O R GA N O U F FIC IA L E D E L L A CA S A ED ITR I CE S TU D IO M U S I CA L I CATA
IL PEGASO
DIRETTORE RESPONSABILE: GAETANO ALICATA
I collaboratori della casa editrice STUDIOMUSICALICATA
e del periodico IL PEGASO augurano a tutti BUONE FESTE
PACHINO, 08 GENNAIO 2017 - 4° TRIMESTRE - REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI SIRACUSA N°16 DEL 23.12.2008
COPIA OMAGGIO
SOMMARIO
Pag. 1 Il melodramma nazionale…
G. Alicata Pag. 11 Ballet of Moscow
F. Lo savio
Pag. 2 Relazione dal 1° Congresso…
G. Aleppo Pag. 12 Nicola Lerra
G. Alicata
Pag. 3 Cantare Mina leggendo poesia… Redazione Pag. 13 Jose Alcacer Dura
Pag. 4 La pizzica pizzica e…
R. Campisi
E. Tricarico Pag. 14 Omaggio al M° Nino Cirinnà
Pag. 5 Gran Concerto Città di Pescara
Redazione Pag. 15 Baudelaire e Kubrick
Pag. 6 Coltivare il talento…
P. Suriano Pag. 16 Banda di Acquasanta Terme
Pag. 7 Società musicale di Biella
Pag. 8 Pagina pubblicitaria
Pag. 9 Emanuele Mauceri …
Pag. 10 Ballet of Moscow
Redazione
F. D’Isa
C. Guastelluccia Pag. 17 8 STUDI del M° Dipietro
Redazione
Redazione
Redazione Pag. 18 Pietro Pisano
Redazione
Gakimas Pag. 19 Le svolte da compiere nella vita L. Franzò
F. Lo Savio Pag. 20 I.I.S.S. “E.FERMI” di Policoro
Redazione
HANNO COLLABORATO
Adalberto Protopapa
Francesco Dipietro
Marzia Martino
Cinzia Spadola
Gakimas
Nino Oriolo
Costanza Guastelluccia
Giancarlo Aleppo
Pietro Pisano
Dario Colombo
Lucia Franzò
Pino Suriano
Enrico Tricarico
Luigi Fiorentini
Sebastiano Grasso
DIREZIONE, REDAZIONE, GRAFICA,
IMPAGINAZIONE, STAMPA E DISTRIBUZIONE
IN REDAZIONE
STUDIOMUSICALICATA
FRANCESCO D’ISA
Edizioni Musicali di Alicata Gaetano
Via A. Brancati,106 - 96018 Pachino (Sr)
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Web Site: www.studiomusicalicata.it
vicedirettore
caporedattore
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Rossana Campisi
Stefania Leone
Francesca Lo Savio
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Sebastian Agricola
grafica e design
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PEGASO-4TRIMESTRE
2016
IL MELODRAMMA NAZIONALE IN FRANCIA, GERMANIA
E INGHILTERRA. I MAGGIORI ESPONENTI DELL’OPERA.
L’opera francese fu molto
influenzata dallo stile italiano, tant’è che uno dei primi melodrammi ad essere
eseguito nel paese fu
l’”Orfeo” di Luigi Rossi nel
1647. Solo verso la fine del 17° sec. l’opera francese ebbe i suoi inizi, da Cambert a Lulli, e fu caratterizzata da:
 una maggiore aderenza alla poesia poiché trae
origine dalla tragedia, intesa come genere, di
Corneille e Racine;
 una solida legatura al testo e nel contempo vi è
poco stacco tra l’aria e il recitativo poiché
quest’ultimo è accompagnato solo dagli archi e
non dal solo clavicembalo;
 una sinfonia introduttiva che, prelude all’opera,
si chiama ouverture e a differenza di quella italiana (allegro, adagio, allegro) presenta i 3 movimenti in (adagio, allegro, adagio);
 un rinomato balletto che, in Francia, acquista
una tale importanza divenendo parte essenziale
dello spettacolo e momento preferito dalla Corte Francese. Lulli, che fu il primo compositore
a porlo al centro dell’opera, creò l’opera balletto. Si ricorda Cadmo ed Ermione.
L’opera tedesca, poiché sottomessa da quella italiana, tardò a rivelarsi. Testi antichi riportano che
nel 1627 Heinrich Schutz compose un lavoro intitolato “Dafne”, ma dopo tale opera i compositori tedeschi scrivevano opere su testi in italiano.
L’opera tedesca vera e propria, che prendeva soggetti dal genere mitologico pastorale aggiungendo
soggetti biblici, si sviluppò a Vienna, Monaco di
Baviera e Dresda. I lavori, che prendevano spunto da soggetti particolari, dovevano combattere
contro alcuni gruppi denominati puritani i quali
vedevano in questi spettacoli un genere diabolico
e/o satanico. L’opera inglese, come l’opera tedesca, tardò anch’essa a svilupparsi. Il primo vero
lavoro è attribuito a John Blow, nel 1685 e intito-
lato Venere ed Adone. Il primo grande compositore fu invece Henry Purcell. Le origini si devono a dei divertimenti aristocratici chiamati
masks, ovvero mascheramenti di origine italiana
che inneggiavano al Re o a nobili di chiara fama.
I primi teatri che proposero questo tipo di manifestazione furono all’aperto e frequentati da
un pubblico di ceto medio-basso. Quelli al chiuso erano riservati ad un pubblico più aristocratico o ai nobili in grado di pagare l’entrata.
I maggiori esponenti dell’opera francese furono:
 Lulli, Charpentier, Rameau, Camprà, Destouches.
I maggiori esponenti dell’opera tedesca furono:
 Schutz, Kusser, Keiser, Telemann, i figli di
Bach.
I maggiori esponenti dell’opera inglese:
 Davenant, Purcell, Blow.
I compositori su citati sono quelli che hanno
dato origine e poi sviluppato l’opera nei propri
paesi, ma se andiamo aventi col tempo fino ai
nostri giorni non possiamo non citare i grandi
musicisti che hanno dato un enorme contributo
non solo allo sviluppo dell’opera in Europa ma
anche a livello mondiale. Si cita Mozart in Austria, Weber in Inghilterra, Wagner in Germania, Verdi in Italia. Di tutti questi ed altri, compresi i nostri grandi compositori italiani, parleremo in pagina propria, apposita e dedicata.
a cura di Gaetano Alicata
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2016
RELAZIONE DAL 1° CONGRESSO EUROPEO DI MUSICA PER STRUMENTO A FIATO (1^ parte)
...la musica strumentale italiana di oggi presenta una situazione complessa...
