alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.11 Pagina 52 52 ALTO LAGO Legenda 1. 2. 3. 4. Navigazione Hotel Sole Hotel Villa Stupenda Hotel Meridiana .A .B Tracce di Romanico e Gotico Fortificazioni pag. 72 pag. 73 pag. 73 pag. 74 5. 6. 7. 8. Ristorante Cavallo Bianco Residence Oasi dei Celti Hotel Conca Azzurra Hotel Villa Colico pag. 53 pag. 63 pag. 75 pag. 75 pag. 76 pag. 77 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.11 Pagina 53 L'itinerario inizia a Varenna, di fronte al promontorio di Bellagio, dove il Lario si biforca. Una curiosa caratteristica di questo borgo, che ci racconta della sua storia e probabilmente anche delle sue origini, è quella di aver conservato sino al sec. XVII il rito patriarchino, un antico rito liturgico proveniente da Aquileia, sostituito in seguito da quello romano. La cittadina accolse infatti gli esuli dell'Isola Comacina, che praticavano questo rito, quando nel 1169 vennero sconfitti dai comaschi, alleati del Barbarossa. Varenna era nota come zona di estrazione di un prezioso e famoso marmo nero (V. box), ma la località oggi è più che altro conosciuta per il turismo congressuale delle lussuose ville Monastero e Cipressi. Presso la chiesa di S. Giovanni Battista, la più antica del borgo, tra le viuzze del centro storico, comincia la visita. Si raggiunge l'edificio percorrendo la Provinciale 72 e proprio nell'ampia piazza X in selciato, vi è possibilità di parcheggio, non sono segnalati posti riservati. L'edificio è citato come dipendente dall'arciprete di Monza nel 1143 ed un'iscrizione del 1750, che ricorda la visita pastorale di S. Carlo, afferma che venne ampliato nel 1151; nel sec. XIII era chiesa parrocchiale, diritto che poi passò alla prospiciente prepositurale di S. Giorgio. L'esterno è romanico, molto semplice in pietra a vista, con due sole apertura sul fianco destro, oltre ai tre piccoli portali laterali. La facciata non è visibile perché vi sono addossate delle abitazioni, mentre si può girare intorno all'abside; grazioso è anche il campanile a vela posto sul tetto, sebbene di epoca più tarda. Quando vi sono le funzioni è possibile entrare dal X portale del fianco destro a due battenti a spinta, con scalino di 15cm. Sulle pareti della navata unica si possono osservare gli interessanti affreschi con “l'Adorazione dei Magi” a sinistra; alcuni “Santi con il Battista”, “S. Giorgio che uccide il drago” a destra, aggiornati secondo le novità pittoriche della metà del Trecento e un “San Cristoforo” di fattura più antica. La presenza sulla parete occidentale di un raro arcosolio ha fatto ritenere a qualche studioso che le origini della chiesa siano anteriori al sec. XII. Le famiglie Scotti e Serponti esercitarono un diritto di giuspatronato, come ricorda un'iscrizione e la presenza di uno stemma tra gli affreschi del catino absidale con il “Redentore, la Vergine, il Battista” e una raffinata decorazione a grottesche del primo Cinquecento. Aperto: in estate la chiesa è sempre aperta (dalle 8 alle18), in inverno solo in occasione di festività particolari; n. tel. parroco 0341 830228. TRACCE DI ROMANICO E GOTICO ARCHITETTURE MEDIEVALI TRA MONTI E LAGO ALTO LAGO .A TRACCE DI ROMANICO E GOTICO .A 53 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.11 Pagina 54 54 Attraversata la piazza, X una scalinata di 10 gradini di 15cm conduce al sagrato della chiesa romanica di S. Giorgio, ma vi è la possibilità di utilizzare X una rampa sulla sinistra. La costruzione dell'edificio avvenne in epoca medievale, probabilmente nel corso della seconda metà del Duecento fino a giungere ai primi decenni del Trecento: il primo documento che lo cita è del 1313. Nel sec. XIII dovette raggiungere una certa importanza se, posto a capo della pieve, oltre a ereditare i diritti che prima spettavano alla chiesetta di S. Giovanni Battista, ottenne anche di poter obbedire direttamente all'arcivescovo. La fac ciata piuttosto larga aveva una forma a capanna, che venne poi rialzata e trasformata a salienti, quando si alzò la quota delle volte della navata centrale, nel Cinquecento. Si può infatti osservare il rappezzo nella cortina muraria ed i contrafforti lasciati interrotti. Tutta in pietra a vista, è scandita dall'apertura di tre portali moderni con doppie ante, due monofore laterali ed un oculo centrale trecentesco, ornato con motivi a fresco, mentre sulla sommità vi è una finestrella cruciforme. Accanto al portale principale resta un affresco con l'imponente “S. Cristoforo” che regge il Bambino sulla spalla, della seconda metà del sec. XIII. Il campanile sull'angolo destro venne fatto erigere alla metà del Seicento. Si accede all'interno X tramite i portali laterali a spinta, piuttosto ampi, ad un battente, con la soglia leggermente rial- MUSEO CIVICO ORNITOLOGICO E DI SCIENZE NATURALI Via IV Novembre, 7- Varenna Conservatore Museo - Dr.Davide Fabio Bagnato cell. 3921927037 e-mail: [email protected] Per informazioni e prenotazioni contattare il Conservatore del Museo dopo le 18 Giorni e orari di visita: sabato e domenica h 10-12.30; 16.30-19.30 Situato nel centro della città, a pochi passi dal comune, il museo offre vari programmi didattici: da quello ludico-ricreativo a quello più scientifico, mettendo a disposizione strumentazioni di laboratorio come, per esempio, un telescopio per l'osservazione della fauna e strumenti di ascolto a distanza. E' possibile prenotare visite guidate. Non dispone di posti auto riservati ai visitatori ma è possibile parcheggiare lungo la strada. Il percorso per raggiungere l'ingresso è in piano, con fondo compatto in asfalto. L'ingresso presenta un gradino di 3cm e una doppia porta a battente, rispettivamente di 132cm e 90cm di larghezza. La struttura si sviluppa su 3 piani (0, 1, 2). A piano terra sono presenti : biglietteria, bookshop e 2 sale espositive; a piano 1 si trovano 3 sale espositive; a piano 2 ci sono 2 sale espositive, la biblioteca e un bagno. Tutti i piani sono collegati da un ascensore (porta 90cm; spazio interno 98 x 130 cm; pulsantiera in braille e a rilievo ad h massima di 129cm; segnale acustico di arrivo al piano). In alternativa, tutti i piani sono collegati da due rampe di scale con 21 gradini in totale e corrimano sul lato sinistro (h da terra di 88cm). La biglietteria è alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.11 Pagina 55 La tappa successiva è a Bellano, presso la chiesa parrocchiale dei SS. Giorgio, Nazaro e Celso . Vi si arriva dalla Provinciale 72, svoltando in via Roma. Piazza S. Giorgio, prospiciente la prepositurale, X offre ampia possibilità di parcheggio, due posti riservati. La chiesa è citata per la prima volta nel sec. XIII, ma la fondazione risale più di fronte all'ingresso e presenta un bancone di h 81cm da terra. Il bookshop è caratterizzato da un'ampia sala con bancone di 102cm di h. Per accedere alle sale espositive si supera una porta automatica larga 128cm. Le sale museali del piano terra sono ampie e caratterizzate da vetrine (h massima 140cm) con esposte diverse specie di uccelli. Al primo piano ci sono 3 sale con tematiche dedicate a 3 habitat differenti: urbano, palustre e pedemontano/montano. Tutte le sale sono ampie e non presentano ostacoli per la mobilità, con vetrine ad h massima di120cm da terra. Al secondo piano ci sono 2 sale-laboratorio: sala per l'educazione ambientale e sala dei Sensi. In entrambi gli ambienti lo spazio è ampio e non ci sono ostacoli per la mobilità. Nella Sala per l'educazione ambientale vengono messi in evidenza gli aspetti evolutivi e di strategia di vita degli organismi, con alcuni esempi di nidificazione e deposizione uova, e con una serie di attrezzature specifiche da laboratorio. La Sala dei Sensi cerca di stimolare le capacità sensoriali grazie a diffusori di odori, di suoni, e grazie alla possibilità di toccare gli esemplari di uccelli presenti nelle vetrine. La biblioteca è costituita da più di 1500 volumi suddivisi in sezioni specifiche: ornitologia, zoologia e botanica. Il servizio igienico per persone con disabilità è situato a circa 10 metri dalla "Sala dei Sensi". Presenta porta a battente di 75cm; è dotato di buoni spazi di manovra e di maniglioni orizzontali