Bollettino The orchid professionals since 1933 ANNO 33 NR. 2 | AUTUNNO 2015 Plugs! 3 Phalaenopsis in Inverno 6 Previsione per i Cymbidium 9 11 Nuovi sviluppi nel controllo climatico Dendrobium Nobile: nuove ricerche e scoperte Le nostre giovani piantine di Phalaenopsis vengono ora tutte coltivate nei plugs. I "trays" non verranno più utilizzati, ad eccezione di un piccolo numero di piante destinate all'esportazione come piante a radice nuda o per vasi del Ø 6/7 cm. I Plugs offrono diversi vantaggi: Piante più uniformi che non richiedono selezione durante la coltivazione ed anche nessuna o meno selezione quando le piante sono pronte da consegnare. Piante più compatte, differenze minime tra piante individuali durante la coltivazione. Piante coltivate in vassoi "Trays" hanno la tendenza a variare nella misura, tra una pianta e l'altra a secondo del fatto che un vaso venga o meno coperto dalle foglie. I clienti sono in grado di velocizzare il processo finale. Risparmio di manodopera durante le fasi di rinvaso, coltivazione fioritura e consegna. Una maggiore produzione per m2 senza aumentare la densità delle piante dovuta all'assenza di piante più piccole che hanno bisogno di tempo maggiore per la coltivazione e quindi più spazio in serra. Due cose sono essenziali a questo proposito: Informare i clienti in merito al miglior sistema di coltivazione delle piantine in "plugs", imparare anche dai clienti stessi e dalla loro esperienza. Trovare infine quali aspetti possono essere ancora migliorati. Cerchiamo di condividere tutte le nostre conoscenze ed informazioni con i nostri clienti per aiutarli ad ottimizzare e sfruttare al massimo gli sforzi delle loro coltivazione. Tuttavia, siamo consapevoli che diversi clienti usano diversi metodi di coltivazione e che, non ci sono due aziende uguali. Persino i clienti con più di una azienda troveranno che i risultati di ogni azienda individuale non sarà mai esattamente la stessa. Questa è una delle ragioni per la quale quasi tutti i coltivatori preferiscono usare i loro specifici tipi di vasi e di substrati. L'esperienza pratica ha dimostrato che nel frattempo è possibile utilizzare diversi sistemi di "plugs" fianco a fianco. continua a pagina 2 Ma i coltivatori hanno punti di vista diversi in merito al substrato, (esempio quanto deve essere umido e compatto) e vasi (quanti fori devono avere) e possono fare differenze nei loro metodi di coltivazione senza completamente realizzare quali possono essere le conseguenze di queste scelte, in particolare nello stadio iniziale dello sviluppo delle piante. Un altro aspetto è che alcune miscele fornite da venditori di substrati contengono corteccia "Bark", e potrebbe essere più difficile bagnare correttamente questi substrati quando si inizia una nuova coltivazione. I coltivatori decideranno da soli quindi cosa fare, o seguire i consigli ricevuti di dare alle loro piante più basse dosi di acqua a giorni alterni. Ma questa strategia di irrigazione può essere piuttosto a rischio e portare a perdite di piantine. Può a volte funzionare, se non per poche settimane, intanto che si inizia una nuova coltivazione e, quindi, aspettare alcuni giorni tra una irrigazione e l'altra. Ma è meglio assicurarsi che il vostro substrato sia propriamente umido/ bagnato prima di rinvasare le vostre piante. Dosi piccole di acqua possono avere un effetto positivo con condizioni atmosferiche estremamente asciutte con vento da nord-est in Aprile-Maggio, ma è discutibile, anche se consigliato, se i vostri "plugs" trattengono bene l'umidità. Ciò che è importante è assicurarsi che l'umidità contenuta nel vostro substrato sia più o meno uguale a quella dei "plugs" al momento del rinvaso, quindi non piantate una "plugs" bagnata in un substrato asciutto o viceversa. Noi ora sappiamo che per le piantine in "plugs" è meglio che vengano tenute un po' più asciutte rispetto alle piantine che fornivamo precedentemente in "trays" per le prime sei /otto settimane dopo il rinvaso, e quindi gradatamente passare alla "normale" frequenza di irrigazione una volta che le radici sono ben visibili fuori dal vaso. Abbiamo notato che le piante dei coltivatori che preferiscono queste condizioni più asciutte ottengono una migliore partenza rispetto a quei coltivatori che irrigano le loro giovani piantine più frequentemente. A volte sono le piccole cose che fanno la differenza per quanto riguarda le orchidee. Questo cambiamento nel metodo di coltivazione può portare a far sì che alcune varietà non siano più tra le favorite nella selezione delle varietà. Abbiamo visto accadere questo anche in passato: quando abbiamo aumentato la capacità di raffreddamento alcune varietà che andavano bene sino ad allora, hanno immediatamente iniziato a dare problemi nel raffreddamento. E certe varietà allo stesso modo hanno risposto negativamente quando i valori dell'intensità luminosa è stata aumentata nella coltivazione. Phal. '3985'® 2 Phalaenopsis in Inverno Scottatura delle foglie Potete aver visto cambiare il colore delle foglie dei vostri Phalaenopsis, con conseguente formazione di lesioni che ricordano le scottature delle foglie causato da troppa intensità luminosa. Tuttavia, non è l'intensità luminosa stessa che causa le scottature, ma un cambio nella luminosità e/o spettro luminoso. Abbiamo visto scottature nella nostra sezione calda di propagazione causate principalmente dal cambiamento dei tempi di luce. Per esempio, luce piena dopo un