Città Attraenti
pier benedetto mezzapelle
Città Attraenti
Lo scenario di riferimento per i processi di pianificazione strategica urbana è
mutato negli ultimi anni in conseguenza del processo di terziarizzazione e deindustrializzazione, che ha liberato spazi nelle città, della progressiva
internazionalizzazione dei mercati, che ha aperto le imprese ad un contesto più
competitivo, del continuo progresso dell’IT, che ha influenzato l'organizzazione
e le modalità di lavoro.
“La pianificazione e l’architettura non devono diventare prodotti di mercato,
oggetti di commercio ma scelte consapevoli. Se nessuno si dà più pena di
elaborare una struttura generale e di individuare dei piani che si occupino della
città vista come struttura complessa, allora il risultato può soltanto essere un
lavoro frammentario e un generale smarrimento.”
O.M. Ungers
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Città Attraenti
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pianificare, programmare o fare marketing?
Le amministrazioni delle maggiori città europee rivelano con sempre più insistenza
la pretesa di promuoversi e di pubblicizzarsi, di vendersi al loro interno e al loro
esterno. La necessità di conciliare gli obiettivi di ogni amministrazione e la
contrazione di risorse finanziarie ha indotto le amministrazioni al ricorso di
tecniche tipicamente manageriali.
Ma ogni territorio da sempre ha avuto come obiettivo il proprio sviluppo e
l’innalzamento della qualità della vita, al fine di creare valore per la comunità
locale.
In una logica di competitività economica, le amministrazioni locali sentono il
bisogno prioritario di sviluppare azioni strategiche al fine di attrarre investimenti e
risorse attraverso l'offerta di nuovi fattori di localizzazione.
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pianificare, programmare o fare marketing?
L’impianto concettuale del marketing territoriale si fonda su un’ipotesi precisa:
l’assimilazione del territorio all’impresa. Tale metafora vuole evidenziare come le
città e i territori siano in competizione tra loro.
In questa visione, la città impresa deve assolvere la sua missione: deve
predisporre ed offrire un prodotto urbano-territoriale che soddisfi una domanda
interna ed esterna al territorio fatta di singole persone (cittadini residenti e non,
lavoratori, pendolari, visitatori, turisti, ecc.), nonché di soggetti economici
(imprese, investitori) locali, nazionali, esteri.
Ma il marketing territoriale non è altro che un sottosistema della pianificazione;
da qui la necessità di adattare, di armonizzare tutta l'attività di marketing alla
pianificazione di governo del territorio ed alla programmazione strategica.
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pianificare, programmare o fare marketing?
Non a caso le più significative esperienze di marketing urbano sono inserite all'interno
di attività di pianificazione più ampia: la rigenerazione urbana a Barcellona per i giochi
olimpici, la riunificazione della Berlino Capitale, il waterfront di Lisbona in occasione
dell’Expo 98, Torino in occasione dei giochi olimpici invernali.
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scenario urbano
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Innovazione e Tecnologia
Spesso le tecnologie svolgono un effetto sulla cui causalità poco ci si interroga:
“tutte le tecnologie sono sociali prima che divengano tecniche”.
Per Melvin Webber l’attuale mutamento dei sistemi di comunicazione rappresenta
una determinante primaria nel ridare forma ai tessuti urbani, soprattutto per gli
effetti che determina come la riduzione delle barriere sociali, l’abolizione di quelle
materiali ed il progressivo sostituirsi della comunicazione allo spostamento.
Un requisito chiave delle città odierne è l’accesso alle informazioni.
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Innovazione e Competitività
I parchi scientifici e tecnologici presenti in un territorio svolgono un’importante
azione complementare alle attività produttive, gestionali, di ricerca, quindi ben si
prestano ad interagire fra mondo produttivo e scientifico supportando le imprese
esistenti, promuovendone di nuove, richiamandone di esterne.
Questi sono diventati prodotti localizzativi offerti ad una speciale domanda, quali
istituti di ricerca, centri di formazione, imprese high tech, imprese di servizi, che
operano in svariati campi: produzione tecnologica, elettronica, biotecnologia,
ambiente, nuovi materiali, farmaceutica, agroindustriale.
L’importanza di questa offerta è straordinaria visto l'apporto in termini di
occupazione, reddito, crescita delle imprese, progresso economico e scientifico che
è in grado di dare ad un territorio.
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Città Attraenti
La trasformazione e lo sviluppo della città non è una responsabilità esclusiva
dell’amministrazione pubblica, ma è frutto dell’azione di una molteplicità di
soggetti pubblici e privati, che devono interagire e negoziare.
Il ruolo del sistema pubblico non può più garantire le risorse per uno sviluppo
diretto, è con il sistema privato che è necessario confrontarsi e negoziare.
Al sistema pubblico deve essere mantenuto il governo del territorio, al sistema
privato la possibilità di iniziativa che soddisfi gli interessi generali e pubblici.
Oggi è necessario intraprendere un percorso virtuoso che affronti le grandi scelte
di assetto della città e del territorio in maniera coerente alle esigenze del
mercato pubblico-privato.
Ed a questo percorso devono prendere parte attiva tutti i cittadini.
Governare significa anche partecipazione e partenariato, riconoscimento di tutti
e delle differenti capacità, possibilità e aspirazioni: “si governa accompagnando
non comandando“.
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Il piano di Tortona
istanze di variante dal 1995 al 2007
n. 126
nel 2008
n. 73
nel 2009
n. 12
nel 2010
n. 22
nel 2011
n. 51
totale n. 363 di cui
Richieste a residenziale
industriale
agricola
varie
n. 143
n. 130
n. 18
n. 72
SUPERFICI INDUSTRIALI
Richieste di variante (dal 1995 al 2011)
mq 9.285.175
n. 77 varianti di piano approvate dal 1995 ad
oggi
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Indirizzi per la variante strutturale al PRG
• individuare nuove aree produttive in prossimità della tangenziale Nord.
• potenziare lo sviluppo dei poli logistici e tecnologici.
• individuare nuove Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate.
• salvaguardare le aree in prossimità del casello autostradale A7.
• salvaguardare le aree di esondazione lungo la ex S.S. Padana Inferiore n. 10.
• salvaguardare le aree agricole a sud dell’edificato lungo la ex S.S. n. 35.
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Indirizzi per la variante strutturale al PRG
• confermare il progetto di viabilità della strada di gronda alle aree produttive.
• valutare la proposta di creazione di un casello sull’autostrada TO-PC.
• potenziare lo sviluppo dei poli logistici e tecnologici.
• salvaguardare per le aree in prossimità del casello autostradale A7.
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Indirizzi per la variante strutturale al PRG
• salvaguardare le aree limitrofe alla fascia fluviale del torrente Scrivia.
• creare un sistema di valorizzazione degli elementi di pregio delle frazioni.
• salvaguardare le aree di pregio rispetto all’inserimento di parchi fotovoltaici.
• tutelare le aree di vocazione ad uso agricolo.
• valutare l’inserimento di corridoi ecologici all’interno dei comparti produttivi.
• individuare nuove Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate.
• salvaguardare le aree di esondazione lungo la ex S.S. Padana Inferiore n. 10.
• salvaguardare le aree agricole a sud dell’edificato lungo la ex S.S. n. 35.
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