Strumenti di prevenzione del fenomeno corruttivo

annuncio pubblicitario
Aggiornamento del
Piano Triennale Anticorruzione
Azienda USL Roma B
2013 – 2016
1
1. Indice
2. Acronimi e definizioni
3. Quadro normativo di riferimento
4. Premessa
5. Strumenti di prevenzione del fenomeno corruttivo: Pubblico e Privato a confronto
6. Il valore della Compliance Program
7. L’attuale assetto organizzativo dell’ASL ROMA B
8. Il Modello Organizzativo Aziendale ed i Soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione
9. Task Force Multidisciplinare
10. Organismo di Vigilanza e Controllo
11. Azioni poste in essere a presidio del fenomeno corruttivo
12. La Gestione del Rischio
13. Mappatura delle attività a maggior rischio corruttivo
14. Descrizione dei processi, valutazione dei rischi e misure a presidio.
15. Ulteriori attività di gestione, monitoraggio e controllo
16. Ricognizione dei Procedimenti Disciplinari nell’anno 2014
17. Attività di Formazione quale misura di prevenzione
18. Rotazione dei dipendenti
19. Tutela del dipendente che segnala illeciti
23. Obbligo di astensione e Conflitto di interessi, anche potenziale
24. Monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti
25. Trasparenza amministrativa
26. Codice di Comportamento aziendale
27. Norma finale
2
2. Acronimi e definizioni
USL
R .A. A.
A.N.A.C.
C .I .V .I. T.
D. F. P.
P.T.P.C
P. N. A.
O.I.V.
U. O.
U. P. D.
P. A. F.
R.A.C.
R .T.
Azienda USL RM/B
Responsabile Aziendale Anticorruzione
Autorità Nazionale Anticorruzione
Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle
amministrazioni pubbliche
Dipartimento per la funzione Pubblica
Piano Triennale Prevenzione Corruzione
Piano Nazionale Anticorruzione
Organismo Indipendente di Valutazione
Unità Operativa
Ufficio Provvedimenti Disciplinari
Piano Aziendale Formativo
Responsabile Anti Corruzione
Responsabile per la trasparenza
3. Quadro normativo di riferimento
In attuazione della Convenzione dell’ONU contro la corruzione, ratificata dello Stato italiano con Legge n. 116 del 03/08/2009, è
stata adottata la Legge n. 190/2012, finalizzata ad arginare i diffusi fenomeni corruttivi che, oltre ad ascendere quotidianamente alla
ribalta delle cronache, hanno fatto precipitare l’Italia nella statistica dei paesi a rischio corruzione ha introdotto molteplici novità. Una di
esse è quella di affiancare all’azione repressiva un’azione mirata a prevenire le cause della corruzione (non a caso, la legge è intitolata
“Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”).
Detta legge ha introdotto numerosi strumenti per la prevenzione e la repressione del fenomeno corruttivo ed ha individuato i soggetti
istituzionalmente preposti a mettere in atto opportune iniziative in materia, prevedendo, tra l’altro, la predisposizione a cura del
Dipartimento della funzione pubblica del Piano Nazionale Anticorruzione per l’individuazione delle strategie prioritarie, idonee ad
assicurare l’attuazione coordinata delle azioni (da declinare in ciascun PTPC) volte a prevenire e contrastare il fenomeno corruttivo nelle
PP.AA
3
Nelle more dell’adozione del suddetto PNA, l’Azienda USL RM/B, dopo avere nominato il responsabile per la prevenzione della
corruzione, ha ritenuto di dover adempiere al dettato normativo mediante l’approvazione di un Piano provvisorio, da integrare,
aggiornare e/o modificare a luce delle indicazioni del Piano Nazionale anticorruzione o ad altri ulteriori e più specifici indirizzi. Con
specifica Circolare informativa n. 4 del 24.09.2013 è stato notificato a tutti i Responsabili, l’avvenuta adozione del Piano provvisorio,
strumento programmatico per la definizione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione ed, più in generale, dell’illegalità
all’interno dell’Azienda, con invito ad un’attenta valutazione dello stesso nonché all’inoltro al Responsabile della Prevenzione della
Corruzione di ogni proposta e/o contributo fattivo, utile alla redazione del Piano di prevenzione definitivo, da adottare entro il
31.12.2013, nella massima contestualizzazione alla complessità organizzativa aziendale
A seguito dell’approvazione della Deliberazione n. 72/2013 con la quale l’allora CIVIT (oggi ANAC) – Autorità Nazionale Anticorruzioneha approvato in via definitiva il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) recante indicazioni e linee guida per la redazione da parte delle
Pubbliche amministrazioni dei Piani aziendali (ove non ancora provveduto), ovvero aggiornare i Piani già adottati, il presente documento
è stato aggiornato per la prima volta, entro il termine del 31 gennaio 2014, sulla base della seguente normativa di settore:
 Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi
di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;
 Linee di indirizzo del 13 marzo 2013 del “Comitato interministeriale per la prevenzione e il
contrasto della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” per la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione;
 Circolare n. 1 del 25/01/2013 della presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica;
 D.P.C.M. 16/01/2013 contenente le linee di indirizzo del Comitato interministeriale per la predisposizione, da parte del Dipartimento della
funzione pubblica, del Piano nazionale anticorruzione di cui alla legge 06 novembre 2012, n. 190;
 Legge 17 dicembre 2012, n. 221 conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante ulteriori misure
urgenti per la crescita del Paese;
 Legge 06 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica
amministrazione”;
 Legge 28 giugno 2012, n. 110 Ratifica ed esecuzione della Convenzione penale sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1999;
 DPR n. 62/2013 recante: “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici ai sensi dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165,
come sostituito dall’art. 44,
della legge 06 novembre 2012 n. 190”;
 D.L. 18 ottobre 2012 n. 179 “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”. Art. 34-bis. “Autorità nazionale anticorruzione”;
 Decreto-Legge 06 luglio 2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (nonché
misure di rafforzamento patrimoniale
delle imprese del settore bancario)”. Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 07 agosto
2012, n. 135;
 Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza
delle pubbliche amministrazioni”;
4
 Legge 03 agosto 2009, n. 116 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata
dalla Assembra
generale dell’ONU il 31 ottobre 2003 con risoluzione n. 58/4 firmata dallo Stato italiano il
09 dicembre 2003, nonché norme di adeguamento interno e modifiche al codice penale e al codice di procedura penale”;
 Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze della amministrazioni pubbliche”;
 Codice Penale Italiano articoli dal 318 al 322;
Corre l’obbligo rilevare che il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione non si configura come un’attività compiuta entro un
termine di completamento finale, ma deve essere concepito come un insieme di strumenti finalizzati alla prevenzione che vengono
affinati, modificati o sostituiti, in relazione al feedback ottenuto dalla loro applicazione, nel corso del triennio considerato
Per quanto sopra, quindi. detto documento viene aggiornato per la secondo volta alla data del 31 gennaio 2015 alla luce sia dei
mutati assetti organizzativi aziendali, meglio esplicitati del successivo par. 7., sia dell’implementazione ed aggiornamento del modello di
organizzazione, gestione e controllo in materia di anticorruzione, meglio esplicitati del successivo par. 8.
4. Premessa
La Legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella
pubblica amministrazione”, nel prevedere una serie di misure atte a prevenire e contrastare la corruzione e l’illegalità all’interno delle
Pubbliche Amministrazioni, ha inteso apportare cambiamenti significativi sia sotto il profilo culturale, sia sotto il profilo tecnico–
organizzativo, contribuendo alla diffusione di un nuovo approccio di prevenzione della corruzione, supportato dall’adozione di nuovi
strumenti e dall’individuazione dei soggetti adatti a garantire la trasparenza, l’integrità e la legalità.
I nessi tra corruzione amministrativa e corruzione penale sono stati messi in risalto dalla Circolare n.1 del 25/01/2013 del DFP,
ove si precisa che il concetto di corruzione va inteso in senso ampio, così da ricomprendere anche le situazioni in cui, a prescindere dalla
rilevanza penale, un soggetto, nell’esercizio dell’attività amministrativa, abusi del potere che gli è stato affidato al fine di ottenere un
vantaggio privato. Le situazioni rilevanti ricomprendono dunque non solo l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione
disciplinati dal Titolo II, Capo II del codice penale, ma anche i casi di malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati
delle funzioni attribuite. In sintesi, alla luce della Legge n. 190/2012, per “corruzione” deve intendersi qualsiasi situazione in cui si
ravvisi un abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato per ottenere vantaggi privati. La “corruttela” costituisce una delle
principali cause di inefficienza dei servizi destinati alla collettività, del dissesto della finanza pubblica, nonché della disaffezione dei
cittadini verso le istituzioni.
5
La citata Legge n. 190/2012, nel perseguire quindi la promozione della cultura della legalità e la prevenzione e repressione del
fenomeno corruttivo inteso quale “qualsiasi situazione in cui si ravvisi un abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato per
ottenere vantaggi privati”, prescrive una serie di adempimenti, spesso tra loro complementari ed interdipendenti che necessitano la
realizzazione di una sequenza di azioni con il coinvolgimento di un ampio numero di attori organizzativi.
5. Strumenti di prevenzione del fenomeno corruttivo: pubblico e privato a confronto.
Nel 2001, con il D.Lgs 231/01 è stato previsto, per il settore privato, un sistema premiale, in virtù del quale alle aziende “virtuose”
che abbiano preventivamente adottato ed efficacemente attuato modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire i reati
previsti e puniti dal decreto medesimo, è riconosciuta l’esimente dal reato, il tutto con indubbi vantaggi indiretti concernenti l’immagine
aziendale, la tutela degli azionisti e dei soci .
Il fondamento della policy aziendale su principi di legalità preventiva aumenta il vantaggio competitivo dell’azienda medesima. Si
tratta di un vantaggio non solo potenziale o riconducibile a meri valori etici, ma concretamente tangibile e derivante dalla progressiva
tendenza a consentire l’accesso al mercato alle sole aziende che si sono adeguate al modello organizzativo previsto ex D.Lgs 231/01
In qualche modo, la Legge 190 del 2012 ha rimediato a questa zona franca introducendo anche nel settore pubblico, un meccanismo
di allocazione della responsabilità analogo, seppure diverso, rispetto a quello ex D.lgs n. 231 del 2001. Tutto parte dalla nomina,
nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, del Responsabile della prevenzione della corruzione: l’art. 1, co. 7, della legge 190 stabilisce
che: “l’organo di indirizzo politico individua, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della
prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario, salva
diversa e motivata determinazione”.
Tale soggetto deve tra l’altro: elaborare la proposta di piano di prevenzione, che deve essere adottato dall’organo di indirizzo
politico di ciascuna amministrazione (art. 1, co.8); definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinatati ad
operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art. 1, co.8); verificare l’efficace attuazione del piano e la sua idoneità (art. 1,
co.10, lett. a); 4) proporre modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione (art. 1,
co.10, lett. a); etcc..
Nel caso di perpetrazione di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, risponde il responsabile
anticorruzione. E vi risponde a diverso titolo: a) erariale; b) eventualmente civile; c) disciplinare; 4) di responsabilità dirigenziale
(impossibilità di rinnovo dell’incarico e, nei casi più gravi, revoca dell’incarico e recesso dal rapporto di lavoro).
La previsione di tali e tante responsabilità rende necessaria la creazione di un modello organizzativo di funzionamento dell'intero
impianto, chiaro, condiviso e codificato all'interno delle Amministrazioni, con esplicitazione degli attori interni, esterni, modalità di
6
interazione e coinvolgimento, formalizzazione e tracciabilità dei processi nonché collegamento tra adempimenti e obiettivi dirigenziali in
sede di negoziazione degli obiettivi.
6. Il valore della Compliance Program
La ratio della normativa in oggetto è fondamentalmente quella di reprimere i crimini dei cd. “colletti bianchi” ed evitare i costi
corruttivi derivanti da:
a) inefficienza dei servizi destinati alla collettività;
b) non oculata allocazione delle già scarse risorse pubbliche;
c) dissesto delle finanze pubbliche;
d) disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche;
e) compromissione del principio di uguaglianza, minando le pari opportunità dei cittadini;
f) disincentivo per gli investimenti dall’estero;
g) perdita di competitività del Paese;
h) mancato progresso tecnologico delle imprese che preferiscono investire nei “mercati corrotti” e non in quelli innovativi.
I suddetti obbiettivi vengono perseguiti, tra l’altro, mediante l’adozione di un modello di organizzazione e gestione aziendale che
possa evitare la perpetrazione di reati. Si tratta della c.d. compliance program, di origina anglosassone, che richiede ampie capacità di
autocontrollo e trasparenza .
Al riguardo, corre l’obbligo rilevare che la mancata adozione e/o attuazione di un valido modello di organizzazione, gestione e
controllo di prevenzione del fenomeno corruttivo possa dare origine ad una forma di responsabilità dell’ente di natura colposa (cd.
“colpa organizzativa”).
Per contro, la normativa vigente attribuisce un valore esimente ai modelli di organizzazione, gestione e controllo della società;
infatti, ai sensi e per gli effetti dell’art. 6, comma 1, d.lgs. n. 231/2001, nel caso in cui il reato sia stato commesso da un soggetto in
posizione apicale, la società non risponde se prova:
a. di aver adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a
prevenire reati della specie di quello verificatosi;
b. di aver assolto il compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento;;
c. le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione.
La realizzazione delle molteplici attività istituzionali che questa Azienda USL ROMA B è chiamata a svolgere per il soddisfacimento
dei bisogni e delle aspettative di salute dei cittadini, soprattutto delle fasce di popolazione fragile, promuovendo la presa in carico e
gestendo con efficienza le risorse disponibili, richiede l’impegno, il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutto il personale
7
dipendente, e dei collaboratori a qualsiasi titolo, nel rispetto dei principi di trasparenza, correttezza, imparzialità ed equità, assunti come
valori fondanti per quest’Azienda USL ROMA B.
L’applicazione degli adempimenti in materia di prevenzione della corruzione sono infatti il risultato di un’azione sinergica e
combinata di molteplici attori e fattori, oltre che l’attuazione progressiva di innumerevoli misure a presidio del rischio.
L’insieme degli adempimenti attuativi posti in essere dall’Azienda USL ROMA B, in attuazione alla sopra citata normativa, costituisce
il Modello Organizzativo aziendale che comprende, tra l’altro:
 nomina il Responsabile di prevenzione della corruzione;
 adozione del Piano triennale di prevenzione della corruzione con l’individuazione delle attività a più elevato il rischio;
 costituzione di una Task Force operativa multidisciplinare con il compito, tra l’altro, di realizzare la necessaria interconnessione
aziendale che renda possibile ed agevole il coinvolgimento di tutti i professionisti interessati;
 nomina dei referenti aziendali in materia di prevenzione della corruzione;
 azioni volte alla mappatura dei processi a più alto rischio di corruzione;
 adozione del programma triennale per la trasparenza;
 monitoraggio semestrale sui tempi di conclusione dei procedimenti;
 monitoraggio sull’obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse;
 disciplina in materia di rotazione del personale;
 previsione di specifica disciplina in materia di segnalazione degli illeciti e tutela del wistleblower;
 adozione di un codice di comportamento aziendale anche ai fini di una specifica regolamentazione, in materia di incompatibilità,
cumulo di impieghi e incarichi, etc.
 programmazione ed attuazione di attività di vigilanza e controllo.
Detto modello risulta essere descritto più analiticamente nel successivo paragrafo 8. del presente Piano
8
7. L’attuale assetto organizzativo dell’ASL ROMA B .
La nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione è avvenuta con deliberazione del Direttore Generale n. 969 del
13.08.2013, in forza di formale richiesta della Regione Lazio - Segretariato Generale- Struttura Trasparenza Contrasto alla Corruzione e
Semplificazione (note prot. n 42745 del 15.07.2013 e prot. n. 42753 del 15.07.2013).
Come già anticipato, nelle more dell’adozione del Piano nazionale anticorruzione, con Deliberazione del Direttore Generale n. 1007
del 12.09.2013 è stato approvato un Piano provvisorio di prevenzione della corruzione dell’Azienda USL ROMA B, recante “Prime Misure
in materia di Prevenzione della Corruzione: approvazione del Piano Provvisorio di Prevenzione della Corruzione dell’ASL ROMA B –Anni
2013-2015”. Detto Piano provvisorio già conteneva una serie di informazioni tese diffondere e comunicare gli aspetti più salienti della
nuova normativa in materia di prevenzione della corruzione.
Successivamente, in attuazione alla vigente normativa di settore, l’ASL RM/B ha provveduto ad aggiornare entro la data del
31.01.2014, il suddetto Piano provvisorio. In effetti, con Deliberazione del Direttore Generale n. 77 del 17.01.2014 (disponibile sul sito
internet ed intranet), è stato adottato il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione dell'Azienda USL ROMA B (di seguito PTPC),
strumento programmatico per la definizione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità all’interno
dell’Azienda USL Roma B..
Destinatario del Piano è tutto il personale dipendente, operatori e collaboratori a qualsiasi titolo con l’Amministrazione e la
violazione delle misure di prevenzione previste dal presente Piano costituisce illecito disciplinare, ai sensi di quanto previsto dall’art. 1
comma 14 della Legge 190/2012; l’arco temporale di riferimento del PTPC, fatti salvi i necessari ed opportuni aggiornamenti annuali, è il
triennio 2013-2016
In linea con quanto prescritto espressamente dal DCA 259 del 6 agosto 2014 di approvazione delle linee guida per l’adozione
dell’Atto di autonomia aziendale delle Aziende Sanitarie della Regione Lazio, detto PTPC deve essere rivisitato entro 60 gg.
dall'approvazione del nuovo Atto aziendale.
Atteso che con deliberazione del Direttore Generale n. 492 del 14.11.2014 quest’Azienda ha già proceduto all’adozione della
“proposta di Atto di Autonomia Aziendale dell’Azienda USL ROMA B conforme alle indicazioni del DCA n.U00259 del 6 agosto 2014”, il
presente aggiornamento del PTPC, entro la data del 31.01.2015, già tiene conto dei mutati assetti organizzativi di seguito indicati, in
estrema sintesi.
9
La Legge n.190 /2012 in materia di prevenzione e repressione della corruzione è norma, avente carattere imperativo e cogente, che
dev’essere applicata sull’intero territorio nazionale nonché a tutte le PP.AA. Per contestualizzare esattamente il presente lavoro, è
necessario dunque avere riguardo al contesto nell'ambito nel quale la Legge n.190 /2012 dev’essere applicata. Non si può prescindere
da un’approfondita analisi del contesto in cui opera l’amministrazione, né dallo studio e valutazione dei rischi specifici a cui sono esposte
le varie articolazioni organizzative.
Per maggiore completezza di informazioni, ai fini della redazione e comprensione del presente Piano, si ritiene utile, quindi, una
breve presentazione della realtà organizzativa dell’Azienda USL ROMA B.
Con il D.Lgs. 30/12/1992 n. 502, recante “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre
1992, n. 421”, la precedente Unità Sanitaria Locale (USL) è divenuta azienda dotata di autonomia organizzativa, gestionale, tecnica,
amministrativa, patrimoniale e contabilei. L'"Azienda Unità Sanitaria Locale Roma B", di seguito denominata Azienda (o AUSL) è quindi
un’Azienda con personalità giuridica pubblica, nonché centro di imputazione di autonomia imprenditoriale. Nasce nel 1994 a seguito
dell’accorpamento delle UU.SS.LL. RM/3 ed RM/5 che, a loro volta, derivavano rispettivamente dall’unione delle USL 5 e 7 e delle USL 8 e
10.
L’Azienda1, la cui organizzazione complessiva è disponibile sul sito internet istituzionale al link http://www.aslromab.it/, si articola
in quattro distretti sanitari territoriali e nei sotto elencati Presidi Ospedalieri:
• Presidio Ospedaliero “Sandro Pertini”
• Presidio Ospedaliero “Policlinico Casilino”.
A seguito dell’approvazione dello Statuto di Roma Capitale (approvato con deliberazione n. 8/2013) e della successiva deliberazione
di Assemblea Capitolina n. 11/2013 sono stati ridefinite le delimitazioni dei Municipi di Roma Capitale, con la riduzione del loro numero
da 19 a 15.
La mappa del territorio di Roma Capitale, sotto illustrata, rappresenta la nuova articolazione territoriale dei 15 Municipi:
Tratto da Deliberazione del Direttore Generale n. 492 del 14.11.2014 recante: “Adozione proposta Atto di autonomia aziendale dell’Azienda USL Roma B conforme alle indicazioni
del DCA n. 259 del 6 agosto 2014”.
1
10
Figura 1.
Tale riprogettazione ha comportato una revisione dei confini territoriali della ASL ROMA B (che adesso consta dei seguenti
Municipi: IV, V, e VI) e ne ha modificato sia la consistenza territoriale, sia di conseguenza la popolazione assistita, come risulta nella
tabella sotto illustrata:
Tabella A
Nuovi Municipi ASL
RM/B dopo
approvazione delibera
Assemblea Capitolina
11/2013
IV
Costituito dai vecchi ex
Municipi
Popolazione da assistere
DCA 259/14
Coincide con il preesistente
territorio dell’ex municipio V
175.891
11
V
Territorio che ha accorpato gli
ex municipi VI e VII
245.233
VI
Coincide con il preesistente
territorio dell’ex municipio VIII
258.326
TOTALE POPOLAZIONE ASL ROMA B
679.450
La distribuzione per Distretto Sanitario della superficie e della popolazione è così articolata:
Area distrettuale del nuovo Municipio IV: è caratterizzato da quartieri popolari e “storici” come Pietralata, Casalbertone, Tiburtino,
S. Basilio, e si estende lungo la via Tiburtina fino ai Comuni di Tivoli, Gallicano, Palestrina e Zagarolo.
Nel I Distretto è presente il complesso carcerario di Rebibbia che ospita circa 2500 detenuti con un turn over di 4000-5000 reclusi l’anno.
Sul territorio del I Distretto si trovano due strutture di ricovero per acuti: Ospedale S. Pertini 1 (365 P.L.) e la casa di cura accreditata
Nuova Itor (133 P.L.); una casa di cura per malattie neuropsichiatriche (Castello della Quiete, 30 P.L. + 40 P.L. RSA) e un istituto privato
per malattie neurologiche (S. Alessandro, 84 P.L.). Sono inoltre presenti 16 strutture territoriali della ASL, tra le quali si segnalano tre
Poliambulatori specialistici, tre consultori familiari, cinque strutture del DSM, oltre alla sede amministrativa dell’Azienda. La sede del
SERT si trova attualmente sul territorio della ASL RMA.
Il I Distretto confina a nord ovest con la ASL RMA sul cui territorio sono presenti il Policlinico Umberto I, l’Ospedale G. Eastman e
l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, che risultano forti “attrattori” per la popolazione residente nell’ex V Municipio.
Area Distrettuale del nuovo V Municipio: è il più piccolo come estensione (19,6 Kmq) ma è anche il più densamente popolato (oltre
6.500 abitanti per kmq), tre volte circa la media cittadina. Comprende zone con insediamenti urbanistici e popolazione ormai stabilizzati,
quali Centocelle, il quartiere con il maggior numero di residenti, l’Alessandrino e Tor Sapienza.
Nel II Distretto non vi sono strutture di ricovero aziendali, ma sono presente la casa di cura accreditata per acuti Guarnieri (109 P.L.), la
casa di cura privata Rome American Hospital (150 P.L.) e la RSA Villa Lucia (48 P.L.). Come strutture aziendali territoriali vi sono tre
ambulatori specialistici, quattro consultori, due strutture DSM, il SERT, la sede principale del servizio farmaceutico territoriale, la sede del
servizio veterinario (presso il Centro Carni).
12
Area Distrettuale del nuovo VI Municipio: è la zona di Roma dove si registra il più alto numero di residenti: circa 256.000 a fine
2012. L’ampia estensione di 11.335 ettari e la presenza di terreni non ancora urbanizzati e destinati alle coltivazioni, determina una
densità abitativa di circa 2.260 abitanti per kmq, valore assai più basso rispetto alla media aziendale. Accanto ad alcune zone ormai
pressoché sature, come Torre Angela, Torre Spaccata, Torre Maura, ce ne sono altre in poderoso sviluppo (Borghesiana, Giardinetti).
L’ex VIII municipio presenta il maggiore dinamismo demografico dell’intero Comune, con un fortissimo movimento migratorio in entrata
ed una alta natalità. La popolazione appartiene a fasce economiche medio -basse.
In questo distretto sono presenti la struttura di ricovero per acuti Policlinico Casilino (242 P.L.), due RSA (Madonna del Divino Amore e
Mendicini) per un totale di 70 P.L., tre consultori, sei strutture del DSM, un Ser.T. e la sede del servizio farmaceutico. E’ presente in questo
quadrante della città di Roma il Policlinico Universitario Tor Vergata.
8. Il Modello Organizzativo Aziendale ed i Soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione
L’attuazione della Legge n. 190/2012 richiede la previsione e realizzazione di un modello organizzativo aziendale per il funzionamento
dell'intero impianto, chiaro, condiviso e codificato all'interno dell’ Amministrazione, con esplicitazione degli attori interni, esterni, modalità
di interazione e coinvolgimento, formalizzazione e tracciabilità dei processi nonché collegamento tra adempimenti e obiettivi dirigenziali in
sede di negoziazione degli obiettivi.
I Soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione sono:
A. IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Con deliberazione n. 969 del 12.08.2013, l’ASL RM/B ha nominato la Dott.ssa Roberta Taurino, già Direttore dell’UOC Affari Generali e
Legali, quale Responsabile della prevenzione della corruzione, in attuazione dell’art. 1 comma 35 della Legge 190/2012 nonché della
Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1 del 25.01.2013.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione predispone entro il 31 gennaio, il Piano triennale di prevenzione della corruzione che
