Il copione di "AnDO vADO"

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PRESENTAZIONE
L’idea di questo momento musicale, che rientra nella categoria del Recital, nasce
dall’esperienza di formazione cristiana (o catechesi) che si sta sperimentando nell’Unità
Pastorale Giovanile delle parrocchie di Bornato, Calino e Cazzago.
Da pochi anni la diocesi di Brescia ha voluto proporre e promuovere queste nuove forme
di aggregazione tra comunità pastorali, o tra gruppi appartenenti a parrocchie vicine.
Diretti dalla freschezza e dal contagioso dinamismo di don Dario, i gruppi di adolescenti e
giovani delle tre comunità hanno iniziato a percorrere insieme parecchi cammini di
formazione. Oltre alla novità prodotta dalla presenza dell’Unità Pastorale, si sono cercate
altre novità nel campo delle metodologie di coinvolgimento dei giovani, e in particolare
degli adolescenti, per una sempre più proficua formazione ai valori che Gesù ci ha donato
con la sua vita e che ci sono stati tramandati nel Vangelo.
Quest’anno si è voluto “tentare” la via espressiva del teatro e della musica con l’obiettivo di
coinvolgere tanti più giovani possibile, in un modo piacevole, stuzzicante e, nello stesso
tempo, formativo.
Nasce così questo Recital dal titolo strano: “AnDO’ vADO”
AnDO’ vADO (espressione dialettale pseudo-romanesca: “Dove Vado”) è un titolo che
assume variegati significati simbolici: innanzitutto gioca sulla sillaba ADO che sta per
“Adolescente” per sottolineare la centralità dei protagonisti e la centralità dei destinatari del
lavoro teatrale; è un recital fatto da Adolescenti e rivolto in prima battuta agli Adolescenti.
Il titolo rappresenta inoltre l’interrogativo tipico dell’adolescente: “Dove vado?”, “Dove sto
andando?”; il futuro da “adulti” di molti ragazzi dipende dal tipo di risposte che si è stati
capaci di trovare e di dare durante questo periodo dell’Adolescenza, periodo di grande e
preziosa ricerca. Per ultimo, questo titolo ha un suono curioso e divertente; a volte le
scelte dei ragazzi non hanno sotto grandi ragionamenti ma sono dettate dall’istinto,
dall’impulso irrazionale, da particolari strani che i “grandi” giudicano spesso come
“stupidaggini” tipiche dell’età. Ma spesso si sbagliano.
Il Recital è quindi un modo originale per mostrare agli Adolescenti uno spiraglio piccolo ma
visibile nel quale tentare di infilasi per raggiungere la vera maturità come persone e come
uomini di “buona volontà”. Uno spiraglio che si chiama Gesù e che oggi rischia di essere
offuscato da sterpaglie e rovi che tutto coprono e soffocano.
STRUTTURA DEL RECITAL
Lo schema del Recital è abbastanza libero. Pur essendoci un filo conduttore, ogni canto e
ogni scena ha una propria autonomia espressiva.
La maggior parte dei canti sono eseguiti dalla “BAND” mentre altri, quelli più particolari (e
difficili), sono registrati o eseguiti con basi midi.
Ogni canto è “vestito” teatralmente in modo variegato: o con coreografie (semplici o
complesse non importa), con proiezioni di immagini o anche con il semplice canto dal vivo.
Tra un canto e l’altro, o ad intervalli particolari, si inseriscono momenti teatrali liberi
possibilmente ispirati alla realtà giovanile (mode, miti, difetti, pregi, condizionamenti, stili,
problemi, …). Gli interventi teatrali sono di vario tipo: dalla recita, al mimo, dal filmato
(cortometraggio), alla cartellonistica, dalla poesia, alla prosa …
Buona … Visione!
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Scena d’inizio - Ouvertoure
Bisogna realizzare un filmato amatoriale (usando una telecamera possibilmente digitale) in
cui si devono mettere in sequenza alcune situazioni e comportamenti, che sono indotti
dalla nostra società del consumo e che fanno maggiormente presa sui ragazzi, che ne
regolano le giornate. Quelle situazioni che fanno illudere gli adolescenti di essere “felici” e
“realizzati”.
Alcune tematiche:
Motorino (un bel gruppo di ragazzi che “sciamano” sui loro scooter) - telefonini – computer
– sigaretta – interno di un bar – sala giochi – bottiglie e bicchieri – alcoolici e birre - siringa
– modo di vestire – tatuaggi e pearcing – centro commerciale – bankomat – macchine
elaborate – cd – lettori MP3 …
Sarebbe utile che questo materiale fosse realizzato in posti conosciuti dai ragazzi e con i
ragazzi stessi che si prestano anche come “pseudo-attori”: quindi i bar che loro
frequentano (escluso l’oratorio), le Porte Franche, le piazze, ecc…
Durata prevista non più di 5 minuti. Da sottofondo una musica sostenuta (hard-rock),
possibilmente un brano solo musicale.
Al termine del filmato, la musica si arresta di botto, la scena si fa buia.
È meglio usare una base (e non la band) per lasciare la scena vuota.
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Scena 1
Una candela o una “Lampada” (tipo lampada del viandante, quelle dei Centri di Ascolto di
Calino) viene accesa e portata al centro del palco da una figura “anonima” (lunga tunica,
magari con cappuccio che copra o nasconda il volto); deposita la candela e se ne và. Il
palco buio si illumina un poco.
Una voce fuori campo recita mentre una dolce melodia di flauto (Silvia) accompagna il
tutto:
Canto: “Oh Freedom”
Il flauto si “spegne”, parte la voce solista, senza musica, e intona la prima strofa. Poi parte
un’introduzione del pianoforte e cominciano a entrare alcuni ragazzi portando la candela
accesa (disposizione da trovare).
