(The Tachyon on God’s finger) IL TACHIONE IL DITO DI DIO TEORIA UNIFICATA DELL’UNIVERSO FISICO E MENTALE (compendiata da) T. O. E. e GRAVITA’ QUANTISTICA A LOOP IL NUOVO ROTOLO (Daniele:12: 1-13) di Vincenzo Russo 1 Capitoli e appendici dell’Opera I CAPITOLI E I TESTI ATTIVI IN DOWNLOAD SONO: IL I, E IL V, LA FEDE, RISPOSTE AI LETTORI, POESIE E PENSIERI DEL FILOSOFO, E LE DUE SINTESI DELL’OPERA. GLI ALTRI SCRITTI, SARANNO INVIATI GRATUITAMENTE VIA MAIL, (SOLO A RICHIESTA). 2 Nota tipografica Il lettore noterà fin dalle prime pagine di lettura, una forma tipografica alquanto insolita, ricca di sottolineature del testo e di diversi caratteri e notazioni in corsivo e grassetto, ritmati da pause, che indicano la tonalità oratoria, che si ripropone di tenere l’autore durante eventuali conferenze o lezioni. Anche la punteggiatura, più che le regole canoniche, ripropone i ritmi della respirazione, delle pause e dei toni, che vorrà tenere il conferenziere. Sarà quindi opportuno chiarire subito, che la presente opera consiste della raccolta di diverse conferenze o lezioni separate, sulla teoria unificata. Ciascuna di esse si ripropone di essere una completa chiarificazione dell’intera teoria, partendo da punti diversi della conoscenza umana. Si tratta infatti di testi, che dovrebbero essere un pro memoria per l’oratore, per conferire quasi a braccio le proprie tesi, tenendo i ritmi, le pause e gli spunti da ampliare o sottolineare, relazionandosi con il proprio uditorio. Dando spazio ad interruzioni, domande e risposte. Infatti l’autore si rivolge anche da se stesso, alcune domande possibili da parte di ipotetici uditori. Soprattutto si è voluto giocare di anticipo, con lo stupore dell’ascoltatore o del lettore di fronte alla semantica e alle idee del tutto nuove, della presente teoria unificata dell’Universo fisico e mentale. Nel caso invece questi testi dovessero divenire solitarie letture di singoli studiosi, l’autore ha voluto dare comunque i toni di chi parla colloquiando con altra persona, per renderlo edotto su cose nuove e mai sentite. Per questo motivo si sono lasciate le sottolineature del testo da conferenziere, anche nel volume omnicomprensivo, ritenendole utili, anche per il lettore solitario. Tutto questo affinché la nuova semantica possa entrare dolcemente in uso in modo maieutico, senza formare resistenze troppo ostili all’apprendimento di cose nuove. L’autore Vincenzo Russo 3 VINCENZO RUSSO TRATTATO DI METAFISICA E FILOSOFIA NATURALE I redazione delle intuizioni 1990 I redazione scientifica, 1993 I edizione pubblica, 2007 Attuale redazione in rete, febbraio 2016 Edita in rete a scopo divulgativo, per fini di progresso sociale e morale, di tutte le genti. (Senza scopo di lucro) 4 PIANO DELL’OPERA IN SETTE CAPITOLI pag. pag. pag. pag. 7 8 9 14 Dedica Ringraziamenti Prefazione Introduzione (si consiglia di non saltarla) Cap. I IL NULLA Pag. pag. pag. pag. pag. Il Finto vuoto Il Nulla finto L' Essere simulato Conclusioni e Prologo Poemetto da nulla 28 56 99 122 125 Cap. II pag. pag. L'INFINITO Lo θ, l’insieme vuoto L' Insieme aperto Cap. III pag. pag. L'ESSERE Il vero bene il tutto immobile L' essere visibile, (L' universo) Cap. IV pag. pag. IL DIVENIRE Il Big Bang della Mente Teologia e geometria del punto Cap. pag. pag. pag. V 2 43 99 IL PENSIERO E IL TEMPO Giudizi sintetici e analitici Giudizi sineterici ingenui e maturi Il tempo Cap. VI pag. pag. LA FISICA La geometria della teoria unificata L'inversione dell'estensione Cap. VII pag. pag. IL BENE E IL MALE Il bene vero Il male finto Appendice I Appendice II Appendice III Appendice IV Appendice V Appendice VI testo inserito “ “ “ “ “ chiedere il testo via mail “ “ “ “ “ testo inserito “ “ “ “ “ “ “ Sintesi della teoria testo inserito Sintesi sull’infinito “ Poesie e pensieri … “ La fede “ Risposte ai lettori “ Manifesto della fede cattolica “ I testi dei volumi non ancora inseriti sulla pagina WEB, possono essere richiesti gratuitamente a: [email protected], che li invierà alla Vs. mail. 5 P R E S E N T A Z I O N E DELLA FILOLOGA YULIYA KAMINSKA Presentare un’ opera attesa da circa tremila anni, quale è la teoria unificata dell’Universo fisico e mentale, è cosa temeraria, da far tremare le gambe. L’incarico andrebbe declinato umilmente a persone affermate e di livello mondiale in campo scientifico. La vera premessa sarebbe dovuta essere, il vaglio della comunità scientifica internazionale. Come informarla però? Io sono solo una filologa, per giunta sconosciuta quanto l’autore di questa opera, misteriosamente apparsa dal nulla, che riscopre autonomamente un antico sapere della Magna Grecia. Secondo l’autore ciò è stato possibile, per l’aiuto fornito al suo intelletto, dalla meditazione costante e continua sul trascendente. Vincenzo l’autore, è un mio amico fraterno. Io sono stata la prima lettrice critica della sua teoria. Ho quindi desiderato di presentare io questa sua opera, quale prima persona beneficiaria di questa riconquistata conoscenza antica. Sono diversi gli anni di differenza tra Vincenzo e me. Vincenzo è però uomo umile, sebbene solenne come un patriarca della bibbia. Emana la certezza interiore di cui tutti andiamo in cerca. Facendola però emergere in te stesso e non da sé. Lui appena, appena, risulta presente, sullo sfondo di dolci conversazioni, come colui che ti porta la buona notizia. Resta però sempre in un angolo, senza protagonismi. Il suo metodo discorsivo è una maièutica evangelica travolgente, che dà il senso pieno di quella verità perduta, di cui ci ha parlato continuamente Benedetto XVI, invitandoci ad abbandonare la via delle opinioni del relativismo assoluto. Vincenzo ti ricorda e riordina con semplicità, in una luce nuova, ciò che tu già sai da sempre. Un uomo o una donna qualunque, una semplice filologa come me o un gran professionista o scienziato o studioso che sia, non devono abbandonare o contraddire dolorosamente se stessi e le proprie convinzioni, per aderire alla via della verità. Quando lo ascolti, nessuna sensazione di competizione con un Vincenzo sapiente, sfiora il tuo ego. Vincenzo medesimo si autodefinisce un asino, che ti porta dell’oro, che lui dice di aver trovato senza particolari meriti personali. Veniamo al merito della teoria. Solo a partire dal 