Visita alla miniera di Raibl e al Parco avventura di Sella Nevea L' ISTITUTO: <p align="center">VISITA D’ISTRUZIONE ALLA MINIERA DI RAIBL (CAVE DEL PREDIL) E AL “PARCO AVVENTURA” DI SELLA NEVEA <p align="center"> <p align="center">CLASSI I^ A SEZIONE SPORTIVA – I^ C DOCENTE REFERENTE: Prof.ssa Graziella De Giorgio. DOCENTI ACCOMPAGNATORI: Prof. Graziella De Giorgio, Monica Del Frate, Rosa Davanzo, Luciana Ronco. L'ISTITUTO I.C. di Tavagnacco Via Dalmazia 330 Tavagnacco (Udine) Tel. 0432 570980 LA SCUOLA/IL PLESSO La scuola primaria di Tavagnacco è; sempre stata un fulcro di coesione con il territorio. Da diversi anni il plesso si impegna in attività; di ricerca ambientale. Con le testimonianze dei nonni, gli alunni hanno realizzato dei video, sulle abitudini e i modi di vivere di un tempo. Hanno riproposto delle storie e dei giochi negli spazi del paese utilizzando la lingua friulana. Hanno condotto delle indagini e costruito delle piccole mostre sulle case e su alcuni angoli del paese contadino. La scuola si trova a pochi passi da piazza dell'Ancona. Scuola Media "E. Feruglio" di Feletto Umberto DOVE: <center>MINIERA DI RAIBL</center> La località di Cave del Predil, posta ad un'altezza di 900 metri sul livello del mare, si trova 10 km a sud di Tarvisio in Provincia di Udine. Cave del Predil è raggiungibile: " "da Tarvisio percorrendo la S.S. n. 54 in direzione Passo del Predil;" "da Chiusaforte, uscita ad Amaro percorrendo l’autostrada A 28, superando la località di Sella Nevea;" "da Caporetto-Cividale del Friuli, percorrendo via Caporetto (Kobarid) superando la località di Plezzo (Bovec) e proseguendo in direzione del Passo del Predil." " Cave del Predil – Raibl: qualche notizia A circa 9 km a sud di Tarvisio, lungo la Valle del Rio Nero, si trova il paese di Cave del Predil – Raibl, sorto ad opera dei minatori che estraevano, fino al giugno del 1991 solfuri di zinco (Blenda) e piombo (Galena) dalle viscere del Piccolo Monte Re ossia dalla principale miniera di piombo e zinco dell’intero arco alpino. Fonti storiche testimoniano l’attività estrattiva su vasta scala a partire sin dagli inizi dell’XI secolo, anche se è possibile che già in tempi remoti, pre-romani, fosse recuperato il piombo: l’utilizzo di manufatti di tale metallo è segnalato in località vicine già 800 anni prima dell’era cristiana. Il primo documento ufficiale che si riferisce esplicitamente all’attività mineraria nei monti posti nei dintorni di Tarvisio è dell’anno 1327, quando l’Imperatore Federico il Bello concesse il permesso di estrazione dei minerali ad un consorzio di lavoratori a aTarvisio. Seguirono secoli di scavo e commercio dei metalli. Vennero l’era industriale (nel 1882 erano 400 gli operai addetti alla miniera), la Prima Guerra Mondiale e la sconfitta dell’Impero Austro – Ungarico con il conseguente passaggio della Valcanale (1918 – 1921) al Regno sabaudo. L’attività mineraria era la più importante industria della valle: vi erano occupati quasi 1000 operai nei primi vent’anni del Novecento. Dopo varie vicissitudini l’attività mineraria cessò il 30 giugno 1991, dopo che, nel febbraio dello stesso anno la miniera venne occupata dai minatori in lotta per il proprio posto di lavoro; gli occupati al momento della chiusura erano 150. SOTTO IL MONTE RE 120 km DI PASSAGGI La giornata di un minatore iniziava con “Glück Auf”, il messaggio scambiato prima di entrare nella galleria, un augurio di buon ritorno dalle viscere della terra. Così è stato per secoli, almeno fin da quando l’amministrazione della miniera è passata in mano austriaca nel 1770. Inizialmente le gallerie scavate erano di dimensioni molto ridotte: infatti si dice che i primi minatori fossero chiamati “nani veneti”. Nel corso dei secoli le condizioni lavorative in miniera sono migliorate parallelamente alle maggiori scoperte in campo industriale, come la polvere da sparo o l’elettricità. Non a caso Cave fu uno dei primi borghi montani a poter disporre dell’illuminazione elettrica, grazie alla realizzazione di centrali ad acqua. Soltanto uno dei tanti