ISTITUTO PROVINCIALE DI CULTURA E LINGUE “NINNI CASSARÀ” RICHIAMI DI FISICA CLASSI III A E III B Prof. Erasmo Modica [email protected] www.galois.it CHE COS’È LA FISICA La fisica (dal neutro plurale latino physica, a sua volta derivante dal greco physikà– ovvero "le cose naturali", da physis, "natura") è la scienza della Natura nel senso più ampio. Essa studia gli aspetti osservabili e misurabili della natura. L'indagine fisica viene condotta seguendo il metodo scientifico, pietra miliare di tutte le scienze naturali, che garantisce la più alta tendenza all'oggettività dei risultati ottenuti. Il metodo scientifico è anche noto come metodo sperimentale, perché si basa sul concetto di esperimento e l'osservazione dei fenomeni. L'osservazione produce come conseguenza diretta le cosiddette leggi empiriche. Cardine della fisica sono i concetti di misura, di grandezza fisica e di incertezza. La fisica prende in considerazione solo ciò che è in qualche modo misurabile secondo criteri concordati (le unità e i metodi di misura), e il risultato di tale misura viene associato a ciò che è stato misurato. Ogni quantità è dunque specificata da un numero, che è il risultato della misura, e dall'unità di misura scelta. Misurare vuol dire confrontare un oggetto con il campione preso come riferimento e stabilire quante volte questo campione è contenuto in ciò che si vuole misurare. Le misure devono essere oggettive e verificabili. Oggettive in quanto non devono dipendere dalla persona che effettua la misurazione; verificabili in quanto chiunque, in qualsiasi momento, può effettuare la misurazione e deve ottenere lo stesso valore. Si definisce grandezza fisica tutto ciò che può essere misurato. I RAMI DELLA FISICA Acustica Lo studio delle proprietà del suono. Elettromagnetismo Lo studio del campo elettrico e del campo magnetico. Meccanica Lo studio del moto dei corpi e delle sue cause. Ottica Lo studio della propagazione della luce. Lo studio del calore e delle trasformazioni dell'energia da una forma Termodinamica all'altra. La meccanica si divide, a sua volta, in: 1. cinematica: studio del movimento a prescindere dalle cause che lo generano; 2. statica: studio dell'equilibrio dei corpi; 3. dinamica: studio del movimento comprese le cause che lo generano. IL SISTEMA INTERNAZIONALE DI MISURA Il Sistema internazionale di unità di misura, più ufficialmente - in lingua francese Système International d'Unités e abbreviato in SI, è il più diffuso tra i sistemi di unità di misura. Le unità, la terminologia e le raccomandazioni del SI vengono stabilite dalla Conférence Générale des Poids et Mesures, CGPM, organismo collegato con il Bureau International des Poids et Mesures (BIPM), chiamato in italiano Ufficio internazionale dei pesi e delle misure. Questo sistema di grandezze ed unità di misura nasce nel 1889 e viene completato nel 1971. Esso è basato su sette grandezze fondamentali (con le rispettive unità di misura), con le quali vengono definite le grandezze derivate (e rispettive unità di misura). Il SI, inoltre, definisce una sequenza di prefissi da premettere alle unità di misura per identificare i loro multipli e sottomultipli. Unità fondamentali Ogni grandezza (e la relativa unità di misura) è una combinazione di due o più grandezze (unità) di base, od il reciproco di una di esse. Con l'eccezione del chilogrammo, tutte le altre unità sono definibili misurando fenomeni naturali. Inoltre, è da notare che il chilogrammo è l'unica unità di misura di base contenente un prefisso: questo perché il grammo è troppo "piccolo" per la maggior parte delle applicazioni pratiche. Quantità fisica Simbolo della quantità fisica Nome dell'unità SI Simbolo dell'unità SI lunghezza l metro m massa m chilogrammo kg tempo t secondo s corrente elettrica I, i ampere A temperatura T kelvin K quantità di sostanza n mole mol intensità luminosa IV candela cd Prefissi Le unità SI possono avere prefissi per rendere più comodamente utilizzabili grandi e piccole misurazioni. 