FBOV NEWS N.1 MAGGIO 2011 Trimestrale, Registrazione al tribunale di Venezia n. 1325 – 07/04/1999. Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 2 CNS PD. In caso di mancato recapito rinviare all’agenzia di Padova C.M.P. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il relativo diritto fisso. un certo sguardo SULLA CULTURA DELLA DONAZIONE E DEL TRAPIANTO DI CORNEA Unisciti a noi, diventa Amico di Fondazione Come dare un senso al tempo attraverso l’esperienza del dono un certo sguardo un certo sguardo 2 3 Arrivano da tutta Italia per sconfiggere l’EEC Editoriale di Rossella Maglione Coordinatrice Medici Incaricati del Prelievo CONDIVIDERE LA GIOIA DEL DONO TANTE ESPERIENZE E UNO STESSO CAMMINO Fondazione Banca degli Occhi del Veneto News N. 1 / Maggio 2011 Direttore Editoriale: Diego Ponzin Editore: Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus Presidente: Giovanni Mazzacurati Vice Presidente: Giancarlo Ruscitti Consiglieri: Stefania Bullo, Massimo Codato, Alessandro Galan, Maria Luisa Morella, Antonio Padoan. Direttore Responsabile: Maria Paola Scaramuzza Hanno collaborato a questo numero: Claudia Benvenuto, Elisa Bottignolo, Davide Camposampiero, Luisa Castaldo, Michela Coppola, Lino Dainese, Stefano Ferrari, Rossella Maglione, Ivano Nelson Salvarani, Enrico Vidale. Progetto grafico: Agenzia Tratti - www.tratti.it Tipografia: Grafiche Quattro, S. Maria di Sala (VE) Tiratura: 30.000 copie Registrazione al Tribunale di Venezia n. 1325 07/04/1999 Sede: Padiglione Rama, Via Paccagnella 11 30174 Zelarino Venezia - [email protected] N.1MAGGIO2011 «Buongiorno sono Elisa (…) Penso che donare qualcosa di tuo a qualcuno che ne ha bisogno sia la cosa più giusta da fare e vorrei avere l’opportunità di realizzarla. Ditemi se è possibile e ne sarei felice!». Con queste parole, giunte a noi poco tempo fa, una signora di 51 anni gravemente malata ci chiedeva alcuni consigli su come, alla sua morte, avrebbe potuto realizzare il suo desiderio di donare le cornee. Non penso possa esserci modo migliore di queste parole per dare inizio ad un numero che prenderà forma a partire dal valore del dono, con il contributo di tanti e di tante diverse esperienze. Pensare di donare è sempre un momento molto intenso nella vita di ognuno di noi ed è auspicabile che si affronti anche in condizioni di benessere, ma riuscire a pensarci nel dolore e nella malattia, condividendo la gioia del dono, acquista un significato ancora più grande ed importante. Credo che questa esperienza in particolare e le diverse storie delle persone che incontriamo e conosciamo diano un senso profondo al lavoro di chi come noi di Fondazione ha modo di riflettere sul valore del dono quotidianamente. Dal medico che preleva nel rispetto assoluto della persona e del tessuto stesso, al personale del laboratorio che si occupa con attenzione della sua qualità. Da noi a cui arrivano le segnalazioni delle donazioni e che ci occupiamo della storia di chi ha donato, ai colleghi della programmazione che fanno di tutto perché il dono arrivi in tempo nelle mani del chirurgo e di chi lo riceve. Un lungo percorso ci permette di vivere il dono ogni giorno, cercando di capirne il senso, mettendoci in gioco in prima persona. L’esito di una donazione è sempre positivo sia per i tessuti trapiantati che per quelli che non hanno le caratteristiche idonee al trapianto. Questi tessuti infatti, pur non avendo l’immediatezza del risultato restano comunque molto preziosi perché permettono, grazie al loro utilizzo per studi e ricerche, di raggiungere tecniche chirurgiche sempre più sofisticate e meno invasive, con maggior beneficio per chi affronta un trapianto. SOMMARIO Arrivano da tutta Italia per sconfiggere l’EEC .....................................................................pag. 3 Raccontarsi per incontrarsi ........................................................................................................pag. 4 Il lungo viaggio della ricerca .....................................................................................................pag. 5 Diventare amici di Fondazione.................................................................................................pag. 6 I numeri di Fondazione ...............................................................................................................pag. 7 Dieci consigli per la vista ............................................................................................................pag. 8 Il laboratorio di Fondazione, gli identikit..............................................................................pag. 9 La cooperazione con altri paesi............................................................................................. pag. 11 Santalucia: il vino che fa bene alla vista ............................................................................. pag. 12 Superbe: quando il gusto incontra la ricerca ................................................................... pag. 13 Donare il cinque per mille a Fondazione significa guardare oltre ............................ pag. 14 Un grazie di cuore a Alessia e Mattia................................................................................... pag. 15 La ricerca continua il suo cammino. Medici, pazienti e famiglie ancora una volta insieme per tracciare una strada comune costruita sul coraggio e l’innovazione Fondazione Banca degli Occhi ha chiuso il 2010 con un evento di grande interesse, in particolare per i pazienti affetti da Sindrome EEC (Sindrome Ecrodattiliadiplasia ectodermica-palatoschisi), organizzando un meeting che ha visto la partecipazione attiva di ricercatori e famiglie provenienti da tutta Italia. Due giornate interamente dedicate a questa rara malattia genetica: dall’incontro con i pazienti, che sono stati visitati da un team internazionale di oculisti formato dal primario dell’Ospedale dell’Angelo Elisabetta Böhm, dalla dottoressa Federica Birattari dell’ospedale San Giovanni e Paolo di Venezia e dal direttore di Fondazione Banca degli Occhi Diego Ponzin, affiancati dal dottor Colin Willoughby del Royal Victoria Hospital di Belfast (Regno Unito), al convegno promosso da Fondazione Banca degli Occhi, con il sostegno dell’Associazione Italiana Sindrome EEC e la collaborazione dell’Associazione EEC International. Per i pazienti e i loro familiari, grazie al consulto clinico specialistico, è stato un momento di importante monitoraggio ed aggiornamento degli aspetti oculari di questa complessa patologia e una preziosa occasione d’interazione. Un momento per continuare a creare “capitale sociale”, condividendo informazioni e nuove considerazioni, per rispondere ad un male che grazie alla ricerca può essere indebolito e contrastato. Il convegno “Occhio e Sindrome EEC: aspetti clinici e sperimentali” ha affrontato varie questioni: Telethon ha contribuito a chiarire i meccanismi di finanziamento della ricerca e numerosi relatori internazionali hanno spaziato con i loro interventi dalla donazione alla cura, per poi rivolgersi nello specifico all’azione e alle funzioni del gene p63 e alle cellule staminali della superficie oculare. Un dono prezioso L’Associazione Italiana Sindrome EEC e l’Associazione EEC International sono due realtà molto attive in Italia e all’estero. I soci fondatori sono famiglie che hanno tradotto in pratica quotidiana DESIDERI E SPERANZE, lavorando duramente, dando visibilità e creando canali affinché l’attenzione diventi sempre più importante e questa rara malattia venga sostenuta adeguatamente, promuovendo la ricerca. GRAZIE A QUESTE ASSOCIAZIONI PER LA LUCE CHE IL LORO LAVORO PORTA A MOLTISSIME FAMIGLIE Queste associazioni vivono anche grazie al coraggio e alla luce di due mamme meravigliose: Cristina Bolzonella, presidente dell’Associazione EEC International e mamma di Giulia e Luisa Castaldo, presidente dell’Associazione Italiana Sindrome EEC e mamma di Vittoria. Nel corso del convegno, le associazioni hanno consegnato due assegni a Fondazione. Con questo gesto, le presidenti hanno voluto sottolineare ancora una volta che la gestione della malattia diviene meno difficoltosa nella collaborazione. N.1MAGGIO2011 un certo sguardo un certo sguardo 4 5 Raccontarsi per incontrarsi Quella forza dettata dall’amore: la nascita di mia figlia è stata un dono divino, il più bel regalo che la vita abbia potuto donarci Luisa Castaldo è mamma di una bellissima principessa di quattro anni di nome Vittoria e Presidente AIEEC - Associazione Italiana Sindrome EEC Onlus. Luisa Castaldo, Presidente AIEEC - Associazione Italiana Sindrome EEC Onlus Ci racconti brevemente la tua storia di mamma in questi ultimi anni? La nostra storia inizia al sesto mese di gravidanza. Durante un’ecografia ci hanno comunicato che la bambina presentava un problema ai reni e che la situazione doveva essere tenuta sotto controllo. Il 23 giugno del 2007 è nata la mia piccola principessa Vittoria: mi viene mostrata per pochi istanti, IN QUEGLI ATTIMI DI IMMENSA GIOIA PER AVER DATO ALLA LUCE UNA BELLISSIMA BAMBINA sentivo una forte sensazione di preoccupazione, quella sensazione che solo una mamma può provare. In serata, mi viene comunicato da N.1MAGGIO2011 mio marito che a Vittoria mancava anche un dito alla mano destra e presentava sindattilie alla manina sinistra ed alcune sindattilie parziali ai piedi. Si ipotizzava il peggio, mi dicevano che la mia bambina avrebbe potuto presentare problemi neurologici e che, molto probabilmente, non avrebbe mai camminato. LE SENSAZIONI CHE PROVAVO ERANO FORTI E CONTRASTANTI, vedevo la mia bellissima principessa, ero immensamente felice e, allo stesso tempo, mi sentivo addolorata ed avvilita. Più guardavo e coccolavo la mia bambina, più in me nasceva una FORZA DETTATA DALL’AMORE che mi spingeva a non arrendermi e a lottare per lei. Da LEI e dal suo AMORE ho tratto la forza per andare avanti. Dopo pochi giorni è stata ipotizzata una possibile Sindrome di EEC, accertabile solo mediante test sul gene p63. Tra i tanti disturbi, la patologia più grave risulta quella renale. Teniamo continuamente sotto controllo i reni, il che vuol dire antibiotici sin dalla nascita e controlli ecografici e scintigrafici. Mia figlia è una bambina meravigliosa, a differenza di quanto ipotizzato alla nascita, cammina, parla, ha sempre dimostrato una spiccata intelligenza. A un anno già parlava correttamente e AD OGNI SUO PROGRESSO IL MIO CUORE SI RIEMPIE DI GIOIA ED ORGOGLIO. LE SUE MANIFESTAZIONI DI AFFETTO SONO PER ME RAGIONE DI VITA E DI LOTTA. Come vivi le tue giornate? Cosa fai, cosa pensi? La sua nascita è stata un dono divino, il più bel regalo che la vita abbia potuto donarci. In questi tre anni trascorsi dalla nascita della mia dolce principessa, non mi sono fermata un istante confrontando la nostra esperienza con quella di altri bambini colpiti dall’EEC. Conoscendo le loro famiglie, cercando specialisti e ricercatori che potessero aiutarmi a capire la malattia di mia figlia e cosa poter fare, abbiamo gettato le basi dell’AIEEC - Associazione Italiana Sindrome EEC Onlus - che è nata nel 2009, grazie al preziosissimo aiuto da parte di Telethon, del dottor Enzo Di Iorio di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto e di alcune famiglie di affetti. Che messaggio vorresti mandare ad altri genitori che vivono la tua quotidianità? La nostra Associazione è nata come partner Telethon, in collaborazione con Fondazione Banca degli Occhi. Vorrei che la nostra testimonianza potesse essere utile, soprattutto nel dare coraggio ed infondere forza a tutti i genitori, direi loro di non arrendersi mai davanti alle avversità ma di lottare sempre. Di fare sentire i loro bambini amati e di apprezzare e fare tesoro di tutto l’amore che loro ci dimostrano, di stimolarli e sostenerli sempre. Da ogni loro piccolo sorriso e progresso si trae forza e gioia di vivere e lottare. Secondo la tua esperienza, quali sono le cose più importanti che le persone