A fronte di una significativa presenza
di personaggi che
operano in quasi tutti i settori musicali e
consolidano la tradizione
storica
dell’Italia, come un
popolo dotato di notevole sensibilità specifica ma purtroppo
con l’istruzione musicale di massa che non ha seguito l’iter evolutivo culturale di altri paesi europei,
l’aggiornamento è stato affidato alla predisposizione spontanea, e quindi non consolidata,
di pochi musicisti, che con competenza e coraggio perseguono il recupero culturale dei
nostri Complessi Bandistici. Si aggiunga anche
la speculazione sulla rendita lasciata dalle
grandi figure del passato, che ha procurato
sulle nostre generazioni, musicalmente, sia una carenza musicale sul piano didattico, sia un
grande svantaggio ed una situazione imbarazzante e sfavorevole sul piano culturale. Così,
mentre i Conservatori e i Licei diplomano
musicisti preparati che onorano la tradizione,
tutto il mondo scolastico non specifico, fatto
salvo
per
una
piccola
presenza
dell’insegnamento musicale nelle scuole secondarie superiori di 1° e 2° grado, non riceve
nessuna preparazione in proposito. La situazione della musica strumentale, in genere,
sconta una evoluzione storica relativamente
lenta a causa del grande successo ottenuto della musica lirica, creazione tutta italiana, che ha
affascinato e affascina tutt’oggi il mondo intero
continuando ad essere eseguita con successo.
Sebbene tra i più importanti strumenti come il
violino e il pianoforte siano stati creati e costruiti in Italia, e la musica strumentale, nella
fattispecie dei fiati, abbia qui compiuto i suoi
primi passi, l’attenzione dei grandi composito-
ri italiani, soprattutto dall’Ottocento in poi, è
stata rivolta principalmente all’Opera, la quale ha assorbito le migliori risorse, occupato
gli spazi concertistici e teatrali, influenzato
fortemente le tendenze culturali e il gusto
estetico del pubblico, che, attratto dalla spettacolarità e della sensualità del genere, ha
sfavorito lo sviluppo della musica strumentale, la quale avrebbe potuto contribuire notevolmente a influenzare anche il processo evolutivo dagli altri stati europei. In quanto
alle Bande Musicali occorre tenere conto
anche della situazione storica. L‘Italia è uno
Stato relativamente giovane rispetto ad altri
grandi Stati d’Europa, ha quindi ritardato sia
la nascita, sia la crescita e sia l’affermazione
dei Complessi Bandistici Militari, dai quali
discendono i moderni complessi municipali
o quelli amatoriali oggi sotto il nome di Associazioni. L’iter della Banda Musicale italiana, fatte salve le grandi Bande Militari famose in tutto il mondo, ha raggiunto livelli qualitativi insuperabili, ma seppur evolvendosi
in modo lusinghiero, ha sempre continuato a
coltivare maggiormente la musica lirica. Solo
in questi ultimi decenni, grazie a qualche editore coraggioso e alla diffusione della musica originale, purtroppo specificamente estera, si è verificata una inversione di tendenza a favore della musica strumentale tipicamente bandistica.
4 luglio 2002, relazione del M° Aleppo, in rappresentanza dell’ Italia.
a cura di Giancarlo Aleppo
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CANTARE MINA LEGGENDO POESIA, RIFLETTENDO SULL’AMORE
Un successo lo spettacolo di Daniela Sornatale e Pino Suriano
L’arte non si spiega. Non ha molto senso spiegare con parole ciò che si è voluto esprimere
con musica, pittura, cinema o teatro. Una volta a Krzysztof Zanussi, grande regista polacco,
fu chiesto cosa avesse voluto dire col suo film
Konstant. “Se avessi potuto esprimere con parole ciò che ho espresso con il film - rispose
all’intervistatore - avrei scritto un sms, non mi
sarei sprecato a fare un film. Quel che ho voluto dire è il film stesso”. Inutile, insomma,
sostituire un linguaggio con un altro. E’ però
possibile, e non poco significativo, il tentativo
di introdursi, anche con parole, all’opera
d’arte, e cioè di aprirla, con parole o altre espressioni artistiche, a possibili chiavi di lettura e a una più viva comprensione di significato. E’ il tentativo dello spettacolo sperimentale
“Viaggio letterario con Mina”, andato in scena
il 29 dicembre nel Palazzo Marchesale di Pomarico (due passi da Matera, Capitale della
Cultura 2019) con la cantante Daniela Sornatale e il professor Pino Suriano, Presidente del Comitato di
Matera della Società
Dante Alighieri e nostro collaboratore. La
prima a cantare i
grandi successi della
“tigre della Cremona”, con la sua straordinaria band; il secon-
do a introdurli con riflessioni sul senso di
quei testi, con il supporto della lettura di brani letterari, citazioni o canzoni letti da Suriano. O, in qualche caso, con la lettura ragionata degli stessi testi che poi sarebbero stati
eseguiti. Il risultato? Un silenzio di straordinario interesse da parte di tutto il pubblico.
Tutti gli spettatori venivano introdotti da Suriano al senso delle canzoni che stavano per
ascoltare; tutti, perciò, più “in ascolto”, più
aperti alla profondità dei testi che comunicavano. E così, alle note di “Io penso a te”, inno all’onnipresenza dell’amore, la contrapposizione (in lettura, come fosse una poesia)
di un’altra canzone che ne esprime la dimensione totalizzante: “Tu non mi basti
mai” del mai troppo amato Lucio Dalla. O,
partendo da un passo di “Amor mio” (“Siamo poco ma insieme siamo ancor di
più”) riflettere sulla capacità che l’amore ha
di dare forza e coraggio, anche nella lotta
contro il potere, per arrivare, così,
all’espressione letteraria più emblematica del
rapporto tra “amore e potere”: I Promessi
Sposi di Manzoni. Due ore di silenzio e attenzione. Mina, e qualche brano di Battisti,
“hanno parlato” di più. Anche grazie alla voce magnifica di Daniela Sornatale e della sua
band composta dai musicisti Angelo Manzara, Camillo Salerno, Antonio Laviero, Alex
Milella, Beppe Brizzi e Sabina Matera. Un
evento apprezzato, sul quale hanno puntato,
a giusta ragione, il Comune di Pomarico e il
Consiglio Regionale della Basilicata. A Matera si sta discutendo
tanto
sull’opportunità
di puntare di
più, per il 2019,
sullo spettacolo
o sulla cultura. E
se si facessero
insieme?
