamenti sono rivolti agli altri individui: è una trasmissione di messaggi significativi agli altri. In questa prospettiva culturalista un’attività diventa un’azione sociale. È possibile individuare quattro tipi di azione sociale: creativa, imitativa, abituale e distruttiva. In ogni caso, si svolge un’azione sociale quando la propria performance è diretta alla potenziale risposta di altri attori. Una singola e momentanea azione sociale dove due individui danno luogo ad una reciproca reazione sociale può essere indicata come un contatto sociale. La maggior parte dei contatti sono transitori e di breve durata. Invece si può parlare di interazione sociale quando un contatto sociale avviene e si modifica in una lunga e dinamica sequenza di azioni sociali. In esso ha luogo un’apparente oggettiva e reciproca relazione tra due individui (una discussione, una disputa, una relazione, ecc.). Durante un’interazione sociale si manifesta una distanza sociale messa in evidenza da una distanza spaziale e temporale tra due soggetti interagenti: la varietà di queste manifestazioni è in relazione alla cultura dei soggetti. Questa è una forma di distanza civile: da una dimensione intima e sociale ad una dimensione pubblica. Ci sono quattro interpretazioni sociologiche di base per quanto riguarda le interazioni sociali: 1. comportamentista; 2. di scelta razionale (transazionale); 3. interazionismo simbolico; 4. approccio drammaturgico. 1 – L’interazione è intesa come un orientamento comportamentale reciproco degli individui che si manifesta come una sequenza di stimoli e reazioni: il comportamento di un attore diventa un insieme di stimoli a cui reagisce l’altro attore. 2 – L’interazione è percepita come uno scambio reciproco di beni o valori tra partner. Questo scambio è razionale e correlativo. 3 – L’interazione è interpretata come uno scambio di idee, simboli e significati: in questo tipo di interazione particolare enfasi viene posta sulla visione individuale della situazione o sulla visione di altri attori coinvolti; le loro personali interpretazioni della realtà specifica. 4 – Alla luce di questa interpretazione il mondo sociale, soprattutto nella sua dimensione quotidiana, è un teatro, una rappresentazione drammaturgica. In tutte le loro azioni i soggetti sono guidati dal loro desiderio di fare una buona impressione sugli altri. Questo è il motivo per cui tendono a gestire le impressioni del pubblico, per trasmettere agli altri solo messaggi e segnali che sono positivi. Definitional Phisical Feature movement Sociological Term Meaning Orientation towards others Orientation to reaction of others Mutual occasional reactions Sequence of mutual reactions Accidental episodes of interactions Rhythmical episodes of interactions Normatively defined course of events Behaviour + Activity + + Social activity + + + Social action + + + + Social contact + + + + + interaction + + + + + + Repetable interaction + + + + + + + Regular interaction + + + + + + + + Regulated interaction + + + + + + + + + Social relationship + + + + + + + + + Cerchie sociali e gruppi sociali costituiscono l’ambiente sociale: - - • La cerchia sociale è espressione della realtà sociale che viene individuata dal fatto che un certo numero di attori condivide lo stesso status sociale; • Il gruppo sociale indica un insieme di individui legati tra di loro da una consapevolezza condivisa della propria partecipazione al gruppo, un senso comune di identità e modelli condivisi di relazioni sociali. In altre parole, se da un lato i gruppi sociali sono creati da relazioni sociali, dall’altro lato i gruppi sociali creano l’ambiente in cui le relazioni sociali vengono generate. Ci sono due tipi di gruppi sociali: primario e secondario. • Il gruppo Primario è in genere piccolo e le interazioni tra i suoi membri sono informali, spontanee e dirette (faccia a faccia) e personali (ad esempio in un gruppo di amici). • Il gruppo Secondario è numeroso e le interazioni sono di tipo formale, a carattere anonimo e riguardano una specifica attività (ad esempio un ambiente di lavoro). Ci sono gruppi che combinano le