1803, per ipotesi dell’inglese J. Dalton, fu proprio la chimica a determinare l’accettazione faticosa dell’atomo, come realtà di base degli elementi. Ricordando ciò voglio sottolineare come nei miei studi, mi è stata sempre presente la centralità della mente del ricercatore eclettico. Il vero studioso è sempre poco distratto dalla sua specializzazione, per perdere la capacità di una visione di sintesi della conoscenza tutta. Per nessuno di noi però, gli studi scolastici sono stati mai del tutto soddisfacenti, per completare tutti gli approfondimenti intuiti necessari. I programmi di studio specialistico sono intensi e le cognizioni da apprendere numerose. Non c’è mai tempo per rivisitare tutti i concetti primitivi e le idee originarie della scienza, della filosofia e della matematica e neppure per approfondire la realtà ultima dei loro assiomi e dei loro teoremi. Vincenzo invece, ti porta agevolmente a rivisitare la via della verità di Talete, Parmenide, Zenone e Pitagora. Giunge così alla sistemazione sineterica del giudizio scientifico, necessario, immutabile e universale di Socrate, (IL CONCETTO, ovvero il pensiero sineterico ingenuo), e ti dimostra come, immediatamente dopo il grande ateniese, principalmente ad opera dei sofisti, prevalse la via delle opinioni. Con ciò i giudizi sintetici ed analitici non approdarono così al giudizio sineterico maturo. Da quel momento, confondendo sempre di più il relativismo scientifico coerente, con il relativismo assoluto incoerente, la via dell’opinione ha prevalso nella visione generale, come se fosse un sapere più elevato in moralità e in modestia presunte. Il merito di questa finta interpretazione dell’umiltà è stato dato a Socrate stesso. In realtà la via delle opinioni, ha disseminato errori e congetture errate, anche nell’ambito delle teorie scientifiche coerenti. Il sentimento umile di Socrate, che diceva solo di sapere di non sapere tutto, è stato travisato in una sua presunta asserzione filosofica di scetticismo, verso la conoscenza piena. Da qui è scaturita la vera difficoltà del pensiero accidentale, sintetico ed analitico, che è rimasto indecidibile o incompleto. Questo è ciò che impedisce la formulazione di una teoria unificata, senza incongruenze interne irrisolvibili. Io invece, tutto ciò che andava risistemato in un pensiero sineterico maturo, l’ho riscontrato e capito agevolmente, nella teoria di Vincenzo. Vincenzo lo rende facilmente comprensibile a me e a tutti. Io non so dire se realmente Vincenzo ha tratto da un contatto spirituale o alieno, il recupero della perduta Via della Verità. So però, che dai miei colloqui con lui, ho avuto intellegibile risposta a tutte le domande disperate, che ponevo senza risultati ai miei docenti. I quali insegnanti si dimostrarono sempre smarriti, su quei temi ancora oggi irrisolti, persino dalle migliori menti del mondo. Vincenzo invece, un umile filosofo, alla maniera dei pensatori antichi della Magna Grecia, non so come, ma l’ho constatato, le risposte le ha, decidibili e complete. Figurarsi allora quanto sarà rivelatrice di conoscenza e semantica nuova, questa teoria unificata del tachione, alle menti preparate che esistono in tutti i campi, nel mondo della scienza e della cultura. A me questo di Vincenzo è parso veramente il nuovo tomismo,completo e decidibile. Forse è veramente ispirato da meditazione trascendentale. Ve lo raccomando con fiducia. BUONA LETTURA. YULIYA KAMINSKA S. MARIA C. V. li 27 Maggio 2010 (p. s. : Un consiglio per la lettura) NON SALTATE L’INTRODUZIONE 6 Questa teoria è dedicata ai miei figli Alessandro, Stefano e Chiara e a mio nipote Andrea ed è diretta a tutte le creature umane, che amano e sperano il meglio per sé e per il loro prossimo. In essa si afferma, che tutta la conoscenza possibile si realizzerà nell'intero Universo fisico e mentale, solo quando l'idea stessa del nulla e dei suoi sinonimi, non verrà più in mente a nessuno. Tra queste persone, questo libro è indirizzato soprattutto a tutti coloro che auspicano, che la teoria unificata o teoria del tutto, possa farci conoscere la natura della Mente. Ovvero la conoscenza del perché e non solo del come esistiamo. NEO ELEATICO PITAGORICO Vincenzo Russo MAGNA GRECIA NAPOLI li, 18 Marzo 1993 7 Ringraziamenti Tutti gli autori hanno sempre la sentita accortezza di ringraziare colleghi e lettori cavia, che li hanno aiutati nella realizzazione del loro lavoro. Io devo però l’ intuizione della presente teoria, solo ai successivi rimbalzi della mela di Newton. Questa mela divina, ancora oggi se ne va in giro a colpire in testa la gente che dorme. Un giorno, trovandomi solo con mio fratello Carlo, notai in lui una forte preoccupazione e un grande dolore, per la sorte di nostro padre Antimo, che era allora affetto da una grave forma di enfisema polmonare. (Ora che scrivo sulla rete, nostro Padre non è più tra noi, ma ancora è con Dio). Fu in quell’istante, che la vagabonda mela di Newton cadde sul mio capo addormentato, dandomi il senso del tutto: “Non esiste possibilità alcuna, quando sopravviene la fine del nostro corpo fisico, di veder svanire con esso, pure la nostra conoscenza e la coscienza di noi stessi nel nulla”. La mente è infatti informazione tachionica, (cioè più veloce della luce). Pertanto nel mondo mentale senza volume, nello spazio-tempo a loop, superata la velocità della luce, tutta la conoscenza e l’informazione accumulata nella vita visibile ai sensi è unificata nel super continuo di un solo tratto identitario invisibile, pensante ed eterno. Quel luogo è ancor più denso e reale di conoscenza, del super quark trascendente, formattato nella lunghezza di Planck. Lì è veramente ciascuno di noi. …..Anche ora! Io devo quindi ringraziare molto sentitamente, “solo” la Grazia ispiratrice, che ancora oggi soffia sul suolo della Magna Grecia, cristianizzata”. Qui filosofare, immersi tra boschi di castagni e le innumerevoli bellezze dei paesaggi, è ancora naturale come il respirare. NAPOLI li, 18 Marzo 1993 Vincenzo Russo 8 PREFAZIONE IL TACHIONE IL DITO DI DIO TEORIA UNIFICATA dell’Universo fisico e mentale Compendiata delle teorie :Standard e M-teoria della T-dualità THE TACHYON ON GOD’S FINGER UNIFIED THEORY of the phisycal and mental Universe) Summarized of the theories:Standard