quartiere della vittoria - processi inclusivi nei progetti di genere per

LE AREE DI DECISIONE E LE OPZIONI DELL’AMBITO URBANO
(QUARTIERE DELLA VITTORIA)
1. Istruzioni per valutare le aree di decisione e le opzioni
Per ogni area di decisione sarà necessario esprimere due valutazioni separate - d’importanza e di
urgenza - in una scala crescente da 1 a 10. Le valutazioni dovranno essere indipendenti: un’area di
decisione sarà molto importante quando rappresenta una criticità di grande portata, che coinvolge
aree vaste e molti cittadini; ma potrà essere anche non urgente: in assenza di pericoli imminenti,
tali da mettere a repentaglio la salute o la sicurezza di cittadini, la sua soluzione potrebbe essere
differita nel tempo. Per altre aree potrebbe essere vero il contrario; mentre nulla impedisce che ci
possano essere aree che sono contestualmente molto importanti e molto urgenti.
Per valutare un’opzione occorrerà giudicarne l’ efficacia, ovverossia bisognerà valutare - In termini
soggettivi e senza l’uso dei numeri - se l’opzione è una soluzione capace di risolvere in modo
soddisfacente la criticità rappresentata dall’area di decisione di cui essa fa parte. Questo giudizio
non avrà niente a che vedere con la sua fattibilità: un’opzione potrà essere giudicata molto efficace
anche se la sua fattibilità (economico-finanziaria, politica, ecc.) sembrerà molto bassa o inesistente:
la sua fattibilità sarà presa in considerazione soltanto in una fase successiva del processo, quando
occorrerà tenere conto anche dei vincoli normativi, delle risorse disponibili, della volontà politica
ecc.
Queste valutazioni potranno essere espresse anche da coloro che non hanno sviluppato uno
specifico scenario futuro o che non abitano nel quartiere di riferimento (Della Vittoria).
Ciascuno valuterà tutte le opzioni delle aree di decisione, evidenziando in verde quelle che riterrà
molto efficaci, e in turchese quelle che, al contrario, riterrà dannose o pericolose per il quartiere
e/o i suoi abitanti. Tutte le opzioni che non saranno evidenziate in alcun modo saranno giudicate
accettabili, cioè non particolarmente efficaci ma neanche tali da costituire un danno o un pericolo
per il contesto urbano.
A questo fine basterà operare sul presente file utilizzando lo strumento di evidenziazione del
menù home di word, e restituircelo all’indirizzo e-mail [email protected] (chi non
avesse dimestichezza con il programma word e con i suoi strumenti potrà sempre stampare il
documento e evidenziarne le opzioni con pennarelli dei colori specificati, e recapitare il
documento alla sede dell’associazione PSP in via Dardanelli 37 int. 10).
Il giudizio potrà riguardare un’opzione intera o solo alcune sue parti: è possibile che nella stessa
opzione siano presenti contestualmente frasi evidenziate in verde, altre in rosso e altre ancora non
evidenziate affatto.
Se avete qualche dubbio, non esitate a scrivere all’associazione PSP che vi darà tutti i chiarimenti
necessari. L’indirizzo è, come sempre: [email protected] .
2. Elenco delle aree di decisione e delle opzioni
1. Quali politiche e interventi di area vasta per migliorare la qualità della vita nel
quartiere?
Importanza:
Urgenza:
(i) Trasformare una parte del quartiere in isola ambientale1.
L’isola avrà come confini viale delle Milizie, via della Giuliana, Piazzale Clodio,
Circonvallazione Clodia, Lungotevere della Vittoria, Lungotevere Guglielmo Oberdan e
Lungotevere delle Armi.
La struttura di questo specifico ambito urbano risale all’inizio del secolo scorso e ha due
centralità principali: piazza Mazzini e Piazza Bainsizza, intorno ai quali è si è sviluppato
l'impianto caratterizzato dalla spina dorsale del boulevard di viale Mazzini, che sarà
declassato in parte a strada locale.
Nell’isola ambientale è già presente un numero adeguato di servizi che coprono quasi
interamente l'area, con l’eccezione di alcune sue parti periferiche che non sono comprese
nei raggi d’influenza di alcuni servizi (come ad esempio i mercati).
(ii) Promuovere nel quartiere una modalità di fruizione dello spazio ‘mentalmente aperta’2.
Organizzare specifici percorsi lungo gli assi viari diventati ‘spine bioclimatiche’ (o ‘corridoi
di ventilazione’) per invogliare le persone a passeggiare piacevolmente lungo i viali
alberati e ventilati del quartiere, dove l’aumento della circolazione pedonale favorirà
l’incontro e la socializzazione. Aumentare la permeabilità dell’ambito urbano rendendo
‘passanti’ alcune corti condominiali, incrementando nella fattispecie i collegamenti con
viale Mazzini (il ‘salotto verde’ del quartiere) e con il paesaggio del Tevere.
Verosimilmente molte persone rinunceranno a spostarsi nel quartiere con la propria
automobile: quantomeno d’estate, quando l’aria condizionata non farebbe in tempo a
raffrescare l’abitacolo della vettura.
Il valore estetico e la qualità ambientale dei luoghi contribuiranno a rendere durevoli gli
interventi prefigurati.
(iii) Realizzare il ‘circuito delle piazze verdi’ collegando tra loro le piazze-giardino dei quartieri
Prati e Della Vittoria. Mettere a sistema le piazze con i boulevard - già ricchi di
vegetazione o da inverdire - per creare una continuità di percorsi: da piazza Mazzini a
piazza della Libertà, attraverso la promenade plantèe di viale Mazzini, viale Angelico , via
Ottaviano, piazza Risorgimento, via e piazza Cola di Rienzo; da piazza Bainsizza a piazza
Cavour, attraverso via Oslavia, piazza Mazzini, via Ferrari, via M, Colonna.
1Un’isola
ambientale è un’area con ridotti movimenti veicolari, delimitata da strade a scorrimento veloce
che liberano le strade locali interne all’area dalla congestione e dal traffico parassitario di attraversamento.