giorno senza luce può causare scottature. Piante che sono state appena distanziate e spostate da un'altra parte della serra sono particolarmente sensibili alla variazione di luce. Un guasto al sistema elettrico generale nel corso della notte-mattino con conseguente accensione delle luci in ritardo rispetto al solito può causare dei problemi. Si consiglia quindi di iniziare con metà dell’intensità luminosa e non disperare troppo sul fatto di voler avere a tutti i costi la somma totale di luce desiderata durante quel giorno. Potete poi accendere le luci con piena intensità al solito orario il giorno successivo. Oppure, diciamo, dovete riparare il vostro telo ombreggiante al mattino e di conseguenza rimane chiuso per ore invece di essere aperto subito al mattino. Anche in questo caso potrete avere dei danni causati dall’interferenza sui ritmi giornalieri e notturni della pianta. I loro stomi saranno probabilmente aperti (assorbimento della CO2 al buio) quando torneranno a piena luce. Le piante non sono in grado di adeguarsi a questo e risponderanno con una sorta di bruciatura sulle foglie. Le piante sono molto suscettibili alle maggiori differenze di intensità luminosa tra le zone di riproduzione e di raffreddamento. Cercate di minimizzare tali differenze per evitare danni, sia aumentando l’intensità luminosa nelle ultime settimane prima del raffreddamento, o mettendo le piante alla stessa distanza dell’area di riproduzione che in quella di raffreddamento (così possono ricevere più luce), o ridurre l’intensità luminosa nella prima settimana di raffreddamento. Un passaggio da 4 mol/ m2/giornaliero a 6 mol/m2/giornaliero è meglio che uno da 3 mol a 7 mol. Teoricamente, potrebbe essere una buona idea accendere l’impianto di integrazione luminosa alcuni minuti prima ogni giorno. Questo può praticamente essere realizzato con un quarto d’ora a settimana. Oppure accendere le luci, diciamo, dieci o dodici ore dopo il tramonto. Quindi avrete sempre una notte di almeno dieci dodici ore. Le ore notturne sono molto importanti per I Phalaenopsis, per permettere alle piante di recuperare dal giorno precedente e prepararsi al giorno seguente. Phal. '353911'® Utilizzo delle lampade L’efficienza della vostra illuminazione dipende parzialmente dal numero di ore di luce nelle 24 ore. A causa del suo meccanismo CAM, un Phalaenopsis ha bisogno di un periodo sufficientemente lungo di buio. La lunghezza del giorno non deve eccedere le quattordici ore. Quindi non ha senso accendere le lampade prima delle 4 del mattino in inverno se viene buio alle 5 del pomeriggio. Accendere il sistema di illuminazione allo scopo di assicurare la lunghezza totale della luce diurna desiderata con una diminuzione della somma di luce PAR non è la soluzione. Ha anche meno senso lasciare le lampade accese più a lungo nel tardo pomeriggio. La misurazione con sensori ha mostrato che gli stomi delle piante si aprono ed iniziano ad assorbire CO2 a metà pomeriggio, dato che la luce inizia a diminuire. Se lasciate le lampade accese più a lungo disturberete questo processo. Le piante hanno bisogno di alcune ore per mettersi in moto dopo un periodo di buio. Quindi dovreste avere un sistema di luce più forte con una capacità di oltre 5,000 lux da inserire nella sua piena capacità di crescita. Foglie rigogliose Quando l’intensità luminosa diminuisce in inverno e la serra viene meno arieggiata, le piante iniziano ad avere foglie più allungate e flaccide. Questo viene fortemente influenzato dall’azoto totale contenuto nel fertilizzante somministrato. Alle piante spesso viene dato maggior azoto per farle ripartire per una veloce crescita, per esempio si sostituisce 20-20-20 o parte di esso con 28-14-14 o qualche cosa di simile. Questa è una cosa che non si deve fare a lungo in autunno e inverno, visto che dovete ritornare ad un normale rapporto dopo quattro a sei settimane. Una combinazione di 20-20-20 e da 20% 3 a 25% di nitrato di calcio dovrebbe impedire alla coltivazione di afflosciarsi e rendere la coltivazione suscettibile a batteri. Un temperatura più alta della foglia e maggiore luce rossa da lampade “SON-T” possono portare anche esse ad un maggior allungamento. Altri aspetti che sono importanti per avere piante dalla forma attraente sono l’intensità luminosa e la valutazione del momento in cui allargate le vostre piante. Se questo ultima operazione viene fatta al momento giusto le vostre piante riceveranno più luce a più bassa intensità luminosa (artificiale). Tutto questo aiuterà a tenere le piante compatte anche in inverno. I coltivatori che usano I “collari”, ed in particolare quelli che usano “vases” devono essere maggiormente vigili ed assicurarsi che le loro piante ricevano sufficiente luce. Se usate “vases” sia nella crescita, raffreddamento e nella fase finale della coltivazione, le piante avranno bisogno di almeno il 25% di maggior luce per assicurare la stessa assimilazione. Quindi se il vostro obiettivo è di dare alla pianta, diciamo, 7 mol luce giornaliera durante il raffreddamento, l’intensità luminosa dovrà essere attualmente intorno a 8.5-9 mol per ottenere lo stesso risultato delle piante coltivate senza “collare” o “Vases”, altrimenti finirete con una qualità di prodotto molto misera dovuta alle diverse posizioni delle foglie (che non sono orizzontali, ma oblique o persino verticali) e l’effetto ombra della plastica. Acqua Anche l’utilizzo dell’acqua è spesso diverso in inverno. Con bassa