Istruzioni per una Rivoluzione

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Il progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo
responsabile di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità
The ICT Potential
Social Mindedness
YourTown
Brief Introduction to
SMILEY Framework
The Dimensions
Game logic and Instructions
Istruzioni per una
Rivoluzione
Le potenzialità del processo di apprendimento basato
sul gioco educativo promosso dal progetto SMILEY
Nell’attuale contesto sociale i formatori e gli allievi provengono da due mondi separati.
La più importante dinamica del processo di formazione e apprendimento è il veloce e
imprevisto confronto tra il corpo docente, formatosi in una generazione pre-digitale, e
il gruppo di allievi cresciuti nel mondo digitale: un mondo fatto di Ipod, MTV, Facebook,
Twitter, MySpace, filmati in streaming e
videogiochi.
In base a queste considerazioni, lo sviluppo dei
sistemi educativi passa attraverso la possibilità
di reinventarsi strumenti di apprendimento
anche grazie all’uso di ICT nel percorso
educativo. Questo processo è possibile solo se
basato su una definizione di Apprendimento
attivamente coinvolto nella prospettiva sia dei
formatori che degli allievi. L’Apprendimento attivamente coinvolto è basato sul
concetto innovativo di apprendimento attivo proposta educativa in cui gli studenti si
assumono le responsabilità del proprio apprendimento. Gli studenti sviluppano
attivamente strategie di apprendimento e formulano nuove idee e giudizi attraverso il
dialogo e il lavoro di gruppo con gli altri studenti. L’impegno attivo è definito come
responsabilità individuale nel processo di apprendimento, come costruzione di
conoscenze a partire dall’esperienza, come interpretazione dei significati intrinseci e
come interazione all’interno del gruppo dei pari e con gli insegnanti. Congruente alle
nozioni costruttiviste dell’apprendimento, la conoscenza si sviluppa come costruzione di
significato e come processo d’interpretazione dove le persone interagiscono l’una con
l’altra coordinando molteplici percezioni della realtà.
Il Background
Sir Ken Robinson
Changing Education
Paradigms
Ogni nazione della terra sta
oggi rimodulando l’istruzione
pubblica. Ci sono due ragioni
per questo…”
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If you are
i
not prepared to be wrong, you’ll
never come up with anything
original
Ken Robinson
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L’Apprendimento attivamente coinvolto e la situazione
cognitiva sono due dei principali concetti di Smiley. Cosa
significano questi termini-concetto?
L’Apprendimento attivo, o significativo, può essere
ricondotto al concetto relativo di situazione
cognitiva. La situazione cognitiva pone
l’apprendimento all’interno di una struttura
situazionale condivisa e non in una singola mente
individuale.
L’apprendimento spesso avviene in un contesto
sociale, in una comunità e una circostanza. A
partire da questa prospettiva, si intende
l’apprendimento umano come processo di dialogo,
socializzazione e interiorizzazione. Un’altra
peculiarità della situazione cognitiva dipende dalla
prospettiva di considerare la conoscenza e la stessa
capacità cognitiva parte integrante del contesto
sociale e materiale per cui molto di ciò che si
apprende è implicito all’esperienza quotidiana.
Coinvolgendo e incoraggiandoli gli studenti in
attività e compiti su problemi concreti
caratterizzati da concetti densi di significato, gli
insegnanti aiutano gli stessi ad esplorare e ad
apprendere le abilità e modelli di comportamento
per addentrarsi in un’argomentazione disciplinare
che potrebbe essere definita “conoscenza mirata”:
nel nostro caso il concetto social mindedness –
forma mentis socialis.
Negli anni Settanta e Ottanta, educatori e insegnanti
iniziarono a prendere in considerazione il potenziale
educativo dei giochi. Si cominciò ad ipotizzare la
possibilità di raggiungere con il loro uso molteplici
benefici: a) approcci complessi e diversi per i processi di
apprendimento e relativi risultati; b) interattività; c)
abilità ad indirizzare il potenziale cognitivo ed anche
l’apprendimento delle dimensioni emotive; d)
motivazione ad apprendere. La combinazione dei fattori
menzionati ha avuto come risultato un ampio interesse
pubblico per i giochi come strumenti di apprendimento.
L’attività di ricerca in atto, che coinvolge
programmazione di giochi, modelli teoretici e percorsi di
valutazione dell’apprendimento, rappresenta l’apice della
distanza tra la Net Generation di oggi, o Digital Natives, e
i modelli tradizionali di educazione.
Essi (i digital natives) richiedono molteplici informazioni,
preferiscono il ragionamento induttivo, vogliono frequenti
e veloci interazioni con il contenuto e hanno abilità
letterarie visive eccezionali, caratteristiche che sono
tutte collegate all’apprendimento basato sul gioco
digitale (Digital Game Based Learning.
In “Your Town” (il gioco di Smiley), il giocatore verrà
impegnato, attraverso le dinamiche del gioco, in un
processo di apprendimento che coinvolge le capacità di
interpretare e decidere circa una situazione concreta
nella prospettiva di problem-solving (risoluzione dei
problemi).