and M-theory of T-duality Una scala breve, in un edificio a due piani, tra le case per i dipendenti Alfa Romeo. Cinque o sei scalini al massimo, la prima porta a lato. Lì sono nato io a Pomigliano d'Arco in provincia di Napoli. Allora Pomigliano era prevalentemente un paesino agricolo dell’entroterra di Napoli . Oggi è centro industriale notevole. Era il 19 Giugno del 1948 alle ore 11,00, in via Guidoni, 2. La scala principale continuava per salire ad altri due piani di sopra che allora a quell'età credo di non aver conosciuto. A lato dei sei scalini, sotto la prima rampa di accesso al primo piano, si attraversava il sottoscala e attraverso il portone secondario interno, si accedeva al cortile retrostante dove sorgevano una fila di giardinetti privati. Questi erano in fila come box per auto. Erano recintati con cancelletti e reti leggerissime infiorate di rose rampicanti. In quel lontano 1948, quei cancelletti e quei recinti erano quanto bastava per difendere una piccola proprietà privata, che nessuno avrebbe mai violato. L'appartamento era disposto tutto in lungo oltre la porta, ai lati di un gran corridoio, (da piccolo si vede e poi da grande si ricorda, tutto di dimensioni enormi). Lungo il corridoio si aprivano a destra tante stanze inondate di luce. La luce calda, silenziosa, luminosissima e profumata della fine degli anni quaranta. La luce che si rifletteva in un colore azzurrino smeraldo nella vasca da bagno. Mia madre la riempiva a volte per avere una riserva d' acqua, nel caso fosse stata sospesa l'erogazione ai rubinetti. Dicono che l'uomo avverte suoni ed altro di quanto proviene dal mondo esterno fin dall'interno dell'utero materno. Ovviamente se ciò è vero anche nel mio subconscio ci sono numerose impressioni prenatali. 9 A livello cosciente la mia memoria parte invece dall' età di tre anni. Io nasco innanzi a quella vasca da bagno colma d' acqua color smeraldo, che mi ha incantato e dato gioia di vivere per delle ore, insieme alla luce che entrava dalla finestra in fondo, che dava su rampicanti e fiori profumati. Quella luce e quell'acqua azzurrina, quei rampicanti e quei fiori profumati, quei leggeri recinti, sono il primo ricordo vivo della mia esistenza. Avevo solo tre anni, ma oltre alla disposizione delle stanze, ricordo anche le piccole commissioni che facevo a mia madre, recandomi con bigliettini e note dai commercianti vicino casa. Vi racconto queste cose per presentarmi, ma anche perché gli scienziati danno un valore particolare alle prime dieci cose che ciascuno ricorda della propria vita. Pare che questo abbia relazioni dirette con le sinapsi che si sviluppano nel cervello e con la formazione della personalità. Io credo che in quei primi anni d'esistenza, tra queste cose, sono celate o in certi casi evidenti le mie prime lezioni di filosofia, di fisica e di geometria. Un altro vivido ricordo, (allora impressione), della mia vita, è legato al sottopasso che portava dalla strada al cortile interno. Un giorno, ero solo nell'androne, mi apprestavo a salire i cinque sei scalini per entrare in casa, (forse per il solito appuntamento con la vasca e con la luce). Quando una volpe rossa dal muso dolce e furbo insieme e dalla grossa coda, entrò all'improvviso nel portone. Mi guardò un attimo e si fece a sua volta guardare. Poi rapida, prima che potessi pensare ad altro che: "sei bellissima". Attraversò velocemente il portone di dietro, superò i giardinetti e scomparve nei campi retrostanti, lanciandomi un ultimo sguardo. Questa fu un’altra lezione di filosofia, fisica, geometria, letteratura e chi sa di che altro ancora, che ricevetti a livello inconscio oltre che cerebrale. Provai sensazioni fuggevoli di velocità, tempo, spazio infinito e impotenza. Credo che tornai a casa per trovare certezze in mia madre e credo anche che ne avrei voluto parlare con mio padre. Non ricordo invece se la sera lo feci, oppure se in seguito 1' ho mai fatto. Queste immagini comunque sono rimaste in me come l' Eden, per tutta la vita. Di li a poco, in uno stupido incidente, avrei perduto quasi completamente la luce al mio occhio destro. 10 D’allora in poi, il mio occhio sinistro ha dovuto continuare da solo a darmi un' idea completa, di tutto quanto mi circonda. Questo libro è nato dal bisogno intenso e profondo ,che ho sentito la sera del 12 febbraio 1993, all' età di quarantaquattro anni, di narrarvi le mie impressioni sulla vita. Alcuni dei miei lettori saranno nati prima del 1948, altri dopo, e questo ha la sua importanza nel giudizio che si faranno delle cose che dirò. Pertanto i mezzi di ricerca e dimostrazione dell'essere e delle sue ragioni da me adottati, saranno sia quelli filosofici, sia quelli metafisici, sia quelli della fisica. Ciò servirà per unificare il più possibile il giudizio dei diversi lettori. Affronterò i più antichi ed i più moderni quesiti della conoscenza, così come li può capire qualsiasi uomo del nostro secolo. Andremo dunque con forze umili alla ricerca di quella forza naturale unificata originaria, (la Ragione di tutto, più che la causa in senso deterministico). Vale a dire ciò che include l'Universo e l'uomo, (gli effetti di una causa prima). Insomma affronteremo i problemi più affascinanti che l'uomo moderno si trova a meditare irrisolti, ancora oggi. Tenteremo una teoria unificata che spieghi il perché, sia dell' Universo materiale inorganico, sia di quello organico, che dell' intelligenza stessa dell' uomo dotato di coscienza di sé. Il perché dunque e non solo il percome avvengono i fenomeni. Questo vorrà dire sospendere almeno un poco l'affascinante ma enorme ricerca scientifica, come la sentono gli adulti, per riprendere i mille perché dei bambini. Tutti ricordano e conoscono il libro dei perché, scritto da tutti i bambini del mondo, i quali rivolgono alle loro madri ed ai loro padri paurose domande fino ai sei, sette anni di età. Perché esiste 1' Universo? Perché non esisteva prima? Perché esiste l'autocoscienza? Perché le creature viventi hanno origine dall' Universo materiale? Perché esiste la luce? Perché esiste la materia? Perché c'è qualcosa anziché niente? Io svolgerò questi temi come se fossero trattati per la prima volta al mondo. Non terrò molto conto del sapere già noto, né userò un linguaggio tecnico e complesso come sono costrette a fare le discipline estremamente sviluppate dei nostri giorni. Questo eviterà di leggere circondati da enormi pile di altri libri e dizionari scientifici. 