Realizzata in zone eminentemente residenziali, l’isola ambientale si caratterizza per la precedenza
generalizzata per i pedoni rispetto ai veicoli. La presenza di molti dissuasori e il divieto per i mezzi a motore
di superare un limite massimo di velocità (20 Km/h) consente agli abitanti di convivere tranquillamente con
il traffico senza correre rischi. La vita sociale della zona è favorita anche dalla presenza di molti piccoli spazi
verdi attrezzati.
2Questa modalità si manifesta in genere con la preferenza per i luoghi creati per la sosta e per gli
spostamenti lenti - come il passeggiare in un parco, l’andare in bicicletta, fare shopping, frequentare luoghi
d’incontro ecc. Essa si contrappone a quella ‘mentalmente chiusa’ delle persone che hanno fretta e non
comunicano, chiuse nelle proprie automobili o a bordo delle loro motociclette.
Realizzare lungo entrambi i percorsi panchine e arredi urbani ombreggiati per la sosta,
con postazioni wi-fi e zone destinate al gioco dei bambini, e piste ciclabili.
(iv) Migliorare il trasporto pubblico in coerenza con una strategia generale che sarà
predisposta per tutta la Città Storica di Roma3. Nella fattispecie la rete dei trasporti
comprenderà più nodi d’interscambio distanti approssimativamente 2,5-3 Km (cioè circa
mezz’ora a piedi), così da rendere ogni punto del quartiere raggiungibile da ciascun nodo
in non più di un quarto d’ora.
2. Come realizzare una mobilità sostenibile a scala locale?
Importanza:
Urgenza:
(i) Realizzare il ‘circuito delle scuole’, una nuova pista ciclabile
Il circuito, che inizia e termina al liceo Mamiani, raddoppia la pista esistente sul lato
opposto di viale della Milizie, fino all’incrocio di via Brofferio. La nuova pista percorre
quindi questa strada fino a piazza Mazzini, passando accanto alla scuola secondaria di
primo grado Giuseppe Giaocchinio Belli. Costeggiando la piazza, la pista giunge all’Istituto
statale Caetani, prosegue nell’aiuola centrale di via Monte Zebio passando per la scuola
3Come
riferimento si potrà assumere la strategia sviluppata nel 2014 dal Laboratorio del Dipartimento dei
Beni Culturali dell’Ordine degli Architetti PCC di Roma e Provincia, nell’ambito di un processo di
progettazione partecipata per la riqualificazione e la rigenerazione dell’intera Città Storica (CS) di Roma.
Questa strategia prevede quanto segue:
1. migliorare l'efficienza del servizio di trasporto pubblico
Realizzare un servizio efficiente e affidabile (per frequenza e regolarità) nonché confortevole, dotato di
nuovi bus e tram veloci (a gasolio bianco e/o elettrici) che permettano di raggiungere velocemente anche i
luoghi più lontani. I percorsi attuali potranno essere modificati in parte per razionalizzare l'intero sistema.
2. potenziare il sistema di trasporto pubblico su farro
Completare l'anello ferroviario e potenziare sia le principali linee extraurbane (Roma Nord, Roma-Ostia,
Roma-Pantano, Roma-Fiumicino) sia le ferrovie regionali (FR1, FR2, FR3, FR4, FR5, FR6, FR7 e FR8).
Realizzare specifici nodi di scambio intermodale alle stazioni principali attestate ai bordi o all'interno della
CS, dimensionandoli in rapporto al numero di viaggi effettuati dagli utenti delle diverse linee.
Incrementare il trasporto pubblico su ferro all'interno della CS, creando una rete di metropolitane ‘leggere’
di superficie, in sostituzione e a integrazione delle attuali linee automobilistiche o anche in alternativa alle
previste linee metropolitane sotterranee previste (in questa ottica si procederà fin d'ora a riprogettare
come percorso di superficie l'attuale tracciato della linea C nel tratto che attraversa la CS).
Il miglioramento/potenziamento del trasporto pubblico comporterà anche quanto segue:
- alle fermate, distanti tra loro 300-500 metri, sarà possibile prelevare una bicicletta o utilizzare piccole
navette elettriche a bassa velocità che consentiranno di accedere ai principali luoghi della CS.
- per tutte le linee saranno realizzate, ovunque possibile, corsie preferenziali continue, da capolinea a
capolinea.
- saranno introdotti dispositivi che privilegeranno la precedenza del mezzo pubblico su quello privato per la
maggior parte del percorso.
- le fermate degli autobus, nelle zone dove non sarà possibile realizzare sedi protette, saranno liberate
dalle auto in sosta.
- il servizio notturno sarà potenziato aumentando il numero dei mezzi in circolazione tra le 20.00 di sera e le
6.00 del mattino.
- saranno creati nuovi parcheggi di scambio ai bordi della CS collegati con la rete dei percorsi pedonali e
ciclabili.
media pubblica Col di Lana, la scuola elementare Pistelli e l’adiacente Istituto tecnico per
geometri Valadier di via Caposile.
La bella pista ciclabile, disegnata sull’ampio
marciapiede di via Prestinari, passa quindi davanti al Convitto Nazionale Vittorio
Emanuele II, raggiunge Lungotevere delle Armi che percorre fino all’incrocio con viale
delle Milizie, dove la pista si articola in due rami: il primo si ricongiunge alla pista ciclabile
esistente all’altezza di via Ferrari; il secondo corre parallelamente al primo, sul lato
opposto del viale, e arriva al liceo Mamiani, dove gli studenti potranno lasciare le loro bici
nelle apposite rastrelliere, fuori o dentro il cortile della scuola, per chiacchierare prima di
raggiungere le aule o al termine delle lezioni.
(ii) Integrare le piste ciclabili esistenti con nuovi tratti.
Realizzare nuovi tratti di pista per collegare
-Lungotevere Vittoria con l’ex deposito ATAC (ormai riqualificato), passando da via
Timavo, piazza Bainsizza, viale Carso e via Monte Santo;
-piazza Cavour con piazza Bainsizza, passando da via M. Colonna, via Ferrari, piazza
Mazzini e via Oslavia.
-viale della Milizie con viale Angelico, passando da via Ferrari, piazza Mazzini, via Oslavia,
viale Carso.
