CartaCanta onlus Parma

CartaCanta
onlus
associazione tutela diritti persone non autosufficienti
numero iscrizione registro prov.le volontariato: 423 IC
codice f iscale/part ita iva n. 92155440347
“ Ci sedemmo dalla parte del torto,
visto che tutti gli altri posti erano occupati “
w w w. c a r t a c a n t a . p r. i t - i n f o @ c a r t a c a n t a . p r. i t
telefono 345 0554384 - fax 0521 1810727
Bertolt Brecht
Parma, 1° giugno 2010
I LEGIONARI DI INCIVILTA' PER PARMA SI PREPARANO ALL'ASSALTO FINALE
DELL'AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA
Dopo aver scaricato da sempre sui bilanci dell'ASP ogni genere di costi di sua esclusiva e dovuta
competenza, il Comune di Parma si sta ora organizzando per la procedura della spoliazione
definitiva dei beni dell'Azienda, ed in particolare dei suoi “gioielli di famiglia”, attraverso una loro
pretesa valorizzazione garantita tramite l'acquisto ad opera della cartiera STT, il nuovo mostro
pubblico di gestione privata dell'indebitamento comunale.
E tutto questo a vantaggio di chi? Da un lato ovviamente del “soggetto attuatore” del WC di via
Budellungo (quel privato-sociale che risponderà a breve al bando del project financing dal vitalizio
così lucrativo), dall'altro degli immobiliaristi che attendono da tempo di affondare le mani su Villa
Parma e sul complesso Romanini-Stuard e per ultimo, dopo che avrà pagato i suoi debiti
elettorali, del Comune di Parma che si sarà nel frattempo liberato dai tanti obblighi richiesti dai
servizi sociali avendoli scaricati furbescamente sulle spalle della sua ASP.
Lo scopo di queste note è dunque quello di riuscire tramite prove inconfutabili, quali sono i bilanci,
a dimostrare prima il ruolo fondamentale svolto da “Retromarcia Parmigiana” (una delle tante
correnti di “Inciviltà per Parma”) per sganciare il Comune dagli impegni sottoscritti tra la
precedente amministrazione e l'ex Iraia a proposito della riqualificazione del suo patrimonio
immobiliare e quindi provare il rapporto parassitario subito dall'ASP a tutto vantaggio del Comune
(il socio praticamente unico dell'Azienda dopo l'uscita anche dell'Ente di P.le della Pace dalla
compagine sociale) e propedeutico alla rinuncia dei suoi compiti in materia di servizi sociali.
Prima dei numeri, lasciamo però parlare i due documenti integrativi dei bilanci per ascoltare la
pioggia di menzogne raccontate dal Comune di Parma a proposito dei ritardi sull'avvio dei previsti
lavori di riqualificazione delle strutture dell'ASP e dell'ineluttabilità dei WC center di periferia.
(Note sulla gestione – esercizio 2007)
•
il Progetto Romanini-Stuard
“Nell'anno 2007 si è conclusa la compravendita da parte dell'A.S.P. del Complesso immobiliare dell'ex
Ospedale Geriatrico Stuard, di proprietà dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria che insiste nello stesso
comprensorio in cui sono situate le strutture socio-assistenziali Romanini e Gulli.
Mentre la Casa Protetta e il Centro Diurno sono ospitati nell'immobile denominato Gulli, la cui
ristrutturazione si è conclusa nel 2006, la R.S.A. - inaugurata nei nuovi locali nel luglio 2007 – rappresenta
soltanto il I° stralcio funzionale di un progetto complessivo di ristrutturazione dell'immobile denominato
Romanini, al termine del quale dovrebbero essere realizzati n. 76 posti letto: l'acquisizione dell'ex Ospedale
Stuard, che ha una superficie di 6.000 mq, costituisce una significativa occasione di riqualificazione per un
importante comparto all'interno del quartiere Oltretorrente nel quale potranno essere realizzati altri servizi
socio-sanitari a favore della collettività.
Il Comune di Parma, che ha auspicato l'acquisto dell'immobile, ha assunto l'impegno di sostenere l'Ente nella
definizione del progetto di ristrutturazione e nella ricerca di finanziamenti esterni (pubblici o privati)
necessari alla sua realizzazione, al fine di costituire un polo rilevante nell'ambito dei servizi agli anziani e ai
disabili, ai fini della rivitalizzazione del quartiere”.
