RECENSIONI M. Cacciari, F. Fabbri and L. Trentadue (Editors). Proceedings of the XIV IFAE. Italian Meeting on High Energy Physics. SIF Conference Proceedings, Volume 83. SocietaÁ Italiana di Fisica, Bologna, 2003; pp. IX + 382; Euro 68,00 108 Gli incontri annuali sulla Fisica al LEP sono iniziati nel 1988, per merito di Luca Trentadue, e sono proseguiti per 13 anni. Essi hanno permesso a fisici teorici e fisici sperimentali di discutere insieme i progressi scientifici ottenuti al LEP. Questi incontri sono anche stati una palestra per giovani ricercatori e un ottimo metodo di incontro tra fisici teorici e sperimentali. Nel 2002 eÁ partita una nuova inizitiva: gli ``Incontri sulla Fisica delle Alte Energie''. Con essa, si intende proseguire con incontri annuali che coinvolgano fisici sperimentali e teorici e che coprano le ultime analisi al LEP, i primi passi degli esperimenti a LHC e si intende aprire a nuovi campi, quali la Fisica Astroparticellare e aspetti tecnici e applicativi. Il programma dell'Incontro 2002 a Parma era organizzato, come di consueto negli incontri sulla fisica al LEP, in Sessioni Plenarie e Sessioni Parallele. Le Sessioni Parallele sono state tenute giovedõÁ 4 aprile e riguardavano: Fisica Elettrodebole, Fisica Adronica e QCD, Quark Pesanti, Nuova Fisica, Progetti futuri e Nuove tecnologie. Le Sessioni Parallele sono state riassunte dai conveners nella mattinata di venerdõÁ 5 aprile. La Sessione Plenaria di mercoledõÁ pomeriggio ha riguardato un'introduzione, le masse dei neutrini, ATLAS-CMS, tests di precisione, materia e energia oscura; nella seconda sessione plenaria di venerdõÁ mattina sono stati coperti argomenti su: verso LHC e i futuri acceleratori, stringhe, branes e cosmologia. I proceedings del convegno, scritti in inglese, rappresentano solo parzialmente quanto discusso nell'incontro a Parma, perche molti contributi non sono stati ricevuti. I proceedings indicano chiaramente l'apertura a nuovi campi della fisi- ca, il mantenimento degli incontri tra fisici sperimentali e teorici, la presenza di colleghi molto qualificati e l'apertura ai giovani. E in ogni modo, il libro contiene una ``miniera'' di informazioni, discussioni e interpretazioni. G. Giacomelli e S. Braibant Malcom S. Longair La nuova fisica. Astrofisica Bollati Boringhieri, Torino, 2004; pp. XXVIII + 255; Euro 26,00 Il testo di Longair eÁ del 1989, non esattamente aggiornato. Molte cose sono successe da allora e l'Astrofisica eÁ, di questi tempi, uno dei campi che piuÁ si espandono e rinnovano grazie, soprattutto ai nuovi strumenti che sono diventati operativi in questo ultimo decennio. Rimane peraltro un testo pregevole di Astrofisica Moderna che potraÁ essere ottima introduzione allo studente o a persone non del campo interessate all'argomento. Bene ha fatto Piero Galeotti a condensare, nello spirito del testo di Longair, in 25 pagine di introduzione le novitaÁ che Longair non poteva sapere perche emerse dopo la pubblicazione del volume. Astrofisica eÁ divisa in 8 capitoli, la scelta eÁ originale e si discosta dal classico libro di testo: nel primo capitolo l'autore passa in rassegna le varie bande dello spettro elettromagnetico ad enfatizzare l'importanza di ogni lunghezza d'onda per ``vedere'' ogni aspetto dei fenomeni fisici che contribuiscono a rendere ``luminosi'' gli oggetti dell'universo. Il secondo capitolo eÁ anche di grande respiro, parte dalla distribuzione su grande scala della materia e della radiazione, un quadro d'insieme che si focalizza sui primi stadi dell'evoluzione stellare. Il resto eÁ il classico manuale di Astronomia. Nascita e morte delle stelle, materia diffusa e stelle di generazioni seguenti alla prima. Galassie e ammassi, galassie attive e quasar. La cosmologia osservativa a partire dai modelli cosmologici di base. Il testo eÁ sempre chiaro, conciso