10n Prefisso Simbolo 106 mega 103 10−6 10−9 E. Modica, 2011/2012 www.galois.it Equivalente decimale Milione 1 000 000 kilo o chilo k Mille 1 000 micro µ Milionesimo 0,000 001 nano n Miliardesimo 0,000 000 001 p Bilionesimo 10−12 pico M Nome 0,000 000 000 001 2 IL METODO SCIENTIFICO Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede al fine di aggiungere una conoscenza della realtà che sia oggettiva, affidabile, verificabile e condivisi bile. Fu Galileo Galilei il primo a introdurre formalmente il metodo scientifico che tutt'oggi viene utilizzato. Secondo Galilei il libro della natura è scritto secondo leggi matematiche e per poterle capire è necessario eseguire esperimenti con gli oggetti che essa ci mette a disposizione. Come già in Galilei, anche la scienza moderna fa distinzione tra l'aspetto sperimentale e quello teorico: né uno né l'altro sono preponderanti, poiché fa parte del metodo scientifico che un modello teorico spieghi un'osservazione sperimentale ed anticipi future osservazioni. Uno dei punti basilari è la riproducibilità degli esperimenti, ovvero la possibilità che un dato fenomeno possa essere riproposto e studiato in tutti i laboratori del mondo. Per quanto riguarda le scienze il metodo scientifico si divide nelle seguenti fasi: Osservazione del fenomeno, in cui si analizza il fenomeno per come si presenta in natura; Individuazione delle grandezze fisiche, in cui si cerca di capire quali sono le grandezze fisiche rilevanti ai fini della valutazione del fenomeno; Formulazine di un'ipotesi, in cui si cerca di determinare delle relazioni matematiche tra le grandezze fisiche scelte nella fase precedente; Effettuazione degli esperimenti; Formulazione della legge. Se gli esperimenti dovessero smentire le ipotesi fatte, allora si formulano nuove ipotesi e si effettuano nuovamente gli esperimenti. I VETTORI Esistono grandezze, quali la temperatura, che sono definite mediante un numero, detto scalare. Esse prendono il nome di grandezze scalari. Altre grandezze, quali lo spostamento, non sono ben rappresentate da un solo numero, ma necessitano di ulteriori informazioni. Definizione: Una grandezza vettoriale è una grandezza fisica definita da un numero, detto modulo, da una direzione e da un verso. Un vettore è un ente matematico rappresentato da un segmento orientato. E. Modica, 2011/2012 www.galois.it 3 Gli elementi fondamentali di un vettore sono: l’estremo O detto punto di applicazione o coda del vettore; l’estremo A detto fine o punta del vettore; la lunghezza del segmento OA detta intensità o modulo del vettore; la retta su cui giace il vettore detta direzione del vettore; il verso indicato dalla punta del vettore detto verso del vettore. Definizione: Due vettori si dicono equipollenti se hanno la stessa direzione, lo stesso modulo e lo stesso verso, ma differiscono per il punto di applicazione. Somma di vettori È possibile determinare il vettore somma di due vettori mediante due metodi. I metodo: Metodo punta coda Dati due vettori e tali che il secondo di essi sia applicato nella coda del primo, il vettore somma, detto risultante, dei due vettori si ottiene congiungendo la coda del primo vettore con la punta del secondo vettore: II metodo: Metodo del parallelogramma Il vettore risultante dei vettori dati in figura si ottiene procedendo in questo modo: dalla punta del primo vettore si traccia la parallela al secondo vettore; dalla punta del secondo vettore si traccia la parallela al primo vettore; si unisce il punto di applicazione comune ai due vettori con il punto di intersezione delle parallele tracciate. E. Modica, 2011/2012 www.galois.it 4 Prodotto per scalari Se si moltiplica un vettore caratteristiche: per uno scalare si ottiene un vettore con le seguenti il suo modulo è uguale al modulo di moltiplicato per ; la sua direzione è quella del vettore ; il suo verso è lo stesso di quello di se ; è opposto se . Prodotto scalare di due vettori Dati due vettori e , il loro prodotto scalare è dato dal prodotto dei moduli dei due vettori moltiplicati per il coseno dell’angolo che essi formano, cioè: dove è l’angolo che i due vettori formano. Prodotto vettoriale di due vettori Il prodotto vettoriale di due vettori e complanari, applicati nello stesso punto, è un vettore avente le seguenti proprietà: è perpendicolare al piano individuato dai vettori e ; ha modulo uguale al prodotto dei moduli dei due vettori moltiplicato per il seno dell’angolo convesso da questi formato; ha come verso quello secondo il quale si deve disporre un osservatore con i piedi nel punto d’applicazione dei due vettori affinché possa veder ruotare il vettore in senso antiorario dell’angolo perché si sovrapponga al vettore . LE FORZE Una forza è una grandezza fisica che si manifesta nell'interazione di due o più corpi, sia a livello macroscopico, sia a livello delle particelle elementari, che cambia lo stato di quiete o di moto dei corpi stessi. Definizione: Si dice forza la rappresentazione