funzioni dei due tipi come la scuola. Grazie al processo di socializzazione un individuo costruisce la propria personalità sociale come un insieme integrato di ruoli del passato e del presente. Pertanto, solo una parte della personalità è costituita da componenti mentali e culturali. Scheme of interactions among positions (roles) + In profondità… La dinamica dell’interdipendeza secondo ELIAS “Ogni individuo, anche il più potente, anche un capo tribù, un monarca assoluto, o un dittatore, è parte di una catena di interdipendenza, il rappresentante di una funzione che è formata e mantenuta solo in relazione ad altre funzioni che non può essere compresa nei termini di strutture specifiche e di specifiche tensioni proprie questo contesto globale” Come Norbert Elias afferma tutti gli attori sociali sono nati in una particolare catena di interdipendenza che traduce le interconnessioni senza le quali gli individui non avrebbero mai potuto diventare pienamente umani. Gli attori sociali sono nati dentro catene di interdipendenze funzionali in cui prendono forma le loro abitudini e le loro autopercezioni relativamente all’insieme di atri individui intorno a loro. Catene di interdipendenza sono contemporaneamente forme e catene di potere. La personalità sociale dà forma ai modelli e agli schemi elementari del comportamento individuale, alle interazioni con gli altri individui e questo dà vita a forme di capitale sociale. (Le diverse forme di personalità sociale, modelli elementari, schemi di comportamento individuali e interazioni con gli altri formano il capitale sociale.) Tuttavia, il capitale sociale non determina tutta la realtà sociale e i comportamenti di un soggetto o le sue relazioni con gli altri. Specifici atteggiamenti e comportamenti sociali, come la mentalità sociale di un individuo, sono influenzati da fattori mentali (per esempio il carattere individuale) e, in misura maggiore, da fattori culturali. È la diversità di contesto culturale, o valori di riferimento, i simboli e le credenze/la religione, che determinano la varietà dei gruppi sociali e delle società. Pertanto siamo in grado di dire che, fondamentalmente, le società sono simili rispetto al livello dei bisogni sociali (come ad esempio la famiglia, il lavoro, l’allevamento dei figli, ecc), ma non sul livello culturale che definisce le soluzioni per soddisfare queste esigenze. Valori culturali diversi sottolineano il riconoscimento della diversità che può, ma non necessariamente, condurre ad antagonismi sociali o ad ostilità verso gli altri. I costumi familiari sono fattori distintivi della natura umana Nella prospettiva sociale una famiglia è un gruppo basato su un legame riconducibile ad una comune residenza, a proprietà condivise, ad un legame affettivo, a reciproca lealtà e disponibilità, alla cura per i bambini e alla loro educazione, al coinvolgimento emotivo, cioè a tutti quei fattori che riassunti costituiscono un forte senso di identità del “noi”. La famiglia è un gruppo sociale la cui struttura è caratterizzata da uno specifico sistema di posizioni e ruoli che sono indipendenti da chi li riveste e che si manifestano come un’intima rete di relazioni sociali, come ad esempio il matrimonio, la genitorialità, la parentela, ecc. Dal punto di vista culturale la famiglia è un insieme specifico di valori, norme, simboli e credenze che riflettono una generale “cultura familiare” rispetto a una data società. In sintesi, possiamo dire che la famiglia crea membri della società sia nel senso biologico (procreazione) che in senso sociale (socializzazione). In questa prospettiva essa è un gruppo unico e insostituibile. Solo la famiglia crea nuovi esseri umani attraverso un ambiente sociale adeguato alla loro costituzione psichica, sociale e culturale. Queste sono le funzioni basilari della famiglia, considerando il fatto che un essere umano quando viene al mondo è debole e la sua esistenza dipende interamente dal gruppo sociale in cui esso nasce. Le dinamiche della vita sociale di una famiglia hanno un ritmo mutevole ma riproducibile a seconda del ruolo svolto dai membri della famiglia e