PRINCIPALI INTERESSI ASSISTENZIALI PARTO UMANIZZATO La dott.ssa Capasso è fautrice del METODO LEBOYER (PARTO DOLCE) pertanto garantisce alla donna un’assistenza di base qualificata basata sulla promozione della fisiologia, mantenendo uno stato di attenzione e di vigilanza per prevenire il rischio ostetrico o comunque individuarlo precocemente. Garantisce alla donna condizioni di massima tranquillità e riservatezza durante il travaglio e il parto, preserva l’intimità della coppia e si fa garante della privacy. Utilizza tono di voce basso, luci basse, riduce al minimo le visite ostetriche solo a quelle strettamente necessarie, consente alla donna di assumere la posizione che preferisce durante il travaglio e il parto, promuove e sostiene la presenza del partner durante il travaglio e il parto coinvolgendolo nel collaborare attivamente (per ridurre il dolore, nel mantenimento di posizioni antalgiche, nel recidere il cordone ombelicale etc). Inoltre evita l’uso sistematico della episiotomia, non obbliga a clisteri o tricotomia durante il travaglio, consente l’uso di ossitocina e dell’amnioressi solo in caso di deviazione dal decorso fisiologico del travaglio secondo i tempi e i modi previsti dai principali protocolli internazionali ( es.Royal College). Promuove il clampaggio tardivo del cordone ombelicale, dopo la cessazione delle pulsazioni, così da rendere meno traumatico il passaggio del feto alla respirazione polmonare. Inoltre adagia subito dopo la nascita il neonato sul ventre materno e invita a rimandare le procedure neonatologiche nel pieno rispetto della fisiologia neonatale. Tutto ciò per promuovere un imprinting primario di benessere e beatitudine per il neonato, la madre e il padre fin dalle primissime ore di vita. Tutti i mammiferi, donne incluse, sono state programmate per rilasciare durante il parto un complesso “cocktail ormonale” costituito soprattutto da ossitocina, endorfine, prolattina , vasopressina, il cosidetto “cocktail dell’amore” di Michel Odent, pioniere del parto in acqua nel 1978. L’utilizzo di ossitocina sintetica e dell’epidurale bloccano la produzione endogena di ossitocina e di endorfine naturali. Si preferisce quindi, nel parto fisiologico, rispettare la liberazione endogena di tali sostanze responsabili di un corretto svolgimento del parto per le vie naturali. PARTO IN ACQUA La dott.ssa Capasso ha sviluppato particolare competenza nell’assistenza al travaglio e al parto in acqua, che Ella considera il parto “dolce” per eccellenza, non medicalizzato, dove tutti i principi del metodo Leboyer sono naturalmente presenti. Ai principi del Metodo Leboyer si aggiungono degli effetti peculiari dell’immersione in acqua di seguito descritti: L’acqua ha un effetto “antidolorifico naturale “ . L’immersione in acqua calda (a 37 °) determina la liberazione di endorfine naturali (oppioidi endogeni) e la riduzione della produzione di adrenalina (ormone dello stress) con conseguente riduzione del dolore del travaglio. Inoltre l’acqua crea un isolamento naturale alla donna creando un ambiente intimo e confortevole dove Ella è libera di muoversi e di cambiare posizione. Questo isolamento naturale creato dall’acqua impedisce la maggior parte delle manovre ostetriche (fastidiose per la donna) del parto medicalizzato, non necessarie nel parto ad andamento fisiologico. Un ambiente intimo e confortevole inoltre ha un effetto positivo sull’andamento del travaglio di parto. Infatti studi su animali dimostrano come un mammifero subisca un arresto della progressione del travaglio (con riduzione della produzione di ossitocina) in caso di pericolo. Inoltre l’acqua ha un effetto emolliente sui muscoli del perineo i quali acquistano una maggiore elasticità con conseguente maggiore distensione durante la fase espulsiva e riduzione del numero e della gravità delle lacerazioni da parto. Inoltre l’acqua neutralizzando la forza di gravità consente alla donna movimenti più armonici permettendole di risparmiare energia che può poi utilizzare per il periodo espulsivo. L’acqua induce rilassamento muscolare con diminuzione del tono e dell’eccitabilità, pertanto le contrazioni potranno essere più ritmiche e regolari e la