sul lato destro del wc. TRACCE DI ROMANICO E GOTICO le tavolette smembrate di un polittico quattrocentesco, che un tempo era sull'altare ed ora è nella navata sinistra, e la tavola con il “Battesimo di Cristo”, che si trova nell'ultima campata a sinistra, opera di Sigismondo de Magistris del 1533, già in S. Giovanni Battista. Aperto: dalle 8.15 alle 12.15 e dalle 14.15 alle 18 ALTO LAGO zata. L'impianto doveva essere a sala: con tre navate quasi della stessa altezza, scandite da grossi pilastri cilindrici in pietra scura, ma per via delle diverse vicende costruttive, ora la percezione dello spazio si è un po' modificata. Una prima campagna decorativa ad affresco interessò la chiesa già nella seconda metà del sec. XIII, in quello successivo vennero dipinti i ”Profeti” del sottarco centrale del presbiterio, con la decorazione circostante che si riferisce forse ad episodi dell' “Apocalisse”. Sebbene appartengano ad epoche successive, interessanti sono gli altri arredi, come il polittico dell'altare con la “Madonna e i Santi Pietro Martire e Giorgio” del 1467 di Giovanni Pietro Brentani, realizzato per la confraternita di S. Pietro Martire, .A 55 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.11 Pagina 56 56 indietro nel tempo, ad epoca altomedievale o addirittura paleocristiana. Un'inondazione del Pioverna nel 1341 distrusse buona parte dell'edificio e rese necessario un intervento di ricostruzione: nel 1348 è attestato un pagamento per la navata meridionale. Posero mano al rinnovamento i maestri Giovanni da Campione, che con ogni probabilità fu lo stesso impegnato a Bergamo nel cantiere di S. Maria Maggiore, Antonio da Pellio Intelvi e Comolo da Osteno, certamente con l'aiuto delle loro maestranze e di manodopera locale. L'intervento gotico si innestò su ciò che rimaneva della chiesa più antica ed interessò, oltre la navata, la facciata a salienti, coronata da archetti pensili e decorata con fasce bianche e nere nel settore centrale, attorno ai portali e agli oculi, motivo largamente attestato in area lariana. I portali a sesto acuto sono incorniciati da leggere modanature, sulla serraglia si osservano bassorilievi con una croce e una mano benedicente ai lati, mentre in quella al centro vi è il simbolo di Gesù come agnello con il vessillo crociato in una cornice mistilinea. Poco più in alto emerge un'edicola con la statua di S. Ambrogio, protettore della diocesi milanese, da cui Bellano dipendeva: è riconoscibile oltre che per gli abiti vescovili, per lo staffile nella mano destra, strumento che allude alla sua lotta contro l'eresia ariana. La terracotta invetriata in verde, dalla ricca e raffinata decorazione che circonda il rosone, potrebbe essere un inserto più tardo, forse del Cinquecento. Sui contrafforti, che preannunciano la divisione interna in tre navate, si appoggiano due stemmi di nobili famiglie: quello a destra è certamente dei Visconti, mentre il secondo è più enigmatico. All'iinterno , X accessibile superando l'ampio ingresso con due bassi gradini di 5cm e la larga porta ad un battente, si può osservare una lunetta staccata dal portale e collocata a destra dell'entrata con la “Madonna, il Bambino ed i SS. alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.11 Pagina 57 E’ una rievocazione storica in costume per le vie del paese Si tratta di una manifestazione tradizionale ormai centenaria; le sue origini arrivano dall'introduzione nel Regno d'Italia del sistema metrico decimale di origine francese nel 1862. La novità scontentò i commercianti bellanesi che si riunirono tra di loro per protestare e far valere le proprie ragioni presso il Prefetto: Il 5 gennaio 1862 una delegazione si recò in barca presso il prefetto di Como e tutto il paese si riunì sulle rive in attesa dell'esito della spedizione. Il rientro avvenne di notte e il successo del drappello fu festeggiato con un corteo guidato dai tre Re Magi. A questo punto entra in gioco la fantasia popolare spostando l'evento sempre più indietro nei secoli fino al favoloso Seicento, epoca dai forti contrasti per la presenza degli Spagnoli e per avvenimenti nefasti quali la peste ed il passaggio dei Lanzichenecchi. Tutti questi elementi si ritrovano oggi nel corteo della "Pesa Vegia" con costumi estremamente colorati; ogni anno, infatti, dal lontano 1862 si continua a rievocare con grande impegno quella importante nottata. Ai nostri giorni la Pesa Vegia è stata arricchita con importanti coreografie di contorno, come l'allestimento del presepe vivente con la partecipazione di oltre un centinaio di personaggi che sfilano con il corteo spagnolo a cavallo. Durante la manifestazione in tutti i locali pubblici e banchi ambulanti si possono degustare i prodotti tipici del nostro lago e in più la famosa "buseca" ed il profumato e aromatico "vin brulé". La manifestazione si svolge la notte dell'Epifania (il 5 gennaio). (Comune di Bellano tel.0341 821124 www.pesavegia.com) Nazaro e Celso,” opera collocabile nell'ambito di Giovanni Pietro Malacrida, del 1474. La chiesa conserva l'impianto a tre navate e tre absidi con volte a crociera, anche se diversi interventi di restauro hanno modificato in parte l'assetto interno: le volte risalgono all'epoca gotica e vennero poi nuovamente rimaneggiate e decorate con enigmatiche grottesche, che potrebbe alludere alla storia della Salvezza, intorno al 1576 fu invece ampliato l'abside centrale e si intervenne sul campanile, numerosi dovevano essere gli altari secondari ricordati nelle visite pastorali, ma ora non più esistenti. Accanto al presbiterio si trovano due cappelle: una della Vergine con l'ancona della “Madonna e i Santi Nazaro, Celso, Ambrogio e Giorgio”, commissionata dalla confraternita del Rosario, l'altra consacrata al Battista nel 1355 dalla famiglia Gamba, con un notevole polittico del primo Cinquecento, raffigurante episodi della vita del cugino di Gesù, opera di un pittore aggiornato sulle novità locali, ma anche su quelle venete e mitteleuropee. Aperto: dalle 8 alle 11.45 e dalle 14.30 alle 19. Curiosando per le graziose stradine del paese, sul lato opposto della piazza si può osservare la chiesetta dedicata a S. ALTO LAGO LA “PESA VEGIA” TRACCE DI ROMANICO E GOTICO .A 57 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.11 Pagina 58 58 Marta, cui era votata una confraternita sin dal 1387. L'edificio è citato per la prima volta nella visita pastorale Sforza nel 1455 ed i locali che ora ospitano il centro parrocchiale, erano un tempo sede della Scuola, che forse venne a sostituirsi ad un'analoga istituzione intitolata alla Vergine. Di quel periodo rimangono solo tracce di affreschi e gli archetti pensili, all'esterno sul lato meridionale dell'isolato, poiché sul finire del Cinquecento importanti interventi modificarono tutta la decorazione interna, che ora mostra stucchi ed affreschi. Degno di nota è il gruppo scultoreo del “Compianto” realizzato entro il 1518 da Giovanni Angelo Del Maino. X Si accede dal portale a due battenti con gradino di 16cm. Aperto: dalle 8 alle 11.45 e dalle 14.30 alle 16.30 - lunedì chiuso. Terza tappa è il borgo fortificato di Corenno Plinio, frazione di Dervio, che si raggiunge in auto proseguendo sulla panoramica Provinciale 72. Proprio accostato alla strada X si trova un parcheggio, ma è possibile lasciare la vettura anche nell'acciottolata piazza Garibaldi. Il luogo ha conservato quasi intatto il suo carattere medievale, tutto arroccato e percorso da ripide scale scavate nella roccia che, dalla piazza principale, scendono verso il lago. In caso di pericolo le vie di accesso venivano chiuse da robuste porte per fermare i nemici che venivano dal lago. Domina l'insieme l'imponente castello in pietra con due torri: una quadrata ed una a vela. Non è visitabile all'interno ma due lati si possono ammirare dalla piazza e dalla strada. Le sue origini potrebbero risalire al sec. XI e venne ricostruito sul perimetro più antico nella seconda metà del XIV. È definito castello-recinto perché non era destinato all'abitazione dei feudatari, ma al semplice ricovero della popolazione nei momenti di maggior pericolo. Il luogo era custodito dalla famiglia Andreani che divenne feudataria del territorio