4-7-2 L`attrito radente statico Se devi spostare una cassa sul

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4-7-2 L’attrito radente statico
Se devi spostare una cassa sul pavimento
spingendola, vedi che questa non si sposta
fino a quando non eserciti una forza
abbastanza intensa da vincere l’attrito
radente statico.
Con un dinamometro, misuriamo la forza
che occorre per mettere in moto una cassa
appoggiata al pavimento.
Se mettiamo una seconda cassa uguale
posata sulla prima, la forza necessaria
raddoppia.
Questo esperimento mostra che il valore
della forza al distacco, cioè della minima
forza che serve per mettere in movimento
un oggetto appoggiato su un piano, è
direttamente proporzionale al modulo
della forza premente (uguale, in questo
esperimento, alla forza-peso del corpo
appoggiato):
La forza premente è il valore della forza con
cui il corpo preme sulla superficie di
appoggio ed è sempre perpendicolare a
questa superficie. Per esempio, per un libro
appoggiato a un leggio, la forza premente è
il modulo del vettore componente della
forza-peso perpendicolare al piano di
appoggio.
Nella figura precedente la forza-peso FP è
scomposta in due vettori componenti: uno
di essi è perpendicolare al piano di
appoggio e l’altro, è parallelo a esso e
tende a far scendere il libro verso il basso
ma, nella situazione disegnata, la forza di
attrito Fs compensa tale effetto, per cui il
libro rimane fermo. La costante di
proporzionalità µ si chiama coefficiente di
attrito statico ed è un numero puro, cioè
non ha unità di misura.
La forza di attrito statico:
 non dipende dall’area di contatto fra le
superfici;
 è parallela alla superficie di contatto;
 il suo verso si oppone al movimento.
Quando l’attrito statico non può più
trattenere l’oggetto ed esso comincia a
scivolare, entra in gioco l’attrito dinamico.
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