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per mancata fusione di nuclei di ossificazione, o comparsa di ossa
normalmente assenti nella specie umana, durante lo sviluppo embrionale. Oppure possono esserci ossa sesamoidi dovute a ossificazione di noduli cartilaginei nell'ambito di tendini o legamenti del
piede o della mano, in seguito a particolari sollecitazioni meccaniche dopo la nascita.
Le ossa presentano alcune caratteristiche costanti che consentono, in presenza di pochi o anche di un solo elemento osseo, di
stabilire se si tratti di un reperto umano, e in tal caso di ipotizzare
certi caratteri esteriori dell'individuo a cui apparteneva.
A seconda della forma si distinguono ossa lunghe, corte, piatte.
Le ossa lunghe possono essere scomposte in una parte tubulare
(diafisi) e altre due terminali (epifisi ossee) e sono caratterizzate
dalla lunghezza prevalente su spessore e larghezza. Le ossa corte,
costituite perlopiù da sostanza spugnosa ricoperta da un sottile
strato di sostanza compatta, hanno lunghezza, larghezza e spessore equivalenti. Nelle ossa piatte lunghezza e larghezza prevalgono sullo spessore; nel caso delle ossa craniche la sostanza spugnosa è detta diploe.
Le ossa sono costituite da tessuto osseo, ma anche da materiale
connettivo: il periostio che le ricopre all'esterno e l'endostio che
ne tappezza le cavità interne; da parti cartilaginee che ne rivestono le superfici articolari, e nell'età pre-puberale anche dalla cartilagine di accrescimento. Esse inoltre ospitano al loro interno il midollo osseo, tessuto con attività emopoietica (in cui cioè si
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