Psicologia sociale e delle relazioni giuridiche

Università degli Studi di Enna “Kore”!
FacoltàdiScienzeEconomicheeGiuridiche
CorsodiLaureainScienzeStrategicheedellaSicurezza
Insegnamentodi
Psicologiasocialee
dellerelazionigiuridiche
Prof.ssaIrenePetruccelli
[email protected]
Primalezione7marzo2017
A.A.2016-2017
RICEVIMENTO STUDENTI:!
v. calendario sul sito (mercoledì ore 12) presso
lo studio docenti piano terra (stanza n. 19)
dopo la segreteria - locali del plesso di
psicologia. !
!
ESAME:!
L’accertamento delle competenze avverrà
attraverso una prova orale.!
La prova orale si basa su un colloquio
sull’intero programma del corso.!
!
CONTATTO: [email protected]!
TESTI ADOTTATI
Petruccelli I., 2010,
Introduzione alla
psicologia dello sviluppo
sociale, Milano, Franco
Angeli.
Petruccelli I. e Petruccelli F.,
Introduzione alla psicologia
giuridica. Campi applicativi e
metodologie d’intervento, Milano,
FrancoAngeli.
08/03/17
4
Petruccelli I., Pedata, L. T.,
L’autore di reati sessuali.
Valutazione, trattamento e
prevenzione della recidiva,
Milano, Franco Angeli.
08/03/17
5
Schimmenti V., Craparo G., 2014,
Violenza sulle donne. Aspetti
psicologici, psicopatologici e
sociali, Milano, Franco Angeli. 08/03/17
6
LE ORIGINI della psicologia sociale!
! Nel 1897 prende l’avvio la Psicologia Sociale
Sperimentale moderna, da un osservazione di
Norman Triplett sulla prestazione degli atleti
a seconda della situazione sociale: aveva
notato che la prestazione era migliore in sede
di gara piuttosto che durante gli allenamenti.
Fece esperimenti su dei bambini che
avvolgevano le lenze, uno in cui i bambini erano
soli e l’altro insieme ai loro compagni: la
prestazione era migliore nel secondo caso.
Questo episodio fu detto facilitazione sociale.
Max Ringelmann nel 1880 era invece
giunto a risultati opposti: aveva notato
che quando una corda era tirata da un
gruppo di persone la forza impiegata da
ciascuno era minore di quando veniva
tirata singolarmente. La conclusione è la
seguente:
la presenza degli altri facilita la
prestazione quando è possibile
rintracciare il contributo del singolo,
mentre il sentirsi parte anonima di un
gruppo porta ad una riduzione di qualità e
dell’impegno.
! La Psicologia sociale studia l’articolazione tra il
mondo psichico e quello sociale.
! I primi due manuali di psicologia sociale
appaiono entrambi nel 1908:
Introduction to Social Psychology di W. McDougall che
ha per oggetto l’individuo e come questi si pone
con il mondo esterno;
Social Psychology di E. A. Ross che ha per oggetto
l’influenza del sociale sul comportamento degli
individui.
Mob rule (dominio delle folle)
! Agli inizi del Novecento era difficile distinguere
tra psicologia sociale e sociologia. La rivoluzione
industriale in Europa aveva visto affacciare sulla
scena le “masse” e la minaccia che esse
rappresentavano per l’ordine sociale della
borghesia. Pertanto diversi studiosi quali Le
Bon (la Psicologia delle folle) e Sighele (Studio
della folla) si erano interessati a questo
fenomeno.
! Folla dotata di una “mente di gruppo”
I modelli di riferimento per l analisi della folla sono
due ed entrambi partono dal concetto di malattia :
! L’INFLUENZA SOCIALE ALLA PARI DELLA
SUGGESTIONE due psichiatri francesi Charcot e
Bernheim, che influenzarono Freud, vedono
l’influenza sociale come un meccanismo che, al pari
della suggestione, fa saltare i freni inibitori (la
suggestione veniva usata come modalità diagnostica
e terapeutica delle malattie mentali);
! IL CONTAGIO MENTALE, l’intensità emotiva e
l’agitazione della folla è interpretata come una
malattia infettiva.