-viale Angelico con via dai Penitenzieri, passando da via Ottaviano, piazza Risorgimento,
via di Porta Angelica, largo Colonnato, piazza Pio XII, largo Alicorni, borgo S. Spirito, largo
Gregori [in alternativa il nuovo tratto, dopo piazza Risorgimento, proseguirà in via del
Mascherino, via dei Corridori, via dell’Erba, via della Conciliazione, via del Santo Sepolcro,
largo Gregori].
Svolgere un’indagine presso gli abitanti del quartiere per stabilire quali altri tratti sarà
opportuno realizzare, in base alle origini e alle destinazioni preferite4. Una maggiore
priorità sarà assegnata alle richieste degli alunni delle scuole, che non dovranno più
preoccuparsi di fare lo slalom tra le macchine, i pedoni e le bancarelle del commercio
ambulante (che dovranno essere rilocalizzate in spazi opportuni).
(iii) Rendere più piacevoli e sicuri gli spostamenti dei pedoni:
-ampliare, dove possibile, gli attuali marciapiedi e trasformare in marciapiedi i controviali
di viale delle Milizie e viale Angelico, salvaguardando le alberature; costruire sui
marciapiedi panchine, fontanelle e spazi verdi che consentano ai pedoni di passeggiare e
sostare piacevolmente;
- eliminare le barriere architettoniche che impediscono ai disabili di spostarsi;
-migliorare la segnaletica stradale, verticale e orizzontale;
-realizzare, dove necessario, nuovi attraversamenti pedonali e ripristinare quelli poco
visibili per carenza di manutenzione;
-introdurre nuovi semafori a chiamata con contatore di secondi e riprogrammare quelli
esistenti che costringono i pedoni a lunghe attese;
-introdurre appositi dissuasori, specialmente in prossimità dell’asilo nido di piazza
Maresciallo Giardino e prima di piazzale Clodio, per rallentare la velocità dei veicoli che,
provenendo dal Foro Italico, percorrono la Circonvallazione Clodia.
(iv) Trasformare via Simone de Saint Bon in strada pedonale. L’assenza di traffico veicolare
renderà più facile l’ingresso e l’uscita dal teatro dell’Angelo e migliorerà la vita dei
frequentatori degli altri locali che si trovano lungo la via.
4
Il processo di partecipazione ha già messo in evidenza alcune destinazioni particolari, come l’area verde di
via Teulada e il casale di Villa Mazzanti: si tratterà pertanto di definire i tracciati dei nuovi tratti in base alle
specifiche richieste che emergeranno dall’indagine.
3. Come potenziare localmente il servizio di trasporto pubblico?
Importanza:
Urgenza:
(i) Prolungare/ripristinare/creare alcune linee tramviarie che attraversano il quartiere. In
particolare:
-prolungare la linea 2 da piazza Mancini a piazza Risorgimento. Il tram, dopo aver
attraversato il Tevere, percorrerà un tratto di Lungotevere, viale Angelico, via Barletta e
via Ottaviano;
-ripristinare la vecchia linea che collegava un tempo piazza Cavour con piazza Bainsizza,
passando da via Cicerone, via M. Colonna, via Ferrari, piazza Mazzini e via Oslavia; questa
linea sarà apprezzata in particolare da quanti saranno disposti a utilizzare il mezzo
pubblico per fare shopping;
-creare una nuova linea tramviaria ‘circolare’ che inizia e termina a piazzale Flaminio,
passando per l’Auditorium, il Maxxi, il ponte della Musica e viale Angelico;
(ii) Creare un servizio di navette elettriche per collegare tra loro alcune zone del quartiere,
come ad esempio:
- le zone del quartiere abitate soprattutto da anziani e disabili che desiderano raggiungere
villa Mazzanti senza problemi anche d’inverno, quando fa buio presto e le temperature
sono particolarmente rigide.
- piazza Mazzini con il parcheggio pubblico sotterraneo di piazzale Clodio.
4. Quali spazi per la sosta delle automobili e delle motociclette private?
Importanza:
Urgenza:
(i) Creare nuovi parcheggi nella zona nord del quartiere, in prossimità dello stadio Olimpico e
del piazzale Maresciallo Giardino. Ridurre contestualmente il numero dei parcheggi nelle
zone residenziali e lungo i percorsi scolastici: nella fattispecie vietare alle auto e alle moto
di parcheggiare nelle aiuole verdi al centro delle piazze e negli slarghi davanti alle scuole e
agli edifici monumentali, soprattutto nelle polarità urbane più importanti (ad esempio, in
via dei Prestinari, via Achille Papa, via Monte Zebio, piazza Randaccio, piazza Monte
Grappa, piazza Strozzi).
(ii) Costruire un parcheggio interrato di due piani nel sottosuolo di piazzale Clodio.
5. Quali strategie per migliorare/salvaguardare la qualità architettonica e ambientale del
quartiere?
Importanza:
Urgenza:
(i) Sviluppare una strategia finalizzata a predisporre gli strumenti necessari per la tutela e la
salvaguardia dei villini, delle palazzine e degli edifici plurifamiliari con piccole e grandi
corti interne, che conservano ancora intatte volumetrie, funzioni e caratteristiche
architettoniche, assumendo come riferimento il lavoro di catalogazione del patrimonio
architettonico promosso e pubblicato da Italia Nostra.
(ii) Approfondire la conoscenza ed elaborare una strategia atta a salvaguardare la struttura
originaria del tessuto urbano orientato in coerenza con le caratteristiche bioclimatiche del
quartiere, dove gli edifici si attestano sulla trama dei ‘canali di ventilazione’ e degli spazi
verdi. Nella fattispecie occorrerà sviluppare uno studio puntuale del regime
termodinamico del quartiere, diretto a determinare i valori della temperatura,
dell’umidità, del soleggiamento e soprattutto dei flussi della circolazione dell’aria in vari
punti degli spazi aperti: strade, piazze e cortili. Associando i dati microclimatici a una
mappa geografica tridimensionale sarà possibile valutare il comfort termico di ogni punto
dello spazio aperto e costruito, e ricavare informazioni utili per progettare gli interventi
necessari per migliorare il benessere e la qualità della vita in tutto il quartiere.
