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Reflusso gastroesofageo (MRGE): reflusso gastrico
Il 30/40% della popolazione può presentare un reflusso gastrico (MRGE) e il 25/30% delle persone colpite
consultano il medico per questo tipo di manifestazioni, dove è sufficiente modificare le proprie abitudini per
migliorare i sintomi provocati da un reflusso gastroesofageo.
1. Definizione
2. Reflusso gastroesofageo - Sintomi
3. Rimedi per reflusso gastroesofageo
4. Complicazioni
5. Prevenzione
1. Reflusso gastroesofageo - Dieta
2. Stress
3. Peso
4. Farmaci da evitare
5. Consigli
Definizione
Lo sfintere, in realtà valvola protettrice, normalmente ha la funzione di impedire al contenuto dello stomaco
di risalire nell’esofago. Il reflusso gastroesofageo è causato da un mal funzionamento dello sfintere
esofageo, valvola posta in congiunzione tra l’esofago e lo stomaco. Esso provoca dei reflussi acidi
provenienti allo stomaco che vanno verso l’esofago.
Reflusso gastroesofageo - Sintomi
Molte sono le manifestazioni che possono evocare un reflusso gastroesofageo: pirosi, bruciore che appare
in posizione supina, si situa dietro lo sterno e aumenta dopo i pasti; bruciore di stomaco, bruciori epigastrici
senza percorso ascendente, che sopraggiungono quando i succhi gastrici risalgono dallo stomaco verso
l’esofago; raucedine, difficoltà a deglutire, tosse secca o mancanza di respiro, spesso notturno e simile ad
un attacco d’asma; dolori che possono evocare un’angina.
Rimedi per reflusso gastroesofageo
I medicinali commercializzati in farmacia senza prescrizione, che consentono di alleviare il paziente dai
bruciori gastrici, non devono essere assunti per lunghi periodi. Gli antiacidi neutralizzano il contenuto acido
dello stomaco, sono dei sali (alluminio, calcio, magnesio) che neutralizzano localmente l’acidità del
contenuto dello stomaco e sono da assumere non appena i sintomi del reflusso compaiono. Gli alginati
formano un gel viscoso che mette in protezione il rivestimento dell’esofago contro gli acidi. Anche gli
antistaminici H2, antagonisti dei recettori H2 dell’istamina inibiscono le secrezioni acide dello stomaco. Altri
farmaci, come gli inibitori della pompa protonica, se sotto prescrizione del medico, possono essere
consigliati in qualche caso. Il consulto del medico è in taluni casi raccomandato.
Complicazioni
Le complicazioni si aggiungono ai sintomi moderati sopra accennati, ai quali vi si accompagnano dei dolori
durante la deglutizione, voce rauca che rende difficile il parlato, tosse secca, recidiva, stanchezza
generalizzata, dolori gastrici violenti accompagnati da vomito, dimagrimento, anemia, sputo con sangue,
sangue nelle feci. È assolutamente indispensabile consultare il medico se queste manifestazioni appaiono
brutalmente a partire dai 50 anni. Il reflusso gastroesofageo (MRGE) non trattato, può provocare
un’alterazione della mucosa dell’esofago e provocare un’alterazione della mucosa dello stesso, causando
un’esofagite, infiammazione dell’esofago. L’esofagite può essere severa e complicarsi in un’ulcera, in
difficoltà a deglutire, nel restringimento dell’esofago inferiore definito stenosi peptica e in casi molto rari in
un cancro dell’esofago. In questi casi il consulto in urgenza del medico è necessario.
Prevenzione
Reflusso gastroesofageo - Dieta
Per prima cosa è bene mangiare con calma, prendendo tutto il tempo necessario per ben masticare gli
alimenti, al fine di evitare un sovraccarico di lavoro allo stomaco. Gli alimenti da prediligere sono quelli che
consentono di aumentare la pressione dello sfintere esofageo, al fine di evitare il reflusso. Gli alimenti ricchi
di proteine sono consigliati, carne, carne bianca (pollo, tacchino) ma a condizione che si eviti la pelle, pesce
o formaggi magri e latticini con latte scremato, evitando troppi grassi. La maggior parte degli alimenti ricchi
di grasso, infatti, mettono sotto sforzo lo sfintere esofageo, favorendo il reflusso. Ad essi è da aggiungere il
latte intero, la cioccolata, spezie, aromi, agrumi, menta, cipolle e salumi, cibi altamente rischiosi. Evitare
digiuni prolungati per non lasciare vuoto lo stomaco e renderlo vulnerabile alle aggressioni degli acidi. Si
consiglia, inoltre, di attendere almeno 2h prima di coricarsi e di stendersi immediatamente dopo i pasti. Per
quanto riguarda le bevande da assumere è altamente sconsigliato bere troppi liquidi durante il pasto;
meglio se fatto in precedenza, circa mezz’ora prima dell’assunzione dei pasti. Le bevande gassate sono da
evitare, perché causano gonfiore, aggravando il reflusso. Stessa cosa per le bevande alcoliche, vino, birra
o alcol forte, da evitare perché contribuiscono al rilascio dello sfintere aggravando il problema del reflusso.
Peggio ancora se consumate a digiuno. Anche tè e caffè sono da evitare perché, come le bevande
alcoliche, favoriscono il rilascio dello sfintere e, in più, irritano la mucosa dell’esofago.
Stress
Da evitare lo stress e la tensione che aggravano i sintomi del reflusso. Praticare dello sport consente di
allentare le tensioni e di assicurarsi una sensazione di benessere generalizzato. Avere un sonno calmo e
riparatore e fare degli esercizi di respirazione profonda, distendere le tensioni con un bagno caldo sono
tutte accortezze che possono ridurre lo stress.
Peso
Il sovraccarico al livello addominale aggrava la pressione sullo stomaco e di conseguenza le manifestazioni
gastriche. Per chi soffre di obesità è bene perdere del peso. Mentre anche gli indumenti e le cinture troppo
strette aumentano la pressione sull’addome.
Farmaci da evitare
Alcuni farmaci possono provocare o aggravare i sintomi del reflusso gastroesofageo: l'aspirina (acetil
salicitico) e gli antinfiammatori non steroidei (FANS) sono sconsigliati; Da discutere con il proprio medico
anche altri farmaci tra cui quelli per trattare l’osteoporosi, anch’essi da evitare.
Consigli
Il tabacco aumenta l’acidità gastrica. Elevare la testa dal letto almeno 10cm consente di evitare che il
contenuto gastrico rimonti verso l’esofago. Anche inclinarsi in avanti può favorire il reflusso.
Foto: © GraphicsRF - Shuttertock.com
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