intensità luminosa si usa meno acqua, ma il riscaldamento extra causerà maggior evaporazione! Poiché circa il 75% dell’acqua evapora dal vaso, le piante possono asciugarsi molto velocemente. Sarete quindi tentati di dare più acqua alle piante, ma in dosi più basse, questo però fa scattare il rischio di ridurre o avere drenaggio insufficiente. Quanta acqua dovete dare alle vostre piante dipende anche da altri fattori, come la pezzatura del vostro substrato, il tipo di ugelli che usate e la durata e frequenza della vostra irrigazione. Dovete assicurarvi un 30 > 40% di drenaggio per evitare I rischi di un aumento di EC (Conducibilità), ed accertarvi di dare aria fresca sufficiente (ossigeno) al substrato. E’ importante misurare l’acqua di sgrondo allo scopo di monitorare e, dove necessario, modificare la quantità, EC e pH delle dosi di irrigazione. Tenendo pesata l’acqua di sgrondo si può capire quando è il momento di irrigare nuovamente la coltivazione, oppure, se ci mette troppo ad asciugare, e di conseguenza dovete riscaldare e ventilare la serra più attivamente. I vasi devono asciugare in quattro cinque giorni. Se riusciamo ad avere una efficiente asciugatura avrete la possibilità di bagnare le piante più spesso e quindi cresceranno di più e produrranno steli robusti. In giornate con un pungente vento Phal. '333869'® 4 da levante e freddo potete regolarmente spegnere il sistema di nebulizzazione, ma assicuratevi di dare alle piante acqua a sufficienza. Una grande quantità di umidità verrà quindi prelevata dall’aria ed il substrato asciugherà allo stesso modo di una giornata di pieno sole di metà Aprile. Si consiglia di controllare il clima della vostra serra in base alla carenza di umidità piuttosto che dall’umidità relativa. EC Il rischio che la conducibilità EC diventi troppo alta è maggiore nella parte alta del vaso. A volte l’aumento della conducibilità EC può passare inosservato poiché il risultato delle analisi dell’acqua di sgrondo, EC e substrato risultano nella norma, in quanto sono il risultato della media delle analisi dell’intero vaso. Se la parte alta delle radici diventa nerastra marron e si rinsecchisce e, vedete punte delle radici scure stagnanti nel vaso, probabilmente è la conducibilità EC troppo alta. In alcuni casi potrebbe essere anche il pH troppo basso. E’ necessario quindi lavare le piante con acqua pulita, utilizzando da quattordici a quindici lt per m2. L’obiettivo deve essere quello di garantire una conducibilità EC nel substrato da 0.8 a 1.0. La conducibilità dell’acqua di drenaggio non dovrà essere maggiore di 0.3 EC oltre il valore del fertilizzante, quindi risultare tra 1 e 1,3. Riscaldamento Assicuratevi che I tubi sopra le piante possano fornire calore sufficiente a bilanciare il riscaldamento sottobanco. Preferibilmente tenere la stessa temperature sopra e sotto la coltivazione. Prima di tutto scaldare I tubi sotto i bancali a massimo 50°C. Il riscaldamento sopra la coltivazione può essere aumentato per raggiungere il giusto grado di riscaldamento o, diciamo, l’alta umidità relativa. Assicuratevi che i vostri tubi lavorino bene. I tubi si possono ostruire se si accumula dello sporco oppure potrebbe esserci dell’aria nell’impianto. Clima Nevicate pesanti o grandinate possono causare sostanziali ed improvvisi abbassamenti di temperatura. Se questo dovesse accadere con condizioni meteo instabili è meglio mantenere la temperature della serra ad un livello costante, chiudendo i telini ed accendendo le lampade. Attenzione a non creare troppo umido con clima temperato; iniziare leggermente più tardi con impulsi più brevi. Nel caso di neve e/o freddo rigido, la vaporizzazione potrebbe rallentare un po’ l’asciugatura dei vasi. Evitare spruzzature pre-serale del vostro cooling. Alcune varietà risentono maggiormente ed hanno difficoltà a fronteggiare temperature troppo basse. La temperatura media desiderata nelle 24 ore viene realizzata solitamente in inverno. Ricordatevi che in inverno (con le lampade spente ed una insolazione limitata), la temperature delle piante o delle foglie è spesso più bassa rispetto alle condizioni nelle 24 ore in un altro periodo dell’anno. Quindi è necessario fare in modo di assicurare una temperature della serra maggiore. Ricordatevi anche che la temperatura delle foglie può scendere maggiormente e bene nelle notti fredde e chiare (luna piena) piuttosto che nelle notti nuvolose. Evitate questo sfruttando i telini ed il riscaldamento. Se la temperatura della serra scende sotto la temperatura del riscaldamento, i telini LS10 devono essere chiusi. Il programma di riscaldamento potrebbe dargli ancora l’impulso per farli aprire. Lista per l’inverno Controllare attentamente le pareti laterali ed il tetto della serra che non vi siano vetri rotti. Questo è già un primo risparmio energetico. Verificare le lampade per evitare differenza di temperature nella serra e sulle foglie. Verificare che gli sportelli ed i telini siano chiusi accuratamente poiché se non sono completamente chiusi e se le aperture sono le stesse dappertutto nella serra, ci potrebbe essere un alto rischio di abbassamento della temperatura ed una formazione prematura degli steli! Pulire i tetti dentro la serra nei giorni bui e non troppo freddi, quando potete aprire I telini senza troppi problemi. Assicuratevi che la vostra caldaia ed il sistema generale elettrico funzionino bene. In Inverno, le sportellature ed i telini verranno chiusi