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LA PIZZICA PIZZICA E L’ANTIDOTUM TARANTULAE
DI ATHANASIUS KIRCHER
Credenze diffuse in antichità nell’area mediterranea,
ed in epoca più recente
(VXII sec.) nell’Italia meridionale, considerano il tarantismo un fenomeno isterico - convulsivo provocato dal morso di ragni. Gli
effetti del morso sono una condizione vagamente assimilabile all’epilessia o all’isteria, e i sintomi sarebbero
l’offuscamento delle turbe emotive. Questo sistema
complesso e antico del fenomeno del tarantismo era
presente sino a pochi decenni fa nel Salento e in Spagna. Le vittime del morso dei ragni erano in genere
lavoratori (soprattutto donne) che abitavano negli
habitat naturali di tali ragni (la tarantola - Lycosa tarentula e la malmignatta - Latrodectus tredecimguttatus). Tuttavia nel 1959 il famoso etnologo Ernesto De
Martino, nel suo celebre libro La terra del rimorso,
afferma che il ragno portatore del veleno malefico è
in realtà un animale simbolico e una specie di aracnide realmente inesistente. Da qui la considerazione del
tarantismo una leggenda e un fenomeno culturale religioso. La comprensione del fenomeno sfocia nella
multidisciplinarietà delle scuole di pensiero, e non va
considerato il tarantismo frutto dell’ignoranza e della
credulità popolare. L’uomo o la donna morsa dal ragno (o comunque provata da quei caratteri sintomatici
del morso a cui si attribuisce la causa) viene guarita da
un complesso rito terapeutico con i mezzi ritmico musicali (in particolare il tamburello), coreutici e cromatici. Generalmente la persona colpita da questa
forma di malessere interiore ed esteriore avvertiva tali
sintomi ciclicamente ogni anno all’inizio della stagione estiva. Questo rito terapeutico si può considerare
un vero e proprio esorcismo a carattere musicale. La
musica e la danza dal ritmo ossessivo e sfrenato, esercitata anche per lunghe ore, induce la tarantata allo
sfinimento. Il ballo convulso e stremante rilascia molto sudore ed endorfine, eliminando, così, il veleno
assunto dal morso del ragno o comunque aiutando a
liberarsi dalle convulsioni. Questo rituale pagano affonda le sue radici sin dal medioevo ed aveva carattere magico e superstizioso. A San Paolo, il quale è sta-
to salvato dal morso velenoso di
un serpente come è asserito negli
Atti degli Apostoli, è attribuita la
capacità di far guarire i pizzicati dal
morso della tarantola per intercessione della sua grazia. Questo è un
tentativo, non riuscito in verità, di
cristianizzare il rito pagano del tarantismo. Nella Chiesa di San Pietro e Paolo in Galatina (Le) esiste un pozzo dove
venivano condotti i tarantati per far bere loro
quell’acqua ritenuta miracolosa. La cappella dove è
presente questo pozzo è stata sconsacrata perché i
tarantati durante il rito compivano atti osceni, mimando anche orgasmi e atti sessuali. Nell’opera Magnes sive de Arte Magnetica del celebre padre gesuita tedesco Athanasius Kircher (Geisa, 1602 - Roma,
1680), si trovano una serie di tarantelle tra cui la celebre Tarantella Napoletana nel Tono Hypodorico
e l’Ottava Siciliana “Stu pettu è fattu cimbalu
d’amuri”, un antico canto d’amore pugliese in endecasillabi. Di particolare interesse, per noi, è la serie
di Antidotum tarantulae: antidoti musicali, appunto,
scritti per lenire lo spasimo provocato dal morso
velenoso delle tarantole. Athanasius Kircher è stato
un erudito universale, definito “maestro di un centinaio di arti” ed è considerato un genio dell’umanità,
secondo solo a Leonardo Da Vinci. Athanasius ha
vissuto e operato al Collegio Romano a Roma (oggi
sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
ed ha viaggiato pochissimo. Significativi sono stati i
viaggi fatti a Napoli e nel Salento, luoghi dove ha
composto i brani sopra citati. La pizzica pizzica è
considerata, a ragione, una musica terapeutica non
più per alleviare il dolore e le convulsioni provocati
dal morso velenoso del ragno ormai estinto (se mai
è esistito come ricorda il De Martino), ma una musica che mitiga l’ascoltatore dai mali del giorno d’oggi:
lo stress, la depressione e l’ansia.
a cura di Enrico Tricarico
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“COLTIVARE IL TALENTO”
LA BELLISSIMA SERATA PER LA PRESENTAZIONE DELL’ORCHESTRA
MUSICALE DELL’ISTITUTO SUPERIORE ENRICO FERMI DI POLICORO
Riunire nel giro di poche settimane i ragazzi di
un scuola con il pallino della musica, organizzarli e farli lavorare, poco tempo a disposizione, tanto da fare. C’era un’arma infallibile, però: il gusto, cioè l’amore per la musica. Quello
dei ragazzi coinvolti, ma anche quello del prof.
Gaetano Alicata, che ha saputo esprimerlo e
comunicarlo, in un certo senso contagiarlo con
l’esplosività dinamica, ma umile, che gli è propria. Non solo ai ragazzi della scuola, ma anche
ad altre realtà musicali del territorio, tra cui la
Banda Musicale Boleto di Nova Siri, diretta dal
Maestro Francesco Guida, che ha preso parte
all’evento. E quando la bellezza contagia un
contesto, prima o poi riesce a venire fuori. Anche “prima”, non per forza “poi”. E così quel
concerto di fine anno tenutosi all’Istituto Fermi
di Policoro, in cui si doveva presentare umilmente l’avvio di un’Orchestra scolastica e doveva essere semplicemente una sorta di prova generale, è diventato occasione per un’esperienza
emotiva straordinaria. A suscitarla, oltre alla
musica, la bellezza scenografica del luogo, curata dall’artista e scenografo Nino Oriolo: una
notte stellata lieve e in un certo senso dinamica,
ad accompagnare con eleganza gesti e suoni dei
musicisti. È stata la professoressa Magda Minervini, invece, a gestire sul piano amministrativo
le esigenze artistiche e strutturali dell’evento.
Punto emotivo massimo, per chi scrive,
l’esecuzione di “E’ la mia vita” di Albano, diretta con la consueta maestria da Alicata. Un momento certamente indimenticabile per i ragazzi.
