482 Case Records IFC/CNR Recenti Prog Med 2011; 102: 482-485 La dislocazione tardiva del catetere in seno coronarico come causa di rapido peggioramento clinico e funzionale durante resincronizzazione cardiaca Luca Panchetti, Marcello Piacenti, Umberto Startari, Andrea Rossi, Maria-Aurora Morales Riassunto. L’efficacia della terapia di resincronizzazione (CRT) nei pazienti con scompenso cardiaco è legata anche al corretto posizionamento del catetere ventricolare sinistro. Riportiamo il caso di una paziente sottoposta a CRT che ha presentato a 6 anni di distanza dall’impianto un peggioramento clinico-funzionale dovuto alla dislocazione del catetere in vena cardiaca. Late dislocation of the left ventricular lead as a cause of clinical and functional worsening during cardiac resynchronization therapy. Parole chiave. Dislocazione di catetere, elettrocatetere ventricolare sinistro, scompenso cardiaco, terapia di resincronizzazione cardiaca. Key words. Biventricular pacing, coronary sinus lead, dislocation, heart failure. Introduzione rale e la punta del catetere in apice del ventricolo destro che deve essere la più ampia possibile sul piano orizzontale. Da un punto di vista elettrocardiografico, la sede migliore di impianto viene considerata quella in cui la distanza tra i potenziali registrati dai due elettrocateteri è maggiore. Successivamente all’impianto, è necessario programmare periodicamente il pacemaker e personalizzare la stimolazione a seconda delle necessità del paziente; tale ottimizzazione, per esempio quella del ritardo atrioventricolare, può essere eseguita al momento della dimissione e successivamente controllata ed eventualmente modificata durante il follow up del paziente5,6. Generalmente, il primo controllo dello stimolatore è eseguito dopo circa un mese per valutare il corretto funzionamento del catetere nelle vene cardiache per la stimolazione del ventricolo sinistro. Infatti, nel periodo immediato post-impianto non è insolito riscontrare spostamenti o dislocazioni del catetere che possono portare a malfunzionamento del sistema di stimolazione, rendendo inefficace il trattamento di resincronizzazione cardiaca7. Tali dislocazioni, la cui incidenza è intorno al 5-9%, devono essere trattate con riposizionamento del catetere stimolatore8,9. Riportiamo il caso di una paziente in cui la dislocazione del catetere stimolatore in seno coronarico è avvenuta dopo 6 anni dall’impianto, portando ad un rapido deterioramento clinico e funzionale, prima del riconoscimento del mancato funzionamento del sistema di resincronizzazione cardiaca. La terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) è efficace nei pazienti sintomatici per scompenso cardiaco con disfunzione ventricolare sinistra, frazione di eiezione del ventricolo sinistro <35% e durata del QRS >120 msec con pattern da blocco di branca sinistra (BBSx). Il ruolo della CRT in tali pazienti è basato sull’assunzione che la riduzione o l’abolizione del ritardo di conduzione all’interno del ventricolo sinistro (intraventricolare) e tra i due ventricoli (interventricolare) in presenza di blocco di branca sinistro, può portare ad un miglioramento clinico e funzionale con conseguente riduzione della mortalità e dell’ospedalizzazione per scompenso1,2. Malgrado una percentuale di pazienti non risponda al trattamento con CRT, la maggior parte dei soggetti con le caratteristiche sopradescritte in classe NYHA ≥3, risponde al trattamento elettrico incrementando la frazione di eiezione, riducendo la diametria del ventricolo sinistro, il grado di insufficienza mitralica e la pressione sistolica polmonare. La risposta al trattamento è legata a molti fattori anche di tipo tecnico, tra cui il corretto posizionamento del catetere nelle vene cardiache e la percentuale di stimolazione. Esistono numerose teorie sull’ottimizzazione della posizione del catetere per la stimolazione del ventricolo sinistro3,4. Sono utilizzate tecniche di tipo radiologico per ottimizzare il posizionamento dei cateteri come la distanza tra la punta del catetere in vena posteriore o posterolate- Summary. Efficacy of cardiac resynchronization therapy (CRT) in heart failure is also related to correct positioning of the left ventricular lead. We report the case of a patient treated by CRT who presented, after 6 years of implantation, rapid clinical and functional worsening due to dislodgment of the left ventricular lead. Istituto di Fisiologia Clinica, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Pisa. Pervenuto il 30 settembre 