che si trovano a confrontarsi con l’EEC dovrebbero sapere? Per tutti coloro che si trovano a confrontarsi con la EEC posso vivamente consigliare di non richiudersi nella solitudine ma di uscire e di cercare il confronto con le altre persone. Posso confermare che tutti gli affetti da sindrome di EEC sono persone meravigliose ed intelligentissime, di informarsi quanto più possibile su questa sindrome e di rivolgersi a centri e medici specializzati nelle varie patologie che la EEC presenta: solo affrontando subito la situazione si possono limitare i danni. La ricerca per questa sindrome è di fondamentale importanza, ad oggi purtroppo non esistono ancora cure e solo la ricerca può donare un futuro migliore. Il lungo viaggio della ricerca Convegni, ricerca e innovazione Poco prima di Natale, Fondazione Banca degli Occhi ha partecipato ad un congresso sull’uso delle cellule staminali per la medicina rigenerativa e il tissue engineering in Cina, a Shanghai. C’È FERMENTO, SCAMBIO, INNOVAZIONE, NUOVI VOLTI NELLA RICERCA Il dottor Stefano Ferrari e il dottor Enzo Di Iorio si sono uniti ad altri relatori provenienti per la maggior parte da Stati Uniti, Giappone e Cina, per esporre ed approfondire le applicazioni cliniche a cui questa nuova tecnologia può portare. Alcuni esempi sono la terapia per la ricostruzione del fegato, del sistema nervoso, dell’osso e della cartilagine, per la pelle e molti altri ancora. Questo congresso, come molti altri, dimostra quanto nella ricerca siano importanti l’interazione e lo scambio, soprattutto se pensiamo che l’uso delle cellule staminali per la ricostruzione della superficie oculare è un campo in cui l’esperienza di Fondazione è largamente conosciuta. Stefano ed Enzo hanno avuto molte richieste da ricercatori cinesi ed indiani per partecipare a seminari e congressi che verranno organizzati nel prossimo futuro in Cina e India, le due realtà emergenti a livello scientifico. NEWS DALLA SIBO Lo scorso autunno a Lucca si è tenuto anche il corso di formazione della Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO). Hanno partecipato come relatori il dottor Davide Camposampiero e Alessandro Ruzza, con l’intento di condividere e mettere a disposizione alcune importanti innovazioni sul trapianto di cornea. Le ricerche nel dettaglio La ricerca del dottor Davide Camposampiero, attualmente in corso, è focalizzata sulla comparazione di due sistemi differenti per individuare la crescita di eventuali microrganismi contaminanti i liquidi di conservazione delle cornee e rendere più sicuro il trapianto di cornea. Altrettanto importante lo studio presentato da Alessandro Ruzza, sulla preparazione di tessuti da trapiantare con tecnica DSAEK. L’attività è di fatto iniziata nel 2007 e a alla fine del 2010 si possono già contare 983 tessuti distribuiti a 128 chirurghi sparsi in tutto il territorio nazionale ed internazionale. Per migliorare ed estendere tale servizio, nel nostro laboratorio è stata studiata la possibilità di preparare e conservare dei lenticoli posteriori (cioè la porzione posteriore della cornea), che attualmente vengono preparati dai chirurghi in sala operatoria. La disponibilità di questi tessuti consentirebbe di soddisfare simultaneamente diverse unità ospedaliere, facilitando il lavoro del chirurgo e velocizzando la procedura operatoria. Insieme per far luce sull’EEC L’ectrodattilia displasia ectodermica - paltoschisi (EEC) è una sindrome malformativa causata dalla mutazione del gene p63, per la quale ancora non esiste una cura. Colpisce un paziente su due milioni e sono coinvolti in maniera sempre differente occhi, reni, arti. All’orizzonte una prospettiva: le cellule staminali associate alla terapia genetica. Come sappiamo, Fondazione Banca degli Occhi si è avvicinata a questa sindrome grazie al coraggio della giovane Giulia Volpato che, per prima, ha sottoposto le incognite di questa sindrome a Fondazione. Il gruppo ben presto si è allargato e la voglia di far luce sul futuro e su questa sindrome è diventata una realtà concreta. Incontrare persone che vivono questa esperienza significa renderla oggetto di discussione, farle trovare un posto nelle agende di chi non la conosce e, soprattutto, far uscire allo scoperto i tanti malati che per diversi motivi non conoscono bene questa patologia, pur vivendola quotidianamente. Dottor Willoughby del Royal Victoria Hospital di Belfast N.1MAGGIO2011 un certo sguardo un certo sguardo 6 7 Diventare amici di Fondazione Insieme a noi per diffondere la cultura di donazione e sostenere la ricerca contro le malattie oculari Fondazione Banca degli Occhi apre le porte a NUOVI AMICI. Già molte persone hanno camminato e stanno camminando con noi, aiutandoci con la loro presenza a diffondere la cultura di donazione come scelta consapevole e sostenendo l’operato della nostra organizzazione, impegnata nella ricerca di nuove soluzioni per le malattie oculari. UN PERCORSO CHE PUÒ ANCORA CRESCERE, INSIEME A QUANTI VORRANNO SOSTENERLO E DARGLI FORZA. Il sostengo che già riceviamo parla di un mondo che incoraggia e crede nella buona riuscita delle nostre attività. Parla di un universo capace di farsi portavoce di Fondazione, organizzazione non profit che offre l’opportunità, a chi necessita di un trapianto di cornea e di altri tessuti oculari, di migliorare la propria qualità della vita con l’aiuto di un’assistenza di qualità, operando a favore del recupero della vista e assistendo chi teme di perderla. I numeri di Fondazione Nel 2010, quasi duemila famiglie hanno scelto di abitare il dono L’AMICO DI FONDAZIONE: CARTA D’IDENTITÀ 1.952 famiglie hanno accolto la proposta di donazione di cornee 1. I valori Gratuità e libertà: assaporare il gusto di mettersi in gioco Unicità e qualità: ogni persona è in grado di elargire benefici unici ed esclusivi Senso di pienezza: l’intensità di questo percorso cresce al crescere della soddisfazione per gli obiettivi raggiunti Fare del bene: è il motore che alimenta la scelta di