•
Il Progetto Villa Parma
“Nell'anno 2007 è stato completato l'iter tecnico-amministrativo che ha portato all'approvazione del
“Progetto Unitario” relativo all'area denominata “Villa Parma” da parte del Consiglio comunale. Tale progetto
prendeva avvio alcuni anni or sono dalle necessità individuate dal Consiglio di Amministrazione dell'ex Ipab
Iraia di procedere alla realizzazione nel Parco di Villa Parma (in cui sono presenti tre strutture residenziali) di
una nuova Casa Protetta e di avviare la ristrutturazione dell'attuale residenza delle Tamerici (situata nel
Comprensorio) nonché di realizzare una nuova sede per la squadra manutenzione.
1
Data la presenza all'interno del Comprensorio del parco a verde, autentico valore con essenze ad alto fusto
di notevole pregio e di un percorso pedonale attrezzato per gli ospiti a favorirne lo svago e sollecitarne la
mobilità fisica, nel Progetto si doveva tenere conto dell'esigenza di poter rivalutare il sistema del verde
esistente attorno alle strutture del Comparto e dell'esigenza di reperire i necessari spazi di sosta o
parcheggio privato per potere eliminare all'interno del Parco la presenza di automobili private in modo da
riservare i percorsi esistenti ai pedoni e ai soli mezzi di servizio e di soccorso, e di valorizzare il percorso
salute esistente.
Si precisa che il Comparto di Villa Parma, di proprietà degli Iraia e in parte del Comune di Parma, dal punto
di vista urbanistico è ubicato nel Piano Operativo Comunale in un territorio destinato a zona per attrezzature
ospedaliere, che comprende anche porzione di area a verde pubblico attrezzato ed una parte riservata a
parcheggi pubblici e privati; inoltre viene interessata sia da una fascia di rispetto cimiteriale che dal vincolo
relativo a zona di tutela idraulica nell'ambito urbano esondabile dei torrenti Parma e Baganza ed a fascia di
rispetto della linea di trasporto rapido di massa su villa Villetta. L'area è infine soggetta a vincolo
paesaggistico ai sensi dell'art. 142 D.lg. 42/04 per i fabbricati più prossimi a piazzale Fiume.
Nel progetto è stata prevista la realizzazione di una struttura residenziale per anziani non autosufficienti, con
80 posti letto organizzati in 4 nuclei distinti, su tre piani fuori terra, oltre ad una serie di spazi per attività
sanitarie e riabilitative al servizio dell'intero comparto e del territorio cittadino. La struttura dovrà accogliere
altrettanti ospiti per trasferimento dalla vicina Residenza delle Tamerici che potrà essere successivamente
ristrutturata.
Al termine dell'intervento nel Comparto di Villa Parma risulteranno presenti 40 posti letto in più rispetto
all'attuale dotazione, che potranno costituire una risorsa da mettere a disposizione della Comunità locale per
soddisfare nuovi bisogni o sperimentare servizi innovativi. Il finanziamento dell'opera deriva dalla prevista
alienazione di beni immobili dell'Azienda”.
(Bilancio sociale e Relazione di gestione – esercizio 2008)
•
I Progetti Villa Parma e Romanini-Stuard
“Con riferimento alle prospettive di sviluppo dei servizi e all’ampliamento dell’offerta di posti di Casa Protetta
evidenziate nei documenti programmatori dell’Azienda – realizzazione nuova struttura protetta nel
Comprensorio di Villa Parma e ristrutturazione del complesso immobiliare Romanini/Stuard - si deve dare
atto che nel corso del 2008 non vi è stato alcun seguito in attesa di una pianificazione complessiva da parte
dell’Assemblea di Soci che individuasse anche le modalità di reperimento delle risorse necessarie ad
assicurare la copertura finanziaria degli interventi”.
•
La quarta struttura a Villa Parma
“La carenza di risorse finanziarie non ha consentito nel 2008 la progettazione per la realizzazione della
nuova struttura residenziale nel Comprensorio di Villa Parma, che rimane tuttavia un obiettivo ed una
priorità di questa Amministrazione al fine di consentire uno sviluppo dei servizi ed un ampliamento della
capacita ricettiva delle strutture residenziali”.
(Relazione di gestione – esercizio 2009)
•
Una nuova progettualità, i Welfare Community Center
Relativamente alla “realizzazione della nuova struttura protetta nel Comprensorio di Villa Parma e alla
ristrutturazione del complesso immobiliare Romanini-Stuard, nel corso del 2009 il Comune di Parma ha
maturato una nuova progettualità prevedendo la costruzione di nuovi contesti abitativi e commerciali in altre
parti della città, denominati Welfare Community Center”.
