Appunti di base Lingua Tedesca SINTASSI Modelli di frase in tedesco: -* Ich gehe zur Schule -* Gehst du zur Schule? (modello derivato: imperativo) -* …weil ich zur Schule gehe. (tutte le subordinate seguono questo modello) Secondo i linguisti, il modello di frase da prender in considerazione è quello con il verbo alla fine (subordinata), perché è lì che si trovano le informazioni importanti. Weinrich ha teorizzato una griglia che schematizza la struttura della frase tedesca e da cui elabora l’idea della Klammer. Vorfeld (Vorverb Mittelfeld Nachverb) Nachfeld KLAMMER Il Vorverb apre un’informazione che poi si chiude nel Nachverb (Klammer). Ex: unter den Männern/ kamen/ mir einzelnen Frauen/ entgegen,/ uverschleient. KLAMMER Vorfeld e Nachfeld si possono togliere poiché l’inrformazione principale è compresa nella Klammer. Affinché una frase abbia senso, la sua struttura minima è Vorverb – Mittelfeld – Nachverb. Nelle frasi principali, il verbo occupa sempre il Vorverb(II posto); nel Nachverb si mettono le altir parti rette dal verbo: è il caso dei verbi separabili, dei tempi composti e dei modali. Nel Mittelfeld si mettono le informazioni che si vogliono dare, introdotte dal Vorverb che si chiude nel Nachverb. Se si toglie il Vorfeld, le informazioni del Mittelfeld possono essere distribuite all’interno della frase; la posizione del verbo rimane fissa. Ex: Mir/ kamen/ einzelnen Frauen/ entgegen Analisi del Vorfeld Il Vorfeld ha la funzione di riagganciare un’informazione a un’altra introdotta precedentemente. Ciò implica il concetto di Thema – Rhema. Thema: si introduce un argomento Rhema: si riprende lo stesso argomento Ex: Thema: Ieri sono andato a Roma, dove (Rhema: riferito a Roma) ho preso un gelato. Il gelato era buono. Il Vorfeld non è sempre occupato perché non sempre si riprendono gli argomenti. Analisi del Mittelfeld Il Mittelfeld può contenere tante informazioni eterogenee: per disporle nella giusta sequenza si usano varie regole. TEKAMOLO (Temporalität, Kausalität, Modalität, Lokalität). I complementi seguono questo ordine; Il Dativ precede sempre l’Akkusativ se questi complementi sono espressi da sostantivi; ex: Ich gebe meinem Freund das Buch) Se Dativ e Akkusativ sono espressi da pronomi l’ordine è Akkusativ – Dativ; ex: Ich gebe es ihm Nel caso di un pronome e un sostantivo, il pronome va sempre per primo ex: Ich gebe ihm das Buch La Klammer Esistono tre tipi di Klammer: -* Verbalklammer Ex: Ich (hole Maria ab) KLAMMER -* Nominalklammer Ex: das meistensnkostenlose oder günstige Wohnen bei den Eltern Un articolo apre la Klammer, che si chiude con un infinito sostantivato -* Adjunktklammer Ex: Ich glaube, (dass er kommt) KLAMMER “Dass” apre una Klammer: non è un verbo, bensì un connettore. Quasi tutte le subordinate implicano la presenza di una Klammer, che si apre con un connettore e si chiude col verbo. Subito dopo il connettore va il soggetto. Tutti i connettori hanno effetto “bloccante”, poiché mandano il verbo alla fine. Alcuni connettori che introducono le subordinate sono: -* obwohl: sebbene -* weil: poiché -* da: poiché -* wenn: quando -* als: quando -* pronomi relativi -* bevor: prina -* nachdem: dopo -* dann: poi -* seit: da -* seitdem: da -* sobald: non appena -* solange: finché -* dass: che ex: Ich wusste schon, dass Anna heute im Theater vorspielt. Ich habe das Buch gekauft, das su mir gezeigt hast. Nelle frasi coordinate, ci sono connettori che occupano posizione zero. Questi connettori sono: -* und: e -* aber: ma -* oder: o -* denn: poiché (introduce una subordinata ma il verbo va al secondo posto) -* sondern: bensì ex: Karl spielt das Klavier und Luisa lernt in ihrer Zimmer. La costruzione