e quasi totalmente privo di formule. Le poche citate sono del tipo massa proporzionale a luminositaÁ o luminositaÁ proporzionale a temperatura al quadrato. Molte le illustrazioni, spesso a colori, con chiare didascalie. Molte anche le note piuÁ 10 schede esplicative per aspetti particolari di particolare interesse. Questo volume potrebbe essere ottimo per un corso introduttivo all'Astrofisica di laurea triennale o per un corso opzionale magari per studenti di Scienze non Astronomi o Fisici. La preparazione necessaria per poterlo affrontare con profitto non supera il biennio della laurea triennale. Il volume eÁ anche una seria introduzione per non professionisti all'Astrofisica moderna interessati ad una divulgazione di alto livello, si intenda del tipo articoli su Le Scienze. Giorgio G.C. Palumbo M. Bertolotti The History of the Laser. IoP. Institute of Physics Publishing, Bristol, Philadelphia, 2005; pp. VIII + 307; $ 55,00 Senza alcun dubbio l'invenzione del laser costituisce uno dei grandi successi della scienza del 1900. Si sono aperti nuovi campi di ricerca, quali quelli, ad esempio, dei dispositivi per la generazione di radiazione coerente, dell'ottica nonlineare, della creazione di condensati di BoseEinstein, della fisica e della chimica su scale di tempi ultracorti. Sono stati rivoluzionati campi di ricerca giaÁ esistenti, quali la spettroscopia degli atomi e dello stato condensato, la diffusione di luce, la microscopia ottica. Infine sono nate applicazioni di larghissimo consumo quali le comunicazioni ottiche, le memorie ottiche (CD, DVD, etc.), la telemetria e velocimetria laser, le lavorazioni meccaniche, diverse tecniche diagnostiche per scopi ambientali e biomedicali, e cosõÁ via. Come si deduce dal significato dell'acronimo ``laser'' (light amplification by stimulated emission of radiation), il principio di funzionamento del dispositivo eÁ basato sul concetto di emissione stimolata. Tale concetto eÁ stato introdotto nel RECENSIONI 1916-17 da Einstein con un ragionamento semplice e profondo che ha collegato le proprietaÁ di emissione ed assorbimento dell'atomo alla formula del corpo nero proposta da Planck. Nonostante il fatto che il lavoro di Einstein abbia mostrato chiaramente che l'atomo eccitato sia intrinsecamente un amplificatore di radiazione elettromagnetica, ci sono voluti quaranta anni prima che fosse fornita una dimostrazione sperimentale di tale fenomeno e ne fosse proposta l'utilizzazione per generare luce coerente. E' stato possibile arrivare al laser solo dopo aver acquisito una sufficiente competenza sulla struttura dei livelli energetici degli atomi e della materia condensata, e dopo aver raggiunto uno sviluppo adeguato nella strumentazione elettronica e nella componentistica ottica. Il libro di Bertolotti spiega molto bene tutte le difficoltaÁ concettuali e tecnologiche che sono state affrontate e risolte per arrivare a tale traguardo. L'attivitaÁ di ricerca riguardante il laser ha coinvolto in ugual misura fisici e ingegneri, ed ha visto un ruolo molto attivo dei laboratori americani di ricerca industriale. Non a caso l'area disciplinare riguardante il laser ha assunto il nome di Elettronica Quantistica. Il libro si chiama storia del laser, ma in realtaÁ prende l'argomento alquanto (forse troppo!) alla lontana. La trattazione ha inizio dal mondo greco e, scivolando rapidamente attraverso i secoli, da Aristotele a Keplero, da Cartesio a Galileo, da Newton a Maxwell, arriva ad Einstein ed all'emissione stimolata attorno a pagina 100. L'argomento laser eÁ affrontato dopo una serie di capitoli dedicati alle microonde, alla spettroscopia, alla risonanza magnetica, ed al maser. Come avviene spesso nel progresso scientifico, il risultato finale eÁ dovuto al contributo concettuale e/o sperimentale di diversi gruppi che hanno agito in modo