Hanno da crescere e imparare, ma si intravvedono semi di talento, come quelli che ha coltivato, spesso nella solitudine della propria stanza, uno che il talento ha cominciato a diffonderlo: Nicola Lerra, ex allievo del Fermi e oggi fresco vincitore agli Hollywood Music Awards. Il
Dirigente Scolastico, professoressa Giovanna
Tarantino, lo ha
voluto in occasione
del concerto per
portare una testimonianza sul rapporto tra impegno
e passione. Compone musica per la
post produzione
cinematografica e,
a quanto pare, lo fa
alla grande.
a cura di Pino Suriano
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SOCIETA’ MUSICALE “G.VERDI” CITTA’ DI BIELLA(BI)
Fondata nel 1910, da un gruppo di appassionati, la Società Musicale Giuseppe Verdi - Città di Biella nei primi anni di vita si dedica esclusivamente ad eseguire
musica da ballo. Dirige il M° Ignazio Pagella, che si
dedica anche a scrivere le parti. Era l’epoca in cui la
musica bandistica era parte integrante nei divertimenti
popolari. Nel 1913 venne inaugurata la prima uniforme sociale con cappello a casco e pennacchio a due
punte. Intanto si partecipa al primo concorso musicale
di Santhià (giugno 1913), ottenendo il secondo premio,
e a Saronno (luglio 1915) portando a casa il quinto posto. A causa della grande guerra 1915/18 (alla quale
tutti i componenti del complesso strumentale sono
chiamati alle armi - 4 i Caduti) l’attività musicale subisce una sospensione. Nel 1919 si riorganizza, affluiscono nuovi musici, si studia tutte le domeniche mattina
sotto la bacchetta del M° Pagella. Dal 1922 si partecipa
con buon esito a vari concorsi bandistici del Piemonte.
Cessata l’attività del M° Pagella, subentra alla direzione
della compagine il M° De Rosa, un esperto di musica
che pretendeva che i concerti venissero eseguiti alla
perfezione. Nel 1960 fervono i preparativi per il cinquantesimo anno di fondazione, a settembre. Il Maestro De Rosa, un poco sofferente, non poteva più seguire la direzione della Banda. Occorreva un nuovo
Maestro, e il gruppo strumentale invitò alla direzione
della stessa il giovane Emilio Straudi. Il M° Straudi aveva 28 anni, era un violinista e aveva studiato al Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Dirigeva già un’orchestra
d’archi, ma non aveva dimestichezza con la Banda. Fu
un contratto d’affiatamento che andò sempre più perfezionandosi con l’esecuzione di tanti concerti ben eseguiti. Per un periodo di tempo, a causa di impegni di
studio del M° Straudi, la direzione fu affidata al M° Romeo Gremmo di Ponderano, che guidò la formazione
fino alla conclusione del ciclo di studi del M° Straudi, che riprese la direzione fino al 1998. Dal 1999
la direzione è affidata al M° Massimo Folli. Sotto la
sua direzione il complesso strumentale assume le
caratteristiche di ORCHESTRA DI FIATI, conseguendo:
 nel 2000, il 3° posto al 114esimo Certament International de Bandas de Musica di Valencia
(Spagna), nella terza categoria (bande fino a 50
elementi);
 nel 2003, il 1° premio assoluto al 10º Concorso
Città di Cascina (PI);
 nel 2005, la partecipazione al VI Trofeo Internazionale di Bande di Musica e Maiorettes di Malgrat de Mar (Barcellona) in Spagna.
La Società Musicale “G. Verdi” ha accompagnato,
in appuntamenti concertistici, illustri cantanti lirici
e di musical, strumentisti affermati nel panorama
musicale europeo tra i quali: Andrea Durando e
Maria Grazia Pavignano al pianoforte, Riccardo
Armari al trombone, Fulvio Angelini al flauto, Lucas Berrino all’oboe, Leon Bosch al clarinetto, il
quintetto di ottoni del Conservatorio di Novara
Brass Fever, Ivano Buat prima tromba del Teatro
Regio di Torino, La Zago Boogie Band, Andrea
Tofanelli, Francesco Santucci, Giampiero Lo Piccolo, Massimo Tempia, Massimo Serra, jazzisti di
fama internazionale; i cantanti Davide Gilardino,
Gloria Strippoli, Cecilia Viola, Alessandro Di Cosimo, Enrica Maffeo, PierAntonio Rasolo, Aldo Bertolo, Licia Stara, Bo Ra Cha. Tra i presidenti succedutisi negli anni, si ricordano con particolare affetto, Franco Coda ed il Cav. Diego Coppa, scomparso nell’ottobre del 2004, il quale ha ricoperto la
carica ininterrottamente per dodici anni. Dall’anno
2005 la carica di presidente è ricoperta dal M° Vittorio Caprio. Oggi la Società Musicale Giuseppe
Verdi - Città di Biella conta tra le sue fila circa una
sessantina di musicisti, tra i quali molti giovani.
a cura di Costanza Guastelluccia
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2016
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EMANUELE MAUCERI ...RICOMINICIO DA ZERO...
Da circa 25 anni Emanuele Mauceri
propone un CONCERTO-TRIBUTO
al grande cantautore romano Renato Zero. Emanuele, artista poliedrico pachinese, supportato da una band di musicisti di chiara fama (Peppe Taccone alle
percussioni, Corrado Lucchese alla batteria, Vincenzo Agosta alla chitarra, Carmelo Santocono al basso, Salvo Ferrara
alle tastiere, Peppe Giuliano al sassofono e Salvatore Pappalardo alla tromba)
mezzo di spettacolo. Di rito, e nello
stile di Zero, il cambio di costume
ad ogni canzone proposta e
l’arricchimento coreografico, in alcuni brani, affidato alla coppia di ballerini Rosario Fratantonio e Cassandra
Sortino. Emanuele Mauceri vanta la
partecipazione alla famosa CORRIDA condotta da Corrado e dove ebbe, prima, il suo apprezzamento personale e, dopo, quello del pubblico
che lo premiò con lunghi applausi e
pregevoli riconoscimenti.
del panorama siciliano che affrontano il
repertorio zeriano con disinvoltura e padronanza, allieta il pubblico presente alle manifestazioni con i brani più rappresentativi di Renato e per circa due ore e
a cura di Gakimas
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A gennaio, presso il Teatro “F. Cilea” di Reggio Calabria, si è conclusa la tournèe del Ballet
of Moscow. La giovane compagnia privata di balletto, fondata da Timur Gareev col duplice scopo di sviluppare la grande tradizione del balletto classico russo e di ricercare nuove forme coreografiche, è composta da ballerini provenienti dalle migliori accademie di
danza di Mosca, San Pietroburgo, Ufa, Perm e vincitori di numerosi concorsi internazionali di balletto. Avvalendosi di prestigiose collaborazioni con etoile provenienti dai migliori
Teatri Stabili di Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg, ha proposto, nei teatri più rappresentativi d’Italia, un vasto repertorio molto apprezzato dal pubblico: dallo “Schiaccianoci” al
“Lago dei Cigni”; dalla “Bella Addormentata”
a “Giselle”; dal “Don Chisciotte” alla
“Cenerentola” al “Romeo e Giulietta”. Manifestazioni che, iniziate il 26 nov 2016 al Teatro
Accademia di Conigliano, hanno visto le sale
sempre al culmine dei posti disponibili e con
platee che ad ogni performance gratificavano i
protagonisti con lunghi applausi e ripetuti bis.