più frequentemente, e la concentrazione di gas tipo CO, NOx ed etilene possono diventare elevati. Una buona manutenzione del sistema totale di energia assicurerà un risparmio energetico. Se trovate che le vostre piante perdano diversi boccioli, analizzate l’aria della serra per verificare la presenza di etilene. Phal. '233912'® 5 Previsione per i Cymbidium Introduzione Per quanto possiamo valutare al momento della stesura di queste newsletter, la produzione delle varietà precoci e natalizie sembra un pochino deludente. In pratica vediamo varietà e gruppi con più pochi steli rispetto a quanto ci aspettavamo. Quando verifichiamo più attentamente le piante vediamo giovani getti che non dovrebbero essere lì o almeno non in quella misura in quel momento. Abbiamo anche osservato differenze tra una e l’altra varietà, tra una pianta con molti steli e piante con solo pochi steli. E sono quelle con pochi steli che hanno tantissimi getti. Abbiamo visto lo stesso nelle piante madri: piante con abbondanza di steli e piante caratterizzate da una produzione deludente. Questo non ci sorprende nel caso di semine dello stesso ibrido, ma alcune delle nostre piante madri più vecchie di cui abbiamo diversi esemplari mostrano la stessa differenza. Questo dovrebbe essere dipeso dalle condizioni primaverili, che sono state dominate per lungo tempo da venti secchi da nord-est. Questo ha fatto sì che le temperature fossero abbastanza basse, ma le piante in serra, ed anche quelle fuori all’aperto si asciugassero di più, quindi alcune piante potrebbero aver sofferto di più, rispetto ad altre, della siccità. Se questo accade nella fase di allungamento dello stelo, i boccioli dello stelo si seccano. Piante (o bulbi) saltano la fioritura e passano alla fase successiva, la produzione di getti. In alcuni anni questo accade dopo una improvvisa settimana d’estate con condizioni simili ad Aprile/inizio di Maggio, ma questa anno è stato difficile localizzare un periodo specifico che abbia determinato questo fenomeno. Un numero relativamente ampio di giovani getti si sono formati nel periodo dalla fine di Maggio sino a metà Giugno. Abbiamo anche notato che alcuni dei cloni delle nostre piante madri sono stati di volta in volta più asciutti di quanto ci si aspettava. Molti di voi senza dubbio hanno verificato lo stesso fenomeno. Alcuni di voi possono averlo scoperto un pochino prima e quindi è stato in grado di restringere le conseguenze negative. a fiorire prima del 1° Novembre, per assicurarsi una buona fioritura in Settembre-Ottobre della prossima stagione. La temperature media nelle 24 ore è di 13°C, come 13-14°C diurni e 11-12°C notturni. Non dovete ridurre le temperature ulteriormente. Se fa’ estremamente freddo per un breve periodi, diciamo, due settimane, potete abbassare la temperature di alcuni gradi. Prove portate avanti dall’Università di Wageningen a Bleiswijk hanno mostrato che una media nelle 24 ore di 7°C è possibile, ma vi sono varietà che non gradiscono queste temperature perché troppo basse, come la Earlisue ‘Paddy’ e Beauty Fred ‘60’ abbiamo visto questo perché sono state usate nelle prove. Varietà derivanti da Earlisue ‘Paddy’ o Beauty Fred '60’ probabilmente avranno lo stesso comportamento. Crediamo che temperature più basse, per periodi brevi quando fa veramente freddo, possano aiutare al risparmio sul riscaldamento e su altri costi senza avere grandi conseguenze negative. Ma ancora una volta, questo vale solo per periodi brevi di una o due settimane a temperature estremamente fredde. Ed assicuratevi che il clima sia sempre abbastanza sostenuto, indipendentemente da quanto basse siano le temperature. Le piante devono continuare a traspirare ed assorbire acqua. L’assorbimento di acqua delle piante vi dirà se sono o meno attive. In condizioni di tempo più “caldo”, come una temperature esterna di 12°C o più, assicuratevi che le vostre piante siano in qualche modo attivate in tempo facendo arieggiare la serra e dando un minimo di riscaldamento per una o due ore al mattino, ma fate attenzione che non venga troppo caldo. Alcuni coltivatori hanno ridotto le temperature massime nei tubi di riscaldamento, tipo, 40°C con l’aiuto del computer, in alcuni casi questo viene abbinato al controllo della intensità Varietà precoci Le varietà che fioriscono in Settembre-Ottobre devono iniziare il riposo a Novembre. Quelle che fioriscono prima devono iniziare chiaramente prima. L’importante è che la temperature media nelle 24 ore vada da 12.5-13°C per un periodo di almeno 90 giorni; meglio ancora 100. Ci si deve quindi concedere un mese, possibilmente sei settimane, per lavori come allargare le piante e pulirle, prima di aumentare la temperatura. Natale è la data di scadenza per le varietà che sono destinate Cym. 