indipendente, e non eÁ talvolta facile assegnare ad ognuno i propri meriti. Proprio per tale motivo, particolarmente interessanti e ben documentate sono le pagine che raccontano lo sviluppo delle ricerche di Townes e collaboratori alla Columbia University e di Schawlow (quest'ultimo, purtroppo, rinominato sistematicamente Shawlow in tutto il libro) e collaboratori ai Laboratori Bell Telephone, discutendo anche la competizione e le dispute con gli altri protagonisti dell'invenzione. Una volta chiarito concettualmente, verso la fine degli anni '50, quale doveva essere lo schema del laser, vari gruppi hanno iniziato l'attivitaÁ sperimentale, alcuni puntando su cristalli dielettrici drogati, altri su scariche elettriche in gas, altri ancora su materiali semiconduttori. Diverse pagine sono dedicate, giustamente, a Theodore Maiman, il ricercatore dei Laboratori Hughes che ha progettato e fatto funzionare il primo laser, il laser a rubino. Nelle pagine successive vengono descritti succintamente i principali tipi di laser che sono stati in- ventati. Questa descrizione, anche se necessariamente incompleta, mostra quanto eÁ ampia la varietaÁ di soluzioni che puoÁ essere data al problema di fabbricare una sorgente di luce coerente. La parte finale del libro tratta rapidamente alcune applicazioni di tipo sia scientifico che tecnologico. La trattazione eÁ piacevole, ed eÁ precisa pur non contenendo alcuna formula. Sotto questo aspetto il libro differisce da quello scritto precedentemente da Bertolotti, Masers and Lasers: An Hystorical Approach (1983), che era rivolto ad un diverso uditorio ed era molto piuÁ approfondito dal punto di vista scientifico. Il termine ``hystory'' eÁ qui preso molto sul serio, la mentalitaÁ analitica di Mario Bertolotti si dispiega compiutamente attraverso una ricerca accurata delle fonti e un'attenzione particolare all'aspetto di prioritaÁ scientifica. Ritengo che la storia delle scoperte e invenzioni scientifiche, quando viene fatta in modo documentato e competente come in questo caso, sia nello stesso tempo istruttiva e divertente. Muoverei peroÁ un appunto al libro: forse sarebbe stato utile dedicare piuÁ spazio a spiegare qual'eÁ la novitaÁ concettuale rappresentata dal laser in confronto con le sorgenti di luce convenzionali, questo avrebbe permesso di capire meglio l'impatto che il laser ha avuto, e continueraÁ ad avere, nella ricerca fondamentale ed applicata. V. Degiorgio L. Miramonti e F. Reseghetti Neutrino. La particella fantasma. Franco Muzzio Editore, Roma, 2004; pp. 254; Euro 16,00 Il neutrino eÁ una particella ``estrema'': non ha carica elettrica, ha una massa piccolissima, interagisce pochissimo e puo' muoversi indisturbato nell'universo quasi alla velocitaÁ della luce. Puo' darci informazioni preziose su sorgenti celesti lontane e su cosa succede all'interno del sole. I neutrini sfuggono alla nostra conoscenza comune, ma sono abbondantissimi nell'universo: in ogni centimetro cubo dello spazio vi sono circa 300 neutrini e antineutrini di 3 tipi diversi; dal sole giungono sulla terra circa 65 miliardi di neutrini per centimetro quadro e per secondo (ma solo qualche neutrino interagisce entro una persona nell'arco della sua esistenza). Il libro eÁ suddiviso in: Introduzione, 10 Capitoli, Conclusione, Appendici. Introduzione: Ottimo riassunto: ``La famiglia neutrino eÁ costituita da particelle che hanno massa, ma che sono in grado di cambiare la loro identitaÁ man mano che si spostano nello spazio-tempo''. 1. Atomo, nucleo e loro costituenti. La radioattivitaÁ. Il nucleo atomico. InstabilitaÁ. Il decadimento alfa. Il decadimento beta. La radiazione elettromagnetica. 2. Premessa storica. Una nuova particella: il neutrino. Una nuova forza. Troppe particelle elementari. Il modello standard. Oltre il modello standard. 