dalle forme di percezione sociale del tempo. Le dinamiche familiari influenzano notevolmente il processo di socializzazione delle nuove generazioni. Questo processo può anche portare a conseguenze sociali negative sotto forma di una mancanza di abilità appropriate. Il secondo fattore che ha un forte impatto sulla socializzazione dei giovani nella famiglia dipende dal suo ampio contesto socio-culturale, dalla diversa organizzazione sociale che determina le dinamiche della trasmissione culturale tra le generazioni. • Ci sono tre tipi di culture: • post-figurativa; • configurativa; • pre-figurativa. La cultura post-figurativa è tipica della cultura tradizionale; le giovani generazioni sono plasmate senza traumi avendo i genitori come modello. Non esistono modelli alternativi e naturalmente non c’è differenza tra modelli sociali e culturali di entrambe le generazioni. La cultura configurativa, dove le generazioni coesistono come partner alla pari, è sempre più diffusa nella cultura moderna. La generazione più giovane non segue i modelli comportamentali dei genitori ma imita i propri coetanei (ad esempio una tale situazione si verifica nelle famiglie di immigrati come risultato della necessità di assimilazione). La cultura pre-figurativa è caratterizzata da una configurazione sociale dove la vecchia generazione ha da imparare cose nuove dai giovani come conseguenza di un rapido cambiamento sociale, culturale o tecnologico. Questi fenomeni sono tipici della società occidentale di oggi. Paradossalmente, i ragazzi diventano i tutor dei loro genitori. La sequenza precedente mostra chiaramente che la principale differenza tra le culture intergenerazionali è che il processo di socializzazione non viene più interamente gestito dalla vecchia generazione, anche se essa non perde interamente la propria influenza sul processo educativo, specialmente quando i figli sono giovani. I gruppi di riferimento, positivi o negativi, per le giovani generazioni sono i gruppi esterni piuttosto che le proprie famiglie. Ad un certo momento del processo di socializzazione la famiglia può essere respinta dal gruppo. In questa situazione gli atteggiamenti sociali, il comportamento, il gap generazionale possono sconvolgere il generale equilibrio sociale. Educazione non è riempire un contenitore ma l’accendere di un fuoco Il terzo fattore che determina la cultura familiare è il tipo di cultura diffusa cu fa riferimento la società in cui vive la famiglia. Alla luce di recenti approfondite ricerche su diverse culture, è stato scoperto che ci sono cinque dimensioni su cui si basa la diversità culturale e queste influiscono molto sugli atteggiamenti e comportamenti sociali: 1) distanza potenziale; Willian Butler Yeats • 2) collettivismo e individualismo; 3) mascolinità e femminilità (genere); 4) evasione incerta; 5) orientamento temporale. 1) In un ambiente con una bassa distanza potenziale, i bambini sono trattati allo stesso modo dei genitori; prevalgono le relazioni tra partner; le cure genitoriali mirano a far uscire di casa i figli il più presto possibile. Nella distanza potenziale, i genitori si aspettano obbedienza incondizionata dai loro figli; la maggior parte dei rapporti sociali è determinata dalla forte dipendenza dei giovani dagli adulti. • • Negli ambienti collettivisti le decisioni sono prese all’interno della famiglia; i bambini che esprimono le proprie opinioni sono considerati come difficili e di cattivo temperamento; si inizia a pensare nei termini di “noi”. Nelle famiglie individualiste, nuovi tipi di comportamento sono ricercati e valutati; i bambini senza opinioni proprie sono considerati deboli; viene insegnato a pensare nei termini di “me”; gli obblighi verso la famiglia sono considerati come un atto di libertà e vanno così rispettati. • • • Nella società maschile (con un alto tasso di mascolinità) è norma che si sconvolga l’equilibrio tra il ruolo materno e quello paterno a favore di quest’ultimo; i padri sono responsabili del tenore di vita mentre le madri si prendono cura della sfera delle emozioni. In una società femminile sia gli uomini che le