Teoria del BigBang: Nucleosintesi e misure della densità dell'Universo Evoluzione dell'Universo Come nel caso classico: 1/ 2 - GMm/r = K mv 2 se K=0 -> 1/2m(H0r)2 = Gm(4/3 p r3 rc )/r rc = 3H02/(8 p G) O Abbiamo definito W = r / rc e studiato la teoria del Big Bang che si basa sulle evidenze sperimentali: •Allontanamento delle galassie • Fondo di Radiazione Cosmico • Nucleosintesi m 1 legge di Hubble Ricordare definizione del Redshift: 2 Il disaccopiamento materia-energia e la ricombinazione A temperature T>3000oK ( E~ 1 eV) l’ urto continuo di fotoni con elettroni mantiene la materia (elettroni e nuclei carichi) ionizzata (plasma). A causa delle continue diffusioni la radiazione non si propaga liberamente. A temperature un po’ inferiori, l’ energia dei fotoni diventa insufficiente per ionizzare, si formano atomi neutri e l’ Universo improvvisamente diventa trasparente alla luce. I fotoni reduci dall’ ultimo processo di diffusione danno luogo a una radiazione fossile. Storia della scoperta della Radiazione Cosmica di Fondo Nel 1964 i due radioastronomi A. Penzias e R. Wilson utilizzarono una antenna, originalmente costruita per comunicazioni col satellite Echo, per rivelare radio-onde ad elevate latitudini galattiche. L’antenna risultò affetta da più rumore di quanto non si riuscisse a spiegare. Il rumore, captato alla lunghezza d’onda di 7,35 centimetri, era indipendente dalla direzione e dall’ora del giorno. Penzias e Wilson descrissero il rumore in termini della temperatura equivalente di corpo nero. Era compresa fra 2,5 e 3,5 gradi Kelvin. Casualmente vennero a conoscenza dei calcoli di P. Peebles, un teorico di Princeton, che suggerivano l’ esistenza di un fondo di rumore radio a T>10oK residuo fossile del Big Bang. Predizioni analoghe erano già state formulate nel 1948 da Alpher ed Herman (collaboratori di G. Gamow), e nel 1964 in Russia da Ja. B. Zel’dovich, e da F. Hoyle e R.J. Taylor in Inghilterra. Contemporaneamente, Dicke, Roll e Wilson, stimolati dai calcoli di Peebles, stavano installando a Princeton una piccola antenna per cercare rivelare la radiazione di fondo. Messisi in contatto, i due gruppi decisero di pubblicare due comunicazioni abbinate sui risultati di Penzias e Wilson: una sulle osservazioni (Penzias e Wilson) ed una sull’ interpretazione cosmologica (Dicke, Peebles, Roll e Wilkinson). La misura fu pubblicata sull’ Astrophysical Journal nel Giugno del 1965. Penzias eWilson ricevettero il premio Nobel per la loro scoperta nel 1962. 3 protons electrons .. observer . . . . . . . . . . . . T < 3000 K After recombination . . observer Hydrogen atoms . . . Before recombination . source Free electrons T > 3000 K . . . . . Hydrogen Atoms . . source . 1) After recombination matter is transparent to photons. Photons propagate undisturbed, and are redshifted by a factor 1000 before reaching our telescopes. Their initial 3000K equilibrium distribution is now seen as a ~3K blackbody: the Cosmic Microwave Background. 4 The CMB • • • In the framework of the Hot Big Bang model, when we look to the Cosmic Microwave Background we look back in time to the epoch when temperature decreased below 3000K for the first time: End of the plasma era, at a redshift ~ 1000, when the universe was ~50000 times younger, ~1000 times hotter and ~109 times denser than today. There are two important consequences of this transition: 2.725K Blackbody Spectrum of the CMB 5 Due to gravity, Dr/r increases, and so does T overdensity t T is reduced enough that gravity wins again Pressure of photons increases, and the perturbation bounces back Before recombination t After recombination T > 3000 K T < 3000 K Here photons are not tightly coupled to matter, and their pressure is not effective. Perturbations can grow and form Galaxies. 