È importante sottolineare che tutte le situazioni di gioco
sono progettate a partire dal concetto di social
mindedness – forma mentis socialis.
Iniziamo a prendere in considerazione il concetto di
atteggiamento pro-sociale al fine di una migliore
comprensione della struttura generale di Smiley.
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1
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L’atteggiamento pro sociale come “concetto ombrello”.
Un’attitudine individuale coerente alle condizioni sociali
del contesto, ai benefici per gli altri e conforme al
benessere di tutta la società.
L’incremento dei fenomeni di bullismo nelle scuole su
tutto il territorio europeo costituisce il quadro di
riferimento d del Progetto Smiley. L’intero progetto si
basa sul concetto di Social Mindedness - atteggiamento
pro sociale. Questa sezione del corso di apprendimento
presenta brevemente gli elementi costitutivi di social
mindedness come concetti operativi volti a spiegare la
loro interazione con la struttura generale del progetto.
Una definizione di Social Mindedness può essere espressa
in questo modo: “l’atteggiamento individuale orientato a
garantire, nelle dinamiche d’interazione quotidiana, gli
interessi ed i benefici dei soggetti - individuali e collettivi
- coinvolti nella relazione e, latamente, il miglioramento
del contesto di riferimento”.
La definizione di Social Mindedness è un concetto
“ombrello” che coniuga coesione sociale ed inclusione
sociale nel senso che è impossibile comprendere la realtà
individuale senza considerare la dimensione comunitaria e
collettiva della realtà sociale.
In questo modo l’esperienza di social mindedness pone gli
individui in condizione di sviluppare un necessario
“bagaglio” di conoscenze, competenze, valori e attitudini
utili a garantire un mondo sostenibile e armonioso, nel
quale ognuno abbia il diritto di esprimere le proprie
potenzialità.
In una prospettiva sociologica, il legame tra valori e
competenze sociali conduce i soggetti a realizzare
integrazione, coesione e senso di comunità:
un’esperienza che ha luogo primariamente grazie
alle agenzie educative, come la scuola e la famiglia,
nel processo di socializzazione.
Nello specifico, coerentemente alle necessità operative
del Progetto Smiley, il concetto di social mindedness
coniuga gli aspetti strutturali significativi della realtà
quotidiana: la socializzazione, la famiglia, l’istituzione
educativa, le organizzazioni di gruppi e associazione e la
stratificazione sociale.
In questo senso, l’atteggiamento social minded è un
esempio di comportamento pro sociale che dà origine a
relazioni stabili tra i membri del gruppo.
Procedendo verso una prospettiva analitica e sociologica,
l’atteggiamento social minded è composto da cinque
dimensioni operative che traducono il processo
d’integrazione:
•
•
•
•
•
la definizione comune del gruppo in relazione ad
un contesto specifico;
il riconoscimento delle interdipendenze tra gli
attori sociali;
le dinamiche del capitale sociale;
le dinamiche di cooperazione per conseguire
obiettivi comuni;
le tradizioni familiari.
Iniziamo a spiegare queste componenti!
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2
Il concetto di appartenenza è legato all’ambito delle relazioni
sociali non soltanto in senso soggettivo ma come contesto
problematico
Le relazioni sociali sono molto importanti
nella formazione del soggetto poiché lo
aiutano a vivere l’appartenenza al
gruppo sociale nel giusto equilibrio tra
indipendenza/autonomia e
dipendenza/appartenenza.
L’importanza dell’appartenenza ad un
particolare gruppo cambia con il tempo.
Quando si partecipa e poi si
abbandonano diversi reticolati sociali ci
si pone nuovamente in relazione ad altri
gruppi sociali, sviluppando nuove
relazioni e allontanando gli altri in un
continuo processo di interazione e
integrazione sociale. In effetti,
sviluppare un senso di appartenenza è un
processo che coinvolge i partecipanti in
un’ampia varietà di gruppi oppure li
esclude da questi nel corso della vita.
L’importanza che si dà al singolo
individuo piuttosto che a particolari
gruppi (famiglia, gruppo dei pari, gruppo
religioso, ecc.) dice molto sulla nostra
identità personale e sociale.
Il bisogno di appartenenza è un aspetto
base dell’essere umano: i modi in cui si
soddisfa questo bisogno sono cambiati
nel tempo. Lo sviluppo della società
industriale incrementa i timori di
perdere il senso di comunità:
l’anonimato della città globale ci priva
del bisogno di sentirci parte di qualcosa
più grande di noi. È possibile distinguere
quattro diverse dimensioni o “stadi” di
difficoltà individuali nelle relazioni
umane: la situazione territoriale, la
partecipazione ecologica, l’appartenenza
sociale e la conformità culturale.