diventare amici di Fondazione 2. Diventando Amico di Fondazione potrai… - I DATI COMPLESSIVI DEL 2010 Comprendere in maniera più completa le attività di Fondazione Aiutare a diffondere la cultura di donazione Sostenere la ricerca Avere l’opportunità di entrare in contatto con persone diverse e fare rete 3. Come diventare Amico di Fondazione Come persona singola: donando il tuo tempo e scendendo in piazza in prima persona durante le iniziative di sensibilizzazione. Nel prossimo mese di Ottobre 2011 tornerà “Occhio alla carota: il miglior cibo per la ricerca”, un’iniziativa che vedrà Fondazione nelle maggiori piazze del Veneto per il sostegno alla ricerca contro le malattie oculari. Un appuntamento arrivato alla sua seconda edizione, un evento che per raggiungere nuovi traguardi ha bisogno anche di te. Come rete: condividendo con chi ti è vicino l’importanza della donazione delle cornee come frutto di una scelta libera e sostenendo tutte le attività di Fondazione utili a migliorare la qualità della vita. Donare il 5 per mille, scegliere le bomboniere solidali e degustare il vino Santalucia sono solo alcuni esempi. Come azienda: diventando partner di Fondazione per i progetti e gli eventi sul territorio. 3.784 tessuti oculari sono stati donati 2.550 persone hanno potuto riscoprire la gioia di vedere grazie ad un trapianto di cornea 1.100 persone con malattie oculari complesse e di difficile diagnosi sono state inviate in Fondazione dal proprio specialista per ricevere una consulenza 35.000 cittadini sono stati contattati attraverso l’invio del nostro periodico e l’incontro personale durante 5 eventi svoltisi nelle piazze e durante convegni, eventi musicali e di teatro e iniziative di sensibilizzazione ABITARE IL DONO è un’immagine che accompagna la dimensione del fare, del mettersi in gioco e che si intreccia quotidianamente con Fondazione. Significa interpretare il dono a partire dalla propria quotidianità, scegliendo di partecipare attivamente al miglioramento della vita di molte altre persone. A dimostrazione che la solidarietà è viva e presente, anche quest’anno tante famiglie del Veneto e del Friuli Venezia Giulia hanno scelto di rispondere positivamente anche alla proposta di donazione. 1.952 famiglie hanno scelto di donare e 2.550 persone hanno ritrovato una qualità di vita migliore grazie ad un trapianto di cornea. Oltre al rapporto privilegiato con il Friuli, anche quest’anno Fondazione ha mantenuto uno stretto legame con gran parte delle regioni italiane. Soddisfatte le richieste di tessuti in Veneto, Fondazione si è impegnata a rispondere alle necessità degli ospedali fuori regione, arrivando a fornire il 40% dei tessuti trapiantati in Italia. Grazie al supporto della Banca dei Tessuti di Treviso, Fondazione Banca degli Occhi ha risposto a 533 richieste di invio di membrana amniotica, un tessuto prezioso per la cura delle patologie della superficie dell’occhio come malattie infiammatorie croniche, cheratiti croniche e esiti di ustioni, utilizzato anche nei casi di coinvolgimento dell’occhio in malattie sistemiche o in ulcere di varia natura. Un 2010 solidale! Molti obiettivi raggiunti grazie a… Partecipa anche tu! Tutti possono affiancare Fond azione Banca degli O cchi: non occo rrono competenze pa rticolari o mol tis simo tempo a disposizi one. C’è bisogno so lo del tuo impegno e de lla tua partecipa zione. Per dare la tua disponibilità e di ventare Amico di Fondaz ione scrivi a info @f bov.it o telefona al num ero 041-965644 1. Per maggiori in formazioni visit a il sito www.fbov.org - Le persone che hanno festeggiato ricorrenze importanti condividendo il messaggio di Fondazione, quasi 1400 bomboniere solidali sono arrivate nelle case di parenti ed amici in occasione di diverse cerimonie - Le 2.410 firme del 5 per mille - I cittadini e le aziende che hanno scelto il vino Santalucia, quasi 150 bottiglie sono state già distribuite - Le persone che hanno sostenuto “Occhio alla Carota: il miglior cibo per la ricerca”, dando il loro contribuito: oltre 400 persone hanno donato utilizzando il conto corrente postale e più di 7.000 confezioni di carote utili alla ricerca sono arrivate sulle nostre tavole. Grazie ai fondi raccolti è stato possibile acquistare un importante strumento per i laboratori: una cappa a flusso laminare, necessaria per realizzare analisi virologiche e microbiologiche in condizioni di assoluta sicurezza e sterilità - A chi si è impegnato per organizzare eventi a nostro favore: sono stati realizzati due tornei di calcio, una mostra fotografica, una rassegna musicale di quattro serate e due eventi musicali - A tutti i privati cittadini che hanno offerto il loro contributo attraverso iniziative e donazioni libere Occhio alla Carota - Venezia N.1MAGGIO2011 N.1MAGGIO2011 un certo sguardo un certo sguardo 8 9 Dieci consigli per la vista Al via la prima campagna di prevenzione della vista realizzata con Fondazione Banca Santo Stefano e Ordine dei Medici della provincia di Venezia La locandina che indica alla cittadinanza le buone pratiche da seguire per ridurre il rischio di insorgenza delle malattie oculari arriverà a breve in tutti gli ambulatori dei medici di famiglia del territorio. Verrà distribuita in migliaia di copie ai medici che avranno poi il compito di esporla e di consegnare i pieghevoli ai pazienti. A sostenere la diffusione capillare del vademecum della vista sarà proprio l’Ordine dei Medici, promotore della campagna di prevenzione ed informazione insieme a Fondazione Banca degli Occhi e Fondazione Banca Santo Stefano. Scopo della campagna è sensibilizzare la popolazione con locandine e pieghevoli di facile lettura sul valore della vista, attraverso alcuni semplici consigli da mettere in pratica ogni giorno. Diego Ponzin, direttore di Fondazione Banca degli Occhi, ritiene l’iniziativa: «UN VALIDO STRUMENTO DI PREVENZIONE SUL TERRITORIO. Nonostante i cittadini dispongano di numerose fonti di informazione di tipo medico e non, relative