11 In definitiva ogni cosa ed ogni concetto potrebbero essere detti in altro modo meno ermetico, con altre parole comuni, e così io mi sforzerò di fare. Non userò il modo di esprimersi di dotti che parlano di altri pensatori. Nessun pensatore originale ha infatti bisogno di usare termini complicati, neppure se vuole trattare un problema ontologico, (della conoscenza), purché decida di ricominciare da capo, come se lui fosse il primo pensatore della storia. Questa teoria sarà accessibile a qualsiasi liceale o persona che conosca il significato della teoria degli insieme e dei transfiniti, costruibili e non costruibili. Il pensiero sineterico sarà illustrato al vol. V di questo stesso trattato e potrà essere letto anche prima, da quei lettori che non hanno fatto studi filosofici e di analisi del linguaggio, fino a tale grado di approfondimento. Pochi cenni dello scrivente metteranno il lettore comune di fronte alla chiara consapevolezza che quanto stanno leggendo, risponde ad una loro personale domanda. Forse gli argomenti risulteranno espressi in modo più lungo, qualche volta. Ricordiamoci però, che nessuno diceva a Talete quante parole usare all’origine della filosofia, e nessuno sapeva ancora, che si trattava di monismo materialista. Un mondo veloce a me non interessa, perché è contrario all’ipotesi di questo libro. Io vi porterò invece in un mondo dove c’è tutto il tempo che volete. Nella mia esposizione lascerò che i concetti rimangano fluidi e significativi, vivaci ed intensi, nella mia e nella vostra mente. Come le intuizioni e le impressioni naturali, che si affacciano spontanee e rivelatrici alla mente umana, di tanto in tanto, nella vita di ognuno di noi. Esse saranno così libere di associarsi con prontezza a nuove impressioni che si affolleranno in voi. Insomma vi porterò in una filosofia del pensare, libera dal peso dei pregiudizi e del linguaggio e dei contenuti della tecnologia. Vi mostrerò che Einstein aveva ragione, nel dire che anche in campo scientifico siamo vittime dei pregiudizi, che ci formiamo prima dei sedici anni di età. Liberi da essi i concetti sono superiori alla stessa matematica, perché vi presiedono e non vi conseguono. 12 Pertanto è in essi che si deve distinguere per primo il vero dal falso, ma pure il bene dal male. Questa idea io ritengo valida soprattutto dopo aver letto quanto dice il fisico e matematico Stephen Hawking nel suo libro "dal Bing Bang ai buchi neri". Qui di seguito riporto le sue frasi essenziali: "fino ad oggi la maggior parte degli scienziati sono stati troppo occupati nello sviluppo di nuove teorie che descrivono come sia l'universo per porsi la domanda, perché?...Nel settecento i filosofi consideravano di propria competenza 1' intero sapere umano, compresa la scienza… Quale caduta dalla grande tradizione della filosofia da Aristotele a Kant!... Se riuscissimo a trovare la risposta a questa domanda, decreteremmo il trionfo definitivo della ragione umana giacché allora conosceremmo la Mente di Dio”. Hawking occupa oggi la cattedra lucasiana di matematica a Cambrigde, (la stessa che fu di Newton). Hawking chiede in definitiva che tutti gli uomini diano un contributo in termini generali filosofici, alla soluzione dei quesiti ancora irrisolti, per la condivisione del sapere. Questo libro è nato dal suo invito stimolante a noi tutti. La genialità di Hawking, a me è parsa chiara, sta nel fatto che la sua richiesta contiene già la risposta Questo è certo perché Egli si rivolge alla mente collettiva. Così appellandosi a tutte le menti, con geniale intuizione ha già creato le premesse del successo. La Mente universale è una e già contiene la teoria unificata. ----ooo0ooo---- 13 INTRODUZIONE IL TACHIONE IL DITO DI DIO TEORIA UNIFICATA dell’Universo fisico e mentale Compendiata delle teorie: Standard, M-teoria della T-dualità e gravità a loop TACHYON THE FINGER OF GOD UNIFIED THEORY of the phisycal and mental Universe) Summary of theories: Standard, M-theory T-duality and gravity loop Dal 1990 al 1996 ho pensato alle ragioni dell'Essere e alle origini dell'universo, ogni giorno della mia vita. Questa teoria unificata dell'universo fisico e mentale è il frutto di tale meditazione. Il risultato a mio giudizio è sorprendentemente valido. Il pensiero, ovvero il giudizio scientifico, risulta non accidentale, non sintetico, non analitico, ma sineterico. (* nota in calce) In pratica nella teoria del Tachione sono chiarite le differenze tra fisica relativistica e quantistica, tra antinomie e paradossi e sono risolti i problemi ultimi della matematica, che diviene ora decidibile e completa. La critica filosofica e l'analisi del linguaggio non hanno più appigli e contraddizioni, (antinomie), per demolire la costruzione del pensiero coerente. Sono unificate, persino la teoria STANDARD, la M-teoria della T-dualità e la gravità quantistica a loop. L’Universo fisico e quello mentale sono racchiusi in un unico pensiero, completo e decidibile. Si sciolgono i paradossi, si abbandonano le congetture e le antinomie dell’impensabile. Poche equazioni descrivono già ora, come esiste il mondo. Ora siamo destinati a conoscere anche il perché esiste il mondo. Vediamo dunque come sono nate le intuizioni che mi hanno portato a formulare una teoria del tutto completa e decidibile. Nota per il lettore Giudizio sineterico significa, che la Mente, che è l’IO pensante sempre identico a sé medesimo, formula giudizi relativi, ovvero sintetici ed analitici, che sono FINTI giudizi diversi, solo nel periodo osservato. Nell’origine della conoscenza però, tutti i giudizi sono posti nell’unico Sé, (nella propria Mente sono unificati). Con ciò le distinte costruzioni assiomatiche dei giudizi sintetici ed analitici sono ciascuna coerente, (COME UN FINTO POSSIBILE ESISTERE DIVERSO E CONTRARIO), ma solo nel proprio sistema assiomatico. Non sono quindi, (ciascuna di esse costruzioni matematiche), realtà veramente UNIVERSALI, NECESSARIE E IMMUTABILI, ovvero né realmente contrarie tra loro, né realmente poste fuori dall’unificazione. Letteralmente: SINETERICO = L’IDENTICO con i diversi, (immaginari e finti). 