(iii) Dare più forza alla campagna promossa a suo tempo dalla Comunità Europea per il
risparmio energetico e la conversione delle case esistenti in edifici ‘a emissione zero’, al
fine di combattere l’isola di calore e lo smog che peggiorano la qualità dell’aria con grave
danno per la salute dei cittadini e dalla vegetazione dei giardini, pubblici e condominiali.
Eliminare i brutti condizionatori d’aria dalle facciate delle case e all’interno degli ampi
cortili novecenteschi.
Rendere autosufficienti gli edifici del quartiere sotto il profilo energetico, grazie
all’utilizzo di tecnologie finalizzate alla produzione di energie rinnovabili (tegole
ceramiche solari fotovoltaiche, piccoli aereo-generatori, pompe di calore geotermiche
ecc.). Ogni edificio dovrà essere sarà in grado di produrre tutta l’energia necessaria al suo
riscaldamento, raffrescamento e illuminazione; reti locali e sottostazioni consentiranno di
distribuire l’energia prodotta in surplus da singoli edifici ad altri condomini o gruppi
d’isolati.
6. Quali interventi per riqualificare il Tevere e i suoi argini?
Importanza:
Urgenza:
(i) Ricostruire l’antica fisionomia del Tevere e del Centro Storico di Roma.
I muraglioni del fiume, così brutti e inutili, saranno abbattuti per rendere più visibile e
fruibile l’acqua del Tevere e consentire di attrezzare al meglio il greto del fiume lungo il
suo percorso urbano (e dunque anche della parte che delimita il quartiere Della Vittoria).
Attivare un processo di progettazione partecipata secondo un nuovo regolamento che
consenta ai cittadini di definire le linee guida del progetto; bandire un concorso
internazionale per selezionare gli esperti e i progettisti dell’opera; redigere un nuovo
severissimo codice per le gare d’appalto, studiato appositamente per l’occasione, per
porre fine al malcostume della corruzione diffusa; monitorare la realizzazione dell’opera
sotto il controllo attento dei cittadini.
(ii) Riqualificare l’argine del Tevere a Lungotevere Della Vittoria.
Ripulire i sentieri esistenti, piantumare nuovi alberi, creare zone d’ombra e stagni di
raccolta dell’acqua piovana per irrigare la vegetazione ecc. Recuperare il piccolo campo
di calcio esistente, all’altezza di via Costabella, e realizzare nelle sue vicinanze un
chioschetto dove si potranno consumare bevande e panini, nonché un “percorso vita”
con attrezzi ginnici disposto su uno dei gradoni tra il Lungotevere e l’argine del fiume;
attrezzare con pedane di legno alcune zone a prato, dove le persone potranno prendere il
sole, leggere o ascoltare musica (d’estate, il caldo sarà attenuato da spruzzi d’acqua
nebulizzata). Costruire un piccolo molo di legno che consentirà alle canoe provenienti
dall’antistante Circolo di Canottaggio di raggiungere la riva destra del fiume; nonché un
bell’edificio di legno galleggiante - con pannelli fotovoltaici sulla copertura - che
funzionerà come stazione d’imbarco del battello che naviga lungo il Tevere.
(iii) Trasformare radicalmente il paesaggio del fiume in corrispondenza del tratto di
Lungotevere che delimita il quartiere. Ripristinare la zona dove è ubicato un deposito di
automobili e trasformare l’intero argine in un vero e proprio giardino, ricostituendo e
curando la primitiva biodiversità della fauna e della flora locale. Nel giardino si potrà
passeggiare, correre, andare in bicicletta, pescare e quant’altro; ma anche riposare,
leggere, meditare e contemplare. Alcuni barconi, ancorati lungo il bordo del fiume,
saranno attrezzati come bar ristoranti e con spazi dove ci si potrà sdraiare al sole,
consumere bevande e ascoltare musica. Numerose rampe e scalinate consentiranno di
raggiungere facilmente il giardino.
(iv) Realizzare un nuovo sentiero sul bordo del fiume tra ponte Milvio e ponte Risorgimento.
Il sentiero sarà un valido esempio di recupero ambientale, riconosciuto come tale sia dai
cittadini sia dalle riviste di settore. Coloro che lo percorreranno, protetti dai rumori del
traffico, potranno fermarsi nei luoghi di sosta predisposti per leggere un libro tra il fruscio
del vento e il canto degli uccelli e percepire il profumo campestre della macchia
mediterranea recuperata, con i suoi rovi di more, alberi di fico e allori.
I professori e gli studenti delle scuole potranno utilizzarlo per una full immersion nella
flora e nella fauna del fiume. Saranno accolti dai colori e dai profumi della primavera, ma
anche, in autunno, dalla pioggia e dalle nuvole che danzano sul fiume. Oltre a portare gli
alunni a visitare il museo dell’Arma del Genio e gli altri luoghi storici del quartiere, i
professori potranno illustrare loro le vicende della prima guerra mondiale traendo spunto
dai nomi delle strade limitrofe (chi era Guglielmo Oberdan, cui è intitolato un tratto del
Lungotevere?) e insegnare loro come distinguere le diverse specie arboree, cosa si pesca
nel Tevere ecc.
(v) Raddoppiare, ovunque possibile, la larghezza del marciapiede dei Lungotevere (lato
fiume) riducendo la superficie carrabile della strada, grazie alla diminuzione ormai
irreversibile del traffico privato nel quartiere e in tutta la città. La pista ciclabile attuale
sarà riposizionata oltre i filari degli alberi per fare spazio a nuove panchine e ai pedoni,
che potranno così godere in piena tranquillità e sicurezza della vista del panorama
fluviale.
7. Quali spazi di gioco per bambini e ragazzi?
Importanza:
Urgenza:
(i)
Realizzare nell’area verde di Via Teulada alcuni spazi di gioco per i bambini (labirinti,
collinette, scivoli, giochi di legno ecc.), delimitati e protetti da cespugli; creare una pista
per gli skateboard; impiantare e coltivare un orto didattico con la partecipazione degli
insegnati e degli alunni delle scuole.
(ii) Riqualificare il piccolo giardino di villa Mazzanti curandone la vegetazione, sostituendo le
attuali panchine e realizzando nuovi giochi di legno.