donne, ragazzi e ragazze sono trattati allo stesso modo; tutti devono ricevere identici standard generazionali. Nella società dell’evasione incerta in forma debole i figli sono vagamente informati su ciò che è proibito o male; non c’è alcuna differenza nell’affrontare i membri della famiglia o sconosciuti; ciò che è strano è inteso come interessante. Nella società dove l’evasione incerta è forte i figli sono ben consapevoli di ciò che è proibito e male; i membri della famiglia vengono affrontati in modo diverso rispetto agli sconosciuti ed estraneo significa pericoloso; Nelle società ad orientamento temporale il matrimonio è un obbligo morale; vivere con i suoceri provoca conflitto; i figli dovrebbero essere tolleranti e avere rispetto per gli altri; nelle società ad orientamento di lungo periodo, il matrimonio è un rapporto pragmatico; i figli più grandi hanno potere sopra i più giovani. Cooperazione è lavorare insieme condividendo credenze e sentimenti La cooperazione è la dinamica del lavoro e dell’agire insieme. Questa definizione si riferisce a tutti quei comportamenti che portano a lavorare insieme, fianco a fianco, relativi a soggetti individuali o collettivi. In questo senso il suo contrario è il concetto di competizione. La cooperazione, come processo sociale, comprende una varietà enorme di attività: condividere le risorse, avere obiettivi comuni, riconoscere bisogni sociali, rispettare i beni pubblici. La cooperazione nelle società umane è basata principalmente su delle norme sociali, quindi è necessario spiegare le norme sociali per spiegare la cooperazione umana. Le norme sociali sono gli standard di comportamento che si basano su credenze ampiamente condivise. Il gruppo in cui le norme sociali si affermano può essere una famiglia, un gruppo di pari, un’organizzazione o anche un’intera società. I membri del gruppo potrebbero volontariamente conformarsi alle norme (se i loro obiettivi individuali sono in linea con il comportamento richiesto dalle norme) o potrebbero essere “costretti” a seguire le norme. Se gli obiettivi individuali differiscono dal comportamento richiesto dalle norme, la violazione delle norme è socialmente punita. La necessità di avere norme sociale si pone quando le conseguenze di azioni individuali influenzano positivamente o negativamente le altre persone. • • • Ci sono almeno due prospettive per capire la cooperazione sociale: Nello stato di natura l’uomo è un “predatore” e il suo comportamento dipende da una lotta per la sopravvivenza; l’ordine sociale è il prodotto delle istituzioni sociali che permette una cooperazione su larga scala tra individui egoisti e non legati tra di loro. In questa prospettiva il ruolo dell’interiorizzazione dei valori sociali è fondamentale. La Cooperazione inizia da sentimenti di mutuo e reciproco affetto e fiducia. Questi sentimenti sono orientati da empatia e responsabilità verso gli altri. Questo atteggiamento promuove amicizia tra pari e risoluzione dei conflitti. Il sentimento cooperativo non è impersonale: è una rete di relazioni sociali importanti per promuovere in tutti il senso di comunità e per la costruzione di valori collettivi. La motivazione a collaborare per superare i conflitti dipende dalla qualità del rapporto. Secondo questa prospettiva, gli individui dovrebbero fare lo sforzo di coordinare diversi punti di vista. Possiamo considerare questo processo a partire dalla prospettiva della teoria delle abilità sociali. Seguendo la teoria delle abilità sociali, gli individui devono motivare gli altri a cooperare. Queste abilità sono utili per coinvolgere altre persone nelle azioni collettive per promuovere un pacifico ordine sociale. Nella “cooperazionequalificata” gli individui motivano gli altri e, allo stesso tempo, favoriscono le motivazioni per se stessi. Dove possono trovare queste abilità sociali? 