Oh freedom, Oh freedom, Oh freedom over me
And before I'll be a slave, I'll be burried in my grave
And go home to my Lord and be free
Oh freedom, Oh freedom, Oh freedom over me
And before I'll be a slave, I'll be burried in my grave
And go home to my Lord and be free
No more moanin', No more moanin', No more moanin'over me
And before I'll be a slave, I'll be burried in my grave
And go home to my Lord and be free
No more weepin', No more weepin', No more weepin'over me
And before I'll be a slave, I'll be burried in my grave
And go home to my Lord and be free
(Coro maschile e poi tutti)
Oh freedom, Oh freedom, Oh freedom over me
And before I'll be a slave, I'll be burried in my grave
And go home to my Lord and be free
There'll be singin', There'll be singin', There'll be singin'over me
And before I'll be a slave, I'll be burried in my grave
And go home to my Lord and be free
And before I'll be a slave, I'll be burried in my grave
And go home to my Lord and be free
Man mano che il canto prosegue, entrano i vari strumenti e si accrescono le voci fino a
coinvolgere tutto il coro.
Una coreografia sarebbe utile: tipo catene che si spezzano…
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Scena 2
Un gruppo di adolescenti rimane in scena (o anche solo uno, il protagonista, Abramo).
Uno alla volta entrano in scena questi personaggi e cercano di ammaliare i protagonisti.
Il “monologo” del personaggio può essere opportunamente adattato e modificato.
Sarebbe opportuno che questi personaggi siano interpretati dagli animatori…
Tra un personaggio e l’altro, si potrebbe far intervenire i “giocolieri” che attraversano il
palco, una volta facendo “ballare” le palline, un’altra i cerchi, un’altra le fiaccole, un’altra il
trampoliere. Quando i “giocolieri” fanno il loro ingresso, i ragazzi sul palco li seguono; nel
momento di uscire, entra il personaggio successivo e allora i protagonisti abbandonano i
giocolieri (che escono) e seguono il nuovo attore al centro della scena, per ascoltare la
sua proposta; si crea un movimento in cui si sottolinea come, a volte, i ragazzi “corrono
dietro” a qualsiasi richiamo venga rivolto loro se questo è fatto con un po’ di arte e
teatralità.
Prof. Graziano lo Bello, famoso chirurgo estetico.
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altezza e peso del tua corpo: con il suo aiuto realizzare il tuo ideale di bellezza.
Problemi estetici? Naso storto? Cellulite? Pancetta? Labbra rinsecchite? Curve poco … curvate?
Non state bene con voi stessi? Con voi stesse? Nessuno vi nota?
Nessuno più si gira e vi urla… “a’bbona!”
Questi sono ormai problemi vecchi, superati!
Mi presento: sono il prof. Graziano Lo Bello, chirurgo estetico, molto chirurgo e molto … estetico.
Le mie tecniche chirurgiche sono assolutamente indolore.
Ho elaborato farmaci a dir poco miracolosi che in un batter d’occhio possono modificare, a piacere,
la tua altezza, il tuo peso.
Su, cosa aspetti … ti aiuto a realizzare il tuo ideale di bellezza.
Milly O. Nehr, specialista in arricchimento patrimoniale.
Essa ti assicura un alto reddito, proprietà ed azioni in notevole quantità. Per tutta la vita, non avrai problemi economici.
Entra con due telefonini agli orecchi e parla alternativamente ora nell’uno, ora nell’altro, dando istruzioni a operatori di
borsa per acquistare o vendere titoli.
-
Sì! Compra subito! Come? Non l’hai ancora fatto? Ma sai quanto mi costa questo ritardo? Datti
da fare…
+ No, non dicevo a te! Tu devi vendere quei bond venezuelani. Ti do 30 secondi! Sei ancora lì?
- Si lo so che sei ancora lì, non dicevo a te. Come? Hanno registrato il 2,3%? Beh, piglia e porta a
casa, non stare a far calcoli, … e tutto grasso che cola.
+ Non tu, tu vendi. Non imparerai mai, ma insomma...
(stacca i telefonini e guarda il pubblico).
Salve, saltiamo i preamboli perché il tempo è … dai? Ditelo… Denaro.
Bene, vedo che ci capiamo al volo, meglio così.
Io sono Milly O.Nehr, specialista in arricchimento patrimoniale.
Cosa vuol dire? Che posso farvi guadagnare fortune; montagne di euro, dollari, sterline, quel che
volete voi.
No, non scherzo. Sui soldi non scherzo mai.
È inutile che ci nascondiamo dietro al dito: i soldi sono l’aspirazione più alta e sublime dell’uomo
moderno. Tutti vogliono più soldi, anche voi, lo so.
E io sono qui apposta. Per voi. Facile.
Una piccola percentuale sugli utili e dalla vostra vita sparirà la parola “sacrificio”.
Voi mi date i vostri soldi, io ve li raddoppio e … avanti il prossimo.
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Soldi sporchi? Che puzzano?
Niente puzza di più della miseria e di una vita di “vorrei ma non posso”.
Quindi poche prediche e godetevi la vita.
Se poi passate nel mio ufficio vi do il mio biglietto da visita.
Ciao, ci si vede.
-
Pronto? Ah, sì. Come non riesci a comprare … (esce)
Generale La Bombarda, esperto in potere.
Egli ti mostrerà l’arte di “guidare” gli altri e ti insegnerà ad arrivare in alto. La gente che ti circonda ti ascolterà, ti
guarderà, ti ammirerà.
