1866-2016: 150 anni dalla nascita di Benedetto Croce Estratto dell’intervista al Prof. Aldo Masullo Quando lo abbiamo ringraziato per la sua disponibilità a rilasciare un’intervista il Prof. Masullo ha risposto, semplicemente: “è un dovere aiutare la cultura”. Il professore Aldo Masullo, avvocato e filosofo, non si risparmia nell’affrontare alcuni dei temi fondamentali di Benedetto Croce e, a partire da quelli, qualche riflessione sulla contemporaneità. Il punto di partenza è il concetto di libertà, centrale in Croce ed evocabile con la citazione “la libertà ha per sé l’eterno”, su cui il prof. Masullo sostiene: “l’uomo cesserebbe di essere veramente uomo se non avesse davanti a sé questo grande spazio di riempire, che è il grande spazio della libertà; la libertà che è per Croce l’aspirazione che caratterizza la mente umana verso l’universale”, un’aspirazione che “non può non coinvolgere la potenzialità degli altri”. Sul tema della libertà come “cammino comune”, il Prof. Masullo ci ha anche risposto in merito all’attualità del pensiero di Croce nei suoi aspetti di elaborazione protoeuropeista. Il filosofo sosteneva, infatti, l'edificante parallelo tra il processo d’Unità d’Italia e quello di integrazione europea (“già in ogni parte d'Europa, si assiste al germinare di una nuova coscienza, di una nuova nazionalità”). Se è vero che l’Europa sta attraversando una fase di “appassimento dell’ideale” è, secondo il Prof. Masullo, dovuto al fatto che si è lavorato molto nella costruzione delle regole, dell’amministrazione, trascurando però lo “spirito europeo” nell’accezione crociana, ovvero inteso come volontà, consapevolezza del fatto che “o ci salviamo con gli altri, e aiutiamo gli altri a farlo, o noi non ci salviamo”. Questa capacità del pensiero di Croce di rinsaldare i convincimenti europeisti ha portato poi la riflessione sul piano generale circa la capacità della filosofia di svolgere un ruolo civile e sociale: questa non va considerata, spiega il professore, come una materia di studio astratto, bensì come un modo di vivere, quello che consiste nella riflessione e quindi nella trascendenza verso l’universale. “La filosofia è lo spirito dell’universalità e, dove manca, lascia l’uomo ridotto a una marionetta che si lascia comandare da forze a lui estranee, senza un disegno di progresso, che è il grande tema del pensiero crociano, nel senso di allargamento dell’orizzonte dell’uomo”. La portata e l’estensione dell’elaborazione teorica crociana ha introdotto una domanda sul sistema italiano della formazione, sulla sua capacità di formare menti di apertura di spettro paragonabile a quella del pensatore. Il Prof. Masullo riconduce l’argomento alla pretesa separazione delle discipline umanistiche da quelle scientifiche: “la cultura è la cultura: il difetto delle nostre impostazione accademiche e scolastiche è immaginare ancora che ci possano essere degli studi scientifici privi di riflessione critica, umana nel senso morale, politico della parola o viceversa che ci possa essere una riflessione umanistica senza una conoscenza, una valutazione, una utilizzazione delle scienze cosiddette naturali o astratte come la matematica: tutti i rami del sapere convergono nel formare l’uomo”. “Quello di cui abbiamo bisogno oggi – prosegue il professore – è un uomo che sia all’altezza degli sviluppi tecnologici e degli sviluppi scientifici, che sappia riportare la riflessione etica alla stessa complessità e acutezza a cui si è finora elevata la ricerca di carattere scientifico. È innanzitutto un problema legato a un nuovo modello di formazione, senza il quale noi corriamo gravi rischi nella nostra condizione umana”. La conversazione è poi approdata, sullo spunto di quanto affermato dal filosofo Maurizio Ferraris sulle pagine di Repubblica, al paragone tra la figura di Benedetto Croce e quella di Umberto Eco, considerato un corrispettivo di Croce nella seconda metà del Novecento. A tal proposito il Prof. Masullo, confermando la correttezza sostanziale del paragone, ha sottolineato però come i due grandi pensatori siano “espressione di due epoche e culture diverse, quella tramontante della classicità moderna – con protagonista il solo uomo – per Benedetto Croce, e quella, in fase aurorale, della cultura postmoderna, per Umberto Eco”. Un libro da consigliare al giovane liceale che vuole avvicinarsi al pensatore? Il Prof. Masullo suggerisce un’antologia pubblicata da Adelphi a cura del Prof. Giuseppe Galasso, attraverso cui imparare da Croce come i problemi filosofici “non siano astratti, ma problemi che ci portiamo dalla vita, che cerchiamo di chiarire attraverso la ricerca filosofica, per poi risolverli sul piano pratico, della realtà da costruire giorno per giorno”.