NOSTRA ESPERIENZA Nella nostra esperienza abbiamo effettuato 285 esami di CV dal mese di Maggio 2010 al mese di Aprile 2012, di cui 111 pazienti maschi e 174 pazienti femmine. Il 26% dei pazienti, 74 soggetti, ha effettuato questo esame come screening per il CCR, senza presentare alcun sintomo, con età compresa tra 33 e 78 anni, per un’età media di 55 anni. Il restante 74%, 211 pazienti, con età compresa tra 26 e 93 anni (età media 61), ha effettuato la CV presentando disturbi da semplici dolori addominali a rettorragia, sangue occulto nelle feci e, per 12 di loro, perché sottoposti a CO con impossibilità dell’operatore a completare l’esame (dolicocolon, stenosi sigmoidea, intollerabilità). Sono stati repertati 86 pazienti con presenza di formazioni polipoidi e/o masse neoplastiche. Il dato più interessante è stato trovare in 26 casi dei 74 pazienti che hanno effettuato l’esame di screening almeno una formazione polipoide di diam > 6 mm con 5 casi di formazioni polipoidi di dimensioni > 10 mm ed inviati all’esame endoscopico ottico. Altro dato importante è che dall’esame TC 2D sono stati individuati, in ben 143 casi (50%), reperti collaterali da semplici formazioni cistiche, epatiche e/o renali ad aneurisma dell’aorta addominale, calcoli renali, calcoli della colecisti e noduli renali. Fig.1 Reperto negativo Fig.2 Grossolana formazione polipoide su plica Il centroDiagnosticoD’archivio è raggiungibile: in treno/in autobus: 200 mt dalla Stazione Ferroviaria di Giulianova, direzione Nord. in automobile: A14 uscita Mosciano Sant’Angelo e proseguire in direzione Giulianova. Direttore Sanitario Dr. Claudio D’ARCHIVIO Specialista in Radiodiagnostica e Scienze delle Immagini COLONSCOPIA VIRTUALE R isonanza M agnetica a RticolaRe tc senza e con M.D.c. tcc olonscopia V iRtuale tcc one B eaM RaDiologia t RaDizionale RaDiologia c ontRastogRafica RaDiologia i nteRVentistica M.o.c. M aMMogRafia e cogRafia e cocoloR D oppleR Via G. Galilei, 59 GIULIANOVA LIDO (Te) Tel. 085 8008215 Fax 085 8026267 www.centrodiagnosticodarchivio.it e PREVENZIONE del cancro del Colon R e t t o Il cancro del colon retto (CCR) è la terza neoplasia per incidenza e mortalità nel mondo e la seconda causa di morte oncologica nei paesi industrializzati. In Italia ci sono circa 38.000 nuovi casi di CCR l’anno che situano questa neoplasia al secondo posto tra le localizzazioni tumorali con un totale di decessi di circa 17.000. La sopravvivenza per CCR è di circa il 73% a 1 anno e del 49% a 5 anni. Raro prima dei 45-50 anni, aumenta notevolmente la sua incidenza a partire da questa fascia di età. Il precursore della neoplasia è il polipo adenomatoso che può essere individuato precocemente dalle tecniche di screening, interrompendo così la sequenza adenoma-carcinoma. Pertanto è fondamentale anche nel CCR (come per il tumore della mammella) la DIAGNOSI PRECOCE. La Colonscopia Ottica (CO) rappresenta il gold standard nell’individuazione del CCR o suoi precursori (polipi adenomatosi) ma, rcentemente, l’American Cancer Society ha inserito la Colonscopia Virtuale (CV) tra le metodiche di screening per il CCR, definendola come un’eccellente tecnica di screening. Da recenti studi di meta-analisi (Margriet C. de Haan et al. European Radiology 2011) di lavori che hanno valutato il valore diagnostico della CV rispetto alla CO, in una popolazione media a rischio, si evidenzia che la CV ha un’ottima sensibilità per adenomi ≥ 10 mm, mentre è relativamente più bassa per adenomi da 6 a 9 mm. La sua sensibilità si abbassa ulteriormente per i polipi di diametro ≤ 5 mm ma in questi, la possibilità di avere un tumore, o che lo diventi è davvero minima. Tra i vantaggi della CV vi sono: una migliore compliance del paziente e l’essere meno invasiva rispetto alla CO. Un limite della CV è l’impossibilità di effettuare prelievi