BANANO DI MONTAGNA
Alla Fiera di Animali e Piante Perdute, che, ogni settembre si svolge a Guastalla, quattro anni fa ho
osservato presso un vivaista di Ferrara una piccola pianta (15 cm di altezza) il cui nome comune,
banano di montagna, mi incuriosì. Acquistata la pianta l’ho sistemata in un grosso vaso da limoni
all’ombra di un alto nocciolo nel piccolo giardino di città.
Sono passati quattro anni e l’alberello ha raggiunto i 2 metri di altezza e, dopo un’ abbondante
fioritura primaverile, ha fruttificato come si può vedere dalle fotografie.
Banano di montagna o del Nord, nome botanico Asimina Triloba
L’Asimina produce frutti che sono conosciuti come la banana dei poveri, o la banana di Hosier, o la
banana di Michigan.
La ragione di questi appellativi è data dal gusto e dalla forma del frutto dell’asimina che è molto
simile alla banana. Dentro la buccia giallo-verde, che diventa punteggiata e striata di marrone a
maturità, c’è una polpa cremosa, bianco lattea. Il gusto è molto simile a quello delle banane, ma con
una vena addizionale di crema alla vaniglia, ananas e mango.
L’asimina è un rappresentante, resistente al freddo, della famiglia delle Annonacee, la quale include
delicatezze tropicali e subtropicali quali 1’Annona squamosa, l’A. muricata e, naturalmente,
l’annona (A. cherimola). Gli alberi di asimina sono originari di tutta la zona orientale degli Stati
Uniti, dal sud dello stato del New England fino alla Florida settentrionale e fino al Nebraska verso
ovest.
Descrizione della pianta
L’asimina è un piccolo albero piramidale con lunghe foglie penduli.
L’albero segnala l’arrivo dell’inverno con il cambiamento di colore delle foglie che diventano di un
bellissimo giallo chiaro.
Le piante di asimina crescono selvatiche nelle foreste all’ombra di alberi di maggiori dimensioni.
Generalmente raggiungono un’altezza tra i 3 e gli 8 metri.
L’albero presenta alcuni dettagli degni di essere visti attentamente. In inverno le gemme dormienti
sono di color ruggine e lanuginose. Quelle vegetative, che danno origine ai germogli nella stagione
successiva, sono allungate ed appuntite. Le gemme fiorali assomigliano a piccoli bottoni felpati.
Con l’arrivo della primavera, quei piccoli bottoni felpati germogliano e dischiudono petali che
inizialmente sono verdi e quindi diventano rosa. Quando il fiore finalmente si apre nella sua
massima ampiezza, tra i 3 e 5 cm di diametro, i petali accentuano il colore fino ad un viola scuro.
Occorre avvicinarsi bene alla pianta per apprezzare interamente il fiore perché rimane celato alla
vista sia per il suo colore scuro sia perché pendente verso il basso.
I fiori di asimina nascono singoli ma ogni fiore contiene numerosi ovari separati cosicché
potenzialmente può dare origine ad un grappolo di frutti. Grossi grappoli si sviluppano nelle
migliori condizioni.
Le api, i normali impollinatori degli alberi da frutto e dei cespugli, non dimostrano alcun interesse
nei fiori fetidi e scuri di asimina.
I frutti di un singolo fiore sono appesi assieme ed orientati verso fuori o verso l’alto, ancora una
volta ricordano le banane, che sono sospese dalle piante quasi allo stesso modo con una forma
simile alle mani. I frutti oscillano tra gli 8 e 15 cm di lunghezza ed i 3-8 cm di larghezza.
I frutti sono assimilabili con le banane anche perché ci sono due file di semi marroni della
dimensione dei fagioli americani inclusi nella polpa cremosa dell’asimina. Comunque il frutto è
facilmente separabile dai semi.
Da un secolo a questa parte ci sono state periodiche ventate d’interesse nel selezionare e/o
incrociare asimine per ottenere frutti di qualità superiore.
Questo frutto dovrebbe avere tessitura compatta, e un gusto dolce, delicato e ricco, ma non
nauseante. Se mai i frutti fossero coltivati per scopi commerciali, necessiterebbero di una buccia più
spessa per tollerare il trasporto e le manipolazioni.
Relativamente poco lavoro è stato fatto per migliorare l’asimina. Molte varietà erano piante
selvatiche superiori trovate in una relativamente stretta area geografica (data l’estesa zona di
distribuzione naturale). Potrebbe essere che in questo preciso momento l’asimina ideale sia celata in
qualche parte di una foresta americana.
Alcune delle deficienze dell’asimina potrebbero essere superate mediante ibridazione con altri
membri dello stesso genere.
Coltivazione
L’asimina è una pianta facile da coltivare. Come potrebbe essere prevedibile per una pianta con un
areale naturale così vasto, l’asimina non è esigente per quanto concerne il suolo ed il clima.
Qualunque suolo ben drenato con un livello di pH oscillante tra 5 e 7 è adatto. Uno spesso strato
superficiale di foglie o paglia possono riprodurre le condizioni tipiche dell’habitat naturale
dell’asimina. Benché l’albero resista a temperature di 0° C, il frutto necessita di sufficiente caldo
estivo e di 150 giorni per maturare. Quindi, l’asimina può essere allevata in qualunque regione con
clima temperato ad eccezione delle estreme regioni settentrionali e delle aree marittime con estati
fredde.
Un modo per aggirare questo difetto è di evitare il trapianto: seminate i semi in quella che sarà la
dimora permanente dell’albero. Un’altra via è piantare un albero che è stato inizialmente allevato in
vaso, in modo che le radici non siano disturbate durante il trapianto. Il trapianto con pane di terra è
comunque possibile. Aspettate finché le gemme non inizino a germogliare in primavera, quindi
trasferite la pianta con quante più radici potete. Alcuni vivaisti ricavano e vendono i polloni ottenuti
dal cespuglio dell’asimina; queste piante, con il loro scarso sistema radicale raramente
sopravvivono.
Le piante generalmente fioriscono in modo addirittura esorbitante e tardivo, quanto basta per evitare
le gelate primaverili, ma è l’impollinazione che limita la produzione.
Generalmente, nessun insetto o malattia fungina sembra trovare sia le foglie che i frutti di asimina
saporiti, quindi trattamenti antiparassitari non sono necessari.
Propagazione
Il modo più semplice per ottenere alberi di asimina è piantarne i semi.
Raccolta ed uso
Un albero di asimina di buona produzione produce tra i 10 e 25 kg di frutti. Alcuni raccolgono i
frutti quando sono completamente maturi sull’albero, in quel momento la scorza giallo-verdolina
diventa marrone o quasi nera. Altri li raccolgono quando questi incominciano appena a rammollirsi
e fanno terminare la maturazione al chiuso (agendo ancora come per le banane).
Il modo per mangiare un’asimina fresca è tagliarla in due ed usare un cucchiaio o rimuovere la
buccia come per la banana, benché quest’ultimo metodo non sia molto comodo.
Tenendo conto di questa costrizione, l’asimina può ancora essere usata per preparare marmellate e
naturalmente crostate.