Palazzo Donn'Anna
Il Palazzo Donn'Anna, ubicato all'inizio di via Posillipo, è uno dei più celebri palazzi di Napoli .
Le origini del palazzo risalgono al XVII secolo , quando venne innalzato per la volontà di
Donna
Anna Carafa , consorte del viceré Ram
iro Núñez de Guzmán
,
duca
di
Medina de las Torres
. Il progetto per la realizzazione fu commissionato al più importante architetto della città di quel
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Palazzo Donn'Anna
periodo,
Cosimo Fanzago
, che nel
1642
approntò un disegnò secondo i canoni del
Barocco napoletano
. Il Fanzago non riuscì a portare il palazzo al suo compimento per la morte di Donn'Anna.
L'edificio rimasto incompiuto assunse lo spettacolare fascino di una rovina antica confusa fra i
resti delle ville romane che caratterizzano il litorale di Posillipo e fra gli anfratti delle grotte.
Nell'interno di notevole interesse è il teatro, aperto verso il mare e dal quale si gode un bel
panorama della città partenopea, sede della Fondazione Culturale Ezio De Felice.
Il palazzo è il punto di ancoraggio di una delle più celebri leggende napoletane scritte da Matil
de Serao
. Nelle credenze popolari Donn'Anna viene confusa con la famosa e discussa regina
Giovanna d'Angiò
che qui avrebbe incontrato i suoi giovani amanti, scelti fra prestanti pescatori e con i quali
trascorreva appassionate notti di amore, per poi ammazzarli all'alba facendoli precipitare dal
palazzo; la leggenda vuole che le anime di questi sventurati giovanotti tuttora si aggirino nei
sotterranei dell'antica dimora, affacciandosi al mare ed emettendo lamenti.
Altri invece raccontano che la regina facesse uscire il suo amante con una barca a remi
dall'entrata che da sul mare, quella che oggi è possibile vedere dalla spiaggia, tutt'ora usata
dagli inquilini per accedere alle imbarcazioni.
Fonte : Wikipedia.it
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