Tuttavia è un fatto che la maturazione dei nuovi progetti di WC (San Pancrazio e via Budellungo)
è stata fortemente travagliata e anche più del dovuto: forse gli ideatori del “Quoziente Parma”
avevano sopravalutato le loro capacità o forse, vista l'inconcludenza del precedente assessore al
welfare, avevano dovuto attendere “l'arrivo dei nostri” dalla Proges (il nuovo assessore al welfare
Lasagna e il dirigente Bertè) per inscenare la commedia di un'amministrazione umilmente attenta
ai contributi delle opposizioni e dei famigliari degli utenti dei servizi al solo scopo di guadagnare
tempo ed arrivare alla presentazione enfatica, prima (il 19 ottobre 2009) in conferenza stampa e
solo più tardi (il 29 ottobre) alle commissioni consiliari comunali, del parto prematuro del WC di
via Budellungo.
Inoltre, l'arroganza dimostrata dai dirigenti di “Inciviltà per Parma” (informando prima la stampa
e poi il Consiglio comunale) non si è limitata ad offendere soltanto le regole della comunicazione
istituzionale e della democrazia rappresentativa ma ha riservato la stessa “cortesia” all'Assemblea
dei Soci e al CdA della pubblica ASP.
Infatti, come leggiamo sempre nella “Relazione sul bilancio”, il Comune anticipa in parte il piano
di ristrutturazione che ha in serbo per l'ASP ma insiste ancora per tutto il 2009 nella menzogna di
voler costruire almeno una nuova struttura e ristrutturare quelle esistenti:
2
“Nella medesima seduta (21 aprile 2009) l’Assemblea approvava un documento presentato dal Comune di
Parma, Socio che detiene 96 quote di rappresentanza all’interno dell’Assemblea medesima, contenente le
prime linee guida per il Piano Strategico di rilancio dell’Azienda nel quale il Comune si riservava di pervenire
ad una definizione organica di un piano strategico triennale da sottoporre nuovamente all’Assemblea dei
Soci per una sua condivisione e approvazione entro il mese di giugno al fine di predisporre i necessari atti
organizzativi ed amministrativi per avviare già dall’autunno un processo di riorganizzazione. Tali linee guida
tracciavano alcuni obiettivi della gestione in termini di:
- riorganizzazione funzionale delle strutture assistenziali con suddivisione tra strutture a gestione diretta e
strutture affidate in gestione a terzi,
- acquisizione dei servizi alberghieri con modalità orientate al global service al fine di una maggior efficienza
e razionalizzazione dei costi,
- valorizzazione del patrimonio immobiliare attraverso una pianificazione di medio periodo (capace di
attivare anche risorse private) al fine di costruire almeno una nuova struttura e rimodernare quelle
attualmente in uso,
- impostazione di un sistema partecipativo con gli stakeholders interni e di una fattiva apertura al territorio,
- attivazione di sinergie con il Comune di Parma funzionali all’attività dell’Azienda.
In attesa della presentazione di tale documento, il Consiglio di Amministrazione non aveva potuto elaborare i
conseguenti documenti programmatori da sottoporre all’Assemblea medesima ma si era limitato ad adottare
alcuni atti per poter procedere con la necessaria organicità alla gestione dell’Azienda … Il Comune di Parma
giungeva soltanto nella seduta del 27/11/09 a presentare le linee di indirizzo e il percorso strategico di
sviluppo dell’ASP - con riferimento al triennio 2010-2012 - all’Assemblea dei Soci la quale approvava il
documento in data 3/12/09, dando mandato al Consiglio di Amministrazione di recepirne i presupposti
imprescindibili per la definizione della proposta di Piano Programmatico 2010-2012”.
Dunque il Comune di Parma si è presentato all'Assemblea dei Soci dell'ASP solamente al termine
dell'esercizio 2009 per informarla sul Piano Strategico che aveva “maturato” insieme ad ACB
Consulting e alla Compagnia delle Opere parmigiana e per rivelarle, a distanza di due anni e
mezzo dalla nascita dell'ASP, la rinuncia definitiva al progetto di riqualificazione di Villa Parma e
del Romanini-Stuard entrambi sostituiti dall'illusorio WC di via Budellungo.
In realtà le conseguenze di questo atteggiamento omertoso del Comune di Parma non si sono
fermate alla paralisi dell'attività dell'ASP (costretta dalla sua nascita ad attendere invano dal socio
di maggioranza le direttrici d'azione) ma si sono tradotte nell'avvicendamento di ben tre
Presidenti nell'arco di soli trenta mesi dalla sua nascita e soprattutto, cosa della quale l'attuale
amministrazione comunale si dovrà vergognare a lungo, nell'aver abbandonato per anni le
persone anziane non autosufficienti in strutture fatiscenti o inadeguate e senza nemmeno quel
minimo di interventi di adeguamento di spesa per l'acquisto di attrezzature socio-assistenziali e
sanitarie indispensabili per l'assistenza e la cura delle persone ricoverate.