14 Un giorno ho pensato, che i miei figli non mi avevano chiesto di nascere. Bisognava chiedersi quindi, se gli avevo fatto un bene o un danno dandogli la vita. La domanda in me fu articolata così: la vita è un bene o un rischio? E’ un dono, oppure un atto d’imposizione? La vita, ovvero il pensiero che sembra essere tempo che scorre nella mente, è la conoscenza stessa, che si accumula in memoria? La memoria di Sé dove risiede? Successivamente, come dico nella pagina di questo libro detta dei ringraziamenti, intuii che mio padre non avrebbe cessato di esistere con la fine del suo corpo visibile, perché il pensiero non ha alcuna generazione possibile dalla carne, dalla materia. Piuttosto è il pensiero, che immagina la carne in se con l’osservazione. Dopo aver intuito quindi, che la morte non cancella la conoscenza della persona, mi chiesi: Cosa è la materia dunque? Come è fatta? Quale è la sua sostanza? Come avviene il processo della sua conoscenza? Tutto questo mi chiedevo per amore dei miei figli. In che situazione li avevo posti dandogli la Vita? In fondo la vita è un affare dal quale nessuno esce vivo. Scoprii poi, che la materia, così come viene osservata negli esperimenti quantistici, non è costruibile come sostanza reale fisica, perché la sua struttura non è logica ma è contraddittoria. E’ infatti complementare, dualistica ed estesa nello spazio tempo. Quindi è concepibile solo come una sostanza immaginaria, quantizzata matematicamente e geometricamente in pieni e vuoti, che sarebbero inconciliabili in un modello reale. Pertanto la materia è necessariamente un modello virtuale e non è un ente fisico. E questa fu la prima buona notizia: anche ora, che sembriamo fatti di carne, in realtà siamo spiriti che pensano, cioè che vivono. C’erano dunque ottime certezze di non svanire affatto nel nulla al momento di lasciare la connessione con i nostri corpi apparenti. In realtà anche ora siamo inclusi in un programma cibernetico, che ci fornisce dei sensi materiali simulati virtualmente. Detto ciò possiamo comprendere dalla fisica, che se prendiamo per vera la posizione istantanea di un corpo presunto in moto su di una traiettoria, cadiamo nella contraddizione se esso è realmente in moto oppure è realmente fermo, in quel dato istante. 15 Si può concludere quindi, che in un solo istante d’osservazione o è reale il tempo e immaginario lo spazio, oppure al contrario è reale lo spazio ed immaginario il tempo? In realtà NO! C’è da capire molto di più. E’ sempre immaginario il complementare unicum di spazio tempo, che è indivisibile in spazio e tempo assoluti e divisi. È reale infatti, solo l’istante di presa di conoscenza nella mente dell’osservatore. Altrimenti nasce una contraddizione tra la fisica relativistica dello spazio-tempo indissolubile e complementare e la distinzione di realtà istantanea e separata tra spazio e tempo, che ora ripropone la fisica quantistica, quasi alla maniera della fisica classica di Galilei e Newton. Infatti il principio d’indeterminatezza di Heisenberg conferma, che quanto più si vuole tentare di essere precisi nel determinare la velocità del movimento di una particella nello spazio, tanto maggiore è l’indeterminatezza riscontrata nel voler contemporaneamente identificare la posizione istantanea di detta particella presunta in moto. La conseguente interpretazione corretta di questa contraddizione tra il metodo matematico, che consente di predire le condizioni del moto fisico presunto reale e la vera consistenza virtuale della natura della materia, deve essere dunque, che la materia ed il moto sono un’apparenza matematica ai sensi. Costruita con idee espresse in teorema immaginari ma coerenti. Quindi i fenomeni fisici sono reali solo nella Mente, come costruzioni matematiche di moto e spazio-tempo ipotetici. Il mondo visibile è fatto di teorema matematici invisibili. Gli oggetti e gli elementi fisici sono solo dei teorema virtuali, basati su assioma di moto istantaneo. Sono un moto immaginario, che è quantizzato su traiettorie di spazio continuo. La velocità è così spazio-tempo immaginario, che consente ai sensi di percepire un’apparenza complementare, di finta esistenza materiale. Nell’intermittenza quantistica di punti di energia nello spazio tempo di finto vuoto, avviene nel cervello la visione sensibile della realtà astratta della Mente, di quel moto immaginario pensato nel crono topo della lavagna mentale. 16 Gli assioma del concetto di moto e di velocità di moto, così fissati come intuizioni di concetti primitivi indimostrabili, sono però coerenti solo nel loro proprio sistema assiomatico. Si svelano poi come immaginarie costruzioni della mente matematica, negli esperimenti quantistici delle particelle puntiformi fondamentali. In altre parole, la materia piena e lo spazio-tempo vuoto, l’estensione materiale e quella dei campi d’energia, (ovvero le dimensioni), sono tutte illusioni dei sensi matematizzati. Gli enti costruibili e pensabili con teorema immaginari non si estendono realmente, ma restano concetti astratti, tutti compattati in un solo punto mentale di software senza volume. In effetti niente può esistere veramente esteso, (davanti,dopo e lungo il Sè), fuori dalla mente, poiché nulla è pensabile fuori dall’Essere, il quale può pensare solo, di, a, da, in, con, su, per, tra, fra, il proprio Sé. L’Esistere come ente immaginario inerte e incosciente di sé, (la materia apparente), e il vivere e il pensare come persona cosciente di Sé, sono idee egualmente possibili, ma solo in un luogo mentale, dove sono concentrati tutti i valori pensabili, fisici o astratti. Da ciò nasce la vita mentale e la coscienza di Sé, dall’unificazione del Sé, dell’Io e del super Io morale. Ovvero per aprirsi alla coscienza della vita e alla facoltà di elaborare conoscenza di Sé e di altro d’immaginario dal proprio Sé, occorre che tutti i valori pensabili stiano insieme e si riconoscano e si diano valore d’insieme completo e decidibile, come Persona e non come cosa o corpo esteso. Ciò avviene come una conoscenza acquisibile, secondo teorema che significano sensazioni emotive VERE e sensazioni emotive presunte fisiche, ma in realtà immaginarie. Le quali ultime non giungono ad essere costruibili realmente come materia, ma restano anch’esse, solo pensieri e sentimenti. Questi sentimenti sono soltanto creduti sensazioni fisiche, ma in realtà sono emozioni nell’IO, (es.:caldo, freddo = dolore o piacere mentale, ovvero bene o male). Meditando quindi attentamente gli esperimenti della fisica quantistica e le risultanze dei ragionamenti logici del pensiero Sineterico, si scopre che l’estensione, l’impenetrabilità dei corpi solidi e la trasparenza dello spazio-tempo vuoto, sono pensieri coerenti finti ma non falsi. 