per volere di Ottone Visconti nel 1271. La casata godeva sicuramente di notevole prestigio, se poteva permettersi illustri sepolture, come quelle sul sagrato della chiesa, ed una cappellania all'interno; inoltre suoi esponenti parteciparono alla stesura dello Statuto del Comune del 1389, con membri delle altre famiglie più in vista di Dervio: i del Guasto ed i Cattaneo. Nella piazza vi era fino al 1820 un cimitero e tuttora si conservano tre sepolture monumentali in marmo degli Andreani, risalenti al sec. XIV. La più antica deve essere quella a destra dell'ingresso, decorata a fasce bianche e nere con un parallelepipedo alla base e un arcosolio sorretto da graziose colonnine a motivi vegetali, una testa di leone ed un volto incappucciato. Sulla serraglia dell'arco si trova un “Cristo Benedicente” e poco più in alto due stemmi della famiglia, potrebbe datarsi intorno a 1310-1315, opera di maestranze campionesi. In posizione simmetrica la seconda arca è decisamente più aggraziata, le basi delle colonnine sono un bue ed un leone, simboli degli Evangelisti Luca e Marco, mentre all'interno si trovano le formelle con l'aquila e l'uomo alato che rappresentano S. Giovanni e S. Matteo. L'arco è finemente cesellato, quasi fosse un pizzo ricamato e sulla serraglia vi è alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 59 TRACCE DI ROMANICO E GOTICO metà del secolo era attiva a Bellano. La terza arca doveva un tempo trovarsi all'interno della chiesa, a destra dell'entrata, ma nel 1870 venne trasferita per donare lustro alla piazza, quando venne anche demolito un edificio che sorgeva vicino al campanile per volere del conte Alessandro Sormani, erede degli Andreani. Affiora per due terzi dal muro con un sarcofago ornato dai simboli dei quattro Evangelisti, sorretto da colonnine che poggiano su una base a fasce bicrome. L'arcosolio è tutto traforato, nella cuspide si trova nuovamente il “Cristo in pietà”. Un'iscrizione ricorda che il monumento fu voluto nel 1371 da Stefano Andreani per onorare la memoria del defunto padre Baldassarre. È un'opera di minore valore qualitativo rispetto alle altre, realizzata forse da una bottega locale, e probabilmente il trasloco ed i restauri che subì portarono all'introduzione di elementi spuri. Alla chiesa, con una semplice facciata a capanna, si accede tramite 9 gradini di 15cm ed un portale barocco a doppio battente. ALTO LAGO un'immagine di “Cristo in pietà” con le mani legate offerte all'osservatore. Sulla cuspide l'acroterio dell'Angelo Gabriele reca l'annuncio alla Madonna, mentre in mezzo svetta un “Crocifisso” dal cui legno spuntano germogli: secondo un'antica leggenda, il legno della croce sarebbe stato preso dall'albero della vita, che cresceva nel Paradiso terrestre. Il sarcofago è decorato con un leggero bassorilievo con la “Madonna in trono e Gesù Bambino”, ai lati “S. Giovanni Battista” che reca l'agnello ed un Santo Vescovo, forse S. Tommaso di Canterbury titolare della chiesa, o S. Ambrogio, patrono della diocesi milanese, da cui anche Corenno dipendeva. Agli estremi altri due santi sono racchiusi in delle nicchie: sono “S. Pietro, con le chiavi” e “S. Caterina, con la ruota del martirio”. La finezza della scultura, la soluzione architettonica di questa tomba e le somiglianze che presenta con l'opera di Giovanni da Campione sia a Bellano che a Bergamo fanno pensare che sia opera di qualche esponente della sua bottega, che alla .A 59 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 60 60 Il tempio è dedicato a S. Tommaso Becket, vescovo di Canterbury, martirizzato nel 1170 e canonizzato tre anni dopo. La fondazione dell'edificio deve collocarsi dunque tra 1173 e la fine del sec. XIII, quando è citato per la prima volta, ma venne notevolmente trasformato nel Settecento. Sono poche le chiese rimaste con questa dedicazione, forse la presente la mantenne perchè funzionava come una sorta di cappella privata dei feudatari: nel 1327 infatti i due fratelli Balzaro e Andriotto Andreani avevano fondato una cappellania all'altare della Vergine. Degni di nota sono gli affreschi dei sec. XIV e XV. Ultima sosta del percorso è Piona. I reperti più antichi fanno pensare che la zona in origine fosse utilizzata come cimitero. Una lapide del sec. VII, conservata nel chiostro, ricorda la costruzione di un edificio legato al culto di S. Giustina voluto da Agrippino, vescovo di Como, i cui resti sarebbero sotto il pavi- mento della chiesa di S. Nicolò. La chie sa attuale dovrebbe risalire al sec. XI e in origine era dedicata solo alla Vergine: l'intitolazione a S. Nicolò si affiancò e poi si sostituì dopo il 1087, quando le spoglie del santo vennero traslate a Bari, con larga diffusione del suo culto. A quell'epoca la pianta della chiesa occupava circa la metà della lunghezza attuale e venne ampliata solo in seguito, verosimilmente nel sec. XII, quando si insediarono i monaci cluniacensi. Stilisticamente l'edificio si presenta come ottimo esempio di romanico comasco, in pietra locale più o meno sbozzata, con facciata a capanna, incorniciata da lesene e scandita da poche aperture. I fianchi sono ritmati da finestre racchiuse tra archetti pensili e lesene. L'iinterno ora è piuttosto spoglio e severo ma in origine doveva essere ricco di affreschi, persi a causa dell'umidità e di restauri non sempre accorti. Si sono conservati nel presbiterio un Cristo tra gli angeli sulla volta e gli Apostoli accla- alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 61 TRACCE DI ROMANICO E GOTICO solo in parte e ad oggi non esiste una lettura iconografica complessiva. Un affresco duecentesco si appoggia al fianco esterno della chiesa e rappresenta un calendario murale diviso in fasce: in quella superiore leggendo da destra a sinistra sono rappresentati i mesi scanditi dalle attività agricole che in essi si svolgono, tornando indietro, da sinistra a destra il tempo è ritmato dalle festività dei santi martiri più importanti. Dunque lavoro e preghiera, ora et labora. Altri affreschi mostrano una figura del Redentore o di “S. Benedetto”, un “Noli me tangere”, un “S. Benedetto che fugge la tentazione del demonio” nelle forme di una bella dama, del sec. XIII, e tracce di decorazione a losanghe ed altri motivi geometrici. Le vicende della comunità monastica nel corso dei secoli alternarono periodi di grande splendore ad altri di debiti, crisi e difficoltà, fino a che venne istituita la commenda che portava gli abati a risiedere altrove e favoriva la decadenza morale e materiale del monastero, il quale progressivamente rimase disabitato. Nel 1937 Pietro Rocca, uno dei proprietari dei terreni in cui era stata spartita la zona, donò ciò che rimaneva dell'abbazia ai monaci benedettini dell'ordine dei Cistercensi di Casamari, che tuttora risiedono nel complesso. La sua famiglia era infatti stata colpita da un grave lutto: il fratello Cesare e la cognata Lidia, impegnati in Africa nella costruzione di una strada, furono trucidati dagli Etiopi. Il ritorno dei religiosi portò all'antico splendore l'edificio, anche per la promozione di restauri necessari a riconvertire il rudere in un monastero pulsante. ALTO LAGO manti sui lati e, nel catino absidale, ”Cristo Pantocratore“ ed i simboli degli Evangelisti sovrastanti una schiera di Apostoli che sembrano far festa al loro Signore, due temi simili, realizzati a distanza di una ventina d'anni l'uno dall'altro, nei primi decenni del sec. XIII. Di notevole interesse sono anche le due acquasantiere a forma di leone, un tempo basi per colonne, che sorreggevano l'ambone nel tramezzo della chiesa: sono opera mirabile di scultori comacini. Il rudere di abside visibile all'esterno, era probabilmente un coro dedicato alla Vergine in cui terminavano le Lodi ed i Vespri dei monaci cluniacensi, la costruzione aveva piccole dimensioni, circa 4x10m. Il campanile settecentesco sostituì uno più antico sul lato destro, caduto per via di un fulmine: era a pianta quadrata e tramite dei pennacchi si trasformava in ottagonale, come quello di S. Maria del Tiglio a Gravedona. Il crollo interessò anche l'oratorio di S. Maria che non venne più ricostruito. Tra il 1252 ed il 1257 il priore Bonaccorso fece erigere il