Poco importa evidentemente a chi doveva controllare o avrebbe potuto levare le voce se le
strutture esistenti nel frattempo fossero o meno in regola con l'autorizzazione al funzionamento: il
Comando dei Vigili del Fuoco è sempre a loro disposizione per rilasciare le obbligatorie
certificazioni antincendio, logicamente una volta che il gestore pubblico dimostrerà di aver
adempiuto a tutte le precettazioni da tempo ricevute. Ma, come sembra per loro naturale, una
mano lava l'altra e tutte e due insieme lavano la faccia.
Non è superfluo e neppure macabro ricordare che, a fronte di malati con piaghe da decubito
profonde 8 (otto!) centimetri o che ciondolano la testa su decrepite carrozzine (anche la Sanità di
Parma dovrebbe fare qualche mea culpa), i letti dell'ASP sono ancora per la maggioranza a un
solo snodo e privi di adeguati materassi antidecubito (ai prossimi trasferimenti dall'ospedale, la
Sanità si ricordi di mandare all'ASP non solo il malato piagato ma anche qualcuno dei suoi
materassi) e che nel 2009 la principale attività di rinnovamento dell'ASP pare sia stata quella di
andarsi a prendere i letti nuovi e ancora imballati in via Casaburi, la struttura fantasma per
disabili della quale eviteremo di parlare solo per non infierire.
Se tutto questo vi sembra esagerato, lasciamo ai controllori della domenica trarre le conclusioni
da quanto riportato nel bilancio 2009 dell'ASP a proposito degli acquisti fatti per attrezzature
specifiche dei servizi alla persona poichè il loro valore di 169 mila euro al 31/12/2008 è
addirittura sceso a 167 mila euro al termine del 2009.
E dunque l'ASP di oggi ha un valore di attrezzature assistenziali e sanitarie pari all'1,1% (!!!) del
valore della sua produzione di 15 milioni di euro (riferito alla sola attività di servizio alla persona)
che rispecchia fedelmente la miseria culturale e la pochezza dell'impegno economico del Comune
di Parma verso la sua popolazione più debole.
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Viene legittimo domandarsi se è ancora opportuno lasciare la qualifica di amministratori pubblici a
nani senza scrupoli che nel febbraio 2009 si sono presentati come alla questua nella commissione
comunale snocciolando candidamente il rosario degli orrori rappresentato dal “Report periodico
ASP” dove tra le tante “amenità” avevano comunicato che:
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il 37,5% di ospiti in RSA e il 13,8% in Casa Protetta era affetto da piaghe da decubito, oltre la metà di 3°
e 4° grado,
il 56,3% di ospiti in RSA e il 25,4% in Casa Protetta era vittima di condizioni invalidanti neurologiche
(ictus, Parkinson, sclerosi, …),
il 70,3% di ospiti in RSA e il 66,3% in Casa Protetta soffriva di demenza,
il 45,3% di ospiti in RSA veniva alimentato artificialmente (PEG, …),
il 97% di ospiti in RSA e l'83% in Casa Protetta era incontinente,
il 79,7% di ospiti in RSA e il 70,3% in Casa Protetta era totalmente dipendente ai fini dell'igiene
personale,
il 100% di ospiti in RSA e il 98,5% in Casa Protetta ricorreva al bagno assistito,
il 75% di ospiti in RSA e il 59% in Casa Protetta dipendeva dalla carrozzina,
l'89% di ospiti in RSA e il 62,7% in Casa Protetta necessitava di protezioni a letto,
il 56,2% di ospiti in RSA e il 37,6% in Casa Protetta bisognava di protezioni quando sulla sedia o in
carrozzina.
Vogliamo adesso conoscere i principali “incrementi” di attrezzature legate ai servizi alla persona
affrontati dall'ASP nell'esercizio 2009? Ecco un piccolo stralcio dalla “Nota integrativa” del
bilancio:
“Gli incrementi generatisi nel corso dell’esercizio sono iscritti al costo di acquisizione e sono da riferirsi a:
-
lavapadelle (manutenzione incrementativa su bene esistente) per € 1.737
barelle doccia per € 10.296
sollevatori (nuovi e manutenzione incrementativa su esistenti) per € 10.750
carrelli per terapia € 9.036
materassi antidecubito per € 3.287
attrezzature varie (apparecchi aerosol, concentratore ossigeno, rolletor, termometri sonda) € 3.553
mentre i decrementi sono da riferirsi alle rottamazioni di attrezzature socio-sanitarie non più funzionanti”.