17 Finto non è dunque un sinonimo di falso. Pertanto la realtà completa e decidibile consta di Vero e Finto e non di Vero e falso. Il quale Vero si divide in finti diversi, uno positivo e l’altro negativo, + e -, (un modello apparente con sistema binario). Con i numeri positivi e negativi, ovvero con i contrari e diversi finti, è fatto il mondo immaginario virtuale materiale. Il falso invece non esiste e non fa parte della realtà. Infatti come un impensabile assurdo, che la mente sana rifiuta, il falso non consiste di nulla, non è! La conoscenza dell’Essere per se stesso, nel proprio IO è: -giudizio sinetericoVero, maturo, (conoscenza verso i propri pensieri astratti), -giudizio sineterico immaginario, Finto,ingenuo, (conoscenza verso i propri pensieri, visibili ai sensi). -giudizio sineterico Falso, assurdo e impraticabile, (non costruibile neanche in atto virtuale, perché non è coerente e costruibile, nemmeno in teorema matematici immaginari). Le congetture false sono quindi anche dimostrazioni per assurdo che i concetti paradossali, quantizzati, complementari, indeterminabili e finti, (sineterici ingenui), sono modello della materia Finta. I quali modelli se esaminati con la teoria sineterica giusta, portano alla scoperta dei concetti Veri e fondamentali, (sineterici maturi). I pensieri immaginari di estensione fisica e spaziale non sono dunque falsi, ma neanche Veri. Sono pensieri coerenti ma finti ed immaginari, costruiti matematizzando in modo cerebrale i sensi ed i fenomeni apparenti. Se fossero presi per veri diverrebbero assurdi, perché da complementari e immaginari, diverrebbero contraddittorie e illogiche congetture di teorie sbagliate, ovvero dimostrazioni per assurdo, comprese male e chiamate erroneamente paradossi. I paradossi sono invece contrarietà risolvibili tra diversi finti e non sono antinomie irrisolvibili tra diversi veri entrambi ritenuti reali. Due contraddizioni entrambe vere si annichilano. La materia e lo spazio-tempo quantizzati e la loro presunta estensione fisica possono esistere dunque, ma solo come pensiero intermittente immaginario, davanti, dopo e lungo, la lavagna mentale puntiforme e reale. Il pensiero reale continua a rimanere continuo in un solo punto geometrico mentale, di, a, da, in, con, su, per, tra, fra, il proprio Sé, che è indivisibile in parti quantizzate reali. 18 Pertanto quelli della relatività non sono paradossi ma dimostrazioni per assurdo delle realtà della fisica quantistica. Così si scopre che le due teorie non vanno conciliate, ma capite nel loro diverso ruolo di Essere reale ed essere immaginario. Come è nata però questa confusione nella conoscenza? Purtroppo, quando un poco alla volta la filosofia ha lasciato la via della verità di Parmenide, di Zenone e di Pitagora, approdando alla via delle opinioni dei sofisti, trascurando il giudizio logico di Socrate, (IL CONCETTO sineterico ingenuo). Le cosiddette antinomie, (ovvero le congetture irrisolvibili tra i contrari FALSI e impensabili come reali), sono state confuse sempre di più con i semplici paradossi risolvibili della matematica, che si svolgono tra contrari solo finti. Spiegando: i paradossi sono risolvibili e unificabili, proprio perché sono costruiti come sistemi di numeri immaginari e diversi finti, senza pretendere di essere veri contrari, (antinomie). Esistono infatti varie matematiche e varie geometrie tutte possibili ma solo se poste in sistema assiomatici diversi, che non sono realmente contrari in nessun universo comune. Gli universi multipli pensati come reali sono infatti una congettura o dimostrazione per assurdo, dell’unico universo mentale possibile, che include in se decidibili e completi tutti i teorema immaginari, senza porre tra loro alcun raffronto veramente in atto, in una reale corrispondenza biunivoca. I transfiniti di Cantor non sono dunque realmente in atto, eppure sono la sostanza immaginaria e intermittente DELLA MATERIA, che non è affatto discreta ma transfinita, esattamente come la diagonale del quadrato e il diametro del cerchio. La materia assorbe ed emette continuamente finti quanti discreti, che sono in realtà transfiniti irrazionali algebrici,(frattali). I contrari finti infatti non si annichilano realmente nel nulla assoluto inesistente, ma rimangono tutti inclusi e decidibili come diversi finti nel vuoto finto. Infatti la materia e l’antimateria non si annichilano nel nulla assoluto ma nella luce originaria di entrambi. Questi errori di pensiero furono però importati dalla filosofia alla matematica e da questa alla fisica e alla scienza in generale. 19 Gli antichi invece avevano già capito con Parmenide e con Zenone, che l’ESSERE, l’esistenza ed il conoscere il proprio Sé e i presunti altri multipli di sé, sono solo un vivere mentale, (oggi da ricomprendere con la fisica quantistica). Altresì con Pitagora compresero, che il mondo materiale è solo un’apparenza di finto altro di sé, (oggi da ricomprendere come illusione dei sensi, con la fisica relativistica). Successivamente però con i sofisti si perse il senso dei giudizi sineterici ingenui, (il CONCETTO di Socrate), e non si approdò al pensiero dei giudizi sineterici maturi della presente teoria. Anzi, addirittura si capovolse l’idea di cosa è reale e di cosa è immaginario tra materia e pensiero. Si dette sempre di più per reale e persino per eterna la materia, e per insorgente da essa il pensiero. Si ritenne persino, che entrambe le due contrarie nature del pensiero e della materia potessero essere coeterne. Lasciando così spazio alla congettura illogica e inconciliabile, di due realtà veramente opposte ed esistenti entrambe. Non si spiega la mancata annichilazione nel nulla, di ogni realtà contraria ad un’ altra. Infatti materia ed antimateria danno luce e non il nulla. Questo