rifiuti e riciclaggio Vorace come uno squalo è l’impianto di frantumazione a rotore di Zato Srl, Blue Shark HP1000, che abbiamo visto in azione nel centro di riciclaggio di Congefi SA, una delle più importanti realtà di settore della vicina Svizzera n Marco Cacchioli P er gli italiani la Svizzera rappresenta un solido modello di organizzazione ed efficienza, ancora di più oggi che ci troviamo ad affrontare una perdurante crisi economica, tassi di crescita ridotti all’osso e problemi finanziari di ogni genere; un paese ricco e ordinato in mezzo ad un’Europa confusa e indebolita di fronte all’affermazione di nuove potenze economiche, come Cina e India; una nazione al cui successo ha contributo anche un importante numero di nostri connazionali, che nel dopoguerra ha valicato le Alpi in cerca di un lavoro e di una vita migliore. I circa 300mila immigrati italiani residenti in Svizzera rappresentano in- fatti la comunità straniera più numerosa della Confederazione. Tra i nostri connazionali che hanno trovato fortuna in questo paese, abbiamo avuto il piacere di conoscere la famiglia Gheza, originaria della Valcamonica, da cinquat’anni attiva nel settore del recupero di rifiuti e materiali riciclabili nel Can- marzo 2012 recycling 27 Alberto Gallini, Direttore Vendite Italia di Zato e John Gheza, Titolare Congefi SA tore del recupero dei metalli, poi ha sviluppato progressivamente tutte le filiere – ci racconta John –. Dal 1995, ovvero da quando io e mio fratello siamo entrati operativamente in azienda, abbiamo ulteriormente sviluppato l’attività. Così oggi lavoriamo tutti i tipi di materiale recuperabili, dai metalli alle plastiche, vetro, carta, inerti e legname, per un totale di circa 60.000 t all’anno”. tone Ticino, e da venticinque alla guida di Congefi SA, importante azienda d riciclaggio con sede a Giubiasco, nei pressi di Bellinzona. L’incontro con i Gheza è stato propiziato dalla curiosità di vedere al lavoro il mulino a martello Blue Shark HP1000, pro- dotto dalla Zato Srl di Prevalle (BS), che la Congefi utilizza ormai da più di un anno nel suo stabilimento. Ad accoglierci John Gheza che da qualche anno, assieme al fratello Gilberto, gestisce l’azienda fondata dal padre Giovanni Ugo. “All’inizio l’azienda operava principalmente nel set- Nel suoi venticinque anni di storia, la Congefi si è ritagliata uno ruolo di primo piano nell’ambito del recupero di materia nel Cantone Ticino, arrivando ad impiegare circa trenta persone in un centro di riciclaggio che occupa 20.000 metri quadrati, di cui 6.000 suddivisi in 4 capannoni in cemento armato attrezzati con 5 impianti di pressatura/cesoiatura/triturazione, mentre i restanti, all’esterno, sono adibiti allo stoccaggio dei materiali. Anche il parco macchine evidenzia i nu- 28 recycling marzo 2012 meri dell’azienda. “Attualmente – afferma John Gheza – abbiamo quindici autocarri allestiti per la raccolta e il trasporto dei rifiuti, due trituratori mobili, il mulino a martello di Zato, un nuovo separatore carta-cartone, due presse imballatrici per carta, presse, cesoie, e quattro caricatori.” A queste vanno aggiunte le macchine utilizzate per le demolizioni e il trattamento degli inerti, che vengono effettuati dalla sorella G Ecorecycling SA, “azienda che abbiamo fondato cinque anni fa – racconta John – per porre rimedio alla richie- marzo 2012 recycling 29 sta di demolire e trattare gli inerti che altrimenti finirebbero in discarica”: parliamo di tre escavatori e una pala gommata Hyundai, un’altra pala gommata Caterpillar e due frantoi mobili Rubble Master. Tornando all’attività di Congefi, una considerevole parte dei volumi trattati riguarda i rottami, circa 12-15.000 t annue, che necessitano di un impianto di frantumazione 30 recycling marzo 2012 altamente produttivo ed efficiente. Per questo la famiglia Gheza ha scelto di affidarsi al mulino a martelli Blue Shark di Zato: “Conoscevamo l’azienda bresciana, la qualità dei suoi prodotti e delle persone che vi lavorano, in quanto avevamo acquistato un frantumatore Pelican e ne eravamo rimasti davvero soddisfatti – afferma John Gheza –. Dopo un’attenta analisi dei prodotti sul mercato ci siamo convinti che il Blue Shark era il mulino che faceva al caso nostro. Le caratteristiche principali che hanno orientato la nostra scelta – continua John – sono state la compattezza dell’impianto, l’ottima resa e la semplicità di gestione e manutenzione”. La compattezza del mulino di Zato è dovuta all’innovativo metodo di alimentazione a spintore idraulico. Infatti, il metodo tradizionale di carica a rulli necessitava di molto spazio in quanto ha bisogno di svilupparsi in altezza. Di conseguenza, questo tipo di mulino deve essere