1. Nel coordinare i compiti e gli sforzi e nell’orientarli al raggiungimento di risultati concreti; 2. Nella concordia con gli altri e nel dialogo; 3. Nella fiducia verso idee diverse e nella condivisione delle credenze; 4. Negli obiettivi comuni e nel rispetto per l’altro. Il capitale sociale non è inteso in senso economico ma è riferito alla facoltà di stabilire reti di interazione positive Il Capitale sociale si riferisce alle reti di fiducia che gli individui attivano come supporto sociale, così come il capitale finanziario può essere utilizzato per investimenti. In realtà, come il capitale finanziario, il capitale sociale può essere espansoinvestito e reinvestito. Il Capitale sociale è composto da tutti i benefici di cui usufruiscono gli individui grazie alla loro capacità di creare gruppi e relazioni sociali. In questo senso, il “volume” di capitale sociale posseduto da un individuo è determinato dalla quantità e dalla qualità delle altre forme di capitale (economico, culturale, simbolico, ecc.) posseduto. La letteratura sociologica concernente il capitale sociale evidenzia un’ampia gamma di idee e prospettive su di esso: non tutti gli approcci hanno una considerazione positiva del concetto. Prendendo in considerazione la struttura di SMILEY, il capitale sociale è considerato come una componente positiva delle dinamiche interattive individuali al fine di migliorare l’integrazione e la coesione sociale. Seguendo questa linea, il fenomeno del capitale sociale mostra tre elementi fondamentali: 1. La volontà individuale; 2. La partecipazione di gruppo; 3. La prestazione della struttura istituzionale. Il punto di partenza di questa dinamica interattiva è l’individuale-strumentale ma il punto di arrivo è ideale-collettivo riferito a tutti i tipi di società e ai suoi bisogni di base. In questa visione, la cooperazione diventa sintesi di individuale e collettivo, di valori sia professionali che morali. È chiaro che le due prospettive si concentrano su due aspetti diversi dell’essenza del capitale sociale: da una parte, l’importanza determinante della cooperazione, dall’altra parte, il significato culturale ed olistico di esso. Secondo la struttura di SMILEY il progetto del capitale sociale può essere considerato come una risorsa in grado di stimolare la solidarietà anche in un contesto caratterizzato da differenze. In questo senso il capitale sociale positivo permette di trasformare le differenze in una risorsa piuttosto che un ostacolo per relazioni pacifiche. La presenza di capitale sociale permette di generare un più ampio senso del “noi”. In profondità … il punto di vista di Coleman Seguendo la prospettiva teorica di Coleman è possibile distinguere tre forme di capital sociale: a) obbligazioni, aspettative, strutture di legami di fiducia; b) canali di informazione; c) norme e sanzioni effettive. La prima di queste forme a) si riferisce a quelle situazioni in cui un individuo fa qualcosa per qualcun altro con l’aspettativa che quest’ultimo saprà ricambiare in futuro. La seconda forma di capitale sociale b) si riferisce all’idea che un individuo può fidarsi di qualcuno per ottenere informazioni utili in senso strumentali per le sue azioni. Il terzo tipo di capital sociale c) si riferisce alle concrete norme e sanzioni che contribuiscono a creare un ambiente di fiducia generalizzata. Ciascuna di queste forme di capitale sociale può facilitare la risoluzione di problematiche legate alla collettività. Your Town come strumento educativo di Social Mindedness In YourTown lo studente/giocatore viene catapultato in un ambiente di apprendimento che coninvolge la sua capacità di interpretare e decidere in una città virtuale. L’elemento importante è che tutte le situazioni di gioco sono costruite a partire dal concetto di Social Mindedness In “Your Town” ci sono quattro missioni. Per ogni missione gli eventi-situazionali sono definiti in relazione alla segmentazione teoretica del concetto di Social Mindedness indicata come sopra. Queste segmentazioni fanno riferimento ai fattori delle cinque dimensioni: a) senso di appartenenza olistica ad un preciso contesto; b) riconoscimento dell’interdipendenza tra gli attori sociali; c) dinamiche interattive della struttura delle reti relazionali (capitale sociale); d) dinamiche di cooperazione al fine di conseguire obiettivi comuni Lo scopo ultimo del gioco è raggiungere