chiostro, a cominciare dal lato settentrionale, come ancora si può leggere nelle epigrafi incise nel colonnato. Esso costituisce forse la parte più interessante del complesso: è di forma irregolare tendente al quadrato, con esili colonnine sovrastate da capitelli figurati di estrema varietà, a lungo si è dibattuto se l’armonioso insieme fosse opera di maestri comacini o francesi, vista la provenienza dei monaci da Cluny e la grazia compositiva.. Si intravedono aquile, volti, musi di animali, foglie, fiori: celano una simbologia che purtroppo possiamo cogliere .A 61 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 62 62 ABBAZIA DI PIONA Via Santa Maria di Piona - Località Olgiasca tel. 0341 940331 fax 0341 931995 L'Abbazia di Piona si affaccia sull'incantevole lago Olgiasca, nella parte più estrema dell'omonima penisola, è situata a circa 2,5km da località Olgiasca. Dispone di un ampio parcheggio per i visitatori. Il percorso dal parcheggio all'entrata è di circa 100m, con fondo compatto in asfalto, ghiaia e sassi. L'ingresso principale presenta una porta a battenti di 114cm e, successivamente, un ampio cancello elettrico. La struttura si compone di un punto panoramico, un negozio di liquori, una chiesa, un chiostro, un bar, una grotta per la preghiera e un servizio igienico per uomini, donne e disabili. Tutti gli spazi sono molto ampi, con fondo compatto. Sulla sinistra dell'ingresso principale si trova la rivendita di liquori e il punto panoramico. Per raggiungerli si supera una rampa inclinata con leggera pendenza o, in alternativa, una rampa di scale di 7 gradini di 13cm ciascuno, con corrimano posto sul lato destro (h da terra 80cm). Il negozio presenta 1 gradino di 3cm all'ingresso, una porta a due battenti di 86cm; dispone di un bancone di 114cm di altezza. Il punto panoramico è posto sul lato sinistro del negozio e permette una vista completa sul lago, mediante un cannocchiale fissato a pavimento: è a disposizione dei visitatori ed è composto da una piattaforma (h da terra 27cm) e un cannocchiale (h da terra 137cm). Per accedere alla chiesa e al chiostro si supera una rampa inclinata con discreta pendenza e con corrimano posto sul lato destro (h da terra 80cm). La chiesa presenta all'ingresso 2 gradini e un'ampia porta a due battenti; dispone di buoni spazi di manovra per una carrozzina e di 8 panchine con poggiapiedi. Per accedere al chiostro si superano 2 gradini, una porta ampia a due battenti e, successivamente, altri 3 gradini. Per raggiungere l'aula capitolare, situata all'interno del chiostro, si superano 2 gradini e una porta a due battenti. Il bar è situato a circa 10m dalla chiesa. Il percorso è in discesa e con pendenza maggiore dell'8%. Presenta ampi spazi e un bancone di 112cm di altezza. A circa 20m dalla chiesa si trova la Grotta di Lourdes, luogo di preghiera e di meditazione. Per accedere all'interno della grotta si devono superare 8 gradini consecutivi con corrimano laterale (h da terra 80cm). Altri 3 gradini e una porta a battente di 91cm permettono l'ingresso alla sala di preghiera. I bagni a disposizione dei visitatori sono situati a 50m dall'ingresso dell'abbazia. Sono composti da antibagno (porta 85cm), servizio igienico per uomini e donne (porta bagno 70cm, spazio interno 113 x 120cm, wc con turca e dotati di maniglioni) e servizio igienico per disabili (porta 84cm; wc con maniglioni, ampio). alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 63 COLICO E LA VALVARRONE NEL SISTEMA DIFENSIVO LARIANO Il territorio di Lecco e della sua Riviera per la posizione geografica vicino al confine naturale delle Alpi si trovò spesso ad essere luogo di passaggio, con i vantaggi e gli svantaggi che ciò può comportare. Per chi veniva dalle montagne (mercanti o invasori) e si dirigeva a Milano, il Lario e le sue coste erano certo vie di comunicazione privilegiate. Per questo fin dall'epoca romana l'area venne massicciamente fortificata e la successione di Goti, Bizantini, Longobardi non mutò, anzi integrò questo sistema difensivo, così che nel Medioevo il sistema dei castelli lariani poteva dirsi ben fornito, sebbene oggi ne rimangano poche vestigia, ad esempio i complessi di Corenno Plinio (v. itinerario gotico-romanico), di Dervio e di Vezio. Costruzioni di notevole importanza strategica furono erette anche nei secoli successivi; si pensi al secentesco Forte di Fuentes, grandioso complesso difensivo che doveva proteggere il Ducato di Milano dalle minacce dei protestanti Grigioni, in seguito smantellato per volere di Napoleone. Il dubbio della neutralità della Svizzera all'alba del primo conflitto mondiale e la costante minaccia di invasione da parte di paesi confinanti spinsero il generale Cadorna a far fortificare il tratto centrale del confine italo-svizzero, dal monte Rosa al Bernina, che, per la presenza di cinque grandi rotabili, due ferrovie e il rilievo del Canton Ticino proteso verso Milano che distava soli 60km, appariva come il più pericoloso. Il quarto settore di tale linea difensiva interessava la zona dal fiume Meda al fiume Adda e si articolava in diverse postazioni a Varenna, Dervio, Colico, monte Gruf, monte Disgrazia e Pizzo Scalino. Dopo la seconda guerra mondiale la linea venne abbandonata e molte opere vennero distrutte da fenomeni atmosferici, inghiottite dalla vegetazione o inglobate in costruzioni civili. Oggi è dunque difficile seguirne il percorso; di seguito si segnalano due siti facilmente raggiungibili in Valvarrone. Percorsa la statale 36 in direzione Sondrio, usciti a Dervio-Valvarrone, seguire per Sueglio. Giunti al paese continuare per i Roccoli d'Artesso attraverso un suggestivo bosco di castagni e betulle. Il tragitto di circa 13km, si arrampica con numerosi tornanti sul monte Legnoncino e giunge presso un pittoresco laghetto tra i larici, a 1210m di altitudine, X attrezzato con area picnic e giochi per bambini, ideale per una gita in compagnia. FORTIFICAZIONI FORTIFICAZIONI ALTO LAGO .B .B 63 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 64 64 Lasciata la vettura, si percorre per pochi metri una mulattiera X in falso piano sulla sinistra, con fondo erboso compatto, che conduce alla prima tappa dell'itinerario, una cannoniera, segnalata da un pannello informativo a testo e icona (X h da terra 115cm). Vi è l'aappostamento per mortai da 210; la batteria era composta da 6 postazioni blindate collegate a due a due da cunicoli sotterranei, con camerette scavate nella roccia. Tornando sui propri passi e procedendo verso destra X si avanza in uno spiazzo erboso in salita e proseguendo si arriva in vista di vari resti di trincee (X fondo di sottobosco erboso). Un suggestivo panorama si osserva tutt'intorno e ancor più prendendo per il roccolo costituito da carpini intrecciati, un tempo trappola dei cacciatori, percorrendo 5 minuti X di un sentiero sconnesso, parzialmente lastricato, con una notevole pendenza, con difficoltà per chi presenta disabilità motorie, si giunge al Rifugio Gruppo Escursionisti Bellanesi in una radura con cespugli di rododendro (aperto solo su prenotazione: tel.0341 804309 gestore tel. 0341 821342 e 0341 820217): si osserva da un versante il ramo comasco del Lago, e dall'altro il Pian di Spagna con i colli del forte Montecchio e di Fuentes e il laghetto di Mezzola, con lo sfondo delle alpi Italo-Svizzere. Recuperata la vettura, scendere fino al bivio e prendere la strada sterrata verso Roccoli Lorla, dopo 2 km si torna sull'asfalto, ammirando la cresta del Legnone. Dopo altri 4 km circa, giunti a 1463m di altitudine, si lascia l'auto. Il tratto tra le due località X si può percorrere su un sentiero di montagna in circa ¾ d'ora, sul tracciato della ex strada militare, parallela alle trincee. Resti di una garitta si possono osservare nel grande prato con lo specchio d'acqua oramai asciutto, sotto il rifugio Lorla (aperto sabato, domenica e festivi, tutti i giorni dal 15 giugno al 31 agosto; chiuso mese di febbraio tel. 0341 875014 gestore tel. 0341 933062). X Prendendo una sterrata un po' ripida e dal fondo sconnesso si può giungere ai resti di un osservatorio con cupola in calcestruzzo dietro al rifugio, sul lato verso il Legnone: X questo ultimo tratto