(iii) Destinare ai bambini una parte della nuova piazza verde dell’ex deposito ATAC Vittoria in
un’area adiacente al piccolo specchio d’acqua.
(iv) Riqualificare la spina centrale di viale Mazzini curandone la vegetazione e rendendo i suoi
spazi puliti, in modo che i bambini possano frequentarla e giocare in tutta sicurezza.
8. Come sopperire alla carenza di luoghi adatti a ospitare i giovani e le loro attività?
Importanza:
Urgenza:
(i) Restaurare l’edificio della sotto-centrale elettrica, nel complesso dell’ex deposito ATAC
Vittoria, conservando il numero dei piani, le distanze interpiano e le facciate; ristrutturare
lo spazio interno dell’edificio per destinarlo ad attività residenziali non convenzionali come il cohousing - confacenti con le volizioni di molti giovani.
(ii) Destinare un vano di del casale di villa Mazzanti a sala di lettura e studio per i ragazzi; altri
spazi del casale saranno destinati a coworking e concessi a prezzi equi ai giovani
interessati; altri saranno dati in uso alle associazioni culturali per gestire corsi, dibattiti e
seminari di rilevanza politica e sociale, soprattutto sulle tematiche che riguardano i
giovani; altri ancora ospiteranno corsi di yoga.
(iii) Attrezzare parte dell’area verde di via Teulada, situata ai bordi della Riserva Naturale di
Monte Mario, con un ‘percorso vita’ nel verde, dove i giovani (ma non solo) potranno fare
ginnastica all’aperto secondo un articolato programma di esercizi atti a sviluppare
contestualmente potenza, agilità e resistenza.
9. Come riqualificare piazza Mazzini?
Importanza:
Urgenza:
(i) Accertarsi che il Servizio Giardini pulisca Il laghetto della fontana centrale almeno due
volte alla settimana. Restaurare le statue e le gradonate rovinate dai vandali.
Allargare di circa tre metri il marciapiede che circonda la fontana centrale. Spostare i
camioncini dei traslocatori sul Lungotevere e ricollocare in una risega del nuovo
marciapiede il posteggio dei taxi, nonché alcuni parcheggi a spina destinati alle auto e alle
moto private.
Vietare alle auto e alle moto di sostare abusivamente nelle aree di forma pressoché
triangolare situate alla confluenza delle strade che convergono nella piazza; consentire
alle stesse di posteggiare, per non più di mezz’ora, in uno spazio antistante alla farmacia
Mazzini.
Consentire ai proprietari dei banchi del mercatino di svolgere le loro attività tutti i sabati
e tutte le domeniche nella zona circostante la fontana, uno spazio destinato a diventare
sempre più un luogo d’incontro e di socializzazione.
10. Come riqualificare le strade che convergono in piazza Mazzini?
Importanza:
Urgenza:
(i) Riqualificare l’intera spina verde centrale di viale Mazzini e trasformarla in un parco
urbano, che sarà oggetto di costante cura e manutenzione. Lungo il viale, nel tratto
compreso tra piazza Mazzini e piazzale Clodio, un servizio di navette elettriche collegherà
la piazza con il parcheggio pubblico interrato sottostante il piazzale.
(ii) Riqualificare l’asse di via Dardanelli e via Sabotino.
L’aiuola al centro di via Dardanelli sarà liberata dalle macchine in sosta, che potranno
utilizzare il parcheggio di piazzale Clodio. Nelle aiuole passeggeranno piacevolmente
anziani, mamme con bambini e cani al guinzaglio; le numerose panchine consentiranno a
tutti di riposare sotto gli alberi.
Realizzare analoghi interventi in via Sabotino e nell’adiacente giardino Pietro Lombardi,
dove lo spazio destinato attualmente a baupark sarà spostato nell’area verde di via
Teulada per fare posto a un grande spazio attrezzato con un ‘percorso vita’ e grandi
pergole con sedute: un luogo ideale per fare ginnastica, leggere e chiacchierare.
Pedonalizzare Il tratto finale di via Sabotino, dall’incrocio con via Monte Santo a piazza
Mazzini. La pedonalizzazione determinerà un aumento di presenze e, di conseguenza, un
vantaggio economico per i proprietari dei negozi e degli esercizi pubblici. Il bar Antonini
potrà occupare lo spazio antistante - oggi carrabile - e disporre alcuni tavolini sotto gli
alberi dell’aiuola centrale.
11. Come riqualificare piazza Bainsizza?
Importanza:
Urgenza:
(i) Piantumare nuovi alberi di alto fusto che faranno ombra sulle nuove panchine, circondate
da aiuole con molti fiori. Integrare l’ex deposito ATAC Vittoria con gli spazi della piazza,
realizzando una sorta di continuità spaziale tra piazza stessa e la piazza verde al centro
del complesso dell’ex deposito e collocando all’entrata di quest’ultimo alcune sedute.
(ii) Creare al centro della piazza una pista per danzare all’aperto.
12. Come riqualificare piazza Giovine Italia?
Importanza:
Urgenza:
(i) Creare al centro della piazza un nuovo spazio verde pedonale, con alberi di alto fusto,
panchine e giochi per i bambini. Il traffico di viale Angalico scorrerà lungo i bordi di questo
spazio, nei due sensi di marcia. Le automobili, che non potranno più sostare nella piazza,
potranno utilizzare il parcheggio interrato di piazzale Clodio, che sarà collegato con un
servizio di navette elettriche che transitano su viale Mazzini.
(ii) Rimuovere i parcheggi delle auto solo dal lato destro della piazza (guardando verso S.
Pietro) e utilizzare lo spazio recuperato per creare uno nuovo spazio verde pedonale, con
panchine e giochi per i bambini. La carreggiata di viale Angelico, nei due sensi di marcia,
non sarà modificata.
13. Come riqualificare piazzale Clodio?
Importanza:
Urgenza:
(i) La zona centrale di piazzale Clodio diventerà uno spazio verde dove confluirà, senza
soluzione di continuità, la spina centrale di vale Mazzini. La continuità della
Circonvallazione Clodia sarà assicurata soltanto dalla strada che costeggerà il lato del
piazzale prospicente la Riserva Naturale di Monte Mario, che diventerà a doppio senso di
marcia. Per facilitare i pedoni ad attraversare la strada saranno collocati almeno due
nuovi semafori a chiamata, uno dei quali all’altezza di via Dardanelli.