dilatazione del collo dell’utero più veloce. Il contatto con l’acqua calda stimola il sistema parasimpatico e quindi il rilassamento, pertanto il riposo tra una contrazione e l’altra sarà più ritemprante. Inoltre il galleggiamento riduce la pressione sulla vena cava e sull’aorta con conseguente maggiore ossigenazione fetale La maggiore umidità presente nell’aria facilita la respirazione della donna con effetto aereosol (ancora più efficace se vengono utilizzati aromi od oli naturali) Il parto in acqua favorisce lo stato meditativo, la concentrazione materna e la conseguente piena partecipazione materna all’evento. Tale esperienza sarà fonte di grande autostima e di grande forza personale per la donna (particolarmente utile in donne con scarsa autostima) e le donerà una speciale e positiva comunicazione mentale ed emozionale con il piccolo che ha messo al mondo e il partner che ha condiviso questa esperienza. Ha assistito a VBAC (Vaginal Birth After Cesarian) in acqua. DIAGNOSI PRENATALE La dott.ssa Capasso nutre un profondo interesse per la metodica ecografica applicata sia in campo ginecologico che ostetrico. Ha acquisito competenza e professionalità nello screening delle malformazioni congenite fetali, in particolare nella esecuzione della ecografia di screening del primo trimestre (translucenza nucale, osso nasale, dotto venoso, reflusso tricuspidale), del II trimestre (soft markers, ecografia morfostrutturale, ecocardiografia fetale, screening flussimetrico per preclampsia e cervicometria ecografica per screening parto prematuro), del III trimestre attraverso ecoflussimetria Doppler, ecocardiografia fetale, screening IUGR (Intra Uterine Growth Retardation). La dott.ssa Capasso è sempre particolarmente attenta alle novità scientifiche nel campo della Medicina Prenatale grazie alla sua partecipazione a congressi Internazionali di riferimento del settore quale quello della Fetal Medicine Foundation del dott. C. Nicholaides, oltre all’aggiornamento attraverso riviste specifiche del settore (es. Ultrasound). Particolare competenza ha sviluppato nell’ecografia transvaginale ginecologica con color Doppler per lo studio ecografico dell’utero e degli annessi, per una diagnosi precoce delle principali patologie uterine ed annessiali (endometriosi, teratomi, cisti, fibromiomi, varicoceli, adenomiosi, carcinomi, sactosalpingi, POF, malformazioni uteroannessiali), per uno studio della fertilità: monitoraggio follicolare, sonoisterosalpingografia per la pervietà tubarica, valutazione della riserva ovarica, per lo screening oncologico precoce dei tumori della sfera genitale femminile. Il suo obiettivo attuale è quello della diagnosi precoce delle anomalie congenite e delle cromosomopatie, non più durante l’ecografia standard morfostrutturale del II trimestre ma in un tempo antecedente da riferire alla fine del I trimestre (es. valutazione della translucenza intracranica per lo screening delle anomalie della fossa cranica posteriore, ecocardiografia fetale precoce a 13 settimane, valutazione della translucenza nucale, dell’osso nasale, dell’angolo frontomandibolare, del reflusso tricuspidale, del dotto venoso). Completa l’esame ecografico l’utilizzo della tecnologia 3D e 4D, particolarmente utile nello studio delle malformazioni utero-annessiali in ginecologia e particolarmente apprezzato dai futuri genitori in corso di esame ecografico ostetrico per la visualizzazione del volto fetale. CURA E PREVENZIONE IN MENOPAUSA L’aspettativa di vita della donna si è abnormemente allungata. Agli inizi del 1900 la vita media di una donna si aggirava intorno ai 47 anni e coincideva con l’età media della menopausa, che in Italia è attualmente di 51 anni e 3 mesi. Attualmente l’aspettativa di vita di una donna è di 82 anni e si pensa che per il 2030 si allungherà ulteriormente fino agli 88 anni. Basta un semplice calcolo per rendersi conto che la donna si trova attualmente a trascorrere quasi metà della sua vita senza i suoi “ormoni”. Non esiste organo del nostro corpo che non tragga beneficio dall’ attività degli ormoni sessuali, in particolare l’apparato genitale femminile, il cervello, le mammelle, la cute e i capelli, i muscoli, il