pensiero apparentemente democratico e permissivo è così distruttivo delle ragioni logiche del pensiero sano, perché due contrari veri non si annichilerebbero in luce originaria ma nel nulla assoluto, senza peraltro poter capire come avrebbero potuto esistere e generarsi entrambe, anche un solo istante insieme. In realtà nel nulla non nasce e non ritorna nulla, per il semplice motivo che il nulla non è nemmeno un pensiero costruibile. Così sragionando fu però distrutto il monismo mentale della natura unica ed unificata dell’Essere cosciente, e nacque l’inspiegabile dualismo tra materia e spirito, che fino ad oggi rende non costruibile una scienza completa e decidibile, non trovando la sostanza unica e comune della conoscenza Vera e di quella immaginaria Finta, (leggi sostanza invisibile e sostanza visibile). In aggiunta è pure prevalso il monismo materialista. Con ciò emerge continuamente come terzo incomodo, proprio ciò che è falso e impensabile e che viene erroneamente chiamato paradossale. I paradossi sono invece le contraddizioni finte tra contrari o diversi finti ovvero i teorema matematici risolvibili. Le congetture e le dimostrazioni per assurdo scambiate o denominate erroneamente paradossi, pur essendo antinomie, non saranno invece mai risolvibili. 20 Se esistessero sia il pensiero che la materia, come contrari veri anche per un solo istante, ci sarebbe poi L’ANNICHILAZIONE nel nulla eterno. In altre parole non esistono buchi neri e multi universi e altre dimensioni vere, così come non esistono i viaggi nel tempo. Le contrarietà infatti possono essere solo ipotesi assiomatiche immaginarie tra diversi finti ed in tal caso sono paradossi risolvibili. Ovvero la natura e la sostanza dell’essere reale mentale resta unificata con la natura dei propri pensieri immaginari,(questa è la teoria unificata del monismo scientifico mentale). Se invece congetturiamo contraddizioni vere tra contrari presunti “veri”, (in realtà assurde e impensabili), dobbiamo ricomprendere, che queste per gli antichi filosofi erano antinomie, che distruggevano la conoscenza se prese per vere. Altrimenti le congetture false erano immediatamente capite come dimostrazioni di rincalzo per assurdo. Faccio qui alcuni esempi concreti per chiarire le idee: L’aumento della concentrazione della massa di una stella o di un qualsiasi corpo, può realmente tendere e accumularsi all’infinito fino a costituire un presunto assurdo buco nero? In teoria oggi ciò viene erroneamente ritenuto possibile da alcuni matematici, ma può realizzarsi realmente tale addensamento di materia e gravità, espresso con un numero infinito e non discreto? In realtà la natura conosce solo valori materiali espressi in numeri discreti. La non comprimibilità infinita dei corpi, è particolarmente evidente nei liquidi e nei gas, che diventano plasma degenere per ulteriore compressione. Oltre certi limiti dunque, anche un semplice impianto idraulico esplode ed altrettanto fa una stella super nova. Nasce per così dire un’ antigravità di rimbalzo o reazione alla compressione, che è la velocità di fuga rinnovata nelle incomprimibili lunghezze di Planck. Perché allora si prende per buona la possibilità errata di una matematica assurda, che pretende di sommare quantità infinite di gravità, fino ad ipotizzare buchi neri? Non vi bastano le stelle di neutroni e le super nove? In realtà le stelle esplodono in super nova, oppure la materia si addensa in plasma degenere e le stelle di neutroni accelerano la loro velocità di rotazione. 21 In parole povere l’energia gravitale in eccesso trova una sua via alla dissipazione, in antigravità o velocità di fuga o di accelerazione di rotazione. Infatti i fautori dell’ulteriore addensamento delle stelle di neutroni, fino alla formazione dei buchi neri, per evitare o risolvere forzatamente queste antinomie delle singolarità da loro postulate, tentano poi di trasformarle successivamente in paradossi, inventandosi vertici arrotondati in fondo ai buchi neri e la loro conseguente evaporazione tardiva e lenta, in tempi inimmaginabili. Cioè eliminano ad hoc l’infinito, senza avere acquisita nessuna nuova e vera conoscenza sui tempi reali. Ciò significa che devono inventarsi una forma tardiva di dissipazione ad hoc, dopo aver postulato la bufala matematica e non fisica, della super concentrazione gravitale infinita. Questa matematica sbagliata, che porta fuori strada la fisica è così costretta a correggere le iniziali congetture filosofiche errate ed assurde, con ulteriori congetture ad hoc. Questi matematici scambiano le dimostrazioni per assurdo delle realtà note, per fantasmagoriche situazioni estreme e ancora una volta le definiscono paradossi, pensando che questi saranno compresi e risolti in futuro, con mezzi di calcolo più potenti. Invece anche in questi casi sono state pensate solo delle antinomie come quella della contemporanea esistenza presunta di contrari impensabili, perché entrambi reali come il bene e il male, l’essere e il nulla, (numero discreto-numero infinito). In questo caso, il nulla falso viene presunto come contrario reale dell’Essere Vero o anche l’infinito viene presunto come se fosse realmente in atto, cioè viene ipotizzato, con grave errore, come se fosse il contrario vero del numero discreto. In realtà esiste solo Il BENE VERO la Mente Universale. Questa Mente Universale, necessaria ed immutabile, simula in giudizi immaginari, per un tempo sperimentale educativo, le menti secondarie o sottostazioni umane, che sono costruite con il finto male e con il suo diverso immaginario che è il finto bene. Ovvero l’Universo visibile è fatto con il finto pieno e il finto vuoto, il finto numero positivo ed il finto numero negativo, e così via con tutti gli altri contrari pensabili come coerenti, ma non costruibili come reali, (caldo-freddo,dolce-amaro, ecc., ecc.). Tutto ciò però è solo dentro di noi. Noi non ci accorgiamo, come facevano gli antichi, che confondendo le antinomie con i paradossi, cadiamo in contraddizioni irrisolvibili, fatte con congetture assurde e impossibili da costruire e risolvere in modo decidibile e completo. 