sottopone al Direttore Generale per l’approvazione.
Il Piano viene trasmesso al Dipartimento della funzione pubblica e pubblicato sui siti intranet e sul sito istituzionale internet dell’Azienda,
nella sezione “Amministrazione trasparente”.
Al Responsabile competono le seguenti attività e funzioni:
 elaborare la proposta di piano della prevenzione, che deve essere adottato dall’organo di indirizzo politico (art. 1, comma 8);
 definire le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti
alla corruzione (art. 1, comma 8);
13
 verificare l’efficace attuazione del piano e della sua idoneità (art. 1, comma 10, lett. a);
 proporre modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, comma
10, lett. a);
 verificare, d’intesa con i dirigenti delle articolazioni aziendali componenti, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti
allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10,
lett. b);
 individuare il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell’etica e della legalità (art. 1, comma 10 lett. c);
 pubblicare entro il 15 dicembre di ogni anno sul sito web aziendale una relazione recante i risultati dell’attività (art. 1, comma 14);
Per l’adempimento dei compiti previsti dalla Legge 190/2012 sopra elencati, il Responsabile può in ogni momento:
 verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche
solo potenzialmente corruzione e illegalità;
 richiedere ai dipendenti che hanno istruito un procedimento di fornire motivazioni per iscritto circa le circostanze di fatto e di
diritto che sottendono all’adozione del provvedimento finale;
 effettuare, tramite il Referente dell’Organismo per il Controllo Anticorruzione, monitoraggi, ispezioni, verifiche e controlli presso
ciascun ufficio dell’Asl anche al fine di verificare il rispetto del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità dei
procedimenti in corso o già conclusi.
B. L’AUTORITÀ DI INDIRIZZO POLITICO:
 designa il responsabile (art. 1, comma 7, della l. n. 190);
 adotta il P.T.P.C. e i suoi aggiornamenti e li comunica al Dipartimento della funzione pubblica (art. 1, commi 8 e 60, della l. n. 190);
 adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della
corruzione;
C. TUTTI I DIRIGENTI:
Dal combinato disposto di cui ai commi 9 e 10 della L. 190/2012, con le disposizioni degli artt. 16 e 17 del Dlgs n. 165/2001 e smi risulta il
chiaro coinvolgimento diretto di tutta la Dirigenza nelle attività di prevenzione della corruzione, che deve provvedere come di seguito:
 dirigere, coordinare e controllare l’attività dei dipendenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi, anche con potere
sostitutivo in caso di inerzia (lett.e, dell’art. 16);
 svolgere le attività di organizzazione e gestione del personale (lett. h, dell’art 16); assicura l’osservanza del Codice di
comportamento e verificano le ipotesi di violazione e adotta, ove in loro potere, le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti
disciplinari, la sospensione e rotazione del personale (artt. 16 e 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001);
 osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012);
14
 concorrere alla “definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da
parte dei dipendenti dell’ufficio cui sono preposti (lett. 1-bis art 16);
 fornire le informazioni richieste dal soggetto competente per l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il
rischio di corruzione e formulano specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo (lett. 1-ter art 16);
 provvedere al monitoraggio delle attività nell’ambito delle quali è elevato il rischio di corruzione svolte nell’Ufficio a cui sono
preposti, disponendo, con provvedimento motivato la rotazione del personale in caso di avvio di procedimenti penali o disciplinari
per condotte di natura corruttiva (lett. 1-quater art 16);
 partecipa al processo di gestione del rischio, anche proponendo ed aggiornando le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del
2001);
D. I REFERENTI PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Considerato l’elevatissimo numero di dirigenti in servizio c/o quest’Asl, soprattutto di area M/V e delle professionalità sanitarie, il modello
organizzativo in esame prevede necessariamente un livello di raccordo intermedio, tra il predetto personale dirigenziale ed il RAC,
rappresentato sostanzialmente dai Direttori di Dipartimento e di Distretto (come peraltro specificatamente richiesto da questi ultimi).
In attuazione, dunque, della più volte citata normativa di settore, quindi, con deliberazione del Direttore Generale n. 1361 del 20.11.2013
l’Azienda USL Roma B ha proceduto alla individuazione e formale nomina dei Referenti aziendali per la prevenzione della corruzione,
chiamati a collaborare e supportare il RAC, ai fini della realizzazione ed attuazione dell’intero modello organizzativo aziendale, come di
seguito:
 nella verifica dell’attuazione e del rispetto del Piano;
 nella proposta di modifiche ed integrazioni del Piano, necessarie/utili in relazione al verificarsi di violazioni significative, a
mutamenti organizzativi o istituzionali;
 nell’individuazione ed applicazione dei meccanismi di adozione, attuazione e controllo delle decisioni idonee a prevenire il rischio,
inclusa l’effettiva rotazione negli incarichi, compatibilmente con l’organico aziendale;
 nel monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti;
 nella vigilanza sull’assenza di situazioni di incompatibilità a carico dei dipendenti;
 svolgono attività informativa nei confronti del responsabile, affinché questi abbia elementi e riscontri sull’intera organizzazione ed
attività dell’amministrazione, e di costante monitoraggio sull’attività svolta dai dirigenti assegnati, nella verifica
nell’individuazione delle attività, anche ai fini della formazione, dei dipendenti maggiormente esposti al rischio di corruzione;
 nell’assicurazione del rispetto degli obblighi di informazione del Responsabile della prevenzione della corruzione ed in materia di
trasparenza.
15
E. L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE;
 partecipa al processo di gestione del rischio (Allegato 1, par. B.1.2.);
 considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti;
 svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (artt. 43 e 44 d.lgs. n. 33 del
2013);
 esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato dall’Azienda (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165 del 2001);
F. L’UFFICIO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI:
 svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza (art. 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001);
 provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria (art. 20 d.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20
del 1994; art.331 c.p.p.);
 propone l’aggiornamento del Codice di comportamento;
G. TUTTI I DIPENDENTI DELL’AMMINISTRAZIONE:
 partecipano al processo di gestione del rischio (Allegato 1, par. B.1.2.);
 osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012);
 segnalano le situazioni di illecito al proprio dirigente o all’U.P.D. (art. 54 bis del d.lgs. n. 165 del 2001); segnalano casi di personale
conflitto di interessi (art. 6 bis l. n. 241 del 1990; artt. 6 e 7 Codice di comportamento);
H. I COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO DELL’AMMINISTRAZIONE:
 osservano le misure contenute nel P.T.P.C.;
 osservano le misure contenute nel Codice di comportamento aziendale ( in fase di elaborazione)
 segnalano le situazioni di illecito (art. 8 Codice di comportamento)
Alla luce di quanto sopra, dunque -ai sensi e per gli effetti dell’art. 1, comma 12, della L. n. 190/2012- oltre alla responsabilità per il
verificarsi di fenomeni corruttivi in capo al Responsabile per la prevenzione, i Referenti, i Dirigenti ed dipendenti delle strutture
coinvolte, mantengono, ciascuno, il proprio, personale livello di responsabilità, anche nel rispetto degli obblighi di collaborazione,
supporto e raccordo con tutti i soggetti dell’amministrazione, che a vario titolo sono chiamati a operare in materia di anticorruzione.
16
9. Task Force Multidisciplinare
Con deliberazione del Direttore Generale n. 1226 del 20.11.2013 è stata istituita una Task Force multidisciplinare, nella composizione
di seguito indicata, eterogenea e rappresentativa delle varie professionalità presenti in azienda, con il compito di supportare e
coadiuvare il Responsabile anticorruzione, Direttore UOC Informatica aziendale e collegamenti con il territorio;
 Direttore UOC Logistica Beni e Servizi;
 Direttore UOC IV Distretto;
 Direttore Dipartimento dI Prevenzione
 Direttore Direzione Sanitaria Ospedale Pertini;
 Direttore Direzione sanitaria Policlinico Casilino;
 Resp. UOS Attività Amministrative Strutture accreditate e convenzionate;
 Resp. UODC Professioni Sanitarie per l’Assistenza Infermieristica ed Ostetrica;
Il RAC potrà indire specifici incontri di carattere plenario, settoriale o individuale, per indirizzare, monitorare e verificare lo stato di
avanzamento dei lavori e la loro rispondenza alle linee programmatiche AC.
Detta Task Force potrà subire modifiche nella sua composizione, all’esito della realizzazione di nuovi assetti organizzativi aziendali.
10.
Organismo di Vigilanza e Controllo
Con deliberazione del Direttore Generale n. 487 dell’11/11/2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), quest’Azienda USL ROMA
B ha provveduto alla costituzione di un “ORGANISMO DI VIGILANZA E CONTROLLO” (di seguito “OdV”) che costituisce integrazione del vigente
Piano aziendale anticorruzione.
Nell’ottica della massima efficienza organizzativa, in linea con le previsioni della citata Legge n.190/2012, l’Azienda USL Roma B ha
inteso integrare l’attuale modello organizzativo in materia di anticorruzione di cui al vigente Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione, con elementi di sistema di monitoraggio e controllo interno di cui al D.Lgs n. 231/2001, cogliendo quindi l’opportunità fornita
dalla vigente normativa per introdurre nuove e ulteriori misure e/o rafforzare quelle esistenti, con un'azione coordinata per l'attuazione
di efficaci tecniche di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità.
L’ODV è un Organismo interno incaricato di svolgere ogni possibile azione di verifica, indagine, accertamento specifico, fornendone,
all’esito dettagliata relazione in merito, anche ai fini dell’attivazione dell’Ufficio procedimenti disciplinari. Può non avere una
composizione stabile e i suoi componenti possono essere nominati di volta in volta in relazione alle specifiche esigenze contingenti ed alle
professionalità più idonee ed adeguate a soddisfare le stesse.
17
La scelta dei soggetti cui affidare le funzioni di vigilanza è di natura fiduciaria e compete esclusivamente al Direttore Generale. I
componenti dell’ODV non devono trovarsi in una posizione, neppure potenziale di conflitto di interessi con l’Azienda, e devono possedere
i necessari requisiti di onorabilità per poterne fare parte.
11.
Azioni poste in essere a presidio del fenomeno corruttivo
La nuova Direzione Generale, insediatasi nel febbraio 2014, ha infuso energie nuove ed è stata foriera di un deciso commitment nella
diffusione della cultura organizzativa tesa alla promozione dell’etica e della legalità, anche mediante la previsione della declinazione e
collegamento dei principali adempimenti previsti dalla Legge n. 190/2012 con il ciclo delle performances per l’anno 2014.
Per quanto sopra, quindi, unitamente ai Dirigenti Responsabili titolari di budget, nell’anno in corso si è proceduto alla progressiva
individuazione dei processi a rischio corruzione, ad una progressiva capillare mappatura dei processi sensibili, all’individuazione delle
tipologie di rischio e valutazione del loro impatto all'interno dell'Amministrazione, alla stima della probabilità degli eventi e, infine, alla
previsione e la definizione delle necessarie misure, obbligatorie ed ulteriori, volte a prevenirne/ridurne l’accadimento.
L’Azienda, con il supporto del Responsabile per la trasparenza, ha inoltre adempiuto agli obblighi di trasparenza legati alla pubblicità
degli atti sul sito istituzionale nonché al monitoraggio dei tempi di conclusione dei procedimenti ex Dlgs 33/2013.
Si è trattato di un lavoro molto complesso e lungo, non solo per la necessità di tradurre le metodologie di risk management in
approcci realmente funzionanti nella specifica realtà di riferimento, ma anche per la necessità di sviluppare una sequenza di azioni con il
coinvolgimento di un ampio numero di attori organizzativi.
Inoltre, il Responsabile Anticorruzione, - ha quindi assolto innumerevoli funzioni, tra le quali:
• coordinamento della già citata Task Force operativa multidisciplinare anche al fine della verifica e controllo dei risultati ottenuti,
volti al conseguimento di feedback positivi;
• convocazione e verbalizzazione di innumerevoli incontri con i molteplici attori organizzativi ai fini della mappatura di processi ed
individuazione aree di rischio e valutazione degli stessi sulla base dei criteri e principi forniti dal PNA e progressiva compilazione
delle schede all’uopo predisposte.
• diffusione delle informazioni utili alla gestione delle problematiche inerenti le aree di intervento;
• definizione dei possibili interventi correttivi e/o integrativi applicabili ai differenti modelli organizzativi aziendali;
• organizzazione di Tavoli Tecnici periodici finalizzati all’analisi comparativa delle esperienze maturate nei vari Servizi, ovvero
analisi delle criticità riscontrate nell’applicazione della normativa anticorruzione nell’ambito di ogni singola realtà e della
risoluzione delle problematiche;
18
•
•
•
•
•
•
•
predisposizione ed inoltro di numerose Circolari informative e/o Disposizioni di servizio tese a divulgare il più possibile la
conoscenza di buone pratiche, nel rispetto del codice di comportamento aziendale nonché in materia di monitoraggio dei termini
dei procedimenti amministrativi in attuazione dell’art. 1 co. 9, lett. D), della Legge n. 190/2012 nonché del Piano aziendale per la
prevenzione della corruzione, , con esplicitazione che tale periodica attività ha lo scopo di garantire la tempestiva eliminazione di
eventuali anomalie e, al contempo, assicurare l’immediata visione al cittadino dell’iter procedimentale, anche al fine di consentire
una più efficace interazione con l’ASL ROMA B;
progettazione e realizzazione di specifica attività formativa in materia di anticorruzione, nel settore di competenza, e nei servizi
interessati, su richiesta dei Dirigenti responsabili.
progettazione ed attuazione di attività di consulenza, collaborazione e supporto formativo/informativo ai Responsabili aziendali,
assegnatari di obiettivi specifici attuativi della L. 190/2012 e Dlgs 33/2013;
avvio delle azioni di verifica, per il tramite della sopra citata Task Force operativa multidisciplinare, con sistema a campione,
dell’acquisizione, da parte dei Dirigenti preposti, delle schede per la dichiarazione di assenza di incompatibilità;
avvio del monitoraggio, per il tramite della sopra citata Task Force operativa multidisciplinare, sulle azioni di mappatura dei
processi, dei rischi e delle misure anticorruzione
elaborazione di un Summary Act, ricognitivo degli aspetti più salienti dell’attuale modello organizzativo dell’Asl RM/B in materia
di prevenzione della corruzione. Detto opuscolo informativo, all’esito di validazione della Direzione strategica, è stato presentato e
consegnato al personale dipendente in occasione di iniziative formative.
In attuazione delle indicazioni regionali in materia, nelle more della realizzazione da parte dell’Istituto Arturo Jemolo in qualità di
soggetto unitario erogatore di attività formativa anticorruzione per tutte le Aziende sanitarie regionali (all’uopo individuato dalla
Regione Lazio mediante stipula di specifico accordo di programma), in piena condivisione e con il supporto attivo della Direzione
aziendale, il RAC si è occupato della progettazione e successiva realizzazione iso risorse (anche in qualità di relatrice) di un
seminario obbligatorio dal titolo: “Giornata di formazione in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza in Sanità” c/o
Aula magna dell’Ospedale Pertini dedicato ai soggetti dell’area Comparto preposti all’attuazione degli interventi di prevenzione ex
Legge n. 190/2012. Per questo evento è stata prevista la partecipazione, in qualità di relatori, non solo del Responsabile aziendale
per la Trasparenza, ma anche di RAC di altre aziende sanitarie, in un’ottica di benchmarking. Al riguardo, corre l’obbligo rilevare
che per l’anno 2013 già era stata organizzata e realizzata analoga iniziativa dedicata ai Direttori di Dipartimento, ai Direttori di
Struttura Complessa e ai Dirigenti Responsabili di Unita organizzativa semplice dipartimentale.
Per l’anno 2014, il modello organizzativo dell’Azienda USL Roma B. è stato altresì implementato, con il supporto del RAC, come segue:
Con deliberazione del Direttore Generale n. 65 del 17/01/2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), questa Azienda USL
ROMA B ha approvato il Regolamento aziendale per il conferimento degli incarichi di patrocinio legale in materia civile, penale,
amministrativo, contabile e tributaria da affidare ad avvocati esterni nonchè per l'affidamento della difesa dei dipendenti, ai sensi della
vigente contrattazione collettiva. La costituzione del suddetto Albo colma una lacuna aziendale ed è posto a presidio di specifico rischio.
19
Con deliberazione del Direttore Generale n. 66 del 17/01/2014, questa Azienda USL ROMA B ha approvato il Regolamento
aziendale concernente il procedimento preordinato alla stipula di convenzioni dell'azienda U.S.L. ROMA B - approvazione dello schematipo di convenzione. Detto Regolamento colma una lacuna aziendale ed è posto a presidio di specifico rischio.
12.
La Gestione del Rischio
Uno degli obiettivi primari del Piano anticorruzione è l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di
corruzione. Come chiarito nel P.N.A. la “gestione del rischio” di corruzione “è lo strumento da utilizzare per la riduzione delle probabilità che il
rischio si verifichi”. L’art. 1 comma 9 lett. a) della Legge 190/2012 procede già ad una prima diretta individuazione, relativamente ai seguenti
procedimenti:
a) autorizzazione o concessione;
b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi
del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163;
c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, attribuzione di vantaggi economici a persone ed enti
pubblici e privati;
d) concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera.
Oltre agli ambiti sopra indicati, già pre-identificati dalla Legge 190/2013, l’Azienda Usl ROMA B ha individuato ulteriori aree di attività,
legate all’attività a rischio, correlate a funzioni istituzionali proprie dell’Azienda Sanitaria Locale.
13.
Mappatura delle attività a maggior rischio corruttivo
Alla luce di quanto rappresentato nel paragrafo che precede ed assumendo quale base di partenza l'analisi già sviluppata nel
precedente Piano Aziendale Anticorruzione approvato con Deliberazione n. 77/2014, si è inteso procedere ad un aggiornamento dello
stesso mediante con la puntuale attività di mappatura dei processi a maggior rischio corruttivo ed all’individuazione delle correlate misure a
presidio.
20
Nella consapevolezza che la gestione del rischio richiede una chiara visione degli obiettivi strategici dell'organizzazione, una precisa
conoscenza del modello organizzativo e dei processi di lavoro, la capacità di combinare il rispetto delle norme con gli effetti economici,
finanziari, di servizio e di immagine della P.A, e che individuare le tipologie di rischio, valutare il loro impatto all'interno
dell'Amministrazione e stimare la probabilità degli eventi è un esercizio, al tempo stesso, culturale e metodologico, sono stati effettuati
innumerevoli incontri con tutti gli attori organizzativi che hanno visto coinvolti i Responsabili e/o loro stretti collaboratori, per la
mappatura di oltre n. 40 strutture aziendali (Dipartimenti, UOC, UOSD). Sono stati incontri durante i quali è stato fornito agli interessati il
necessario supporto metodologico, sono stati illustrati gli schemi utili all’individuazione del contesto nel quale operare la valutazione del
rischio e sono state, altresì, date indicazioni tecniche al fine di addivenire ad una omogeneità di criteri e contenuti.
Premesso quanto sopra, l'Azienda USL Roma B ha inteso cogliere appieno le opportunità offerte dall’elaborazione del Piano, operando
un’ampia c.d. mappatura dei processi (fino ad oggi ancora non disponibile anche in ragione del fatto che l'attuale contabilità analitica è
organizzata per centri di costo), al fine di definire un documento programmatico, certamente valido nella lotta alla corruzione, perfettibile,
modificabile in itinere ed aggiornabile nel prosieguo, ma al tempo stesso utile a fornire fin da subito importanti informazioni
sull'organizzazione medesima.
In particole al fine di ottimizzare i tempi e le risorse disponibili, il RAC ha ritenuto utile e coerente utilizzare una tecnica mista,
costituita da:
 interviste dirette condotte dal RAC sulla base di una specifica check list informatica (in formato excell), strutturata secondo le
variabili indicate dal PNA;
 somministrazione ai Responsabili di una scheda cartacea semplificata per la rilevazione delle informazioni (secondo variabili
analoghe a quelle contenute nella check list informatica utilizzata in sede di interviste).
Al riguardo, si rileva che, mentre l'applicazione della tecnica dell'intervista è certamente lavoro più lungo e faticoso, rispetto alla mera
somministrazione di una scheda per l'acquisizione dei dati, ha indubbiamente il vantaggio di rilevare, in sede di colloquio informale tra i
Responsabili ed il RAC, preziose informazioni aggiuntive sull'organizzazione ricorrendo alla conoscenza ed esperienza diretta del
responsabile, l'unico in grado di contribuire concretamente alla corretta identificazione dei rischi ed alla individuazione delle misure in
grado di ridurli.
Con la suddetta modalità lavorativa si è creata quella rete di comunicazione e condivisione indispensabile per l’avvio di un progetto
impegnativo e ambizioso fortemente sostenuto a livello di vertice strategico.
21
14.
Descrizione dei processi, valutazione dei rischi e misure a presidio.
Con il presente aggiornamento del Piano si formalizza dunque la valutazione dei rischi corruttivi – così come operata direttamente dai
Dirigenti Responsabili- sulla base dell’analisi delle caratteristiche degli stessi, esaminati in termini di probabilità ed impatto, valutando la
pericolosità dell’evento (in termini di grado di rischio: ALTO-MEDIO –BASSO) correlata alla gravità delle conseguenze ed alle misure a presidio
(già esistenti o non esistenti; già attuate o meno).
Si ripotano di seguito le apposite schede –elaborate direttamente dai Responsabili delle articolazioni organizzative interessaterecanti la descrizione dei processi, l’individuazione e la valutazione dei relativi rischi e le misure per contrastarli.
Si tratta del lavoro di c.d. mappatura della aree aziendali individuate come maggiormente esposte al rischio di corruzione, ove
vengono illustrati:
 le attività a più alto rischio di corruzione
 il tipo e grado di rischio ponderato in rapporto alle predette attività
 la misure a presidio del rischio, attuate o da attuare
STAFF DIREZIONE GENERALE
AVVOCATURA
DESCRIZIONE PROCESSO
Concessione ed erogazione di
sovvenzioni, contributi, sussidi,
ausili finanziari, nonché
attribuzione di vantaggi
economici di qualunque genere a
persone ed enti pubblici e privati
DESCRIZIONE RISCHIO
Erronea valutazione delle
parcelle emesse dagli avvocati
esterni affidatari di incarichi di
patrocinio o consulenza
VALUTAZIONE
BASSO
22
MISURE
Verifica dell’operato da parte di altro avvocato
dell’ufficio, in veste di supervisore dell’attività svolta
dal responsabile del processo
Supporto attività transattiva
Possibili collusioni con la
controparte
MEDIO
Affidamento incarichi
professionali
Viene esplicata attività di mera
ratifica. Comunque il rischio
potenziale è quello di affidare gli
incarichi senza la necessaria
trasparenza ed imparzialità.
BASSO
Verifica dell’operato da parte di altro avvocato
dell’ufficio, in veste di supervisore dell’attività svolta
dal responsabile del processo
Regolamento aziendale e costituzione Albo avvocati
(Del. n. 65 del 17.01.2014) – il rischio risulta
pressoché eliminato.
UOC FORMAZIONE, COMUNICAZIONE E PROGETTI SPECIALI (ex UOC Politiche della Formazione)
DESCRIZIONE PROCESSO
Individuazione formatori interni
DESCRIZIONE RISCHIO
conflitto di interessi
VALUTAZIONE
BASSO
MISURE
Tutti gli atti dei processi formativi sono sottoposti a
delibera; la ASL Roma B è Provider regionale per la
formazione, rispetto procedure ECM;
Individuazione formatori esterni
conflitto di interessi
BASSO
Tutti gli atti dei processi formativi sono sottoposti a
delibera; rispetto procedure ECM;
Piano formativo interno/esterno
conflitto di interessi
corruzione, peculato, distrazione
di personale,
truffa ai danni dello stato
BASSO
Verifica degli atti da parte di personale dedicato
prima dell’eventuale pagamento
Convenzione con istituti privati
BASSO Dichiarazione di assenza di conflitto di interesse da parte
del referente aziendale
conflitto di interessi
Corso triennale di formazione
specifica in medicina generale
BASSO
conflitto di interessi, truffa ai
danni dello stato
Controllo mensile della presenza ai corsi
UOS SERVIZIO CIVILE (ex IP Servizio Civile)
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
23
MISURE
Selezione docenti per
Discrezionalità nella scelta dei
realizzazione fase formativa
docenti
all’interno dei progetti di servizio
civile.
BASSO
Valutazione dei curricula dei docenti, sia per la
formazione generale che per la formazione specifica.
La formazione generale prevede il formatore
aziendale accreditato.
I curricula dei formatori specifici sono valutati
nell’ambito del “progetto di servizio civile”
esaminato dalle commissioni regionali ai fini
dell’attribuzione del punteggio per la partecipazione
al bando.
Implementare procedura scritta per la selezione dei
docenti.
Selezione dei candidati in base al
bando per il quale si candidano i
giovani per ogni progetto di
servizio civile.
BASSO
La valutazione dei candidati è affidata ad una
Commissione specifica nominata per singolo
progetto (o al selettore, figura riconosciuta
dall’Ufficio Nazionale di Servizio Civile). I criteri di
valutazione sono definiti nel progetto.
Margine di discrezionalità nella
selezione dei candidati
UOS PREVENZIONE, PROTEZIONE E CONTROLLO DEI RISCHI
DESCRIZIONE PROCESSO
Radioprotezione: assegnazione
lavoratori alle categorie A e B in
base alle radiazioni assorbite
DESCRIZIONE RISCHIO
Discrezionalità delle valutazione
Elaborare le misure preventive e
protettive
Discrezionalità nella
individuazione dei fornitori e
delle consulenze
Formazione
VALUTAZIONE
ALTO