benefici di cui potevano disporre i minatori: casa a basso costo, teatro, palestra, scuole, cinema e perfino 12 bar. Una realtà che in qualche modo serviva per equilibrare la durezza del lavoro in miniera e che negli anni ’50 fece salire il numero dei residenti ad oltre 1300 persone. Le gallerie della miniera si estendono sotto il Monte Re per quasi 120 km e 19 livelli, scendendo 520 m al di sotto della quota del paese e superandola di 450 m. Sono tante le vicende che hanno caratterizzato la storia della miniera di Cave del Predil; tra queste quella più tragica è legata all’8 gennaio 1910. Testimonianze oculari così raccontano: “L’8 gennaio 1910 alle ore 12.30 si udì a Raibl un sordo rullare, ma non era una delle solite esplosioni in miniera. L’ospedale, collocato dove ora si trova un obelisco, barcollò per qualche istante, prima di sprofondare in una nuvola di polvere. L’edificio con i suoi occupanti, il medico della miniera, la moglie, il figlioletto e quattro persone di servizio, fu inghiottito in una voragine prima che si potesse intervenire in soccorso delle vittime. La costruzione prese ad oscillare come scossa da un terremoto e la donna si affacciò ad una finestra col bimbo in braccio, una nube di polvere oscurò la vista e si poté udire solo il rumore delle travi e dei mobili che crollavano. Nel silenzio successivo, il diradarsi delle polveri permise di scorgere le pareti esterne dell’edificio ancora in piedi, ma prima che ci si potesse capacitare dell’accaduto, cedette la facciata, scoprendo alla vista le tre pareti restanti con ancora le suppellettili appese. Un attimo dopo crollarono fragorosamente anche questi ultimi muri ed in seguito fu il silenzio”. Una tragedia oggi ricordata da un obelisco, posizionato a pochi passi dall’entrata della miniera. Tra le cause dello sprofondamento, il cedimento di una parete di roccia sotterranea su cui poggiava l’ospedale, che fecero entrare nella galleria sottostante migliaia di tonnellate di ghiaia mista all’acqua del Rio del Lago. Si creò così un “effetto risucchio” che fece letteralmente scomparire la struttura ed i suoi occupanti. Riuscì a salvarsi soltanto un ragazzo uscito da una finestra all’ultimo istante. Tra le particolarità da segnalare nell’ambito della miniera va ricordata la galleria di Bretto; si tratta di un tunnel che collega la Valle del Rio del Lago con la valle dell’Isonzo, collegando tra di loro due bacini idrografici continentali, in quanto il primo fa parte del bacino idrografico del Danubio e il secondo di quello Adriatico. Costruita per consentire lo smaltimento delle acque circolanti nei livelli inferiori della miniera, fu ampliata durante la Prima Guerra Mondiale e dotata di un trenino a trazione elettrica, consentendo il transito di circa 600.000 soldati austriaci e di un quantitativo enorme di armi e vettovaglie, dirette verso le prime linee del fronte dell’Isonzo, al riparo dai controlli che le vedette italiane eseguivano sul Passo del Predil; tale passaggio si rivelò di straordinaria importanza strategica durante le fasi della battaglia di Caporetto. Il Museo della Tradizione Mineraria è aperto giornalmente dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30 nel periodo estivo. Nel periodo invernale è visitabile dal martedì alla domenica dalle 14.30 alle 17.30. Informazioni al numero 0428 – 68257. Particolari sconti per gruppi e/o scolaresche. <center>SELLA NEVEA</center> Nel Comune di Chiusaforte a 1150 m s.l.m., nella conca rocciosa fra l’altopiano del Montasio e le pendici del monte Canin sorge Sella Nevea, la rinomata località sciistica che già negli anni ’30 fu la prima nel FVG ad ospitare competizioni agonistiche e che ancora offre agli appassionati della discesa e del fondo piste ottimamente innevate; è base di partenza per svariate escursioni, scialpinistiche nei mesi invernali e, nella stagione calda, per innumerevoli escursioni ed arrampicate su sentieri, vie ferrate e palestre di roccia. E’ inoltre uno dei maggiori centri d’Europa per la pratica speleologica, ed importante sito per la visione e