'Diona' 6 luminosa RH. Questo però può far nascere il rischio che la temperatura media nelle 24 ore diventi troppo alta in inverni temperati-miti. Le piante quindi non vengono raffreddate a sufficienza, con conseguente produzione minore, più tardiva e più allungata nel tempo. In questo modo è quindi importante sistemare la programmazione. Le vostre piante devono essere raffreddate per circa 90-100 giorni. Le prove fatte tra il 2001 e 2003 hanno mostrato che un periodo troppo breve di raffrescamento influisce negativamente sulla produzione. In questa fase dovete dare alle vostre piante acqua pulita oppure acqua con conducibilità massima 0.25 EC. Se usate fertilizzante, non dimenticate di verificare l’acqua di sgrondo! La temperatura media nelle 24 ore deve raggiungere i 20°C tra la fine di Gennaio e metà Febbraio. Potete fare questo anche una o due settimane più tardi sia questo vi fa risparmiare sul riscaldamento, oppure se è più compatibilmente con la vostra strategia di riscaldamento o periodo desiderato di fioritura. Ma se lo fate più tardi, dovete fare maggiore attenzione a garantire la somma totale della temperature desiderata. Se vi trovate “in ritardo” a causa di temperature troppo basse, aumentare gradatamente la media della temperature nelle 24 ore appena sopra i 20°C, diciamo 20.5°C o 21°C, oltre un lungo periodo, da due a tre mesi. Non provate a scaldare con temperature maggiori per un breve periodo o vi ritroverete a perdere le vegetazioni che dovevano formare gli steli. Ancora una volta: è meglio dare 20.5°C per tre mesi che 23°C per tre settimane! Alcuni coltivatori iniziano prima in Gennaio, ma questo potrebbe essere svantaggioso per alcune tipi di piante a causa dei giorni bui, la temperature media superiore nelle 24 ore fa sì che le piante consumino più energia (zuccheri) di quanto ne producano. I getti floreali si bloccano e, più avanti nella stagione, vedremo delle vegetazioni dove avrebbero dovuto esserci gli steli. Dopo metà Febbraio ci sarà luce sufficiente e l’intensità luminosa aumenterà giorno dopo giorno, eliminando questo problema. A meno che abbiate finestre con vetrocamera, sarebbe utile utilizzare uno schermo (telino) in plastica a risparmi energetico per assicurare alle vostre piante una giusta temperature da Gennaio a metà Marzo. Questo Vi aiuterà a risparmiare anche sul riscaldamento. Arieggiare ad intervalli quando la temperature aumenta o nei giorni soleggiati, come spesso succede a Marzo. Chiudete le sportellature in tempo nel pomeriggio per mantenere l’aria calda all’interno sempre per un risparmio energetico. Questo minimizzerà sbalzi repentini della temperatura della pianta e delle foglie. Alcuni coltivatori potrebbero verificare che il loro sistema di riscaldamento non ha dato gli effetti desiderati sulle varietà precoci. In questo caso si deve considerare la temperatura media nelle 24 ore realizzata nelle Cym. 'Lightning' 7 diverse stagioni. A temperature superiori a 21°C l’allungamento degli steli si ferma. Gli steli più corti di circa 10 cm. non crescono se la temperature aumenta troppo. Steli più lunghi di 10 cm. si allungheranno più velocemente a più alte temperature. L’allungamento si rallenta in giornate umide e buie autunnali, in particolare se nella serra c’è ancora la calce sui tetti, semplicemente perché la temperatura della pianta è troppo bassa. Varietà Natalizie Quanto detto sopra vale anche per le varietà Natalizie, solo viene posticipato di un mese e mezzo. Assicuratevi che queste piante siano sistemate al loro posto definitivo prima di S. Valentino. Se aspettate solo più tardi, potrete incontrare problemi se il mese di Marzo inizia con belle giornate. Se le piante vengono sistemate in tempo giusto saranno acclimatate quando le temperature diurne inizieranno ad aumentare e l’umidità relativa “RH” inizierà a diminuire. Quando questo accade c’è il rischio che gli steli si rinsecchiscano. I primi quattordici giorni dopo che le piante di Cymbidium sono state mosse, queste assorbono il 50% in meno di acqua rispetto al normale. Dai primi di Aprile in avanti potete mantenere la temperature media nelle 24 ore di 20°C anche per queste varietà. Spesso queste condizioni sono realizzabili normalmente in natura, si dovrà tuttavia intervenire se tornerà freddo e tempo brutto per lungo tempo. Non fate caso al consumo dell’acqua. Alcune varietà che fioriscono intorno a Natale assorbono molta acqua durante la fase di allungamento dello stelo. Se siete incline ad avere condizioni ambientali tendenti più all’asciutto, dovete pensare di dare alle piante più acqua con tempo soleggiato altrimenti perderete i boccioli. Se al contrario bagnate le vostre piante regolarmente, è facile che dobbiate saltare una irrigazione se le condizioni meteo rimangono miti e umide per un po’ di tempo, altrimenti alcune varietà potrebbero non fare nuove radici. Misurate le dose di acqua e l’acqua di sgrondo settimanalmente, controllando la conducibilità EC dell’acqua di drenaggio delle diverse varietà. Questo aiuta a prevenire molti problemi poiché potete da questo capire quale varietà assorbe di più di altre. Un aumento nella conducibilità EC nell’acqua di sgrondo Vi dirà se le piante stanno assimilando o meno gli elementi nutritivi che gli state dando. Dovete quindi ridurre la conducibilità EC per mantenere la qualità delle radici. Assicuratevi che la temperatura dell’acqua sia almeno di 12°C. 8 Varietà a fioritura media Per assicurare la fioritura per il prossimo anno, le varietà medie devono essere raffrescate durante la fase finale della coltivazione/allungamento dello stelo e fioritura, da Novembre in poi. Questo solitamente è sufficiente, in particolare per le varietà che dovrebbero fiorire sino alla festa della donna (1° settimana di Marzo). Se riscaldate di più per avere la fioritura per Pasqua potreste alla fine non avere tempo sufficiente per raffrescare queste varietà adeguatamente. E questo potrebbe farle fiorire in ritardo nella prossima stagione. Nel 2016 Pasqua è molto precoce, il 27/28 Marzo! Questo significa che dovete decidere ora se aumentare le temperature un pochino affinché le vostre piante