Discrezionalità nella scelta dei
docenti
24
MISURE
Corretta applicazione della Legge 230/95 e
smi
Implementare l’oggettività delle valutazione
ALTO
Da attuare:
commissioni ad hoc da attivare al bisogno, fatte
salve le urgenze (le quali in ogni caso devono essere
successivamente ratificate dalla commissione
specifica)
ALTO
Da attuare:
istituire una commissione specifica per la
valutazione dei curricola
Fornire ai lavoratori le
informazione previste dalla
normativa vigente
Discrezionalità nella scelta del
fornitore del materiale
informativo
BASSO
Tutta l’informazione è stata messa on-line
STAFF DIREZIONE SANITARIA
MEDICO COMPETENTE
DESCRIZIONE PROCESSO
Visite di idoneità alla mansione
specifica:
-visita medica preventiva
-visita medica periodica
-visita medica su richiesta del
lavoratore
-visita in occasione del cambio di
mansione
-visita precedente alla ripresa del
lavoro, a seguito di assenza per
motivi di salute di durata
superiore ai sessanta giorni
continuativi
DESCRIZIONE RISCHIO
Uno degli infermieri operanti
nel Servizio potrebbe, senza
consultare il medico
competente, fare eseguire un
accertamento specialistico non
previsto ad un lavoratore
proprio conoscente/amico a
danno dell'amministrazione
VALUTAZIONE
BASSO
Richiesta al medico competente,
da parte del dipendente, di
limitazioni nell'attività
lavorativa
BASSO
MISURE
-Codice di Comportamento
-Protocollo di sorveglianza sanitaria, elaborato dal
medico competente, definito in funzione dei rischi
specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi
scientifici più avanzati.
-Codice di Comportamento
- D.Lgs. 81/08 Testo Unico sulla salute e sicurezza sul
lavoro
UOC SISTEMI INFORMATIVI SANITARI
DESCRIZIONE PROCESSO
Estrazione, elaborazione ed
analisi dei dati sanitari
DESCRIZIONE RISCHIO
Possibile diffusione di dati
sensibili per scopi individuali o
commerciali
VALUTAZIONE
BASSO
MISURE
Rispetto delle precauzioni e delle normative già
esistenti per la tutela della privacy
UOC VASAC
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
25
MISURE
Conferma dell’accreditamento ai
soggetti erogatori di prestazioni
sanitarie
Dichiarazione di sussistenza dei
requisiti di legge non
effettivamente presenti allo
scopo di consentire
l’accreditamento istituzionale
delle strutture già
provvisoriamente accreditate
MEDIO
Applicazione normativa di riferimento di cui alla L.R.
n.3/2010 e DCA 90/2010 e successive modifiche ed
integrazioni
Attività di controllo e verifica
delle prestazioni sanitarie
Valutazione delle prestazioni
sanitarie non conformi alle
norme di legge
MEDIO
Specifici controlli su corrispondenza tra importi
fatturati dalle strutture e
attività sanitarie
certificabili, applicazione procedure di liquidazione
come da regolamento
della UOC Bilancio,
osservanza termini di liquidazione imposti dalla
normativa regionale, certificazione delle fatture per
importi validati dall’ASP (Agenzia di Sanità Pubblica)
delle prestazioni sanitarie attraverso il sistema
Quasio – on line e Quasias – on line.
Applicazione della Convenzione per l’attività del
Policlinico Casilino
Attività di controllo e verifica
delle prestazioni sanitarie entro i
tetti di accreditamento e nei limiti
di budget
Eventuale pagamento di
prestazioni non erogabili in
accreditamento o entro i tetti di
budget con possibile rischio di
danno erariale
MEDIO
Osservanza normativa regionale che stabilisce con
Decreti
del Commissario ad Acta i tetti di
accreditamento delle attività sanitarie effettuate dai
soggetti erogatori, nonché i limiti (tetti massimi) di
budget annuali.
Ispezioni presso le strutture
private accreditate per la verifica
della permanenza dei requisiti di
accreditamento
Possibili ripetuti controlli
ispettivi solo su talune
strutture e totale assenza di
controlli su altre strutture
MEDIO
Procedura VASAC condivisa con la direzione
strategica;
Presa visione da parte del Direttore VASAC
dell’attività di verifica svolta dal personale;
Acquisizione dalle strutture accreditate delle
evidenze sul possesso dei requisiti, conservate
presso gli uffici VASAC.
Controllo delle ricette della
Controlli reiterati solo su
MEDIO
Procedura
26
VASAC
condivisa con la Direzione
specialistica ambulatoriale
alcuni soggetti erogatori e non
su altri.
Remunerazione a carico del SSR
di prestazioni specialistiche
non conformi alle norme di
legge
Strategica ai fini di assicurare massima trasparenza
nel
controllo secondo criteri
predefiniti e
standardizzati.
Controlli esterni su attività
Descrizione del DRG e
ospedaliera di ricovero attraverso conseguente remunerazione
esame delle cartelle cliniche
non conforme a norme di legge.
MEDIO
Applicazione modalità di cui al DCA 40/2012 e
direttive ASP Laziosanità concernenti la verifica
requisiti di appropriatezza e congruità sull’attività di
ricovero
UOC ORGANIZZAZIONE ATTIVITA’ SANITARIE TERRITORIALI E ALPI ( ex UOSD Liste di Attesa e Libera
DESCRIZIONE PROCESSO
Autorizzazione attività libero
professionale intramoenia
Svolgimento attività libero
professionale intramoenia ed
extramoenia
Professione)
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
Possibili anomalie nel rilascio
MEDIO
delle autorizzazioni
Possibili abusi che determinano
l’alterazione della quantità di
prestazioni erogate in
regime pubblico
ALTO
1. Verifica della congruità tra le agende di
prenotazioni e l’erogazione/fatturazione delle
prestazioni
2. Adozione/aggiornamento di un sistema che
garantisca il pagamento delle prestazioni
direttamente alla ASL ROMA B, mediante mezzi
di pagamento (es. POS) che assicurino la
tracciabilità della corresponsione di qualsiasi
importo.
ALTO
3. Controlli incrociati con l’Ufficio rilevazione
Presenze
Possibile mancata emissione di
ricevuta ovvero emissione di
ricevuta fiscale con intestazione
dello studio anziché dell’ASL
Svolgimento di attività
intramoenia in orario
istituzionale
MISURE
Costante aggiornamento ed attuazione del
Regolamento ed eventuali Accordi integrati.
UOC DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO OP E PC
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
27
MISURE
Conferimento dei rifiuti sanitari
Possibile alterazione della
alla ditta esterna (solo PO Sandro pesatura dei rifiuti conferiti alla
Pertini)
ditta con ricaduta sul compenso
erogato
Autorizzazione esercizio attività Falsa attestazione sulla
libero professionale extradisponibilità di spazi all’interno
muraria
dell’azienda con conseguente
beneficio per il medico che
opera in situazioni extramurarie
Attestazione livelli qualiFalsa attestazione sulla
quantitativi dei servizi
qualità/quantità del servizio
esternalizzati: lavanolo,
reso
ristorazione, pulizie
Camera mortuaria – gestione
Possibile parzialità verso
salme
società-ditte esterne per le
onoranze funebri
ALTO
Attività di controllo quotidiano sulla pesatura dei
rifiuti conferiti alla ditta esterna
MEDIO
Analisi accurata disponibilità di spazi all’interno del
poliambulatorio con aggiornamento dei prospetti
dedicati al monitoraggio degli stessi
ALTO
Controlli periodici attraverso apposite check list, da
parte del personale della UOC Direzione Medica, del
PSAIO e della UOC Provveditorato
BASSO
 Esposizione al pubblico delle Ditte e relative tariffe
 Verifica del titolo (tramite acquisizione di delega
dell’avente diritto) all’espletamento del funerale
da parte della ditta
DIREZIONE AMMINISTRATIVA
U.O.C. INFORMATICA (ex UOC Informatica e collegamenti sul territorio)
DESCRIZIONE PROCESSO
Definizione dell’oggetto
dell’affidamento
Requisiti di qualificazione
DESCRIZIONE RISCHIO
Restrizione del mercato nella
definizione delle specifiche
tecniche, attraverso l’indicazione
nel disciplinare di prodotti che
favoriscano una determinata
impresa
Negli affidamenti di servizi e
forniture, favoreggiamento di
una impresa mediante
l’indicazione nel bando di
requisiti tecnici ed economici
VALUTAZIONE
MEDIO
MEDIO
28
MISURE
Dichiarazioni Infungibilità:Verifica da parte delle
farmacie dei Capitolati trasmessi
Legge 135/2012: non possono essere richiesti per la
partecipazione fatturati specifici a meno di adeguata
motivazione nella delibera di indizione.
Requisiti di aggiudicazione
Valutazione delle offerte
Verifica dell’eventuale anomalia
delle offerte
Procedure negoziate
calibrati sulle sue capacità
Uso distorto del criterio
dell’offerta economicamente più
vantaggiosa, finalizzato a
favorire una impresa: i) scelta
condizionata dei requisiti di
qualificazione attinenti
all’esperienza e alla struttura
tecnica di cui l’appaltatore si
avvarrà per redigere il progetto
esecutivo; ii) inesatta o
inadeguata individuazione dei
criteri che la commissione
giudicatrice utilizzerà per
decidere i punteggi da assegnare
all’offerta tecnica; iii) mancato
rispetto dei criteri fissati dalla
legge e dalla giurisprudenza
nella nomina della commissione
giudicatrice.
Mancato rispetto dei criteri
indicati nel disciplinare di gara
cui la commissione giudicatrice
deve attenersi per decidere i
punteggi da assegnare all’offerta,
con particolare riferimento alla
valutazione degli elaborati
progettuali
Mancato rispetto dei criteri di
individuazione e di verifica delle
offerte anormalmente basse,
anche sotto il profilo
procedurale
Utilizzo della procedura
negoziata al di fuori dei casi
29
MEDIO
I criteri sono proposti dal punto ordinante e
verificati dal Responsabile UOC Informatica; si segue
una standardizzazione dei criteri e relativi pesi.
Suddivisione criteri in sub criteri e definizioni pesi
MEDIO
Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica.
Il RUP procede d’ufficio anche per una sola offerta.
MEDIO
Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica.
Il RUP procede d’ufficio anche per una sola offerta.
MEDIO
Nel Regolamento per le Acquisizioni in Economia
sono previste misure più stringenti rispetto alla
Affidamenti diretti
Revoca del bando
Redazione del cronoprogramma
previsti dalla legge ovvero suo
impiego nelle ipotesi individuate
dalla legge, pur non
sussistendone effettivamente i
presupposti
Elusione delle regole minime di
concorrenza stabilite dalla legge
per gli affidamenti di importo
fino ad un milione di euro (art.
122, comma 7, Codice). Abuso
nel ricorso agli affidamenti in
economia ed ai cottimi fiduciari
al di fuori delle ipotesi
legislativamente previste.
Adozione di un provvedimento
di revoca del bando strumentale
all’annullamento di una gara, al
fine di evitare l’aggiudicazione in
favore di un soggetto diverso da
quello atteso, ovvero al fine di
creare i presupposti per
concedere un indennizzo
all’aggiudicatario
Mancanza di sufficiente
precisione nella pianificazione
delle tempistiche di esecuzione
dei lavori, che consenta
all’impresa di non essere
eccessivamente vincolata ad
un’organizzazione precisa
dell’avanzamento dell’opera,
creando in tal modo i
presupposti per la richiesta di
eventuali extraguadagni da parte
dello stesso esecutore
normativa vigente. Adozione di delibere di indizione
per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00
30
MEDIO
Adozione di delibere di indizione per procedure il cui
valore stimato è > € 40.000,00. Preventiva
approvazione delle infungibilità da parte del Collegio
di Direzione
MEDIO
Non vengono disposte revoche in presenza di offerte
già pervenute. Eventuali revoche devono essere
adeguatamente motivate nella relativa delibera, atto
del Direttore Generale
ALTO
Il cronoprogramma è un documento facente parte
integrante del progetto esecutivo che deve essere
approvato con Delibera del Direttore Generale e
successivamente viene sottoposto al vaglio del
Nucleo di Valutazione Regionale per l’autorizzazione
all’esecuzione del progetto.
Per la modifica del cronoprogramma è necessario
riaprire l’iter procedurale di approvazione del
progetto esecutivo
Subappalto
Pressioni dell’appaltatore sulla
direzione dei lavori, affinché
possa essere rimodulato il
cronoprogramma in funzione
dell’andamento reale della
realizzazione dell’opera.
Mancato controllo della stazione
appaltante nell’esecuzione della
quota –lavori che l’appaltatore
dovrebbe eseguire direttamente
e che invece viene scomposta e
affidata attraverso contratti non
qualificati come subappalto, ma
alla stregua di forniture.
ALTO
Non vengono autorizzate rimodulazioni dei
cronoprogrammi. Ogni progetto da realizzare
(compreso il cronoprogramma) viene inviato per
approvazione alla Regione Lazio, Area investimenti
in Edilizia Sanitaria-HTA-NVR.
ALTO
Viene verificato dal R.U.P. e dal D.L. il tipo di lavori e
la percentuale che l’appaltatore intende
subappaltare, secondo le disposizioni dell’Art. 118
del D.lgs. 163/06 e precisato nella Determinazione
AVCP (ora ANAC) n. 4 del 10/10/2012.
VALUTAZIONE
BASSO
MISURE
controlli interni da parte della ragioneria
controlli interni da parte del coordinamento cup
controlli dei singoli presidi cup da parte dei
responsabili amministrativi
controllo da parte del dirigente della uoc informatica
e collegamenti con il territorio
controlli interni da parte della ragioneria
controlli interni da parte del coordinamento cup
controlli dei singoli presidi cup da parte dei
responsabili amministrativi
controllo da parte del dirigente della uoc informatica
e collegamenti con il territorio
controlli interni da parte della ragioneria
controlli interni da parte del coordinamento cup
controlli dei singoli presidi cup da parte dei
responsabili amministrativi
controllo da parte del dirigente della uoc informatica
e collegamenti con il territorio
CUP
DESCRIZIONE PROCESSO
Cassa e prenotazioni prestazioni
istituzionali e intramoenia
DESCRIZIONE RISCHIO
mancata riscossione delle
prestazioni
Scelta e revoca medico di base
manipolazione e dirottamento
nella scelta del medico di base
BASSO
Esenzione ticket per reddito
mancato controllo e verifica
della richiesta di esenzione per
reddito
BASSO
31
UOC EDILIZIA SANITARIA (ex U.O.C. Ingegneria)
DESCRIZIONE PROCESSO
Definizione dell’oggetto
dell’affidamento
Requisiti di qualificazione
Requisiti di aggiudicazione
Valutazione delle offerte
DESCRIZIONE RISCHIO
Restrizione del mercato nella
definizione delle specifiche
tecniche, attraverso
l’indicazione nel disciplinare di
prodotti che favoriscano una
determinata impresa
Negli affidamenti di servizi e
forniture, favoreggiamento di
una impresa mediante
l’indicazione nel bando di
requisiti tecnici ed economici
calibrati sulle sue capacità
Uso distorto del criterio
dell’offerta economicamente
più vantaggiosa, finalizzato a
favorire una impresa: i) scelta
condizionata dei requisiti di
qualificazione attinenti
all’esperienza e alla struttura
tecnica di cui l’appaltatore si
avvarrà per redigere il progetto
esecutivo; ii) inesatta o
inadeguata individuazione dei
criteri che la commissione
giudicatrice utilizzerà per
decidere i punteggi da
assegnare all’offerta tecnica; iii)
mancato rispetto dei criteri
fissati dalla legge e dalla
giurisprudenza nella nomina
della commissione giudicatrice.
Mancato rispetto dei criteri
VALUTAZIONE
MEDIO
MISURE
Dichiarazioni Infungibilità: Verifica di concerto con i
responsabili dei servizi Sanitari dei Capitolati
trasmessi
ALTO
Legge 135/2012: non possono essere richiesti quali
requisiti per la partecipazione fatturati specifici a
meno di adeguata motivazione nella delibera di
indizione
ALTO
I criteri sono proposti dal punto ordinante e verificati
dal Responsabile UOC Ingegneria si segue una
standardizzazione dei criteri e relativi pesi.
Suddivisione criteri in sub criteri e definizioni pesi
MEDIO
Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica.
32
Verifica dell’eventuale anomalia
delle offerte
Procedure negoziate
Affidamenti diretti
Revoca del bando
indicati nel disciplinare di gara
cui la commissione giudicatrice
deve attenersi per decidere i
punteggi da assegnare
all’offerta, con particolare
riferimento alla valutazione
degli elaborati progettuali
Mancato rispetto dei criteri di
individuazione e di verifica
delle offerte anormalmente
basse, anche sotto il profilo
procedurale
Il RUP procede d'ufficio anche per una sola offerta
Utilizzo della procedura
negoziata al di fuori dei casi
previsti dalla legge ovvero suo
impiego nelle ipotesi
individuate dalla legge, pur non
sussistendone effettivamente i
presupposti
Elusione delle regole minime di
concorrenza stabilite dalla
legge per gli affidamenti di
importo fino ad un milione di
euro (art. 122, comma 7,
Codice). Abuso nel ricorso agli
affidamenti in economia ed ai
cottimi fiduciari al di fuori delle
ipotesi legislativamente
previste.
Adozione di un provvedimento
di revoca del bando
strumentale all’annullamento di
una gara, al fine di evitare
33
MEDIO
Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica.
Il RUP procede d'ufficio anche per una sola offerta.
Nelle gare per lavori viene utilizzato il bando tipo n.
2 del 2 settembre 2014 dell’ANAC, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale, Supplemento ordinario, n. 80 del
22/10/2014.
MEDIO
Nel Regolamento per le Acquisizioni in Economia
sono previste misure più stringenti rispetto alla
normativa vigente. Adozione di delibere di indizione
per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00
MEDIO
Adozione di delibere di indizione per procedure il cui
valore stimato è > € 40.000,00. Preventiva
approvazione delle infungibilità da parte del Collegio
di Direzione
MEDIO
Non vengono disposte revoche in presenza di offerte
già pervenute. Eventuali revoche devono essere
adeguatamente motivate nella relativa delibera, atto
del Direttore Generale
l’aggiudicazione in favore di un
soggetto diverso da quello
atteso, ovvero al fine di creare i
presupposti per concedere un
indennizzo all’aggiudicatario
Redazione del cronoprogramma
Mancanza di sufficiente
precisione nella pianificazione
delle tempistiche di esecuzione
dei lavori, che consenta
all’impresa di non essere
eccessivamente vincolata ad
un’organizzazione precisa
dell’avanzamento dell’opera,
creando in tal modo i
presupposti per la richiesta di
eventuali extraguadagni da
parte dello stesso esecutore.
Pressioni dell’appaltatore sulla
direzione dei lavori, affinché
possa essere rimodulato il
cronoprogramma in funzione
dell’andamento reale della
realizzazione dell’opera.
Varianti in corso di esecuzione del Ammissione di varianti durante
contratto
la fase esecutiva del contratto,
al fine di consentire
all’appaltatore di recuperare lo
sconto effettuato in sede di gara
o di conseguire guadagni
ulteriori, addebitabili in
particolar modo alla
sospensione dell’esecuzione del
lavoro o del servizio durante i
tempi di attesa dovuti alla
redazione della perizia di
34
ALTO
Il cronoprogramma è un documento facente parte
integrante del progetto esecutivo che deve essere
approvato con Delibera del Direttore Generale e
successivamente viene sottoposto al vaglio del
Nucleo di Valutazione Regionale per l’autorizzazione
all’esecuzione del progetto.
Per la modifica del cronoprogramma è necessario
riaprire l’iter procedurale di approvazione del
progetto esecutivo
ALTO
Non vengono autorizzate rimodulazioni dei
cronoprogrammi. Ogni progetto da realizzare
(compreso il cronoprogramma) viene inviato per
approvazione alla Regione Lazio, Area investimenti
in Edilizia Sanitaria-HTA-NVR.
ALTO
Non vengono autorizzate varianti addebitabili alla
sospensione dei lavori. Ogni progetto da realizzare
(comprese le varianti) viene inviato per
approvazione alla Regione Lazio, Area investimenti
in Edilizia Sanitaria-HTA-NVR.
Subappalto
Utilizzo di rimedi di risoluzione
delle controversie alternativi a
quelli giurisdizionali durante la
fase di esecuzione del contratto
variante
Mancato controllo della
stazione appaltante
nell’esecuzione della quota
lavori che l’appaltatore
dovrebbe eseguire
direttamente e che invece viene
scomposta e affidata attraverso
contratti non qualificati come
subappalto, ma alla stregua di
forniture.
Condizionamenti nelle decisioni
assunte all’esito delle
procedure di accordo bonario,
derivabili dalla presenza della
parte privata all’interno della
commissione.
ALTO
Viene verificato dal R.U.P. e dal D.L. il tipo di lavori e
la percentuale che l’appaltatore intende
subappaltare, secondo le disposizioni dell’Art. 118
del D.lgs. 163/06 e precisato nella Determinazione
AVCP (ora ANAC) n. 4 del 10/10/2012.
ALTO
Non vengono utilizzati rimedi di risoluzione delle
controversie alternativi a quelli giurisdizionali
durante la fase di esecuzione del contratto.
UOC PROVVEDITORATO (ex U.O.C. Logistica dei Beni e Servizi)
DESCRIZIONE PROCESSO
Definizione dell’oggetto
dell’affidamento
Requisiti di qualificazione
Requisiti di aggiudicazione
DESCRIZIONE RISCHIO
Restrizione del mercato nella
definizione delle specifiche
tecniche, attraverso
l’indicazione nel disciplinare di
prodotti che favoriscano una
determinata impresa
Negli affidamenti di servizi e
forniture, favoreggiamento di
una impresa mediante
l’indicazione nel bando di
requisiti tecnici ed economici
calibrati sulle sue capacità
Uso distorto del criterio
dell’offerta economicamente
più vantaggiosa, finalizzato a
VALUTAZIONE
MEDIO
35
MISURE
Dichiarazioni Infungibilità:Verifica da parte delle
farmacie dei Capitolati trasmessi
MEDIO
Legge 135/2012: non possono essere richiesti per la
partecipazione fatturati specifici a meno di adeguata
motivazione nella delibera di indizione.
MEDIO
I criteri sono proposti dal punto ordinante e verificati
dal Responsabile LBS si segue una standardizzazione
dei criteri e relativi pesi. Suddivisione criteri in sub
Valutazione delle offerte
Procedure negoziate
Affidamenti diretti
favorire una impresa: i) scelta
condizionata dei requisiti di
qualificazione attinenti
all’esperienza e alla struttura
tecnica di cui l’appaltatore si
avvarrà per redigere il progetto
