riasunto tesi

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RIASUNTO TESI
MARSELA CERRAGA
MAT. 46602
Per molti decenni e a seguire, l’Albania è stata isolata dagli altri paesi europei, compresi anche i
paesi europei che erano parte del blocco socialista, per causa dell’eccessiva centralizzazione
economica e basandosi sul principio di fare tutto con le nostre forze. La transizione portò dei
cambiamenti strutturali ma anche il cambiamento dei principi su cui si fondava l’ideologia
economica e politica. Le forze di mercato presero in mano la distribuzione delle risorse e la
riduzione dei disequilibri economici esistenti. Le prime riforme si concentrarono nel taglio delle
sovvenzioni alle aziende statali che erano vicino al fallimento, nelle liberalizzazione massiccia dei
prezzi dei prodotti e servizi e il processo di privatizzazione della terra. Questi processi portarono
all’aumento della disoccupazione e alla diminuzione della produzione e dei consumi, quando nello
stesso tempo l’inflazione aveva toccato il 100%. Sotto la pressione della riduzione della produzione
domestica e della svalutazione eccessiva della valuta locale il Lek, le riserve valutarie si
diminuirono molto. La situazione finanziaria peggiorò velocemente e la politica monetaria che non
esisteva perché l’Albania non aveva una banca centrale moderna. Durante gli anni ’90, la via
seguita dal paese è stata molto incerta diventando un caso particolare della transizione. Erano i
tentativi di provare a capire il ruolo e la posizione che ciascuno aveva in questa economia, la
riscoperta dei stimoli imprenditoriali e dei rischi che caratterizzavano le decisioni economiche.
Durante questi processi il paese creò la base per il consolidamento macroeconomico all’inizio del
nuovo millennio. L'Albania ha fatto notevoli progressi nelle riforme di transizione, nella crescita
economica e nello sviluppo, notevolmente, influenzati considerevolmente anche dagli afflussi di
IDE, e nel miglioramento della qualità della vita della popolazione. Tuttavia, il paese presenta
ancora una serie di sfide che provengono dalla necessità di superare gli ostacoli nelle riforme
strutturali.
In questa tesi cercherò di analizzare l’andamento e le caratteristiche dell’economia albanese
passando da un economia pianificata a un economia di mercato. Nel primo capitolo viene dato un
quadro generale dell’economia socialista dal 1945 al 1990. Il modello rigido comunista che ha
prevalso durante quei 45 anni in Albania è stata rigorosamente basato sull'ideologia marxista e sulla
politica economica stalinista. Abbiamo davanti un economia dove il sistema dei prezzi e dei mercati
nel concetto classico della parola non esisteva, l’assegnazione dei beni e servizi si faceva attraverso
la pianificazione. Alle aziende, di proprietà statale, veniva detto cosa produrre, da chi acquistare e a
chi vendere. L’unica forma di mercato che esisteva era quello informale - mercato nero-, il quale
operava ai margini del sistema. La struttura economica e della produzione era molto squilibrata, con
un sovra sviluppo dell’industria pesante e uno scarso sviluppo del settore dei servizi. Durante
questo capitolo l’analisi segue con lo studio della crescita economica e la sua composizione. In
particolar modo si da un quadro statistico sullo sviluppo dell’economia socialista. Vengono studiati
la popolazione la forza lavoro, l’industria, l’agricoltura e gli investimenti.
Nel secondo capitolo viene trattata la fase di transizione. La transizione rappresentava una grande
sfida per il paese; era il passaggio da un economia totalmente paralizzata e basata su aiuti alimentari
alla programmazione e all’attuazione delle riforme concrete e complesse e alle diverse politiche per
lo sviluppo che avrebbero trasformato radicalmente le relazioni economiche-sociali tra le persone,
la loro mentalità, le istituzioni, la legislazione e il modello del governo. Cosi, l’Albania è stata
valutata come un paese coraggioso e abbastanza “diligente” nel intraprendere le riforme radicali
durante gli anni del primo decennio della transizione. A causa di queste riforme, alcuni indicatori
importanti dell’economia hanno avuto un miglioramento considerevole, almeno fino agli anni 19951996. Diversamente dagli altri paesi ex-comunisti, l’Albania ha concluso i primi cinque anni della
transizione con la crisi del 1997, il che ha scosso gravemente non solo i risultati economici fin ora
ottenuti, ma anche quelli politici, istituzionali e sociali. Una caratteristica recente, particolare
dell'economia albanese, è il rialzo e il crollo di vari regimi di investimento a piramide fraudolenti.