Riassumendo tutto quanto, per fare fronte alle molteplici gravità dei suoi 375 “ospiti” ricoverati in
strutture fatiscenti o incomplete che annullano la qualità e la quantità dell'assistenza (grave al
proposito è stata la miopia dell'Azienda sanitaria che nelle ultime ispezioni ha verificato il rispetto
da parte del gestore dei parametri regionali non tenendo in alcuna considerazione il contesto
strutturale in cui vengono applicati) l'ASP nel 2009 ha investito in nuove attrezzature solamente
38.659 euro, corrispondente ad una spesa di 103 euro per ospite all'anno (!!!).
Secondo noi si tratta di “macelleria comunale” (diversa dalla “sociale” come l'ha eufemisticamente
definita Draghi) e non di attività di servizi alla persona.
Comunque, poichè la colpa della paralisi dell'ASP viene sempre attribuita alla sua cronica
mancanza di risorse e all'insufficienza di entrate rispetto agli impegni gestionali, appare ancora
più grottesco non soltanto che il Comune di Parma (al tempo stesso fornitore, cliente e padrone
dell'ASP) si sia rifiutato di eliminare le cause strutturali più evidenti della perdita dell'Azienda ma
che risulti essere anche il primo soggetto ad eludere i pagamenti verso la sua controllata. Per
scaldare la calcolatrice iniziamo con alcuni “piccoli” numeri.
Nella solita “Nota integrativa” al bilancio d'esercizio 2009, alla voce “Crediti per incrementi del
patrimonio netto” è presente la categoria “Crediti per contributi in conto capitale” di 80.756 euro.
L'esigibilità di questo credito è immediatamente spiegata: “Si tratta di crediti verso il Comune di
Parma per il finanziamento dei lavori di manutenzione straordinaria sull’ascensore (in parte già effettuati
nell’esercizio precedente), sull’impianto antincendio e su quello dell’ossigeno effettuati nella Residenza dei
Tigli (di cui il Comune è proprietario - NdR)”.
E bravo il nostro Comune che anzichè supportare la sua controllata ne approfitta invece per
succhiargli la poca liquidità facendogli anticipare per anni costi che appartengono soltanto a lui; il
suo debito di 80.756 euro verso ASP è infatti la somma di due anticipazioni: 34.082 euro nel 2008
e 46.674 euro nel 2009 e quindi il Comune di Parma è una sanguisuga recidiva.
Visto allora che l'operazione sanguisuga gli era ben riuscita (in barba ai soci dormienti), il Comune
di Parma ne approfitta ancora più pesantemente una seconda volta omettendo per lungo tempo di
versare all'ASP una “cospicua somma” per rette a suo carico e per oneri a rilievo sanitario.
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Riguardo a questi ultimi, abbiamo ripetutamente denunciato fin dall'inizio la pericolosità dell'atto
regionale che dal 1° gennaio 2008, concedendo ai Comuni la possibilità di gestire direttamente e
non più tramite l'AUSL le risorse provenienti dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza,
avrebbe potuto tradursi nella consegna delle chiavi della “cassa” ad amministratori pubblici che
l'avrebbero poi utilizzata per finanziare i propri bilanci dissestati anzichè i servizi previsti, come a
Parma è puntualmente avvenuto, alla faccia del controllore che dovrebbe controllare se stesso.
Ecco comunque la parte del documento di bilancio 2009 di ASP che comprova quanto di cui sopra:
“La variazione nei crediti per contributi in conto capitale rappresentano l’incremento dei crediti verso il
Comune di Parma per il rimborso dei costi sostenuti per manutenzioni incrementative effettuate nel 2009
sulla Residenza dei Tigli, di proprietà dell’Amministrazione Comunale.
L’andamento positivo dei crediti verso il Comune di Parma è dovuto al pagamento di una cospicua somma,
negli ultimi mesi del 2009, relativa a rette di ospitalità e alla corresponsione di oneri socio sanitari.
Da segnalare al contrario l’andamento negativo dei crediti verso l’Azienda U.S.L. di Parma: nel 2009 sono
aumentati per un importo pari a circa tre mensilità. Infatti al 31/12/08 risultavano ancora da incassare le
mensilità da agosto a dicembre, mentre al 31/12/09 anche le mensilità di maggio, giugno e luglio”.