esecutivo; ii) inesatta o
inadeguata individuazione dei
criteri che la commissione
giudicatrice utilizzerà per
decidere i punteggi da
assegnare all’offerta tecnica; iii)
mancato rispetto dei criteri
fissati dalla legge e dalla
giurisprudenza nella nomina
della commissione giudicatrice.
Mancato rispetto dei criteri
indicati nel disciplinare di gara
cui la commissione giudicatrice
deve attenersi per decidere i
punteggi da assegnare
all’offerta, con particolare
riferimento alla valutazione
degli elaborati progettuali
Utilizzo della procedura
negoziata al di fuori dei casi
previsti dalla legge ovvero suo
impiego nelle ipotesi
individuate dalla legge, pur non
sussistendone effettivamente i
presupposti
Elusione delle regole minime di
concorrenza stabilite dalla
legge per gli affidamenti di
importo fino ad un milione di
criteri e definizioni pesi
36
MEDIO
Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica.
Il RUP procede d’ufficio anche per una sola offerta
ALTO
Nel Regolamento per le Acquisizioni in Economia
sono previste misure più stringenti rispetto alla
normativa vigente. Adozione di delibere di indizione
per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00
MEDIO
Adozione di delibere di indizione per procedure il cui
valore stimato è > € 40.000,00. Preventiva
approvazione delle infungibilità da parte del Collegio
di Direzione
euro (art. 122, comma 7,
Codice). Abuso nel ricorso agli
affidamenti in economia ed ai
cottimi fiduciari al di fuori delle
ipotesi legislativamente
previste.
Revoca del bando
Adozione di un provvedimento
di revoca del bando
strumentale all’annullamento di
una gara, al fine di evitare
l’aggiudicazione in favore di un
soggetto diverso da quello
atteso, ovvero al fine di creare i
presupposti per concedere un
indennizzo all’aggiudicatario
MEDIO
Non vengono disposte revoche in presenza di offerte
già pervenute. Eventuali revoche devono essere
adeguatamente motivate nella relativa delibera, atto
del Direttore Generale
UOC BILANCIO (ex UOC Contabilità generale e bilancio)
DESCRIZIONE PROCESSO
Creazione e manutenzione
archivio statico dati anagrafici
fornitori
registrazione fatturato passivo
cartaceo
creazione di carte contabili
finalizzate a pagamenti non
sorretti da fatture
Pagamenti a Fornitori
dell'Azienda (compresi
professionisti)
DESCRIZIONE RISCHIO
Inserimento di dati e coordinate
bancarie errate al fine di
dirottare le risorse finanziarie
su altri conti
Registrazioni non
corrispondenti a forniture
realmente eseguite in favore
dell’ASL
Registrazioni non
corrispondenti a forniture
realmente eseguite in favore
dell’ASL
Pagamenti a fornitori per debiti
non dovuti, effettuando
pagamenti con scritture in
VALUTAZIONE
MEDIO
37
MISURE
Controllo dati anagrafici e bancari ogni qualvolta si
provvede ad un pagamento.
ALTO
Deliberazione ASL 221 /2011
ALTO
Controllo incrociato tra: dati inseriti dalla contabilità
e la liquidazione a cura degli uffici richiedenti.
ALTO
Deliberazione ASL 960/2012
Prima Nota anziché a fronte di
fatture liquidate
certificazioni operazioni
regionali (escluso accordo
pagamenti)
Rilascio certificazione mendace
ALTO
rilascio istanze di certificazione
richieste dai fornitori su
piattaforma MEF
Rilascio certificazione mendace
MEDIO
pagamento contenzioso
commerciale
Pagamenti a fornitori per debiti
non dovuti, effettuando
pagamenti con scritture in
Prima Nota anziché a fronte di
fatture liquidate
Regolarizzazione di
pignoramenti con scritture di
Prima Nota senza la chiusura
delle relative fatture, lasciando
così quest’ultime aperte e
pagabili di nuovo
ALTO
Controllo puntuale di dati anagrafici, bancari, fatture
ed ogni altro dato di legge, all’atto dell’effettivo
pagamento.
ALTO
Controllo puntuale con le ordinanze di assegnazione
del Giudice.
compensazioni debiti/crediti
Compensazioni debiti non certi
liquidi ed esigibili
MEDIO
Redazione di singoli specifici atti deliberativi ASL
verifica stato del fatturato
azionato per contenzioso
commerciale
Dichiarazione mendace sul
debito certo liquido ed esigibile
BASSO
Controllo puntuale sulle singole fatture azionate e
relazione dell’Avvocatura.
regolarizzazione pignoramenti
subiti
Dati estratti dalla contabilità aziendale. Se alla
certificazione segue pagamento (sia regionale che
aziendale) la singola fattura viene controllata all’atto
dell’effettivo pagamento.
Controllo incrociato tra la certificazione ASL e la
richiesta della Ditta.
UOC GESTIONE AMMINISTRATIVA DISTRETTUALE (ex U.O.C. Risorse Umane Convenzionate)
DESCRIZIONE PROCESSO
Reclutamento ex art. 23 dell’ANC
DESCRIZIONE RISCHIO
-
VALUTAZIONE
BASSO
38
MISURE
1) reclutamento ex art. 23 ACN solo per
della medicina specialistica,
Reclutamento ex art. 22 comma 4
graduatoria già approvata dal Comitato zonale
di Roma e Provincia
2) Quando invece l’azienda intende accertare
particolari capacità professionali utilizza la
procedura dell’art. 22 comma 4 dell’ANC
Incremento orario ex art. 23
comma 5
Moderatamente discrezionale
MEDIO
Verifica della coerenza della richiesta di aumento
orario
Conferimento incarichi ex art. 23
comma 10
Sufficientemente vincolato
dall’esistenza delle graduatorie
MEDIO
Ove manchi la disponibilità in graduatoria,
compatibilmente con la tempistica della sostituzione,
si ricorre alle domande di disponibilità pervenute
Mobilità interna (es. medicina dei
servizi, specialisti CA, ex guardia
medica)
Mobilità esterna, comandi,
distacchi
La mobilità interna è legata alle
esigenze di servizio e
ampiamente discrezionale
Assenso delle aziende e
dell’interessato
MEDIO
Applicazione di un regolamento interno solo per la
CA già esistente
BASSO
Rispetto della procedura (parere dell’Azienda e del
Comitato zonale)
Trattamento economico
accessorio
-
BASSO
Procedura prevista dall’ACN
UOC AFFARI GENERALI ( ex UOC Affari Generali e Legali)
DESCRIZIONE PROCESSO
Gestione polizze assicurative
Stipula convenzioni
DESCRIZIONE RISCHIO
Definizione di possibili
transazioni per sinistri in
franchigia a carico del Bilancio
aziendale
Scelta del contraente (omessa
verifica possesso requisiti delle
strutture con cui stipulare
Convenzioni)
VALUTAZIONE
MISURE
BASSO
Esame collegiale dell’ipotesi transattiva in sede di
Organismo multidisciplinare “Comitato
Valutazione Sinistri”
MEDIO
E’ stato approvato Regolamento aziendale per il
procedimento di stipula della convenzioni (Del. n.
67 del 17/01/2014)
UOC GESTIONE DEL PERSONALE ( ex UOC Sviluppo delle risorse umane)
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
39
MISURE
Reclutamento
Progressioni di carriera
Previsione di requisiti di accesso
“personalizzati” ed insufficienza
di meccanismi oggettivi e
trasparenti idonei a verificare il
possesso dei requisiti
attitudinali e professionali
richiesti in relazione alla
posizione da ricoprire allo scopo
di reclutare candidati
particolari;
ALTO
I requisiti di accesso previsti nei bandi sono quelli
disciplinati dalla normativa di riferimento, il cui
possesso viene verificato da specifica commissione
Abuso nei processi di
stabilizzazione finalizzato al
reclutamento di candidati
particolari;
MEDIO
Non vi è stato alcun processo di stabilizzazione
Irregolare composizione della
commissione di concorso
finalizzata al reclutamento di
candidati particolari;
MEDIO
Le commissioni sono costituite in base alla
normativa di riferimento e, comunque, avendo
presente il possesso delle competenze tecniche per
esaminare i candidati
Inosservanza delle regole
procedurali a garanzia della
trasparenza e dell’imparzialità
della selezione, quali, a titolo
esemplificativo, la cogenza della
regola dell'anonimato nel caso
di prova scritta e la
predeterminazione dei criteri di
valutazione delle prove allo
scopo di reclutare candidati
particolari;
MEDIO
L’anonimato viene garantito mediante la sigillatura
delle buste non trasparenti in cui sono inseriti i dati
anagrafici dei candidati.
La determinazione dei criteri di valutazione delle
prove viene operata prima di procedere alla
correzione.
Progressioni economiche o di
carriera accordate
MEDIO
Le progressioni economiche sono bloccate dall’anno
2010.
40
Conferimento di incarichi di
collaborazione
illegittimamente allo scopo di
agevolare dipendenti/candidati
particolari;
mancata pedissequa
applicazione della normativa
disciplinante una procedura per
il conferimento dell'incarico e/o
progressione di carriera allo
scopo di favorire taluni
dipendenti
Motivazione generica e
tautologica circa la sussistenza
dei presupposti di legge per il
conferimento di incarichi
professionali allo scopo di
agevolare soggetti particolari.
Avvengono mediante accordi con le OO.SS. e
riguardano un’ampia platea di dipendenti.
MEDIO
Le
progressioni
di
carriera
avvengono
esclusivamente mediante selezioni interne e
valutazione comparativa.
Il conferimento degli incarichi avviene su proposta
del Direttore di Struttura Complessa.
MEDIO
Gli incarichi professionali vengono conferiti sulla
base della sussistenza dei requisiti contrattualmente
previsti.
UOC TRATTAMENTO ECONOMICO (ex UOC Aspetti Economici del personale dipendente)
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
Programmazione e gestione per
le applicazioni degli istituti Passaggi orizzontali senza
contrattuali per la progressione disponibilità del Fondo
economica
del
personale
Dipendente
Cessazione dal servizio
Certificazioni economiche di
servizio e certificazioni prestiti
personale dipendente
BASSO
Verifica di eventuali debiti
pregressi presenti
BASSO
BASSO
Dichiarazioni non conformi a
quanto percepito
41
MISURE
I passaggi vengono effettuati – attraversa la verifica
dell’effettiva disponibilità del Fondo e con l’analisi
dei dipendenti che non hanno avuto passaggi
nell’ultimo biennio ed il relativo costo da sostenere.
Durante l’anno al personale che cessa a qualsiasi
titolo non viene liquidata la 13ma in modo da poter
intervenire con il recupero di eventuali debiti
residui.
La certificazione economica viene eseguita
attraverso la procedura informatica utilizzata per le
paghe e successivamente controllata da altro
personale per evitare indicazione di importi difformi
e non capienti.
Controllo e pagamento attività
libero professionale personale
dipendente
Convenzioni attive personale
dipendente
Gestione contributiva,
previdenziale e fiscale
Trattamento economico
personale dipendente.
Pagamento compensi senza
effettiva uscita dal servizio
istituzionale e relativa entrata in
ALPI ecc.
BASSO
Pagamento compensi senza
verifica dell’effettivo incasso e
prestazione effettuata senza
uscita dal servizio e mancata
entrata in progetto ecc.
BASSO
Pagamenti non conformi a
quanto dovuto effettivamente
BASSO
Trattamento accessorio non
dovuto
BASSO
42
I controlli sono effettuati analiticamente con l’utilizzo
di sistema informatico dell’ALPI, che ripartisce
secondo il regolamento aziendale le spettanze
dovute. Ulteriori controlli sono effettuati
analiticamente con l’utilizzo di sistema informatico
della procedura delle presenze.
Se queste sono difformi dalla richiesta di pagamento
da parte dall’Ufficio liquidatore il compenso viene
caricato decurtato.
I controlli sono effettuati con verifica tramite sistemi
informatici e successiva comunicazione
dell’avvenuto incasso delle relative fatture da parte
della Contabilità Speciale di Progetto. Ulteriori
controlli sono effettuati analiticamente con l’utilizzo
di sistema informatico della procedura delle
presenze.
Se queste sono difformi dalla richiesta di pagamento
da parte dall’Ufficio liquidatore il compenso viene
caricato decurtato.
Prima di procedere ai relativi versamenti si passa
alla verifica tramite la procedura informatica di tutti
gli imponibili contributivi cercando di trovare
eventuali anomalie micro e macro economiche
difformi a quanto registrato in Contabilità di Bilancio
e del budget .
Il sistema informatico delle presenze, viene utilizzato
per le verifiche e calcolo delle spettanze accessorie,
che tramite determinati profili Adoc, riconosce e
suddivide le eccedenze orarie in straordinario,
indennità di turno /reperibilità ecc. Queste
informazioni vengono poi acquisite, previa
autorizzazione, da procedure successive, nella
procedura paghe.
Trattamento di quiescenza e
previdenza
Importi difformi da quanto
dovuto realmente
BASSO
DIPARTIMENTO DELLE PROFESSIONI
DESCRIZIONE PROCESSO
Mobilità personale del
comparto interaziendale /
attività istruttoria e rilascio
parere ai fini della richiesta di
autorizzazione regionale
DESCRIZIONE RISCHIO
Attività
discrezionale
Trasformazione rapporto di
lavoro da tempo pieno a tempo
parziale/attività istruttoria e
rilascio parere ai fini della
autorizzazione
Attività
discrezionale
Concessione di aspettativa
senza assegni/ attività
istruttoria e rilascio parere ai
fini della autorizzazione
VALUTAZIONE
BASSO
Tramite il sistema informatico Pensione S7- ogni
pratica di pensionamento è registrata e conservata
all’interno del server che effettuata una serie di
Backup per evitare perdita d’informazione ed si
procede alla verifica di conformità da parte di altro
personale.
(ex UODC PSAIO)
MISURE
Valutazione secondo alcuni criteri:
- distanza lavoro/domicilio >100km
- fruizione benefici di legge 104/1992
Trasmissione di parere motivato trasmesso alla UOC
Sviluppo Risorse Umane
BASSO
Attività
discrezionale
BASSO
43
Valutazione della documentazione che ne attesta
l’effettiva necessità e della rispondenza a quanto
stabilito dalla normativa vigente in materia.
Valutazione della compatibilità con le esigenze
organizzative aziendali
Trasmissione di parere motivato trasmesso alla
UOC Sviluppo Risorse Umane
Valutazione della documentazione che ne attesta
l’effettiva necessità e della rispondenza a quanto
stabilito dalla normativa vigente in materia.
Valutazione della compatibilità con le esigenze
organizzative aziendali (parere del Coordinatore
Infermieristico/ostetrico di unità operativa e/o
servizio)
Trasmissione di parere motivato trasmesso alla UOC
Sviluppo Risorse Umane
Liquidazione e pagamento
competenze retribuite
contrattuali dei servizi
assistenziali in outsourcing
direttamente gestiti in qualità
di responsabile esecutivo
dell’apparto, nonché delle
competenze del personale in
regime libero-professionale
Polo Rebibbia (DPCM/2008)
Mobilità volontaria presso
strutture aziendali/ attività
selezione mediante avviso
interno
Mancanza di verifica sul servizio
reso
BASSO
1. Monitoraggio budget economico annuale
assegnato
2. Verifica e controllo servizio reso
3. Liquidazione nei tempi stabiliti dalla Regione
Non corretta gestione
amministrativa della procedura di
selezione
BASSO
Programmazione delle attività
infermieristiche in regime
extraistituzionale (ALPI/APA)
/attività di attribuzione del
turno ai dipendenti richiedenti
la partecipazione
Non equa gestione con rischio di
favorire alcuni dipendenti
BASSO
Selezione mediante avviso interno con valutazione
secondo alcuni criteri:
- possesso requisiti previsti dal bando
- curriculum professionale
- competenza specifica (titoli e esperienza)
- fruizione benefici di legge
Elenco dei disponibili alla prestazione
extraistituzionale e attribuzione a rotazione
compatibilmente con l’idoneità alla mansione
specifica e con la competenza richiesta dalla tipologia
della prestazione assistenziale
Piano Formativo Aziendale
ed Eventi formativi/Rilascio
attestazioni partecipazione a
corsi e per attività di docenza
Piano Formativo Aziendale
ed Eventi formativi del
personale afferente alla
struttura /conferimento
incarico docenza
Induzione a rilasciare
certificazioni non conformi o non
veritiere
BASSO
BASSO
Scelta del docente
non idoneo
Verifiche periodiche dei turni
Verifica dagli atti del corso l’effettiva partecipazione
ai corsi in qualità di discente e/o di docenze
Test gradimento docente a fine corso
Valutazione dei curricula di più docenti
Test gradimento docente (già prevista per la
procedura ECM)
Rotazione incarichi di docenza
44
Formazione universitaria Corsi
di laurea per Infermieri –
Formazione Regionale di
riqualificazione per operatori
socio-sanitari/ attività
selezione mediante avviso
interno
Formazione esterna mediante
sponsorizzazione da parte delle
ditte che hanno rapporti
economici con l’Azienda /
rilascio di autorizzazione per la
partecipazione dei dipendenti
in qualità di discente e/o di
docente
Formazione esterna mediante
sponsorizzazione da parte delle
ditte che hanno rapporti
economici con l’Azienda /
rilascio di autorizzazione per la
partecipazione dei dipendenti
in qualità di discente e/o di
docente
Gestione organizzativa della
Camera Mortuaria /rispetto
delle procedure aziendali
BASSO
Scelta del docente
non idoneo
Attività selezione mediante avviso interno con
valutazione secondo alcuni criteri:
- possesso requisiti previsti dal bando
- pertinenza del curriculum professionale
Test gradimento docente a fine corso
Induzione ad utilizzare dispositivi
e/o presidi sanitari di alcune
ditte nella pratica professionale
(conflitto d’interesse)
BASSO
Richiesta di autorizzazione a cura del Dirigente
UODC PSAIO
Sottoscrizione della dichiarazione dell’assenza di
conflitto di interesse
Induzione ad utilizzare dispositivi
e/o presidi sanitari di alcune
ditte nella pratica professionale
(conflitto d’interesse)
BASSO
Rotazione incarichi qualora le condizioni
organizzative lo consentano
Richiesta di autorizzazione a cura del Dirigente
UODC PSAIO
Sottoscrizione della dichiarazione dell’assenza di
conflitto di interesse
Induzione a favorire alcune
Imprese di Onoranze Funebri
nella scelta da parte dei familiari
dei deceduti
(Conflitto di interesse)
BASSO
Rotazione incarichi qualora le condizioni
organizzative lo consentano
Sottoscrizione della dichiarazione dell’assenza di
conflitto di interesse
Verifica dei registri di Camera Mortuaria
Rotazione del personale ogni 2 anni qualora le
condizioni organizzative lo consentano
UOC DISTRETTO I°-II°
45
DESCRIZIONE PROCESSO
Autorizzazioni richieste di
assistenza all'estero per cure di
alta specializzazione
DESCRIZIONE RISCHIO
1) violazione della privacy;
2) mancato rispetto dei tempi di
trasmissione della
documentazione ai Centri di
Riferimento Regionali;
3) errori nella certificazione delle
somme da liquidare;
1) errori nella trasmissione dei
dati per la mobilità internazionale
(fatturazione al costo)
VALUTAZIONE
BASSO
BASSO
1) procedura interna;
Assistenza indiretta:
- rimborsi dializzati
- rimborsi spese trapianti
1) violazione della privacy;
2) errori nella certificazione delle
somme da liquidare;
BASSO
Autorizzazioni terapia radiante
1) violazione della privacy;
BASSO
1) Codice di Comportamento;
2) Verifica e controllo delle prestazioni e dei dati
trasmessi on line;
3) Supervisione del Dirigente Medico;
4) rispetto delle procedure;
1) Codice di Comportamento;
2) Supervisione del Dirigente Medico;
Gestione delle agende
specialistiche
1) mancato rispetto dei tempi di
attesa per l'esecuzione delle
prestazioni;
2) indebita attestazione delle
visite specialistiche domiciliari;
BASSO
Autorizzazioni di prestazioni
specialistiche aggiuntive
1) mancato rispetto dei tempi di
attesa;
2) indebita attestazione di
esecuzione;
BASSO
Rilascio dei modelli di
assistenza sanitaria all'estero
- modello S1
- modello S2
46
MISURE
1) Codice di Comportamento;
2) Supervisione del Dirigente Medico;
3) Tempestivo invio della documentazione ai CRR;
4) rispetto delle procedure;
1) controllo incrociato a campione delle prestazioni
eseguite con le prestazioni prenotate;
2) procedura di autorizzazione apertura e chiusura
delle agende;
3) controllo delle presenze/assenze degli specialisti
ambulatoriali;
4) controllo delle visite domiciliari eseguite e
successiva autorizzazione al pagamento
1) Verifica e supervisione del Responsabile UOS;
2) Adozione procedura interna;
Esenzione ticket patologia
1) violazioni della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
Esenzione ticket invalidità
1) violazioni della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
Autorizzazioni alimenti speciali 1) violazione della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
Autorizzazioni assistenza
temporanea per motivi di
salute
1) violazione della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
Servizio di Guardia Medica
indebita attestazione delle ore di
attività programmate
BASSO
1) validazione dei fogli firma previa verifica ai fini
della retribuzione;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
Bilanci di Salute dei PLS
indebita attestazione delle
prestazioni aggiuntive
BASSO
1) verifica delle prestazioni;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
Accessi Domiciliari
Programmati e accessi presso
le RSA da parte dei MMG
indebita attestazione degli accessi
BASSO
1)procedura interna condivisa con la UOC Tutela
Anziano per gli accessi in RSA e con il Centro di
Assistenza Domiciliare;
47
Prestazioni di particolare
impegno professionale (PIPP)
1) indebita attestazione delle
prestazioni
BASSO
1) verifica delle prestazioni;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
Rimborso delle prestazioni
erogate dai MMG e PLS a
cittadini stranieri "Tariffazione
al Costo"
1) indebita attestazione delle
prestazioni
2) inappropriatezza delle
prestazioni
BASSO
1) Procedura interna per il controllo delle
prestazioni;
2)
eventuale contestazione al MMG per prestazioni
inappropriate;
Rilascio tesserini STP
errori di valutazione sulla verifica
del diritto al rilascio
BASSO
Verifica e controllo della documentazione da parte
del Dirigente Medico;
Controlli degli studi medici e
della attività prescrittiva MMG
e PLS e delle UU.CC.PP.
1) requisiti studi medici non
conformi;
2) Inappropriatezza prescrittiva;
BASSO
1) Procedure interne;
2) verbalizzazione dei controlli;
3) Lavori della Commissione Appropriatezza