L’appartenenza include cinque fattori:
•
i confini;
•
la sicurezza emotiva;
•
la partecipazione personale;
•
il comune sistema simbolico;
•
il senso di appartenenza e di
identificazione
I confini sono segnati dal linguaggio,
dagli usi e dai costumi, che indicano chi
vi appartiene o meno. Quando si
incontrano gli altri si vuole subito
conoscere se l’altro sia amico o meno –
se è capace di offrire amicizia oppure
ostilità. Ci sono differenze tra l’Oriente
In profondità…
Lo schema Parsonsiano
Seguendo lo schema di riferimento
di Parsons, la struttura sociale di appartenenza può essere descritta partendo dalle
relazioni tra le quattro principali componenti che la definiscono in modo costitutivo:
il senso di appartenenza, la lealtà, la solidarietà e il senso di affinità o sentimento.
Per comprendere meglio il significato dell’appartenenza culturale rispetto ad un
particolare gruppo, da una parte bisogna elencare gli elementi definitori
dell’appartenenza, ed evidenziare i principali contesti di affiliazione, dall’altra parte
si deve sottolineare il senso di appartenenza e di identificazione di ogni membro al
contesto.
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e l’Occidente, in effetti, rispetto ai modi in cui si
sceglie l’appartenenza ad una cultura. Infine i
membri del gruppo legittimano il bisogno di avere
dei confini per proteggere limiti le proprie intime
relazioni che spesso vengono superati.
La sicurezza emotiva consiste nel benessere psicofisico della persona, affinché il soggetto possa
realizzare le proprie potenzialità nel gruppo. Lo
stato emotivo è molto
importante e connesso
ai sentimenti di
appartenenza e
sicurezza dei membri
del gruppo. Se non si
sentono sicuri non sono
in grado di fidarsi di
nessuno neppure di sé stessi. D’altronde, questo
pensiero negativo appartiene a coloro che non
appartengono ad un gruppo.
I motivi personali, il senso del proprio sé e le
possibilità percepite sono determinanti del
comportamento umano. I motivi personali si
riferiscono alle ragioni individuate nel
coinvolgimento in un’attività e includono sia le
motivazioni che il riconoscimento, la padronanza, la
competizione e l’affiliazione. Il senso di sé consiste
nella capacità di impegnarsi in un’attività, nella
fiducia in sé stessi, negli obiettivi indiretti e
nell’identità sociale.
Un comune sistema di simboli è un prerequisito per
comprendere una comunità. “ Il simbolo per il
mondo sociale è ciò che rappresenta la cellula nel
mondo biologico e l’atomo nel mondo fisico. Il
simbolo è il principio del mondo sociale così come
lo conosciamo”.
Un senso di appartenenza e d’identificazione. Esso
concerne l’aspettativa o la fiducia
nell’appartenenza e nell’inserimento dentro la
comunità. Conoscere i propri bisogni e soddisfarli
sono le principali ragioni per cui le persone
prendono a far parte di un gruppo. Appartenere e
identificare sé stessi soddisfa importanti bisogni
individuali collegati all’identità personale e sociale,
all’autostima e alla sicurezza nonché al bisogno
psicologico di essere utili per gli altri. Il senso di
appartenenza è una condizione essenziale per
l’esistenza di ogni gruppo.
Se insegniamo oggi
come abbiamo fatto
ieri, rubiamo ai
nostri figli il domani
John Dewey
Il senso di appartenenza e
d’identificazione di ogni membro al gruppo
e al contesto.
Essere parte di un gruppo è fondamentale
per considerare sé stessi come una
squadra. I membri del gruppo condividono
la consapevolezza di un nuovo soggetto:
sono “parte” di un soggetto concreto
collettivo. Allo stesso tempo, la necessità
di ognuno di soddisfare i propri bisogni
all’interno del gruppo può essere
controllata dalla soddisfazione dei bisogni
del gruppo steso. In questo modo, essere
membro di un gruppo significa:
•
essere simili ad altri membri dello
stesso gruppo;
•
essere diversi dagli altri.
•
Essere identificati come gruppo
dagli altri
Dal processo di socializzazione alle competenze
interculturali
Il comportamento è la manifestazione più
evidente dell’agire umano, ma non tutti i
comportamenti sono significativi. Solo il
comportamento umano che ha un significato,
o “assume senso”, viene descritto nella
sociologia come un’azione. Il suo significato
può essere interpretato in diversi modi
consapevolmente o no. È la cultura che
fornisce modelli stabili ed esempi di
comportamento insieme alle coordinate per
la loro interpretazione. Per esempio, il
linguaggio è uno dei più complessi sistemi di
significato sviluppati in una data comunità e
il suo significato generale è basato sulla sua
funzione comunicativa. Sia il linguaggio che la
maggior parte dei nostri stessi comportamenti
sono rivolti agli altri individui: è una
trasmissione di messaggi significativi agli
altri. In questa prospettiva culturalista
un’attività diventa un’azione sociale.
È possibile individuare quattro tipi di azione
sociale: creativa, imitativa, abituale e
distruttiva. In ogni caso, si svolge un’azione
sociale quando la propria performance è
diretta alla potenziale risposta di altri attori.
Una singola e momentanea azione sociale
dove due individui danno luogo ad una
reciproca reazione sociale può essere indicata
come un contatto sociale. La maggior parte
dei contatti sono transitori e di breve durata.