lo studio del fenomeno carsico. A pochi minuti, sull’altopiano del Montasio la possibilità di degustare “sul posto” i prodotti delle malghe: il rinomato formaggio si produce proprio qui. Il Parco è installato accanto al piazzale della Funivia del Canin, presso la locale Scuola Italiana Sci, immerso nella quiete incontaminata di un bosco di 8.000 mq di abeti, larici e faggi. E’ facilmente raggiungibile: Percorrendo la A23 Udine-Tarvisio uscire a CARNIA e proseguire per Tarvisio; a Chiusaforte seguire le indicazioni per la provinciale 76 per Sella Nevea. Provenendo da Austria o Slovenija seguire da Tarvisio le indicazioni per Sella Nevea, attraverso Cave del Predil. DISTANZE: da Udine km 80 da Tarvisio km 22 da Chiusaforte km 18 da Cave del Predil km 11 IL PERCORSO: PERCORSO - MINIERA DI RAIBL Nel piccolo paese di Cave del Predil vi è il Museo della Miniera, che fa rivivere al visitatore i momenti salienti della vita secolare del minatore, dai costumi d’epoca ai trenini di trasporto, dai vecchi telefoni agli elmetti da lavoro, con piantine geografiche di straordinaria importanza storica. A poche decine di metri è stato realizzato un percorso museale sotterraneo di 1220 metri percorribile in parte a piedi, in parte con un trenino come quelli utilizzati fino al 1991 dai minatori. Sono state recuperate zone della miniera di valore storico, come la “riservetta” dove si conservava l’esplosivo, il Camerone di Santa Barbara (dove tutt’ora si celebra la Messa) e il pozzo Layer, attraverso il quale passarono le truppe nel 1917 prima della Disfatta di Caporetto. Punto di partenza del Museo, la descrizione dei materiali estratti a Cave: la blenda, da cui si ricavava lo zinco e la galena, da cui si otteneva il piombo. Innumerevoli gli impieghi dei due minerali, dalla benzina ai pneumatici, dai componenti radio alle vecchie marmitte. Una miniera che nel corso dei secoli ha avuto un ruolo strategico sia da un punto di vista storico, con lo sfruttamento della galleria di Bretto per la Disfatta di Caporetto, che sociale, con l’avvio delle prime azioni sindacali per l’estrazione del germano. Nelle viscere della miniera, a 240 metri di profondità, si trovava l’unico valico sotterraneo di seconda categoria d’Europa, tra Italia e Jugoslavia, che fino al 1991 poteva essere aperto soltanto dalle forze dell’ordine. Tra foto e cimeli, riproduzioni di macchine industriali e carrelli per il trasporto del minerale, sono tante le curiosità sulla vita mineraria offerte dal Museo: dai premi per le idee utili a scongiurare infortuni sul lavoro, ai sali per verificare la presenza di gas nelle gallerie, dalle peculiarità della divisa del minatore caratterizzata da 29 bottoni (corrispondenti all’età in cui morì Santa Barbara, protettrice dei minatori), all’abitudine di appendere i vestiti al soffitto degli spogliatoi per evitare furti. Nonostante le innovazioni degli ultimi anni, la vita del minatore restava comunque molto faticosa; il lavoro nelle viscere del Monte Re era suddiviso in tre turni: dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22 e dalle 22 alle 6. PERCORSO - SELLA NEVEA Il Parco Avventura è un parco divertimenti per tutti gli amanti della natura, immerso interamente nel bosco e si rivolge ad una clientela molto ampia; dai 3 ai 90 anni, per le famiglie, per gli sportivi, per i bambini, indipendentemente dal grado di efficienza fisica. In particolare per chi vuole vivere un’avventura nel bosco con una semplice ed appagante attività fisica. Si tratta di cinque percorsi acrobatici, di difficoltà crescente, in cui l’utente deve spostarsi tra gli alberi sui quali sono collocate delle piattaforme aeree ad altezze variabili, passerelle, funi, ponti tibetani, carrucole, liane e ponti sospesi, in totale sicurezza, emulando le gesta di Tarzan, Indiana Jones, 007. •Percorso prova: Tre facili esercizi per imparare le tecniche di progressione in sicurezza; •Percorso giallo: Studiato appositamente per i bambini dai 3 ai 6 anni; •Percorso viola: Dai 7 anni in su per scoprire le prime evoluzioni ed acrobazie sospesi