Prescrittiva;
Attestazione delle prestazioni
eseguite in service in favore di
utenti in assistenza domiciliare
1) violazione della privacy;
2) indebita attestazione di
esecuzione delle prestazioni;
BASSO
Attivazione dei Progetti
Riabilitativi autorizzati dalla
Unità di Valutazione
Multidisciplinare Distrettuale
(UVMD)
Corsi di formazione ECM
1) Violazione della privacy;
2) Mancato rispetto delle liste di
attesa;
3) Disomogeneità dei pareri di
valutazione;
1) violazione della privacy;
2) incompatibilità dei relatori;
BASSO
1) Codice di Comportamento;
2) Controllo e verifica dei dati incrociati tra le
prestazioni richieste con quelle eseguite;
3) Autorizzazione della UOC Distretto alla
liquidazione;
1) Codice di comportamento;
2) Attenta valutazione delle urgenze e della
documentazione;
3) Collaborazione Servizi Sociali Municipio;
4) Procedura interna;
1) Codice di comportamento;
2) Autocertificazione di dichiarazione di
incompatibilità;
BASSO
48
Trasmissione all'Ufficio
Assicurativo della UOC AA.GG.
delle segnalazioni di infortunio
(utenti e/o personale ASL)
1) Violazione della privacy;
2) superamento dei termini
dell'inoltro della segnalazione;
DESCRIZIONE PROCESSO
Rilascio autorizzazione alle
cure di alta specializzazione
all'estero:
- modello S2
DESCRIZIONE RISCHIO
1) violazione della privacy;
2)mancato rispetto dei tempi di
trasmissione della
documentazione ai CRR;
3) errori nella certificazione delle
somme da liquidare;
1) errori nella trasmissione dei
dati per la mobilità internazionale
(fatturazione al costo)
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Tempestività di trasmissione della comunicazione
dell'evento;
3) Rispetto delle procedure aziendali
UOC DISTRETTO III°
Rilascio dei modelli di
assistenza sanitaria all'estero
- modello S1
Assistenza indiretta:
- rimborsi dializzati
1) violazione della privacy;
2) errori di calcolo delle somme
da liquidare;
Assistenza indiretta:
- rimborsi spese trapianti
1) violazione della privacy;
2) errori nella certificazione delle
somme da liquidare;
Autorizzazioni terapia radiante
VALUTAZIONE
BASSO
1) procedura interna .
BASSO
BASSO
BASSO
1) violazione della privacy;
BASSO
Gestione delle agende
specialistiche
MISURE
1) Codice di Comportamento;
2) Supervisione del Dirigente Medico;
3)Tempestivo invIo della documentazione ai CRR;
4) rispetto delle procedure;
1) mancato rispetto dei tempi di
attesa per l'esecuzione delle
prestazioni;
2) indebita attestazione delle
BASSO
49
1) Codice di Comportamento;
2) Supervisione del coordinatore amministrativo
incaricato della liquidazione;
3)verifica e controllo dei dati trasmessi on line
1) Codice di Comportamento;
2) Verifica e controllo delle prestazioni e dei dati
trasmessi on line;
3) Supervisione del Dirigente Medico;
4) rispetto delle procedure;
1) Codice di Comportamento;
2) Supervisione del Dirigente Medico;
1) controllo incrociato a campione delle prestazioni
eseguite con le prestazioni prenotate;
2) procedura di autorizzazione apertura e chiusura
delle agende;
visite specialistiche domiciliari;
Autorizzazioni di prestazioni
specialistiche aggiuntive
1) mancato rispetto dei tempi di
attesa;
2) indebita attestazione di
esecuzione;
Esenzione ticket patologia
1) violazioni della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
Esenzione ticket invalidità
BASSO
BASSO
1) violazioni della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
BASSO
Autorizzazioni alimenti speciali 1) violazione della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
BASSO
Autorizzazioni assistenza
temporanea per motivi di
salute
1) violazione della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
BASSO
Servizio di Guardia Medica
1)indebita attestazione delle ore
di attività programmate
BASSO
50
3) controllo delle presenze/assenze degli specialisti
ambulatoriali;
4) controllo delle visite domiciliari eseguite e
successiva autorizzazione al pagamento
1) Verifica e supervisione del Responsabile UOS;
2) Adozione procedura interna;
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
4)consulenza dei Medici di Medicina Legale della
struttura
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
4)consulenza della UOC Farmaceutica Territoriale
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
1) validazione dei fogli firma previa verifica ai fini
della retribuzione;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
Bilanci di Salute dei PLS
1) indebita attestazione delle
prestazioni aggiuntive
Accessi Domiciliari
Programmati e accessi presso
le RSA da parte dei MMG
1)indebita attestazione degli
accessi
Prestazioni di particolare
impegno professionale (PIPP)
1) indebita attestazione delle
prestazioni
Rimborso delle prestazioni
erogate dai MMG e PLS a
cittadini stranieri "Tariffazione
al Costo"
1) indebita attestazione delle
prestazioni
2) inappropriatezza delle
prestazioni
Rilascio tesserini STP
1) errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio
Controlli degli studi medici
MMG e PLS e delle UU.CC.PP.
1) requisiti studi medici non
conformi;
Controlli della attività
prescrittiva MMG e PLS e delle
UU.CC.PP. E SPECIALISTI
TERRITORIALI
1)inappropriatezza
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
51
1) verifica delle prestazioni;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
1)procedura interna condivisa con la UOC Tutela
Anziano e verifica della legittimità amministrativa
delle richieste accessi in RSA e con il Centro di
Assistenza Domiciliare;
1) verifica delle prestazioni;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
1) Procedura interna per il controllo delle
prestazioni;
2)
eventuale contestazione al MMG per prestazioni
inappropriate;
1) Verifica e controllo della documentazione da parte
del Dirigente Medico;
1) Procedure interne;
2) verbalizzazione dei controlli;
3) Lavori della Commissione Appropriatezza
Prescrittiva;
1)eventuale contestazione al MMG per prestazioni
inappropriate.
Attestazione delle prestazioni
eseguite in service in favore di
utenti in assistenza domiciliare
1) violazione della privacy;
2) indebita attestazione di
esecuzione delle prestazioni;
Attivazione dei Progetti
Riabilitativi autorizzati dalla
Unità di Valutazione
Multidisciplinare Distrettuale
(UVMD)
Corsi di formazione ECM
1) Violazione della privacy;
2) Mancato rispetto delle liste di
attesa;
3) Disomogeneità dei pareri di
valutazione;
1) violazione della privacy;
2) incompatibilità dei relatori;
Trasmissione all'Ufficio
Assicurativo della UOC AA.GG.
delle segnalazioni di infortunio
(utenti e/o personale ASL)
BASSO
BASSO
BASSO
1) Violazione della privacy;
2) superamento dei termini
dell'inoltro della segnalazione;
BASSO
1) Codice di Comportamento;
2) Controllo e verifica dei dati incrociati tra le
prestazioni richieste con quelle eseguite;
3) Autorizzazione della UOC Distretto alla
liquidazione;
1) Codice di comportamento;
2) Attenta valutazione delle urgenze e della
documentazione;
3) Collaborazione Servizi Sociali Municipio;
4) Procedura interna;
1) Codice di comportamento;
2) Autocertificazione di dichiarazione di
incompatibilità;
1) Codice di comportamento;
2) Tempestività di trasmissione della comunicazione
dell'evento;
3) Rispetto delle procedure;
(UOC IV° DISTRETTO)
DESCRIZIONE PROCESSO
Autorizzazioni richieste di
assistenza all'estero per cure di
alta specializzazione
Rilascio dei modelli di
assistenza sanitaria all'estero
- modello S1
- modello S2
DESCRIZIONE RISCHIO
1) violazione della privacy;
2) mancato rispetto dei tempi di
trasmissione della
documentazione ai Centri di
Riferimento Regionali;
3) errori nella certificazione delle
somme da liquidare;
1) errori nella trasmissione dei
dati per la mobilità internazionale
(fatturazione al costo)
VALUTAZIONE
BASSO
MISURE
1) Codice di Comportamento;
2) Supervisione del Dirigente Medico;
3) Tempestivo invio della documentazione ai CRR;
4) rispetto delle procedure;
1) procedura interna;
BASSO
52
Assistenza indiretta:
- rimborsi dializzati
- rimborsi spese trapianti
1) violazione della privacy;
2) errori nella certificazione delle
somme da liquidare;
Autorizzazioni terapia radiante
1) violazione della privacy;
BASSO
BASSO
Gestione delle agende
specialistiche
1) mancato rispetto dei tempi di
attesa per l'esecuzione delle
prestazioni;
2) indebita attestazione delle
visite specialistiche domiciliari;
Autorizzazioni di prestazioni
specialistiche aggiuntive
1) mancato rispetto dei tempi di
attesa;
2) indebita attestazione di
esecuzione;
Esenzione ticket patologia
1) violazioni della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
Esenzione ticket invalidità
BASSO
BASSO
1) violazioni della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
53
1) Codice di Comportamento;
2) Verifica e controllo delle prestazioni e dei dati
trasmessi on line;
3) Supervisione del Dirigente Medico;
4) rispetto delle procedure;
1) Codice di Comportamento;
2) Supervisione del Dirigente Medico;
1) controllo incrociato a campione delle prestazioni
eseguite con le prestazioni prenotate;
2) procedura di autorizzazione apertura e chiusura
delle agende;
3) controllo delle presenze/assenze degli specialisti
ambulatoriali;
4) controllo delle visite domiciliari eseguite e
successiva autorizzazione al pagamento
1) Verifica e supervisione del Responsabile UOS;
2) Adozione procedura interna;
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
Autorizzazioni alimenti speciali 1) violazione della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
Autorizzazioni assistenza
temporanea per motivi di
salute
1) violazione della privacy;
2) Errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio;
Servizio di Guardia Medica
indebita attestazione delle ore di
attività programmate
Bilanci di Salute dei PLS
indebita attestazione degli accessi
Prestazioni di particolare
impegno professionale (PIPP)
1) indebita attestazione delle
prestazioni
Rimborso delle prestazioni
erogate dai MMG e PLS a
cittadini stranieri "Tariffazione
al Costo"
1) indebita attestazione delle
prestazioni
2) inappropriatezza delle
prestazioni
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
BASSO
indebita attestazione delle
prestazioni aggiuntive
Accessi Domiciliari
Programmati e accessi presso
le RSA da parte dei MMG
BASSO
1) Codice di comportamento;
2) Verifica e controllo della documentazione;
3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile
della UOS;
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
54
1) validazione dei fogli firma previa verifica ai fini
della retribuzione;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
1) verifica delle prestazioni;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
1)procedura interna condivisa con la UOC Tutela
Anziano per gli accessi in RSA e con il Centro di
Assistenza Domiciliare;
1) verifica delle prestazioni;
2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;
1) Procedura interna per il controllo delle
prestazioni;
2)
eventuale contestazione al MMG per prestazioni
inappropriate;
Rilascio tesserini STP
1) errori di valutazione sulla
verifica del diritto al rilascio
Controlli degli studi medici e
della attività prescrittiva MMG
e PLS e delle UU.CC.PP.
1) requisiti studi medici non
conformi;
2) Inappropriatezza prescrittiva;
Attestazione delle prestazioni
eseguite in service in favore di
utenti in assistenza domiciliare
1) violazione della privacy;
2) indebita attestazione di
esecuzione delle prestazioni;
Attivazione dei Progetti
Riabilitativi autorizzati dalla
Unità di Valutazione
Multidisciplinare Distrettuale
(UVMD)
Corsi di formazione ECM
1) Violazione della privacy;
2) Mancato rispetto delle liste di
attesa;
3) Disomogeneità dei pareri di
valutazione;
1) violazione della privacy;
2) incompatibilità dei relatori;
Trasmissione all'Ufficio
Assicurativo della UOC AA.GG.
delle segnalazioni di infortunio
(utenti e/o personale ASL)
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
1) Violazione della privacy;
2) superamento dei termini
dell'inoltro della segnalazione;
BASSO
1) Verifica e controllo della documentazione da parte
del Dirigente Medico;
1) Procedure interne;
2) verbalizzazione dei controlli;
3) Lavori della Commissione Appropriatezza
Prescrittiva;
1) Codice di Comportamento;
2) Controllo e verifica dei dati incrociati tra le
prestazioni richieste con quelle eseguite;
3) Autorizzazione della UOC Distretto alla
liquidazione;
1) Codice di comportamento;
2) Attenta valutazione delle urgenze e della
documentazione;
3) Collaborazione Servizi Sociali Municipio;
4) Procedura interna;
1) Codice di comportamento;
2) Autocertificazione di dichiarazione di
incompatibilità;
1) Codice di comportamento;
2) Tempestività di trasmissione della comunicazione
dell'evento;
3) Rispetto delle procedure aziendali
UOC TUTELA DELL’ANZIANO E HOSPICE
DESCRIZIONE PROCESSO
Attività di inserimento pazienti
presso strutture di
residenzialità (R.S.A.)
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
MISURE
MEDIO
 supervisione delle attività del servizio da
parte di due dirigenti medici
 rotazione di tre unità di personale addetto
Anticipazione dei tempi di attesa
di ricovero
55
(due amministrativi e un infermiere) alla
acquisizione domande ,inserimento in liste di
attesa , chiamate per ricovero e archiviazione
pratiche
 procedure standardizzate (ai sensi della
vigente normativa ) con modulistica
reperibile anche sul sito aziendale
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
DESCRIZIONE PROCESSO
Rilascio di attestazioni di
possesso dei requisiti per
rilascio di autorizzazioni
comunali/regionali
/ministeriali
DESCRIZIONE RISCHIO
concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
VALUTAZIONE
BASSO
MISURE
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Informazione ai cittadini
 Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei
processi al fine di rilevare punti nodali sui
quali ampliare l’applicazione delle misure in
atto, già comprese tra quelle del PNA ;
 Procedure e Disposizioni formali;
Rilascio di attestazioni di
possesso dei requisiti per
rilascio di autorizzazioni
strutture sanitarie
concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
BASSO
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Informazione ai cittadini
 Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei
processi al fine di rilevare punti nodali sui
quali ampliare l’applicazione delle misure in
atto, già comprese tra quelle del PNA ;
 Procedure e Disposizioni formali;
56
Esami progetto
concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
BASSO
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Informazione ai cittadini
 Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei
processi al fine di rilevare punti nodali sui
quali ampliare l’applicazione delle misure in
atto, già comprese tra quelle del PNA ;
 Procedure e Disposizioni formali;
Rilascio autorizzazioni
(autorizzazione per vendita
prodotti celiachia e
autorizzazioni per deposito,
certificazioni per
esportazioni/importazioni
ecc;), Autorizzazioni in deroga
(art 65 DLgs 81); Nulla Osta
attività tatuatori ecc.
concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
BASSO
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Informazione ai cittadini
 Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei
processi al fine di rilevare punti nodali sui
quali ampliare l’applicazione delle misure in
atto, già comprese tra quelle del PNA ;
 Procedure e Disposizioni formali;
Vigilanza edilizia e di altri
comparti (analisi documentale
, rilievi tecnici ecc.)
concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
BASSO
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Informazione ai cittadini
57
 Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei
processi al fine di rilevare punti nodali sui
quali ampliare l’applicazione delle misure in
atto, già comprese tra quelle del PNA ;
 Procedure e Disposizioni formali;
Sanzioni amministrative e
penali
concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
BASSO
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Informazione ai cittadini
 Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei
processi al fine di rilevare punti nodali sui
quali ampliare l’applicazione delle misure in
atto, già comprese tra quelle del PNA ;
 Procedure e Disposizioni formali;
U.O.C. MEDICINA LEGALE E PROTESICA
DESCRIZIONE PROCESSO
Accertamenti invalidità civile e
benefici legge 104/92 e 68/99
DESCRIZIONE RISCHIO
1) Disomogeneità delle
valutazioni
VALUTAZIONE
MEDIO
2) Violazione della privacy
BASSO
3) Mancato rispetto delle
scadenze temporali
BASSO
58
MISURE
1) nucleo di controllo costituito dagli specialisti
medico legali in servizio presso la Direzione UOC
Medicina Legale e Protesica
2) rigoroso controllo delle linee di attività della
segreteria e delle Commissioni di prima istanza
da parte della Segreteria Unica
3) cooperazione applicativa con l’Inps: le istanze
scaricate dall’Inps vengono assegnate
automaticamente alle commissioni nel rispetto
dei termini di legge per ordinarie e oncologiche
Rilascio certificazioni medico
legali
4) Mancato rispetto delle liste
di attesa
BASSO
5) Indebita certificazione
BASSO
1. disomogeneità delle
valutazioni
2. violazione della privacy
3. mancato rispetto delle
scadenze temporali
4. mancato rispetto delle liste di
attesa
5. indebita certificazione
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
Visite fiscali
Visite collegiali di 1^ e 2^
istanza
1. disomogeneità delle
valutazioni
2. violazione della privacy
3. mancato rispetto delle
scadenze temporali
4. indebita certificazione
1
2
3
BASSO
BASSO
1) 4) procedure interne di controllo e supervisione
2) formazione
3) informatizzazione del sistema
4) Il potenziamento delle azioni di sensibilizzazione e
rapporto con la società civile è essenziale per il
miglioramento di tutte le misure applicate ed
applicabili
BASSO
procedure interne di controllo e supervisione
BASSO
BASSO
disomogeneità delle
valutazioni
violazione della privacy
mancato rispetto delle
BASSO
BASSO
59
4) v. punti 2) e 3).
5) nucleo di controllo di cui al punto 1)
6) Trasparenza, codice di comportamento,
formazione sono già integrate e applicate nelle
misure esistenti. Gli incarichi di presidente e
componente tengono conto di eventuali
incompatibilità specifiche, precedenti incarichi
ed incarichi extraistituzionali, considerati
dirimenti ai fini dell’attribuzione degli incarichi
1) Controllo da parte della Direzione UOC sulle
modalità di valutazione/certificazione
2) procedure interne alle UU.OO.SS. per l’attività di
informazione all’utenza
3) e 5) procedure interne di controllo e
supervisione
4) procedure interne di prenotazione
5) Il potenziamento delle azioni di sensibilizzazione
e rapporto con la società civile è essenziale per il
miglioramento di tutte le misure applicate ed
applicabili
scadenze temporali
indebita certificazione
1. violazione della privacy
2. mancato rispetto delle
scadenze temporali
BASSO
4
Accertamento ed erogazione
benefici economici L. 210/92
BASSO
procedure interne di controllo e supervisione
BASSO
Medicina necroscopica
1 mancato rispetto elle scadenze
temporali
2 indebita certificazione
CML Roma 3: accertamenti per 1. violazione della privacy
rilascio e rinnovo patenti
2. mancato rispetto delle
speciali, verifica sospensione
scadenze temporali
patenti per abuso di alcool o
3. mancato rispetto delle liste di
uso di droghe
attesa
4. indebita certificazione
Autorizzazione e concessione
1. disomogeneità delle
presidi protesici
valutazioni
2. violazione della privacy
3. alterazione della concorrenza
4. mancato rispetto delle
valutazioni di appropriatezza
delle prescrizioni per i presidi
di cui al nomenclatore tariffario
e per i presidi extratariffario
5. indebita certificazione/
autorizzazione
BASSO
procedure interne di controllo e supervisione
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
1 procedure standardizzate per le modalità di
prelievo materiale biologico
2
e 3 prenotazione informatizzate tramite CUP
4 autocontrollo
BASSO
BASSO
BASSO
MEDIO
BASSO
BASSO
1. Nucleo ispettivo di controllo di cui alla Delibera
n. 378 del 26/3/2013
2. Commissione extratariffario ed alti costi
(delibera 187 del 2/2/2006)
3. informatizzazione dell’autorizzazione (accesso al
sistema SIGAS consentito ai responsabili e al
comparto tramite pass word) con possibilità di
visualizzazione/monitoraggio della spesa
(sull’autorizzato).
4. Sistema di fatturazione di AREAS riservato alla
UOC Informatica che provvede alla liquidazione
e invia report periodici per la visualizzazione
della spesa
5. controllo e verifica da parte della Direzione UOC
sui tempi di definizione e rinnovi delle richieste
di fornitura (DM 332/99).
DIPARTIMENTO EMERGENZA E ACCETTAZIONE
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
60
MISURE
Formulazione delle liste di
ricovero derivanti dalla lista di
attesa
Discrezionalità nella formulazione
della lista di attesa per il ricovero
BASSO
Valutazione triennale degli
incarichi dirigenziali
Discrezionalità della valutazione
degli obiettivi raggiunti
BASSO
Valutazione annuale dei
dirigenti per l’attribuzione
dello stipendio di risultato
Partecipazione a gare per
acquisto materiali
BASSO
Discrezionalità della valutazione
Rapporto fornitori extra gara
MEDIO
Sistema oggettivo di valutazione nella formulazione
della lista basato:
 gravità del quadro clinico del paziente
 criterio temporale di accesso in pronto soccorso
 E’ in uso un sistema oggettivo di attribuzione
degli obiettivi e della valutazione del loro
raggiungimento
 Codice di comportamento
 Codice di comportamento;
 E’ in uso un sistema oggettivo di valutazione