Invece si può parlare di interazione sociale
quando un contatto sociale avviene e si
modifica in una lunga e dinamica sequenza di
azioni sociali. In esso ha luogo un’apparente
oggettiva e reciproca relazione tra due
individui (una discussione, una disputa, una
relazione, ecc.).
Durante un’interazione sociale si manifesta
una distanza sociale messa in evidenza da una
distanza spaziale e temporale tra due
soggetti interagenti: la varietà di queste
manifestazioni è in relazione alla cultura dei
soggetti. Questa è una forma di distanza
civile: da una dimensione intima e sociale ad
una dimensione pubblica.
Ci sono quattro interpretazioni
sociologiche di base per quanto riguarda
le interazioni sociali:
1. comportamentista;
2. di
scelta
razionale
(transazionale);
3. interazionismo simbolico;
4. approccio drammaturgico.
1 – L’interazione è intesa come un
orientamento comportamentale
reciproco degli individui che si
manifesta come una sequenza di
stimoli e reazioni: il comportamento di
un attore diventa un insieme di stimoli
a cui reagisce l’altro attore.
2 – L’interazione è percepita come uno
scambio reciproco di beni o valori tra
partner. Questo scambio è razionale e
correlativo.
3 – L’interazione è interpretata come
uno scambio di idee, simboli e
significati: in questo tipo di
interazione particolare enfasi viene
posta sulla visione individuale della
situazione o sulla visione di altri attori
coinvolti; le loro personali
interpretazioni della realtà specifica.
4 – Alla luce di questa interpretazione
il mondo sociale, soprattutto nella sua
dimensione quotidiana, è un teatro,
una rappresentazione drammaturgica.
In tutte le loro azioni i soggetti sono
guidati dal loro desiderio di fare una
buona impressione sugli altri. Questo è
il motivo per cui tendono a gestire le
impressioni del pubblico, per
trasmettere agli altri solo messaggi e
segnali che sono positivi.
Definitional Phisical Feature movement
Sociological Term
Meaning
Orientation towards others
Orientation to reaction of others
Mutual occasional reactions
Sequence of mutual reactions
Accidental episodes of interactions
Rhythmical episodes of interactions
Normatively defined course of events
Behaviour +
Activity +
+
Social activity
+
+
+
Social action
+
+
+
+
Social contact
+
+
+
+
+
interaction
+
+
+
+
+
+
Repetable interaction
+
+
+
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+
+
+
Regular interaction
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+
+
+
Regulated interaction
+
+
+
+
+
+
+
+
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Social relationship
+
+
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+
+
+
+
+
+
Cerchie sociali e gruppi sociali
costituiscono l’ambiente sociale:
-
-
•
La cerchia sociale è
espressione della realtà sociale che
viene individuata dal fatto che un
certo numero di attori condivide lo
stesso status sociale;
•
Il gruppo sociale indica un
insieme di individui legati tra di loro
da una consapevolezza condivisa
della propria partecipazione al
gruppo, un senso comune di identità
e modelli condivisi di relazioni
sociali. In altre parole, se da un lato
i gruppi sociali sono creati da
relazioni sociali, dall’altro lato i
gruppi sociali creano l’ambiente in
cui le relazioni sociali vengono
generate.
Ci sono due tipi di gruppi sociali: primario e
secondario.
• Il gruppo Primario è in genere piccolo e le
interazioni tra i suoi membri sono informali,
spontanee e dirette (faccia a faccia) e
personali (ad esempio in un gruppo di
amici).
• Il gruppo Secondario è numeroso e le
interazioni sono di tipo formale, a carattere
anonimo e riguardano una specifica attività
(ad esempio un ambiente di lavoro).
Ci sono gruppi che combinano le funzioni dei due
tipi come la scuola.
Grazie al processo di socializzazione un individuo
costruisce la propria personalità sociale come un
insieme integrato di ruoli del passato e del
presente. Pertanto, solo una parte della personalità
è costituita da componenti mentali e culturali.
Scheme of interactions among positions (roles)
+
In profondità…
La dinamica
dell’interdipendeza
secondo ELIAS
“Ogni individuo, anche il
più potente, anche un capo
tribù, un monarca assoluto,
o un dittatore, è parte di
una catena di
interdipendenza, il
rappresentante di una
funzione che è formata e
mantenuta solo in relazione
ad altre funzioni che non
può essere compresa nei
termini di strutture
specifiche e di specifiche
tensioni proprie questo
contesto globale”
Come Norbert Elias afferma
tutti gli attori sociali sono
nati in una particolare
catena di interdipendenza
che traduce le
interconnessioni senza le
quali gli individui non
avrebbero mai potuto
diventare pienamente
umani.
Gli attori sociali sono nati
dentro catene di
interdipendenze funzionali
in cui prendono forma le
loro abitudini e le loro autopercezioni relativamente
all’insieme di atri individui
intorno a loro.
Catene di interdipendenza
sono contemporaneamente
forme e catene di potere.