22 In realtà anche la matematica coerente, sintetica o analitica, non rappresenta la realtà vera e la natura dell’Essere Vero, (la mente avente giudizio sineterico), ma solo la costruzione paradossale dei suoi pensieri immaginari, costruiti con contrari finti. I pensieri immaginari sono costruiti con contrari diversi finti, ovvero con paradossi matematici. Questi finti contrari non si elidono infatti reciprocamente nel nulla vero, ma solo nel vuoto finto del finto numero zero, che è posto tra numeri positivi e negativi immaginari. Lo zero assoluto non esiste, l’infinito in atto non esiste, il nulla assoluto non esiste, il numero discreto, (completo), non esiste. Tutti questi paradossi matematici sono solo transfiniti continui, che quantizzano la loro comprensione mentale, e passando attraverso una scalare minor densità, si adducono in transfiniti numerabili, nella conoscenza cerebrale dei sensi matematizzati. Ora qui, resta da chiarire ancora un punto. La conoscenza, che l’uomo acquisisce e comprende nei modi qui descritti, è già esistente nella Mente Universo. Questa li ha codificati in qubit astratti e invisibili, che si presentano poi all’attenzione dei sensi, come bit immaginari, visibili e materiali. Ovvero nodi d’idee a loop a-dimensionate e senza volume nella lavagna mentale, ospitano idee disegnate di super quark, visibili ai sensi. Le menti umane sono quindi dei sottoprogrammi inclusi nella Mente Universale e non sono esse a produrre l’informazione, ma semplicemente la possono comprendere e fare propria. La mente umana non è creatrice d’informazione ma la riceve dall’Universo cibernetico in modo per Lei intellegibile. Concludendo ora questa introduzione stabiliamo, che la comprensione della teoria unificata e la demolizione di tutti i ragionamenti non sineterici, subentrati nella storia della conoscenza ontologica ed epistemologica dell’Essere reale e nella cattiva comprensione dell’essere apparente. Vanno ora rimossi per grado, perché altrimenti risulterà molto ostico al lettore, orientarsi secondo la nuova semantica del Tachione. Pertanto consiglio il lettore ben intenzionato e non ostile per principi ideologici traviati, di leggere i capitoli dell’opera secondo l’ordine fissato nel piano dell’opera. Se si vuole anticipare qualche parte, io consiglio di leggere il cap. V. 23 Mi auguro altresì che il lettore non abbia omesso di leggere questa introduzione generale. NAPOLI li, 18 Marzo 1993 BUONA LETTURA DA Il neo eleatico pitagorico Vincenzo RUSSO (Segue qui di seguito, una mia proposta di ricerca, trasmessa al CERN di Ginevra). 24 COMMENTO AGLI ULTIMI ESPERIMENTI DEL CERN DI GINEVRA. Esiste realmente il bosone di Higgs? E’ ETERNA LA MATERIA, OPPURE LO E’ IL PENSIERO CHE LA OSSERVA? LA MATERIA DELL’UNIVERSO E’ SOLO UN PENSIERO? Ciò che è stato osservato al CERN di Ginevra, consiste di un plasma di teorema geometrici e matematici, espressi in numeri cardinali, (quantizzati). Ovvero al CERN si misura energia luminosa istantanea e non massa reale, (quantità di moto). Questi numeri cardinali a loro volta sono costituiti da un gas di numeri ordinali, (continui). In pratica la polvere di Cantor INVISIBILE ”diviene“ frattali tridimensionali VISIBILI. Pertanto a proposito, della presunta autosufficienza della materia, affermata dopo gli ultimi esperimenti del CERN di GINEVRA, (presunta nascita dell’Universo dal nulla che fluttuerebbe). Siamo semplicemente alle solite tesi ideologiche materialistiche. Non si tiene conto che l'energia applicata nell'esperimento del CERN è già esistente nell'universo. Quindi la materia non è affatto autosufficiente nella sua generazione dal vuoto. Rimane vero semplicemente: che nulla si crea e nulla si distrugge. Praticamente il finto vuoto o finto nulla, che genera il Big Bang, non è affatto vuoto. Rimane insoluto infatti, quali sono le ragioni dell'esistenza improvvisa dell'energia in quel tempo? Perché c'è l'energia invece che il nulla? Ovvero perché c’è il vuoto finto e indeterminato di Heisenberg, invece del nulla assoluto? Per approfondire questi temi CON TUTTI GLI UOMINI e non solo con gli scienziati specialisti, ho realizzato il sito: “il Tachione il dito di Dio”. Nella pagina: http://www.webalice.it/iltachione; si può leggere gratuitamente in rete, la teoria unificata dell'universo fisico e mentale, secondo il pensiero sineterico maturo. La tesi fondamentale della teoria del Tachione afferma, che la gravità non è una qualità della materia, ma dello sforzo o reazione della formazione geometrica del vuoto nella Mente. Ovvero è una reazione astratta e contraria all'ipotesi d’estensione angolare del pensiero a partire da un punto mentale d’osservazione. E’ la reazione alla quantità di moto del software, che si espande nell’hardware. Ovvero la luce mentale veloce, che viene decelerata nel cervello. Il punto mentale è a-dimensionato e a-temporale, (la memoria del software). Pertanto le successive dimensioni spaziali, sono immaginate “estese” nei concetti diversi a partire dal punto mentale originario, verso la retta, il piano e i volumi tridimensionali. Determinando REAZIONE ANGOLARE GRAVITALE, all'ipotesi immaginaria dello spazio-tempo, presunto come se fosse realmente vuoto. Lo sforzo residuo del vuoto rappresenta dunque, la reazione all’estensione immaginaria dei concetti dell’osservatore pensatore, ipotizzati come se fossero fuori dal Sé. Da ciò non esiste una particella real, quale s’ipotizza come bosone di Higgs, ma solo una decelerazione della velocità tachionica del pensiero continuo, in pensiero quantizzato. In pratica la velocità del moto della luce tachionica decelera, determinando massa inerziale e gravitale della luce, (energia potenziale confinata localmente), per cosi dire ferma, nella misurazione istantanea. Questa è la massa, solo luce mentale frenata nel cervello. Ovvero luce orbitata e confinata localmente, in puntiformi sorgenti d’informazione nell’intermittenza quantistica. Poiché però nessun giudizio può esistere veramente fuori dalla Mente, le ragioni invisibili delle apparenze fisiche, dimostrano di essere costruzioni immaginarie di teorema matematici. In altre parole, nel momento osservato la materia è solo un pensiero, formulato con simulazioni matematiche delle idee della teoria. Non esistono dunque reali fenomeni fisici, ma solo rappresentazioni cerebrali dell'osservatore, ovvero astrazioni matematiche, ” viste “ dai sensi sulla lavagna mentale. 25