Dichiarazione assenza conflitto di interessi;
Codice di comportamento
DIPARTIMENTO DI ASSISTENZA MATERNO INFANTILE ( ex DIPARTIMENTO DELLA TUTELA MATERNO INFANTILE E
DESCRIZIONE PROCESSO
Partecipazione a gare per
acquisto materiali
Valutazione per il rinnovo o la
revoca degli incarichi dei
dirigenti afferenti al
dipartimento
Valutazione dei singoli
dirigenti da cui scaturisce lo
stipendio di risultato
Formulazione delle liste
operatorie derivanti dalle liste
di attesa
GENITORIALITÀ)
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
Rapporto fornitori extra gara
MEDIO
Discrezionalità della valutazione
dei curricola
BASSO
MEDIO


BASSO

Discrezionalità della valutazione
Discrezionalità della valutazione e
quindi della formulazione della
lista operatoria





MISURE
Dichiarazione assenza conflitto di interessi;
Codice di comportamento
E’ in uso un sistema oggettivo di valutazione
Codice di comportamento
Codice di comportamento;
Implementare il sistema di valutazione
organizzando la valutazione su parametri
oggettivamente misurabili
Implementazione dei criteri di priorità per la
compilazione delle liste
Tracciabilità dell’accertamento clinico
propedeutico all’inserimento in lista
(procedura interna)
DIPARTIMENTO CHIRURGICO MISTO DI AREA CHIRURGICA (ex DIPARTIMENTO CHIRURGICO E DELLE SPECIALITÀ
61
DESCRIZIONE PROCESSO
Partecipazione a gare per
acquisto materiali
Valutazione per il rinnovo o la
revoca degli incarichi dei
dirigenti afferenti al
dipartimento
Valutazione dei singoli
dirigenti da cui scaturisce lo
stipendio di risultato
CHIRURGICHE)
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
Rapporto fornitori extra gara
MEDIO
Discrezionalità della valutazione
dei curricola
BASSO
MEDIO
Discrezionalità della valutazione






MISURE
Dichiarazione assenza conflitto di interessi;
Codice di comportamento
E’ in uso un sistema oggettivo di valutazione
Codice di comportamento
Codice di comportamento;
Implementare il sistema di valutazione
organizzando la valutazione su parametri
oggettivamente misurabili
UOC FARMACIA TERRITORIALE
DESCRIZIONE PROCESSO
Attività autorizzativa farmacie
convenzionate; depositi e
grossisti di medicinali
DESCRIZIONE RISCHIO
Concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
VALUTAZIONE
MEDIO




vigilanza farmaceutica
Concussione, corruzione, disparità
(ispezioni farmacie,
di trattamento, ritardi nel
depositi/grossisti,parafarmacie completamento del processo
MEDIO
gestione della convenzione
farmaceutica
MEDIO
Concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
62
MISURE
Informatizzazione dei processi
Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
Rotazione del Personale
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Astensione in caso di conflitto di interesse
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Astensione in caso di conflitto di interesse
gestione magazzino
farmaceutico
Concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
MEDIO
attività di vigilanza sulle
prescrizioni
Concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
BASSO
liquidazione fatture
Concussione, corruzione, disparità
di trattamento, ritardi nel
completamento del processo
BASSO
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
 Procedure scritte di gestione
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale
 Informatizzazione dei processi
 Verifica delle assegnazioni delle attività di
controllo
 Verifica dei tempi di chiusura del singolo
processo
 Rotazione del Personale amministrativo
UOC MEDICINA TRASFUSIONALE
DESCRIZIONE PROCESSO
Rapporto convenzionale con le
Associazioni dei Donatori
Rapporto con case di cura
convenzionate – erogazione
prestazioni da parte della ASL
DESCRIZIONE RISCHIO
Alterare la reportistica del sistema
informatico per avere maggiori
rimborsi da parte della ASL
Reportistica delle prestazioni non
corrispondente a quelle
effettivamente erogate.
VALUTAZIONE
BASSO
MISURE
E’ operativo un sistema di controllo aziendale delle
prestazioni effettuate, come da normativa vigente
BASSO
E’ operativo un sistema di controllo aziendale delle
prestazioni effettuate, come da normativa vigente
63
DIPARTIMENTO MISTO DI AREA MEDICA ED INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO (Ex DIPARTIMENTO MEDICO E DELLE SPECIALISTICHE
MEDICHE)
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
MISURE
Assegnazione di un presidio
Discrezionalità nella scelta del
BASSO
Sistema di rotazione periodica dei fornitori
sanitario per la rilevazione
fornitore
delle glicemie
BASSO
Sistema di verifica in capo al Direttore di
Utilizzazione di device per i
Discrezionalità nella scelta del
Dipartimento (che firma) sulla rotazione periodica
micro infusori
fornitore
dei fornitori
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
DESCRIZIONE PROCESSO
Rapporto case farmaceutiche
Rapporto con professionisti
privati
DESCRIZIONE RISCHIO
Richiesta agli psichiatri di favorire
la prescrizione di un farmaco
distribuito da una casa
farmaceutica rispetto ad un altro
equivalente, in cambio di offerte di
partecipazioni gratuite a convegni
con soggiorni pagati
Invio di pazienti presso
determinati professionisti privati
o in determinate Strutture
Residenziali accreditate dietro
offerta di corrispettivo in denaro
VALUTAZIONE
MEDIO

MEDIO

MEDIO

Certificazioni di malattie
Rilascio false certificazioni dietro
pagamento di corrispettivo in
denaro (es. detenuti in libertà
vigilata, lavoratori..)
Consegna individuale farmaci