presenta alcune difficoltà per le persone con disabilità motoria. Più accessibili sono altre postazioni e resti di un intrico di 18 trincee con rifugi e camminamenti molto rovinati, visibili percorrendo per pochi minuti la strada X sterrata che si dirige verso Sommafiume. Per raggiungere la terza tappa, riscendere verso Dervio: a destra della strada in posizione dominante il lago si possono identificare i resti del castello di Dervio, in un nucleo di aspetto medioevale. Proseguendo verso Colico, superata la stazione, si trovano indicazioni per il Forte Lusardi Montecchio. La costruzione del Forte venne comin- alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 65 Il Forte Montecchio è dei primi del '900 ed è situato a Colico. Dopo il mancato utilizzo durante le due guerre mondiali divenne polveriera. Nel 1981 venne dismesso definitivamente. Dispone di 1 parcheggio con circa 7 posti auto, con fondo compatto in erba. Il percorso per raggiungere l'ingresso del forte è di 15m e presenta pavimentazione con fondo sconnesso in erba. La struttura si compone di 2 edifici: il forte vero e proprio e, al suo fianco, un piccolo edificio. Il forte si sviluppa su 3 piani (0, 1, 2): piano terra ospita una camerata della truppa, la sala comando, una sala degli ufficiali e una sala adibita a polveriera. Piano 1 ospita la sala di comando e l’interfono. A piano 2 si trova un terrazzo e una sala generale. I piani sono collegati tra loro da rampe di scale. La visita inizia dalla piano terra superando 2 gradini consecutivi e una porta a 2 battenti di 122cm. Nella camerata della truppa è presente una branda e un armadietto (h da terra 117cm), con all'interno delle gavette. La sala di comando presenta una antica cartina geografica dell'Europa (h da terra 100cm). Per raggiungere la sala adibita a polveriera si supera 1 ampia porta a 2 battenti, 1 gradino di 8cm e, dopo circa 10m, 1 gradino di 4cm e 1 porta manuale di 115cm, 1 galleria per circa 50m in salita (pendenza superiore all'8%). Le stanze sono tutte molto ampie; i corridoi hanno una larghezza superiore ai 150cm. La sala comando e interfono è ampia e l'interfono è ancora funzionante. Nella stanza si possono visitare anche i servizi igienici dell'epoca. Il terrazzo dispone di una vista unica sul Lago di Como e di 4 cannoni da guerra originali. L'edificio minore è disposto su un unico piano e presenta i servizi igienici e la biglietteria (in fase di realizzazione al momento della rilevazione). L'ingresso presenta 4 gradini consecutivi superabili attraverso una rampa inclinata (pendenza inferiore all'8%), 1 gradino di 3cm e una porta a battente manuale di 88cm. Il bagno è composto da antibagno e servizio igienico per uomini donne e disabili (porta antibagno 90cm; porta servizio igienico per disabili 90cm; wc con maniglioni, ampio spazio). FORTIFICAZIONI Colico tel. 0341 941688 e-mail: [email protected] Per visite guidate: Cooperativa Larius, Via Parravicini, 20 tel 0341 941688 ALTO LAGO FORTE MONTECCHIO .B 65 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 66 ciata nel 1912 e terminata entro il 1914, giusto in tempo per l'entrata in guerra dell'Italia. Postazione costruita a vigilare su possibili invasioni nemiche provenienti da nord attraverso la Valchiavenna e la Valtellina, fortunatamente non entrò mai nel vivo del conflitto, il che ha permesso che si conservasse così com'era fino ai nostri giorni. La visita guidata al complesso è solo X parzialmente fruibile per persone con disagi motori e per chi soffre di claustrofobia, per la presenza di diversi scalini e passaggi stretti. Il corpo di fabbrica che ospitava gli alloggi per le truppe era massicciamente fortificato, come si vede dallo spessore delle pareti, e dotato di un complesso sistema ingegneristico per la circolazione dell'aria, la dispersione dei fumi, la raccolta dell'umidità, a differenza dell'area con bagni e cucine. In alcuni locali scavati nella roccia si stipava il necessario per fabbricare le munizioni e in altri si immagazzinavano una volta pronte. Per evitare che eventuali esplosioni coinvolgessero tutto l'edificio era stato ideato un sistema di isolamento delle celle con la presenza di valvole di sfogo. Per ridurre ulteriormente i rischi, venivano utilizzati dei congegni meccanici che permettevano il trasporto dei proiettili fino alle postazioni dei cannoni. La sala di comando al piano superiore impartiva gli ordini con l'interfono, ancora in loco. Proseguendo nel corridoio, nella posizione originale, si osservano ancora i caan noni e tutto l'occorrente per trasportare le munizioni fino allo sparo. Il tetto, punto estremamente panoramico, permetteva di scrutare in lontananza in direzione delle valli. Qui sbucano le bocche dei cannoni, che paradossalmente spararono in tempo di guerra una sola volta: nel 1943 alcuni partigiani scesero a patti con i soldati del Forte, e puntarono le armi verso la sponda opposta per fermare la colonna militare che scortava Mussolini in fuga, nella zona di Dongo, dove poi venne preso, sparando alcuni colpi intimidatori nel lago. Tornando al pian terreno, si può visitare la stanza con il quadro elettrico, un tempo provvista anche di bobine, ora trasportate al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. 14.12 Pagina 67 LA VELA SUL LAGO I circoli velici presenti sul ramo orientale del lago di Como sono in gran parte già attivi in iniziative aperte a persone disabili. Bisogna menzionare i grandi successi agonistici riportati dai nostri atleti disabili nella Classe 2.4 m: piccole barche 4.20 metri che consentono alle persone con diverse abilità agli arti inferiori di competere alla pari con persone “normodotate”, utilizzando la stessa attrezzatura di gara. I campioni Italiani 2005,06,07 sono atleti (disabili e non) della Lega Navale Italiana di Dervio e Mandello; la squadra italiana si è qualificata per le paraolimpiadi di Pechino e vedrà la partecipazione di alcuni nostri atleti e di un tecnico che si allenano sul nostro lago. Di seguito riportiamo indicazioni per poter approfondire su attività svolte/corsi di vela (generalmente viene richiesta l’iscrizione al circolo). LNI Dervio (base operativa della sez. di Milano) via Lentasio, 9 - Milano t.0258314052 [email protected] www.leganavale.milano.it Carlo Annoni Attività agonistica su 2.4 m corsi di vela per singoli su 2.4m, durante week-end o settimane, con soggiorno a Dervio nella base attrezzata accessibile. Uscite con accompagnatore su Martin 16 (2 posti) per persone con gravi difficoltà motorie, non vedenti, disabili psichici. Centro Bianchi Albricci per l'avviamento alla vela di tetraplegici, amputati, ecc. Orza Minore - Dervio (base operativa) Via Arosio 6 - Monza t. 039 328301 www.orzaminore.it Michele Saverio Sofia Giacomelli LNI Mandello del Lario via Pra Magno, 8 Mandello t.0341 730355 www.lnimandello.it Mario Gambarini Corsi di vela e uscite su cabinati di 6 metri per 4 persone + istruttore. Progetti specifici su disabilità psichica. Corsi personalizzati. Corsi residenziali in base logistica attrezzata ed accessibile. Circolo Velico Tivano Via Trieste, 18 Valmadrera t. 320 4774779 339 4167535 www.tivanovela.it Marinella Vassena Circolo aperto alle problematiche sociali, con sezione dedicata alla promozione della vela attraverso attività con associazioni locali. Corsi per disabili psichici; uscite amatoriali con gruppi territoriali su cabinati con equipaggio di 4 persone + istruttore; regata della solidarietà; giornate sul lago per turisti. Attività agonistica con barche 2.4m. Disponibilità di attrezzatura adeguata alla pratica della vela per disabili, a disposizione per i soci del circolo. Corsi. ▲ Attualmente sono in corso lavori di ristrutturazione del porto di Mandello che prevedono di facilitare l'accesso alla vela sia a soggetti con difficoltà motorie che a non vedenti .B 67 FORTIFICAZIONI 04/02/2008 ALTO LAGO alto_lago_5.qxp alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 68 68 VILLA MONASTERO, UNA PERLA DEL LAGO DI COMO Viale Polvani, 4 - Varenna Istituzione Villa Monastero - Provincia di Lecco tel. 0341 295450 fax 0341 295441 e.mail [email protected] sito: www.villamonastero.it Aperto: sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18 indicativamente da aprile a ottobre. Visite guidate su prenotazione tutto l'anno. Ingresso gratuito per diversamente abili Villa Monastero si trova nel centro storico di Varenna, in vista di Bellagio, e dominante il centro lago. La villa prese questo nome per la presenza, documentata nel 1208, di un convento femminile dedicato a S. Maria, dipendenza dell'abbazia cistercense di Acquafredda. Nel 1569, in seguito alla chiusura del monastero, l'edificio venne venduto alla famiglia Mornico e sottoposto a diverse modifiche per adattarlo a residenza di villeggiatura. Fino al 1898 si conservò la chiesa, affidata alla confraternita di S. Marta ed in seguito alla parrocchiale di Varenna, poi chiusa al culto ma tuttora conservata. Nei passaggi di proprietà dalla famiglia Mornico ai successivi possessori si attuarono diverse trasformazioni della villa, che oggi si presenta in veste eclettica, dal 2003 divenuta Casa Museo. Attualmente è sede prediletta per convegni di studio, che qui si tengono fin dal 1953, apprezzata a livello internazionale. Appartenuta al Consiglio Nazionale delle Ricerche, è stata recentemente acquisita dalla Provincia di Lecco. Sono presenti posti auto riservati a persone con disabilità, nei parcheggi del paese, anche se non nelle immediate vicinanze.. la strada dal parcheggio riservato (7 posti) all'ingresso della struttura presenta fondo compatto in asfalto. Il compendio è costituito da un edificio posto all'ingresso che ospita la portineria e la biglietteria; vi è poi iIl corpo principale composto dalla villa, in cui si svolge l'at- alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 69 ALTO LAGO tività congressuale ed è posta la Casa Museo, e un terzo edificio a sé stante ospita la foresteria per gli ospiti dei convegni, con un punto caffetteria al piano terra.. Tutti gli edifici sono adeguatamente raggiungibili grazie ad un veicolo elettrico a disposizione presso la portineria. Il giardino botanico, venutosi a costituire dal Seicento in avanti, costituisce probabilmente una delle attrattive più celebrate della villa e si affaccia direttamente sul centro del lago di Como con arredi architettonici e rare specie arboree. Tutte le essenze, tra cui insoliti esemplari di flora autoctona e non, sono state mappate e recano i cartellini scientifici che ne indicano specie e varietà. Le aiuole sono decorate da piantine con fioriture stagionali, mentre numerosi e variopinti roseti illeggiadriscono le varie architetture. Il parco per i primi 500 metri presenta un fondo compatto privo di ostacoli. I successivi 1000 metri recano alcune sconnessioni ed avvallamenti nel terreno, scalinate e terrazzamenti che rendono difficile la fruibilità per persone in carrozzina, ma sono collegati tutti al viale di accesso percorribile. Il primo edificio, che funge da portineria, accoglie la biglietteria, una sala mostre temporanee ed una sala congressi con servizi igienici per uomini, donne e disabili. Si sviluppa su tre piani (-1, 0, 1). Tutti i piani sono collegati attraverso un montacarichi (porta 80 cm, pulsantiera a rilievo e in braille, spazio interno cabina 95 x 133) L'atrio di accoglienza è aperto su due lati e permette di godere di una splendida vista lago, appena si accede al complesso. A piano terra si trova la biglietteria: posta sulla destra dopo l'ingresso principale, dispone di un bancone di 80 cm da terra; nei pressi sono presenti dei pannelli informativi in 2 lingue sulla villa e sulla sua storia (h massima dei pannelli cm 185). Al primo piano è presente una sala convegni, detta Sala Polvani (dotata di 30 posti a sedere). Lo spazio mostre temporanee, composto da due ambienti tra loro collegati, con ampi spazi di manovra ed affaccio sul lago, accesso al giardino privo di barriere, presenta due divanetti (altezza da terra 43 cm) al centro della sala minore. I servizi igienici si compongono di antibagno (porta 90 cm) e servizio igienico per disabili (porta d'ingresso 90 cm, ampi spazi di manovra per carrozzina, maniglione verticale e doccetta esterna sul lato destra del wc). La Villa ospita invece la Casa Museo, sale congressuali, servizi igienici attrezzati per uomini, donne e disabili ed alcune camere a disposizione dei convegnisti, raggiungibili esclusivamente superando alcune rampe di scale. Si sviluppa su più piani (-1,0,1,2,3), collegati da ascensore (porta 100 cm, pulsantiera a rilievo e in braille; ampio spazio interno). Al piano terra e primo piano si trova la Casa Museo. La sala più ampia ed importante, visitabile ed utilizzata per i convegni, è la Sala Fermi, ex chiesa dell'antico monastero, oggi dedicata al famoso Premio Nobel che qui ha tenuto alcune lezioni. Vi si accede superando una rampa inclinata di 9 metri di lunghezza, con pendenza inferiore all'8%, 1 gradino di 5 cm e 1 porta finestra larga 120 cm. In alternativa, si accede alla sala superando 6 gradini consecutivi (altezza 15 cm ciascuno). Al suo interno è ricca di marmi e dispone di un'incantevole vista sul lago; è versatile e funzionale ed attrezzata con 1 impian- VILLA MONASTERO 69 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.12 Pagina 70 70 to microfonico, lavagna luminosa, lavagna a fogli mobili, proiettore di diapositive e ampio schermo.Vicino alla sala sono collocati bagni accessibili composti da antibagno (porta di 110 cm) e servizio igienico per disabili (porta 90 cm, ampi spazi di manovra per carrozzina, maniglioni su entrambi i lati del wc). La Casa Museo si compone di 14 sale tutte interamente visitabili che propongono decorazioni, mobili ed arredi originari, appartenuti ai diversi proprietari della dimora. I varchi di accesso da una sala all'altra non sono mai inferiori a 100 cm e gli spazi sono ampi e senza ostacoli. Per accedere al punto ristoro, collocato al piano terra dell'edifico che ospita la foresteria posto nelle immediate vicinanze della villa, si superano 2 gradini consecutivi ed 1 porta a due battenti di 125 cm. L'ambiente viene utilizzato per rinfreschi e dispone di 20 posti a sedere, con tavoli rimovibili e spazio sufficiente per l'accosto di una carrozzina. All'esterno sono presenti 10 tavoli tondi a gamba centrale (altezza da terra 110 cm). Per accedere al bagno a disposizione dei visitatori del giardino si supera un gradino di cm 5; è composto da antibagno (porta 123 cm) e servizio igienico per disabili (porta 90 cm, ampi spazi di manovra per carrozzina; maniglione verticale posto sul lato sinistro del wc, maniglione orizzontale sul lato destro). MARMISTI E BOTTAI A VARENNA “Marmuritt” (marmisti) e “butee”o “segiunatt” (bottai): erano i mestieri tradizionali più tipici di Varenna, ormai scomparsi non senza lasciare traccia della loro fiorente e creativa attività. La fama del marmo nero e bianco-nero di Varenna, le cui cave erano situate entro i confini del comune di Perledo, risuona negli scritti del geologo lecchese Antonio Stoppani che non esitò a qualificarlo come il più bello del mondo. Balaustre, camini, opere d'arte, monumenti funebri eseguiti dalle ditte Calvasina, Pirelli, Scanagatta erano richiesti non solo in Europa, ma anche nelle Americhe. Alcune opere significative vennero realizzate per la Certosa di Pavia, il duomo di Como, la basilica di S. Fedele e, in particolare, questo lavoro così difficile e paziente era richiesto dagli scultori genovesi che commissionavano le opere per il cimitero di Genova-Staglieno agli abili “marmuritt” di Varenna. Il loro canto accompagnava sulla "riva granda" il ritmo degli scalpelli realizzati a mano dagli stessi artigiani che, per lavorare meglio il marmo locale molto duro, ma fragilissimo, avevano inventato attrezzi particolari come la "gradena" e la "martelena de gros e de fen”. Per la lucidatura si usava la "pulverena de crapa" ricavata dalle ossa della testa di manzo e di mucca bruciate sul fuoco, poi veniva data una mano di cera, una di nerofumo e, per finire, qualche goccia di olio. La protettrice dei marmisti era S. Lucia, perché spesso i loro occhi venivano colpiti "dai scaj" (schegge). Il 13 dicembre, dopo la fatica del lavoro nel periodo dei morti, bevevano in compagnia qualche mezzo litro di quello buono a "unur e gloria della