possano fiorire prima, oppure se volete assicurare un clima freddo/attivo dall’inizio di Novembre in poi per ritardare la produzione. E come clima “attivo” intendiamo basse temperature tenendo conto dell’umidità relative e delle temperature esterne. Varietà tardive Le varietà tardive devono ancora essere tenute ad una temperature media nelle 24 ore di almeno 20-21°C. Le varietà che dovrebbero veramente fiorire tardi (Giugno-Luglio) devono essere tenute al caldo sino a Natale (per tardare la fioritura). Alcuni coltivatori continueranno a riscaldare le loro piante sino ai primi -metà Gennaio. I coltivatori che sono in grado di assicurare un buon clima per la fioritura di Giugno, inoltre dovranno anche riuscire ad ottenere steli di buona qualità ad alte temperature. Un requisito indispensabile è una serra alta con un sistema di nebulizzazione e/o un sistema di ombreggio esterno, altrimenti si avrà un forte rischio con una primavera calda che potrebbe anticipare la fioritura molto prima del previsto, con fiori più piccoli o di colore meno intenso. Il passaggio a condizioni di freddo deve essere fatto passo dopo passo in un periodo da dieci a quattordici giorni. Le temperature possono allora essere molto basse da 8 a 10°C ma questo dipende anche dalle condizioni esterne e dall’umidità relativa. Se fa molto freddo fuori, potete scendere sotto i 10°C; la traspirazione sarà allora più che adeguata. Ma se le condizioni meteo sono troppo miti per questo periodo dell’anno dovete aprire e ventilare il più possibile ed accendere il riscaldamento sotto i bancali per 1-1.5 ora ogni giorno per tenere attiva la vostra coltivazione. Le piante delle varietà tardive sono in grado di assimilare una grande quantità di elementi nutritivi sino ad almeno metà Gennaio. Potete facilmente dare 0.7 EC e misurare solo 0.4 EC nell’acqua di sgrondo. Tuttavia, entro una settimana questo può cambiare e fermarsi e le piante non assimilano quindi più nessun nutrimento. Vedrete a questo punto la conducibilità EC dell’acqua di sgrondo aumentare. Dovete immediatamente tagliare la conducibilità EC! Continuate a misurare ogni settimana EC ed il pH dell’acqua di sgrondo di ogni varietà, ed assicuratevi che le piante traspirano ad una media intorno a 2-3 litri/m2/settimanali, i.e. quasi come una media di un giorno estivo! Controllo Controllate le piante anche in inverno affinché non siano attaccate da ragno rosso. Nella zona destinata alle varietà tardive il riscaldamento resta acceso a lungo. Tutte le serre hanno delle zone più favorevoli alla proliferazione del ragno rosso. Le zone riscaldate in particolare hanno delle aree più asciutte molto attrattive per gli acari e se, in questa area, vi capita di avere delle varietà più sensibili potete avere un’infestazione. Queste infestazioni (controllate in tempo e quindi minori) possono essere efficacemente e facilmente controllate. Infestazioni non rilevate sino alla raccolta degli steli diverranno molto difficili da controllare. Lo stesso vale sulle varietà precoci e medio-tardive. Le varietà molto precoci richiedono attenzione quando iniziano ad aumentare le temperature. Un controllo accurato e regolare aiuta a prevenire seri problemi e vi aiuta ad avere una coltivazione quasi completamente libera dal ragno rosso con un controllo minimo. Umidità relativa Siamo in autunno. In generale possiamo distinguere due tipi principali di umidità relativa: troppo bassa in primavera/estate e troppo alta in autunno/inverno. Dopo la fine di Luglio-metà Agosto, a secondo del tempo, è necessario promuovere una strategia attiva di umidità, ventilazione e riscaldamento al momento giusto. Mantenere la serra chiusa il più possibile nella speranza di ottenere una buona qualità con più risparmio energetico possibile per m2 non è una scelta vincente. Questo influenzerà negativamente sulla qualità delle vostre piante. Quindi la linea che rappresenta la ventilazione nel grafico deve coincidere o correre sotto la linea che rappresenta il riscaldamento. Quando fa’ tanto freddo e dovete indossare un cappotto spesso e guanti, automaticamente scalderete di più la vostra serra, ed i problemi climatici svaniscono. Nel mese di Gennaio/inizio Febbraio l’umidità relativa RH nella Vs. serra potrebbe scendere troppo, specialmente nei periodi di gelo e/o di vento da nord/est. Quindi il vostro obiettivo deve essere quello di minimizzare la perdita di umidità ventilando meno e tenere i telini più spesso chiusi. Neve Quando nevica il clima nella serra è molto asciutto. Questo è una cosa che molti coltivatori sottostimano ogni anno. Una serra a questo punto funge da essiccatore. Costa dieci volte più energia far sciogliere il ghiaccio o la neve a 0°C che aumentare la temperature della stessa quantità di ghiaccio ed acqua di 1°C. La temperature nella serra potrà quindi non sembrare calda, ma è incredibile come l’aria della serra aspiri acqua ed l’umidità dalle piante e dai vasi. Avrete quindi bisogno di dare maggior acqua alle vostre piante! Cym. 