delle subordinate In tedesco, le subordinate si costruiscono con i tempi dell’indicativo; il verbo va sempre alla fine. Una subordinata può precedere la frase principale; in questo modo occupa il primo posto, quindi il verbo della principale segue subito la subordinata. Ex: Da Karl krank ist, kann er nicht dich besuchen. La frase causale Le causali vengono introdotte da: dalle congiunzioni WEIL (poiché) o DA (dal momento che). Quando si usa DA, la subordinata precede la principale. ex: Franz muss den Bus nehmen, weil sein Auto kaputt ist. Da Kerstin Fieber hat, muss sie im Bett liegen. dall’avverbio DENN (poiché); in questo caso si ha la costruzione della principale. ex: Heute kann ich nicht kommen, denn ich habe keine Zeit. Frasi dichiarative (oggettive e soggettive) Sia le oggettive che le soggettive sono introdotte dalla congiunzione DASS e hanno il verbo all’indicativo. Il congiuntivo si usa solo quando si vuole esprimere irrealtà. Nelle principali che reggono le dichiarative si trovano verbi come WISSEN, FINDEN, SAGEN, SEHEN, DENKEN, MEINEN. ex: Ich bin sicher, dass du Recht hast. Dass die Leute heute noch vor Hunger sterben, ist ungeheuerlich. La frase temporale Le temporali sono introdotte da: ALS, quando il verbo della temporale è al passato ex: Als Franz in Berlin wohnte, hatte er viele Freunde. WENN si usa se il verbo della temporale è al Präsens o al Futur; si usa al passato per indicare azioni ripetitive. Introduce anche il periodo ipotetico. ex: Wenn es regnet, nehmen wir immer den Regenschirm. NACHDEM (dopo che) regge i tempi composti. HS (Hauptsatz) Präsens/Futur Präteritum NS (Nebensatz) Perfekt Plusquamperfekt BIS: fiché, fino al momento in cui SOLANGE: per tutto il tempo che WÄHREND: mentre SOBALD: non appena SEIT/SEITDEM: da quando (=since in inglese) BEVOR: prima Aggettivi:declinazione e classificazione di Weinrich In tedesco, gli aggettivi svolgono tre funzioni sintattiche. FUNZIONE ATTRIBUTIVA Ha funzione qualificativa; accompagna e specifica un sostantivo. Solo in questo caso deve essere sempre declinato. Ex: Der blaue Himmel Die schöne Frau Dad kleine Kind FUNZIONE PREDICATIVA L’aggettivo completa e fa parte del predicato; ha questa funzione con verbi come “sein”, “aussehen”, “bleiben”, “werden”. Ex: Der Himmel ist blau Diese Frau sieht schön aus FUNZIONE AVVERBIALE L’aggettivo ha valore avverbiale Ex: Wie geht’s dir? Gut, danke! ”Gut” significa “buono”, ma in questo contesto ha l’accezione di “bene”. La declinazione dell’aggettivo attributivo Segue tre tipi di declinazione DECLINAZIONE DEBOLE Si segue quando l’aggettivo è preceduto dall’articolo determinativo o da altro determinante. DECLINAZIONE MISTA Si segue quando l’aggettivo è preceduto da articolo indeterminativo, dall’articolo negatovi (KEIN, KEINE, KEIN), dall’aggettivo possessivo e da ALLE. Comparativi e superlativi COMPARATIVO DI MAGGIORANZA Aggettivo + ER (dove possibile,la vocale tematica prende Umlaut) Ex: klein = kleiner Lang = länger Il termine di paragone è declinato allo stesso caso del primo Ex: Dieses Haus ist schöner als jenes. COMPARATIVO DI MINORANZA Weniger + aggettivo+ als Nicht so + aggettivo+ wie Ex: Karola ist weniger groβ als Sabrine. Karola ist nicht so groβ wie Sabrine. COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA So/genauso + aggettivo + wie Ex: Mein Haus ist so/genauso groβ wie deines. SUPERLATIVO RELATIVO Per gli aggettivi con funzione predicativa: AM + aggettivo + STEN (Umlaut su vocale tematica dove possibile) Per gli aggettivi con funzione attributiva: aggettivo + ST SUPERLATIVO ASSOLUTO Sehr + aggettivo Ex: Mein Feund ist sehr schön. La classificazione di Weinrich Weinrich distingue gli