Santa Patrona". La scoperta di cave di marmo in Belgio, dove i costi d'estrazione erano inferiori, simili a quelle di Perledo, l'esaurimento graduale delle cave locali, distrutte in parte 04/02/2008 14.13 Pagina 71 MARMISTI E BOTTAI alto_lago_5.qxp Giulio Cavalli, morto qualche anno fa, fu invece l'ultimo testimone dell'arte dei “butee “o “segiunatt” (bbottai), sorta nella seconda metà dell'800 grazie a Bernardo Brenta e ad alcuni specialisti di origine piemontese. In queste botteghe artigianali si costruivano contenitori per la pigiatura dell'uva e per il suo trasporto, come la brentina e il brentallo di forma ovale, la zangola per fare il burro, l'acetiera, i secchi e i mastelli per le lavandaie e per le famiglie. I legni più utilizzati erano quelli di castagno per le botti di vino, di larice per gli altri contenitori, mentre il rovere è servito in tempi più recenti per le "bottelle" da pochi litri. Le doghe venivano sistemate a castello sulla "riva granda" o sul molo per la staionatura. Il lavoro dei butee, particolarmente intenso nel mese di agosto, fu molto apprezzato sino ai primi decenni del '900, quando la viticoltura era molto fiorente anche intorno al nostro lago e le botti venivano caricate sui "batej" e sui comballi (barche da trasporto a tre cerchi) per essere vendute nelle fiere del Centro e Alto Lario. Dopo la Seconda guerra mondiale, con la diffusione della plastica è iniziato il declino di questa attività fino alla sua definitiva scomparsa: resta ormai silenziosa, ma avvolta dal fascino della memoria, all'angolo formato dalla contrada dei Sarti con la contrada dei Cavalli, la bottega (“fundegh” per i varennesi) di Giulio Cavalli, l'ultimo tenace bottaio di Varenna. ALTO LAGO con la costruzione della Statale 36, e il ritardo dei marmisti di Varenna nell'utilizzo di macchinari moderni, furono le cause principali della definitiva scomparsa intorno al 1930 di questo mestiere tradizionale. alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.13 Pagina 72 72 .MUOVERSI .MANGIARE .DORMIRE .SPORT .BENESSERE 1 DIREZIONE ESERCIZIO NAVIGAZIONE LAGO DI COMO Via per Cernobbio, 18 - 22100 Tavernola (CO) tel. 031 579211 fax 031 570080 e-mail: [email protected] sito: www.navigazionelaghi.it Sulle linee della Navigazione del Lago di Como-Lecco vengono utilizzate diverse tipologie di natanti: aliscafi, battelli, catamarani, motonavi, motoscafi e traghetti.. Su 31 natanti circolanti sulla linea del Lago di Como e Lecco, 15 sono accessibili alle persone con disabilità e 6 accessibili solo con posto all'aperto. I veicoli non sono predisposti con alloggiamenti specifici per carrozzina e percorsi riservati ai passeggeri con disabilità. La maggior parte delle linee della tratta del lago di Como e Lecco è servita da mezzi accessibili, solo una minima parte dei natanti utilizzati risulta essere non accessibile. L'accesso ai diversi natanti avviene tramite utilizzo di apposite passerelle che consentono ai passeggeri disabili di imbarcarsi in sicurezza. Non esiste una tabella con gli orari di passaggio dei natanti accessibili, ma è possibile conoscere in anticipo la distribuzione di tali mezzi nel corso della giornata telefonando al n. verde 800551801. Tutte le biglietterie presenti sulla linea di ComoLecco sono accessibili ai passeggeri disabili. Per quanto riguarda i moli di attracco, essi sono tutti accessibili (in condizioni normali di livello del lago) con l'eccezione del pontile di Villa Carlotta. Sui natanti di maggiori dimensioni sono presenti ascensori e servoscala che permettono ai passeggeri disabili di effettuare spostamenti all'interno degli stessi. Su alcuni mezzi sono inoltre presenti bagni attrezzati per disabili. Agevolazioni tariffarie: agli invalidi civili, con totale e permanente inabilità lavorativa del 100% e con diritto all'accompagnatore, è prevista, per viaggi di corsa semplice o di andata e ritorno, una riduzione tariffaria del 50%, tramite pagamento di un solo biglietto a prezzo intero per il viaggio del disabile e del suo accompagnatore. Per l'applicazione dell'agevolazione è richiesta l'esibizione del verbale rilasciato dalla commissione Medica per l'accertamento di invalidità civile, attestante, in base alla legge 18/80, l'invalidità totale e permanente con impossibilità di deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua. alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.13 Pagina 73 HOTEL SOLE** Piazza San Giorgio, 17 - Varenna tel. e fax 0341 815218 e-mail:[email protected] sito: www.albergodelsole.lc.it L'Hotel del sole è situato a circa 30m dal Municipio di Varenna, dove è presente 1 posto riservato ai disabili. Di fronte all'hotel, si trovano alcuni posti auto a pagamento. Il percorso per raggiungere l'ingresso presenta 4 gradini consecutivi di 9cm. L'ingresso presenta una porta a due battenti manuale di 117cm e un gradino di 17cm. La struttura si sviluppa su 5 piani (-1,0,1,2,3): a piano -1 si trovano: ristorante, veranda esterna, bar e servizio igienico,. Piano terra ospita LA reception. Ai piani 1,2 e 3 ci sono le camere per gli ospiti. Su ogni piano è presente 1 camera attrezzata per disabili. Tutti i piani sono collegati daLL’ascensore (porta 75cm; spazio interno 81x126cm; pulsantiera in braille e a rilievo h massima 130cm). Il ristorante dispone di 40 coperti e buoni spazi di manovra. Il personale è in grado di dare informazioni sugli ingredienti dei piatti proposti. La cucina, previa richiesta, prepara menù particolari per persone con esigenze speciali. Per accedere alla veranda esterna si supera una porta finestra a due battenti manuale di 115cm e 1 gradino di 15cm. La veranda dispone di 40 coperti e spazi di manovra sufficienti alla rotazione di una carrozzina. Il bar dispone di un bancone (h da terra 118cm) e 10 posti a sedere. La reception è situata di fronte all'ingresso (h bancone 110cm). I servizi igienici per persone con disabilità sono situati sul lato destro del ristorante (porta antibagno 80cm, porta bagno 80cm, wc con maniglioni, buoni spazi di manovra). L'hotel dispone di 7 camere di cui 3 attrezzate per disabili. La camera rilevata è la 3 a pianol 1: camera doppia matrimoniale con buoni spazi di manovra. Il bagno è interno (porta a scomparsa 80cm, doccia a pavimento con seggiolino fisso, wc con maniglioni e buoni spazi di manovra). 3 HOTEL VILLA STUPENDA*** Via per Lecco,3 - Bellano tel. 0341 810386 fax 0341 810384 e-mail: [email protected] sito:www.villastupenda.it E’ un romantico albergo situato all'interno di una villa degli inizi del sec.XX. Dispone di parcheggio con 7 posti auto. Dal parcheggio si superano 9 gradini consecutivi con corrimano laterale, 1 gradino di 1cm e una rampa inclinata (penden- ALTO LAGO 2 .MUOVERSI .MANGIARE .DORMIRE .SPORT .BENESSERE 73 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.13 Pagina 74 74 za inferiore all'8%) con fondo compatto in pietra. L'ingresso presenta 1 gradino di 4cm e una porta a battenti di 110cm. La struttura si sviluppa su 2 piani (0,1): a piano terra si trovano: reception, sala colazione, bar, salone, i servizi igienici e 1 camera attrezzata per disabili. Piano 1 dispone di 8 camere per gli ospiti. I piani sono collegati tra loro dall’ ascensore (porta 60cm; spazio interno 87,5x104cm; pulsantiera in braille e a rilievo). La reception presenta un bancone a h 101cm da terra. Il bar presenta un bancone di 116cm. Il salone è ampio e dispone di camino, tavolo da biliardo, 2 divani (h 38cm), un tavolo rettangolare (h 43cm) e 4 poltrone (h 40cm) con tavolini (h 57cm). La sala colazione presenta 7 tavoli, 20 sedie e buoni spazi di manovra. Il bagno attrezzato per disabili è situato a piano terra(porta 84 cm; wc con maniglioni sul lato sinistro; buoni spazi d manovra). L'hotel dispone di 1 camera attrezzata per persone disabili. Si tratta di una camera matrimoniale con ampi spazi di manovra per una carrozzina. Il bagno presenta una porta a battente di 77cm, doccia a pavimento con seggiolino e wc dotato di maniglioni. 