Le due carreggiate a senso unico di viale Mazzini confluiranno nella Circonvallazione
mantenendo gli attuali sensi di marcia. La prima, come avviene adesso, raccoglierà il
traffico proveniente da piazzale degli Eroi diretto a piazza Mazzini; la seconda convoglierà
il traffico proveniente da viale Mazzini verso il ramo nord della Circonvallazione: i veicoli
che vorranno accedere alla ‘Panoramica’ o dirigersi verso piazzale degli Eroi potranno
imboccare lo svincolo situato in asse con via Dardanelli.
I capolinea degli autobus (o delle metropolitane ‘leggere’ di superficie che li
sostituiranno) saranno spostati accanto alla zona centrale, sul lato sinistro di piazzale
Clodio (per chi proviene da viale Mazzini). Le automobili e le motociclette private
posteggeranno a destra della zona centrale o nel nuovo parcheggio interrato di due piani
che sarà realizzato sotto il piazzale.
La zona centrale del piazzale avrà come sfondo una parete verde, dalla quale scaturiranno
tra cascatelle che alimenteranno un piccolo lago – simile a quello della fontana di piazza
Mazzini. Questo sfondo riprenderà in parte l’idea di De Vico, che nel 1925, aveva progettato
un maestoso organismo scenografico mai realizzato: una fontana con cascata su un
fondale verde sulle pendici del versante est di Monte Mario, in asse con Viale Mazzini.
Il laghetto, poco profondo, non rappresenterà in alcun modo un pericolo per i bambini
che giocheranno lungo i suoi bordi. Il ricambio continuo dell’acqua consentirà al piccolo
lago di rimanere sempre pulito e trasparente. Intorno ad esso ci sarà un muretto per
sedersi e un prato circondato da grandi alberi, dove ci si potrà sdraiare. Gli alberi
contribuiranno non solo a raffrescare l’ambiente circostante, m anche ad attenuare il
rumore e ridurre lo smog generato – sia pure in misura contenuta – dal traffico
circostante. Un piccolo vano ricavato nella parete verde conterrà gli attrezzi che i membri
di un’associazione utilizzeranno per curare la vegetazione e raccogliere le cartacce gettate
in acqua da qualche maleducato.
(ii) Come l’opzione precedente, con le varianti che seguono.
Realizzare lungo i due lati maggiori del piazzale altrettanti sottopassi, che garantiranno la
continuità della Circonvallazione Clodia. I due tratti in superficie corrispondenti saranno
dismessi e rinaturalizzati per ospitare un bosco naturale, che occuperà anche l’intero
piazzale - esclusa la parte centrale che sarà occupata dalla nuova fontana e quella che
ospiterà i capolinea degli autobus (o delle metropolitane ‘leggere’ di superficie che li
sostituiranno) - e si integrerà sia con la spina verde centrale di viale Mazzini, sia con le
pendici di Monte Mario.
Il parcheggio sotterraneo, di due piani, sarà direttamente accessibile dai sottopassi.
(iii) Il traffico di piazzale Clodio transiterà soltanto lungo la carreggiata sul lato di viale
Mazzini. I parcheggi delle automobili e delle motociclette private saranno riorganizzati e
custoditi, e non ci sarà più traccia di doppie file: il piazzale non sarà più un simbolo di caos
e di desolante trascuratezza. La riqualificazione a verde dell’altra carreggiata, liberata dal
traffico, costituirà un elemento di continuità con l’adiacente Riserva Naturale, che sarà
‘annunciata’ da un ampio portale.
14. Quali nuovi percorsi per accedere al centro della Riserva Naturale di Monte Mario da
piazzale Clodio?
Importanza:
Urgenza:
(i) Un portale situato alle pendici di Monte Mario immetterà in un giardino curatissimo dove
si alterneranno siepi, prati e alberi di alto fusto. Un sentiero salirà dolcemente
inerpicandosi verso lo Zodiaco. Lungo il sentiero s’incontreranno anche alcuni orti urbani,
dove I cittadini di un comitato s’incontreranno periodicamente per monitorare la
condizione del sentiero e suggerire gli eventuali miglioramenti, che loro stessi
contribuiranno a mettere in atto con il benestare dell’amministrazione comunale.
(ii) Due portali, ai lati della ‘Panoramica’ segnaleranno l’inizio di due percorsi pedonali
separati.
Il primo, alla sinistra della strada, collegherà piazzale Clodio con casale Strozzi e
proseguirà poi verso la zona centrale della Riserva Naturale di Monte Mario. Sarà un
percorso soft, pavimentato, a bassa pendenza, adatto a bambini e anziani. Il progetto
sarà coerente con il pattern percorsi e mete di Alexander5, dove il casale e la zona
centrale della Riserva Naturale costituiranno le due mete principali (altre mete
intermedie potranno essere create ad hoc lungo il percorso). Casale Strozzi sarà
recuperato come spazio museale (arte e storia del Casale, caratteri della Riserva Naturale
ecc. ) e come luogo di ristoro.
A destra della ‘Panoramica’ sarà realizzato l’altro percorso, che collegherà direttamente il
piazzale con la zona centrale della Riserva. Si tratterà di un sentiero più selvatico e più
impervio del precedente, con tratti a forte pendenza, adatto agli appassionati di trekking,
e affiancato da un sentiero percorribile con mountain bike.
Il punto di arrivo dei percorsi sarà opportunamente attrezzato per consentire ai visitatori,
adulti e bambini, di svolgere attività interessanti e del tutto compatibili con le
caratteristiche ambientali del luogo.
(iii) Cancellare la ‘Panoramica’ e rinaturalizzare gli spazi che essa attualmente occupa.
Realizzare i due percorsi pedonali separati, come nell’opzione precedente
15. Come riqualificare e attrezzare la nuova area verde di via Teulada6?
Importanza:
Urgenza:
Realizzare un piccolo paradiso che sarà molto frequentato dai bambini, che potranno
raggiungerlo in bicicletta, correre e giocare in uno spazio verde con piante, comuni e rare,
raffrescato dal ponentino romano.