L’attivazione e lo sviluppo del progetto si deve
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al M° Armando Randazzo, musicista, manager
e presidente della Fondazione Teatro Lirico Siciliano che, attraverso il Ballet of Moscow, ha saputo mixare la composizione drammatica della
danza, mostrando il volto umano dei personaggi
delle storie, alla musica, come unità inscindibili,
dando un fascino speciale e unico carattere agli
a cura di Francesca Lo Savio
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NICOLA LERRA
Nicola Lerra, artista lucano Nova Siri-Mt, è riconosciuto come uno dei giovani talenti più innovativi nel panorama musicale internazionale. Le
sue opere si distinguono per l’integrazione del
suono di musica elettronica misto ad arrangiamenti orchestrali tradizionali. È noto per The
New Era, la colonna sonora composta e dedicata
al Final Trailer del celebre film targato Marvel
The Amazing Spider-Man 2 e al cortometraggio
di animazione My Grandfather Was a Cherry
Tree capolavoro di animazione pluripremiato in
tutto il mondo e selezionato nella lista dei settanta migliori cortometraggi di animazione agli
“Oscar 2017”. A 21 anni ha composto le cover
A Way of Life e Tennessee con speciale dedica
al M° Hans Zimmer, autore delle opere originali.
A 23 anni, dopo averle pubblicate nel suo sito
ufficiale, ammirate e considerate, ricevettero dallo staff e dal Maestro Zimmer i complimenti per
la sensibilità di esecuzione manifestata al piano e
per la performance svolta negli arrangiamenti
orchestrali. Ha prodotto, in quattro anni, più
di quaranta produzioni musicali tra cover e
lavori ufficiali cinematografici. Negli ultimi
quattro anni è stato ospite di teatri cinematografici importanti, per merito delle colonne
sonore che ha composto, conoscendo e allacciando rapporti con personaggi internazionali
e vincitori di oscar. Veniamo al riconoscimento più importante e attuale, quello ricevuto a
Hollywood. L’evento si intitola Hollywood
Music in Media Awards, Hollywood Music
Awards, prestigioso evento hollywoodiano che
riconosce ed onora compositori, produttori,
musicisti e cantanti che hanno lavorato per
produzioni cinematografiche. Nicola Lerra ha
partecipato come compositore di tre opere
musicali. Le colonne sonore candidate al concorso erano: Believe, colonna sonora vincitrice, Electro piano, brano tratto dall’album The
New Era scritto e dedicato al Final trailer della
pellicola The Amazing Spider-Man 2 e
Revolution, brano inedito. È stato il primo
italiano, a soli 25 anni, a ricevere tre
nomination nella categoria best song classical
contemporary/instrumental (miglior brano
classico contemporaneo/strumentale) e a vincere per età. Nella serata delle nomination
erano presenti personalità del calibro di: Alexandre Desplat, premio oscar, Tina Guo, prima violoncellista del maestro Hans Zimmer e
di molti suoi lavori, David Longoria, famoso
produttore e musicista, Justin Timberlake, Nicholas Britell, nominato ai Golden Globe e
tante altre star dell’arte in genere. Negli ultimi
sette mesi ha ricevuto sette premi e sette
nomination, fra cui si citano:
 Tre Global Music Awards a Los Angeles;
 Primo premio a NYC per la colonna sonora Double Quartet all’East West Demo
Contest.
a cura di Gaetano Alicata
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PEGASO-4TRIMESTRE
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JOSE ALCACER DURA
Nasce a Ribarroja del Turia (Valencia - Spagna)
nel 1977. Ha studiato Clarinetto nel Conservatorio Superiore di Musica di Valencia con il
Professor Juan Vercher; pedagogía musicale
con il Professor Jos Wuytak; direzione di banda con i Maestri: Jose R. Pascual-Vilaplana
(compositore e direttore), Eugene Corporon
(Università del Texas del Nord), D. Lorenzo
Della Fonte (conservatorio di Udine, Italia), D.
Enrique Garcia Asensio, Markus Theiner
(direttore dell'orchestra della Policia de Bavaria
a Monaco di Baviera) e Henrie Adams; composizione con il M° Franco Cesarini (Professore
del conservatorio di Lugano, Svizzera). È docente di Clarinetto nel Conservatorio Professionale di Musica di Ribarroja, del C.A.P. e nell'Università di Valencia. Dal 2003 al 2006 ha diretto la Banda dei
Musical Corporation del
Pobla de Vallbona. Dal
2005 è Direttore del
centro di addestramento
musicale Mestre Palau
de Moncada e della
Banda Sinfonica del centro artistico musicale di
Moncada. In qualità di
Direttore è stato invitato
a dirigere la banda Musicale “Città di Procida” in Campania, “l’Orchestra di Fiati
Karl Orff” in Sicilia e la Wind Orchestra
“U. Giordano” in Puglia.
Il M° Alcacer è uno dei più grandi Direttori di
Banda affermato in campo nazionale, internazionale e mondiale (nel giugno del 2006 è stato selezionato per partecipare al “WINMAKER” di
Vienna, concorso mondiale di direzione di Banda,
ed è stato scelto fra i migliori 15 direttori del mondo). Chi lo incontra per la prima volta capisce subito che è una persona speciale, schietta ed elegante. Nella sua direzione: la gestualità è sempre chiara, semplice e significativa; la sua dote straordinaria perché riesce, nel contempo, a soddisfare i musicisti che suonano ed il pubblico che ascolta.
a cura di Rossana Campisi
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IL
PEGASO-4TRIMESTRE
2016
OMAGGIO AL M° NINO CIRINNA’
bandistico, rappresenta il simbolo più eloquente, prima, in provincia di Siracusa e,
poi, a livello nazionale ed internazionale. È
stato il primo Maestro a trasmettere ai suoi
musicisti un nuovo linguaggio artisticomusicale nel quale prendevano vita, evolvendosi, tutti gli elementi dell’arte musicale.