A….ttenti! Su, su… con quella schiena, e dentro quella pancia…
Dignità! Portamento! Onore! … Mi sono spiegato?
coro: Sì, Signore!
Non ho capito! (più forte - coro: Sì, Signore!)
Non ho capito! (più forte - coro: Sì, Signore!)
Non sento! (più forte - coro: Sì, Signore!)
Qui c’è molto da fare con voi! Questi giovani … sempre più rammolliti …
Ma di sicuro questo andazzo cambierà da così a così (gesto con la mano)
Sono il Generale Tiro La Bombarda e da oggi sarò il vostro incubo.
Ma se soppravviverete sarete dei veri leader, capaci di farvi rispettare e di farvi ascoltare…
Da chiunque!
Chi sghignazza lì! … Vi sembra poco quello che vi offro?
Io vi offro il … “Potere”
Mi sono spiegato? (coro: Sì, Signore!)
Non ho capito! (più forte - coro: Sì, Signore!)
Non ho capito! (più forte - coro: Sì, Signore!)
Non sento! (più forte - coro: Sì, Signore!)
OK! … Ri…pposo (esce)
Felicita Durar, specialista in rapporti felici.
Essa ti aiuta ad ottenere l’amore di coloro a cui tieni: in questo modo non sarai mai solo. La tua vita sarà piena d’amore.
(Voce suadente, “fatalona” alla Jessica Rabbit)
Ciao a tutti… io mi chiamo Felicita Durar e sono tra le migliori specialiste al mondo in rapporti
felici. Questo posso darvi:
Gli amici che tu vuoi ora … puoi.
L’uomo dei tuoi sogni? Cadrà irrimediabilmente ai tuoi piedi. Come? Per sempre? Beh? Per sempre
non c’è niente ormai, ma questo dipenderà dalla tua costanza a frequentare le mie lezioni…
La donna della tua vita non ti degna neppure di uno sguardo? Non avrà occhi che per te.
Ecco, una vita sempre piena d’amore. Non sarai mai … più … solo!
Non sarai mai … più … sola!
Non sarete mai … più … soli!
Chia-ma-te-mi! (uscendo, manda un bacio al pubblico)
Psicologo Dr. Psico Patia, esperto dei rapporti tra genitori e figli.
Egli ti garantisce che non avrai mai più problemi con i tuoi genitori: questi apprezzeranno sempre il tuo modello di vita
e i tuoi principi; non ti controlleranno né criticheranno.
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Kari ragazzi, ciuss! Io doctor Psico Patia e massimo esperto di Cermania per problemi tra ciofani e
cenitori.
Foi afere problemi con fostri cenitori? Ora con me tutto questo è kaputt!
Se fostri cenitori non capire foi, allora noi faremo kaputt a fostri cenitori… ah ah ah.
Io skerzare, naturalmente … Anche io essere cenitore! Bravo cenitore, si intende.
Foi fenire alle mie lezioni, pagare sempre alla froilen Margit il konto, e imparerete come farvi
apprezzare dai fostri cenitori e dai grandi in cenerale.
Mie lezioni molto belle, difertenti, un po’ costose ma afrete ottimi risultati.
Allora io aspettare foi? Kapito?
Sceicco Mathu Salem, specialista orientale in longevità fino a 150 anni.
Egli può rallentare il tuo processo di invecchiamento e, a 60 anni, farti apparire e sentire come un ventenne.
Io essere Sceicco Mathu Salem, specialista di oriente in “elisir di lunga vita”.
Voi quanti anni dare a me? Su? Coraggio? Dire un numero?
30? No, no, sbagliare tanto.
40? Più, di più.
70? Amici, voi buoni con me, ma io non donna. Io non offendere se dite … tanti anni.
90? Adesso quasi vicini! Dico io, dico io!
Mese prossimo io compiere 107 anni. Non credere, voi?
Pazienza ma questa essere verità!
Come fare io ad avere tanti anni e ancora non morto? Ancora giovane?
Ancora buono per matrimonio?
Facile … io specialista in lunga vita.
Io conoscere segreti di erbe orientali e preparare per voi “elisir di lunga vita”?
Voi non credere? Voi venire a trovare me e … provare! Semplice Amici!
Don Dario, innamorato ministro del Vangelo.
Il suo intervento è registrato in un filmato e proiettato.
Ciao a tutti, credo di non avere bisogno di presentazioni ma, per chi ancora non mi conoscesse, sono
don Dario e, dalla veste che porto, sono un sacerdote chiamato oggi a vivere la mia vocazione tra i
ragazzi e i giovani e aiutarli nella ricerca di Gesù.
Ho sentito tutti questi personaggi che mi hanno preceduto.
Ragazzi, loro stanno programmando la vostra vita; stanno decidendo e pianificando di che cosa
avete bisogno e come soddisfare questi bisogni.
Il loro mondo è un mercato e voi ne siete la merce.
Dio vi dice oggi: lasciate tutto questo, superate questi limiti, queste barriere, questi ragionamenti,
queste mode.
Rompete gli argini, spezzate le catene del consumismo, salite in alto e guardate oltre l’orizzonte di
questo piccolo pezzo di terra in cui siete chiamati a vivere.
Io farò di voi un grande popolo, ci promette Dio, numeroso come le stelle in cielo e la sabbia sulla
spiaggia del mare.
Un popolo nuovo capace di amare dello stesso amore che Gesù ci ha insegnato ad avere verso Dio e
verso ognuno di noi. In voi si diranno benedetti tutti i popoli della terra.
Non abbiate paura. Aprite le porte del vostro cuore all’amore di Gesù!
E andate dove lui vi porterà.