aggettivi in categorie. Basici Non hanno un suffisso particolare. Si riferiscono alla percezione sensoriale del mondo. ex: gut, groß, klein, sauer, alt, jung Mit einem heimische Suffix Sono aggettivi propri della lingua tedesca. Sono riconoscibili dai suffissi. -ICH -IG: ha varie pronunce. Si pronuncia (iç) quando si trova prima di una consonante o se c’è una pausa; si pronuncia (ig) prima di una vocale. Al Sud della Germania si pronuncia (ik). Nei vocaboli che terminano in e atona, quest’ultima si elide per formare l’aggettivo (ex: Erde = erdig) -ISCH/-SCH: si usano per formare gli aggettivi riferiti alle nazionalità e alle lingue. ex: französich, deutsch, italienisch -LICH: si può usare come suffisso da attaccare a un sostantivo per formare un aggettivo; se come base ha un altro aggettivo, corrisponde all’italiano –astro o –iccio. ex: freundlich: gentile rotlich: rossiccio blaulich: bluastro -BAR: corrisponde all’italiano –bile. Di solito ha la radice di un verbo. ex: machbar: fattibile verfügbar: disponibile -SAM: di solito si oppone a –bar ex: langsam -EN/-ERN: è usato per i materiali ex: golden, silben, seiden, ledern, glasern -ER: si usa per gli aggettivi di toponimi ex: Berliner, Frankfurter, Wiener -HAFT: in italiano si traduce con la perifrasi “da + sostantivo”. Implica un paragone. ex: meisterhaft: da maestro Mit einem Lehnsuffix Sono aggettivi che derivano da contributi linguistici di altre lingue. Hanno i seguenti suffissi: -IV (naiv) -AL/-EL (ideal, ideel) -ESQUE (grotesque) -IBLE Mit einem Halbsuffix Sono lessemi morfematici che hanno un significato autonomo. Per formare gli aggettivi perdono questo valore e diventano suffissi. -REICH e –VOLL esprimono valore o quantità; -LEER, -LOS, -FREI, -ARM sono privativi; -FÖRMIG significa “a forma di”; -MÄßIGE significa “conforme a”; si usa nei linguaggi specialistici; -BEREIT (disponibile), -FÄHIG/UNFÄHIG (capace,/incapace), -WERT (degno, meritevole) indicano una predisposizione o un atteggiamento; -NAH, -WEIT, -FERN, -FREMD indicano orientamento spaziale. Wortbildung Si occupa dello studio delle parole composte. Weinrich ne ha individuati quattro tipi. KONVERSION : passaggio da una classe grammaticale ad un’altra. Ex: schreiben (verbo) das Schreiben (infinito sostantivato) Tutti i sostantivi ottenuti per Konversion sono neutri. KONSTITUTION: appartengono a questa categoria i verbi fraseologici e i verbi separabili. I verbi separabili e fraseologici non si pssono scindere poichè portatori di un unico significati. Ex: holen, stehen = verbi inseparabili Aufstehen: ich stehe immer früh auf (verbo separabile) Abholen: ich hole Maria ab (verbo separabile) In Frage stellen (mettere in dubbio) Ich stelle etwas in Frage DERIVATION: unione di un lessema e di un morfema. Ex: Bewegung “beweg” ha significato autonomo, mentre il suffisso –ung porta informazioni grammaticali. Appartengono alla Derivation anche parole formate da lessemi morfematici: si tratta di morfemi che hanno significato anche se non sono legati a lessemi. Questa loro caratteristica ha suscitato diatribe tra i linguisti, ma Weinrich li classifica nella categoria della Derivation. Lessema: unità minima di significato autonomo. Porta informazioni semantiche, sul significato della parola. Morfema: unità minima di significato che porta significato grammaticale (ex: genere e numero). Deve sempre stare attaccata a un lessema. Affissi: sono tutti quei morfemi che vengono affissi alle parole. Si tratta di: suffissi (ex: Leser, Freundschaft) infissi (ex: suchte, machte) prefissi (ex: vorstellen, geschlafen) KOMPOSITION: unione di due lessemi Ex: Rathaus “Rat” è la Bestimmungswort, cioè quella che specifica la Grundwort, la