La personalità sociale dà forma ai
modelli e agli schemi elementari del
comportamento individuale, alle
interazioni con gli altri individui e
questo dà vita a forme di capitale
sociale.
(Le diverse forme di personalità sociale,
modelli elementari, schemi di
comportamento individuali e interazioni
con gli altri formano il capitale
sociale.)
Tuttavia, il capitale sociale non
determina tutta la realtà sociale e i
comportamenti di un soggetto o le sue
relazioni con gli altri. Specifici
atteggiamenti e comportamenti sociali,
come la mentalità sociale di un
individuo, sono influenzati da fattori
mentali (per esempio il carattere
individuale) e, in misura maggiore, da
fattori culturali. È la diversità di
contesto culturale, o valori di
riferimento, i simboli e le credenze/la
religione, che determinano la varietà
dei gruppi sociali e delle società.
Pertanto siamo in grado di dire che,
fondamentalmente, le società sono
simili rispetto al livello dei bisogni
sociali (come ad esempio la famiglia, il
lavoro, l’allevamento dei figli, ecc), ma
non sul livello culturale che definisce le
soluzioni per soddisfare queste
esigenze. Valori culturali diversi
sottolineano il riconoscimento della
diversità che può, ma non
necessariamente, condurre ad
antagonismi sociali o ad ostilità verso gli
altri.
I costumi familiari sono fattori distintivi della
natura umana
Nella prospettiva sociale una famiglia è
un gruppo basato su un legame
riconducibile ad una comune residenza, a
proprietà condivise, ad un legame
affettivo, a reciproca lealtà e
disponibilità, alla cura per i bambini e
alla loro educazione, al coinvolgimento
emotivo, cioè a tutti quei fattori che
riassunti costituiscono un forte senso di
identità del “noi”.
La famiglia è un gruppo sociale la cui
struttura è caratterizzata da uno
specifico sistema di posizioni e ruoli che
sono indipendenti da chi li riveste e che
si manifestano come un’intima rete di
relazioni sociali, come ad esempio il
matrimonio, la genitorialità, la
parentela, ecc. Dal punto di vista
culturale la famiglia è un insieme
specifico di valori, norme, simboli e
credenze che riflettono una generale
“cultura familiare” rispetto a una data
società. In sintesi, possiamo dire che la
famiglia crea membri della società sia
nel senso biologico (procreazione) che in
senso sociale (socializzazione). In questa
prospettiva essa è un gruppo unico e
insostituibile.
Solo la famiglia crea nuovi esseri umani
attraverso un ambiente sociale adeguato
alla loro costituzione psichica, sociale e
culturale. Queste sono le funzioni
basilari della famiglia, considerando il
fatto che un essere umano quando viene
al mondo è debole e la sua esistenza
dipende interamente dal gruppo sociale
in cui esso nasce. Le dinamiche della vita
sociale di una famiglia hanno un ritmo
mutevole ma riproducibile a seconda del
ruolo svolto dai membri della famiglia e
dalle forme di percezione sociale del
tempo.
Le dinamiche familiari influenzano
notevolmente il processo di socializzazione
delle nuove generazioni. Questo processo
può anche portare a conseguenze sociali
negative sotto forma di una mancanza di
abilità appropriate. Il secondo fattore che
ha un forte impatto sulla socializzazione
dei giovani nella famiglia dipende dal suo
ampio contesto socio-culturale, dalla
diversa organizzazione sociale che
determina le dinamiche della trasmissione
culturale tra le generazioni.
•
Ci sono tre tipi di culture:
•
post-figurativa;
•
configurativa;
•
pre-figurativa.
La cultura post-figurativa è tipica della
cultura tradizionale; le giovani generazioni
sono plasmate senza traumi avendo i
genitori come modello. Non esistono
modelli alternativi e naturalmente non c’è
differenza tra modelli sociali e culturali di
entrambe le generazioni.
La cultura configurativa, dove le
generazioni coesistono come partner alla
pari, è sempre più diffusa nella cultura
moderna. La generazione più giovane non
segue i modelli comportamentali dei
genitori ma imita i propri coetanei (ad
esempio una tale situazione si verifica
nelle famiglie di immigrati come risultato
della necessità di assimilazione).
La cultura pre-figurativa è caratterizzata
da una configurazione sociale dove la
vecchia generazione ha da imparare cose
nuove dai giovani come conseguenza di un
rapido cambiamento sociale, culturale o
tecnologico. Questi fenomeni sono tipici
della società occidentale di oggi.
Paradossalmente, i ragazzi diventano i
tutor dei loro genitori. La sequenza
precedente mostra chiaramente che la
principale differenza tra le culture
intergenerazionali è che il processo di
socializzazione non viene più interamente
gestito dalla vecchia generazione, anche se
essa non perde interamente la propria
influenza sul processo educativo,
specialmente quando i figli sono
giovani.
I gruppi di riferimento, positivi o negativi, per le
giovani generazioni sono i gruppi esterni piuttosto
che le proprie famiglie. Ad un certo momento del
processo di socializzazione la famiglia può essere
respinta dal gruppo. In questa situazione gli
atteggiamenti sociali, il comportamento, il gap
generazionale possono sconvolgere il generale
equilibrio sociale.