Canto: “Esci dalla tua terra e va”
La coreografia va studiata. Può essere anche il semplice canto.
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Scena 3
In questa scena vengono presentati una serie di canti, tipo “Festival” della canzone …
impegnata o qualcosa del genere.
Quindi serve un presentatore-DJ, un copione (molta improvvisazione) e alcuni interpreti:
alcuni accompagnati dalle basi musicali, altri dal vivo dalla Band.
Questo spazio musicale non ha una coerenza tematica: l’intento è di far emergere il valore
e il ruolo della musica nella vita dei ragazzi. Tanti messaggi, tante mode, entrano nel
mondo adolescenziale attraverso il consumo della musica.
Quindi ecco questo spazio “festival” in cui si alternano vari generi musicali.
Il presentatore deve essere bravo a creare il clima giusto e trovare le frasi adatte nel
proporre i brani.
Traccia per il presentatore:
Buona serata a tutti! ciao ragazzi, eccoci ritrovati qui per questo incredibile momento musicale.
Sì, un evento unico… non voglio anticipare nulla perché le sorprese saranno tante: canzoni, artisti
incredibili, … il tutto per trascorrere insieme un bel momento di musica.
Ecco una festa di musica più che un festival, dove nessuno vince se non la musica. E quindi alla
fine si vince tutti.
Ma basta parole. Passiamo a presentare la mitica Band: “I colori del Cielo” che ci accompagnerà in
questa serata.
Accogliamo i componenti del gruppo con un bel applauso:
Oscar, alla batteria, Luca alla chitarra basso, Marco alla chitarra elettrica, Alberto alle tastiere,
Nicola al Sax, Pietro al trombone, Filippo alla tromba e Stefano al pianoforte.
Grandi, ragazzi.
Canto 1 - Mentre il gruppo prende posizione, vi presento il primo pezzo che apre la serata:
Eroe dei fumetti, prodigio della scienza, giovane imbranato e timido ma quando l’ingiustizia alza i
toni, lui perde il controllo e la soffoca con la sua … ragnatelaaaa! Ragazzi ecco a voi,
Spider Man
– Splendido, una interpretazione incredibile. Ma via, via, viaaaa ritmo…
Accogliamo con un applauso il coro CYC (pronuncia Si Uai Si) che questa sera è qui con noi.
La musica non è solo geniali invenzioni armoniche, combinazioni sonore e timbriche.
La musica è messaggio, è comunicazione, è vita e adesso vogliamo dedicare un pezzo che si ispira
ad un tema molto caro ai giovani di tutto il mondo: la Pace
Ecco a voi “Pace sia, Pace a voi”
Canto 2
Pace sia Pace a voi
Su questo canto si possono creare delle coreografie particolari. Ad esempio, durante il canto viene issata una bandiera
della PACE che poi farà parte della scenografia. Sul finire del canto alcuni ragazzi lanciano sul pubblico delle palline
colorate (di spugna…): i colori della pace.
Canto 3 –
Incredibile amici. Ancora un applauso.
Come vi dicevo le sorprese non sono finite qui. Mentre la band si prende un attimo di pausa, ecco
da Brodway una coreografia incredibile. In anteprima per noi… “Hail Holy Queen”, famoso brano
tratto dal divertente film “Sister Act”. Voci soliste Francesca e Sara…, coreografie di Letizia e
Chiara, ecco a voi
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Hail Holy Queen
Canto 4 –
Spettacolo puro... Le parole non possono nulla. Bravi, brave…
Bene, lo spazio a nostra disposizione si fa sempre più stretto, quindi via, via, non perdiamoci in
chiacchiere.
La musica, dicevamo, è un grande strumento di comunicazione e questo è confermato dal fatto che
attraverso la musica si possono esprimere tante cose che diversamente non si ha il coraggio di far
conoscere, di dire agli altri, di urlare al mondo.
Con questo canto i giovani voglio gridare il desiderio di vivere in un mondo diverso, di un mondo
più bello, di appartenere a … Un’altra umanità.
Un’altra Umanità
Canto 5 –
Ancora un applauso a … per la sua splendida esibizione. Mitica/o
E siamo giunti all’ultimo brano. Un pezzo che sappiamo essere molto caro alla nostra band perché è
il pezzo dell’esordio.
Ognuno di noi ha bisogno di qualcuno a cui voler bene, sempre, a partire dai propri genitori,
passando dagli amici, fino … dove la vita ci porterà.
È altrettanto bello e importante sentirsi amati da qualcuno, e c’è qualcuno che, al di la di tutto, ci
ama, sempre… Magari, al termine di questa serata avrete modo di conoscerlo.
Con questo vi saluto, vi ringrazio, ringrazio tutti gli artisti che si sono esibiti per noi,
I Colori del Cielo ci salutano con … Everybody need somebody
Everybody need somebody
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Scena 4
Intervento di un esponente del coro o del presentatore
La musica, uno strumento, lo strumento dei giovani, un … segno, un insieme di segni formati da
note, ritmi, parole, emozioni…
I segni sono importanti … possono essere cose, situazioni, momenti, persone!
2 Aprile 2005 ore 21.37
“Filtra un raggio di sole tra le nubi del cielo
strappa la terra al gelo e nasce un fiore”
Con queste parole si apre un bellissimo canto con cui iniziammo la nostra serata musicale: una
iniziativa di beneficenza.