Questo studio cercherà inoltre di stabilire un legame tra il flusso di rimesse e l'ascesa e la caduta di
questi regimi. Proseguendo poi con l’analisi del sistema finanziario albanese e il processo di
privatizzazione.
Nel ultimo e terzo capitolo ho cercato di approfondire gli sviluppi economici negli ultimi anni,
dando un quadro macroeconomico generale del paese. Negli ultimi anni ha compiuto significativi
progressi verso un’economia di mercato moderna, anche se nel 2009, come accaduto per altri Paesi
della Regione, ha risentito degli squilibri causati della crisi economica e finanziaria internazionale.
La crescita del PIL albanese, attestatasi negli ultimi anni ad un ritmo superiore al 6% annuo, ha
segnato un forte rallentamento nel 2009. L’accesso dell’Albania alla Organizzazione Mondiale del
Commercio, nel settembre 2000, ha permesso l’applicazione in loco delle politiche e delle regole
del commercio internazionale che assicurano agli investitori stranieri la parità di trattamento nei
rapporti commerciali. Nell’ambito del commercio internazionale mi sono soffermata sul andamento
dell’interscambio commerciale con l’Italia e degli investimenti diretti esteri bilaterali. Negli ultimi
anni è emersa la prospettiva dell’integrazione europea per l’Albania. Il 12 giugno 2006 viene
firmato tra l’Albania e UE un accordo di stabilizzazione e di associazione. L’Accordo interinale del
2006 prevede la creazione di una zona di libero scambio, da istituire progressivamente, nel corso di
un periodo della durata massima di dieci anni, a decorrere dalla data di entrata in vigore
dell’accordo. A questo fine, le due parti devono provvedere ad eliminare tutti i dazi e le tasse di
effetto equivalente gravanti sui prodotti industriali. Attualmente, l’interscambio commerciale UE Albania è molto significativo per l’Albania: la quota UE sul valore delle esportazioni albanesi è
dell’81% circa, mentre la quota Ue sul valore delle importazioni in Albania è del 68% circa. Per
quanto riguarda l’immigrazione, un tema chiave nei rapporti tra Tirana ed alcuni Stati membri, tra i
quali l’Italia e la Grecia, l’Ue ha adottato lo stesso approccio sperimentato con alcuni paesi vicini:
l’UE ha chiesto ed ottenuto dall’Albania la conclusione di un accordo di riammissione, entrato in
vigore nel maggio del 2006, in cambio di un Accordo di facilitazione dei visti, firmato nel settembre
del 2007 ed entrato in vigore il primo gennaio 2008. Lo studia continua la valutazione dello stato
attuale delle relazioni UE - Albania e prospettive future. Entro la fine dell'anno 2010 è attesa la
liberalizzazione di visti per gli spostamenti dei cittadini albanesi sul territorio dell'Unione; si tratta
del secondo grande passo del Paese sul piano internazionale, dopo l'ammissione alla NATO
avvenuta nel 2009. Il Parlamento europeo ha dato il via libera alle modifiche del 7 ottobre 2010.
Mentre nel luglio 2011, dopo una lunga ed esperante attesa, i cittadini albanesi in possesso di un
passaporto biometrico potevano viaggiare da e per tutta l'area di Schengen senza visto.
In fine vedremmo alcune sfide per il processo di globalizzazione In Albania. Un ruolo importante
in questo processo giocano gli investimenti diretti esteri (IDE). L'Albania, negli ultimi anni, sta
facendo dei passi di progresso significativi relativi al contesto economico e alla clima degli
investimenti, come la registrazione del business, gli oneri fiscali. Il livello di investimenti diretti
esteri in Albania rimane sui tassi bassi, anche se dal 1999 è cresciuta drasticamente il numero dei
progetti e i flussi derivanti da investimenti. Le cause principali di questi bassi tassi di investimento
sono: l'immagine dell'Albania in campo internazionale, ottenuta dalla instabilità politica,
economica,
rischio
percepito,
il
processo
di
rallentamento
della
de-nazionalizzazione
principalmente su settori strategici, la mancanza di responsabilità e capacità istituzionale, scarsa
applicazione della legge, la mancanza di efficienza e basso costo delle infrastrutture, la mancanza di
composizione nelle strategie di sviluppo sociale ed economico, impotenza e sovraccarico di tasse
amministrative, ecc.
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