bioptici per l’esame istologico, al quale si è ovviati utilizzando la dimensione del polipo come surrogato dell’istopatologia. Infatti tutti i polipi di dimensioni ≥ 6 mm vanno inviati alla CO in accordo con le linee guida USA. In un lavoro, Pickhardt ha dimostrato un alto Valore Predittivo Positivo tra i risultati della CV e la successiva valutazione con CO, quest’ultima ha identificato alcune lesioni non rilevate dalla CV ma nel 70% dei casi esse erano ≤ di 5 mm e di queste il 70% erano polipi iperplastici. L’alta affidabilità della CV nell’individuare piccole lesioni dipende da molti fattori: dalla preparazione intestinale, dalla distensione colica, dalla sensibilità del Tomografo Multistrato e dalle possibilità del software di elaborazione; l’esperienza del radiologo è un altro elemento da non sottovalutare. PREPARAZIONE ed ESECUZIONE TECNICA DI ACQUISIZIONE La preparazione del paziente sottoposto alla CV inizia 2-3 giorni prima dell’esame con una dieta povera di scorie quali pasta, pane, frutta e verdure, che potrebbero residuare nell’intestino, favorendo piuttosto alimenti quali carne, pesce e uova. Alla dieta va abbinata l’assunzione di un lassativo molto blando il Macrogol (MOVICOL) da 13,125 gr/bustina ad ogni pasto principale, nei due giorni precedenti l’esame per un totale di 6 bustine. Il PEG (polietilenglicole), sciolto in mezzo bicchiere di acqua, permette un miglior avanzamento propulsivo nel colon di feci ammorbidite ed una facilitazione nella defecazione. Elemento fondamentale per l’esame di CV è l’apparecchio Tomografo Computerizzato Multistrato idoneo ad ottenere un’acquisizione volumetrica dell’addome e della pelvi con una singola apnea inspiratoria. Vengono eseguite due acquisizioni, la prima in posizione prona che permette una migliore distensione del retto e del sigma, la seconda in posizione supina previa insufflazione di ulteriore quantitativo di aria laddove necessaria. I tomografi di ultima generazione (tecnologia multistrato), sono dotati di un protocollo di acquisizione delle immagini detto LOW DOSE EXPOSITION o LOW DOSE+++, ideale per lo studio del colon. Questo protocollo permette di ottenere immagini con soli 50 mA di corrente fissa, diminuendo significativamente la dose assorbita dal paziente, tanto che essa risulta essere sostanzialmente sovrapponibile al quantitativo medio di assorbimento di radiazioni in un individuo nell’arco di un anno di vita. Esiste, infatti, un fondo naturale di radiazioni che è di circa 2,4 mSv/anno per ogni singolo individuo. In definitiva, una comparazione: nel corso di un esame CV la dose di radiazioni assorbita dal paziente è di circa 2,5 mSv , notevolmente inferiore a quella assorbita durante un esame Rx Clisma Opaco che è invece di 4,12 mSv. La mattina dell’esame viene somministrato per via orale un mezzo di contrasto a base iodata (GASTROGRAfIN), che permette la marcatura sia dei residui fecali che dei liquidi e la completa pulizia intestinale. In seguito, dopo le tre ore necessarie per il transito completo del mezzo di contrasto, il paziente viene fatto accomodare sul lettino della sala TC, invitato a posizionarsi in decubito laterale dx. Viene quindi introdotta una piccola sonda rettale in gomma attraverso cui si insuffla aria in modo da ottenere un’ottimale distensione del colon. Al fine di migliorare la compliance del paziente e ridurre la peristalsi intestinale e, conseguentemente, diminuire i dolori addominali causati dalla distensione colica, viene somministrato un farmaco spasmolitico a base di N-butilbromuro di joscina (BUSCOPAN), attraverso un accesso venoso. Per permettere una buona ed omogenea distribuzione dell’aria, il paziente viene invitato ed aiutato a posizionarsi in diversi decubiti. Si procede quindi all’acquisizione delle immagini. Durata dell’esame 15-20 minuti circa.