Di rara sensibilità artistica e umana, ha vissuto la sua vita intensamente, alla sua scuola
si sono formati professionisti che operano in
qualsiasi settore musicale e in importanti istituzioni italiane.
********
Il prossimo 02 febbraio ricorre
l’anniversario della dipartita del grande Maestro Nino Cirinnà: il clarinettista, il compositore, il trascrittore di opere liriche e sinfoniche ma soprattutto il Direttore della Banda Musicale Città di Canicattini Bagni e
dell’Orchestra di Fiati “Orfeo” Città di Siracusa. Complessi strumentali che grazie al
Suo genio hanno dato lustro alle cittadine.
La casa editrice vuole ricordare uno degli
ultimi professionisti (ci ha lasciato nel 2006)
di una generazione post romantica che, inseritosi autorevolmente in un ampio periodo
storico bandistico e cogliendo e vivendo le
istanze principali, le contraddizioni, e le graduali e decisive metamorfosi che dagli anni
70 agli anni 2000 si sono succedute a livello
Antonino Cirinnà, nato a Canicattini Bagni (SR) il 9
Novembre del 1934, si è diplomato in clarinetto e
strumentazione per banda presso il conservatorio
S. Cecilia di Roma. E’ stato:
 1° clarinetto nella Banda dei Carabinieri di
Roma;
 docente di educazione musicale negli istituti di
istruzione secondaria di 1° grado;
 direttore della Scuola Comunale di Musica
e della Banda Municipale di Canicattini
Bagni dal 1974 al 1992;
 Fondatore e Direttore Artistico del Raduno
Bandistico Città di Canicattini dal 1981 al
1991;
 fondatore, 1992, dell’orchestra di fiati ORFEO
Città di Siracusa con la quale ha ottenuto insperati successi a livello nazionale ed internazionale.
a cura della redazione
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PEGASO-4TRIMESTRE
2016
BAUDELAIRE E KUBRICK
C'è qualcosa che accomuna alcuni film
come Det sjunde inseglet, Jungfrukällan,
Lancilot o Perceval e
finanche Blanche, ed
è il senso del non
rappresentato, perché non rappresentabile; non perché sia orrido, indecente o inutile, ma semplicemente
perché impossibile da rappresentare, pur nascondendosi nelle pieghe della rappresentazione, estremamente prossimo a questa e alle
sue più emergenti istanze (come nelle trage-
die di Seneca, al di là di ciò che si legga e si
rappresenti, esiste un tasso alto di non rappresentato, né rappresentabile — neppure alla immaginazione dello spettatore-lettore —
eppure possibile, anzi direi che sia inevitabile
presupporlo, o come avviene nei sogni, dove
l'onirico non è tanto la parte sognata, emergente dal serbatoio di quanto "rimosso" nella
vita del quotidiano, quanto la parte che resta
impigliata nel non sognabile, ma possibile, il
vero residuato di compatibilità insostenibile
dell'esistenza umana). Esiste la paura, che nei
film di Bergman, Bresson, Rohmer e Borowczyk non è tanto quanto si veda, ma
quanto si possa vedere e pensare, senza vederlo, né pensarlo mai, è il possibile, mai attuale — che è la proiezione di qualcosa prossimo all'esistenza e mai attingibile da essa
(una sgradevole eterna compagnia disomogenea e disambientante, non percettibile, né
tanto meno visibile o pensabile, un retrogusto amaro e tanto più insostenibile, quanto più
insensibile e inintellegibile) —
e mai disattuale:
è quel qualcosa
che, nei tempi
ha assunto vari nomi, ma non è mai stato
chiamato è quella sensazione-non sensazione, a cui spesso, come adesso, si è pensato
ma non è mai stato visto, né pre-visto, non
percepito, non dimostrato, ovviamente, non
presupposto, ma sempre vicinissimo a tutto
questo, alla visione come alla pre-visione, alla
percezione, alla dimostrazione e alla presupposizione (è quello che due "registi" notevoli
delle emozioni umane hanno chiamato, senza poterlo configurare, spleen o shine).
Baudelaire e Kubrick, a distanza di un secolo
l'uno dall'altro, in due luoghi differenti, e con
procedimenti tecnici differenti, hanno lasciato emergere questa istanza o necessità di rappresentare l'emergenza del possibile (i fanta-
smi della nostra storia, della nostra mente,
del nostro cuore, l'inamovibile mobilità della
natura psichica). Con Le fleur du mal, il pri-
mo, poeta del simbolismo, ma anche estremamente prossimo al realismo decaduto della propria epoca, lo ha intriso di necessità
conflittuali e, reso "epocale" dalla sua generazione, immortale, come colui che abbia tentato di dire l'indicibile, quanto troppo lontano eppure vicinissimo alle aspettative inattese
del "pubblico", ha anticipato The Shining, l'opera di un autore che ha sfruttato le possibilità della decima musa, ponendo il cinema, e
quel film specificatamente, su una linea di
commistione fra l'esplosione dei fatti e la
complessa compressione di altro, che non è
appartenente né alla sfera dei ricordi, né a
quella delle rimozioni di ogni tipo, né censurato, né inutilizzato, né inesistente. L'altro è
sempre stato e sempre
sarà del nostro mondo,
senza abitare spazi o
tempi comuni, e sono
alcune opere, della letteratura, del cinema o
dell'arte, a farlo più presente.
a cura di Francesco D’Isa
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PEGASO-4TRIMESTRE
2016
CORPO BANDISTICO CITTA’ DI ACQUASANTA TERME (AP)
complesso bandistico
ha svolto attività concertistica nelle principali città Italiane: Ro-
ma, Firenze, Milano,
Genova, Torino, Bologna e come Fanfara
Regionale del Gruppo
Alpini delle Marche.