2) Density perturbations (Dr/r) were oscillating in the primeval fireball (as a result of the opposite effects of gravity and photon pressure). After recombination, density perturbation can grow and create the hierarchy of structures we see in the nearby Universe. 6 Nucleosintesi Cominciò a ~ 10 s, 3x109 oK. A questa temperatura 4He rimarebbe stabile, ma i nuclei più leggeri no e quindi ancora non si può formare. A 100 s, T~ 109 oK diventa stabile e pure: Anche 3H decade per decadimento b in 3He che può cattuare un neutrone e diventare 4He, ma questo processo è lento rispetto a quello descritto sopra La cattura di 3H e 3He da parte di 4He porta a piccole quantità di 7Li e 7Be. 7Be decade in 7Li, che è stabile, benchè possa essere distrutto in p+7Li --> 4He 4He. Altri nuclei leggeri possono essere distrutti, per esempio 3He --> p 3H 7 Le abbondanze di 2H, 3H, 3He, 4He e 7Li prodotte nei primi minuti dell'Universo sono quindi sensibili alla densità dei barioni, o al rapporto tra barioni e fotoni h (~3x 10-10 ) così come alla velocità di espansione e raffreddamento Più grande è h più d, 3H, 3He, si distrugge Abbondanze osservate (Y= 4He mass fraction) 8 stessa figura con un intervallo h più esteso 9 Abbondanze di 4He in funzione del numero di specie di neutrini Nn=4 Nn=3 Nn=2 10-10 h 10-9 h è il rapporto tra barioni e fotoni 10 La misura effettuata al LEP del CERN ha mostrato che i punti sperimentali relativi alla misura della larghezza della Z0 sono interpolati dalla curva corrispondente a tre soli neutrini 11 La produzione primordiale di elementi più pesanti è inibita dal fatto che ogni cattura di protoni o neutroni su 4He porta a nuclei instabili e dalla lentezza di altre reazioni. 4He + 4He --> 8Be che è instabile. A ~1/2 ora ( 3x108 K) la nucleosintesi cessa a causa della barriera di Coulomb che impedisce ogni reazione nucleare successiva. L'abbondanza di nuclei leggeri si congela. d non può provenire da nuleosintesi stellare perchè viene convertito in nuclei più pesanti ~10% di 4He invece proviene dalle stelle Nuclei più pesanti provengono dalle stelle 12 13 Nel sole, per esempio la pressione è di 2x1010 bar ( 2x1015 Pa) e la temperatura è di 16 MKelvin e l'attrazione gravitazionale è bilanciata dalla pressione interna generata dalle fusioni nucleari dell'idrogeno. Quando l'idrogeno si esaurisce la stessa si contrae e la temperatua e pressione aumentano si ha 4He + 4He <--> 8Be che, anche se instabile, è favorita dalle forti pressioni. Può avvenire quindi la cattura di una particella a 4He + 8Be --> 12Ca e 4He + 12Ca --> 16O g Solo se la temperatura è> 109K (solo in stelle molto massive) può poi avvenire 12Ca 12Ca --> 20Ne a --> 23Na p --> 23Mg n Solo se la temperatura è>3 x 109K ho 16O 16O --> 28Si a --> 31P p --> 31S n Il processo si ferma al Ferro che non serve da carburante 14 Cosa succede dopo? Le stelle < 4 Masse Solari diventano Nane bianche Le stelle > 4 Masse Solari diventano Supernovae e dopo o Stelle a Neutroni, o Buchi Neri o nulla. Le stelle sono tenute in equilibrio grazie alla pressione del gas di Fermi dei nucleoni. Se la stella è > 25 Masse Solari la pressione di Fermi non è più sufficiente e si ha un buco nero. Per masse minori si può invece avere un'onda d'urto di ritorno che provoca una esplosione (Supernovae di tipo 2 ) di ~1053ergs, irradiati sottoforma di neutrini la cui emissione raffredda in modo molto efficiente la Stelle a Neutroni rimasta. L'emissione di neutrini può continuare per 103 anni 1 Km nuclei, neutroni, e- 10 Km Stella a neutroni plasma di neutroni, protoni, eplasma di quark? 