3. La rivelazione del neutrino elettronico. La scoperta di un secondo neutrino. Quante famiglie di neutrini? (gli esperimenti al CERN dicono 3 e solo 3 famiglie). La scoperta del terzo neutrino. 4. I neutrini allo specchio. Il numero leptonico. Una bilancia per i neutrini. Il decadimento doppio beta (con neutrini). La ricerca del decadimento doppio beta senza neutrini. 5. In che modo e da quanto ``funziona'' il Sole? Studiare il cuore del Sole con i neutrini. Il problema dei neutrini mancanti. Anche il ``gallio'' trova pochi neutrini solari. 6. I raggi cosmici. Alla ricerca del ``silenzio cosmico''. I laboratori sotterranei. Il rivelatore ideale. Alla ricerca della purezza. I neutrini atmosferici. I neutrini e gli acceleratori. 7. Il neutrino e le oscillazioni. Come oscilla il neutrino? L'esperimento con acqua pesante. Il problema del neutrino solare eÁ risolto. Gli angoli di mescolamento e le masse dei neutrini. 8. Neutrini di origine stellare. Emissioni da supernova. Sorgenti astrofisiche di neutrini. Neutrini cosmologici. Neutrini terrestri. 9. L'origine dell'Universo e il ``big bang''. Un viaggio a ritroso nel tempo. Il destino dell'Universo. La materia oscura. Materia oscura calda e fredda. L'energia oscura. 10. Telescopi: strumenti per ``vedere'' lontano. Il messaggero ideale. Telescopi a neutrini. Come studiare sempre meglio il Sole. Rivelatori di neutrini da Supernova. Astronomia neutrinica. Conclusione. Appendici. Cronologia. Molti nuovi risultati sperimentali sono stati ottenuti sui neutrini, che quindi sono ora meno misteriosi, almeno per gli scienziati; ma sono ancora molte le domande a cui si attende risposta: eÁ possibile che le risposte arriveranno nei prossimi anni. Il libro ha una impostazione didattica molto buona, scientificamente corretta e completa. Il lettore viene guidato attraverso i misteri di questo mondo di particelle apparentemente impenetrabile, che diventa accessibile grazie ad un linguaggio di facile comprensione, anche se, globalmente, per i non esperti, il libro puoÁ diventare un po' pesante. G. Giacomelli e R. Giacomelli 109 IL NUOVO SAGGIATORE G. Serafin Le Diadi. Una struttura discontinua dello spazio e del tempo Starrylink, Brescia, 2005; pp. 102; Euro 11,00 110 Si tratta di un libricino con alcune considerazioni sulla struttura dello spazio e del tempo che viene presa come continua o discontinua. L'autore considera dapprima una struttura continua, in particolare dice espressamente ``la continuitaÁ dello spazio e del tempo, per quanto indimostrabile, viene accettata universalmente sia nella fisica classica che in quella contemporanea''; ma cioÁ non eÁ del tutto vero (vedi ad esempio i lavori di T. D. Lee e di B. Ferretti). Inoltre si tratta di ipotesi del tutto astratte ed arbitrarie che lasciano il tempo che trovano. A questo punto conviene tener presente alcune considerazioni accettate dalla comunitaÁ scientifica, sia geometriche che fisiche, che possono utilizzarsi come fondamento e base di strutture discontinue. Queste possono individuarsi, ad esempio, come geometria Riemanniana od anche come torsione. Per quanto riguarda la ``torsione'', dal punto di vista geometrico si puoÁ enunciare dicendo che un circuito chiuso risulta aperto nello spazio tangente, mentre dal punto di vista fisico viene collegata con lo spin. Poiche lo spin eÁ quantizzato si capisce come possa introdursi una lunghezza minima (e quindi uno spazio discreto) ed anche un tempo minimo: si potrebbe far vedere che tali grandezze minime coincidono con lunghezze, potremo scrivere L P1 ( hG=c3 )1=2 10ÿ33 cm; fattore ad hoc f 2 =(k2 ÿ f 2 ), dove f eÁ la frequenza e hG)1=2 : fmax (c5 = Si ha cosõÁ la presenza dei difetti dello spazio-tempo associati alla torsione dovuta allo spin intrinseco daÁ una base naturale per il massimo valore. Per rendere l'integrale convergente, Feynman moltiplica il propagatore