uno dei principali obiettivi del progetto SMILEY: favorire negli alunni, attraverso l’esperienza di gioco, una consapevolezza sociale nella risoluzione dei conflitti. In un certo senso, il focus del progetto è il giusto equilibrio tra una piacevole esperienza di gioco e un approccio di ricerca basato sul concetto di apprendimento partecipato. Lo scopo di tuta Sydney J. Harris Da un punto di vista concreto “Your Town” è diviso in due fasi: a) una fase in cui l’obiettivo del gioco è trovare avvenimenti nascosti che accadono su tutta la mappa di “Your Town”; b) discutere con loro durante ciascuna sessione del gioco nella quale il giocatore dovrebbe riflettere sulla natura della sua scelta. Infatti, durante la fase di gioco “riunione del Consiglio” il giocatore esprime la sua valutazione circa la rilevanza degli avvenimenti identificati fornendo dati, registrati dalla piattaforma di apprendimento, utili per un’interpretazione generale del gioco. La mappa della città è divisa in quattro parti (quattro missioni), corrispondenti a quattro zone definite. Inoltre, queste aree sono ispirate dallo stile di costruzione dei cinque paesi coinvolti nel progetto SMILEY. • • • • • • Il Menù del giocatore Individuare gli avvenimenti nascosti che stanno accadendo sulla mappa di “Your Town”; Decidere se la situazione selezionata potrà essere inclusa nella cartella per la seconda fase; Farlo più velocemente possibile; Bonus extra per la ricerca rapida; Bonus extra per le scelte giuste. Ci sono ventiquattro eventi-situazionali “rilevanti” nascosti nella città, sei in ciascuna zona; il giocatore deve selezionare per trovare gli avvenimenti in ognuna delle quattro aree di “Your Town”. Il punteggio del gioco consiste nel trovare, quanto più rapidamente possibile, gli avvenimenti giusti da collezionare nella loro cartella-archivio. Ci sono tre tipi di eventi-situazionali: • Negativi • Positivi • Soggettivi Negli avvenimenti negativi la polarità, rispetto alla dimensione propria dell’atteggiamento pro sociale, è associata a comportamenti negativi. Al contrario, la polarità positiva rispetto alla dimensione propria dell’atteggiamento pro sociale traduce una buona pratica relativa alla stessa dimensione coinvolta. Gli avvenimenti soggettivi sono speciali. Infatti, in queste situazioni la valutazione fatta dal giocatore non si basa su una distinzione “oggettiva” (come accade negli avvenimenti negativi o positivi). Al fine di “scoprire” questi avvenimenti, il giocatore deve definire il loro significato attraverso una decisione soggettiva. I giocatori ottengono punti extra per la velocità e punti extra riconducendo i “corretti” avvenimenti alla cartella (fare le “giuste”scelte). Per ottenere un buon livello di gioco sulla piattaforma digitale il giocatore deve selezionare solo gli avvenimenti negativi da aggiungere alla cartella di archivio e discutere nella seconda fase del gioco (riunione del Consiglio). Le “polarità” degli avvenimenti sono differenziate in ogni missione. Per esempio, nella prima missione, il giocatore dovrà affrontare (come mostrato dalla seguente tavola) tre dimensioni “negative” (appartenenza, abitudini di famiglia, cooperazione) e due dimensioni “positive” (interdipendenza, e dinamiche interattive). Nella seconda missione abbiamo, al contrario, tre avvenimenti positivi (relativi all’appartenenza, abitudini familiari e cooperazione) e due avvenimenti negativi (interdipendenza e dinamiche interattive). Il sesto episodio di ogni missione è basato su un’interpretazione “soggettiva” dell’avvenimento fatta dal giocatore. Gli avvenimenti soggettivi sono formulati prendendo in considerazione le dimensioni di atteggiamento pro sociale. Quindi, nella prima missione (Jonny Smithson e Lucy) l’avvenimento “contestato” è relativo alla dimensione di appartenenza, nella seconda missione (Mrs Kowalska) l’avvenimento “contestato” è legato alla dimensione di cooperazione. Considerando che ci sono 4 missioni e 5 dimensioni di atteggiamento pro sociale, le dimensioni “dinamiche interattive” e “interdipendenza” verranno unite in un singolo avvenimento “contestato”.