Biondi, il pubblico balla e applaude

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Biondi, il pubblico balla e applaude
Per gran parte Biondi accentra lo spettacolo e imbriglia la band, poi
lascia alle aperture, duetta con i coristi ed esplode la parte migliore di
tutta la serata.
di Michele Luongo
Verona – Una bella serata musicale per Verona, contemporaneamente all’Arena si esibiva
Paul McCartney , martedì 25, a chiudere il VeronaJazz 2013, nella cornice dell’Anfiteatro
Romano, c’era Mario Biondi che presentava il suo ultimo lavoro. il Cd “Sun”.
Biondi in più occasione ha provato ad avere il contatto con il pubblico, saluta il
cantautore Gianni Bella presente: «un uomo che ha segnato profondamente la mia
carriera», e Leon Ware, già compositore per Michael Jackson, che gli ha regalato due
pezzi inseriti nel nuovo disco.
La sua è musica magnetica, trascinante un sound internazionale, con arrangiamento
d’alto livello melodie affascinanti, il Soul, Funky, la Disco e qualche riflesso di Jazz,
impreziosite dalla sua voce (tecnologicamente aiutata), con qualche ricordo di Franck
Sinatra (ma è solo un ricordo) e un riproporre di quella unica, profonda, del grande
Barry White, ma non ha quelle estensioni e vi rimane molto ma molto lontano. Ma Biondi
è professionalmente bravo come la sua band e a un Anfiteatro stracolmo regala due ore di
spettacolo .
Biondi canta in inglese (probabilmente gli è più facile giocare sul timbro della voce), ha
cantato una sola canzona in italiano “La voglia, la pazzia l’idea” molto buona, ed è più
vero. Dovrebbe crederci di più ( nel cantare in italiano), siamo sicuri che sarebbe il Biondi
che tutti vorrebbero.
Noi abbiamo apprezzato molto le canzoni “Al Jarreau”, “Woman Woman”, “No mo
trouble”,ben sorretto dalla band “The Italian Jazz Players” undici musicisti, molto bravi:
Claudio Filippini al piano, Lorenzo Tucci alla batteria, Michele Bianchi alla chitarra,
Marco Fadda alle percussioni, Tommaso Scannapieco, basso e contrabasso , Daniele
Scannapieco al sax e flauto, Gianfranco Campagnoli alla tromba, Roberto Schiano al
trombone, Samantha Iorio e Moris Pradella coristi, Ciro Caravano, keyboards
A nostro avviso merita una particolare segnalazione, il corista Moris Pradella e il
batterista Lorenzo Tucci che hanno lasciato il segno, il primo con un continuo e perfetto
ritmo di druns, e il secondo per uno dei momenti più belli dello spettacolo il duetto con
Biondi.
Per gran parte Biondi accentra lo spettacolo e imbriglia la band, poi lascia alle
aperture, duetta con i coristi ed esplode la parte migliore di tutta la serata così va in
crescendo verso un finale con il pubblico in piedi ad applaudire a ballare, poca importa
che si era a un festival Jazz e di jazz c’è molto poco, c’è , invece, tanta musica, la Disco
music con degli ottimi effetti luci.
E’ all’ultima canzone “ This Is What You Are”, il pubblico è in piedi, applaude, c’è voglia
di scaldarsi, si balla travolti dalla disco music, i musicisti hanno smesso di suonare
salutano, c’è la base musicale, ma il pubblico non ci bada, continua ad applaudire a
ballare. Probabilmente c’è tanta voglia di liberarsi di lasciarsi andare e se il pubblico è
contento, va bene così , tutto è spettacolo.
Una nota molto fastidiosa l’andare e vieni del venditore di “Coca Cola, Birra e Panini” per
l’Anfiteatro. Ma vendere bottiglie, in vetro, di birra in un concerto è normale?
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(29/06/2013)
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