del fotone, k2 , per un fattore f 2 =(k2 ÿ f 2 ), dove k eÁ la frequenza del fotone virtuale. Il valore massimo della frequenza eÁ , come si vede chiaramente, collegato con 2 fmax c5 =G h 1086 ; che eÁ dello stesso ordine di grandezza di quello usato da Feynman, solo che mentre il valore dato da Feynman eÁ ad hoc e quindi arbitrario, viene qui sostituito da una profonda base teorica come quella data attraverso la torsione e lo spin (cioeÁ una base sia geometrica che fisica). Con queste poche parole la questione della continuitaÁ e della discontinuitaÁ, che si trova nel capitolo secondo e terzo del libricino, perde di significato e diventa superflua quando, ad esempio, si comprenda nel discorso la presenza della torsione che rende discreto lo spazio e il tempo. V. de Sabbata J. Schwinger L'ereditaÁ di Einstein. Nuovi classici della Scienza 7. Zanichelli Editore, Bologna, 1988; pp. 259; Euro 33,50 e un tempo minimo hG=c5 )1=2 10ÿ43 s; tP1 ( dove h, G, c sono rispettivamente le costanti di Planck, di Newton e della velocitaÁ della luce. Tra parentesi possiamo anche aggiungere che attraverso la torsione viene introdotta una frequenza massima risolvendo cosõÁ uno dei problemi della elettrodinamica quantistica (QED): infatti ci si trova di fronte alle cosidette divergenze; Feynman elimina le divergenze introducendo dei cut-off per rendere finiti gli integrali ma con la presenza della frequenza massima il problema eÁ risolto non avendo piuÁ bisogno di un arbitrato cut-off, questo infatti rende l'integrale convergente automaticamente. Parlando esplicitamente possiamo dire che Feynman, nell'ambito della (QED), moltiplica il propagatore k 2 del fotone virtuale per il Un tentativo di divulgazione della relativitaÁ (fra i moltissimi sul mercato) firmato da Schwinger, eÁ di per seÁ cosõÁ autorevole, che una meditazione sul libro puoÁ servire come analisi paradigmatica sulle possibilitaÁ e i limiti della divulgazione scientifica. Il forte impegno nella divulgazione (come impresa che ha un valore sociale in seÁ , indipendentemente dai meriti scientifici del divulgatore) eÁ chiaramente dichiarato da Schwinger nella prefazione, dove riporta una frase attribuita ad Einstein, secondo cui divulgare la scienza significa esporla nel modo piuÁ semplice possibile, ``ma non in modo troppo semplice'', percheÁ l'eccessiva semplificazione porta sicuramente a distorsioni del messaggio. Il libro eÁ di piacevole lettura, e molto completo nell'illustrare l'ereditaÁ di Ein- stein, cioeÁ quei riferimenti alla moderna microfisica (fisica atomica, nucleare e particellare) ed astrofisica, che contengono applicazioni dirette e tutte molto celebri della relativitaÁ. Ma il confronto didattico si vince o si perde (a mio parere) sul campo, quando si illustra la relativitaÁ speciale. Ci sono degli argomenti di fisica (pochi) che si spiegano bene a parole, senza l'uso del formalismo matematico. Quando invece (e questo succede il piuÁ delle volte) cioÁ non eÁ possibile, bisogna tediare il lettore e scontentare l'editore, con un po' di formule che si cerca di semplificare e spiegare. Generalmente peroÁ questo sforzo paga, poicheÁ il formalismo consente poi di risparmiare sulla fatica dei ragionamenti, cortocircuitando alcune connessioni logiche particolarmente refrattarie all'intuizione. La relativitaÁ speciale eÁ invece tremenda percheÁ bisogna seguire gli sviluppi formali (per la veritaÁ con un'algebra abbastanza semplice in cui il fun1 la fa da padrone), ma zionale g p 1ÿ v=c2 contestualmente seguire anche i complicati ragionamenti su come vedono il mondo i due osservatori, in moto relativo fra loro con velocitaÁ prossime a quella della luce. Per quanto riguarda l'esposizione della relativitaÁ speciale, vale la pena segnalare quella che mi pare una pregevole novitaÁ didattica di questa presentazione. Nei testi