Al termine del canto ecco diffondersi la notizia, temuta e attesa allo stesso tempo:
“alle 21.37 il nostro Santo Padre Giovanni Paolo II è tornato alla casa del Padre”
Ecco il segno! Quelle parole salgono alla mente e poi giù, dritte al cuore in una fitta di nostalgia e
tristezza:
“Filtra un raggio di sole tra le nubi del cielo
strappa la terra al gelo e nasce un fiore”
Giovanni Paolo II è stato un raggio di sole per tante generazioni, una luce che ha squarciato le nubi
del cielo ed ha fatto nascere un fiore in cuori aridi o ghiacciati. E ora, come un raggio di sole, ha
risolcato i cieli per tornare a casa, la casa di tutti, la casa del cielo.
Questa sera vogliamo rendere omaggio a Giovanni Paolo II riproponendo questo canto.
CHI?
Al termine del canto, mentre sullo schermo campeggia una foto di Giovanni Paolo II, il
coro ritma il suo nome, trascinando il pubblico…
Giovanni Paolo ….. Giovanni Paolo ….. ….
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Scena 5
Lo spunto di Giovanni Paolo II deve essere utilizzato per introdurre la grande importanza
che rivestono i “segni” che Dio ci invia per poter orientare il nostro cammino verso di lui.
Riflessione sui segni. Cosa è un segno? Saper leggere i tempi, gli eventi.
Semplici coincidenze o messaggi?
Alcuni protagonisti entrano in scena vestiti da uomini “sandwich” con delle scritte su
cartelloni che si portano addosso (messaggi pubblicitari: tutto ruota intorno a te… ecc).
Altri portano dei cartelli stradali di indicazione (come per indicare delle località) e si
piazzano sparsi sul palco.
I cartelli fermi, gli uomini sandwich che vagano per il palco urlando il messaggio che
portano scritto. Obiettivo: fare tanta confusione. (musica ossessiva)
Entra il protagonista, o due o tre ragazzi che, smarriti, si fermano a leggere i cartelli,
tentano di bloccare gli uomini sandwich,… si deve dare l’impressione del disorientamento
che questi provano. (musica sempre ossessiva)
Ad un certo punto, sullo sfondo appare l’immagine del quadro “l’urlo”, accompagnato da
un urlo che fa fermare la musica e tutti i protagonisti in scena. Sul silenzio successivo
all’urlo tutti si voltano verso lo sfondo impietriti.
Uno si gira verso il pubblico e dice qualcosa tipo:
“Si fa presto a dire… vai, esci, vai via, cercati un nuovo paese più… bello, vai … io ti indicherò la
strada che porta alla terra che ti ho preparato, ti mostrerò la via … si fa presto … a dirlo.
Ma quale è il cartello giusto? quale è il segnale giusto? “
I protagonisti (se girano verso il pubblico mentre tutti i cartelli se ne vanno alla rinfusa).
Insieme dicono…
“Signore, dacci un segno!”
Sullo sfondo si dissolve l’immagine dell’Urlo e appare la frase
“…dall’orizzonte una grande luce viaggia nella storia …”
Palco buio; rimane la frase su uno sfondo solare… e parte il canto.
Canto: “Emmanuel”
11
Scena 6
Scena GMG.
Il canto Emmanuel ci ha già introdotto nel clima GMG.
Vengono proposti una serie di sketch sui “tipi di ritorno dalla GMG”.
Il tutto è presentato, in modo simpatico da due vecchietti che commentano lo stuolo di
ragazzi che “tornano dalla GMG”. Nel corteo dei ragazzi, fanno la loro ricomparsa i
“giocolieri”
Raga: (In coro) Italiani, battiam le mani … Italiani, battiam le mani …(a volontà)
Vec1:
Vec2:
Vec1:
Vec2:
Vec1:
Vec2:
Vec1:
Vec2:
Vec1:
Vec2:
Vec1:
Vec2:
Vec1:
Vec2:
Vec1:
Vec2:
Vec1:
Vec2:
Un corteo di ragazzi bardati da GMG entrano e attraversano il palco; ci sono cappelli, bandiere, zaini,
striscioni, ecc… Sempre battendo le mani escono festanti.
(entrano due vecchietti e si posizionano al centro)
Ma te, Bepe, che gnari ei chei lè?
Cosa? (facendo cenno di non capire)
Che ragazzi sono quelli lì? (scandendo le parole)
Sono i ragazzi dell’Oratorio
Ah… Ma ghé anche el cürat?
Cosa? (facendo cenno di non capire)
Ma c’è anche il curato? (scandendo le parole)
Penso proprio di sì, sarà lì in mezzo a loro.
Ah… Ma egnei den doe töch? (Anticipando l’amico) da dove vengono?
Ho sentito che vengono dalla Germania, sono andati alla … GMG .. Boh.
Ah… Me capese nient.
C’era anche il Papa, quello nuovo.
Il Papa? En du el? Dov’è? Fammi vedere?
Non qui, in Germania.
Ah, ma parìó. Ma almeno il curato c’è?
Penso proprio di sì…
(uscendo) Ah, meno male… almeno lü!
Vedremo se fra qualche mese saranno ancora così … brillanti! Eh, I giovani …
(escono scuotendo la testa)
Aiutati dagli spunti e dalle riflessioni di Mons. Segalini (presi dalla Catechesi della GMG),
proviamo a raccontare e rappresentare bonariamente e ironicamente, attraverso il teatro,
come può essere stato vissuto il ritorno da Colonia da parte di alcune categorie di giovani.
Lo scopo è quello di realizzare alcuni quadri scenici (dialoghi, situazioni, mimi, …) che
presentino, in tono ironico e simpatico come i giovani possono aver vissuto il dopo
Colonia.
Tra una scena e l’altra, aiutati dalla band, si effettua una strofa del
Canto: “Canta, canta, canta”.