Educazione non è
riempire un
contenitore ma
l’accendere di un
fuoco
Il terzo fattore che determina la cultura familiare è
il tipo di cultura diffusa cu fa riferimento la società
in cui vive la famiglia. Alla luce di recenti
approfondite ricerche su diverse culture, è stato
scoperto che ci sono cinque dimensioni su cui si
basa la diversità culturale e queste influiscono
molto sugli atteggiamenti e comportamenti sociali:
1) distanza potenziale;
Willian Butler Yeats
•
2) collettivismo e individualismo;
3) mascolinità e femminilità (genere);
4) evasione incerta;
5) orientamento temporale.
1) In un ambiente con una bassa distanza
potenziale, i bambini sono trattati allo
stesso modo dei genitori; prevalgono le
relazioni tra partner; le cure genitoriali
mirano a far uscire di casa i figli il più
presto possibile. Nella distanza potenziale, i
genitori
si
aspettano
obbedienza
incondizionata dai loro figli; la maggior
parte dei rapporti sociali è determinata
dalla forte dipendenza dei giovani dagli
adulti.
•
•
Negli ambienti collettivisti le decisioni sono
prese all’interno della famiglia; i bambini
che esprimono le proprie opinioni sono
considerati come difficili e di cattivo
temperamento; si inizia a pensare nei
termini di “noi”.
Nelle famiglie individualiste, nuovi tipi di
comportamento sono ricercati e valutati; i
bambini senza opinioni proprie sono
considerati deboli; viene insegnato a
pensare nei termini di “me”; gli obblighi
verso la famiglia sono considerati come un
atto di libertà e vanno così rispettati.
•
•
•
Nella società maschile (con un
alto tasso di mascolinità) è norma
che si sconvolga l’equilibrio tra il
ruolo materno e quello paterno a
favore di quest’ultimo; i padri
sono responsabili del tenore di vita
mentre le madri si prendono cura
della sfera delle emozioni.
In una società femminile sia gli
uomini che le donne, ragazzi e
ragazze sono trattati allo stesso
modo; tutti devono ricevere
identici standard generazionali.
Nella società dell’evasione
incerta in forma debole i figli sono
vagamente informati su ciò che è
proibito o male; non c’è alcuna
differenza nell’affrontare i
membri della famiglia o
sconosciuti; ciò che è strano è
inteso come interessante. Nella
società dove l’evasione incerta è
forte i figli sono ben consapevoli
di ciò che è proibito e male; i
membri della famiglia vengono
affrontati in modo diverso rispetto
agli sconosciuti ed estraneo
significa pericoloso;
Nelle società ad orientamento
temporale il matrimonio è un
obbligo morale; vivere con i
suoceri provoca conflitto; i figli
dovrebbero essere tolleranti e
avere rispetto per gli altri; nelle
società ad orientamento di lungo
periodo, il matrimonio è un
rapporto pragmatico; i figli più
grandi hanno potere sopra i più
giovani.
Cooperazione è
lavorare insieme
condividendo credenze
e sentimenti
La cooperazione è la dinamica del lavoro e
dell’agire insieme. Questa definizione si
riferisce a tutti quei comportamenti che portano
a lavorare insieme, fianco a fianco, relativi a
soggetti individuali o collettivi. In questo senso
il suo contrario è il concetto di competizione. La
cooperazione,
come
processo
sociale,
comprende una varietà enorme di attività:
condividere le risorse, avere obiettivi comuni,
riconoscere bisogni sociali, rispettare i beni
pubblici.
La cooperazione nelle società umane è basata
principalmente su delle norme sociali, quindi è
necessario spiegare le norme sociali per
spiegare la cooperazione umana. Le norme
sociali sono gli standard di comportamento che
si basano su credenze ampiamente condivise. Il
gruppo in cui le norme sociali si affermano può
essere una famiglia, un gruppo di pari,
un’organizzazione o anche un’intera società.
I
membri
del
gruppo
potrebbero
volontariamente conformarsi alle norme (se i
loro obiettivi individuali sono in linea con il
comportamento richiesto dalle norme) o
potrebbero essere “costretti” a seguire le
norme. Se gli obiettivi individuali differiscono
dal comportamento richiesto dalle norme, la
violazione delle norme è socialmente punita. La
necessità di avere norme sociale si pone quando
le conseguenze di azioni individuali influenzano
positivamente o negativamente le altre persone.
•
•
•
Ci sono almeno due prospettive per
capire la cooperazione sociale:
Nello stato di natura l’uomo è un
“predatore” e il suo
comportamento dipende da una
lotta per la sopravvivenza; l’ordine
sociale è il prodotto delle
istituzioni sociali che permette una
cooperazione su larga scala tra
individui egoisti e non legati tra di
loro. In questa prospettiva il ruolo
dell’interiorizzazione dei valori
sociali è fondamentale.