parola fondamentale del composto, che è SEMPRE l’ultima. La Grundwort determina genere e numero del composto. I composti sono di vario tipo: - endocentrici: le parole del Kompositum appartengono alla stessa classe grammaticale (ex: Wohnungsbau: sono due sostantivi) - esocentrici: le parole del Kompositum appartengono a classi grammaticali diverse (ex: barfuβ: sono un aggettivo e un sostantivo) Per tradurre un Kompositum in italiano si usa una perifrasi. I Komposita sono composti da non più di quattro parole. Alcuni di essi. Essendo molto lunghi, sono abbreviati. Ex: Bafög: Bundesausbildungsförderungsgesetz Tra i Komposita si trovano spesso delle lettere la cui funzione è quella di “cuscinetto”. Weinrich le chiama Fuge e ne ha individuati cinque tipi: N Fuge: – n: Rosenkavalier -en: Frauenbewegung E Fuge: Folgekosten R Fuge: – r: Männerherrschaft - er S Fuge: – s: Geltungsbedürfnis -es: Verstandesmensch -ns: Friedensangebot -ens: Herzensangelegenheit Null Fuge: non ci sono “cuscinetti”: Paarbezieung In alcuni casi, i Komposita sono formati da composti ottenuti per Derivation. Ex: Himmelsrichtung “Richtung” è ottenuto per Derivation e poi è stato unito al lessema “Himmel”, formando così un Kompositum Die Präfigierung È lo studio dei prefissi nella morfologia tedesca. Si tratta di morfemi che possono trovarsi attaccati al verbo o liberi in funzione di preposizione. I prefissi cambiano significato ai verbi e si distinguono in separabili e inseparabili. Prefissi inseparabili BE GE EMP ENT ER VER ZER MIß I prefissi inseparabili sono atoni, per cui le parole che li contengono prendono l’accento sulla seconda sillaba. Inoltre, non prendono il prefisso –GE per la formazione del participio passato: due prefissi inseparabili, infatti, non possono stare vicini. VER: indica sempre la fine di un processo, descrive il suo esito che a volte può oltrepassare i confini del processo stesso o essere negativo. ex: verlassen (lasciare) verlaufen sich (perdersi) blühen (fiorire) erblühen (sbocciare) verblühen (sfiorire) erarbeiten (lavorare a un progetto) verarbeiten (portare a termine un progetto) verschlafen (dormire “oltre”, non riuscire a svegliarsi in tempo) ex: Gestern habe ich verschlafen deshalb habe ich den Zug verpasst. VER funge da prefisso anche per gli “ornamentik Verben”: vergolden, verchromen, versilben…poiché indica il processo di doratura, ecc… Esistono forme verbali che Weinrich chiama “Demotiviert” poiché, trattandosi di forme cristallizzate nella lingua, non si riesce più a cogliere l’estensione di significato. È il caso di verbi come “verlieren” e “verstehen”. ER: indica lo svolgimento di un processo e rende transitivo il verbo. ex: erzählen (raccontare) ENT: indica l’idea della sottrazione di qualcosa. ex: entdecken (scoprire) entforsten (smacchiare) ZER: indica qualcosa di negativo nella maggioranza dei casi ex: zerstrummen (sbriciolare) zerkleinen (sminuzzare) zerbrechen (distruggere) zerstören (distruggere) BE: rende i verbi transitivi ex: beschreiben (trasferire) MIß: idea contraria alle aspettative o uso errato di qualcosa ex: mißverstehen (fraintendere) Prefissi separabili AN: indica vicinanza, inizio di qualcosa ex: ankommen (arrivare) anfangen (iniziare) AB: idea di provenienza e di distacco. Si oppone a AN. ex: abfahren: partire EIN: entrare in una fase o processo ex: einstudieren (pianificare, programmare) einschlafen (addormentarsi) VOR: idea di esibizione ex: vorlesen (leggere ad alta voce) vorbereiten (preparare) vorspielen (suonare in pubblico) AUF: contatto o inizio di qualcosa ex: aufmachen (aprire) ZU: mira alla fine di un processo, al conseguimento di un obiettivo ex: zumachen (chiudere) zuschliessen (chiuedere a chiave) AUS: corrisponde al latino EX. Si oppone a EIN. ex: ausgehen (uscire) DURCH: idea di un percorso ex: durchgehen (ripassare) durchlesen (leggere attentamente) ÜBER: può essere sia separabile che inseparabile. È separabile quando indica trasportare, superare un limite (ex: übersetzen, attraversare); è inseparabile quando indica un passaggio o una trasformazione (ex: übersetzen, tradurre). UM: può essere sia separabile che inseparabile. È separabile quando implica un cambiamento (ex: umziehen, traslocare); è inseparabile quando ha il significato di “intorno”. NACH: idea di ripresa di qualcosa, di meditazione e controllo. ex: nachdenken (riflettere) nachsehen (consultare) Stato in luogo e moto a luogo (fondamentale per la prova d’esame del livello A2) In tedesco si ha una netta opposizione tra i complementi di stato in luogo e moto a luogo. Essi vengono infatti esplicitati con due casi diversi. Per esprimere lo stato in luogo si usa il Dativ, per il moto a luogo l’Akkusativ. Ex: STATO IN LUOGO MOTO A LUOGO Mark steht in der Apotheke Mark geht in die Apotheke Paola schwimmt im Schwimmbad Paola geht ins Schwimmbad Klaus ist im Park Klaus geht in den Park La prova d’esame per il livello A2 del Consiglio d’Europa per la lingua tedesca prevede la capacità di utilizzare correttamente verbi, preposizioni e avverbi di luogo. Pertanto, è necessaria una buona preparazione su questi argomenti, dato che uno degli esercizi da svolgere è generalmente la descrizione di una stanza. Verbi I tedeschi sono molto precisi quando si tratta di indicare la posizione di persone e oggetti. La lingua tedesca distingue verbi che reggono il Dativ e verbi che reggono l’Akkusativ. Verbi di stato in luogo Sono verbi forti che hanno il significato generico di “stare”. Reggono il Dativ e rispondono alla domanda “Wo”? STEHEN – STAND – GESTANDEN Stare in piedi, in posizione verticale Stare scritto LIEGEN – LAG – GELEGEN Stare disteso, in posizione orizzontale Si usa anche per indicare una posizione geografica SITZEN – SAβ – GESESSEN Stare seduti Stare in galera HÄNGEN – HING – GEHANGEN Stare appeso STECKEN – STECKTE – GESTECKT (verbo debole) Stare infilato Verbi di moto a luogo Sono verbi deboli che hanno il significato generico di “mettere”. Reggono l’Akkusativ e rispondono alla domanda “Wohin”? STELLEN Mettere in posizione verticale Mettere a posto LEGEN Mettere in posizione orizzontale SETZEN Mettere seduto e mettersi seduti (ex: ich setze mich) HÄNGEN Appendere; quando indica moto a luogo ha paradigma debole STECKEN Infilare Per indicare la posizione degli infissi (porte, finestre…) si usa il verbo “sein”. Preposizioni di luogo Vor: davanti Hinter: dietro In: dentro Aus: fuori da; corrisponde al latino “ex” Auf: sopra con contatto (ex: auf dem Tisch liegt ein Buch) Über: sopra senza contatto (ex: über dem Tisch hängt eine Lampe) An: vicino, a Neben: accanto, adiacente Unter: sotto Um: intorno (regge l’Akkusativ perché implica un movimento) Durch: attraverso (regge l’Akkusativ perché implica un movimento) Zwischen: tra Avverbi di luogo Links: a sinistra Rechts: a destra In der Mitte: in mezzo, al centro Vorn(e): davanti Hinten: in fondo Oben: sotto Unten: sopra Drinnen: dentro Drauβen: fuori Esempio di composizione per l’esame di livello A2: Mein Zimmer ist ziemlich groβ und sehr hell. Hinten ist ein Fenster, neben dem ein Holzbuchregal steht. Vor dem Regal steht mein Bett, auf dem einige Kissen liegen. Links neben dem Fenster steht ein groβer weiβer Schrank. Vor dem Schrank steht mein Schreibtisch. Über dem Schreibtisch hängt ein Regal wohin ich meine Stereoanlage gestellt habe. An den Wänden hängen viele Fotos und ein Bild.