tessuto adiposo, le ossa etc. etc. La menopausa coincide con la cessazione dell’attività ovarica, le ovaie sono organi endocrini deputati alla produzione degli ormoni sessuali femminili quali gli estrogeni e il progesterone. I SINTOMI DA CARENZA ORMONALE Gli effetti biologici della cessazione dell’attività ovarica sono: PRECOCI (insorgono con la scomparsa della mestruazione o addirittura prima, nella fase di irregolarità mestruali che precede la scomparsa del ciclo) - vampate di calore (durano in media uno o due anni, solo nel 25% delle donne persistono dopo 5 anni) - sudorazione improvvisa (comparsa di grosse gocce di sudore sulla fronte) - tachicardie notturne - astenia (cioè stanchezza sia mentale che fisica) - insonnia (cambia il ritmo del sonno, presenza di risvegli notturni o risveglio anticipato, difficoltà ad addormentarsi, sonno non “rigenerante”) - depressione (calo del tono dell’umore, ci si sente giù senza apparente motivo, facilità al pianto) - ansia e irritabilità (attacchi di ansia, nervosismo, riduzione dell’attitudine alla tolleranza, aumento della litigiosità) - calo della libido (cioè calo del desiderio sessuale, difficoltà al raggiungimento dell’orgasmo) - secchezza vaginale con conseguente prurito e bruciore vaginale, vaginosi, dispareunia (cioè dolore durante il rapporto), talvolta disuria e pollachiuria (cioè disturbi ad urinare con dolore e aumento della frequenza), incontinenza urinaria, cistiti ricorrenti - artralgia (cioè dolore alle articolazioni) - disturbi cognitivi (perdita della memoria, difficoltà di concentrazione) - ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipertensione - aumento di peso con “allargamento” del giro vita INTERMEDI (insorgono dopo circa 5 anni di carenza estrogenica) - atrofia vaginale (cioè assottigliamento della mucosa vaginale e vulvare con diminuzione delle fibre collagene e dell’idratazione) - dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali, dovuto all’invecchiamento della mucosa vaginale da atrofia) - diminuzione o perdita della libido - incontinenza urinaria (sia da ”stress” che da “urge”, dovuta all’atrofia che colpisce anche il meato uretrale esterno, sensibile agli estrogeni) - atrofia cutanea (comparsa di rughe, “calo dei tessuti”) - disturbi dell’olfatto, dentari TARDIVI - artrosi (degenerazione articolare, dopo la menopausa triplica nelle donne rispetto agli uomini, in un quarto dei casi alcune donne presentano una forma molto aggressiva nei primi due anni dopo la menopausa) - osteoporosi (perdita di calcio dalle ossa, l’assenza deli estrogeni provoca un aumento dell’attività osteoclastica con aumento del riassorbimento osseo) - sarcopenia (calo del tono delle fibre muscolari) - aumentata incidenza di accidenti cerebrovascolari (ictus, ipertensione) - degenerazione cerebrale : morbo di Alzheimer, morbo di Parkinsons LA TOS (TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA) In donne sane con assenza di rischio anamnestico (soprattutto per trombosi e carcinoma mammario) che abbiano sintomi da riferire alla carenza ormonale tali da peggiorare la propria qualità di vita è consigliato sottoporsi a TOS (TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA). La TOS è strettamente personale e va individualizzata per ogni donna. E’ necessaria un’accurata anamnesi personale e familiare, un esame obiettivo generale e ginecologico, una ecografia transvaginale, UN PAP TEST, una mammografia, esami ematochimici ed eventuali esami cardiologici e radiologici. E’ fondamentale informare la donna sull’importanza di un CORRETTO STILE DI VITA. Per sentirsi bene e affrontare in piena forma gli anni della postmenopausa è necessario avere un occhio attento alla propria linea, evitando l’eccesso ponderale e seguendo una dieta sana ed equilibrata, rispettare le ore di sonno, il movimento e l’attività fisica quotidiana sono fondamentali per il benessere psicofisico, (pilates, nuoto, passeggiata veloce, bicicletta, ginnastica in acqua, stretching, ballo ), bisogna evitare il fumo di sigaretta e i superalcolici, è consentito un bicchiere di vino rosso al giorno, sono consigliati integratori di calcio e vitamina D e vita all’aria aperta. VANTAGGI