tradizionali si usa partire dalle trasformazioni di Lorentz, e dedurre poi la contrazione spaziale e dilatazione temporale, con un ragionamento molto delicato, e talora non del tutto convincente. Qui si calcolano direttamente contrazione spaziale e dilatazione temporale da un Gedanke Experiment, e la costante viene introdotta per la prima volta proprio come rapporto fra T 0 e T, e fra L ed L0 , e non come protagonista delle trasformazioni di Lorentz. Mi pare una buona scelta. Successivamente viene introdotta con molta gradualitaÁ e molto rigore la famosa legge dell'equivalenza massa-energia. Infine si discutono criticamente i concetti di massa inerziale e massa gravitazionale, come premessa per un discorso introduttivo sulla relativitaÁ generale. Il tutto condito, come s'eÁ detto, sia da richiami aneddotici che forniscono una cornice storica, sia da riferimenti all'attualitaÁ , che offrono alla teoria importanti verifiche a posteriori (eÁ noto infatti che il miglioramento della tecnologia ha portato a conferme sperimentali della relativitaÁ, che Einstein non avrebbe potuto nemmeno sperare). In definitiva si tratta di un testo molto bello in cui il consiglio di Einstein di semplificare sõÁ ma non troppo, eÁ stato seguito alla lettera. Ma allora mi pare opportuno concludere queste note con una domanda cruciale: chi eÁ realisticamente il destinatario del messaggio? Ovvero: eÁ ragionevole pensare che libri di questo genere possano insegnare la relativitaÁ a chi RECENSIONI non la conosce, o non eÁ vero piuttosto che la loro funzione (non dichiarata ma tuttavia non banale) eÁ quella di chiarire le idee a chi l'ha giaÁ studiata, magari un po' frettolosamente? Mi viene in mente un passo dell'introduzione al Tractatus logico philosophicus di Wittgenstein: ``Questo libro, forse, comprenderaÁ solo colui che ha pensato i pensieri ivi espressi, o almeno pensieri simili''. Quanto eÁ estendibile questa famosa e tragica frase, dal criptico trattato di Wittgenstein a chiunque cerchi di far divulgazione su temi non del tutto banali? Io sono per l'ipotesi piuÁ pessimista (pessimista per la divulgazione delle scienze) ma, cosa piuÁ importante, ritengo che questa fosse anche l'opinione di Schwinger, il quale riporta nell'introduzione un aneddoto curioso e significativo: ``Nel 1912 Einstein viaggiava verso gli Stati Uniti insieme a Chaim Weizmann Ð l'allora futuro primo presidente di Israele Ð che era un chimico. Anni dopo, sul loro viaggio attraverso l'Atlantico, Weizmann ebbe a dire: `Ogni giorno Einstein mi spiegava la sua teoria. Al nostro arrivo ero pienamente convinto che lui la capisse perfettamente' ''. E la cosa piuÁ interessante eÁ che Schwinger continua dicendo: ``Trovai questa storia deliziosa; un redattore invece la bolloÁ severamente come `controproducente'. Essa non appare quindi nel testo''. Evidentemente redattori ed editori amerebbero che fosse vera la prima delle due ipotesi che ho formulato (e chi potrebbe biasimarli per questo?) Ma se proprio l'ipotesi ottimistica si rivelasse impraticabile, si preoccupano almeno, come certe signore, ``che non lo si sappia tanto in giro''. G. Pisent D. H. Feng, F. Iachello, J. L. Ping and F. Wang (Editors) The Beauty of Mathematics in Science. The Intellectual Path of Q. Chen. World Scientific, New Yersey, London, Singapore, 2004; pp. XV + 266; £ 64.00 It is a recollection of Jin Quan Chen works from 1980 when Chen went for a visit to Yale University. At Yale University Chen met Piet van Isacker and discussed the algorithm developed by Robert Gilmore and Da Hsuan Feng to obtain the classical limit of the algebraic Hamiltonian that Alex Dieprink, Olaf Scholten et al. applied a few months earlier to the Interacting Boson Model. Chen came back the following day with a method that allowed a quicker determination of the classical limit. In this