Come si vede, in questo caso insieme al Comune è stata colta in castagna anche l'AUSL, ma
mentre il primo, furbo com'è, non ha bisogno di consigli, alla seconda suggeriamo una maggiore
attenzione nei pagamenti se non altro per non venirsi a trovare nuovamente in una condizione di
oggettiva ricattabilità in occasione delle altre inevitabili ispezioni a cui verrà chiamata dalla nostra
associazione o dagli utenti.
Veniamo ora alla voce “Copertura posti letto – Giornate di inoccupazione”. Prima di leggere i dati
è necessario premettere che, una volta acquisito il parere dell'Unità di Valutazione Geriatrica,
l'accesso dell'anziano non autosufficiente alle strutture protette di Parma è gestito unicamente
dall'amministrazione comunale tramite gli uffici del SAA o le assistenti sociali del territorio.
Appare evidente che il gestore, in questo caso l'ASP, avrebbe tutto l'interesse ad accogliere
l'ospite nel più breve tempo possibile per incassare la retta e il rimborso degli oneri a rilievo
sanitario e ridurre così al minimo il numero di giornate impagate per inoccupazione del posto
letto. Parimenti il Comune di Parma, per sfoltire la lunga lista d'attesa (la cui entità è mai stata
rivelata) e contemporaneamente garantire il più velocemente possibile alla sua controllata ASP la
copertura del posto letto, dovrebbe adottare tutte le misure necessarie per snellire la procedura
d'ingresso dell'ospite ma in realtà, come leggiamo nella “Modalità di accoglienza nelle strutture
residenziali” allegata alla DGC 115/2010, le comunicazioni cartacee (con recapito manuale o via
fax) sembrano pesare di più quelle elettroniche, una maniera alquanto singolare per stare al
passo coi tempi.
“Ogni qualvolta si renda disponibile un posto letto convenzionato l’ASP ne dà comunicazione al Servizio
Anziani, tramite fax … Sulla base dei suddetti elenchi (d'attesa), il Servizio Anziani del Comune di Parma
provvede all’individuazione dell’anziano avente diritto all’accesso in Casa Protetta/RSA, ne autorizza
l’ingresso e invia all’ASP la comunicazione, via fax, delle generalità dell’anziano autorizzato
all’ammissione ... Il giorno dell’ammissione l’ASP conferma, via fax o e-mail, al Servizio Anziani, il
nominativo della persona accolta, la data di ingresso e la struttura di accoglienza. Il Servizio Anziani del
Comune di Parma, a seguito della comunicazione dell’avvenuto inserimento, si impegna ad inviare all’ASP
entro cinque giorni lavorativi, a far data dall’ingresso dell’anziano, comunicazione scritta dove sono indicati i
soggetti tenuti al pagamento della retta e la distribuzione degli oneri tra i medesimi, calcolati in base alle
modalità previste dal Regolamento Comunale di ammissione in strutture protette per anziani e dove è
esplicitata l’eventuale compartecipazione del Comune di Parma alla copertura dei costi socio-assistenziali. A
tale comunicazione viene allegato l’impegno al pagamento sottoscritto dall’anziano e/o dalla persona
referente. In assenza della trasmissione della suddetta comunicazione, l’ASP pone a carico del Comune di
Parma l’intera quota a far data dalla comunicazione di autorizzazione all’ingresso …
5
… Con riferimento al Servizio di Casa Protetta e alla RSA a tempo prolungato è riconosciuto all’ASP un
indennizzo pari al 90% della quota a carico della retta di ospitalità a carico dell’utente per posto letto
inutilizzato, a far tempo dal 3° giorno successivo alla comunicazione formale tramite fax indicante la
disponibilità del posto letto escludendo dal calcolo i giorni festivi e le festività infrasettimanali. Le modalità
da seguire per l’occupazione del posto sono le seguenti:
fax
fax
fax
fax
fax
fax
fax
domenica
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
sabato







posto
posto
posto
posto
posto
posto
posto
letto
letto
letto
letto
letto
letto
letto
con
con
con
con
con
con
con
indennizzo
indennizzo
indennizzo
indennizzo
indennizzo
indennizzo
indennizzo
riconosciuto
riconosciuto
riconosciuto
riconosciuto
riconosciuto
riconosciuto
riconosciuto
da
da
da
da
da
da
da
mercoledì
giovedì
venerdì
sabato
lunedì
martedì
mercoledì.
Nel caso ad esempio di Pasqua e lunedì dell’Angelo, a seguito di un fax del sabato precedente, l’ingresso
dovrà essere garantito il giovedì”.