DELLA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA - cessazione dei sintomi vasomotori (vampate, sudorazione, insonnia, il sonno è rigenerante) - cessazione dei disturbi genitali e urinari (secchezza vaginale, dispareunia, cistiti etc) - miglioramento dei disturbi cognitivi e affettivi (la memoria e la concentrazione migliorano, la depressione e l’ansia svaniscono) - miglioramento dell’attività sessuale ( i genitali sono turgidi e lubrificati, aumento della libido) - la bellezza e il fascino aumentano (gli estrogeni stimolano i fibroblasti a produrre più collagene, elastina e mucopolisaccaridi con notevole risultato antiaging, la pelle è più luminosa e idratata, la texture della pelle migliora così come l’aspetto delle unghie e dei capelli) - riduce il rischio di fratture osteoporotiche, garantisce un bilancio osseo ottimale contrastando la perdita di collagene dai dischi intervertebrali, evitando così la riduzione di altezza di circa 3-4 cm tipica della postmenopausa nelle donne non trattate - riduce il rischio di artrosi del 60% (STUDIO FRAMINGHAM) - riduce il rischio delle malattie cardiovascolari come ictus e infarto - riduzione dell’ipercolesterolemia - aumenta il tono, la forza e la competenza dei muscoli contrastando la perdita muscolare (sarcopenia) - riduce il rischio di sviluppare tumore al colon - riduce il rischio di sviluppare il morbo di Alzhaimer LA TERAPIA E’ SICURA? La TOS è soggetta a prescrizione medica da parte del medico specialista esperto in menopausa il quale, dopo un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici, dell’anamnesi familiare e personale, della valutazione dello stato di salute generale e genitale, sceglie la terapia adatta al caso, scegliendo tra la vasta gamma di prodotti presenti in commercio, ormonali o naturali, sotto forma di compresse, cerotti, gel, bustine, creme, ovuli. Un grosso studio scientifico della WHI (Women’s Health Initiative) pubblicato su JAMA nel 2002 provocò dubbi e incertezze sulla sicurezza della TOS, in particolare fu segnalato un aumento del 0,08% (8/10.000) di K mammario dopo 5 anni di terapia. In realtà tale studio aveva reclutato donne con età media di 63 anni in menopausa già da tempo, fumatrici, obese e ipertese. Un successivo studio danese pubblicato sul British Medical Journal (Schierbeck et al. BMJ 2012 Oct9; 345) ha chiarito come la TOS sia sicura e in grado di prolungare la salute e di migliorare la qualità di vita di una donna se utilizzata subito dopo la menopausa e in assenza di fattori di rischio quali obesità, ipertensione, fumo etc. Esiste la cosidetta “finestra di opportunità” cioè un periodo che va dalla cessazione dell’attività ovarica fino a circa 10 anni dopo in cui la donna può iniziare la TOS senza un incremento della incidenza di K mammario e dimezzando il proprio rischio di malattie cerebrovascolari (meno 53%), di tumore del colon (meno 37%) e fratture (meno 34%). Gli effetti collaterali sono riportati nell’1% dei casi. Per le donne che non desiderassero sottoporsi a terapie ormonali ci sono numerose terapie non ormonali utili per la cura e la prevenzione dei disturbi postmenopausali, tra cui il laser per il ringiovanimento vulvovaginale. Tale metodica attraverso l’utilizzo di un laser a CO2 ripristina il trofismo della regione vulvo vaginale combattendo l’atrofia vulvo-vaginale. L’atrofia vulvo-vaginale colpisce tutte le donne in menopausa e i fastidi si accentuano dopo qualche anno: secchezza, dispareunia (cioè dolore ai rapporti), prurito e bruciore, vaginosi, lieve incontinenza. Tale sistema laser è in grado di stimolare l’epitelio e il connettivo vulvo vaginale promuovendo l’attivazione della biosintesi del collagene e della corretta composizione della matrice extracellulare. Tutto ciò determina il recupero del trofismo, dell’elasticità, della tonicità, della compattezza e dell’idratazione dell’organo con conseguente recupero funzionale. Tale metodica è indolore, sicura e i risultati possono essere evidenti già dopo singola applicazione. Tale metodica non ormonale è particolarmente utile nei casi di castrazione farmacologica conseguente ad una diagnosi di k mammario soprattutto in donne giovani.