Impiantare un orto didattico di frutta e colture biologiche e destinare a orti urbani una
zona periferica dell’area, situata alle pendici dei Monte Mario. La gestione degli orti sarà
affidata da Roma Capitale ai cittadini che ne faranno domanda.
Alcuni esperti illustreranno a bambini e adulti le caratteristiche delle specie erbacee e
arboree e degli animali presenti nell’area.
Collocare nell’area alcuni cestini per la raccolta dei rifiuti organici, della carta e della
plastica, che saranno poco visibili (come quelli realizzati in alcuni giardini spagnoli); i
residui delle potature legnose e vegetali saranno raccolti a vantaggio di una piccola
centrale per l’illuminazione e per sopperire ai fabbisogni energetici dell’area. L’acqua
piovana, raccolta in cisterne superficiali, servirà per irrigare il parco e l’orto. Nell’area ci
saranno anche alcune fontanelle che distribuiranno acqua potabile.
Realizzare un chiosco-bar con tavolini, dove sarà possibile fare colazione, bere una bibita
e dare un’occhiata ai quotidiani.
(ii) In prossimità dei due ingressi di via Teulada, riqualificare uno spazio per destinarlo al
gioco dei bambini: uno spazio a prato ricco di alberi, con luoghi semi-nascosti protetti da
cespugli, collinette con scivoli e risalite, piccole capanne, pergole fiorite e labirinti, che
racchiudono al loro interno alcune zone coperte: tutti oggetti realizzati in legno.
Al di là dello spazio destinato ai bambini, creare un ‘percorso vita’ adatto a ragazzi e
adulti: un’opportunità per fare ginnastica in compagnia di altre persone, all’aria aperta e
nel verde, e non all’interno di qualche palestra. Lungo il percorso si potranno fare esercizi
(i)
5
Cfr. C. Alexander et al., A Pattern Language. Towns, Bildings, Construction, Oxord University Press, New
York, 1977, p. 585-588.
6 In quest’area è in atto un’importante attività di partecipazione dei cittadini che hanno già stipulato un
protocollo d’intesa con il Municipio Roma I e Roma Natura per collaborare alla cura e alla gestione dei suoi
spazi.
a corpo libero e utilizzare gli appositi attrezzi che aiuteranno a sviluppare
contestualmente potenza, agilità e resistenza.
16. Quali nuovi spazi per le attività culturali del quartiere?
Importanza:
Urgenza:
(i)
Riutilizzare i locali dell’ex Circoscrizione XVII di via del Falco, i piani superiori del mercato
‘Vittoria’ di via Sabotino, le aule non utilizzate della scuola Cairoli e le caserme dismesse
del quartiere per creare un organismo complesso policulturale che ospiterà - nelle varie
sedi - attività d’incontro, di lettura e dibattiti; spazi per proiezioni cinematografiche; aule
per lo studio dell’italiano (per stranieri); uno spazio appositamente pensato e realizzato
per favorire la crescita civile degli abitanti del quartiere.
17. Quale recupero e riuso dell’ex deposito ATAC Vittoria?
Importanza:
Urgenza:
(i) Restaurare le parti edificate dell’ex deposito e realizzare al suo interno una piazza verde,
in coerenza con le linee guida e con le ‘visioni’ degli abitanti del quartiere.
Il Dipartimento di Urbanistica del Comune affiderà il suo recupero a un consorzio di
piccole imprese, cooperative e associazioni che ne restaureranno gli spazi e gestiranno le
sue nuove attività.
Il complesso conserverà l’impianto a corte. Il suo bordo avrà un’altezza non superiore a
quella dell’edificio che ospita la sede ASL del DSM (Dipartimento di Salute Mentale); sarà
continuo (aumenterà solo il numero degli accessi che consentiranno ai cittadini di entrare
all’interno del complesso); integrerà in modo coerente gli elementi del complesso di
maggior pregio architettonico.
Il DSM, che manterrà la sua funzione attuale, sarà consolidato, restaurato e liberato dalle
superfetazioni. Gli spazi dell’edificio che oggi non sono utilizzati (sotterranei, terrazza
ecc.) saranno recuperati al fine di potenziarne le attività sanitarie.
La sotto-centrale elettrica, ubicata all’angolo di via Monte Santo e via Monte Nero, sarà
dismessa. Il numero di piani e le distanze interpiano dell’edificio che la ospita saranno
conservati e le sue facciate restaurate: il suo spazio interno sarà ristrutturato per
accogliere nuove attività. Un nuovo ingresso per accedere al complesso da via Monte
Santo sarà creato utilizzando gli spazi liberi esistenti tra la sotto-centrale e l’edificio del
DSM.
La facciata del lungo corpo di fabbrica alto un piano che affaccia su via Monte Nero sarà
sostanzialmente conservata: saranno create solo alcune nuove aperture per mettere in
relazione l’interno del complesso con via Monte Nero.
L’ingresso di viale Angelico sarà ristrutturato e le officine del complesso saranno demolite
per fare posto a nuove attività (piscina, palestra ecc.).
Il muro di viale Carso sarà restaurato conservandone le partiture esterne e le finestrature.
I bordi di due finestrature saranno estesi fino a terra per creare altrettanti nuovi ingressi
del complesso. Dietro al muro sarà costruito un nuovo corpo di fabbrica di due piani, dove
troveranno posto servizi pubblici (piano terra) e residenze (primo piano).
Il grande piazzale interno ospiterà la nuova piazza verde- con alberi anche di alto fusto e
un piccolo specchio d’acqua - che svolgerà anche il ruolo di polarità bioclimatica urbana.
Entrando dall’ingresso principale di piazza Bainsizza s’incontreranno: una pergola da cui
scenderanno bellissime piante di glicine; un giardino olfattivo che ricorderà quello
dell’Alcazar di Siviglia, con fiori e piante aromatiche; una piccola collina artificiale e una
zona a prato con alcune persone sdraiate al sole o all’ombra di alberi di alto fusto, dove
sarà possibile meditare, fare esercizi di yoga e pratiche fisico-energetiche.
