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AL VIA LE ATTIVITÀ
DELLA NUOVA
“ALCIDE DE GASPERI”
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L’IMPEGNO
Rinnovata nei
componenti
del Direttivo
l’Associazione
Culturale comincia
una nuova stagione
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l’
Aurora
sulla scorta degli
insegnamenti
del grande statista
Uomo di fede, politico lungimirante e dallo spirito profetico, il servo di Dio fu europeista convinto
ESEMPIO DI IMPEGNO, DI CORRETTEZZA E DI CONDOTTA MORALE
onoscere per entrare in rapporto. L’eredità di De Gasperi, principi e valori» è il tema
della conferenza che l’Associazione culturale “De Gasperi” di Caltanissetta ha organizzato nel mese di gennaio. L’Associazione ha
invitato a Caltanissetta, per il prossimo mese di marzo, la Signora Maria Romana, figlia primogenita del grande Statista e Servo
di Dio Alcide De Gasperi.
«L’Associazione - si legge nello Statuto - è
una organizzazione di volontariato, costituita al fine di svolgere attività di volontariato,
intesa come prestata in modo personale,
spontaneo e gratuito, […] senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente […]
con finalità di promozione culturale, politica, sociale e formativa».
Presente a Caltanissetta da un decennio,
nel dicembre u.s. l’Associazione ha rinnovato i componenti del Direttivo, il quale, rimanendo fedele alle finalità del proprio Statuto ed alle collaborazioni già consolidate,
intende promuovere iniziative culturali e formative tese anche a diffondere la conoscenza del pensiero e dell’opera di De Gasperi.
Statista dalla «condotta rettilinea, bontà
austera, comprensione umana» (L. Sturzo),
«aveva il senso di una vita donata all’affermazione dei supremi principi del cristianesimo […]. Il suo lavoro era la continuazione della sua preghiera, preghiera esso stesso»
(E. Medi). Recentemente l’economista Stefano Zamagni ha affermato che il pensiero e
l’opera di De Gasperi «non meritano l’oblio,
perché hanno ancora tanto da dirci per l’oggi […]. Senza memoria il pensiero non può
volare alto, perché la memoria è la permanenza del passato capace di orientarci. Ravvivare oggi la memoria di De Gasperi è operazione tutt’altro che oziosa o retorica».
In questo “anno della fede” indetto da Benedetto XVI, risulta interessante e significativa una più attenta riflessione sul «personaggio De Gasperi nella sua umanità, nel suo
essere cristiano attraverso la sua storia politica che ha inizio dalla giovinezza fino all’ultimo giorno della sua vita» (Maria Romana
De Gasperi). Lo statista trentino può essere
certamente un riferimento notevole per cre-
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denti e non credenti, impegnati nei vari contesti della realtà politica, culturale, economica, sociale, ecclesiale; si tratta per i laici del
nostro tempo di ri-pensare e di ri-prendere
le “fila del loro impegno” con rinnovata passione, slancio e stile.
Repubblicano e antifascista, Alcide De
Gasperi era stato collaboratore di Luigi Sturzo dopo la prima guerra mondiale, fino a
succedergli nella carica di segretario del Partito popolare nel 1924. Nel 1943 partecipa
europea. Nel 1947 gli Stati Uniti varano
l’European Recovery Program (ERP), più
noto come il piano Marshall, che dal 1948
al 1952 garantisce ai Paesi europei ingenti
aiuti sotto forma di prestiti, macchinari e
prodotti agricoli. Il piano, oltre alla ripresa
economica e produttiva dei paesi destinatari, si propone di attenuare i conflitti sociali
che le drammatiche condizioni postbelliche
rischiano di aprire e di rafforzare le componenti politiche moderate che possono assi-
”
di Giovanni Virone
Autonomo e responsabile
nelle sue scelte politiche,
senza servirsi della Chiesa
per fini politici e senza
scendere a compromessi
”
all’organizzazione della DC clandestina, diventandone segretario l’anno successivo. Nel
decennio successivo alla caduta del fascismo,
De Gasperi svolge un ruolo importante nella vita politica italiana: crea, infatti, le premesse della ricostruzione e dello sviluppo
economico, ponendo le basi per l’ingresso
dell’Italia nelle istituzioni internazionali. Il
curare la stabilità. Anche l’Italia rientra in
questo piano e De Gasperi nel gennaio del
1947 si reca negli Stati Uniti. «Proprio negli
ultimi giorni del viaggio nell’USA», scrive
Guido Carli, «ci fu una cerimonia durante
la quale il segretario al Tesoro, Snyder, consegnò nelle mani di De Gasperi un assegno
da 50 milioni di dollari. Era la prima tran-
primo ministro italiano rappresenta, in quegli anni, agli occhi dell’opinione pubblica
straniera, l’elemento di cambiamento e di
rottura rispetto al passato regime. Sul piano
della politica estera il governo De Gasperi si
propone di rafforzare i legami con gli Stati
Uniti e di promuovere il processo di unità
che dei 100 milioni promessi. […] Il viaggio
fu determinante proprio per stabilire quel legame con l’economia di mercato che il nostro Paese non aveva saputo produrre autonomamente».
In preparazione all’incontro-evento con
la Signora De Gasperi sul tema “Lasciate che
N.1 - GENNAIO 2013
lo spirito di libertà soffi”, l’Associazione, con
il patrocinio dell’Ufficio scolastico provinciale di Caltanissetta (già Provveditorato agli
studi), ha proposto ai Dirigenti degli Istituti scolastici della provincia una riflessione rivolta agli studenti maturandi, avente come
tema la “Costituzione della Repubblica Italiana”. Tale iniziativa rientra nelle finalità dello Statuto che intende avere attenzione anche alla formazione dei giovani, facendo conoscere lo spirito e la sensibilità degasperiana protesi al servizio del bene comune.
In uno scritto del fiorentino Divo Barsotti si legge: «Noi cristiani non possiamo disinteressarci della sorte della città terrena
[…]. Ritengo non solo importante, ma necessario l’impegno politico dei cristiani» e, in
riferimento all’impegno di De Gasperi, in
una intervista del 1992 così afferma: «De Gasperi era un grande uomo politico […]. Per
le sue convinzioni politiche, ispirate però ad
un cristianesimo vero, osò mettersi contro il
Papa Pio XII, il quale rifiutò di riceverlo in
udienza. La Pira mi raccontò che De Gasperi
accettò in lacrime questo provvedimento.
Non sono in grado di dire se la politica di
De Gasperi è stata una politica vincente, ma
certamente è stata una politica cristiana: sobria, seria e autonoma nelle scelte politiche».
Secondo Giovanni XXIII lo Statista fu
«ispirato da una visione biblica della vita, del
servizio di Dio, della Chiesa, della Patria» e
Paolo VI lo definisce «uomo esemplare, cattolico sincero, politico libero e forte». Giovanni Paolo II così attesta: «…ebbe la fede
quale centro ispiratore, forza coesiva e criterio di valori […] intese l’autorità come servizio per il bene comune e l’accettò come
croce e non come traguardo di personale interesse». Benedetto XVI lo definisce «…uomo docile ed obbediente alla Chiesa, con una
indiscussa fedeltà ai valori umani e cristiani.
Autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con
la sua retta coscienza». Per conoscere De Gasperi non ci si può limitare ad una conoscenza teorica e astratta ma occorre cogliere
il particolare e lo specifico della sua persona,
stabilendo con essa un rapporto vivo che permetta di scoprire e trasmettere i principi e i
valori che l’hanno caratterizzato