'Jade' Nuovi sviluppi nel controllo climatico Alcuni di voi potrebbero aver già seguito “HNT” (Het Nieuwe Telen) (La nuova crescita) corso incentrato sul nuovo programma di risparmio energetico e metodi di coltivazione. Negli ultimi due anni per questo programma “Kas als Energiebron “(KaE; ‘La serra come una sorgente di energia’) sono stati investiti molti soldi nella condivisione di esperienze sui nuovi metodi di coltivazione allo scopo di risparmiare energia. Ora questi investimenti cominciano a ripagarsi. Approfonditi studi dei principi della fisica in relazione a processi elaborati e cambiamenti climatici portano a nuove opinion sul controllo e sui sistemi. E in molti casi i risultati teorici dimostrano di funzionare efficacemente anche in pratica, ottenendo un maggior risparmio energetico allo stesso livello di coltivazione e, a volte, per di più anche con una maggiore produzione! Tuttavia, la maggior parte dei risultati positivi e le esperienze sono state ottenute in “ordinario” coltivazioni C3. Se le varie teorie lavorano anche nel caso, diciamo, di piante CAM o piante parzialmente CAM non è 9 certo. Uno degli obiettivi fondamentali dei nuovi metodi è efficiente energia deumidificata. Ciò si ottiene facendo le cose con precisione esattamente nell’ordine contrario di quello che la maggior parte dei produttori sono soliti fare, cioè prima ventilare, quindi aprire i telini e solo allora aumentare la temperatura con il sistema di riscaldamento. I coltivatori tendono ad iniziare con il riscaldamento, quindi aprano i telini e per ultimo fanno girare l’aria. Ma aumentare la temperatura del vostro sistema di riscaldamento fa sì che le piante (normalmente) traspirino di più, con conseguente maggior umidità nella serra! Dato che le piante di Phalaenopsis sono coltivate ad alte temperature è molto facile abbassare l’umidità anche con i telini chiusi. Come è possibile? Molti telini trasmettono una certa percentuale di umidità. Il vostro fornitore di telini sarà in grado di dirvi la percentuale nel vostro caso. Questa è anche una informazione importante per I coltivatori che devono cambiare i telini. Quindi i telini che trasmettono umidità anche quando sono chiusi per lungo tempo possono aiutare nel risparmio energetico. Infatti, questi telini possono attualmente risparmiare più energia rispetto ad altri telini a risparmio energetico che devono essere lasciati parzialmente aperti per liberarsi dell’umidità! Una unità di misura posta sopra al telino darà molte utili informazioni sulle condizioni rilevate della zona, in particolare l’umidità. Questo rilevatore vi dirà la differenza assoluta dell’umidità dell’aria sopra e sotto il telino, per sapere quindi in che misura è possibile deumidificare l’ambiente attraverso l’aria sopra il telino. E’una buona idea navigare in rete per trovare le maggiori informazioni sulle nuove modalità di ventilazione e scoprirete come il rilascio di energia dalle piante e fiori possa essere limitato, senza bloccare tutto, semplicemente tenendo il telino chiuso. In alcune coltivazioni il gocciolamento può essere limitato tenendo I telini chiusi la notte. Il gocciolamento è a volte visto come fenomeno positivo, ma non vogliamo vederlo sui nostri vasi di orchidee. Sostanziale risparmio energetico può essere realizzato con certi contatori e sensori, e spesso anche le vostre piante ve ne saranno grate. Il risultato finale sarà stravincente perché le piante cresceranno bene e saranno meno facilmente colpite da parassiti e malattie. Prendete come esempio il vostro PAR-meter che aiuta a decidere quando dovete spegnere le lampade una volta che la somma di quantità di luce è stata raggiunta. Meno noti sono i “pyrgeometers”, che avvisano sulla presenza di alti livelli di radiazioni che causano l’abbassamento della temperatura della pianta. Questo può essere impedito chiudendo i telini (prima). Recenti ricerche sui Phalaenopsis hanno evidenziato l’inefficienza dell’utilizzo dell’illuminazione all’inizio ed alla fine della giornata (questo dipende dall’intensità e sulla possibilità di accendere solo una parte delle lampade). Vale la pena approfondire maggiormente tali parametri e risultati della ricerca; ne trarrete beneficio. Milt. '1338'® 10 Dendrobium Nobile: nuove ricerche e scoperte Nel 2014 e 2015 si sono portate avanti delle ricerche in diverse stagioni per esaminare la possibilità di promuovere un più efficiente utilizzo della luce e CO2 in varie coltivazioni come la Bouvardia, Gerbera, Freesia, Alstroemeria e Dendrobium Nobile. Le prove pratiche ed i dati che riguardavano la varietà Spring Dream ‘Apollon’ Dendrobium Nobile sono stati nel frattempo completati ed i risultati sono stati pubblicati in un rapporto. Vorremmo condividere con voi alcune di queste conclusioni in queste “newsletter! In pratica, le prestazioni delle piante, misurate in risposta alla fotosintesi, provano che siano inferiori alla potenzialità delle piante stesse. Si ritiene che questo sia dovuto in gran parte agli stomi che sono spesso chiusi, o almeno non completamente aperti. Inoltre un aspetto importante in questo contesto è il contenuto di umidità nel substrato. Molti vasi di orchidee tollerano meno la luce il giorno prima di essere bagnati. Diminuzione nella reazione alla fotosintesi è stata misurata in diverse occasioni, in particolare all’inizio e fine della giornata. Si è visto coincidere con VPD (Vapour Pressure Deficit = Deficit su pressione di vapore) valori maggiori a 1.0. Il VPD indica la differenza della pressione di vapore entro e fuori la foglia. Maggiore è il valore VPD, più velocemente le foglie asciugheranno. Dato che le piante non sono in ottima forma quando gli stomi sono chiusi (poiché sarebbe come respirare attraverso una cannuccia) non ha senso l’utilizzo di luci artificiali con una capacità, diciamo, di 100 PAR (μ mol per sec). E’ stato mostrato dalle prove che non è economico