Il Complesso bandistico Città di Acquasanta
Terme viene fondato nel 1873 ad opera
dell’Amministrazione Comunale che incarica
il M° Marchetti di Pianella per la sua riorganizzazione. Ma solo nel maggio del 1875, grazie al M° Camillo De Berardinis di S. Angelo
Teramo, inizia la sua attività musicale. Nel
1896, per un breve periodo, ebbe l’incarico il
M° Alfredo Masi, al quale succedette nello
stesso anno il M° Pilade Bennati di Maggione
Perugia, noto compositore di musica per banda, il quale restò fino al 1906, anno in cui
l’Amministrazione Comunale decise di non
riconoscere più il complesso bandistico come
municipale a causa di problemi finanziari. Furono gli stessi componenti del glorioso corpo
musicale a tenerlo in vita incaricando a dirigere un maestro di Acquasanta Giovanni Sabatini, vice maestro della banda delle Filippine,
prima tromba della banda dei Marines degli
stati Uniti d’America e orchestrale del circo di
Bufalo Bill, il quale lasciò l’incarico nel 1946
al figlio, maestro Luigi Sabatini: compositore
di musica per banda, vincitore e finalista di
diversi concorsi a livello nazionale. Durante i
cinquant’anni di direzione del maestro Luigi il
Nel 1991 si è gemellata con la banda municipale di Merignac (Bordeaux) Francia. Nel
1997, come tradizione che alla guida del complesso bandistico succede un figlio del maestro uscente, la bacchetta passa nelle mani del
figlio Mauro Sabatini diplomato in Clarinetto.
Mauro dirige il complesso strumentale dagli
inizi degli anni novanta a tutt’oggi. Docente di
educazione musicale, presso il 1° istituto superiore di 1° grado di Acquasanta Terme, ha istituito, oltre alla banda musicale cittadina composta da circa 50 elementi, una orchestra di
fiati giovanile formata da giovanissimi ragazzi
di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Oggi, ex
musicisti, hanno raggiunto fama e notorietà
nel panorama musicale nazionale ed internazionale. Nell’Agosto del 2004, la banda Città
di Acquasanta, si è gemellata con la Union
Musical de Paiporta, Valencia. Nell’
auditorium della cittadina spagnola, il complesso strumentale, ha effettuato un concerto
ottenendo lusinghieri consensi dal numerosissimo pubblico in sala e dalla critica Nelle pubbliche prestazioni propone un vasto repertorio che spazia: dalla musica tradizionale bandistica alla musica jazz, dalla musica sinfonica e
operistica alla musica moderna e leggera, dalla
musica afro-cubana alla musica andalusa.
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PEGASO-4TRIMESTRE
2016
8 STUDI del M° Francesco Dipietro
8 STUDI, per
clarinetto
in
sib e pianoforte ad uso degli
alunni degli istituti musicali superiori d i 1° e 2° grado, ha il duplice
scopo di avvicinare e abituare gli
allievi alla musica d'insieme e nel
contempo offrire orientamenti pedagogico-didattici in quanto i lavori proposti sono in linea con i
nuovi programmi ministeriali. Il
blocco è racchiuso in carpetta apposita contenente un Cd dei brani
e le parti staccati del clarinetto e
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PEGASO-4TRIMESTRE
2016
PIETRO PISANO
Indicato agli alunni che studiano per il 1° anno di pianoforte, il quaderno musicale, contiene 40 melodie composte dall’autore e 5 di autori noti: Bach, Grieg, Haendel,
Gounod e Brahms.
VEXILLA REGIS
avanzano i vessilli del re, rifulge il mistero della croce
Vexilla Regis è un concerto, proposto nello stile
dell’oratorio, per soprano, tenore, quartetto di legni ed
organo ideato da Pietro Pisano. Gli avvenimenti della
passione di Cristo, insieme all’incarnazione e alla successiva resurrezione, formano uno dei misteri centrali
del Cristianesimo. Il desiderio di raccontare attraverso
la musica la Passione di Cristo è la più grande storia di
sacrificio oblativo e di dolore che accompagna noi uomini da circa due millenni. Il titolo Vexilla Regis è preso da una preghiera, composta da Venanzio Fortunato,
cantata i Venerdì Santo in onore della Santa Croce. Il percorso dell’oratorio spazia: dal canto
gregoriano ai canti di Sant’Alfonso Maria De Liguori e del beato Tommaso Fusco, da Pergolesi a Mozart, da Gabriel Faurè a compositori della nostra generazione. Tutte le musiche sono legate da un unico filo conduttore LA PASSIONE DI CRISTO mentre i brani sono accompagnati da letture prese dal vangelo e di altri autori inerenti alla Passione. Il luogo adatto
alla rappresentazione è la Chiesa ed i lettori vengono scelti tra i partecipanti alla funzione.
video promozionale da you tube: https://www.youtube.com/watch?v=IX1ByEPE5X0
a cura della redazione
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PEGASO-4TRIMESTRE
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LE SVOLTE DA COMPIERE NELLA VITA
L’inizio di un nuovo
anno ci mette sempre
alla prova, risveglia in
ognuno di noi tanti
buoni propositi, ci pone spesso dinnanzi
alla voglia di un profondo rinnovamento,
anche se il più delle volte il timore dei grandi
cambiamenti della vita ci induce a riporre
nel cassetto più nascosto quanto in realtà è
un nostro forte bisogno di rinascita. Io ho
vissuto in prima persona, qualche tempo fa,
l’esigenza della svolta. Ho avuto il coraggio,
perché di questo si ha realmente bisogno, di
compiere questo salto nel buio. Lo dovevo
soprattutto a me stessa, per un senso di onestà verso me stessa prima di tutto. Ho capito
che altrimenti avrei continuato a vivere una
vita non mia e, siccome non abbiamo molte
possibilità di vivere, ho preferito affrontare la
tempesta, attraversarla, uscirne ferita, ma finalmente viva. E, soprattutto, consapevole di
essere stata leale, in barba alle tante ipocrisie
e falsi perbenismi che i più sfoderano miseramente. “...Bisogna sempre sapere quando
le equilibrio che tutti ricerchiamo. È così
che giungi a quel momento in cui cominci
a fare un resoconto della tua vita; è come
se la tua vita ti scorresse come in un rewind, lentamente, mettendo a fuoco ciò
che di bello e positivo sei riuscito ad ottenere e mantenere con te, ma anche ciò che
ha crepato la solidità di quelle che pensavi
fossero le indistruttibili e inviolabili fondamenta della tua vita. È in questo preciso
momento che si insinua in te la paura di
non poter controllare gli effetti che le tue
scelte di cambiamento possono generare.