5x1014 r (gr/cm3 ) 2.5x1014 106 15 Misure di W Un'espansione più lenta nel passato implica che una galassia raggiunge una data velocita (redshift) in un tempo maggiore, e quindi a distanze maggiori rispetto a quanto predicibile basandosi sulla attuale velocità di espansione. SN1997ff, ad un redshifi z~ 1.7 risulta più luminosa di quanto implicato da una accelerazione. Questo esclude che l'attenuazione della luminosità delle SN a z~ 0.5 sia dovuta a polveri cosmiche, ed indica come il fenomeno dell'accelerazione sia relativamente recente. Si può dedurre che l'energia del vuoto (l'energia oscura) abbia cominciato a dominare sulla materia a z~ 0.5 16 Supernova constraints to cosmological model A.Riess, astro- ph/ 0104455 17 Supernova constraints to cosmological model A.Riess, astro- ph/ 0104455 18 Quale è la geometria del nostro Universo ? • In accordo con la Relatività Generale, la presenza di massa e energia curva lo spazio e la geometria a larga scala dell'Universo è modificata dalla massa e energia media presente nell'Universo stesso. Spazio Piano in 2-D Spazio Piano in 3-D W=1 Curvatura Positiva in 2-D Curvatura Negativa in 2-D Curvatura Positiva in 3-D Curvatura Negativa in 3-D W>1 W<1 19 Misurare W attraverso la geometria • Abbiamo bisogno di un metodo per rivelare la curvatura dei raggi luminosi causata dalla metrica dell'Universo. Siccome è un effetto piccolo se misurato localmente, dobbiamo cercare di misurarlo su distanze cosmologiche. Se potessimo mettere un metro standard a distanze molto grandi (note), potremmo scoprirlo misurando l'angolo sotteso dal metro. 20 critical density Universe W=1 High density Universe Low density Universe W>1 W<1 21 The hot Big Bang and the CMB • The Universe is expanding (Hubble) • The universe was denser and thus hotter in the past. • If we look back far enough, we will see an epoch when the universe was as hot as the surface of the sun. • Then the universe was a hot plasma, where photons and matter were in thermal equilibrium. • We expect to see light coming from there. That light has been redshifted by a factor 1000 and is now a faint glow of microwaves: the Cosmic Microwave Background (CMB). 22 A characteristic scale in the image of the CMB • • We expect temperature perturbations with dimensions of the order of the acoustic horizon cst at recombination. Larger perturbations are causally disconnected, they cannot oscillate, are frozen. The physical dimension rs of the acoustic horizon at recombination can be computed from plasma physics (cs) and Universe dynamics (Friedmann equations). It is similar to the causal horizon, and is remarkably insensitive to many cosmological parameters. This means that we have a “standard ruler” at cosmological distances ! In an Euclidean geometry rs ~300000 ly q1 ~ 1o 14 Gly • The angle q1 subtended now by the acoustic horizon at recombination mainly depends on the curvature of the universe. 23 24 W and the typical angular dimensions of the structures in the CMB High density Universe W>1 Critical density Universe W=1 Low density Universe W<1 P.de Bernardis Oct.2000 25 Plasma in the solar photosphere (5500 K) Here, now 8 light minutes Plasma in the LSS the cosmic photosphere (3000 K) Here, now 14 billion light years 26 Observational constraints on Wm and Wl. Bright stars: 0.5% Baryons (total): 4% ± 1% Nonbaryonic dark matter: 29% ± 4% Neutrinos: at least 0.1% (up to 5% ? ) Dark Energy: 66% ± 6% (Michael S. Turner astro-ph/0207297) Wm~0.3 Wl~0.7 A.H. Jaffe et al., Astro-ph 0007333 27 Il Sole Il Sole produce la sua energia tramite una catena di reazioni nucleari che ha luogo nel nucleo, dove la temperatura raggiunge i 1.6x107 K. Il processo complessivo consiste nella fusione di quattro protoni in un nucleo di elio, con l'emissione di una grande quantità di energia sotto forma di raggi gamma, calore e neutrini. I fotoni emessi si propagano lentamente verso l'esterno del Sole (raggio~ 7x108 m), subendo un gran numero di interazioni successive: ogni fotone emesso nel nucleo impiega circa un milione di anni per raggiungere la superficie del Sole, dalla quale si propaga nello spazio sotto forma di luce visibile. Di conseguenza, le reazioni nucleari che hanno prodotto l'energia da cui ha origine la luce del Sole che osserviamo oggi sono avvenute un milione di anni fa. La luce del Sole, inoltre, ci dà informazioni soltanto sulle condizioni vicino alla superficie e non nelle profondità del nucleo. 