Consegna di confezioni intere di
MEDIO
64

MISURE
Le richieste di autorizzazioni a convegni
vengono autorizzate e valutate per la loro
frequenza e opportunità dal Direttore di UOC
e vengono raccolte per ogni singolo sanitario
richiedente in Direzione del DSM
Definizione di una procedura che stabilisca
regole di non invio a professionisti privati e
valutazione periodica da parte del Direttore
della UOC della congruenza tra valutazione
della tipologia della Struttura proposta e la
valutazione delle condizioni cliniche del
paziente inviato
Il certificato viene rilasciato dal medico di
base su richiesta dello specialista con una
suddivisione del giudizio di merito e delle
responsabilità tra le due figure
Assegnazione del paziente allo psichiatra non
personalizzata; le prime visite sono valutate
da riunioni istituzionali in presenza di terzi
(misura attuata ma da proceduralizzare)
Indicazioni scritte di non consegna ai pazienti
con somministrazione terapia
in loco
farmaci in fascia C a pazienti che
ne fanno richiesta per motivi vari
Approvvigionamento materiale
per Centri Diurni a
finanziamento comunale
Sottrazione nei Centri Diurni di
materiale acquistato con il
finanziamento comunale
MEDIO
nelle strutture territoriali di confezioni di
farmaci di classe A ma di singole dosi
giornaliere solo al bisogno
 Le richieste e il consultivo delle spese di
materiale sono controllate su tre livelli: il
Dirigente della struttura, il Direttore della
UOC ed il Comune in qualità di soggetto
erogatore del fondo.
Misura attuata ma da proceduralizzare.
UOC TSMREE
DESCRIZIONE PROCESSO
Prestazione medico
specialistica
e neurologica
Attività psicodiagnostica per
fini clinici e/o medico-legali
Inserimento minori in
strutture
accreditate/autorizzate
Tirocini, volontariati in
accordo con le scuole di
specializzazione
Soggiorni estivi riabilitativi
DESCRIZIONE RISCHIO
Inappropriatezza prescrittivafarmaci
off. label
VALUTAZIONE
MEDIO
Non rispetto delle priorità
urgenza/patologia con vantaggio
personale
Inserimento di minori in strutture
socio-sanitarie in cui operano
specialisti in servizio presso la
ASL Roma B
Presenza di specializzandi e
tirocinanti appartenenti a scuole
di specializzazione in cui operatori
della ASL Roma B svolgono
attività didattica.
Affidamento diretto a Cooperative
di tipo A di gruppi di utenti
MISURE
Modulistica unica
ALTO
Adozione di modulistica unica a livello UOC con
criteri di urgenza/patologia informatizzati .
ALTO
Gruppo valutazione interna multiprofessionale
ALTO
Adozione di procedura interna da trasmettere alla
UOC Formazione
ALTO
Protocollo Roma Capitale / consenso alla modalità di
realizzazione dei soggiorni estivi tramite Consulte H
UOC DISABILITÀ IN ETÀ ADULTA
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
65
MISURE
Prestazioni medico specialistiche e
neuropsichiatriche
Attività di valutazione
psicodiagnostica e di supporto
psicologico e sociale finalizzata
all’attivazione di percorsi
assistenziali, domiciliari,
semiresidenziali e residenziali
Interventi di riabilitazione e/o
inclusione sociale all’interno di
strutture autorizzate ma non
accreditate, finalizzati al
mantenimento delle autonomie
funzionali ed al sostegno alle
famiglie in momenti di criticità
Attività di orientamento e
valutazione ai fini della
elaborazione di progetti
riabilitativi, formativi e di
inserimento lavorativo
protetto
Inserimento in strutture
residenziali intra/extra
regionali
Soggiorni estivi
Richiesta di certificazione non
corrispondenti al livello di gravità
della condizione clinica per
ottenere benefici di legge
Favorire l’ottenimento di percorsi
assistenziali indipendentemente
dalle graduatorie esistenti
BASSO
La certificazione per ottenere i benefici di legge è
esito di un percorso di valutazione standardizzato di
più figure professionali
BASSO
La valutazione del bisogno assistenziale e
dell’urgenza si effettua all’interno di un gruppo di
lavoro che coinvolge i soggetti della rete assistenziale
MEDIO
La prima richiesta viene inoltrata alle strutture
accreditate; in mancanza di disponibilità, sulla base
di una valutazione della congruenza tra il bisogno
assistenziale del paziente e la struttura ricevente, si
contatta la struttura autorizzata.
Favorire un utente rispetto ad
altri
BASSO
Valutazione all’interno di una equipe del servizio
propedeutica all’attivazione della borsa lavoro;
Si favorisce la rotazione degli utenti;
False dichiarazione delle strutture
relativamente alle giornate di
presenza degli utenti nella
comunità residenziale
BASSO
In fase di implementazione procedura ad hoc per la
verifica degli inserimenti all’interno delle strutture
residenziali
Favorire una cooperativa rispetto
ad altre
BASSO
Favorire la scelta di una struttura
autorizzata rispetto ad altre
Si assegna l’utente in virtù della continuità
assistenziale, garanzia della realizzazione del
progetto terapeutico riabilitativo individuale
UOC PATOLOGIA DA DIPENDENZA
DESCRIZIONE PROCESSO
DESCRIZIONE RISCHIO
VALUTAZIONE
66
MISURE
Programmi terapeutici
alternativi al carcere (art. 8990-94 DPR 309/90)
Certificazione di
tossicodipendente
Certificazioni di non
tossicodipendenza
Verifica e supporto
specialistico e/o sociale degli
interventi di inserimento
protetto in ambiente di lavoro
Inserimento nelle Comunità
terapeutiche
Discrezionalità nella valutazione
BASSO
Procedura interna molto rigida che prevede una
serie di passaggi con valutazione multidisciplinare
Possibilità di usufruire delle
agevolazioni
legali/amministrative e sanitarie
legate alla condizione di
tossicodipendenza
Manipolazione per conservare il
posto di lavoro
Margine di discrezionalità nel
giudizio di necessità
dell’inserimento
BASSO
La certificazione è effettuata dell’equipe
multidisciplinare e controfirmata dal responsabile
del servizio sulla base della documentazione
presente in cartella (test psicodiagnostica, ASI, esami
urine, storia, ecc.)
Procedura rigida e i dati del laboratorio analisi
False dichiarazioni di pazienti
presenti nella comunità, ma non
autorizzati dalla ASL, per i quali
viene chiesta la corresponsione
della retta.
BASSO
BASSO
BASSO
Valutazione multidisciplinare con somministrazione
di test psicodiagnostico e questionario ASI. La
valutazione finale spetta ai servizi sociali del
Municipio.
 Budget assegnato e programmazione degli
inserimenti
 Procedura per l’inserimento nelle Comunità
con valutazione multidisciplinare
 Controllo da parte dell’Azienda sulle
Comunità (accreditamento)
 Verifica mensile della reale presenza del
paziente autorizzato nella Comunità
UOSD PATOLOGIA DA DIPENDENZA IN AMBITO PENITENZIARIO
DESCRIZIONE PROCESSO
Programmi terapeutici
alternativi al carcere (art. 8990-94 DPR 309/90, DPCM 1
aprile 2008 e Delibera Giunta
Regione Lazio n. 230 del 7
aprile 2009)
Certificazione storica di
tossicodipendenza
DESCRIZIONE RISCHIO
Discrezionalità nella valutazione
VALUTAZIONE
BASSO
MISURE
Procedura interna molto rigida che prevede una
serie di passaggi con valutazione multidisciplinare
(Delibera Giunta Regione Lazio n. 230 del 7 aprile
2009)
Possibilità di usufruire delle
agevolazioni
legali/amministrative e sanitarie
BASSO
La certificazione è effettuata dell’equipe
multidisciplinare e controfirmata dal responsabile
del servizio sulla base della documentazione
67
legate alla condizione di
tossicodipendenza
Relazione psicologica
Manipolazione per poter usufruire
di benefici di legge
BASSO
Inserimento nelle Comunità
terapeutiche
False dichiarazioni di pazienti
presenti nella comunità, ma non
autorizzati dalla ASL, per i quali
viene chiesta la corresponsione
della retta.
BASSO
presente in cartella (test psicodiagnostica, esami
urine, storia, manuale di consultazione DSM IV e DSM
V)
 valutazione con somministrazione di
questionari e confronto con il personale del
Ministero di Giustizia
 Budget assegnato e programmazione degli
inserimenti
 Procedura per l’inserimento nelle Comunità
con valutazione multidisciplinare
 Controllo da parte dell’Azienda sulle
Comunità (accreditamento)
 Verifica mensile della reale presenza del
paziente autorizzato nella Comunità
UOC FARMACIA OSPEDALIERA
DESCRIZIONE PROCESSO
Gestione informatica dei
magazzini di farmacia, degli
ordini e razionalizzazione
impiego di beni farmaceutici in
tutte le unità operative
ospedaliere
DESCRIZIONE RISCHIO
Acquisto e distribuzione anomala
dei beni farmaceutici al fine di
favorire soggetti esterni
VALUTAZIONE
BASSO


MISURE
Informatizzazione dei processi
Controllo consumi e verifica budget
UOC MEDICINA SPECIALISTICA TERRITORIALE
DESCRIZIONE PROCESSO
Acquisizione presidi a bassa
media tecnologia per le UOS
Specialistiche
DESCRIZIONE RISCHIO
Scelta di particolari
presidi/apparecchiature in
cambio di benefici per il
richiedente
VALUTAZIONE
BASSO
68
MISURE
Valutazione da parte di una UO terza dell’azienda
sull’opportunità dell’acquisizione e sulla
sostituibilità con apparecchiature/presidi
equivalenti
Predisposizione liste di attesa
15.
Elusione liste di attesa in cambio
di benefici per il dirigente medico
BASSO
Controlli interni
Ulteriori attività di gestione, monitoraggio e controllo
Come già anticipato, l’ASL RM/B è tenuta ad aggiornare entro il 31 gennaio di ogni anno il Piano triennale della prevenzione della
corruzione, anche riguardo alla valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione secondo i criteri e le
modalità esplicitate del PNA e relativi allegati, prevedendo altresì gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio.
Scopo del Piano, peraltro, è non solo l’individuazione delle aree ed attività più esposte al rischio di corruzione, ma anche la previsione,
implementazione ed attuazione progressiva delle misure preventive del fenomeno, nonchè di meccanismi di formazione, attuazione e
controllo delle decisioni più idonee ad evitare il rischio di corruzione
Dall'esame del già citato quadro normativo, risulta evidente che lo sviluppo e l'applicazione degli adempimenti in materia di
prevenzione della corruzione sono il risultato di un'azione sinergica e combinata dei singoli responsabili degli uffici e del Responsabile della
Prevenzione della Corruzione, secondo un processo bottom-up in sede di formulazione delle proposte e top-down per la successiva fase di
verifica ed applicazione. Il percorso richiede quindi l'attuazione di una serie di azioni in coerenza con le metodologie di intervento previste e
l'impostazione di soluzioni organizzative volte a rendere attuabile quanto previsto
Ciò premesso, dunque, nel corso degli anni 2015-2016, anche in sede di Task Force operativa ed in collaborazione dei Referenti
aziendali e di tutti gli attori organizzativi coinvolti, si prevede di implementare ulteriormente le attività di gestione, monitoraggio e controllo
del modello di gestione del rischio corruttivo attraverso le azioni di seguito rappresentate:



puntuale analisi, verifica e valutazione di ogni singola scheda di mappatura del rischio, e correlate misure, così come
predisposte dai Responsabili;
verifica della completezza dei dati forniti anche in termini di congruità delle misure indicate rispetto al rischio rilevato;
eventuale implementazione di ulteriori aree di rischio e/o delle misure di prevenzione;
69









analisi accurata delle misure indicate con richiesta ai Responsabili interessati di eventuali riscontri/evidenze;
individuare analiticamente quelle attività di controllo già poste in essere ed atte a presidiare il rischio;
valutazione dell’efficacia di tali attività di controllo sul rischio
individuazione, insieme con i diretti Responsabili, di eventuali nuove ed ulteriori misure a presidio del rischio;
valutazione del grado di fattibilità delle misure proposte;
messe in relazione le informazioni emerse dalla valutazione dell’impatto e della probabilità dell’evento rischioso e dell’efficacia
dei controlli
Possibile revisione/aggiornamento delle schede già predisposte (es. individuazione nuovi rischi);
coinvolgimento di ulteriori strutture nelle attività di mappatura dei rischi;
programmazione attività di monitoraggio sullo stato di attuazione delle misure a presidio del rischio, attraverso la richiesta di
una rendicontazione periodica a cura dei Responsabili. secondo tempistica e modalità autonomamente definite in sede di Task
Force.
Detti interventi di prevenzione potranno essere collegati a precisi obiettivi di budget declinati nell’ambito del ciclo della Performance.
L’analisi del presidio del controllo, la formulazione della strategia di risposta al rischio e l’elaborazione del piano di gestione del
rischio di fallimento etico sono attività da svolgersi con il coinvolgimento dell’intera struttura per un duplice ordine di motivazioni.
Innanzitutto, il coinvolgimento sia del management che del personale dipendente consente di capitalizzare l’esperienza e la conoscenza di
tutti i membri dell’organizzazione. Inoltre, il pieno coinvolgimento consente di elaborare una strategia di risposta al rischio ampiamente
condivisa, requisito essenziale per una corretta implementazione della stessa.
70
16.
Ricognizione dei Procedimenti Disciplinari nell’anno 2014.
71
Già nel Piano provvisorio e nel successivo PTPC era stato rappresentato l’esito di un’analisi dei procedimenti disciplinari avviati nei
confronti dei dipendenti dal 2010, al fine di verificare possibili, eventuali ricorrenze in talune particolari tipologie di comportamenti illeciti,
ed individuare aree, modalità e fasi del procedimento dove si annida maggiormente il rischio.
Si riportano, quindi, di seguito i prospetti riepilogativi delle contestazioni disciplinari avviate e concluse alla data del 31.12.2014,
distinte a seconda della tipologia di personale nei quali sono indicati il numero di procedimenti avviati, l’oggetto della contestazione, ed il
numero di sanzioni irrogate al termine del procedimento stesso.
Al riguardo, corre l’obbligo segnalare che, preso atto degli esiti del predetto monitoraggio, – su proposta del RAC- la Direzione
Strategica ha posto intrapreso una specifica azione di comunicazione/informazione, rivolta non solo all’area della Dirigenza
Medico/Veterinaria e Sanitaria. Professionale, Tecnica ed Amministrativa ma anche all’area del Comparto per ribadire una serie di principi
generali per i pubblici dipendenti, come lo svolgimento dei propri compiti nel rispetto della legge, l'obbligo di osservare i principi di
indipendenza, imparzialità, contenimento dei costi, di non nuocere agli interessi o all'immagine della Pa, etcc...
In particolare, sono stati richiamati “i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta” ribaditi nel nuovo Codice di
comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del DLgs 30 marzo 2001, n. 165, approvato con DPR 16 aprile 2013, n. 62,
rammentando altresì che i Dirigenti apicali sono, tra l’altro, titolari di potere disciplinare (con conseguente attività di vigilanza, monitoraggio
e controllo), posto a presidio non solo del corretto espletamento dei doveri di ufficio, ma anche a tutela del prestigio e dell’organizzazione
dell’amministrazione pubblica (Circ. prot. n. /2013),
PERSONALE DIRIGENZIALE
Oggetto della contestazione
n.
procedimenti disciplinari
Sanzione
ANNO 2014
Comportamenti contrastanti con i propri
doveri propri (atteggiamento aggressivo,
negligenze…)
Violazione delle disposizioni in materia di
incompatibilità e/o svolgimento di attività
professionale non autorizzata
di cui con
sanzione
1
di cui con
sanzione
72
1(sei mesi di
sospensione da
servizio)
Comportamenti contrastanti con i propri
doveri (atteggiamento aggressivo,
negligenze…)
Gravi inadempienze nello svolgimento
delle mansioni (atti falsi o privi di
autorizzazione, irregolarità contabili,
testimonianza reticente in un
procedimento disciplinare…) e/o utilizzo
a fini privati dei beni dell’Asl
1
di cui con
sanzione
1(15 giorni di
sospensione dal
servizio)
1
di cui con
sanzione
1(tre mesi di
sospensione dal
servizio)
PERSONALE DELL’AREA DEL COMPARTO
Oggetto della contestazione
n.
procedimenti
disciplinari
Sanzione
ANNO 2014
Inosservanza delle disposizioni di servizio in
materia orario di lavoro, di attestazione delle
presenze e assenze e di malattia / assenza
ingiustificata
Negligenza nell'esecuzione dei compiti
assegnati e/o nella cura dei beni assegnati,
scarso rendimento
Gravi inadempienze nello svolgimento delle
mansioni (atti falsi o privi di autorizza-zione,
2
di cui con
sanzione
rimprovero scritto
di cui con
sanzione
di cui con
sanzione
73
2
irregolarità contabili, testimonianza reticente
in un procedimento disciplina-re…) e/o
utilizzo a fini privati dei beni dell’Ateneo
Inosservanza delle disposizioni di servizio in
materia orario di lavoro, di attestazione delle
presenze e assenze e di malattia / assenza
ingiustificata
Gravi inadempienze nello svolgimento delle
mansioni (atti falsi o privi di autorizza-zione,
irregolarità contabili, testimonianza reticente
in un procedimento disciplina-re…) e/o
utilizzo a fini privati dei beni dell’Ateneo
Atteggiamento non collaborativo e
comportamenti non corretti e lesivi della
dignità della persona (atteggiamento
aggressivo, insulti, minacce…)
Inosservanza delle disposizioni di servizio in
materia orario di lavoro, di attestazione delle
presenze e assenze e di malattia / assenza
ingiustificata
17.
di cui con
sanzione
di cui con
sanzione
2
di cui con
sanzione
rimprovero
scritto
di cui con
sanzione
Attività di Formazione quale misura di prevenzione.
74
2
La Legge 190/2012 prevede una serie di misure di formazione del personale, in particolare:



definizione di procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente
esposti alla corruzione, eventualmente verificando l’esistenza di percorsi di formazione ad hoc presso la Scuola Superiore della
Pubblica Amministrazione, ed individuando il personale da inserire in tali programmi (art. 1 comma 8 e 11);
previsione, per le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, di meccanismi di formazione, attuazione e
controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione (art. 1 comma 9);
organizzazione di attività di formazione del personale per la conoscenza e la corretta applicazione del codice di
comportamento dei dipendenti delle Pubbliche amministrazioni (art. 1 comma 44).
Premesso quanto sopra, previa convocazione di cui alla nota prot. n. 57875 del 7.10.2013, si è tenuto uno specifico incontro tra il RAC
ed il Responsabile aziendale dell'UOC Formazione aziendale per la pianificazione attività formative da declinate all’interno del Piano di
Formazione Aziendale-Anno 2014, in materia di Anticorruzione, con riguardo anche alla
 previsione delle procedure per selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare nei settori particolarmente esposti alla
corruzione, prevedendo la necessaria rotazione dei dirigenti e funzionari;
 previsione ed organizzazione delle attività formative del personale per la conoscenza e la diretta applicazione del Codice di
comportamento aziendale.
All’esito, il PTPC dava atto che, sulla base delle indicazioni della Legge n. 190/2012, l’ASL ROMA B, nel corso del triennio considerato,
avrebbe sviluppato interventi di formazione/informazione, rivolti a tutto il proprio personale, con la duplice funzione di prevenire e
contrastare il fenomeno e fornire la massima informazione sulle situazioni concrete di rischio, articolati su più livelli. D’intesa con la
competente UOC Formazione, si è dunque proceduto alla definizione delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti destinati
ad operare nei settori particolarmente esposti a corruzione, come esplicitato del PTPC (disponibile anche sul sito internet istituzionale).
Ciò premesso, per l’anno 2014 In attuazione delle indicazioni regionali in materia, nelle more della realizzazione da parte dell’Istituto
Arturo Jemolo in qualità di soggetto unitario erogatore di attività formativa anticorruzione per tutte le Aziende sanitarie regionali (all’uopo
individuato dalla Regione Lazio mediante stipula di specifico accordo di programma), in piena condivisione e con il supporto attivo della
Direzione aziendale, è stata progettata e realizzata iso risorse attività di formazione in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza
in Sanità c/o Aula magna dell’Ospedale Pertini, dedicata ai soggetti dell’area Comparto preposti all’attuazione degli interventi di prevenzione
ex Legge n. 190/2012. Per questo evento è stata prevista la partecipazione, in qualità di relatori, non solo del Responsabile aziendale per la
Trasparenza, ma anche di Responsabili di prevenzione della corruzione di altre Aziende sanitarie, in un’ottica di benchmarking.
Al riguardo, corre l’obbligo rilevare che per l’anno 2013 già era stata organizzata e realizzata analoga iniziativa: un Seminario
obbligatorio dal titolo “Il valore delle regole” -Adempimenti attuativi della Legge c.d. Anticorruzione e
del Decreto c.d. Trasparenza nelle
75
Azienda Sanitarie: nuove responsabilità professionali,
gestionali ed organizzative” c/o Aula magna dell’Ospedale Pertini, rivolto a tutti i
Direttori di Dipartimento, Direttori di UU.OO.CC e di UU.OO.SS Dipartimentali aziendali, con l’intervento di autorevoli Relatori interni ed
esterni, tra i quali consulenti del Dipartimento Funzione Pubblica Formez PA ed esponenti del Segretariato Generale della Regione Lazio-“
Struttura Trasparenza, Lotta alla corruzione e semplificazione”.
In disparte da quanto sopra, considerate l’esiguità delle risorse a disposizione e l’elevato numero di persone da formare, l’UOC
Politiche della formazione di è resa promotrice e fautrice della realizzazione di un Corso di formazione in modalità teledidattica in DVD dal
titolo: “Applicazione della L. n.190 del 2012 – Trasparenza amministrativa e norme anticorruzione nell’Asl Roma B”.
Si tratta di una modalità di apprendimento on-line che, avvalendosi dell'uso delle nuove tecnologie, facilita l’accesso al percorso
didattico per tutti gli innumerevoli dipendenti e collaboratori aventi difficoltà di frequenza in presenza, anche in ragione della pluralità e
lontananza di sedi di servizio.
Detto Corso di formazione in modalità teledidattica ha ricevuto crediti formativi ECM e si caratterizza, tra l’altro, per dinamicità, facile
reperibilità e trasportabilità e modularità, possibilità di ripetuto e continuo riascolto.
Per l’anno 2015, il Piano di Formazione Aziendale-Anno 2014 a cura dell’UOC Politiche della Formazione espliciterà le modalità di
implementazione dell’attività formativa de quo nonché le modalità di valutazione del processo formativo realizzato.
18.
Rotazione dei dipendenti
Con Disposizione di servizio n. 16 del 07.10.2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), l’Azienda USL RM/B, compatibilmente
con l’organico e con l’esigenza di mantenere continuità e coerenza di indirizzo delle strutture, ha rappresentato la necessità di dare
applicazione al principio di rotazione prevedendo, ad esempio, che, nei settori più esposti a rischio, siano alternate le figure dei responsabili
di procedimento, nonché dei componenti delle commissioni di gara e di concorso.
La rotazione dev’essere attuata anche al fine di evitare la cristallizzazione di ruoli, funzioni e responsabilità ed implementare le doti
culturali e professionali dei dipendenti mediante lo scambio di esperienze e attività. La turnazione è infatti principio da considerarsi
fondamentale anche allo scopo di conseguire un ampliamento ed arricchimento di professionalità e competenze, seppur salvaguardando il
più possibile le competenze e le professionalità acquisite poste a presidio di materie e procedure complesse, nonché l’efficienza degli uffici e
la continuità dell’azione amministrativa..
Pertanto, l’attuazione della misura della rotazione deve poter avvenire in modo da tener conto delle specificità professionali in
riferimento alle funzioni e in modo da salvaguardare la continuità nella gestione delle attività. Ciò significa che la rotazione degli incarichi
dirigenziali dovrà essere realizzata da un punto di vista temporale in modo sfasato rispetto alla rotazione del personale del comparto.
In tal modo il meccanismo di rotazione potrà salvaguardare il primario interesse del buon andamento dell’azione amministrativa
attraverso la sua continuità e la conservazione delle necessarie conoscenze/competenze all’interno delle diverse strutture.
76
Ciascun Direttore potrà proporre l’individuazione di professionalità infungibili nella struttura di propria competenza, qualora ne
ravvisasse i presupposti.
La rotazione non potrà essere applicata ai profili professionali nei quali è previsto il possesso di titoli di studio specialistici posseduti
da una sola unità lavorativa.
19.
Tutela del dipendente che segnala illeciti
Con Deliberazione n. 61 del 17.01.2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), l’Azienda Sanitaria Locale ROMA B ha approvato
una specifica procedura per la segnalazione degli illeciti da parte del dipendente ed ha istituito un canale differenziato e riservato per
riceverle mediante il seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected].
Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice
civile, il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico
condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una
misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla
denuncia.
Nell'ambito del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la
contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione
sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l’identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la
difesa dell'incolpato.
L'adozione di misure discriminatorie è segnalata al Dipartimento della funzione
nell'amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere.
sindacali maggiormente rappresentative
L’articolo 1, comma 51, della Legge 190/2012 ha previsto l'inserimento dell'articolo 54-bis al D.Lgs. n. 165/2001, in merito alla
tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti. Fuori dai casi di responsabilità a titolo di calunnia e/o diffamazione, ovvero per lo stesso
titolo ai sensi dell’articolo 2043 del Codice Civile, la nuova disciplina prevede una particolare tutela in favore del pubblico dipendente che
denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei Conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui abbia saputo in
ragione del rapporto di lavoro. In base a tale disciplina il dipendente non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad alcuna misura
discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia.
Per misure discriminatorie si intende le azioni disciplinari ingiustificate, le molestie sul luogo di lavoro ed ogni altra forma di ritorsione che
determini condizioni di lavoro intollerabili.
77
La ratio della norma è quella di evitare che il dipendente ometta di effettuare segnalazioni di illecito per il timore di subire
conseguenze pregiudizievoli. La norma tutela l'anonimato facendo specifico riferimento al procedimento disciplinare, ovvero l'identità del
segnalante deve essere protetta in ogni contesto successivo alla segnalazione. Tuttavia, per quanto riguarda lo specifico contesto del
procedimento disciplinare, l'identità del segnalante può essere rivelata all'autorità disciplinare e all'incolpato nei seguenti casi:
1.
2.
3.
consenso del segnalante;
la contestazione dell'addebito disciplinare è fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione: si tratta dei casi
in cui la segnalazione è solo uno degli elementi che hanno fatto emergere l'illecito, ma la contestazione avviene sulla base di altri
fatti da soli sufficienti a far scattare l'apertura del procedimento disciplinare;
la contestazione è fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell'identità è assolutamente indispensabile per la
difesa dell'incolpato: tale circostanza può emergere solo a seguito dell'audizione dell'incolpato ovvero dalle memorie difensive che
lo stesso produce nel procedimento.
La tutela dell'anonimato prevista dalla norma non è sinonimo di accettazione di segnalazione anonima. La misura di tutela
introdotta dalla disposizione si riferisce al caso della segnalazione proveniente da dipendenti individuabili e riconoscibili. Resta fermo che
l'amministrazione deve prendere in considerazione anche segnalazioni anonime, ove queste si presentino adeguatamente circostanziate e
rese con dovizia di particolari, siano tali cioè da far emergere fatti e situazioni relazionandoli a contesti determinati (es.: indicazione di
nominativi o qualifiche particolari, menzione di uffici specifici, procedimenti o eventi particolari, ecc.).
Le disposizioni a tutela dell'anonimato e di esclusione dell'accesso documentale non possono comunque essere riferibili a casi in
cui, in seguito a disposizioni di legge speciale, l'anonimato non può essere opposto, ad esempio indagini penali, tributarie o amministrative,
ispezioni, ecc.
Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione per il fatto di aver effettuato una segnalazione di illecito deve dare
notizia circostanziata dell'avvenuta discriminazione:
A.
B.
C.
al responsabile della prevenzione, il quale valuta la sussistenza degli elementi per effettuare la segnalazione di quanto accaduto al
dirigente sovraordinato del dipendente che ha operato la discriminazione; il dirigente valuta tempestivamente
l'opportunità/necessità di adottare atti o provvedimenti per ripristinare la situazione e/o per rimediare agli effetti negativi della
discriminazione in via amministrativa e la sussistenza degli estremi per avviare il procedimento disciplinare nei confronti del
dipendente che ha operato la discriminazione;
all'U.P.D. che, per i procedimenti di propria competenza, valuta la sussistenza degli estremi per avviare il procedimento
disciplinare nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione;
all'Ufficio Legale che valuta la sussistenza degli estremi per esercitare in giudizio l'azione di risarcimento per lesione
dell'immagine della pubblica amministrazione;
78
D.
all'Ispettorato della funzione pubblica, il quale valuta la necessità di avviare un'ispezione al fine di acquisire ulteriori elementi per
le successive determinazioni.
Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione può altresì darne notizia all'organizzazione sindacale alla quale
aderisce o ad una delle organizzazioni sindacali rappresentative nel comparto presenti nell'amministrazione. In questo l'organizzazione
sindacale deve riferire della situazione di discriminazione all'Ispettorato della funzione pubblica se la segnalazione non è stata effettuata dal
responsabile della prevenzione. Può darne notizia al Comitato Unico di Garanzia (C.U.G.): il Presidente del C.U.G. deve riferire della
situazione di discriminazione all'Ispettorato della funzione pubblica se la segnalazione non è stata effettuata dal responsabile della
prevenzione. Il dipendente può, infine, agire in giudizio nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione e
dell'amministrazione per ottenere:
a.
un provvedimento giudiziale d'urgenza finalizzato alla cessazione della misura discriminatoria e/o al ripristino immediato
della situazione precedente;
b.
l'annullamento davanti al T.A.R. dell'eventuale provvedimento amministrativo illegittimo e/o, se del caso, la sua disapplicazione da
parte del Tribunale del lavoro e la condanna nel merito per le controversie in cui è parte il personale c.d. contrattualizzato;
c.
il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale conseguente alla discriminazione.
Per quanto sopra ed in conformità con le indicazioni del Piano Nazionale Anticorruzione, l’Azienda Sanitaria Locale ROMA B ha
istituito un canale differenziato e riservato per ricevere tali segnalazioni mediante il seguente indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
Nelle more della sperimentazione di un sistema informatico riservato per la ricezione delle segnalazioni di illecito a cura dell’UOC
Informatica e Collegamenti con il Territorio, il predetto indirizzo di posta elettronica verrà gestito da un ristrettissimo nucleo di persone
(costituito dal Responsabile della prevenzione della corruzione ed i suoi collaboratori), assegnando ad ogni denunciante un codice
sostitutivo dei dati identificati dello stesso (custoditi sotto chiave presso la struttura dell'anticorruzione) al fine di garantirne la riservatezza.
Solo in presenza delle situazioni legali che rendano indispensabile rivelare l'identità del denunciante, il Responsabile della prevenzione della
corruzione comunicherà - in maniera riservata - tale informazione.
Ricevuta la segnalazione, il Responsabile della prevenzione della corruzione registrerà la denuncia con un numero progressivo annuale
(che costituirà il codice di identificazione) e la trasmetterà al Responsabile del servizio coinvolto dal presunto evento corruttivo o ad altri
eventuali dipendenti interessati, per le valutazioni e/o iniziative di merito, che avranno cura di comunicare successivamente alla struttura
dell'anticorruzione. Per consentire la gestione della segnalazione è necessario che la denuncia sia circostanziata, riguardi fatti riscontrabili,
conosciuti dal denunciante e non riportati da altri soggetti, nonché contenga tutte le informazioni necessarie per individuare gli autori della
condotta illecita. In mancanza di tali elementi, non sarà possibile procedere; tuttavia il Responsabile della prevenzione della corruzione
79
valuterà se inoltrare tale segnalazione, ancorché carente, al Direttore Generale ed al responsabile della struttura in cui è stato segnalato
l'illecito.
20.
Obbligo di astensione e conflitto di interessi, anche potenziale
Con Disposizione di servizio n. 10 del 16.06.2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), l’Azienda Sanitaria Locale ROMA B ha
garantito una capillare diffusione delle informazioni in materia di obbligo di astensione e conflitto di interessi, anche potenziale, nonché
delle conseguenze scaturenti dalla sua violazione, richiedendo altresì a tutti i Dirigenti Responsabili, un puntuale monitoraggio e la verifica
di tutte le situazioni ed eventuali relazioni di parentela o affinità tra i dirigenti e i dipendenti di ciascun Servizio con i soggetti, persone
fisiche e giuridiche, con i quali, a qualsiasi titolo intercorrono rapporti aventi rilevanza economica con l’Azienda, anche avvalendosi di
specifico modello di dichiarazione nonché di segnalare casi di concreto conflitto al RAC per i provvedimenti consequenziali.
In sintesi, il conflitto di interessi si verifica quando la responsabilità decisionale è demandata ad un soggetto che ha interessi
economici, personali o professionali che sono in conflitto con l'imparzialità richiesta da tale responsabilità
In questi casi, il dipendente ha l’obbligo di formalizzare, immediatamente e per iscritto, al proprio Responsabile la volontà di
astenersi dal partecipare all’adozione di decisioni o attività che possono coinvolgere interessi propri. Il Responsabile decide entro dieci
giorni dal ricevimento della richiesta e può:
a) accogliere la richiesta ed affidare l’attività oggetto dell’astensione a un altro dipendente;
b) respingere la richiesta con opportuna motivazione.
Fatte salve previsioni più gravi in caso di rilievo penale del comportamento, la violazione delle predette norme, dà luogo a
responsabilità disciplinare del dipendente, suscettibile di essere sanzionata con l’irrogazione di sanzioni all’esito del relativo
procedimento, oltre a poter costituire fonte di illegittimità del procedimento e del provvedimento conclusivo dello stesso, quale sintomo
di eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento della funzione tipica dell’azione amministrativa.
In estrema sintesi, risulta utile rimarcare che tutti i dipendenti, collaboratori, consulenti devono, nei loro rapporti esterni con
clienti, fornitori, contraenti e concorrenti, comunque curare gli interessi dell’Azienda rispetto ad ogni altra situazione che possa
concretizzare un vantaggio personale anche di natura non patrimoniale.
80
I dipendenti destinati a operare nei settori e/o attività particolarmente esposti alla corruzione devono astenersi da quella attività,
ai sensi dell’articolo 6 bis della legge n. 241/1990, in caso di conflitto di interessi, segnalando tempestivamente ogni situazione di
conflitto anche potenziale.
Per conflitto di interessi, reale o potenziale, si intende qualsiasi relazione intercorrente tra un dipendente, collaboratore,
consulente e soggetti, persone fisiche o giuridiche , che possa risultare di pregiudizio per l’Azienda.
I conflitti di interesse devono essere resi noti con immediatezza con dichiarazione scritta da inviarsi al proprio responsabile.
21.
Monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti.
I Responsabili delle articolazioni aziendali individuano i termini per la conclusione dei procedimenti di competenza, anche
parziale, e provvedono al monitoraggio periodico del loro rispetto con cadenza almeno trimestrale.
In ottemperanza alle specifiche disposizioni aziendali n. 18 del 24.06.2014 e n. 27 del 16.12.2014, tutti i Responsabili di ogni
singola articolazione aziendale dovranno garantire la pubblicazione sulla specifica sezione del sito on line istituzionale del prospetto dei
termini di conclusione dei procedimenti di competenza.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione verifica che i Responsabili delle articolazioni aziendali provvedano
periodicamente al monitoraggio del rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti acquisendo dai Responsabili delle articolazioni
aziendale un report periodico in materia.
In particolare, il Responsabile raccoglierà informazioni da parte dei Dirigenti presso le unità organizzative secondo modalità:
-
sincrona: con cadenza almeno semestrale sarà chiesto al Dirigente un report sul rispetto dei tempi e della correttezza dei
procedimenti amministrativi di competenza
-
asincrona: al verificarsi di ogni fenomeno di cui il Dirigente ritenga opportuno informare il Responsabile.
In attuazione a quanto disposto dall’art. 1 co. 9, lett. D), della Legge n. 190/2012 si, prevede che, a cura dei Direttori/Responsabili
di un unità operativa ed con cadenza semestrale, venga effettuato il monitoraggio dei termini dei procedimenti amministrativi.
Tale periodica attività ha lo scopo di garantire la tempestiva eliminazione di eventuali anomalie e, al contempo, l’immediata
visione al cittadino dell’iter procedimentale, anche al fine di consentire una più efficace interazione con l’ASL ROMA B.
Per assicurare un adeguato ed uniforme monitoraggio dei dati, in oggetto, i soggetti interessati sono invitati a utilizzare prospetti
predefiniti, di cui è possibile fare il download sul sito web aziendale, alla sezione “prevenzione della corruzione” che devono essere
compilare in ogni parte, firmate e protocollate prima dell’invio.
81
22.
Trasparenza amministrativa
Tra gli strumenti fondamentali per la prevenzione della corruzione e per incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa,
vi è certamente la c.d. “trasparenza amministrativa”. Essa dev’essere assicurata dal Responsabile aziendale per la Trasparenza nominato
nella persona del Dott. Egidio Sesti, anche mediante la pubblicazione, sui siti internet istituzionali, delle informazioni maggiormente
rilevanti. Il 14 marzo 2013 è stato approvato il D.lgs. 33 che, nel riordinare la disciplina in materia di obblighi di pubblicità, trasparenza e
diffusione delle informazioni da parte delle amministrazioni pubbliche, ha attribuito a quest’ultima un’accezione più incisiva. La
trasparenza, infatti, non è più solo un fine, ma lo strumento attraverso il quale l’Amministrazione agisce in maniera eticamente corretta e
perseguire obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità. Per quanto sopra, l’Azienda ASL Roma B ha intrapreso e continua un percorso di
massima diffusione, semplicità e accessibilità delle informazioni anche attraverso la pubblicazione sul sito internet alla sezione denominata
“Amministrazione trasparente” di molteplici dati e informazioni.
Il sito web istituzionale gioca un ruolo fondamentale come canale di comunicazione e portale d’accesso alla vita istituzionale dell’Azienda.
Inoltre, sul sito sono pubblicate molteplici altre informazioni non obbligatorie ma ritenute utili per consentire al cittadino di raggiungere
una maggiore conoscenza e consapevolezza delle attività poste in essere dall’Azienda. Le pagine delle specifiche sezioni rispondono ai
requisiti richiamati dalle linee guida per i siti web della P.A.
Il sito istituzionale è aggiornato costantemente e mantiene ancora, alla data odierna, la posizione di vertice per quanto concerne l’attuale
sistema di valutazione nazionale.
Nei casi in cui l’amministrazione abbia omesso di pubblicare gli atti, si configura il diritto del cittadino di chiedere ed ottenere l’accesso
agli atti non pubblicati, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 5 del decreto medesimo. La richiesta di accesso civico non è sottoposta a
nessuna limitazione per quanto riguarda la legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, è gratuita e deve essere
presentata al Responsabile della Trasparenza della amministrazione tenuta alla pubblicazione. Entro trenta giorni dalla richiesta,
l’amministrazione deve procedere alla pubblicazione del documento sul sito web istituzionale e, contestualmente, trasmetterlo al soggetto
richiedente, ovvero comunicargli l’avvenuta pubblicazione. In caso di ritardo (o mancata risposta) il richiedente può ricorrere al titolare del
potere sostitutivo, di cui all’articolo 2, comma 9 bis, della Legge 241/1990, il cui nominativo è indicato sul sito internet dell’amministrazione.
Il Programma triennale per la Trasparenza e l’Integrità, approvato con Deliberazione del direttore Generale n.788 del 09.07.2013 è atto
complementare del Piano di prevenzione della corruzione ma costituisce allegato tecnico separato e disgiunto dallo stesso. E’ accessibile sulla
home page dell’Asl, contiene innumerevoli informazioni previste dal Dlgs n.33/2013, molte della quali già introdotte da precedenti
disposizioni di legge tra cui quelle del d.lgs 150/2009.
23.
Codice di Comportamento aziendale
82
Per quanto concerne i comportamenti a rischio, l’ASL ROMA B ha adottato, come previsto dall’art. 1 comma 44 della Legge 190/2012, un
proprio codice di comportamento, ad integrazione e specificazione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato con DPR
n. 62 del 16 aprile 2013.
Detto Codice di comportamento aziendale, approvato con deliberazione n. 1389 del 30.12.2013, si applica a tutto il personale a tempo
determinato, indeterminato, collaboratori o consulenti con qualsiasi tipologia di contratto o incarichi a qualsiasi titolo, nonché nei confronti
dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’Amministrazione.
24.
Norma finale
Nell’ottica di promuovere una concreta mutazione culturale ed un recupero sul piano dell'etica dei comportamenti, il presente Piano verrà
sarà soggetto a integrazione/ revisione ed aggiornamento periodico.
83
Scarica