La
Cooperazione
inizia
da
sentimenti di mutuo e reciproco
affetto e fiducia. Questi sentimenti
sono orientati da empatia e
responsabilità verso gli altri.
Questo atteggiamento promuove
amicizia tra pari e risoluzione dei
conflitti.
Il sentimento cooperativo non è
impersonale: è una rete di relazioni
sociali importanti per promuovere in
tutti il senso di comunità e per la
costruzione di valori collettivi. La
motivazione a collaborare per superare
i conflitti dipende dalla qualità del
rapporto. Secondo questa prospettiva,
gli individui dovrebbero fare lo sforzo
di coordinare diversi punti di vista.
Possiamo considerare questo processo a
partire dalla prospettiva della teoria
delle abilità sociali. Seguendo la teoria
delle abilità sociali, gli individui
devono motivare gli altri a cooperare.
Queste abilità sono utili per
coinvolgere altre persone nelle azioni
collettive per promuovere un pacifico
ordine sociale. Nella “cooperazionequalificata” gli individui motivano gli
altri e, allo stesso tempo, favoriscono
le motivazioni per se stessi.
Dove possono trovare queste abilità
sociali?
1. Nel coordinare i compiti e gli
sforzi e nell’orientarli al
raggiungimento di risultati
concreti;
2. Nella concordia con gli altri e
nel dialogo;
3. Nella fiducia verso idee diverse
e nella condivisione delle
credenze;
4. Negli obiettivi comuni e nel
rispetto per l’altro.
Il capitale sociale non è inteso in senso
economico ma è riferito alla facoltà di
stabilire reti di interazione positive
Il Capitale sociale si riferisce alle reti
di fiducia che gli individui attivano
come supporto sociale, così come il
capitale finanziario può essere
utilizzato per investimenti. In realtà,
come il capitale finanziario, il
capitale sociale può essere espansoinvestito e reinvestito.
Il Capitale sociale è composto da
tutti i benefici di cui usufruiscono gli
individui grazie alla loro capacità di
creare gruppi e relazioni sociali. In
questo senso, il “volume” di capitale
sociale posseduto da un individuo è
determinato dalla quantità e dalla
qualità delle altre forme di capitale
(economico, culturale, simbolico,
ecc.) posseduto. La letteratura
sociologica concernente il capitale
sociale evidenzia un’ampia gamma di
idee e prospettive su di esso: non
tutti gli approcci hanno una
considerazione positiva del concetto.
Prendendo in considerazione la
struttura di SMILEY, il capitale
sociale è considerato come una
componente positiva delle dinamiche
interattive individuali al fine di
migliorare l’integrazione e la
coesione sociale.
Seguendo questa linea, il fenomeno
del capitale sociale mostra tre
elementi fondamentali:
1. La volontà individuale;
2. La partecipazione di gruppo;
3. La prestazione della
struttura istituzionale.
Il punto di partenza di questa dinamica
interattiva è l’individuale-strumentale
ma il punto di arrivo è ideale-collettivo
riferito a tutti i tipi di società e ai suoi
bisogni di base.
In questa visione, la cooperazione diventa
sintesi di individuale e collettivo, di valori
sia professionali che morali.
È chiaro che le due prospettive si
concentrano su due aspetti diversi
dell’essenza del capitale sociale: da una
parte, l’importanza determinante della
cooperazione, dall’altra parte, il
significato culturale ed olistico di esso.
Secondo la struttura di SMILEY il progetto
del capitale sociale può essere
considerato come una risorsa in grado di
stimolare la solidarietà anche in un
contesto caratterizzato da differenze. In
questo senso il capitale sociale positivo
permette di trasformare le differenze in
una risorsa piuttosto che un ostacolo per
relazioni pacifiche. La presenza di
capitale sociale permette di generare un
più ampio senso del “noi”.
In profondità … il punto di vista di Coleman
Seguendo la prospettiva teorica di Coleman è possibile distinguere tre forme di
capital sociale:
a) obbligazioni, aspettative, strutture di legami di fiducia;
b) canali di informazione;
c) norme e sanzioni effettive.
La prima di queste forme a) si riferisce a quelle situazioni in cui un individuo fa qualcosa
per qualcun altro con l’aspettativa che quest’ultimo saprà ricambiare in futuro.
La seconda forma di capitale sociale b) si riferisce all’idea che un individuo può fidarsi di
qualcuno per ottenere informazioni utili in senso strumentali per le sue azioni.
Il terzo tipo di capital sociale c) si riferisce alle concrete norme e sanzioni che
contribuiscono a creare un ambiente di fiducia generalizzata. Ciascuna di queste forme
di capitale sociale può facilitare la risoluzione di problematiche legate alla collettività.
Your Town come strumento
educativo di Social Mindedness
In YourTown lo studente/giocatore viene catapultato in un ambiente di
apprendimento che coninvolge la sua capacità di interpretare e decidere
in una città virtuale. L’elemento importante è che tutte le situazioni di
gioco sono costruite a partire dal concetto di Social Mindedness
In “Your Town” ci sono quattro missioni. Per
ogni missione gli eventi-situazionali sono
definiti in relazione alla segmentazione
teoretica del concetto di Social Mindedness
indicata come sopra.