28 La prima sequenza proposta è stata quella del ciclo CNO 12C p 13N 13C p 15O 15N p --> 13N g --> 13C e+ n --> 14N g --> 15C e+ n --> 12C 4He C solo catalizzatore la reazione effettiva è 4 p --> 4He + 26.7 MeV CNO vale nelle stelle molto calde. In stelle più fredde come il sole il ciclo pp è più importante: Il risultato complessivo della catena pp, ( 9 reazioni), è quello di generare un nucleo di elio a partire da quattro nuclei di idrogeno. La reazione che dà il via a tutte le altre è chiamata "pp" e consiste nella fusione di due nuclei di idrogeno in uno solo; questa stessa reazione è quella che produce il maggior numero di neutrini (oltre il 92%). 29 I neutrini sono prodotti in altre 2 reazioni della catena protone-protone 7Be e- --> 7Li n 7Li p --> 2 4He 7Be p --> 8B g 8B --> 8Be* e+ n 8Be*--> 2 4He. I neutrini prodotti dalla reazione 8B, pur essendo soltanto ~ 0,01% sono i più facili da rivelare perchè hanno un'energia maggiore; in generale, infatti, i neutrini diventano più facili da rivelare man mano che la loro energia cresce. Al contrario, i neutrini generati dalla reazione "pp", pur costituendo la stragrande maggioranza del totale (oltre il 92%), sono molto difficili da rivelare perchè hanno bassissima energia. ! pp (giallo) ~ 85% del flusso di n con E< 0.5 MeV righe Berillio (blu) 14% Boro (verde) 0.02% Ma gli esperimenti indicano che solo circa la metà dei ne solari sono rivelati sulla Terra! 30 Come si rivelano i neutrini solari? Esperimento GALLEX al Lab. del Gran Sasso che per primo ha rivelato i neutrini provenienti dal Sole dalla reazione p-p Ad esempio con esperimenti radio chimici: il neutrino interagisce con un elemento (es. Cloro o Gallio) e produce alcuni (pochi!) atomi di un altro elemento (Argon o Germanio), che essendo radioattivo può essere rivelato con opportuna estrazione. Tali esperimenti sono stati condotti a partire dagli anni ’70 e, benché siano sensibili a neutrini di energia diversa, mostrano un chiaro deficit di neutrini rivelati. Un altro esperimento, Super Kamiokande in Giappone, ha misurato il flusso di neutrini solari di alta energia, rivelando la luce prodotta dagli elettroni diffusi elasticamente dai neutrini: Gli elettroni sono quelli dell’acqua contenuta in una grande ‘piscina’ sotterranea profonda 50 m, le cui pareti sono ricoperte da rivelatori di luce (fotomoltiplicatori). La luce è prodotta dagli elettroni o da altre particelle che viaggiano ad alta velocità nell’acqua, a seguito della diffusione da parte del neutrino. I rivelatori di neutrini solari sono sensibili ai neutrini elettronici (quelli che vengono dal Sole, appunto). Se tali neutrini oscillassero durante il loro viaggio dal Sole alla Terra, potrebbero, per valori opportuni dei parametri di oscillazione, arrivare come neutrini di un tipo diverso sulla Terra (nm o nt) e non essere quindi rivelati. Ciò può produrre l’osservata mancanza di ne rispetto alle predizioni della teoria. I risultati sperimentali ottenuti combinando le misure dei vari esperimenti supportano fortemente questa ipotesi. 31 The predictions of John Bahcall and his collaborators of neutrino capture rates in the 37Cl experiment are shown as a function of the date of publication (since the first experimental report in 1968). The event rate SNU is a convenient product of neutrino flux times interaction cross section, 10-36 interactions per target atom per sec. 32 Comparison of measured rates and standard-model predictions for five solar neutrino experiments. The unit for the radiochemical experiments (chlorine and gallium) is SNU, for the water-Cerenkov experiments (Kamiokande and SuperK) is the rate predicted by the standard solar model plus standard 33 electroweak theory