alla prevenzione delle malattie e ai corretti stili di vita, questo decalogo rappresenta UN’ESPERIENZA ORIGINALE. Esso deriva da evidenze scientifiche, da raccomandazioni di organismi internazionali come l’OMS e dall’esperienza clinica di Fondazione Banca degli Occhi. È stato fatto uno sforzo perché il decalogo fosse comprensibile e fornisse un’informazione non equivocabile. Lo strumento suggerisce ai cittadini di rivolgersi a specialisti della vista per approfondimenti, nel caso si riscontrino situazioni reali o sospette simili a quelle descritte». La campagna “Dieci consigli per la vista” è solo una delle importanti collaborazioni portate avanti tra Fondazione Banca degli Occhi e Fondazione Banca Santo Stefano. Il costante dialogo tra queste due realtà è iniziato alcuni anni fa, grazie ad un contributo di Banca Santo Stefano per le attività di Fondazione con una serie di visite oculistiche, oltre cinquecento finora, effettuate ad altrettanti soci dell’Istituto. La campagna “Dieci consigli per la vista” N.1MAGGIO2011 Il laboratorio di Fondazione, gli identikit Il laboratorio ogni anno conserva in media 3.500 tessuti che arrivano grazie al dono delle famiglie, al lavoro e all’impegno del Sistema Regionale Trapianti e dei Coordinamenti Locali. «Noi ci occupiamo della raccolta, della selezione e della conservazione dei tessuti, che qui vengono conservati ad una temperatura di 31°C per un massimo di quattro settimane - spiega il dottor Davide Camposampiero, responsabile del processo di selezione, conservazione e distribuzione dei tessuti oculari - le cornee vengono poi inviate ai chirurghi per il trapianto. Nel caso in cui per ragioni di sicurezza e qualità non possano essere destinate al paziente, se i familiari sono favorevoli, vengono utilizzate per la ricerca scientifica». Il laboratorio è la casa dei tessuti corneali, dove uno staff qualificato ed appassionato lavora sette giorni su sette per approfondire tecniche e procedure, con attenzione e in totale sicurezza. Un gruppo di professionisti che entra ogni giorno in contatto con il dono di tessuti umani, ma soprattutto con le storie di molte persone. DAVIDE CAMPOSAMPIERO MATTIA BARUZZO CLAUDIA BREDA Davide è entrato in Fondazione nel 1997, dopo la laurea in Scienze Biologiche. Attualmente è responsabile del processo di selezione, conservazione e distribuzione dei tessuti corneali. Nel suo lavoro affronta le sfide insieme al suo team, senza mai perdere di vista la grande responsabilità nei confronti dei familiari che donano e dei pazienti che ricevono le cornee: il lavoro di squadra con i colleghi è determinante per realizzare tutto questo. Appassionato radioamatore, è sposato con Chiara e papà di Giacomo e Sveva. Mattia è un perito chimico e da quasi quattro anni lavora in Fondazione. Si occupa principalmente del processo liquidi, preparando tutte le soluzioni che servono per processare i tessuti. Quando racconta il suo lavoro dice che non si sarebbe mai aspettato di essere così utile al prossimo, sentendosi nel contempo pieno ed in pace, motivato a crescere e a dare il massimo in tutte le cose. Da buon amante delle sfide, è anche uno sportivo e appassionato di snowboard. Claudia è arrivata in Fondazione da qualche mese e con la sua giovane età ha portato nuovo entusiasmo e voglia di mettersi in gioco. Il suo ruolo è per il momento ancora ristretto ma di fondamentale importanza: pulizia e sterilizzazione dei “ferri” utilizzati in laboratorio. È molto soddisfatta del suo lavoro, come lei stessa dice “Sapere di poter permettere a tantissime persone di tornare a vedere è una gioia immensa!”. N.1MAGGIO2011 un certo sguardo un certo sguardo 10 MARIA LUISA CANPENNÌ ELENA NEGURA 11 ALESSANDRO RUZZA La cooperazione con altri paesi Come abitare il dono anche a chilometri di distanza LONDRA Maria Luisa lavora da molti anni in Fondazione, a breve sarà un decennio. Il suo lavoro copre diversi ambiti: valutazione delle cornee, microbiologia, sterilizzazione degli strumenti chirurgici. È sposata con Gianluca, mamma del piccolo Antonio e del nuovo nato Alessio. L’aspetto che più contraddistingue il suo lavoro è il vivere in prima persona una continua evoluzione, praticando ed affrontando quotidianamente sfide sempre più complesse per raggiungere nuove ed importanti mete. Elena, in Fondazione da aprile 2007, si occupa insieme a Mattia del processo liquidi e di tante altre attività, come la processazione dei tessuti e la preparazione di lenticoli corneali. Descrive il laboratorio come il cuore di Fondazione, come una parte pulsante, viva e dinamica dell’organizzazione: stare al passo con l’innovazione e sentirsi parte di una squadra sono i suoi riferimenti più importanti. MARIAROSARIA PUGLIESE ELISA FAVARO Nel 1999 è stato assunto in Fondazione e, nel corso della sua formazione, ha lavorato per un breve periodo in una Banca degli Occhi americana. Attualmente, il suo lavoro principale è quello di studiare e preparare tessuti per endocheratoplastica. Dodici anni di lavoro in questa organizzazione dimostrano quanto sia importante per lui poter dare ogni giorno un personale contributo al miglioramento della vita di molte persone. Vive a Zelarino con la sua compagna Sarah, ama il cinema, la fotografia e il motociclismo, da sempre sua grande passione. ELISA ZANETTI Elisa lavora in Fondazione come tecnico di laboratorio da dodici anni. Ogni giorno si occupa di ricevimento, valutazione, lavorazione e conservazione dei tessuti oculari. Secondo Elisa, questo lavoro trasmette forza e gioia ed è prima di ogni altra cosa un atto d’amore. Mariarosaria lavora in Fondazione dal 2003 e anche lei si occupa di ricevimento, valutazione, lavorazione e conservazione dei tessuti oculari. Un lavoro che dà tante soddisfazioni, che la porta a stare bene con se stessa, impegnandosi nel suo piccolo affinché molte altre persone stiano bene. Mariarosaria è sposata con Eduardo ed è mamma di Ernesto. UNA BANCA MOLTO SPECIALE PER CONSERVARE UN BENE DAVVERO PREZIOSO: I TESSUTI OCULARI. N.1MAGGIO2011 Elisa è laureata in Scienze Biologiche e lavora in Fondazione da ormai dieci anni. Ogni giorno, coordina l’unità operativa del processo trapianto svolgendo il suo lavoro con impegno e consapevolezza, soprattutto quando sente di trasformare l’atto d’amore di una famiglia espresso con il dono dei tessuti di un proprio caro nella viva speranza di un paziente e delle persone a lui vicine per una vita che ritorna a illuminarsi. Elisa vive con il suo compagno Tiziano ed insieme hanno un bimbo di tre anni di nome Ettore. Nel 2010, gli interventi fatti all’estero con le cornee di Fondazione Banca degli Occhi sono stati 363: Portogallo, Spagna, Paesi Bassi, Georgia sono solo alcune delle nazioni destinatarie. Una tra le storie più belle del 2010 ha come protagonista un bambino di sei mesi che ritorna a vedere la vigilia di Natale. Nato con una grave malformazione agli occhi e già operato con successo la scorsa estate, ha ricevuto un’altra cornea a Londra al Great Ormond Street Hospital for Children. Arrivare a Londra non è stato facile tra voli cancellati e maltempo. Fortunatamente, la buona volontà e l’impegno delle tante persone al lavoro tra Italia e Regno Unito hanno prevalso anche sulle condizioni meteorologiche. La cornea è arrivata a destinazione grazie ad un volo per Birmingham, l’unica città vicina a Londra raggiungibile in aereo. Un corriere ha poi trasportato il tessuto corneale da Birmingham a Londra, oltre 160 km, e il giorno successivo l’operazione è andata a buon fine. IL CAIRO Il nuovo anno ha portato un’altra storia importante che racconta quanto il lavoro di Fondazione sia una sfida quotidiana, intrecciata con la forza e la determinazione delle singole persone ma anche con la storia di popoli interi. Il 2011 è iniziato con una richiesta da parte dell’Ospedale Italiano del Cairo: 4 cornee per interventi umanitari. Le cornee sono state inviate a fine gennaio in Puglia, al chirurgo italiano in missione umanitaria che le ha poi trasportate di persona in aereo al Cairo. Mentre gli interventi venivano portati avanti con successo, sono iniziate le manifestazioni di piazza al Cairo. Il 31 gennaio viene annunciata l’oscuramento del collegamento internet e dei telefoni cellulari e il nostro referente all’Ospedale Italiano del Cairo non risponde alle mail per più di dieci giorni. Dopo qualche giorno, arriva una mail: «Mi dispiace molto se non ho potuto risponderle prima. Purtroppo, internet è stato oscurato e cosa ancor più grave per un ospedale, anche i telefoni, cellulari e fissi, sono stati isolati (i fissi funzionano solo per comunicazioni con altri numeri nazionali fissi). Al momento ancora, mail a parte, non posso comunicare con voi in uscita; sarei felice di sentirvi per potervi ringraziare personalmente per quanto fatto per noi e per le persone, soprattutto, che grazie al vostro aiuto hanno potuto nuovamente riacquistare la vista». AHAUS - Sankt Marien Krankenhaus Ahaus-Vreden AMSTERDAM - Academisch Medisch Centrum AMSTERDAM - Vrije Universiteit Amsterdam BARCELLONA - Transplant Services Foundation BELGRADO - Clinic/Hospital for Eye Diseases BELGRADO - Milos Clinic Eye Hospital BERLINO - Charité Universitatsmedizin Berlin BRUXELLES - Brussels Eye Doctors BRUXELLES - Clinique de St.Jean-Site Méridien COLONIA - Augenklinik Am Neumarkt COSTA D’AVORIO - Centre Don Orione COSTA D’AVORIO - Ospedale di Alepé DEN HAAG - HaGaZiekenhuis DEVENTER - Deventer Ziekenhuis GEORGIA - Tbilisi Javrishvili Microsurgery Eye Clini GRONINGEN - Universitair Medisch Centrum HAARLEM - Oogheelkundig Medisch Centrum HOORN - Westfriesgasthuis KENIA - North Kinangop Catholic Hospital LIESTAL - Kantonsspital Liestal LONDRA - Great Ormond Street Hospital for Children LUCERNA - Augenklinik, Luzerner Kantonsspital MAASTRICHT - Academisch Ziekenhuis Maastricht PORTOGALLO - Lisboa Centro Histocompatibilidade do Sul PRETORIA - Optimed Eye and Laser Clinic RIAD - King Khaled Eye Specialist Hospital ROTTERDAM - Erasmus MC ROTTERDAM - Het Oogziekenhuis Rotterdam UTRECHT - Universitair Medisch Centrum Mappa degli interventi fatti all’estero con le cornee provenienti da Fondazione N.1MAGGIO2011 un certo sguardo un certo sguardo 12 13 Santalucia: il vino che fa bene alla vista Il viaggio del Santalucia, Merlot selezionato e prodotto dalla cantina Maculan di Breganze (VI), è iniziato ormai un paio di anni fa con l’intento di sostenere la ricerca scientifica di Fondazione. Alle prime 300 bottiglie numerate e prodotte nell’annata del 2008 dal vigneto Ca’ delle Ore di Vicenza, coltivato da Maculan e di proprietà dei Frati Minori di San Francesco, è seguita l’annata 2009 della zona Ferrata, un terreno di origine vulcanica. Questo importante progetto, arrivato alla sua seconda edizione unisce l’eccellenza del panorama enogastronomico ad una finalità essenziale, la ricerca contro le malattie oculari. Ad oggi, quasi trecento bottiglie sono state scelte come simbolo per raccogliere fondi e potenziare l’attività di ricerca nei progetti attualmente in essere: la ricostruzione della superficie oculare mediante cellule staminali (della cornea e della congiuntiva), la ricerca di nuovi strumenti di diagnosi e terapia di malattie di natura genetica; la comprensione delle basi molecolari di malattie della retina; lo sviluppo di nuove tecniche di trapianto. Ivano Nelson Salvarani, uomo simbolo delle Istituzioni, per molti anni Procuratore Capo di Vicenza ed attualmente in pensione e Lino Dainese, uomo simbolo dell’Industria veneta e Presidente di DAINESE ci hanno sostenuto fin dalla prima bottiglia. Entrambi hanno deciso di vivere questo progetto, gustando il Santalucia e portandolo a casa di amici. IVANO NELSON SALVARANI Perché ha scelto il rosso Santalucia? Ho scelto il Santalucia perché in tal modo N.1MAGGIO2011 ho inteso aderire ad un progetto di ricerca e solidarietà che potrà donare la vista a molti che ora vivono nell’oscurità. In quale occasione ha aperto la sua prima bottiglia di