A leggere questo minuzioso rimpallo di fax verrebbe la voglia di sfogliare la documentazione degli
accessi per verificare se le attribuzioni dei costi delle giornate vuote sono avvenute realmente
secondo la procedura sopra descritta o se il socio padrone dell'ASP abbia cercato, anche in questo
caso, di approfittarne per eluderne gli impegni. Tuttavia per adesso “ci teniamo il dubbio” e ci
limitiamo a prendere visione del risultato complessivo che emerge dal bilancio:
La tabella successiva integra i dati precedenti sulle giornate vuote con le relative mancate entrate
(rette degli utenti e rimborsi per oneri sanitari a carico dell'Ausl); il quadro che ne emerge è assai
preoccupante in relazione alla lunga lista di persone in attesa da mesi di un posto letto
convenzionato, al dato della perdita d'esercizio e alla pretesa efficienza sbandierata dall'attuale
amministrazione comunale.
tipo
struttura
n. giornate vuote per retta giornaliera a rimborso oneri a rilievo
inoccupazione p/l
carico dell'ospite sanitario a carico AUSL
mancato introito
totale per ASP
Casa
Protetta
3.423
51,25
35,98
298.588,29
RSA
1.363
53,55
39,67
127.058,86
Centro
Diurno
1.423
11,75
17,77
42.006,96
Totali
6.452
467.654,11
Perdita dichiarata nel bilancio d'esercizio 2009 dell'ASP
282.482,00
Guardando il risultato a noi pare che anche per l'anno scorso una gestione più sveglia e meno
burocratica degli accessi alle strutture da parte del Comune di Parma (come peraltro avviene in
altri comuni) avrebbe potuto, se non cancellare del tutto, almeno abbattere sensibilmente la
voragine di mancate entrate per l'ASP anche perchè, come vedremo più avanti, il loro importo
complessivo è di gran lunga superiore alla perdita di bilancio dichiarata in tutti gli esercizi .
Comunque, già che abbiamo nominato l'inefficienza del Comune di Parma, vediamo adesso di
capirne l'eventuale nesso con il margine complessivo prodotto dai vari nuclei assistenziali ancora
gestiti dall'ASP nel 2009 e per fare questo ci affidiamo ancora una volta alla sua “Relazione di
gestione” allegata all'ultimo bilancio:
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Costi e ricavi direttamente a carico dei centri di costo finali (nuclei assistenziali)
A questo punto sorge spontanea la domanda: da dove derivano le pesanti perdite del Romanini e
di TUTTI i Centri Diurni? Grazie alle note originali adesso possiamo iniziare a “sorridere”:
“Si conferma, come per l’esercizio 2008, l’onerosità della gestione della R.S.A. Romanini soprattutto in
termini di personale, legato alle dimensioni e alle caratteristiche strutturali del nucleo organizzato su tre
piani, situazione che ha portato all’individuazione di tale struttura fra quelle da esternalizzare all’interno del
piano strategico riorganizzativo dell’ASP.
Relativamente ai Centri Diurni si segnala, per le stesse ragioni già evidenziate nella relazione dell’anno
scorso, un risultato ampiamente negativo già dal 1° margine operativo ”.
Quali sono queste ragioni? Eccoci subito accontentati: “ Relativamente ai Centri Diurni si segnala come
la previsione di bilancio era stata effettuata in base alla Convenzione allora vigente con il Comune di Parma
che è stata poi superata nel corso dell’anno dall’approvazione del Contratto di Servizio, di cui si è fatto
cenno in premessa, che ha introdotto diverse modalità di rimborso da parte del Comune medesimo le quali
si sono rivelate più svantaggiose per l’Azienda (dalla Relazione di gestione 2008)”.
E bravi i furbetti del nostro quartierino: da tre anni, da quando hanno messo le mani sull'ASP non
solo hanno sospeso i lavori di completamento del Romanini-Stuard (“un progetto complessivo di
ristrutturazione dell'immobile al termine del quale dovrebbero essere realizzati n. 76 posti letto”)
lasciando all'Azienda l'onere di garantire l'assistenza a soli 18 ospiti abbandonati su tre piani ma
si sono pure adoperati per architettare nuovi meccanismi, a loro esclusivo favore, per rifiutare alla
loro controllata ASP il corretto rimborso dei costi relativi ai Centri Diurni.
Nella pagina seguente cercheremo di riassumere i dati fin qui commentati per evidenziare il
danno economico che questi “amministratori” senza scrupoli hanno già arrecato all'Azienda
Pubblica di Servizi alla Persona. Purtroppo i criteri usati nei bilanci per l'analisi dei dati non sono
tra loro uniformi e quindi alcuni dati non risultano utilizzabili per il nostro scopo; allora, in questi
casi soltanto, abbiamo riportato nel 2008 (contrassegnandoli con l'asterisco) gli stessi valori del
2009 non essendoci state nel periodo variazioni di rilievo tra gli elementi da cui traggono origine.