a 3 m di altezza; •Percorso verde: Da 11 anni in poi •Percorso blu: La scalata continua attraverso ponti sospesi, passerelle e liane fino a raggiungere i 6 metri di altezza •Percorso rosso: Percorso no-limits: a 12 m da terra, il salto di Tarzan e la tirolese da 75 m. Personale qualificato illustra l’utilizzo dell’equipaggiamento e le tecniche di progressione lungo i percorsi simulando le evoluzioni presso l’area dimostrativa. Equipaggiato di imbracatura, casco, doppia longe e carrucola ciascun utente verrà invitato a provare sul percorso PRATICA le tecniche apprese e successivamente indirizzato dall’istruttore ad affrontare in completa autonomia i percorsi a lui più adatti. Il cavo d’acciaio della life-line, segue tutto il percorso e garantisce il divertimento dell’utente in totale sicurezza. Gli istruttori saranno sempre presenti, mentre la divertente segnaletica installata su ciascuna piattaforma indicherà come affrontare i vari attrezzi. La professionalità degli operatori è garantita dalla qualifica ottenuta attraverso un appropriato corso formativo per istruttori di percorsi acrobatici in altezza. Il controllo quotidiano delle strutture, di ogni singolo equipaggiamento ed il certificato di qualità e sicurezza conferiscono alla struttura un elevato standard qualitativo. OBIETTIVI: OBIETTIVI - MINIERA DI RAIBL " "Valorizzazione e recupero della memoria storica della miniera;" "conoscenza del territorio regionale sotto l’aspetto storico, geografico, sociale e ambientale;" "approfondimento delle conoscenze relative ad antichi mestieri e stili di vita quasi dimenticati," "valorizzazione del sito minerario come facente parte di un contesto montano rurale soggetto ad isolamento e spopolamento." " OBIETTIVI - SELLA NEVEA -Sperimentare il contatto con la natura attraverso l’esperienza nuova del tree – climbing; -controllare la propria emotività nel superamento di difficoltà ed ostacoli; -svolgere attività fisica in ambienti diversi; -rispettare regole comportamentali di gruppo in situazioni diverse. REGOLAMENTO •L’accesso all’area del Parco è consentita a tutti nel rispetto della natura; •in caso di temporale si è obbligati per motivi di sicurezza a scendere dai percorsi; •l’ultimo accesso ai percorsi è consentito fino a 2 ore prima della chiusura del Parco; •i dispositivi di protezione individuale sono a disposizione per la durata massima di 2 ore e mezza; •è obbligatorio rimanere permanentemente ancorati al cavo di sicurezza; •sugli attrezzi può accedere una persona per volta; •sulle piattaforme possono sostare al massimo tre persone; •è vietato far oscillare o scuotere volontariamente gli attrezzi; •è vietato lanciare pietre e/o oggetti, carta o qualsiasi altro rifiuto a terra; •è severamente vietato fumare all’interno del Parco Avventura. CONSIGLI: CONSIGLI - MINIERA DI RAIBL A causa delle particolari condizioni di temperatura ed umidità all’interno delle gallerie della miniera, è consigliabile munirsi di abbigliamento pesante e scarpe da trekking. Il personale provvede a fornire i visitatori di elmetto e mantellina impermeabile all’ingresso delle gallerie. CONSIGLI - SELLA NEVEA " " "Per affrontare i percorsi è consigliabile indossare un abbigliamento sportivo, scarpe da ginnastica o da trekking, legarsi i capelli e, con tempo variabile, portare un k-way." "Prevedere un cambio di vestiti anche se il bosco dovesse presentarsi bagnato a causa di precedenti piogge." "Durante l’attività sui percorsi è consigliabile non tenere alcun ingombro nelle tasche, in particolare evitare di portare con sé il cellulare; è consigliato l’utilizzo di apparecchi fotografici esclusivamente da terra." " " CONTATTI: CONTATTI - MINIERA DI RAIBL Museo della Tradizione Mineraria 33012 Cave del Predil Fr. Di Tarvisio (UD) – Via Garibaldi 18 Tel. e Fax 0428 – 68257 e-mail: [email protected] CONTATTI - SELLA NEVEA PARCO AVVENTURA – SELLA NEVEA C/o Scuola Sci – Piazzale Slovenia/ Sella Nevea – 33010 Chiusaforte (UD) Tel. 0433 – 54061 Fax 0433 – 54028 e-mail: [email protected] www.sellaneveaparco.it DINTORNI: DINTORNI - MINIERA DI RAIBL Lago del Pedil o di Raibl: Vicino all’abitato di Cave del Predil, nella Valle del Rio del Lago, troviamo uno tra i più bei laghi morenici dell’intero comprensorio montano regionale: il Lago di Predil, meta di turismo locale e punto di sosta molto suggestivo e facilmente raggiungibile, circondato dalle più belle montagne delle Alpi Giulie (il Gruppo del Jof Fuart, le Cinque Punte, la Torre Guarda, la Cima dei Mughi); questo specchio d’acqua rappresenta anche un importante punto di partenza per interessanti escursioni alpine. È situato in un’antica conca glaciale a quota 960 m s.l.m. Raggiunge una profondità massima di 35 m. Caratteristica del Lago è il suo livello idrico variabile, infatti, a seconda delle stagioni e degli eventi atmosferici può capitare che vaste aree siano per lunghi periodi totalmente ricoperte di acqua o interamente a secco. In queste condizioni solo poche piante riescono ad adattarsi, come ad esempio il salice, l’ontano ed il ginepro. Si propongono di seguito alcune escursioni: La prima escursione inizia da un sentiero (CAI n° 625) che si imbocca a circa 5 km a sud di Cave del Predil, lungo la strada per Sella Nevea, appena passato il ponte sul Rio Bianco, e si dirige verso il bivacco Brunner (non custodito). Il percorso si snoda quasi esclusivamente in un bosco di faggi, seguendo il percorso del Rio Bianco lungo la sua riva sinistra. Dopo circa un’ora e mezza di cammino si giunge al bivacco Brunner (m 1432) di proprietà della Società Alpina delle Giulie e costruito in origine quale capanna di caccia del Re di Sassonia. È un itinerario semplice ma molto interessante dal punto di vista paesaggistico e naturale. La seconda escursione è alla Portella (m 1798) a est dell’abitato di Cave del Predil. Si imbocca il sentiero CAI n° 511 che si diparte a nord del paese e, passato un ponticello, continua lungo un prato. Costeggiando il Torrente del Canal Risonante, prosegue nel bosco, attraversa una radura con gruppi di larici e poi, dopo alcune svolte, raggiunge la Cresta della Portella. Veramente degno di nota è il panorama che da qui si può godere sul Gruppo del Canin a est e del Jof Fuart a ovest. Sul lago è stato realizzato uno stabilimento nautico-balneare dotato di una zona spiaggia, attrezzature nautiche (barche a remi e a vela, pedalò, surf bike, kayak), giochi per bambini e una scuola di windsurf. Per informazioni: Azienda di promozione Turistica del Tarvisiano e di Sella Neve – Via Roma 10 33018 Tarvisio (UD) Tel. 0428 – 2135 Corpo Forestale dello Stato – Amministrazione “Foresta di Tarvisio” – Via Romana 21 – 33018 Tarvisio (UD) Tel. 0428 – 2786. [email protected] Curiosità: la leggenda del Lago “C’era una volta, nel luogo dove ora il lago si adagia, una bella conca verdeggiante, con un paese ricco e popolato. Ma gli abitanti erano insensibili e duri di cuore. In una buia e gelida notte d’inverno, mentre la gente stava rintanata al calduccio della casa accanto al focolare amico, era giunta in paese da lontano una povera donna con un figlioletto tra le braccia. In cerca d’aiuto per sé e per il bimbo, aveva battuto e chiamato a tutte le porte, ma invano. Finalmente rivolse il passo verso un lumicino che appariva da una misera finestrella. Batté alla porta e questa si aprì. La poveretta entrò nella piccola casa ospitale, accolta con mille attenzioni dalla famiglia riunita attorno alla fiamma, come se si trattasse di persona amica. Fuori scoppiò improvvisa una bufera, fischiò il vento e la terra tremò. Le acqua scesero dalla montagna a torrenti impetuosi e selvaggi. Ma nella povera capanna piccoli e grandi trovarono riposo. Al mattino quel finimondo era cessato. Il paese però non c’era più: un lago aveva sepolto la conca. Era rimasta solo la piccola casa sopra un’isoletta illuminata dal sole e nella casa la famiglia pietosa era salva. La donnetta ed il bimbo (la Madonna e Gesù bambino) erano scomparsi”. I resti dell’abitazione si possono ancora vedere sull’isoletta, nella parte settentrionale del lago. MONTE RE (Percorso per esperti) Percorso: Cave del