Questa paura produce due possibili conseguenze: può farti tornare indietro nelle tue
decisioni che stanno per stravolgere la tua
vita e spesso quella di chi è a te legato oppure, paradossalmente, può indurti ad avere ancora più coraggio, nel mantenere ferma la volontà di dare una svolta perché si
comprende che quella è l’unica strada, pur
dolorosa a volte, per imparare a volersi bene, per imparare finalmente, che anche io
ho il diritto-dovere verso me stessa di amarmi, di tutelarmi e di proteggermi da
quanto nella vita che mi sto lasciando alle
una tappa del viaggio giunge al termine. spalle mi ha deluso e amareggiato. Paulo
Chiudere un ciclo, sbarrare porte, conclude- Coelho dice ancora: “… Non smettere mai
re capitoli non importa come lo diciamo, ciò di avere dubbi. Quando non hai più indeciche importa lasciare nel passato quei mo- sioni vuol dire che ti sei fermata nel tuo
menti della vita che sono già stati vissuti. Bi- cammino…”
sogna correre dei rischi, seguire alcune stra…e io questo non posso permetterlo...
de e abbandonarne altre. Nessuno era in grado di decidere senza paura…” Paulo Coelho.
Che cosa magica e grandiosa è la vita di ognuno di noi, un percorso fatto di tante tappe alcune formali, d’obbligo per chi non
vuole uscire dai dettami del conformismo a
cui, in effetti, un po’ siamo tutti votati, altre
più bizzarre perché più vicine ai nostri desideri rimossi, ai bisogni che l’anima umana
reclama per mantenere quel delicato e fragi-
a cura di Lucia Franzò
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PEGASO-4TRIMESTRE
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Il Dirigente, prof.ssa Giovanna Tarantino
VALORI
Il nostro istituto, da sempre, è improntato ai valori della
discussione libera e democratica coniugata con la responsabilità individuale verso gli altri e le istituzioni. Sostiene e
promuove a valori del dialogo, dell’inclusione, della conoscenza fra culture diverse, dello scambio, del confronto, del
valore educativo di ogni azione culturale. Difende e rappresenta i valori della carta costituzionale italiana, in particolare quelli presente nella sezione “principi fondamentali” e nella sezione “diritti e doveri dei cittadini”. Fa sua la
bandiera della trasparenza e della correttezza professionale verso le famiglie, gli studenti, gli utenti tutti del mondo della scuola. Il personale della scuola, dirigente, docenti, assistenti tecnici, amministrativi e collaboratori scolastici,
condivide appieno i valori contenuti nel codice disciplinare
dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche (art. 54
dlgs 165/01).
MISSION
Il Liceo Scientifico “E. Fermi” di Policoro condivide a pieno
la missione che la Costituzione della Repubblica Italiana
consegna alle istituzioni scolastiche: formare uomini e
donne come cittadini responsabili e solidali, condurre l’adolescente alla compiuta formazione di
una personalità adulta e globale. La sua attività
didattica mira a realizzare percorsi formativi che educhino alla cittadinanza attiva, alla responsabilità personale e
sociale, mediante l’acquisizione di conoscenze, lo sviluppo
della capacità, la maturazione di competenze, in particolare quella dell’imparare ad imparare. In tal modo
s’intende, non solo, innalzare il livello delle conoscenze e
delle competenze degli studenti e delle studentesse, prevenire l’abbandono e recuperare la dispersione scolastica,
ma fornire loro un valido strumento metodologico spendibile sia nel campo degli studi universitari che nel mondo
del lavoro.
VISION
L’idea di educazione e di istruzione sposata dal Liceo Fermi si raccoglie intorno a poche ma buone essenziali parole
-chiave: curiosità intellettuale, amore per la conoscenza, condivisione. La visione educativa del nostro
istituto è la condivisione:
 del piacere di imparare e di crescere culturalmente;
 dello stare bene a scuola perché ciò determina un
ambiente favorevole all’apprendimento.
La serenità, la curiosità, il piacere della conoscenza e della
scoperta, la gioia della conquista di un risultato didattico
nel cammino dell’adolescente lungo il corso
dell’apprendimento devono essere elementi non secondari
del suo percorso: questo è ciò che ispira il lavoro nelle classi
e in tutti i momenti formativi della scuola.
STORIA E IDENTITA’
L’istituto, collocato in un contesto produttivo vitale, arricchito dalla presenza di un museo archeologico con reperti
preziosi e di mirabile fattura, viene istituito a Policoro
nell’a.s. 1967/1968, come sede staccata del Liceo Scientifico
di Matera. Allocato inizialmente in una struttura provvisoria priva di palestra e di spazi specifici per insegnanti e
alunni, nel 1987 ha ottenuto una sede adeguata e definitiva. È qualificato come una delle realtà scolastiche più dinamiche ed “attraenti” del territorio, tanto da essere frequentato sia da alunni provenienti dall’hinterland circostante e sia da alunni dei paesi della provincia di Potenza
e di Cosenza. Attento ai processi di cambiamento della
scuola italiana, ha attuato varie forme di sperimentazione, ha ampliato l’offerta formativa con l’istituzione
dell’indirizzo linguistico, delle scienze applicate e
dell’istituto Tecnico Trasporti e Logistica.
ISTITUTO E TERRITORIO
L’istituto sorge nella Città di Policoro, in un territorio abbastanza esteso, caratterizzato da una economia basata
su una agricoltura avanzata, da attività commerciali e
produttive abbastanza dinamiche, da un piccolo tessuto
di imprese artigianali a base familiare e da un turismo in
continua espansione grazie all’insediamento di strutture
ricettive sempre più accoglienti e qualificate sul litorale
marino. Le potenzialità economiche hanno trasformato
l’originale nucleo abitativo, ubicato sul sito dell’antica Heraclea, in una delle realtà più dinamiche della regione
Basilicata. Oggigiorno anche in questa realtà si avvertono
consistenti segnali di crisi che rivelano una fase di sostanziale arresto della crescita con un incipiente aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile. La scuola si inserisce in tale contesto ed ha un bacino d’utenza di oltre
cinquantamila abitanti che si estende anche nelle provincie di Cosenza e di Potenza. Presenta una offerta formativa e culturale variegata, attraverso una pluralità di indirizzi e percorsi didattici che recepiscono i bisogni e le richieste del territorio. Attenta ed aperta alle sollecitazioni del
mondo produttivo, del lavoro e della cultura, intende concorrere alla formazione del cittadino consapevole e attivo,
in un avanzamento progressivo di traguardi cognitivi e di
crescita umana e culturale. La presenza di un indirizzo di
Liceo Linguistico e di un indirizzo Trasporti e Logistica (ex
ITIS Nautico) ben si concilia con le valenze economicosociali del contesto territoriale.
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