La tromba (Filippo), il trombone (Pietro) e il flauto (Silvia) attraversano il palco tipo “banda”
seguiti dai giocolieri: si deve comporre un bel quadretto simpatico, stile menestrelli che
attraversano le piazze per portare la “festa”.
Scena: i Re Magi al ritorno dalla grotta
Della serie: l’esperienza che abbiamo fatto la teniamo per noi. I tre Re Magi reinventano un finale originale all’insegna
delle buone maniere. Per non rompere gli equilibri con amici e conoscenti, nascondo la mia scoperta.
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Re1:
Re2:
Re3:
Re1:
Re2:
Re3:
Re2:
Re1:
Re3:
Re2:
Re1:
Re3:
Re2:
Re1:
Cari amici, questa è stata una esperienza unica. Capite? Abbiamo potuto vedere il Re dei Re,
il Messia. È il figlio di Dio
Guarda, non riesco ancora a farmene una ragione. Sono frastornato. È l’esperienza che vale
una vita di studio, di meditazione.
Ci siamo prostrati davanti all’Emmanuele, al Dio fatto uomo in quel tenero bambino. E i
nostri doni, pur se importanti, non sono nulla di fronte alla grandezza dell’evento che
abbiamo avuto modo di vivere.
Lo abbiamo adorato, lui Gesù, il Figlio di Dio, il vivente, la pienezza di ogni sogno.
E adesso? Abbiamo promesso a Erode che lo avremmo informato sul bambino, torniamo da
Lui a calmarlo, l’ho visto molto impaziente.
Calma, a me Erode non ha fatto una buona impressione; di quel bambino non gliene importa
nulla; anzi… per me ha in mente qualcosa di malvagio.
Sì, però … non possiamo sparire; non è educazione. Gli inventiamo quattro cose, tanto uno
grosso così si taglia solo a fette.
Gli andiamo a dire che tutto sommato sì è trattato di due poveracci che hanno avuto un
figlio. Vuoi che ci mettiamo ad adorare il figlio di un carpentiere? Ci siamo scomodati a fare
questo lungo viaggio per trovare soltanto povertà e squallore.
E la stella?
Gli diciamo che tutti possono sbagliare e che quella stella forse ci ha ingannati.
Ma non è vero, sappiamo che non è così. Quella stella non ci ha ingannati. Noi abbiamo
veramente adorato il Figlio di Dio.
Sì, ma i nostri amici e colleghi, quelli che non sono venuti con noi, questo non lo capiranno
mai e se gli raccontassimo di questa nostra esperienza, sai che risate… Meglio evitare
discussioni e fraintesi. Questa è un’esperienza nostra e … basta.
Non possiamo rischiare di perdere la reputazione che abbiamo tra amici e colleghi. Su,
Erode ci aspetta.
Sì, andiamo. Però … adesso mi sento già un po’ più … triste.
Canto: “Canta, canta, canta”.
Scena: “Tutto come prima”
Questa scena potrebbe essere realizzata tipo Film e proiettato sullo sfondo. Nel filmato, comunque breve, sarebbe
interessante realizzare delle interviste al protagonista, fatte da troupe televisive e radiofoniche diverse, che chiedono al
ragazzo una impressione sulla GMG. Si alternano immagini dell’intervista ad immagini di Marienfeld.
Il ragazzo risponde sempre che tutto è stato fantastico ed emozionante ma non entra mai nel merito dell’esperienza.
Rag:
(entra in scena, solo).
La GMG? Una grande e magnifica esperienza. Un’emozione che non
avevo mai provato… Non ci credete? Beh… allora state a vedere queste immagini e
cambierete idea.
Parte il filmato
Troup1: Qui Anna Barbera della emittente televisiva CYC al seguito della GMG. Vogliamo
intervistare alcuni giovani circa questa esperienza. Ecco qui un ragazzo che arriva
dall’Italia, provincia di…
Rag:
Brescia!
Troup1: Bene. Puoi dirmi in poche parole la tua sensazione sulla GMG?
Rag:
Forte, troppo forte. Una emozione unica, mai provata. Il viaggio, la città, questo campo, i
milioni di giovani che vedo qui intorno… Troppo emozionante.
Ieri alla veglia sono arrivato ai piedi della collina dove c’è il palco del Papa… troppo
emozionante. Non so cosa dire d’altro… forte.
Troup1: Benissimo. Grazie.
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(altro spezzone)
Troup2: Qui Jane Frane corrispondente per l’Italia della emittente NNC. Abbiamo con noi un
ragazzo che arriva dalla provincia di Brescia, Italia. Mi racconti la tua GMG, in breve mi
raccomando…
Rag:
Sì, ecco… è un’emozione unica, mai provata. Troppo forte, troppo emozionante. Ieri sera,
per la veglia con il Papa, sono giunto sotto la collina del palco. Ho superato decine di posti
di blocco… ho dovuto aggirare i controlli, scavalcare migliaia di giovani accampati nelle
zone assegnate… Troppo emozionante. Però ci sono riuscito… E poi quelle luci del
palco… le candele… un’emozione unica.
Troup2: Ringraziamo il nostro ospite… buon rientro…
(altro spezzone)
Troup3: Qui Franz Kurt della CALINetwork. Ecco qui con noi un ragazzo italiano e che vuole
raccontarci la sua esperienza alla GMG che si sta concludendo …
Rag:
Oh… è un’emozione unica, mai provata. Troppo forte, troppo emozionante. Tutti questi
giovani, i canti, le bandiere…
Ieri sera, per la veglia con il Papa, ho superato decine di posti di blocco e controlli.
Quando sono giunto sotto la collina, il servizio d’ordine era imponente, ma con un guizzo,
approfittando anche del buio, sono riuscito ad arrivare alla stradina che saliva sulla collina.