La piazza verde sarà delimitata a est da una serie di piccoli orti gestiti dagli ospiti del DSM
e dal vicino centro anziani del quartiere.
Una vasca-fontana, animata da schizzi d’acqua, sarà molto frequentata dai bambini.
Lungo due piccoli filari di alberi troveranno posto attrezzi di legno per la ginnastica. Nel
mezzo della piazza verde ci sarà anche una carrozza tramviaria restaurata - traccia e
ricordo dei vecchi tram che un tempo erano ospitati nell’ex deposito - adibita a biblioteca
per bambini.
Un anfiteatro con il proscenio ribassato rispetto al terreno circostante concluderà la
piazza verde a ovest, con la sua gradinata verde a forma di semicerchio. Tra la vicina
piscina coperta vetrata e l’anfiteatro ci sarà una connessione visiva.
Via Montenero non sarà più carrabile. Lo spazio dalla strada servirà per interfacciare
l’interno del complesso dell’ex deposito con l’area di via Sabotino (il giardino Pietro
Lombardi) attraverso i varchi e gli ingressi dei loro rispettivi fronti.
18. Quale recupero e riuso dello stabilimento Comunicazioni dell’Esercito di viale Angelico
19?
Importanza:
Urgenza:
(i) Trasformare l’area in un parcheggio pubblico per automobili e motociclette.
(ii) Realizzare un distretto sanitario e d’iniziative per l’assistenza delle categorie disagiate,
con alloggi e spazi destinati alla produzione artigianale (botteghe) da assegnare a senzatetto.
(iii) Creare nuovi alloggi per quanti intenderanno associarsi per condividere esperienze di
lavoro e di vicinato e dare vita a Comunità Solidali, nel senso voluto dall’associazione di
promozione sociale ‘Mondo di Comunità e Famiglia’7.
(iv) L’edificio sarà recuperato e gestito da una cooperativa di comunità costituita dai soggetti
direttamente interessati: piccole imprese e cooperative edilizie, associazioni culturali,
famiglie, studi, singoli professionisti, ecc, che realizzerà spazi di cohousing e/o coworking.
(v) Destinare il complesso agli alloggi e alle attrezzature di servizio (bar, centri benessere, wc
7
La presenza di una Comunità contribuirà, nel suo territorio, a incrementare la solidarietà tra le persone,
con una potenziale ricaduta di benefici sul tessuto sociale, sull’ambiente naturale e sui luoghi, grazie al
recupero e alla manutenzione di strutture altrimenti lasciate in abbandono.
Ogni famiglia o persona disporrà di un suo appartamento e una sua sovranità inalienabile, essendo
totalmente responsabile di sé e delle proprie scelte. Non c’è fusione tra i nuclei della Comunità, né
confusione di ruoli. Gli ampi appartamenti che ognuno riceverà per vivere costituiranno risorse per
l’accoglienza, permettendo alle famiglie di aprirsi all’esterno e accogliere al proprio interno eventuali
situazioni di fragilità (adozioni, affidi familiari, adulti in difficoltà...).
Ogni famiglia potrà disporre di spazi aperti, tali da permettere l’affluire di altre persone e la libera
circolazione dei bambini in piena sicurezza. Gli spazi aperti costituiranno il primo luogo di incontro col
territorio. La vita comune sarà condotta da ogni nucleo come meglio riiterrà, con criteri comuni che ognuno
realizzerà come potrà e vorrà.
a pagamento, ecc.) a supporto di turisti e visitatori: nella fattispecie, di quanti arriveranno
a Roma in occasione di eventi religiosi, sociali, culturali, ecc.
(vi) Creare una struttura di servizio del tipo ‘albergo diurno’, dove i frequentatori avranno la
possibilità di pranzare, riposare, utilizzare i servizi igienici, farsi una doccia, ecc. La
struttura, sarà dotata di spazi attrezzati per il relax e svolgere alcune attività, e di
armadietti in cui si potranno riporre oggetti personali (zaini, borse, ecc.).
19. Quali interventi per contrastare il vandalismo, la sporcizia e l’incuria che causano la
perdita di decoro urbano?
Importanza:
Urgenza:
(i)
(ii)
(iii)
(iv)
(v)
Adottare norme severe contro coloro che danneggeranno l’ambiente e il patrimonio
storico-architettonico (condanna penale e risarcimento immediato dei costi sostenuti
dall’amministrazione per ripristinare i beni danneggiati). Predisporre un servizio d’ordine
che interverrà immediatamente per prevenire o limitare le conseguenze degli atti
vandalici.
Comminare ammende alle imprese inadempienti che realizzeranno opere pubbliche di
cattiva qualità o che si deterioreranno in tempi brevi per la scarsa qualità dei materiali
utilizzati o errori di lavorazione.
Attivare gli Osservatori verso rifiuti zero comunale e municipali (delibera di Roma Capitale
n. 129/2014) che avvieranno le politiche per ridurre la quantità complessiva dei rifiuti
prodotti all’origine, estenderanno all’intero territorio la raccolta differenziata e
aumenteranno il numero di isole ecologiche, dove la maggior parte dei materiali di scarto
sarà riciclate e riutilizzata, secondo i principi dell’Economia Circolare (EC). Tutto ciò
porterà alla scomparsa degli attuali cassonetti dei rifiuti e impedirà alle persone di frugare
al loro interno per cercare oggetti riutilizzabili, spargendo rifiuti all’intorno e
contribuendo così a peggiorare l’igiene e aumentare il degrado dei luoghi.
Assicurare la presenza costante di un vigile urbano che scoraggi gli atti incivili di quanti
fanno i loro bisogni in strada, tra i cassonetti dei rifiuti o negli angoli bui.
Vigilare affinché gli spazi occupati dai tavolini dei bar e dei ristoranti rientrino negli spazi
delimitati dalle apposite borchie. Rimuovere tutte le strutture fisse abusive che
delimitano le aree dei ristoranti e dei bar: pannelli di vetro e di metallo, teloni di plastica,
stufe a gas, ‘coni-gelato’ di plastica, treppiedi con i menù e le finte pietanze.