4 HOTEL MERIDIANA*** Via Carlo Alberto, 19 - Bellano tel. 0341 821126 fax 0341 821261 e-mail: [email protected] sito: www.meridianotel.it Il Meridiana si trova in un'antica casa che si affaccia sul lago. Dispone di parcheggio con 8 posti auto. Per accedere all'ingresso principale si supera 1 gradino di 4cm e 1 porta a 2 battenti manuale di 116cm. La struttura si sviluppa su un unico piano e si compone di reception, bar, ristorante, veranda esterna, sala relax, sala tv, i servizi igienici e le camere per gli ospiti. La reception ha un bancone di h 107cm. Il bar uno di h 113cm e 6 poltrone (h da terra 47cm). Il ristorante presenta un bancone di h 83cm, 40 coperti e buoni spazi di manovra. La veranda esterna è ampia e dispone di 40 coperti. La cucina, previa richiesta, è in grado di preparare menù particolari per bambini,anziani, diabetici e allergici. Nella sala relax si trovano 2 sedie (h da terra 43cm) e 2 divani (h da terra 45cm). La sala tv dispone di 8 sedie (h da terra 47cm) e un divano (h da terra 46cm); la tv è posta a 100cm da terra. alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.13 Pagina 75 Il bagno attrezzato per disabili si compone di antibagno e bagno (porta antibagno 89cm; porta bagno 79cm; wc con doccetta e maniglioni; buoni spazi di manovra). L'hotel dispone di 9 camere di cui una attrezzata per persone disabili. La camera visionata è la 9. Si tratta di un'ampia camera matrimoniale con porta d'ingresso di 85cm. Il bagno presenta porta a scomparsa di 78cm, wc con doccetta esterna e maniglioni, doccia a pavimento con seggiolino fisso ribaltabile e buoni spazi di manovra. RISTORANTE PIZZERIA CAVALLO BIANCO Via Vittorio Veneto, 29 - Bellano tel. 0341 810307 fax. 0341 1848150 Situato nel centro di Bellano, a poca distanza da diversi posti auto e a circa 5m da 1 posto auto per persone con disabilità. L'ingresso presenta un gradino di 11cm e 1 porta a 2 battenti manuale di 155cm. La struttura si sviluppa su un unico piano ed è composta da sala ristorante, bar, 1 servizio igienico e veranda esterna. La sala ristorante è ampia e dispone di 90 coperti. Il personale è in grado di dare informazioni sugli ingredienti dei piatti proposti. La cucina, previa richiesta, prepara menù particolari per bambini, anziani, diabetici e allergici. Il bar presenta un bancone di h 113cm. La veranda esterna è situata di fronte alla struttura ed è raggiungibile tramite un attraversamento pedonale. Dispone di 130 coperti; presenta buoni spazi di manovra per la rotazione di una carrozzina e fondo in ghiaia. Il bagno è situato all'interno della struttura e per accedervi si supera 1 gradino di 17cm (porta antibagno 79cm; porta servizio igienico 70cm; spazi ridotti per la rotazione di una carrozzina). 6 RESIDENCE OASI DEI CELTI Via Piave, 31 - Dorio tel. 0341 806864 fax 0341 804611 e-mail: [email protected] sito: www.oasideicelti.com Il Residence dispone di un parcheggio con 50 posti auto. Il percorso dal parcheggio all'ingresso è di 20m, con fondo compatto in asfalto e pietre autobloccanti. L'ingresso principale presenta 1 porta a battente di 89cm. La struttura si sviluppa su 3 piani (-1,0,1): a piano terra ci sono: reception, bar, sala ristorante, piscina e alcuni appartamenti per gli ospiti. Al piano 1 si trovano ALTO LAGO 5 .MUOVERSI .MANGIARE .DORMIRE .SPORT .BENESSERE 75 alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.13 Pagina 76 76 altri appartamenti e a piano -1 sono presenti i bagni. Piano terra e piano -1 sono collegati da ascensore (porta 89cm; spazio interno 92x128cm e pulsantiera interna in braille e a rilievo h massima di 113cm). Piano 1 è raggiungibile esclusivamente con una rampa di scale con corrimano laterale (h da terra 111cm) La reception presenta un bancone (h da terra 100cm). La sala bar dispone di 2 banconi (h massima da terra 116cm) e 12 tavoli (spazio libero sottostante 64cm) con 48 sedie (h da terra 46cm) e buoni spazi di manovra per una carrozzina. La sala ristorante è ampia e dispone di 120 coperti. La cucina, previa richiesta, è in grado di preparare menù particolari per bambini e vegetariani. La piscina è all'aperto, nella parte centrale dell'edificio. Dispone di sdraio rimovibili (h da terra 31cm) e un ponticello in legno che attraversa la piscina (pendenza superiore all' 8%). Al piano -1 è presente un bagno per i clienti del ristorante (porta antibagno 86cm; porta servizio igienico per disabili 76cm, wc senza maniglioni e spazio sufficiente per la rotazione di una carrozzina). Il residence dispone di diverse tipologie di appartamenti: monolocali, bilocali e trilocali con 3 appartamenti attrezzati per disabili. L'appartamento rilevato è il n°38, a piano terra: 1 monolocale con cucina, letto matrimoniale, salotto, terrazzino e bagno interno. L'ingresso all'appartamento presenta 1 gradino di 3cm con porta a battente manuale di 90cm. In tutto l'appartamento gli spazi sono ampi. Il bagno è interno all'appartamento (porta 80cm, doccia a pavimento, wc senza maniglioni e spazio sufficiente per la rotazione di una carrozzina). 7 HOTEL RISTORANTE CONCA AZZURRA*** Via Piona, 119 - Località Olgiasca tel. 0341 931984 fax 0341 931954 e-mail: [email protected] sito: www.concazzurra.com E’ situato su uno splendido promontorio a pochi km dall'Abbazia di Piona. Dispone di 1 parcheggio con 40 posti auto. Superando una porta a battente 85cm si accede all'ascensore che collega tutti i piani (porta 87cm, spazio interno 96x134cm, pulsantiera in braille e rilevo ad un'altezza di 130cm). La struttura si sviluppa su 3 piani (-1,0,1): a piano terra si trovano: reception, bar, ristorante e i servizi igienici. Ai piani 1 e 2 si trovano le camere per gli ospiti. A piano -1 è presente l'area parcheggio. La reception è situata di fronte all'ingresso principale e presenta un bancone ad un'altezza di 100cm. Il bar presenta 2 banconi (altezza massima da terra 118cm), 4 tavoli tondi e 13 sedie. Il ristorante è ampio e dispone di 180 coperti. La cucina, previa richiesta, è in grado di preparare menù particolari per bambini, anziani, diabetici e allergici. alto_lago_5.qxp 04/02/2008 14.13 Pagina 77 8 HOTEL VILLA COLICO*** Via Nazionale, 100 - Colico tel. 0341 930490 fax 0341 933974 e-mail: [email protected] sito: www.villacolico.it Aperto tutto l'anno. L'Hotel Villa Colico è situato nel centro città, a pochi passi dal lungolago. Dispone di 1 parcheggio con 20 posti auto e fondo compatto in cemento. Per accedere all'ingresso si superano 2 porte consecutive di 97cm e di 81cm di larghezza. La struttura si sviluppa su 3 piani (0,1,2): a piano terra sono presenti la reception, la sala colazione, la sala tv e i servizi igienici. Ai piani 1 e 2 si trovano le camere. Tutti i piani sono collegati da un ascensore (porta 85cm; spazio interno 90x113cm; pulsantiera in braille e a rilievo ad un'altezza massima di 101cm). La reception presenta un bancone di 110cm di altezza, 2 poltrone (altezza da terra 39cm) e 2 divani (altezza da terra 42cm). La sala colazione presenta un bancone buffet di 80cm, un bancone bar di 117cm, 20 coperti con tavoli quadrati a gamba centrale e buoni spazi di manovra. La sala tv è ampia e dispone di 4 tavoli, 16 sedie, un divano (altezza da terra 44cm) e tv (altezza da terra 86cm). I servizi igienici attrezzati per persone disabili presentano porta antibagno di 88cm, porta bagno di 89cm, wc con doccetta esterna e buoni spazi di manovra. L'hotel dispone di 10 camere molto spaziose di cui è attrezzata per disabili. La camera visionata è la 106, situata al piano1. Si tratta di un'ampia camera doppia, con porta d'ingresso di 90cm, spazio frontale al letto di 204cm e laterale destro di 154cm. Il bagno presenta porta a battente di 90cm, doccia con gradino di 4 cm e box doccia, wc senza maniglioni e buoni spazi di manovra. ALTO LAGO I bagni per disabili sono composti da antibagno e servizio igienico (porta antibagno di 95cm; porta bagno 100cm; wc con doccetta esterna e maniglioni su ambedue i lati; buoni spazi di manovra). L'hotel dispone di 15 camere doppie, di cui 1 attrezzata con bagni per disabili. La camera visionata è la 10 a piano1. Si tratta di una camera matrimoniale con spazi di manovra sufficienti alla rotazione di una carrozzina. Il bagno presenta porta a battente di 88cm, doccia con box doccia e gradino di 6cm, wc dotato di maniglioni su ambedue i lati e buoni spazi di manovra. .MUOVERSI .MANGIARE .DORMIRE .SPORT .BENESSERE 77