Ho iniziato a correre verso il palco. Con zig-zag ho schivato tre guardie del corpo. Ad una
ventina di metri dal palco del Papa, ho intravisto dei militari, probabilmente dei cecchini,
che si sono messi a terra. Ho capito che era meglio fermarsi.
Il Papa ce l’avevo a non più di venti metri. Mi sono messo in parte. Lui mi ha notato, mi
ha guardato… ha fatto un sorriso e con un cenno della mano mi ha salutato.
Troppo emozionante… una cosa unica! Bellissimo.
Troup2: Beh! Veramente incredibile. Ringraziamo questo coraggioso ragazzo italiano per la sua
intraprendenza…
(si spegne il filmato)
Rag:
Forse ho esagerato? Alla TV dicono tutti così: tutto bello, emozionante, scintillante…
Non potevo di certo dire che la GMG mi ha colto nel segno, che mi sono visto come un
verme e che la mia vita di prima ora mi fa un po’ più schifo.
Di sicuro la mia intervista sarebbe stata tagliata…
Questa occasione di essere intervistato non potevo lasciarmela scappare (pausa)
Su tutte le TV del mondo, anche per pochi secondi… ma ci pensate?
Canto: “Canta, canta, canta”.
Scena: Il ritorno in virtuale - mailing list, sms, chat e digitali
Questa scena ha per protagonisti alcuni ragazzi e il don… la GMG ha suscitato interessi digitali e globalizzanti… ma
non ha suscitato passione per “l’Adorato”.
Don: Allora, ragazzi, questa GMG … che mi dite?
Rag1: Don, troppo forte… Ho fatto subito l’abbonamento ad internet con l’ADSL e ora ho messo
su un sito web dove ho caricato le foto, i filmati, le musiche della GMG. Sono in contatto
con altri siti e ci scambiamo informazioni e notizie… con il webmaster del sito
www.oltrelagmg.com stiamo pensando ad una rete di siti GMG, sai in vista di Sydney…
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Don: Ah… bene, ho capito poco ma mi sembra forte…
Rag2: Io ho avuto, con un solo SMS spedito da Colonia, l’abbonamento al “Giornale di Brescia”.
Forte. Poi con un altro SMS mi sono iscritta ad un concorso per partecipare a programmi
televisivi di SAT2000, con relativo soggiorno a Roma. Devo tener sotto controllo la mia email e il mio cell…
Rag3: A Colonia ho conosciuto un gruppo di ragazzi tedeschi e olandesi con i quali sono il contatto
attraverso la mailinglist della GMG. Pensate, stiamo progettando un videogioco per la PS2 e
per Xbox proprio sulla GMG: tipo “Guida tu i Magi” oppure “Cerca i Magi” qualcosa del
genere. Oh, se sfondiamo… finanziamo noi la prossima GMG a Sydney. Promesso.
Don: Ok, allora ci contiamo.
Bene, ragazzi… Io vado a preparare la cappella per l’incontro di adorazione che abbiamo
programmato ogni mese… Ci si vede là, fra mezz’ora. Non fate come l’ultima volta…
Rags: Ok Don… don’t worry!
(il don esce)
Rag1: Ragazzi, io proprio non ci posso andare… cercate di andare almeno voi.
Rag2: E come faccio? Adesso si collegano gli australiani e devo chattare un po’ con loro; volete o
no andare a Sydney nel 2008?
Rag3: Beh, facciamo così, ci andiamo di fisso il mese prossimo. Promesso?
Rags: Promesso!
Sullo schermo compare una frase e la voce fuori campo che la legge con sentimento:
“Raccontare di una adorazione
è ritrovare l’adorato,
vederlo vivo … che ti aspetta
nella concretezza della vita,
oltre il virtuale.”
Canto: “Canta, canta, canta”.
Scena: Il ritorno dell’ite missa est - è stato bello essere assieme, meno male che è finita
Della serie: è stato proprio bello, ma ogni cosa ha una fine.
Entrano ragazzi con zaini e cappelli GMG…
Rag1: E’ stato proprio bello, ma ogni cosa ha una fine.
Rag2: Per fortuna o … purtroppo?
Rag1: Non so dirti. L’esperienza è stata unica, credo irripetibile ma … nello stesso tempo è
improponibile per la vita di tutti i giorni.
Rag3: Di sicuro è un’esperienza che ci voleva, andava fatta, vissuta… però adesso è finita e
bisogna pensare alle cose di tutti i giorni … e sai che voglio dire…
Rag1: Speravo (pausa), ma non è successo niente; credevo (pausa), ma alla fine siamo ancora come
prima; ho visto e sentito (pausa), ma è impossibile ripeterne la magia.
Rag3: Lascia dire a me che ormai ho fatto tutti gli incontri possibili e i campi-scuola più svariati…;
adesso siamo su di giri, ma poi mi bastano quattro birre e… è sempre stata così, ormai…
Rag2: Lo so, lo so … amici, bar, scuola, compiti … genitori che assillano … ma che ci vuoi fare?
La vita è questa.
(pausa)
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Rag1: Ma, la vita … dovrà essere per forza sempre così?
(escono)
Sullo schermo appare don Dario (filmato) che dice:
Don: Queste situazioni hanno voluto farci riflettere giocando con ironia sulle situazioni, alcune
situazioni, che i ragazzi hanno vissuto e provato al ritorno dalla GMG di Colonia.
Ma queste situazioni non sono solo del dopo GMG. Possono benissimo essere applicate ad
un po’ tutte le nostre esperienze di impegno cristiano e religioso.
“Ite Missa est” – La Messa è finita, andate in pace – Quante volte abbiamo detto: meno
male, era ora.