2011. L. Panchetti et al.: La dislocazione tardiva del catetere in seno coronarico come causa di rapido peggioramento durante resincronizzazione cardiaca Descrizione del caso L’esame ecocardiografico all’ingresso metteva in evidenza una frazione di eiezione del ventricolo sinistro del 25%, dilatazione delle camere sinistre, marcata dilatazione dell’atrio sinistro ed insufficienza valvolare moderata. Da segnalare come gli esami ecocardiografici eseguiti a cadenza annuale e precedenti alla dislocazione del catetere, mostravano una frazione di eiezione stabile al 28-30%; l’insufficienza valvolare mitralica era sempre segnalata di grado lieve e le dimensioni dell’atrio sinistro erano sempre inferiori a quelle riscontrate all’ingresso in Reparto. Donna di 77 anni, in fibrillazione atriale cronica trattata nel 2003 con impianto di resincronizzazione e ablazione del nodo AV per scompenso cardiaco in classe NYHA IV, blocco di branca sinistra e grave disfunzione non ischemica del ventricolo sinistro (FE 20%). L’ECG pre-impianto è mostrato in figura 1 a, l’ECG post-terapia di resincronizzazione cardiaca in figura 1b. Agli inizi del 2008 veniva sottoposta a impianto di catetere in ventricolo destro per upgrading a CRT-defibrillazione; nell’occasione veniva effettuato il controllo anche del catetere in vena posterolaterale i cui dati risultavano sovrapponibili a quelli dei controlli periodicamente eseguiti in ambulatorio. A ottobre 2009 la paziente giungeva nei nostri ambulatori chiedendo di anticipare la visita di controllo del pacemaker eseguita 3 mesi prima: e ciò per progressivo rapido deterioramento sintomatologico. Alla visita ambulatoriale presentava segni di scompenso cardiaco (Classe NYHA III), un Figura 1a. ECG pre impianto: Fibrillazione atriale tendenzialmente tachifrequente e blocco di bransoffio sistolico 2-3/6 L mitralica sinistra completo. co, rumori fini all’ascoltazione polmonare a livello dei campi medi e alle basi, edema pretibiale bilaterale e modesta epatomegalia. La paziente era sotto trattamento medico ottimale con betabloccanti, ACE inibitori, furosemide, canreonato di potassio e antiaggreganti, immodificato negli ultimi 3 anni. Solo nelle ultime settimane antecedenti alla visita, il medico di famiglia aveva incrementato la dose di furosemide di 50 mg/die, senza sostanziali variazioni della sintomatologia. L’ECG mostrava segni di stimolazione da catetere del defibrillatore, mentre non erano presenti i segni di stimolazione in vena postero-laterale (figura 2). L’interrogazione del sistema di stimolazione segnalava un incremento di oltre 5 volte della soglia di stimolazione del catetere per la stimolazione del ventricolo sinistro (da 1 V a durata di 1 msec a 5 V a 1,5 msec). Nel forte sospetto di dislocazione del catetere di stimolazione ventricolare sinistra, la paziente veniva sottoposta a Rx del torace che confermava l’ipotesi (figura 3 a pagina seguente) e ricoverata nel nostro Istituto. Figura 1b. ECG eseguito dopo impianto di stimolatore biventricolare e ablazione del nodo atrioventricolare per fibrillazione atriale tachifrequente. (Pacemaker programmato in DDDR con AV delay a 15 ms con stimolazione del ventricolo sinistro che precede quella del ventricolo destro). Figura 2. ECG al controllo dopo dislocazione. È evidente solo la stimolazione da elettrocatetere da defibrillazione in ventricolo destro (setto interventricolare). 483 484 Recenti Progressi in Medicina, 102 (12), dicembre 2011 Figura 3. Rx torace (PA e LL) dopo dislocazione di catetere. La freccia indica l’elettrodo distale del catetere dislocato. della vena. La procedura era eseguita senza complicanze e la paziente veniva dimessa migliorata sintomatologicamente dopo 3 giorni dalla procedura. Il controllo dello stimolatore rilevava buone soglie di stimolazione, un tracciato ECG era compatibile con una corretta stimolazione biventricolare (figura 4) e la Rx del torace metteva in evidenza un normale posizionamento del catetere in vena anterolaterale (figura 5). Un mese dopo la dimissione, la paziente, nuovamente sottoposta a controllo del dispositivo, presentava miglioramento della classe funzionale (NYHA II). A due anni dalla procedura è clinicamente stabile e l’ecocardiografia Doppler mostra una frazione di eiezione del ventricolo sinistro del 32% con insufficienza valvolare mitralica di grado lieve. Discussione Il caso dimostra come pazienti sottoposti a trattamento di resincronizzazione cardiaca necessitino di particolari attenzioni durante il follow-up, anche Figura 4. ECG dopo riposizionamento