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Mancati pagamenti e costi per inefficienze riconducibili direttamente al Comune di Parma
Descrizione
2007
2008
Contributo servizi accessori¹
Mancate entrate per giornate vuote
Maggiori costi gestione Romanini
2009
50.000
Totali
50.000
409.970
486.251
467.654
1.363.875
83.034**
166.067*
166.067
332.134
226.962*
226.962
453.924
Calcolo com.le rimborso Centri Diurni
Totale mancate entrate
493.004
963.362
907.357
2.363.723
Perdite d'esercizio a bilancio
398.802
354.583
282.482
1.035.867
¹ Si tratta del contributo, mai erogato, che il Comune aveva promesso all'ASP a fronte del suo impegno a
garantire la continuità gratuita dei servizi podologo, barbiere, parrucchiera e fornitura farmaci di fascia C.
** Valore imputato al 50% essendosi l'ASP costituita il 02/05/07.
In aggiunta a questo, restano da quantificare i costi finanziari per l'Azienda derivanti dai ritardati
pagamenti del Comune di Parma e nel rimborso dei lavori anticipati dall'Azienda verso strutture di
proprietà comunale. Ma, come si vede chiaramente, anche solo recuperando il 50% di questi
sprechi e mancate entrate il saldo dell'attività dell'ASP sarebbe ora positivo.
Hanno ben voglia allora gli “amministratori” comunali di urlare un giorno “al buco, al buco” e
l'altro di scendere in piazza sventolando un utile nel bilancio previsionale 2010, previsionale
appunto e frutto, ammesso che ci sarà, non di una diligente attività ma di alienazioni patrimoniali.
Non abbiamo dimenticato che l'ex Iraia soffre di sue profonde incapacità manageriali e gestionali
ma è francamente penoso assistere da mesi allo sproloquio di numeri sfornati sul WC di via
Budellungo dai ventriloqui delle cooperative d'affari sapendoli basati sulla spoliazione dell'ex Iraia.
Numeri di carta che parlano di un WC di carta, numeri che si gonfiano dell'80% ogni giorno che
passa, numeri che si contraddicono l'un l'altro e con tutti i documenti ufficialmente verbalizzati.
Cari “amministratori” di carta, rimboccatevi le maniche e sputatevi nelle mani che ci sono tanti
lavori, veri e non di carta, che vi aspettano per rimuovere l'isolamento che ha fin qui distinto il
ghetto di Villa Parma: ad esempio, la nuova quarta struttura, la demolizione a turno delle altre e
la loro ricostruzione con annessi uffici e servizi pubblici per tutta la cittadinanza, l'abbattimento
del muro di cinta del Comprensorio (avete bambini che giocano sul cemento della scuola
adiacente e un parco a verde a fianco inutilizzato). E costruite all'interno dei recinti per piccoli
animali in modo che i bambini conoscano dal vivo come sono fatte le galline, aprite nuovamente
le cucine per preparare i piatti per gli anziani del quartiere e realizzate una mensa interna per
dispensare pasti a chi vorrà intrattenersi con i suoi cari.
Aprite poi i cordoni della borsa per completare la riqualificazione del Romanini-Stuard e dei servizi
per il quartiere Oltretorrente. Abbiamo poi bisogno nei quartieri, comunità vive e concrete a
differenza degli artificiali “community center”, di nuove strutture per anziani non autosufficienti e
soprattutto di nuovi “servizi di mezzo”, che non sono nè strutture per anziani malati cronici e
neppure abitazioni residenziali, ma alloggi per anziani parzialmente autosufficienti supportati da
un “portierato sociale” coniugato in tutte le forme possibili.
Su queste progettualità, aperte al contributo di tutti, avreste il diritto di chiedere l'impegno delle
future amministrazioni e non ipotecare il nostro futuro al privato con “project financing” di 30, 40
o 50 anni, ossia per la vita. Perchè in caso di cattiva gestione chi ci libererà dai vincoli firmati?
Eppure, guardandoci intorno vediamo ancora oggi al loro posto nani, ventriloqui e pesudo
amministratori che vorrebbero continuare a depredare l'ex Iraia del suo patrimonio composto sì di
beni materiali, inalienabili, ma anche di 500 anni di storia dell'assistenza nella nostra città.
Il Signore ce la mandi buona, non solo a noi ma anche a voi che siete per “Inciviltà per Parma”
tra i probabili destinatari degli effluvi provenienti dal WC del ghetto di via Budellungo.
Associazione
CartaCanta
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