Santalucia? Ho bevuto la prima bottiglia in occasione di una cena conviviale con amici. Tre aggettivi per descrivere il Santalucia… Il Santalucia è un vino in cui sono concentrati sapori di frutta rossa e la sua origine da terreno vulcanico gli dona potenza e ombrosa vivacità. Cosa le ha lasciato partecipare al progetto Santalucia? La sensazione di aver condiviso una iniziativa che gratifica non solo il piacere dei sensi nell’assaporare un vino tanto importante ma che anche solleva dal senso di colpa di appartenere ad un ristretto numero di persone che hanno avuto tale opportunità che però è volta ad uno scopo così nobile. Cosa direbbe a chi non ha ancora assaggiato una bottiglia di Santalucia? Gli direi che questo assaggio potrebbe offrirgli l’opportunità non solo di bere un vino di eccellente qualità, ma anche di partecipare ad un progetto lungimirante e solidale. LINO DAINESE Perché ha scelto il rosso Santalucia? Per il nobile scopo di finanziare la ricerca di Fondazione Banca degli Occhi. In quale occasione ha aperto la sua prima bottiglia di Santalucia? In una situazione speciale, era una cena tra amici alla presenza di un artista e di uno storico dell’architettura dove veniva unito il passato e la visione futura. Tre aggettivi per descrivere il Santalucia… Intenso, avvolgente, appagante. Cosa le ha lasciato partecipare al progetto Santalucia? Consapevolezza di aver dato un piccolo aiuto. Cosa direbbe a chi non ha ancora assaggiato una bottiglia di Santalucia? Fatelo! Superbe: quando il gusto incontra la ricerca Fondazione Banca degli Occhi insieme ai Ristoratori della Marca Trevigiana per sostenere e diffondere la cultura di donazione Fondazione sposa il gusto della ricerca aprendo le porte al mondo dell’enogastronomia. Quest’anno il filo rosso di Superbe 2011, conosciuta e raffinata rassegna enogastronomica che si svolge durante la primavera e nata dalla volontà del Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana e della Provincia di Treviso, è la vista, un bene davvero prezioso all’interno del panorama sensoriale. Il gusto dell’Asparago Bianco e delle erbette spontanee, prelibatezze primaverili del territorio trevigiano, verrà esaltato con l’obiettivo di gustare prodotti d’eccellenza, praticando nel contempo la solidarietà e l’impegno sociale. Sette ristoratori hanno siglato una partnership con Fondazione per sensibilizzare i loro ospiti nei confronti della ricerca sulle malattie oculari. I ristoranti Al Bacareto di Mogliano Veneto, Al Sile di Casier, Le Calandrine di Cimadolmo, Casa Brusada di Crocetta del Montello, Da Domenico Alle Grave di Spresiano, Parco Gambrinus di San Polo di Piave e Villa Castagna di Crocetta del Montello si sono impegnati a sostenere la causa attraverso la distribuzione delle bottiglie di Merlot che la Cantina Maculan ha donato a Fondazione e il cui ricavato viene devoluto a sostegno della ricerca. Si tratta del progetto “Santalucia, il vino che fa bene alla vista” che verrà presentato e proposto ai clienti non solo durante le serate Superbe, ma per tutto il periodo della manifestazione. Le serate saranno ricche di momenti particolari ed intensi, soprattutto durante il dessert. Ogni serata infatti si concluderà con un dessert d’eccezione: i clienti, precedentemente bendati, assaggeranno dolci specialità, esplorando un diverso approccio sensoriale nei confronti del piatto, per realizzare in prima persona quanto importante sia la vista per poter godere a pieno dei piaceri e delle bellezze della vita, tra cui anche quelli della tavola. CALENDARIO SUPERBE 2011 Per informazioni e prenotazioni FESTA DI APERTURA venerdì 29 aprile 2011 presso Ristorante Da Domenico Giovedì 05 maggio CASA BRUSADA Crocetta del Montello Tel. 042386614 Martedì/mercoledì 10/11 maggio LE CALANDRINE Cimadolmo – Tel. 0422748010 Venerdì 13 maggio AL SILE Casier – Tel. 0422340011 Venerdì 20 maggio PARCO GAMBRINUS San Polo di Piave Tel. 0422855043 Martedì 24 maggio TRATTORIA DA DOMENICO Spresiano - Tel. 0422881261 Venerdì 27 maggio VILLA CASTAGNA Crocetta del Montello Tel. 0423868177 Il Ristorante Al Bacareto di Mogliano Veneto, per il periodo della manifestazione, proporrà un menu a base di asparagi bianchi ed erbette spontanee Tel. 041 5902122 Costo serate: da 55 a 65 euro Serata inaugurale 25 euro Organizzato da Carry On Tel. 0438 24007 - [email protected] N.1MAGGIO2011 un certo sguardo un certo sguardo 14 15 Donare il cinque per mille a Fondazione significa guardare oltre Quel sodalizio di gratitudine, amicizia e condivisione SOSTIENICI CON IL 5 per MILLE Il 5 per mille è un modo facile e diretto per dare il tuo contributo a Fondazione a costo zero, semplicemente con la tua firma e il nostro codice fiscale all’interno del primo riquadro nell’apposito spazio della tua dichiarazione dei redditi. Un gesto che nel 2010 hanno compiuto già molte persone. Aiutaci a diffondere il messaggio, contattaci o vai sul sito www.fbov.it e potremo inviarti mini card e pieghevoli informativi da distribuire alle persone a te vicine. LA TUA FIRMA, IL NOSTRO CODICE: Claudia Benevenuto è a fianco di Fondazione da molto tempo. La sua storia è luce, passione e vita, è l’esperienza che si trasforma in consapevolezza, anche attraverso il dono del 5 per mille. Claudia chi è per te Fondazione Banca degli Occhi? Agli amici e conoscenti che mi chiedono cosa mi lega a Fondazione rispondo sempre con grande commozione ed entusiasmo. Per me e per i miei cari, Fondazione è stata, è e sempre sarà una seconda famiglia che ha saputo accoglierci, consolarci ed accompagnarci per mano lungo i sentieri della vita. Entrare nella sede di Fondazione è come entrare in casa mia, volti di amici con cui condivido una missione, amici che dedicano la vita alla ricerca per migliorare la qualità del nostro vivere. Ci racconti un po’ della tua storia? Il mio legame con Fondazione è davvero molto speciale. Mio fratello Fabio è stato trapiantato di cornea a 15 anni e ha recuperato la vista grazie a due generosi