di elettrocatetere ventricolare sinistro in vena anterolaterale. Sono presenti i segni della stimolazione biventricolare. dopo periodi prolungati dall’impianto. I controlli clinici e strumentali eseguiti a cadenze prefissate e il periodico monitoraggio dei parametri relativi al funzionamento dello stimolatore permettono globalmente un corretto followup di questi pazienti. Particolare attenzione deve essere riservata a quei soggetti che, dopo un periodo iniziale di beneficio clinico e strumentale indotto dalla stimolazione biventricolare, presentano un peggioFigura 5. Rx torace (PA e LL) dopo riposizionamento del catetere stimolatore del ventricolo sinistro. ramento clinico repentino. La freccia indica la porzione distale del catetere riposizionato in vena anterolaterale. Il peggioramento durante il follow-up riconosce generalmente cause fisiopatologiche: nei pazienti con diDue giorni dopo l’ammissione, il catetere per la stisfunzione post-ischemica, ripetuti episodi ischemolazione del ventricolo sinistro precedentemente immici anche silenti possono manifestarsi come quapiantato nel ramo posterolaterale era facilmente estratdri di scompenso cardiaco; negli ipertesi, il manto nel Laboratorio di elettrofisiologia, soltanto esercicato controllo dei valori di PA, o negli aritmici l’intando una lieve trazione. Successivamente, si procedesorgenza di tachiaritmie anche sopraventricolari, va a nuovo impianto e veniva posizionato nel ramo anpossono determinare improvvisi peggioramenti terolaterale un catetere stimolatore con una punta elifunzionali. coidale che permetteva una fissazione attiva nel lume L. Panchetti et al.: La dislocazione tardiva del catetere in seno coronarico come causa di rapido peggioramento durante resincronizzazione cardiaca Non vanno tuttavia trascurati gli aspetti tecnici legati allo stimolatore stesso. La maggior parte di tali problemi sono legati alla mancata ottimizzazione del ritardo atrio-ventricolare, che deve essere valutato periodicamente durante i controlli del sistema di stimolazione mediante l’utilizzo di metodiche ecoDoppler3-5, o, raramente, alla dislocazione anche tardiva del catetere che stimola il ventricolo sinistro. L’incidenza della dislocazione del catetere è stimata sotto al 10% e comunque nei primi mesi dopo l’impianto. Risultati combinati di oltre 2000 pazienti da uno studio multicentrico, hanno messo in evidenza la necessità di reimpianto in circa l’8% dei pazienti ad un FU a 6 mesi10. In un altro recente studio, la necessità di riposizionamento o reimpianto a 2 anni era intorno al 10%11. Non sono riportati studi su ampie popolazioni di pazienti che documentino l’incidenza di dislocazioni del catetere dopo due anni dall’impianto. Il catetere stimolatore del ventricolo sinistro è impiantato in una vena cardiaca e la sua stabilità si basa sia sul decorso e l’anatomia del sistema venoso, sia sulla tipologia dei cateteri. Sono state pubblicate varie teniche per ottenere una maggiore stabilità dell’elettrocatetere nelle vene cardiache sia mediante l’utilizzo di sistemi di fissazione attiva sia mediante l’uso di stent, ma senza ottimali risultati per il fissaggio e per la sicurezza del paziente12-15. Sarebbero pertanto opportuni nuovi sistemi di ancoraggio attivi sicuri o nuovi disegni dei cateteri che permettano una adeguata stabilità all’interno delle vene cardiache. A nostra conoscenza, questo è il primo caso di dislocazione di catetere in vena cardiaca dopo 6 anni dall’impianto dello stimolatore. È interessante notare come il catetere dislocato sia stato retratto con molta facilità dalla vena coronarica e come sia stato in seguito utilizzato un metodo di fissazione attiva del catetere; metodo che sembra consentire, a due anni dal reimpianto, un buon funzionamento del sistema di stimolazione e un quadro di stabilità clinica della paziente. Conclusioni Nei soggetti sottoposti a trattamento di resincronizzazione cardiaca, un brusco peggioramento della sintomatologia rende indispensabile - oltre all’attenta valutazione clinico-strumentale - il controllo del sistema di stimolazione per la valutazione dei parametri tecnici correlati al suo buon funzionamento e alla posizione del catetere stimolatore del ventricolo sinistro, anche dopo molti anni dall’impianto. Bibliografia 1. Cleland JG, Daubert JC, Erdmann E, et al. Cardiac Resynchronization-Heart Failure (CARE-HF) Study Investigators. The effect of cardiac resynchronization on morbidity and mortality in heart failure. 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