PRESEPI E PAESI IN SARDEGNA
A sera inoltrata i rintocchi delle campane cominciavano a diffondersi nell’aria ovattata di
dicembre. Mentre da tutti i viottoli spuntavano nugoli di ragazzini chiassosi che si avviavano
verso la chiesa, milioni di bianche stelle cadenti volteggiavano in cielo prima di posarsi sui tetti e le
strade a formare una soffice coltre. Allora le vie erano poco illuminate e i radi lampioni frangevano
il buio avvolgendo di pallida luce gli incerti fiocchi di neve. Dalle porte semichiuse delle bettole
filtravano vapori di fumo e di caldo ed uscivano le voci confuse degli avventori; i loro volti
apparivano indistinti attraverso i vetri appannati delle vetrine. Le donne vestite col loro costume
rosso di orbace e lo scialle fiorito andavano a gruppi, camminando leggere per le
strade coperte di neve. Folate d’aria gelida sferzavano il viso dei passanti che per ripararsi dal
freddo pungente si stringevano nei loro pastrani. Da lontano arrivano come attutiti rumorosi
schiamazzi di allegre comitive. Entrando nella Chiesa tutti gli sguardi, soprattutto quelli dei
piccoli, si rivolgevano ad una nicchia sulla sinistra del portone dove c’era, come ogni anno, il
presepe; lì il Bambinello nasceva in una grotta ricavata tra rocce e pietre dalle forme assai strane,
portate da chissà dove e coperte di muschio odoroso. Dentro la Chiesa c’era sempre un odore
pungente d’incenso. Una nota di colore veniva dai lampadari che, per l’occasione molto speciale,
erano tutti accesi. L’altare addobbato con fiori era illuminato da semplici ceri. Quando si levavano
alte le note delle canzoni natalizie la gente, che prima era più silenziosa, partecipava con festosa
allegria. Finita la Messa grandi e piccini si avviavano verso l’uscita. I bambini dormivano in
braccio ai loro genitori. I ragazzini, invece, si affrettavano per giocare ancora un pò con la neve,
prima di andare a letto ed aspettare il giorno di Natale. Così ricordo la notte della Vigilia di Natale
di tanti anni fa quando tutto il paese era come presepe. Ma ci sono ancora tanti paesi in Sardegna
che sembrano dei presepi. Uno di questi è Ulassai nel cuore dell’Ogliastra, dove si trovano le
famose grotte di Su Marmuri, all’interno delle quali fino a qualche anno fa, in una suggestiva
cornice, si celebrava la messa della notte di Natale. Ora ciò non avviene più perché nella grotta
vive una colonia di pipistrelli, la più numerosa d’Italia, e la Coop.va Su Bullicciu che gestisce Su
Marmuri e l’annesso ristorante “ha aderito -dice il Presidente Renato Loddo - a un progetto promosso
dal Comune di Ulassai, dalla Regione e dall’Università di Sassari per la salvaguardia dei pipistrelli”. E
poiché l’inverno è il periodo della riproduzione le visite alle Grotte vengono sospese per non
alterare il precario equilibrio biologico dell’ambiente interno. Ma anche se non ospitano più la
messa di Natale le grotte di Ulassai, conservano ugualmente il loro fascino e vale la pena di fare un
viaggio per visitare una parte dell’Ogliastra forse meno conosciuta.
Ulassai è raggiungibile da Cagliari dalla S.S. 125: dopo il valico di Genna 'e Cresia, a sx si snoda la
strada, in direzione Jerzu, che conduce al paese. Da Nuoro invece si percorre la S.S. 198, sino al km
74,2. Il territorio è caratterizzato dalla presenza dei Tacchi nei cui boschi è sorta di recente l'Oasi
faunistica di Girisairi. Altri luoghi suggestivi sono la valle del Rio Pardu coltivata a uliveti; il
grande Tacco di Su Àccara, che culmina con la Punta Seccu a 1000 e la località Santa Barbara ove
sorge una chiesa campestre del 1600, con le cumbessias. Il centro abitato è incassato fra
l'imponente Monte Tisiddu a sud che culmina a 957 m ed il grande complesso del Tacco di
Ulassai a nord alle cui pendici si trova il complesso sistema di grotte di Su Marmuri che, con i suoi
800 metri di lunghezza e le sue concrezioni interne, è la principale attrattiva turistica della zona; da
queste grotte nel periodo delle piogge fuoriescono da un versante più a valle le imponenti cascate
di Lequarci. All’interno di Su Marmuri due laghetti sotterranei, formati dal continuo stillicidio,
stalattiti, gigantesche stalagmiti, colonne, pisoliti, splash (forme globulari provocate dallo
stillicidio) ed altre spettacolari concrezioni calcitiche. La grotta consta di alcuni imponenti ambienti
ricchi di concrezioni e dalle altissime volte. Il più grande è la Grande Sala: ha forma rettangolare, è
lunga 72 m e larga 30 m. Nella Sala dell'Organo le concrezioni sono simili alle canne di un organo.
La Sala del Cactus è caratterizzata dalla presenza di due alte stalagmiti che ricordano le famose
piante grasse esotiche. Vi sono poi la Sala dei Pipistrelli, la Galleria delle Vaschette e la Sala
Terminale. Su Marmuri è una grotta ancora viva come attestano le concrezioni che tuttora
continuano a formarsi.
La Grotta di Su Marmuri è aperta al pubblico da oltre 20 anni e vanta 15000 visitatori all’anno. È
scavata nel Tacco di Ulassai, il massiccio calcareo che sovrasta il paese: l'ingresso si apre su una
ripida scarpata detritica resa facilmente percorribile grazie a una scalinata di 200 gradini. Lunga
850 m, ha la parte visitabile disposta, quasi per intero, in piano. La temperatura interna è
costantemente sui 10° circa. Per le visite rivolgersi alla Cooperativa "Su Bullicciu" Tel. 0782/79859 mail [email protected].