implementato con un nastro trasportatore a piastre di ferro molto lungo e largo, e una cabina di comando per l’operatore che gestiva l’alimentazione. Al contrario, il sistema a spintore meccanico è gestito automaticamente, consentendo a un singolo operatore, dotato di radiocomando a distanza, di eseguire da solo e seduto nella cabina del caricatore, sia le operazioni di carico materiale, sia la gestione dell’impianto nel suo complesso. Sempre grazie al sistema di alimentazione a spintore aumenta anche la produttività dell’impianto, in quanto il materiale viene “spinto” all’interno del mulino e frantumato dai martelli del rotore, che girano ad una velocità di circa 650 giri al minuto e ad una velocità periferica di circa 56 metri al secondo. Il materiale continua ad essere frantumato all’interno del mulino fino a raggiungere una pezzatura che è stabilita dalla dimensione dei fori delle griglie di scarico. “Dato che volevamo avere la miglior macchina possibile – ci confida Gheza – abbiamo richiesto che ci venisse montato un rotore ad assetto variabile (di serie nella versione HP3000) che permette di regolare la pezzatura del materiale in uscita, ottimizza il consumo dei martelli e favorisce l’eventuale espulsione di materiale non idoneo”. Inoltre, la Congefi ha perfezionato il ciclo di frantumazione implementando all’uscita del Blue Shark un impianto di selezione della parte non ferrosa che non si riesce a separare prima. Il mulino HP1000 è in grado di trattare diversi tipi di materiale, dalle carrozzerie bonificate, triturate o cesoiate, agli elettrodomestici, dai rottami misti agli inerti, dal lamierino a metalli vari. “Questo mulino ci garantisce un’ottima redditività – afferma John Gheza – in quanto riesce a estrarre da un materiale relativamente povero, un proler molto richiesto dalla fonderie. A questo va aggiunto che il Mulino Blue Shark lavora nove ore al giorno da oltre un anno – continua Gheza – e non ci ha mai dato problemi.” L’accurata progettazione dell’impianto è confermata dal sistema di apertura totale che consente una manutenzione ordinaria e straordinaria in tempi estremamente ridotti. Le griglie sono appoggiate sulla culla e quest’ultima, a sua volta, è completamente estraibile dal corpo macchina. Inoltre, l’impianto viene fornito con un’attrezzatura idraulica realizzata appositamente per l’estrazione degli alberi, dei martelli e degli scudi di protezione. “Quando abbiamo effettuato le normali attività di manutenzione, dovute principalmente all’usura, le operazioni – conferma Gheza – si sono svolte con estrema facilità e in tempi ridotti: per esempio, in poche ore si riescono a sostituire sia i martelli che la griglia”. Altra peculiarità non trascurabile del mulino Blue Shark riguarda il riduttore e il giunto idrodinamico. Come ci spiega Alberto Gallini, Direttore Vendite Italia di Zato: “All’interno della cassa di acciaio elettrosaldato è contenuto un giunto idrodinamico a svuota- mento, che consente di disconnettere il motore dal carico con grandi vantaggi in termini di assorbimento di sovraccarichi e vibrazioni torsionali. Infatti – continua Gallini – mentre nei mulini tradizionali tutti gli urti del rotore sono trasmessi tramite l’albero cardanico di accoppiamento al riduttore, favorendone la rottura; nei mulini Zato il rotore è accoppiato al giunto tramite albero cardanico. In questo modo, il giunto, non avendo al suo interno alcun accoppiamento meccanico, ma solo con- tatto tramite olio, ammortizza tutti le vibrazione del rotore senza trasmetterli al riduttore. Questa innovativa soluzione permette un avviamento dolce del carico, l’assorbimento di sovraccarichi e vibrazioni torsionali, grande capacità di carico radiale, controllo della coppia erogata in avviamento, e ridotti fenomeni di usura”. Al termine della visita del centro di riciclaggio di Congefi, John Gheza ci tiene a sottolineare come dopo la fase di montaggio, il personale di Zato sia sempre stato disponibile e solerte per qualsiasi chiarimento o necessità. “Anche questo – conclude Gheza – è un valore aggiunto che noi teniamo in grande considerazione quando dobbiamo investire in macchine e attrezzature.” Confortati dal parere positivo di un esperto del settore come John Gheza, possiamo tornare a casa soddisfatti di aver visto in azione un mulino a martelli davvero innovativo, funzionale e redditizio. Uno strumento utile per le imprese che vogliono lavorare con profitto materie povere come inerti, carrozzerie, elettrodomestici e rottami in generale; frutto del know how di un’azienda, la Zato Srl di Prevalle, che rappresenta un partner ideale nella fornitura di impianti e attrezzature per il riciclaggio. marzo 2012 recycling 31