method, Chen exploited the fact that boson commutators can be easily evaluated by means of differentation. Chen and van Isacker then proceeded to evaluate quickly the classical limit of the boson Hamiltonian, for an arbitrary H up to cubic terms. Chen's results have been used extensively in nuclear Physics since 1980 and have become again of interest in the last few years in connection with the possibility to have rigid triaxial deformations in nuclei induced by cubic terms. Apart from these contributions to the physics of nuclei and molecules, Chen will be undoubtedly remembered for his monumental work in Group Theory. The contents of this booklet go from Interacting Boson Model, to Fermion Dynamical Symmetries, High Temperature, Superconductors, the Method of Symmetrized Bosons, Continuous Group and Molecular Electronic Structure, the Algebraic Solutions for Point Groups, Physical Method of Group Representation Theory, New approach to Proper Theory of Finite Theory Group for Representations, to mention only some titles. A book which is important for specialists. V. de Sabbata Q. Ho-Kim, N. Kumar and C. S. Lam Invitation to Contemporary Physics. (2nd Edition). World Scientific, New Jersey, London, Singapore, Hong Kong, 2004; pp. XV + 482; £ 30.00 Il volume si propone di illustrare gli sviluppi piuÁ recenti e importanti conseguiti dalla attuale ricerca in fisica. Questi sono suddivisi in dieci capitoli: Simmetrie in Natura, Lasers, SuperconduttivitaÁ , Condensazione di Bose-Einstein, Nanostrutture, Calcolo Quantistico, Caos, Stelle e Buchi Neri, Particelle Elementari, Cosmologia. Gli autori hanno scelto rivolgersi a un pubblico relativamente vasto limitando al minimo l'uso di formule matematiche o di calcoli analitici, quindi fenomeni naturali e concetti teorici vengono per lo piuÁ esposti in maniera descrittiva con argomenti di natura fisica piuttosto che tecnica. Il livello eÁ quindi in linea di massima adeguato per uno studente con laurea triennale. Peraltro non si tratta di un libro di facile divulgazione; infatti i vari capitoli coprono estesamente in dettaglio molti aspetti dell'argomento in questione, rendendo il testo piuttosto denso e la lettura alquanto impegnativa. Alcuni capitoli sono piuÁ orientati verso una descrizione fenomenologica mentre altri hanno maggior contenuto teorico; in specie quello dedicato alle particelle elementari dove l'introduzione di molti concetti avanzati (teorie di Yang e Mills, meccanismo di Higgs, matrice CKM, supersimmetria, Guts, extradimensions, stringhe) puoÁ essere di difficile lettura per chi non abbia sufficienti conoscenze di base. Innanzitutto eÁ evidentemente necessaria una certa familiaritaÁ con la meccanica quantistica ma poi si discute anche Ð citando un poÁ alla rinfusa Ð di spontaneous symmetry breaking, Goldstone particles, quantum optics, BCS theory, Josephson tunneling, atomic interferometry, spintronics, quantum cryptography, dimensioni frattali, evoluzione stellare, gruppi di simmetria SU(n), modelli inflazionari dell'universo etc. Lo stato delle conoscenze viene spesso presentato cosõÁ com'eÁ oggi (il piuÁ recente risultato citato risale al 2003 e riguarda i parametri dell'Universo come determinati in base ai dati del satellite WMAP), trascurando in genere sia l'evoluzione storica delle idee che lo sviluppo della strumentazione e degli esperimenti che l'hanno preceduto e ne sono alla base. Invece ove appropriato (specie nei capitoli dedicati ai lasers e alle nanostrutture) vengono illustrate le applicazioni tecnologiche realizzate e quelle prevedibili in futuro come pure all'occasione vengono anche discussi vari possibili collegamenti interdisciplinari. Certo questa lettura non puoÁ sostituire l'apprendimento proveniente da un testo piuÁ mirato e sistematico peroÁ lo studente saraÁ stimolato dalla presentazione