accendere l’illuminazione a 100 PAR allo scopo di avere le piante che inseguano la notte. Questo perché le piante usano solo 50-60% della luce fornita, quindi metà dell’intensità sarà spesso sufficiente (a secondo delle vostre specifiche condizioni riguardanti l’energia (totale) e l’acquisto/vendita di energia ecc.). Quindi se avete un Sistema 50-60 PAR, sarete in grado di accendere alla piena capacità all’inizio del giorno. Vediamola in questo modo: le piante hanno bisogno ancora per svegliarsi di valori sopra 50-60 PAR. Per tornare al VPD, abbiamo notato che una valore del VPD intorno a 1.0 è molto efficace nel caso di molte coltivazioni, per facilitare la crescita e tenere aperti i loro stomi. Per monitorare il VPD avete bisogno di un misuratore ad infrarossi accoppiato al Vostro computer per regolare il clima per una misurazione continua della temperatura della foglia. Un’altra interessante scoperta è che le piante impiegano più tempo a mettersi in moto ed a “svegliarsi” nella fase finale della coltivazione. Si è scoperto che impiegano sino a tre ore, mentre nella fase di coltivazione le piante hanno bisogno di solo un’ora circa prima di essere in grado di beneficiare dei Den. Comet King 'Akatsuki'® 100 PAR (misurazione delle foglie e piante più giovani). Tuttavia, (teoricamente) la troppa alta intensità luminosa potrebbe promuovere una migliore formazione dei boccioli nel Nobile nella fase produttiva, oppure diciamo, una migliore induzione degli steli nei Phalaenopsis. Si sta’ verificando se è possibile eliminare l’eccedenza di luce senza conseguenze negative. Quello che i ricercatori hanno ipotizzato sulla base delle loro ricerche in letteratura sono state infatti confermate nella pratica. Il Dendrobium Nobile ha mostrato di essere in grado di agire come una pianta CAM sino ad un certo punto. Durante la notte le piante assorbono CO2 e la immagazzinano sotto forma di malate. La CO2 immagazzinata viene quindi usata dalla foglia come fotosintesi durante il giorno, quando gli stomi possono essere parzialmente chiusi. Questo può essere 11 © Copyright Floricultura B.V. La riproduzione parziale e/o totale della presente pubblicazione è permessa, purché vengano citate le fonti. Tutti i consigli e le informazioni tecniche vengono fornite con la massima cura ed attenzione possibile, non ci assumiamo tuttavia nessuna responsabilità per errata interpretazione ed applicazione di quanto consigliato. abbastanza facilmente testato analizzando un campione di foglia. L’analisi mostra che la foglia contiene malate al mattino nel giorni nuvolosi, ma ancora anche nel pomeriggio (la luce fa sì che il malate si decomponga). Essendo un acido, il malate causa lo scoloramento del pH del liquido usato nel test. Il valore di decomposizione è stato trovato maggiore in giornate con molta insolazione. La concentrazione dell’acido è stata vista decrescere durante il giorno, sino a quando scompare completamente, il che indica che è stato consumato/convertito. Questo meccanismo non viene osservato su molte piante. Si pensa di comprendere altre varietà oltre alla varietà Apollon nella ricerca. Il meccanismo CAM è ideale per mantenere il processo di fotosintesi in condizioni difficili, per esempio bassa umidita relative RH ed alto VPD. E’ il metodo che la pianta usa per proteggersi. Nel caso del Dendrobium Nobile il meccanismo CAM sembra essere più efficace nella fase finale della coltivazione, quando la pianta e le foglie sono più vecchie. Interessante notare che dal controllo è emerso che gli stomi si chiudono circa alle 14,00 (02 di pomeriggio), entrambi sia nella coltivazione che nella fase finale della coltivazione. Quando questo accade la fotosintesi diminuisce rapidamente. In questo caso le luci sono state accese alle 15 (3 di pomeriggio), il che comporta una diminuzione nella fotosintesi dopo già undici ore. E’ ancora troppo presto per decidere di spegnere le luci alle 14 (2 di pomeriggio), perché abbiamo anche bisogno di una certa lunghezza di giornata per determinare una differenza tra la crescita delle piante ed il loro periodo di riposo. Potrebbe essere interessante scoprire il modo di tenere gli stomi aperti più a lungo, o di farli aprire ulteriormente, pur tenendo conto dell’umidità dell’ambiente vicino alla pianta. E’ risaputo che l’alta concentrazione di CO2 può causare la chiusura degli stomi, questa è una cosa che si dovrà provare a prevenire. I ricercatori hanno notato che gli stomi cominciano a chiudersi ad una concentrazione di 600 ppm, come osservato anche sulle Kalanchoe e Phalaenopsis. Questo accade ad una saturazione di 700-800 ppm. In generale, non c’è ragione di utilizzare dosi superiori a 600700 ppm. Solo nel caso di chiusura parziale degli stomi è teoricamente possibile una concentrazione di 800 ppm di CO2 con conseguente maggior assorbimento delle foglie. Questo è un altro argomento interessante per una futura ricerca. Nelle prove sino ad ora portate avanti non sono emerse differenze nell’assorbimento della CO2 nelle diverse stagioni. Questo è alquanto strano, perché ci si aspettava di vedere differenze nella crescita nelle diverse stagioni. Ricerche e prove come queste fanno costantemente aumentare la nostra conoscenza sulla coltivazione, permettendoci di ottimizzare le condizioni di crescita. Wils. Red Sun® P.O. Box 100, 1960 AC Heemskerk, The Netherlands T: +31 (0)251 - 20 30 60 F: +31 (0)251 - 20 30 61 E: [email protected] I: www.floricultura.com