“Hanno cantato bene” – “Hanno suonato bene” – molto emozionante, coinvolgente.
Ma nella mia vita cosa è cambiato?
“Che bella chiesa” – “Quanta gente” – “Che bella cerimonia” … e Gesù?
Quante volte puoi dire: “Sono venuto per adorarlo”?
Venimus Adorare Eum
Si termina con il canto della GMG e (da valutare) con una scenografia/coreografia da
inventare; ad esempio, gruppi di ragazzi che da esperienze diverse (luoghi) vanno verso
una luce, componendo una scenografia ad “albero di natale”.
Canto: “Venimus Adorare Eum”
Durante il canto, processionalmente, entra la croce GMG che viene issata sul fondo. La
croce servirà al momento successivo dedicato alla Risurrezione.
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Scena 7
I motivi, “il motivo” della nostra fede: Gesù Cristo il Risorto.
“vana sarebbe la nostra fede se Gesù non fosse risorto…”
Non ho idee. L’unica che mi viene è quella di fare il canto e balletto senza alcuna
presentazione, così, di botto.
Deve essere un “schiaffo” benefico (visto il ritmo allegro e travolgente del pezzo musicale).
Ho il timore che frasi di presentazione appesantiscano e rallentino lo spettacolo proprio in
una fase cruciale: siamo alla fine e qui lo spettacolo deve fare lo sprint finale e non deve
avere pause o rallentamenti.
Quindi, se si vuole fare questo pezzo, direi che buttarlo in scena di botto sia la scelta
migliore; a meno che qualcuno abbia idee geniali.
Canto: “E’ Risorto”
Scena 8
Si ripropone la scena iniziale.
La figura di Cristo, vestito da risurrezione (tunica bianca) entra nella scena buia e vuota;
porta in mano (o va a riprendere) la “Lampada” e la porta nei pressi della croce. Sarebbe
bello se la potesse appendere alla croce stessa.
Nel frattempo, il suono del flauto (Silvia) ripropone una melodia dolce e “positiva” mentre
accompagna questo momento.
Sullo sfondo vengono proiettate le frasi riportate qui sotto, mentre una voce le declama:
Sulle parole “mie lacrime” una luce (segui-persona) illumina la croce, mentre tutto intorno
c’è il buio. E parte il canto, mentre il Cristo esce.
Canto: “Resta qui con noi”
In questo canto si possono inventare coreografie a piacere…:
ad esempio, un gruppo di ragazzi (+ il coro) si radunano sul palco, attorno alla croce.
Alcuni solisti si alternano sulle strofe, mentre tutti collaborano al ritornello, trascinando nel
canto anche il pubblico.
Intanto, sullo sfondo, passano alcune immagini a commento del canto, immagini sui
“disagi del mondo” (fame, sete di giustizia, …) disagi che vengono illuminati dalla croce.
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Scena 9
Il messaggio finale è: “è bello essere amici di Gesù e averlo vicino sempre nel viaggio
della propria vita”.
Questo o questi messaggi finali potrebbero essere lanciati da un filmato in cui i vari
protagonisti, singolarmente o in gruppo, riassumono in una frase la loro emozione,
esperienza,… nel modo che più sentono. Sarebbe bello che fossero i ragazzi a pensare e
scrivere la frase da dire; poi tutte le frasi si coordinano per non avere troppe ripetizioni e
dare una forma adatta.
Questa forma scenica può servire anche da autopresentazione e saluto al pubblico.
Nella frase, i ragazzi possono dire anche il loro nome.
Esempi di frase:
“Ciao! Preparando questo spettacolo ci siamo accorte che Gesù ci è sempre vicino e questo ci rende
felice. Veramente! Ciao da ….”
“Everybody needs somebody to love … Gesù ha bisogno di qualcuno da amare: noi! (nomi-band)”
“È difficile crescere, scegliere le cose buone, la strada giusta, ma insieme a tanti amici tutto questo è
possibile, parola di ….”
“Abbiamo cantato, ballato, ci siamo proprio divertiti e credo che tutto questo ci farà bene … al
cuore. Ciao, ...”
“Venimus adorare eum Emmanuel … (cantando) – Parola di (soliste)”
“(i due vecchietti) En se nich ché perché en ta ol bé! – Cosa hai detto? – Siamo venuti qui perché ti
vogliamo bene. – Ma chi? – El Signur! … ciao da … e da …”
“Cari genitori e delizioso pubblico… Abbiamo dei ragazzi in gamba! Forza ragazzi!!! …”
“Brai ma brai. Continuate così! …”
“Un grazie a tutti i nostri genitori. Forse ve lo diciamo poche volte ma … vi vogliamo bene!”
“A nome di tutto il coro: … Credo, credo in questa Umanità. Credo, credo in questa Umanità…”
“A nome di tutti i sacerdoti dell’Unità Pastorale, voglio ringraziare tutti i ragazzi e gli animatori che
ci hanno regalato momenti tanto belli, piacevoli, forti. Grazie!”
Al termine del filmato, parte il canto e, a gruppi, entrano tutti i protagonisti per il saluto
finale.
Canto: “Jesus Christ you are my life”
Sarebbe di effetto terminare la scena con due lampi di fuoco provocati dai “mangiafuoco” che si
posizionano dietro il gruppo degli attori che, a questo punto, riempiono la scena. Sull’ultima nota
del canto partono le due fiammate che emergono da dietro il gruppo, come due lingue di fuoco che
illuminano e nello stesso tempo chiudono lo spettacolo. È ovvio che tale intervento si può fare se
siamo all’aperto o in un ambiente dove queste lingue di fuoco non possano provocare danno.
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