Individuo sociale
Viviamo in gruppi
Impariamo in gruppi
Lavoriamo in gruppi
Giochiamo in gruppi
Prendiamo decisioni in gruppi
Combattiamo in gruppi
Gli esseri umani sono esseri di gruppo
!
!
!
!
!
!
! I gruppi sono una fonte di
identità sociale degli
individui
Turner:
il concetto di sé è formato da 2
elementi:
! identità personale (autodescrizioni
sulla base delle caratteristiche
individuali)
! identità sociale (descrizioni in
termini di appartenenze a categorie
sociali)
! Nei gruppi gli individui sono interessati alla
realizzazione di un compito (orientamento
verso il compito)
! Gli altri individui servono da punto di
riferimento essenziale per la valutazione delle
ns capacità e per la conferma delle ns
opinioni (processi di confronto sociale)
Concetto di gruppo sociale
Destino comune
Struttura sociale (relazioni di status e di ruolo)
Individui in interazione faccia-a-faccia
Autocategorizzazione (self-categorization: un gruppo
esiste quando due o più individui percepiscono se
stessi come membri della medesima categoria
sociale)
! Gruppi in relazione ad altri gruppi (un gruppo esiste
quando due o più individui definiscono se stessi
come membri e quando la sua esistenza è
riconosciuta da almeno un’altra persona)
!
!
!
!
! “Non si rende giustizia alle cose passando
indebitamente dal comportamento, dai
sentimenti e dagli atteggiamenti espressi
da una persona isolata alla sua condotta in
qualità di membro di un gruppo. L’essere
membro di un gruppo e comportarsi come
tale ha conseguenze psicologiche che
sussistono anche quando gli altri membri
non sono immediatamente
presenti” (Sherif, 1967).
La teoria dell'attaccamento
J. Bowlby
Legami emotivi e non nutritivi.
Rapporti con i genitori e successivi legami affettivi.
! relazioni reali del bambino con la madre
! “base sicura”
! modelli operativi interni (Internal Working Models),
schemi di rappresentazioni interpersonali che
funzionano come sistemi di aspettative circa i
legami con gli altri
Modelli operativi interni
(Internal Working Models)
! I primi legami di attaccamento vengono
progressivamente interiorizzati e le esperienze
successive vengono strutturate e interpretate nel
contesto di rappresentazioni intrapsichiche ormai
costituite del Sé e degli altri.
! si costruisce uno schema interno generale
dell’esperienza relazionale in cui è racchiuso
l’insieme della storia affettiva, degli scambi emotivi,
comportamentali, linguistici che hanno
caratterizzato l’esperienza del bambino dalla nascita.
! Il modello di legame interiorizzato sotto
forma di modello operativo interno opera
nella realtà attraverso aspettative precise
circa il modo in cui gli altri si rapporteranno
a sé, e queste aspettative predeterminate
influeanzano in maniera decisiva il modo in
cui le relazioni vengono vissute.
Gli stili di attaccamento
M. Ainsworth - Strange Situation
! s"le"sicuro":ilbambinoesploral'ambientee
giocaso1olosguardovigiledellamadreconcui
interagisce.Quandolamadreesceerimanecon
losconosciutoilbambinoèvisibilmenteturbato.
Alritornodellamadresitranquillizzaesilascia
consolare.
! s"le"insicuro-evitante":ilbambinoesplora
l'ambienteignorandolamadre,èindifferente
allasuauscitaenonsilasciaavvicinarealsuo
ritorno.
! stile "insicuro-ambivalente": !
il bambino ha comportamenti contraddittori
nei confronti della madre, a tratti la ignora, a
tratti cerca il contatto. Quando la madre se
ne va e poi ritorna risulta inconsolabile.!
!
! stile "disorganizzato/disorientato": il
bambino mette in atto dei comportamenti
stereotipici, ed è sorpreso/stupefatto
quando la madre si allontana.