dello stato della fisica di frontiera mentre il fisico esperto potraÁ rinfrescare le sue nozioni nei settori distanti dalla sua attivitaÁ o anche trovarvi nuovi argomenti di interesse. Va infine ricordato che alcuni capitoli sono corredati da esercizi le cui soluzioni si trovano alla fine del volume assieme ad appendici (sommario di alcuni concetti di fisica classica o quantistica e di meccanica statistica) e un glossario. G. Capon 111 IL NUOVO SAGGIATORE P. M. Ossi Disordered Materials: An Introduction. Springer-Verlag, Berlin, Heidelberg, 2006; pp. XII + 329 Piccoli libri crescono. Sei anni fa ebbi modo di elogiare su queste pagine (16:5/6 (2000),102) l'Introduzione ai materiali disordinati, dispensa che Paolo Ossi aveva pubblicato presso la CEDAM di Padova per i suoi studenti del Politecnico di Milano e non solo. L'autore prese il complimento sul serio e ne fece una versione inglese, debitamente arricchita, per la Springer. Idea felice e di successo, visto che ci troviamo giaÁ a parlare della seconda edizione! Il libro riflette la struttura del primo testo in italiano, per cui rimando il lettore a quanto giaÁ scritto. L'edizione inglese riprende e sviluppa l'idea originale di considerare i solidi disordinati non solo come generati dalla progressiva alterazione della struttura periodica, secondo l'impostazione tradizionale, ma anche come generati dall'aggregazione di cluster atomici. Una visione bottom-up a fianco di quella top-down, che riflette da vicino le due fondamentali strategie di crescita nelle nanotecnologie presenti e future. Questo eÁ, a mio parere, il valore aggiunto di questo libro rispetto alla trattazione convenzionale del disordine nei solidi. Rispetto al testo italiano la parte dedicata ai cluster si eÁ infatti arricchita di una parte dedicata esplicitamente ai materiali nanostrutturati ottenuti da assemblaggio di cluster. Negli ultimi anni molto progresso eÁ stato compiuto in questa direzione dalla proficua collaborazione tra il laboratorio di Carlo Bottani al CESNEF del Politecnico, dove appunto Paolo Ossi opera, e il laboratorio di getti molecolari di Paolo Milani al Dipartimento di Fisica dell'UniversitaÁ di Milano. Nello stesso volume de Il Nuovo Saggiatore (16:3/4 (2000, 66) presentai anche il libro di Milani e Iannotta, Cluster Beam Synthesis of Nanostructured Materials, altro best-seller della Springer in attesa di una prossima seconda edizione. EÁ gratificante osservare che la buona ricerca produce non solo risultati di grande rilievo internazionale, ma anche best-seller scientifici che, piuÁ degli articoli, forniscono i know-how e orientano nuove generazioni di ricercatori in campi altamente innovativi. Serva questo di incoraggiamento a tanti altri nostri validissimi ricercatori: vale la pena, a un certo punto, dedicare un po' di tempo della propria carriera scientifica per produrre una rassegna o, meglio ancora, un libro che faccia il punto sul progresso compiuto in un determinato settore, in una forma pedagogica tale da incoraggiare la generazione seguente a mettersi su quella strada. G. Benedek Ultimi volumi usciti CONFERENCE PROCEEDINGS 112 Vol. 90 - Vulcano Workshop 2004 Frontier Objects in Astrophysics and Particle Physics F. Giovannelli and G. Mannocchi Vulcano, 24-29 May 2004 Pag. XVIII + 716, Price S 120,00 Vol. 91 - Proceedings of the IWM 2005 International Workshop on Multifragmentation and related topics edited by R. Bougault, A. Pagano, S. Pirrone, M-F. Rivet and F. Rizzo Catania, 28 Novembre - 1 December 2005 Pag. XXII + 476, Price S 90,00 Vol. 92 - III Italian Workshop on Atlas and CMS Physics edited by Lucia Silvestris Bari, 20-22 October 2005 Pag. X + 156, Price S 50,00 Inviare ordini a: Redazione del Nuovo Cimento Attn: Carmen Vasini Via Saragozza, 12 - 40123 Bologna Tel. 051 581569 Fax 051 581340 e-mail: [email protected]