dell'interazione tra due o più corpi. Le forze sono quindi le cause del moto dei corpi, possono pertanto mettere in moto un corpo che si trovava precedentemente in uno stato di quiete, modificare il movimento di un corpo già precedentemente in moto, o riportare il corpo nello stato di quiete. Bisogna però tener presente che un corpo che si trova in uno stato di quiete è comunque E. Modica, 2011/2012 www.galois.it 5 sempre soggetto all'azione delle forze; perciò, quando un corpo è fermo, significa che tutte le forze che agiscono su di esso si controbilanciano, non già che sul corpo non agiscano forze. Tipologie Forze di contatto Forze a distanza Sono quelle forze che si manifestano quando vi è un contatto diretto tra i corpi interagenti. Sono quelle forze che si manifestano quando non vi è un contatto diretto tra i corpi interagenti. A livello pratico le forze applicate ad un dato corpo possono avere due diversi tipi di effetti: effetti statici: può indurre deformazioni, se il corpo è vincolato ad altri corpi e non si può muovere; effetti dinamici: può indurre variazioni della velocità, se il corpo è libero di muoversi. Di conseguenza, nell'ambito della meccanica, la statica analizza gli effetti delle forze sui corpi in quiete e ricerca le condizioni di equilibrio di corpi sottoposti ad un insieme di forze diverse. La dinamica analizza invece gli effetti delle forze sul movimento e cerca di prevedere il moto di un dato sistema di corpi se sono note le forze ad esso applicate. Unità di misura della forza Nel Sistema Internazionale, l'unità di misura della forza è il newton (simbolo N) e risulta 1 N = 1 kg m/s². Carattere vettoriale della forza La forza è una grandezza vettoriale, ovvero è descritta da un punto di vista matematico da un vettore. Ciò significa che la misura di una forza, ovvero la sua intensità misurata in newton, rappresenta solo il modulo della forza, che per essere definita necessita anche della specificazione di un punto di applicazione (il punto del corpo dove la forza agisce), di una direzione (la retta su cui giace il vettore) e di un verso (indicato dall'orientamento della freccia). Il carattere vettoriale della forza si manifesta anche nel modo in cui è possibile sommare le forze. Come è possibile verificare sperimentalmente, due forze e con lo stesso punto di applicazione, ma direzioni diverse si sommano con la regola del parallelogramma. Ciò significa che se ad un corpo vengono contemporaneamente applicate le forze e , esso si muoverà lungo la direzione della diagonale del parallelogramma, come se ad esso fosse applicata solo la forza , detta, appunto somma o risultante. E. Modica, 2011/2012 www.galois.it 6 LE FORZE FONDAMENTALI DELLA NATURA Tutte le forze della natura possono essere ricondotte a quattro interazioni fondamentali qui sotto descritte. È l’interazione responsabile dell’attrazione reciproca dei corpi dotati di una massa. La sua Interazione gravitazionale espressione matematica è: Le interazioni fondamentali in Interazione natura elettromagnetica È la causa dei fenomeni di natura elettrica e magnetica. È la forza responsabile della Interazione nucleare debole radioattività. È l’interazione che contribuisce a tenere unite le particelle Interazione nucleare forte contenute nel nucleo di ogni atomo (protoni e neutroni). LE FORZE DI ATTRITO Si definisce forza di attrito ciascuna delle forze che si esercita tra due superfici che vengono poste a contatto tra loro e che si oppongono al loro movimento. Tale forza dipende dalla rugosità dei materiali posti a contatto, ovvero dalle impurità presenti sulle superfici. Il valore massimo della forza d’attrito è pari a: dove prende il nome di coefficiente d’attrito ed è un numero adimensionale, mentre normale della forza premente. Radente Tipologie Volvente Viscoso Statico Classificazione Dinamico E. Modica, 2011/2012 www.galois.it è la componente Si presenta quando due corpi strisciano l’uno sull’altro, ad esempio un libro che striscia su un banco. Si presenta quando un corpo rotola su di un altro corpo, ad esempio il rullo dell’imbianchino che rotola sul muro. Si presenta quando un corpo viene immerso in un fluido, per esempio una pallina che viene immersa in un recipiente pieno d’olio. Viene così definita la forza d’attrito che si manifesta quando le superfici poste a contatto sono in quiete tra loro. Viene così definita la forza d’attrito che si manifesta quando le superfici poste a contatto sono in moto relativo tra loro. 7