donatori, uno squarcio d’azzurro in un profondo buio. Da allora la sua vita e quella di tutta la famiglia si sono legate a Fondazione in un sodalizio di gratitudine, amicizia e condivisione di quei valori che sanno rendere ognuno di noi un Essere Umano. Sono passati molti anni da allora, mio fratello purtroppo è mancato quasi due anni fa, senza poter donare. L’ha fatto per lui nostra madre, un paio di mesi fa perché non ha mai dimenticato, perché credeva nella donazione dei tessuti oculari, nella ricerca sulle cellule staminali epiteliali e nei progetti e nei profondi ideali di Fondazione. Rimango io ora al fianco di Fondazione, con grande fierezza ed orgoglio. Al mio piccolo bimbo Giacomo di 4 anni parlo spesso di Fondazione perché desidero che cresca con la consapevolezza che N.1MAGGIO2011 investire nella cultura di Fondazione, su questa meravigliosa realtà d’eccellenza a livello internazionale significa investire sul nostro futuro, nell’interesse di tutti, significa salvare la vista a chi è affetto da malattie rare, eliminare lunghe lista di attesa attraverso la programmazione dei trapianti, sostenere progetti di ricerca medica. Che valore ha donare il 5 per mille a Fondazione? Donare il cinque per mille pertanto significa per me guardare oltre, oltre la propria esperienza personale, oltre il proprio individualismo per andare incontro agli altri, per stare al fianco dei tanti ricercatori che studiano e lottano per noi, significa offrire ai nostri figli la possibilità di non vivere mai l’esperienza del buio, delle patologie oculari. Sono portavoce, nel mio piccolo, di questa cultura e cerco di invitare chi incontro lungo il mio cammino a donare il proprio 5 per mille a Fondazione. Lo faccio con slancio, entusiasmo e passione. È una grande gioia farlo, una grande soddisfazione quando sento la gratitudine di chi ho invitato a farlo. Sono orgogliosa di essere al fianco di Fondazione e di sostenerla con il 5 per mille perché sono convinta che non deve essere necessario vivere in prima persona le esperienze per comprendere il grande valore morale e medico di tutti i progetti di questa realtà. Auguro, di cuore, a chi legge queste righe di lasciarsi condurre in questa meravigliosa esperienza che saprà arricchirli, gratificarli e farli sentire parte di un team che lotta e combatte per la salute e la serenità nostra e dei nostri figli. 02320670272 Anche quest’anno con il 5 per MILLE delle tue tasse puoi aiutarci. SENZA SPENDERE NULLA. UN GRAZIE DI CUORE A ALESSIA E MATTIA! Alessia e Mattia si sposeranno il prossimo 20 agosto in una chiesetta di Porana, una frazione di Pizzale in provincia di Pavia. La loro storia è iniziata undici anni fa, proprio in questo giorno speciale. Alessia racconta sorridendo che già durante la loro prima vacanza insieme in Jamaica, dieci anni prima, alcune persone conosciute in quel viaggio, diventati poi cari amici e invitati alle nozze, avevano detto che sicuramente in un futuro non molto lontano si sarebbero sposati… ed eccoli qui! Anche Alessia e Mattia hanno scelto le bomboniere di Fondazione e vogliono vivere questo giorno pensando alla bellezza dell’amore e all’importanza della solidarietà: «In un giorno importante di festa e amore, ma anche di spese “folli”, la cosa migliore è offrire a chi ha veramente bisogno un piccolissimo aiuto. Un aiuto che non fa altro che rendere ancora più speciale questo momento. È ammirevole la passione costante e giornaliera che mettete nel vostro lavoro e la gioia che regalate alle persone che riacquistano la vista, merita aiuto ed attenzione da parte di tutti». La loro scelta potrebbe essere anche la tua! Scopri i modelli e informati sul sito www.fbov.org oppure chiama il numero 041.9656441 AIUTA FONDAZIONE BANCA DEGLI OCCHI Intesta il tuo contributo a: Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus, Padiglione Rama, Via Paccagnella 11 - 30174 Zelarino Venezia In posta: Conto corrente postale n. 433300 In banca: C.C. bancario Banco di Brescia, IBAN IT 38 N 03500 02001 000000001108 C.C. bancario Banca Prossima, IBAN IT 64 O 03359 01600 100000003126 Indica sempre la destinazione della tua donazione all’interno della causale, specificando anche i tuoi dati anagrafici. Così ti potremo ringraziare. Claudia Benevenuto con suo figlio Giacomo E RICORDA! Ogni donazione a Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus gode delle agevolazioni fiscali previste dal D. Lgs. 460/97 e dalla Legge 80/2005. N.1MAGGIO2011 Vuoi aiutarci ad aiutare l’ambiente? Se ricevi più di una copia di questo giornale, se preferisci riceverlo nella tua casella di posta elettronica, se ci vuoi segnalare un cambio di indirizzo o un amico che desidera ricevere una copia di questa news, manda una mail a: [email protected] oppure telefona allo 041 9656442 GRAZIE Informativa sul trattamento dei dati personali D.lgs 196/2003. Ai sensi della normativa in materia di protezione dei dati personali Ti comunichiamo che le informazioni da Te fornite saranno trattate da Fondazione Banca degli Occhi del Veneto in modo lecito, secondo correttezza ed adottando tutte le misure necessarie a garantirne la massima riservatezza, esclusivamente con la finalità di fornire notizie sulle attività svolte da Fondazione Banca degli Occhi. I Tuoi dati potranno essere comunicati a soggetti terzi, responsabili del trattamento solo per lo svolgimento di attività strumentali alle finalità perseguite da Fondazione. L’art.7 del D.lgs 196/2003 Ti dà diritto a far rettificare eventuali errori e a chiedere di essere escluso da ogni comunicazione scrivendo a Fondazione Banca degli Occhi, Padiglione Rama - Via Paccagnella, 11 - 30174 Zelarino Venezia, quale titolare del trattamento. Centro di Riferimento Regionale per gli Innesti Corneali Centro Ricerche sulle Cellule Staminali Epiteliali Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica Padiglione Rama, Via Paccagnella 11 30174 Zelarino Venezia tel. 041 9656400 fax 041 9656401 e-mail: [email protected] www.fbov.org