Predil 900 m - Monte Re 1912 m. Accesso: da Tarvisio circa 10 km, lungo la strada n. 54, si raggiunge l'abitato di Cave del Predil. Punto di partenza: a Cave del Predil, presso le case a sinistra del Rio del Lago. RIFUGIO CORSI Percorso Val del Rio del Lago (q. 989 m) - salita al rif. Corsi (1874 m) per i sentieri 650 e 629 (Re di Sassonia). Proseguimento per la Forcella del Vallone (2180 m) per il sentiero 625 e discesa per la Valle di Rio Bianco attraverso il biv. CAI Gorizia (1950 m) e il rif. Brunner (1432 m) in Val Rio del Lago. Accesso: strada che collega le localita' di Tarvisio-Cave del Predil a Sella Nevea-Chiusaforte. Punto di partenza: quota 989. In uno slargo posto quasi sulle ghiaie di un torrente, nelle vicinanze di un ponte sulla strada. Il sentiero parte un po' nascosto nel bosco subito dopo il ponte, sulla destra, in direzione Sella Nevea. Punti di appoggio: pernottamento Rif. Corsi o Bivacco CAI Gorizia DINTORNI - SELLA NEVEA FORESTA DI TARVISIO La più grande foresta demaniale d'Italia, parchi esclusi: 24.000 ettari di comprensorio alpino di cui 15.000 ricoperti di boschi produttivi. Attraversata dal fiume Fella si estende sino al confine con l'Austria e la Slovenia, lungo tutta la Valcanale e la valle dello Slizza interessando i comuni di Pontebba, Malborghetto-Valbruna e Tarvisio. Il Museo della Foresta nasce nel 1988 dalla collaborazione tra la Società Autostrade (ente proprietario) e il Corpo Forestale dello Stato (Ente gestore). E' ubicato lungo la carreggiata nord dell'Autostrada &quot;Alpe Adria&quot; A23 Udine-Tarvisio, poco dopo l'area di servizio &quot;Fella Est&quot; in località Bagni di Lusnizza. Esso è raggiungibile anche dalla S.S. 13 &quot;Pontebbana&quot;, sempre all'altezza dell'abitato di Bagni di Lusnizza (indicazioni sul posto). Per informazioni: FORESTA DI TARVISIO Ministero dell'Agricoltura - Gestione ex A.S.F.D. Ministero dell’Interno – F.E.C. Ufficio Amministrazione di Tarvisio Via Romana 35 – 33018 (UD) Tel. 0428 – 2786 oppure 2787 oppure 416007 Fax 0428 – 416000 MUSEO DELLA FORESTA Autostrada &quot;Alpe Adria&quot; A23 Corpo Forestale dello Stato Località Bagni di Lusnizza in comune di Malborghetto-Valbruna Tel. 0428-60415 Orario: da lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle 14.00 <br clear="all"> LAGHI DI FUSINE L'area, con una superficie di circa 45 ettari, si estende nella conca alle pendici settentrionali del monte Mangart (m. 2667), nel cuore delle Alpi Giulie. La caratterizzano due splendidi laghi alpini su un cordone morenico coperto da una fustaia mista di abete rosso (alcuni hanno più di 150 anni di eta'), abete bianco e faggio. La zona ha mantenuto intatto il suo tessuto verde. La straordinaria bellezza del luogo, circondato da imponenti montagne, richiama migliaia di visitatori l'anno. Curiosa la presenza di numerosi massi erratici (blocchi di notevoli dimensioni trasportati dai ghiacci lontano dal luogo di origine), tra i piu' grandi delle Alpi. Il maggiore, masso Pirona o Rudolffels, ha un volume di poco superiore ai 30.000 mc. PARCO NATURALE DELLE PREALPI GIULIE Il Parco Naturale delle Prealpi Giulie, istituito dalla L.R. n. 42 del 30.09.1996, investe territori dei Comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone, in Provincia di Udine, per una superficie complessiva di circa 10.000 ettari. E' interessata anche un'ampia zona intorno a una delle più belle vette del Tarvisiano: il Monte Canin (2587 m.). Il settore riveste una notevole importanza per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, geologici, faunistici, vegetazionali e storici. La sede del Parco è a Resia. Il territorio del Parco, nel contesto dei sei Comuni, si estende a cavallo di due unità geografiche distinte: le Alpi Giulie e le Prealpi Giulie. Alle prime appartiene il versante italiano del Monte Canin (2587 m.). COME ARRIVARE AL PARCO NATURALE DELLE PREALPI GIULIE Autostrada A23 Venezia- Tarvisio Uscite: Udine nord, Gemona o Carnia per Tarvisio Strada Statale 13 Pontebbana Udine - Tarvisio RICETTIVITÀ: RICETTIVITA' In costruzione..