Queste segmentazioni fanno riferimento ai
fattori delle cinque dimensioni:
a) senso di appartenenza olistica ad un preciso
contesto;
b) riconoscimento dell’interdipendenza tra gli
attori sociali;
c) dinamiche interattive della struttura delle
reti relazionali (capitale sociale);
d) dinamiche di cooperazione al fine di
conseguire obiettivi comuni
Lo scopo ultimo del gioco è raggiungere uno dei
principali obiettivi del progetto SMILEY:
favorire negli alunni, attraverso l’esperienza di
gioco, una consapevolezza sociale nella
risoluzione dei conflitti. In un certo senso, il
focus del progetto è il giusto equilibrio tra una
piacevole esperienza di gioco e un approccio di
ricerca basato sul concetto di apprendimento
partecipato.
Lo scopo di tuta
Sydney J. Harris
Da un punto di vista concreto “Your
Town” è diviso in due fasi:
a) una fase in cui l’obiettivo del gioco è
trovare
avvenimenti
nascosti
che
accadono su tutta la mappa di “Your
Town”;
b) discutere con loro durante ciascuna
sessione del gioco nella quale il
giocatore dovrebbe riflettere sulla
natura della sua scelta. Infatti, durante
la fase di gioco “riunione del Consiglio”
il giocatore esprime la sua valutazione
circa la rilevanza degli avvenimenti
identificati fornendo dati, registrati
dalla piattaforma di apprendimento,
utili per un’interpretazione generale del
gioco.
La mappa della città è divisa in quattro
parti (quattro missioni), corrispondenti a
quattro zone definite. Inoltre, queste
aree sono ispirate dallo stile di
costruzione dei cinque paesi coinvolti
nel progetto SMILEY.
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Il Menù del giocatore Individuare gli avvenimenti nascosti che stanno accadendo sulla mappa di “Your Town”; Decidere se la situazione selezionata potrà essere inclusa nella cartella per la seconda fase; Farlo più velocemente possibile; Bonus extra per la ricerca rapida; Bonus extra per le scelte giuste. Ci sono ventiquattro eventi-situazionali
“rilevanti” nascosti nella città, sei in
ciascuna
zona;
il
giocatore
deve
selezionare per trovare gli avvenimenti in
ognuna delle quattro aree di “Your Town”.
Il punteggio del gioco consiste nel trovare,
quanto più rapidamente possibile, gli
avvenimenti giusti da collezionare nella
loro cartella-archivio. Ci sono tre tipi di
eventi-situazionali:
• Negativi
• Positivi
• Soggettivi
Negli avvenimenti negativi la polarità, rispetto
alla dimensione propria dell’atteggiamento pro
sociale, è associata a comportamenti negativi.
Al contrario, la polarità positiva rispetto alla
dimensione propria dell’atteggiamento pro
sociale traduce una buona pratica relativa alla
stessa dimensione coinvolta.
Gli avvenimenti soggettivi sono speciali.
Infatti, in queste situazioni la valutazione fatta
dal giocatore non si basa su una distinzione
“oggettiva” (come accade negli avvenimenti
negativi o positivi). Al fine di “scoprire” questi
avvenimenti, il giocatore deve definire il loro
significato attraverso una decisione soggettiva.
I giocatori ottengono punti extra per la velocità
e punti extra riconducendo i “corretti”
avvenimenti
alla
cartella
(fare
le
“giuste”scelte).
Per ottenere un buon livello di gioco sulla piattaforma
digitale il giocatore deve selezionare solo gli avvenimenti
negativi da aggiungere alla cartella di archivio e discutere
nella seconda fase del gioco (riunione del Consiglio).
Le “polarità” degli avvenimenti sono
differenziate in ogni missione. Per esempio,
nella prima missione, il giocatore dovrà
affrontare (come mostrato dalla seguente
tavola) tre dimensioni “negative”
(appartenenza, abitudini di famiglia,
cooperazione) e due dimensioni “positive”
(interdipendenza, e dinamiche interattive).
Nella seconda missione abbiamo, al
contrario, tre avvenimenti positivi (relativi
all’appartenenza, abitudini familiari e
cooperazione) e due avvenimenti negativi
(interdipendenza e dinamiche interattive).
Il sesto episodio di ogni missione è basato
su un’interpretazione “soggettiva”
dell’avvenimento fatta dal giocatore. Gli
avvenimenti soggettivi sono formulati
prendendo in considerazione le dimensioni
di atteggiamento pro sociale. Quindi, nella
prima missione (Jonny Smithson e Lucy)
l’avvenimento “contestato” è relativo alla
dimensione di appartenenza, nella seconda
missione (Mrs Kowalska) l’avvenimento
“contestato” è legato alla dimensione di
cooperazione. Considerando che ci sono 4
missioni e 5 dimensioni di atteggiamento
pro sociale, le dimensioni “dinamiche
interattive” e “interdipendenza” verranno
unite in un singolo avvenimento
“contestato”.
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